Articles de revues sur le sujet « Insediamenti rurali »

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Crawford, Michael H., Lawrence Keppie, John Patterson et Michael L. Vercnocke. « Excavations at Fregellae, 1978–1984 ». Papers of the British School at Rome 54 (novembre 1986) : 40–68. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200008849.

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Résumé :
SCAVI A FREGELLAE: RELAZIONE PRELIMINARE SUL LAVORO DEL GRUPPO BRITANNICOL'articolo contiene la terza parte della relazione preliminare. In esso si tratta delle prospezioni di superficie svoltesi nel territorio della città. Le conclusioni principali sono cinque: che l'identificazione del kardo maximus della colonia di Fregellae proposta nella seconda parte puo considerarsi sostanzialmente confirmata; che gli insediamenti rurali dei cittadini di Fregellae furono in gran misura distrutti nello stesso momento che la colonia; che la distribuzione degli insediamenti posteriori a quel momento non corrisponde alle divisioni della centuriazione del 124 a.C; che durante l'lmpero le presenze umane nel territorio di Fabrateria erano piuttosto scarse; e che ci sono alcune indicazione del raggruppamento degli insediamenti finora identificati in piccoli villaggi.
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2

D'Angela, Cosimo, et Giuliano Volpe. « Insediamenti e cimiteri rurali tra tardoantico e altomedioevo nella Puglia centro-settentrionale : alcuni esempi ». Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes 103, no 2 (1991) : 785–826. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.1991.3201.

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Thomas, Robert, et Andrew Wilson. « Water supply for Roman farms in Latium and South Etruria ». Papers of the British School at Rome 62 (novembre 1994) : 139–96. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010060.

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Résumé :
RIFORNIMENTO D'ACQUA PER LE FATTORIE ROMANE DEL LAZIO E DELL'ETRURIA MERIDIONALENumerose cisterne sono note da siti rurali nell'area di Roma, molte troppo grandi per essere state riempite con acqua piovana scaricata dai tetti degli edifici. La presenza di rifornimenti esterni per le cisterne è stata anche confermata dal ritrovamento di numerose sezioni di canali, condotte e tubi. Il confronto della capacità delle cisterne con le quantità d'acqua necessarie per irrigazione e per altri usi agricoli suggerisce che le cisterne permettessero un rifornimento idrico per uso domestico e per gli animali, permettendo inoltre di irrigare piccoli orti, ma non estesi campi coltivati. La localizzazione di queste strutture idriche viene esaminata in relazione alia generale topografia di alcune aree. Viene proposto che le ville, le fattorie e gli insediamenti rurali ottenessero acqua da una serie di possibili sistemi di acquedotto, che andavano dalla presenza di rubinetti nel più generale sistema di acquedotti romani, alla presenza di acquedotti più piccoli amministrati da una municipalità locale, fino alla presenza di sistemi a piccola scala costruiti e mantenuti da cooperative o da privati
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Borzacconi, Angela. « La riorganizzazione territoriale del patriarcato di Aquileia. Insediamenti rurali e centri urbani tra IX e XI secolo ». Hortus Artium Medievalium 20, no 1 (mai 2014) : 272–90. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.5.102649.

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Fanfani, David, Giovanni Belletti et Marco Mancino. « La pianificazione del territorio agricolo periurbano. Le sfide per un recupero co-evolutivo urbano/rurale e per un governo integrato ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 132 (novembre 2021) : 74–97. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132004.

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Résumé :
La domanda di resilienza ed equita per gli insediamenti pone il tema del recupero della co-evoluzione "metabolica" e socio-economica fra dominio urbano e sistemi agro-ambientali. L'articolo, tramite una rilettura disciplinare e rilevando il valore di commons dei servizi eco-sistemici generabili dall'agricoltura, propone un quadro metodologico/operativo per una innovazione possibile nell'ambito della Pianificazione spaziale e dell'urbanistica e per una governance integrata di questi due domini.
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6

Arthur, Paul. « The transition from late antiquity to the early Middle Ages in southern Italy - GIULIANO VOLPE e MARIA TURCHIANO (a cura di), PAESAGGI E INSEDIAMENTI RURALI IN ITALIA MERIDIONALE FRA TARDOANTICO E ALTOMEDIOEVO. Atti del Primo Seminario sul Tardoantico e l'Altomedioevo in Italia Meridionale (Foggia 12-14 febbraio 2004) (STAIM 1 ; Insulae Diomedeae 4 ; Edipuglia, Bari 2005). Pp. 718, numerous figs. ISBN 88-7228-436-8. EUR. 80. » Journal of Roman Archaeology 22 (2009) : 825–27. http://dx.doi.org/10.1017/s1047759400021565.

