Littérature scientifique sur le sujet « Intenzione di significato »

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Articles de revues sur le sujet "Intenzione di significato"

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Bianchini, Sara. « Kant e la Rivoluzione Francese : liberali e/o reazionari fra passione e storia ». Argumentos - Revista de Filosofia, no 22 (18 novembre 2019) : 72–90. http://dx.doi.org/10.36517/argumentos.22.7.

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Résumé :
L’articolo nasce dal tentativo di trovare una connessione all’interno di parte della filosofia kantiana fra i tre termini di “passione”, “storia” e “Rivoluzione” (soprattutto francese). La sua intenzione fondamentale è quella di rispondere alle seguenti domande: che ruolo hanno le passioni nel sorgere della storia? E quale significato ha rappresentato la Rivoluzione Francese nel corso delle vicende umane? La ricerca si è occupata principalmente del commento di alcune delle nove tesi del testo kantiano Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico ma si è basata anche su altri testi del filosofo di Könisberg, quali Il conflitto delle Facoltà ed i Principi metafisici della dottrina del diritto. Essa si è articolata intorno ai seguenti punti: il ruolo della socievole insocievolezza nel far nascere la società e dunque la storia, il ruolo del popolo nel determinare la storia, la posizione kantiana a favore e poi contro la Rivoluzione Francese. Cercando di determinare se si possa mantenere una linea di sostanziale continuità, nonostante le differenze, nel pensiero kantiano sulla Rivoluzione Francese espresso nei testi sopracitati, l’articolo s’interroga anche sul rapporto fra procedere della ragione nella ricerca della conoscenza e della crescita morale, e filosofia della storia (ragionando particolarmente sul confronto fra l’idea di “fine” della storia e l’uso della ragione, un confronto mediato dal concetto di “organizzazione”).
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Saggiomo, Carmen. « IL CITOYEN NEI DIZIONARI FRANCESI TRA XVII E XVIII SECOLO ». Verbum 7, no 7 (20 décembre 2016) : 165. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2016.7.10266.

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Résumé :
È intenzione del presente studio esplorare la voce citoyen attraverso le entrate di alcuni fra i più rile­vanti dizionari, dal Thresor de la langue françoyse di Jean Nicot, del 1606, all’edizione del Diction­naire de L’Académie françoise del 1798. Si ha così l’occasione per censire i mutamenti semantici e culturali, l’étendue des sens, tra la pubblicazione del primo dizionario moderno della lingua francese e la quinta edizione dell’Accademia, che precede la fine del periodo rivoluzionario, assunto dalla sto­riografia come spartiacque fra età moderna e età contemporanea. Nel XVII secolo il termine citoyen rimanda, in modo pressoché costante, alla cultura giuridica greco-romana, per la quale cives erano gli abitanti di Roma, Atene, Sparta etc. La concezione della città-Stato, che caratterizza soprattutto il mondo greco, diverrà, seppur con qualità specifiche, un tratto tipico di Roma anche successivamen­te all’espansione dell’impero, ragion per cui, pur in presenza di una forte estensione territoriale, il cittadino romano resta ancorato all’Urbe. Tale modo di concepire il cittadino è rinvenibile in tutti i dizionari francesi qui analizzati. Non va dimenticato che il concetto di “Stato”, nel suo significato moderno, si afferma convenzionalmente solo dopo il Trattato di Westphalia del 1648, quando sulla scena internazionale si affacciano gli Stati nazionali. Solo nel XVIII secolo, e in particolare con la Rivoluzione francese, si passa a un citoyen inteso come soggetto parte della nazione e depositario della sovranità popolare.
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Saggiomo, Carmen. « IL CITOYEN NEI DIZIONARI FRANCESI TRA XVII E XVIII SECOLO ». Verbum 7, no 7 (22 décembre 2016) : 165. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2016.7.10294.

Texte intégral
Résumé :
È intenzione del presente studio esplorare la voce citoyen attraverso le entrate di alcuni fra i più rile­vanti dizionari, dal Thresor de la langue françoyse di Jean Nicot, del 1606, all’edizione del Diction­naire de L’Académie françoise del 1798. Si ha così l’occasione per censire i mutamenti semantici e culturali, l’étendue des sens, tra la pubblicazione del primo dizionario moderno della lingua francese e la quinta edizione dell’Accademia, che precede la fine del periodo rivoluzionario, assunto dalla sto­riografia come spartiacque fra età moderna e età contemporanea. Nel XVII secolo il termine citoyen rimanda, in modo pressoché costante, alla cultura giuridica greco-romana, per la quale cives erano gli abitanti di Roma, Atene, Sparta etc. La concezione della città-Stato, che caratterizza soprattutto il mondo greco, diverrà, seppur con qualità specifiche, un tratto tipico di Roma anche successivamen­te all’espansione dell’impero, ragion per cui, pur in presenza di una forte estensione territoriale, il cittadino romano resta ancorato all’Urbe. Tale modo di concepire il cittadino è rinvenibile in tutti i dizionari francesi qui analizzati. Non va dimenticato che il concetto di “Stato”, nel suo significato moderno, si afferma convenzionalmente solo dopo il Trattato di Westphalia del 1648, quando sulla scena internazionale si affacciano gli Stati nazionali. Solo nel XVIII secolo, e in particolare con la Rivoluzione francese, si passa a un citoyen inteso come soggetto parte della nazione e depositario della sovranità popolare.
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Pacelli, Roberta. « Riterritorializzare l'informale. soggetti, intenzioni, pratiche ». CRIOS, no 23 (octobre 2022) : 18–27. http://dx.doi.org/10.3280/crios2022-023003.

