Littérature scientifique sur le sujet « Interattoma »

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Articles de revues sur le sujet "Interattoma"

1

Biasillo, Roberta. « Esercizi di visualizzazione interattiva ». HISTORIA MAGISTRA, no 19 (janvier 2016) : 107–8. http://dx.doi.org/10.3280/hm2015-019011.

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2

Maiello, Angela. « L’immagine d’archivio nell’epoca della partecipazione interattiva ». Rivista di estetica, no 63 (1 décembre 2016) : 87–98. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.1281.

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3

Di Costanzo, Francesco. « Tumori Neuroendocrini : Tumori Rari ? Sessione Interattiva ». Tumori Journal 86, no 2_suppl1 (mars 2000) : S18—S21. http://dx.doi.org/10.1177/03008916000862s106.

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4

Messina, Francesca, Daniela Gaggero et Filippo Sozzi. « La mostra scientifica interattiva “La scienza si fa bella” ». Quaderni di Comunicazione Scientifica 1, no 1 (2021) : 223. http://dx.doi.org/10.17454/qdcs01.19.

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5

Forni, Marco. « Grammatica ladina gardenese cartacea, interattiva online e su dispositivi mobili ». Ladinia 41 (2017) : 235–63. http://dx.doi.org/10.54218/ladinia.41.235-263.

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6

Cinotti, Nicoletta. « L'espressione di un antico bisogno di compagnia : Infant research e analisi bioenergetica ». GROUNDING, no 2 (janvier 2013) : 7–24. http://dx.doi.org/10.3280/gro2012-002002.

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Résumé :
Il presente articolo intende affrontare il tema del dialogo tra l'analisi bioenergetica e l'Infant research. Nel farlo, viene presentato il paradigma della Still-Face che permette di esplorare i processi di autoregolazione, di regolazione interattiva, e la radice corporea della regolazione emotiva mostrando come l'autrice ha usufruito dei risultati della ricerca scientifica per arricchire il suo patrimonio formativo e clinico bioenergetico. Un esempio di integrazione che puň essere seguito poiché ne vengono illustrati gli aspetti teorici e pratici. Verrŕ anche presentato un breve caso clinico che esemplifica una possibilitŕ di intervento utilizzando questo paradigma.
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7

Iannello, Paola, Angela Sorgente, Maura Crepaldi et Margherita Lanz. « L'educazione finanziaria per potenziare le competenze di progettazione dei soggetti autori di reato ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 2 (septembre 2020) : 123–43. http://dx.doi.org/10.3280/psc2020-002008.

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Résumé :
Il presente articolo descrive un percorso di educazione economico e finanziaria, "Nulla osta per una progettazione consapevole", ideato per la popolazione carceraria che attraverso l'utilizzo di una metodologia interattiva e di un gioco di società (Projetto), ha l'intento di pro-muovere la consapevolezza dei soggetti autori di reato nella progettazione del loro futuro lavorativo, favorendo l'autovalutazione e l'automonitoraggio delle condizioni di fattibilità di un proprio progetto personale. L'articolo presenta anche una descrizione sintetica della prima rea-lizzazione di tale percorso presso la sezione maschile della casa di reclusione di Bollate e le ri-flessioni emerse in conclusione.
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8

Abbolito, A. « I nuovi supporti audiovisivi e la didattica interattiva : New audiovisual media and interactive teaching ». Urologia Journal 62, no 1 (février 1995) : 131–36. http://dx.doi.org/10.1177/039156039506200132.

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9

Cinotti, Nicoletta. « Costruire significati condivisi a partire dall'esperienza corporea : la prospettiva dell'analisi bioenergetica ». GROUNDING, no 1 (novembre 2010) : 51–62. http://dx.doi.org/10.3280/gro2010-001008.

