Articles de revues sur le sujet « Insegnanti coordinatori di classe »

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Lilia Bottigli. « La pedagogia ritrovata e rinnovata in una esperienza formativa per il sistema integrato di educazione ed istruzione “zerosei”. » IUL Research 2, no 4 (20 décembre 2021) : 257–68. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.144.

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Résumé :
Il contributo illustra un’esperienza formativa triennale a sostegno dello sviluppo del sistema di istruzione e scolarizzazione dei bambini fino a sei anni di cui al decreto legislativo n. 65 del 2017; l’esperienza didattica sull’osservazione pedagogica è stata realizzata nel livornese con la collaborazione dell’Università degli Studi di Firenze. Al corso di formazione hanno partecipato diciotto coordinatori pedagogici e duecentoquaranta educatori e insegnanti degli asili nido comunali e privati e degli asili nido statali, comunali e privati.
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Zorman, Anja. « LE OPINIONI DEGLI INSEGNANTI SULL'INSEGNAMENTO IN CLASSI LINGUISTICAMENTE E CULTURALMENTE ETEROGENEE ». Folia linguistica et litteraria XI, no 30 (2020) : 395–415. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.22.

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Résumé :
Nel presente contributo vengono esposti alcuni risultati della ricerca sull’interculturalità e sull’educazione interculturale, condotta in sei regioni slovene e italiane con presenza di minoranze linguistiche e culturali. La ricerca ha preso in considerazione vari aspetti della didattica, della formazione degli insegnanti, degli atteggiamenti degli allievi e dei loro genitori riguardo all’apprendimento in classi linguisticamente e culturalmente eterogenee. I risultati presentati nel contributo riguardano le opinioni degli insegnanti sull’insegnamento in classi linguisticamente e culturalmente eterogenee, suddivise in seguenti categorie: (1) lo sviluppo professionale, (2) personale e culturale degli insegnanti coinvolti nelle classi linguisticamente e culturalmente eterogenee, (3) la loro percezione dell'apprendimento in generale e linguistico in particolare, e (4) delle relazioni interpersonali tra gli allievi. Dall'inchiesta che ha coinvolto 281 insegnanti emerge una percezione degli insegnanti molto positiva del loro sviluppo professionale e culturale, e neutra riguardo la collaborazione con altri insegnanti. Sebbene la maggioranza degli insegnanti non sia dell'opinione che la compresenza di allievi di diverse origini linguistiche e culturali ostacoli il lavoro in classe, dichiara comunque che l'insegnamento in classi linguisticamente e culturalmente eterogenee richiede lavoro aggiuntivo. La didattica non risente delle difficoltà nella comunicazione tra allievi di lingue e culture diverse, così come lo sviluppo della competenza comunicativa della lingua d'insegnamento non è compromesso dalla eterogeneità linguistica in classe. Molto positiva è la percezione degli insegnanti relativa allo sviluppo di rapporti interpersonali tra gli allievi
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3

Amenta, Giombattista. « L'inclusione sociale nel gruppo classe ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2022) : 161–71. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2022oa14536.

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Résumé :
L'articolo focalizza l'attenzione sulla dinamica dell'inclusione vs. esclusione che normalmentecontrassegna la vita del gruppo-classe. In particolare, dopo aver premesso che si tratta di processi checontinuano pressoché invariati a contrassegnare la vita dei gruppi viene proposta, nella prima parte, unasituazione educativa complessa contraddistinta dal tentativo mal riuscito di evitare di essere discriminati epenalizzati per passare, quindi, a esaminare gli interventi messi in atto dagli insegnanti per gestirla, ovverocosa funziona, cosa non funziona e cosa si possa fare di diverso. Successivamente, nella seconda parte, ci sipropone di analizzare più in profondità la dinamica dell'inclusione e del clima della classe, ovvero la paurasottesa di venire discriminati e isolati, che può essere oggettiva o "procurata". Il lavoro si chiude con laproposta di alcune indicazioni riguardanti cosa possa fare l'educatore per promuovere climi di gruppoaccoglienti e inclusivi.
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4

Cera, Rosa. « Un'indagine comparativa : formazione degli insegnanti in Svezia e Italia, STEM education, TIC, ruolo e funzioni delle universit& ; ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 2 (décembre 2021) : 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/exioa2-2021oa13015.

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Résumé :
La finalità della ricerca comparativa è di individuare gli aspetti peculiari dei percorsi formativi degli insegnanti delle scuole secondarie in due diversi Paesi: Svezia e Italia. Per la formazione iniziale, sono stati posti a confronto i due differenti percorsi necessari al conseguimento del titolo utile all'insegnamento e le relative riforme attuate. Per la formazione continua sono state, invece, comparate le attività di coaching (Talis, 2018), in quanto in grado di promuovere il senso di auto-efficacia e l'identità dell'insegnante, oltre ad agevolare l'integrazione della teoria e delle attività di pratica nei percorsi formativi. Due sono gli obiettivi specifici: investigare le competenze degli studenti nelle discipline STEM, al fine di comprendere l'abilità dei relativi insegnanti e rilevare le competenze di questi ultimi nell'utilizzo delle TIC; il secondo indagare le attività svolte dalle università svedesi e italiane nella formazione degli insegnanti, individuandone le rispettive aree critiche. Attraverso i dati PISA 2018 è stato possibile confrontare le abilità degli studenti nelle discipline STEM, in particolare nella matematica e nelle scienze. In questo caso, si è preferito utilizzare i dati riguardanti gli studenti, in quanto considerati più attendibili, al fine di comprendere la preparazione degli insegnanti. Per comparare le abilità dei docenti nell'utilizzo delle TIC in classe sono stati, invece, utilizzati i dati Talis 2018. Attraverso la revisione scientifica della letteratura internazionale è stato, infine, possibile individuare le attività svolte dalle università svedesi e italiane nella formazione degli insegnanti. I risultati dell'indagine hanno evidenziato marcate differenze nel ruolo che gli universitari svedesi e italiani svolgono nel formare gli insegnanti, oltre ad una divergenza nelle competenze degli insegnanti nella STEM education e nell'utilizzo delle TIC.
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Salvati, Lorena, et Irene Russo. « INDICATORI DI COMPLESSITÀ NEL PARLATO DEGLI INSEGNANTI DI ITALIANO L2 : UN’ANALISI QUANTITATIVA ». Italiano LinguaDue 13, no 2 (26 janvier 2022) : 122–32. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17132.

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Résumé :
Le analisi quantitative sul teacher talk degli insegnanti di inglese L2 hanno permesso di investigare come essi compiono – in maniera non sempre consapevole e pianificata – degli adeguamenti nel loro modo di parlare di fronte ad una classe di apprendenti. Tali adeguamenti riguardano più livelli linguistici e variano di intensità a seconda del livello complessivo di competenza degli apprendenti. Nel presente lavoro ci proponiamo di analizzare quantitativamente la complessità del parlato di insegnanti madrelingua di italiano L2 raccolto e trascritto durante lezioni appartenenti a due livelli del Common European Framework of Reference for Languages (CEFR, Council of Europe, 2001), A1 e B1. Una parte delle trascrizioni riguarda lezioni svolte in classe (corpus ParInIt, Parlato di Insegnanti di Italiano), nella quale vi è compresenza fisica tra insegnante e apprendenti, un secondo corpus è invece composto di lezioni somministrate online in maniera asincrona, tramite un canale YouTube (corpus Oneworlditaliano). Proponiamo una classificazione degli adeguamenti rispetto alla quale l’analisi quantitativa della complessità degli indicatori linguistici verificherà se è possibile distinguere sia tra livello A1 e livello B1 sia tra il corpus raccolto in presenza e il corpus relativo alle lezioni on line. L’obiettivo finale è comprendere se un’analisi quantitativa dei dati possa aiutare ad individuare gli adeguamenti e le modifiche linguistiche attuate dai docenti per favorire una maggiore comprensibilità dell’input da parte degli apprendenti. Indicators of complexity in the speech of Italian L2 teachers: a quantitative analysis Quantitative analyses of L2 English teacher talk have allowed us to investigate how they make – not always conscious and planned way – adjustments in their way of speaking in front of a class of learners. These adjustments concern several linguistic levels and vary in intensity according to the learners' overall level of competence. In this paper we propose to quantitatively analyze the complexity of the teacher talk for Italian as L2 teachers, collected and transcribed during lessons from A1 and B1 levels of the Common European Framework of Reference for Languages (CEFR, Council of Europe, 2001). Part of the transcripts concern lessons carried out in class during face-to-face lessons (corpus ParInIt, Parlato di Insegnanti di Italiano), while a second corpus is composed of lessons administered online asynchronously, through a YouTube channel (corpus Oneworlditaliano). We propose a classification of the adjustments that enables testing the quantitative difference between lessons belonging to level A1 and B1 and between face-to-face vs. online lessons. Furthermore, this work aims to understand if quantitative analyses can help discover the teachers' adjustments that make the input more understandable.
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Gabola, Piera, et Antonio Iannaccone. « Elementi contestuali nella costruzione del benessere degli insegnanti in due casi studio italiani ». Swiss Journal of Educational Research 37, no 1 (20 septembre 2018) : 149–66. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.37.1.4948.

