Articles de revues sur le sujet « Grande stile »

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1

Morchio, Bruno. « Note sull'evoluzione del genere crime : ieri oggi.. e domani ? » EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 37 (septembre 2022) : 207–21. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037018.

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Résumé :
I libri assomigliano alle persone e la loro lettura richiede un setting che contestualizzi la relazione con il testo. L'autore si interroga sui possibili sviluppi del noir italiano, genere di grande successo. La serialità ha privilegiato i personaggi con i loro tic a scapito delle storie. Propugna un ritorno ai classici, compie una disamina dello sviluppo della letteratura crime e conclude che è arrivato il momento di liberare i romanzi crime dalla gabbia del genere, lavorando sulle strutture narrative, sulla lingua e sullo stile.
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2

Ferchiou, Naidè. « Le Mausolée de Q. Apuleus Maxssimus à El Amrouni ». Papers of the British School at Rome 57 (novembre 1989) : 47–76. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009089.

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Résumé :
IL MAUSOLEO DI Q. APULEUS MAXSSIMUS A EL AMROUNIIl mausoleo di El Amrouni (Tunisia), nel mostrare associati elementi pertinenti ad ambiti culturali tra loro differenti, fornisce una testimonianza di grande interesse per la conoscenza della “civilizzazione del limes”. Il proprietario del sepolcro e la sua famiglia, di origine indigena, sono ricordati in due iscrizioni: una in latino, l'altra in neopunico. Il monumento, in forma di torre, presenta grandi bassorilievi con scene mitologiche di ispirazione greco-latina piuttosto che non semitica od orientale (Orfeo con animali selvaggi; Orfeo agli Inferi; Ercole ed Alcesti), insieme al ritratto dei defunti. Altre scene mitologiche ornavano l'epistilio (Licurgo nell'atto di tagliare le viti; figura di un genio e rami di acanto). Agli angoli della torre si trovano pilastri di stile corinzio. Gli elementi epigrafici e la decorazione architettonica permettono di collocare il mausoleo alia fine del I sec. d.C. o nel primo terzo del II sec. Il sepolcro di questa famiglia associa dunque elementi culturali tra loro contraddittori rivelando così la propria pertinenza ad una cultura punico-libica nella lingua e greco-romana nella iconografia.
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3

Caffarena, Fabio. « Testimonianze di soldati in trincea tra fiumi di parole e silenzi. » Mnemosyne, no 2 (11 octobre 2018) : 15. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i2.11953.

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Résumé :
I soldati che hanno combattuto la Grande Guerra hanno lasciato un immenso patrimonio di testimonianze in grado di raccontare la guerra dall’interno e ‘dal basso’. Si tratta spesso di scritture disseminate di contenuti ‘non detti’ per l’incapacità di esprimersi, per timori di censura, per non preoccupare i parenti o per pudore. Nel suo diario di guerra, compilato nel 1915 prima di morire in combattimento, il giovane tenente Flavio Gioia descrive invece le sue avventure sessuali al fronte, le azioni belliche, non risparmia critiche ai superiori e parla dei suoi soldati con uno stile narrativo, ‘pittorico’, in grado di far vedere al lettore ciò che sta leggendo. Chi è Flavio Gioia e cosa ‘non dice’ il suo diario?
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4

Fera, D., V. Bonori, M. T. De Marco, M. P. Fiorito, M. P. Potenza et L. Tridici. « Nursing multiculturale in emodialisi : diffcoltà e opportunità ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no 2 (26 janvier 2018) : 93–96. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1146.

