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1

Chirico, Emanuela. « La dinamica reputazionale nel Family Business. Analisi teoriche e prospettive strategiche nello studio della reputazione dell’impresa familiare ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2012. http://hdl.handle.net/10556/310.

Texte intégral
Résumé :
2010 - 2011
Nella prospettiva di osservazione impiegata da alcuni studiosi, il fenomeno reputazionale può essere osservato come la rappresentazione collettiva delle azioni pregresse di un’impresa, che sottende l’esistenza di un processo di attribuzione di senso al suo agire che avviene da parte dei molteplici stakeholder interni ed esterni a questa. Tale processo di attribuzione di senso si plasma e prende vita attraverso le esperienze concretamente maturate dagli stakeholder, ma anche avendo riguardo dei segnali informativi e valoriali trasmessi dall’impresa stessa non solo attraverso ciò che comunica intenzionalmente mediante i messaggi espliciti, ma anche per il tramite di ciò che indirettamente viene comunicato attraverso il comportamento e quindi la comunicazione implicita. Negli ultimi anni l’attenzione degli studiosi è stata attratta dal ruolo svolto dalle risorse intangibili e tra queste un ruolo importante è stato assunto dalla reputazione organizzativa (Corporate Reputation). In particolare, la reputazione è stata oggetto di studio di ambiti disciplinati differenti, sebbene i primi contributi teorici che hanno dato il via ad uno studio sistematico del fenomeno in parola possono essere ricondotti all’Inaugural Issue pubblicato in Corporat Reputation Review intorno alla fine degli anni ’90. Le indagini empiriche aventi ad oggetto lo studio della corporate reputation si basano principalmente su quella parte della letteratura che analizza l’argomento in parola in termini generali, prescindendo spesso da declinazioni riferite alla dimensione e alla tipologia d’impresa. Il concetto di reputazione organizzativa, se declinato nell’ambito dei business familiari, può caratterizzarsi dal fatto di essere intimamente legato alla sensibilità e agli obiettivi della famiglia imprenditoriale. Attraverso l’analisi dei contributi letterari emerge che l’interesse nei riguardi della storia delle imprese familiari, delle loro caratteristiche strutturali, dei tratti culturali e degli orientamenti strategici, rappresenta già da tempo oggetto di studio e di attenzione da parte di studiosi e professionisti. Nonostante ciò però il numero di contributi che si focalizzano sul tema della family business reputation appare alquanto limitato, soprattutto se si considera anche l’assunzione teorica circa l’esistenza di una stretta relazione tra continuità della famiglia e corporate reputation. Per alcuni studiosi, la sinergia che nasce dall’interazione tra i due sistemi, famiglia e business, rappresenta di per sé una risorsa difficilmente imitabile dalle altre tipologie di imprese e, in tal senso, una potenzialità dominante dalla quale si originano condizioni di crescita e di successo dell’impresa stessa, ma al tempo stesso fonte di conflitti profondi e spesso irrisolvibili che possono minare la sopravvivenza e la continuità dell’impresa. Dal punto di vista della reputazione, la polarizzazione della dinamica comportamentale tra “being good” e “being know”, sembra generalmente più spinta verso il secondo termine, giustificando la dimensione di “prominence” della reputazione, nella convinzione che la scarsa notorietà nel contesto di riferimento rappresenta un aspetto di debolezza strategica al quale porre rimedio per non compromettere il successo competitivo di lungo termine. L’attivazione e l’alimentazione di un circolo virtuoso attraverso il quale delineare l’esistenza di una dinamica reputazionale che influenza la reputazione del business e la reputazione della famiglia, trova il sostegno nella predisposizione strategica di leve medianti le quali contribuire validamente al conseguimento degli obiettivi auspicati. Tra queste non può essere taciuto il contributo della comunicazione, dal momento che proprio attraverso il vettore comunicazionale l’impresa attiva contatti, gestisce relazioni, crea e sostiene la fiducia dei mercati ed esercita condizionamenti sul contesto. Nell’ambito del presente studio, il fenomeno reputazionale è analizzato dal punto di vista dell’impresa familiare. In particolare, nei capitoli I e II, affronteremo i principali aspetti che riguardano lo studio della reputazione organizzativa messi in evidenza negli studi teorici e nei contributi empirici. Nel capitolo III, affronteremo l’analisi dei caratteri distintivi e delle condizioni di originalità che riguardano i business familiari nonché la definizione della dinamica reputazionale nei riguardi di detto humus imprenditoriale. La fase della ricerca empirica esposta nel capitolo IV, illustra i risultati emersi sulla base degli interrogativi di ricerca formulati, proponendosi attraverso i risultati emersi dalle evidenze empiriche di far luce su aspetti inerenti i piani di reputation building e i processi e gli strumenti di comunicazione, in modo tale da poter evidenziare nelle conclusioni del presente lavoro, la riconducibilità alle analisi teoriche ovvero definire le prospettive strategiche potenzialmente percorribili, emblematiche del legame tra le esigenze di valorizzazione/protezione della reputation e le sfide manageriali nell’ambito della comunicazione. [a cura dell'autore]
X n.s.
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2

