Littérature scientifique sur le sujet « Interessi dei lavoratori »

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Articles de revues sur le sujet "Interessi dei lavoratori"

1

Giangrande, Nicolò. « I contratti collettivi nazionali di lavoro, il ruolo dei sindacati confederali e i lavoratori coperti ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE 40, no 3 (décembre 2022) : 33–42. http://dx.doi.org/10.3280/es2022-003004.

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Résumé :
Nel recente dibattito pubblico che ha accompagnato l'approvazione della Direttiva sui salari minimi adeguati nell'Unione Europea ci si è interrogati sullo stato della contrattazione collet-tiva in Italia e su quanti lavoratori coinvolgesse. L'Italia, pur essendo un Paese storicamente caratterizzato da un consolidato sistema di relazioni industriali, non ha ancora statistiche defi-nitive sulla copertura contrattuale formalmente riconosciute e di riferimento per la definizione delle politiche. Sulla base di queste premesse sono stati esaminati, tramite dati ufficiali, il nu-mero dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (Ccnl), le organizzazioni sindacali contraenti e il numero dei lavoratori dipendenti effettivamente coperti, sia nel settore privato, esclusi i settori agricolo e domestico, che nel pubblico. La ricerca evidenzia un'altissima copertura dei Ccnl firmati dalle maggiori organizzazioni sindacali confederali (Cgil, Cisl, Uil) e un'anomala proliferazione di Ccnl che, sebbene interessi un numero esiguo di lavoratori, può esercitare una pressione verso il basso sui salari e sulle condizioni lavorative stabilite nei Ccnl più con-solidati e rappresentativi.
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Hekimler, Alpay. « Le relazioni industriali nel settore tessile e dell'abbigliamento in Turchia. Un caso di studio : il gruppo Inditex ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 169 (avril 2021) : 1–17. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-169001.

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Résumé :
La Turchia appartiene attualmente al novero dei più importanti Paesi esportatori di prodotti tessili e di abbigliamento nel mercato globale. Numerosi fornitori e produttori producono oggi per marchi di livello mondiale, che sono presenti nel Paese anche attraverso le loro imprese di moda nel commercio al dettaglio. Queste ultime sono contestualmente assurte negli anni più recenti tra i maggiori datori di lavoro del settore. Tra di esse deve essere menzionato anche il global player Inditex, che è presente in Turchia con quasi tutti i suoi marchi. Tuttavia, nei me-dia non sempre vengono descritte positivamente le condizioni di lavoro presso i fornitori e i produttori, e perfino nella sua rete di vendita. Inditex, però, si obbliga, tramite il proprio Codi-ce di condotta, a rispettare i diritti dei lavoratori internazionalmente riconosciuti, acquistando esclusivamente le merci dei fornitori e dei produttori che garantiscono l'osservanza di tali dirit-ti. Il diritto di associazione sindacale è sancito dalla Costituzione turca, e il legislatore lo ha concretizzato mediante il diritto del lavoro. Ne consegue che i lavoratori sono liberi di aderire o meno a una rappresentanza di interessi. Tuttavia, le caratteristiche del settore tessile e dell'abbigliamento e il profilo dei lavoratori e delle lavoratrici creano non poche difficoltà ai sindacati che intendono operarvi. Per questa ragione, il tasso di sindacalizzazione nel settore risulta attualmente inferiore alla media. Il saggio intende, anzitutto, illustrare i diritti collettivi dei lavoratori in Turchia su un piano generale, per poi discutere l'importanza dell'industria tes-sile e dell'abbigliamento. Nella successiva e ultima parte verrà trattata la situazione attuale del global player Inditex in Turchia; il contributo si chiude con una breve conclusione in chiave prospettica.
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Szymanski, Charles. « Organized Labor and the Tech Giants ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 173 (mai 2022) : 69–108. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2022-173004.

