Articles de revues sur le sujet « Insegnante di sostegno »

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Anastasia, Bruno. « La rilevanza del settore istruzione nel contesto del mercato del lavoro : note e indicazioni dalle fonti statistiche disponibili ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 1 (juin 2020) : 14–41. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-001002.

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Résumé :
Obiettivo di questo saggio è proporre un excursus sulle informazioni statistiche disponibili in merito alla dinamica occupazionale che ha contrassegnato il settore istruzione in Italia e in Veneto negli anni recenti, dinamica che - se collocata in uno sfondo europeo - non risulta certamente brillante. L'analisi è condotta sia sulle usuali fonti statistiche sia sulle fonti amministrative divenute recentemente accessibili: l'Osservatorio Inps sui dipendenti pubblici, il Conto Annuale della Ragioneria generale dello Stato, il Portale unico dei dati sulla scuola, le Comunicazioni obbligatorie sui rapporti di lavoro. Le fonti convergono nel segnalare per gli anni più recenti (post 2014) la crescita dell'occupazione nel comparto scuola (trainata dall'incremento dei docenti di sostegno nella scuola statale); per l'Università, invece, si registra una sicura flessione. In termini prospettici l'occupazione nel settore istruzione si dovrà confrontare sia con un elevato turnover, determinato dall'attuale elevata età media del corpo insegnante, sia con il previsto decremento del numero di alunni e studenti.
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Ludovico Arte. « La scuola che cambia con la pandemia ». IUL Research 3, no 5 (20 juin 2022) : 278–86. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i5.205.

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Résumé :
La pandemia ha travolto il tradizionale modo di fare scuola. Insegnanti e studenti si sono trovati chiusi in casa a comunicare tramite un computer. Improvvisamente, i modi ordinari di insegnare e apprendere non sono stati più possibili, anche se alcuni partigiani della vecchia scuola hanno riprodotto imperterriti a distanza le metodologie utilizzate in presenza. Con esiti, in genere, disastrosi. Molti invece si sono messi in discussione, hanno cercato un nuovo modo di educare, una diversa misura nelle relazioni. All’ITT “Marco Polo” di Firenze è stata data voce ai pensieri e alle emozioni di tutti e sono stati attivati sostegni psicologici per adulti e ragazzi. Si è aperto un dialogo tra le diverse componenti della scuola, che ha delineato un discorso collettivo nuovo sulla scuola e sulla società.
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Petruccioli, Rubina. « Ricerche empiriche sulla percezione di insegnanti di sostegno nei confronti dell'educazione inclusiva : una review sistematica ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 2 (décembre 2021) : 121–37. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12917.

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Résumé :
Il contributo riporta i primi risultati di una review sistematica in corso che fa parte di uno studio più ampio che indaga come e a quali condizioni cambia il senso di autoefficacia professionale di insegnanti di sostegno dopo aver partecipato ad un corso di specializzazione. L'indagine si inserisce all'interno di un filone di studi internazionale che ritiene rilevante indagare le percezioni, le rappresentazioni e gli atteggiamenti di insegnanti di sostegno verso l'inclusione quali condizioni che possono facilitare o meno l'inclusione scolastica (solo a titolo esemplificativo e non esaustivo: Aiello et al., 2019; Forlin, Earle, Loreman, & Sharma, 2011; Sharma, Loreman & Forlin, 2012; Sharma, Aiello, Pace, Round, & Subban, 2018). È stata condotta una review sistematica che intercetti gli studi empirici nazionali e internazionali che indagano gli atteggiamenti, le percezioni, le rappresentazioni di docenti nei confronti dell'inclusione. Viene, qui, descritta la procedura utilizzata per la revisione e presentati i risultati del primo step di analisi di 99 articoli empirici nazionali e internazionali.
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Calidoni, Paolo, Filippo Dettori, Giusy Manca et Luisa Pandolfi. « Special education teachers in training and ethical competence development. An exploration at the University of Sassari ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 2 (31 juillet 2021) : 64–77. http://dx.doi.org/10.36253/form-10442.