Morresi, Ottorino. « L'impresa familiare :modello di governance vincente ? Una verifica empirica sulle imprese italiane quotate ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2640.

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Résumé :
2006/2007
L’obiettivo di fondo del presente lavoro è quello verificare se l’impresa familiare, come struttura proprietaria e di governance, possa costituire una determinante della performance aziendale e, in particolare, della valutazione che il mercato le attribuisce, definita attraverso il market-to-book ratio. L’ipotesi di fondo dalla quale origina lo studio prende le mosse dal complesso di caratteristiche “uniche” che questa forma di governance possiede. Caratteristiche, tanto positive quanto negative, delle quali si vuole analizzare l’eventuale impatto che esse possono avere sulla percezione che il mercato ha dell’impresa. L’indagine è condotta su un campione di 119 imprese italiane quotate non finanziarie, analizzate dal 2000 al 2004, per un totale di 595 osservazioni. Il carattere familiare dell’impresa viene osservato sia sotto il profilo della proprietà che dal punto di vista del coinvolgimento dei familiari nella gestione, attraverso differenti variabili dummy. Oltre alle variabili che identificano l’impresa familiare vengono impiegate diverse variabili di controllo: performance contabile, rischio dell’impresa, età e dimensione dell’impresa, proxy della struttura finanziaria, variabili proxy della potenziale presenza di problematiche di agenzia tra azionisti di maggioranza e minoranza. I risultati mostrano l’esistenza di un legame negativo e significativo tra impresa familiare e performance di mercato, che appare determinato, prevalentemente, dalle imprese familiari che hanno un CEO familiare, le quali mostrano le performance peggiori. L’evidenza, comunque, non appare molto robusta: l’uso di metodi econometrici alternativi confermano la debolezza dell’evidenza.
XX Ciclo
1980
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3

Giuliodori, Maria Cristina. « IL RUOLO DEL PATTO DI FAMIGLIA LA CONTINUITA’ DELL’IMPRESA A BASE FAMILIARE NELLA COMPLESSITA’ SUCCESSORIA ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2016. http://hdl.handle.net/11566/242990.

