Littérature scientifique sur le sujet « Indicatori di assistenza »

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Articles de revues sur le sujet "Indicatori di assistenza"

1

Ferri, Gaetana, Franco Fucilli, Gioacchino De Sandoli, Sarah Guizzardi, Carla Campagnoli et Romano Marabelli. « Il performance management nell'area della sanit&agrave ; pubblica veterinaria e sicurezza degli a ». MECOSAN, no 121 (septembre 2022) : 123–55. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-121oa13862.

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Résumé :
A partire dal 2007 è stata avviata dal Ministero della Salute, nell'ambito delle procedure del Comitato LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) per l'appropriatezza, l'efficienza e la congruità delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN), una valutazione annuale, tramite indicatori quali/quantitativi, dell'efficienza operativa dei Servizi regionali di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria. Nel presente lavoro sono descritti i principi di riferimento, le modalità e gli aspetti più significativi emersi nel corso di tale esperienza durata oltre un decennio.Il sistema di valutazione ha contribuito all'evoluzione del processo di programmazione, a livello nazionale, regionale e locale, e ha avuto evidenti riflessi positivi mostrandosi come un punto di riferimento per quantificare le risorse umane e strumentali, e per la capacità di laboratorio, contribuendo alla chiarezza e coordinamento delle amministrazioni sanitarie sugli obiettivi operativi valutati.L'adozione di un articolato strumento di management ha inoltre offerto utili informazioni ai decisori (policy-makers) nella fase di contrazione del finanziamento e di ricambio generazionale che ha interessato il SSN dal 2008, e che si protrae tuttora1. 1 4° Rapporto GIMBE sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Fondazione GIMBE: Bologna, giugno 2019; pp. 64-65. Recuperato da: https://salviamossn.it/var/uploads/contenuti/allegati/4_Rapporto_GIMBE_Sostenibilita_SSN.pdf.
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2

Zanon, Vittorio. « Ubuntu, io sono perché noi siamo. Empowerment di gruppo per giovani nigeriane vittime di tratta ». WELFARE E ERGONOMIA, no 2 (janvier 2021) : 98–112. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002008.

