Thèses sur le sujet « Infiltrato »

Pour voir les autres types de publications sur ce sujet consultez le lien suivant : Infiltrato.

Créez une référence correcte selon les styles APA, MLA, Chicago, Harvard et plusieurs autres

Choisissez une source :

Consultez les 50 meilleures thèses pour votre recherche sur le sujet « Infiltrato ».

À côté de chaque source dans la liste de références il y a un bouton « Ajouter à la bibliographie ». Cliquez sur ce bouton, et nous générerons automatiquement la référence bibliographique pour la source choisie selon votre style de citation préféré : APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.

Vous pouvez aussi télécharger le texte intégral de la publication scolaire au format pdf et consulter son résumé en ligne lorsque ces informations sont inclues dans les métadonnées.

Parcourez les thèses sur diverses disciplines et organisez correctement votre bibliographie.

1

Vettore, Marina. « The immunological landscape of primary brain tumors : a comparative study of the immunosuppressive myeloid cell populations in benign and malignant tumors ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3426697.

Texte intégral
Résumé :
The immune system plays a dual role in cancer progression, either preventing or promoting tumor progression and the fine regulation of the complex interaction between immune system and tumor determines patient outcome. It has been demonstrated that also in brain tumors a combination of signals and soluble factors secreted by tumor, immune and stromal cells are able to potentiate tumor progression. Therefore, the interest towards the characterization of tumor microenvironment in these tumors is growing and the presence of tumor infiltrating immune cells of myeloid origin has already been reported, but a clear phenotypic and functional characterization in human brain tumors still lacking. For this reason, in this research project we performed a deep analysis of both circulating and tumor-infiltrating leukocytes present in meningioma (MNG) and glioblastoma (GBM) patients in order to dissect their properties, with the ultimate goal of finding new immunological therapeutic strategies. We thus performed an extensive immunophenotyping of peripheral blood and fresh tumor tissue at surgery by multiparametric flow cytometry in 34 patients affected by MNG (WHO grade I-II) and in 76 patients affected by GBM (WHO grade IV glioma), along with immunosuppressive activity of sorted cells of myeloid origin. In the peripheral blood, we observed a number of significant alterations in myeloid cell subsets indicating a specific monocyte subsets as the main cell subset actively recruited to the tumor. Moreover, four subsets of myeloid-derived suppressor cells (MDSCs) are detectable in the blood and in the tumor tissue of patients affected by MNG and GBM. Three of these subsets are significantly expanded in the blood of patients, whereas two of them are significantly expanded in the tumor tissue. In addition, we assayed ARG-1 (arginase 1) levels and activity in plasma samples from patients affected by MNG and GBM, and observed both a significantly increased level and a boost of its functional activity, compared to the control group. At the tumor site, we observed a large leukocyte infiltrate, predominantly constituted by CD33+ myeloid cells, largely composed of macrophages endowed with suppressive activity and significantly expanded in both types of tumor. Based on the expression of different markers, in GBM patients, we were able to discriminate bone marrow-derived (BMDM) macrophages from resident microglia (MG). These populations showed a different suppressive activity, since BMDMs displayed a higher immunosuppressive activity compared to MG cells that showed low or no suppressive immune regulatory ability. Taken together the results of this study shed light on the complex interaction between immune system and the main tumors of the brain.
Il sistema immunitario svolge un duplice ruolo nella progressione del cancro, è in grado sia di prevenire che di promuovere la progressione tumorale e la regolazione della complessa interazione tra sistema immunitario ed il tumore è in grado di determinare la prognosi del paziente. Inoltre, è stato dimostrato che, anche nei tumori cerebrali, una combinazione di segnali e di fattori solubili secreti dal tumore, dalle cellule immunitarie e dalle cellule stromali, è in grado di potenziare la progressione tumorale. Pertanto, in questi tumori sta crescendo l'interesse verso la caratterizzazione del microambiente tumorale ed è già stata dimostrata la presenza di cellule immunitarie di origine mieloide infiltranti il tumore, ma una chiara caratterizzazione fenotipica e funzionale di queste popolazioni non è ancora stata documentata. Pertanto, in questo progetto di ricerca abbiamo eseguito un'analisi approfondita sia dei leucociti circolanti che dei leucociti infiltranti il tumore nei pazienti affetti da meningioma (MNG) e glioblastoma (GBM), al fine di studiarne le caratteristiche, con l'obiettivo finale di trovare nuove strategie terapeutiche. Abbiamo pertanto eseguito un’accurata immunofenotipizzazione del sangue periferico e del tessuto tumorale, analizzato subito dopo la resezione chirurgica, mediante citofluorimetria a flusso multi-parametrica in 34 pazienti con MNG (grado I-II OMS) e in 76 pazienti con GBM (glioma di grado IV OMS). Abbiamo inoltre testato l’attività immunosoppressiva delle popolazioni di origine mieloide isolate da biopsia. Nel sangue periferico abbiamo osservato delle alterazioni significative nelle sottopopolazioni di cellule di origine mieloide, rivelando che un particolare sottogruppo di monociti viene attivamente reclutato al sito tumorale. Inoltre, quattro sottopopolazioni di cellule soppressorie di derivazione mieloide (MDSC) sono rilevabili nel sangue e nel tessuto tumorale dei pazienti affetti da MNG e GBM. Tre di queste popolazioni sono significativamente espanse nel sangue dei pazienti, mentre due di esse sono significativamente espanse nel tessuto tumorale. In questo studio, abbiamo analizzato anche i livelli plasmatici di arginasi 1 (ARG-1) e la sua attività funzionale in campioni di plasma di pazienti con MNG o GBM ed abbiamo osservato sia un aumento significativo della sua concentrazione plasmatica che della sua attività funzionale, rispetto al gruppo di controllo. Analizzando il tessuto tumorale, abbiamo osservato la presenza di un importante infiltrato leucocitario, costituito prevalentemente da cellule mieloidi CD33+ ed in particolare da macrofagi dotati di attività soppressiva e la cui percentuale è notevolmente elevata in entrambi i tipi di tumore. Nei pazienti con GBM, sulla base dell'espressione di diversi marcatori, abbiamo potuto discriminare i macrofagi derivati dal midollo osseo (BMDM) dalla microglia (MG). Queste popolazioni macrofagiche hanno dimostrato avere una diversa attività soppressoria, infatti, i BMDM risultano essere più immunosoppressivi rispetto alla MG che invece ha una bassa o irrilevante capacità soppressoria. I risultati di questo studio sottolineano quindi l’esistenza di una complessa interazione tra sistema immunitario ed i principali tumori cerebrali.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

BARBAROSOS, Apostolos. « Valutazione dell'immunità antitumorale attraverso lo studio dell'infiltrato linfoplasmacellulare con anticorpi monoclonali e definizione di nuovi fattori prognostici nei pazienti affetti da cancro gastrico ». Doctoral thesis, La Sapienza, 2006. http://hdl.handle.net/11573/917479.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Barrocu, Giovanni. « Le indagini sotto copertura ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2009. http://hdl.handle.net/10077/3077.

Texte intégral
Résumé :
2007/2008
Il lavoro di stesura della tesi si è proposto, in particolare, di analizzare e approfondire la tematica dell’agente undercover – oggetto di copiosi studi nell’ambito sostanziale – sotto il meno esplorato profilo del suo inquadramento nelle dinamiche processuali, al fine di verificare la legittimità del ricorso al tale strumento, i limiti operativi dello stesso nonché il suo apporto gnoseologico alla fase dibattimentale. A tale fine, si è proceduto attraverso una iniziale ricognizione evolutiva dell’istituto partendo dalle prime ricostruzioni dottrinali dell’ottocento sino alla normativa attuale. Gli aspetti di maggiore interesse procedimentale hanno avuto ad oggetto, innanzitutto, il tentativo di chiarire i dubbi ermeneutici relativi alla sua classificazione come attività di prevenzione, ovvero come vera e propria ricerca della prova, in funzione repressiva, all’interno di un procedimento penale regolarmente instaurato. Inoltre, si è proceduto all’analisi delle diverse normativa speciali – relative, tutte, a reati di particolare gravità o allarme sociale – che sotto la vigenza del nuovo codice hanno provveduto ad introdurre la possibilità di ricorrere all’agente undercover e, nel dettaglio, a verificare quali siano i rapporti fra i diversi soggetti protagonisti delle indagini preliminari alla luce del necessario inquadramento della disciplina speciale nell’ordinario ambito codicistico di svolgimento delle investigazioni stesse. Un altro importante aspetto della ricerca riguarda la posizione processuale che l’agente sotto copertura, una volta esaurita la sua attività mascherata, viene ad assumere. In tal senso si sono registrate le diverse ricostruzioni dottrinali e giurisprudenziali da un lato orientate al principio del cosiddetto “recupero del sapere investigativo” e dall’altro rivolte a non limitare il diritto di difesa e, ancor di più, il principio del contraddittorio nella formazione della prova, senza dimenticare i fisiologici problemi relativi alla tutela dell’identità dell’agente sotto copertura e della propria incolumità. Tali problematiche sono state affrontate al fine di porre in luce quali siano i riflessi sull’aspetto che indubbiamente suscita il maggior interesse per la sua capacità di influenzare la decisione: l’utilizzazione probatoria dell’attività undercover. Si è infine concluso con una breve indagine comparatistica degli ordinamenti continentali e di common law al fine di trarne utili indicazioni per apporti normativi de iure condendo.
XXI Ciclo
1979
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Araújo, Tatiany Gabrielle Freire 1984. « Influência de solventes nas propriedades físico-químicas de infiltrantes resinosos experimentais = Influence of solvents on the physicochemical properties of exoerimental resin infiltrants ». [s.n.], 2015. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/288434.

Texte intégral
Résumé :
Orientador: Americo Bortolazzo Correr
Tese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Odontologia de Piracicaba
Made available in DSpace on 2018-08-26T22:34:56Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Araujo_TatianyGabrielleFreire_D.pdf: 2672056 bytes, checksum: dabae7d2ba0ca53d49bf01816863660a (MD5) Previous issue date: 2015
Resumo: O objetivo neste estudo foi avaliar o efeito da adição dos solventes dimetil sulfóxico (DMSO) e tetrahidrofurano (THF) em propriedades físico-químicas de infiltrantes experimentais. Foram preparadas duas blendas resinosas, uma composta por 75%p de TEGDMA (T) e 25%p UDMA (U) e outra por 75%p de T e 25%p de BISEMA (B). Em um grupo de cada mistura não foi adicionado solvente. Os demais grupos foram formulados pela adição dos solventes DMSO ou o THF nas concentrações de 0,5% e 5%. No total foram obtidos 10 infiltrantes experimentais. Icon® foi utilizado como controle. Este estudo foi separado em 2 capítulos. No capitulo 1 o objetivo foi avaliar a influência dos solventes DMSO e THF no ângulo de contato, dureza Knoop em lesões artificiais de cárie infiltradas e a capacidade de penetração dos infiltrantes experimentais em microscópio confocal de varredura a laser. Os dados do ângulo de contato foram submetidos à analise de variância um fator e teste de Tukey, e os de dureza Knoop avaliados por analise de variância dois fatores e teste de Tukey (?=0,05). Os resultados mostraram que o Icon apresentou o menor ângulo de contato. Dentre os infiltrantes experimentais, o menor ângulo de contato foi apresentado pela mistura T + U + 5% DMSO, significativamente menor que as misturas T + U, T + U + 0,5% DMSO, T + U + 5% THF, T + B + 0,5% DMSO e T + B + 0,5% THF. Os resultados de microscopia confocal de varredura a laser mostraram que os infiltrantes apresentaram boa penetração nas lesões artificiais de cárie exceto os grupos T + B, T + B + 0,5% DMSO e T + B + 0,5% THF. As lesões infiltradas por Icon apresentaram dureza significativamente maior que dos outros materiais, exceto T + U + 0,5% DMSO (252,4) e T + U + 5% THF (239,1). Concluiu-se que o Icon apresentou os melhores resultados dentre os materiais avaliados, com menor ângulo de contato, maior dureza e boa penetração. Dentre os materiais experimentais, a incorporação de 5% de DMSO na mistura de U reduziu o ângulo de contato e apresentou dureza semelhante à infiltrada por Icon. No capitulo 2 foi verificada a influência dos solventes DMSO e THF nos infiltrantes experimentais no grau de conversão (GC) (n = 3), resistência coesiva à tração (RT) (n = 10), resistência de união a microtração (RU) (n = 10), resistência a flexão (RF) (n = 10) e módulo de elasticidade (ME) (n = 10). Os dados foram submetidos à ANOVA um fator e teste de Tukey (? = 0,05). Foi verificado que o GC dos infiltrantes com U foi significativamente maior que dos demais infiltrantes. Os infiltrantes experimentais sem solvente apresentaram RF significativamente maior que Icon e que os infiltrantes com solvente. Os infiltrantes com 5% de DMSO apresentaram RU significativamente menor que os demais; Icon apresentou RU significativamente maior que os demais infiltrantes. A RT de Icon foi significativamente maior que dos infiltrantes experimentais. Conclui-se que os solventes DMSO e THF não melhoraram a resistência de união e prejudicaram as propriedades mecânicas dos infiltrantes experimentais. Dentre os solventes, o THF na concentração de 0,5% apresentou menos efeitos deletérios nas propriedades mecânicas dos infiltrantes experimentais. Como conclusão geral, pode ser verificado que o infiltrante Icon apresentou os melhores resultados. Dentre os infiltrantes experimentais, o melhor desempenho foi obtido com a mistura T e U. A adição 0,5% do solvente DMSO na mistura T e U não reduziu o ângulo de contato e reduziu as propriedades mecânicas dos infiltrantes, mas produziu resistência de união e dureza da lesão infiltrada semelhante ao infiltrante Icon
Abstract: The aim of this study was to evaluate the effect of alternative solvents addition dimethyl sulfoxide (DMSO) and tetrahydrofuran (THF) in the chemical-physical properties of experimental infiltrants. Were prepared 2 blends: (1) 75wt% TEGDMA (T) + 25 wt% UDMA (U), (2) 75wt% T + 25wt% BISEMA (B). From each blend were added the solvents DMSO or THF in concentrations of 0.5wt% and 5wt%, totaling 10 experimental groups. Icon® was used as control. This study was divided in 2 chapters. In chapter 1 the aim was to evaluate the influence of alternative solvents (DMSO and THF) in the contact angle, Knoop hardness of artificial caries lesions infiltrated, and the capability of penetration of the experimental infiltrants. Data were analyzed by ANOVA one-way (contact angle) and two-way (Knoop hardness) and Tukey's test (?=0.05). The results showed that Icon presented the lowest contact angle. Analyzing the experimental infiltrants, T + U + 5% DMSO showed the lowest contact angle. The confocal microscopy analysis showed that the infiltrants presented satisfactory penetration into the caries-like lesions except the groups T + B, T + B + 0.5% DMSO and T + B + 0.5% THF. Lesions infiltrated with Icon exhibited hardness values significantly higher than all the experimental groups, except to T + U + 0,5% DMSO (252.4) e T + U + 5% THF (239.1). It is possible to conclude that Icon showed the best results for the tested properties. In chapter 2 was analyzed the influence of the addition of DMSO and THF solvents in experimental infiltrants in relation to degree of conversion (n=3), ultimate tensile strength (n=10), microtensile bond strength (n=10), flexural strength (n=10) and elastic modulus (n=10). Data were submitted to one-way ANOVA and Tukey's test (?=0.05). Infiltrants containing U obtained the highest degree of conversion values. The solvents-free experimental infiltrants showed the highest values of flexural strength. In relation to microtensile bond strength results, the groups with 5% DMSO presented the lowest results and Icon the highest ones. Icon group obtained the highest results of UTS. It is possible to conclude that the addition of solvents DMSO and THF did not improve the bond strength and affected negatively mechanical properties of the experimental infiltrants. THF solvent 0,5% showed less deleterious effects in mechanical properties of experimental infiltrants. Overall, Icon xi obtained the best results. Among the experimental infiltrants, the best performance was obtained by the association of T and U. The addition of 0.5% of DMSO in the blend T + U did not reduce the contact angle and affected negatively the mechanical properties, except to microtensile bond strength and hardness of the caries lesions infiltrated
Doutorado
Materiais Dentarios
Doutora em Materiais Dentários
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Carvalho, Eufrosina Terezinha Leão. « Avaliação de elementos de infiltração de águas pluviais na zona norte da cidade de Goiânia ». Universidade Federal de Goiás, 2008. http://repositorio.bc.ufg.br/tede/handle/tede/5711.

Texte intégral
Résumé :
Submitted by Cássia Santos (cassia.bcufg@gmail.com) on 2016-07-13T10:45:16Z No. of bitstreams: 2 Dissertação - Eufrosina Terezinha Leão Carvalho - 2008.pdf: 13164722 bytes, checksum: 0c1d7d328573ca1eeb1ecda67f236ff6 (MD5) license_rdf: 0 bytes, checksum: d41d8cd98f00b204e9800998ecf8427e (MD5)
Rejected by Luciana Ferreira (lucgeral@gmail.com), reason: on 2016-07-13T10:47:46Z (GMT)
Submitted by Cássia Santos (cassia.bcufg@gmail.com) on 2016-07-13T10:50:39Z No. of bitstreams: 2 license_rdf: 0 bytes, checksum: d41d8cd98f00b204e9800998ecf8427e (MD5) Dissertação - Eufrosina Terezinha Leão Carvalho - 2008.pdf: 13164722 bytes, checksum: 0c1d7d328573ca1eeb1ecda67f236ff6 (MD5)
Approved for entry into archive by Luciana Ferreira (lucgeral@gmail.com) on 2016-07-13T12:39:12Z (GMT) No. of bitstreams: 2 license_rdf: 0 bytes, checksum: d41d8cd98f00b204e9800998ecf8427e (MD5) Dissertação - Eufrosina Terezinha Leão Carvalho - 2008.pdf: 13164722 bytes, checksum: 0c1d7d328573ca1eeb1ecda67f236ff6 (MD5)
Made available in DSpace on 2016-07-13T12:39:12Z (GMT). No. of bitstreams: 2 license_rdf: 0 bytes, checksum: d41d8cd98f00b204e9800998ecf8427e (MD5) Dissertação - Eufrosina Terezinha Leão Carvalho - 2008.pdf: 13164722 bytes, checksum: 0c1d7d328573ca1eeb1ecda67f236ff6 (MD5) Previous issue date: 2008-08-29
The development of the urban environment results in an expansion of impervious ground surfaces that greatly affects the hydrological cycle in the cities. The objective of this research is to evaluate infiltration structures for the control of excess drainage at the origin of runoff. These structures are constructed with the purpose of minimizing the impact of impervious surfaces to the urban environment. An experimental field was established consisting of several infiltration structures, such as small-diameter pilot wells and real scale wells. The real scale wells used perforated concrete pipe casing and brick lining. Falling-head infiltration tests were carried out during 15 months, encompassing the dry and rainy seasons. The infiltration tests were undertaken with initial conditions that correspond to the natural water content at the time of testing. Additional tests were undertaken with previously flooded conditions, reproducing several consecutive rainy days. The monitoring of pilot wells along with real scale wells allowed the evaluation of project parameters obtained from pilot wells. The values of average infiltration rate of different infiltration wells were compared and the performance of the several structures was compared. Laboratory test were carried out for the determination of the hydraulic parameters of the ground profile, including the saturated hydraulic conductivity the soil-water characteristic curve. A numerical model for the simulation of infiltration wells was implemented using the software FlexPDE. Special boundary conditions were developed that take into account the transient relationship between the varying hydraulic head at the well walls and the total volume infiltrated during a test. The numerical simulations contributed for a better understanding of the infiltration mechanism, the influence of the hydraulic conductivity to the infiltration rate, and the determination of the wetting front and pore-water pressures during infiltration. A design criterion for infiltration wells was proposed using daily compensation, considering the daily water balance during 25 years, and the precipitation historical series of the site. The proposed design criterion makes possible the selection of the group of infiltration structures that meet the project goals. The design criterion also allowed the evaluation of the theoretical performance of wells designed using two conventional criteria
A expansão do ambiente urbano causa o aumento das superfícies impermeabilizadas, alterando o ciclo hidrológico nas cidades. Esta pesquisa buscou avaliar estruturas de infiltração para o controle de fluxos superficiais na fonte, construídas com a finalidade de minimizar os impactos da impermeabilização nas cidades. Foi estabelecido um campo experimental composto por diversas estruturas de infiltração, incluindo poços piloto de pequeno diâmetro e poços em escala real. Os poços em escala real foram revestidos em tubo de concreto perfurado e em tijolo maciço assentado em crivo. Ensaios de infiltração com carga variável foram realizados durante 15 meses, abrangendo as estações seca e chuvosa. Os ensaios de infiltração foram realizados em condição inicial de umidade natural e em condição pré-inundada, procurando reproduzir vários dias consecutivos de chuva. O monitoramento dos poços piloto, juntamente com estruturas de infiltração em escala real, permitiu a avaliação dos parâmetros de projetos obtidos a partir dos poços piloto. Os valores de taxa de infiltração média foram comparados entre os diferentes elementos de infiltração e permitiram comparar o desempenho das estruturas. Foram realizados ensaios de laboratório para obtenção de parâmetros hidráulicos do perfil de solo do campo experimental. Dentre as propriedades avaliadas destacam-se a permeabilidade do solo saturado e a curva característica. Um modelo numérico foi implementado utilizando o programa FlexPDE. Foram desenvolvidas condições de fronteira especiais que consideram a dependência transiente entre a carga hidráulica nas paredes do poço e o volume total infiltrado durante o ensaio. A simulação numérica permitiu o melhor entendimento do mecanismo de infiltração, a influência da permeabilidade na taxa de infiltração e a determinação da frente de saturação e da distribuição de poro-pressão durante a infiltração. Foi proposto um critério de dimensionamento de poços de infiltração através da compensação diária, analisando todos os dias durante 25 anos e utilizando a série histórica de chuvas da região. Esse critério permite selecionar e dimensionar a estrutura ou um grupo de estruturas que melhor atenda ao projeto. O critério proposto permitiu também avaliar o desempenho teórico de sistemas dimensionados utilizando dois critérios convencionais
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Ribeiro, Mara Fernandes. « Ação do veneno da aranha marrom (Loxosceles Intermedia) em camundongos ». Niterói, 2017. https://app.uff.br/riuff/handle/1/3351.