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Résumé :
Sul principio di Human Care nasce il concetto più ampio di Nursing transculturale che tratta del prendersi cura dell'individuo o di un gruppo per migliorarne la condizione o lo stile di vita. Il Nursing transculturale promuove riflessioni sulle continue modifiche della società le cui prime criticità assistenziali sono quelle linguistiche, grande ostacolo comunicativo tra infermiere e paziente. L'obiettivo diventa darsi strumenti culturali e pratici che nella quotidianità siano utili per migliorare la comunicazione e favorire l'instaurarsi del rapporto di educazione terapeutica. Focus group, analisi della letteratura, analisi e condivisione delle difficoltà del gruppo assistenziale sono i primi passi attuati nel percorso di miglioramento. Il ricorso alla risorsa del mediatore culturale è stato uno strumento di facile accesso e utilizzo. Nasce l'esigenza di rendere l'assistenza culturalmente competente con il contributo dell'antropologia a complemento delle scienze infermieristiche.
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5

Fornari Čuković, Maria. « “LA NAZIONE GIOVINETTA RESISTEVA AL COLOSSO” : FRACCAROLI E L’IMMAGINE DELLA SERBIA NEL LIBRO LA SERBIA NELLA SUA TERZA GUERRA : LETTERE DAL CAMPO SERBO (1915) ». Филолог – часопис за језик књижевност и културу 13, no 25 (30 juin 2022) : 389–405. http://dx.doi.org/10.21618/fil2225389f.

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Résumé :
Questo contributo ha come intento quello di presentare il rapporto tra uno dei giornalisti italiani più importanti di inizio Novecento, Arnaldo Fraccaroli, e la Serbia nei primi mesi della Grande Guerra. Fraccaroli viene annoverato dagli studiosi tra quei giornalisti quali Barzini, Civinini, Ojetti e altri che, con il loro lavoro e il loro stile di scrittura, hanno rappresentato un punto di svolta nella storia della carta stampata italiana. Piuttosto noto al grande pubblico durante la lunga carriera, il giornalista veronese, in parte fnito nel dimenticatoio dopo la sua morte, è stato riportato di recente all’attenzione dei lettori da un’accurata biografa scritta nel 2019 da Gian Pietro Olivetto. “La dolce vita di Fraka, cronista del Corriere della Sera” è il titolo dell’opera, da cui questo lavoro attinge parte delle informazioni sull’autore. La riscoperta di Fraccaroli, però, non si limita soltanto al libro di Olivetto, poiché nel 2017 la casa editrice Prometej di Novi Sad ha pubblicato la traduzione del libro “La Serbia nella sua terza guerra: lettere dal campo serbo”, scritto dal cronista italiano nel 1915. Questo testo, una raccolta di osservazioni e impressioni di viaggio annotate dal giornalista durante un viaggio da Salonicco a Belgrado nell’inverno del 1915, offre la possibilità, fnora poco approfondita, di considerare il lavoro di Fraccaroli nella prospettiva di un tramite tra i lettori italiani e la difcile realtà serba in quei primi mesi di guerra.
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Cappella, A. W., E. Giacchi, G. Pompa et C. Castagna. « Metodi naturali e cultura della vita Valutazione di una esperienza di insegnamento ». Medicina e Morale 45, no 4 (31 août 1996) : 669–82. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.902.