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Résumé :
Dal 2016 in Veneto ed in particolare a Verona si è registrato un enorme aumento di nigeria-ne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Come servizio sociale del Comune di Verona, all'interno delle azioni del Progetto NAVe Network Antitratta per il Veneto è emersa l'esigenza di essere più efficaci negli interventi dei vari attori coinvolti nel progetto di aiuto alle ragazze per molte difficoltà nella creazione di relazioni interpersonali di fiducia, con conseguenti esiti fallimentari dei percorsi di assistenza, dovuti sia a limiti dei dispositivi di intervento sia alle sempre più complesse problematiche rilevate (scarsa motivazione, com-portamenti adolescenziali, esiti da traumi, aborti, atti autolesivi, tentati suicidi, ricoveri ospe-dalieri, allontanamenti, comportamenti a rischio e devianti, uso inconsapevole dei social net-work, ecc.). C'era l'esigenza di mettersi in discussione e modificare approcci e modalità di intervento, al fine di essere più efficaci nei percorsi di inclusione individuali, cambiare pro-spettiva e rimettere al centro le vere protagoniste dei percorsi di inclusione. Si è quindi scelto di fare un lavoro di gruppo tra minorenni e neomaggiorenni in carico al servizio sociale. Puntando su accettazione incondizionata e autodeterminazione delle perso-ne, si è avviato un percorso di empowerment di gruppo per accompagnare le giovani nige-riane vittime di tratta seguite in un percorso pedagogico antioppressivo di liberazione. Le attività sono condotte e facilitate da tre assistenti sociali, una mediatrice linguistico cultu-rale nigeriana e da una ragazza nigeriana con funzione di peer educator. Da settembre 2018 si sono organizzati incontri di 4-5 ore ogni sei settimane. Come scelta di conduzione delle attività si è scelto di non dare eccessiva strutturazione agli incontri e di utilizzare delle tecniche di animazione per facilitare un clima informale che age-volasse le relazioni e la libera espressione. L'obiettivo principale non è quello di trasmettere contenuti, ma di stimolare un processo di maturazione e consapevolezza del sé. Il messaggio esplicitato da subito era molto chiaro: «come sistema pubblico di assistenza siamo molto in difficoltà: abbiamo bisogno che siate voi stesse a farci capire come aiutarvi meglio». Le ra-gazze hanno così compreso il ruolo di partecipazione attiva richiesto; contemporaneamente la sfida per il servizio sociale ed i sistemi di accoglienza è stata quella di mettersi maggior-mente in gioco, per ridare fiducia alle ragazze e riconoscere loro competenze e capacità nell'autodeterminarsi. Da loro è inizialmente emersa una propensione a concentrarsi su temi legati al presente ed al futuro (la vita in comunità, la stabilizzazione nel territorio italiano, il lavoro, ecc.) ed una tendenza ad evitare tematiche più dolorose (il passato, il viaggio e l'esperienza di tratta, il rapporto con la Nigeria, ma anche in qualche modo il riconoscimento/consapevolezza di uno status di vittima che necessita di protezione). Si sono coinvolti negli incontri vari soggetti esterni soggetti della rete dei servizi, anche di tipo istituzionali (Questura, servizi specialistici sociosanitari, ecc.), affrontando alcune tematiche scelte dalle ragazze (le regole delle comunità, i documenti, la salute, le emozioni, le relazioni interpersonali, ecc.). Dopo un anno e mezzo, si individuano alcuni iniziali indicatori di esito: continuità della pre-senza e partecipazione attiva agli incontri, clima del gruppo, interazioni tra le ragazze all'interno e fuori dal gruppo, creazione di vicinanza e fiducia verso le istituzioni, tenuta dei percorsi di inclusione, maggiore attenzione, consapevolezza e disponibilità a mettersi mag-giormente in gioco, oltre ad un allargamento e coinvolgimento attivo da parte di servizi so-ciosanitari pubblici.
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Saraceno, Benedetto, Corrado Barbui, Alessandra Bedoni, Graziella Civenti et Lucilla Frattura. « Evaluation of dehospitalization policies of the former psychiatric hospitals of Regione Lombardia. QUALYOP study results. I : Structural resources, organizational procedures and activities ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no 1 (avril 1996) : 59–71. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003948.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo — Lo studio QUALYOP si prefigge tre obiettivi: 1) descrivere la situazione dei 12 ex ospedali psichiatrici lombardi in relazione a caratteristiche strutturali e organizzative e all'andamento di ammisioni/dimissioni e decessi dei pazienti ricoverati; 2) descrivere la qualita di strutture, organizzazione e attivita dei reparti; 3) descrivere le caratteristiche socio-demografiche, cliniche e le potenzialita riabilitative della popolazione ricoverata. I dati presentati in questo articolo si riferiscono ai primi due obiettivi. Disegno - Studio descrittivo-valutativo. Gli ospedali sono stati vistitati nell'arco di sei mesi (luglio-novembre 1994) da un gruppo di ricercatori-rilevatori in una data concordata con i rispettivi direttori. Sono state utilizzate quattro fonti di informazione e documentazione: scheda ospedale, scheda reparto, scheda paziente, documentazione fotografica delle strutture. Setting - I 12 ex-ospedali psichiatrici pubblici della Regione Lombardia in funzione alia data della rilevazione (Bergamo, Brescia, Castiglione delle Stiviere, Codogno, Como, Cremona, Limbiate, Mantova, Milano, Sondrio, Varese, Voghera). Principali misure utilizzate - È stato utilizzato un gruppo di indicatori che forniva informazioni sulle strutture, sull'organizzazione della vita di reparto e sulle attività svolte. I giudizi di qualita sono stato espressi in relazione a criteri espicitati a priori. I reparti sono stati quindi raggruppati in tre tipologie a seconda del livello di adeguatezza delle strutture, dell'organizzazione e delle attività. Risultati - I 12 ospedali psichiatrici pubblici della Lombardia risultano costituiti da 63 reparti che accolgono complessivamente 2752 ricoverati. La situazione risulta estremamente eterogenea nei diversi ospedali che si differenziano per affollamento dei reparti, rapporto operatori-pazienti, decremento negli anni della popolazione ricoverata e numero di nuove ammissioni. La valutazione della qualita strutturale, organizzativa e delle attivita evidenzia che il 70% dei reparti e inadeguato o gravemente inadeguato dal punto di vista strutturale, mentre più del 70% è inadeguato o gravemente inadeguato dal punto di vista organizzativo e delle attività che vi si svolgono. Conclusioni - Lo studio dimostra la fattibilita di valutazioni di programmi di sanita pubblica utilizzando criteri non riferiti a dati di efficacia ma formulati a partire da valori etici, senso comune, eventi non ammissibili, risultati di studi quasi-sperimentali ed esperienza. I dati cosi raccolti permettono di concludere che le politiche di superamento dell'ospedale psichiatrico sono estremamente carenti nella maggior parte dei casi e che la ricoversione esclusivamente strutturale degli immobili, in molti casi assolutamente necessaria, non è tuttavia sufficiente a garantire un reale superamento. Molto più urgente sembra essere la necessita di formare e motivare il personale di assistenza e amministrativo.
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Grattagliano, Ignazio, Antonella Troilo et Rosalinda Cassibba. « La valutazione delle coppie candidate all'adozione : il punto di vista di operatori e coppie di genitori ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 2 (septembre 2012) : 117–27. http://dx.doi.org/10.3280/mal2012-002007.