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Résumé :
L'articolo parte dall'analisi di un caso per evidenziare come si realizza il processo di autoregolazione e di regolazione interattiva nella clinica bioenergetica. L'esperienza corporea portata dal paziente, la successiva esplorazione attraverso il lavoro sul cavalletto, viene considerata alla base del processo di costruzione del significato dell'esperienza, un significato che č il fine ultimo dei processi di regolazione. Accanto al movimento emergente la relazione terapeutica evidenzia anche il movimento relazionale che č il significato implicito della modalitŕ difensiva. Cogliere sia i movimenti corporei che quelli relazionali aiuta la consapevolezza del processo terapeutico in corso e permette una sintonizzazione che sia communion e communication, condivisione e comunicazione. Una condivisione che č una comunicazione non interpretativa sull'esperienza in prima persona che si realizza attraverso il lavoro corporeo.
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10

Roggero, Maria Pia. « Dal modello a sandwich dell'azione terapeutica a un'ipotesi costitutiva del soggetto ». RICERCA PSICOANALITICA, no 3 (septembre 2012) : 31–42. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2012-003004.

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Résumé :
Si sono approfonditi i passaggi teorici che hanno accompagnato Harrison alla creazione di un modello dell'azione terapeutica fondato sull'epistemologia della complessitŕ. Si č voluto mettere in luce l'evoluzione teorica che ha portato Harrison alla creazione di un modello dell'azione terapeutica nella terapia con il bambino a partire dalle ricerche del BCSG. Si č ipotizzato la necessitŕ di un riferimento costitutivo del soggetto come condizione indispensabile per sostenere teoricamente il cambiamento inteso come esito di creazione interattiva. Si č cercato infine di declinare la proposta teorica della fondazione del soggetto attingendo al concetto di SOC e al concetto di "contesto" nei due casi citati da Harrison, infine si č voluto proporre un modello a sandwich per la pratica clinica con l'adulto.
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Thèses sur le sujet "Interattoma"

1

FILOSA, GIUSEPPE. « Proteomic characterization of the role of FUS/TLS in human cells : from pre-mRNA splicing to DNA damage response ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/83914.

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Résumé :
FUS (anche nota come TLS) è una RNA-binding protein espressa in maniera ubquitaria nelle cellule umane, che è stata descritta essere fusa a fattori di trascrizione in alcuni sarcomi ed è presente in aggregati proteici nei neuroni di pazienti affetti da forme ereditarie di Sclerosi Laterale Amiotrofica. FUS è stata coinvolta in numerosi processi cellulari, come l’espressione genica, la regolazione trascrizionale, il pre-mRNA splicing, e il processamento dei miRNA. In più, è stata coinvolta nella risposta al danno al DNA e in particolare è stato dimostrato che rilocalizza ai siti di danno nelle fasi precoci della risposta. Inoltre, a seguito di danno al DNA, FUS agisce come SUMO E3 ligasi per la proteina EBP1, mediandone la sumoilazione, una modifica post-traduzionale necessaria alla sua attività onco-soppressiva. L’esatta funzione di FUS in questi processi non è ancora stata chiarita, quindi, per elucidare la sua attività abbiamo studiato il suo interattoma, in cellule umane, in condizioni basali e a seguito di stress genotossico. Gli interattori di FUS sono stati isolati tramite immunoprecipitazione su estratti proteici totali di cellule HEK293T esprimenti FUS-flag ricombinante, in tre condizioni diverse: con e senza trattamento degli estratti con RNAsi e con trattamento e lavaggio ad alta concentrazione salina. Gli interattori sono stati identificati tramite spettrometria di massa, con i seguenti risultati: 546 proteine nei campioni non trattati, 134 nei trattati, 53 nei trattati con alto sale; 40 proteine sono state identificati in comune a tutte e tre le condizioni e possono essere considerate gli interattori di FUS più conservati. Questi ultimi sono proteine annotate soprattutto a processi biologici associati all’RNA, in linea con i ruoli già descritti di FUS nel metabolismo dell’RNA; in questo set di proteine sono presenti HNRNPs, RNA elicasi, fattori di splicing, e proteine regolatorie della trascrizione. In particolare, tra gli interattori più conservati, c’è un arricchimento in proteine facenti parte del complesso spliceosomale minore di tipo U12. L’interazione di FUS con queste proteine è stata validata ed esperimenti funzionali di splicing hanno dimostrato che FUS lega gli introni di tipo U12 aumentandone lo splicing. Inoltre, sono stati identificate tra gli interattori di FUS proteine coinvolte nella risposta e riparazione dei danni al DNA (DDR), tra cui Ku70, Ku80, PSF, p54, PARP1, e altre. Pertanto, per caratterizzare il ruolo di FUS nella DDR è stata condotta un’analisi di interattoma a seguito di stress genotossico. Cellule HEK293T esprimenti FUS-flag sono state trattate con Etoposide per generare rotture a doppio-filamento del DNA ed gli interattori identificati a seguito di immunoprecipitazione e spettrometria di massa quantitativa. L’analisi ha restituito una lista di interattori la cui affinità per FUS era aumentata o diminuita a seguito del danno. In particolare, la maggior parte delle proteine con un’aumentata affinità hanno la capacità di legare gli acidi nucleici, in particolare l’RNA. Recentemente, le RNA-binding proteins, sono state descritte come i principali regolatori della DDR. Inoltre, alcune di queste sono state descritte come sumoilate e ciò potrebbe suggerire un ruolo di FUS come E3 ligasi nella DDR. Tuttavia, l’esatto ruolo di FUS nella DDR deve ancora essere chiarito, e i nostri risultati suggeriscono che potrebbe giocare un ruolo nella regolazione dell’espressione dei geni delle proteine coinvolte nella DDR, tramite la sua attività di splicing, o funzionare come proteina di supporto per reclutare RNA-binding proteins al sito di danno al DNA.
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2