Texte intégral
Résumé :
Submitted by Biblioteca da Faculdade de Farmácia (bff@ndc.uff.br) on 2017-04-17T18:56:08Z No. of bitstreams: 1 Ribeiro, Mara Fernandes [Dissertação, 2014].pdf: 3051138 bytes, checksum: 7536143779553e35c3e2d8ad11a9b9bf (MD5)
Made available in DSpace on 2017-04-17T18:56:08Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Ribeiro, Mara Fernandes [Dissertação, 2014].pdf: 3051138 bytes, checksum: 7536143779553e35c3e2d8ad11a9b9bf (MD5)
Os acidentes causados por aranhas do gênero Loxosceles representam importante problema de saúde pública no Brasil, sendo as principais espécies de importância médica L. intermedia, L. laeta e L. gaucho. O veneno dessas aranhas promove grave dermonecrose no local da picada, e menos comumente, doença sistêmica que pode ser fatal. O mecanismo de ação desse veneno não está completamente elucidado, trata-se de um processo multifatorial, que envolve a ação direta do veneno sobre os tecidos e a resposta do organismo a agressão causada pelo mesmo. Os camundongos constituem o modelo experimental menos susceptível ao desenvolvimento dos efeitos locais decorrentes do envenenamento por aranhas Loxosceles, dessa forma, sua utilização representa grande interesse clínico, cujo objetivo é desvendar tal mecanismo de proteção presente nestes animais. Este trabalho teve como objetivo caracterizar as atividades do veneno de Loxosceles intermedia, bem como avaliar as atividades in vivo deste veneno em camundongos. A manipulação e os procedimentos com os animais obedeceram aos princípios da CEUA/UFF (Comissão de Ética no Uso de Animais da Universidade Federal Fluminense). Foi demonstrado, in vitro, que o veneno de L. intermedia não apresenta atividade fosfolipásica A2, a atividade hialuronidásica e colágenásica foram dependente da concentração do veneno enquanto que a atividade proteolítica e esfingomielinásica foram observadas apenas em altas concentrações. Para descrever as ações do veneno de L. intermedia em camundongos, foi proposta a utilização de três diferentes linhagens: BALB/c, C57BL/6 e Suiço. A atividade edematogênica na pata dos camundongos inoculados com o veneno foi observada para as três linhagens testadas, sendo persistente por 24 horas, apenas para as linhagens BALB/c e C57BL/6. A análise histopatológica do local de inoculação intradérmica do veneno no abdomen apresentou diferenças relevantes, como, intensa congestão vascular em Suiços e presença de infiltrado inflamatório no local de inoculação na pele de BALB/c e C57BL/6. A partir destes achados, investigou-se a mobilização de células inflamatórias a partir da medula óssea, no baço e no sangue por citometria de fluxo, que demonstrou resposta imunológica inata típica, com aumento da cinética de células mieloides e linfócitos T citotóxicos para camundongos C57BL/6, e resposta tipicamente adquirida/humoral, com aumento preferencial de linfócitos B convencionais e T auxiliar para camundongos BALB/c. Desta forma, este trabalho demonstrou que modelos animais semelhantes podem apresentar diferentes respostas a inoculação deste veneno. A presença do infiltrado inflamatório no local de inoculação do veneno e a mobilização de células inflamatórias a partir da medula óssea, baço e sangue revelaram que diferentes linhagens de camundongos apresentam diferenças no tipo celular envolvido na resposta imunológica decorrente do envenenamento ou esta diferença pode estar relacionada ao tempo e velocidade da resposta em cada linhagem de camundongos. A partir destes resultados este trabalho sugere que camundongos da linhagem BALB/c podem ser utilizados como modelo para estudar a produção de IgM e IgG induzido pelo veneno, incluindo análise de citocinas, quimiocinas e mecanismos moleculares, por outro lado camundongos C57BL/6 podem ser utilizados para descrever a participação de células mielóides durante o envenenamento por aranhas do gênero Loxosceles
Accidents caused by spiders of the genus Loxosceles represent an important public health problem in Brazil, being the major species of medical importance L. intermedia, L. laeta and L. gaucho. The venom of these spiders induces an intense dermonecrosis at the bite site, and less commonly, systemic disease that can be fatal. The mechanism of action of this venom is not fully elucidated, it is a multifactorial process, which involves the direct action of the venom on the tissues and the body's response to aggression caused by it. The mice are an experimental model less susceptible to development the local effects of poisoning Loxosceles spiders. Thus, their use is great clinical interest, whose goal is to unravel the mechanism of this protection in these animals. This study aimed to characterize the activities of Loxosceles intermedia venom, as well as evaluating the in vivo activity of this venom in mice. Manipulation and procedures with animals obeyed the principles of CEUA / UFF (Ethics Committee on Animal Use Universidade Federal Fluminense). It has been shown in vitro that the venom of L. intermedia shows no phospholipase A2 activity and the hyaluronidase and collagenase were dependent on the concentration of the poison and while the proteolytic and sphingomyelinase activity were observed only at high concentrations. To describe the actions of the venom of L. intermedia in mice, it was proposed to use three different strains: BALB/c, C57BL/6 and Swiss. The activity in the paw edema of mice inoculated with the venom was observed for the three strains tested, being persistent for 24 hours, only for the strains BALB/c and C57BL/6. Histopathological analysis of the site of venom intradermal inoculation in the abdomen showed significant differences, as intense vascular congestion in Swiss and inflammatory infiltration at the site of inoculation in the skin of BALB/c and C57BL/6. From these findings, we investigated the mobilization of inflammatory cells from the bone marrow, spleen like effector organ, and migration into the blood by flow cytometry, which showed a typical innate immune response, with increased kinetics of myeloid cells and cytotoxic T lymphocytes to C57BL/6 mice, and response typically acquired / humoral, with a preferential increase of conventional B lymphocytes and T helper to BALB/c mice. Thus, this study demonstrated that similar animal models may have different responses to inoculation of this venom. The presence of the inflammatory infiltrate at the site of inoculation of the venom and the mobilization of inflammatory cells from the bone marrow, spleen and blood revealed that different strains of mice differ in cell type involved in the immune response resulting from poisoning and this difference can be related time and speed of response for each strain of mice. From these results, this study suggests that BALB/c mice can be used as a model to study the production of IgM and IgG induced by the venom, including analysis of cytokines, chemokines and molecular mechanisms, on the other hand C57BL/6 mice can be used to describe the involvement of myeloid cells during poisoning by spiders of the genus Loxosceles
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Oliveira, Verena Benício de. « Avaliação da infiltração da água no solo utilizando modelos determinísticos ». Universidade de São Paulo, 2015. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/11/11140/tde-24042015-085017/.

Texte intégral
Résumé :
A infiltração é o processo pelo qual a água atravessa a superfície do solo, com grande importância para a hidrologia, irrigação e agricultura. À medida que a água infiltra, as camadas superiores do solo vão se umedecendo, alterando gradativamente o perfil de umidade. Sob condições de campo, a água que infiltra pode fluir tanto na vertical, como na horizontal, dependendo do tipo de solo e declividade do terreno. A taxa de infiltração da água no solo é afetada, principalmente, pelas características do solo que afetam a geometria de seu sistema poroso, como textura e estrutura, e pode ser determinada tanto no campo como em laboratório, por diferentes métodos. Com a intenção de otimizar a previsão da infiltração da água no solo, diversos modelos foram desenvolvidos, podendo ser classificados em três grupos: empíricos, semi-empíricos e com base física. O objetivo deste trabalho foi avaliar a infiltração de água em solos com diferentes texturas e comparar a qualidade do ajuste de diferentes modelos usualmente empregados. As curvas da taxa de infiltração e da infiltração acumulada foram determinadas em laboratório utilizando amostras de solo homogeneamente acondicionadas em colunas e comparadas pelos seguintes modelos: Kostiakov, Horton, Green & Ampt, e Philip. Dentre os solos estudados, o solo 3 (textura franco arenosa) foi o que apresentou a maior taxa de infiltração e a maior VIB, provavelmente devido a menor proporção de argila e maior presença de macroporos, facilitando a infiltração da água no solo. Dos modelos analisados, o de Kostiakov, seguido pelo de Philip, foram os que apresentaram em média os melhores valores estimados da taxa de infiltração quando comparados com os valores medidos em laboratório. O gráfico do avanço da frente de molhamento com a raiz quadrada do tempo de infiltração (horizontal) ajustou-se perfeitamente ao modelo de Philip. No que respeita a infiltração vertical tal gráfico foi semelhante ao da horizontal (linha reta), mas com maior inclinação.
Infiltration is the process in which the water passes through the soil surface, being of great importance for hydrology, irrigation and agriculture. As the water infiltrates, the soil water content profile will changing and the infiltrated water can flow vertically or horizontally, depending on the soil type and land slope. The soil water infiltration rate is mainly affected by soil properties that affect its porous geometry, such as texture and structure, and can be determined in the field and in the laboratory, using different methods. In order to optimize the prediction of the soil water infiltration, many different models have been developed and may be classified into three groups: empirical, semi-empirical and physically based. The objective of this study was to evaluate the water infiltration in soils with different textures and compare the quality of fit of the different used models. The infiltration rate curves and the cumulative infiltration curves were determined in the laboratory using soil samples homogeneously packed in column and compared by the following models: Kostiakov, Horton, Green & Ampt and Philip. Among the studied soils, the soil 3 (sandy loam texture) presented the highest infiltration rate and the highest basic infiltration rate, probably due to lower clay content and larger quantity of macropores, facilitating the water infiltration into the soil. Among the tested models, Kostiakov, followed by Philip, presented, on average, the best estimated values of the infiltration rate compared to the values measured in the laboratory. The front of the advancing wetting graph of the square root of the infiltration time (horizontal) well set to Philip model. With respect to this vertical graph infiltration was similar to the horizontal (straight line) but more inclined.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

CARVALHO, Eufrosina Terezinha Leão. « Avaliação de elementos de infiltração de águas pluviais na zona norte da cidade de Goiânia ». Universidade Federal de Goiás, 2009. http://repositorio.bc.ufg.br/tede/handle/tde/1352.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2014-07-29T15:18:25Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Iniciais.pdf: 371351 bytes, checksum: 472ce466492930efb99bf7d39356b637 (MD5) Previous issue date: 2009-08-29
The development of the urban environment results in an expansion of impervious ground surfaces that greatly affects the hydrological cycle in the cities. The objective of this research is to evaluate infiltration structures for the control of excess drainage at the origin of runoff. These structures are constructed with the purpose of minimizing the impact of impervious surfaces to the urban environment. An experimental field was established consisting of several infiltration structures, such as small-diameter pilot wells and real scale wells. The real scale wells used perforated concrete pipe casing and brick lining. Falling-head infiltration tests were carried out during 15 months, encompassing the dry and rainy seasons. The infiltration tests were undertaken with initial conditions that correspond to the natural water content at the time of testing. Additional tests were undertaken with previously flooded conditions, reproducing several consecutive rainy days. The monitoring of pilot wells along with real scale wells allowed the evaluation of project parameters obtained from pilot wells. The values of average infiltration rate of different infiltration wells were compared and the performance of the several structures was compared. Laboratory test were carried out for the determination of the hydraulic parameters of the ground profile, including the saturated hydraulic conductivity the soil-water characteristic curve. A numerical model for the simulation of infiltration wells was implemented using the software FlexPDE. Special boundary conditions were developed that take into account the transient relationship between the varying hydraulic head at the well walls and the total volume infiltrated during a test. The numerical simulations contributed for a better understanding of the infiltration mechanism, the influence of the hydraulic conductivity to the infiltration rate, and the determination of the wetting front and pore-water pressures during infiltration. A design criterion for infiltration wells was proposed using daily compensation, considering the daily water balance during 25 years, and the precipitation historical series of the site. The proposed design criterion makes possible the selection of the group of infiltration structures that meet the project goals. The design criterion also allowed the evaluation of the theoretical performance of wells designed using two conventional criteria
A expansão do ambiente urbano causa o aumento das superfícies impermeabilizadas, alterando o ciclo hidrológico nas cidades. Esta pesquisa buscou avaliar estruturas de infiltração para o controle de fluxos superficiais na fonte, construídas com a finalidade de minimizar os impactos da impermeabilização nas cidades. Foi estabelecido um campo experimental composto por diversas estruturas de infiltração, incluindo poços piloto de pequeno diâmetro e poços em escala real. Os poços em escala real foram revestidos em tubo de concreto perfurado e em tijolo maciço assentado em crivo. Ensaios de infiltração com carga variável foram realizados durante 15 meses, abrangendo as estações seca e chuvosa. Os ensaios de infiltração foram realizados em condição inicial de umidade natural e em condição pré-inundada, procurando reproduzir vários dias consecutivos de chuva. O monitoramento dos poços piloto, juntamente com estruturas de infiltração em escala real, permitiu a avaliação dos parâmetros de projetos obtidos a partir dos poços piloto. Os valores de taxa de infiltração média foram comparados entre os diferentes elementos de infiltração e permitiram comparar o desempenho das estruturas. Foram realizados ensaios de laboratório para obtenção de parâmetros hidráulicos do perfil de solo do campo experimental. Dentre as propriedades avaliadas destacam-se a permeabilidade do solo saturado e a curva característica. Um modelo numérico foi implementado utilizando o programa FlexPDE. Foram desenvolvidas condições de fronteira especiais que consideram a dependência transiente entre a carga hidráulica nas paredes do poço e o volume total infiltrado durante o ensaio. A simulação numérica permitiu o melhor entendimento do mecanismo de infiltração, a influência da permeabilidade na taxa de infiltração e a determinação da frente de saturação e da distribuição de poro-pressão durante a infiltração. Foi proposto um critério de dimensionamento de poços de infiltração através da compensação diária, analisando todos os dias durante 25 anos e utilizando a série histórica de chuvas da região. Esse critério permite selecionar e dimensionar a estrutura ou um grupo de estruturas que melhor atenda ao projeto. O critério proposto permitiu também avaliar o desempenho teórico de sistemas dimensionados utilizando dois critérios convencionais
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Snow, Daniel Owens. « Modeling and Effects of Non-Homogeneous Infiltration on Material Properties of Carbon-Infiltrated Carbon Nanotube Forests ». BYU ScholarsArchive, 2020. https://scholarsarchive.byu.edu/etd/9216.

Texte intégral
Résumé :
This work investigates the material properties and production parameters of carbon infiltrated carbon nanotube structures (CI-CNT's). The impact of non homogeneous infiltration and the porosity of cross section regions, coupled with changes in designed geometry, in this case beam width, on the density and modulus of elasticity are compared. Three potential geometric models of beam cross section are proposed and evaluated. 3-point bending, SEM images, and numerical optimization are used to assess the validity of each model and the implications they have for future CI-CNT material applications. Carbon capping near exterior beam surfaces is observed and determined to be a contributing factor to variations in material properties correlated with changes in designed geometry and infiltration parameters (temperature, time, and hydrogen flow rate). Unexpected relationships between beam width and elastic modulus are partially explained by modeling the carbon-capped beams as C-shaped structural members consisting of a graphitic carbon shell of varying porosity and thickness and uninfiltrated carbon nanotube internal regions with a near negligible stiffness. Findings of previous works on the effects of infiltration parameters and carbon capping on materials properties are confirmed and expanded. Flange and web thickness and porosity of the graphitic carbon shell are identified as potential design parameters for pursuing tunable material properties in high precision geometry MEMS and compliant mechanism applications.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Martins, Patrícia Diniz. « Estudo de infiltração e recarga direta em um lisímetro de laboratório ». [s.n.], 2013. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/258609.

Texte intégral
Résumé :
Orientador: José Anderson Batista do Nascimento
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Civil, Arquitetura e Urbanismo
Made available in DSpace on 2018-08-22T04:52:32Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Martins_PatriciaDiniz_M.pdf: 2929983 bytes, checksum: 73b3fd4d481e4b1d20fd93275a48f676 (MD5) Previous issue date: 2013
Resumo: Estudos sobre a infiltração de água no solo são importantes para a determinação do escoamento superficial direto e da recarga direta de aquíferos, essenciais para a quantificação dos recursos hídricos. O presente trabalho tem com objetivo estudar os processos de produção de escoamento superficial e recarga direta de aquíferos por meio de um lisímetro de gravidade com amostra indeformada em escala de campo ensaiado em laboratório. O lisímetro foi construído a partir da retirada de uma amostra de solo com 0,6 m de diâmetro e 1,7 m de profundidade. Os procedimentos de escavação, transporte e instalação do lisímetro foram realizados dentro de um período de 6,25 horas, tempo inferior à instrumentação de uma bacia. Foi observado um amalgamento da amostra após a cravação de 0,20 m; correspondente a 10,5% da altura total de cravação, que é compatível com índices obtidos de amostradores. Foram realizadas simulações de eventos chuvosos no topo da amostra, correspondentes a uma chuva intensa de tempo de retorno de 10 anos com intervalo de sete dias e as tensões mátricas antecedentes e decorrentes dos ensaios ao longo da profundidade foram monitoradas. Os eventos chuvosos ensaiados não produziram escoamento superficial direto, porém a capacidade de infiltração foi caracterizada. A partir da obtenção de curvas de retenção para a amostra, a recarga direta foi observada com menores valores em períodos de menor umidade que correspondem às maiores tensão mátricas encontradas (15 a 58 kPa). Os maiores valores ocorreram após os eventos de precipitação. As tensões mátricas antecedentes caíram até a faixa de 0,2 a 4 kPa durante os períodos de ensaios. O uso de lisímetro em laboratório não substitui a prática de instrumentação de bacias nem o uso de lisímetros em campo. Considera-se que o uso de lisímetro em laboratório acarreta em condições ainda artificiais principalmente de precipitação e escoamento superficial direto. Ainda assim, a experimentação de uma amostra de solo indeformado em escala vertical de campo em laboratório, de acordo com os resultados obtidos neste trabalho, representa de forma aproximada o comportamento real da infiltração, percolação e produção de escoamento superficial direto encontrado em um perfil litológico raso
Abstract: Studies on water infiltration in soil are important for determining the runoff and direct recharge of aquifers, which are essential for the quantification of water resources. The goal of this work is to study the production processes of runoff and direct recharge of aquifers through a gravity lysimeter with undisturbed sample scale field tested in the laboratory. The lysimeter was constructed from the withdrawal of a soil sample with 0.6 m diameter and 1.7 m deep. The procedures for excavation, transportation and installation of the lysimeter were performed within a period of 6.25 hours, less time instrumentation of a watershed. We observed an amalgamation of the sample after the crimping of 0.20 m; corresponding to 10.5% of the total height of crimping, which is compatible with indices obtained from samplers. We simulated rainfall events on top of the sample, corresponding to an intense rain of turnaround time of 10 years with an interval of seven days and the tensions arising mátricas antecedents and tests along the depth were monitored. The rainfall events tested did not produce runoff, but the infiltration capacity was characterized. Upon obtaining retention curves for the sample, direct recharge was observed with lower values during periods of reduced moisture that correspond to higher voltage mátricas found (15-58 kPa). The highest values occurred after rainfall events. The voltages fell to background mátricas range of 0.2 to 4 kPa during periods of testing. The use of laboratory lysimeter does not replace the practice of instrumentation basins or the use of lysimeters in the field. It is considered that the use of lysimeter laboratory conditions still entails primarily artificial precipitation and runoff. Nevertheless, the experimentation of a sample of undisturbed soil at field vertical scale in the laboratory, according to the results obtained in this study represents an approximation of the actual behavior infiltration and seepage runoff production of a profile found in lithology shallow
Mestrado
Recursos Hidricos, Energeticos e Ambientais
Mestra em Engenharia Civil
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
11

Bossarino, Danilo. « Calibração de modelos matemáticos de curvas de retenção de água no solo ». [s.n.], 2012. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/258608.

Texte intégral
Résumé :
Orientador: José Anderson do Nascimento Batista
Dissertação (mestrado] - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Civil, Arquitetura e Urbanismo.
Made available in DSpace on 2018-08-20T02:23:11Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Bossarino_Danilo_M.pdf: 1760894 bytes, checksum: ee8724892eb6c348cf45c3b4722dbdf8 (MD5) Previous issue date: 2012
Resumo: Um dos mais importantes atributos físicos do solo é a curva de retenção. Diante das dificuldades de determinar este atributo em laboratório, devido ao comportamento histerético da curva em relação aos diferentes efeitos gerados pelo umedecimento e pelo secamento, recorre-se a modelos matemáticos. Assim, esta dissertação estudou a representatividade do modelo de van Genuchten de retenção de água no solo, modelo este amplamente difundido nas Ciências do Solo. Com o objetivo de estimar os parâmetros de ajuste deste modelo, efetuou-se a calibração do mesmo, utilizando seis métodos de otimização de funções não lineares, empregando os dados experimentais de curvas de retenção em solos com perfis profundos. Os resultados demonstraram que o método de Nelder-Mead obteve menores resíduos de ajuste do modelo nos dois tipos de solos estudados, com qualidade de ajuste superior aos de calibração manual. Em alguns casos, os melhores resultados entre menor erro, menos tempo computacional e menor número de chamadas, foram obtidos pelo método de Levenberg-Marquardt. A análise de sensibilidade demonstrou que os parâmetros de umidade de saturação e o expoente da carga mátrica são os decisivos para o sucesso da calibração
Abstract: One of the most important soil physical attributes is the retention curve. Due to the difficulties of determining this attribute in laboratories because of hysteretic behavior of the curve, one may recur to mathematical models. This dissertation studied the representation of van Genuchten model of soil water retention, which is being widely disseminated in Soil Science. With the objective to estimate the fitting parameters of this model, we performed the calibration, using six methods of optimization of nonlinear functions, using the experimental data retention curves in soils with deep profiles. The results showed that the method of Nelder-Mead found lower residues of model fit in both types of soils, with higher quality than those from manual calibration. In some cases, best results in terms of smallest error, less computational time and a smaller number of calls have been obtained using the method of Levenberg-Marquardt algorithm. The sensitivity analysis showed that the parameters of saturation moisture and the numerical exponent in the matric potential variable are decisive for the success of the calibration
Mestrado
Recursos Hidricos, Energeticos e Ambientais
Mestre em Engenharia Civil
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
12

Medeiros, Paulo Leal. « Avaliação comparativa \"in vitro\" da capacidade seladora do cimento MBPc, CPM, MTA Angelus® branco e pasta Lysanda® à infiltração bacteriana em obturações retrógradas ». Universidade de São Paulo, 2009. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/25/25138/tde-04112009-165951/.

Texte intégral
Résumé :
O objetivo deste estudo foi avaliar in vitro a capacidade seladora de alguns materiais odontológicos em retrobturações e para tanto, utilizou-se o MTA Ângelus® Branco, MBPc, CPM® e Pasta Lysanda®, através da análise da infiltração do Enterococcus faecalis. Noventa dentes humanos unirradiculares extraídos e instrumentados, tiveram seu ápice radicular cortado num plano perpendicular ao longo eixo onde foram preparadas cavidades retrógradas com 3mm de profundidade, para selamento com os materiais em teste já relacionados. Culturas específicas de Enterococcus faecalis foram preparadas e inoculadas nos condutos radiculares dos dentes previamente fixados em aparatos especiais que tinham do lado oposto um meio de cultura estéril e específico para a bactéria em questão, separados apenas pelas retrobturações dos grupos de materiais em teste. Diariamente, o meio estéril era checado para constatar sua possível turvação; caso ocorresse demonstrava a passagem bacteriana pela retrobturação. Os quatro grupos experimentais apresentaram ao menos um espécime com infiltração bacteriana logo nas primeiras 24 horas do teste, entretanto, o número de espécimes que apresentavam turvação foi diminuindo numericamente no decorrer do período experimental, que foi de 120 dias. Os cimentos MTA Ângelus® Branco, MBPc e CPM® mostraram capacidade seladora eficaz e também comportamento semelhante entre si, pois a turvação das poucas amostras ocorreu logo nos três primeiros dias. A pasta Lysanda® apresentou o maior número de amostras infiltradas (18), em maior período de tempo.
The objective of this study was to in vitro evaluate the sealing ability of some dental retrofilling material and for that, we used the White MTA Angelus®, MBPc, CPM® cements and Lysande® paste, by examining Enterococcus faecalis infiltration. Ninety human extracted single-rooted teeth were instrumented, had their apex cut perpendicular to the long axis where the retrograde cavities were prepared with 3 mm deep, sealed with the retrofilling materials used on the study. Specific cultures of Enterococcus faecalis were prepared and inoculated into the teeths root canals previously fixed in special apparatuses that had in their opposite side a sterile type of culture specific for the bacteria in question, separated only by the retrofilling materials under test. Daily, the sterile culture was checked to verify their possible turbidity; and when there was, it demonstrated the bacterials passage by the retrofilling material. All experimental groups showed at least one specimen with bacterial infiltration in the very first 24 hour testing, however, the number of specimens that showed turbidity had decreased numerically during the trial period of 120 days. White Angelus MTA®, CPM® and MBPC cements showed effective sealing capacity and also similar behavior among themselves, because the turbidity of the few samples occurred just in the first three days. Lysanda® paste presented the greatest number of samples infiltrated (18), in a greater period of time.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
13

Roman, Bruno Miguel Ledezma. « Irrigação superficial por bacias localizadas. Modelação matemática e entropia máxima ». Universidade de São Paulo, 2007. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/3/3147/tde-23032017-154107/.

