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Parri, Monica, et Andrea Ceciliani. « Riflettere sul genere, una proposta formativa per gli insegnanti di educazione fisica ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (novembre 2020) : 21–39. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9285.

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Résumé :
Le pratiche degli/delle insegnanti di educazione fisica, possono riflettere assunti e credenze sul genere sviluppatisi normalmente in contesti eterosessuali e che non considerano visioni alternative di genere. La ricognizione sulle proprie influenze socio-culturali, richiede un processo riflessivo che indirizzi la decostruzione degli stereotipi di genere e le azioni didattiche. Ma la riflessività è un "habitus" che può essere acquisito e migliorato attraverso la pratica. L'obiettivo del presente contributo è quello di delineare una proposta di formazione/apprendimento per insegnanti o futuri/e insegnanti di educazione fisica, a partire da un approccio riflessivo sul genere. Nella letteratura relativa all'insegnamento delle scienze motorie e degli sport, gli studi sulla pratica riflessiva sono in aumento, ma è necessario arricchire la riflessione critica della dimensione etica e politica dell'insegnamento/apprendimento, inclusa la dimensione di genere. La formazione alle pratiche riflessive nei curricula universitari e nella formazione per futuri/e insegnanti aumenta la consapevolezza nei confronti delle pratiche e dei discorsi sul genere ed è riconosciuta nel processo di riforma del genere in educazione. L'idea pedagogica di un laboratorio riflessivo per gli insegnanti di educazione fisica e scienze motorie merita quindi un'attenta considerazione
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Cera, Rosa. « Un'indagine comparativa : formazione degli insegnanti in Svezia e Italia, STEM education, TIC, ruolo e funzioni delle universit& ; ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 2 (décembre 2021) : 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/exioa2-2021oa13015.

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Résumé :
La finalità della ricerca comparativa è di individuare gli aspetti peculiari dei percorsi formativi degli insegnanti delle scuole secondarie in due diversi Paesi: Svezia e Italia. Per la formazione iniziale, sono stati posti a confronto i due differenti percorsi necessari al conseguimento del titolo utile all'insegnamento e le relative riforme attuate. Per la formazione continua sono state, invece, comparate le attività di coaching (Talis, 2018), in quanto in grado di promuovere il senso di auto-efficacia e l'identità dell'insegnante, oltre ad agevolare l'integrazione della teoria e delle attività di pratica nei percorsi formativi. Due sono gli obiettivi specifici: investigare le competenze degli studenti nelle discipline STEM, al fine di comprendere l'abilità dei relativi insegnanti e rilevare le competenze di questi ultimi nell'utilizzo delle TIC; il secondo indagare le attività svolte dalle università svedesi e italiane nella formazione degli insegnanti, individuandone le rispettive aree critiche. Attraverso i dati PISA 2018 è stato possibile confrontare le abilità degli studenti nelle discipline STEM, in particolare nella matematica e nelle scienze. In questo caso, si è preferito utilizzare i dati riguardanti gli studenti, in quanto considerati più attendibili, al fine di comprendere la preparazione degli insegnanti. Per comparare le abilità dei docenti nell'utilizzo delle TIC in classe sono stati, invece, utilizzati i dati Talis 2018. Attraverso la revisione scientifica della letteratura internazionale è stato, infine, possibile individuare le attività svolte dalle università svedesi e italiane nella formazione degli insegnanti. I risultati dell'indagine hanno evidenziato marcate differenze nel ruolo che gli universitari svedesi e italiani svolgono nel formare gli insegnanti, oltre ad una divergenza nelle competenze degli insegnanti nella STEM education e nell'utilizzo delle TIC.
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Alessandro Graffi, Paola Parravicini e. « La formazione iniziale degli insegnanti di scuola : verso un modello sostenibile ». Società e diritti 6, no 12 (14 février 2022) : 363–73. http://dx.doi.org/10.54103/2531-6710/17356.

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Résumé :
L’Università degli Studi di Milano è tradizionalmente impegnata nelle attività di formazione degli insegnanti e, perquanto attiene alla formazione iniziale, ha partecipato con puntuale dedizione alle attività richieste dai vari governiche si sono succeduti nel tempo. E non solo. Il Comitato per la Formazione degli insegnanti, attivo da tempo in senoall’Ateneo lombardo, ha contribuito in modo proattivo alla definizione di modelli di formazione e ha partecipato aidibattiti che si sono sviluppati sia all’interno dell’Accademia italiana che negli ambienti ministeriali, scolastici,sindacali. Tutto ciò è avvenuto per una ragione principale: la possibilità di sfruttare vere e proprie economie di retepositive connesse con la dimensione e, quindi, l’eterogeneità di un ateneo di grandi dimensioni.In questo lavoro, in particolare, verrà presentata l’esperienza dell’Università degli Studi in relazioneall’ottenimento della certificazione prevista dal Decreto Legislativo n.59 del 2017: attraverso i dati raccoltiattraverso quest’ultima esperienza, sarà infatti possibile proporre una serie di considerazioni circa i più differentiprofili dei candidati all’insegnamento nei prossimi anni per giungere una proposta di un modello di formazioneiniziale degli insegnanti efficiente, efficace e sostenibile.
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Agrusti, Gabriella. « Gaston Mialaret e la formazione degli insegnanti ». CADMO, no 2 (janvier 2017) : 9–28. http://dx.doi.org/10.3280/cad2016-002002.

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Cappa, Carlo, Orazio Niceforo et Donatella Palomba. « La formazione iniziale degli insegnanti in Italia ». Revista Española de Educación Comparada, no 22 (29 juillet 2013) : 139. http://dx.doi.org/10.5944/reec.22.2013.9327.

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Domenici, Gaetano, Valeria Biasi et Anna Maria Ciraci. « Formazione e-learning degli insegnanti e pensiero creativo ». ECPS - Educational, Cultural and Psychological Studies, no 10 (décembre 2014) : 189–218. http://dx.doi.org/10.7358/ecps-2014-010-dome.

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Pajer., Flavio. « LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE NELL’UNIONE EUROPEA ». Revista Diálogo Educacional 5, no 16 (17 juillet 2005) : 167. http://dx.doi.org/10.7213/rde.v5i16.7988.

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Résumé :
Il processo di unificazione economica e politica dell’Europa - in atto ormai da quasi 50 anni se si considera il Trattato di Roma (1957) come l’evento fondante – non può e non deve produrre, almeno a breve termine, un livellamento delle istituzioni nazionali per uniformarle a un comune standard transnazionale. Questo è vero soprattutto per i vari sistemi educativi nazionali. Essi sono troppo ancorati alla storia e alla cultura delle rispettive nazioni, troppo diversi per lingua, per struttura e organizzazione, al punto che una loro armonizzazione risulterebbe un insulto allo specifico e irriducibile patrimonio culturale e storico delle varie nazioni europee.
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Simona Baggiani. « Lo sviluppo professionale degli insegnanti in Europa. Modelli, partecipazione, status e pianificazione a livello scolastico ». IUL Research 3, no 5 (20 juin 2022) : 357–72. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.274.

