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Annese, Mariella, et Letizia Chiapperino. « L'area protetta come dotazione territoriale per una rinnovata fruizione della costa ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 132 (novembre 2021) : 51–73. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132003.

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Résumé :
Partendo dal case study di Costa Ripagnola, il contributo riflette sulla capacita degli strumenti di tutela di attribuire nuovi significati all'area protetta per fronteggiare le crescenti pressioni antropiche. La strategia di tutela, contesto da cui muove questa riflessione, dovrebbe considerare il paesaggio tanto secondo la tradizionale nozione di "patrimonio identitario" da conservare, quanto di risorsa strategica per sperimentare nuovi indirizzi di integrazione con le politiche di governance.
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Di Giacinto, Valter. « Il grado di integrazione economica tra mezzogiorno e centro-nord : evidenze empiriche da un modello var multi-regionale ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 1 (mai 2012) : 11–41. http://dx.doi.org/10.3280/rest2012-001002.

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Résumé :
Nel lavoro si propone una nuova metodologia empirica di misurazione del grado di integrazione economica tra il Mezzogiorno e il resto dell'Italia. La metodologia prevede la specificazione e la stima di un modello VAR (Vector Autoregressive) multi-regionale. La misura model-based di integrazione economica che si propone viene successivamente ottenuta in base all'entitŕ della risposta all'interno di una data area a shock macro-economici registrati nella rimanente area territoriale. I risultati di stima, una volta aggregati a livello delle due ripartizioni, mostrano un significativo grado di propagazione degli shock tra le due macro-aree, principalmente sostenuto dall'esistenza di relazioni di tipo commerciale. L'elasticitŕ del PIL meridionale rispetto a fluttuazioni della domanda nel Centro-Nord risulta piů elevata rispetto al caso opposto, principalmente per la maggiore dimensione dell'economia centro-settentrionale rispetto a quella del Mezzogiorno. L'effetto marginale in termini assoluti sul PIL di uno shock esogeno di domanda di pari entitŕ in termini monetari nella rimanente macro-area č invece superiore nel Centro-Nord rispetto al Mezzogiorno.
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Gambino, Silvio. « Parabole evolutive e problematiche attuali del regionalismo, fra riforme attuate, inattuate (federalismo fiscale, Carta delle autonomie) e aleggiate (regionalismo differenziato) .. a vent'anni dalla riforma del Titolo V della Costituzione ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 2 (janvier 2022) : 63–102. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-002003.

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Résumé :
Dopo qualche cenno (anche di tipo metodologico) sulle problematiche evolutive del regionalismo nel primo dopoguerra repubblicano, nel contributo sono analizzate - anche in una prospettiva comparata con le omologhe forme di decentramento territoriale dei poteri osservabili negli Stati europei a forma regionale e in quelli a forma federale - alcune delle problematiche del riparto dei poteri alla luce dei venti anni successivi alle riforme costituzionali del Titolo V, per interrogarsi conclusivamente sui nuovi rapporti venutisi a determinare fra autonomia politica regionale, impatto della crisi economica, integrazione europea e problematiche di effettività dei diritti, soprattutto (sociali ma non solo).
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Fabi, Massimo. « Medicina Interna : esperienze e progettualità per una forte integrazione con i bacini di riferimento territoriale ». Italian Journal of Medicine 5, no 2 (juin 2011) : 75–78. http://dx.doi.org/10.1016/j.itjm.2011.03.009.

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Bellardi, Marco. « La strategia macroregionale europea nell'area Adriatico-Ionica ». ARGOMENTI, no 34 (juin 2012) : 5–36. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-034001.

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Résumé :
Le proposte legislative per la politica di coesione dell'UE per il periodo 2014-'20 fanno riferimento alla strategia macroregionale vista come sistema evoluto di cooperazione territoriale. Non esiste una definizione normalizzata per la strategia europea macroregionale; questo termine, si riferisce a "un'area comprendente un certo numero di territori di differenti Paesi e regioni associati per una o più caratteristiche o problematiche" (geografiche, culturali, economiche, sociali, altre). I territori AI, già da tempo legati da importanti iniziative di integrazione e cooperazione, hanno iniziato nel 2010 un percorso per ottenere il riconoscimento di una strategia europea macroregionale. Il valore aggiunto che deriva dall'avvio di una strategia macroregionale consiste in un‘azione comune che coinvolge diversi attori, diverse politiche e diversi programmi di finanziamento.
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Molli, Samuele Davide, et Maurizio Ambrosini. « Immigrazione, Religione e Integrazione. Il caso delle comunit&agrave ; sikh e filippine in Lo ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (octobre 2021) : 99–121. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-special-2021oa12470.