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Résumé :
L’articolo propone una riflessione su alcuni elementi critici della costruzione del benessere professionale degli insegnanti mettendo in luce, accanto alle note cause di insorgenza della sindrome del burnout quali fattori individuali, emotivi e relazionali, anche gli effetti che sembrano riconducibili alla condizione lavorativa nel suo complesso e dunque al sistema di attività nel quale viene svolto questo mestiere. Per dar conto di tali effetti l’articolo discute i risultati di due contributi empirici, realizzati in modo indipendente, a distanza di dieci anni l’uno dall’altro, nel sistema scolastico italiano. In particolare i due studi fanno riferimento alla condizione di benessere socio professionale di insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria in due fasi distinte dell’evoluzione del sistema scolastico italiano (che nell’arco dei dieci anni intercorsi fra i due studi è stato interessato da continui tentativi di riforme, da un crescente precariato, da un progressivo indebolimento del riconoscimento della professione, dalla presenza diffusa in classe di bambini di differenti culture, dall’introduzione, largamente approssimativa, di nuove tecnologie, dalla scarsa corrispondenza tra lavoro effettivo ed aspettative dei futuri insegnanti). Senza la pretesa di fornire risposte definitive ad un problema evidentemente complesso la ri-lettura dei due studi sul burnout, realizzati in due distinte fasi dell’evoluzione del sistema scolastico, pur confermando, in parte, i risultati di altri lavori simili, solleva il problema complementare della contestualizzazione delle modalità di espressione del disagio degli insegnanti in relazione al più ampio tessuto identitario professionale nel quale essi operano. Tessuto che sembra mutare al mutare del posizionamento sociale e culturale dell’insegnamento.
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Forte Bice, Maria. « Alunni DSA e docenti ». International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 3, no 1 (5 mai 2018) : 13. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2018.n1.v3.1204.

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Résumé :
Come insegnante con molti anni di esperienza e con l’inclinazione all’aggiornamento professionale, un momento molto irrevocabile per la funzione sociale di un insegnante, relativo alla disabilità specifica (LSD), non solo i problemi sono legati alle difficoltà che rallentano gli studenti apprendimento ma anche la riluttanza degli insegnanti a scegliere strategie di apprendimento per tutti i casi presenti nella classe. Questo articolo discuterà diversi problemi: sono le dinamiche particolari che caratterizzano il rapporto educativo-didattico esistente tra insegnanti e studenti con LSD. La panoramica teorica delle strategie e metodologie di insegnamento educativo, la conoscenza diretta del riferimento legale e la conoscenza delle ultime informazioni sull’LSD,. Precisamente, l’articol fornisce una considerazione generale su LSD, e fa un’analisi degli indicatori di rischio citati nella letteratura scientifica e si occupa di un quadro ampio e dettagliato di azioni sollevate considerate dalla legge e di dispositivi compensatori più adatti a semplificare l’intervento richiesto nel disabilità.
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De Salvo, Dario. « “Non è senza timore che inizio la mia opera di insegnante”. Leonardo Sciascia maestro elementare (1949-1957) ». Quaderns d’Italià 27 (22 décembre 2022) : 83–92. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.551.

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Résumé :
Il 12 ottobre del 1949 Leonardo Sciascia comincia la sua carriera di maestro elementare. Avverte, fin da subito, un forte senso di disagio che espliciterà chiaramente nel 1956 con Le Parrocchie di Regalpetra. Un’opera che, sebbene venga ambientata in un luogo fantastico, descrive mirabilmente la sfiducia degli insegnanti, il contesto in cui sono costretti a vivere gli alunni e l’inadeguatezza dei programmi scolastici. Ma il disagio avvertito fu senza dubbio il punteruolo, come testimoniano i suoi registri di classe, per descrivere con una straordinaria sensibilità letteraria il clima pedagogico siciliano degli anni Cinquanta del Novecento.
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Bicciato, Stella. « MATERIALS AND RESOURCES FOR TEACHING ITALIAN PRAGMATICS ». Italiano LinguaDue 13, no 2 (26 janvier 2022) : 624–44. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17160.

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Résumé :
This study aims to describe the materials and the resources utilized for teaching Italian pragmatics, both in foreign and second language contexts. 139 teachers of Italian answered an online questionnaire which elicited information about the materials and resources they used in the classroom as well as information regarding their teaching techniques. Their answers were clustered into five main categories. The results revealed that the most commonly used materials were printed, audiovisual, self-produced, students’ oral production and digital materials. Within these categories, textbooks (printed materials) and videos (audiovisual material) were considered as the most preferred materials by the teachers. Regarding teaching techniques, the most frequently used by teachers were role plays, watching videos and listening exercises. The findings of the present study suggest that textbooks, the main resource for teaching pragmatics, should be implemented with specific activities on this topic. By receiving guidelines, teachers could appropriately teach pragmatics in their classes without the need to create their own materials. Materiali e risorse per l’insegnamento della pragmatica italiana Questo studio mira a descrivere i materiali e le risorse utilizzate per l’insegnamento della pragmatica italiana, sia in contesti di lingua straniera che di lingua seconda. 139 insegnanti di italiano hanno risposto a un questionario online predisposto allo scopo di raccogliere informazioni sui materiali e le risorse che usavano in classe e sulle loro tecniche di insegnamento. Le risposte degli insegnanti sono state raggruppate in cinque principali categorie. I risultati hanno rivelato che i materiali più comunemente usati sono a stampa, audiovisivi, autoprodotti, produzione orale degli studenti e digitali. All’interno di queste categorie, i libri di testo (materiali stampati) e i video (materiale audiovisivo) sono i materiali preferiti dagli insegnanti. Per quanto riguarda le tecniche di insegnamento, le più utilizzate dagli insegnanti risultano essere i giochi di ruolo, la visione di video e gli esercizi di ascolto. I risultati del presente studio suggeriscono che i libri di testo, la risorsa principale per l’insegnamento della pragmatica, dovrebbero essere implementati con attività specifiche a questo dedicate. Disponendo di linee guida, gli insegnanti potrebbero insegnare in modo appropriato la pragmatica nelle loro classi senza avere la necessità di creare materiali propri.
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Scordo, Irene. « HEALTHY BENEFICTS OF TM IN CLASSROOM : REDUCTION OF ANXIETY AMONG TEACHERS ». International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, no 1 (2 juillet 2016) : 391. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2016.n1.v1.282.

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Résumé :
Questa ricerca mira alla valutazione degli effetti benefici della Meditazione Trascendentale sull’ansia dei docenti. Indipendenti ricerche scientifiche di tutto il mondo hanno povato che la categoria degli insegnanti, fra le cosiddette helping professions, è quella maggiormente sottoposta a stress. Dobbiamo avere a cuore, e curare, i nostri spazi educativi, i promotori e i beneficiari dell’educazione, andando direttamente al nocciolo del problema, dando un supporto scientifico per aiutare gli insegnanti nel loro difficile lavoro.L’idea nasce dal sempre maggiore interesse internazionale, negli ultimi anni, verso la MT e la valutazione dei risultati ottenuti nelle scuole di tutto il mondo in cui essa viene praticata: riduzione di stress, ansia, depressione, abuso di sostanze, miglioramento nella formazione della personalità, del comportamento, dell’intelligenza ed altro.Questa ricerca esamina un campione di docenti di Scuola Secondaria di Primo Grado, in Sicilia, che pratica la MT, anche in classe insieme agli alunni, e valuta i fattori dell’ansia di stato e di tratto, paragonato con un gruppo di stesse catatteristiche (ubicazione geografica, età, sesso, ecc...) non praticante la MT.L’analisi dei dati mostra l’utilità di tale pratica di contro allo stereotipo dell’ “insegnante fannullone” e perchè gli effetti positivi della MT sui fattori di stress possono essere un grande aiuto al nostro sistema scolastico sofferente.
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Consoli, Tessa. « Secondo voi chi ha ucciso la signora Altieri ? » Babylonia Journal of Language Education 3 (20 décembre 2021) : 36–40. http://dx.doi.org/10.55393/babylonia.v3i.130.

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L’articolo si apre con una panoramica su dati e fatti relativi ai femminicidi e alla violenza di genere in Svizzera che mostra come questi fenomeni siano purtroppo di estrema attualità. In seguito viene proposta una riflessione su come la scuola dovrebbe svolgere un ruolo fondamentale nella lotta alla violenza contro le donne, sul ruolo particolare degli insegnanti di lingua straniera del livello secondario II e su come il tema della violenza di genere non venga purtroppo trattato adeguatamente né a scuola né nei manuali di italiano. Il contributo si conclude con un invito a trattare la tematica in classe e con alcune proposte didattiche per farlo.
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Anello, Francesca. « Validazione di uno strumento di etero- e auto-valutazione della competenza di organizzazione didattica a scuola ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 378–96. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12400.

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Il contributo presenta uno strumento di etero-auto-valutazione della capacità di organizzazione dell'insegnamento in classe, che è stato usato per misurare negli insegnanti in formazione le abilità di previsione e sviluppo di un intervento didattico, di regolazione e riflessione sulla pratica. Osservare e decidere, pensare che cosa, perché e come insegnare, progettare e valutare in modo autentico, sono operazioni complesse e determinanti per creare l'humus organizzativo e metodologico che caratterizza lo sviluppo professionale dell'insegnante, anche riguardo alle competenze comunicative e riflessive (Perrenoud, 2012; Conole, 2014; Panke, 2019). La rating scale, con le azioni da osservare, è stata costruita a partire da alcuni recenti modelli di profilo professionale del docente e di competenze. Il processo di validazione è stato compiuto su un campione di tirocinanti che si preparavano a diventare maestri nella scuola primaria e dell'infanzia (n = 681); gli esiti delle analisi mostrano buone qualità metrologiche dello strumento.
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Boldrini, Elena, et Luca Bausch. « Transizioni dopo la scuola dell’obbligo : le scelte dei giovani in Ticino ». Swiss Journal of Educational Research 31, no 2 (1 septembre 2009) : 287–316. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.31.2.5096.

