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Thèses sur le sujet « Indicatori di qualità »

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Dall'Igna, Enrico <1988&gt. « Gli indicatori di qualità nei prodotti agroalimentari, il caso dei Radicchi Veneti ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6148.

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Résumé :
Il lavoro mira a percorrere le varie tappe del concetto di qualità, riferita al panorama agroalimentare, analizzando il percorso intrapreso dai consumatori, dalla percezione all'acquisto. Nella parte finale si procede alla discussione dei risultati ottenuti tramite un esperimento di scelte dichiarate applicato al caso dei Radicchi Veneti.
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Mimmi, Stefano <1981&gt. « Sviluppo e validazione di indicatori di qualità dell’assistenza nell’ambito della salute mentale in Emilia-Romagna ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5338/1/mimmi_stefano_tesi.pdf.

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Résumé :
In Italia, il processo di de-istituzionalizzazione e di implementazione di modelli di assistenza per la salute mentale sono caratterizzati da carenza di valutazione. In particolare, non sono state intraprese iniziative per monitorare le attività relative all’assistenza dei pazienti con disturbi psichiatrici. Pertanto, l’obiettivo della tesi è effettuare una valutazione comparativa dei percorsi di cura nell’ambito della salute mentale nei Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche della regione Emilia-Romagna utilizzando indicatori ottenuti dai flussi amministrativi correnti.. I dati necessari alla costruzione degli indicatori sono stati ottenuti attraverso un data linkage dei flussi amministrativi correnti regionali delle schede di dimissione ospedaliera, delle attività territoriali dei Centri di Salute Mentale e delle prescrizioni farmaceutiche, con riferimento all’anno 2010. Gli indicatori sono stati predisposti per tutti i pazienti con diagnosi principale psichiatrica e poi suddivisi per categoria diagnostica in base al ICD9-CM. . Il set di indicatori esaminato comprende i tassi di prevalenza trattata e di incidenza dei disturbi mentali, i tassi di ospedalizzazione, la ri-ospedalizzazione a 7 e 30 giorni dalla dimissione dai reparti psichiatrici, la continuità assistenziale ospedale-territorio, l’adesione ai trattamenti ed il consumo e appropriatezza prescrittiva di farmaci. Sono state rilevate alcune problematiche nella ricostruzione della continuità assistenziale ospedale-territorio ed alcuni limiti degli indicatori relativi alle prescrizioni dei farmaci. Il calcolo degli indicatori basato sui flussi amministrativi correnti si presenta fattibile, pur con i limiti legati alla qualità, completezza ed accuratezza dei dati presenti. L’implementazione di questi indicatori su larga scala (regionale e nazionale) e su base regolare può essere una opportunità per impostare un sistema di sorveglianza, monitoraggio e valutazione dell’assistenza psichiatrica nei DSM.
In Italy, the process of de-institutionalisation and implementation of a community-based model in mental health care has been characterized by a lack of evaluation. In particular, no activity is or has been in place to develop or maintain standards of quality of care. Aim of this dissertation is to compare the care pathways in mental health services in Emilia Romagna Region using process and outcome indicator obtained from administrative databases. Process and outcome indicators of mental health care for Local Health Authorities of Emilia-Romagna Region (3,724,388 adult inhabitants in 2010) were obtained through linkage of hospital discharge records, community mental health service database and drug prescription database. The study cohorts include patients with a primary ICD-9-CM diagnosis code 290.xx-319 hospitalized or treated in community mental health services in 2010. The set of indicators explores treated prevalence and incidence rates by disorders and settings, continuity between hospital and community care, retention in treatment, re-hospitalizations, antidepressant drug and mood stabilizer prescriptions. Hospitalization rates varied from 159,0 to 290,3 per 100.000 inhabitants. Treated prevalence in the study area was 15‰ and incidence was 6‰. Of the patients treated by community mental health services, about 37% had a severe mental illness. The proportion of patients re-hospitalized within 30 days from discharge was 12%. Less than 6% of patients with severe mental illness discontinued treatment with community mental health services. Calculation of the selected indicators proved to be feasible, conditional on quality checks for completeness and accuracy of the primary diagnosis. Implementation of these indicators on a larger scale and on a regular basis may provide a unique opportunity to set up a mental health surveillance system and monitor treated prevalence and incidence of mental disorders as well as continuity of care and treatment outcomes at the patient level.
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Mimmi, Stefano <1981&gt. « Sviluppo e validazione di indicatori di qualità dell’assistenza nell’ambito della salute mentale in Emilia-Romagna ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5338/.

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Résumé :
In Italia, il processo di de-istituzionalizzazione e di implementazione di modelli di assistenza per la salute mentale sono caratterizzati da carenza di valutazione. In particolare, non sono state intraprese iniziative per monitorare le attività relative all’assistenza dei pazienti con disturbi psichiatrici. Pertanto, l’obiettivo della tesi è effettuare una valutazione comparativa dei percorsi di cura nell’ambito della salute mentale nei Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche della regione Emilia-Romagna utilizzando indicatori ottenuti dai flussi amministrativi correnti.. I dati necessari alla costruzione degli indicatori sono stati ottenuti attraverso un data linkage dei flussi amministrativi correnti regionali delle schede di dimissione ospedaliera, delle attività territoriali dei Centri di Salute Mentale e delle prescrizioni farmaceutiche, con riferimento all’anno 2010. Gli indicatori sono stati predisposti per tutti i pazienti con diagnosi principale psichiatrica e poi suddivisi per categoria diagnostica in base al ICD9-CM. . Il set di indicatori esaminato comprende i tassi di prevalenza trattata e di incidenza dei disturbi mentali, i tassi di ospedalizzazione, la ri-ospedalizzazione a 7 e 30 giorni dalla dimissione dai reparti psichiatrici, la continuità assistenziale ospedale-territorio, l’adesione ai trattamenti ed il consumo e appropriatezza prescrittiva di farmaci. Sono state rilevate alcune problematiche nella ricostruzione della continuità assistenziale ospedale-territorio ed alcuni limiti degli indicatori relativi alle prescrizioni dei farmaci. Il calcolo degli indicatori basato sui flussi amministrativi correnti si presenta fattibile, pur con i limiti legati alla qualità, completezza ed accuratezza dei dati presenti. L’implementazione di questi indicatori su larga scala (regionale e nazionale) e su base regolare può essere una opportunità per impostare un sistema di sorveglianza, monitoraggio e valutazione dell’assistenza psichiatrica nei DSM.
In Italy, the process of de-institutionalisation and implementation of a community-based model in mental health care has been characterized by a lack of evaluation. In particular, no activity is or has been in place to develop or maintain standards of quality of care. Aim of this dissertation is to compare the care pathways in mental health services in Emilia Romagna Region using process and outcome indicator obtained from administrative databases. Process and outcome indicators of mental health care for Local Health Authorities of Emilia-Romagna Region (3,724,388 adult inhabitants in 2010) were obtained through linkage of hospital discharge records, community mental health service database and drug prescription database. The study cohorts include patients with a primary ICD-9-CM diagnosis code 290.xx-319 hospitalized or treated in community mental health services in 2010. The set of indicators explores treated prevalence and incidence rates by disorders and settings, continuity between hospital and community care, retention in treatment, re-hospitalizations, antidepressant drug and mood stabilizer prescriptions. Hospitalization rates varied from 159,0 to 290,3 per 100.000 inhabitants. Treated prevalence in the study area was 15‰ and incidence was 6‰. Of the patients treated by community mental health services, about 37% had a severe mental illness. The proportion of patients re-hospitalized within 30 days from discharge was 12%. Less than 6% of patients with severe mental illness discontinued treatment with community mental health services. Calculation of the selected indicators proved to be feasible, conditional on quality checks for completeness and accuracy of the primary diagnosis. Implementation of these indicators on a larger scale and on a regular basis may provide a unique opportunity to set up a mental health surveillance system and monitor treated prevalence and incidence of mental disorders as well as continuity of care and treatment outcomes at the patient level.
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Fedeli, C. « INDIVIDUAZIONE DI INDICATORI DI QUALITÀ E MIGLIORAMENTO DEL PROCESSO PRODUTTIVO IN DRUPACEE (PESCO) MEDIANTE METODOLOGIE PROTEOMICHE INNOVATIVE ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2009. http://hdl.handle.net/2434/159611.