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Résumé :
La trasformazione multireligiosa dell'Italia è uno dei più rilevanti fenomeni sociali seguiti ai flussi migratori, nonché una delle questioni più controverse. L'articolo entra nel merito del nuovo pluralismo e discute il rapporto tra le comunità religiose ristabilite dagli immigrati e i processi di integrazione che ne derivano. Dopo una rassegna della letteratura internazionale sul tema, il contributo prende in esame due casi studio rappresentativi dei tipi di pluralismo religioso: il caso dei sikh in provincia di Bergamo e dei cattolici filippini nella città di Milano; in chiave comparativa, si confronta il ruolo della religione per due significative esperienze di radicamento territoriale e di partecipazione economica degli immigrati in Lombardia. Nello specifico, in primo luogo, vengono ricostruiti i processi alla base dello sviluppo di una nuova geografia religiosa; si analizzano le differenti risorse che la partecipazione ai luoghi di culto fornisce ai fedeli sikh e filippini per fronteggiare le difficoltà derivanti dall'inserimento in nuovo contesto. Vengono poi esaminate le forme di accettazione nei confronti di tali tipi di pluralismo, e infine viene indagato lo spirito civico sviluppato invece verso la più ampia realtà sociale. L'articolo conclude mostrando come le comunità religiose, nonostante le difficoltà rilevate rispetto al loro riconoscimento, siano una risorsa per i processi di integrazione degli immigrati, con importanti ricadute per la società ricevente.
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Gerbasi, Giampaolo. « La risposta dell'Unione europea e il PNRR italiano allo specchio della crisi pandemica : un ritorno alle finalità emancipanti del costituzionalismo democratico e sociale ? » CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 1 (juin 2022) : 81–129. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-001004.

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Résumé :
Il presente contributo ricostruisce le diverse misure poste in essere dall'Unione europea in risposta alle conseguenze economiche e sociali della pandemia. Dopo un breve raffronto con la strategia dell'austerità fiscale praticata dall'Unione europea nella crisi post-2008, ci si pone la domanda se la stagione dell'indebitamento e dell'interventismo pubblico inaugurata nell'ambito della crisi sanitaria possa considerarsi un'inversione di rotta nel processo di integrazione europea in direzione della promozione dei valori del costituzionalismo democratico e sociale. A tal fine, vengono esaminati in particolare il Recovery and Resilience Facility e il piano nazionale di ripresa e resilienza italiano. La tesi sostenuta è che la finalità ultima di tali strumenti non è la realizzazione di un autentico progetto di emancipazione sociale ma quella di ristabilire il corretto funzionamento del mercato interno per assicurare una maggiore crescita attraverso la promozione di una maggiore coesione sociale e territoriale.
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Chiaromonte, William. « Welfare locale e immigrazione. Il contenzioso sulla legislazione regionale in materia di integrazione degli stranieri ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 132 (novembre 2011) : 657–96. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-132005.

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Il saggio, dopo una ricostruzione in chiave storico-evolutiva della disciplina nazionale in materia di immigrazione, illustra le tre stagioni della legislazione regionale che si sono succedute, a partire dagli anni '90 dello scorso secolo, a disciplinare l'integrazione degli stranieri. Viene, quindi, preso in esame il contenzioso insorto fra Stato e Regioni dopo la riforma costituzionale del 2001 ed avente ad oggetto principalmente il riparto di competenze in materia di immigrazione, la progressiva estensione del campo di applicazione soggettivo delle legislazioni regionali - fino a riconoscere alcuni diritti sociali fondamentali anche agli stranieri irregolari ed ai «neocomunitari» - ed il ruolo ritagliatosi dalle Regioni in alcuni ambiti di presunta competenza nazionale. L'Autore conclude constatando da un lato un significativo rafforzamento, sospinto dalla giurisprudenzadella Corte costituzionale, delle competenze regionali in materia di inclusione sociale degli stranieri, persino irregolari, nonostante il tentativo governativo di limitarne il raggio di azione, e paventando dall'altro, quale conseguenza di tale consolidamento di attribuzioni, il rischio concreto di una notevole differenziazione della qualitŕ dell'integrazione a livello territoriale (regionale ma anche infra-regionale), anche a causa della latitanza dello Stato quale soggetto riequilibratore.
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D'Emilione, Matteo, Marina De Angelis, Giovanna Giuliano et Matteo Luppi. « I livelli essenziali alla prova dell’attuazione delle misure di contrasto alla povertà ». Sinappsi 12, no 1 (2022) : 62–79. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2022-01-4.