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Nel contesto ticinese la propensione per la scelta di un percorso formativo con tirocinio in azienda è inferiore rispetto alla media nazionale, dove l’apprendistato duale risulta essere la via maggiormente praticata dai giovani in uscita dalle scuole dell’obbligo. Il presente contributo intende riferire di una ricerca pilota condotta nel Cantone Ticino in merito al passaggio dei giovani dal secondario I al secondario II, mirata alla comprensione delle modalità con cui questa transizione avviene e delle possibili problematicità insite in essa, relative soprattutto alla scelta di un percorso di formazione professionale con tirocinio in azienda.Sono state rilevate le scelte, le ragioni, i criteri e le difficoltà (per mezzo del Career Decision Difficulties Questionnaire) nel processo di scelta al termine della quarta media di circa 170 allievi del Cantone, allargando il rilevamento dei dati anche ai loro stessi genitori, agli orientatori scolastico-professionali, ai coordinatori di sede delle scuole coinvolte e ai docenti di classe. Dai due rilevamenti di dati condotti (a distanza di sei mesi) emergono alcune piste di intervento per quanto concerne l’educazione alla scelta dei giovani, sia nelle sue specificità di sistema (organizzativo-istituzionali), sia nelle sue declinazioni contenutistico-didattiche.
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Barausse, Alberto, et Rossella Andreassi. « Le scritture professionali di Amelia Andreassi : gli ego-documenti di una insegnante italiana del Novecento ». Cadernos de História da Educação 20 (20 septembre 2021) : e048. http://dx.doi.org/10.14393/che-v20-2021-48.

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Résumé :
Il contributo intende prendere in esame il valore euristico dell’archivio personale di Amelia Andreassi, maestra e poi direttrice di scuole materne private e pubbliche di Bari, importante città dell’Italia meridionale, nel corso del Novecento. La collezione, composta di libri, certificazioni, lettere e materiali didattici, fra cui i quaderni sui quali annotava personali riflessioni sulle pratiche didattiche e ludiche svolte in classe, costituiscono parte del fondo archivistico personale custodito presso il Centro di documentazione e ricerca sulla storia delle istituzioni scolastiche, del libro scolastico e della letteratura per l’infanzia (Ce.S.I.S.) dell’Università del Molise, tra le cui finalità sono previsti il recupero, la conservazione e la valorizzazione degli archivi personali degli insegnanti. Tali fondi permettono una analisi dettagliata della funzione degli scritti personali (egodocumenti) di tipo professionale. Insieme all’uso delle categorie interpretative offerte dalla storia delle culture scolastiche nella analisi si intendono raccogliere le suggestioni proposte dalla storia della memoria scolastica.
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Bellacicco, Rosa, Dario Ianes et Vanessa Macchia. « Teachers with disabilities : a systematic review of the international literature ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 64–88. http://dx.doi.org/10.36253/form-12138.

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Résumé :
Despite an increasingly heterogeneous student population, the teaching staff is still characterized by a high level of homogeneity and the under-representation of teachers with disabilities. Research on the issue is also quite limited. To fill this knowledge gap, in this article we present a systematic review conducted by selecting primary studies published between 1990 and 2018 investigating the experiences of teachers with disabilities. The 32 included studies were evaluated in terms of methodological rigor and analyzed through thematic analysis, from which 9 categories emerged. The latter highlight the full potential of these teachers, both in terms of teaching effectiveness and greater understanding of special needs in the classroom, but at the same time they underline the complexity of their careers in learning settings, still partly permeated by ableism and discriminatory practices. Insegnanti con disabilità e DSA: una revisione sistematica della letteratura internazionale. Pur a fronte di una popolazione studentesca sempre più eterogenea, il corpo docente è ancora caratterizzato da una forte omogeneità e dalla sottorappresentazione di insegnanti con disabilità/DSA. Anche la ricerca sul tema è assai limitata. Per colmare questo gap conoscitivo, in questo articolo presentiamo una systematic review, condotta selezionando gli studi primari pubblicati tra il 1990 e il 2018 sulle esperienze di docenti con disabilità/DSA. I 32 studi inclusi sono stati valutati dal punto di vista del rigore metodologico e analizzati mediante un’analisi tematica, da cui sono emerse 9 categorie. Queste ultime mettono in luce tutto il potenziale di questi insegnanti, sia sul fronte dell’efficacia didattica che della maggiore comprensione dei bisogni speciali in classe, ma allo stesso tempo sottolineano la complessità delle loro carriere in setting di apprendimento ancora in parte permeati da una cultura abilista e da pratiche discriminatorie.
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Veloso, Fernanda Silva. « L’insegnamento della comprensione orale a futuri insegnanti di lingua italiana in Brasile ». Revista de Italianística, no 24 (10 août 2014) : 138. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i24p138-160.

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Résumé :
A presente investigação propõe-se a analisar o ensino da com-preensão oral (doravante CO) em língua italiana a duas classes de for-mandos de um curso de Letras com habilitação em Português e Italiano, com particular atenção aos insumos orais e visuais presentes nas ativida-des do livro didático, bem como nas atividades elaboradas pelo professor e na conversação em sala de aula. O objetivo é averiguar como os insumos influenciam o processo de desenvolvimento da CO em língua estrangeira. Os dados foram coletados por meio de observações de aulas, gravações audiovisuais, diários e entrevistas com a professora participante. Com re-lação ao insumo verbal oferecido aos estudantes, foi verificado que aquele do livro didático é, na maioria das vezes, artificial e associado somente a atividades pedagógicas unidirecionais. O insumo visual, por sua vez, teve como função principal apenas a ilustração do material didático. No tocan-te aos insumos fornecidos pela professora, averiguou-se que se trata de um insumo compreensível, inserido, geralmente, em uma fala facilitadora e modificada a partir do nível de competência em língua estrangeira da classe, elemento que parece facilitar a aprendizagem da CO.
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Miklič, Tjaša. « Il discorso indiretto libero nel romanzo di Giorgio Bassani Il Giardino dei Finzi-Contini : funzioni testuali e caratteristiche linguistiche ». Linguistica 43, no 1 (1 décembre 2003) : 93–108. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.43.1.93-108.

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Résumé :
Quando la sezione letteraria della commissione statale per l'italiano aveva scelto il romanzo II giardino dei Finzi Contini (GFC) come testo su cui preparare le cono­ scenze letterarie per l'esame di maturita in italiano lingua straniera nei licei sloveni non si aspettava particolari difficolta di comprensione da parte degli studenti. La fruizione pero si e rivelata meno soddisfacente del previsto. L'attenta analisi lin­guistica delle sue caratteristiche strutturali svolta in seguito allo scopo di offrire poi agli insegnanti suggerimenti concreti per la presentazione dei punti problematici in classe ha portato alla scoperta di una insospettata complessita, soprattutto di natu­ ra narrativa e sintattica. Questo compito apparentemente pratico ha spronato una ricerca di respiro piu ampio, che ha implicato analisi sistematiche della prima e del­ l'ultima versione del romanzo, 1 nonche di una serie di traduzioni in varie lingue.2
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Gabrielli, Sara, Giordana Szpunar et Stefano Livi. « Ridurre il pregiudizio implicito in classe per favorire l'inclusione : un percorso di formazione con gli insegnanti pre-servizio ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2020) : 140–58. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9476.

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Résumé :
Il contesto scolastico rappresenta un luogo privilegiato per rispondere alle sfide della complessità del reale, promuovendo una metamorfosi del rapporto apprendimento-insegnamento (Morin, 2001). La gestione dei contesti educativi, caratterizzati per natura da molteplici differenze di cultura, abilità, genere e sensibilità (Dovigo, 2008), richiede lo sviluppo di un corpo di competenze che consentano all'insegnante di operare in una direzione interculturale e inclusiva. Il contributo presenta l'articolazione e gli esiti di un percorso di formazione sulla riduzione del pregiudizio etnico rivolto a docenti pre-servizio iscritti al Corso di Laurea in Scienze della formazione primaria della Sapienza, Università di Roma. Tra gli obiettivi principali dell'intervento formativo, quello di ridurre il pregiudizio implicito ed esplicito degli studenti in una prospettiva più ampia di promozione delle loro competenze interculturali.
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Cecalupo, Marta, et Daniela Di Donato. « Life Skills as a resource to start inclusion processes at school : a study on TFA participants ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no 1 (4 février 2023) : 141–50. http://dx.doi.org/10.36253/form-13625.