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Résumé :
La crisi provocata dalla pandemia rappresenta una sfida senza precedenti per le comunità educative chiamate a dare una notevole prova di impegno, creatività e collaborazione tra pari per garantire la continuità dell’apprendimento e fornire a tutti gli studenti un’istruzione di qualità. Per affrontare tale sfida è necessario investire nella formazione degli insegnanti, affinché sviluppino competenze sempre più in linea con l’attuale contesto. Questo contributo tratterà più specificamente il tema dello sviluppo professionale continuo degli insegnanti in Europa, basandosi sull’analisi dei dati Eurydice 2020 e TALIS 2018. Si passeranno in rassegna modelli e partecipazione degli insegnanti allo sviluppo professionale, evidenziandone anche lo status nella normativa centrale e la sua pianificazione a livello scolastico.
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Vinci, Viviana. « Le competenze imprenditoriali degli insegnanti : sfide per la formazione ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2020) : 398–425. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9496.

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Résumé :
L'imprenditorialità è una competenza chiave nell'ambito del quadro europeo considerata un potente volano della crescita economica, dell'innovazione e dell'emancipazione sociale. Il contributo presenta le risultanze di un'indagine esplorativa, condotta all'interno del Corso di sviluppo professionale DidaSco La progettazione europea nella scuola dell'autonomia (2019/2020). L'indagine, condotta attraverso la somministrazione di un questionario elaborato secondo l'European Entrepreneurship Competence Framework EntreComp (Bacigalupo et al., 2016), mira a comprendere le rappresentazioni degli insegnanti sulle competenze imprenditoriali del docente e sulle variabili che agevolano lo sviluppo dell'imprenditorialità a scuola, oltre che a individuare i bisogni di formazione percepiti dai docenti. I risultati mostrano l'importanza di costruire ecosistemi multidimensionali di apprendimento. Si avverte inoltre la necessità di valorizzare il ruolo del Dirigente scolastico nel supportare l'educazione imprenditoriale come processo di sviluppo dell'intero contesto scolastico.
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Agrusti, Gabriella, et Valeria Damiani. « Lessico e comprensione della lettura nella formazione degli insegnanti ». CADMO, no 1 (juillet 2014) : 7–24. http://dx.doi.org/10.3280/cad2014-001003.

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Sansone, Nadia, Ilaria Bortolotti et Manuela Fabbri. « Il peer-assessment nella formazione insegnanti : accorgimenti e ricadute ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 444–60. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12481.

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Résumé :
 Il contributo indaga la competenza valutativa di insegnanti in servizio coinvolti in un'attività di peer-assessment e le loro percezioni circa gli impatti della pratica in sé. Il contesto dello studio è rappresentato da un Master universitario di I livello basato sull'Approccio Trialogico all'Apprendimento in cui i partecipanti sperimentano metodologie didattiche innovative, dalla progettazione all'implementazione alla valutazione. Dopo aver descritto nel dettaglio modalità e procedure delle attività di peer-assessment oggetto dello studio, si illustra il metodo di analisi quali-quantitativa dei dati raccolti: 407 rubrics compilate da 43 insegnanti e 28 questionari semi-strutturati a supporto della riflessione finale attorno all'attività. Nel complesso, le analisi mostrano come l'attività di peer-assessment così come proposta abbia stimolato, da un lato, il potenziamento di specifiche competenze professionalizzanti, dall'altro, la motivazione ad apprendere e il sentimento di appartenenza a una comunità di pratiche. Vengono discussi gli elementi a supporto dell'efficacia della pratica valutativa e le possibili ricadute in aula.
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Zorman, Anja. « LE OPINIONI DEGLI INSEGNANTI SULL'INSEGNAMENTO IN CLASSI LINGUISTICAMENTE E CULTURALMENTE ETEROGENEE ». Folia linguistica et litteraria XI, no 30 (2020) : 395–415. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.22.

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Résumé :
Nel presente contributo vengono esposti alcuni risultati della ricerca sull’interculturalità e sull’educazione interculturale, condotta in sei regioni slovene e italiane con presenza di minoranze linguistiche e culturali. La ricerca ha preso in considerazione vari aspetti della didattica, della formazione degli insegnanti, degli atteggiamenti degli allievi e dei loro genitori riguardo all’apprendimento in classi linguisticamente e culturalmente eterogenee. I risultati presentati nel contributo riguardano le opinioni degli insegnanti sull’insegnamento in classi linguisticamente e culturalmente eterogenee, suddivise in seguenti categorie: (1) lo sviluppo professionale, (2) personale e culturale degli insegnanti coinvolti nelle classi linguisticamente e culturalmente eterogenee, (3) la loro percezione dell'apprendimento in generale e linguistico in particolare, e (4) delle relazioni interpersonali tra gli allievi. Dall'inchiesta che ha coinvolto 281 insegnanti emerge una percezione degli insegnanti molto positiva del loro sviluppo professionale e culturale, e neutra riguardo la collaborazione con altri insegnanti. Sebbene la maggioranza degli insegnanti non sia dell'opinione che la compresenza di allievi di diverse origini linguistiche e culturali ostacoli il lavoro in classe, dichiara comunque che l'insegnamento in classi linguisticamente e culturalmente eterogenee richiede lavoro aggiuntivo. La didattica non risente delle difficoltà nella comunicazione tra allievi di lingue e culture diverse, così come lo sviluppo della competenza comunicativa della lingua d'insegnamento non è compromesso dalla eterogeneità linguistica in classe. Molto positiva è la percezione degli insegnanti relativa allo sviluppo di rapporti interpersonali tra gli allievi
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Natale, Maria Teresa, et Marzia Piccininno. « Europeana Education ». DigItalia 15, no 1 (juin 2020) : 108–13. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00008.

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Résumé :
La formazione scolastica è stata uno dei primi campi in cui Europeana ha sperimentato il riuso dei propri contenuti, avviando una collaborazione ormai di lungo corso con ministeri dell’istruzione, associazioni e reti professionali, insegnanti. Nel febbraio 2020 Europeana ha lanciato Europeana Education, un gruppo informale di professionisti ed esperti provenienti sia dal settore del patrimonio culturale sia da quello dell’istruzione, la cui principale attività è lo scambio esperienze e condividere idee per un uso innovativo delle risorse culturali digitali di Europeana. Nell’articolo presentiamo una rassegna di strumenti resi disponibili da Europeana a insegnanti e operatori della didattica.
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Sani, Serena. « L'approccio interculturale nella scuola : le politiche dell'Unione Europea in favore del potenziamento del ruolo e delle competenze degli insegnanti ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (novembre 2020) : 508–29. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa10143.