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Résumé :
In school contexts, ethical competences are crucial in order to make the teacher able to manage the class dynamics and the relationships with families and colleagues. These competences are all the more necessary to the special education teacher. These competences are neither specified nor defined at regulatory and teacher training level; nevertheless, they are transversally present in many of the skills required to the special education teacher. This paper describes an exploratory research carried out at the University of Sassari in the context of a national research project on moral education in lower secondary school. The aforementioned exploratory research aims to assess the point of view of special education teachers during their training, in order to define adequate training strategies for the development of ethical, reflective and argumentative skills. On the basis of the results, guidelines were set for a training course that is being currently in test phase. Insegnanti di sostegno in formazione e sviluppo della competenza etica. Un’esperienza presso l’Università di Sassari Nel contesto scolastico la competenza etica dell’insegnante si configura come una competenza molto importante per la gestione delle dinamiche della classe e dei rapporti con le famiglie e con i colleghi. Particolare rilevanza assume per l’insegnante specializzato per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. I decreti ministeriali non individuano in modo esplicito questa competenza, che appare come trasversale a molte delle abilità considerate centrali per il profilo dell’insegnante di sostegno. Il presente contributo descrive una ricerca esplorativa realizzata presso l’Università di Sassari, nell’ambito di un PRIN sull’educazione morale nella scuola secondaria di primo grado, che ha la finalità di ascoltare il punto di vista degli insegnanti di sostegno in formazione per definire adeguate strategie formative per lo sviluppo di competenze etiche, riflessive ed argomentative. Gli esiti emersi sono alla base di un percorso formativo in corso di ’prova’ sul campo.
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Muscarà, Marinella, et Alessandro Romano. « Le poliferie educative come modello organizzativo a sostegno del processo d'inclusione ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 2 (décembre 2021) : 24–36. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12913.

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Résumé :
Il contributo propone una riflessione sugli aspetti del processo d'inclusione come azione sistemica e suggerisce il modello delle poliferie educative - intese come "comunità locali di apprendimento" - per promuovere e supportare sinergicamente gli interventi educativi. L'esperienza della pandemia di Covid-19 ha confermato che il contrasto all'isolamento e all'esclusione dei soggetti più vulnerabili, come gli studenti con BES, possa avvenire con la collaborazione attiva di tutti stakeholders del territorio, di cui fanno parte anche le università e i centri di ricerca. Il contributo individua nell'azione di partecipazione, riflessione e trasformazione un'opportunità di altissimo valore per elaborare efficaci schemi interpretativi e di intervento a sostegno del lavoro degli insegnanti e di tutta la comunità educante.
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Lilia Bottigli. « La pedagogia ritrovata e rinnovata in una esperienza formativa per il sistema integrato di educazione ed istruzione “zerosei”. » IUL Research 2, no 4 (20 décembre 2021) : 257–68. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i4.144.

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Résumé :
Il contributo illustra un’esperienza formativa triennale a sostegno dello sviluppo del sistema di istruzione e scolarizzazione dei bambini fino a sei anni di cui al decreto legislativo n. 65 del 2017; l’esperienza didattica sull’osservazione pedagogica è stata realizzata nel livornese con la collaborazione dell’Università degli Studi di Firenze. Al corso di formazione hanno partecipato diciotto coordinatori pedagogici e duecentoquaranta educatori e insegnanti degli asili nido comunali e privati e degli asili nido statali, comunali e privati.
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Murdaca, Anna Maria. « Quali coordinate educativo-didattiche per l'insegnante di sostegno nell'ottica di una scuola innovativa ? Nuove piste di ricerca educativa per potenziare e valorizzare le complessit&agrave ; esist ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2022) : 186–97. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2022oa14575.

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Résumé :
Il ruolo degli insegnanti, e nello specifico, di quelli di sostegno è sempre più importante nei nuovi orizzonti e nelle nuove strategie volute dal PNRR in risposta alla crisi pandemica che ha investito ogni dimensione della vita pubblica e privata e che impone una nuova visione dei contesti di formazione che siano rispettosi di nuove esigenze di giustizia sociale e inclusione. In tale direzione, si muovono le riflessioni del presente contributo che punta la lente di ingrandimento su nuovi paradigmi funzionali atti a ridesignare una nuova consapevolezza etica che poggia su competenze larghe e informate che sono necessarie alla progettazione di contesti di apprendimento inclusivi.
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Sicurello, Rossana. « Il tirocinio nel corso di specializzazione per le attivit&agrave ; di sostegno didattico agli alunni con disabilit&agrave ; per una formazione all ». EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no 1 (juin 2022) : 71–85. http://dx.doi.org/10.3280/exioa1-2022oa13937.

