Littérature scientifique sur le sujet « Ipotensione ortostatica »

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Articles de revues sur le sujet "Ipotensione ortostatica"

1

Castellani, G., A. Cheldi, V. Galimberti, S. Lucchi, G. Aldeghi et D. Passerini. « Sindrome da ipotensione liquorale spontanea ». Rivista di Neuroradiologia 9, no 5 (octobre 1996) : 611–13. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900513.

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Résumé :
Viene descritto il caso di un paziente affetto da cefalea ortostatica associata a ipotensione liquorale in cui viene formulata l'ipotesi di sindrome da ipotensione liquorale spontanea. La conferma diagnostica è neuroradiologica: quadro tipico alla RM emcefalo, e liquorale; pressione liquorale pari a 0 (zero) cm H2O. Miglioramento clinico con terapia idratante e allettamento.
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2

Blétry, O., et I. Marroun. « Ipotensione ortostatica : meccanismi, eziologie e principi di trattamento ». EMC - AKOS - Trattato di Medicina 16, no 2 (juin 2014) : 1–8. http://dx.doi.org/10.1016/s1634-7358(14)67533-1.

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3

Lombardi, Marco, Stefano Michelassi et Corrado Betterle. « Conoscerlo per riconoscerlo : morbo di Addison con sindrome poliendocrina autoimmune di Tipo 2 ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no 1 (19 mars 2013) : 37–42. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1000.

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Résumé :
Viene presentato un caso clinico di iposurrenalismo da morbo di Addison primitivo sviluppatosi dopo alcuni anni dalla comparsa di un morbo di Graves. Tale combinazione rappresenta una poliendocrinopatia autoimmune di tipo 2 (SPA-2). La SPA-2 è un processo autoimmune che coinvolge più tessuti endocrini (surrene, tiroide, pancreas) e non endocrini. Si ritiene che la sindrome si sviluppi in pazienti geneticamente predisposti con diversi pattern genetici del complesso maggiore di istocompatibilità MHC II. La SPA-2 è una malattia rara, avendo una frequenza di una persona affetta ogni 7000–8000 abitanti, prevale nel sesso femminile e compare a un'età media di circa 35 anni. L'iposurrena-lismo è caratterizzato da sintomi tipici (astenia, ipotensione ortostatica, calo ponderale, artromialgie, nausea, anoressia, iperpigmentazione cutanea), tuttavia non facili da interpretare, data la scarsa conoscenza della malattia. Nei casi non diagnosticati in tempo utile i sintomi possono peggiorare in rapporto a eventi stressanti che possono far precipitare i pazienti in una crisi addisoniana che può essere potenzialmente fatale. Iposodiemia, iperpotassiemia, iperazotemia, ipercalcemia associati ad aumentati livelli plasmatici di ACTH, renina, e bassi livelli di cortisolo, e alterati indici di epatolisi sono riscontri laboratoristici relativamente tardivi, così come possono esserlo i segni clinici di disidratazione. La storia naturale della malattia si manifesta attraverso varie fasi progressive: a) dapprima con presenza di autoanticorpi anti-surrene presenti anni prima all'esordio clinico, b) poi con un aumento della renina plasmatica e con la diminuzione dell'aldosterone plasmatico, c) poi con la successiva ridotta risposta del cortisolo allo stimolo con ACTH e.v. e d) infine con iperincrezione di ACTH, calo del cortisolo basale e presenza delle manifestazioni cliniche di iposurrenalismo. Il trattamento si basa sulla sostituzione ormonale degli organi endocrini coinvolti.
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4

Rafanelli, Martina, et Andrea Ungar. « High blood pressure and syncope : orthostatic hypotension as a link ». Monaldi Archives for Chest Disease 84, no 1-2 (22 juin 2016). http://dx.doi.org/10.4081/monaldi.2015.729.

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Résumé :
<p>The prevalence of hypertension increases with the age. Diagnostic criteria are the same as for the young, but in older adults isolated systolic hypertension is more frequent, due to loss of vascular compliance. Blood pressure should be measured on both sides in the seated position, moreover in the supine and upright position to detect orthostatic hypotension. Ambulatory blood pressure monitoring is useful to detect white coat hypertension and masked hypertension, to tailor the treatment and search for diurnal and nocturnal blood pressure pattern abnormalities. Given that frailty can affect the relationship between blood pressure and mortality, the clinician should properly evaluate and monitor physical performance and cognitive status, throughout specific tools, as the Fried Frailty Phenotype, aiming at a systolic blood pressure target between 130 and 150 mmHg. Before starting hypotensive drugs, a careful risk and benefits’ evaluation should be performed given the high risk of hypertension and hypotension consequences and the frequent coexistence of orthostatic hypotension, which predisposes to syncope and falls.</p><p> </p><p> </p><p><strong>Riassunto</strong></p><p>La prevalenza dell’ipertensione arteriosa aumenta con l’età. I criteri diagnostici sono gli stessi previsti nel giovane, nell’anziano tuttavia si osserva più frequentemente ipertensione sistolica isolata, dovuta a perdita dell’elasticità vascolare. Ai fini diagnostici, la misurazione della pressione arteriosa bilateralmente in posizione seduta, deve essere integrata con la ricerca di ipotensione ortostatica. Il monitoraggio della pressione arteriosa nelle 24h è indicato per la conferma diagnostica, per la ricerca di “white coat hypertension” e “masked hypertension”, per monitorare la risposta terapeutica e ricercare alterazioni del ritmo circadiano. I benefici della terapia antiipertensiva sono noti, tuttavia un trattamento troppo aggressivo si è dimostrato dannoso, rendendo la gestione dell’ipertensione arteriosa nell’anziano ancora più complessa. Data l’influenza della fragilità sulla relazione tra pressione arteriosa e mortalità, il clinico dovrebbe avvalersi di adeguati strumenti per la definizione di performance fisica e cognitiva ed il monitoraggio nel tempo, mirando ad un target di pressione arteriosa sistolica compreso tra 130 e 150 mmHg. Rischi e benefici della terapia antiipertensiva dovrebbero essere attentamente valutati prima di intraprendere un trattamento, data la possibilità di eventi correlati sia all’ipertensione che all’ipotensione e la frequente coesistenza di ipotensione ortostatica, che incrementa il rischio di eventi sincopali e cadute. Nell’anziano iperteso con storia di sincope e cadute il trattamento dovrebbe quindi essere intrapreso una volta confermata la diagnosi, mirando ad un target pressorio più contenuto e con una scelta ponderata dei principi attivi.</p>
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Thèses sur le sujet "Ipotensione ortostatica"

1

Martina, Rafanelli. « La Disfunzione Autonomica Cardiovascolare nel Paziente Anziano ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1131302.

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Résumé :
La presente tesi affronta il tema della disautonomia cardiovascolare nel paziente anziano, illustrando il funzionamento del sistema nervoso autonomo in condizioni di normalità e patologia. La ricerca personale è incentrata sui metodi di screening della disautonomia cardiovascolare e sulla loro applicazione nel paziente anziano, anche affetto da decadimento cognitivo. Una sezione è dedicata all'ipotensione ortostatica tardiva nell'anziano affetto da malattia di Parkinson e non.
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Chapitres de livres sur le sujet "Ipotensione ortostatica"

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Sghirlanzoni, Angelo, et Umberto Genovese. « Disturbi del sonno e ipotensione ortostatica neurogena ». Dans Guida alla valutazione medico-legale del danno neurologico, 159–64. Milano : Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2074-0_16.

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