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Résumé :
Fruit ripening is a complex process genetically determined and environmentally regulated that involves drastic changes in various physiological and biochemical aspects. These events include chlorophyll breakdown, increased starch degradation and simple sugar biosynthesis, development of aroma components and fruit softening. All these events have a direct impact on the definition of fruit quality and are accompanied and/or at least partially influenced by less visible processes like ethylene evolution and respiration. These phenomena are typical of a class of fruits like tomato, banana and peach (the so-called climacteric fruits). In particular, peach fruit development follows a sigmoidal curve divided into four stages [S1, cell division and expansion; S2, pit hardening and slowdown in fruit growth; S3, increase in fruit size due to cell enlargement; S4, ethylene production and increased respiration (climacteric peak)]. Afterwards the ripening process comes to an end and fruits start senescing. The transition from the pre-climacteric to the climacteric phase is a critical step for fruit development and has been studied with a transcriptomic approach in peach fruit by means of the first available fruit microarray gene chip μpeach 1.0. The aim of the first part of this PhD research was the study of this transition in peach fruit with a proteomic approach. Peach is a typical climacteric fruit whose rapid softening in postharvest makes it particularly susceptible to handling and manipulation. Actually, different flesh firmness phenotypes at maturity are known. Most of the economically relevant peach varieties are divided into melting flesh (MF) and non melting flesh (NMF) phenotypes: they both soften but this event is more relevant in MF than in NMF cultivars. This behaviour makes MF peaches soft and juicy, and particularly appreciated by the consumers but shortens their shelf life, while NMF peaches have good keeping qualities but are less appreciated for fresh consumption. In order to perform the proteomic analysis proteins from freeze-dried mesocarp samples at S3 and S4 ripening stages of the cv Bolero (MF) and cv Oro A (NMF) were resolved by 2D PAGE on a linear 3-10 pH range and 24 cm 12.5% polyacrylamide gels. Gel image and statistical analyses, conducted with ImageMaster Platinum 5.0 and the ANOVA test (p<0,01), respectively, showed that 53 spots had a statistically relevant 2-fold expression change. By means of LC-ESI MS/MS we found that some proteins were involved in different physiological processes (i.e. sugar metabolism, ethylene evolution, amino acid metabolisn and stress response) typical of fruit development and ripening. These data, however, describe only a short moment of a complex and very long process like fruit ripening. For this reason, the second part of this PhD research focused on the comparative proteomic analysis of a complete growth curve of a single cultivar, cv Springcrest (MF). Drupes of five ripening stages (S1, S2, S3, S4 I and S4 II), established according to the literature, were sampled in the period April-June 2008 and protein extraction and separation by 2D-PAGE were performed after the optimization of the extraction protocol. Mesocarp proteins were resolved by basic loading of 400 micrograms onto a linear 4-7 pH range 24 cm Immobiline dry strips followed by SDS-PAGE on 10% polyacrylamide gels. In silico and statistical analyses, conducted with ImageMaster Platinum 5.0 and the ANOVA test (p<0,001), respectively, showed that 98 spots had a statistically relevant 2-fold expression change. The hierarchical clustering analysis grouping the 98 variations revealed that, while S1 and S2 are quite similar and the S4I and S4II as well, S3 shows a peculiar and totally different behaviour when compared to the first and last two ripening stages. The mass spectrometry analysis aiming at the identification of the differentially expressed proteins is now in progress.
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Monaco, Clara. « Co-costruzione di un sistema d informazione di indicatori di sostenibilità e qualità ibridi, per la valorizzazione della piccola pesca artigianale del Mediterraneo ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/3969.

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Résumé :
La piccola pesca artigianale rappresenta un ampia porzione del settore della pesca nel Mar Mediterraneo. Da circa un decennio, questa categoria di pesca attraversa su più fronti una crisi che, senza opportuni interventi di gestione, minaccia la sopravvivenza delle comunità costiere dipendenti dall attività di pesca. Lo sviluppo della piccola pesca artigianale, attraverso la valorizzazione dei suoi prodotti, sembra poter donare un apporto positivo all intero settore della pesca, giocando un ruolo fondamentale nella rivalutazione delle zone costiere e per lo sviluppo dei mercati regionali. Al fine d intraprendere un percorso orientato alla qualità, questo studio punta allo sviluppo di un sistema d informazione adattato alla piccola pesca artigianale, composto da indicatori che giovino da supporto per la valutazione della sostenibilità delle sue flotte dai punti di vista economico, sociale, ambientale e della governance. A questo scopo, è stata avviata un indagine nell area costiera della Sicilia orientale, dove, attraverso un Approccio sistema (Lavaud, 2013) di tipo partecipativo che ha visto coinvolti i vari stakeholder della filiera ittica locale, e l adattamento del metodo Principi-Criteri-Indicatori (PCI) (Rey Valette et al., 2008), sono stati selezionati i principi, i criteri e gli indicatori utili per la stima della sostenibilità e della qualità di vari fattori caratterizzanti la piccola pesca artigianale. Il sistema d informazione così sviluppato, è capace di guidare l eventuale processo di labeling di un prodotto ittico, proveniente dalla pratica di un mestiere convenuto come piccola pesca artigianale, da riconoscere come di qualità e sostenibile. La ricerca ha richiesto un attenta indagine preliminare sulle marinerie presenti nel territorio oggetto di studio e ha sollevato molteplici problematiche che accomunano le differenti flotte artigianali del Mediterraneo, tra cui, in primo luogo, la mancanza di una definizione comune ufficiale per la categoria della piccola pesca artigianale.
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Pelati, Sandro. « Gli indicatori di qualità tecnica per lo studio delle perdite idriche di rete : il caso della rete gestita da CADF s.p.a (FE) ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18543/.

