Littérature scientifique sur le sujet « Insediamenti rurali »

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Articles de revues sur le sujet "Insediamenti rurali"

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Crawford, Michael H., Lawrence Keppie, John Patterson et Michael L. Vercnocke. « Excavations at Fregellae, 1978–1984 ». Papers of the British School at Rome 54 (novembre 1986) : 40–68. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200008849.

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Résumé :
SCAVI A FREGELLAE: RELAZIONE PRELIMINARE SUL LAVORO DEL GRUPPO BRITANNICOL'articolo contiene la terza parte della relazione preliminare. In esso si tratta delle prospezioni di superficie svoltesi nel territorio della città. Le conclusioni principali sono cinque: che l'identificazione del kardo maximus della colonia di Fregellae proposta nella seconda parte puo considerarsi sostanzialmente confirmata; che gli insediamenti rurali dei cittadini di Fregellae furono in gran misura distrutti nello stesso momento che la colonia; che la distribuzione degli insediamenti posteriori a quel momento non corrisponde alle divisioni della centuriazione del 124 a.C; che durante l'lmpero le presenze umane nel territorio di Fabrateria erano piuttosto scarse; e che ci sono alcune indicazione del raggruppamento degli insediamenti finora identificati in piccoli villaggi.
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D'Angela, Cosimo, et Giuliano Volpe. « Insediamenti e cimiteri rurali tra tardoantico e altomedioevo nella Puglia centro-settentrionale : alcuni esempi ». Mélanges de l'Ecole française de Rome. Moyen-Age, Temps modernes 103, no 2 (1991) : 785–826. http://dx.doi.org/10.3406/mefr.1991.3201.

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Thomas, Robert, et Andrew Wilson. « Water supply for Roman farms in Latium and South Etruria ». Papers of the British School at Rome 62 (novembre 1994) : 139–96. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010060.

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Résumé :
RIFORNIMENTO D'ACQUA PER LE FATTORIE ROMANE DEL LAZIO E DELL'ETRURIA MERIDIONALENumerose cisterne sono note da siti rurali nell'area di Roma, molte troppo grandi per essere state riempite con acqua piovana scaricata dai tetti degli edifici. La presenza di rifornimenti esterni per le cisterne è stata anche confermata dal ritrovamento di numerose sezioni di canali, condotte e tubi. Il confronto della capacità delle cisterne con le quantità d'acqua necessarie per irrigazione e per altri usi agricoli suggerisce che le cisterne permettessero un rifornimento idrico per uso domestico e per gli animali, permettendo inoltre di irrigare piccoli orti, ma non estesi campi coltivati. La localizzazione di queste strutture idriche viene esaminata in relazione alia generale topografia di alcune aree. Viene proposto che le ville, le fattorie e gli insediamenti rurali ottenessero acqua da una serie di possibili sistemi di acquedotto, che andavano dalla presenza di rubinetti nel più generale sistema di acquedotti romani, alla presenza di acquedotti più piccoli amministrati da una municipalità locale, fino alla presenza di sistemi a piccola scala costruiti e mantenuti da cooperative o da privati
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Borzacconi, Angela. « La riorganizzazione territoriale del patriarcato di Aquileia. Insediamenti rurali e centri urbani tra IX e XI secolo ». Hortus Artium Medievalium 20, no 1 (mai 2014) : 272–90. http://dx.doi.org/10.1484/j.ham.5.102649.

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Fanfani, David, Giovanni Belletti et Marco Mancino. « La pianificazione del territorio agricolo periurbano. Le sfide per un recupero co-evolutivo urbano/rurale e per un governo integrato ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 132 (novembre 2021) : 74–97. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132004.

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Résumé :
La domanda di resilienza ed equita per gli insediamenti pone il tema del recupero della co-evoluzione "metabolica" e socio-economica fra dominio urbano e sistemi agro-ambientali. L'articolo, tramite una rilettura disciplinare e rilevando il valore di commons dei servizi eco-sistemici generabili dall'agricoltura, propone un quadro metodologico/operativo per una innovazione possibile nell'ambito della Pianificazione spaziale e dell'urbanistica e per una governance integrata di questi due domini.
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Arthur, Paul. « The transition from late antiquity to the early Middle Ages in southern Italy - GIULIANO VOLPE e MARIA TURCHIANO (a cura di), PAESAGGI E INSEDIAMENTI RURALI IN ITALIA MERIDIONALE FRA TARDOANTICO E ALTOMEDIOEVO. Atti del Primo Seminario sul Tardoantico e l'Altomedioevo in Italia Meridionale (Foggia 12-14 febbraio 2004) (STAIM 1 ; Insulae Diomedeae 4 ; Edipuglia, Bari 2005). Pp. 718, numerous figs. ISBN 88-7228-436-8. EUR. 80. » Journal of Roman Archaeology 22 (2009) : 825–27. http://dx.doi.org/10.1017/s1047759400021565.

