Littérature scientifique sur le sujet « Introduzione fluoro »

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Articles de revues sur le sujet "Introduzione fluoro"

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Ignazi, Piero. « LA CULTURA POLITICA DEL MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no 3 (décembre 1989) : 431–65. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008650.

Texte intégral
Résumé :
IntroduzioneIl mondo politico-culturale della destra italiana del dopoguerra è stato trascurato, per lungo tempo, dalla comunità scientifica. A parte il pionieristico lavoro di Giorgio Galli, risalente alla metà degli anni settanta, è soltanto con l'inizio di questo decennio che si sviluppa una seria linea di ricerca su alcune componenti della destra italiana. In particolare, per motivi diversi, vengono privilegiati due versanti: la Nuova Destra e l'area radicale e terrorista. L'attenzione dedicata a questi due fenomeni non è casuale ma trova spiegazione nel fatto che essi costituiscono una sorta di “novità” rispetto al filone centrale del neofascismo: da un lato, la Nuova Destra, emersa alla fine degli anni settanta sulla scia dellaNouvelle Droitefrancese, rappresenta il contributo intellettualmente piò originale e articolato di riflessione e rielaborazione delle coordinate ideologiche e politiche della destra; dall'altro, l'area radicale e terrorista costituisce per la sua intrinseca drammaticità un forte stimolo all'approfondimento delle motivazioni, del costrutto ideologico e delle articolazioni organizzative. Gli studi condotti negli anni ottanta su queste due aree forniscono importanti tasselli alla ricostruzione o alla comprensione dellaWeltanschauungdi destra. Tuttavia è rimasto escluso da questo risveglio di interesse l'espressione piò solida e corposa della destra italiana, vale a dire il Movimento Sociale Italiano.Va subito precisato, infatti, che il MSI, i movimenti di destra radicale (DR) e la Nuova Destra (ND) pur essendo contigui, si differenziano percomplessità organizzativa, strategia politicaereferenti culturali.Per quanto riguarda la complessità organizzativa, essa è:— elevata nel MSI: il partito si struttura secondo il classico modello duvergeriano del «partito di massa» e, tra l'altro, inquadra centinaia di migliaia di iscritti;— ridotta nelle formazioni della DR: i vari gruppi si strutturano o come piccole sette (i movimenti golpisti e terroristi) o come «comitati» (i movimenti di contromobilitazione moderata e reazionaria degli anni settanta);— molto bassa nella ND: essa mantiene uno stadio fluido di movimento culturale legato ad iniziative editoriali.In merito alla strategia politica, essa si articola in tre posizioni distinte:— alternativa al regime ma accettazione (e pratica) delle regole democratiche per il MSI;— abbattimento immediato e violento del sistema e rifiuto dei meccanismi democratici per la DR;— estraneità rispetto al sistema e superamento degli istituti liberaldemocratici attraverso un processo «metapolitico» di egemonizzazione culturale e di ridefinizione delle coordinate ideologiche («al di là della destra e della sinistra») per la ND.Per quanto attiene, infine, ai referenti culturali si può affermare che, nonostante tutte le componenti attingano ad un medesimo serbatoio, esse si differenziano:a)per la diversa considerazione del contributo evoliano — superficiale-strumentale nel MSI («doveroso» omaggio ad uno dei pochissimi pensatori forti della destra ma sostanziale ininfluenza dei suoi contributi), esegetico-esistenziale nella DR («il mondo delle rovine», «rapolitia», «l'uomo differenziato», «lo spirito legionario», ecc.), marginale nella ND dove viene ridimensionato per la sua impostazione anti-moderna («il mito incapacitante»);b)per l'assenza nella DR e nella ND di alcuni cardini della cultura politica missina come il pensiero giuridico (Rocco e Costamagna) e filosofico (Gentile e Spirito) fascista.Anche se la delimitazione dei confini di queste tre componenti, è stata, in certi periodi e per certi gruppi, alquanto incerta, soprattutto perché il MSI ha rappresentato sempre ilprimum mobiledi tutta Tarea di destra (di qui i frequenti passaggi di confine tra partito e organizzazioni esterne di variroutiersdella destra), esse vanno tenute adeguatamente distinte.Ciò premesso, in questo lavoro intendiamo occuparci esclusivamente del soggetto rimasto finora più in ombra, il Movimento Sociale Italiano. Più in particolare, ci soffermeremo sui tratti salienti della «cultura politica» di questo partito quale emerge, in primo luogo, dalla pubblicistica interna e dai documenti ufficiali (e quindi l'immagine che il partito proietta — e/o intende proiettare — all'esterno) e, in secondo luogo, dalle risposte ad una serie di domande di atteggiamento fornite da un campione significativo di quadri intermedi del MSI.
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Thèses sur le sujet "Introduzione fluoro"

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IANNONE, MARCO NICOLA. « DEVELOPMENT OF NEW “GENERAL PURPOSE” METHODS TO INTRODUCE FLUORINE-18 IN BIOLOGICALLY ACTIVE MOLECULES ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2023. https://hdl.handle.net/10281/402443.