Lo, Sardo Alessandra. « PRMT6 : identification and characterization of new molecular partners ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2010. http://hdl.handle.net/10077/3480.

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Résumé :
2008/2009
The Protein Arginine Methyltransferase 6 (PRMT6) is an enzyme characterized by a predominant nuclear localization and automethylation activity. Until today, very few information are known about its function and its substrates. To better characterize PRMT6, we looked for new partners and substrates, using the yeast two-hybrid system. This technique allowed us to discover 36 new partners for this enzyme, 19 of these interactions were confirmed with the GST Pull-down assay. Among these partners, 9 resulted to be interactors also for HMGA protein, a chromatin architectural factor that has been previously demonstrated to be an in vivo substrate of PRMT6. The binding between partners and PRMT6 was further assessed in vivo in mammalian cells, and out of nine proteins tested, 7 were confirmed. To test whether among the identified partners there were substrates, we performed an in vitro methylation assay, and discovered 4 new substrates of this enzyme (Macrophage migration inhibitory factor, Human DnaJ homologue, Small nuclear ribonucleoprotein-associated proteins B and B’, and Tubulin beta-2A chain). Moreover, we evaluated if the presence of HMGA1a, could modulate the methylation activity of PRMT6. We demonstrated that MIF’s methylation was enhanced in the presence of HMGA1a protein. Furthermore, to evaluate a possible role played by HMGA, MIF, and PRMT6 together, we studied the effect of MIF on Cyclin A (CycA) promoter. We choose this reporter because it is known the activation effect of HMGA2 protein on this promoter. Our data demonstrated that both MIF and PRMT6 could activate this promoter, but the simultaneous presence of these two proteins result in a lower activation, suggesting that PRMT6 had a negative effect on MIF function.
PRMT6 è una Protein Arginine Methyltransferase caratterizzata da una localizzazione prevalentemente nucleare e capacità di autometilazione. Ad oggi, poche informazioni sono note circa la sua funzione ed i suoi substrati. Per meglio caratterizzare questo enzima, abbiamo cercato nuovi partners e substrati utilizzando il sistema del doppio ibrido in lievito. Questa metodica ci ha permesso di identificare 36 nuovi interattori. Per 19 di questi, l’interazione è stata confermata anche in GST Pull-down, e 9 sono risultati essere partners in comune anche con la proteina HMGA, un fattore architetturale della cromatina che è stato precedentemente dimostrato essere metilato in vivo da PRMT6. Successivamente, per 7 dei 9 interattori testati, il legame con PRMT6 è stato confermato anche in vivo in cellule di mammifero. Per testare se tra i vari partners identificati ci fossero anche dei substrati, abbiamo effettuato un esperimento di metilazione in vitro che ha portato all’identificazione di 4 nuovi substrati di PRMT6 (Macrophage migration inhibitory factor, Human DnaJ homologue, Small nuclear ribonucleoprotein-associated proteins B and B’, and Tubulin beta-2A chain). Abbiamo inoltre valutato se la presenza di HMGA1a potesse modulare l’attività di metilazione di PRMT6 e abbiamo dimostrato che la metilazione di MIF aumentava in presenza di HMGA1a. Inoltre, per valutare il possibile ruolo di HMGA, MIF e PRMT6 insieme, abbiamo studiato l’effetto di MIF sul promotore della Ciclina A. E’stato scelto proprio questo promotore in quanto è noto essere attivato della proteina HMGA2. Con i nostri esperimenti abbiamo dimostrato che sia MIF che PRMT6 possono attivarlo, ma la simultanea presenza di queste due proteine risulta in un’attivazione meno forte, suggerendo un effetto negativo per PRMT6 su MIF.
XXII Ciclo
1982
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3