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Résumé :
Nella nuova società globale e pluralistica appare fondamentale fornire agli insegnanti le necessarie competenze non soltanto per adattarsi ai continui mutamenti in atto, ma anche per ridefinire costantemente la loro funzione educativa e le loro metodologie didattiche. La necessità di fornire un'effettiva formazione interculturale agli insegnanti è stata più volte ribadita, nel corso degli ultimi decenni, sia dalle istituzioni europee sia da molti studiosi che hanno affrontato la questione dell'educazione e dell'integrazione degli alunni immigrati nelle scuole del Vecchio Continente. A questo proposito, particolare interesse rivestono gli inviti a partecipare ai programmi europei di mobilità per garantire a tutti gli educatori la possibilità di fare esperienze formative e di sviluppo personale che li portino ad entrare in contatto diretto con altre realtà educative e culturali e a conoscere altri punti di vista e altri modi di fare scuola. Nel presente articolo sarà posta particolare attenzione alla disamina delle Raccomandazioni, Risoluzioni e documenti vari elaborati dalle istituzioni europee in merito all'educazione interculturale e alla questione della formazione interculturale dei docenti.
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Scordo, Irene. « HEALTHY BENEFICTS OF TM IN CLASSROOM : REDUCTION OF ANXIETY AMONG TEACHERS ». International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, no 1 (2 juillet 2016) : 391. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2016.n1.v1.282.

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Résumé :
Questa ricerca mira alla valutazione degli effetti benefici della Meditazione Trascendentale sull’ansia dei docenti. Indipendenti ricerche scientifiche di tutto il mondo hanno povato che la categoria degli insegnanti, fra le cosiddette helping professions, è quella maggiormente sottoposta a stress. Dobbiamo avere a cuore, e curare, i nostri spazi educativi, i promotori e i beneficiari dell’educazione, andando direttamente al nocciolo del problema, dando un supporto scientifico per aiutare gli insegnanti nel loro difficile lavoro.L’idea nasce dal sempre maggiore interesse internazionale, negli ultimi anni, verso la MT e la valutazione dei risultati ottenuti nelle scuole di tutto il mondo in cui essa viene praticata: riduzione di stress, ansia, depressione, abuso di sostanze, miglioramento nella formazione della personalità, del comportamento, dell’intelligenza ed altro.Questa ricerca esamina un campione di docenti di Scuola Secondaria di Primo Grado, in Sicilia, che pratica la MT, anche in classe insieme agli alunni, e valuta i fattori dell’ansia di stato e di tratto, paragonato con un gruppo di stesse catatteristiche (ubicazione geografica, età, sesso, ecc...) non praticante la MT.L’analisi dei dati mostra l’utilità di tale pratica di contro allo stereotipo dell’ “insegnante fannullone” e perchè gli effetti positivi della MT sui fattori di stress possono essere un grande aiuto al nostro sistema scolastico sofferente.
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Pellizzer, Laura, Ottavia Trevisan et Marina De Rossi. « Emergency teaching compared : collaboration and technology training for resilience development in teachers ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 3 (31 décembre 2022) : 81–97. http://dx.doi.org/10.36253/form-13590.

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The aim of the present study is to reflect on the experiences of emergency didactics, distance education (DAD) and digitally integrated education (DDI), of primary school teachers on a regional scale (Veneto), in terms of resilience display. Several teachers answered an online questionnaire at two points in time: at the time of DaD (spring 2020 – N=494) and when DDI became more widespread (winter 2021-2022 – N=620). The participants showed resilience when facing the Covid-19 crisis: the school system resisted, albeit mostly by implementing traditional teaching set-ups, especially through DaD. Two protective factors for resilience were explored: collaboration and technological training. Their impact as protective factors on the development of teachers’ resilience proved not decisive, although slight improvements are noted between the two survey datasets. Didattiche emergenziali a confronto: collaborazione e formazione tecnologica per lo sviluppo di resilienza negli insegnanti. L’obiettivo del presente studio è quello di offrire una rilettura sulle esperienze di didattica emergenziale, Didattica a Distanza (DAD) e Didattica Digitale Integrata (DDI), vissute da insegnanti di scuola primaria su scala regionale (Veneto) in chiave di manifestazione di capacità di resilienza. Svariati insegnanti hanno risposto ad un questionario online in due momenti: al tempo della DaD (primavera 2020 – N=494) e quando la DDI si è diffusa maggiormente (inverno 2021-2022 – N=620). I partecipanti hanno manifestato capacità di resilienza di fronte alla crisi Covid-19: il sistema scuola è resistito, seppur implementando assetti didattici di tipo tradizionale, specie in DaD. Si sono approfonditi due fattori protettivi per la resilienza: la collaborazione e la formazione tecnologica. Rispetto al loro impatto sullo sviluppo delle capacità di resilienza degli insegnanti, sebbene si notino deboli miglioramenti tra le due rilevazioni, i dati mostrano che essi non possono essere considerati fattori protettivi particolarmente determinanti.
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Strollo, Maria Rosaria. « La formazione degli insegnanti in chiave pedagogica. Un percorso neuro-fenomenologico ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (janvier 2015) : 146–64. http://dx.doi.org/10.3280/erp2014-001009.

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Perla, Loredana, et Viviana Vinci. « Videovalutare l'agire competente dello studente ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2021) : 119–35. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2021oa12075.

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La videoanalisi è un oggetto di studio che vanta una consolidata tradizione. Pratica multimetodologica e area di studio interdisciplinare, essa risponde a numerosi problemi conoscitivi posti dalla complessità dei fenomeni didattici da indagare e propone strumenti e tecnologie che hanno un potenziale di descrizione, riproduzione e comprensione dei fenomeni molto alto. L'analisi video di un compito autentico costituisce un dispositivo di "supporto" per realizzare la valutazione dell'agire competente dello studente: un prototipo in grado di supportare la focalizzazione delle azioni che strutturano la competenza da valutare, per identificarne dimensioni, indicatori e livelli. Si descrive un percorso di ricerca-formazione che ha coinvolto 30 insegnanti di 11 Istituti scolastici della regione Puglia. Esito del progetto la descrizione del prototipo di videovalutazione che supporta gli insegnanti nella costruzione della rubrica valutativa e l'espressione del giudizio finale per livelli. L'attività riflessiva sollecitata nelle docenti, attraverso l'uso del dispositivo proposto, ha avuto l'obiettivo di accompagnare gli insegnanti a riconsiderare criticamente il proprio l'agire, sollecitando lo sviluppo e il consolidamento della propria professionalità. La ricerca ha consentito di promuovere negli insegnanti un habitus di riflessione sul proprio "fare scuola" e sulle proprie strategie valutative, sul modo in cui si gestisce la mediazione tra soggetti in apprendimento, contenuti disciplinari, metodologie, strategie e dispositivi adottati.
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Fantozzi, Donatella. « Insegnare e apprendere nella scuola secondaria : paradigmi teorici e declinazioni operative per una scuola inclusiva ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2021) : 164–77. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2021oa11861.