Texte intégral
Résumé :
Cria-se, nesta pesquisa, as ferramentas de estudo de uma alternativa inovadora de irrigação localizada superficial, que consiste na escavação do terreno ao redor da base da planta na forma de um anel grosso que produza bulbos úmidos equivalentes aos gerados por qualquer um gotejador. Estas bacias deverão ser conectadas por meio de sulcos compactados que, além de servir como condutores semi-impermeáveis, criam um micro sistema de coleta de água. Capas radiculares podem ser colocadas dentro das bacias com o intuito de eliminar as perdas por evaporação, evitar o crescimento de ervas daninhas e até incrementar o rendimento da colheita. Desenvolve-se para este fim um modelo matemático misto do tipo balanço volumétrico e onda cinemática modificado com a teoria de onda de choque, que utiliza um modelo de infiltração baseada na inédita aplicação do princípio da maximização da entropia multidirecional. Este novo modelo de infiltração em comparação com os modelos de Horton, Philips e Kostiakov determina, além de menores erros padrões, maiores coeficientes de correlação, em média de 1.2% e 8.9 % e máximos de 2.5% e 68% nos infiltrômetros por sulcos e anel duplo, respectivamente.
The doctorate research creates the tools for study a new alternative of localized superficial irrigation. The system purposed consists in a ground excavation around the plant base. The form of this is same as a big ring, that produces an humid bulb in the root zone equivalent to a drooping system. This cavities need to be connected by furrows that\'s beyond serves for being a semi impermeable conductor of water creates a micro-system of water harvesting. Root layers can be placed inside of the cavities with intention to eliminate the losses for evaporation, to prevent the growth of harmful grass and until to improve the collect income. For this ending development a modify volumetric balance and cinematic wave model that incorporated a new infiltration model. This infiltration model is based in the in edit maximization of the multidirectional entropy. Comparing the new entropic model with the models of Horton, Philips and the modified model of Kostiakov, the entropic one, it was determined a lesser standard error and a bigger correlation coefficient, in average of 1.2% and 8.9 % for the furrows and double ring infiltrometers respectively and a maximum of 2.5% and 68%.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
14

Daniel, Junior Jair João. « AVALIACÃO DE UMA BIORRETENÇÃO COMO ESTRUTURA SUSTENTÁVEL DE DRENAGEM URBANA ». Universidade Federal de Santa Maria, 2013. http://repositorio.ufsm.br/handle/1/7839.

Texte intégral
Résumé :
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
With the increase of waterproofing in urban centers, mainly generated by urbanization, it is necessary to search for new sustainable structures that act not only quantitative control, but also in the qualitative part of the rainwater. The little infiltration in urban areas, turns out to contributes to the contamination of water bodies, since the waters emanating from the runoff tends to "wash" the streets and sidewalks dragging pollutants found there until receiving bodies, this first part of the rain is known as the first flush. As an example of this type of structure, we have infiltration trenches, evaporation, mixed permeable pavements, as well as detention tanks and other. In Brazil there are not many studies that can provide accurate about sizing and functioning of these structures over the long term. Therefore, a bioretention or mixed trench (evapotranspiration and infiltration) was constructed on the campus of the Federal University of Santa Maria, and monitored from January 2011 until the month of March 2013 The main objective of this study is to evaluate the ability of the trench in quality control of effluents drained of a catchment area (roof), as well as the ability of the structure to treat the first flush originating from the roof. The quantitative monitoring revealed that the structure had a good performance in all events of the monitoring period, where the maximum level recorded was 80 cm, while the useful level of the structure is 1.20 m. The analysis of the colmatation, revealed a decrease in infiltration rate from the beginning until the end of the survey, showing the occurrence of the process of colmatation in the structure. The qualitative evaluation showed that the top layer does not have sufficient capacity to filter the effluent in the patterns requested. The coliform analysis, showed absence for total coliform and E colli on analyzes of the plants. Based on the results obtained in this study, it can be said that the trench mixed emerges as an effective alternative in the treatment quality / quantity of stormwater effluent when properly sized and operated.
Com aumento da impermeabilização nos centros urbanos, gerado principalmente pela urbanização, faz-se necessário à busca por novas estruturas sustentáveis, que atuem não só no controle quantitativo, mas também na parte qualitativa das águas pluviais. A pouca infiltração nas áreas urbanas, acaba por contribuir para a contaminação dos corpos de água, uma vez que, as águas provindas do escoamento superficial tendem a lavar ruas e calçadas carreando os poluentes ali encontrados até os corpos receptores, essa primeira parcela da chuva, é conhecida como first flush Como exemplo desse tipo de estrutura, estão às trincheiras de infiltração, evapotranspiração, mistas, pavimentos permeáveis, assim como ,reservatórios de detenção entre outras. No Brasil, existem poucos estudos, que possam fornecer dados precisos de dimensionamento e funcionamento em longo prazo de tais estruturas. Dessa forma, uma biorretenção ou trincheira mista (evapotranspiração e infiltração) foi construída no campus da Universidade Federal de Santa Maria, e monitorada no período de janeiro de 2011 até o mês de março de 2013. O objetivo principal deste estudo é avaliar a capacidade da estrutura no controle qualitativo dos efluentes escoados de uma área de captação (telhado), assim como, a capacidade da estrutura de tratar o first flush oriundo do mesmo. O monitoramento quantitativo revelou que a estrutura suportou todos os eventos ocorridos no período monitorado, onde o nível máximo registrado foi de 80 cm, enquanto o nível útil da estrutura é de 1.20 m. A análise da colmatação revelou um decréscimo na taxa de infiltração do inicio até o termino da pesquisa, ou seja, a estrutura colmatou A avaliação qualitativa mostrou que, a camada superior não tem capacidade suficiente para filtrar o efluente nos padrões requeridos, cabendo à análise se o efluente que infiltra no solo do fundo, teria ou não, capacidade de ser tratado pelo mesmo sem contamina-lo. A análise colimétrica apontou ausência de coliformes totais, termotolerantes e E colli nas análises das plantas. A partir dos resultados obtidos nesse estudo, pode-se dizer que a trincheira mista surge como uma alternativa eficiente no tratamento quali/quantitativo dos efluentes pluviais quando bem dimensionada e operada.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
15

Camarinha, Pedro Ivo Mioni [UNESP]. « Mapeamento do potencial de infiltração como subsídio ao planejamento de microbacias de cabeceira : uma proposta metodológica utilizando geotecnologias ». Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2011. http://hdl.handle.net/11449/92960.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:26:15Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2011-02-21Bitstream added on 2014-06-13T20:54:27Z : No. of bitstreams: 1 camarinha_pim_me_bauru.pdf: 6037389 bytes, checksum: f00282478796af5b6ad33d9b21b09a1f (MD5)
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Esta pesquisa teve como objetivo principal elaborar uma proposta metodológica para gerar mapas de potencial de infiltração de caráter semi-qualitativo, em uma área de plantio de eucalipto, a Fazenda Santa Edwiges, Lorena (SP), localizada nas cabeceiras de drenagem da sub-bacia do Ribeirão Taboão. Os procedimentos baseiam-se na integração de informações cartográficas referentes à geologia, geomorfologia, geotecnia e cobertura vegetal, implementadas em ambiente SIG. O software ArcGIS® foi utilizado para análises espaciais avançadas, incluindo geoestatística, para a espacialização da porosidade total e textura do solo, e álgebra de mapas, para obter o produto final desejado. O intuito da utilização de tal metodologia foi o de relacionar os principais fatores que interferem no processo de infiltração avaliando suas peculiaridades, de modo que ao fim do trabalho pudesse ficar claro como cada elemento age dentro do geoecossistema em questão. Como a cobertura vegetal nessa área é alterada com os ciclos de plantio de eucalipto, dois cenários diferentes foram utilizados: logo após o plantio e com o eucalipto adulto. Os mapas de potencial de infiltração indicaram que as composições formadas na porção Sudeste da fazenda, combinando a geologia dos Granitóides, com solos predominantemente arenosos, com boa drenagem interna (alta porosidade) corresponderam às áreas que mais favorecem o processo de infiltração. Por outro lado, a combinação de declividades acentuadas, solos predominantemente argilosos em locais com alta densidade de linhas de escoamento e também de drenagem, caracterizara como as mais tendenciosas ao escoamento superficial. Os resultados finais puderam ser validados através de ensaios de condutividade hidráulica saturada obtidos em campo, caracterizando a viabilidade e aplicabilidade da metodologia proposta, que pode ser considerada não só uma...
This research had as main goal to create a methodology to generate semi-qualitative maps of the potential for water infiltration, in an area of eucalyptus plantations, the Farm St. Edwiges, Lorena (SP). The area is located in the headwaters zone of the Ribeirão Taboão watershed, Paraíba do Sul basin, Southeast Brazil. The procedures are based on the integration of cartographic information concerning the geology, geomorphology, geotechnical and vegetation cover, implementation in a GIS. The software ArcGIS® was used for advanced spatial analysis, including the analysis, including the geostatistics for spatialization of porosity and soil texture, and map algebra to obtain the desired final product. The purpose of this study was to correlate the main factors involved in the water infiltration evaluationg its peculiarities. As the vegetation in this area changes with the cycles of eucalyptus, two different scenarios were simulated: immediately after planting and adult eucalyptus. The maps of potential of water infiltration indicated that the southeast region of the study area, with geology composed of granitoids, sandy soils with high porosity corresponds to the areas with high infiltration potential. On the other hand, the combination of steep slopes with clay soils located in areas with high density of flow and drainage lines characterize the most popitious areas to runoff. The results can be validated through tests of hydraulic condutivity obtained in the field, characterizing the feasibility and applicability of the methodology, which can be considered not only a tool for the management of natural resources but also as an essential tools for decision making regarding the land use and occupation
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
16

Zhang, Jie, et s3069216@student rmit edu au. « A laboratory scale study of infiltration from Pervious Pavements ». RMIT University. Civil, Environmental and Chemical Engineering, 2006. http://adt.lib.rmit.edu.au/adt/public/adt-VIT20070125.164003.

Texte intégral
Résumé :
Increased urbanization causes pervious greenfields to be converted to impervious areas increasing stormwater runoff. Most of the urban floods occur because existing drainage systems are unable to handle peak flows during rainfall events. During a storm event, flood runoff will carry contaminants to receiving waters such as rivers and creeks. Engineers and scientists have combined their knowledge to introduce innovative thinking to manage the quality of urban runoff and harvest stormwater for productive purposes. The introduction of pervious pavements addresses all the principles in Water Sensitive Urban Design. A pervious pavement is a load bearing pavement structure that is permeable to water. The pervious layer sits on the top of a reservoir storage layer. Pervious pavements reduce the flood peak as well as improve the quality of stormwater at source before it is transported to receiving waters or reused productively. To be accepted as a viable solution, understanding of the influence of design parameters on the infiltration rate (both from the bedding and the sub-base) as well as strength of the pavement requires to be established. The design of a particular pavement will need to be customized for different properties of sub layer materials present in different sites. In addition, the designs will have to meet local government stormwater discharge standards. The design of drainage systems underneath pervious pavements will need to be based on the permeability of the whole pervious system. The objectives of the research project are to: • Understand the factors influencing infiltration capacities and percolation rates through the pervious surface as well as the whole pavement structure including the bedding and the sub-base using a laboratory experimental setup. • Obtain relationships between rainfall intensity, infiltration rate and runoff quantity based on the sub-grade material using a computational model to assist the design of pervious pavements. A laboratory scale pavement was constructed to develop relationships between the surface runoff and the infiltration volume from a pervious pavement with an Eco-Pavement surface. 2 to 5mm crushed gravel and 5 to 20mm open graded gravel were chosen as the bedding and sub-base material. Initial tests such as dry and wet density, crushing values, hydraulic conductivity, California Bearing Ratio tests for aggregate material were conducted before designing and constructing the pavement model. A rainfall simulator with evenly spaced 24 sprays was set up above the pervious pavement surface. The thesis presents design aspects of the laboratory scale pavement and the tests carried out in designing the pavement and the experimental procedure. The Green and Ampt model parameters to calculate infiltration were obtained from the laboratory test results from aggregate properties. Runoff results obtained from rainfall simulator tests were compared with the Green and Ampt infiltration model results to demonstrate that the Green and Ampt parameters could be successfully calculated from aggregate properties. The final infiltration rate and the cumulative infiltration volume of water were independent of the rainfall intensity once the surface is saturated. The model parameters were shown to be insensitive to the final infiltration capacity and to the total amount of infiltrated water. The Green and Ampt infiltration parameters are the most important parameters in designing pervious pavements using the PCSWMMPP model. The PCSWMMPP model is a Canadian model built specially for designing pervious pavements. This is independent of the type of sub-grade (sand or clay) determining whether the water is diverted to the urban drainage system (clay sub-grade) or deep percolation into the groundwater system (sand sub-grade). The percolation parameter in Darcy's law is important only if the infiltrated water recharges the groundwater. However, this parameter is also insensitive to the final discharge through the subgrade to the groundwater. The study concludes by presenting the design characteristics influencing runoff from a pervious pavement depending on the rainfall intensity, pavement structure and sub-grade material and a step-by step actions to follow in the design.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
17

Guimarães, Bruno Martini. « Influência da agitação de 4 cimentos com ultrassom na capacidade seladora, penetrabilidade dentinária e qualidade da obturação pela técnica da condensação lateral ativa ». Universidade de São Paulo, 2013. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/25/25147/tde-02092013-162144/.

Texte intégral
Résumé :
Avaliou-se a adaptação da obturação às paredes do canal, a penetrabilidade dos cimentos nos túbulos dentinários, a qualidade da obturação e a capacidade seladora utilizando-se quatro cimentos obturadores a base de resina epóxi (AH Plus, AcroSeal, AdSeal e Sealer 26), quando submetidos a agitação ultrassônica no momento da inserção do cimento. Foram utilizados 84 caninos humanos recém extraídos, unirradiculados e que foram divididos em dois grupos A e B (n=40), sendo que cada grupo foi dividido em quatro subgrupos de 10 dentes cada, conforme o cimento empregado: A1 e B1 - AH Plus, A2 e B2 Acroseal, A3 e B3 Adseal e A4 e B4 Sealer 26. O preparo biomecânico foi efetuado utilizando-se de instrumentação rotatória com sistema ProTaper, determinando um batente apical com o instrumento F5 (50.05) no comprimento real de trabalho. Foi realizada, em todos os dentes, a padronização do forame até o instrumento Protaper F3. Em seguida, os cimentos foram corados com a Rodamina B. Os canais foram então obturados por meio da técnica da condensação lateral, sendo os canais do grupo A previamente preenchidos pelos cimentos obturadores e submetidos à agitação ultrassônica enquanto que os do grupo B foram considerados como controle e não foram submetidos a agitação. Os dentes então foram submetidos ao teste de infiltração de fluídos após 7 e 30 dias de realizada a obturação. Após esse período, foram realizadas três secções transversais a 2, 4 e 6 mm do ápice e as imagens das secções foram obtidas em estereomicroscópio e microscopia a laser confocal. Para análise entre grupos, no período de 7 e 30 dias em relação ao teste de infiltração apical, foi selecionado o teste não-paramétrico de Kruskall-Wallis e Dunn (p<0.05). Para as demais análises, foi utilizado o teste não-paramétrico Mann Whitney e Wilcoxon. Os resultados indicaram que a agitação ultrassônica aumentou a infiltração apical de forma significante para o cimento AH Plus no período de 7 dias. No que diz respeito à penetração de cimento na dentina, houve um aumento significante para os cimentos AHPus, Acrosela e Sealer 26 no terço médio, e para o AH Plus e Sealer no terço cervical. Com relação às fendas, a agitação ultrassônica favoreceu menor presença desta para o AH Plus na porção apical, e para todos os cimentos na região média e cervical. Concluiu-se que a agitação ultrassônica não proporcionou melhorias no selamento apical e favoreceu maior penetração de cimento na dentina e menor presença de fendas na região média e cervical.
The aim of this study was to evaluate the adaptation of the filling of the canal walls, the penetration of cements in the dentinal tubules, the quality of the filling and sealing capacity utilizing four different epóxic based sealers (AH Plus, Acroseal, AdSeal and Sealer 26), when submitted to ultrasonic agitation at the time of the obturation. Eighty four extracted uniradicular human canines were utilized, and they were divided into two experimental groups A and B (n = 40), and each group was divided into four groups of 10 teeth each, in accordance with the cement used: A1 and B1 - AH Plus, A2 and B2 - Acroseal, A3 and B3-Adseal and A4 and B4 - Sealer 26. The biomechanical preparation was performed utilizing rotary instrumentation with theProTaper system, determining an apical stop with a F5 instrument (50.05) in the real working length. The standardization of the foramen was performed on all teeth until the Protaper F3 instrument. The cements were stained with Rhodamine B. Next the canals were filled by the lateral condensation technique. The canals of group A were previously filled by the sealers and submitted to ultrasonic agitation while those in Group B were considered as the controls and were not subjected to agitation. The teeth were then submitted to testing for leakage of fluids 7 and 30 days after the obturation. After this period, three transverse cross sections were performed at 2, 4 and 6 mm from the apex and the images of the sections were obtained in a stereomicroscope and confocal laser microscopy. For the analysis between the groups, in the period of 7 and 30 days, in relation to the apical leakage test, was selected the nonparametric Kruskal-Wallis and Dunn tests (p <0.05). For the other analyzes, the nonparametric Mann Whitney and Wilcoxon tests was used. The results indicated that the ultrasonic agitation significantly increased apical leakage for the AH Plus in the period of 7 days. With regard to the penetration of the cement into the dentin, there was a significant increase for the AHPus, Acroseal and Sealer 26 cements in the middle third, and the AH Plus and Sealer 26 in the cervical third when the ultrasonic agitation was performed. Regarding the cracks, the ultrasonic agitation favored a smaller presence for the AH Plus in the apical portion, and for all cements in the middle region and cervical. It was concluded that the ultrasonic agitation did not improve the apical seal and favored greater penetration of cement into the dentin and less presence of cracks in the middle and cervical region.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
18

Zambrana, Veroska Dueñas. « Análise numérica da influência de chuvas extremas na estabilidade de taludes ». Universidade de São Paulo, 2014. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/3/3145/tde-13082015-111647/.

Texte intégral
Résumé :
Escorregamentos de taludes no Sudeste do Brasil são causados principalmente, pelo efeito da água proveniente das chuvas. Nos últimos anos, vem se incrementando o número de desastres naturais, ao passo são registradas mudanças climáticas, que podem exercer influência na ocorrência de chuvas extremas. Muitas encostas permanecem grande parte do ano com o solo em estado não saturado, porém variações nas condições ambientais podem ocasionar mudanças bruscas da sucção, reduzindo ou até mesmo eliminando-a e gerando pressões neutras positivas. A dissertação apresenta, um estudo sobre a influência das chuvas, consideradas extremas, no processo de infiltração e de este nos eventos de escorregamentos, considerados catastróficos pela sua dimensão, e que causaram prejuízos ambientais, econômicos e sociais no Brasil. Para o estudo foram selecionados dois eventos de escorregamentos translacionais rasos relativamente típicos, considerados catastróficos, um deles aconteceu na região da Serra de Cubatão em janeiro do ano 1985, e o outro na Região Serrana do Rio de Janeiro em janeiro de 2011. Estes dois eventos apresentaram características de precipitações e mecanismos de escorregamentos próprios, que permitem ilustrar os diferentes mecanismos atuantes em cada caso.
Landslide in southeastern Brazil, are mainly caused by the effect of water from rainfall in infiltration process, in recent years has been increasing the number of natural disasters, while climate change that may exercising influence on the occurrence of extreme rainfall are recorded . Many slopes remain a large part of the year with unsaturated soil condition; however, changes in environmental conditions can cause sudden changes of suction, reducing or even deleting it and generate positive pore pressures. This dissertation presents a study about the influence of rainfall, considered extreme in the infiltration process and this one in the events regarded by their size of catastrophic landslides, which caused environmental, economic and social losses in Brazil. For the study were selected two events of shallow translational landslides relatively typical, considered catastrophic, one of them occurred in the Serra de Cubatão region on January 1985 and the other in the mountainous region of Rio de Janeiro on January 2011. Both events exhibit characteristics of rainfall and sliding mechanisms themselves, allowing illustrate the different mechanisms active in each case.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
19

Lemdani, Kathia. « Optimisation de la réponse immune après traitement locorégional de tumeurs colorectales murines ». Thesis, Université Paris-Saclay (ComUE), 2018. http://www.theses.fr/2018SACLS374.

Texte intégral
Résumé :
Les métastases hépatiques compliquent l'évolution de 50% des cancers colorectaux (CCR). Plus de la moitié des patients présentent une récidive à distance avec métastases occultes pour lesquelles une chirurgie peut être réalisée dans moins de 20% des cas. L'ablation par radiofréquence (RFA) induit une réponse lymphocytaire T qui n'est pas évaluée après une intervention chirurgicale seule. L'immunothérapie combinée à la RFA pourrait potentialiser cet effet conduisant à une réponse tumorale à distance. Nous proposons une approche qui combine la RFA avec hydrogel thermoreversible libérant des agents immunomodulateurs (GMCSF et BCG) sur le site du traitementPremièrement, nous nous sommes intéressés à la sélection et à la caractérisation de la formulation optimale d’hydrogel par des techniques physicochimiques. Les propriétés de l'hydrogel ont été étudiées par rhéologie et des tests de muco-adhésion ont été mis en place. Le temps de résidence de l'hydrogel et de la protéine dans la zone tumorale a été démontré par imagerie optique. De plus, la cinétique de libération et l'intégrité du GMCSF encapsulé ont été déterminées. Ensuite, nous avons démontré l’efficacité de l’association de la RFA avec le dépôt local de l’hydrogel immunomodulatuer sur un modèle murin de cancer colorectal. En effet, nous avons observé une survie améliorée des animaux et régression complète des tumeurs distantes chez les animaux traités par la combinaison complète. Cette réponse est caractérisée par un niveau élevé de sécrétion de cytokines pro-inflammatoires par les cellules T CD4 et TCD8 et une augmentation de l’infiltrat lymphocytaire dans les tumeurs. Ceci a permis d'envisager une association avec l'immunothérapie anti-PD1 dans le traitement de macrométastases échappant au traitement combiné RFA avec l’hydrogel immunomodulateur. En effet, l’immunothérapie dans le traitement du cancer colorectal métastatique présente une efficacité limitée chez les patients. Notre travail propose a démontré que l’efficacité de l’immunomodulation locale dans l’amélioration des réponses immunitaires dans le cancer colorectal. Ces résultats permettent de reconsidérer l’utilisation de l’immunothérapie chez les patients atteints de CCR métastatique non MSI
Liver metastases complicate the progression of 50% of colorectal cancers (CRC). More than half of the patients have recurrent remissions with occult metastases for which surgery can be performed in less than 20% of cases. Radiofrequency ablation (RFA) induces a T lymphocyte response that is not observed after surgery alone. Combined immunotherapy with RFA may potentiate this effect leading to a distant tumor response. We propose an approach that combines RFA with thermoreversible hydrogel releasing immunomodulatory agents (GMCSF and BCG) at the treatment site.First, we focused on the selection and characterization of the optimal hydrogel formulation by physicochemical techniques. The properties of the hydrogel were studied by rheology and mucoadhesion tests were set up. The residence time of the hydrogel and the protein in the tumor zone was demonstrated by optical imaging. In addition, the release kinetics and integrity of the encapsulated GMCSF were determined. Then, we demonstrated the effectiveness of the combination of RFA with the local deposition of the immunomodulatory hydrogel on a mouse model of colorectal cancer. Indeed, we observed improved survival of animals and complete regression of distant tumors the complete treatment group. This response is characterized by a high level of pro-inflammatory cytokine secreted by CD4 and TCD8 T cells and an increase Lymphocytes infiltrating tumors. The immune escape of large lesions was reversed by association with anti-PD1 immunotherapy Indeed, immunotherapy in the treatment of metastatic colorectal cancer has limited efficacy in patients. Our work has demonstrated the effectiveness of local immunomodulation in improving immune responses in colorectal cancer. These results make it possible to reconsider the use of immunotherapy in patients with non-MSI metastatic CRC
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
20

Alvarenga, Fábio Augusto De Santi [UNESP]. « Controle de qualidade em microfiltração marginal ». Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2011. http://hdl.handle.net/11449/101408.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2014-06-11T19:31:27Z (GMT). No. of bitstreams: 0 Previous issue date: 2011-07-20Bitstream added on 2014-06-13T18:42:03Z : No. of bitstreams: 1 alvarenga_fas_dr_arafo.pdf: 377423 bytes, checksum: a7234c966436d6d6884b3c3d929d03d0 (MD5)
Objetivo: O objetivo principal deste estudo foi verificar a reprodutibilidade e validade do diagnóstico de microinfiltração marginal visual e digital, estabelecendo, a priori, a resolução e magnificação mais indicadas para a modalidade digital. Métodos: Para o diagnóstico da microinfiltração marginal, os métodos utilizados foram o visual (estereomicroscópio) e o digital (Image Tool Software-ITS3.0), sendo as leituras realizadas por dois examinadores previamente calibrados. Foi estimada a concordância intra/interexaminador e foi estudada a validade da imagem digital para diagnóstico, tomando-se o esteremicroscópio como critério de validação. Para o uso da imagem digital, foram comparadas diferentes resoluções e magnificações. Resultados: A detecção da microinfiltração por meio digital (ITS3.0) deve ser feita na resolução 600 dpi, com diferença estatisticamente significativa entre as magnificações de 100%, 200%, 300% e 400% (H=13,34; p<0,05), sendo que as de 200% e de 300% apresentaram comportamento semelhante. Ambos os métodos visual e digital ofereceram altos níveis de reprodutibilidade intraobservador (visual: 1=0,87 e 2=0,76; digital: 1=0,99 e 2=0,99) e interobservador (visual: =0,84; =0,99). Tomando-se o estereomicroscópio como critério de validação, a acurácia do ITS3.0 foi verificada, com sensibilidade de 0,95 e especificidade de 0,92. Conclusões: Em relação à microinfiltração marginal: Ao se empregar o sistema digital ITS3.0, deve-se adotar as magnificações de 200% ou de 300% na resolução de 600 dpi. Os métodos de diagnóstico da microinfiltração marginal visual e digital mostraram-se reprodutíveis. Considerando o estereomicroscópio como critério de validação, o método digital ITS3.0 se mostrou sensível e específico
Objective: The main objective of this study was to evaluate the reproducibility and the accuracy of the marginal microleakage diagnosis, by means of visual and digital methods, establishing the ideal resolution and magnification for digital images. Methods: In relation to the marginal microleakage diagnosis, by means of visual (stereomicroscope) and digital (Image Tool Software-ITS3.0) methods, two observers previously calibrated did the diagnosis, independently. It was estimated the intra/interobserver agreement and it was studied the validity of the digital image (using the stereomicroscope as the validation criterion). Also, it was verified the ideal resolution and magnification for digital image diagnosis. Results: Using the Image Tool Software (ITS3.0), the magnification levels of 100%, 200%, 300%, and 400% showed to be different (H=13.34; p<0.05), and 200% and 300% were similar and are indicated to detect microleakage at 600 dpi. The visual method was reliable, with high levels of intraobserver agreement (1=0.87, and 2=0.76) as the interobserver agreement (=0.84); for ITS3.0, the intraobserver was almost perfect for both examiners (1=2=0.99) and so was the interobserver agreement value (=0.99). The accuracy of the ITS3.0 was verified, using the stereomicroscope as the validation criterion, with sensitivity of 0.95 and specificity of 0.92 Conclusions: In relation to microleakage, its detection by means of digital image (ITS3.0) showed that 200% and 300% magnification levels are indicated in the 600dpi resolution. The diagnosis of marginal microleakage using visual and digital methods presented high levels of intra- and interobserver agreement. Using the stereomicroscope as the validation criterion, digital diagnosis by ITS3.0 was sensitive and specific
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
21

Penteado, Ana Lucia Pontes. « Incidencia e desenvolvimento de Salmonella spp. e Listeria spp. em frutas de baixa acidez ». [s.n.], 2003. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/255124.