Ferrara, Fortunato. « Interattori molecolari nel controllo della toleranza immune ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2673.

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Résumé :
2006/2007
Recentemente si sono identificate delle alterazioni nella funzione di un fattore trascrizionale, Foxp3 (Forkhead Box P3), che conducono ad una sindrome caratterizzata dallo sviluppo precoce di numerose patologie autoimmuni e allergiche (Syndrome of Immune Dysregulation, Polyendocrinopathy, Enteropathy, X-linked, IPEX). Sebbene sia una patologia rara, questa malattia appare particolarmente interessante come prototipo di un disturbo generalizzato della tolleranza immune. Lo studio della biologia della proteina FoxP3 e delle sue interazioni e funzioni può quindi portare ad una migliore comprensione dei meccanismi con cui di solito la tolleranza immunologica è sia indotta che mantenuta. Principale scopo di tale Tesi è proprio indagare i meccanismi molecolari che portano all’attivazione del fattore trascrizionale FOXP3, riconoscere e caratterizzare i suoi interattori proteici. In tal modo, si possono identificare altri potenziali bersagli per interventi terapeutici che possono essere utilizzati non solo per i soggetti affetti da IPEX, ma anche per i pazienti affetti da patologie ad interesse immunologico che presentano simili meccanismi di attivazione.
XX Ciclo
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4

Spimpolo, Federica <1993&gt. « Arte interattiva digitale : sviluppo e modalità di fruizione ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16555.

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Résumé :
cambiamento del concetto di fruizione dell'opera d'arte con l'avvenire delle nuove tecnologie digitali. esempi e storia delle tecnologie digitali in ambito artistico. studio sui lavori di 'studio azzurro'
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5

MARTELLOS, STEFANO. « STRUMENTI PER LA IDENTIFICAZIONE INTERATTIVA DELLE PIANTE D'ITALIA ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2005. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/13062.

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6

Piccinelli, Flavio. « Un'infrastruttura distribuita per l'acquisizione e la visualizzazione interattiva dei dati dell'LHC ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9691/.

