Littérature scientifique sur le sujet « Interpretazione giudici »

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Articles de revues sur le sujet "Interpretazione giudici"

1

Corso, Lucia. « Opinione dissenziente, interpretazione costituzionale e costituzionalismo popolare ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 1 (juillet 2011) : 27–55. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-001002.

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Résumé :
L'opinione dissenziente č il meccanismo attraverso cui i giudici che dissentono dalle conclusioni raggiunte dalla maggioranza fanno sentire la propria voce. Il saggio ricostruisce le ragioni di questo istituto con riferimento alla giustizia costituzionale americana ed avanza la tesi che la presenza dell'opinione dissenziente modifica la giurisprudenza costituzionale non solo nei contenuti, ma anche nello stile ed innesca una discussione virtuale fra giudici e cittadini coinvolgendo questi ultimi nei dibattiti sui diritti fondamentali. Contro lo scetticismo di alcuni neocostituzionalisti italiani, viene prospettata la tesi che ilpossa migliorare la qualitŕ democratica di un sistema giuridico.
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Zahn, Rebecca, et Bruno de Witte. « La prospettiva dell'Unione europea : dare preminenza al mercato interno o rivedere la dottrina Laval ? » GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 131 (août 2011) : 433–46. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-131006.

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Résumé :
La Corte del lavoro svedese ha deciso il caso Laval con sentenza del 2 dicembre 2009. Essa ha applicato ai privati i principi del diritto dell'Unione relativi alla responsabilitŕ dello Stato al fine di condannare al risarcimento dei danni un'organizzazione sindacale per aver intrapreso un'azione collettiva illegittima. L'ampia interpretazione del diritto europeo data dai giudici svedesi č problematica sotto diversi punti di vista. Il rinnovato quadro costituzionale europeo, a seguito dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, pone in una nuova prospettiva non solo la decisione della Corte svedese, ma anche la stessa sentenzadella Corte di giustizia. Alla luce di ciň, gli autori si chiedono se la Corte svedese abbia adottato un'interpretazione corretta con riferimento alla questione della responsabilitŕ in caso di violazione del diritto dell'Unione, e discutono alcune delle piů vaste questioni sollevate dalla sentenza.
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Barreto, Williem Da Silva, et Sérgio Urquhart de Cademartori. « Teoria pura del diritto ». Revista de Direito da Faculdade Guanambi 8, no 01 (18 mai 2021) : e302. http://dx.doi.org/10.29293/rdfg.v8i01.302.

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Résumé :
OBIETTIVO: introdurre i concetti di base della teoria pura del diritto e discutere i problemi che circondano il tema dell'interpretazione in Kelsen. METODO: la ricerca viene svolta qualitativamente, utilizzando il metodo bibliografico, con indagini svolte su libri e articoli accademici, pubblicati su prestigiose riviste. RILEVANZA / ORIGINALITÀ: lo studio è rilevante, in considerazione dell'influenza espressiva della teoria pura del diritto negli ordinamenti giuridici contemporanei. Inoltre, sono giustificati approcci critici, con l'obiettivo di: a) identificare, nel pensiero kelseniano, possibili inconsistenze; e b) proporre modifiche riguardanti la sua applicabilità pratica. RISULTATI: si conclude che la concessione di un'eccessiva discrezionalità all'interprete costituisce un difetto rilevante per la teoria pura del diritto. CONTRIBUTI TEORICI / METODOLOGICI: la teoria pura del diritto non risponde efficacemente alle richieste presentate agli interpreti / giudici. Pertanto, il contributo teorico sta nella promozione di archetipi giuridici che affrontano in modo più solido i fenomeni di interpretazione / decisione.
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Andenas, Mads, et Eirik Bjorge. « Giudici nazionali e interpretazione evolutiva della Convenzione europea dei diritti umani. La prospettiva inglese, francese e tedesca ». DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, no 3 (décembre 2010) : 471–86. http://dx.doi.org/10.3280/dudi2010-003001.

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Rozkrut, Tomasz. « Papieska Rada ds. Tekstów Prawnych : interpretacja autentyczna kanonów Kodeksu z 1983 roku ». Prawo Kanoniczne 52, no 1-2 (5 juin 2009) : 115–37. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2009.52.1-2.04.