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Résumé :
L’obiettivo della tesi è quello di studiare le perdite di rete idrica, attraverso l’Infrastructure Leakage Index (ILI), costruito dall’International Water Association (IWA) e i relativi metodi e linee guida. A partire da bilanci idrici e modelli georeferenziati della rete di adduzione e distribuzione, la tesi elabora le informazioni necessarie alla determinazione dell’indice sintetico e le sottopone ad un trattamento statistico. Questo al fine di permettere il confronto con i risultati ottenuti dai gestori di rete e con quelli misurati con l’ILI. Inoltre la tesi mette a confronto i dati e le informazioni elaborate con il metodo dell’ILI rispetto alle informazioni messe a disposizione dai gestori e dall’Autorità di regolazione e controllo in Italia. Viene esaminato il caso specifico dell’azienda pubblica “in house” CADF S.p.A., gestore del servizio idrico integrato di 11 Comuni della Provincia di Ferrara. Sulla base dei dati forniti dall’azienda vengono elaborati gli indicatori di qualità tecnica stabiliti dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) in merito alle perdite di rete idriche e messi a confronto con l’indicatore “Infrastructure Leakage Index” (ILI).
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PEZZOTTI, ANTONELLA. « Proposta di analisi pedagogica delle interazioni che si sviluppano nei forum di un ambiente di apprendimento virtuale. Il caso del corso online di didattica della biologia ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/19279.

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Résumé :
Uno dei modi per far sì che l’insegnamento della biologia risulti significativo, duraturo ed efficace consiste nel predisporre spazi in cui si possano svolgere attività pratiche, in cui sia incoraggiata una modalità di lavoro basata sulla progettualità, la sperimentazione, la raccolta di dati e la loro elaborazione, la condivisione delle esperienze vissute, la costruzione di conoscenze. In quest’ottica si inserisce la realizzazione di ambienti di apprendimento, cioè di setting caratterizzati dalla concatenazione di numerosi dispositivi (materiali, relazionali, cognitivi) a supporto dell’apprendimento. Anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, della Rete in particolare, è possibile realizzare setting di apprendimento che favoriscano la condivisione e la costruzione di conoscenza. Un esempio di ambiente di apprendimento virtuale è costituito dal corso online di didattica della biologia rivolto agli studenti del Corso di Laurea in Scienze della formazione primaria dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. La ricerca descrive la messa a punto di un set di indicatori di qualità per effettuare l’analisi pedagogico-didattica delle interazioni che si sviluppano all’interno di alcuni forum tematici del corso online di didattica della biologia. I forum da sottoporre ad analisi sono stati scelti con l’obiettivo di ricercare possibili relazioni tra questi due elementi: la moderazione da parte di due diversi tutor e la tipologia di attività didattiche associate ai forum. L’applicazione del modello ha consentito di verificare la sua efficacia e di avere un importante feedback relativamente alle sue potenzialità, al suo utilizzo per una valutazione in itinere e alla sua applicabilità per l’analisi di altri corsi online.
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GUIDOTTI, LAURA. « APPLICAZIONE DI INDICATORI FISICI, CHIMICI E BIOLOGICI PER VALUTARE LA QUALITA' E LO STATO DI SALUTE DEI SUOLI. IL CASO DELLA REGIONE LOMBARDIA ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6077.

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Résumé :
Scopo del progetto era valutare lo stato di salute e la qualità dei suoli agricoli lombardi e di alcune sue aree caratterizzate da specifiche criticità ambientali, attraverso un monitoraggio multidisciplinare. L’uso di indicatori biologici accoppiato alle classiche tecniche analitiche ha consentito di implementare le informazioni ottenute dal punto di vista chimico-fisico. Contrariamente al passato infatti, la componente vivente del suolo è diventata fondamentale alla comprensione delle sue condizioni, in quanto esso è stato riconosciuto come sistema strettamente connesso agli altri comparti ambientali, influenzato e caratterizzato da tutti gli organismi che lo compongono. Sulla base di ciò sono state indagate la struttura e le caratteristiche delle comunità microbiche, dei lombrichi e dei protozoi ciliati, le attività enzimatiche del suolo, e la genotossicità delle sostanze inquinanti utilizzando il trifoglio come pianta indicatrice. Abbiamo inoltre avuto modo di applicare alcune tecniche che esulano dal classico monitoraggio, ma che forniscono informazioni preziose circa il comportamento di una sostanza o di un elemento. Si tratta dell’applicazione della diluizione isotopica per determinare la presenza del cromo esavalente in suoli potenzialmente contaminati, e di biosaggi con batteri bioluminescenti per valutare la biodisponibilità di arsenico e mercurio in un Sito di Interesse Nazionale.
The aim of the project was to assess health status and quality of agricultural soils of the Lombardia region, and some areas with critical environmental situations, through a multidisciplinary monitoring. The use of biological indicators coupled to classic analytical techniques, has allowed the implementation of the information obtained from the chemical-physical point of view. Contrary to the past, the living component of the soil has become crucial to better understand its condition, as it has been recognized as a system closely related to other environmental media, influenced and characterized by all organisms that compose it. Basing on this it was investigated the structure and characteristics of microbial communities, earthworms and ciliated protozoa, the enzymatic activities of the soil, and the genotoxicity of pollutants using clover plants as indicator. We also had the opportunity to apply some of the techniques that are outside the classic monitoring, but that can provide valuable information about the behavior of a substance or an element. These techniques are: the application of isotope dilution to determine the presence of hexavalent chromium in potentially contaminated soils, and bioassays with bioluminescent bacteria to assess the bioavailability of arsenic and mercury in a Site of National Interest.
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Perrone, Enrica <1979&gt. « Sviluppo e validazione di indicatori per misurare l’esperienza dell’assistenza neonatale riferita dai genitori - patient reported experience measures (PREMs). Rilevazione degli indicatori nella pratica clinica per il miglioramento della qualità assistenziale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9707/1/Perrone_Enrica_tesi.pdf.