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Résumé :
Questo progetto di tesi è lo sviluppo di un sistema distribuito di acquisizione e visualizzazione interattiva di dati. Tale sistema è utilizzato al CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare) al fine di raccogliere i dati relativi al funzionamento dell'LHC (Large Hadron Collider, infrastruttura ove avvengono la maggior parte degli esperimenti condotti al CERN) e renderli disponibili al pubblico in tempo reale tramite una dashboard web user-friendly. L'infrastruttura sviluppata è basata su di un prototipo progettato ed implementato al CERN nel 2013. Questo prototipo è nato perché, dato che negli ultimi anni il CERN è diventato sempre più popolare presso il grande pubblico, si è sentita la necessità di rendere disponibili in tempo reale, ad un numero sempre maggiore di utenti esterni allo staff tecnico-scientifico, i dati relativi agli esperimenti effettuati e all'andamento dell'LHC. Le problematiche da affrontare per realizzare ciò riguardano sia i produttori dei dati, ovvero i dispositivi dell'LHC, sia i consumatori degli stessi, ovvero i client che vogliono accedere ai dati. Da un lato, i dispositivi di cui vogliamo esporre i dati sono sistemi critici che non devono essere sovraccaricati di richieste, che risiedono in una rete protetta ad accesso limitato ed utilizzano protocolli di comunicazione e formati dati eterogenei. Dall'altro lato, è necessario che l'accesso ai dati da parte degli utenti possa avvenire tramite un'interfaccia web (o dashboard web) ricca, interattiva, ma contemporaneamente semplice e leggera, fruibile anche da dispositivi mobili. Il sistema da noi sviluppato apporta miglioramenti significativi rispetto alle soluzioni precedentemente proposte per affrontare i problemi suddetti. In particolare presenta un'interfaccia utente costituita da diversi widget configurabili, riuitilizzabili che permettono di esportare i dati sia presentati graficamente sia in formato "machine readable". Un'alta novità introdotta è l'architettura dell'infrastruttura da noi sviluppata. Essa, dato che è basata su Hazelcast, è un'infrastruttura distribuita modulare e scalabile orizzontalmente. È infatti possibile inserire o rimuovere agenti per interfacciarsi con i dispositivi dell'LHC e web server per interfacciarsi con gli utenti in modo del tutto trasparente al sistema. Oltre a queste nuove funzionalità e possbilità, il nostro sistema, come si può leggere nella trattazione, fornisce molteplici spunti per interessanti sviluppi futuri.
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7

Betti, Andrea. « Sviluppo di un'applicazione web per la visualizzazione interattiva di dati eterogenei ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19083/.

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Résumé :
Il documento di tesi presenta le tematiche, la progettazione e le tecnologie che hanno interessato lo sviluppo di un'applicazione web interattiva che permette di visualizzare dati eterogenei. Come caso di studio sono stati considerati dati relativi a studenti dell'Università di Bologna, raccolti nel contesto dell'indagine Housing Unibo svolta nel 2019 dal Consiglio degli Studenti e dalle associazioni studentesche. L'applicazione è suddivisa in una sezione con una mappa geografica e una sezione con grafici, i quali rappresentano i dati raccolti con le proprietà selezionate dall'utente mediante interfacce apposite.
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8

Uliana, Elena <1985&gt. « PROCESSI ESPERIENZIALI IMMAGINATIVI : L’ARTE MULTIMEDIALE INTERATTIVA TRA VIAGGIO SIMBOLICO E SCIENZA ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16228.

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Résumé :
Lo scopo del presente studio si pone l’obbiettivo di proporre una riflessione su come i nuovi media e in particolare l’arte multimediale interattiva possa grazie alle sue caratteristiche costitutive, tra cui la processualità e il coinvolgimento partecipativo diretto del fruitore, suscitare installazioni che permettano di vivere esperienze di immersione multisensoriale capaci di essere accostate alle pratiche immaginative di espansione di coscienza. L’analogia tra esperienza mediata dalla processualità artistica e quindi da una esteriorizzazione simbolica, dove gli input si fanno “materia” attraverso la mediazione tecnologica, e l’esperienza immaginativa interna data dall’uso di tecniche immaginative viene sostanziata nel corso dello studio attraverso l’approfondimento dei vari capitoli. Il primo capitolo si propone infatti di analizzare l’arte multimediale interattiva come organismo complesso e multimodale, dapprima indagando le radici storico-culturali, i suoi precursori teorici e artistici, le strategie processuali, partecipative, sinestetiche del ventesimo secolo considerate come punto fondamentale per la sua nascita ed evoluzione. Questa prima parte ci consentirà di delineare un’estetica dell’arte interattiva per comprenderne le potenzialità in vari ambiti di utilizzo. Il secondo capitolo analizza cosa siano le tecniche immaginative, il loro sviluppo e il particolare impiego in ambito artistico. Il terzo capitolo indaga il rapporto tra Arte e Scienza e di come lo sviluppo delle nuove tecnologie nel XX secolo abbia portato sempre a maggiori iniziative di collaborazione tra artisti e scienziati. Il quarto capitolo coagulerà gli apporti dei tre capitoli precedenti nella descrizione di un progetto artistico.
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9

BRIVIO, ELEONORA. « VERSO L'INTERSOGGETTIVITÀ : RUOLO E FUNZIONI DEL SÈ NELLA COSTRUZIONE INTERATTIVA DEL SOGGETTO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1208.