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Résumé :
ABSTRACT La transizione generazionale rappresenta un momento critico nella vita dell’impresa, legato al passaggio di testimone dell’imprenditore, accentratore, ad altri soggetti della famiglia in vista del proprio ritiro dal mondo del lavoro, ed ancor più della propria morte. Problema particolarmente sentito in Italia dove la maggior parte delle piccole e medie imprese si lega ad un nucleo familiare, in cui la proprietà del capitale di rischio e l’amministrazione fanno capo ad una famiglia. Questo lavoro focalizza la sua attenzione sulla complessa questione, antica e sempre attuale, della relazione tra i membri di una famiglia e la gestione successoria dei grandi e piccoli patrimoni produttivi condivisi, nell’obiettivo prioritario di garantire la continuità dell’impresa evitando conflitti familiari, lunghi, dannosi tanto per l’impresa che per la coesione familiare. I soggetti protagonisti di questa analisi sono l’impresa familiare quale fattispecie disciplinata nell’art. 230 bis c.c., di cui vengono approfonditi gli aspetti prevalenti, tutt’ora oggetto di controversa dottrina e giurisprudenza. Ed altresì l’impresa a base familiare, la c.d. family business, quale costrutto concettuale più ampio, che definisce l’ambito degli affari economici e l’attività di controllo di un’ampia famiglia imprenditoriale, quotata e non. Da ultimo il lavoro si concentra sull’esame dei patti di famiglia quale istituto che il nostro legislatore ha introdotto nel 2006 al fine di consentire la trasmissione inter vivos del bene produttivo, onde garantirne la continuità gestionale e produttiva nel tempo ed evitare complessi conflitti familiari. Se ne esaminano i profili principali, le complessità interpretative ed operative tentando di capire il perché dello scarso, quanto inaspettato, successo di tale istituto nonostante gli entusiasmi manifestati dal legislatore e dalla letteratura giuridica. Nella consapevolezza dei profili economici ed aziendalistici che l’analisi non può e non deve trascurare.
ABSTRACT Generational transition represents a crucial moment in the life of an enterprise, due to the handover of the entrepreneur (a centralizing figure) to other members of the family in view of his/her retirement from work, or even more so of his/her death. It is an issue particularly felt in Italy, where most of the small and medium-sized enterprises are bound to a family and the ownership of the risk capital and the administration refer to that family. This research study focuses on the complex, ancient yet present issue concerning the relationship between family members and the succession management of small and large shared productive assets, aiming primarily to guarantee the enterprise continuity and to avoid long family conflicts which would be detrimental not only to the enterprise but also to the cohesion of the family. The main subject of this analysis is the family business, as regulated by the Italian Civil Code article “art. 230 bis c.c.”, examining in depth the predominant aspects of this business type, which is currently a subject for controversial tenets and jurisprudence. It also views the family business as a broader concept that defines the financial business area. Furthermore, it analyses the control activity exerted by large entrepreneurial families, both listed and unlisted. Lastly, this study examines the business inheritance agreement (Patto di Famiglia) as an institution introduced in 2006 by our legislator for allowing inter vivos succession of productive assets, aimed at guaranteeing the continuity of management and production over time and avoiding complex family conflicts. It examines the main traits of that institution, its interpretive and operational complexity, in an attempt to understand its unexpectedly little success, despite the enthusiasm shown by both the legislator and by legal literature. This analysis cannot overlook economic and entrepreneurial profiles, which are highly taken into account in this study.
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4

Berton, Silvia <1990&gt. « Le politiche finanziarie delle imprese familiari italiane ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8479.

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Résumé :
La tesi mira ad analizzare gli aspetti principali del modello di business di impresa familiare, e in particolare fa riferimento alle politiche finanziarie da esse adottate. Inoltre, si mostrerà un confronto tra le imprese familiari e quelle non familiari per evidenziare i punti in comune e le differenze.
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5

Gubitta, Paolo. « Evoluzione dei modelli di governance nelle imprese familiari ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2000. http://hdl.handle.net/10579/268.

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6

Montanari, Stefano. « L'economicità delle imprese familiari nei passaggi di generazione : i meccanismi di trasmissione del valore ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2000. http://hdl.handle.net/10579/302.

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7

Papais, Valentina <1991&gt. « Relazione fra corporate governance e non financial indicators in imprese familiari : una verifica empirica ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/9383.