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L’articolo analizza le modalità attuative dei servizi locali nell’implementazione delle recenti misure di contrasto alla povertà intese come livelli essenziali delle prestazioni (Lep). Utilizzando i dati di una recente indagine Inapp sui tre livelli di governo principali rispetto alle misure in esame, ATS - Servizi sociali comunali - CPI, si analizzano i modelli attuativi messi in pratica a livello territoriale. La lettura congiunta delle tre istituzioni coinvolte suggerisce che un approccio di integrazione sistemica nella gestione dei servizi rappresenta un punto di forza anche in ottica Lep. ******* EN: The article analyses how local authorities engaged in implementing measures to fight against poverty in Italy deal with ensuring minimum standards of performance. Using data from a recent Inapp survey, carried out on municipal social services, Local social planning institutions and public employment services, the implementation models put into practice are analysed. The joint analysis of the three different experiences suggests that an integrated management approach constitutes a strength, also, ensuring minimum standards of performance.
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Raffaele Catuogno, Teresa Della Corte, Veronica Marino et Victoria Andrea Cotella. « Archeologia e architettura nella rappresentazione della c.d. Tomba di Agrippina a Bacoli, una ‘presenza preziosa’ tra genius loci e potenzialità di intervento. » Mimesis.jasd 1, no 1 (5 août 2021) : 137–54. http://dx.doi.org/10.56205/mim.1-1.7.

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Résumé :
L’indagine nel sito architettonico-archeologico che fu antico teatro romano sul mare poi trasformatoin ninfeo - erroneamente denominato Tomba di Agrippina - intende affidare alla dimensioneastratta e conoscitiva della rappresentazione la restituzione dei significati del manufatto come‘presenza preziosa’ nel paesaggio urbano di Bacoli. L’approccio di indagine, avvicinandosialla insita dimensione metaprogettuale del rilievo, si propone di suggerire linee di indirizzo permirate strategie di rigenerazione del patrimonio culturale flegreo, laddove l’espansione urbana nonpianificata ci restituisce una mappa territoriale priva di segni di connessione tra le attuali zoneurbanizzate e i resti dei pregevoli manufatti antichi. Diffusamente, e in particolare nel caso inesame, i ritrovamenti archeologici rivelano problematiche compenetrazioni con l’edilizia moderna.I preziosi reperti, spesso ancora parzialmente interrati o inagibili, esigono decisioni e interventidi integrazione che facciano riferimento alle peculiarità territoriali e che, confermandone le azionidi tutela, consentano nuove forme di accessibilità ai siti, attivabili attraverso operazioni dirappresentazione digitale del patrimonio che implementino livelli di fruizione alternativi allavisita diretta.Muovendo da questa esigenza, l’orientamento metodologico della ricerca è inteso ad assumerela digitalizzazione dei processi in ogni fase di lavoro. Obiettivo prioritario è rendere disponibilimodelli tridimensionali del sito, sezionabili ed interrogabili secondo diversi livelli semantici,sia durante la prima fase di acquisizione dei dati (SAPR, TLS), sia in quelle successive dimodellazione (modello virtuale e ABIM) e di consultazione-interrogazione dei simulacri che siprestano a rappresentare in maniera efficace e propositiva il sistema spaziale complessivo e gliapparati figurativi puntualmente esaminati.
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Rota, Marco. « Welfare aziendale e alimentazione alla Dalmine : dalle origini al secondo dopoguerra ». STORIA IN LOMBARDIA, no 2 (septembre 2020) : 133–59. http://dx.doi.org/10.3280/sil2018-002007.