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L'articolo riporta i risultati di un'indagine condotta grazie agli strumenti della narrative inquiry nei mesi di aprile-maggio 2021 con un gruppo di 30 insegnanti frequentanti i Percorsi di formazione per la specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità della scuola secondaria di primo e di secondo grado, V ciclo, A.A. 2019/2020 riservato agli idonei dei cicli precedenti presso l'Università degli Studi di Messina. A partire dal percorso di tirocinio indiretto svolto on line con il tutor coordinatore individuato dall'Università degli Studi di Messina, si è voluto indagare l'utilità della scrittura riflessiva quale dispositivo innovativo di sviluppo professionale.
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Petti, Livia, et Filippo Bruni. « Grande aula universitaria on-line e feedback : un connubio possibile ? » EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 221–34. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12386.

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Nel contesto italiano la formazione degli insegnanti di sostegno, ormai da anni, è attuata attraverso un apposito Corso di Specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità e, nelle sedi universitarie in cui è stato attivato, ha spesso coinvolto numeri consistenti di studenti. Il V Ciclo del percorso per la prima volta, per ovvie ragioni legate all'emergenza sanitaria, si è svolto per la maggior parte on-line. In questo contributo, attraverso l'analisi dell'insegnamento "Didattica speciale: approccio metacognitivo e cooperativo" (30 ore-4 CFU) che è stato tenuto presso l'Università degli Studi del Molise dalla stessa docente sia nel percorso dedicato alla scuola dell'infanzia e primaria, sia in quello per la scuola secondaria di primo e secondo grado si è cercato di vedere come modalità didattiche di active learning basate sul feedback - con il fine di indagare opinioni e porre domande in itinere durante la lezione universitaria, anche nella "grande aula" - abbiano permesso il coinvolgimento, la comprensione e l'apprendimento dei corsisti rendendo più efficace, al tempo stesso, l'azione didattica dell'insegnante.
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Romano, Alessandra, et Nicolina Bosco. « Metodologie trasformative per promuovere apprendimenti emancipativi. Un'esperienza di ricerca-formazione con insegnanti ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (juillet 2022) : 115–30. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-2022oa13734.

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Résumé :
Il contributo esplora l'attualità del pensiero pedagogico di matrice freiriana alla luce delle più recenti articolazioni della teoria trasformativa (Mezirow, 2003; Cranton & Taylor, 2012; Marsick & Neaman, 2018). Nello specifico, sono oggetto di indagine e sistematizzazione quegli approcci metodologici per lo sviluppo professionale dei docenti che sostengono processi di riflessione critica e trasformazione degli assunti distorti. Si presenta, poi, un'esperienza di ricerca-formazione condotta con gruppi di docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado, che ha visto l'adozione di un set di metodologie trasformative finalizzate a supportare processi di apprendimento emancipativo.
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Filosofi, Fabio, Angela Pasqualotto et Paola Venuti. « Representation of disability within the school textbook : primary school teachers’ attitudes ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 1 (30 avril 2022) : 106–19. http://dx.doi.org/10.36253/form-12559.

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Résumé :
The school textbook is a cultural artefact capable of conveying a particular cultural and social imagery that clearly affects the attitudes of teachers and learners towards disability. This paper presents an exploratory-descriptive study that aims to investigate the attitudes of primary school teachers towards the representation of disability within the school textbook. Correlation between attitudes and teaching qualifications and experience were also sought. For this purpose, a questionnaire was constructed starting from macro-themes that emerged from semi-structured interviews during the previous qualitative phase. Findings have shown that teachers, while aware of the low educational value of the textbook and the scarcity of images and texts related to disability, have positive attitudes towards inclusive representation, use and design of materials related to special needs. Finally, teachers with the specialization for support activities were found to have more positive attitudes towards the representation and management of materials representing the reality of disability. Rappresentazione della disabilità nei libri di testo: gli atteggiamenti degli insegnanti della scuola primaria. Il libro di testo scolastico costituisce un artefatto culturale che veicola un particolare immaginario destinato ad influenzare le percezioni di insegnanti e alunni. L’articolo presenta uno studio esplorativo-descrittivo che mira ad investigare gli atteggiamenti dei docenti nei confronti della rappresentazione della disabilità all’interno dei libri di testo scolastici. A tale scopo è stato costruito un questionario ad hoc a partire dai macro-temi emersi dalle interviste semi-strutturate durante la precedente fase qualitativa. La ricerca mostra che gli insegnanti, pur consapevoli dello scarso valore educativo del libro di testo e della scarsità di immagini e testi relativi alla disabilità, hanno atteggiamenti positivi nei confronti della rappresentazione inclusiva e delle competenze personali nella gestione di materiali relativi alla realtà dei bisogni speciali. Gli insegnanti in possesso della specializzazione per le attività di sostegno, infine, tendono ad avere atteggiamenti più positivi nei confronti della rappresentazione della e dell’utilizzo di immagini e testi disabilità all’interno dei libri di testo rappresentanti la disabilità.
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Guerini, Ines. « La formazione degli insegnanti specializzati per il sostegno. Esiti della rilevazione iniziale sul profilo dei corsisti dell'Università Roma Tre ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juin 2020) : 169–85. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9492.