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Résumé :
Il movimento sindacale negli Stati Uniti sta cercando di invertire la rotta rispetto a un decennio di caduta libera. Nel 2021 i tassi di sindacalizzazione del settore privato si collocavano appena sopra il 6%, e varie recenti misure legislative e giudiziarie (per esempio, la decisione nel caso Janus) hanno pressoché privato i sindacati del settore pubblico della loro capacità di racco-gliere fondi e rappresentare i dipendenti pubblici. A seguito delle elezioni del novembre 2020, con il Partito democratico - che tradizionalmente supporta le istanze connesse al lavoro - che poteva contare sulla Presidenza, sulla Camera dei Rappresentanti e sul Senato, si sperava in una rinascita del sindacato. Purtroppo, anche queste speranze sono state vanificate dalla schiacciante sconfitta di un sindacato di lavoratori della logistica in una campagna di alto pro-filo condotta per organizzare i lavoratori Amazon in un magazzino dell'Alabama nell'aprile del 2021. La sconfitta è stata simbolicamente devastante, poiché una vittoria in quelle elezioni avrebbe rappresentato un importante segnale della rilevanza dei sindacati nella new economy per l'organizzazione dei lavoratori di uno dei cinque "giganti della tecnologia" americani (Amazon, Google, Microsoft, Facebook e Apple). Questo articolo esamina le prospettive dei sindacati nell'organizzare i dipendenti dei "giganti della tecnologia" a seguito della loro scon-fitta nella vicenda Amazon. In particolare, emergono chiari elementi per sostenere che i dipen-denti dei "giganti della tecnologia" hanno bisogno e possono beneficiare di un'azione colletti-va per raggiungere i loro interessi, e i sindacati possono giocare un ruolo chiave nell'aiutarli a soddisfare tale esigenza.
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Huws, Ursula. « Cosa è successo nel mercato del lavoro ? Piattaforme digitali e politiche pubbliche ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 163 (août 2022) : 26–47. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163002.

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Résumé :
Questo articolo esamina la rottura del modello occupazionale che sosteneva il sistema di Welfare della seconda metà del XX secolo. Il focus del capitolo è il lento ma al contempo progressivo smantellamento delle tutele del lavoro avvenuto negli ultimi decenni, smantellamento che nell'ipotesi qui proposta ha svolto anche un ruolo cruciale nel facilitare la nascita delle piattaforme digitali. Così, se da un lato la perdita delle tutele può essere correlata ai limiti che avevano le tradizionali regolazioni del lavoro, soprattutto nell'inclusione di donne, migranti e altri lavoratori generalmente considerati più "marginali"; dall'altro essa è un prodotto diretto della nuova divisione globale del lavoro e del modo in cui le tecnologie sono oggi utilizzate per esternalizzare il lavoro. Questi sviluppi vengono successivamente ampliati dalla crescente "piattaformizzazione" dell'economia che si sta diffondendo in tutti i settori di produzione basati su attività direttamente controllate dagli algoritmi. Nonostante la nascita di nuove forme sindacali, capaci di intercettare le istanze e difendere gli interessi dei gig worker, il paper si conclude evidenziando come quest'ultime non possano rappresentare da sole una soluzione definitiva e come occorra puntare a un nuovo set di diritti universali dei lavoratori.
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Mazzeo, Riccardo. « Pandemia : tra la paura e Mister Hyde ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 1 (avril 2021) : 39–49. http://dx.doi.org/10.3280/siss2021-001004.