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Mancassola, Nicola, et Fabio Saggioro. « Insediamento rurale e campagna tra tarda Antichità e alto medioevo. Territori tra Verona, Brescia e Mantova ». Antiquité Tardive 9 (janvier 2002) : 307–30. http://dx.doi.org/10.1484/j.at.2.300608.

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Bianchi, Giovanna. « Tecniche costruttive e forme di potere nella Toscana sud-occidentale (secc. VIII-XIV) ». Arqueología de la Arquitectura, no 4 (30 décembre 2005) : 47. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2005.75.

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Résumé :
Nell’articolo si tratta l’analisi delle tecniche murarie desunta da dati provenienti da ampi progetti di indagine archeologica svolti in ambito rurale nella Toscana occidentale dalla metà degli anni Novanta dello scorso secolo ad oggi. Nel testo si esaminano i cambiamenti dei modi di edificare a partire dall’edilizia in legno dei primi abitati di altura di VII-VIII secolo, sino agli insediamenti più strutturati di seconda metà VIII e IX secolo, caratterizzati da un primo uso della pietra e dalla presenza di maestranze specializzate. In seguito si analizza la più complessa organizzazione del cantiere propria della costruzione dei castelli di XI e XII secolo in rapporto ai poteri politici ed economici delle nascenti signorie territoriali. Un differente uso delle tecniche costruttive caratterizza la successiva formazione di nuovi borghi tra XIII e XIV secolo, spesso impiantati sui preesistenti castelli, legati ai locali organismi comunali, soggetti all’influenza politica ed economica di Pisa in questo territorio.
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Small, Alastair M. « A major conference on central Apulia and Peucetia and a new synthesis on rural settlement - LUIGI TODISCO (a cura di), LA PUGLIA CENTRALE DALL'ETÀ DEL BRONZO ALL'ALTO MEDIOEVO. ARCHEOLOGIA E STORIA. Atti del Convegno di Studi (Bari, 15-16 giugno 2009) (Archaeologica 157 ; Giorgio Bretschneider Editore, Roma 2010). Pp. xvi + 695, figs. 79, pls. 72. ISSN 0391-9293 ; ISBN 978-88-7689-249-3. EUR. 250. - ANNA MANGIATORDI, INSEDIAMENTI RURALI E STRUTTURE AGRARIE NELLA PUGLIA CENTRALE IN ETÀ ROMANA (Edipuglia, Bari 2011 [2012]). Pp. 496, figs. ISBN 978-88-7228¬612-8. EUR. 70. » Journal of Roman Archaeology 26 (2013) : 741–49. http://dx.doi.org/10.1017/s104775941300069x.

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Lombardo, Simone. « I signori della collina. I Fieschi a Genova nel XIV secolo : strategie cittadine di una famiglia aristocratica ». SOCIETÀ E STORIA, no 177 (septembre 2022) : 419–50. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-177001.