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La necessità di pensare ad un percorso formativo che permetta al futuro insegnante di sperimentare il proprio apprendimento teorico attraverso modalità operative quali il tirocinio, le attività laboratoriali, l'affiancamento di colleghi esperti durante il primo periodo di servizio, la formazione continua per tutto l'arco temporale dello svolgimento della professione, emerge a chiare note sia dalla ricerca scientifica che dai monitoraggi internazionali OCSE sullo status della scuola e sulle competenze dei docenti; emerge del resto anche dalle risposte dagli aspiranti insegnanti che esprimono, nelle risposte all'indagine presentata, l'esigenza di acquisire competenze specifiche circa la didattica inclusiva, la collegialità e l'interdisciplinarità, dispositivi ritenuti irrinunciabili per poter e saper declinare l'insegnamento in apprendimento. Il contributo presenta i risultati di un'indagine esplorativa svolta tra gli iscritti presso l'Università di Pisa, negli aa.aa. 2018/2019 e 2019/2020, al Percorso Formativo per l'acquisizione dei 24 Crediti Formativi Universitari necessari per accedere all'insegnamento, indagine volta a misurare la soddisfazione e i desiderata dei partecipanti.
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Galimi, Valeria. « Persecuzioni antiebraiche e Shoah in Italia e in Europa : il percorso di ricerca di Enzo Collotti ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 298 (juin 2022) : 58–65. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298007.

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L'articolo ricostruisce il percorso di ricerca di Enzo Collotti sulle persecuzioni contro gli ebrei in Europa e il suo ruolo nel rinnovamento degli studi sul tema in Italia a partire dal Cinquantesimo anniversario delle leggi razziali del 1938. Si tratta di un interesse che ha accompagnato lo studioso sin dall'inizio delle sue attività, nelle quali ha coniugato ricerca e attività di traduzione e di discussione della storiografia internazionale, nonché di formazione per gli insegnanti.
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Queiroz, J. J. « Formazione insegnante. I fabbisogni formativi e lo sviluppo professionale degli insegnanti nel contesto della riforma del sistema scolastico italiano ». EccoS – Revista Científica 8, no 2 (8 février 2008) : 483–88. http://dx.doi.org/10.5585/eccos.v8i2.482.

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Lilia Bottigli. « La pedagogia ritrovata e rinnovata in una esperienza formativa per il sistema integrato di educazione ed istruzione “zerosei”. » IUL Research 2, no 4 (20 décembre 2021) : 257–68. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.144.

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Il contributo illustra un’esperienza formativa triennale a sostegno dello sviluppo del sistema di istruzione e scolarizzazione dei bambini fino a sei anni di cui al decreto legislativo n. 65 del 2017; l’esperienza didattica sull’osservazione pedagogica è stata realizzata nel livornese con la collaborazione dell’Università degli Studi di Firenze. Al corso di formazione hanno partecipato diciotto coordinatori pedagogici e duecentoquaranta educatori e insegnanti degli asili nido comunali e privati e degli asili nido statali, comunali e privati.
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Carotenuto, Gemma, et Silvia Sbaragli. « Flipped classroom per la formazione insegnanti : una ricerca sulla percezione degli studenti ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 3 (2018) : 7–34. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.18.3.1.

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Romano, Alessandra, et Nicolina Bosco. « Metodologie trasformative per promuovere apprendimenti emancipativi. Un'esperienza di ricerca-formazione con insegnanti ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (juillet 2022) : 115–30. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-2022oa13734.

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Il contributo esplora l'attualità del pensiero pedagogico di matrice freiriana alla luce delle più recenti articolazioni della teoria trasformativa (Mezirow, 2003; Cranton & Taylor, 2012; Marsick & Neaman, 2018). Nello specifico, sono oggetto di indagine e sistematizzazione quegli approcci metodologici per lo sviluppo professionale dei docenti che sostengono processi di riflessione critica e trasformazione degli assunti distorti. Si presenta, poi, un'esperienza di ricerca-formazione condotta con gruppi di docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado, che ha visto l'adozione di un set di metodologie trasformative finalizzate a supportare processi di apprendimento emancipativo.
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Mellone, Maria, Carlos Miguel Ribeiro et Arne Jakobsen. « Characterizing prospective teachers’ knowledge in/for interpreting students’ solutions ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 3 (2018) : 50–62. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.18.3.3.1.

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Facchetti, Giulio, Micaela Grosso et Paolo Nitti. « L'aggiornamento dei docenti di italiano L2. Una ricerca sulle necessità formative degli insegnanti ». e-Scripta Romanica 7 (3 décembre 2019) : 29–39. http://dx.doi.org/10.18778/2392-0718.07.03.

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In questo contributo sono discussi i risultati di un questionario relativo alle necessità formative del personale docente, che si occupa di insegnamento dell’italiano L2. A partire dalla valutazione della letteratura scientifica di riferimento, è stato strutturato un questionario per rilevare i bisogni formativi e gli aspetti critici in merito alla dimensione della didattica dell’italiano L2. Dall’analisi dei dati emerge con chiarezza il desiderio di formazione di carattere linguistico e la necessità di ulteriori raccordi fra mondo accademico e professionale.
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Gabrielli, Sara, Giordana Szpunar et Stefano Livi. « Ridurre il pregiudizio implicito in classe per favorire l'inclusione : un percorso di formazione con gli insegnanti pre-servizio ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2020) : 140–58. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9476.