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Résumé :
Dopo il breve cenno storico del Pontificio Consiglio per l’Interpretazione dei Testi Legislativi, che parte dal motu proprio „Cum iuris canonici” (1917) di Benedetto XV fino alla Costituzione apostolica „Pastor bonus” (1988) di Giovanni Paolo II, vengono presentate le competenze del Dicastero secondo art. 154-158 della „Pastor bonus” (funzione interpretativa, aiuto tecnico-giuridico agli altri Dicasteri della Curia Romana, esame dei decreti generali degli organismi episcopali, giudizio di conformità delle leggi particolari e dei decreti emanati dai legislatori inferiori con le leggi universali della Chiesa) e anche le sue altre attività nella Chiesa (incontri con vescovi, rapporti con istituzioni scientifiche, simposi, pubblicazioni, etc.). Successivamente vengono presentate: dichiarazioni, note esplicative, istruzione „Dignitas connubii”, ma specialmente interpretazioni autentiche dei canoni del Codice di Giovanni Paolo II, sistemate secondo i libri del CIC del 1983, ricordando, che ogni interpretazione della legge ha sempre una componente di creazione. Alla fine vengono convocati eventuali alcuni casi, dove sembra che la legge non sia chiara o sarebbe bene domandare il Pontificio Consiglio per l’Interpretazione dei Testi Legislativi sulla conformità della legge particolare con la legge universale.
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Claudio, Viazzi. « Alla ricerca dei veri giacobini. Magistratura, sistema politico, modello costituzionale ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 6 (février 2011) : 7–29. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-006002.

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Résumé :
1. Crisi della giustizia: una pluralitŕ di letture scisse tra loro2. Strategia dell'inefficienza, processi riformatori "personalizzati" e modello costituzionale: esiste un nesso?3. La riforma della Costituzione: crisi del modello o crisi della politica?4. Le due piste del costituzionalismo moderno: Rousseau e Locke5. Dove stanno allora i giacobini?6. L'insopprimibile politicitŕ della giurisdizione7. Ruolo del giudice e interpretazione del diritto8. Una conclusione provvisoria.
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Čatić, Ivica. « Giudizio e annuncio di un incontro nuovo : analisi del messaggio di Mt 23,37-39 (I) ». Diacovensia 30, no 2 (2022) : 261–85. http://dx.doi.org/10.31823/d.30.2.5.

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Résumé :
Il lavoro, diviso nei due articoli successivi, intende indagare il messaggio di breve pericope Mt 23,37-39. L’importanza della ricerca proviene da alcuni fatti il quale primo è rapporto drammatico tra Israele ed il suo Messia, come lo presenta il Primo evangelista, e dal fatto che Mt 23,37-39 contiene l’ultime parole di Gesù rivolte al popolo d’Israele prima del racconto della passione. Il secondo fatto si riferisce all’unanimità degli studiosi riguardo al messaggio del testo. Esso presenta un crux interpretorum al quale sono state assegnate contrastanti interpretazioni. Una prima linea degli interpretatori comprende la nostra pericope come l’annuncio della salvezza finale; l’altra, invece, pensa che si tratta di un giudizio definitivo mentre la terza qui trova il messaggio di salvezza condizionata. In situazione di tale disaccordo tra i ricercatori autorevoli spinge ad intraprendere l’analisi esaustiva del testo di Mt 23,37-39 la quale mette sotto analisi ogni punto pertinente al messaggio finale. Il risultato di questa ricerca per primo offrirà la base di proporre la nostra interpretazione propria e, per secondo, presenterà il contributo per facilitare comprensione dell’impatto del nostro testo sull’insieme della teologia del Vangelo di Matteo. L’importanza di questo tema viene accentuata anche nel contesto del dialogo interreligioso recente perché potrebbe facilitare un passo avanti verso la verità che, benché questo oggi non è ancora evidente, è unica per tutti. Questo primo articolo contiene l’analisi letteraria della nostra pericope. Essa appartiene principalmente alla lettura sotto l’aspetto sincronico, benché non è escluso l’uso temporaneo di elementi del metodo storico-critico e dell’analisi in chiave comunicativa. Nel lavoro saranno esaminati contesto remoto e prossimo, delimitazione ed articolazione del testo, mentre il secondo articolo prosegue con analisi semantica.
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Bilancia, Francesco. « Profili evolutivi dei più recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana con riferimento alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo ». Revista do Direito, no 43 (19 mai 2014) : 03–24. http://dx.doi.org/10.17058/rdunisc.v0i43.5661.