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Résumé :
I Fieschi erano una famiglia aristocratica di estrazione rurale, che traeva l'origine della propria potenza dai possedimenti nel contado e si era insediata a Genova seguendo strategie più o meno coscienti, analizzate nell'articolo per quanto riguarda il trecento. Ciò era avvenuto innanzitutto con l'avvio di un insediamento monumentale presso la collina di Carignano, al di fuori delle mura ma al contempo in stretto rapporto con il centro abitato che sovrastava, quasi come polo urbanistico alternativo. Durante il XIV secolo si può notare una progressiva differenziazione tra una dimensione armata della famiglia, guida della fazione guelfa, e una prettamente ecclesiastica, custode dei patrimoni dinastici cittadini. Partendo dalla constatazione di queste caratteristiche, il saggio tenta di rapportarle e metterle in relazione dialettica con gli altri alberghi cittadini, al fine di evidenziare un modello alternativo di gestione familiare attuato dai Fieschi. È indagata l'importanza della parentela, le modalità di ingresso nel gruppo, le esenzioni fiscali e le politiche matrimoniali, al fine di delineare la mentalità di una famiglia aristocratica signorile inserita in un centro a vocazione mercantile.
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Paradiso, Michele, José Fernando Muñoz Robledo, Bianca Galmarini et Valentina D’Ippolito. « LA GUADUA E L’INFORMALE. LA CONOSCENZA STRUTTURALE E LA QUALIFICAZIONE DEI MATERIALI NATURALI NEL BARRIO DE INVASIÓN NUEVA ESPERANZA, KM41, MANIZALES, COLOMBIA ». Revista M 15 (16 août 2019) : 48–69. http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v15i0.2178.

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Résumé :
Nueva Esperanza è un insediamento di tipo informale situato nella regione andina colombiana, nel Dipartimento di Caldas, a cavallo del Río Cauca e sulla via che collega Manizales a Medellín. Come occupazione autogestita con ambizione di legalizzazione, è un modello non estraneo alla gestione colombiana, la cui emergenza abitativa è il risultato dell’instabilità politica e della lunga condizione di guerriglia, concentrata soprattutto in scenario rurale. Il lavoro che presentiamo investiga le forme dell’abitare sviluppatesi in questa comunità, alla luce delle differenti origini sociali e geografiche, formazione e competenze dei residenti. L’oggetto della ricerca è lo studio delle modalità di autocostruzione delle abitazioni in materiali locali (guadua angustifolia) e dell’efficacia delle soluzioni tecniche e costruttive adottate in tale contesto. Conseguente ai risultati dell’attività di rilievo e restituzione dei manufatti architettonici è l’individuazione di tre casi studio rappresentativi per diversi livelli di qualità d’esecuzione, qualità di conservazione, complessità della composizione. Si intravede, allora, un progetto ex novo che assolverà alla duplice intenzione di realizzare un luogo di socializzazione (ad oggi assente) e di sperimentare un cantiere autogestito a scopo didattico, per la valorizzazione del materiale e della tecnologia opportuna al fine di una ricostruzione consapevole delle abitazioni.
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Wilson, R. J. A. « Rural settlement in Hellenistic and Roman Sicily : excavations at Campanaio (AG), 1994–8 ». Papers of the British School at Rome 68 (novembre 2000) : 337–69. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003974.

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Résumé :
L'INSEDIAMENTO RURALE NELLA SICILIA ROMANA ED ELLENISTICA: SCAVI A CAMPANAIO (AG), 1994–8Scavi all'insediamento rurale di Campanaio (3 ettari) hanno rivelato l'esistenza di sette principali fasi di occupazione dal c. 200 a.C. al periodo alto medievale. Un complesso di edifici ellenistici distribuiti in tre fasi successive è caratterizzato da muri a secco, pavimenti in battuto e sovrastrutture in mattoni di fango. Un contesto di scarico di rifiuti posto affianco agli edifici ha prodotto evidenza di contatti con la Cirenaica, la Grecia ed il nord Africa. Attività industriale risalente al 150 a.C. è attestata dalla presenza di una fornace da tegole e di cisterne, una delle quali provvista di un tubo di troppopieno composto di anfore puniche riutilizzate. Una più grande fornace da tegole fu aggiunta intorno al 125 a.C. Scarsa evidenza di occupazione alto imperiale è seguita da una rinnovata attività intorno al 375 d.C, la quale vide la costruzione di un emporio (con sedici anfore), un contenitore per la separazione dell'olio di oliva, una fornace da calce e altri nuovi edifici. In questa fase sono attestati la lavorazione del ferro, la possibile produzione di cuoio e la manifattura di tegole, mortaii e anfore Keay 52 (gli scarti vennero accumulati intorno al 400 d.C. nella fornace da calce andata in disuso). Una violenta distruzione intorno al 460 d.C. è possibile sia dovuta ad un attacco dei Vandali. L'esistenza di un insediamento arabo-normanno è suggerita da tre inumazioni poste sul fianco, che mostrano evidenza di malnutrizione, un tumore, mal di denti cronico, artrite e talassemia.
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Picon Alt, Júlio, Mauren Buzzatti, Ana Monteiro Costa et Saritha Denardi Vattathara. « Expansão da mineração carbonífera no Rio Grande do Sul e a crise de valor do capitalismo contemporâneo : Uma análise socioeconômica do EIA/RIMA da Usina Termelétrica Nova Seival nos assentamentos da reforma agrária em Candiota e Hulha Negra ». AMBIENTES : Revista de Geografia e Ecologia Política 3, no 2 (21 décembre 2021) : 251–96. http://dx.doi.org/10.48075/amb.v3i2.28237.