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Résumé :
Il presente lavoro di tesi si focalizza sui concetti di identità, soggettività e intersoggettività che sottostanno alla creazione di senso per l’individuo (Galimberti, 2011). Il primo studio riguarda il rapporto tra nuove posizioni identitarie e costruzione della coerenza del sé. I risultati dimostrano che effettivamente le persone percepiscono le proprie identità come diverse le une dalle altre e diverse anche dal proprio Sé; inoltre mentre percepiscono cambiamenti a livello identitario, la coerenza del sé pare non cambiare nel tempo. Il secondo studio è centrato sul rapporto tra soggettività enunciativa e costruzione di coerenza. Analizzando 9 blog di studenti è possibile osservare che i blogger esprimono in maniera diversa la propria soggettività in ogni post, e che attraverso i meccanismi narrativi di coerenza e riflessività e l’enunciazione riescono a ricostruire il senso della propria storia. Il terzo studio studia i processi di creazione dell’intersoggettività enunciativa all’interno di un gruppo in ambiente face to face e online. I risultati mostrano che le configurazioni che le intersoggettività può assumere nel tempo sono diverse, ma che i processi che sottostanno all’intersoggettività sono isomorfi ai due contesti.
The present work focus on the concepts of identità, subjectivity and intersubjectivity that substain sense-making processes in individuals (Galimberti, 2011). The first study is about new Identity positions and self congruence. Participants report that their identities are different from each other and their Self; at identity level they report that their identities change over time, but their sle f congruence does not. The second research is focused on the link between utterance subjectivity and construction of coherency in narrations. Nine blogs were analyzed and results show that bloggers express their subjectivity differently in each post, and thank to narrative processes (coherence and reflexivity) and to enunciation they can make sense of their own experiences. The third research here presented studies the processes that underlies the creation of intersubjectivity in a group working online and face to face. Results show that intersubjective results of interactions change over time, but there is isomorphism between the processes of creating intersubjectivity online and face to face.
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10

BRIVIO, ELEONORA. « VERSO L'INTERSOGGETTIVITÀ : RUOLO E FUNZIONI DEL SÈ NELLA COSTRUZIONE INTERATTIVA DEL SOGGETTO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2012. http://hdl.handle.net/10280/1208.

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Résumé :
Il presente lavoro di tesi si focalizza sui concetti di identità, soggettività e intersoggettività che sottostanno alla creazione di senso per l’individuo (Galimberti, 2011). Il primo studio riguarda il rapporto tra nuove posizioni identitarie e costruzione della coerenza del sé. I risultati dimostrano che effettivamente le persone percepiscono le proprie identità come diverse le une dalle altre e diverse anche dal proprio Sé; inoltre mentre percepiscono cambiamenti a livello identitario, la coerenza del sé pare non cambiare nel tempo. Il secondo studio è centrato sul rapporto tra soggettività enunciativa e costruzione di coerenza. Analizzando 9 blog di studenti è possibile osservare che i blogger esprimono in maniera diversa la propria soggettività in ogni post, e che attraverso i meccanismi narrativi di coerenza e riflessività e l’enunciazione riescono a ricostruire il senso della propria storia. Il terzo studio studia i processi di creazione dell’intersoggettività enunciativa all’interno di un gruppo in ambiente face to face e online. I risultati mostrano che le configurazioni che le intersoggettività può assumere nel tempo sono diverse, ma che i processi che sottostanno all’intersoggettività sono isomorfi ai due contesti.
The present work focus on the concepts of identità, subjectivity and intersubjectivity that substain sense-making processes in individuals (Galimberti, 2011). The first study is about new Identity positions and self congruence. Participants report that their identities are different from each other and their Self; at identity level they report that their identities change over time, but their sle f congruence does not. The second research is focused on the link between utterance subjectivity and construction of coherency in narrations. Nine blogs were analyzed and results show that bloggers express their subjectivity differently in each post, and thank to narrative processes (coherence and reflexivity) and to enunciation they can make sense of their own experiences. The third research here presented studies the processes that underlies the creation of intersubjectivity in a group working online and face to face. Results show that intersubjective results of interactions change over time, but there is isomorphism between the processes of creating intersubjectivity online and face to face.
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Livres sur le sujet "Interattoma"

1

Truffaut e la pellicola interattiva. Firenze : Romano editore, 2013.