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Il contributo intende descrivere gli esiti della rilevazione iniziale condotta presso il corso di Specializzazione per le attività di sostegno didattico agli allievi con disabilità all'Università degli Studi Roma Tre. Alla luce delle novità introdotte con il IV ciclo (rispetto alla possibilità che possano accedere al corso anche coloro i quali non sono attualmente degli insegnanti), la presente indagine qualiquantitativa ha lo scopo di analizzare il profilo dei corsisti, rilevando la loro attuale professione, le loro motivazioni e le loro aspettative. Dall'analisi dei dati emerge un profilo altamente motivato a intraprendere il corso di specializzazione per acquisire conoscenze, competenze e abilità da utilizzare a scuola. Ciò vale anche per chi già insegna (152 su 237) anche se prevalentemente con contratti a tempo determinato. Tra le competenze desiderate come acquisibili spicca la capacità di relazionarsi efficacemente con i colleghi, una dimensione fondamentale per far sì che gli alunni con disabilità non siano esclusiva prerogativa del docente specializzato e per avere il coraggio di evolvere, divenendo docente specializzato per tutta la classe, ossia docente inclusivo.
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Bruni, Filippo, Livia Petti et Marta De Angelis. « La formazione iniziale degli insegnanti di sostegno. Esiti di un'indagine esplorativa sulle credenze professionali e i bisogni formativi degli specializzandi dell'Universit&agrave ; del ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2022) : 91–108. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2022oa14516.

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Résumé :
Il contributo intende descrivere gli esiti di un'indagine esplorativa a cui hanno partecipato 448 rispondenti su di un totale di 463 iscritti al VI ciclo del Corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli allievi con disabilità svolto presso l'Università del Molise. L'obiettivo è stato quello di definire un profilo generale dei partecipanti per indagare alcune delle loro credenze professionali, nonché comprenderne i bisogni formativi. I risultati dell'indagine forniscono da un lato indicazioni utili alla gestione del corso e alle attività di coordinamento tra gli insegnamenti, i laboratori e il tirocinio; dall'altro, indicazioni in merito alle aree tematiche di competenza da sviluppare.
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De Domizio, Anna, et Darja Mertelj. « I giochi didattici nell’insegnamento/apprendimento d’italiano come lingua straniera ». Journal for Foreign Languages 7, no 1 (30 décembre 2015) : 191–215. http://dx.doi.org/10.4312/vestnik.7.191-215.

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Résumé :
Nonostante le numerose e diverse definizioni del gioco, in generale, si considera che il gioco stimoli e sostenga lo sviluppo cognitivo, sociale, emozionale e motorio degli individui. Nell’ambiente scolastico si usano i cosiddetti giochi didattici che sono organizzati in base agli obiettivi formativi. La differenza tra questi e i ‘giochi popolari’ consiste nel fatto che questi non sono frutto della tradizione popolare o dell’invenzione spontanea dei bambini, ma sono creati e adattati dagli insegnanti stessi, secondo criteri organizzativi e contenutistici che coincidono con gli obiettivi specifici dell’unità didattica. In conseguenza sono sempre più numerosi gli insegnanti e gli autori di libri di testo che decidono di includere questo tipo di tecnica didattica nel processo d’insegnamento. I giochi didattici nelle lezioni di lingue straniere hanno un’importanza notevole perché possono essere usati sia per sviluppare le abilità ricettive che per quelle produttive. Un’ulteriore caratteristica potenzialmente positiva dei giochi didattici è che non sono adatti solo per bambini ma anche per adolescenti e adulti, quindi adatti anche per l’insegnamento delle lingue straniere in vari contesti d’apprendimento. Nella parte empirica di quest’articolo si cerca di chiarire in quale misura si usino i giochi didattici durante le lezioni d’italiano come lingua straniera nelle scuole secondarie superiori e come questa tecnica d’insegnamento/apprendimento sia accolta tra gli studenti.
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Sandrini, Simona. « Pedagogical professions. In support of a green and human transition ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no 2 (31 juillet 2021) : 6–20. http://dx.doi.org/10.36253/form-11328.