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Résumé :
Neste trabalho, compreendemos a expansão da fronteira extrativista minerária no Rio Grande do Sul à luz do movimento atual do capital, vinculando a crise de sobreacumulação do capitalismo à decorrente intensificação da acumulação por despossessão, tendo o land grabbing como um dos seus principais ajus­tes tempo-espaço. Nosso objetivo consistiu em apontar as contradições e ameaças sobre os territórios dos agricultores assentados em Hulha Negra e Candiota-RS, considerando os sujeitos diretamente atingi­dos pelo empreendimento, bem como o impacto sobre o processo de reterritorialização como um todo na região, levando em consideração a dinâmica de mobilização e desmobilização de mão-de-obra e os impactos nas estruturas públicas dos municípios. Por meio de revisão teórica marxista e demais fontes secundárias, analisamos criticamente o EIA/RIMA (2020) apresentado pela empresa proponente. Para subsidiar a pesquisa, também foram realizadas entrevistas por ligações e reuniões virtuais com morado­res e representantes das organizações locais, levando em conta i) a Geração de expectativas e incertezas na população; ii) Mobilização e desmobilização de mão-de-obra; iii) Pressão e interferências sobre infra­estruturas e serviços públicos; iv) Dinamismo na economia; v) Aumento/diminuição de arrecadação mu­nicipal, entre outros. Considerando os impactos sobre os assentamentos, a geração de energia por meio de matéria-prima já rejeitada e os danos ambientais já encontrados na região causados pela mineração do carvão pretérita, identificamos que esse empreendimento não se vincula ao desenvolvimento susten­tável local, mas ao land grabbing tão importante à acumulação por despossessão. Palavras-chave: extrativismo; crise de valor do capital; acumulação por despossessão; Assentamentos rurais; Land grabbing. Abstract In this paper, we understand the expansion of the mining extractive industry’s frontier in Rio Grande do Sul (the southernmost state in Brazil) in light of the current movement of the capital, linking the overaccumulation crisis in capitalism to the resulting intensification of accumulation by dispossession, where land grabbing plays a major role in its time-space adjustments. Our goal is to point out the contradictions and threats on the territories of the peasants settled in two municipalities (Hulha Negra and Candiota), considering the subjects directly affected by the undertaking, as well as the impact on the re-territorialization process as a whole in the region, taking into consideration the dynamics of mobilizing and demobilizing labor force and the impacts in the public structures of the municipalities. Through a Marxist Theoretical review and secondary sources, we critically analyze the EIA/RIMA (2020) presented by the proposing company. To support the research, interviews were also conducted through calls and virtual meetings with residents and representatives of local organizations, taking into account i) the generation of expectations and uncertainties in the population; ii) Mobilization and demobilization of labor; iii) Pressure and interference on infrastructure and public services; iv) Dynamism in the economy; v) Increase/decrease in municipal collection; between others. Considering the impacts on the settlements, the generation of energy through raw material that has already been rejected and the environmental damage already found in the region caused by past coal mining, we identified that this undertaking is not linked to local sustainable development, but to land grabbing that is so important to the accumulation by dispossession. Keywords: extractivism; capital value crisis; accumulation by dispossession; rural settlements; land grabbing. L'espansione delle miniere di carbone minerale nel Rio Grande do Sul e la crisi del capitalismo contemporaneo: Un’analisi socioeconomica dello EIA/RIMA della centrale termoelettrica Nova Seival negli insediamenti di riforma agraria in Candiota e Hulha Negra Astratto In questo articolo analisiamo l'espansione della frontiera estrattiva mineraria nel Rio Grande do Sul alla luce dell’attuale movimento di capitale, congiungendo la crisi di sovraaccumulazione del capitalismo alla conseguente intensificazione dell'accumulazione per espropriazione, avendo il fenomeno land grabbing come uno dei suoi principali aggiustamenti spazio-temporali. Il nostro obiettivo era di evidenziare le contraddizioni e le minacce sui territori degli agricoltori insediati nei lotti in Hulha Negra e Candiota-RS, considerando i soggetti direttamente impattati dall'impresa, nonché l'impatto sull’intero processo di ri-territorializzazione nella regione, portando a considerare le dinamiche di coinvolgimento e smobilitazione del lavoro e gli impatti sulle strutture pubbliche nei comuni. Con una rassegna teorica marxista e altri dati di campo, analizziamo criticamente lo EIA/RIMA (2020) presentata dall’impresa proponente. A supporto della ricerca sono state realizzate interviste tramite call e incontri virtuali con residenti e rappresentanti delle organizzazioni locali, tenendo conto i) della generazione di aspettative e incertezze nella popolazione; ii) Surgimento e smobilitazione del lavoro; iii) pressioni e interferenze su infrastrutture e servizi pubblici; iv) Dinamicità nell'economia; v) Aumento/diminuzione della riccetta comunale; tra altri. Considerando gli impatti nei lotti di riforma agraria, la generazione di energia attraverso materie prime già scartate e i danni ambientali già riscontrati nella regione causati dalle attività estrattive del carbone fossile passate, abbiamo identificato che questo progetto non è coerente allo sviluppo sostenibile locale, ma al land grabbing che è il fenoeno importante per l’accumulazione per espropriazione. Parole-chiave: estrattivismo; crisi del valore del capitale; accumulazione per espropriazione; lotti agricoli; land grabbing.
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Contreras Cortés, Francisco, et Alberto Dorado Alejos. « Datos para el estudio de la poliorcética durante la Edad del Cobre y la Edad de Bronce en el mediodía de la península ibérica ». Vínculos de Historia Revista del Departamento de Historia de la Universidad de Castilla-La Mancha, no 11 (22 juin 2022) : 33–62. http://dx.doi.org/10.18239/vdh_2022.11.02.