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Il coinvolgimento delle imprese nel settore dell'alimentazione popolare costituisce un fenomeno storico significativo ed estremamente articolato. L'articolo analizza le molteplici provvidenze alimentari varate dalla Dalmine nel quadro delle politiche di welfare aziendale, ricostruendo un caso peculiare di integrazione fra agricoltura e industria in un contesto sociale e territoriale fortemente plasmato dall'impresa. Inizialmente vengono descritte le politiche annonarie attuate sino alla fine degli anni Venti, attraverso lo snodo cruciale della Grande Guerra. Nella seconda parte si esaminano le strutture agricole e le provvidenze alimentari sviluppate dalla Società durante gli anni Trenta, in sintonia con gli orientamenti autarchici del regime fascista. In seguito, vengono analizzate le politiche implementate durante il secondo conflitto mondiale, quando la drammatica carenza di generi di consumo e le difficoltà di approvvigionamento costrinsero la Dalmine ad ampliare il proprio ruolo sociale, in maniera non dissimile rispetto ad altre grandi imprese italiane. Nell'ultima parte si osserva l'evoluzione delle provvidenze alimentari e delle strutture agricole nei primi anni del dopoguerra, entro il quadro di una ridefinizione complessiva dell'intero sistema di welfare aziendale costruito nei decenni precedenti
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Curiazi, Roberta, et Fernando Martin Mayoral. « Ancora sul distretto industriale ecuadoriano : l'agglomerazione manifatturiera del cuoio di Quisapincha (Ecuador) ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 3 (septembre 2020) : 51–92. http://dx.doi.org/10.3280/rgi2020-003003.

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Nella fase II di un'indagine sui distretti manifatturieri dell'Ecuador analizziamo l'agglomerato di produttori di pelletteria di Quisapincha (Provincia del Tungurahua), con l'obiettivo di investigarne le caratteristiche come sistema di produzione locale e ragionare sul ruolo delle PMI locali come possibili vettori di sviluppo economico e sociale del territorio. La carenza di dati quantitativi e la difficoltà di accesso a informazioni in loco ci hanno spinto stavolta verso un'analisi in toto qualitativa, dinamica e di matrice comparativa, realizzata con il supporto di macro-categorie concettuali interpretative, diverse da quelle utilizzate nella fase I, che rispettano la natura immateriale e disomegenea di molti dei fattori analizzati come parte di una struttura più ampia di regole, procedure e convenzioni sociali, culturali e politiche del territorio. Quisapincha, ancora in uno stato di sviluppo distrettuale "embrionale", appare caratterizzato da una particolare "atmosfera industriale" e patisce l'assenza di una governance interna che produca "efficienza collettiva", di iniziative di outsourcing e di un adeguato supporto istituzionale. A questi fattori si aggiungono il marcato declino economico del paese in atto dal 2014 e la crescente concorrenza (settoriale e territoriale) degli ultimi anni, che hanno messo in pericolo la sopravvivenza stessa del distretto produttivo. Tuttavia questa sorte potrebbe essere invertita con processi di integrazione verticale e orizzontale tra microimprese, guidati da un potenziale agente coordinatore (l'impannatore), l'impresa Curtiembres Quisapincha1, l'unica realtà locale nelle condizioni di generare un possibile "effetto distretto" e permettere la sopravvivenza e il consolidamento del sistema produttivo locale.
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Calafati, Antonio, et Francesca Mazzoni. « L'area metropolitana di Napoli : interdipendenze territoriali e integrazione istituzionale ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 120 (octobre 2017) : 49–71. http://dx.doi.org/10.3280/asur2017-120003.

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Varango, Concettina, Lorenzo Cerutti et Manuela Gavina. « Un percorso di integrazione tra strutture ospedaliere e servizi territoriali ». MISSION, no 58 (novembre 2022) : 9–11. http://dx.doi.org/10.3280/mis58-2022oa14791.

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The forty years of work in the Ser.D. have taught us to grasp changes, often beyond laws and resources, proposing the correct organizational evolutions. The evolution of consumption and states of dependence, the new consumption of young people, the challenges to the limit of risks, the addictive behaviors such as chemic sex recall the need for new reading paradigms, a new clinic and new operational tools. A collaboration between the SMEL Clinical Chemical Analysis and Microbiology Laboratory of the Lodi Hospital and the Ser.D. has begun a few months ago, aimed at introducing a new protocol for the research of substances of abuse on the keratin matrix in drug addiction monitoring. Furthermore, with this type of analysis, the laboratory can provide its Ser.D. with a more effective analysis tool in monitoring patients. The high specificity of the test is able to determine greater diagnostic reliability with a consequent improvement in the specificity of treatment.
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Savarese, Giulia, Monica Romei, Luna Carpinelli, Daniela D’Elia, Rosa Angela Villani, Marianna Giordano, Annamaria Scapicchio et Domenico Costantino. « Esperienze Sfavorevoli Infantili : un Progetto in Campania per la prevenzione e l'intervento ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 3 (janvier 2021) : 113–22. http://dx.doi.org/10.3280/mal2020-003009.