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Résumé :
Twenty-first century teachers are faced with challenges and rapid societal changes that inevitably require skills that facilitate the development of resilience and coping factors. These factors become fundamental above all for specialized teachers, who today are indispensable figures for integrating and supporting not only the individual student with difficulties, but the entire class group. In this regard, the contribution presents some results of a research carried out on 139 enrolled in the Active Formative Training (AFT) course on Information and Communication Technologies (ICT) for special teaching, to identify the skills and limitations perceived during their professional career. From the results of the interviews, it emerges that the participants in the training, mostly teachers, consider some aspects related to teaching practices and the working context as indispensable to develop processes of inclusion at school, which in turn are associated with perceived emotional, social, and cognitive competencies. Le Life Skills come risorsa per avviare processi di inclusione a scuola: uno studio sui partecipanti al TFA. Gli insegnanti del XXI secolo si trovano di fronte a sfide e a rapidi cambiamenti sociali, che richiedono inevitabilmente delle competenze che facilitino lo sviluppo di fattori di resilienza e di coping. Tali fattori diventano fondamentali soprattutto per gli insegnanti specializzati, che ad oggi sono delle figure indispensabili per integrare e sostenere non soltanto il singolo alunno con difficoltà, ma l’intero gruppo classe. A tale proposito il contributo presenta alcuni risultati di una ricerca svolta su 139 iscritti al corso Tirocinio Formativo Attivo (TFA) sulle Tecnologie Informatiche e di Comunicazione (TIC) per la didattica speciale, per identificare le competenze e i limiti percepiti durante il proprio percorso professionale. Dai risultati delle interviste emerge come i partecipanti alla formazione, per lo più insegnanti, considerino alcuni aspetti legati alle pratiche didattiche e al contesto lavorativo come indispensabili per sviluppare processi di inclusione a scuola, che a loro volta sono associati alle competenze emotive, sociali e cognitive percepite.
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Calidoni, Paolo, Filippo Dettori, Giusy Manca et Luisa Pandolfi. « Special education teachers in training and ethical competence development. An exploration at the University of Sassari ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 2 (31 juillet 2021) : 64–77. http://dx.doi.org/10.36253/form-10442.

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Résumé :
In school contexts, ethical competences are crucial in order to make the teacher able to manage the class dynamics and the relationships with families and colleagues. These competences are all the more necessary to the special education teacher. These competences are neither specified nor defined at regulatory and teacher training level; nevertheless, they are transversally present in many of the skills required to the special education teacher. This paper describes an exploratory research carried out at the University of Sassari in the context of a national research project on moral education in lower secondary school. The aforementioned exploratory research aims to assess the point of view of special education teachers during their training, in order to define adequate training strategies for the development of ethical, reflective and argumentative skills. On the basis of the results, guidelines were set for a training course that is being currently in test phase. Insegnanti di sostegno in formazione e sviluppo della competenza etica. Un’esperienza presso l’Università di Sassari Nel contesto scolastico la competenza etica dell’insegnante si configura come una competenza molto importante per la gestione delle dinamiche della classe e dei rapporti con le famiglie e con i colleghi. Particolare rilevanza assume per l’insegnante specializzato per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. I decreti ministeriali non individuano in modo esplicito questa competenza, che appare come trasversale a molte delle abilità considerate centrali per il profilo dell’insegnante di sostegno. Il presente contributo descrive una ricerca esplorativa realizzata presso l’Università di Sassari, nell’ambito di un PRIN sull’educazione morale nella scuola secondaria di primo grado, che ha la finalità di ascoltare il punto di vista degli insegnanti di sostegno in formazione per definire adeguate strategie formative per lo sviluppo di competenze etiche, riflessive ed argomentative. Gli esiti emersi sono alla base di un percorso formativo in corso di ’prova’ sul campo.
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Giuliani, Arianna. « Qualify formative processes by promoting inclusive practices : the case of B. Pascal High school ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 393–407. http://dx.doi.org/10.36253/form-12566.

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Résumé :
Promote inclusive processes by designing educational settings and activities seem to be confirmed as one of the most difficult challenges to which schools and teachers must respond. Encouraging the development, by all students, of engagement and skills useful for the future exercise of an active citizenship implies a broad commitment of teachers, as well as adequate mediation and co-planning skills of the specialized teacher. The contribution examines the results of a project conducted at the B. Pascal High school, based in Rome. Working with a class in which several students were supported by a specialized teacher, was focused the effectiveness that individual and small group reflection activities can have in enhancing communication and collaborative skills. The main evidence that emerged allow to highlight the effectiveness of the strategies used in promote an inclusive training experience. Qualificare i processi formativi promuovendo pratiche inclusive: il caso dell’Istituto statale B. Pascal. Predisporre setting educativi e progettare la didattica in modo da promuovere processi inclusivi sembrano confermarsi tra le sfide più ardue a cui le scuole e gli insegnanti devono rispondere. Favorire lo sviluppo, da parte di tutti gli studenti, dell’engagement e di competenze utili per il futuro esercizio di una cittadinanza attiva implica un ampio impegno degli insegnanti, nonché una adeguata capacità di mediazione e co-progettazione dell’insegnante specializzato. Il contributo approfondisce gli esiti di un percorso progettuale condotto presso l’Istituto statale B. Pascal di Roma. Nel lavorare con una classe in cui erano presenti più studenti affiancati dall’insegnante specializzato, l’attenzione è stata posta sull’efficacia che attività di riflessione individuale e di piccolo gruppo possono avere nel potenziamento delle capacità comunicative e collaborative. Le evidenze emerse consentono di evidenziare l’efficacia delle strategie utilizzate rispetto alla possibilità di predisporre un’esperienza formativa inclusiva.
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Resca, Federica, Paola Visconti, Sandra Bertana, Paola Attanasi et Giuseppe Gobbi. « L'ospedale va a scuola. Un'esperienza di promozione della salute proposta dalla Scuola Ospedaliera e rivolta ai bambini della Scuola Primaria ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 2 (juillet 2011) : 157–71. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-002010.

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Résumé :
Data la forte attenzione al ruolo che l'ospedale e la scuola hanno in quanto soggetti promotori di salute, il presente contributo presenta un'esperienza che ha avuto l'obiettivo di promuovere l'incontro tra bambini della scuola primaria e ospedale come occasione per favorire l'attivazione di risorse e di strategie difunzionali alla costruzione di un percorso di salute all'interno della propria storia di vita. La scuola ospedaliera č entrata nelle classi nelle quali sono state proposte attivitŕ didattiche sull'utilitŕ sociale dell'ospedale in quanto garante del diritto alla salute, sulla struttura ospedaliera, sul vissuto emotivo elicitato dall'ospedale. Successivamente ogni classe ha visitato l'ospedale, ha preso contatto con i bambini ricoverati, ha effettuato un incontro con il personale infermieristico, ha partecipato ad un incontro con una chirurga pediatra, una neuropsichiatra e una psicologa finalizzato a sensibilizzare i bambini rispetto all'attivitŕ ospedaliera e alla disabilitŕ. L'ultima fase č consistita nel riproporre ai bambini l'attivitŕ sul vissuto emotivo legato all'ospedale e un questionario di valutazione dell'esperienza, sottoposto anche alle insegnanti. I risultati vengono riportati in quanto narrazione di esperienza significativa.
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Corazza, Laura. « Audiovisivi per línsegnamento e nuove tecnologie nelle classi 2.0 della regione Emilia-Romagna ». EDMETIC 4, no 1 (1 janvier 2015) : 95. http://dx.doi.org/10.21071/edmetic.v4i1.2901.

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<p style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: 'Century Gothic',sans-serif; font-size: 11pt;" lang="ES-TRAD">I bambini e i ragazzi nel nuovo millennio sono forse più avvezzi alla visione di un film o di una trasmissione televisiva che non alla lettura di un libro. Quello che è certo, è che sono sottoposti a un bombardamento mediatico senza precedenti grazie a canali televisivi specializzati nella produzione di programmi per l’infanzia e l’adolescenza, alla Rete Internet e ai dispositivi mobili di ultima generazione. E a scuola? Come cambia la didattica? Al laboratorio Mela abbiamo documentato con un video l’avvio della prima esperienza delle Cl@ssi 2.0 in Emilia-Romagna nelle scuole secondarie inferiori. Alla fine dei 3 anni di sperimentazione, durante i quali gli insegnanti hanno utilizzato LIM, computer in classe e Moodle per l’insegnamento a distanza, abbiamo invece cercato di capire, con un questionario, come e quanto vengano utilizzati i video per la didattica. Ne sono seguite alcune riflessioni.</span></p>
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Guerini, Ines. « La formazione degli insegnanti specializzati per il sostegno. Esiti della rilevazione iniziale sul profilo dei corsisti dell'Università Roma Tre ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2020) : 169–85. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9492.

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Il contributo intende descrivere gli esiti della rilevazione iniziale condotta presso il corso di Specializzazione per le attività di sostegno didattico agli allievi con disabilità all'Università degli Studi Roma Tre. Alla luce delle novità introdotte con il IV ciclo (rispetto alla possibilità che possano accedere al corso anche coloro i quali non sono attualmente degli insegnanti), la presente indagine qualiquantitativa ha lo scopo di analizzare il profilo dei corsisti, rilevando la loro attuale professione, le loro motivazioni e le loro aspettative. Dall'analisi dei dati emerge un profilo altamente motivato a intraprendere il corso di specializzazione per acquisire conoscenze, competenze e abilità da utilizzare a scuola. Ciò vale anche per chi già insegna (152 su 237) anche se prevalentemente con contratti a tempo determinato. Tra le competenze desiderate come acquisibili spicca la capacità di relazionarsi efficacemente con i colleghi, una dimensione fondamentale per far sì che gli alunni con disabilità non siano esclusiva prerogativa del docente specializzato e per avere il coraggio di evolvere, divenendo docente specializzato per tutta la classe, ossia docente inclusivo.
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Ragazzone, Pasqualina. « L'approccio ericksoniano nel trattamento del DDAI ». IPNOSI, no 2 (mai 2012) : 39–54. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2011-002003.