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Mancassola, Nicola, et Fabio Saggioro. « Insediamento rurale e campagna tra tarda Antichità e alto medioevo. Territori tra Verona, Brescia e Mantova ». Antiquité Tardive 9 (janvier 2002) : 307–30. http://dx.doi.org/10.1484/j.at.2.300608.

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Bianchi, Giovanna. « Tecniche costruttive e forme di potere nella Toscana sud-occidentale (secc. VIII-XIV) ». Arqueología de la Arquitectura, no 4 (30 décembre 2005) : 47. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2005.75.

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Résumé :
Nell’articolo si tratta l’analisi delle tecniche murarie desunta da dati provenienti da ampi progetti di indagine archeologica svolti in ambito rurale nella Toscana occidentale dalla metà degli anni Novanta dello scorso secolo ad oggi. Nel testo si esaminano i cambiamenti dei modi di edificare a partire dall’edilizia in legno dei primi abitati di altura di VII-VIII secolo, sino agli insediamenti più strutturati di seconda metà VIII e IX secolo, caratterizzati da un primo uso della pietra e dalla presenza di maestranze specializzate. In seguito si analizza la più complessa organizzazione del cantiere propria della costruzione dei castelli di XI e XII secolo in rapporto ai poteri politici ed economici delle nascenti signorie territoriali. Un differente uso delle tecniche costruttive caratterizza la successiva formazione di nuovi borghi tra XIII e XIV secolo, spesso impiantati sui preesistenti castelli, legati ai locali organismi comunali, soggetti all’influenza politica ed economica di Pisa in questo territorio.
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Small, Alastair M. « A major conference on central Apulia and Peucetia and a new synthesis on rural settlement - LUIGI TODISCO (a cura di), LA PUGLIA CENTRALE DALL'ETÀ DEL BRONZO ALL'ALTO MEDIOEVO. ARCHEOLOGIA E STORIA. Atti del Convegno di Studi (Bari, 15-16 giugno 2009) (Archaeologica 157 ; Giorgio Bretschneider Editore, Roma 2010). Pp. xvi + 695, figs. 79, pls. 72. ISSN 0391-9293 ; ISBN 978-88-7689-249-3. EUR. 250. - ANNA MANGIATORDI, INSEDIAMENTI RURALI E STRUTTURE AGRARIE NELLA PUGLIA CENTRALE IN ETÀ ROMANA (Edipuglia, Bari 2011 [2012]). Pp. 496, figs. ISBN 978-88-7228¬612-8. EUR. 70. » Journal of Roman Archaeology 26 (2013) : 741–49. http://dx.doi.org/10.1017/s104775941300069x.

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Lombardo, Simone. « I signori della collina. I Fieschi a Genova nel XIV secolo : strategie cittadine di una famiglia aristocratica ». SOCIETÀ E STORIA, no 177 (septembre 2022) : 419–50. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-177001.

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Résumé :
I Fieschi erano una famiglia aristocratica di estrazione rurale, che traeva l'origine della propria potenza dai possedimenti nel contado e si era insediata a Genova seguendo strategie più o meno coscienti, analizzate nell'articolo per quanto riguarda il trecento. Ciò era avvenuto innanzitutto con l'avvio di un insediamento monumentale presso la collina di Carignano, al di fuori delle mura ma al contempo in stretto rapporto con il centro abitato che sovrastava, quasi come polo urbanistico alternativo. Durante il XIV secolo si può notare una progressiva differenziazione tra una dimensione armata della famiglia, guida della fazione guelfa, e una prettamente ecclesiastica, custode dei patrimoni dinastici cittadini. Partendo dalla constatazione di queste caratteristiche, il saggio tenta di rapportarle e metterle in relazione dialettica con gli altri alberghi cittadini, al fine di evidenziare un modello alternativo di gestione familiare attuato dai Fieschi. È indagata l'importanza della parentela, le modalità di ingresso nel gruppo, le esenzioni fiscali e le politiche matrimoniali, al fine di delineare la mentalità di una famiglia aristocratica signorile inserita in un centro a vocazione mercantile.
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Thèses sur le sujet "Insediamenti rurali"

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CAMPESE, MARCO. « Insediamenti urbani e rurali della Puglia centrale tra l’età tardoantica e la conquista normanna ». Doctoral thesis, Università di Foggia, 2014. http://hdl.handle.net/11369/331863.