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Résumé :
In questa congiuntura vediamo in atto una paura manifesta, sana, una totale assenza di paura, ovvero una negazione che diventa pericolosa, e la paura più dif-fusa, quella strisciante dell'Angst o angoscia esistenziale. Il più efficace antidoto alla paura è il dialogo insieme alla cooperazione, la riflessione e l'introspezione. La pandemia ci "rivela" che, come ne La peste di Camus non è dato salvarsi da soli e che non possiamo continuare a sentirci antropocentrici: se consideriamo il creato un emporio ci ritroviamo poi a pagare un prezzo inaudito. Nonostante l'oggettiva capitalizzazione del coronavirus da parte di persone senza scrupoli che ne appro-fittano per perseguire i propri interessi, il negazionismo è stupido e spesso letale per sé e per altri. La smaterializzazione dei rapporti che tendono, ancora più di prima, a essere mediati dagli schermi, rischiano per un verso di alimentare un Super-io sa-dico dei lavoratori da remoto, impegnati nel loro compito senza interruzione, per l'altro a disabilitare rispetto alle competenze fatte di sfumature del dialogo off line. Oltre ad accentuare le diseguaglianze, il Covid contribuisce a far emergere il nostro lato sconosciuto, il perturbante che ci accompagna e con cui dobbiamo riuscire a convivere.
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Stramaccioni, Alberto. « L'eredità di Raniero Panzieri. Una nuova cultura anticapitalistica ». SOCIETÀ E STORIA, no 174 (janvier 2022) : 724–46. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-174003.

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Résumé :
L'autore ricostruisce l'azione politica e l'elaborazione teorica compiuta da Raniero Panzieri (1921-1964) negli anni della modernizzazione economica e sociale del secondo dopoguerra al fine di individuare le principali tematiche che, sulla base di una consistente produzione memorialistica e di un altrettanto rilevante indagine storiografica, hanno costituito i riferimenti per una nuova cultura anticapitalistica alternativa a quella della sinistra storica. Il dirigente socialista-secondo l'autore- esprimendo forti critiche alle politiche del Pci e del Psi , considerate riformiste, propone di realizzare una nuova sinistra per una migliore efficacia nella difesa degli interessi dei lavoratori. In questa prospettiva ritiene che si debba superare il modello leninista nella gestione del partito per dar vita ad una struttura organizzativa realmente al servizio della classe operaia; intende poi affermare nuove forme di democrazia diretta contro la tradizionale mediazione sindacale e politico-parlamentare; sostiene inoltre di dover rileggere la teoria marxista oltre il dogmatismo storicista al fine di elaborare una nuova sociologia della classe operaia. Queste tematiche "secondo l'autore-non trovano consenso nell'area della sinistra storica ma alimentano l'azione politica di una nuova generazione di militanti attiva nel biennio ‘68-'69 e poi trovano spazio negli anni settanta e ottanta in molteplici riviste e gruppi politici e ancora oggi ,fuori da ogni anacronismo o analogia comparativa, possono comunque suscitare un qualche interesse difronte ai profondi mutamenti del sistema capitalistico indotti dal rapido progresso tecnologico.
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Lanzalaco, Luca. « LA FORMAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI IN EUROPA OCCIDENTALE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no 1 (avril 1989) : 63–89. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200017494.