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Résumé :
Questo breve scritto intende fornire un quadro d’insieme dei più recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana con riferimento all’uso degli accordi internazionali di protezione dei diritti umani, che opera attraverso un “processo di grandiose proporzioni, il quale investe il futuro stesso dello Stato: non di questo o quello Stato, ma – se così può dirsi – della forma-Stato”. Questo processo, destinato a svolgersi in un indefinibile arco di tempo ma costantemente sostenuto dalla più attenta giurisprudenza, non avrebbe – non ha – potuto “non investire il destino della stessa (…) Costituzione ”. La lunga e complicata evoluzione del processo di “interazione” tra i diversi documenti costituzionali statali e tra questi e le Carte internazionali di protezione dei diritti fondamentali si è spesso caratterizzato per un cammino di piccoli passi, di fasi di integrazione a volte più intense, a volte più incerte, senza escludere vere e proprie battute d’arresto, ma comunque qualificato ed arricchito da importanti episodi giurisprudenziali di cui, momento per momento, la dottrina ha preteso di ricostruire la fotografia di sintesi, nell’incessante vano tentativo di ridurre la complessità a sistema. Non è, è bene dirlo subito, l’intenzione di queste brevi note che traggono, piuttosto, spunto da alcune più recenti pronunce della Corte costituzionale italiana, riferite alla Convenzione ed alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo (CEDU), riconducibili al percorso giurisprudenziale avviato a partire dalle sentenze nn. 348 e 349 del 2007 . Come è noto ormai la Corte costituzionale italiana riconduce il contrasto tra una norma interna ed una norma della Convenzione europea dei diritti dell’uomo alla violazione mediata dell’art. 117, comma 1, Cost., di cui la stessa Corte costituzionale dovrà essere investita nel caso in cui il giudice interno non sia in condizione di risolvere l’antinomia per via di interpretazione conforme. A giudizio della Corte resta, infatti, preclusa al giudice di merito la strada dell’applicazione diretta della norma CEDU mediante la contestuale disapplicazione della norma interna incompatibile , ritenendo non assimilabile tale sistema di garanzie allo schema di adattamento del diritto interno al diritto comunitario e dell’UE . Piuttosto, a giudizio della Corte costituzionale resta, non solo possibile, ma addirittura necessario verificare, in sede di giudizio di costituzionalità, la specifica compatibilità in concreto della norma CEDU invocata quale parametro, per come interpretata ed applicata dalla Corte di Strasburgo, con le diverse disposizioni costituzionali. Sul piano formale della dottrina costituzionale del sistema delle fonti le disposizioni della CEDU , quindi, in quanto dotate di forza passiva superiore a quella delle norme di legge ordinaria, fungeranno da norme interposte nel giudizio di costituzionalità delle norme interne con esse incompatibili per violazione indiretta dell’art. 117 Cost. Laddove, all’opposto, stante la loro non equiparabilità formale alle disposizioni costituzionali, potrebbe darsi il caso di un giudizio di costituzionalità della legge di recepimento della Convenzione nell’ipotesi di contrasto con altre disposizioni costituzionali; non quindi più soltanto dei principi fondamentali come previsto, secondo la nota dottrina costituzionale dei “controlimiti”, con riferimento ai rapporti del diritto interno con le norme di diritto comunitario direttamente applicabili.
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Maier, Johann. « Salmo 24, 1 : Interpretazione rabbinica, berakah giudaica e benedizione cristiana ». Augustinianum 28, no 1 (1988) : 285–300. http://dx.doi.org/10.5840/agstm1988281/216.

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Panebianco, Angelo. « PARLAMENTO-ARENA E PARTITI ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no 2 (août 1987) : 203–7. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016658.