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Résumé :
Abstract Il progetto di ricerca ha avuto come oggetto di indagine gli insediamenti urbani e rurali della Puglia centrale tra l’età tardoantica e la conquista normanna. Il periodo storico e il comprensorio analizzati, non sono mai stati oggetto di una ricerca sistematica, pertanto il lavoro ha previsto il censimento completo degli insediamenti archeologici individuati in ambito urbano e rurale, noti da edito bibliografico, archivio storico e fonti documentarie. L’analisi integrata tra la cartografia storica e le fonti documentarie ha permesso di rintracciare e contestualizzare alcune forme del paesaggio naturale come le aree umide, laghi carsici e saline, ecosistemi senz’altro funzionali alle attività economiche dei nuclei demici presenti nel comprensorio della Puglia centrale. Tutti i dati raccolti sono confluiti su piattaforma G.I.S. nella quale rientrano, altresì, i percorsi viari e degli aspetti relativi alla geomorfologia del territorio consentendo di ricostruire non soltanto la rete insediativa attestata nel comprensorio ma anche di formulare nuove ipotesi circa la stretta correlazione tra siti e aspetti particolari della geomorfologia: le lame, fondamentali poli attrattori dei nuclei demici individuati, nonché il legame intercorrente con le risorse naturali disponibili funzionali alle attività economiche quali gli spazi agrari, i pascoli, il bosco e le aree umide. Inoltre, particolarmente significativo è stato l’avvio di ricognizioni archeologiche sistematiche nel territorio di Terlizzi, i cui risultati hanno consentito una precisazione dei dati fin qui editi con una metodologia approssimativa e l’individuazione di siti archeologici inediti riferibili al periodo tardoantico. Il progetto ha, inoltre, analizzato le architetture religiose del comprensorio, cogliendone le tecniche edilizie, le forme, le soluzioni architettoniche, l’approvvigionamento della materia prima, nonché le maestranze operanti. This research project has as its subject matter the urban and rural settlements of central Apulia between the Late Antique period and the Norman conquest [of Southern Italy]. The historical period and the area under analysis have never been subject to systematic research, meaning that the study required a complete cataloguing of the archaeological settlements identified within the urban and rural areas and known from published works as well as from historical and documentary sources. The combined analysis of the historical maps and documentary sources made it possible to locate and contextualise some elements of the natural landscape, such as wetlands, karst lakes and salterns, which were certainly functional to the economic activities of the demic centres existing over the area of central Apulia. The collected data were merged into a GIS platform, which also contains information on roads and aspects related to the geomorphology of the territory, thus making it possible not only to recreate the network of settlements attested in the area but also to formulate new hypotheses about the close correlation between sites and particular features of its geomorphology: the so-called lame, landforms smaller than ravines and fundamental attraction poles of the identified demic centres, as well as the connection with the available natural resources, such as agricultural areas, pastures, woods and wetlands, which were functional to the economic activities. Particularly significant was also the launch of systematic archaeological surveys in the territory of Terlizzi, with results leading to more precise data, which so far had been published with an approximate methodology, and to the identification of unknown archaeological sites referable to the Late Antique period. Furthermore, the project has examined the sacred architecture of the area, taking into account its building techniques, forms and architectural solutions, as well as the supply of raw materials and the working hands.
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VOLPE, GIULIANO. « Aspetti della romanizzazione della Daunia. Paesaggio agrario e insediamenti rurali, produzione e commerci ». Doctoral thesis, Università di Napoli Federico II, 1989. http://hdl.handle.net/1234/26284.

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Hamarneh, Basema. « Topografia cristiana ed insediamenti rurali nel territorio dell'odierna Giordania nelle epoche bizantina ed islamica V-IX sec. / ». Roma : Città del Vaticano : Pontificio istituto di archeologia cristiana, 2003. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb39022377x.

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LATIRI, Eleonora. « Evoluzione dell’insediamento rurale nella pianura bergamasca. Dinamiche di trasformazione tra continuità e discontinuità. 286-774 d.C ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2021. http://hdl.handle.net/10446/181643.