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Questo articolo intende evidenziare il complesso meccanismo di strutturazione del disturbo da deficit di attenzione/iperattivitŕ, noto con l'acronimo italiano DDAI, e come fronteggiarlo. Durante la sua esperienza ad un Centro di Neuropsichiatria Infantile l'autrice conosce S., un bambino di nove anni con diagnosi di DDAI. S. sembra non trovare un modo per trattenersi dal reagire in modo impulsivo e aggressivo, č un bambino che tutti allontanano perché scappa, corre, non riesce a stare seduto, č assediato dagli sguardi di dissenso degli insegnanti e dei genitori e dai commenti dei compagni di classe. Non riesce a controllare la rabbia, fino al punto di sentirsi come una bomba pronta ad esplodere da un momento all'altro. Come aiutare un bambino con queste problematiche? La risposta che l'autrice ha trovato a questo interrogativo viene dalla sua formazione, da ciň che la teoria di Milton Erickson ha insegnato: guardare le risorse del paziente, e non i suoi limiti, utilizzare tutto ciň che il paziente porta, stabilire con lui una buona alleanza terapeutica. In questo articolo vengo- no dapprima analizzate le caratteristiche primarie e secondarie del disturbo, l'eziologia e l'epidemiologia e successivamente vengono presentati i diversi tipi di approccio terapeutico al DDAI. Infine sono riportati la storia clinica del piccolo S. e i colloqui effettuati con lui.
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Perricone, Giovanna, et M. Regina Morales. « Prerequisiti e indicatori di difficoltà di apprendimento in bambini moderatamente pretermine di età prescolare ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mai 2012) : 23–38. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001002.

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Résumé :
Lo studio riportato intende per un verso confermare e per altro esplorare la possibile presenza, in bambini di età prescolare nati moderatamente pretermine, di difficoltà relative a specifiche abilità cognitive che, secondo il modello di lettura assunto, sono funzionali all'apprendimento prescolastico; nello specifico, vengono individuati come risultati attesi di tale obiettivo, bassi livelli di prestazioni relative ad abilità generali che attengono all'"idoneità di apprendimento" e, quindi, alla capacità di comprensione ed espressione linguistica, di metacognizione e altre abilità legate alla memoria, all'orientamento e alla coordinazione motoria e visuomotoria, così come a capacità specifiche necessarie per affrontare con successo l'apprendimento quali abilità di prematematica e di prealfabetizzazione. La ricerca ha coinvolto un gruppo sperimentale di 30 bambini (età media = 5 anni e 2 mesi) nati moderatamente pretermine (età gestazionale media = 34 settimane) senza complicanze mediche neonatali e con basso peso alla nascita (media = 2100 g., ds = 350 g.) e un gruppo di controllo costituito da 30 bambini nati a termine in assenza di complicanze pre e perinatali (età gestazionale media = 40 settimane). Lo studio ha previsto la somministrazione, agli insegnanti delle scuole dell'infanzia di due istituti comprensivi del territorio periferico e provinciale di Palermo, di un questionario per l'Identificazione Precoce delle Difficoltà di Apprendimento in età prescolare (IPDA) negli alunni della propria classe. Il questionario è stato somministrato prima dell'individuazione della condizione di nascita pretermine di alcuni alunni. I dati, sottoposti ad analisi non parametrica, evidenziano che i bambini moderatamente pretermine ottengono punteggi, statisticamente più bassi, nelle scale della Metacognizione [U(n1 e n2=30) = .21, p = .04], di Altre abilità cognitive [U(n1 e n2=30) = 1.2, p = .03], e di Pre-matematica [U(n1 e n2=30) = 1.3, p = .04], oltre che nel punteggio totale [U(n1 e n2=30) = 1.8, p = .04]. Tali dati orientano una riflessione sull'esigenza di ipotizzare, anche per questi bambini, percorsi di training già sperimentati nei casi di bambini nati gravemente pretermine, in una logica di prevenzione dell'insuccesso scolastico.
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Deiana, Igor, Stefania Malavolta et Carla Marulo. « LA A23 SI RACCONTA : UNA VOCE PER CHI INSEGNA NELLA CLASSE DI CONCORSO DI LINGUA ITALIANA PER DISCENTI DI LINGUA STRANIERA ». Italiano LinguaDue 13, no 2 (26 janvier 2022) : 1–12. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17126.

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Résumé :
Malgrado la creazione della classe di concorso A23 abbia rappresentato un riconoscimento istituzionale per l’italiano L2 nella scuola, sembra che rispetto a quanto atteso ben poco sia cambiato. Infatti, pur essendo gli unici insegnanti della scuola italiana che sulla base di titoli ed esperienza possono essere considerati competenti in italiano L2, le e i docenti A23 costituiscono una piccola minoranza del corpo docente in servizio e sono stati assegnati esclusivamente ai CPIA. Visto che i CPIA sono l’unica scuola in cui al momento le e i docenti A23 lavorano, l’evento A023: un confronto di esperienze organizzato in occasione di FIERIDA 2021 è stata un’importante occasione che ha permesso di sondare l’attuale situazione di questa classe di concorso. L’iniziativa, inoltre, oltre a evidenziare problemi e criticità, ha permesso la condivisione di buone pratiche e la proposta di azioni costruttive. Dopo una breve presentazione di FIERIDA e di A023: un confronto di esperienze, il contributo si propone di fare un punto sul ruolo che le e i docenti A23 hanno nei CPIA attraverso le dichiarazioni rilasciate nel corso dell’iniziativa. Sempre grazie alle osservazioni fatte dalla platea partecipante, sono presentate una serie di proposte attuabili e concrete per un migliore impiego della professionalità di questi docenti nei CPIA e nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. A23 tells her story: a voice for those who teach Italian language for foreign language learners Although the recruitment of A23 teachers (Lingua italiana per discenti di lingua straniera) can be considered a key moment for the institutional recognition for Italian L2 in school, it seems that very few things have changed compared to what was expected. In fact, even if since the school year 2017/2018 teachers that had successfully completed a structured course on teaching Italian as a second language have been included in the Italian public-school staff, nowadays it is evident that A23 teachers constitute a small minority of the teaching staff in service and have been assigned exclusively to the CPIA. Since the CPIAs are the only school where the A23 teachers currently work, the webinar “A023: un confronto di esperienze” organized during FIERIDA 2021 was an important opportunity that allowed to probe the current situation of these teachers. The webinar not only highlighted problems and criticalities, but also allowed the sharing of good practices and the proposal of constructive actions. After having briefly described FIERIDA and the aims and structure of the webinar, this paper focuses on the role that A23 teachers have in the CPIA. Furthermore, thanks to the observations made by the participating audience, in the second part of the paper we present a series of feasible and concrete proposals aimed to improve the quality of Italian L2 teaching in CPIA.
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SILVA, Dhones Stalbert Nunes, Marcelo Henrique Gonçalves de MIRANDA et Maria do Carmo Gonçalo SANTOS. « Homofobia e interseccionalidade : sentidos condensados a partir de uma pesquisa bibliográfica ». INTERRITÓRIOS 6, no 10 (14 avril 2020) : 200. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244903.