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Résumé :
Il contesto scolastico rappresenta un luogo privilegiato per rispondere alle sfide della complessità del reale, promuovendo una metamorfosi del rapporto apprendimento-insegnamento (Morin, 2001). La gestione dei contesti educativi, caratterizzati per natura da molteplici differenze di cultura, abilità, genere e sensibilità (Dovigo, 2008), richiede lo sviluppo di un corpo di competenze che consentano all'insegnante di operare in una direzione interculturale e inclusiva. Il contributo presenta l'articolazione e gli esiti di un percorso di formazione sulla riduzione del pregiudizio etnico rivolto a docenti pre-servizio iscritti al Corso di Laurea in Scienze della formazione primaria della Sapienza, Università di Roma. Tra gli obiettivi principali dell'intervento formativo, quello di ridurre il pregiudizio implicito ed esplicito degli studenti in una prospettiva più ampia di promozione delle loro competenze interculturali.
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Ferritti, Monya, Anna Guerrieri et Luca Mattei. « Adozione e scuola : individuare i punti critici e accrescere la consapevolezza di genitori e insegnanti ». MINORIGIUSTIZIA, no 2 (novembre 2020) : 83–94. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-002007.

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Dal 2000 al 2018, i minorenni adottati (AI e AN) sono stati più di 68.000. La ricerca internazionale rileva come l'adozione, intervento di recupero tra i più efficaci in ogni area di sviluppo dei bambini, non riesca tuttavia a garantire altrettanto nell'area della performance scolastica1. Per tale motivo, nel 2014 il Miur, in collaborazione con il Coordinamento Care, ha pubblicato le Linee di indirizzo per il diritto allo studio degli alunni adottati. Osservandone una disomogenea conoscenza e attuazione, il Coordinamento Care ha promosso nel 2019 un'indagine qualitativa per esplorare il benessere scolastico degli alunni adottati attraverso la somministrazione in Cawi di questionari a insegnanti e genitori adottivi. Da tale indagine emerge che il 39,2% dei genitori dichiara di avere figli a cui è riconosciuto un Bes a fronte di una scarsa conoscenza e formazione degli insegnanti sul tema (21,1%). Il presente lavoro, approfondendo come la scuola sia significativa per i ragazzi e le ragazze adottati, analizza le principali criticità.
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Crotta, Francesca, Miriam Salvisberg et Giovanna Zanolla. « Note scolastiche e competenze fondamentali in matematica degli allievi dell’11° anno HarmoS in Ticino ». Swiss Journal of Educational Research 42, no 2 (14 octobre 2020) : 323–42. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.42.2.3.

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Résumé :
Dal confronto tra il raggiungimento delle competenze fondamentali in matematica nell’indagine VeCoF 2016 e la nota scolastica in matematica assegnata dagli insegnanti agli stessi allievi al termine dell’11° anno scolastico, è emerso che ottenere una nota uguale o superiore alla sufficienza frequentando il corso di base non assicura il raggiungimento delle competenze fondamentali in questa materia. Sebbene gli allievi non siano a conoscenza del loro esito nel raggiungimento delle competenze fondamentali, esso, a parità di nota e di tipo di corso in matematica, sembra associarsi a determinate scelte per la formazione post-obbligatoria.
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Zappaterra, Tamara. « Autismo e Sindrome di Asperger a scuola. Ricerca educativa e formazione degli insegnanti ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (janvier 2015) : 47–63. http://dx.doi.org/10.3280/erp2014-001003.

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Anello, Francesca. « Promuovere e valutare le abilità di pensiero critico nella formazione iniziale degli insegnanti ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 2 (janvier 2019) : 35–51. http://dx.doi.org/10.3280/erp2018-002003.

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Benvenuto, Guido. « La ricerca come processo formativo : l'approccio interdisciplinare per una formazione permanente degli insegnanti ». CADMO, no 2 (décembre 2019) : 16–24. http://dx.doi.org/10.3280/cad2019-002003.

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Frigeri, Alessandro. « Walter Panciera, Andrea Zannini, Didattica della storia. Manuale per la formazione degli insegnanti ». Didactica Historica 2, no 1 (2016) : 171–72. http://dx.doi.org/10.33055/didacticahistorica.2016.002.01.171.

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Micheletta, Silvia. « La videoeducazione per la formazione degli insegnanti : sviluppi e prospettive nel Web 2.0 ». ECPS - Educational, Cultural and Psychological Studies, no 10 (décembre 2014) : 219–44. http://dx.doi.org/10.7358/ecps-2014-010-mich.

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Sisto, Alessandra, Maria Assunta Zanetti, Marco Bartolucci et Federico Batini. « La validazione della versione italiana delle GRS-S (Pfeiffer-Jarosewich, 2003) - Scale di Valutazione della Plusdotazione (modulo per l'età scolare) - Dati Umbria 2019 - Università di Perugia ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (septembre 2022) : 1–49. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa14577.

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Résumé :
La plusdotazione in Italia è un argomento ancora scarsamente affrontato. Nonostante il 5% circa della popolazione sia plusdotato, non esiste una formazione obbligatoria specifica per gli insegnanti, sebbene sia auspicabile un'individuazione precoce della plusdotazione. Tra gli strumenti più utilizzati a questo scopo, dopo il test del QI, troviamo le Gifted Rating Scales (GRS), ovvero le Scale di Valutazione della Plusdotazione, di Pfeiffer-Jarosewich (2003). Si tratta di uno strumento di screening diagnosticamente appropriato e concepito per essere utilizzato con semplicità ed efficacia dagli insegnanti. È disponibile in due versioni, GRS-P (fascia d'età prescolare 4-6 anni) e GRS-S (fascia d'età scolare 6-13 anni), tese a valutare la percezione dell'insegnante rispetto al livello di abilità dello studente in confronto ai pari, in differenti aree: abilità intellettiva, abilità accademica, talento artistico, creatività, motivazione e leadership (quest'ultima è presente soltanto nelle GRS-S). Data la loro elevata solidità psicometrica, sono state tradotte e validate in molte lingue. La validazione della versione italiana delle GRS-S è stata avviata da uno studio di Beretta-Zanetti su un campione di 449 soggetti, provenienti dalla Lombardia, cui si sono aggiunti successivamente altri 142 soggetti provenienti da Roma. Nel presente lavoro, che si inserisce nel medesimo filone, sono state somministrate le GRS-S, dopo opportuna formazione degli insegnanti, ad un campione di 204 bambini tra i 6 ed i 14 anni provenienti dal Centro Italia (Regione Umbria), ampliando quindi la numerosità del campione proveniente dall'Italia centrale. Sono state quindi indagate le seguenti proprietà: asimmetria, curtosi, affettività e correlazione item-totale corretta. La coerenza interna delle scale è stata valutata attraverso il coefficiente alfa di Cronbach e l'errore standard di misurazione. La validità è stata analizzata mediante correlazione tra scale e attraverso un'analisi fattoriale esplorativa. I risultati hanno mostrato adeguate proprietà psicometriche ed una consistenza interna soddisfacente, tuttavia sono emerse criticità (valori molto elevati dell'indice alfa di Cronbach e soluzione a 5 fattori nell'analisi fattoriale esplorativa) che sono state ampiamente discusse e per le quali sono state avanzate alcune ipotesi (ad esempio ridondanza di item e bias interpretativo degli insegnanti) pur considerando la scarsa ampiezza campionaria di questa ricerca e riconoscendo il valore degli studi sul medesimo strumento che l'hanno preceduta. Si conferma pertanto la attendibilità della versione italiana delle GRS-S, tuttavia, per maggiore completezza dei dati ed omogeneità del campione, si segnala la necessità di rilevare dati da un campione più ampio, auspicabilmente proveniente dalle scuole del Sud Italia.
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Michel Franca, Guy, Silvia Reggi, Alessia Salvatori et Laura Pieroni. « La metodologia dell'etica delle relazioni umane : uno studio di valutazione dell'effetto sugli stati dell'umore ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (septembre 2020) : 747–63. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002013.