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SERRA, MAILY. « Studio dell’evoluzione del popolamento rurale nelle curatorie di Trexenta e Siurgus in età medievale e postmedievale : abbandoni e continuità di vita ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266827.

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Résumé :
The aim of this research is to investigate medieval and post-medieval settlements in a central area of Sardinia (Italy). The Middle Ages were the principal formative period for many current rural settlements and yet too little effort has so far been made to analyse and understand the sources, structures, and archaeology of these places and to see them in their landscape context. Core also is the aim to analyse how people lived in these rural areas in period AD 1200-1700 and how they used and perceived the landscape as worked and lived space. People have modified and managed landscapes over millennia, and the land was, arguably, a mirror of these societies. Using landscape archaeology and historical research in union is vital to study medieval and post-medieval settlements whether in a Sardinian or, much more widely, a European or Mediterranean context. This study aims to use a specific case study to help open windows on the rural landscape and population of medieval and post-medieval Sardinia.The study zone is a rural area of Sardinia that during the Middle Ages was divided into two different regions, the so-called curatoria of Siurgus, once situated on north-western frontier between the Kingdoms of Calari and Arborea. Cartographic Data we collected are composed by geological map scale 1:100000, IGM scale 1:25000, CTR scale 1:10000, cadastral maps planned in 19th century scales 1:5000 and 1:2000, UTE planned in 19th century with the same scale and ancient maps without scale definition. Combining by GIS all these cartographic data, we found elements which are very useful to reconstruct settlement morphology, land system and land use, parishes, boundaries, ancient routeways, trackways, and environmental resources. To make this research we used also orthophotos included in Sardinia official website www.sardegnageoportale.it. They have been taken in 1954, 1977, 2000, 2003, 2006. We use also ancient aerial photographs granted by Aerofototeca Nazionale Italiana which have been taken in 1952 and 1954. We began our study collecting and analysing documentary sources, both published and unpublished which we found in archives. Published documents have been completely reviewed to make sure to use all information they offer about villages, landscape, society, economy and religion. Literary evidence and oral sources complete the framework of information. All these elements have been examined combining all information we have with the results of fieldwork. Extensive areas have been analysed with the method of transepts, while more little zones have been surveyed with grids. All evidences we found have been recorded and put in a digital archive, while distribution maps of sherds has been made by GIS. Digital archive and GIS allow us to show an integrate analyses of settlements and landscape through different kinds of maps.
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NUCCIOTTI, MICHELE. « Le pietre del potere una storia archeologica dell'Amiata medievale (secoli X - XIV) ». Doctoral thesis, 2005. http://hdl.handle.net/2158/960693.