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Résumé :
Le imprese familiari dominano lo scenario economico delle principali economie mondiali (Zahra, 2003), giocando un importante ruolo nella crescita sociale ed economica di molti Paesi. In Italia le piccole e medie imprese a carattere familiare predominano il tessuto economico (Cerrato & Piva, 2012). La caratteristica distintiva dell’impresa familiare rispetto agli altri modelli di business è la presenza di due sfere separate e vicendevolmente influenzabili: la sfera familiare e la sfera imprenditoriale. La presenza di questo binomio è la fonte principale di problemi ed influenza la governance aziendale. Quest’ultima rappresenta un forte parametro di valutazione per gli investitori, come rileva il sondaggio condotto da McKinsey & Company. Ma cosa significa avere un “buono o cattivo governo”? E soprattutto, come lo si misura? Nel lavoro verranno presentate sei variabili sintomo di un buon governo, ovvero la numerosità, la composizione e l’eterogeneità del board, la CEO duality, la composizione dei comitati per la gestione (Remuneration Committee, Audit Committee) e la presenza del Consiglio di Famiglia, definite attraverso lo studio della letteratura. Al fine di migliorare il governo aziendale di un’impresa familiare è stato ipotizzato che quest’ultima utilizzi un maggior numero di indicatori non finanziari e, quindi, che sussista una relazione positiva fra queste misure di carattere quantitativo, ma non monetario il cui principale obiettivo è quello di cercare un espediente fra gli obiettivi a breve e quelli a lungo termine, e il buon governo. Questo lavoro tenta, appunto di indagare l’esistenza di questa relazione attraverso la somministrazione di un questionario ad aziende familiari italiane quotate e, parallelamente, l’analisi della letteratura di riferimento. Lo studio prova a fornire una comparazione tra le peculiarità che definisco le imprese familiare, la loro corporate governance, l’utilizzo di non financial indicators, rilevando, infine l’esistenza di una relazione positiva fra quest’ultimi due.
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8

Satini, Filippo Giovanni <1991&gt. « Analisi di impatto del Socioemotional Wealth sui processi di decision making delle imprese familiari ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14738.

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Résumé :
Oggi, come nel passato, le imprese familiari interpretano un ruolo di assoluto rilievo nella quasi totalità delle economie. A livello globale generano infatti la maggior parte della ricchezza ed assumono più di due terzi di tutti gli occupati; sono quindi rilevanti non solo da punto di vista economico ma anche, e soprattutto, dal punto di vista sociale. Nella seconda metà del secolo scorso questa tipologia di imprese iniziò a suscitare interesse nella comunità scientifica, sia per il loro peso specifico sull’economia sia per la loro capacità, in determinati contesti, di mantenere un vantaggio competitivo sulle imprese non familiari; soprattutto in aree a bassa intensità di capitale, in cui sapere imprenditoriale, conoscenza e cultura accumulata da generazioni costituiscono il fattore critico di successo. Questa tesi mira ad accrescere la consapevolezza in merito alla peculiarità dei processi decisionali delle imprese familiari attive nel Nord Italia; un contesto socioeconomico tipicamente (ieri più di oggi) favorevole alla nascita e allo sviluppo di questo genere di organizzazioni. La tesi affronta due aspetti di assoluta importanza relativi all’impresa familiare: la profilazione e caratterizzazione delle imprese familiari, e l’indagine dei loro processi decisionali. Nella prima parte dell’elaborato sono esaminati gli aspetti relativi la profilazione delle imprese familiari, mentre nella seconda parte vengono esaminati i modelli decisionali adottati nelle imprese familiari; nello specifico quale stile decisionale, esperienziale o razionale, viene maggiormente utilizzato da proprietari e / o manager.
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9

MURRU, ALESSANDRA. « Risorse intangibili e imprese familiari : principali contributi sul tema e nuove prospettive di ricerca ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2015. http://hdl.handle.net/11584/266824.

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Résumé :
Intangible resources are the distinctive factors for the success of businesses (Barney, 1991) and for this reason the literature has paid particular attention to this issue (Barney, 1991; Hall, 1992,1993; Carmeli, 2004; Galbreath, 2005; Hayton, 2005; Norman, Butler, Ranft, 2013). With this thesis I will analyze existing studies on the subject with particular reference to family businesses - ideal forum for the spread of specific intangibles (Ward, 1988; Habbershon, Williams, 1999; Sirmon & Hitt, 2003; Huybrechts et al., 2011; Rose, Howorth & Discua Cruz, 2014), in order to identify the main areas of research and new research perspectives. Through a narrative review on the general theme of intangible resources, bibliometric analysis of the contributions that jointly address the intangibles and family businesses and co-citation analysis for the definition of the intellectual structure of the studies on the intangible resources in family firms is reached an in-depth study of the issue with relevant academic and practical implications.
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RIZZI, FRANCESCA. « Imprese familiari e acquisizioni : come la famiglia influenza le strategie e le performance aziendali ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/39860.