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RESUMO Atualmente, diante de um crescimento neoconservador e neoliberal, as práticas homofóbicas se tornaram mais frequentes e evidenciadas, sobretudo, quando se tem outros marcadores de subalternidades como gênero, classe, raça, dentre outros. Tais interseccionalidades trazem relações de poder que reproduzem violências, exclusões e desigualdades sociais. A partir desse contexto, torna-se necessário analisar os sentidos veiculados em textos de produções teóricas abordados em uma disciplina de formação continuada de docentes. Assim, temse como objetivo geral analisar os sentidos condensados sobre a homofobia e suas relações com as interseccionalidades, contidos em textos teóricoepistemológicos, em uma disciplina da Pós-Graduação stricto sensu, na área de educação em Pernambuco. Dessa maneira, a pesquisa é qualitativa e foi realizada a partir da pesquisa documental e bibliográfica. Como resultados foi constatado que os quatro textos partem de uma perspectiva construtivista ou desconstrutivista. E que três deles estabelecem relações entre homofobia, lesbofobia e sinaliza para interseccionalidades entre gênero, classe e raça. Entretanto, sublinha-se que é necessária a ampliação dessas interseccionalidades com a homofobia e lesbofobia, como campo de saber, visto que permitirá que os estudantes desconstruam sentidos naturalizados e essencialistas que categorizam indivíduos como corpos abjetos.Homofobia. Interseccionalidade. Abordagens teóricas. Homophobia and intersectionality: condensed meanings from a bibliographic researchABSTRACTCurrently, in face of a neoconservative and a neoliberal growing wave, homophobic practices have become more common and are shown especially when there are other markers of subalternities such as gender, class, race, among others. Such intersections bring power relations that reproduce violence, exclusions and social inequalities. From this context, it is necessary to analyze the meanings conveyed in texts of theoretical productions addressed in a discipline of continuing education for teachers. Thus, the general goal is to analyze the condensed meanings about homophobia and its relations with the intersectionality, contained in theoretical-epistemological texts in a graduation course, in the area of education in Pernambuco. In this way, it is qualitative and was carried out based on documentary and bibliographic research. As a result, it was found that the four texts start from a constructivist or deconstructivist perspective. And that three of them establish relationships between homophobia, lesbophobia signals for intersectionality among gender, class and race. However, it is emphasized that it is necessary to expand these intersectionalities with homophobia and lesbophobia as a field of knowledge since it will allow students to deconstruct naturalized and essentialist senses that categorize individuals as abject bodies.Homophobia. Intersectionality. Theoretical approaches. Homofobia e interseccionalidad: sentidos condensados de una búsqueda bibliográficaRESUMEN Actualmente, frente al crecimiento neoconservador y neoliberal, las prácticas homofóbicas se han vuelto más frecuentes y evidentes, especialmente cuando hay otros marcadores de subalternidades como el género, la clase, la raza, entre otros. Tal interseccionalidad trae relaciones de poder que reproducen violencia, exclusiones y desigualdades sociales. Desde este contexto, es necesario analizar los significados transmitidos en textos de producciones teóricas abordadas en una disciplina de educación continua para docentes. Por lo tanto, el objetivo general es analizar los significados condensados sobre la homofobia y sus relaciones con las interseccionalidades, contenidos en textos teóricoepistemológicos, en una disciplina de Post-Graduación stricto sensu, en el área de la educación en Pernambuco. De esta forma, el estudio es cualitativo y se realizó en base a la investigación documental y bibliográfica. Como resultado, se encontró que los cuatro textos comienzan desde una perspectiva constructivista o deconstructivista. Y que tres de ellos establecen relaciones entre homofobia, lesbofobia y muestran señales con la interseccionalidad entre género, clase y raza. Sin embargo, se enfatiza que es necesario expandir estas interseccionalidades con la homofobia y la lesbofobia, como un campo de conocimiento, ya que permitirá a los estudiantes deconstruir los sentidos naturalizados y esencialistas que categorizan a los individuos como cuerpos abyectos.Homofobia. Interseccionalidad. Enfoques teóricos. Omofobia e intersezionalitá: sensi condensati da una ricerca bibliograficaSINTESEAttualmente, di fronte alla crescita neoconservativa e neoliberale, le pratiche omofobe sono diventate più frequenti ed evidenti, specialmente quando ci sono altri marcatori di subalternità come genere, classe, razza, tra gli altri. Tale intersezionalità porta relazioni di potere che riproducono violenza, esclusioni e disuguaglianze sociali. Da questo contesto, è necessario analizzare i significati trasmessi nei testi delle produzioni teoriche affrontati in una disciplina di formazione continua per gli insegnanti. Pertanto, l'obiettivo generale è quello di analizzare i significati condensati sull'omofobia e le sue relazioni con le intersezionalità, contenuti nei testi teorico-epistemologici, in una disciplina di Stricto sensu post-laurea, nell'area dell'educazione a Pernambuco. In questo modo la ricerca è qualitativa ed è stata condotta sulla base di ricerche documentarie e bibliografiche. Di conseguenza, si è scoperto che i quattro testi partono da una prospettiva costruttivista o decostruttivista. E che tre di loro stabiliscono relazioni tra omofobia, lesbofobia e segnali di intersezionalità tra genere, classe e razza. Tuttavia, si sottolinea che è necessario espandere queste intersezioni con l'omofobia e la lesbofobia, come campo di conoscenza, poiché consentirà agli studenti di decostruire i sensi naturalizzati ed essenzialisti che categorizzano gli individui come corpi abietti.Omofobia. Intersezionalità. Approcci teorici.
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Sperti, Silvia. « INTRODUCING MEDIATION STRATEGIES IN ENGLISH LANGUAGE TEACHING IN PLURILINGUAL ACADEMIC CONTEXTS ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (18 janvier 2023) : 46–64. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19569.

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Résumé :
In language teaching, especially in European multilingual and multicultural contexts, mediation has become an essential tool aimed at reducing the distance between two (or more) linguacultural dimensions. Mediation is a notion officially introduced by the Council of Europe’s Common European Framework of Reference (2001), and further developed in the current Companion Volume (2020), where mediation strategies and activities acquire a crucial role as a new form of managing the interaction in the language classroom as well as in daily communicative situations. Mediation is here presented as fundamental in cross-cultural communication and recommended as indispensable in plurilingual educational contexts. In this perspective, mediation and mediation strategies are central in multilingual educational and professional contexts where native and non-native speakers interact by means of an increasing use of ‘lingua francas’, mainly English as a lingua franca (ELF). The present study aims to illustrate the introduction of different language mediation strategies by means of specific tasks and activities within ELF-aware (Sifakis, Bayyurt, 2018) academic ELT (English Language Teaching) courses for language and cultural mediation and international communication. The research focus is on the emerging real-world ‘hybridization’ processes, adopted as learning tools in ELT practices, which prove to be particularly useful for enhancing learners’ awareness of communicative dynamics and the conscious use of mediation skills and strategies in multicultural settings. Pedagogical implications for language teacher education deriving from this study will be discussed. Introduzione di strategie di mediazione nell’insegnamento della lingua inglese in contesti accademici plurilingui Nell’insegnamento delle lingue, soprattutto in contesti europei multilingue e multiculturali, la mediazione è diventata uno strumento essenziale per ridurre la distanza tra due (o più) dimensioni linguistiche e culturali. La mediazione è una nozione introdotta ufficialmente dal Quadro Comune Europeo di Riferimento del Consiglio d’Europa (2001) e ulteriormente sviluppata nell’attuale Volume complementare (2020), dove le strategie e le attività di mediazione acquisiscono un ruolo cruciale come nuova forma di gestione dell’interazione in classe e nelle situazioni comunicative quotidiane. La mediazione viene qui presentata come fondamentale nella comunicazione interculturale e raccomandata come indispensabile nei contesti educativi plurilingui. In questa prospettiva, la mediazione e le strategie di mediazione sono centrali nei contesti educativi e professionali plurilingui in cui parlanti nativi e non nativi interagiscono attraverso un uso crescente di “lingue franche”, principalmente l’inglese come lingua franca (ELF). Il presente studio si propone di illustrare l’introduzione di diverse strategie di mediazione linguistica attraverso compiti e attività specifiche all’interno di corsi accademici ELT (English Language Teaching) basati sull’ELF (Sifakis, Bayyurt, 2018) per la mediazione linguistica e culturale e la comunicazione internazionale. La ricerca si concentra sui processi di “ibridazione” emergenti nel mondo reale, adottati come strumenti di apprendimento nelle pratiche ELT, che si rivelano particolarmente utili per migliorare la consapevolezza degli studenti delle dinamiche comunicative e l’uso consapevole di abilità e strategie di mediazione in contesti multiculturali. Saranno discusse le implicazioni pedagogiche per la formazione degli insegnanti di lingue derivanti da questo studio.
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CHAGAS, Júnior Olair, Fabiana Aparecida LOBO et José Luiz GONÇALVES. « Avaliação de uma Nova Abordagem para o Ensino de Química ». INTERRITÓRIOS 6, no 12 (7 décembre 2020) : 355. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.249005.

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RESUMONeste trabalho é relatado o processo de elaboração e aplicação de um roteiro de atividade prática para professores do ensino médio como uma forma de estratégia didática para o ensino da teoria cinética dos gases na disciplina de química. Esta estratégia foi caracterizada por uma abordagem específica, aula expositiva do conteúdo seguida do vídeo experimental para a discussão do tópico. Optou-se por utilizar o Youtube por ser uma das plataformas mais acessadas por qualquer estudante. Escolheu-se um vídeo que continha um experimento claro e objetivo correlacionado com o conteúdo acima citado. Em seguida, elaborou-se o vídeo da aula prática que conteve com uma breve contextualização no cotidiano dos alunos, seguida do vídeo experimental do Youtube e por fim algumas perguntas discursivas. Os resultados indicam que a abordagem do vídeo experimental apresenta uma vantagem significativa sobre as aulas teóricas, reforçando a importância da utilização de práticas experimentais extras na sala.Ensino de Química. Aula prática. Teoria dos gases. Termodinâmica. Vídeo experimental.ABSTRACTIn this work, the process of elaborating and applying a script of practical activity for high school teachers is reported as a form of didactic strategy for teaching the kinetic theory of gases in the discipline of chemistry. This strategy was characterized by a specific approach, expository class of content followed by the experimental video for the discussion of the topic. We decided to use YouTube as it is one of the most online video-sharing platform accessed by any student. A video was chosen which contained a clear and objective experiment correlated with the above-mentioned content. Then, the video of practical class was elaborated, which contained a brief contextualization in the students' daily lives, followed by experimental YouTube video and finally some discursive questions. The results indicate that the experimental video approach has significant advantage over the analytical classes, reinforcing the importance of using extra experimental practices in classroom.Chemistry teaching. Practical class. Gas theory. Thermodynamics. Experimental vídeo.RESUMENEn este trabajo se reporta el proceso de elaboración y aplicación de un guión de actividad práctica para profesores de secundaria como una forma de estrategia didáctica para la enseñanza de la teoría cinética de los gases en la asignatura de la química. Esta estrategia se caracterizó por un enfoque específico, una clase expositiva del contenido seguida del video experimental para la discusión del tema. Optamos por utilizar Youtube ya que es una de las plataformas más visitadas por cualquier estudiante. Se eligió un video que contenía un experimento claro y objetivo correlacionado con el contenido mencionado anteriormente. Luego, se elaboró el video de la clase práctica, que contenía una breve contextualización en la vida cotidiana de los estudiantes, seguido del video experimental de YouTube y finalmente algunas preguntas discursivas. Los resultados indican que el enfoque de video experimental presenta una ventaja significativa sobre las clases teóricas, lo que refuerza la importancia de utilizar prácticas experimentales adicionales en el aula.Enseñanza de la Química. Clase práctica. Teoría de los gases. Termodinámica. Video experimental.SOMMARIOIn questo lavoro viene riportato il processo di elaborazione e applicazione di uno script di attività pratica per insegnanti di scuola secondaria come una forma di strategia didattica per l'insegnamento della teoria cinetica dei gas in materia di chimica. Questa strategia è stata caratterizzata da un approccio specifico, una classe espositiva del contenuto seguita da un video sperimentale per la discussione dell'argomento. Abbiamo scelto di utilizzare YouTube in quanto è una delle piattaforme più visitate da qualsiasi studente. È stato scelto un video che conteneva un esperimento chiaro e oggettivo correlato ai contenuti sopra menzionati. Quindi è stato prodotto il video della lezione pratica, che conteneva una breve contestualizzazione nella vita quotidiana degli studenti, seguito dal video sperimentale di YouTube e infine da alcune domande discorsive. I risultati indicano che l'approccio video sperimentale ha un vantaggio significativo rispetto alle lezioni, rafforzando l'importanza dell'utilizzo di pratiche sperimentali aggiuntive in classe.Insegnamento di chimica. Lezione pratica. Teoria dei gas. Termodinamica. Video sperimentale.
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Giacosa, Antonella. « Clarification and repair in emergency remote EFL classes ». Ripensare l’insegnamento delle lingue straniere a partire dall’esperienza della didattica a distanza 8, no 2 (30 novembre 2021) : 161–84. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.14.252.