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Résumé :
An increasing number of initiatives related to Agenda 2030 are being launched. Educators, trainers and teachers are dedicated themselves to interpret the approach to sustainability in light of the climate crisis and within the planetary boundaries. Looking toward the future, the pedagogical professions in their core can help the younger generation to recompose the prospective of “global human”, avoiding the risk of flattening sustainability on purely functional devices that forget the value and relational texture of human dignity. Coordinating experiences is crucial to support a transition both green and human. This means preparing fraternal training environments in which young people experience the culture of relation and proximity, with the intent of realising the sustainable development goals. This contribution presents a laboratory of dialogue on the paradigmatic union between sustainable development and fraternity, experience by young university students. Professioni pedagogiche. A sostegno di una transizione verde e umana Si moltiplicano le iniziative nel solco dell’Agenda 2030. Educatori, formatori, pedagogisti e insegnanti sono impegnati a interpretare l’accostamento alla sostenibilità, tra l’allarme della crisi climatica e dentro i confini planetari. Volgendosi verso orizzonti di senso, le professioni del pedagogico possono aiutare le giovani generazioni a ricomporre un intero umano, evitando il rischio di appiattire la sostenibilità su dispositivi puramente funzionali che dimenticano la valenza e la trama relazionale della dignità umana. Coordinare esperienze in questa chiave di sostegno a una transizione che sia al contempo verde e umana, può significare predisporre ambienti formativi fraterni in cui i giovani sperimentino la cultura dell’incontro e della prossimità, anche per avverare i sustainable development goals. Il contributo presenta un’esperienza di laboratorio vissuta in mezzo a giovani studenti universitari, di dialogo sul connubio paradigmatico tra sviluppo sostenibile e fraternità.
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Colombo, Maddalena. « Apprendimenti non formali ed informali in un contesto educativo formale integrato con le arti performative in quattro scuole elementari del Canton Ticino ». Swiss Journal of Educational Research 36, no 3 (20 septembre 2018) : 407–34. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.36.3.5105.

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Résumé :
Il saggio riporta alcune considerazioni scaturite nell’ambito del progetto “Teatro e Apprendimento”, svolto dalla Scuola Teatro Dimitri di Verscio in Canton Ticino con il sostegno del FNS. Il progetto ha introdotto delle pratiche di apprendimento “qualitativo”, ovvero informale, secondo un approccio olistico, per il quale è molto rilevante la dimensione socio-culturale. In questa prospettiva il teatro fornisce una chiave d’accesso privilegiata al patrimonio culturale. Il piano di ricerca ha incluso: un percorso formativo con gli insegnanti di 4 scuole elementari ticinesi; dei laboratori di movimento, canto e musica, lavoro sul testo d’autore, recitazione, drammatizzazione e improvvisazione; 4 messe in scena con protagonisti i soli bambini. La raccolta e analisi dei dati qualitativi da parte di un’équipe scientifica, ha seguito alcune ipotesi circa il rapporto tra teatro e apprendimento, messe a punto per meglio descrivere il procedimento riflessivo informale (apprendere dall’esperienza): Ipotesi della motivazione, della differenziazione, dell’affinamento tecnico, dell’integrazione, dell’interezza, dell’efficacia comunicativa o dell’emozione. Il materiale narrativo raccolto (schede personali, diari di bordo, interviste qualitative) mostra come gli apprendimenti più significativi sono riconducibili alla accresciuta capacità dei bambini di portare a termine un apprendistato formale nelle discipline artistiche. L’attività sperimentale ha favorito l’espressione emozionale e la creatività, l’integrazione dei partecipanti nel gruppo, tra originalità e ripetizione, tra razionalità e corporeità.
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Andreoli, Marco, Lucia Zaniboni, Luca Ghirotto et Angelo Lascioli. « A Scoping Review on Teacher Agency for Inclusive Education : Mapping Existing Evidence and Conceptual Frameworks ». Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no 3 (31 décembre 2022) : 9–29. http://dx.doi.org/10.36253/form-13288.