Texte intégral
Résumé :
Orientador: Mauro Faber de Freitas Leitão
Tese (doutorado) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia de Alimentos
Made available in DSpace on 2018-08-03T02:40:24Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Penteado_AnaLuciaPontes_D.pdf: 4593131 bytes, checksum: baf25430121a6f60780931013acb9f33 (MD5) Previous issue date: 2003
Resumo: Numa etapa inicial, foi estudada a incidência de Sa/monella spp. e Usteria spp. em superfície de frutas de baixa acidez (melão, melancia e mamão). De um total de 120 amostras de frutas, 42 foram analisadas simultaneamente por um método imunoenzimático (TECRA VIA) e outro clássico, de referência (BAM modificado) para Salmonella e por um método canadense "Health Protection Branch" e TECRA VIA para Lísteria. As 78 amostras de frutas restantes foram analisadas somente pelos métodos de cultura. Salmonella spp. não foi detectada em nenhuma das amostras analisadas pelos dois métodos utilizados, o mesmo ocorrendo em relação ao isolamento de L. monocytogenes. No entanto, Usteria innocua e Usteria grayii foram isoladas a partir de três amostras de melancia, L. ivanovii em cinco amostras de mamão e L. we/shimeri em uma amostra de melão, quando utilizado o método canadense "Health Protection Branch". Observou-se, também, que as amostras coletadas em feiras livres mostraram uma maior incidência de Usteria spp. quando comparadas com aquelas obtidas em centrais de abastecimento (CEASA). Numa segunda etapa do projeto, estudou-se a capacidade de multiplicação de Sa/monella Enteritidis e Usteria monocytogenes em polpas de frutas (mamão, melão e melancia) incubadas em diferentes condições de tempo e temperatura. Os respectivos tempos de geração (g) para Sa/mone//a Enteritidis, nas temperaturas de 10°C, 20 °C e 30°C foram de 7,31, 1,69 e 0,69 horas em melão de 7,47,1,60 e 0,51 horas em melancia e de 16,61,1,74 e 0,66 horas em mamão. Já para Usteria monocytogenes os tempos de geração em melão, melancia e mamão foram, respectivamente, de 7,12, 13,03 e 15,05 horas a 10°C; 1,74,2,17 e 6,42 horas a 20°C e 0,84, 1,00 e 1,16 horas a 30°C. Os resultados mostraram que tanto S. Enteritidis como L. monocytogenes podem multiplicar-se em frutas de baixa acidez e que a temperatura de 10°C, apesar de reduzir a velocidade de crescimento destes microrganismos não garante a inibição dos mesmos. Numa terceira etapa, estudou-se a possibilidade de infiltração de Salmonella Enteritidis sorotipo S 132 fluorescente em mangas após serem submetidas a tratamento hidrotérmico para eliminar larvas de moscas das frutas. Este estudo foi conduzido na Food and Drug Administration - FDAlUSA Os resultados evidenciaram, indiretamente, a capacidade de infiltração microbiana nas frutas, utilizando-se o corante "Brilliant blue FCF/Sigma", que foi detectada em 67% das frutas submetidas ao tratamento; nos ensaios efetuados diretamente com Salmonella Enteritidis fluorescente os níveis de infiltração foram elevados, de 87%, tanto para mangas verdes como maduras. Constatou-se, também, que a infiltração da bactéria foi muito mais acentuada na região do cálice da manga do que na sua porção lateral ou na base
Abstract: In the first part of the project, the incidence of Salmonella spp. and Listeria spp. on the surface of low acid fruits (melon, watermelon and papaya) was studied. From the total of 120 fruit samples 42 were simultaneously analyzed by the TECRA Visual Immunoassay (TECRA VIA) and the modified BAM for Salmonella and by the Health Protection Branch, Canada, and TECRA VIA for Listeria; the remaining 78 fruit samples were analyzed only by the cultural procedures. Salmonella spp. was absent in ali the samples analyzed using both methods as was L. monocytogenes. However, L. innocua and L. grayii were detected in watermelon samples, L. ivanovii in papaya samples and L. welshimeri in melon .samples when using the Health Protection Branch method. It was also observed that the samples collected in street markets showed a higher incidence of Usteria spp. when compared to those collected in wholesale markets. In the second part of the project, the ability of Salmonella Enteritidis and Listeria monocytogenes to grow in fruit pulp (melon, watermelon and papaya) incubated under different conditions of time and temperature, was studied. The generation times (g) for S. Enteritidis in melon at 10°C, 20 °C and 30°C were 7.31, 1.69 and 0.69 h respectively; for watermelon 7.47, 1.60 and 0.51 h respedively and for papaya 16.61, 1.74 and 0.66 h respectively. For L. monocytogenes the generation times for melon, watermelon and papaya were 7.12, 13.03 and 15.05 h at 10°C respectívely, 1.74,2.17 and 6.42 h at 20°C and 0.84,1.00 and 1.16 h at 30°C. The results showed that both S. Enteritidis and L. monocytogens could grow in low acid fruits and that a temperature of 10°C, although capable of reducing the rate of growth of these microorganisms, could not guarantee their inhibition. In the third part of this project the possibility of the infiltration of S. Enteritidis into mangoes (after being submitted to hot water treatment to eliminate fly larvae), was studied. This project was carried out at the Food and Drug Administration-FDA in the USA Using a dye (Brilliant blue FCF/Sigma), the results showed the ability of the microorganism to infiltrate the mangoes, which was detected in 67% of the fruits submitted to the treatment. In the experiments performed directly with S. Enteritidis fluorescent serotype S 132, the infiltration levels were higher (87%) both for green and early-ripened mangoes. It was also observed that bacterial infiltration was more evident in the stem portion when compared to the bottom and middle portions
Doutorado
Doutor em Tecnologia de Alimentos
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
22

Cunha, Alessandra Troleis da. « Estimativa experimental da taxa de recarga na zona de afloramento do Aqüífero Guarani, para a região de São Carlos - SP ». Universidade de São Paulo, 2003. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/18/18138/tde-18102016-143331/.

Texte intégral
Résumé :
A engenharia hidrológica visa quantificar os parâmetros que envolvem um balanço híbrido. Nesse domínio, a avaliação da taxa de recarga de aqüíferos subterrâneos torna-se relevante, devido ao uso indiscriminado desse recurso híbrido. Com o auxílio de um lisímetro e a aplicação de conceitos teóricos da infiltração, estimou-se a taxa de recarga potencial do Aqüífero Guarani para a região de São Carlos. O lisímetro, instalado na Estação Hidrometereológica do CRHEA, possui uma área de exposição de 3,6 m2 e profundidade de 1,50 m. Para a coleta do volume infiltrado utilizou-se um sistema de drenagem, com destino em um tanque coletor graduado. O lisímetro foi preenchido com solo da zona de afloramento do Aqüífero Guarani (solo arenoso). Houve monitoramento de umidade do solo, dentro do lisímetro e em campo aberto, nas proximidades do local de retirada do solo. Coletaram-se dados de infiltração no período de janeiro de 2002 a janeiro de 2003. A taxa de recarga direta potencial foi estimada em 55,6% da precipitação, para o período em estudo. Análises do comportamento da água no solo demonstraram que a recarga em aqüíferos subterrâneos ocorre somente em períodos de chuva (novembro a março). Para o período seco (abril a outubro) as precipitações esparsas não são suficientes para suprir a deficiência de umidade do solo. O trabalho permitiu, ainda, concluir que os métodos teóricos para estimar evapotranspiração potencial não são adequados em regiões caracterizadas por períodos secos e chuvosos.
Hydrologic Engineering quantifies the parameters involving water balance. Thus, the evaluation of aquifers recharge rates is considered a relevant matter due to the uncontrolled use of this type of water resource. The potential recharge rate of Guarani Aquifer for São Carlos area was estimated based on data measured on lysimeter and through the analysis of theoretical infiltration concepts. The lysimeter, assembled at the Hydrometereological Station of CRHEA, is 1.50 m deep and has 3.6 m2 of exposure area. A drainage was used to collect the infiltrated volume, leading it to a graduate collection tank. The lysimeter was filled with soil from the recharge zone of Guarani Aquifer (sandy soil). Soil humidity was monitored inside the lysimeter and at open field, around the area from where the soil was extracted. Infiltration data was recorded between January 2002 and January 2003. Potential direct recharge rate was calculated to 55.6% of the precipitation, for the studied period. Analyses of water behavior in the soil have shown that aquifers recharge occurs only in rainy periods (from november to march). Throughout the droughts (from april to october), sparse precipitations are not enough to compensate the humidity deficiency in the soil. It was also possible to conclude that the theoretical methods for estimation of potential evapotranspiration are not suitable for regions characterized by droughts and rainy periods.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
23

Jiang, Yan [Verfasser]. « Growth and thermal stability of V-Al-C thin films and infiltration and oxidation resistance of Al2O3 infiltrated iron foam / Yan Jiang ». Aachen : Hochschulbibliothek der Rheinisch-Westfälischen Technischen Hochschule Aachen, 2013. http://d-nb.info/1037015444/34.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
24

Cadore, Regina Cera. « CRITÉRIOS DE DIMENSIONAMENTO DE BIORRETENÇÕES ». Universidade Federal de Santa Maria, 2016. http://repositorio.ufsm.br/handle/1/7917.

Texte intégral
Résumé :
The search for solutions in stormwater management has been a constant in human history. Being a well discussed topic nowadays, public agencies seek for quick solutions in order to minimize the catastrophes caused by floods in result to rapid and disorganized urbanization. Thus, the search for solutions in stormwater management is necessary for maintaining the quality of life, the environment and especially the preservation of the hydrological cycle. Furthermore, infiltration alternatives such as bioretention, trenches and swales have been shown as feasible and well accepted options because they minimize the negative effects of urbanization seeking to restore the natural water cycle. In Brazil, there are few studies focused on design criteria, operation and service-life of these structures, which are important data for the scale of a bioretention otherwise, would be leading to an oversized, costly and underused construction. The main purpose of this study is to analyze the sizing criteria for bioretention systems proposing suggestions for its implementation in the geomorphological conditions of the Santa Maria / RS region. The research evaluates the infiltration structure built in 2010 at the Universidade Federal de Santa Maria (UFSM). The performance of two sizing methodologies was analyzed and the dimensions were compared to the dimensions of the structure implemented at UFSM. The methodology consists of collecting infiltration data from infiltration tests recommended by NBR 13969/97, with some modifications in order to simulate a real event, data of monitoring bioretention at UFSM from 2011 to 2013, and data obtained in the stress test applied to the structure in December 2015. From these data, Horton infiltration curves for the average conditions were adjusted and inserted into the concept of unit infiltration rate (mm.h-1.m-2).The sizing was based on the analyzed methodologies (Curve-Envelope Method and LID method), after the results were compared to the actual behavior of the real structure suggesting adjustments. The results of this study indicate that the methodologies analyzes oversize the bioretention structure. From the analysis of the built bioretention behavior history it can be concluded that despite having smaller dimensions than those obtained through other methodologies sizing, it is effective to storage the drained volume. Therefore, it is clear that the lateral area and the hydrostatic pressure are important to the functioning of the structure, but also the soil-plant relationship, with the creation of preferential paths that end up improving infiltration over the service-life. Further studies are recommended in order to incorporate these items in sizing methodologies, and monitoring of similar structures in order to determine whether the behavior presented by the bioretention is default or an exception.
A procura por alternativas de manejo de águas pluviais sempre foi uma constante na história da Humanidade. Atualmente tem gerado muitos debates, agentes públicos procuram soluções rápidas no intuito de amenizar as constantes catástrofes em decorrências das enchentes e inundações, fruto de uma urbanização acelerada e desorganizada. A busca por inovações se faz necessária para a manutenção da qualidade de vida, do meio ambiente e principalmente pela preservação do ciclo hidrológico. Alternativas de infiltração como biorretenções, trincheiras e valas de infiltração tem se mostrado como opções viáveis e de aprovação geral porque amenizam os efeitos negativos da urbanização buscando restaurar o ciclo hidrológico natural. No Brasil, ainda são poucos os estudos voltados aos critérios de dimensionamento, funcionamento e vida útil das referidas estruturas, que são dados importantes para o profissional dimensionar uma biorretenção, caso contrário, estaria levando a construção de obras superdimensionadas, onerosas e subutilizadas. O objetivo deste trabalho é analisar os critérios de técnicas de dimensionamentos para sistemas de biorretenção e propor sugestões para sua aplicação nas condições geomorfológicas da região de Santa Maria/RS. A pesquisa teve como base a estrutura de infiltração construída, em 2010, na Universidade Federal de Santa Maria. E neste estudo, buscou-se analisar o desempenho de duas metodologias de dimensionamento comparando as dimensões com a estrutura implementada na UFSM. A metodologia utilizada consistiu na coleta de dados de infiltração a partir de: ensaios de infiltração recomendados pela NBR 13969/97, com algumas modificações visando simular um evento real; de dados coletados no monitoramento da biorretenção da UFSM no período de 2011 a 2013 e dados obtidos no Teste de estresse aplicado na estrutura em dezembro de 2015. A partir desses dados, ajustou-se as curvas de infiltração de Horton para as condições médias e inseriu-se o conceito de taxa de infiltração unitária (mm.h-1.m-2). Procedeu-se ao dimensionamento através das metodologias analisadas (Método da Curva-Envelope e Método do LID), após foram analisados os resultados dos dimensionamentos com o comportamento real da estrutura construída no campus Sede da UFSM sugerindo ajustes. Com base nos resultados obtidos neste estudo, os dimensionamentos apresentaram dimensões maiores do que o existente, porém, na análise do histórico da biorretenção construída indica que ela está funcionando perfeitamente no quesito armazenamento. Assim, consta-se a importância da área lateral e da pressão hidrostática no funcionamento da estrutura, como também, a relação solo-planta, com a criação de caminhos preferencias, que acabam melhorando a infiltração ao longo da vida útil. Sendo recomendados novos estudos com o objetivo de incorporar estes itens nas metodologias de dimensionamento, e monitoramento de estruturas semelhantes afim de verificar se o comportamento aqui encontrado é o padrão ou uma exceção.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
25

Chimbida, Janete Terezinha. « Estudo da condutividade hidráulica e do potencial de lixiviação de fósforo em colunas de solo compactado ». Universidade Estadual do Oeste do Parana, 2006. http://tede.unioeste.br:8080/tede/handle/tede/325.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2017-05-12T14:48:03Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Janete Terezinha Chimbida.pdf: 933108 bytes, checksum: 8674521518101715064fb24da02f65dd (MD5) Previous issue date: 2006-05-29
Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico
To present research it was developed in the Universidade Estadual do Oeste do Paraná -UNIOESTE, using the Laboratório de Geotecnia for assembly of the experiment and the Laboratório de Saneamento for chemical analyses. The coming of the processes liquid and solid residues and activities agro industries have as characteristic common to high nutrients load, above all Nitrogen and Phosphorous. When these materials are disposed in a of wastes contention system without correct impermeabilization it can happen the contamination of the groundwater. The objective of this work is to verify the quality of typical distroferric Red Oxisol, of wide regional occurrence, compacted in what it says respect to the permeability; the lixiviation potential of the phosphate; accumulation of the phosphate in the soil and the alterations happened in the soil matrix after the percolation of the swine effluent. The experiment was driven in laboratory scale, being set up a total of 27 columns of PVC tubes, of 1,15m of length and 0,10m of diameter, being in the compacted base 0,03m of soil in three moisture contents (28, 32 and 36%) and applied gross swine effluent (E1), diluted swine effluent (E2) and distilled water (E3), making three repetitions, percolating for at the most 15 days or 8 times the total volume of pores (VP), picking up samples of 25 mL, evaluating the pH, CE and phosphate. Then the columns were dismounted, removing the hydraulic load and dividing the soil in three increments: 0 to -1 cm, -1 at -2 cm and -2 to -3 cm. Discarded the middle increment. It was conduced the analysis of the content organic matter (MO), total and uptake of phosphorous, it was also determined the pH, the zero point charge (ZPC) and the surface potential. The results showed reduction in the permeability with the application of swine effluent to at levels that indicate a possible colmatation; the measures of electric conductivity (CE) were smaller than the initials in the effluents, and the retention of particles was shown with an decrease in the soil surface potential; as the percolation of the phosphate, it was minimum and it happened in the treatments with the soil was not appropriately compacted. The soil analysis showed that the phosphate was retained in the superior increment.
A presente pesquisa foi desenvolvida na Universidade Estadual do Oeste do Paraná UNIOESTE Campus de Cascavel, utilizando o Laboratório de Geotecnia para a montagem do experimento e o Laboratório de Saneamento para a realização das análises químicas. Os resíduos líquidos e sólidos provenientes dos processos e atividades agroindustriais têm como característica comum a alta carga de nutrientes, sobretudo Nitrogênio e Fósforo. Quando esses materiais são dispostos em um sistema de contenção de rejeitos, sem a correta impermeabilização, pode ocorrer a contaminação das águas subterrâneas. O objetivo deste trabalho foi verificar a qualidade do Latossolo Vermelho distroférrico típico, de larga ocorrência regional, compactado, em relação à permeabilidade; ao potencial de lixiviação do fosfato; à acumulação do fosfato no solo e às alterações ocorridas na matriz do solo, após a percolação do efluente de suíno. O experimento foi conduzido em escala de laboratório, montando-se um total de 27 colunas de tubos de PVC, de 1,15 m de comprimento e 0,10 m de diâmetro, compactado na base 0,03 m de solo em três teores de umidade (28, 32 e 36%) e aplicado efluente de suíno bruto (E1), efluente de suíno diluído (E2) e água destilada (E3), com três repetições. Deixou-se percolar por no máximo 15 dias ou 8 vezes o volume total de poros (VP), recolhendo-se amostras de 25 mL, para avaliação do pH, da condutividade elétrica (CE) e da concentração de fosfato. Em seguida, as colunas foram desmontadas, removendo-se a carga hidráulica e dividindo-se o solo em três incrementos: 0 a 1 cm, -1 a 2 cm e 2 a 3 cm. Nos incrementos superior e inferior, realizou-se a análise do teor de matéria orgânica (MO), fósforo total e fósforo assimilável e determinou-se o pH, o ponto de carga zero (PCZ) e o potencial elétrico de superfície, sendo que o incremento do meio foi descartado. Os resultados mostraram redução na permeabilidade com a aplicação de efluente de suíno a níveis que indicam uma possível colmatação; as medidas de condutividade elétrica (CE) foram menores que as iniciais nos efluentes. Verificou-se a retenção de partículas com um decréscimo no potencial de superfície no solo; quanto à percolação do fosfato, foi mínima e ocorreu nos tratamentos em que o solo não foi compactado adequadamente. A análise de solo mostrou que o fosfato ficou retido no incremento superior.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
26

Toyama, Dominique Yukie [UNESP]. « Efeito da bioinspiração e infiltração de zircônia por sílica nas propriedades mecânicas de bicamadas cerâmicas ». Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2017. http://hdl.handle.net/11449/149755.