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Résumé :
IntroduzioneLe tesi di Giuseppe Di Palma sul parlamento italiano possono essere discusse da due diverse angolature: si può, da un lato, valutare la descrizione/interpretazione del caso esaminato; si può, dall'altro lato, discutere il quadro teorico proposto e utilizzato. I due aspetti non sono, a giudizio di chi scrive, così strettamente collegati fra loro come potrebbe apparire a prima vista. Si può infatti concordare con molte delle osservazioni di Di Palma sulla evoluzione dei rapporti parlamentari in Italia pur mantenendo riserve sulla prospettiva teorica prescelta (la teoria della istituzionalizzazione nella variante offerta da Polsby).
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Thèses sur le sujet "Interpretazione giudici"

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Liberali, B. M. C. « FRA LEGISLATORE, CORTE COSTITUZIONALE E GIUDICI COMUNI : PROBLEMATICHE INTORNO ALLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/168883.

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Résumé :
Abstract PhD THESIS IN CONSTITUTIONAL LAW “BETWEEN LEGISLATURE, CONSTITUTIONAL COURT AND TRIBUNALS: PROBLEMS AROUND ASSISTED PROCREATION” The matter of medically assisted procreation regulated by Act No 40 of 2004, which aims at identifying a solution to the reproductive problems deriving from a couple’s sterility or infertility, ensuring the rights of all parties involved including the unborn, has seen over the years the progressive action of a variety of institutional actors, such as the legislature first, the lower courts, the Constitutional Court and the European Court of Human Rights, who have contributed and still contribute to its definition. It should be noted how the choices that have been adopted into Law 40/2004 and the subsequent ministerial guidelines have brought Tribunals, who had been called upon to make practical application, to offer solutions to conflicts that had arisen about the most critical profiles. Precisely on these profiles lingered civil and administrative judges who, after some decisions showing complete adherence to the ratio of the law, have on the one hand come to an interpretation in conformity with the Constitution, on the other have also affected the legitimacy of the ministerial guidelines. In addition, the role of judges has been instrumental in the establishment of the judgements of constitutionality before the Judge of the Laws. The Constitutional Court, once the common judges have considered the relevance as well as the non-manifest groundlessness of the questions and have unsuccessfully made an attempt to attain a constitutionally compliant interpretation, has made a major contribution in defining the content of the legislation, redesigning many provisions. It was also necessary, considering the increasingly supranational dimension of Law, refer to the influence of the European Court of Human Rights’ case-law, with particular reference to the question concerning the type of heterologous assisted fertilization. The involvement of the stakeholders has been fundamental in a field – that even before the law was effective gave rise to heated discussion – which is likely to affect the rights of those concerned and to outline the possible configuration of “new rights”. Even the holding of referendums on the discipline – which were ultimately null, as the necessary quorum of participants was not reached – allows, in particular, to carry out some considerations about the nature of Law 40/2004 In order to outline the scope of the rights underlying the matter, in the light of regulatory and judicial actions, this work has not privileged an approach to the underlying issues which traces chronologically the changes in the matter. It has in fact tried to adopt a method that identifies above all the most critical profiles, and to check for each of them what was the solution offered by the Legislature first, and then by Tribunals, with particular attention to the different balance operated between the rights that are prominent. Through the reconstruction of these profiles, it was possible, therefore, dwell on the extent of the rights of all parties involved and consider the possibility of identifying “new” rights, taking into account the new challenges claimed by the law itself. Particular attention was directed towards the identification of the rights of couples seeking access to assisted reproductive techniques, of the would-be mother and father, and of the unborn, as configured by the Legislature and as interpreted by case-law. In this respect, related to the reconstruction of the rights which refer to different subjects, constant reference has been made to the matter of abortion, in order to delineate the difference of approach of the two statutes with regard to the protection of the underlying rights.
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PALANDRI, LUCREZIA. « Giudicare l'arte. Arte e libertà nella giurisprudenza della Corte Suprema degli Stati Uniti ». Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/989211.