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Résumé :
L'obiettivo dello studio è quello di offrire una prima analisi quantitativa ap-profondita della formazione ERH etica delle relazioni umane per valutare i pos-sibili cambiamenti dell'umore nei soggetti coinvolti prima e dopo la formazione. Abbiamo utilizzato il Profile of Mood State Test con 51 soggetti (Età: M = 45,32) prima e dopo un corso di formazione per dirigenti ed insegnanti scolastici. I risultati mostrano una riduzione significativa dei fattori di tensione-ansia, depressione-deiezione, rabbia-ostilità, in linea con l'ipotesi sperimentale. I soggetti coinvolti nella formazione acquisiscono strumenti per cambiare in-ternamente i loro stati di ansia, rabbia e ostilità in uno stato di coscienza che è l'espressione del Vero sé: non è solo una questione di comprensione cognitiva o auto-persuasione, ma della capacità di regolazione di ciò che la persona speri-menta internamente. Nella nostra ipotesi il processo avviene grazie all'attivazione dello spazio di lavoro neuronale globale (Global Neuronal Workspace, GNW). L'attivazione del GNW consente la disponibilità globale dell'informazione proveniente dai centri sensoriali in concomitanza alle informazioni provenienti dal sistema limbico e le rende accessibili alla coscienza, grazie all'attivazione di neuroni ad assoni lunghi diffusi, particolarmente presenti nelle zone prefrontali e parietali. È grazie a que-sto processo che l'individuo è in grado non solo di percepire, ma anche di elabo-rare ed integrare consapevolmente quanto ha sperimentato internamente.
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Panero, Monica, Pietro Di Martino, Luciana Castelli et Silvia Sbaragli. « L’evoluzione degli atteggiamenti verso la matematica e il suo insegnamento degli insegnanti di scuola elementare in formazione iniziale ». Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no 8 (23 novembre 2020) : 48–77. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.20.8.3.

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Il percorso formativo come docenti di scuola elementare in didattica della matematica può essere fortemente influenzato da fattori di natura affettiva, che, a loro volta, risultano spesso legati ad esperienze scolastiche negative vissute con la matematica. Il progetto di ricerca-azione qui descritto ha approfondito proprio questo fenomeno, focalizzandosi sui futuri docenti di scuola elementare del Canton Ticino, con un duplice obiettivo: da un lato, progettare e implementare efficaci pratiche formative per lo sviluppo di atteggiamenti positivi verso la matematica e il suo insegnamento; dall’altro, studiare l’evoluzione di tali atteggiamenti nell’arco dei primi due anni della formazione. Sono stati sviluppati specifici interventi didattici e strumenti di osservazione che hanno permesso di rilevare e monitorare gli atteggiamenti degli studenti e di analizzare quali dimensioni – disposizione emozionale, senso di autoefficacia, visione della disciplina (Di Martino & Zan, 2011) – sono state più o meno influenti sul cambiamento di atteggiamento, e su quali componenti quindi la formazione può cercare di intervenire in modo più incisivo ed efficace.
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DEROSSI, Caio Corrêa, et Thaís Carneiro CARVALHO. « Trajetórias Histórico-políticas da Formação Inicial de Professores da Educação Básica no Brasil ». INTERRITÓRIOS 6, no 12 (7 décembre 2020) : 316. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.249003.

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RESUMONo presente artigo de abordagem qualitativa e de naturezas bibliográfica e documental, far-se-á um debate sobre os aspectos histórico-políticos da formação inicial de professores que atuarão na educação básica. Para tanto, por meio da literatura especializada e de documentos legais e curriculares que versam sobre a formação inicial e o trabalho dos profissionais da educação, o texto percorrerá um recorte de longa duração, com a finalidade de propor por meio de uma visada histórica e panorâmica, os percursos acerca da formação. Como considerações finais, pode-se entender que o processo formativo de professores foi alvo de disputas e correspondia em sua maioria aos interesses políticos. Ainda nesse sentido, em relação aos arranjos legais, identificou-se que as propostas e efetivações curriculares eram dissonantes em relação a defesa realizada por fóruns e associações profissionais, que concebiam a docência como núcleo central para a formação docente na educação básica brasileira.Percursos histórico-políticos. Formação inicial de professores. Docência para a educação básica.ABSTRACTIn this article with a qualitative approach and bibliographic and documentary in nature, a debate will take place on the historical-political aspects of the initial training of teachers who will work in basic education. For this, through the specialized literature and legal and curricular documents that deal with the initial training and the work of education professionals, the text will cover a long duration, with the purpose of proposing through a historical and panoramic view, the paths about training. As final considerations, it can be understood that the teachers' training process was the subject of disputes and corresponded mostly to political interests. Still in this sense, in relation to the legal arrangements, it was identified that the curricular proposals and implementations were dissonant in relation to the defense carried out by forums and professional associations, which conceived teaching as the central nucleus for teacher education in brazilian basic education.Historical-political paths. Initial teacher training. Teaching for basic education.RESUMENEn este artículo de enfoque cualitativo y de carácter bibliográfico y documental, se debatirá sobre los aspectos histórico-políticos de la formación inicial de los docentes que trabajarán en la educación básica. A través de la literatura especializada y los documentos legales y curriculares que abordan la formación inicial y el trabajo de los profesionales de la educación, el texto abarcará un espacio de larga duración, con la finalidad de proponer a través de una mirada histórica y panorámica, los caminos de la formación. Como consideraciones finales, se puede entender que el proceso formativo del profesorado fue objeto de disputas y correspondió mayoritariamente a intereses políticos. Aún en este sentido, en relación a los ordenamientos jurídicos, se identificó que las propuestas e implementaciones curriculares fueron disonantes en relación a la defensa realizada por foros y asociaciones profesionales, que concebían la docencia como el núcleo central de la formación docente en la educación básica brasileña.Caminos histórico-políticos. Formación inicial del profesorado. Docencia para la educación básica.SOMMARIOIn questo articolo con un approccio qualitativo e di natura bibliografica e documentaria, verranno discussi gli aspetti storico-politici della formazione iniziale degli insegnanti che opereranno nell'istruzione di base. Attraverso letteratura specializzata e documenti giuridici e curriculari che affrontano la formazione iniziale e il lavoro dei professionisti dell'educazione, il testo coprirà uno spazio a lungo termine, al fine di proporre attraverso una visione storica e panoramica, i cammini di formazione. Come considerazioni finali, si può comprendere che il processo di formazione degli insegnanti è stato oggetto di controversia e corrispondeva principalmente a interessi politici. Anche in questo senso, in relazione agli ordinamenti giuridici, si è individuato che le proposte e le implementazioni curriculari risultano dissonanti rispetto alla difesa svolta da forum e associazioni professionali, che hanno concepito la didattica come nucleo centrale della formazione dei docenti nell'istruzione di base Brasiliano.Percorsi storico-politici. Formazione iniziale degli insegnanti. Insegnamento per l'istruzione di base.
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Fiorucci, Massimiliano, Veronica Riccardi et Lisa Stillo. « La formazione interculturale di insegnanti ed educatori : alcune riflessioni sul Sistema Integrato 0-6 ». FOR - Rivista per la formazione, no 3 (août 2022) : 33–35. http://dx.doi.org/10.3280/for2022-003oa14561.