Texte intégral
Résumé :
Submitted by Dominique Yukie Toyama null (dominique.toyama@gmail.com) on 2017-03-05T17:10:56Z No. of bitstreams: 1 Dissertação Dominique Toyama v2.pdf: 2694471 bytes, checksum: 46622aaa3d27a2c4661becae14cbed29 (MD5)
Rejected by Juliano Benedito Ferreira (julianoferreira@reitoria.unesp.br), reason: Solicitamos que realize uma nova submissão seguindo as orientações abaixo: No campo “Versão a ser disponibilizada online imediatamente” foi informado que seria disponibilizado o texto completo porém no campo “Data para a disponibilização do texto completo” foi informado que o texto completo deverá ser disponibilizado apenas 6 meses após a defesa. Caso opte pela disponibilização do texto completo apenas 6 meses após a defesa selecione no campo “Versão a ser disponibilizada online imediatamente” a opção “Texto parcial”. Esta opção é utilizada caso você tenha planos de publicar seu trabalho em periódicos científicos ou em formato de livro, por exemplo e fará com que apenas as páginas pré-textuais, introdução, considerações e referências sejam disponibilizadas. Se optar por disponibilizar o texto completo de seu trabalho imediatamente selecione no campo “Data para a disponibilização do texto completo” a opção “Não se aplica (texto completo)”. Isso fará com que seu trabalho seja disponibilizado na íntegra no Repositório Institucional UNESP. Por favor, corrija esta informação realizando uma nova submissão. Agradecemos a compreensão. on 2017-03-09T14:01:43Z (GMT)
Submitted by Dominique Yukie Toyama null (dominique.toyama@gmail.com) on 2017-03-10T18:49:30Z No. of bitstreams: 1 Repositório.pdf: 9462693 bytes, checksum: b3c5b554b9ad7e33181206e7a901f8e6 (MD5)
Approved for entry into archive by LUIZA DE MENEZES ROMANETTO (luizamenezes@reitoria.unesp.br) on 2017-03-16T19:50:08Z (GMT) No. of bitstreams: 1 toyama_dy_me_sjc.pdf: 9462693 bytes, checksum: b3c5b554b9ad7e33181206e7a901f8e6 (MD5)
Made available in DSpace on 2017-03-16T19:50:08Z (GMT). No. of bitstreams: 1 toyama_dy_me_sjc.pdf: 9462693 bytes, checksum: b3c5b554b9ad7e33181206e7a901f8e6 (MD5) Previous issue date: 2017-01-30
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Neste trabalho avaliou-se o comportamento mecânico e a homogeneidade estrutural de bilaminados cerâmicos com configuração convencional (compressão da zircônia) e bioinspirada (tração da zircônia) com e sem infiltração de sílica. Além disso, determinou-se a distribuição de tensões utilizando a análise de elementos finitos, e avaliou-se o modo de falha e o mecanismo de adesão da interface porcelana/zircônia. Amostras bilaminadas foram confeccionadas com Y-TZP e cerâmica injetável e divididos em 4 grupos (n=30): zircônia sob compressão (T), zircônia infiltrada sob compressão (I), zircônia sob tração (B) e zircônia infiltrada sob tração (BI); para teste da resistência à flexão biaxial. A infiltração por sílica ocorreu pelo método sol-gel. Os dados (MPa) do ensaio mecânico foram avaliados com análise de Weibull (IC 95 %). Análise de elementos finitos utilizou o critério de tensão máxima principal para avaliar a distribuição de tensões nos modelos e seus resultados foram apresentados em forma de figuras e gráficos da tensão máxima principal (TMP). A camada de infiltração foi caracterizada usando DRX e microscopia (MEV, MEV-FEG e EDS). O comportamento da interface foi analisado usando resistência ao risco e dureza. O grupo mais homogêneo estruturalmente foi o BI (m= 9,59). A concentração de tensão na cerâmica feldspática foi menor nos grupos bioinspirados. Houve formação de silicato de zircônia na superfície dos discos de zircônia infiltrados e preenchimento de defeitos superficiais e internos. A zircônia tradicional teve desempenho melhor do que a zircônia infiltrada no teste de resistência ao risco. A endentação interfacial mostrou que o elo mais fraco do conjunto é a cerâmica feldspática. Conclui-se que para melhorar o desempenho de bilaminados é preciso melhorar o material de recobrimento e não a adesão entre os materiais.
This study analyzed the mechanical behavior of bilayers using conventional arrangement (leucite ceramic under traction) and a bioinspired arrangement (zirconia under traction) with or without sol-gel silica infiltration, analyze stress distribution using FEA, characterize infiltration layer and observe interfacial behavior. 120 bilayered specimens were produced for biaxial flexural strength testing using Y-TZP and pressed ceramic and divided into 4 groups (n=30): zirconia under compression (T), infiltrated zirconia under compression (I), zirconia under traction (B) and infiltrated zirconia under traction (BI). The zirconia was infiltrated using sol-gel method. The results for the biaxial flexural strength (MPa) were analyzed using Weibull analysis (CI 95 %). Stress distribution within the models were examined using maximum principal stress and the results were presented as graphs and figures. The infiltration layer was characterized using XRD and microscopy (SEM, FEG-SEM and EDS). The interfacial behavior was analyzed using scratch test and micro-hardness indentation. The BI group was the most reliable (m=9.59). The stress distribution in the feldspar ceramic was better for the bioinspired groups. The infiltrated zirconia discs presented zirconia silicate formation on the surface and plugged internal flaws. The traditional zirconia had a better scratch performance compared to the infiltrated zirconia. The interfacial indentation showed that the weakest link of the set is the feldspar ceramic. To improve the performance of bilayers, a better coverage material is needed rather than an improvement in adhesion.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
27

Sanchez, Puetate Cristian Fernando. « Efeitos das estratégias adesivas sobre a adaptação marginal de dois tipos de selamento da dentina do acesso da cavidade endodôntica / ». Araraquara, 2018. http://hdl.handle.net/11449/153414.

Texte intégral
Résumé :
Orientador: Milton Carlos Kuga
Resumo: O selamento dentinário na câmara pulpar é frequentemente executado após o tratamento endodôntico, o qual é chamado de selamento endodôntico tardio (SET). A irrigação com Hipoclorito de Sódio (NaOCl) tem mostrado uma redução na resistência de união entre o dente e a resina. Porém, uma nova técnica denominada Selamento Endodôntico Imediato (SEI) tem sido proposta. O objetivo deste estudo foi comparar a eficácia da técnica do SEI, avaliando a adaptação interna de vários sistemas adesivos na dentina. Para isso 48 molares humanos foram instrumentados e distribuídos em seis grupos (n = 8), de acordo com o tipo de sistema adesivo utilizado e o momento de execução do SEI sendo esse antes da execução do tratamento endodôntico e SET após o tratamento endodôntico. Nos grupos G1-SBM- SEI / G4-SBM-SET foi utilizado um sistema adesivo "condiciona-e-lava" de três passos (Adper Scotchbond Multi-Purpose-SBM; 3M ESPE, St. Paul, MN, EUA), nos grupos G2-CF-SEI / G5-CF-SET sistema adesivo autocondicionante de dois passos (Clearfil SE Bond-CF; Kuraray, Osaka, Japão) e nos grupos G3-SBU-SEI / G6-SBU- SET) sistema adesivo autocondicionante de passo único (Scotchbond Universal- SBU; 3M ESPE, St. Paul, MN, EUA). Os dados obtidos na mensuração da penetrabilidade dos sistemas adesivos na dentina, por meio de microscopia confocal a laser, foram inicialmente submetidos ao teste de Shapiro-Wilk e, na sequência, aos testes de ANOVA e Tukey (P = 0.05). Por outro lado, os d... (Resumo completo, clicar acesso eletrônico abaixo)
Abstract: The dentin sealing in the pulp chamber is often performed after the endodontic treatment, which is called late endodontic sealing (SET). Irrigation with sodium hypochlorite (NaOCl) has shown a reduction in bond strength between tooth and resin. However, a new technique called Immediate Endodontic Sealing (SEI) has been proposed. The objective of this study was to compare the efficacy of the SEI technique by evaluating the internal adaptation of several dentin adhesive systems. For this purpose 48 human molars were instrumented and distributed in six groups (n = 8), according to the type of adhesive system used and the moment of execution of the SEI, before the endodontic treatment and SET after the endodontic treatment. In the G1-SBM-SEI / G4-SBM-SET groups a conventional three-step adhesive system (Adper Scotchbond Multi-Purpose-SBM; 3M ESPE, St. Paul, MN, USA) was used. In groups G2-CF-SEI / G5-CF-SET was used as a self-etch adhesive system (Clearfil SE Bond-CF; Kuraray, Osaka, Japan) and G3-SBU-SEI / G6-SBU-SET groups was used a single-step self-etch adhesive system (Scotchbond Universal-SBU; 3M ESPE, St Paul, MN, USA).The data obtained in the measurement of the penetrability of dentin adhesive systems by laser confocal microscopy were initially submitted to the Shapiro-Wilk test and then to the ANOVA and Tukey tests (P = 0.05). On the other hand, the data obtained in the analysis of the scores attributed to the continuity of the hybrid layer were submitted to the Kruskal ... (Complete abstract click electronic access below)
Mestre
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
28

Pereira, Débora. « Clínica de animais de companhia : doença inflamatória intestinal felina ». Master's thesis, Universidade de Évora, 2014. http://hdl.handle.net/10174/12184.

Texte intégral
Résumé :
O presente relatório de estágio foi desenvolvido com base no estágio efetuado no período de Agosto a Dezembro de 2011, no âmbito do estágio curricular final do Mestrado Integrado em Medicina Veterinária, no Hospital Veterinario Universitario Rof Codina, em Lugo, Espanha, e na Clínica Veterinária do Vale do Couto, Lda, nas Caldas da Rainha, Portugal. O relatório divide-se na descrição das atividades médico-veterinárias desenvolvidas ao longo do estágio e na revisão bibliográfica sobre Doença Inflamatória Intestinal Felina. A revisão bibliográfica é seguida do relato e discussão de um caso clínico acompanhado na Clínica Veterinária do Vale do Couto, acerca da doença retratada. A Doença Inflamatória Intestinal (DII) é caracterizada pela cronicidade dos sinais clínicos gastrointestinais de origem idiopática, e pela infiltração inflamatória da mucosa do intestino delgado e/ou grosso. É um dos distúrbios gastrointestinais mais comuns em felinos e o diagnóstico mais frequente em gatos com perda de peso crónica e sinais gastrointestinais; Abstract: Feline Inflammatory Bowel Disease This report was developed after an internship completed during the period of August until December 2011, within the ambit of the Integrated Masters in Veterinary Medicine. The internship took place at the Hospital Veterinarian University Rof Codina (HVU-RC) of the University of Santiago de Compostela, in Lugo, Spain, and at the Veterinary Clinic Vale do Couto, Lds, in Caldas da Rainha, Portugal. The report includes a description of the veterinary clinical activities performed throughout the internship and the literature review of Feline Inflammatory Bowel Disease. The literature review is followed by the presentation and the discussion of a clinical case of Feline Inflammatory Bowel Disease that was followed in the Veterinary Clinic of Vale do Couto. The Inflammatory Bowel Disease (IBD) is characterized by chronic gastrointestinal clinical signs of idiopathic origin, and inflammatory infiltration of the mucosa of small and/or large intestinal mucosa. It is one of the most common gastrointestinal disorders of cats and a major diagnosis in cats presented with chronic weight loss and gastrointestinal signs.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
29

Tecedor, Natália. « Monitoramento e modelagem hidrológica de plano de infiltração construído em escala real ». Universidade Federal de São Carlos, 2014. https://repositorio.ufscar.br/handle/ufscar/4387.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2016-06-02T20:00:58Z (GMT). No. of bitstreams: 1 6136.pdf: 3443020 bytes, checksum: feb298e7c274674761f1e599b43ba7df (MD5) Previous issue date: 2014-06-10
Financiadora de Estudos e Projetos
The intense urbanization generated from twentieth century and the emergence of large urban centers brought about a considerable change in the use and occupation of land ; this became very waterproof resulting in increased runoff . Problems resulting from the growth of this flow we mention floods , climate change , interference in the hydrological cycle and water balance . This problem , with the passage of time has been improving sustainable urban drainage analyzing the control flow that has to be done at source infiltration , percolation and storage . The importance of this work is to know the compensatory techniques so that they can be applied in the UFSCAR campus - São Carlos - SP . This study aimed to design, build , monitor and model a plan of infiltration, built in real scale, for stormwater management of the building with an area of 3001.3 m². The funds came from Project MCT / FINEP / Action Cross Environmental and Housing 07 /2009 Drainage - MAPLU2 - . Stormwater Management Urban 2 The soil characterization was performed considering their fitness levels , grain size, permeability, degree of compaction and profile this soil. The lifting of water infiltration into the soil testing was conducted with double ring . There was an technical compensatory plan infiltration met the six physical aspects , three urban and infrastructure aspects , environmental aspects and two health and two socioeconomic aspects . The method adopted for the design was the envelope -curve , using a return period of 10 years. Through electronic equipment and measurements of precipitation 32 actual rainfall events were monitored . In this period there were no leakage of the infiltration plan representing these events , an efficiency of 100 % in reducing runoff volume. The modeling technique was using the method of PULS . This model however was considered difficult to apply this technique , that due to uncertainties regarding the areas of infiltration by high initial infiltration capacity of the soil and the fact that the water has preferred areas in infiltration plan.
A intensa urbanização gerada a partir do século XX e o surgimento dos grandes centros urbanos ocasionou uma considerável mudança no uso e ocupação do solo; este passou a ser muito impermeabilizado resultando um aumento do escoamento superficial. Entre os problemas decorrentes do crescimento desse escoamento podemos citar as inundações, alterações climáticas, interferência no ciclo hidrológico e balanço hídrico. Desta problemática, com o decorrer do tempo foi-se aprimorando a drenagem urbana sustentável analisando que o controle desse escoamento tem que ser feito na fonte com infiltração, percolação e armazenamento. A importância deste trabalho é de conhecer as técnicas compensatórias para que estas possam ser aplicadas no campus da UFSCar - São Carlos - SP. Objetivou-se projetar, construir, monitorar e modelar um plano de infiltração, construído em escala real, para manejo de águas pluviais do prédio com área de 3.001,3 m². Os recursos vieram do Projeto MCT/FINEP/Ação Transversal Saneamento Ambiental e Habitação 07/2009 MAPLU2 Manejo de Águas Pluviais Urbanas 2. A caracterização do solo foi realizada considerando-se seus índices físicos, granulometria, permeabilidade, grau de compactação e perfil desse solo. O levantamento da infiltração da água no solo realizouse com ensaios de duplo anel. Verificou-se se técnica compensatória plano de infiltração atendia aos seis aspectos físicos, três aspectos urbanísticos e de infraestrutura, dois aspectos sanitários e ambientais e dois aspectos socioeconômicos. O método adotado para o dimensionamento foi o da curva-envelope, utilizando um período de retorno de 10 anos. Através de equipamentos eletrônicos e de medidas das precipitações foram monitorados 32 eventos de chuvas reais. Neste período não ocorreu nenhum extravasamento do plano de infiltração representando, nesses eventos, uma eficiência de 100% na redução do volume escoado. A modelagem da técnica foi utilizando-se o método de PULS. Esse modelo entretanto foi considerado difícil de ser aplicado nesta técnica, isto devido as incertezas em relação as áreas de infiltração pela alta capacidade de infiltração inicial do solo e ao fato da água ter áreas preferenciais no plano de infiltração.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
30

Lima, Valter Cleber Guedes da Rocha. « Análise experimental e numérica de trincheiras de infiltração em meio não saturado ». Universidade de São Paulo, 2009. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/18/18138/tde-24062009-081439/.

Texte intégral
Résumé :
Este trabalho tem como objetivos avaliar, para eventos de chuvas simuladas, o comportamento hidráulico de uma trincheira de infiltração experimental instalada na EESC/USP e propor uma nova metodologia de dimensionamento para trincheiras de infiltração. Para realizar a avaliação, foram conduzidos ensaios experimentais para determinar o volume infiltrado, sendo este calculado pela diferença entre o volume de entrada, medido através de vertedor triangular, e o volume armazenado na trincheira, medido a partir de medidor de nível. Em relação à nova metodologia de dimensionamento, esta foi proposta com base no modelo de Green-Ampt adaptado ao processo de infiltração horizontal. Os parâmetros de entrada do modelo: umidade, potencial matricial e condutividade hidráulica saturada, foram determinados, respectivamente, através de sondas que utilizam a Reflectometria no Domínio do Tempo (TDR), por curvas de retenção determinadas em laboratório pela técnica do papel filtro e câmara de Richards e por ensaio laboratorial com permeâmetro de carga constante. As curvas de retenção além de serem determinadas por dois métodos laboratoriais também foram avaliadas em função da distribuição uni e bimodal do tamanho médio dos poros. Para isto, utilizou-se a tomografia computadorizada para analisar o comportamento dos poros no solo estudado. O solo onde foi instalada a trincheira constitui-se de areia média a fina argilosa e apresenta a condutividade hidráulica saturada em torno de 9,06.\'10 POT.-6\' m/s. A câmara de Richards foi o método de determinação da curva de retenção que melhor caracterizou o solo quanto à sua porosidade. Os resultados demonstraram que a trincheira de infiltração é eficiente, controlando 100% do volume escoado, mesmo para chuvas com intensidades superiores aos projetos de microdrenagem. Verificou-se também que o modelo de Green-Ampt se ajusta bem ao processo de infiltração horizontal e que a metodologia de dimensionamento proposta contribui de forma eficiente e economicamente eficaz para o dimensionamento de dispositivos de infiltração.
This work assessed the hydraulic behavior of a experimental infiltration trench built at the EESC/USP and proposed a new sizing methodology for infiltration trench, for simulated events. In order to evaluate the hydraulic behavior experimental tests were taken to determine the infiltrated volume. The infiltrated volume was calculated through the difference between the entry volume, obtained by triangular weir, and the volume stored in the trench, determined by level meter. The sizing methodology proposed was based on Green-Ampt model adapted to horizontal infiltration process. The model parameters: water content, pressure head and saturated hydraulic conductivity were determined by Time Domain Reflectometer, retention curve and constant head permeameter, respectively. Retention curves were determined applying two laboratorial methods: Richards camara and filter-paper method, and were evaluate by the unimodal and bimodal distributions of the medium size of the pores. Tomography computerized was used to analyze the behavior of the soil pores. Infiltration trench was installed in a sand soil which presents the saturated hydraulic conductivity around 9,06.\'10 POT.-6\' m/s. The Richards\'s camera was the method that better represented the soil porosity. The results proved the efficiency of the infiltration trench, which controlled 100% of the runoff, even for events with intensities greater than drainage systems design storms. It was also verified that Green-Ampt model has good adjustments to horizontal infiltration process and the sizing methodology proposed is efficient for sizing of infiltration dispositive.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
31

Costa, Carina Gisele. « "Comparação dos períodos de latência e duração da lidocaina 2% associada a adrenalina 1:100.000 e da articaína 4% associada a adrenalina 1:200.000 e 1:100.000 na infiltração maxilar" ». Universidade de São Paulo, 2003. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/23/23138/tde-29102003-144950/.

Texte intégral
Résumé :
RESUMO Comparou-se os períodos de latência e duração da lidocaína 2% associada à adrenalina 1:100.000 (Lidocaína 100 ® da DFL), e da articaína 4% associada à adrenalina 1:200.000 (Septanest 1:200.000 ® da Septodont) e 1:100.000 (Septanest 1:100.000 ® da Septodont), na polpa dentária e gengiva vestibular, em anestesias locais infiltrativas maxilares. Vinte pacientes voluntários, saudáveis, de ambos os sexos, entre 18 e 50 anos de idade receberam tratamento restaurador de baixa complexidade ou selamento de cicatrículas e fissuras nas superfícies oclusais de três dentes superiores posteriores de uma mesma hemiarcada. Cada paciente recebeu, aleatoriamente, um tubete (1,8 ml) de cada solução anestésica local em três consultas. Os períodos de latência e duração da anestesia local na polpa dentária foram monitorados com um aparelho estimulador pulpar elétrico (Vitality Scanner Model 2005 ® da Analytic Endodontics) e na gengiva vestibular por meio do estímulo com a ponta de um explorador. Através do Teste de Kruskal-Wallis foram detectadas diferenças estatisticamente significantes ao nível de 5% entre lidocaína 2% associada à adrenalina 1:100.000, quando comparada tanto com a articaína 4% associada à adrenalina 1:200.000 quanto com a articaína 4% associada à adrenalina 1:100.000, para as variáveis: período de latência e duração na polpa dentária e período de duração na gengiva, sendo que a lidocaína 2% associada à adrenalina 1:100.000 apresentou a maior média para o período de latência pulpar e as menores médias para os períodos de duração na polpa dentária e na gengiva (respectivamente, 2,8, 39,2 e 42,2 minutos),quando comparada à articaína 4% associada à adrenalina 1:200.000 (respectivamente, 1,6, 56,7 e 55,3 minutos) e 1:100.000 (respectivamente, 1,4, 66,3 e 64,7 minutos). Houve diferença estatisticamente significante entre as duas soluções de articaína apenas para o período de duração na gengiva, cuja maior média foi a da articaína 4% associada à adrenalina 1:100.000. Não houve diferença estatisticamente significante entre os grupos para o período de latência gengival. Conclui-se que as soluções de articaína apresentam latência mais curta e duração mais longa do que a solução de lidocaína quando da anestesia pulpar. Para a latência gengival não há diferença entre as três soluções testadas, porém, para a duração gengival, a solução de articaína 4% associada à adrenalina 1:100.000 apresenta a maior duração.
SUMMARY Local anesthesias by maxillar infiltration with 2% lidocaine associated with 1:100.000 adrenalin (Lidocaina 100 ® by DFL), 4% articaine associated with 1:200.000 (Septanest 1:200.000 ® by Septodont) and 1:100.000 adrenalin (Septanest 1:100.000 ® by Septodont) were compared concerning to their onset and duration on dental pulp and gingiva. Twenty healthy volunteer patients, of both gender, between 18 and 50 years of age, received filling treatment of low complexity or fissure sealing on the occlusal surface of three superior posterior teeth of the same side. Each patient randomly received an ampoule (1,8ml) of each local anesthetic solution on three appointments. The onset and duration periods of local anesthesia on dental pulp were monitored with an electric pulptester (Vitality Scanner Model 2005 ® by Analytic Endodontics) and on buccal gingiva by the stimulus performed with the point of a probe. Kruskall-Wallis test identified statistic significant difference by the level of 5% between 2% lidocaine associated with 1:100.000 adrenalin when compared with both 4% articaine associated with 1:200.000 or 1:100.000 adrenalin for the following variants: onset and duration periods on dental pulp and duration period on gingiva. 2% lidocaine associated with 1:100.000 adrenalin presented the longest average for onset period on dental pulp and the minorest averages for duration periods on dental pulp and gingiva (respectively, 2,8, 39,2 and 42,2 minutes), when compared with 4% articaine associated with 1:200.000 (respectively, 1,6, 56,7 and 55,3 minutes) and 1:100.000 adrenalin (respectively, 1,4, 66,3 and 64,7 minutes). There was statistic significant difference between the two articaine solutions just for duration period on gingiva, whose longest average was that of 4% articaine associated with 1:100.000 adrenalin. There was no statistic significant difference between the groups for onset period on gingiva. It can be concluded that both articaine solutions present faster onset and longer duration than the lidocaine solution on pulpal anesthesia. For gingival onset there is no difference between the three tested solutions, however, for gingival duration, 4% articaine associated with 1:100.000 adrenalin presents the longest duration.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
32

Alvarenga, Fábio Augusto De Santi. « Controle de qualidade em microfiltração marginal / ». Araraquara : [s.n.], 2011. http://hdl.handle.net/11449/101408.

Texte intégral
Résumé :
Orientador: Leonor de Castro Monteiro Loffredo
Coorientador: Camila Pinelli
Banca: Antonio Carlos Pereira
Banca: José Maria Pacheco de Souza
Banca: Silvio Rocha Corrêa da Silva
Banca: Marcelo Ferrarezzi de Andrade
Resumo: Objetivo: O objetivo principal deste estudo foi verificar a reprodutibilidade e validade do diagnóstico de microinfiltração marginal visual e digital, estabelecendo, a priori, a resolução e magnificação mais indicadas para a modalidade digital. Métodos: Para o diagnóstico da microinfiltração marginal, os métodos utilizados foram o visual (estereomicroscópio) e o digital (Image Tool Software-ITS3.0), sendo as leituras realizadas por dois examinadores previamente calibrados. Foi estimada a concordância intra/interexaminador e foi estudada a validade da imagem digital para diagnóstico, tomando-se o esteremicroscópio como critério de validação. Para o uso da imagem digital, foram comparadas diferentes resoluções e magnificações. Resultados: A detecção da microinfiltração por meio digital (ITS3.0) deve ser feita na resolução 600 dpi, com diferença estatisticamente significativa entre as magnificações de 100%, 200%, 300% e 400% (H=13,34; p<0,05), sendo que as de 200% e de 300% apresentaram comportamento semelhante. Ambos os métodos visual e digital ofereceram altos níveis de reprodutibilidade intraobservador (visual: 1=0,87 e 2=0,76; digital: 1=0,99 e 2=0,99) e interobservador (visual: =0,84; =0,99). Tomando-se o estereomicroscópio como critério de validação, a acurácia do ITS3.0 foi verificada, com sensibilidade de 0,95 e especificidade de 0,92. Conclusões: Em relação à microinfiltração marginal: Ao se empregar o sistema digital ITS3.0, deve-se adotar as magnificações de 200% ou de 300% na resolução de 600 dpi. Os métodos de diagnóstico da microinfiltração marginal visual e digital mostraram-se reprodutíveis. Considerando o estereomicroscópio como critério de validação, o método digital ITS3.0 se mostrou sensível e específico
Abstract: Objective: The main objective of this study was to evaluate the reproducibility and the accuracy of the marginal microleakage diagnosis, by means of visual and digital methods, establishing the ideal resolution and magnification for digital images. Methods: In relation to the marginal microleakage diagnosis, by means of visual (stereomicroscope) and digital (Image Tool Software-ITS3.0) methods, two observers previously calibrated did the diagnosis, independently. It was estimated the intra/interobserver agreement and it was studied the validity of the digital image (using the stereomicroscope as the validation criterion). Also, it was verified the ideal resolution and magnification for digital image diagnosis. Results: Using the Image Tool Software (ITS3.0), the magnification levels of 100%, 200%, 300%, and 400% showed to be different (H=13.34; p<0.05), and 200% and 300% were similar and are indicated to detect microleakage at 600 dpi. The visual method was reliable, with high levels of intraobserver agreement (1=0.87, and 2=0.76) as the interobserver agreement (=0.84); for ITS3.0, the intraobserver was almost perfect for both examiners (1=2=0.99) and so was the interobserver agreement value (=0.99). The accuracy of the ITS3.0 was verified, using the stereomicroscope as the validation criterion, with sensitivity of 0.95 and specificity of 0.92 Conclusions: In relation to microleakage, its detection by means of digital image (ITS3.0) showed that 200% and 300% magnification levels are indicated in the 600dpi resolution. The diagnosis of marginal microleakage using visual and digital methods presented high levels of intra- and interobserver agreement. Using the stereomicroscope as the validation criterion, digital diagnosis by ITS3.0 was sensitive and specific
Doutor
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
33

CORDEIRO, Valéria Vital. « Aproveitamento de resíduo de zircônia oriundo do processo CAD/CAM visando aplicação em prótese odontológica ». Universidade Federal de Campina Grande, 2015. http://dspace.sti.ufcg.edu.br:8080/jspui/handle/riufcg/1025.