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Résumé :
IntroduzioneLa progressiva attenzione della scienza politica per le tematiche organizzative sembra essere una tendenza incontrovertibile. Gli attori politici collettivi sono visti sempre meno come delle «scatole nere», dei semplici canali di trasmissione di domande e interessi, e si sottolinea, invece, sempre più come essi siano delleorganizzazioni complessela cui condotta è regolata da meccanismi ed imperativispecificiedautonomie come, di conseguenza, l'individuazione di queste dinamiche organizzative contribuisca in modo determinante alla comprensione del funzionamento del sistema politico nel suo complesso. La configurazione di una organizzazione politicanonè un fatto meramente «tecnico» o «ingegneristico», e men che meno «formale», ma determina l'autonomia e la discrezionalità di cui gode il gruppo dirigente nel ridefinire gli interessi dei gruppi sociali rappresentati e nel «guidare» lamembershipverso determinate mete collettive. Una delle acquisizioni più rilevanti che sono state fatte in questo campo di indagine è che per spiegare le caratteristiche strutturali di una organizzazione politica occorre risalire al modo in cui essa è nata, si è formata e si è consolidata. Il concetto distruttura, infatti, appartiene ad una classe di concetti utilizzati nelle scienze sociali — i cosiddettitime oriented concepts— che assumono significato solo in un orizzonte temporalediacronico(Rosenthal 1978). Ciò che si percepisce come «strutturale» al tempo T sono modelli di comportamento e interazioni sociali che sono perdurati e si sono stabilizzati al tempo T-1, T-2, T-3, … T-n, e che per questo motivo diventano elementicostitutividi quella relazione sociale. Quella che potremmo chiamare lafallacy of synchronic reductionismporta a «fotografare» una organizzazione in un dato momento e a considerare tutti i suoi caratteri strutturali in un orizzonteatemporale.Invece, le proprietà strutturali di una organizzazione sono il risultato di scelte organizzative e di processi di adattamento che si sono verificati inmomenti e fasi differentidella vita dell'organizzazione e i cui risultati si sono poi «congelati», «sedimentati», «stratificati» nel tempo. Una semplice analisi del contesto ambientale in cui opera un'organizzazione, come suggerisce l'approcciocontingency, non è sufficiente in quanto organizzazioni con «storie»differentipotranno daredifferentirisposte, in termini di proprietà organizzative, agliidenticiimperativi posti in un dato momento dallo stesso ambiente. Per spiegare le proprietà strutturali di una organizzazione politica occorre quindi integrare opportunamente l'analisistrutturale-morfologica, basata sull'ipotesi che le organizzazioni tendano ad adattarsi razionalmente alla struttura del loro ambiente, con l'analisistorico-genetica, in base alla quale la razionalità degli attori organizzativi è vincolata dalle loro esperienze passate, dallastoriadell'organizzazione e, in particolare, dal modo in cui l'organizzazione stessa è nata e si è formata. L'approccio genetico ha trovato ampie applicazioni nello studio di vari tipi di organizzazioni politiche: i partiti, i sindacati dei lavoratori, i gruppi di interesse, i movimenti collettivi, le organizzazioni terroristiche. Con questo articolo mi propongo di estendere l'utilizzazione, e di dimostrare l'utilità, di questo approccio anche per quanto riguarda l'analisi di un tipo particolare di organizzazioni politiche, che solo recentemente sono diventate oggetto di studio, cioè leassociazioni imprenditoriali.In particolare, mi occuperò dellepeak associations, cioè delle confederazioni nazionali intersettoriali, come la confindustria e le sue omologhe in altre nazioni. Nella prossima sezione traccerò una tipologia dellepeak associationssulla base del loro «modello originario», cioè del modo in cui sono nate, e del loro grado di istituzionalizzazione; nella seconda sezione verificherò la validità di questa tipologia attraverso l'analisi storico-comparata: illustrerò un «modello a dicotomie successive», costruito alla luce dell'evidenza empirica disponibile, per l'analisi dei processi di formazione delle associazioni imprenditoriali, mettendo in evidenza come a diversi processi di formazione siano corrisposti differenti «modelli originari». Nelle sezioni finali, infine, esaminerò i fattori esplicativi che hanno determinato il prevalere di uno o dell'altro dei vari processi di formazione.
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Minari, Elia. « Le imprese mafiose e i lavoratori : il vincolo mafioso come elemento distorsivo del rapporto di fiducia tra lavoratore e datore di lavoro ». QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no 113 (juillet 2022) : 207–32. http://dx.doi.org/10.3280/qua2021-113010.