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Résumé :
Nell'ultimo decennio, l'informale è diventata una categoria ombrello, un caleidoscopio di pratiche diversissime d'uso ed appropriazione non autorizzati del territorio. Per tentare una fenomenologia delle pratiche informali sono possibili ed ugualmente necessari due approcci: il primo, qui definito istituzionale, è focalizzato sull'analisi dei processi di governance per comprendere le dinamiche strutturali che generano l'informale; il secondo, qui definito territoriale, è focalizzato sui soggetti e sulla loro agency per orientare la valutazione delle pratiche. Di seguito, si propone un esercizio di schematizzazione della fenomenologia delle pratiche informali mediante una lettura territoriale. Facendo riferimento al Sud Italia e particolarmente alla città di Napoli, si sono individuate "tre città informali" ciascuna materialmente prodotta e significata da altrettante categorie di soggetti individuali o collettivi, pubblici o no.
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De Vidovich, Armando. « Le parole dell'Altro : musica e inconscio ». COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no 20 (décembre 2010) : 127–44. http://dx.doi.org/10.3280/cost2010-020009.

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Résumé :
L'articolo esamina gli aspetti che rendono simili il processo di ascolto e interpretazione nel setting psicoanalitico, e quello di ascolto e comprensione di musiche di non facile fruizione, segnatamente quelle dello Schönberg preseriale. Se in entrambi i processi una dinamica di vissuti inconsci produce sequenze apparentemente prive di senso - di suoni o, come nel sogno, di immagini ed eventi - per recuperare nei loro discorsi un significato occluso si puň attivare un "ascolto intenzionale", di cui l'articolo delinea le principali caratteristiche.
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Cortese, Claudio Giovanni, Simona Ricotta, Laura Gerbaudo et Benedetto Violante. « L'intenzione di lasciare un'azienda ospedaliera : predittori a confronto ». RISORSA UOMO, no 2 (juin 2009) : 135–50. http://dx.doi.org/10.3280/ru2009-002003.

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Résumé :
- Turnover is a considerable problem for health care organizations: therefore, literature dedicates special attention to intention to leave the workplace (ITL), identified as main antecedent of factual organizational turnover rate. The present study has the aim to analyze the relationship between ITL and some psychosocial variables influencing it. The research (N = 604) has been carried out in a North of Italy Health care organization. Multiple regression analysis shows ITL as influenced by: satisfaction for development opportunities, satisfaction for workload, and quality of internal communication. Analysis of variance shows significant differences in ITL depending on professional qualification and age. Considering these two variables together allows to identify some groups of the organizational population with higher risks of turnover.Keywords: health worker, hospital, intention to leave the workplace, job satisfaction, organizational citizenship.Parole chiave: personale sanitario, azienda ospedaliera, intenzione di lasciare l'azienda, soddisfazione lavorativa, cittadinanza organizzativa.
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Lanzara, Giovan Francesco. « PERCHÉ È DIFFICILE COSTRUIRE LE ISTITUZIONI ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no 1 (avril 1997) : 3–48. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025521.

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Résumé :
IntroduzioneLa costruzione di un'istituzione, qualsiasi cosa possa significare, è comunque un processo che implica la formazione di una struttura, o codice, o pattern regolato di comportamenti che acquista legittimità e «funziona» in un contesto sociale specifico, fino a diventare un elemento costitutivo della vita sociale, stabile e persistente nel corso del tempo. Tale struttura può essere in parte il risultato di un progetto deliberato, in parte l'esito non intenzionale dell'azione umana e dell'interazione sociale. Il più delle volte è congiuntamente l'uno e l'altro, in combinazioni variabili a seconda delle contingenze. Se la struttura «funziona», essa potrà autosostenersi e riprodursi nel tempo. Ma in caso di «fallimento», provocato da un rendimento scadente o dall'erosione di legittimità morale e politica, non necessariamente verrà rimpiazzata in modo rapido e completo. Più verosimilmente le sue componenti fondamentali, anche se obsolete, continueranno a sopravvivere per lungo tempo «come frammenti di rotte catene, pendenti dalle volte di vecchi edifici» (Tocqueville 1969), senza alcuna funzione specifica, o forse subiranno un lento processo di mutamento, assumendo gradualmente nuove funzioni e significati col passare del tempo.
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Stella, Aldo, John L. Dennis et Chiara Nucci. « La spiegazione psico-logica di un comportamento : riflessioni su un possibile modello ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 4 (mars 2012) : 479–503. http://dx.doi.org/10.3280/rip2010-004001.