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Résumé :
Il presente lavoro, riconoscendo la rilevanza che le aziende familiari detengono all’interno del contesto internazionale, con particolare riferimento a quello italiano, si propone di analizzare la loro propensione verso l’implementazione della strategia di acquisizione. In particolare lo studio, composto da tre paper tra loro connessi, è volto a delineare una “fotografia” del tessuto imprenditoriale italiano rilevando le caratteristiche delle aziende familiari e della tipologia delle operazioni di crescita per via esterna da queste conseguite. Inoltre, la ricerca fornisce delle comparazioni con le operazioni svolte dalle imprese non familiari così da comprenderne similitudini e differenze evidenziando come la partecipazione della famiglia proprietaria, sia in termini di proprietà che di gestione, incida sulla predisposizione ad acquisire. Il primo paper indaga l’attitudine delle imprese familiari e non familiari ad acquisire, mostrando tipologie e caratteristiche delle operazioni di crescita per via esterna da queste conseguite nel periodo 2000 – 2014. Il secondo lavoro, approfondito il ruolo della distanza culturale ed economica tra acquirente ed acquisita, verifica se le aziende familiari hanno economicamente beneficiato dell’implementazione della strategia di crescita per via esterna. Il terzo contributo analizza come le differenti modalità e livelli di coinvolgimento diretto della famiglia alla vita d’impresa incida sulla predisposizione ad acquisire.
The aim of this work, which recognizes the importance of family-owned firms in the international environment – focusing in particular on the Italian context – is to analyze their propensity to implement the acquisition strategy. The study, composed of three interrelated papers, is intended to “take a picture” of the Italian entrepreneurial fabric, by detecting the features of family firms and the type of growth operations through acquisitions. Furthermore, this research outlines comparisons with the operations led by non family firms, in order to understand similarities and differences by highlighting how the role of family owner, both in terms of property and management, influences the propensity to acquire.  The first paper examines the propensity of family and non family firms to acquire, showing the types and features of the growth operations through acquisitions in the timeframe 2000 - 2014. The second paper, after studying in depth the role of the cultural and economic distance between the acquirer and target, checks whether family firms benefitted from the implementation of acquisition. The third paper analyses the influence of the several implementation procedures and the level of direct involvement of the family in the life of the firms on the propensity to acquire.
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RIZZI, FRANCESCA. « Imprese familiari e acquisizioni : come la famiglia influenza le strategie e le performance aziendali ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2018. http://hdl.handle.net/10280/39860.

Texte intégral
Résumé :
Il presente lavoro, riconoscendo la rilevanza che le aziende familiari detengono all’interno del contesto internazionale, con particolare riferimento a quello italiano, si propone di analizzare la loro propensione verso l’implementazione della strategia di acquisizione. In particolare lo studio, composto da tre paper tra loro connessi, è volto a delineare una “fotografia” del tessuto imprenditoriale italiano rilevando le caratteristiche delle aziende familiari e della tipologia delle operazioni di crescita per via esterna da queste conseguite. Inoltre, la ricerca fornisce delle comparazioni con le operazioni svolte dalle imprese non familiari così da comprenderne similitudini e differenze evidenziando come la partecipazione della famiglia proprietaria, sia in termini di proprietà che di gestione, incida sulla predisposizione ad acquisire. Il primo paper indaga l’attitudine delle imprese familiari e non familiari ad acquisire, mostrando tipologie e caratteristiche delle operazioni di crescita per via esterna da queste conseguite nel periodo 2000 – 2014. Il secondo lavoro, approfondito il ruolo della distanza culturale ed economica tra acquirente ed acquisita, verifica se le aziende familiari hanno economicamente beneficiato dell’implementazione della strategia di crescita per via esterna. Il terzo contributo analizza come le differenti modalità e livelli di coinvolgimento diretto della famiglia alla vita d’impresa incida sulla predisposizione ad acquisire.
The aim of this work, which recognizes the importance of family-owned firms in the international environment – focusing in particular on the Italian context – is to analyze their propensity to implement the acquisition strategy. The study, composed of three interrelated papers, is intended to “take a picture” of the Italian entrepreneurial fabric, by detecting the features of family firms and the type of growth operations through acquisitions. Furthermore, this research outlines comparisons with the operations led by non family firms, in order to understand similarities and differences by highlighting how the role of family owner, both in terms of property and management, influences the propensity to acquire.  The first paper examines the propensity of family and non family firms to acquire, showing the types and features of the growth operations through acquisitions in the timeframe 2000 - 2014. The second paper, after studying in depth the role of the cultural and economic distance between the acquirer and target, checks whether family firms benefitted from the implementation of acquisition. The third paper analyses the influence of the several implementation procedures and the level of direct involvement of the family in the life of the firms on the propensity to acquire.
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Panarelli, Michela <1985&gt. « La successione aziendale nelle imprese familiari cinesi. Traduzione e commento traduttologico di un testo economico ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2804.