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Résumé :
Introduzione: i patient reported experience measure (PREMs) sono indicatori di qualità dell’assistenza e misurano il processo di cura riferito dal paziente. Non sono disponibili questionari PREMs disegnati e validati per descrivere l’esperienza assistenziale durante il ricovero in neonatologia. Obiettivo: costruire un questionario PREMs attraverso un processo di definizione con il metodo Delphi di una lista di domande che investighino l’esperienza dell’assistenza neonatale dal momento del ricovero a quello della dimissione e di validare lo strumento. Materiali e metodi: è stata condotta una revisione rapida della letteratura per identificare questionari sulla percezione dell’assistenza riportati negli studi di validazione pubblicati in 2008-2018. Gli item sull’esperienza, selezionati da ogni questionario incluso, sono stati sottoposti agli stakeholder in 3 round Delphi per il giudizio di rilevanza. I criteri predefiniti di raggiungimento del consenso sono stati applicati alla fine del round 2 e agli item trattenuti è stata attribuita una priorità di inclusione nel questionario, somministrato successivamente, alla dimissione, a genitori di neonati ricoverati in neonatologia. L’analisi fattoriale esplorativa è stata utilizzata per esaminare la struttura dello strumento. Risultati: sono stati identificati 380 studi, 4 sono stati inclusi e 69 item sottoposti al giudizio degli stakeholder (54 genitori e 52 professionisti). Alla fine del processo Delphi, il questionario finale di 18 item è stato validato su un campione di 97 genitori. L’analisi fattoriale con scoring dicotomico degli item ha identificato 2 fattori con buon adattamento al modello: esperienza dell’assistenza durante la degenza ed esperienza di presa in carico e dimissione. Conclusione: il questionario è il primo strumento validato disponibile per misurare l’esperienza dell’assistenza in neonatologia attraverso due indicatori specifici, che consentono di comparare, fra strutture omogenee o all’interno della stessa struttura nel tempo, l’esperienza del processo di cura riferita dai genitori, per identificare aree critiche verso cui orientare interventi di miglioramento della qualità assistenziale.
Background: patient reported experience measures (PREMs) are quality indicators of care which measure the patient-reported care process. No PREMs questionnaires have been developed and validated to investigate the experience of care in neonatal units. Objective: to develop a PREMs questionnaire through a process of selection via the Delphi method of a list of questions that investigate the experience of neonatal care from admission to discharge, and to validate this instrument. Materials and methods: a rapid review of the literature was conducted to identify questionnaires on the perception of care reported in validation studies published between 2008-2018. The items referring to experience, selected from each included questionnaire, were submitted to the stakeholders in 3 Delphi rounds for the judgment of relevance. Previously defined consensus criteria were used to reach an agreement at the end of round 2 and the retained items were given a priority for inclusion in the questionnaire. This was administered after discharge to parents of newborns admitted to the neonatal unit. An exploratory factor analysis was used to examine the structure of the instrument. Results: 380 studies were identified, 4 were included and 69 items submitted for the stakeholders’ decision (54 parents and 52 professionals). At the end of the Delphi process, the final 18-item questionnaire was validated using 97 parents. The factor analysis with dichotomous scoring of the items identified 2 factors with that fit the model well: the experience of in-hospital assistance and the experience during admission and discharge. Conclusion: the questionnaire is the first validated instrument to measure the experience of care in neonatal units through two specific indicators, which allow for a comparison of the experience of care reported by the parents between homogeneous structures or within the same structure over time, and to identify critical areas for improvement in the quality of care.
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Gori, Davide <1984&gt. « Il ruolo degli indicatori patient reported (PROMs) per la promozione della qualità dell'assistenza : il caso di studio della chirurgia del CA prostatico ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8520/1/FILE_FINALE_DAVIDE_GORI_DEF_2.pdf.

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Résumé :
Gli esiti riferiti dai pazienti (PROMS), sono attualmente diventati tra gli strumenti più utilizzati in tutti i livelli dell’assistenza, e in particolare per le patologie oncologiche. Il cancro della prostata è la diagnosi più comune di tumore maligno e la seconda causa di morte negli uomini. I pazienti possono sviluppare effetti collaterali legati al trattamento di cui l'incontinenza urinaria ne rappresenta uno dei più frequenti e influenzanti maggiormente la qualità della vita. Nella prima parte sperimentale della presente tesi sono stati identificati gli indicatori più importanti di qualità per il cancro alla prostata (proposti dalla comunità scientifica) e ne è stato determinato il loro utilizzo. Successivamente, tramite una raccolta dati sugli esiti funzionali estratti dalle cartelle cliniche informatizzate utilizzando i dati del database Stanford University HealthCare, è stato sviluppato un flusso di estrazione e di data-mining che è stato in grado di catturare la documentazione fornita dai medici sugli esiti più importanti e centrati sul paziente utilizzando note cliniche non strutturate e registrate di routine. Inoltre è stato misurato quanto riferito dai pazienti utilizzando l'indagine EPIC-26 (somministrato in sede di visita oncologica pre e post intervento), un questionario che nel corso degli anni è stato validato ed è attualmente considerato uno dei gold-standard per la valutazione del paziente post-prostatectomia. Il risultato maggiore della attuale comparazione è che quanto viene riferito dai pazienti è altamente concordante con quanto viene riportato dai medici sulle cartelle cliniche elettroniche. Il caso di studio presentato, apre la strada alla possibilità di utilizzare e valutare questo tipo di indicatori in maniera sistematica. I clinici possono riportare nelle cartelle cliniche importanti informazioni riferite dai pazienti, la cui integrazione potrà portare, in futuro, ad una migliore raccolta dei dati sugli esiti patient-centered e ad un effettivo miglioramento della qualità così orientata in tutti i settori della medicina.
Patient reported outcome measures (PROMS) have now become among the most used tools at all levels of care, particularly for oncology. Prostate cancer is the most common malignant cancer diagnosis and the second leading cause of death in men. Patients may develop treatment-related side effects of which urinary incontinence is one of the most frequent and most influencing quality of life. In the first experimental part of this thesis the most important quality indicators for prostate cancer (proposed by the scientific community) were identified and their use was determined. In a second stage, through data collection of the functional outcomes extracted from the electronic medical records (using data from the Stanford University HealthCare database), an extraction and data-mining flow that has been able to capture the documentation provided by the physicians on the most important patient-centered outcomes using unstructured and routine recorded clinical notes has been developed. Furthermore, patient reported outcomes were collected using the EPIC-26 survey (administered during the oncological visit before and after surgery), a questionnaire that over the years has become one of the gold-standard for evaluation of the patients undergoing prostatectomy. The main result of the actual comparison is that what is reported by patients is highly consistent with what is reported by doctors on electronic medical records. The presented case study paves the way for the possibility of using and evaluating this type of indicators in a systematic way. Clinicians can report in the medical records important patient reported information, whose integration will lead, in the future, to a better collection of data on patient-centered outcomes and to an effective quality improvement in all medical fields.
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FIORATI, Stefano. « Monitoring of the threshing process quality by using advanced vibro-acoustic indicators ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2011. http://hdl.handle.net/11392/2389227.