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Il capitolo analizza come la collusione di un'impresa con la criminalità orga-nizzata comprometta il rapporto fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore. Il tradimento della fiducia, causato dal vincolo mafioso, avviene sotto molteplici profili e con conseguenze differenti, anche a seconda del grado di consapevolezza e del ruolo del dipendente nell'organizzazione aziendale. Fin dall'origine della criminali-tà organizzata, la recluta di lavoratori e la loro gestione è stata alla base del consenso sociale che ha consentito alle organizzazioni mafiose di espandersi. Il rap-porto tra lavoratori e datori di lavoro è divenuto più articolato a seguito della costituzione di imprese a partecipazione mafiosa e con il coinvolgimento sistematico dei professionisti. Tali trasformazioni hanno rafforzato dei rapporti di apparente fiducia e reciproco interesse.
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Da Roit, Barbara, et Francesco E. Iannuzzi. « Trasformazioni del lavoro operaio tra mutamento tecnologico e contesto socioproduttivo. Una ricerca nella manifattura veneta ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 158 (novembre 2020) : 137–57. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158007.

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Partendo dal presupposto che i contesti sociali e produttivi influiscano sugli effetti della trasformazione tecnologica, l'articolo analizza le esperienze soggettive dei lavoratori della manifattura veneta a seguito delle trasformazioni introdotte nella transizione verso Industria 4.0. Attraverso casi studio, la ricerca mette a fuoco il rapporto tra lavoratori, processi, organizzazione produttiva e vita quotidiana, prestando attenzione alle aspettative, percezioni ed esperienze che i lavoratori associano alla qualità del lavoro. La trasformazione tecnologica contribuisce alla costruzione di nuove istanze di soggettività osservabili nell'aumentato interesse dei lavoratori per gli aspetti espressivi e relazionali del lavoro e nella ridefinizione del valore associato alle diverse attività quotidiane. Tuttavia, non sempre queste istanze trovano adeguate risposte sul terreno dell'innovazione organizzativa, creando tensioni e insofferenza tra i lavoratori.
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Andrei, Filippo, Attila Bruni et Lia Tirabeni. « Fra corpi e dispositivi : processi di digitalizzazione e benessere dei lavoratori nella Quarta Rivoluzione Industriale ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 158 (novembre 2020) : 158–77. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158008.

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Résumé :
Nella Quarta Rivoluzione Industriale il profondo processo di digitalizzazione che interessa le attività produttive si riflette anche sul corpo, che diviene il campo di applicazione di tecnologie orientate a misurare e parametrizzare le attività fisiche, così da migliorare il benessere e le performance dei lavoratori. Sulla scorta di un approccio che guarda alla tecnologia quale pratica sociale, in questo contributo presentiamo i risultati scaturiti da una ricerca su benessere e dispositivi tecnologici condotta in una grande azienda manifatturiera. I risultati suggeriscono, da un lato, la rilevanza dell'azione umana in contesti di digitalizzazione e, dall'altro, la neces-sità di guardare al benessere dei lavoratori non tanto come risultato dell'azione di eventuali dispositivi tecnologici, quanto quale processo che si articola nelle rela-zioni che si instaurano fra umani e tecnologie.
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Thèses sur le sujet "Interessi dei lavoratori"

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Nicolussi, Principe Anna. « Gli interessi dei lavoratori tra crisi e insolvenza dell'imprenditore. Il nuovo Codice fonte di maggiori tutele ? » Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2021. http://hdl.handle.net/11572/320267.