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Il brief report riporta l'impianto progettuale e i principali risultati di un Programma finanziato dalla Regione Campania e finalizzato alla prevenzione e all'intervento nei caso di abuso e maltrattamento di minori. Esso ha avuto luogo tra il 2016 e il 2018 con lo scopo di sensibilizzare e formare gli operatori regionali sul fenomeno; di creare équipe specialistiche e multidisciplinari per la presa in carico di minori e famiglie; di far emergere e condividere le buone pratiche sperimentate. I risultati sono stati molto incoraggianti, in quanto sono emersi diversi punti di forza: la condivisione del modello sperimentale con gli operatori; l'utilizzo di strumenti clinici e sociali specialistici; il continuo lavoro di integrazione tra gli interventi delle équipe specialistiche e gli enti territoriali; la formazione degli operatori coinvolti e la sensibilizzazione degli operatori non coinvolti.
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Pistone, Sergio. « Un'Italia federale in un'Europa federale ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 2 (octobre 2011) : 5–16. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2011-002001.

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L'unificazione italiana su base federale č una idea che fu presente in modo significativo nel dibattito politico-culturale del Risorgimento. Ma la situazione internazionale caratterizzata da una strutturale lotta per la potenza fra gli stati europei e la arretratezza complessiva dell'Italia imposero una scelta rigidamente centralistica. Un'evoluzione in senso federale dello stato italiano č diventata possibile dopo il 1945, perché il processo di integrazione europea ha comportato il superamento dei rapporti di potenza fra gli stati europei e permesso una decisiva attenuazione (se non ancora il pieno superamento) dei divari economico-sociali, territoriali e ideologici presenti in Italia. Il completamento dell'unificazione europea in termini federali č la condizione ineludibile perché l'Italia continui a progredire e per impedire che la spinta alla trasformazione in senso federale del paese diventi un fattore di crisi dell'unitŕ statale invece che di una sua modernizzazione.
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Russo, Pasquale. « I migranti forzati in Puglia tra campi di accoglienza e progetti territoriali per l'integrazione : il centro di Borgo Mezzanone ». MONDI MIGRANTI, no 3 (mars 2010) : 99–112. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-003006.

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La presenza di migranti forzati nella regione Puglia č un fenomeno che dal secondo conflitto mondiale si č esteso sino ad oggi con modalitŕ e dinamiche in parte simili, in parte mutate dalle politiche nazionali ed europee. Per comprendere la presenza e l'accoglienza posta in essere dalle istituzioni italiane in Puglia in favore dei richiedenti asilo č opportuno analizzare le modalitŕ di accoglienza sul piano nazionale nel periodo compreso tra la fine del secondo conflitto mondiale ed oggi. I centri di accoglienza per richiedenti asilo (CARA) odierni sono il frutto di poltiche nazionali decennali legate all'emergenza. Per comprendere la funzione dei CARA si guarderŕ al centro di Borgo Mezzanone in provincia di Foggia. I CARA. sono concepiti come strutture di sosta temporanea per i richiedenti asilo e al loro interno gli asilanti permangono molto spesso sino all'enventuale riconoscimento di una protezione internazionale. Conseguenzialmente i centri di accoglienza si traformano da luoghi di emergenza per soste temporanee, in "abitazioni" inadatte a tutti i suoi ospiti e particolarmente alle categorie vulnerabili: minori, anziani, disabili. Con l'eventuale riconoscimento della protezione internazionale solo il Servizio di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR), dal 2002, offre un modello di accoglienza agganciato a standard europei. Per i restanti migranti forzati non accolti dallo SPRAR si verifica un difficile percorso di integrazione viziato da un "oblio" istituzionale.
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Cerbara, Loredana, et Maria Girolama Caruso. « Fragilità e rischio di povertà educativa negli adolescenti in Italia. I dati delle indagini del CNR-IRPPS ». WELFARE E ERGONOMIA, no 1 (juin 2020) : 119–27. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001011.