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Résumé :
In recent years, inclusive education research in Italy and internationally has reflected upon teacher agency and its implications for students’ full inclusion. Since teacher agency for inclusive education is an emerging theoretical construct, interpreted in different ways in the literature, it is first necessary to aggregate existing studies, appraising both theoretical conceptualizations and available evidence. To this objective, we conducted a systematic scoping review of recent international literature on the topic. Eight theoretical frameworks emerged from the literature. Also, barriers to teacher agency were mapped e.g., the dominant ableist culture, the perceived inadequacy in the relationship with the students with disability, the special education teacher unpreparedness on specific learning contents, the marginalization of the special education teacher, and the lack of school administration support. On the other hand, teachers proved they are capable of change towards more inclusive practices thanks to resilience, teamwork, and beliefs on students’ abilities. Mappare evidenze e framework teorici dell’agency docente in relazione all’inclusione: una scoping review sistematica. Negli ultimi anni, la ricerca sull’inclusione scolastica in Italia e all’estero si è interrogata sull’agentività dei docenti e sulle implicazioni pratiche che essa comporta ai fini della piena inclusione di tutte/i le/gli studentesse/i. Dal momento che l’agency inclusiva è un costrutto teorico emergente, interpretato in modi differenti in letteratura, è anzitutto necessario aggregare gli studi esistenti, dal punto di vista delle concettualizzazioni teoriche e delle evidenze disponibili. Per questo, abbiamo condotto una scoping review sistematica della più recente letteratura internazionale sul tema. Emerge il ricorso a otto framework teorici e si evidenziano gli ostacoli all’esercizio dell’agency inclusiva, tra cui la cultura abilista dominante, la percezione di inadeguatezza nel rapporto con le/gli studentesse/i, l’impreparazione dell’insegnante di sostegno su alcuni specifici contenuti disciplinari, la disuguaglianza di status fra docente curricolare e di sostegno, la mancanza di supporto da parte della struttura di governance della scuola. D’altro canto, le/gli insegnanti dimostrano di essere in grado di modificare le pratiche in senso inclusivo, grazie alla loro resilienza, al lavoro in team e a profonde convinzioni sulle capacità delle/i studentesse/i.
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Cignetti, Luca, Silvia Demartini, Simone Fornara et Vincenzo Todisco. « Editoriale ». DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, no 1 (9 novembre 2021) : VII—VIII. http://dx.doi.org/10.33683/didit.21.01.00.