Texte intégral
Résumé :
Submitted by Maria Medeiros (maria.dilva1@ufcg.edu.br) on 2018-06-21T13:47:08Z No. of bitstreams: 1 VALÉRIA VITAL CORDEIRO - TESE (PPGCEMat) 2015.pdf: 2501691 bytes, checksum: b4f2ef7029d9c18c87c96cc0bbba39e8 (MD5)
Made available in DSpace on 2018-06-21T13:47:08Z (GMT). No. of bitstreams: 1 VALÉRIA VITAL CORDEIRO - TESE (PPGCEMat) 2015.pdf: 2501691 bytes, checksum: b4f2ef7029d9c18c87c96cc0bbba39e8 (MD5) Previous issue date: 2015-02-27
CNPq
As indicações das cerâmicas odontológicas se devem as propriedades estéticas. O sistema CAD/CAM permite realizar restaurações cerâmicas, gerando uma elevada quantidade de resíduos, na forma de pó, durante o desbaste e fresa da peça cerâmica, que atualmente é descartado. Este trabalho tem por objetivo estudar o reaproveitamento dos resíduos de zircônia obtidos através do sistema CAD/CAM visando sua aplicação em prótese odontológica. Foi estudado o resíduo proveniente da fresagem de blocos comerciais de zircônia estabilizada com 3% de ítria (3Y-TZP), (sistema Zirkonzahn®), o resíduo caracterizado através da determinação da composição química, difração de raios X, determinação de tamanho de partículas e análise térmica diferencial/gravimétrica. O resíduo beneficiado seguiu duas rotas: desaglomeração em moinho de bolas e sem desaglomeração. Ambos os materiais foram utilizados para confecção de corpos de prova de zircônia queimados a 1180oC em seguida infiltrou-se o vidro de lantânio a 1140oC, os corpos para densificação e os corpos confeccionados extraídos das placas comerciais (Zirkonzahn®) foram queimados em temperaturas de 1300, 1400 e 1500oC após sinterização caracterizados com a determinação da porosidade aparente, microscopia eletrônica de varredura, resistência à flexão em três pontos e microdureza Vickers. Observou-se nos resultados que o resíduo é constituído por zircônia estabilizada com 3% de ítria (3Y-TZP) e matéria orgânica. A desaglomeração diminui o tamanho dos agregados e favoreceu o processo de sinterização, os corpos infiltrados não apresentam resistência adequada para infraestruturas, os corpos sinterizados a 1500oC apresentaram porosidade próxima da obtida pelos corpos de referência. A resistência e a microdureza dos corpos do resíduo atingiram o valor máximo de 1079 HV para os corpos com zircônia não desaglomerada (ZSD) e de 1523 HV para os corpos com zircônia desaglomerada (ZCD), após queima a 1500oC.
The use of ceramics in dental prosthesis is due to the aesthetic properties. The CAD/CAM system allows making ceramic restorations, generating a large amount of waste, in powder form, during the roughing and milling cutter of the ceramic piece, which currently is thrown away. The aim of this work is to study the reuse of the waste obtained from zirconia CAD/CAM system for its application in dental prosthesis. It was studied the residue from the milling of commercial stabilized zirconia blocks with 3% of yttria (3Y-TZP). The residue was characterized by chemical composition, X-ray diffraction, particle size and differential and gravimetric thermal analysis. The improvement residue followed two routes: deagglomeration in a ball mill and without deagglomeration. Both materials were used for preparation of specimens of zirconia. It were sintered at 1180oC then infiltrated with lanthanum glass at 1140oC. The infiltrated specimens and the specimens extracted from the commercial blocks (Zirkonzahn ®) were sintered at temperatures of 1300, 1400 and 1500oC.After sintering its were characterized by apparent porosity, scanning electron microscopy, flexural strength in three points and Vickers micro hardness. It was observed in the results that the residue consists of stabilized zirconia with 3% yttria (3Y-TZP) and organic matter. The deagglomeration decreases the size of the aggregates and favored the sintering process. The infiltrated specimens do not have adequate resistance to infrastructures, the sintered bodies to 1500oC presented close porosity obtained by the scanbodies. Resistance and micro hardness of bodies of waste reached the maximum value of 1079 HV for the bodies with no deagglomeration zirconia (ZSD) and 1523 HV for the bodies with zirconia desaglomerada (ZCD), after burning the 1500oC.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
34

SILVEIRA, Olimpia Crispim da. « Desenvolvimento de sistemas de alumina infiltrada com poli (metacrilato de metila) com perspectiva para aplicação em prótese dentária ». Universidade Federal de Campina Grande, 2015. http://dspace.sti.ufcg.edu.br:8080/jspui/handle/riufcg/1056.

Texte intégral
Résumé :
Submitted by Maria Medeiros (maria.dilva1@ufcg.edu.br) on 2018-06-28T14:45:09Z No. of bitstreams: 1 OLÍMPIA CRISPIM DA SILVEIRA - TESE (PPGCEMat) 2015.pdf: 4849169 bytes, checksum: f73b34dde57522c0c1af2960421a8e8c (MD5)
Made available in DSpace on 2018-06-28T14:45:09Z (GMT). No. of bitstreams: 1 OLÍMPIA CRISPIM DA SILVEIRA - TESE (PPGCEMat) 2015.pdf: 4849169 bytes, checksum: f73b34dde57522c0c1af2960421a8e8c (MD5) Previous issue date: 2015-06-18
O desenvolvimento tecnológico em engenharia de cerâmicas dentárias tem conduzido a introdução de novos sistemas que utilizam um núcleo cerâmico para substituir a infraestrutura metálica. Pesquisas vêm sendo dedicadas ao estudo de reforço dessas novas infraestruturas a fim de melhorar sua resistência e processabilidade. Nesse sentido, o objetivo deste trabalho foi desenvolver sistemas de alumina infiltrada com poli (metacrilato de metila) e avaliar sua microestrutura e resistência mecânica, com perspectiva para aplicação em odontologia. Foram estudadas quatro aluminas de diferentes fabricantes: Alglass (AG), Alcoa (AC), InCeram (IC) e Vitro Ceram (VC). Estas aluminas foram caracterizadas quanto a composição mineralógica e granulométrica. Corpos de prova foram confeccionados em forma prismática (30 mm x 5 mm x 4 mm), segundo as especificações da ISO 6872-1998, sinterizados a 1400 oC e submetidos a infiltração em baixa e alta pressões por períodos de 6 e 12 h. As amostras obtidas foram analisadas com relação a porosidade e densidade aparente pelo método de Arquimedes. Os materiais obtidos foram submetidos a caracterização por microscopia eletrônica de varredura (MEV), microscopia ótica (MO), determinação da resistência mecânica à flexão em três pontos e microdureza. Os resultados de resistência mecânica e microdureza foram avaliados considerando um nível de 5% significância estatística. A infiltração do polímero no substrato poroso da amostra da Vitro Ceram por 12 h apresentou os melhores resultados de flexão (119,3 ± 23,6 MPa) e microdureza (1055,1 ± 111,0 HV). A amostra confeccionada com alumina da Alcoa obteve os menores resultados mecânicos de flexão (15,7 ± 1,0 MPa) e microdureza (462,6 ± 0,7 HV) após 12 h de infiltração. Os resultados de resistência à flexão e microdureza das amostras da Alcoa e da Alglass não apresentaram diferenças estatisticamente significantes em todas as condições. A amostra da Vitro Ceram foi a que apresentou melhor desempenho quando infiltrada em baixa e alta pressão pelo tempo de 12 h e atende aos valores de resistência a dureza e flexão (100 MPa) estabelecida pelo ISO 6872, podendo ser utilizada para aplicações de infraestrutura na confecção de prótese fixa.
The technological development in dental ceramics engineering has led to the introduction of new systems, which use a ceramic core to replace the metal infrastructure. Researches have been dedicated to the study of reinforcement of these new infrastructures in order to improve their strength and processability. The aim of this study was to developed systems of alumina in infiltrated with poly (methyl methacrylate) and evaluates its microstructure and mechanical resistance, with prospect for application in dentistry. It was studied four aluminas from different suppliers: Alglass (AG), Alcoa (AC), In-Ceram (IC) and Vitro Ceram (VC). These aluminas were characterized by particle size and mineralogical composition. Specimens were made in prismatic-shaped (30 mm x 5 mm x 4 mm), according to the specifications of ISO 6872-1998, sintered at 1400 oC and submitted to polymer infiltration at low and high pressure for periods of 6 and 12 h. The samples were analyzed in relation to porosity and bulk density by the Archimedes method. The specimens were submitted to characterization by scanning electron microscopy (SEM), optical microscopy (OM) and mechanical tests of flexural resistance in three points and microhardness. The results of mechanical resistance and microhardness were evaluated considering a 5% level of statistical significance. The infiltration of the polymer in the porous substrate of sample VC for a period of 12 h obtained the best results of flexural resistance (119.37 MPa ± 23.64) and microhardness (1055.10 HV ± 111.01). The sample prepared with Alcoa alumina obtained the smallest mechanical bending results (15.72 MPa ± 1.03) and hardness (462.60 HV ± 0.70) with 12 h infiltration. The results of flexural strength and microhardness of Alcoa and Alglass samples showed no statistically significant differences in all conditions. The sample of Vitro Ceram was presented the best performance when infiltrated in low and high pressure by the time of 12 h and meets the values of hardness and bending resistance (100 MPa) established by ISO 6872, and can be used for infrastructure applications in fixed prosthesis.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
35

Persson, Andreas. « Infiltration of Waldheim ». Thesis, Blekinge Tekniska Högskola, Sektionen för teknokultur, humaniora och samhällsbyggnad, 2006. http://urn.kb.se/resolve?urn=urn:nbn:se:bth-1458.

Texte intégral
Résumé :
"Infiltration of Waldheim" är ett spel gjort av David Lindell (grafik), Andreas Persson (programmering) och Mathias Jönsson (ljud och musik). Målet vi hade med projektet var att ha en spelbar bana med minst en vapen typ samt fiender att eliminera, allt ackompanjerat med pampig musik och en massa ljudeffekter. Jag kommer i denna rapport beskriva arbetets gång samt reflektera över vad som har fungerat och vad som varit mindre bra under projektets gång. Mina planer för spelet var mest att lära mig mera om framförallt AI samt arbeta mera i 3d. Spelet ska mest vara för mig själv, men med lite putsning och mera innehåll eventuellt användas vid jobb ansökningar i framtiden.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
36

Naime, João de Mendonça. « Um novo método para estudos dinâmicos, in situ, da infiltração da água na região não-saturada do solo ». Universidade de São Paulo, 2001. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/18/18139/tde-13092001-091113/.

Texte intégral
Résumé :
A agricultura é a atividade humana que mais afeta o meio ambiente. Imensas quantidades de insumos agrícolas são aplicados sobre o solo e grande parte destes degrada os recursos hídricos. Para uma investigação adequada do efeito destes insumos, estudam-se as propriedades hidráulicas do solo, que influem no transporte de solutos neste meio. Medir tais propriedades e modelar os parâmetros correlatos são tarefas extremamente complexas, devido ao tempo requerido, dinheiro, instrumentação e escala. As metodologias convencionais inferem as propriedades hidráulicas em amostras que estão em equilíbrio, através de técnicas invasivas e sob restrições especiais. Esta tese contribui com a ciência do ambiente, via ciência do solo, propondo um novo método de estudo da infiltração da água na região não-saturada do solo, utilizando a tomografia computadorizada (TC). O tomógrafo foi aqui desenvolvido e construído. A TC, neste trabalho, mediu a umidade (teta) durante o fluxo não-saturado e, através da solução numérica da equação de Richards e do modelo de Rossi-Nimmo, obtiveram-se a curva de retenção, a sortividade, k(teta) e a difusividade D(teta). Resultados qualitativos, como imagens 2D e 3D, e resultados quantitativos demonstraram a boa correlação do método proposto com o método tradicional de medida da curva de retenção. Amostras de solo estrurado foram analisadas em laboratório e em campo.
Agriculture is the human activity that most affects the environment. Huge amounts of chemicals are applied on the soil. Pesticides percolation and runoff degrades water resources. Thus, soil hydraulic properties must be known due to their influence on solute transport. The measurement of these properties and the modelling of related parameters are often difficult, if not impossible, due to the involved time, money, instrumentation, and scale. Traditional methodologies infer hydraulic properties in samples that are in equilibrium, through invasive techniques and under some special constraints. This thesis contributes with environmental science, via soil science, as it proposes a new method to study the infiltration in the unsaturated zone of soil, by means of CT. The scanner was developed and constructed in this work. The proposed methodology uses profiling CT to measure the water content (theta) during the water flow, and by means of numerical solution of Richards equation and Rossi-Nimmo model water retention, sorptivity, hydraulic conductivity k(theta), and diffusivity D(theta) are obtained. Qualitative results, as 2D and 3D images, are presented and the quantitative results of water retention show good correlation of the proposed method with the conventional tensiometers method. Structured soil column samples are analyzed in the field and in laboratory.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
37

Serikawa, Vagner de Souza. « Caracterização dos materiais inconsolidados e mudanças no uso e ocupação do solo na região de Ibaté - SP ». Universidade Federal de São Carlos, 2013. https://repositorio.ufscar.br/handle/ufscar/4392.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2016-06-02T20:01:00Z (GMT). No. of bitstreams: 1 6535.pdf: 23060077 bytes, checksum: acd3f30579aa1fec7f7cb1a94cf3ed7e (MD5) Previous issue date: 2013-07-04
Financiadora de Estudos e Projetos
The increased degradation of surface and subsurface waters are attributed to the indiscriminate use and to the lack of preservation of their sources. Given the scope of efficient management in the use of water sources, this paper presents a diagnosis of the area, featuring the unconsolidated materials and their hydraulic properties in different uses and land use. The study area is about 47.08 square kilometers and is located between the cities São Carlos and Ibaté, in the State of São Paulo, comprised by UTM coordinates 193000 / 202000KmE and 7.578 million / 7582000KmN, located in the central region of the State of São Paulo. In such region, there are the bedrock formations Itaqueri, Botucatu Formation and Serra Geral Formation, characteristic of the geological profile of São Paulo. The maps and charts were drawn up in ArcGIS® software. Some of the drawn up maps were: Rocky Substrate and Unconsolidated Material map (update made from the maps by Lemos, 2010) and; use maps and land use for the years 1972, 2003, 2010 and 2012. With such area historic it was possible to identify changes in uses. The most visible one is from 1972 to 2003 where there is a change in pasture uses for sugarcane. The results show that in some areas, the infiltration process has been affected by the use of soil, especially due to the sugar cane crop. The results of the hydraulic conductivity for residual formation of Botucatu are between 10-2 and 10-3 cm / s that show the water dynamics changes in geological materials. The degradation of water resources is evident, in addition to the aforementioned aspects through springs that are dried and drainage channels without the springs and riparian forests. In the study field there is a need for conservation of water diffusion zones since they are essential for maintenance of water sources.
O aumento da degradação das águas superficiais e subsuperficiais atribuíram-se ao uso indiscriminado e sem a preservação de suas fontes. Dado o âmbito da gestão eficiente no uso das fontes de água, o trabalho apresenta um diagnóstico da área, caracterizando os materiais inconsolidados e suas propriedades hidráulicas em diferentes usos e ocupação do solo. A área de estudo tem aproximadamente 47.08 Km² e está localizada entre os municípios de São Carlos e Ibaté, no interior do estado de São Paulo, compreendida pelas coordenadas UTM 193000/202000KmE e 7578000/7582000KmN, situada na região central do Estado de São Paulo. Nesta região encontram-se os substratos rochosos da Formação Itaqueri, Formação Botucatu e Formação Serra Geral, características do perfil geológico do estado de São Paulo. Os mapas e cartas foram elaborados no software ArcGIS®. Alguns dos mapas elaborados foram: Mapa de Substrato Rochoso e Material Inconsolidado (atualização feita a partir dos mapas de Lemos, 2010) e; mapas de uso e ocupação do solo para os anos, 1972, 2003, 2010 e 2012. Com esse histórico da área foi possível identificar as mudanças nos usos, a mais visível é de 1972 a 2003 onde há uma inversão nos usos pastagem para cana. Os resultados mostram que algumas áreas o processo de infiltração já foi afetado pelo uso do solo, principalmente pelo cultivo de cana-de-açúcar, os resultados de condutividade hidráulica para a formação residual do Botucatu ficam entre 10-2 e 10-3 cm/s, que evidenciam as alterações da dinâmica das águas nos materiais geológicos. A degradação dos recursos hídricos fica evidente, além dos aspectos já citados através das minas que secam e de canais de drenagem sem as nascentes e matas ciliares. Na área de estudos existe uma necessidade de conservação de zonas de difusão hídrica, pois as mesmas são essenciais para manutenção dos recursos hídricos.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
38

Ferreira, Thays Santos. « Avaliação do comportamento hidrológico de poços de infiltração de águas pluviais sob diferentes concepções ». Universidade Federal de São Carlos, 2016. https://repositorio.ufscar.br/handle/ufscar/7951.

Texte intégral
Résumé :
Submitted by Bruna Rodrigues (bruna92rodrigues@yahoo.com.br) on 2016-10-06T14:15:36Z No. of bitstreams: 1 DissTSF.pdf: 12732694 bytes, checksum: 84407ef52484d13ab86841ba577d902b (MD5)
Approved for entry into archive by Marina Freitas (marinapf@ufscar.br) on 2016-10-20T13:56:33Z (GMT) No. of bitstreams: 1 DissTSF.pdf: 12732694 bytes, checksum: 84407ef52484d13ab86841ba577d902b (MD5)
Approved for entry into archive by Marina Freitas (marinapf@ufscar.br) on 2016-10-20T13:56:39Z (GMT) No. of bitstreams: 1 DissTSF.pdf: 12732694 bytes, checksum: 84407ef52484d13ab86841ba577d902b (MD5)
Made available in DSpace on 2016-10-20T13:56:46Z (GMT). No. of bitstreams: 1 DissTSF.pdf: 12732694 bytes, checksum: 84407ef52484d13ab86841ba577d902b (MD5) Previous issue date: 2016-04-15
Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Infiltration wells are BMP that occupy small urban area in order to minimize the effects of urbanization and soil sealing. The BMP reduces the frequency of flooding in urban areas. The present study aims to evaluate the behavior of two infiltration wells. One (Poço1- SC) was constructed with concrete rings get laterally together with the soil without the use of lateral holes and with a granular layer at the bottom of the BMP. The other (Poço2-GHidro) comprises the use of lateral concrete rings, a granular lateral and external layer external to improve the distribution of water, a filter of geotextile in the cover, and additional filters at the bottom and at the lateral wall between the gravel and soil. The experimental program involves the soil characterization, monitoring and modeling of real and simulated rainfall events imposed two systems. In addition, physical clogging tests were conducted in order to provide the understanding of the behavior of the geotextile filter applied in infiltration wells in order to estimate the service life. After two years, significant differences between the hydrological behaviors of the two infiltration wells were not identified and significant indication of clogging, was not observed. The calibration of the Puls model applied in modeling was employed using constant and variable hydraulic conductivity (K) values. In both wells the model showed more satisfactory results when variable K is used. This was observed for both the real and simulated events. In physical clogging tests, it was concluded that the solids particle distribution presents in rainwater runoff has a significant effect in the behavior of geotextile filter. The estimated average of service life of the filter in the Poço2- GHidro, at the conditions in which it is imposed, varies from 31 to 71 years, which depends on the type of soil in rainfall water runoff.
O presente trabalho tem como objetivo avaliar o comportamento de dois poços de infiltração construídos para atuarem como dispositivos compensatórios de drenagem urbana. O primeiro deles (Poço1-SC) foi construído com anéis de concreto justapostos no solo, sem furos laterais, com camada de brita no fundo. O segundo poço (Poço 2-GHidro) possui furos na parede dos anéis de concreto, camada de brita externa aos anéis para melhorar a distribuição de água, pré-filtro de geotêxtil na tampa, e filtros adicionais no fundo e na lateral, entre a brita e o solo. A metodologia proposta envolve a caracterização do solo, o monitoramento e modelagem de eventos reais e simulados dos dois sistemas. Além disso, foram feitos ensaios de colmatação física para compreender o comportamento filtro de geotêxtil do poço de infiltração e estimar sua vida útil. Em dois anos de uso os poços não apresentaram diferenças significativas de comportamento hidrológico entre eles nem houve indicação de colmatação expressiva. A calibração do modelo de Puls, aplicado na modelagem, foi empregada utilizando valores de condutividade hidráulica (K) constante e variável. O ajuste do modelo foi melhor para os dois poços quando empregado K variável, tanto para os eventos de chuva reais quanto simuladas. Nos ensaios da colmatação concluiu-se que a caracterização granulométrica dos sólidos presentes no escoamento superficial direto é muito importante na escolha do filtro de geotêxtil. A vida útil média estimada do pré-filtro da manta do Poço2-GHidro, nas condições em que está inserido varia de 31 a 71 anos, dependendo do tipo de solo carreado.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
39

Coura, Marina Mendes. « Aplicação de métodos geoelétricos para análise da estabilidade de barragens de terra / ». Rio Claro, 2019. http://hdl.handle.net/11449/181920.

Texte intégral
Résumé :
Orientador: César Augusto Moreira
Resumo: Barragens são estruturas construídas com o intuito de criação de um reservatório para represamento de água ou rejeito. A construção de uma barragem deve ser feita de maneira cuidadosa, pois são estruturas que represam uma grande quantidade de água ou rejeito, e problemas nas obras de engenharia, localização imprópria ou falhas na execução do projeto pode vir a causar acidentes e rupturas na estrutura. A principal causa das rupturas e acidentes estão associados à erosão interna (piping) e galgamento (overtopping). Portanto, é fundamental que as barragens sejam monitoradas para que seja possível a garantia da segurança da estrutura. O estudo apresenta resultados da aplicação conjunta dos métodos geofísicos geoelétricos da Eletrorresistividade e Polarização Induzida integrados com o método geotécnico de permeabilidade do solo através do Permeâmetro de Guelph em duas barragens de terra na zona rural dos municípios de Cordeirópolis e Ipeúna (SP). A barragem de Cordeirópolis é caracterizada por solo laterítico argiloso proveniente das rochas básicas da Formação Serra Geral. A barragem de Ipeúna está situada em uma área de afloramento de diamictitos argilosos e sedimentos silto-arenosos do Grupo Itararé. Em cada barragem foram realizadas 2 linhas de tomografia elétrica com os arranjos Schlumberger, Dipolo-dipolo e Wenner, e com espaçamento entre eletrodos de 2 metros. Foram realizados 12 ensaios geotécnico de permeabilidade do solo, com 6 furos de 50 cm de profundidade em cada barra... (Resumo completo, clicar acesso eletrônico abaixo)
Abstract: Dams are structures built with purpose of creating a reservoir for damming water or tailings. The construction of a dam must be made with careful, as it's a structure that dam a large amount of water or tailing, and engineering problems, improper location or failures in projects execution can lead to accidents and ruptures in the dam structure. The main cause of ruptures and accidents are associated with piping and overtopping. Therefore, it's essential that dams are monitored so that the structure safety can be guaranteed. This study presents results of the joint application of geophysical methods of Electrical Resistivity and Induced Polarization, integrated with geotechnical method of soil permeability using the Guelph Permeameter in two earth dams in the rural area of Cordeiropolis and Ipeuna (SP). The Cordeiropolis dam is characterized by clayey lateritic soil from basic rocks of Serra Geral Formation. The Ipeuna dam is located in an outcrop area of clayey diamictites and silt-sandy sediments of Itarare Group. In each dam two electrical tomography lines were acquired using Schlumberger, Dipole-dipole and Wenner arrays and with electrode spacing of 2 meters. Twelve geotechnical tests of soil permeability were performed, with 6 holes of 50 centimeters depth in each dam. The geophysical results are presented in 2D geophysical sections with resistivity and chargeability. The low electrical resistivity zones were identified as saturated and possible water infiltration zones i... (Complete abstract click electronic access below)
Mestre
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
40

Pinheiro, Francioni Gomes. « Análise da fabricação e utilização de componente de motor empregando tixoinfiltração ». [s.n.], 2011. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/263591.