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Se attraverso i dati ufficiali (ISTAT, MIUR e altre Istituzioni) si può analizzare dal punto di vista statistico il fenomeno della povertà educativa, costruendo graduatorie territoriali, na-zionali e internazionali, sono le indagini direttamente rivolte ai ragazzi, o anche agli educa-tori, a dare completezza al quadro complessivo del rischio di marginalizzazione a cui sono esposti i minori. Dal 2014 il CNR-IRPPS ha svolto una serie di indagini rivolte ai giovani delle scuole secondarie, sia inferiori che superiori, per approfondire la conoscenza sulla condizione giovanile. Si tratta di esperienze pratiche derivanti dalle attività di ricerca di due progetti del CNR-IRPPS, uno dedicato alla pratica dello sport come veicolo di integrazione sociale (IRPPS WPs n. 106 e 108), che è stato realizzato attraverso quattro survey distinte, e l'altro più specificamente dedicato allo studio della condizione giovanile (IRPPS WPs n. 107; Tintori e Cerbara, 2016) sia in contesti territoriali limitati che a livello nazionale. In entram-bi i progetti un team di ricercatori si è recato nelle scuole per effettuare, durante l'indagine, l'osservazione diretta del comportamento degli studenti ammessi nel campione, rivelando una serie di elementi importanti, in primo luogo per la scuola che è chiamata ad intervenire anche sulla povertà educativa, ma anche a livello di ricerca sociale più allargata. Partendo dal presupposto che la povertà educativa solo in parte coincide con la povertà eco-nomica, i dati raccolti dimostrano che, anche quando le condizioni economiche sono accetta-bili, può verificarsi la presenza di fattori di rischio di esclusione sociale che spesso si so-vrappongono, fino a determinare una vera e propria barriera che impedisce ai ragazzi di vedersi nello stesso modo dei propri pari. Vivere in una famiglia con background migratorio oppure con uno status culturale non elevato, ma anche essere donna, costituiscono elementi sufficienti perché i giovani rimangano vittime di condizionamenti sociali che impediscono lo-ro di scegliere il proprio futuro. E anche i comportamenti devianti (uso di sostanze pericolo-se, atti di violenza verbale o fisica, ecc.) possono essere determinati da situazioni di disagio correlabili con una povertà culturale che è più difficile da determinare ma che è altrettanto importante delle altre declinazioni di povertà. Alla voce degli studenti si aggiunge poi quella dei docenti che, attraverso le due indagini con-dotte dal CNR-IRPPS, hanno potuto esprimere il proprio parere sulla situazione dei giovani da un punto di osservazione particolare ed hanno dato alcune indicazioni su come la scuola potrebbe intervenire per limitare le situazioni di difficoltà nell'integrazione tra i giovani.
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Roche, Elise. « Village for social inclusion : a territorial event ? » Sociétés plurielles Humanities and social..., Articles (19 mai 2017). http://dx.doi.org/10.46298/societes-plurielles.2017.3666.