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Résumé :
L'esperienza che presentiamo racconta il tentativo di individuare alcuni indicatori della buona genitorialitŕ condivisi dagli operatori sociali (psicologi e assistenti sociali) e dalle coppie candidate all'adozione o che hanno appena adottato un bambino. L'obiettivo di tale esperienza č stato, innanzitutto, quello di offrire agli operatori e alle coppie un'occasione per riflettere sulle componenti della genitorialitŕ ritenute piů importanti per la "buona riuscita" di un'adozione; allo stesso tempo, perň, tale esperienza ha inteso individuare dei criteri di valutazione "condivisi" fra i soggetti coinvolti nel percorso adottivo, da utilizzare, eventualmente, per la valutazione delle coppie che si rendono disponibili per un'adozione e/o per un monitoraggio delle capacitŕ genitoriali delle coppie che hanno giŕ intrapreso tale percorso.
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Adja, Y., C. Reno, J. Lenzi et M. P. Fantini. « Mortality amenable to health care services and health inequalities across the regions of Italy ». European Journal of Public Health 30, Supplement_5 (1 septembre 2020). http://dx.doi.org/10.1093/eurpub/ckaa166.510.

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Résumé :
Abstract Background Amenable mortality is an indicator that measures the extent to which health services contribute to the improvement of the health of a population. It can also highlight geographical and socioeconomic inequalities. Therefore, it is used to assess quality and performance of health care systems, both at national and subnational level. The Italian National Health Service sets the essential levels of care (Livelli Essenziali di Assistenza, LEA), a health-benefit package for all citizens. Because every region is responsible for providing the LEA and can offer additional health care, monitoring the performance of the Regional Health Services (RHSs) is of increasing interest. Methods We used Nolte and McKee's list of amenable conditions to analyze the temporal trend of the standardized mortality rate (per 100.000) in Italy from 2006 to 2015, overall and by gender. We also examined the standardized rate at regional level by comparing the two-year periods 2006/7 and 2014/5, overall and by gender. Results Between 2006 and 2015, the overall mortality rate decreased from 81 to 68 per 100.000 population; this reduction was more pronounced in men (91 to 76 per 100.000, -16.5%) than in women (72 to 62 per 100.000, -13.9%). The decreasing trend in amenable mortality affected Italian regions differently, with northern regions showing steeper reductions as compared to southern regions. As a result, 2014/5 was the first time men's mortality in North Italy (68 per 100.000) was lower than women's mortality in South Italy (72 per 100.000). Conclusions The overall reduction of amenable mortality shows that Italy's health care services keep contributing to the improvement of population health. Nevertheless, by analyzing RHS performance we saw that differences in organization of care lead to differences in health care quality and performance across regions. Deaths amenable to health care services contribute to inequalities between Northern and Southern Italy. Key messages Because universal health coverage is necessary but not sufficient to reduce health inequalities, investing into better-quality services should be recognized as a priority. Amenable mortality can highlight areas of intervention to reduce inequalities in the provision of health care services.
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Thèses sur le sujet "Indicatori di assistenza"

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AUSILI, DAVIDE LUIGI LINO. « Misurare L'assistenza infermieristica attraverso l'uso di un modello concettuale italiano e dell International Classification for Nursing Practice (ICPN) ». Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/2158/781124.