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2

1932-, Nono Nuria Schoenberg, et Schoenberg Lawrence A, dir. Arnold Schoenberg : 1874-1951 : [una Mostra interattiva multimediale]. Venezia : Marsilio, 1996.

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3

Lanfredini, Roberta. Oggetti e paradigmi : Per una concezione interattiva della conoscenza scientifica. Roma : Theoria, 1988.

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4

Barberio, Raffaele. L' Europa delle televisioni : Dalla vecchia radio alla TV interattiva. Bologna : Il Mulino, 1989.

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5

Lanfredini, Roberta. Oggetti e paradigmi : Per una concezione interattiva della conoscenza scientifica. Roma : Theoria, 1988.

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6

Protettì, Cesare Augusto. Bit e parole : Giornali elettronici, internet, CD-rom, on line, TV interattiva. Torino : Gutenberg 2000, 1995.

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7

ART, 10 A. M. Le Nuove tendenze : Rivelazioni di un'arte percettiva e sensoriale, costruttiva e interattiva. Milano : 10 A.M. ART, 2013.

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8

Tettamanzi, Laura. Spettatori nella rete : La relazione fra Tv e Internet come modello di Tv interattiva. Roma : RAI-ERI, 2000.

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9

Jasink, Anna Margherita, Luca Bombardieri et Grazia Tucci. MUSINT : Le collezioni archeologiche egee e cipriote in Toscana : ricerche ed esperienze di museologia interattiva. Firenze : Firenze University Press, 2011.

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10

Jasink, Anna Margherita, et Giulia Dionisio, dir. MUSINT 2. Florence : Firenze University Press, 2017. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-396-4.

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Résumé :
Musint 2 si propone come un testo da ‘leggere’ che accompagna il nuovo sito-web MUSINT II, seguendo e innovando le linee generali del precedente MUSINT. Ma, come i due progetti on-line differiscono sia negli aspetti tecnici che nei contenuti, pur mantenendo principi e finalità analoghi, così anche il nuovo volume assume un ruolo che lo rende una novità più consona ai progressi che caratterizzano le discipline archeologiche sia sotto l’aspetto scientifico che quello didattico. Viene mantenuta la suddivisione in tre sezioni. La prima contiene una serie di lavori direttamente legati al sito MUSINT II. Si nota un aumento delle presentazioni relative agli aspetti tecnici e didattici, ritenuti una innovazione del nuovo sito, rispetto ai contributi scientifici intesi in senso più tradizionale. La seconda sezione presenta una esemplificazione di lavori significativi di musealizzazione virtuale, volutamente scelta negli ambiti più vari, sottolineandone il taglio didattico. La terza sezione si presenta sullo stesso piano di quella del volume precedente, anche se sono riscontrabili delle novità proprio nella scelta delle ricerche: vengono infatti presentate tematiche già proposte in fase sperimentale e nuove ricerche che si sono venute individuando nel corso di questi anni attraverso le conoscenze più ampie sulle possibilità di una museologia digitale e interattiva.
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Chapitres de livres sur le sujet "Interattoma"

1

« Using a role-play business game – the InterAttica Hotel, Ascan : Bob Lillis ». Dans The International Simulation & ; Gaming Research Yearbook, 142–51. Routledge, 2012. http://dx.doi.org/10.4324/9780203046135-20.

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Actes de conférences sur le sujet "Interattoma"

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Albissini, Piero, Antonio Catizzone, Laura De Carlo, Laura Carlevaris, Vittorio Di Stefano et Alessandro Micucci. « Le trasformazioni dello spazio urbano : la quarta dimensione nella georeferenziazione dell’iconografia storica di Rome ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Barcelona : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2009. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7549.