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Résumé :
Il seguente elaborato è incentrato sulla traduzione dal cinese di tre capitoli di un testo economico che indaga il fenomeno successorio nelle imprese di Cina, Taiwan, Singapore e Hong Kong negli ultimi venti anni. Il volume, redatto da un professore della Chinese University of Hong Kong e indirizzato a un pubblico di studenti ed esperti del settore, è frutto di lunghe ricerche che rivelano come, al momento del passaggio di consegne, il valore reale di 250 aziende familiari quotate subisce, in media, una perdita del 60%. In particolare, nel primo capitolo tradotto, l’autore si sofferma sull’incidenza che il ritardo delle dimissioni della generazione uscente ha sul valore aziendale e sul prezzo delle azioni; nel secondo capitolo, attraverso l’analisi del capitale intangibile e degli ostacoli di 15 aziende cinesi, l’autore propone un metodo per elaborare un modello ottimale di successione e scongiurare la dispersione dell’azionariato familiare; il terzo e ultimo capitolo si sofferma su un caso di studio di un’azienda cinese operante nel settore dell’abbigliamento, ripercorrendone in maniera dettagliata il processo successorio. La traduzione dei tre capitoli è seguita da un commento traduttologico in cui si offre un’analisi linguistica dettagliata del testo di partenza attraverso l’individuazione delle sue caratteristiche peculiari, nonché una disamina dei metodi e delle procedure traduttive per la resa in lingua d’arrivo. La traduzione e il commento traduttologico sono corredati di un glossario cinese-italiano-inglese dei principali termini afferenti al linguaggio settoriale in questione, oltre che di un breve cappello introduttivo sul tema della successione aziendale in Cina e in Italia.
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De, Simone Luca. « Imprese familiari al passaggio generazionale e il ruolo dei fondi di Private Equity : il caso Induplast Group ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
L’elaborato di tesi è stato sviluppato sulla base dell’esperienza di tirocinio curricolare svolta nel primo semestre dell’anno 2019. Tale periodo di stage è stato caratterizzato dalla presenza di due esperienze lavorative differenti trascorse in due diverse sedi: la prima, una società milanese adviser di un fondo di Private Equity e la seconda, Induplast S.p.a, impresa bergamasca leader nel settore del packaging cosmetico che si trova tutt’ora nel portafoglio di tale investitore istituzionale. L’elaborato sviluppa i primi tre capitoli introducendo dal punto di vista della letteratura la tematica riguardante il passaggio generazionale come problematica tangibile per le imprese a gestione familiare di piccole-medie dimensioni e presenta l’attività dei fondi di Private Equity come possibile strumento di risoluzione di tale momento di transizione. I seguenti capitoli sono invece volti ad entrare nel merito del caso di studio, analizzando in primis le attività poste in atto con la collaborazione del candidato, all’interno di Induplast S.p.a al fine di riorganizzare l’impresa con l’obiettivo di fornire ad essa una struttura gestionale ed organizzativa adeguata a sostenere un percorso di crescita per linee esterne che sarà negli anni impostata su tale azienda. Secondariamente, nell’ultimo capitolo sostanziale dell’elaborato si entra nel merito di un secondo caso di studio, relativo a Vexel S.r.l, impresa parmense operante nel medesimo settore di Induplast S.p.a, la cui acquisizione è stata effettuata dal fondo di Private Equity al fine di creare un progetto industriale che prevedesse l’integrazione tra le due realtà imprenditoriali studiate nell’elaborato con l’obiettivo di aggredire il proprio mercato ed imporsi in esso con una posizione di maggiore rilievo. Riguardo tale operazione di finanza straordinaria, si è sviluppato dettagliatamente il tema riguardante la Due Diligence strategica, seguita passo dopo passo dal candidato durate il periodo di stage.
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Silveira, Daniela Magalhães da. « Contos de Machado de Assis : leituras e leitores do Jornal das Familias ». [s.n.], 2005. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/281951.