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Résumé :
El uso de murallas desde los primeros momentos de la sedentarización ha buscado el cierre de asentamientos y, aunque generalmente estas construcciones procuraban la protección de sus habitantes, pudieron jugar también un papel importante en aspectos como la demostración de fuerza o de independencia política, jurídica e incluso como ornamento. En el presente trabajo realizamos una visión diacrónica de las estructuras en piedra, con especial interés de aquellas estudiadas en el marco de los proyectos de investigación desarrollados por el Departamento de Prehistoria y Arqueología de la Universidad de Granada, mostrándose nuevos datos procedentes de nuestros archivos recientemente digitalizados y que permiten observar de una manera más detallada la fábrica de algunas de ellas, lo que demuestra los cambios de hábitos constructivos y su adaptación a los cambios culturales. Palabras Clave: Estructuras defensivas, Edad del Cobre, Edad del Bronce, Bronce FinalTopónimos: Península IbéricaPeriodo: Edad del Cobre, Edad del Bronce ABSTRACTThe use of walls from the earliest moments of sedentarisation has sought to enclose settlements and, although the goal of these constructions has generally been the protection of their inhabitants, they may have played an important role in aspects such as the demonstration of strength or political and legal independence, and even as ornamentation. This paper presents a diachronic view of stone wall structures, with particular focus on those studied within the framework of the research projects carried out by the Department of Prehistory and Archaeology of the University of Granada. New data from our recently digitalised archives are included, enabling us to observe in greater detail the construction of some of these structures, evidencing changes in building habits and their adaptation to cultural changes. Keywords: Defensive structures, Copper Age, Bronze Age, Argar Culture, Late Bronze Age.Place names: Iberian PeninsulaPeriod: Chalcolithic, Bronze Age REFERENCIASAguayo de Hoyos, P. (1977), “Construcciones defensivas de la Edad Del Cobre peninsular. El Cerro de los Castellones (Laborcillas, Granada)”, Cuadernos de Prehistoria y Arqueología de la Universidad de Granada, 2, pp. 87-104. https://doi.org/10.30827/cpag.v2i0.722.Altamirano García, M. (2014), “Not only bones. Hard animal tissues as a source of raw material in 3rd millenium BC south-eastern Iberia”, Menga: Revista de prehistoria de Andalucía, 5, pp. 43-67.Aranda Jiménez, G. (2001), El análisis de la relación forma-contenido de los conjuntos cerámicos del yacimiento arqueológico del Cerro de la Encina (Granada, España), BAR International Series 957, Oxford, Archaeopress.Aranda Jiménez, G., Montón-Subías, S. y Sánchez Romero, M. (2015), The Archaeology of Bronze Age Iberia. 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Marinelli, Mauro, et Mirko Franzoso. « Legare, incorniciare, sottolineare, amplificare : due progetti per gli spazi pubblici di insediamenti storici trentini ». ARCHALP, no 7 Volume 2021 (2021). http://dx.doi.org/10.30682/aa2107p.