Texte intégral
Résumé :
Se si considera la componente fisica del sistema città come espressione materiale dell’insieme dei fenomeni evolutivi dei luoghi, appare evidente come la sua rappresentazione possa essere considerata come sistema di conoscenza generale in grado di manifestare una convergenza di informazioni di natura altamente eterogenea. Le vaste trasformazioni che hanno interessato le città nella storia hanno determinato una evoluzione non solo nelle modifiche morfologiche degli assetti territoriali e nella stratificazione architettonica delle strutture urbane, ma anche nella percezione e fruizione degli spazi urbani. Se si considera l’organizzazione dello spazio urbano come ambito di relazione tra gli uomini, i contributi che provengono dalle fonti bibliografiche, iconografiche e cartografiche in particolare possono consentire la ricostruzione diacronica dei tessuti urbani. Questa ricostruzione è resa possibile dalla lettura delle diverse rappresentazioni che della città sono state date nel tempo, come rappresentazioni iconografiche o pittoriche, talvolta simboliche se non addirittura metaforiche, che consentono di acquisire conoscenze dei luoghi, anche quando presentano uno scarso grado di attendibilità. L’introduzione dell’informatica nel rilevamento e nella rappresentazione cartografica e la realizzazione dei sistemi informativi territoriali hanno aperto nuove possibilità non solo nella realizzazione di database collegati e georeferenziati, che possono contenere una notevole quantità di informazioni di diversa natura progressivamente incrementabili, ma soprattutto rendendo agevoli sia le molteplici interrogazioni sia le successive elaborazioni. Lo sviluppo della cartografia digitale dalla quale si possono derivare direttamente modelli tridimensionali, si pone quindi come punto di partenza per una corretta rappresentazione della complessità del fenomeno urbano e per un ripensamento dello spazio non più sulla base di esplorazioni planimetriche, ma tramite la creazione di modelli virtuali generati in maniera più o meno automatica a partire dalla cartografia stessa. In questo senso, il modello di derivazione cartografica costituisce l’aspetto metrico-quantitativo della rappresentazione della città, aspetto che risulta tanto più esatto, obiettivo e verificabile in quanto ottenuto con strumenti che rendono le misurazioni sufficientemente attendibili. Si tratta dunque di esplorare la cartografia tridimensionale cogliendone le peculiarità e la ricchezza nella restituzione dello spazio urbano, caratteristiche, queste, che suggeriscono immediatamente di tentare di ricostruire con la stessa vivacità rappresentativa anche tutti i trascorsi storici della città o, quanto meno, di alcuni dei suoi momenti topici, con particolare attenzione alle trasformazioni di natura orografica ed edilizia. In questo quadro emergono due distinti aspetti di natura metodologica, l’uno concernente la generazione del modello urbano e le implicazioni tecniche che questo comporta (implementazione di dati, automatismi, studi tipo-morfologici, scala del modello, …), l’altro relativo all’evoluzione della città attraverso il confronto tra modelli cartografici diversi (bi e tridimensionali). La realizzazione di un modello virtuale basato sulla cartografia digitale 3D, che fotografa lo stato attuale della struttura urbana, può rappresentare la griglia tridimensionale di riferimento per una visualizzazione delle trasformazioni spaziali attuata con una procedura che ripercorre a ritroso il cammino della storia. Si tratta di riferire a questa griglia orientata sulla base di capisaldi topografici certi i dati cartografici e iconografici provenienti dalla ricerca storico-documentaria, sulla base della individuazione di elementi invarianti della struttura urbana, come assetti orografici, vuoti urbani o edifici esistenti, etc., che non hanno mutato la loro localizzazione e le loro caratteristiche morfologiche. Così concepito, il modello tridimensionale di derivazione cartografica si caratterizza per la capacità di recepire e valorizzare documenti molto diversi e non necessariamente “scientifici” ai fini di una visualizzazione interattiva della storia del singolo brano di città o del singolo edificio per valutarne le trasformazioni sul piano morfologico e dimensionale, ma anche percettivo.
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