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Résumé :
This PhD thesis concerns the vibro-acoustic monitoring of the threshing process in an axial flow harvesting machine. This research is a step towards the development of online control systems finalized to maximize the process efficiency and the product quality. By using different signal processing tools it is possible to analyse the link between sound/vibration and material distribution in the threshing unit. In more details, the threshing process is mainly given by two principal mechanisms: the threshing between kernels and concave and “grain over grain” effect. The goal of this research is to use vibro-acoustic signature in order to interpret in detail these two mechanisms of the threshing process. In particular, they have been explained by means of the cyclostationary approach useful to evaluate the first and second order cyclostationary contents of the signal. Moreover, the presented results show that some features obtained from the time and angular domains and from the cyclostationary approach are well correlated to the efficiency and operational parameters. Thus, they could be used for the development of an online control system.
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Menin, Enrico <1990&gt. « La garanzia nella vendita di beni di consumo come indicatore di qualità ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8790.

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Résumé :
Non essendo sempre possibile verificare le qualità di ogni singolo prodotto prima dell’acquisto e trovandosi ad operare in un mercato in cui le informazioni non sono distribuite simmetricamente, la garanzia del produttore si dimostra uno strumento fondamentale. In questo lavoro si analizzerà la garanzia prevalentemente dal punto di vista giuridico, osservando gli strumenti proposti dal legislatore a tutela della parte debole di ogni singola transazione. Si vorrà però fare una breve riflessione anche del profilo economico al fine di valutare tale negozio giuridico come opportunità reddituale per il produttore. Infine sarà dedicato l’ultimo capitolo ad un’analisi interpretativa del contesto fin lì esposto con l’obiettivo di dimostrare il carattere di indice di qualità della garanzia.
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MICELI, Giuseppe. « Il “milieu” citochinico del paziente cirrotico tra circolazione iperdinamica e bilancio simpato-vagale : il ruolo di Osteopontina, IL-22, IL-6, IL-17, IL1Ra quali indicatori biomolecolari di severità d’ipertensione portale e markers predittivi di rischio di sanguinamento di varici esofagee ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2022. https://hdl.handle.net/10447/533498.

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Мостова, К. А. « Стратегічні напрями підвищення якості обслуговування на підприємствах ресторанного бізнесу на прикладі ресторану «di Mare» ». Thesis, Одеський національний економічний університет, 2020. http://dspace.oneu.edu.ua/jspui/handle/123456789/12415.

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Résumé :
Об'єктом дослідження - є процес підвищення якості обслуговування на підприємствах ресторанного бізнесу. У першому розділі проведено дослідження теоретико-методичних засад якості обслуговування, розкрити особливості підвищення якості обслуговування на підприємствах ресторанного бізнесу. У другому розділі визначено організаційно-економічну характеристику ресторану «di Mare»,зроблено таксономічний аналіз основних показників оцінювання якості обслуговування в ресторанах міста Одеси. У третьому розділі визначені стратегічні напрями підвищення якості обслуговування в ресторані, запропоновано програму заходів щодо підвищення якості обслуговування на підприємстві ресторанного бізнесу, доведено що рекомендовані заходи є економічно мотивованими.
The object of study is the process of improving the quality of service in the restaurant business. The first section includes an analysis of the research of theoretical and methodical bases of quality of service, reveals features of increase of quality of service of restaurant business enterprises. The second section determines the organizational and economic characteristics of the "di Mare" restaurant and performs a taxonomic analysis of the basic indicators of an estimation of quality of service in restaurants of the city of Odessa. The third section identifies strategic areas for improving the quality of service in restaurants, proposes a program of measures to improve the quality of service in the restaurant business, and proves that the recommended measures are economically motivated.
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PANTINI, SARA. « Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

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Résumé :
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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Carbone, Marco, Patrizia Piro et Paolo Veltri. « Caratterizzazione delle acque di una rete di drenaggio di tipo misto come supporto alla scelta di sistemi di trattamento ». Thesis, 2014. http://hdl.handle.net/10955/520.

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Anna, Corapi Anna Corapi, Musacchio Aldo Musacchio Aldo, Luana Gallo, Lucio Lucadamo et Carlo Gaggi. « Studio della qualità dell'aria nella zona limitrofa al sito industriale Italcementi di Castrovillari attraverso una batteria di test ecofisiologici quali indicatori precoci di stresss ambientale,utilizzando i licheni come organismi sensibili ». Thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10955/1033.

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CORONAS, FABIO. « La costruzione di una matrice multifattoriale del benessere urbano come base di indirizzo dei contenuti e delle scelte della pianificazione e della progettazione urbana ». Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1315671.

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Résumé :
Nella consapevolezza che nel mondo occidentale è in atto un grande cambiamento nell’ambito economico, sociale, ambientale e tecnologico che coinvolge frontalmente i contesti urbani e territoriali e quindi la pianificazione degli spazi, l’approfondimento di ricerca è rivolto alla necessità di organizzare la costruzione di nuovi strumenti di analisi che permettano di definire l’azione del governo del territorio e che abbia come fine ultimo quello di generare l’incremento del benessere collettivo nei contesti urbani e territoriali. Lo studio si pone all’interno di questo momento storico di “passaggio” e vuole, attraverso uno spirito critico, prendere in considerazione le preoccupanti problematiche del cambiamento climatico, nonchè la crisi economica e sociale, ponendosi come finalità anche quella di suggerire “nuove soluzioni” da avviare per cambiare o quantomeno migliorare il quadro complessivo e di prospettiva in atto, con la convinzione che le dinamiche, il governo del territorio, le città sempre più globali svolgano un ruolo cruciale in questo periodo complesso. Lo strumento con il quale si vuole giungere a questo obiettivo è la costruzione di una Matrice Multifattoriale del Benessere urbano che prende in considerazione la struttura urbana attraverso i suoi sistemi ed è costituita da principi/indicatori urbani di qualità innovativi, da macro-obiettivi e obiettivi più specifici, dalla individuazione delle relative azioni di piano e di progetto, nonché dei costi e benefici economici, sociali e ambientali generati.
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SANDRONE, Laura. « IL MODELLO INTEGRATO DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE NEL SISTEMA UNIVERSITARIO NAZIONALE : ANALISI EMPIRICA DELL'IMPATTO ORGANIZZATIVO E GESTIONALE ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2318/1614017.