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Résumé :
During the sudden shift in education onto digital platforms due to the Covid-19 emergency, teachers became streamers and experimented with new tools to involve their students in video-mediated, multi-floor, multiparticipant, and multimodal interactions. In turn, students experienced new ways to participate in lessons and interact with instructors. This study focuses on clarification and repair in videoconferencing as a strategy to address trouble in video-mediated communication and to re-establish mutual understanding. Through participant observation of online classes, the researcher collected data on classroom interactions, which are analyzed through conversation analysis. The findings show how the digital affordances of video-mediated conversation help teachers and students manage intersubjectivity and compensate for the lack of non-verbal cues typical in face-to-face interaction, such as facial expressions or tone of voice. Consequently, this article argues that the wisdom gained during the pandemic can help teachers and lecturers better deal with clarification and repair in digital conversations. Ultimately, it can increase their digital interactional competence, thus giving way to more interaction and learning in EFL classes, both online and in-person. Key words: EMERGENCY REMOTE EDUCATION, CONVERSATION ANALYSIS, CLARIFICATION, REPAIR, EFL Durante la migración hacia las plataformas digitales en la educación debido a la emergencia sanitaria del Covid-19, el profesorado se ha convertido en transmisor digital y ha experimentado con nuevas herramientas para implicar a su alumnado en conversaciones mediadas por vídeo multiparticipativas y multimodales. A su vez, el alumnado ha experimentado nuevas formas de participación en las clases y de interacción con el profesorado. Este estudio se centra en la aclaración y en la reparación en las videoconferencias como una estrategia para afrontar los problemas en la comunicación mediada por vídeo y restablecer el entendimiento mutuo entre docentes y estudiantes. Mediante la observación participante de las sesiones en línea, la investigadora recogió datos sobre las interacciones en clase que son analizados a través del análisis conversacional. Los resultados muestran cómo las posibilidades digitales de la conversación mediada por vídeo ayudan al profesorado y al alumnado a manejar la intersubjetividad y a compensar la falta de señales no verbales propias de la interacción cara a cara, como son las expresiones faciales o el tono de voz. En consecuencia, en este artículo se sostiene que el conocimiento adquirido durante la pandemia puede ayudar al profesorado a afrontar mejor la aclaración y la reparación en las conversaciones digitales. En última instancia, este conocimiento puede aumentar la competencia interactiva digital del profesorado dando lugar a una mayor interacción y a un mayor aprendizaje en las clases de inglés como lengua extranjera, tanto en línea como presenciales. Palabras clave: EDUCACIÓN REMOTA DE EMERGENCIA, ANÁLISIS DE LA CONVERSACIÓN, ACLARACIÓN, REPARACIÓN, EFL Durante l'improvvisa migrazione della didattica sulle piattaforme digitali dovuto all'emergenza Covid-19, i docenti sono diventati streamer e hanno sperimentato nuovi strumenti per interagire e coinvolgere i propri studenti in conversazioni mediate dal il video. A loro volta, gli studenti hanno sperimentato nuovi modi per partecipare alla lezione e interagire con i professori e fra loro. Questo studio si concentra sul chiarimento e la riparazione nella videoconferenza come strategie per affrontare i problemi nella comunicazione mediata dal video e ristabilire la comprensione reciproca. Attraverso l'osservazione partecipante delle lezioni online, sono stati raccolti dati sulle interazioni in classe e sono poi stati analizzati attraverso l'analisi della conversazione. I risultati mostrano come alcune caratteristiche della conversazione mediata dal video aiutino insegnanti e studenti a gestire l'intersoggettività e a compensare la mancanza di segnali non verbali tipici dell'interazione in presenza, come le espressioni facciali o il tono di voce. Si sostiene che la consapevolezza guadagnata durante la pandemia può aiutare i docenti a capire come affrontare il chiarimento e la riparazione nelle conversazioni digitali. Inoltre, può aumentare la loro competenza interattiva digitale, permettendo a una maggiore interazione e apprendimento nelle classi EFL, sia online che in presenza. Parole chiave: ISTRUZIONE A DISTANZA IN EMERGENZA, ANALISI DELLA CONVERSAZIONE, CHIARIMENTO, RIPARAZIONE, EFL
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Iannuzzi, Giulia. « NELLA CLASSE A MICROLINGUE DIFFERENZIATE. PROGETTAZIONE DIDATTICA PER L’ITALIANO LINGUA SECONDA, DI STUDIO E DI SPECIALIZZAZIONE DISCIPLINARE ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (17 janvier 2023). http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19715.

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Résumé :
Questo articolo argomenta la possibilità di contemperare l’apprendimento dell’italiano generale con quello dell’italiano come lingua dello studio e di microlingue specialistiche nella formazione di studentesse e studenti universitari di madrelingua non italiana in corsi di livello A2 e B1 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue. Dati un monte ore e una classe (quest’ultima con determinati livello di conoscenza in ingresso, provenienza geografica spesso mista, afferenza dei partecipanti a diversi corsi di laurea), come includere in un corso almeno un primo approccio alle microlingue scientifico-disciplinari di interesse delle studentesse/studenti? Il lavoro di progettazione può rispondere a questa domanda concentrando la propria azione sul design del curricolo e di alcune attività didattiche specifiche. Nel delineare questa possibilità, questo articolo intende fornire uno spunto utile a quelle/i insegnanti e coordinatrici/ori che si trovano a operare entro precisi organizzativi, senza voler rinunciare a un’offerta didattica che tenga conto delle plurime dimensioni in cui studentesse e studenti di madrelingua non italiana hanno esigenza di integrarsi, socializzare, autopromuoversi, se si vuole che abbiano, negli atenei della penisola, un’esperienza eccellente. Italian as a second language and as a language for academic and specific purposes. Disciplinary specialisation(s) and language curriculum design in higher education contexts This article discusses the possibility of including Italian for everyday purposes and as a language for academic and specific purposes in courses aimed at achieving levels A2 and B1 of the Common European Framework of Reference for Languages, organised by Italian universities for students whose first language is not Italian. Is it possible to promote an initial approach to scientific-disciplinary languages as part of a language course, given a fixed number of learning hours and classes composed of students of mixed first languages and disciplinary affiliations? The affirmative answer to this question lies in the design of the curriculum and specific learning activities. By outlining these, this article aims to facilitate the work of those teachers and coordinators who find themselves operating within given organisational limits, and trying to take into account the multiple dimensions in which students whose first language is not Italian need to integrate, socialise, and succeed in their studies, if we want them to have an excellent experience in the Peninsula’s universities.
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Sanz-Manzanedo, Marta, et Fernando Lezcano-Barbero. « Formazione degli insegnanti sulle TIC in Italia : una proposta formativa seguendo il modello formativo della Castiglia y Le&oacute;n (Spagna) ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 2 (décembre 2020). http://dx.doi.org/10.3280/exioa2-2020oa10813.

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Résumé :
Questo articolo presenta i risultati ottenuti in un'esperienza formativa per migliorare la percezione delle competenze digitali di un gruppo di docenti italiani.Per la sua messa in atto &egrave; stata progettata una formazione in modalit&agrave; b-learning utilizzando strumenti gratuiti che gli insegnanti possono implementare in classe. Il corso ha visto la partecipazione di un gruppo di insegnanti di una scuola secondaria di Livorno e i risultati sono stati molto positivi in quanto tutti hanno registrato un miglioramento. La pianificazione, non focalizzandoci solo sugli strumenti tecnologici, ma tenendo conto soprattutto delle attivit&agrave; che sarebbero state svolte in classe, &egrave; una delle chiavi del successo di questo tipo di proposta che potrebbe anche avere una ricaduta positiva sugli alunni. Infatti,dopo la realizzazione di questa formazione, gli insegnanti hanno in mano tutti&nbsp;gli strumenti per poter attivare le aule virtuali e impartire la loro materia a distanza.
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Coimbra, Walnier Rodrigues, et Elry Cristine Nickel Valerio. « Gioco e giochi nelle scuole elementari nella rete comunale di Belo Horizonte ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 2 mars 2022, 47–86. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/gioco-e-giochi.