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Résumé :
L’insegnamento dei Metodi Naturali viene impartito nel nostro Centro da almeno 20 anni ed esso è sempre stato caratterizzato dalla proposta di uno stile di vita per le coppie, piuttosto che da una mera tecnica per la regolazione della fertilità. Acquisito il valore della propria fertilità attraverso i Metodi Naturali, le coppie sono state soprattutto stimolate a sviluppare un atteggiamento di rispetto e di responsabilità verso la nuova vita che essi possono generare. Inoltre, esse sono aiutate a crescere nel dialogo, nella partecipazione e nel mutuo rispetto. Incoraggiati dai risultati di una precedente ricerca condotta negli anni 1986-1990, nel 1993 avviammo uno studio statistico multicentrico al fine di valutare l'accettabilità, l'efficacia e la diffusione in Italia del Metodo Billings. Furono analizzate 1730 schede di collezione di dati fornite da insegnanti del Metodo Billings che lavoravano in differenti province italiane. Esse corrisposero a un totale di 9360 cicli mestruali esaminati. 502 utenti mostrarono interesse a una semplice conoscenza del Metodo, ma essi non lo hanno applicato poiché erano single oppure erano fidanzati ma non avevano rapporti prematrimoniali. Dei 1228 utenti che hanno usato il Metodo, il 14,8% aveva lo scopo di ottenere una gravidanza, il 55,5% di posporla e il 29,7% di evitarla. Per le 1047 coppie che volevano posporre o evitare una gravidanza, il maggior stimolo ad imparare il Metodo derivava da una motivazione laica nel 50% dei casi e il 40% di queste coppie aveva avuto precedenti esperienze contraccettive. Soddisfazione per gli eccellenti risultati del Metodo si ebbero nell'85% dei "vecchi" utenti e nel 60,4% dei "nuovi", mentre i risultati furono insoddisfacenti nel 4,5% e nel 8,9% rispettivamente. L'associazione con i metodi di barriera fu abituale solo nel 2% dei casi e fu sporadico nel 9,6% degli utenti. La percentuale dell'abbandono nell'uso del Metodo fu del 5.95%. Questi dati mostrano che una precedente esperienza contraccettiva non sembra avere effetti sull'accettabilità del Metodo Naturale e dello stile di vita che esso richiede. La valutazione effettuata con l'Indice di Pearl modificata in accordo con l'Organizzazione Mondiale della Sanità evidenzia 0 gravidanze dovute al metodo, 3,7 gravidanze dovute all’inadeguato apprendimento o insegnamento del Metodo e 13.8 gravidanze dovute a scelta consapevole. In un totale di 66 gravidanze, 19 (28,7%) furono desiderate. Il considerevole numero di gravidanze dovute a scelta consapevole o di gravidanze intenzionalmente cercate, verificatesi perfino in coppie che volevano evitare una gravidanza come prima motivazione, mette in evidenza il progressivo sviluppo in queste coppie di un atteggiamento di apertura verso la vita, che rappresenta il grande successo dell'insegnamento dei Metodi Naturali.
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Molins, Joaquim M., et Sergi Pardos-Prado. « Il voto di "castigo" anti-immigrazione nelle elezioni comunali in Catalogna ». Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 56, no 2 (31 décembre 2006) : 39–67. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12704.

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Résumé :
In questo articolo vorremmo tracciare un quadro teorico del tema dell’immigrazione nel contesto dello studio del comportamento elettorale. L’esercizio teorico ci consente di arrivare a formulare l’ipotesi che un alto livello di presenza di immigrati o di segregazione residenziale degli stessi può produrre, in taluni comuni, modelli di «voto di castigo» dettati da attitudini di avversità verso l’immigrazione che penalizzano il partito di governo quale che sia il suo colore. Dopo aver giustificato l’ipotesi, svolgeremo le analisi per verificarla in quattro paragrafi che corrispondono alle quattro forme di «voto di castigo»1 prodotto dal problema dell’immigrazioneche, secondo noi, si sono avute in Catalogna: a) il voto di protesta anti-immigrazione canalizzato da una lista che si è presentata in maniera coordinata in diversi comuni, con uno stile simile a quello di altri partiti xenofobi in Europa; b) il voto di protesta anti-immigrazione canalizzato da una lista radicata in un solo comune; c) il voto di protesta anti-immigrazione che non si canalizza in una lista espressamente xenofoba e monotematica; d) il voto anti-immigrazione in una grande città. L’analisi e la messa a confronto di queste quattro forme di voto di protesta in elezioni locali, voto dovuto ad atteggiamenti verso l’immigrazione, vorrebbe essere un primo passo per comprendere l’effetto di questa issue nella dinamica elettorale. Partendo da qui, analisi successive potranno comprovare se qualcuno di questi modelli si ritroverà in prossime consultazioni e in differenti arene (non solo locali, cioè, ma anche regionali e nazionali) e si sarà esteso a altri paesi.
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Popovic, Dusan. « Paideia i nasledje helenske kulture u inauguracionoj besedi Dimitrija Halkondila ». Zbornik radova Vizantoloskog instituta, no 45 (2008) : 301–12. http://dx.doi.org/10.2298/zrvi0845301p.