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Résumé :
This doctoral thesis concerns the recent legislative intervention represented by the enactment of the new “Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza” (Legislative Decree No. 14 of 12 January 2019). The objective is to ascertain whether, in the context of a consideration of interests greater than those pertaining to pecuniary obligations, the new code, in addition to the privileged protection of claims granted to workers, also gives prominence to their interest in the preservation of their jobs. The consequence would be a wider protection not only in the crisis phase, but also in the context of the events following the opening of insolvency proceedings. The starting point is the analysis of the complex relationship between insolvency law and labour law, highlighting the diversity of the protected legal assets. Then, the dissertation examines the institutions aimed at favouring the preservation of the company and the employment relationship that depend on it. Evidence will be given to the tendency of the new discipline to favour the early detection of the state of crisis and the preservation of the company’s assets and employment relations in the hands of the insolvent entrepreneur, of a third party and/or with the procedure.
Il presente lavoro si correla al recente intervento legislativo rappresentato dall’emanazione del nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14). L’obiettivo che si pone è quello di verificare se, nel contesto di una maggiore considerazione di interessi diversi da quelli attinenti ai rapporti obbligatori di tipo pecuniario, il nuovo codice, accanto alla tutela privilegiata dei crediti riconosciuta ai lavoratori, dia rilievo anche al loro interesse alla conservazione del posto di lavoro, con conseguente maggiore protezione non solo nella fase della crisi, ma anche nell’ambito delle vicende conseguenti all’apertura delle procedure concorsuali. Si prenderanno le mosse dall’analisi del complesso rapporto tra il diritto concorsuale e il diritto del lavoro mettendo in evidenza la diversità dei beni giuridici protetti per poi analizzare gli istituti volti a favorire la conservazione dell’azienda e con essa dei rapporti di lavoro. Si evidenzierà una linea di tendenza della nuova disciplina diretta a favorire la rilevazione precoce dello stato di crisi e la conservazione del complesso aziendale e dei rapporti di lavoro in capo all’imprenditore insolvente, ad un soggetto terzo e/o alla procedura.
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Belmonte, Francesco. « La disciplina del licenziamento per giustificato motivo oggettivo : tra interesse dell'impresa all'utile impiego del personale e interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro ». Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2019. http://hdl.handle.net/11695/91095.

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Résumé :
L’Autore analizza, in una prospettiva comparativa con l’ordinamento spagnolo, la complessa ed attuale disciplina del licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo (c.d. economico), muovendo dal rinnovato interesse della dottrina e della giurisprudenza in merito ad una tematica segnata da importanti riforme, spesso controverse e di segno opposto. La ricerca è stata orientata ad un’analisi della fattispecie espulsiva, così come regolata nei suoi profili sostanziali dall’art. 3, seconda parte, L. 15 luglio 1966, n. 604, in relazione a due aspetti essenziali fra quelli che compongono il complesso quadro della relazione lavorativa: l’interesse dell’impresa all’occupazione proficua del dipendente e quello del prestatore alla stabilità e continuità del rapporto lavorativo. In relazione al primo profilo, avvalendosi della copiosa e feconda giurisprudenza in materia, si è proceduto ad una ricostruzione puntuale ed attuale della nozione di licenziamento economico, esaminando le molteplici ed eterogenee causali “gestionali” riconducibili al dettato normativo. Tali “ragioni”, insindacabili nel merito da parte del giudice (ai sensi dell’art. 30, co. 1, L. 4 novembre 2010, n. 183), pur non integrando un inadempimento “colpevole” del prestatore, legittimano la risoluzione del rapporto di lavoro da parte dell’imprenditore in quanto incidenti sull’«attività produttiva», l’«organizzazione del lavoro» e il «regolare funzionamento di essa» (art. 3, L. n. 604/66). In un’ottica di bilanciamento tra i contrapposti interessi delle parti contrattuali, viene poi evidenziato come gli interpreti non hanno abbandonato quell’impostazione di favore nei confronti del prestatore, quale parte più debole del rapporto, ed hanno delimitato la fattispecie risolutiva entro determinati confini (“interni” ed “esterni” al perimetro della norma), ponendo precise garanzie a tutela dei lavoratori espulsi dal ciclo produttivo. Per quanto concerne, invece, l’apparato sanzionatorio del licenziamento illegittimo, l’Autore analizza criticamente l’attuale sistema rimediale, diversificato in ragione della data di assunzione del lavoratore in due eterogenei regimi protettivi, sottolineando come il legislatore abbia scelto di “favorire” le esigenze aziendali. Ciò emerge dalla marginalizzazione della reintegrazione nel posto di lavoro in favore di una maggiore operatività della sola tutela indennitaria, con la conseguenza che risulta del tutto superato l’interesse del prestatore alla conservazione del posto di lavoro.
The author analyzes, in a comparison with the Spanish legal system, the complex and current discipline of work-related redundancies for justified and objective (so-called economic) reasons, starting from the renewed interest of case-law and legal writings on an issue marked by important but often controversial and contrasting reforms. This research is oriented towards the analysis of a dismissal case, as regulated in its substantial profiles by art. 3, part 2 , L. 15 July 1966, n. 604, in relation to two essential aspects among which those that make up the complex framework of employment relationships: the interest of the company being in the fruitful work of the employee and that of the worker in the stability and the continuity of the employment relationship. In relation to the first profile, availing itself of the profuse and productive case law on the subject, a precise and current reconstruction of the notion of trade-related redundancies is carried out, examining the multiple and diverse bureaucratic justification dictated by law. These "reasons", unquestionable regarding the merits by the judge (according to article 30, paragraph 1, L. November 4, 2010, no. 183), and not considered culpable acts committed by the worker , legitimize the resolution of the employment relationship by the entrepreneur as a consequence of "production activity", the "organization of work" and the "regular functioning of it" (article 3, Law no. 604/66). With the aim of balancing the opposing interests of the contracting parties, it is then highlighted how the legal doctrine and the judges have not abandoned a favorable approach towards the worker, who represents the weaker party, and how they have limited their decisive actions ( within the standard of law), placing precise safeguards to protect workers expelled from the production cycle. On the other hand, as regards to the sanctioning system of illegitimate dismissal, the author critically analyzes the current remedial measures, varied according to of the worker's starting date of employment, in two diverse procedures of protection, underlining how the legislator has chosen to "favor" the employer’s business needs. This clearly emerges from the fact that the reintegration of the worker into the workplace is marginalized in favor of indemnity. Consequently, the interest in the preservation of the workplace is completely overcome.
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MUCCIONE, AZZURRA. « La tutela degli interessi non economici nel diritto del commercio internazionale. Modelli normativi e problemi di coordinamento ». Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1321719.