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Résumé :
La ricerca si incentra sulla spiegazione delle azioni e dei comportamenti e si propone l'obiettivo di confrontare la spiegazione meccanicista, da molti considerata l'unica spiegazione scientifica, con la spiegazione ermeneutica, che comprende anche la spiegazione intenzionale, fondantesi su ragioni, piuttosto che su cause. Se il sillogismo pratico esplicita la ragione, che sta alla base di un'azione e che e indicata nelle premesse, allora il pensiero esprime il suo potere causale in ordine al configurarsi dei comportamenti. Si viene cosi a delineare una spiegazione che, poiche rende manifeste inferenze, presenta il rigore della logica e si esprime nella forma di sillogismi condizionali. Tuttavia, poiche ha a che fare con ragioni e significati, che giustificano le azioni intenzionali, non si riduce alla semplice spiegazione meccanicista. Quando compaiono i significati, i processi di elaborazione cessano di essere solo automatici ed entra in gioco la soggettivita. La dimensione formale e sintattica viene integrata dalla dimensione semantica e la funzione cognitiva diventa funzione ermeneutica, che e frutto del pensiero cosciente e si esprime mediante la lingua naturale. Quest'ultima, nel suo valere come meta-linguaggio, consente di formulare la spiegazione come un discorso, il quale, adeguatamente rigorizzato, configura la "spiegazione psico-logica", che emerge oltre le spiegazioni meccaniciste e fisicaliste, pur conservandone la scientificita
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Foley, Amy A. « The Tension of Intention ». Chiasmi International 21 (2019) : 207–23. http://dx.doi.org/10.5840/chiasmi20192120.

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Résumé :
This article examines Maurice Merleau-Ponty’s reference to Franz Kafka’s “The Metamorphosis” and “Investigations of a Dog” in his lecture on gesture and reconciliation, “Man Seen from the Outside.” Given the centrality of gesture in Kafka’s work, this essay considers the connections between the two figures and the likely influence of Kafka on Merleau-Ponty’s concept of gesture and intentionality. It compares their respective philosophies of gesture as they relate to meaning, reliability, silence, music, and intention. Finally, Kafka’s gestural motif of the springing body is suggested as a significant example of Merleau-Ponty’s “escaping intentions,” expressing a powerful will to intend toward others.Cet article examine la référence de Maurice Merleau-Ponty à La Métamorphose et aux Recherches d’un chien de Franz Kafka dans sa « causerie » sur le geste et la réconciliation : « L’homme vu du dehors ». Étant-donnée la centralité du geste dans l’oeuvre de Kafka, cet article examine les liens entre les deux auteurs et la possible influence de Kafka sur les concepts merleau-pontiens de geste et d’intentionnalité. Nous comparerons leurs philosophies du geste dans leur manière de se rapporter au sens, à la fiabilité, au silence, à la musique et à l’intention. Enfin, le motif gestuel du corps jaillissant chez Kafka sera proposé comme un exemple significatif des « intentions fuyantes » de Merleau-Ponty, exprimant un puissant désir de se diriger vers les autres.Quest’articolo esamina i riferimenti merleau-pontiani a “La Metamorfosi” e a “Indagini di un cane” di Franz Kafka nella sua conferenza sul gesto e la riconciliazione, “L’uomo visto da fuori”. Data la centralità del gesto nell’opera di Kafka, questo saggio si propone di esaminare le connessioni tra i due autori e la possibile influenza di Kafka sulla concezione merleau-pontiana del gesto e dell’intenzionalità. L’articolo confronta le loro rispettive filosofie del gesto nella misura in cui si riferiscono al significato, alla veridicità, al silenzio, alla musica e all’intenzione. Da ultimo, il motivo gestuale del corpo elastico in Kafka è indagato come significativo esempio delle “intenzioni fuggevoli” merleau-pontiane che esprimono una volontà tesa verso gli altri.
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MENDONÇA, Caroline Farias Leal. « Retomada da educação escolar : Um estudo sobre educação, território e poder na experiência Pankará ». INTERRITÓRIOS 5, no 9 (9 décembre 2019) : 39. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243605.