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Résumé :
Il presente lavoro è stato incentrato sulla radiosintesi e caratterizzazione di una serie di derivati PSMA-617 diversamente funzionalizzati, con l'obiettivo di implementare dei metodi “general purpose” per l'introduzione del fluoro-18, in condizioni “mild”, in macromolecole di potenziale interesse come radiofarmaci PET. Sono stati considerati tre diversi approcci, scegliendo la molecola PSMA-617 come modello; il fluoro-18 è stato introdotto: i) tramite "click chemistry", ii) coordinando opportuni chelanti con [18F]AlF2+, e iii) per sostituzione nucleofila di gruppi uscenti potenzialmente interessanti. Poiché i precursori per la marcatura radioattiva non sono disponibili in commercio, essi sono stati completamente sintetizzati. Inoltre, le radiosintesi dei tre approcci considerati sono state completamente automatizzate. Infine i composti radiomarcati sono stati testati in vivo, utilizzando una camera PET per piccoli animali, allo scopo di valutarne le proprietà farmacocinetiche e di biodistribuzione in vivo. 1) Introduzione tramite CuAAC “click chemistry” Questo sottoprogetto ha avuto per oggetto la marcatura radioattiva con fluoro-18 di un derivato PSMA-617 tramite "click chemistry". La cicloaddizione [3+2] azide-alchino terminale catalizzata da rame (CuAAC) è considerata uno dei modi migliori per introdurre fluoro-18 su macromolecole in condizioni “mild”. La sintesi chimica dei precursori è stata condotta con una resa complessiva di circa il 19%. Quindi è stata implementata una radiosintesi “dual steps”. Il prodotto radiomarcato con fluoro-18 è stato ottenuto con elevata purezza (purezza radiochimica >99%, tempo di radiosintesi 112 min, ~6% di RCY non corretta, ~30 GBq/μmol). Inoltre, è risultato essere stabile in vitro e nel plasma umano. 2) Introduzione del fluoro-18 mediante chimica [18F](AlF)2+ Questo sottoprogetto prevedeva invece la radiomarcatura con [18F]AlF2+ di due derivati di PSMA-617 funzionalizzati con i chelanti NODA e RESCA. La sintesi chimica dei precursori è stata portata a termine con una resa complessiva di ~ 31% per il derivato PSMA-617-NODA e ~ 25% per il derivato PSMA-617-RESCA. In seguito è stata eseguita la radiosintesi. Per i due derivati sono state confrontate le condizioni di radiomarcatura, e la stabilità in vitro e in vivo: nel caso di PSMA-617-NODA, l'introduzione del complesso [18F]AlF2+ è stata possibile solo mediante riscaldamento a 110°C e il prodotto finale è risultato stabile sia in soluzione e nel plasma umano (purezza radiochimica >99%, tempo di radiosintesi 59 min, ~23% di RCY non corretto, attività molare >170 GBq/μmol). Viceversa, per quanto riguarda PSMA-617-RESCA, l'introduzione del complesso [18F]AlF2+ avviene a temperatura ambiente, ma il prodotto finale è risultato essere meno stabile sia in soluzione che nel plasma umano (purezza radiochimica >99%, tempo di radiosintesi 42 min, ~40% di RCY non corretto, attività molare >90 GBq/μmol). Infine, i due radiofarmaci sono stati testati in vivo su topi inoculati con tumore prostatico e glioblastoma umano. 3) Introduzione diretta di fluoro-18 (SN2) L’ultimo sottoprogetto era infine incentrato sulla marcatura radioattiva con fluoro-18 tramite reazione di sostituzione nucleofila (SN2) diretta di due derivati di PSMA-617 funzionalizzati rispettivamente con ammide nicotinica 2-trimetilammonio e ammide bromoacetica. La sintesi chimica dei precursori è stata effettuata con una resa complessiva di circa il 22% per il precursore funzionalizzato con 2-trimetilammonio nicotinammide e di circa il 10% per il precursore funzionalizzato con ammide bromoacetica. In seguito, la marcatura radioattiva del derivato dell'ammide nicotinica di PSMA-617 2-trimetilammonio è stata eseguita con successo (purezza radiochimica> 99%, tempo di sintesi 63 min, ~ 20% di RCY non corretto,> 1000 GBq/μmol), mentre la radiomarcatura del precursore funzionalizzato con ammide bromoacetica non ha dato l’esito desiderato.
The present work has been focused on the radiosynthesis and characterization of a series of PSMA-617 derivatives functionalized in different ways, aimed to implement general purpose methods for the introduction of fluorine-18, in mild conditions, in macromolecules of potential interest as PET radiopharmaceuticals. Three different approaches have been considered, choosing PSMA-617 as a suitable model, due to its well established and suitable in vivo behaviour; fluorine-18 was introduced: i) via “click chemistry”, ii) by coordination of suitable chelators with [18F]AlF2+, and iii) via nucleophilic substitution of potentially new leaving groups. As the precursors for radiolabelling were not commercially available, they have been fully synthesized in the course of the present work. Moreover, radiosynthesis of the three approaches were completely automated. Finally, a further aim was the in vivo testing of the radiolabelled compounds, using small animal PET camera, to at least evaluate their pharmacokinetic and biodistribution properties, in vivo. 1) Introduction via CuAAC “click chemistry” This sub-project focused on the radiolabeling with fluorine-18 of a PSMA-617 derivative via “click chemistry”. The copper-catalyzed azide-alkyne cycloaddition (CuAAC) is considered one of the best ways to introduce fluorine-18 on macromolecules in mild conditions and resulted to be very effective. Chemical synthesis of precursors was conducted with an overall yield of ~19%. Then, a two steps radiosynthesis was implemented. Fluorine-18 radiolabeled product was obtained with high purity (radiochemical purity >99%, radiosynthesis time 112 min, ~6% of not-corrected RCY, ~30 GBq/μmol). Moreover, it resulted to be stable in vitro and in human plasma. Thus, a “general purpose” method for the radiolabeling of macromolecules via CuAAC chemistry was developed. 