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Résumé :
The small villages in rural areas of Trentino often share similar settlement principles (of Latin-Romansh origin) and destinies. Their dense cores suffer from a phenomenon of consistent abandonment that causes the aweakening of the social structure and an increasing obsolescence of the buildings. The two projects of Castelfondo (Municipality of Borgo d’Anaunia) and Bolciana (Municipality of Tre Ville) are to be considered in this general context, in two small villages that felt the need to regenerate the public space to provide new places for social gathering and new facilities to the community. In Castelfondo, the abandonment of a building is the starting point of the project: instead of a decaying building, three small public spaces offer a new gathering place for the community. In Bolciana, the need to have spaces that would improve the quality of the existing places led to a project made of small artifacts in four squares. The two projects try to demonstrate that with a careful approach by the municipalities, the needs and problems of locations that are far from large tourist flows and main infrastructures can become fertile opportunities to reinvent spaces and meet emerging needs.
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Dedieu, Jean Pierre, Giulio Ongaro, Sakis Dimitriadis, María José Vilalta, Guillem Puig Vallverdú, Antonio Miguel Linares Luján, Luis Almenar Fernández et José Miguel Martínez Carrión. « Book reviews - Crítica de libros - Crítica de livros (Historia Agraria, 72) ». Historia Agraria Revista de agricultura e historia rural, 1 août 2017, 195–228. http://dx.doi.org/10.26882/histagrar.072r07d.

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Résumé :
CRÍTICA DE LIBROS / BOOK REVIEWS Francisco García González, Gérard Béaur, Fabrice Boudjaaba (eds.): La Historia rural en España y en Francia (siglos XVI-XIX). Contribuciones para una historia comparada y renovada Jean Pierre Dedieu Paolo Pirillo: Forme e strutture del popolamento nel contado fiorentino. III. Gli insediamenti al tempo del primo catasto (1427- 1429) Giulio Ongaro Evi Karouzou: Les jardins de la Méditerranée. Agriculture et société dans la Grèce du Sud, 1860-1910 Sakis Dimitriadis Javier Martínez Sastre: El paraíso en venta. Desarrollo, etnicidad y ambientalismo en la frontera sur del Yasuní (Amazonía ecuatoriana) María José Vilalta Antoni Gavalda: Fam de pa i de terra. La col•lectivització agraria a Catalunya Guillem Puig Vallverdú Folker Hansen: La economía del cáñamo en la España suroriental. El cultivo, manipulación y transformación del cáñamo en su significado para la estructura social de las vegas. Antonio Miguel Linares Luján Richard Jones y Christopher Dyer: Farmers, Consumers, Innovators. The world of Joan Thirsk Luis Almenar Fernández Vicente Pérez Moreda, David-Sven Reher y Alberto Sanz Gimeno: La conquista de la salud. Mortalidad y modernización en la España contemporánea José Miguel Martínez Carrión
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