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Résumé :
RESUMOO povo Pankará da Serra do Arapuá, localizada no Sertão de Pernambuco, deflagra um movimento chamado “Retomada da Educação” no ano de 2004. Desde então, a escola é apropriada como uma importante estratégia pedagógica para a formação, politização, mobilização e organização do povo face a antagonistas históricos. O artigo tem como objetivo refletir como a categoria política “retomada” é apropriada pelos Pankará na luta pela educação escolar e quais sentidos atribuem a ela. O texto inicia com um breve histórico da formação social na Serra do Arapuá e da resistência dos Pankará. Em seguida traz a descrição etnográfica da Retomada da Educação como um projeto que articula Território e Poder. Por fim, o texto analisa o Projeto Político Pedagógico que nasce das experiências comunitárias dos indígenas com seus parentes do quilombo-indígena Tiririca dos Crioulos, evidenciando os modos de fazer, conteúdos e intencionalidades presentes neste projeto específico de escola. Escola Indígena. Retomada. Pankará. Tiririca dos Crioulos. Resumption of School education: A study on education, territory and power in the Pankará experience ABSTRACT The Pankará people of Serra do Arapuá, located in the Pernambuco backlands, set off a movement called “Retaking of Education” in 2004. Since then, the school has been appropriate as an important pedagogical strategy for the formation, politicization, mobilization and organization of the people against their historical antagonists. The article aims to reflect how the “retaking” political category is appropriated by the Pankará in the struggle for school education and what meanings they attribute to it. The text begins with a brief history of social formation in the Serra do Arapuá and the resistance of the Pankará, followed by the ethnographic description of the Resumption of Education as a project that articulates Territory and Power. Finally, the text analyzes the Pedagogical Political Project that is born from the community experiences of the indigenous with their relatives of the Quilombo-indigenous Tiririca dos Crioulos, highlighting the ways of doing, contents and intentionalities present in this specific school project. Indian School. Retaking. Pankará. Creole Tiririca. Ripresa dell'istruzione scolastica: uno studio sull'educazione, il territorio e il potere nell'esperienza di Pankará RIASSUNTO Il popolo Pankará di Serra do Arapuá, situato in Pernambuco, Brasile, nel 2004 ha avviato un movimento chiamato "Ripresa dell'educazione". Da allora, la scuola è stata appropriata come importante strategia pedagogica per la formazione, la politicizzazione, la mobilitazione e l'organizzazione di persone di fronte agli antagonisti storici. L'articolo ha lo scopo di riflettere su come la categoria politica "ripresa" viene appropriata dal popolo Pankará nella lotta per l'istruzione scolastica e quali significati attribuiscono ad essa. Il testo inizia con una breve storia della formazione sociale nella Serra do Arapuá e la resistenza del Pankará. Poi arriva la descrizione etnografica della Ripresa dell'educazione come progetto che articola Territorio e Potere. Infine, il testo analizza il Progetto politico pedagogico che nasce dalle esperienze della comunità degli indigeni con i loro parenti della Tiririca dos Crioulos Quilombo-indigena, evidenziando il modo di fare, i contenuti e le intenzioni presenti in questo specifico progetto scolastico. Scuola indiana. Ripresa. Pankará. Creole Tiririca. Reanudación de la Educación Escolar: un estudio sobre educación, territorio y poder en la experiencia Pankará RESUMEN El pueblo Pankará de Serra do Arapuá, ubicado en el sertão de Pernambuco, empieza un movimiento llamado "Retomada da Educação" en 2004. Desde entonces, la escuela ha sido apropiada como una estrategia pedagógica importante para la formación, politización, movilización y organización del pueblo frente a antagonistas históricos. El artículo tiene como objetivo reflejar cómo los Pankará se apropian de la categoría política "reanudación" en la lucha por la educación escolar y qué significados le atribuyen. El texto comienza con una breve historia de la formación social en la Serra do Arapuá y la resistencia de los Pankará. Luego viene la descripción etnográfica de la Reanudación de la Educación como un proyecto que articula Territorio y Poder. Finalmente, el texto analiza el Proyecto Político Pedagógico que nace de las experiencias comunitarias de los indígenas con sus familiares de lo quilombo-indígena Tiririca dos Crioulos, destacando las formas de hacer, los contenidos y las intenciones presentes en este proyecto escolar específico. Escuela Indígena. Reanudación. Pankará. Tiririca dos Crioulos.
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Livres sur le sujet "Intenzione di significato"

1

Cosenza, Giovanna. La pragmatica di Paul Grice : Intenzioni, significato, comunicazione. Milano : Bompiani, 2002.

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2

Intenzioni, significato, comunicazione : La filosofia del linguaggio di Paul Grice. Bologna : CLUEB, 1997.

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