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Résumé :
Nel sistema universitario italiano, i processi di autovalutazione e valutazione sono l'esito dei numerosi interventi normativi che si sono concretizzati, con risultati in attuazione dei Decreti Legislativi derivanti dalla Legge 240/2010: per quanto attiene la didattica, con l'implementazione del Sistema Integrato di Accreditamento delle Università (A.V.A./ANVUR - Autovalutazione, Valutazione, Accreditamento) che gli Atenei hanno iniziato ad applicare a partire dal 2013, con l'emanazione del DM 47/2013, per quanto attiene la produzione scientifica, con la conclusione del primo esercizio di valutazione della Ricerca (VQR 2004-10) e, in ambito amministrativo, con l'avvio dei processi di valutazione delle performance organizzative. L’ipotesi del presente studio, che si colloca nel più ampio scenario delle trasformazioni che nell'ultimo decennio hanno coinvolto la Pubblica Amministrazione nei processi di valutazione della performance, in ottica di risultato, pone al centro della propria indagine il sistema universitario italiano, quale “focus” all'interno dei modelli di organizzazione e gestione orientati all'economicità e alla massimizzazione del valore dei servizi, alla luce delle norme che, nel corso degli ultimi anni, hanno avuto il maggiore impatto sulla Governance nelle Università. Richiamandosi alla letteratura più recente in materia, gli elementi fondamentali che rappresentano l'impalcatura dell'attuale sistema di valutazione e misurazione delle performance e dei risultati nel contesto universitario (nelle sue diverse dimensioni) e che si pongono al centro dell'analisi condotta nel presente lavoro, sono rappresentati da: Sistema A.V.A. (incentrato sull'accreditamento delle sedi e dei Corsi di studio, sulla loro sostenibilità, sulla loro gestione e sulle performance della didattica); - sistema di valutazione della Qualità della Ricerca e dei suoi risultati (Valutazione della Qualità della Ricerca - VQR); modello di valutazione delle performance organizzative; strumenti di controllo dei piani di performance, introduzione del Bilancio Unico degli Atenei. Gli Atenei sono oggi chiamati a dare applicazione a tali modelli e a Linee Guida che, inevitabilmente, li portano a ragionare sull'introduzione di strumenti di valutazione interni che tengano conto degli specifici contesti in cui le Università operano. L'oggetto di studio della tesi intende considerare questi primi sviluppi con particolare riguardo alle ricadute in termini di riorganizzazione interna dal momento che, agli adempimenti legislativi e all'applicazione di modelli di valutazione di matrice europea, vanno strettamente correlati i nuovi assetti di Governance che tutti gli Atenei italiani si sono dati a partire dalla riforma statutaria prevista dalla L.240/20108, con inevitabili effetti in termini di programmazione e di riprogettazione dei processi. Lo studio ha preso avvio a partire da tale contesto, per ragionare sugli sviluppi attuali e concentrarsi su alcune specifiche tematiche (questions research): 1) in che misura il modello ministeriale di autovalutazione/valutazione degli Atenei può essere interpretato come un sistema che integra le diverse dimensioni (didattica, ricerca e performance amministrative) consentendo loro di dialogare in maniera sinergica, a fronte degli obiettivi di Quality Assurance (AQ) che gli Atenei dichiarano? In particolare in che misura gli strumenti messi a disposizione dall’ANVUR possono essere di ausilio e di stimolo per condurre ad una autovalutazione dell'efficacia del sistema di ateneo e consentano, di passare dalla compliance tecnica (valutazione e accreditamento) al monitoraggio dell’efficienza? 2) In che misura l'applicazione cogente dei metodi di valutazione introdotti dall'ANVUR richiede agli Atenei il ripensamento e la rivisitazione delle loro strutture amministrative interne affinché la tecnostruttura sia messa nella condizione, in termini di risorse e di organizzazione, di permettere il raggiungimento degli obiettivi? 3) Quali strategie gli Atenei mettono in atto per implementare uno strumento di controllo adeguato ai modelli di misurazione delle performance descritti? Come si evince da tali premesse, la tematica affrontata, si riferisce ad un contesto ancora iniziale di implementazione del modello, per cui risulta chiaro che le analisi che emergono in questo lavoro rappresentano un primo tentativo di riflessione . Tale contributo si pone nei termini di una chiave interpretativa di alcune implicazioni già conseguite dall'applicazione dei modelli di riferimento. Il metodo di ricerca è deduttivo e induttivo e associa, ad una analisi della letteratura nazionale e internazionale sui modelli di valutazione nelle università (riferendole, per quanto concerne il sistema nazionale di valutazione, alla normativa ministeriale), una parte di analisi empirica del modello con alcune risultanze a livello organizzativo e di programmazione. Il primo capitolo illustra il framework europeo di riferimento per l'AQ della Didattica e della Ricerca nelle Università anche attraverso lo studio dei principali Autori nazionali ed internazionali in materia, per consentire sia di leggere il Sistema A.V.A./ ANVUR nella sua coerenza con le Linee Guida Europee, sia di integrarlo con i recenti assetti di Governance delle università italiane e con i paradigmi di riforma della PA, in ottica di riorganizzazione e di valutazione delle Performance. L'applicazione di tali modelli in seno alle università, presuppone un richiamo allo sfondo concettuale e dottrinale che ha affrontato il tema del cambiamento del ruolo e delle funzioni dell'istituzione universitaria, verso il suo essere “quasi impresa”. Per la finalità del presente lavoro, si è invece ritenuto utile un approccio propedeutico che risulti funzionale alla trattazione dei casi di studio presentati, con la finalità di evidenziarne i rimandi, da un lato, ai sistemi di valutazione di didattica e ricerca e, dall'altro, alle esperienze/ricadute che tali processi hanno avuto nell'assetto interno dell'Ateneo: quali sono state le modalità e le innovazioni introdotte in ambito organizzativo a seguito dell'implementazione dei recenti sistemi di valutazione (che presuppongono nuovi strumenti anche culturali e formativi). Il capitolo secondo è dedicato all'analisi del modello di valutazione della Performance, attività che, attribuita come competenza all'ANVUR, di fatto è ancora intesa come un processo a sé stante rispetto alla valutazione di Didattica, Ricerca e Terza Missione, con la conseguenza di venire spesso associata, in maniera esclusiva, alla responsabilità della componente amministrativa, laddove le altre due dimensioni sono riferite alla componente accademica. Il terzo capitolo, a fronte del lavoro già in essere negli Atenei italiani, ha privilegiato - quali casi di studio - la scelta dell'Università degli Studi di Torino in quanto, oltre ad esser “terreno noto” a chi scrive, sta operando verso un modello di ottimizzazione dei processi sia a livello centrale sia periferico (di qui il caso del Dipartimento di Management) e dell'Università di Brescia ove si è posto in essere un sistema di sviluppo delle risorse e delle competenze funzionale all'efficienza dei processi organizzativi ed amministrativi. Il presente lavoro intende, in definitiva, confermare come i cambiamenti dell’ambiente esterno, in particolare dell’ambiente politico e legislativo, abbiano richiesto agli Atenei di intervenire sui propri sistemi organizzativi e prodotto già i primi significativi effetti, necessari per accompagnare i cambiamenti in corso, come auspicato dall'Agenzia Nazionale: alla luce dell’avvio del sistema A.V.A., diventa sempre più evidente ed esplicita la stretta relazione tra l’assicurazione della qualità e le prestazioni del personale tecnico-amministrativo di supporto, secondo una progressiva convergenza programmatica delle due logiche che caratterizzano l’accademia, cui consegue la necessità di dover integrare sempre più le funzioni valutative.
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SANTORO, Alessia. « IDROCARBURI IN SALIVA QUALI INDICATORI BIOLOGICI DI ESPOSIZIONE A SOLVENTI ». Doctoral thesis, 2010. http://hdl.handle.net/11573/411351.

