Littérature scientifique sur le sujet « Imparzialità e buon andamento »

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Articles de revues sur le sujet "Imparzialità e buon andamento"

1

Carbone, Anna, et Roberto Henke. « Le esportazioni agroalimentari made in Italy : posizionamento e competitivitŕ ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 2 (juillet 2012) : 51–74. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-002002.

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Résumé :
Le esportazioni agroalimentari Made in Italy: posizionamento e competitivitŕ Il lavoro esamina andamento e competitivitŕ delle esportazioni del Made in Italy agroalimentare. Viene utilizzato il concetto di sophistication delle esportazioni con i relativi indicatori. Ne emerge un quadro della specializzazione internazionale del paese e della dinamica della competitivitŕ dei principali comparti di spicco del settore agroalimentare. Nel complesso, la performance internazionale del Made in Italy agroalimentare č stata buona nel decennio 1997-2007, anche grazie al buon livello di so- phistication dei prodotti esportati. Tuttavia, si evidenzia che per alcune produzioni remunerativitŕ e competitivitŕ potrebbero essere compromesse dalla inadeguatezza del livello di qualitativo e della differenziazione. Queste produzioni, appaiono, di conseguenza, piů esposte all'inasprirsi della competizione di prezzo, rispetto alla quale il settore primario del nostro paese si scontra con ben noti vincoli strutturali.
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2

Bassi, Fabiano. « Progressi nell'impiego clinico del controtransfert ». RUOLO TERAPEUTICO (IL), no 115 (octobre 2010) : 17–38. http://dx.doi.org/10.3280/rt2010-115003.

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Résumé :
Il concetto di controtransfert č forse quello che nel tempo č cambiato maggiormente, tanto da costituire un riassunto della storia della tecnica psicoterapeutica. Ne parla per la prima volta Freud al Congresso di Norimberga, nei termini di ostacolo al buon andamento della psicoterapia, tanto da proporre, per scongiurarne gli effetti nefasti, dapprima l'autoanalisi del terapeuta e successivamente la sua analisi didattica. Solo nel 1912 apre uno spiraglio, riuscendo a vederlo anche come strumento utile al terapeuta per sintonizzare il proprio inconscio su quello del paziente. Poi non se ne occupa piů. La controversia viene ripresa alla sua morte da Anna Freud e i fondatori della Psicologia dell'Io e da Melanine Klein. I primi, che si pongono come vestali dell'ereditŕ freudiana, continuano a vederlo come una spia di qualche disfunzione nel terapeuta. La seconda e piů precisamente una sua allieva e paziente, Paula Heimann, al contrario, enfatizza l'importanza dei sentimenti del terapeuta ai fini di una migliore comprensione del paziente. Un altro autore che si č schierato a favore del suo impiego č stato il kleiniano Racker. Egli getta le basi per lo sviluppo del modello bipersonale di psicoterapia. Un altro contributo, seppure indiretto, proviene da Kohut, che sottolinea l'importanza dell'empatia come fattore terapeutico principe. Poi c'č Sandler, che lo considera una miscela tra le caratteristiche del terapeuta e le richieste del paziente. Jacobs, che introduce il concetto di "enactment controtransferale" per segnalare un fenomeno simile all'"acting out" del paziente. E Renik, che sottolinea l'importanza inestimabile degli autodisvelamenti del terapeuta sul paziente, purché rispettosi ed opportuni, per aiutarlo a lavorare piů efficacemente sulla relazione di transfert.
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3

« Giurisprudenza. Diritto italiano : Penale ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 4 (novembre 2009) : 232–48. http://dx.doi.org/10.3280/diri2009-004015.

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Résumé :
1. Tribunale di Trento 25.9.2009 - soggiorno illegale nel territorio dello Stato - giustificato motivo - omessa previsione - irragionevolezza - principio rieducativo della pena - questione di legittimitŕ costituzionale2. Giudice di pace di Torino 6.10.2009 - reato di ingresso o soggiorno illegale nel territorio dello Stato - principio di eguaglianza per disparitŕ di trattamento e irragionevolezza complessiva - diritto di difesa e di solidarietŕ sociale - diritto ad un trattamento non discriminatorio - principio di buon andamento della giurisdizione - questione di legittimitŕ costituzionale
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4

Francesco, Crisafulli. « Attività professionalizzanti nei corsi di Laurea in Educazione Professionale – SNT-2. Studio trasversale delle 14 esperienze universitarie italiane di Medicina e Chirurgia per la formazione dell’Educatore Professionale ». Journal of Advanced Health Care, 2 août 2021. http://dx.doi.org/10.36017/jahc2108-001.