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Résumé :
Indice generale I Introduzione 5 I.1 L’ambiente fisico 8 I.2 Le fonti materiali e la metodologia di indagine e di analisi dei dati 11 I.2.1 L’area della ricerca 11 I.2.2 La metodologia di indagine 14 II il secolo X 19 II.1 Le istituzioni pubbliche in Italia nel X secolo 19 II.2 Ducato e Marca in Tuscia 25 II.3 L’Amiata nel quadro politico della Toscana meridionale fino all’anno mille 34 II.4 L’Amiata: uno snodo nella viabilità regionale ‘minore’ 48 II.4.1 Chiusi/Cassia – Francigena – Amiata – Roselle – Aurelia/Aemilia Scauri 54 II.4.2 Saturnia/Clodia – Semproniano – Aiuole – Arcidosso – Gravilona Francigena 66 II.4.3 Aiuole/Santa Fiora – Roccalbegna – Magliano – Aurelia/Aemilia Scauri 70 II.4.4 Santa Fiora – Selvena – Sovana 72 II.4.5 Altra viabilità 75 II.4.6 elementi per una gerarchia viaria nell’area amiatina 84 II.5 Arcidosso nel X secolo: un palazzo sulla strada. 95 II.5.1 Tipo edilizio 98 II.5.2 Il cantiere 103 II.5.3 La tecnica costruttiva 119 II.6 Arcidosso e l’Amiata nel X secolo: una proposta interpretativa. 135 III i secoli XI – XII 156 III.1 Evoluzione del quadro istituzionale regionale 156 III.2 Costruire un castello, costruire una chiesa: l’incastellamento amiatino e il San Salvatore di Winizo II. 165 III.2.1 La costruzione del San Salvatore 170 III.3 Arcidosso e l’Amiata occidentale tra XI e XII secolo 182 III.3.1 Santa Mustiola 182 III.3.2 Rocca di Arcidosso (fase 2): la ‘sala’ (cf 5) 189 III.4 Costruzioni e committenti nell’Amiata del secolo XI: un problema aperto 199 III.5 Il XII secolo: geopolitica e architettura nell’Amiata occidentale. 208 III.5.1 Il castrum di Arcidosso. 214 III.5.2. Nobilissime torri, chiese e monasteri. La comparsa delle murature in pietra spianata in area amiatina 230 IV Paesaggi amiatini del duecento 264 IV.1 Aldobrandeschi, San Salvatore e Siena: l’Amiata all’alba del basso medioevo 264 IV.2 Insediarsi ‘all’estero’. L’edificazione del cassero senese di Monte Laterone (1262–1266) e la prima politica amiatina del comune di Siena 273 IV.2.1 I ‘ruggenti’ anni ‘60 275 IV.2.2 Il cassero senese di Montelaterone: forme materiali di un tentativo di emancipazione 277 IV.3 L’edilizia militare aldobrandesca: il potenziamento del castello di Arcidosso nel quadro della politica di ristabilimento del potere comitale sull’Amiata nel Duecento. 290 IV.3.1 Rocca di Arcidosso: fase 4 (p.m. XIII secolo) 291 IV.3.2 Rocca di Arcidosso: fase 5 (s.m. XIII secolo) 300 IV.4 L’Amiata alla fine del Duecento: caratteri edilizi di una frammentazione politica 315 VI Conclusioni generali 330 VI Bibliografia 344 VI.1 Fonti inedite 344 VI.2 Fonti edite 345 CV 1931- 1991, Il Caleffo vecchio del comune di Siena, 5 voll., Siena. 345 VI.3 Bibliografia 346 Indice delle illustrazioni 378 Indice del Repertorio RI Costruire sull’Amiata nel medioevo: tipi murari R- 3 RII ca AC50: Rocca di Arcidosso R- 18 RIII ca APL 60: Pieve di Lamula R- 199 RIV ca ASLO57: La chiesa di San Lorenzo R- 208 RV CA MLC 60: Il cassero senese di Montelaterone R- 215 RV.1 I Tipi di Apparecchiatura (TA) R- 245
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Livres sur le sujet "Insediamenti rurali"

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Giuseppe, Adani, et Andreolli Bruno, dir. Insediamenti rurali in Emilia Romagna Marche. [Milan] : Silvana editoriale, 1989.

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Cerbone, Carlo. Afragola feudale : Per una storia degli insediamenti rurali del napoletano. Frattamaggiore (Napoli) : Istituto di studi atellani, 2002.

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Cerbone, Carlo. Afragola feudale : Per una storia degli insediamenti rurali del Napoletano. Frattamaggiore (Napoli) : Istituto di studi atellani, 2002.

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Cerbone, Carlo. Afragola feudale : Per una storia degli insediamenti rurali del Napoletano. Frattamaggiore (Napoli) : Istituto di studi atellani, 2002.

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Pontifico istituto di archaeologia cristiana., dir. Topografia cristiana ed insediamenti rurali nel territorio dell'odierna Giordania nelle epoche bizantina ed islamica, V-IX sec. Città del Vaticano : Pontificio istituto di archeologia cristiana, 2003.

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Insediamenti rurali nel territorio a nord di Bari dalla tarda antichità al Medioevo : Repertorio dei siti e delle emergenze architettoniche. Bari : Edipuglia, 2008.

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1958-, Volpe Giuliano, et Turchiano Maria 1973-, dir. Paesaggi e insediamenti rurali in Italia meridionale fra Tardoantico e Altomedioevo : Atti del primo Seminario sul Tardoantico e l'Altomedioevo in Italia meridionale (Foggia 12-14 febbraio 2004). Bari : Edipuglia, 2005.

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Italy) Convegno nazionale di studi Erat hoc sane mirabile in regno Langobardorum (2014 Monte Sant'Angelo. Convegno nazionale di studi Erat hoc sane mirabile in regno Langobardorum... : Insediamenti montani e rurali nel'Italia longobarda, alla luce degli ultimi studi : 9-12 ottobre 2014, Monte Sant'Angelo (FG). Salerno : "Arci Postiglione," Associazione di cultura, sport e ricreazione, 2019.