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TAMBURRO, ROSALBA. « Stima della qualità degli ambienti fluviali in aree urbane attraverso l’uso di bioindicatori ai fini della costituzione di corridoi ecologici. Caso di studio : fiume Aniene ». Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/1111351.

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Résumé :
Estimating the environmental river quality in urban areas using bioindicators to restore ecological corridors. Case study: Aniene river Rosalba Tamburro Abstract The present thesis aimed first to compare the application of a broad set of indicators founded on the plant and animal components of the river ecosystem with the scientific purpose to evaluate the goodness of the indices, their possible correlations, and their limits. Second, the study was conducted to assess the Aniene environmental quality inside Rome to provide fundamental knowledge on river quality useful for making proposals improving the urban ecological corridor. The investigation was focused on the riparian vegetation, the river ecological state and his functionality inside Rome, from the Great Ring Road to the confluence with the Tiber river. Twenty sampling sites were selected where vegetation survey was carried out and inside them other seven sites were chosen to conduct studies on macrobenthic (RQE_STAR_ICMi) and macrophyte (IBMR) communities. Physical-chemical parameters of water were carried out too. Finally, the Fluvial Functionality Index (IFF) was applied to establish a broader environmental value of the river that enclosed the urban pressure too. All these investigations were carried out from April 2014 to October 2016. The floristic composition was analysed by means of transects comprising both water and riparian belts. Two bioindication models based on the plant species were applied to assess the habitat quality. They are represented by Ellenberg indicators and Hemeroby index for the evaluation of anthropogenic disturbance. The floristic matrix of 245 species X 104 relevès was subjected to multivariate statistical analysis for a first data exploration through Cluster Analysis (CA) and Principal Component Analysis (PCA). To identify and analyse the existence of the ecological gradients a bivariate Pearson correlation test was performed between the significative coordinates of the PCA and the 7 indicators set (Ellenberg and Hemeroby). The Pearson correlation analysis also was performed to verify the possible correspondence between the vegetation and the other indices and between them. Chemical analysis revealed a very poor percentage of water saturation of Oxygen concentration showing a lower water quality resulting from domestic, agricultural and factories pollutants. The most significant correlations between the indices of Ellenberg and Hemeroby is the one existing between indicators of luminosity and Hemeroby whose increase is accompanied by degradation of forest vegetation rearing towards more heliophilous conditions. These conditions seem to favour the continental indicators, when the mitigation effects of the shrub and the ocean species that accompany the riparian forests decrease. IBMR and emerobia calculated on the same list of species used for the calculation of the IBMR, are correlated by showing a parallel trend. The correlation of the IBMR with H calculated on the 25 species of the IBMR list and not with the total H, calculated on the whole set of species detected by Phytosociological detection, shows the limits of this European index which does not entirely correspond to the local flora. Especially about the quota of Mediterranean species that are missing or are underestimated in the databases currently available. The RQE_STAR_ICMi was inversely correlated with ecological disturbance conditions meaning that when Hemeroby decreases the macroinvertebrates presence rises. The index of macroinvertebrates, on the other hand, had the same low values on all sites, indicating that the water quality everywhere was polluted. This finding confirms what in previous studies had already been demonstrated: the quality of water expressed by the macrobenthic community may not coincide with that expressed by the plant community. This identifies a different behaviour of fauna and flora compared to ecological factors. The Nutrient indicators (N) of Ellenberg were also correlated to NO3 confirming that domestic and agricultural pollutants contaminated the water. Among the contaminants sodium and magnesium appear to be significantly related to the IBMR RQE. The work carried out identifies the need to use more indicators to identify the ecological state of the watercourses considering overall existing gradients and temporal variations, especially of macrophyte and spondal vegetation, that are most sensitive to environmental variables. It also identifies the need to consider faunistic data separately from floristic ones as the response to environmental variables is different. Finally, the investigation carried out on vegetation shows a fair resumption of near-natural formations to Populus nigra and Ulmus minor, which, though very fragmented, support the hope of reconstituting a wider riparian forest that can act as an ecological corridor in the urban area. The IFF has highlighted in detail the most compromised tracts that need riverway restoration. These results show that Mediterranean rivers, characterized by wide and well drained basins with dense and deep waters, develop a limited macrophyte diversity, while a self-purification function is surely exerted by the riparian vegetation, which is instead removed. Therefore, it would be more appropriate to include the IFF, Ellenberg and Hemeroby indices to make the assessment of the ecological quality of the watercourse more reliable.
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PUGLIESE, FEDERICO. « VALUTAZIONE DI PTEN E Nm23 QUALI FATTORI PROGNOSTICI ED INDICATORI DI REMISSIONE NEL CANCRO DELLA MAMMELLA STADIO T1 ». Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11573/918457.

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VALENTE, LAURA. « GREGORIO NAZIANZENO Eij" ejpiskovpou" [carm. II,1,13. II,1,10] Introduzione, testo critico, commento e appendici ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251619.