Texte intégral
Résumé :
Orientador: Maria Helena Robert
Dissertação (mestrado profissional) - Universidade Estadual de Campinas, Faculdade de Engenharia Mecânica
Made available in DSpace on 2018-08-18T15:19:59Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Pinheiro_FrancioniGomes_M.pdf: 4724053 bytes, checksum: 96f025d7f0e3e288c1b9b2379de497e9 (MD5) Previous issue date: 2011
Resumo: Este trabalho tem por objetivo avaliar a viabilidade técnica da fabricação e utilização do componente de motor (espaçador do ventilador) empregando tecnologia de materiais celulares. Foi empregado processo de tixoinfiltração em pré-formas pós-removíveis de NaCl em estado livre, tendo como matéria prima a mesma liga A356.0 da peça atual (fabricada por fundição convencional). Foi projetada e construída uma nova matriz metálica para se adaptar ao novo tipo de processo. Foram analisados parâmetros de processo como a granulometria do agente bloqueador (NaCl), a proporção da liga e do agente bloqueador e a distribuição de massa do alumínio disposto na matriz. Análises da qualidade dos componentes porosos e dos benefícios na manufatura demonstraram que o processo de tixoinfiltração é tecnicamente viável, com a obtenção de produtos com peso da ordem de 50% do peso do produto convencional, e dimensões finais adequadas, eliminando processos de usinagem e reduzindo tempo de fabricação do componente. Testes de montagem e funcional demonstraram bom desempenho quando submetido às condições de compressão exercidas na montagem e em teste preliminar em motor em funcionamento. Conclui-se que o processo é viável, que produtos mais leves podem ser obtidos em menor tempo de fabricação, mas ajustes visando maior resistência à compressão são necessários e servem como sugestão para futuros estudos
Abstract: This study aims to evaluate the feasibility of the manufacturing and utilization of an engine component (spacer fan) produced by cellular materials technology. The process used was thixoinfiltration of the alloy A356.0 into pre-forms of loose NaCl particles. This alloy is currently used for the production of the conventional cast parts. It was design and built a new metallic tooling to fit the new process. Process parameters were analyzed as the particle size of the space holder (NaCl), the ratio of metal/space holder weight content and the alloy mass distribution inside the metallic tooling. Analysis of the quality of porous parts produced and the benefits in the new process for their manufacture showed that the thixoinfiltration process is technically feasible, resulting products with 50% lowest weight if compared with current cast part and with near net shape, eliminating machining operations and reducing the manufacturing time. Assembly and functional tests showed good performance of the porous part when submitted to conditions of compression, due to assembly and preliminary engine running test. It is possible to conclude that the thixoinfiltration process is feasible, lighter products with reduced manufactuing time can be obtained, but further process adjustments to aim compression resistance are necessary and it is left here as a suggestion for future studies
Mestrado
Manufatura
Mestre em Engenharia Automobilistica
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
41

AraÃjo, Adriana Oliveira. « AvaliaÃÃo de Propriedades FÃsicas dos Solos e da Macrofauna EdÃfica em Ãreas Submetidas a Manejo Florestal de VegetaÃÃo Nativa na Chapada do Araripe ». Universidade Federal do CearÃ, 2010. http://www.teses.ufc.br/tde_busca/arquivo.php?codArquivo=5192.

Texte intégral
Résumé :
Conselho Nacional de Desenvolvimento CientÃfico e TecnolÃgico
A antropizaÃÃo de florestas nativas causa desequilÃbrios de ecossistemas, modificando propriedades fÃsicas, quÃmicas e biolÃgicas do solo. Dentre os efeitos encontra-se a reduÃÃo da recarga de aquÃferos. Na Chapada do Araripe ocorre reduÃÃo de vazÃes de fontes que surgem na encosta, e o desmatamento com seus efeitos na estrutura do solo e na recarga dos aquÃferos pode ser a causa. Na Chapada do Araripe existem planos de manejos florestais importantes para o desenvolvimento econÃmico regional; mas sem monitoramento podem provocar danos ao solo. Neste trabalho foram avaliados os parÃmetros: teores de matÃria orgÃnica e umidade do solo, capacidade de infiltraÃÃo, resistÃncia do solo à penetraÃÃo, macro e microporosidade e densidade de indivÃduos da macrofauna edÃfica de uma unidade de manejo florestal de vegetaÃÃo nativa na Chapada do Araripe, comparando-os com os de uma Ãrea preservada. As amostras de solos coletadas foram ordenadas em trÃs grupos de matÃria orgÃnica quantitativamente semelhante, sendo o de maior valor representativo da floresta preservada (Grupo 1) e os demais representativos das Ãreas manejadas (Grupos 2 e 3). Os talhÃes jà explorados (Grupo 3) apresentaram menor teor de matÃria orgÃnica que os talhÃes com exploraÃÃo em andamento, os ainda nÃo explorados e o da Ãrea de reserva legal (Grupo 2). O Grupo 1 apresentou maior teor de umidade e capacidade de infiltraÃÃo. No perÃodo seco a umidade deste grupo foi superior à dos demais, mesmo no perÃodo chuvoso, indicando que o aporte de matÃria orgÃnica conserva a umidade. A capacidade de infiltraÃÃo no Grupo 1 apresentou menor variaÃÃo, indicando solos de infiltraÃÃo homogÃnea; no Grupo 2 apresentou valor intermediÃrio, indicando solos em fase de recuperaÃÃo, tendendo a homogeneidade da infiltraÃÃo; e no Grupo 3 apresentou valor elevado, indicando solos com infiltraÃÃo heterogÃnea. Na profundidade de 0 a 40 cm, os solos do Grupo 1 apresentaram menor resistÃncia à penetraÃÃo que os dos Grupos 2 e 3; mas na profundidade de 40 a 60 cm, nÃo apresentaram diferenÃa significativa, indicando fraca interferÃncia das aÃÃes antrÃpicas neste perfil. A macroporosidade apresentou maior valor para o Grupo 1, mostrando que a quantidade elevada de matÃria orgÃnica à associada com o aumento de macroporos, levando a uma reduÃÃo da resistÃncia à penetraÃÃo e consequentemente, a um aumento da capacidade de filtraÃÃo. A densidade de indivÃduos da macrofauna edÃfica no perfil de 0 a 30 cm de solos apresentou maior valor mÃdio para o Grupo 1, intermediÃrio, para o Grupo 2 e menor, para o Grupo 3. Verificou-se que as aÃÃes antrÃpicas na vegetaÃÃo e no solo reduziram direta e indiretamente o teor de matÃria orgÃnica, a densidade de indivÃduos da macrofauna edÃfica e a porosidade biolÃgica, contribuindo com uma reduÃÃo na infiltraÃÃo de Ãgua.
Anthropization of native forests causes imbalances of ecosystems, changing the physical, chemical and biological properties of soil. Among those imbalances, we can mention the reduction in groundwater recharge. Springs or the slope of the Araripe plateau show signification reduction in discharges, and deforestation, with its effects on soil structure and on the recharge to aquifers, may be the cause. For the Araripe plateau there are forest management plans aiming at regional economic development; but without monitoring those plans can cause soil damage. In this study we evaluated the following parameters of the soil macrofauna a forest management unit of native vegetation on the Araripe plateau and compared them to the parameters in a preserved area: levels of organic matter and soil moisture, infiltration capacity, soil resistance to penetration, macro and micro porosity and density of individuals.of soil macrofauna. Soil samples collected were sorted into three groups of quantitatively similar organic matter, so that the group having the highest value represented preserved forest (Group 1) and the other groups represented managed areas (Groups 2 and 3). The plots already exploited (Group 3) presented lower organic matter content than those under exploitation, those not yet exploited and that of legal reserve area (Group 2). Group 1 presented a higher moisture content and infiltration capacity. Even in the dry period, the moisture of this group was higher than that of the others in the rainy season, indicating that the organic matter maintains moisture. The infiltration rate in Group 1 presented a lower coefficient of variation, indicating soils of homogeneous infiltration; Group 2 presented an intermediate infiltration variation, indicating soils under restoration and tending to uniformity of infiltration; and Group 3 showed a high level of infiltration rate variation, indicating soils with heterogeneous infiltration. In the 0 to 40 cm layer. Soils from Group 1 had a lower resistance to penetration than those from Groups 2 and 3. However, at depths from 40 to 60 cm, soils did not differ significantly, indicating a low influence of anthropogenic activity in this profile. The macroporosity presented a higher value for Group 1, indicating that the high amount of organic matter contributes to the increase in macropores, leading to a reduction in resistance to penetration and, as a result of that, to an increase in infiltration capacity. The density of individuals of the soil macrofauna in the upper 30 cm layer and soil presented the highest average value for Group 1, an intermediate value for group 2 and the lowest one for Group 3. We observed that the anthropogenic influences on vegetation and soil cause a direct and indirect reduction in the organic matter content, in density of individuals of the soil macrofauna and in biological porosity, contributing to a lower water infiltration rate.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
42

Gehm, Marcelo Varaschin. « Estudo artrográfico sobre a comunicação entre as articulações társicas em cavalos da raça crioula ». Universidade Federal do Pampa, 2015. http://dspace.unipampa.edu.br:8080/xmlui/handle/riu/502.

Texte intégral
Résumé :
Submitted by Marcos Anselmo (marcos.anselmo@unipampa.edu.br) on 2016-09-09T20:32:46Z No. of bitstreams: 2 MARCELO VARASCHIN GEHM.pdf: 579818 bytes, checksum: ab3693a439153cd17184df2fc888ec66 (MD5) license_rdf: 1232 bytes, checksum: 66e71c371cc565284e70f40736c94386 (MD5)
Approved for entry into archive by Marcos Anselmo (marcos.anselmo@unipampa.edu.br) on 2016-09-09T20:33:05Z (GMT) No. of bitstreams: 2 MARCELO VARASCHIN GEHM.pdf: 579818 bytes, checksum: ab3693a439153cd17184df2fc888ec66 (MD5) license_rdf: 1232 bytes, checksum: 66e71c371cc565284e70f40736c94386 (MD5)
Made available in DSpace on 2016-09-09T20:33:05Z (GMT). No. of bitstreams: 2 MARCELO VARASCHIN GEHM.pdf: 579818 bytes, checksum: ab3693a439153cd17184df2fc888ec66 (MD5) license_rdf: 1232 bytes, checksum: 66e71c371cc565284e70f40736c94386 (MD5) Previous issue date: 2015-08-11
As afecções do sistema locomotor são um dos problemas mais evidenciados em equinos da raça Crioula, devido às adaptações que estes animais vêm sendo submetidos, principalmente no que tange à alimentação, manejo e treinamento. Dentre estas, destaca-se a osteoartrite társica distal, que pode acarretar perda de desempenho e, até mesmo retirada precoce da atividade atlética. Dessa forma, objetivou-se neste estudo verificar a existência e frequência de comunicação entre as articulações társicas em equinos da raça crioula, além de avaliar a eficiência da técnica de artrografia do tarso, a fim de facilitar procedimentos diagnósticos e terapêuticos. Foram utilizados 50 (100 tarsos) cavalos crioulos de ambos os sexos, de 3 a 8 anos de idade. Destes, 30 tarsos foram excluídos do estudo devido a alterações radiográficas com perda de espaço articular. Os animais foram infiltrados na articulação intertársica distal com contraste positivo e radiografados para constatação de possível comunicação entre as articulações társicas. Verificou-se que em 42,9% dos tarsos não ocorreu qualquer passagem do contraste. Em 54,3% foi observado que o contraste passou para a articulação tarsometatársica e em 11,5% o contraste subiu para as articulações proximais do tarso. Concluiu-se com o presente trabalho que a técnica artrográfica do tarso com o acesso da articulação intertársica distal mostrou-se eficiente, porém com extravasamento do contraste para a bolsa do tendão cuneano em um número expressivo de tarsos e que existe uma porcentagem importante de comunicação entre as articulações distais e proximais do tarso na raça crioula, ressaltando a importância da artrografia antes de procedimentos diagnósticos e, principalmente, terapêuticos.
The disorders of the locomotor system in Crioulo horses are one of the most evident problems due to the adaptations they have been submitted, mainly related to feeding, management and physical training of these animals. Among these disorders, there is the distal tarsal osteoarthritis, which can cause loss of performance and even early withdrawal of athletic activity. Therefore, the objective of this study was to verify the existence of communication between the tarsal joints in Crioulo horses and to evaluate the efficiency of access to distal intertarsal joint in order to facilitate diagnostic and therapeutic procedures. 50 Crioulo horses were used, of both sexes, 3-8 years old, of which 30 tarsus were excluded from the experiment because they had radiographic changes in the region. In all the others, an infiltration of contrast in the distal intertarsal joint and a radiograph were carried out to find possible communication between the tarsal joints. It was found there was no passage of contrast in 42.9% of the tarsus. In 54.3% it was observed that the contrast has spread to the tarsometatarsal joint and 11.5% to proximal tarsal joints. We conclude with this study that tarsal arthrography technique to access the distal intertarsal joint proved to be efficient, but with contrast extravasation into the bag of cunean tendon in a significant number of shanks and that there is a significant percentage of communication between the proximal and distal tarsal joints in the Crioulo horses, highlighting the importance of arthrography before diagnostic and therapeutic procedures.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
43

Marques, Aparecida Maria Cordeiro. « Análise in vitro da presença de infiltração apical em dentes apicectomizados com técnica convencional e com o Laser de Er:YAG ». Programa de Pós- Graduação em Odontologia da UFBA, 2004. http://www.repositorio.ufba.br/ri/handle/ri/10514.

Texte intégral
Résumé :
110f.
Submitted by Suelen Reis (suziy.ellen@gmail.com) on 2013-04-23T14:10:00Z No. of bitstreams: 1 tese-Aparecida.pdf: 1296636 bytes, checksum: fcaff40dccea563777ec3d08236bf15e (MD5)
Approved for entry into archive by Rodrigo Meirelles(rodrigomei@ufba.br) on 2013-05-08T11:47:05Z (GMT) No. of bitstreams: 1 tese-Aparecida.pdf: 1296636 bytes, checksum: fcaff40dccea563777ec3d08236bf15e (MD5)
Made available in DSpace on 2013-05-08T11:47:05Z (GMT). No. of bitstreams: 1 tese-Aparecida.pdf: 1296636 bytes, checksum: fcaff40dccea563777ec3d08236bf15e (MD5) Previous issue date: 2004
O grande número de insucessos na Cirurgia Paraendodôntica está diretamente relacionado à falhas no selamento do remanescente dentário apicectomizado e conseqüente manutenção de um ambiente propício à perpetuação de processos infecciosos. Com intuito de compreender melhor este aspecto, este trabalho tem como objetivo verificar e comparar ?in vitro?, a infiltração apical, através do uso de uma solução evidenciadora de Azul de Metileno a 2%, em dentes apicectomizados pela técnica convencional e através da luz Laser de Er:YAG, associados ou não a cimento Ionômero de Vidro e Laser de CO2. Foram utilizados 54 dentes anteriores recém-extraídos, divididos aleatoriamente em nove grupos de seis dentes cada e realizadas as apicectomias, como a seguir: Grupo I: apicectomia convencional (brocas); Grupo II: apicectomia convencional (brocas) + retrobturação com cimento de ionômero de vidro (VITREMER® ? 3M); Grupo III: apicectomia convencional (brocas) + vitrificação apical com Laser de Dióxido de Carbono (CO2); Grupo IV: apicectomia com radiação Laser de Er:YAG 250 mJ/15Hz; Grupo V: apicectomia com radiação Laser de Er:YAG 400mJ/6Hz; Grupo VI: apicectomia com radiação Laser de Er:YAG 250 mJ/15 Hz e vitrificação com cimento de ionômero de vidro (VITREMER® ? 3M); Grupo VII: apicectomia com radiação Laser de Er:YAG 400mJ/6 Hz e vitrificação com cimento de ionômero de vidro (VITREMER® ? 3M); Grupo VIII: apicectomia com radiação Laser de Er:YAG 250mJ/15Hz e vitrificação apical com Laser de CO2; Grupo IX: apicectomia com radiação Laser de Er:YAG 400mJ/6 Hz e vitrificação com Laser de CO2. Após impermeabilização das raízes, estas permaneceram imersas em Solução de Azul de Metileno a 2%, em recipientes individuais, por 48 horas, mantidas em Estufa Microbiológica (FANEM®) a 37º C. Após lavagem, os espécimes foram seccionados e avaliados em relação à infiltração apical mediante a utilização de uma Lupa Estereoscópica (ZEISS®) e submetidos à análise estatística através do teste de Kruskal-Wallis. Os resultados mostraram que, o grupo IV (apicectomia com Laser de Er:YAG 250mJ/15Hz) foi o que apresentou os mais altos níveis de infiltração. Grupo IX (Er 400mJ/06Hz + CO2) foi observado baixos níveis de infiltração do corante Observou-se menor infiltração apical do corante no Grupo V (Er 400mJ/6Hz). Nos Grupos III (Apic + CO2 ), Grupo VIII (Er250mJ/15Hz+ CO2) e, demonstrando assim a utilização dos Laseres em apicectomias.
Salvador
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
44

Araújo, Adriana Oliveira. « Avaliação de Propriedades Físicas dos Solos e da Macrofauna Edáfica em Áreas Submetidas a Manejo Florestal de Vegetação Nativa na Chapada do Araripe ». reponame:Repositório Institucional da UFC, 2010. http://www.repositorio.ufc.br/handle/riufc/17237.

Texte intégral
Résumé :
ARAÚJO, Adriana Oliveira. Avaliação de Propriedades Físicas dos Solos e da Macrofauna Edáfica em Áreas Submetidas a Manejo Florestal de Vegetação Nativa na Chapada do Araripe. 2010. 76 f. : Dissertação (mestrado) - Universidade Federal do Ceará, Centro de Ciências Agrárias, Departamento de Engenharia Agrícola, Curso de Mestrado em Engenharia Agrícola, Fortaleza-CE, 2010
Submitted by demia Maia (demiamlm@gmail.com) on 2016-05-31T12:47:05Z No. of bitstreams: 1 2010_dis_aoaraujo.pdf: 1318225 bytes, checksum: 9b4d38abf354be598cd8a605900d8c68 (MD5)
Approved for entry into archive by demia Maia (demiamlm@gmail.com) on 2016-05-31T12:49:39Z (GMT) No. of bitstreams: 1 2010_dis_aoaraujo.pdf: 1318225 bytes, checksum: 9b4d38abf354be598cd8a605900d8c68 (MD5)
Made available in DSpace on 2016-05-31T12:49:39Z (GMT). No. of bitstreams: 1 2010_dis_aoaraujo.pdf: 1318225 bytes, checksum: 9b4d38abf354be598cd8a605900d8c68 (MD5) Previous issue date: 2010
Anthropization of native forests causes imbalances of ecosystems, changing the physical, chemical and biological properties of soil. Among those imbalances, we can mention the reduction in groundwater recharge. Springs or the slope of the Araripe plateau show signification reduction in discharges, and deforestation, with its effects on soil structure and on the recharge to aquifers, may be the cause. For the Araripe plateau there are forest management plans aiming at regional economic development; but without monitoring those plans can cause soil damage. In this study we evaluated the following parameters of the soil macrofauna a forest management unit of native vegetation on the Araripe plateau and compared them to the parameters in a preserved area: levels of organic matter and soil moisture, infiltration capacity, soil resistance to penetration, macro and micro porosity and density of individuals.of soil macrofauna. Soil samples collected were sorted into three groups of quantitatively similar organic matter, so that the group having the highest value represented preserved forest (Group 1) and the other groups represented managed areas (Groups 2 and 3). The plots already exploited (Group 3) presented lower organic matter content than those under exploitation, those not yet exploited and that of legal reserve area (Group 2). Group 1 presented a higher moisture content and infiltration capacity. Even in the dry period, the moisture of this group was higher than that of the others in the rainy season, indicating that the organic matter maintains moisture. The infiltration rate in Group 1 presented a lower coefficient of variation, indicating soils of homogeneous infiltration; Group 2 presented an intermediate infiltration variation, indicating soils under restoration and tending to uniformity of infiltration; and Group 3 showed a high level of infiltration rate variation, indicating soils with heterogeneous infiltration. In the 0 to 40 cm layer. Soils from Group 1 had a lower resistance to penetration than those from Groups 2 and 3. However, at depths from 40 to 60 cm, soils did not differ significantly, indicating a low influence of anthropogenic activity in this profile. The macroporosity presented a higher value for Group 1, indicating that the high amount of organic matter contributes to the increase in macropores, leading to a reduction in resistance to penetration and, as a result of that, to an increase in infiltration capacity. The density of individuals of the soil macrofauna in the upper 30 cm layer and soil presented the highest average value for Group 1, an intermediate value for group 2 and the lowest one for Group 3. We observed that the anthropogenic influences on vegetation and soil cause a direct and indirect reduction in the organic matter content, in density of individuals of the soil macrofauna and in biological porosity, contributing to a lower water infiltration rate.
A antropização de florestas nativas causa desequilíbrios de ecossistemas, modificando propriedades físicas, químicas e biológicas do solo. Dentre os efeitos encontra-se a redução da recarga de aquíferos. Na Chapada do Araripe ocorre redução de vazões de fontes que surgem na encosta, e o desmatamento com seus efeitos na estrutura do solo e na recarga dos aquíferos pode ser a causa. Na Chapada do Araripe existem planos de manejos florestais importantes para o desenvolvimento econômico regional; mas sem monitoramento podem provocar danos ao solo. Neste trabalho foram avaliados os parâmetros: teores de matéria orgânica e umidade do solo, capacidade de infiltração, resistência do solo à penetração, macro e microporosidade e densidade de indivíduos da macrofauna edáfica de uma unidade de manejo florestal de vegetação nativa na Chapada do Araripe, comparando-os com os de uma área preservada. As amostras de solos coletadas foram ordenadas em três grupos de matéria orgânica quantitativamente semelhante, sendo o de maior valor representativo da floresta preservada (Grupo 1) e os demais representativos das áreas manejadas (Grupos 2 e 3). Os talhões já explorados (Grupo 3) apresentaram menor teor de matéria orgânica que os talhões com exploração em andamento, os ainda não explorados e o da área de reserva legal (Grupo 2). O Grupo 1 apresentou maior teor de umidade e capacidade de infiltração. No período seco a umidade deste grupo foi superior à dos demais, mesmo no período chuvoso, indicando que o aporte de matéria orgânica conserva a umidade. A capacidade de infiltração no Grupo 1 apresentou menor variação, indicando solos de infiltração homogênea; no Grupo 2 apresentou valor intermediário, indicando solos em fase de recuperação, tendendo a homogeneidade da infiltração; e no Grupo 3 apresentou valor elevado, indicando solos com infiltração heterogênea. Na profundidade de 0 a 40 cm, os solos do Grupo 1 apresentaram menor resistência à penetração que os dos Grupos 2 e 3; mas na profundidade de 40 a 60 cm, não apresentaram diferença significativa, indicando fraca interferência das ações antrópicas neste perfil. A macroporosidade apresentou maior valor para o Grupo 1, mostrando que a quantidade elevada de matéria orgânica é associada com o aumento de macroporos, levando a uma redução da resistência à penetração e consequentemente, a um aumento da capacidade de filtração. A densidade de indivíduos da macrofauna edáfica no perfil de 0 a 30 cm de solos apresentou maior valor médio para o Grupo 1, intermediário, para o Grupo 2 e menor, para o Grupo 3. Verificou-se que as ações antrópicas na vegetação e no solo reduziram direta e indiretamente o teor de matéria orgânica, a densidade de indivíduos da macrofauna edáfica e a porosidade biológica, contribuindo com uma redução na infiltração de água.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
45

Camarinha, Pedro Ivo Mioni. « Mapeamento do potencial de infiltração como subsídio ao planejamento de microbacias de cabeceira : uma proposta metodológica utilizando geotecnologias / ». Bauru : [s.n.], 2011. http://hdl.handle.net/11449/92960.