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Résumé :
Il lavoro di ricerca intende affrontare lo studio degli interessi o valori non economici nel diritto del commercio internazionale, materia caratterizzata da un certo grado di complessità poiché al sistema di accordi multilaterali gestito dall’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) si affianca una fitta rete di accordi di integrazione economica regionale. Gli obblighi internazionali che derivano da tali accordi possono incidere in vario modo sulla tutela di interessi o valori non economici: la ricerca è volta a verificare se e in che modo gli obblighi esistenti in questa materia consentano agli Stati di attuare misure e politiche pubbliche orientate alla tutela di interessi non economici.
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Livres sur le sujet "Interessi dei lavoratori"

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Bastianini, Guido, Nikolaos Gonis et Simona Russo, dir. Charisterion per Revel A. Coles. Florence : Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-827-9.

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Questo volume, dedicato a Revel Coles (che per tanti anni ha lavorato alla collezione degli Oxyrhynchus Papyri di Oxford), contiene l’edizione di trenta testi di provenienza egiziana, appartenenti a varie collezioni italiane e straniere, curati da papirologi che con Revel Coles hanno collaborato in Inghilterra e in Italia. I testi sono quasi tutti in greco (uno è in latino e uno in copto), ed offrono una campionatura significativa della cultura e della società dell’Egitto antico, dal II secolo a.C. all’VIII d.C.: vi figurano frammenti di opere dei principali autori della letteratura greca (come Omero, Esiodo, Euripide), e anche testi di magia applicata e di contenuto liturgico; vi sono compresi inoltre documenti della quotidianità, come petizioni e istanze di vario tipo, un verbale di processo riguardante un funzionario corrotto, ricevute di tasse, rendiconti della pubblica amministrazione e di imprese private, un contratto di permuta di immobili. Gli studiosi del mondo antico greco e romano, nei suoi vari aspetti, troveranno in questo volume numerosi elementi di interesse.
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Lavoro decentrato, interessi dei lavoratori, organizzazione delle imprese : Atti del convegno di studi, L'Aquila, 20-21 ottobre 1995. Bari : Cacucci, 1996.