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Résumé :
Invitato a Costantinopoli da una delegazione nicena, che ne chiedeva l’intervento a sostegno della comunità ortodossa locale, Gregorio di Nazianzo accantonò il desiderio di dedicarsi alla vita contemplativa e si recò nella Neja ÔRwvmh: non poteva certo immaginare che negli anni trascorsi nella capitale (dagli inizi del 379 al luglio del 381) avrebbe conosciuto, a distanza di breve tempo, l’apice e il fallimento della sua attività politico-ecclestiastica. Alla guida di un piccolo gruppo di fedeli, radunati in una sala udienze privata ribattezzata Anastasia, Gregorio esercitò con impegno i suoi doveri pastorali, spendendosi soprattutto nella lotta dottrinale contro l’eresia ariana. L’elezione come vescovo della città, avvenuta per volere dell’imperatore Teodosio, rappresentò il riconoscimento dei meriti del Cappadoce nella restaurazione e nel consolidamento dell’ortodossia nicena, ma, allo stesso tempo, aprì la strada a una stagione tutt’altro che scevra di asprezze, destinata a lasciare amari ricordi nel cuore dell’autore. Chiamato a presiedere il concilio episcopale del 381, indetto con l’obiettivo di risolvere lo scisma antiocheno e condannare le eresie del tempo, il Nazianzeno sperimentò sulla propria i conflitti interni ed i giochi di potere cui si era ridotto l’episcopato. Alla malattia, che debilitò il fisico dell’autore e ne ostacolò la partecipazione a svariate attività pubbliche, si aggiunse l’ostilità dei colleghi, in particolare di alcuni vescovi egiziani, che contestarono la legittimità della sua elezione sul seggio di Costantinopoli, in quanto già vescovo nella sede di Sasima. Stanco e malato, amareggiato dai continui scontri e dall’ennesimo attacco subito dagli avversari, Gregorio decise di farsi da parte e, rassegnate le dimissioni dalla cattedra episcopale, lasciò Costantinopoli, senza neppure aspettare la conclusione del sinodo. Nella natia Cappadocia, lontano fisicamente dal clima tumultuoso e dai dispiaceri della capitale, ma turbato dalle calunnie e dalle ingiustizie subite da coloro che riteneva amici, il Nazianzeno sfogò le proprie delusioni nella scrittura poetica. All’esperienza costantinopolitana e in particolare al contesto delle dimissioni dalla cattedra vescovile fanno riferimento i carmi oggetto di questa tesi di dottorato: II,1,10 (Ai sacerdoti di Costantinopoli e alla città stessa) e II,1,13 (Ai vescovi), rispettivamente di 18 distici elegiaci e 217 esametri. In essi si intrecciano più suggestioni: la meditazione e il riecheggiamento interiore degli eventi che hanno coinvolto l’autore, la difesa del suo operato, ma soprattutto la violenta invettiva contro i vescovi, scaturita non solo dal risentimento per le vicende personali, ma dallo sdegno dell’autore per la corruzione morale e l’impreparazione della gerarchia ecclesiastica. La tesi di dottorato si apre con una bibliografia ricca e aggiornata degli studi concernenti il Cappadoce; in essa sono indicati i diversi contributi, cui si fa riferimento nel mio lavoro. Segue un’ampia introduzione che presenta i carmi sotto molteplici aspetti. Dal momento che l’invettiva contro i vescovi costituisce l’argomento principale di entrambi i componimenti, ho approfondito innanzitutto questo aspetto, ripercorrendone le testimonianze nell’esperienza biografica e nell’opera letteraria dell’autore: da quanto emerso, la polemica contro la gerarchia ecclesiastica raggiunge certamente il suo apice negli eventi costantinopolitani, ma non va ad essi circoscritta, dal momento che se ne ha traccia anche negli scritti gregoriani riconducibili ai primi anni del sacerdozio e al periodo successivo al ritorno a Nazianzo. Si è cercato poi di stabilire la data di composizione dei carmi in analisi, che, dati i contenuti, furono sicuramente scritti dall’autore nel periodo di ritorno in patria, fase in cui gli studiosi collocano buona parte della produzione poetica del Cappadoce. Più precisamente ho individuato il terminus post quem nel luglio del 381, mese in cui la cattedra costantinopolitana lasciata vacante dal Nazianzeno fu affidata a Nettario: in entrambi i testi, infatti, si fa riferimento a questo personaggio, sebbene non sia menzionato esplicitamente. Segue un’analisi dettagliata della struttura compositiva e delle tematiche dei carmi, nella quale si mostra come, pur nella loro diversità, le due poesie presentino moltissime consonanze e parallelismi a livello strutturale, in particolare nella parte incipitaria, in cui si registra la condivisione dello stesso verso iniziale, e nella sezione conclusiva. Sempre nell’introduzione è affrontato lo studio della tradizione manoscritta e dei rapporti tra i codici: i carmi in oggetto risultano attestati in 34 manoscritti (di cui 17 fondamentali per la costituzione del testo) databili dall’XI al XVI secolo e riconducibili alle raccolte antiche Σ e Δ, nei quali sono traditi sempre uno di seguito all’altro: nello specifico II,1,13 precede immediatamente II,1,10. La parte centrale della tesi è costituita dal testo critico di ciascun carme, seguito da traduzione e commento. La tesi costituisce il primo lavoro di questo tipo per il carme II,1,13; II,1,10 è stato invece oggetto di studio di due recenti edizioni: quella dei primi undici poemata de seipso del Nazianzeno curata da Tuilier - Bady - Bernardi per LesBL ed edita nel 2004 e un’edizione commentata di Simelidis, pubblicata nel 2009. Suddetti lavori non hanno rappresentato un ostacolo al progetto. Nessuno di essi infatti ha previsto lo studio simultaneo dei due testi poetici, che, a mio giudizio, non possono essere compresi a fondo se svincolati l’uno dall’altro; non sono risultati immuni da pecche sotto il profilo della critica testuale; il commento è assente nell’edizione francese, scarno e non sempre condivisibile in quella del Simelidis. La tesi è infine corredata da tre appendici che permettono di seguire la fortuna dei componimenti poetici. La prima di esse è dedicata al Commentario di Cosma di Gerusalemme ai Carmi del Nazianzeno, collocato tra la fine del VII e inizio l’VIII secolo. Il commentario, tradito da un unico manoscritto, il Vaticanus graecus 1260 del XII secolo, ha visto la sua editio princeps nel 1839 a cura del cardinale Angelo Mai nel secondo volume del suo Spicilegium Romanum, ristampata con lievi modifiche nel volume 38 della Patrologia Graeca. Una più recente edizione è stata curata da Lozza nel 2000. Nell’opera di Cosma vengono analizzati trentaquattro versi di carme II,1,13 e due di carme II,1,10; l’ampiezza delle citazioni va da un minimo di un verso a un massimo di 5. Segue un’appendice dedicata alle parafrasi bizantine, che in alcuni manoscritti contenenti i carmi, accompagnano il testo poetico. Tali spiegazioni in prosa, composte in un momento non precisabile della trasmissione dell’opera gregoriana, sono anonime, di diverso livello letterario e da intendere come un testo in continua evoluzione, oggetto di modifiche da parte di ciascun copista. Nel caso dei testi in oggetto le parafrasi trasmesse sono tre, chiamate, sulla scia di studi precedenti, Paraphr. 1, Paraphr. 2, Paraphr. 3 e delle quali la tesi fornisce l’editio princeps. L’ultima appendice è costituita dalla traduzione latina dei carmi di Giacomo Oliva da Cremona, redatta nella seconda metà del XVI secolo per incarico del Cardinal Guglielmo Sirleto e testimonianza del grande interesse per il Cappadoce in questo periodo storico. Il lavoro dell’Oliva, rimasta inedito per la morte del committente e probabilmente anche per il suo scarso valore letterario, è trasmesso da due manoscritti autografi, il Vaticanus Barberinianus lat. 636 (B) e il Vaticanus lat. 6170 (V) e trova nella tesi la sua editio princeps.
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