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Résumé :
Prende l’avvio, con questo fascicolo, DIDIT. Didattica dell’italiano. Studi applicati di lingua e letteratura, una nuova rivista scientifica nata dalla collaborazione tra il Centro competenze didattica dell’italiano lingua di scolarizzazione del Dipartimento formazione e apprendimento della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e l’Alta scuola pedagogica dei Grigioni. Alla rivista partecipano quindi due istituzioni universitarie che si occupano della formazione degli insegnanti del Ticino e dei Grigioni, i due cantoni svizzeri in cui l’italiano è lingua ufficiale (nei Grigioni accanto al tedesco e al romancio): un contesto del tutto particolare, che vede l’italiano insieme lingua di scolarizzazione e lingua prima (in Ticino e nel Grigioni italiano), lingua seconda (in Ticino) e lingua straniera nella scuola dell’obbligo (nella parte tedesca del Canton Grigioni). In una realtà così peculiare dal punto di vista linguistico e culturale, DIDIT intende offrire uno strumento di ricerca e aggiornamento rivolto a chi opera, per ragioni di studio o di lavoro, nell’ambito della didattica dell’italiano come lingua prima, come lingua seconda o come lingua straniera. Vista la particolare situazione linguistica del Canton Grigioni, del limitrofo Alto Adige e tenuto conto delle diverse altre lingue presenti sul territorio grigionese e ticinese accanto alle lingue ufficiali, la nuova rivista prende in considerazione anche la ricerca sulla didattica del plurilinguismo. In questo senso la rivista si presenta come luogo di scambio scientifico privilegiato e unico nel panorama delle pubblicazioni scientifiche presenti sul territorio nazionale svizzero e come uno dei pochi strumenti a livello internazionale che prendono in esame l’italiano nei diversi contesti di insegnamento; l’obiettivo sul medio-lungo termine è di configurarsi come un punto di riferimento nel campo degli studi sulla didattica dell’italiano e del plurilinguismo, caratterizzati dal costante connubio tra dimensione teorica e dimensione applicativa. DIDIT è divisa in tre sezioni: Studi e ricerche, Esperienze didattiche e Recensioni e segnalazioni. La prima, affidata alla penna di studiose e studiosi di chiara fama nel settore della didattica della lingua e della letteratura italiana (in questo primo numero Maria G. Lo Duca e Giuliana Fiorentino e, per la tematica del plurilinguismo, Ruth Videsott), accoglie approfondimenti teorici su temi afferenti agli ambiti didattici sopra ricordati. La seconda è dedicata a esempi di applicazioni e percorsi didattici, affidati a studiose e studiosi, ricercatrici e ricercatori, docenti attive e attivi nella scuola di ogni ordine e grado (in questo numero Livia Radici Tavernese, Daniele Dell’Agnola, Stefania Crameri e Daniela Kappler). La terza presenta, infine, recensioni di libri e studi che possono contribuire all’innovazione didattica nelle discipline di riferimento e a segnalazioni di opere – come albi illustrati, poesie, raccolte di racconti e romanzi – rivolte a lettori di diverse fasce di età. Tenuto conto dei contesti minoritari con cui si vede confrontato l’italiano in Svizzera, la rivista ambisce a diventare anche uno strumento per il sostegno e la promozione della lingua italiana in questo contesto nazionale, e non solo. In tal senso, si propone di estendere il proprio orizzonte agli studi sulla didattica dell’italiano in un’accezione ampia, che accolga prospettive plurali e sguardi capaci di spaziare dalla teoria all’applicazione pratica, avendo sempre come obiettivo di fondo un aggiornamento costante sulle strategie, sui metodi, sulle ricerche volte a migliorare e a innovare l’insegnamento dell’italiano. In tal modo la rivista garantisce lo scambio e la comunicazione tra il mondo della ricerca e quello della scuola, a livello nazionale e internazionale: attraverso la scelta dei temi, degli ambiti di ricerca e di riflessione, DIDIT vuole così rispondere alle sfide didattiche e teoriche poste alla disciplina e stimolare il dibattito scientifico e pubblico.
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Ciraci, Anna Maria, et Maria Vittoria Isidori. « Insegnanti inclusivi : un’indagine empirica sulla formazione specialistica degli insegnanti di sostegno ». ECPS - Educational Cultural and Psychological Studies, no 16 (29 novembre 2017). http://dx.doi.org/10.7358/ecps-2017-016-cira.

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Anello, Francesca, et Gabriella Ferrara. « Efficacia del tirocinio per lo sviluppo di consapevolezza critica in futuri insegnanti di sostegno ». MeTis. Mondi educativi. Temim, indagini, suggestioni 8, no 2 (1 décembre 2018). http://dx.doi.org/10.30557/mt00035.

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Domenici, Gaetano, Valeria Biasi, Federica Wolf et Conny De Vincenzo. « Valutare il cambiamento di competenze e atteggiamento professionale a seguito del corso di formazione iniziale per insegnanti di sostegno ». Journal of Educational, Cultural and Psychological Studies (ECPS Journal), no 26 (19 décembre 2022). http://dx.doi.org/10.7358/ecps-2022-026-dome.

Texte intégral
Résumé :
Attitudes and expectations are key factors to consider in teacher training in general and specialist support teachers in particular. The research conducted at the Unicamillus University of Rome, of which some of the procedural results achieved are presented here, highlights the importance of the role that the levels of perceived self-efficacy play in promoting the learning of trainee teachers. This contribution illustrates, in particular, the procedure and the results of a survey conducted on the participants of a specialization course for support with the aim of detecting the attitudes and expectations of teachers before and after the training experience. In this regard, at the beginning and at the end of the course, teachers were given online questionnaires prepared ad hoc for the collection of socio-demographic information and their opinions on the training course; on both occasions, the teachers responded to the Teacher Self-Effectiveness Scale to assess the impact of the training received. The contribution that specific teaching and organizational methods – such as lessons, workshops, internships – have made in ensuring the qualification of the training course was also analyzed. The results showed a significant increase in the perception of self-efficacy at the end of the training, in particular in self-efficacy in involving students, in self-efficacy in teaching strategies and in self-efficacy in classroom management. Furthermore, the teachers were satisfied with the training received and considered the activities proposed during the course to be useful. Investigations of this type can contribute to a better characterization of training courses for support.
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