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Parisini, Laura. Notus in arte sua. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/disciant7.

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Il saggio approfondisce alcuni aspetti peculiari della documentazione epigrafica urbana relativa ai mestieri del lusso, che, soprattutto nell’ultimo ventennio, si è rivelata una fonte preziosa per ricostruire la fisionomia del mercato esclusivo di Roma tra la fine della Repubblica e l’Alto Impero. Tuttavia, a prescindere dal suo significato economico e prosopografico, l’epigrafia dei professionisti del lusso è innanzitutto un segno rivelatore della psicologia sociale di questa vastissima categoria di lavoratori urbani. Dalle iscrizioni, che ricordano principalmente artifices e negotiatores di estrazione libertina, ma anche alcuni individui liberi di nascita, accanto all’irrinunciabile orgoglio di classe emergono infatti evidenti tracce di un condizionamento mentale derivato dai contatti con l’ideologia aristocratica, ostile e diffidente, se non addirittura sprezzante, nei confronti delle occupazioni e di chi le praticava. L’epigrafia dei mestieri del lusso si conferma dunque un efficace strumento per indagare la forma mentis dei ceti subalterni benestanti dell’antica Roma e il loro modo di rapportarsi alla società. Laura Parisini ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia Culture Civiltà presso l’Università di Bologna. I suoi interessi di studio riguardano principalmente la storia sociale e la storia delle professioni nel mondo romano, con particolare attenzione alle tematiche del lavoro femminile e del lavoro infantile. Ha inoltre collaborato con il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere dell’Università di Pisa e con il Museo Civico di Modena per attività di ricerca in ambito epigrafico.
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Diritti Dei Lavoratori , Conoscerli e Rispettarli , un Interesse Fondamentale Anche Del Datore. Independently Published, 2020.

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Chapitres de livres sur le sujet "Interessi dei lavoratori"

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Frosecchi, Giulia. « Tra interessi del mercato e tutela dei lavoratori in distacco transnazionale La disciplina giuridica dalla genesi alla direttiva applicativa ». Dans Posted workers La condizione dei lavoratori in distacco transnazionale in Europa. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-515-5/002.

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Résumé :
The essay concisely traces the main steps of the transnational posting of workers regulation in the European Union, starting from the first relevant judgment of the Court of Justice, which highlighted the need for a legal intervention aimed to clarify the rights of posted workers and the respective obligations upon the employers, to the approval of the enforcement Directive 2014/67/EU, a notable attempt to improve the effectiveness of posted workers’ rights and facilitate the prevention of abusive practices, going through Directive 96/71/EC, which has regulated the phenomenon for the first time. The judicial and normative evolution is an excellent example of the difficulty of the European Union to guarantee high standards of workers’ protection within the free market.
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Acciari, Oscar. « Sui binari dello sfruttamento Posted workers nella morsa dei lavori pubblici tra Svizzera e Danimarca ». Dans Posted workers La condizione dei lavoratori in distacco transnazionale in Europa. Venice : Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-515-5/010.

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Résumé :
Large public works represent a strong interest for companies from countries other than that of the client. Contracts are often granted to companies offering the lowest price. Though, this market and contract award logic has a cost. It’s a cost that workers pay, who generally are posted workers or temporarily hired on site. There are frequent cases of exploitation of workers who work twice as many hours and at a lower wage than that provided for in the relevant collective agreements. This essay shows the alleged abuses of an Italian conglomerate against a number of posted workers employed in two major public construction sites, one located in Switzerland and the other one in Denmark. There are many similarities that suggest a pattern to save money by exploiting the labour’s workers.
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