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Bocci, Fabio. « Le competenze degli insegnanti tra polemiche e necessità di ridare senso alla loro formazione ». FOR - Rivista per la formazione, no 3 (août 2022) : 17–22. http://dx.doi.org/10.3280/for2022-003oa14559.

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Librandi, Brunella. « La formazione degli insegnanti per promuovere il benessere e prevenire il bullismo nella scuola ». FOR - Rivista per la formazione, no 79 (septembre 2009) : 59–63. http://dx.doi.org/10.3280/for2009-079011.

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Murdaca, Anna Maria. « Quali coordinate educativo-didattiche per l'insegnante di sostegno nell'ottica di una scuola innovativa ? Nuove piste di ricerca educativa per potenziare e valorizzare le complessit&agrave ; esist ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2022) : 186–97. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2022oa14575.

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Il ruolo degli insegnanti, e nello specifico, di quelli di sostegno è sempre più importante nei nuovi orizzonti e nelle nuove strategie volute dal PNRR in risposta alla crisi pandemica che ha investito ogni dimensione della vita pubblica e privata e che impone una nuova visione dei contesti di formazione che siano rispettosi di nuove esigenze di giustizia sociale e inclusione. In tale direzione, si muovono le riflessioni del presente contributo che punta la lente di ingrandimento su nuovi paradigmi funzionali atti a ridesignare una nuova consapevolezza etica che poggia su competenze larghe e informate che sono necessarie alla progettazione di contesti di apprendimento inclusivi.
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Calidoni, Paolo, Filippo Dettori, Giusy Manca et Luisa Pandolfi. « Special education teachers in training and ethical competence development. An exploration at the University of Sassari ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 2 (31 juillet 2021) : 64–77. http://dx.doi.org/10.36253/form-10442.

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In school contexts, ethical competences are crucial in order to make the teacher able to manage the class dynamics and the relationships with families and colleagues. These competences are all the more necessary to the special education teacher. These competences are neither specified nor defined at regulatory and teacher training level; nevertheless, they are transversally present in many of the skills required to the special education teacher. This paper describes an exploratory research carried out at the University of Sassari in the context of a national research project on moral education in lower secondary school. The aforementioned exploratory research aims to assess the point of view of special education teachers during their training, in order to define adequate training strategies for the development of ethical, reflective and argumentative skills. On the basis of the results, guidelines were set for a training course that is being currently in test phase. Insegnanti di sostegno in formazione e sviluppo della competenza etica. Un’esperienza presso l’Università di Sassari Nel contesto scolastico la competenza etica dell’insegnante si configura come una competenza molto importante per la gestione delle dinamiche della classe e dei rapporti con le famiglie e con i colleghi. Particolare rilevanza assume per l’insegnante specializzato per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. I decreti ministeriali non individuano in modo esplicito questa competenza, che appare come trasversale a molte delle abilità considerate centrali per il profilo dell’insegnante di sostegno. Il presente contributo descrive una ricerca esplorativa realizzata presso l’Università di Sassari, nell’ambito di un PRIN sull’educazione morale nella scuola secondaria di primo grado, che ha la finalità di ascoltare il punto di vista degli insegnanti di sostegno in formazione per definire adeguate strategie formative per lo sviluppo di competenze etiche, riflessive ed argomentative. Gli esiti emersi sono alla base di un percorso formativo in corso di ’prova’ sul campo.
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Sicurello, Rossana. « Il tirocinio nel corso di specializzazione per le attivit&agrave ; di sostegno didattico agli alunni con disabilit&agrave ; per una formazione all ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2022) : 71–85. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2022oa13937.

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L'articolo riporta i risultati di un'indagine condotta grazie agli strumenti della narrative inquiry nei mesi di aprile-maggio 2021 con un gruppo di 30 insegnanti frequentanti i Percorsi di formazione per la specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità della scuola secondaria di primo e di secondo grado, V ciclo, A.A. 2019/2020 riservato agli idonei dei cicli precedenti presso l'Università degli Studi di Messina. A partire dal percorso di tirocinio indiretto svolto on line con il tutor coordinatore individuato dall'Università degli Studi di Messina, si è voluto indagare l'utilità della scrittura riflessiva quale dispositivo innovativo di sviluppo professionale.
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Bocci, Fabio, et Ines Guerini. « La formazione degli insegnanti in era Covid. Descrizione e analisi di una esperienza laboratoriale sui temi della pedagogia e della didattica inclusiva ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2021) : 271–86. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2021oa11990.