Texte intégral
Résumé :
Orientador: Sidney Chalhoub
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Filosofia e Ciencias Humanas
Made available in DSpace on 2018-08-04T02:07:50Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Silveira_DanielaMagalhaesda_M.pdf: 660112 bytes, checksum: f305a2d196cfa5237b6b59e1390f3b5a (MD5) Previous issue date: 2005
Resumo: Esta dissertação tem como objetivo central estudar uma revista feminina, intitulada Jornal das Famílias, editada entre 1863 e 1878. Uma de suas principais questões girava em torno de se disponibilizar leituras com certo tom moralizante e religioso, que servissem como lições às leitoras. Seus colaboradores posicionaram-se de maneiras diferenciadas. Machado de Assis, literato que mais assinou contos para essa revista, recorreu de várias estratégias para se aproximar mais de suas leitoras. Escreveu textos não só com caráter moralizador, mas também questionadores desse mesmo tema, da política Imperial e das formas de domínio à época. Também por meio da criação de personagens leitores e da indicação de alguns romances em seus contos, abriu-nos a possibilidade de saber algo do perfil dos leitores daquela revista
Abstract: This dissertation is a study of the Jornal das Famílias ¿ a female magazine published in Rio de Janeiro from 1863 to1878. Despite differences in style and politics, most writers who collaborated to the Jornal das Famílias offered women a whole set of essays with moralizing and religious overtones. Machado de Assis, the intellectual who wrote most of the short stories published by the magazine, deployed several strategies to get closer to his female readers. For instance, he wrote fictional pieces with characters who played the agents of morality and, at same time, questioned royal politics and forms of domination. Also through his ¿reader-characters¿ and suggestions of some novels, Machado allowed us to know something about the profile of that magazine¿s readers
Mestrado
Historia Social
Mestre em História
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QUARATO, FABIO. « LE SCELTE STRATEGICHE DELLE AZIENDE FAMILIARI : UNA ANALISI EMPIRICA SULLE MEDIE E GRANDI AZIENDE ITALIANE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10588.

Texte intégral
Résumé :
Le aziende a controllo familiare sono considerate in molti Paesi la struttura proprietaria dominante, e la ricerca accademica si è progressivamente concentrata negli ultimi decenni sugli aspetti peculiari che differenziano le aziende familiari dalle altre strutture proprietarie. Nonostante questa convergenza, molti studi hanno sviluppato teorie contrastanti, in modo particolare sulla capacità delle aziende familiari di generare performance finanziarie superiori. Di converso, pochi studi hanno concentrato l’attenzione sulle scelte strategiche che posso spiegare il (maggiore o minore) differenziale di performance delle aziende familiari. Partendo dall’assunto che punti di forza e di debolezza possano coesistere nelle aziende familiari, identificare se siano gli uni o gli altri a prevalere è una sfida complessa se non si prendono in considerazione le scelte strategiche effettuate dalle aziende familiari. Partendo da questo gap nella letteratura, il presente lavoro cerca di misurare l’impatto che la proprietà familiare può avere sulle performance aziendali concentrandosi su tre aspetti principali della strategia d’impresa: il livello di conformità strategico alla media di settore (mediante la creazione di un indice che approssima le principali determinanti della business strategy), l’avvio di un processo di internazionalizzazione attraverso investimenti diretti esteri (IDE), e le implicazioni delle strategie di acquisizione.
The family business is widely considered the dominant property structure around the world and the research on this field has increased rapidly in the last decades to understand whether and in which aspects family firms differ from other organizations. Despite this convergence, the actual body of research on family firms is populated by conflicting theories and findings, especially on the relationship with financial performance. On the other hand, few studies focus their attention on which strategic choices may explain the financial differences between family firms and non-family peers. Starting from this research gap, we think that both positive and negative aspects may coexist in family firms, and it would be difficult to identify which predominate without considering how family principals frame strategic decisions. In our thesis, we try to disentangle the effect of family ownership on firm performance focusing on three main aspects of firm strategy: the level of strategic conformity through the creation of a composite index (in which we incorporated six items that can be considered as key determinants of the business strategy), the departure of the internationalization process through foreign direct investments (FDI), and the implications of acquisition strategies.
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QUARATO, FABIO. « LE SCELTE STRATEGICHE DELLE AZIENDE FAMILIARI : UNA ANALISI EMPIRICA SULLE MEDIE E GRANDI AZIENDE ITALIANE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/10588.