Texte intégral
Résumé :
Orientador: Silvio Jorge Coelho Simões
Banca: Paulo Valladares Soares
Banca: George de Paula Bernardes
Resumo: Esta pesquisa teve como objetivo principal elaborar uma proposta metodológica para gerar mapas de potencial de infiltração de caráter semi-qualitativo, em uma área de plantio de eucalipto, a Fazenda Santa Edwiges, Lorena (SP), localizada nas cabeceiras de drenagem da sub-bacia do Ribeirão Taboão. Os procedimentos baseiam-se na integração de informações cartográficas referentes à geologia, geomorfologia, geotecnia e cobertura vegetal, implementadas em ambiente SIG. O software ArcGIS® foi utilizado para análises espaciais avançadas, incluindo geoestatística, para a espacialização da porosidade total e textura do solo, e álgebra de mapas, para obter o produto final desejado. O intuito da utilização de tal metodologia foi o de relacionar os principais fatores que interferem no processo de infiltração avaliando suas peculiaridades, de modo que ao fim do trabalho pudesse ficar claro como cada elemento age dentro do geoecossistema em questão. Como a cobertura vegetal nessa área é alterada com os ciclos de plantio de eucalipto, dois cenários diferentes foram utilizados: logo após o plantio e com o eucalipto adulto. Os mapas de potencial de infiltração indicaram que as composições formadas na porção Sudeste da fazenda, combinando a geologia dos Granitóides, com solos predominantemente arenosos, com boa drenagem interna (alta porosidade) corresponderam às áreas que mais favorecem o processo de infiltração. Por outro lado, a combinação de declividades acentuadas, solos predominantemente argilosos em locais com alta densidade de linhas de escoamento e também de drenagem, caracterizara como as mais tendenciosas ao escoamento superficial. Os resultados finais puderam ser validados através de ensaios de condutividade hidráulica saturada obtidos em campo, caracterizando a viabilidade e aplicabilidade da metodologia proposta, que pode ser considerada não só uma... (Resumo completo, clicar acesso eletrônico abaixo)
Abstract: This research had as main goal to create a methodology to generate semi-qualitative maps of the potential for water infiltration, in an area of eucalyptus plantations, the Farm St. Edwiges, Lorena (SP). The area is located in the headwaters zone of the Ribeirão Taboão watershed, Paraíba do Sul basin, Southeast Brazil. The procedures are based on the integration of cartographic information concerning the geology, geomorphology, geotechnical and vegetation cover, implementation in a GIS. The software ArcGIS® was used for advanced spatial analysis, including the analysis, including the geostatistics for spatialization of porosity and soil texture, and map algebra to obtain the desired final product. The purpose of this study was to correlate the main factors involved in the water infiltration evaluationg its peculiarities. As the vegetation in this area changes with the cycles of eucalyptus, two different scenarios were simulated: immediately after planting and adult eucalyptus. The maps of potential of water infiltration indicated that the southeast region of the study area, with geology composed of granitoids, sandy soils with high porosity corresponds to the areas with high infiltration potential. On the other hand, the combination of steep slopes with clay soils located in areas with high density of flow and drainage lines characterize the most popitious areas to runoff. The results can be validated through tests of hydraulic condutivity obtained in the field, characterizing the feasibility and applicability of the methodology, which can be considered not only a tool for the management of natural resources but also as an essential tools for decision making regarding the land use and occupation
Mestre
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
46

Correia, Rafaela Trevisan. « SELAMENTO DE LESÕES DE CÁRIE PROXIMAL COM INFILTRANTE RESINOSO : ENSAIO CLÍNICO RANDOMIZADO ». Universidade Federal de Santa Maria, 2012. http://repositorio.ufsm.br/handle/1/6104.

Texte intégral
Résumé :
The aim of this study was to evaluate the efficacy of an infiltrant (Icon, DMG, Germany) in molars and premolar´s lesions in patients attended to Dental Faculties in Santa Maria and Porto Alegre, each having two or more proximal lesions extending until the outer third of dentin. This was a split-mouth randomized doubleblind trial: the lesions were randomly allocated into two treatment groups; in the test group, lesions were infiltrated (Icon application) and the control group received a placebo treatment. All participants were assessed by visible plaque, papillary bleeding, salivary flow rate, dietary habits, DMFT. Fluoridation oral hygiene, dietary instructions and gel topical applications were given to all patients. After 12 months, radiographic lesion progression was evaluated using two different methods: (1) radiographs were read in pairs, (2) using subtraction radiography of digitized images. A total of 13 pairs of lesions finished the study. No difference in caries development was noted between the groups when read in pairs (p=1,0) and subtraction radiography (p=0,25). The baseline and final VPI were 24,13 ± 18,86 and 7,07 ± 4,45 (p=0,024) and the baseline and final SI were 18,38 ± 16,07 and 14,68 ± 2,62 (p=0,057). In conclusion, the use of a low viscosity resin on the treatment of proximal lesions is unnecessary when the patient adhere the non operative treatment of dental caries.
O objetivo deste estudo foi avaliar a eficácia de um infiltrante resinoso (Icon, DMG, Hamburgo, Alemanha) em lesões proximais de molares permanentes e prémolares de pacientes que freqüentavam os ambulatórios do Curso de Odontologia da UFSM e UFRGS. O delineamento deste estudo foi um ensaio clínico randomizado controlado duplo cego de boca dividida. Para tanto, selecionou-se radiograficamente 31 pacientes que possuíssem, pelo menos, duas lesões de cárie com imagem radiolúcida até terço externo de dentina com semelhante grau de desmineralização. As lesões foram divididas de forma aleatória por um software de computador em dois grupos: teste (aplicação do Icon conforme fabricante) e controle (placebo). Todos os pacientes foram avaliados quanto à presença de placa visível, sangramento gengival, CPO-S, diário alimentar e secreção salivar. Os pacientes receberam tratamento da atividade cariogênica individualizado que compreendia: instruções de higiene oral, aplicações tópicas de flúor, orientação dietética. Ao final de doze meses, as radiografias inicial e final foram comparadas pela técnica da subtração radiográfica e visual lado a lado a fim de se verificar a possível progressão das lesões. Em um total de 13 pares de lesões avaliadas, não houve diferença estatisticamente significante entre os grupos na avaliação lado a lado (p=1,0) e subtração radiográfica (p=0,25). O IPV inicial e final foram 24,13 ±18,86 e 7,07±4,45 (p=0,024) e o ISG inicial e final foram de 18,38 ± 16,07 e 14,68 ± 2,62(p=0,057). O estudo demonstra que o uso de infiltrantes resinosos se torna desnecessário ao tratamento de lesões proximais quando existe a adesão dos pacientes ao tratamento não invasivo de cárie dentária.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
47

Ahrendt, Adriana. « Movimentos de massa gravitacionais - proposta de um sistema de previsão : aplicação na área urbana de Campos do Jordão - SP ». Universidade de São Paulo, 2005. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/18/18132/tde-06102006-090547/.

Texte intégral
Résumé :
O presente estudo consiste no desenvolvimento de um sistema de previsão de escorregamentos, baseado na quantificação da influência das chuvas transientes na estabilidade de encostas, por intermédio da identificação dos mecanismos de ruptura e dos processos físicos envolvidos na infiltração e distribuição da água no solo. O estudo foi realizado em parte da área urbana da cidade de Campos do Jordão-SP, estado de São Paulo, onde tem ocorrido de movimentos de massa gravitacionais é bastante comum. A metodologia empregada baseia-se no conhecimento das características gelógico-geotécnicas da área, acompanhada de trabalhos de campo e laboratoriais e da análise da relação entre a chuva e ocorrência dos movimentos de massa gravitacionais. Em uma primeira fase foram elaborados os documentos cartográficos básicos, como o mapa topográfico e carta de declividade, todos na escala 1:2.000. O trabalho de campo consistiu na identificação detalhada dos materiais inconsolidados e rochas, bem como na caracterização das feições de movimentos de massa gravitacionais já existentes na área, e elaboração do mapa de localização das feições. Paralelamente, foram obtidas amostras deformadas e indeformadas e realizados ensaios em laboratório. Este procedimento permitiu identificar oito diferentes classes de materiais inconsolidados distribuídos em dez unidades e, além disso, caracterizar os movimentos de massa gravitacionais encontrados como sendo escorregamentos do tipo translacional seguido de escoamento, com superfície de ruptura entre 0,5 e 2 m de profundidade. Em uma segunda fase, foi realizada a caracterização da condutividade e difusividade hidráulica e velocidade de infiltração das classes de materiais inconsolidados, a partir de ensaios de infiltração in situ e análises matemáticas. Das duas primeiras fases do trabalho foi possível concluir que o mecanismo de ruptura consiste na diminuição contínua da resistência ao cisalhamento dos materiais geológicos, através da geração de cargas hidráulicas oriundas da infiltração da água no solo. A terceira fase consistiu na aplicação e validação do sistema de previsão de escorregamentos proposto. Tal sistema baseia-se em uma solução analítica da equação de Richard's associada ao modelo de talude infinito. A aplicação do sistema permite calcular, para cenários pré-estabelecidos, a variação da carga hidráulica, antes, durante e após a ocorrência de seqüências de chuvas complexas, bem como a variação do fator de segurança da encosta ao longo do tempo e em profundidade. Para validação do sistema proposto foram utilizados dados reais de escorregamentos e de chuvas ocorridas entre dezembro de 1999 e janeiro de 2000. Os resultados obtidos mostraram uma boa correlação com a real ocorrência dos escorregamentos, concluindo-se que a utilização do sistema de previsão proposto é viável, e que a sua aplicação pode ser realizada, também, em outras áreas, desde que obedecidas as suas premissas básicas, como tipo de mecanismo de ruptura e obtenção de parâmetros geológicos, geotécnicos e hidráulicos confiáveis.
The present study focus on the development of a landslides forecast system, based on the quantification of the effect of transient rainfall on slope stability through the identification of gravitational mass movements failure mechanisms and the physical processes involved in water infiltration and distribution into soil. This study was placed in part of the urban area of Campos de Jordão city, São Paulo state, Brazil, where gravitational mass movements are very common. The methodological procedures were based on the recognition of the geological and geotechnical characteristics of the area, together with field and laboratory work, as well as on the analysis of the relationship between rainfall data and gravitational mass movements. In a first stage the elaboration of the basic cartographic documents, such as topographical map and slope chart, at 1:2.000 scale, was carried out. The field work included a detailed identification of the rocks and unconsolidated materials, registering, describing and location of landslide features, as well as the elaboration of a landslides location map. Besides, laboratory tests were performed with disturbed and undisturbed samples. It allowed identifying of eight different unconsolidated material classes distributed on ten units, and also observing that translational landslides followed by flow-like debris movement, with failure surface depths varying from 0.5 to 2 m, were the most common type of gravitational mass movements. In a second stage the hydraulic conductivity and diffusivity characterization of the unconsolidated materials has been done, through field infiltration tests and mathematical analysis. From de two first stages it was possible to conclude that failure mechanisms is related to the continuous decrease of soil shear strength due to pressure head increase from water infiltration into soil. The third stage focused the application of the landslides forecast system. This system is based on an analytical solution of Richard's equation accompanied by an infinite slope stability model. Its application allows evaluating, for specific scenarios, the variation of pressure head response within the soil, before, during and after transient rainfall, and the factor of safety variation with time and depth at any moment. Rainfall data from December (1999) and January (2000), which triggered many landslides, were the basis of the model validation. The results of the forecast system application showed a good correlation with real landslide occurrence, and it was possible to conclude that the forecast system proposed is feasible and that it can be applied to different places and over broad regions, since some conditions, such as failure mechanisms and utilization of reliable geological, geotechnical and hydrologic data are obeyed.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
48

Martins, Olga. « Contribuição para o estudo dos efeitos da aplicação de poliacrilamidas aniónicas na rega e nos recursos naturais solo e água ». Master's thesis, Universidade de Évora, 2001. http://hdl.handle.net/10174/14989.

Texte intégral
Résumé :
O solo é um recurso natural não renovável à escala humana, mas essencial para a sustentabilidade da agricultura de regadio. Por este facto torna-se urgente a adopção e prática de medidas conservacionistas do solo, como a rega com caudais não erosivos, a abertura de sulcos segundo curvas de nível, e a aplicação de polímeros como as poliacrilamidas aniónicas (PAM) na água de rega, de modo a aumentar a estabilidade dos agregados, reduzindo-se assim a perda de solo induzida pela rega e aumentando a infiltrabilidade do solo. Com este trabalho pretendeu-se determinar a melhor metodologia de aplicação de poliacrilamidas aniónicas na água de rega, de modo a controlar eficazmente a erosão e a infiltração de um solo Mediterrâneo argiluviado. Para tal, testaram-se várias metodologias de aplicação de PAM na água de rega, respeitando-se sempre a concentração de aplicação recomendada pela USDA-NRCS, de 1 Kg/ ha e 10 ppm. Para melhor compreender a relação PAM/solo foram recolhidas durante o decorrer dos ensaios, e após as regas, amostras da matriz superficial do solo, o que permitiu estudar as variações texturais e químicas por ela sofridas ao longo do ciclo cultural, com e sem aplicação do condicionador do solo. Determinaram-se ainda valores de parâmetros hidráulicos do solo, como a condutividade hidráulica e porosidade, para melhor compreender as alterações da sua infiltrabilidade provocadas pelo uso do condicionador. Os resultados obtidos permitem verificar que, quando se compara com os sulcos rectilíneos declivosos, a organização dos campos agrícolas em blocos de contorno é uma boa técnica de conservação dos solos em regadio, reduzindo de forma bastante significativa a perda de solo. Recomenda-se que em solos de textura francoargilo- arenosa a aplicação de PAM seja feita durante a fase de avanço da 1a rega, na concentração de 1 kg/ha e 10 ppm. No caso de declives acentuados (> 1%) recomenda-se a aplicação de PAM durante um maior número de regas, embora sempre durante a fase de avanço e na mesma concentração. Ainda que toda a porosidade efectiva do solo seja bastante beneficiada com a aplicação de poliacrilamida aniónica, conclui-se que são os mesoporos de classe II, com raio entre 0.25 e 0.1 mm, os que maior contributo dão para o fluxo de água no solo. Quando se utiliza o condicionador, os valores da condutividade hidráulica saturada sofrem também aumentos médios de 27%. A análise das amostras da matriz superficial do solo recolhidas nos sulcos, mostra que a erosão hídrica induzida pela rega é selectiva, registando-se retenção e aumento da percentagem de limo e argila no fundo dos sulcos em que houve aplicações de PAM, enquanto que nos sulcos testemunha (sem aplicação de PAM) são estas fracções granulométricas as preferencialmente arrastadas para fora dos campos agrícolas. Verifica-se ainda que o PAM não penetra na estrutura interna dos agregados, formando uma "teia" em seu redor, o que os protege da acção erosiva do escoamento. Para que esta ligação entre a macromolécula de PAM e a superfície externa dos agregados do solo se estabeleça é, contudo, necessário a presença de catiões como o cálcio e o magnésio, existentes na água de rega. A retenção destes catiões pelo PAM e a própria presença de sódio na sua estrutura química provoca um ligeiro aumento da salinidade da água de drenagem, embora pouco significativo. *** - Abstract - The soil is a natural, non- renewable resource at the human life scale, but essential to the sustainability of the irrigated agriculture. Due to this fact it is urgent that the practice of soil's conservative techniques, such as the use of non- erosive inflows, contour- furrows and anionic polyacrylamide (PAM) in the irrigation water, be implemented in order to enhance aggregates stability, reducing soil loss and increasing soil infiltrability. The purpose of this work was to determine the best methodology to apply PAM in the irrigation water in order to prevent erosion and enhance infiltration in a Mediterranean clay soil (haplic luvissol). The applied PAM concentration was always 10 ppm,1 kg/ha as recommended by USDA- NRCS, in order to prevent environmental impacts. Soil samples were collected at the furrow bottom to study and better understand the relationship between PAM and the irrigated soil surface. Soil porosity and the saturated hydraulic conductivity were also determined. The results show that when compared to slopping furrows, contour furrows are a very good way to prevent soil loss. From the obtained results, it is recommended for slopes less than 1% the use of PAM only during the advance phase of first irrigation; for higher slopes it is recommended re-applying PAM in more irrigation events, always during the advance phase and with the NRCS recommended concentration. The highest contribution to water flux in the soil profile is given by mesopores, but the global effective porosity of the soil is enhanced by PAM- use. The seal formed on PAM treated furrows is also more permeable to the water than the one formed when PAM is not applied, showing PAM treated furrows an increase of 27% of saturated hydraulic conductivity. The results also show that the erosive process under surface irrigation is very selective. More silt and clay is retained in PAM- used furrow button, comparing to the control furrows which retain more sand and less silt and clay. It was also possible to verify that PAM do not penetrate inside the aggregates but establish a net around them due to formed bridges between the polyacrylamide, the water íons (calcium and magnesium) and soil surface aggregates.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
49

Cunha, Jorge Luiz Xavier Lins. « Velocidade de infiltração da água em um latossolo amarelo submetido a diferentes sistemas de manejo ». Universidade Federal de Alagoas, 2008. http://repositorio.ufal.br/handle/riufal/222.

Texte intégral
Résumé :
Water and soil are key factors in the definition of the appropriate exploration of an agricultural area. Infiltration is a dynamic process by means of which water enters the soil, both in the descending vertical as well as in horizontal direction. The knowledge of the infiltration rate in the soil is of paramount importance in order to define the conservation, planning and dimentioning of irrigation and drainage systems. Aiming at estimating the infiltration rate in a hard dystrophic yellow Latossoil in a coastal plateau area in the State of Alagoas, an experiment was carried out consisting of three different soil preparations: conventional, minimal cultivation and direct planting, in which infiltration tests were carried out in order to compare the different empirical equations models by Kostiakov, Kostiakov-Lewis and Horton. The soil had been explored with corn cultivation (Zea Mays) for several years and in 2007 soya was cultivated there. For infiltration speed rate determination, ring infiltrometer technique was adopted. When the infiltration rate obtained in the field and the different empirical models were compared, it was possible to observe that the Kostiakov model presented the best correlation being statiscally different at the 1% probability level compared to the other models, whereas the minimal cultivation presented the best infiltration rate when compared to the conventional and direct plantings, differing statically (p ≤ 0,01).
A água e o solo são fatores de suma importância para a adequada exploração de uma área agrícola. A infiltração é um processo dinâmico através do qual a água penetra no solo, tanto no sentido vertical descendente como no horizontal. O conhecimento da velocidade de infiltração da água no solo é de fundamental importância para definir os métodos de conservação, o planejamento e o dimensionamento de sistemas de irrigação e drenagem. Objetivando estimar a velocidade de infiltração, em um Latossolo Amarelo coeso distrófico em uma área de Tabuleiros Costeiros do Estado de Alagoas, foi realizado um experimento constituído de três diferentes formas de preparo de solo: convencional, cultivo mínimo e plantio direto, onde foram realizados testes de infiltração para comparar os diferentes modelos de equações empíricas de Kostiakov, Kostiakov-Lewis e Horton. O solo foi explorado com a cultura de milho (Zea mays L.) há vários anos e no ano de 2007 cultivado com soja. Foi utilizada a técnica do infiltrômetro de anéis na determinação da velocidade de infiltração. Ao serem feitas as 2 comparações entre a velocidade de infiltração obtida em condições de campo e os diferentes modelos empíricos, constatou-se que o modelo de Kostiakov foi o que apresentou a melhor correlação, diferenciando-se estatisticamente a 1% de probabilidade dos demais modelos, enquanto o cultivo mínimo foi o que apresentou a melhor taxa de infiltração quando comparado com os tratamentos convencional e plantio direto, deferindo estaticamente a 1% de probabilidade.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
50

Queiroz, Jos ? Renato Cavalcanti de. « Estudo de sistemas v?treos para infiltra??o em alumina ». Universidade Federal do Rio Grande do Norte, 2007. http://repositorio.ufrn.br:8080/jspui/handle/123456789/12663.

Texte intégral
Résumé :
Made available in DSpace on 2014-12-17T14:06:48Z (GMT). No. of bitstreams: 1 JoseRCQ.pdf: 1649143 bytes, checksum: 51cca0511bbe445cfdc5a7308f841ccf (MD5) Previous issue date: 2007-09-14
The system in-Ceram Alumina, produced by VITA, consists in a technique of prepare of a substructure of ceramics to dental crowns. First burning is made in the alumina decanted by slip casting process under a stone die that reproduces the tooth prepared to receive a crown. In a second burning, alumina is infiltrated by vitreous system, giving to this set a high mechanic resistance. In this work, it s made a study of the composition of a new infiltrating material more used nowadays, giving to alumina desirable mechanics proprieties to its using like substructure of support to ceramic s crown used in the market today. The addition of Lanthanum oxide (frit A) and calcium oxide (frit B) was made in attempt to increase the viscosity of LZSA and to reduce fusion temperature. The frits were put over samples of alumina and took to the tubular oven to 1400?C under vacuum for two groups (groups 1 and 2). For another two groups (groups 3 and 4) it was made a second infiltration, following the same parameters of the first. A fifth group was utilized like group of control where the samples of pure alumina were not submitted to any infiltrating process. Glasses manifested efficient both in quality and results of analysis of mechanic resistance, being perfectly compatible with oral environment in this technical requisite. The groups that made a second infiltration had he best results of fracture toughness, qualify the use in the oral cavity in this technical question. The average of results achieved for mechanic resistance to groups 1, 2, 3, 4 and 5 were respectively 98 MPa, 90 MPa, 144 MPa, 236 MPa and 23 MPa
O sistema In-Ceram Alumina, fabricado pela VITA, consiste numa t?cnica de confec??o de uma infra-estrutura cer?mica para coroas dentais. Uma primeira queima ? realizada na alumina depositada pelo processo de slip casting sob um troquel de gesso que reproduz o dente preparado para receber a coroa. Numa segunda queima, a alumina ? infiltrada por um sistema v?treo, conferindo a este conjunto uma elevada resist?ncia mec?nica. Neste trabalho procurou-se estudar a composi??o de um novo material infiltrante baseado no sistema Li2O ZrO2 SiO2 Al2O3 (LZSA) com adi??o de La2O3 ou CaO, a fim de substituir o material importado mais usado atualmente (In-Ceram glass da Vita Zahnfabrik), proporcionando a alumina as propriedades mec?nicas desej?veis para seu emprego como infra-estrutura de suporte ?s coroas puras de cer?mica utilizadas na odontologia, diminuindo custos frente a esse sistema oferecidos hoje no mercado. O acr?scimo de ?xido de lant?nio (frita A) e ?xido de c?lcio (frita B) foi realizado na tentativa de aumentar a viscosidade do LZSA e diminuir a sua temperatura de fus?o. As fritas foram depositadas sobre amostras de alumina e levadas ao forno tubular a 1400?C sob v?cuo em dois grupos (1 e 2). Para outros dois grupos (3 e 4) foi realizada uma segunda infiltra??o, seguindo os mesmo par?metros da primeira. Um 5? grupo foi utilizado como grupo controle onde as amostras de alumina pura n?o foram submetidas a qualquer processo infiltrat?rio. Os vidros se mostraram eficazes tanto na qualidade da infiltra??o como nos resultados das an?lises de resist?ncia mec?nica. Os grupos que foram submetidos ? dupla infiltra??o obtiveram melhores resultados de resist?ncia mec?nica, sendo perfeitamente compat?veis com o meio oral nesse quesito t?cnico. A m?dia dos resultados obtidos para resist?ncia mec?nica para os grupos 1, 2, 3, 4 e 5 foram respectivamente 98 MPa, 90 MPA, 144 MPA, 236 MPa e 23 MPa
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
Nous offrons des réductions sur tous les plans premium pour les auteurs dont les œuvres sont incluses dans des sélections littéraires thématiques. Contactez-nous pour obtenir un code promo unique!

Vers la bibliographie