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Résumé :
Lo studio svolge un’analisi trasversale dell’offertaformativa, delle attività professionalizzanti e di alcuni indicatori di andamento, dei 17 Corsi di Laurea per Educatore Professionale Snt-2, attivi in 14 atenei in Italia. Le proposte didattiche del settore scientifico disciplinare di riferimento MED/48 e le esperienze del tirocinio curriculare, sono esaminate in forma comparata tra i corsi con l’obiettivo di verificarne la coerenza con i problemi prioritari socio sanitari, le funzioni e attività delle “Core competence” della professione. Peculiarità, punti di forza e alcune criticità sono evidenziati nello studio relativamente alla situazione complessiva della figura professionale. I Corsi di Laurea fanno registrare un buon andamento di alcuni indicatori strategici come l’occupabilità dei laureati e la coerenza con le “Core Competence” dell’EP, nel ventesimo anno accademico di istituzione del corso sanitario in ambito accademico.
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Thèses sur le sujet "Imparzialità e buon andamento"

1

Polizzi, Lucia. « Il dirigente pubblico tra autonomia e subordinazione ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1189.

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Résumé :
La peculiarità della figura del dirigente pubblico nel contesto normativo italiano emerge da più angolazioni: a) la "concessione" dei poteri datoriali che la legge stessa fa al dirigente; b) la riduzione dei poteri dirigenziali e i rigidi controlli su questi ultimi, introdotti dalle recenti riforme sul pubblico impiego; c)la figura dirigenziale connotata da una sorta di "bifasicità": incarico da un lato e posto in organico dall'altro, che esplica notevoli riverberi sul piano della responsabilità, del recesso e del rapporto con gli organi di indirizzo politico. Attraverso questi tre punti, la dissertazione analizza il dirigente nella sua "double-face": datore di lavoro per un verso e lavoratore subordinato per un altro, nel contesto delle stratificazioni normative che si succedono senza soluzione di continuità in tema di contrattualizzazione del pubblico impiego.
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2

PIAZZA, IPPOLITO. « Tra autonomia e garanzie. Regimi dell'attività amministrativa di soggetti privati ». Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/864155.

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Résumé :
Il lavoro ha per oggetto il tradizionale fenomeno dell’esercizio privato di pubbliche funzioni. Il punto di partenza della ricerca è costituito da una norma che sottopone i soggetti privati preposti all’esercizio di attività amministrative al rispetto dei criteri e dei principi che informano l’attività delle pubbliche amministrazioni (art. 1, c. 1-ter, legge 7 agosto 1990, n. 241). L’indagine è attraversata dalla necessità di chiarire, nell’ottica della tutela degli amministrati, il significato di tale rinvio ai principi dell’azione amministrativa e, in particolare, in quale rapporto esso si ponga con le regole procedimentali espresse dalla l. 241/1990. Inoltre, la ricerca si propone di saggiare l’influenza della disciplina di origine pubblicistica sull’autonomia organizzativa dei soggetti privati chiamati a svolgere un’attività amministrativa. Nel primo capitolo si definisce, anzitutto, il contesto in cui si inserisce il comma 1-ter e si cerca di mettere in discussione l’idea consolidata per cui la norma sarebbe priva di rilievo pratico. Poi si analizzano alcune questioni interpretative poste dalla disposizione e si propone una sua lettura sistematica. Nella seconda parte del primo capitolo è introdotto il concetto di attività oggettivamente amministrativa, che rende recessivi i profili inerenti alla qualificazione (pubblica o privata) del soggetto agente e accentua l’importanza delle garanzie soggettive. In chiusura, si avanza l’idea che il comma 1-ter contribuisca a individuare e fondare un insieme di garanzie dell’amministrato, le quali debbano trovare attuazione indipendentemente dalla natura del soggetto che svolga l’attività amministrativa. Il capitolo successivo è dedicato allo studio di alcune fattispecie che sono ritenute particolarmente significative ai fini della ricerca e, con riferimento a ciascuna di esse, sono individuate le questioni applicative che vengono in gioco. La parte successiva del secondo capitolo è dedicata ai principi di imparzialità e buon andamento: si tenta di verificare se si tratti di principi rilevanti nelle ipotesi esaminate e, soprattutto, si analizza il modo in cui essi si atteggiano nel caso di attività amministrativa di soggetti privati. A proposito dell’imparzialità, è messa in risalto la natura di ‘parte parziale’ propria dei privati. Sulla base dell’analisi condotta, si formula quindi un’ipotesi interpretativa della disposizione in esame capace di risolvere l’alternativa tra principi e regole nell’applicazione della legge sul procedimento. Il terzo capitolo è rivolto alla verifica dei riflessi che la prospettata conformazione dell’attività amministrativa dei soggetti privati ha sugli atti che gli stessi emanano. In particolare, si cerca di dimostrare come non esistano ostacoli a riconoscere l’esistenza di atti ‘oggettivamente’ amministrativi. Si volge, quindi, l’attenzione alla patologia degli atti amministrativi emanati da privati, procedendo alla verifica dei margini di applicabilità dei tradizionali vizi del provvedimento. In particolare, si avanza la tesi della rilevabilità, in alcune ipotesi, del vizio di incompetenza, nonostante la generale irrilevanza per i terzi dell’organizzazione privata.
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