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Résumé :
Attualmente è chiaro che i bambini in età scolare non mostrano interesse per i vecchi gioco e giochi, si osserva che vengono stimolati e portati all’uso delle nuove tecnologie e dell’elettronica. La domanda guida di questo studio è: gli insegnanti usano gioco e giochi tradizionali in classe e qual è la loro opinione sull’argomento? Mirava a identificare l’opinione degli insegnanti in relazione a Gioco e Giochi nello sviluppo integrale degli studenti dal 1° al 5° anno di scuola elementare nella città di Belo Horizonte – MG. Una ricerca descrittiva sul campo è stata condotta con un approccio qualitativo e quantitativo, applicando un questionario semi strutturato, su un campione di 100 docenti. Nel quadro teorico si è ricercata la ricerca relativa allo sviluppo del bambino: aspetti motori, affettivi, cognitivi e sociali, oltre ai Gioco e ai giochi nel contesto scolastico e alle dinamiche delle classi proposte dagli insegnanti, utilizzati in passato, mettendo in luce le percezioni di learning by playing e play learning nella scuola elementare, con la mediazione di gioco e giochi in classe. Lo studio mostra che c’è unanimità tra gli insegnanti intervistati nel senso di comprendere e utilizzare gioco e giochi tradizionali come parte del processo pedagogico di insegnamento-apprendimento. Realizzando la necessità di aggiornamento tecnico dei professionisti per l’attuazione e l’applicazione di attività ricreative in formato pedagogico. Sebbene conoscano l’importanza dei gioco e dei giochi per lo sviluppo degli studenti, si è notato che gli interventi, diretti nelle scuole, sono ancora contenuti. Gli intervistati hanno affermato che i maggiori benefici sono legati all’interazione di gruppo, alla capacità di ragionamento e alla concentrazione, confermando in parte l’ipotesi di questo studio. C’è bisogno di una comprensione più ampia della pratica dei Gioco e dei giochi, che copra gli aspetti dello sviluppo e dell’integralità, generando negli insegnanti una maggiore intenzionalità pedagogica nella pianificazione della pratica. Riconoscendo quindi i benefici, la conformità e l’uniformità all’interno delle istituzioni educative, affinché Gioco e giochi siano visti non solo come uno strumento di ricreazione, ma come un atto di apprendimento, una fonte inesauribile di piacere, gioia e soddisfazione.
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« Le conseguenze economiche, sociali e scolastiche della pandemia da Coronavirus per le famiglie immigrate e per i loro figli ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2021) : 56–73. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2021oa11758.

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Résumé :
Il presente lavoro pone in rilievo i drammatici effetti della pandemia da Covid e del conseguente lockdown per molte famiglie straniere e per i loro figli. In particolare, si vogliono evidenziare le problematiche economiche, sociali e scolastiche riscontrate da queste famiglie e dai loro figli nell'attuale lungo periodo di crisi sanitaria e di chiusura delle scuole. Tanti alunni stranieri non hanno potuto accedere alla didattica a distanza e in questi mesi non hanno avuto rapporti con gli insegnanti e con i compagni di classe, rimanendo completamente fuori dal circuito scolastico e da tutte quelle occasioni di interazione e di apprendimento fondamentali per il loro percorso formativo.
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Saldanha, Evanginaldo Silva, et Amanda Conrado Pereira. « La qualità dell’assistenza con l’uso della tecnologia dell’informazione presso la Scuola Professionale Doutor José Alves da Silveira a Quixeramobim – Ceará ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 29 décembre 2021, 05–28. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/economia-aziendale/tecnologia-dellinformazione.

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Résumé :
Negli anni, la qualità del servizio nelle organizzazioni istituzionali è stata vista come esigenza di miglioramento e di pieno miglioramento affinché i cittadini possano fruire dei servizi forniti con zelo, ricercando efficienza ed efficacia, strutturando elementi per un’amministrazione incentrata non solo sulle teorie, ma anche nei risultati. In questo contesto, al fine di ridurre gli impasse derivanti dalla qualità delle cure, è sorta la domanda di ricerca: Che influenza hanno le tecnologie dell’informazione per aumentare la qualità dell’assistenza presso la Scuola Professionale Doutor José Alves da Silveira? Questo articolo evidenzia l’importanza del ruolo della qualità dell’assistenza con l’uso della tecnologia dell’informazione presso la Scuola Professionale Doutor José Alves da Silveira a Quixeramobim Ceará, con l’obiettivo di descrivere i processi relativi alla gestione della qualità nell’assistenza dall’implementazione delle tecnologie dell’informazione, analizzando i cambiamenti promossi nella qualità delle cure dal discorso accusato degli insegnanti e confrontando la situazione precedente e attuale del qualità dell’assistenza attraverso l’analisi dei dati estratti negli obiettivi sopra indicati. Per soddisfare gli scopi di questo studio, i metodi e le tecniche utilizzate sono state la ricerca esplorativa con un approccio qualitativo, utilizzando il metodo dell’intervista e, strumento di ricerca, il questionario, con cinque domande aperte inviate a dodici direttori di classe attraverso il modulo google. È stato utilizzato anche il metodo di osservazione dei partecipanti, che mira a catturare i significati e le esperienze soggettive di coloro che intervengono nel processo di interazione sociale. Gli intervistati sono stati scelti per comodità e campionamento utilizzando la tecnica della saturazione. I risultati raccolti sono stati confrontati dalle dichiarazioni degli insegnanti, percependo le somiglianze nelle risposte. Si conclude che la qualità dell’assistenza combinata con le tecnologie dell’informazione sono state soddisfacenti, nel migliorare i servizi forniti agli utenti aumentando il livello di soddisfazione e agilità, nel modo di percepire i processi di innovazione tecnologica per rendere l’organizzazione uno spazio interattivo con più dialogo, interazione e agilità nel flusso dei processi.
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Digiacomo, Alexander. « TEACHING ITALIAN LANGUAGE AND CULTURE THROUGH DANTE’S INFERNO / INSEGNARE LA LINGUA E LA CULTURA ITALIANA ATTRAVERSO L’INFERNO DI DANTE ». European Journal of Foreign Language Teaching 6, no 1 (8 février 2022). http://dx.doi.org/10.46827/ejfl.v6i1.4158.

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Résumé :
<p>Italian theorists have developed an inductive text-centred approach to L2 language learning that encourages students to be more autonomous and active in the language-learning classroom than traditional language learning approaches. This method contrasts with traditional language-teaching methodologies, which use teacher-centred approaches that focus solely on grammar fundamentals and the variety of rules that describe mainstream language-learning procedures. It is well known that language students can benefit from learning about the culture and the literature of the target-language nation because it leads to the heightened curiosity and a deeper understanding of the various rules and truths associated with the language. Significantly, this exercise draws the inference that links cultural awareness, language learning, and development and creates a strategic learning platform that emphasises the learner’s contribution to learning. This paper puts theory into practice by proposing a contextualised learning unit in which students learn about culture, literature, and language through the lens of Dante’s Inferno. The proposed didactic unit is framed upon six instances of inductive learning: motivation, globality, analysis, synthesis, reflection, and verification. This paper also discusses teachers' considerations when selecting authentic texts and highlights the benefits of teaching literary texts to language students.</p><p> </p><p>I teorici italiani hanno sviluppato un approccio induttivo centrato sul testo per l’apprendimento della lingua L2 che incoraggia gli studenti ad essere più autonomi e attivi nell’apprendimento della lingua in classe rispetto agli approcci di apprendimento linguistico tradizionali. Questo metodo contrasta con le metodologie tradizionali di insegnamento delle lingue, che utilizzano approcci centrati sull’insegnante i quali si concentrano esclusivamente sui fondamentali grammaticali e sulle varietà di regole che descrivono le procedure convenzionali di apprendimento linguistico. È ben noto che gli studenti di lingue possono trarre beneficio dall’apprendimento della cultura e della letteratura della nazione della lingua di destinazione, perché questo porta a una maggiore curiosità e a una più profonda comprensione delle varie regole e verità associate alla lingua. In modo particolare, questo esercizio formula l’inferenza che collega consapevolezza culturale, apprendimento linguistico e sviluppo, e crea una piattaforma di apprendimento strategica che enfatizza il contributo dello studente all’apprendimento. Questo elaborato mette in pratica la teoria proponendo un’unità di apprendimento contestualizzata in cui gli studenti imparano la cultura, la letteratura e la lingua attraverso la lente dell’Inferno di Dante. L’unità didattica proposta si basa su sei esempi di apprendimento induttivo: motivazione, globalità, analisi, sintesi, riflessione e verifica. Questo elaborato discute anche le considerazioni degli insegnanti nella scelta di testi autentici e mette in evidenza i benefici dell’insegnamento di testi letterari agli studenti di lingue. </p><p> </p><p><strong> Article visualizations:</strong></p><p><img src="/-counters-/edu_01/0926/a.php" alt="Hit counter" /></p>
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