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Résumé :
Il progetto dal titolo Misurare l’assistenza infermieristica attraverso l’uso di un modello concettuale italiano e dell’ICNP® . Il progetto, che ha previsto lo svolgimento di 4 fasi sequenziali, si è posto lo scopo di valutare la capacità dell’ICNP, utilizzato secondo un approccio teorico italiano (Modello delle prestazioni infermieristiche (MPI), Cantarelli 2003), di descrivere, documentare e misurare l’assistenza infermieristica nel contesto italiano. L’ICNP è un linguaggio (terminologie della pratica infermieristica accettata nel 2009 nella WHO Family of International Classifications e sviluppata dall’International Council of Nurses) che consente di esprimere in modo standardizzato i fenomeni (o diagnosi), gli interventi e i risultati (o obiettivi) dell’assistenza infermieristica. Il progetto di ricerca (primo in Italia a studiare i nessi tra teoria infermieristica e uso delle classificazioni del linguaggio) si è composto di quattro fasi: - revisione della letteratura inerente il problema della misurazione dell’assistenza infermieristica, con particolare riferimento all’uso di terminologie e classificazioni. - valutazione della coerenza concettuale tra il Modello scelto e la terminologia ICNP allo scopo di valutarne l’utilizzo combinato nel progetto di ricerca in esame. - 1° studio di prevalenza finalizzato a sperimentare l’uso del Modello e terminologia scelti allo scopo di descrivere e misurare l’assistenza infermieristica in Italia in un setting clinico identificato. - 2°studio di prevalenza finalizzato a sperimentare l’uso del Modello e terminologia scelti allo scopo di descrivere e misurare l’assistenza infermieristica in Italia in un setting clinico identificato. Lo studio nella sua ultima fase ha sperimentato l’uso del MPI e dell INCP per misurare l’assistenza infermieristica alle persone anziane nel momento della dimissione da un grande ospedale per acuti della regione Lombardia. Lo studio aha portato alla validazione e traduzione degli oltre 2800 termini inclusi nella più recente versione dell’ICNP.I risultati dello studio sono stati presentati in occasione della Royal College of nursing 2012 Research Conference di Londra.
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LUMINI, ENRICO. « Indicatori di qualità per l'assistenza infermieristica in terapia intensiva : uno studio prospettico multicentrico ». Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/2158/781132.

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Résumé :
La misura in cui l'infermieristica contribuisce alla qualità dell'assistenza sanitaria sia in Italia che nel mondo e l'influenza che l'ambiente di lavoro esercita sulla cultura della sicurezza sono state centro di recenti e significative ricerche e di politica professionale e sanitaria. La scarsità di indicatori standardizzati della qualità delle prestazioni infermieristiche costituisce un vuoto importante nella garanzia della qualità del lavoro. La terapia intensiva è per eccellenza uno dei reparti ospedalieri con maggiori costi pur esprimendo un esiguo numero di posti letto. In questo studio, attraverso un meticoloso lavoro di ricerca bibliografica e selezione di indicatori sensibili alle attività infermieristiche in TI si è tentato di misurare una vasta scala di Kit di indicatori, ottenendo la collaborazione del Gruppo Italiano per la valutazione degli Interventi in terapia Intensiva ( GIVITI) e l'Agenzia regionale di Sanità toscana. Nel presente lavoro parlando di indicatori sensibili all'assistenza infermieristica si è inteso studiare processi, risultati ed elementi strutturali correlabili appunto a processi e risultati che sono condizionati e/o influenzati dal personale infermieristico, ma per i quali l'assistenza infermieristica non è esclusivamente respondabile. Il lavoro si conclude con l'analisi dei dati che dimostra la possibilità di misurare concretamente indicatori di qualità in terapia intensiva inserendosi in un contesto già ben consolidato di abitudine alla misurazione di esiti e indicatori aggiungendo la possibilità , a vari livelli, di interpretare i risultati anche dal punto di vista infermieristico.
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