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Italy) Convegno internazionale della ceramica (48th 2015 Savona. Atti : XLVIII Convegno internazionale della ceramica 2015, Ceramica dai castelli e dagli insediamenti contesti rurali e urbani a confronto (X-XIV secolo), XLIX Convegno internazionale della ceramica 2016, Ceramica e vetro nell'illuminazione dal Medioevo alle esperienze nella produzione contemporanea . Savona : Centro ligure per la storia della ceramica, 2015.

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Raccis, Pierandrea. L' insediamento rurale nell'isola di San Pietro. Cagliari : CUEC, 1995.

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Chapitres de livres sur le sujet "Insediamenti rurali"

1

Basso, Patrizia. « Insediamenti minori e necropoli rurali in Italia Cisalpina : ». Dans Archaeologiae Una storia al plural : Studi in memoria di Sara Santoro, 561–70. Archaeopress Publishing Ltd, 2022. http://dx.doi.org/10.2307/j.ctv2x1npqm.50.

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Zagnoni, Stefano. « Insediamenti urbani e rurali in nord-cirenaica (1911-1942) ». Dans De la colonie à l'État-nation : Constructions identitaires au Maghreb, 193–206. Institut de recherche sur le Maghreb contemporain, 2012. http://dx.doi.org/10.4000/books.irmc.2556.

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De Vos, Mariette. « Gli antichi insediamenti rurali nei dintorni di Dougga e il riciclaggio delle epigrafi ». Dans Dougga (Thugga). Études épigraphiques, 201–8. Ausonius Éditions, 1997. http://dx.doi.org/10.4000/books.ausonius.8802.

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Actes de conférences sur le sujet "Insediamenti rurali"

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Catini, Raffaella. « La territorializzazione spontanea del centro storico : il caso di Viterbo ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8033.

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Résumé :
Lo studio qui proposto ha preso l’avvio da due eventi fondamentali per lo sviluppo urbanistico della città di Viterbo, nessuno dei quali possiamo dire costituisca la conseguenza di una politica urbana di indirizzo. Il primo ha decretato, a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, lo spopolamento e il progressivo degrado del centro storico a seguito del vero e proprio esodo verso i nuovi insediamenti di edilizia economica e popolare e soprattutto verso le innumerevoli ville, costruite facendole passare per fabbricati rurali, nelle zone agricole a ridosso della città; il secondo, tuttora in atto, registra una tendenza opposta in virtù dei mutamenti profondi occorsi nel tessuto sociale e della mutata situazione economica. Le scarse disponibilità economiche hanno reso infatti nuovamente appetibili, da parte di nuovi fruitori con scarse possibilità economiche, i numerosi immobili del centro rimasti liberi e in cattive condizioni di manutenzione, dapprima senza operare alcuna alterazione nel tessuto edilizio esistente; quindi è iniziata un’operazione sistematica di portata ben diversa, mirata alla trasformazione in unità abitative minime dei locali situati al livello stradale adibiti un tempo a magazzini e cantine. Esigenze differenti di persone differenti hanno indotto una nuova territorializzazione della città storica. Resta da capire in che misura questo processo sia stato previsto o valutato, e se la costituzione di un tessuto sociale così omogeneo nella struttura possa considerarsi positivamente ai fini del riequilibrio socio-economico complessivo, di cui il problema edilizioabitativo rappresenta solo uno degli aspetti The aim of this paper is to reflect on two major trends concerning the urban development of the city of Viterbo, neither of which appears to stem from a precise urban policy. The first one was the depopulation and progressive decline of the ancient city centre caused by the relocation of the inhabitants towards the new council housing settlements and especially towards the countless new villas, originally intended as farm houses on agricultural land adjacent to the city. The second one, still ongoing, is an opposite trend, the result of profound changes in the social fabric of the society and of the present economic stagnation. Many unoccupied and neglected houses and flats in the city centre are appealing to people with limited financial means, in spite of the lack of upgrading. In addition, basements and cellars are being converted into actual housing units. The needs of the abovementioned people have triggered a new territorialisation of the historic centre. It is yet to be determined to what extent this phenomenon has been contemplated and understood, and whether the rise of such a uniform social fabric should be construed as positive for the general socioeconomic balance, of which the housing issue is only one of the factors.
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Lutzoni, Leonardo. « Paesaggi in divenire : la territorialità attiva dei nuovi abitanti : il caso di Luogosanto in Alta Gallura ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7998.