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La Pandemia Covid-19, com'è ormai ampiamente noto, ha costretto a un ripensamento degli spazi sociali della relazione anche educativa e formativa, facendo emergere tutta una serie di criticità e di questioni già presenti in era pre-pandemica ma che i confinamenti obbligati e i limiti imposti dal distanziamento hanno amplificato. In tal senso, anche in ambito universitario si è dovuto operare una riconfigurazione non solo degli spazi (presenza vs distanza) ma del paradigma della formazione stessa. Questo ha rappresentato e sta rappresentando una opportunità per chi ha raccolto positivamente tale sfida, aprendosi a esperienze che - pur nella loro tendenza a ri-adattare il vecchio nel nuovo - hanno comunque introdotto alcuni elementi innovativi e la sperimentazione di campi d'azione poco o non del tutto esplorati. È quanto accaduto anche agli autori del presente contributo nel quale si descrivono alcune esperienze laboratoriali condotte nell'ambito della formazione iniziale degli insegnanti del ciclo primario. Lo sfondo è dato dall'ambito di riferimento: quello della pedagogia e della didattica inclusiva, che hanno rappresentato non solo il contenuto disciplinare da veicolare ma l'orizzonte di senso per le scelte metodologico-didattiche adottate e per la scelta dello stesso oggetto di studio proposto ai partecipanti.
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Ragazzone, Pasqualina. « L'approccio ericksoniano nel trattamento del DDAI ». IPNOSI, no 2 (mai 2012) : 39–54. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2011-002003.

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Résumé :
Questo articolo intende evidenziare il complesso meccanismo di strutturazione del disturbo da deficit di attenzione/iperattivitŕ, noto con l'acronimo italiano DDAI, e come fronteggiarlo. Durante la sua esperienza ad un Centro di Neuropsichiatria Infantile l'autrice conosce S., un bambino di nove anni con diagnosi di DDAI. S. sembra non trovare un modo per trattenersi dal reagire in modo impulsivo e aggressivo, č un bambino che tutti allontanano perché scappa, corre, non riesce a stare seduto, č assediato dagli sguardi di dissenso degli insegnanti e dei genitori e dai commenti dei compagni di classe. Non riesce a controllare la rabbia, fino al punto di sentirsi come una bomba pronta ad esplodere da un momento all'altro. Come aiutare un bambino con queste problematiche? La risposta che l'autrice ha trovato a questo interrogativo viene dalla sua formazione, da ciň che la teoria di Milton Erickson ha insegnato: guardare le risorse del paziente, e non i suoi limiti, utilizzare tutto ciň che il paziente porta, stabilire con lui una buona alleanza terapeutica. In questo articolo vengo- no dapprima analizzate le caratteristiche primarie e secondarie del disturbo, l'eziologia e l'epidemiologia e successivamente vengono presentati i diversi tipi di approccio terapeutico al DDAI. Infine sono riportati la storia clinica del piccolo S. e i colloqui effettuati con lui.
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Montalbetti, katia. « Tra riflessione e riflessività. Il diario di bordo nella formazione iniziale degli insegnanti : analisi di un'esperienza ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (janvier 2015) : 116–30. http://dx.doi.org/10.3280/erp2014-001007.

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Zudič Antonič, Nives. « PRESENTAZIONE DEL MODELLO DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI OPERANTI IN AREE PLURILINGUISTICHE CON PRESENZA DI LINGUA MINORITARIA ». Metodički obzori/Methodological Horizons 6, no 2 (25 août 2011) : 35–47. http://dx.doi.org/10.32728/mo.06.2.2011.03.

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Nuttini, Gabriele. « Progetto Qloud Scuola : No profit, digitale e innovazione metodologica per una nuova pedagogia della lettura nella scuola ». DigItalia 17, no 1 (juin 2022) : 213–27. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00049.

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Progetto Qloud Scuola è un’iniziativa no profit di innovazione digitale e metodologica al servizio della lettura nella scuola. Nato per volontà di quattro soci fondatori con lunga esperienza nel mondo della biblioteconomia, della progettazione software, della data science e dell'intelligenza artificiale, Progetto Qloud Scuola persegue le proprie finalità in modo originale, potendo contare su capacità proprie di progettazione e di sviluppo nell'ambito delle piattaforme digitali open source orientate alla user experience. Rilevando la materiale assenza nel nostro paese di piattaforme espressamente dedicate alla gestione della biblioteca scolastica, l'Ente no profit ha avviato la progettazione e lo sviluppo in proprio di "Qloud Scuola", arrivando al suo primo rilascio gratuito nel 2019. Da allora, la piattaforma si è diffusa dapprima in tutte le regioni e poi capillarmente in tutte le province, andando ben oltre le previsioni dei suoi progettisti e determinando di conseguenza un'imponente esigenza di formazione per migliaia di docenti e insegnanti. Così, perseguendo l’obiettivo della piena sostenibilità per la scuola e operando nella totale gratuità, Progetto Qloud Scuola ha articolato un completo percorso formativo in cui, oltre alle procedure di catalogazione derivata e di automazione del prestito, docenti e insegnanti trovano un pieno supporto metodologico per la realizzazione ex novo della biblioteca scolastica o per la sua riprogettazione, in armonia con i più evoluti standard biblioteconomici e di pedagogia della lettura, seguendo le linee guida internazionali per le school libraries.
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Di Pietro, Maria Luisa. « Inserimento della bioetica nei curricoli scolastici : i risultati dei un’indagine conoscitiva ». Medicina e Morale 49, no 2 (30 avril 2000) : 237–59. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.755.

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La riflessione sui temi di bioetica ha superato i confini della ricerca bioetica e dell’assistenza clinica, coinvolgendo sempre di più anche l’opinione pubblica. Questa, sollecitata e sconcertata dalle informazioni dei media, risponde con sentimenti controversi. Al di là, però, della notizia contingente, le problematiche bioetiche chiedono di essere affrontate con continuità e competenza e far parte di momenti di formazione anche delle nuove generazioni. Si tratta, in latri termini, di favorire una cultura bioetica o una educazione alla bioetica. Per questo anche la scuola, quale fondamentale agenzia educativa, è stata chiamata a fornire il suo contributo, attraverso il Protocollo d’intesa siglato nell’ottobre 1999 tra il Ministero della Pubblica Istruzione e il Comitato Nazionale per la Bioetica riguardo l’inserimento stabile della bioetica nelle scuole italiane. Da queste premesse, l’Autore offre all’attenzione del lettore i risultati di una indagine conoscitiva svolta tra oltre mille insegnanti di scuole di ogni ordine e grado distribuite nel territorio nazionale, ricerca volta a rilevare le opinioni dei docenti sull’inserimento della bioetica nella scuola (motivazioni, programmi, orientamenti etici di riferimento, metodologie didattiche, ecc.). tra gli altri risultati, l’indagine evidenzia che il 95% degli intervistati ritiene utile l’inserimento della bioetica nei curricoli scolastici a scopi formativi, mentre il 66% pensa che sia necessario indicare un orizzonte etico, orizzonte scelto in accordo con la famiglia (83%). Il 61%, infine ritiene che l’educazione alla bioetica vada fatta dagli insegnanti e che vada integrata con continuità nei curricoli scolastici.
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