2) Fluorine-18 introduction by [18F](AlF)2+ chemistry This sub-project focused on the radiolabeling with [18F]AlF2+ of two derivatives of PSMA-617 functionalized with chelators NODA and RESCA. At first, chemical synthesis of precursors was conducted with an overall yield of ~31% for PSMA-617-NODA derivative and ~25% for PSMA-617-RESCA derivative. Then, radiosynthesis was implemented. Radiolabeling conditions and in vitro and in vivo stability were compared for the two derivatives: in case of PSMA-617-NODA, [18F]AlF2+ complex introduction occurred by heating at 110°C, but the final product resulted to be stable both in solution and in human plasma (radiochemical purity >99%, radiosynthesis time 59 min, ~23% of not-corrected RCY, molar activity >170 GBq/μmol). On the other hand, in case of PSMA-617-RESCA, [18F]AlF2+ complex introduction occurred at room temperature, but the final product resulted to be less stable both in solution and in human plasma (radiochemical purity >99%, radiosynthesis time 42 min, ~40% of not-corrected RCY, molar activity >90 GBq/μmol). Finally, the two radiopharmaceuticals were tested in vivo on human prostate tumor and human glioblastoma tumor inoculated mice. 3) Direct fluorine-18 introduction (SN2) The third sub-project focused on the radiolabeling with fluorine-18 via a direct SN2 reaction of two derivatives of PSMA-617 functionalized with 2-trimethylammonium nicotinic amide and bromoacetic amide. At first, chemical synthesis of precursors was performed with an overall yield of ~22% for precursor 2-trimethylammonium nicotinic amide functionalized and ~10% for bromoacetic amide functionalized precursor. Then, radiolabeling of PSMA-617 2-trimethylammonium nicotinic amide derivative was successfully performed (radiochemical purity >99%, synthesis time 63 min, ~20% of not-corrected RCY, >1000 GBq/μmol). Unfortunately, radiolabeling of PSMA-617 bromoacetic amide functionalized precursor did not proceed.
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Falleni, Elena. « Soluzioni automatizzate di stoccaggio e movimentazione della merce : analisi dello stato dell'arte, classificazione e introduzione di un diagramma di flusso per la corretta applicazione industriale ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
Il presente lavoro di tesi si basa sull’esperienza di uno stage formativo vissuta in System Logistics. L’elaborato tratta le tecnologie e gli aspetti da considerare che stanno alla base della scelta della soluzione automatica di immagazzinamento ottimale, evidenziando tutti i fattori che concorrono alla decisione finale. Questa tesi ha lo scopo di sviluppare un modello che consiste in un’analisi qualitativa delle diverse tipologie di soluzioni che un magazzino può adottare, basate su una revisione della letteratura esistente considerando i modi attraverso i quali i diversi autori si sono approcciati all'analisi dei sistemi automatici e su informazioni derivanti dall’azienda System Logistics stessa. La metodologia di questa tesi si concentra nell'attività di generalizzazione e classificazione di queste soluzioni, ovvero mappatura ed analisi delle informazioni, effettuando una divisione in categorie finalizzata alla costruzione di un modello per mezzo dell’identificazione delle caratteristiche, degli aspetti critici e dei vantaggi associati alla specifica soluzione. Il modello che viene formulato nel presente lavoro si basa quindi su ipotesi semplificative e sulla comprensione delle relazioni esistenti tra le variabili più rilevanti che generalizzano i casi reali aziendali. Fa quindi riferimento ad un diagramma creato sulla base di ragionamenti e studi delle ricerche esistenti nella letteratura. Il diagramma ottenuto porta all’individuazione della soluzione di stoccaggio più idonea in determinati contesti e relativo sistema automatico.
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PANTINI, SARA. « Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Résumé :
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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Chapitres de livres sur le sujet "Introduzione fluoro"

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De Petris, Graziano, et Maria Assunta Cova. « Introduzione alla logica e ai diagrammi di flusso ». Dans Elementi di informatica in diagnostica per immagini, 183–93. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1667-5_15.

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