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Il paesaggio urbano contemporaneo, governato dal movimento e dalla trasformazione, produce disorientamento. La velocità delle reti assorda la città, lacera e segmenta la campagna e il binomio oppositivo urbano/rurale non si presenta più in quanto tale. In diverse aree del nostro paese, però, in particolare lì, dove la rete dei flussi e delle infrastrutture, del mercato e dell'economia globale, che alterano la fisionomia locale della città e del territorio, si dirada, si nascondono dei territori meno illuminati, spazi aperti, di rallentamento, di silenzio, di sopravvivenza di campagna e agricoltura, di resistenza alla crescita lineare e senza senso dell'urbanizzazione (Lanzani, 2011, pag. 20). Sono territori densi di natura e di storia nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi, che disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente, ormai necessario, anche per la pianificazione urbanistica contemporanea: nuove forme dell'abitare, dinamiche di insediamento neo rurali, nuove economie legate alla terra, processi di riterritorializzazione, rielaborazione del rapporto tra uomo e natura, una vera e propria svolta etico-culturale. Partendo dalla consapevolezza di vivere ed agire in un delicato equilibrio “sistema-mondo” a cui ogni realtà locale è connessa, nell’articolo si analizza il fenomeno dei nuovi abitanti a Luogosanto, piccolo Comune dell’Alta Gallura, in Sardegna. Fenomeno che richiede un'impostazione metodologica basata sull'osservazione attenta, infatti, si tratta, in buona sostanza, di associare un’analisi più generale a un’indagine di dettaglio che può arrivare addirittura alla ricerca della singola esperienza di vita, necessaria a tracciare le linee per il progetto di territorio.
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Roselli, Claudia. « Geografie della memoria e zone di transizione : interpretare le possibilità future di salvaguardia dei legami territoriali a Delhi ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7959.

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Résumé :
Il futuro delle metropoli sarà quello di continuare ad aumentare in dimensioni ed estensioni, fagocitando territorio, oppure ci sarà un momento in cui le cose cominceranno a cambiare, nella consapevolezza collettiva e politica, che è necessario assimilare i concetti di limite e di sostenibilità? Sembra che le svolte economiche globali abbiano già allertato le menti sensibili verso un necessario cambiamento di rotta nella governance urbana. Non è più possibile ignorare le trasformazioni, talvolta molto pericolose, in atto nelle nostre città, ed è piuttosto necessario tentare un loro indirizzamento verso passaggi temporali che considerino l'importanza della memoria collettiva, attivando l'engramma giusto per costruire nuove relazioni antropologiche, culturali e sociali. Nello specifico il paper vuole esaminare la realtà della città di Delhi, la capitale indiana, svelando l'esistenza nel suo corpo di zone di confine territoriali: zone dove ancora è possibile trovare e riconoscere tracce della sua antica origine rurale fatta di mestieri agricoli e artigiani, forni di argilla e terre coltivate. Questa anima della città, costituita da memorie, saperi e relazioni territoriali è stata minacciata, negli ultimi anni, dal desiderio cieco di espansione di imprenditori senza scrupoli e da decisioni non monitorate capillarmente relative ai piani di sviluppo urbanistico, le quali hanno avuto ricadute non prevedibili a spese del territorio e dell'ambiente. Negli ultimi anni, dopo la fine delle aspettative create dai Giochi del Commonwealth, la città ha sviluppato una rete infrastrutturale più veloce, promuovendo l'utilizzo dei mezzi pubblici e creando una rete metropolitana molto efficiente, presupposto iniziale per riconquistare la sua antica fama di città verde. Oltre a queste nuove potenzialità infrastrutturali anche i tessuti connettivi, tra area ed area e le grandi zone di verde urbano ( giardini, parchi e foreste ) potenziano l'ipotesi di trasformare Delhi in una delle più competitive capitali del futuro. Per realizzare questa visione è necessario creare vocabolari, strade e linguaggi, capaci di suggerire lo sviluppo di nuovi modelli di insediamenti urbani sopratutto nelle zone più sensibili ovvero laddove avviene l'incontro tra l'urbano ed il rurale. The future of the metropolis will be to increase in dimension and extension phagocyting territory, or it will be a moment where the things will start to change, in the collective and politic awareness, that it is necessary to absorb the concepts of limits and sustainability? It seems that the global economic turns have already alerted the sensitive minds towards a necessary change of the course of the urban governance. It is not possible to ignore longer, the transformations, sometime very dangerous, in our cities, todays. Rather it is necessary try to addressed them in a time crossing, capable of understanding the importance of the collective memory, attracting the proper engramma to build new anthropological, cultural and social relations. Specifically the paper would like analyze the reality of the city of Delhi, the Indian capital, disclosing the existences, on its body, of some territorial boundaries. Zones where it is possible to find and to recognize tracks of its ancient rural origins made by crafts and agricultural artisan, clay ovens and cultivated lands. This soul of the city, made by memories, knowledges and territorial relations was menaced, on the last years, from the blind wish of expansions of unscrupulous businessman and from decisions not capillary monitored relatively to urban development plans, which have had unpredictable consequences for the territory and for the environment. After the end of the expectations created from the Commonwealth Games, on 2010, the city developed an infrastructural net more quick, promoting the use of the public transports and creating an underground net very efficient, initial assumption to regain its former glory of green city. Over these new infrastructural potentialities also the connective tissues, between area and area and the big zones of urban green, like gardens, parks and forests, they had great potential in themselves to make Delhi one of the most competitive capital of the future.To realize this visions it is necessary to create vocabularies, roads and languages, capable of suggesting the development of new models of urban settlements mainly on the sensitive zones, where it will happen the encounter between urban and rural.
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Ragosta, Annamaria, et Bianca Gioia Marino. « Close to the volcan. Knowledge, conservation and enhancement of a Vesuvian vernacular heritage. » Dans HERITAGE2022 International Conference on Vernacular Heritage : Culture, People and Sustainability. Valencia : Universitat Politècnica de València, 2022. http://dx.doi.org/10.4995/heritage2022.2022.15377.