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Résumé :
Il tentativo di conciliare l’indagine sulla libertà di espressione artistica con il metodo costituzionale comparato mi ha portato alla scelta di concentrarmi sullo sviluppo giurisprudenziale di tale diritto nel contesto della Corte Suprema degli Stati Uniti, seguendo in particolare l’evoluzione definitoria del concetto di arte e dei suoi limiti, insieme alla conseguente variazione del livello di tutela della sua libertà. L’annoso dibattito che ruota attorno alla domanda “cosa è arte?” imperversa da secoli tra studiosi di filosofia, estetica, storia e critica dell’arte. Il lavoro di tesi cerca di mettere in luce come questa stessa domanda non resti confinata nei suddetti campi, ma si ritrovi scritta anche in diversi ambiti del diritto, nonostante arte e diritto vengano tradizionalmente ed intuitivamente ritenuti terreni inconciliabili. Il Capitolo I parte da questa considerazione per inquadrare in via generale il problema della definizione di un concetto giuridico di arte, preparando così il terreno per l’analisi giurisprudenziale dei due capitoli successivi. Concentrandomi, infatti, sull’approccio dei giudici alla domanda “cosa è arte”, preliminare alla risoluzione di controversie in materia di libertà artistica, l’intento sarà quello di mostrare quanto questo modus operandi possa essere funzionale ad una indagine non tanto sul fenomeno artistico quanto sul ruolo stesso dei giudici. Usando come parametri di riferimento i metodi di interpretazione giudiziale e le teorie interpretative costituzionali – oltre ad un terzo parametro di tipo trasversale che è l’unicità della materia in esame –, i Capitoli II e III affrontano il problema della definizione di arte ai fini della tutela del Primo Emendamento ed analizzano, rispettivamente, i casi in cui i giudici cercano di dare una risposta alla domanda “cosa è arte?”, ed i casi, molto più frequenti, in cui i giudici decidono “cosa non è arte”, entrambi valutando l’esistenza e la solidità di argomentazioni e criteri decisori forniti dalla Corte nelle sue opinioni. Il proposito, dunque, non è affatto quello di trovare una volta per tutte la definizione di arte o di sostenere l’assurda pretesa che i giudici sarebbero in grado di risolvere eterni dilemmi artistici. Piuttosto il fine vuole essere quello di dimostrare che i casi in cui i giudici devono decidere se un oggetto costituisce o meno un’opera d’arte possono rivelare molto di più sulla natura del giudicare piuttosto che sulla natura dell’arte. Nell’ultimo Capitolo, il IV, accennerò anche ad alcuni elementi di confronto tra l’esperienza della Corte Suprema degli Stati Uniti e quella della Corte europea dei diritti dell’uomo, nel momento in cui si trovano a dover decidere sulla definizione del concetto di arte e della sua libertà.
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CLEMENTE, Marta. « L'oggettività del giudizio morale. Un'interpretazione retorica ». Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10447/102354.

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BARBARESCHI, SIMONE. « Accentramento e diffusione del giudizio di costituzionalità. Un’analisi delle recenti tendenze centripete della Corte costituzionale italiana alla luce delle potenzialità applicative derivanti dall’incremento e dalla struttura delle disposizioni a tutela dei diritti fondamentali ». Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11573/1384821.

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Résumé :
Il presente lavoro nasce, quasi per caso, da una ricerca sul valore della sicurezza giuridica e del precedente nella giurisprudenza costituzionale. Al dir il vero, il risultato di quest’indagine, se non fosse per la lettura di alcuni classici sul tema, fu assai deludente, ma fortunatamente portò chi scrive a studiare varie decisioni attuali della Corte costituzionale (...)
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PETRINI, Maria Celeste. « IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE : ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

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Résumé :
Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
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Livres sur le sujet "Interpretazione giudici"

1

I pensieri dell'esperienza : Interpretazione di "Esperienza e giudizio" di Edmund Husserl. Firenze : La Nuova Italia, 1985.

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Torre, Maria Antonietta La. L' etica nella terza Critica : Il "giudizio" kantiano e le recenti interpretazioni francesi. Napoli : Edizioni scientifiche italiane, 1995.

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Italy) Seminario Svoltosi (2009 Rome. Corte costituzionale, giudici comuni e interpretazioni adeguatrici : Atti del Seminario Svoltosi in Roma, Palazzo della consulta, 6 novembre 2009. Milano : Giuffrè, 2010.

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Convegno internazionale per il II centenario della Critica del giudizio di Immanuel Kant (1990 Macerata, Italy). Giudizio e interpretazione in Kant : Atti del Convegno internazionale per il II centenario della Critica del giudizio di Immanuel Kant, Macerata, 3-5 ottobre 1990. Genova : Marietti, 1992.

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5

Giudizio e interpretazione in Kant : Atti del Convegno internazionale per il II centenario della Critica del giudizio di Immanuel Kant, Macerata, 3-5 ottobre 1990 (Atti di convegni). Marietti, 1992.

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