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International audience The event is a regular topic of history and sociology. Crossing historic field and social geography, we suggest the concept of « territorial event ». This article examines how the spatial approach could improve the concept of event, exceeding the time or media analysis approach. This study is focused on two specific housing projects for Roma, named « Village for social inclusion » and both located in Saint-Denis (93). Roma people live specific social difficulties, because of their migratory status. Characteristics of « territorial event » are in number of three: (1) the new territorial structure bring out surprise and a lack of comprehension; (2) the event is established as “event” for specific actors and specific scale: it depends of the context and it allows to detect several territorial and historical structures; (3) the shortage in the structure of territory: it will be different before and after the territorial event. L’événement a fait l’objet d’attentions diverses en histoire et en sociologie notamment. Nous proposons ici d’examiner en quoi une approche géographique de l’événement - par une saisie territoriale, et non seulement temporelle ou sociétale - viendrait enrichir son appréhension. Nous envisageons ici l’« événement territorial » en l’appliquant à un cas d’étude : la construction de villages d’insertion à Saint-Denis. Ces dispositifs sont à destination de populations migrantes désignées comme « Roms » par les acteurs locaux, qui rencontrent des difficultés spécifiques liées notamment aux conditions de leur migration. Nous examinerons trois aspects de l’événement territorial : la rupture d’intelligibilité qu’il occasionne et la surprise face à une organisation territoriale inédite ; la pluralité de territorialités et de temporalités qu’il met en lumière et son caractère situé et contextualisé ; la discontinuité qu’il traduit dans l’approche territoriale du traitement de l’habitat spontané auto-construit. L'evento è stato spesso un oggetto della storia e della sociologia. Proponiamo di analizzare come la geografia sociale potrebbe sviluppare il suo trattamento via un approccio territoriale, e non solo temporale o societale. Studiremo per caso di studio del « evento territoriale » due « villaggi per l'integrazione » di Saint-Denis (93). Questi villaggi sono costruiti per un gruppo di migranti identificati come « Rom » dagli attori locali. In fatti, questi migranti avevano uno statuto particolare fino a 2014, che rendeva molto difficile la loro integrazione. I caratteri dei questi eventi territoriali sono in tre : (1) l'evento crea una rottura nella comprensione e ha per conseguenza della sorpresa da parte degli attori. (2) Quest'evento è « evento » per attori specifici e per una scala anche specifica : dipende dunque del contesto che ci permette di identificare strutture territoriale e storiche. (3) Quest'evento territoriale constituisce una discontinuità nel trattamento del alloggio auto-costruito e spontaneo (campi nomadi).
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Calafati, Antonio, et Francesca Mazzoni. « LLarea metropolitana di Napoli : interdipendenza territoriale e integrazione istituzionale (The Metropolitan Area of Naples : Territorial Interdependence and Institutional Integration) ». SSRN Electronic Journal, 2015. http://dx.doi.org/10.2139/ssrn.2687032.

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« Oservatorio italiano. Leggi regolamenti e decreti statali ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 4 (février 2011) : 265–84. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-004019.

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1. Legge 4.11.2010 n. 183 - Deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro - estratto.2. Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 31.8.2010 - Determinazione del limite massimo annuale di ingresso degli sportivi stranieri .3. Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 30.11.2010 - Programmazione quote di ingresso lavoratori extracomunitari per l'anno 2010.4. Decreto Ministro salute 29.9.2010 - Integrazione del decreto 18.6.2002 - autorizzazione alle Regioni - atti istruttori per il riconoscimento dei titoli abilitanti dell'area sanitaria conseguiti in Paesi extracomunitari (10A12710) Circolari Cittadini extracomunitari Asilo 1. Ministero interno 28.9.2010 n. 6367 - ricorso avverso la decisione adottata dalla Commissione territoriale ed eventuale rilascio del permesso di soggiorno per richiesta asilo Ingresso 2. Ministero interno 19.10.2010 n. 6916 - legge n. 94/2009. Ingresso sul territorio nazionale per lavoratori altamente qualificati Espulsioni 3. Ministero interno 17.12.2010 - cittadini stranieri in posizione di soggiorno irregolare (sulla cd. direttiva rimpatri) Soggiorno 4. Ministero interno 10.11.2010 n. 7645 - carta di soggiorno per familiari extracomunitari del cittadino comunitario, ai sensi dell'art. 10 del d.lgs. 30/2007 5. Ministero interno 16.11.2010 - D.M. 4.6.2010 modalitŕ di svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana - permesso CE per soggiornanti di lungo periodo 6. Ministero interno 1.12.2010 - D.M. 4.6.2010 modalitŕ di svolgimento del test di conoscenza della lingua italiana - permesso CE per soggiornanti di lungo periodo 7. Ministero interno 7.12.2010 - test di lingua italiana ai sensi del D.M. 4.6.2010. Istruzioni operative.
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Gambazza, Giuseppe. « Geografia sociale dell’integrazione. Le voci dei migranti forzati nella Città metropolitana di Milano ». Geography Notebooks 4, no 2 (22 décembre 2021). http://dx.doi.org/10.7358/gn-2021-002-gag1.

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The paper deals with the Italian system of second reception for asylum seekers and refugees, specifically focusing on the case of the Milan Metropolitan Area. Through a series of in-depth interviews with guests of the SAI Project (Sistema di Accoglienza e Integrazione), the research aims at assessing opportunities and obstacles encountered by forced migrants during their integration process. Particular attention is also paid to the socio-territorial characteristics of the municipalities examined, in order to outline some lines of development for the construction of an inclusive urban space.
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