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Résumé :
Nell'area circostante le pendici del vulcano è individuabile un reticolo storico di architettura rurale creato dalla nota fertilità del suolo vesuviano. Il terreno, ricco di minerali per la natura piroclastica del sito, ha favorito fin dall'epoca romana la costruzione di strutture agricole, più o meno concentrate in aree dove la natura impervia del suolo consentiva un proficuo insediamento per la coltivazione. La rete di tali esempi di architettura vernacolare, situata entro i confini del Parco Nazionale del Vesuvio, è ancora oggi visibile, seppur frammentata e in stato di abbandono. Una ricerca in corso ha permesso di effettuare una prima rigorosa indagine. Tali edifici sono espressione di criteri distributivi coerenti con la loro funzione e rappresentano lo stretto rapporto tra tipologia insediativa e territorio. Questa particolarità si riflette fortemente nelle tecniche costruttive e rappresenta anche la testimonianza materiale di un particolare savoir-faire edilizio tramandato nei secoli. Vengono utilizzati materiali prelevati dal sito (es. lave, schiuma lavica, lapilli, pomice, ecc.) e sebbene non vi sia un'esatta estrazione della pietra, esiste la tecnica 'a cantieri' con una malta forte come legante. La tipologia è diversificata: dal piccolo presidio all'edificio disposto su due livelli, talvolta turriti, a seconda dell'impegno produttivo e colturale. A differenza delle masserie tradizionali poste più a valle, già oggetto di una notevole storiografia, questi casi di architettura rurale posti più a monte non sono mai stati oggetto di indagine sistematica. Il contributo si propone di mettere a fuoco questo patrimonio quasi inedito e di illustrare una metodologia di conoscenza integrata legata alle peculiarità del sito vulcanico. La conservazione di queste architetture vernacolari, infatti, gioca un ruolo centrale nella lettura e comprensione dei valori multidimensionali del paesaggio culturale Vesuvio-Baia di Napoli. Il contributo si propone di mettere a fuoco questo patrimonio quasi inedito e di illustrare una metodologia di conoscenza integrata legata alle peculiarità del sito vulcanico. La conservazione di queste architetture vernacolari, infatti, gioca un ruolo centrale nella lettura e comprensione dei valori multidimensionali del paesaggio culturale Vesuvio-Baia di Napoli. Il contributo si propone di mettere a fuoco questo patrimonio quasi inedito e di illustrare una metodologia di conoscenza integrata legata alle peculiarità del sito vulcanico. La conservazione di queste architetture vernacolari, infatti, gioca un ruolo centrale nella lettura e comprensione dei valori multidimensionali del paesaggio culturale Vesuvio-Baia di Napoli.
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