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Résumé :
Le aziende a controllo familiare sono considerate in molti Paesi la struttura proprietaria dominante, e la ricerca accademica si è progressivamente concentrata negli ultimi decenni sugli aspetti peculiari che differenziano le aziende familiari dalle altre strutture proprietarie. Nonostante questa convergenza, molti studi hanno sviluppato teorie contrastanti, in modo particolare sulla capacità delle aziende familiari di generare performance finanziarie superiori. Di converso, pochi studi hanno concentrato l’attenzione sulle scelte strategiche che posso spiegare il (maggiore o minore) differenziale di performance delle aziende familiari. Partendo dall’assunto che punti di forza e di debolezza possano coesistere nelle aziende familiari, identificare se siano gli uni o gli altri a prevalere è una sfida complessa se non si prendono in considerazione le scelte strategiche effettuate dalle aziende familiari. Partendo da questo gap nella letteratura, il presente lavoro cerca di misurare l’impatto che la proprietà familiare può avere sulle performance aziendali concentrandosi su tre aspetti principali della strategia d’impresa: il livello di conformità strategico alla media di settore (mediante la creazione di un indice che approssima le principali determinanti della business strategy), l’avvio di un processo di internazionalizzazione attraverso investimenti diretti esteri (IDE), e le implicazioni delle strategie di acquisizione.
The family business is widely considered the dominant property structure around the world and the research on this field has increased rapidly in the last decades to understand whether and in which aspects family firms differ from other organizations. Despite this convergence, the actual body of research on family firms is populated by conflicting theories and findings, especially on the relationship with financial performance. On the other hand, few studies focus their attention on which strategic choices may explain the financial differences between family firms and non-family peers. Starting from this research gap, we think that both positive and negative aspects may coexist in family firms, and it would be difficult to identify which predominate without considering how family principals frame strategic decisions. In our thesis, we try to disentangle the effect of family ownership on firm performance focusing on three main aspects of firm strategy: the level of strategic conformity through the creation of a composite index (in which we incorporated six items that can be considered as key determinants of the business strategy), the departure of the internationalization process through foreign direct investments (FDI), and the implications of acquisition strategies.
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BELINGHERI, ELENA. « Famiglie numerose italiane : consumo e felicità ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2015. http://hdl.handle.net/10446/32803.

Texte intégral
Résumé :
This research is based on the assumption that Large Families have not been studied in detail by Marketing and Consumer Behaviour literature. Thus, according with CCT (Consumer Culture Theory) and Interpretive Consumer Research, a deep analysis has been done both in qualitative and quantitative terms in regard to different aspect of “how Large Families consume”: focus on economical items and happiness question. Comparing data of this survey with the ones of Bank of Italy and Istat, appears that Large Families have to assure the well-being of all their members redistributing the same average income as the other families, but within a wider number of components. For these reasons, Large Families who have decided to give priority to children care instead of individual consumers, and due to economic need as well, have to divide the same income among more people; in so doing they have to make specific choice in term of sobriety, as it has been shown clearly in this study. Nevertheless, the index of Happiness of Large Families results higher than the other families. Large Families might be studied as a sub-culture, a Tribe that shares the same cultural values, based on principles like the well-being of the family, sharing, authentic hospitality, rather than the material goods consumptions. Sobriety, sharing and relationship might built happiness in spite of economic consumption.
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