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Résumé :
(italijanski) Nell'articolo l'autore cerca di identificare, tra gli elementi della tradizione retorica tardoantica greca, i principali argomenti con i quali Demetrio Calcondila, uno dei maggiori esponenti dell'umanesimo bizantino della seconda meta del Quattrocento nell'Occidente, si e servito nella sua elaborazione del significato della cultura greca (paideia) non solo per quanto riguarda la civilta europea occidentale, ma anche quella cristiana in generale. Ora, il suo discorso, pronunciato nell'anno 1463 in occasione dell'inaugurazione della cattedra di studi greci all'Universita di Padova rappresenta una testimonianza di primo grado sull'adozione della cultura greca nell'Occidente durante il periodo rinascimentale. Partendo dall'edizione di testo del discorso, pubblicato da Geanakoplos (cfr. n. 1 dell'articolo), e possibile individuare certe particolarita che distinguono il concepimento, da parte di Calcondila, dell'importanza di educazione greca per la formazione di future generazioni di intellettuali nell'ambiente culturale dell'Occidente latino. Demetrio sottolinea anche il vantaggio da ricavare dallo studio di poeti ellenici, soprattutto Esiodo, per le altre artes liberales nel curriculum scolastico, cosi come la disposizione delle discipline dentro il sistema scolastico tardobizantino (cfr. n. 9). L'argomento cruciale della parte esortativa del discorso e il tentativo che lo sforzo, necessario per impossessarsi di queste discipline, ci si giustifici con profitto da esse ottenuto. Questo viene realizzato facendo riferimento al famoso verso sull'acquisizione di virtu attraverso lavoro duro, che e un passo tratto dal poema didattico esiodeo di Opere e giorni, v. 289. La forma sotto la quale questo verso e riportato in greco e molto scorretta, pero Calcondila ne ha proposto, poco piu sotto, una traduzione esatta. Fenomeno, quest'ultimo, abbastanza raro nell'impiego retorico di detti formativi (gr. gnwmai, lat. sententiae). Tra i pochi autori classici, i quali hanno usato il procedimento del genere, si annovera il piu grande grammatico latino, Prisciano di Cesarea, nella sua versione degli eserzici preliminari di retorica ermogeniana, sotto il titolo di Praeexercitamina. Qui lo stesso verso egli ha tradotto dal greco senza molta destrezza, cosicche il verso in latino apparve molto male, trovatosi in contrasto con lo stile elegante del latino (la cosiddetta latinitas). E percio che Prisciano non puo essere considerato quale modello direttamente adoperato da parte di Calcondila. L'impiego del verso citato, nell'ambito della tradizione parenetico- -encomiastica, presso gli scrittori greci, sia quelli bizantini che quelli classici, e abbastanza frequente. Eccone qualche esempio eclatante. Alla meta del Quattrocento Giovanni Eugenico questo topos lo utilizza nella sua Descrizione di Trapezunto, riferendosi al verso esiodeo gia menzionato (cfr. n. 18). Nel secolo dodicesimo, Eustazio di Salonicco lo impiega, all'occasione, perche esalti le imprese dell'imperatore Manuele I. D'altra parte, l'autore anonimo degli scolii ad Aftonio cita questi versi in valore di argomenti, messi nel contesto di un'altro esercizio preliminare quello di dimostrazione (kataskeuh). Simile elaborazione di questo motivo viene intrapresa anche dal platonico Massimo di Tiro, nel quadro della proposizione (qesij), con la quale si cerca di corroborare l'affermazione sulla preminenza della vita attiva sopra quella contemplativa. Peraltro, gia Luciano di Samosata aveva notato che questi versi diventarono convenzionali nelle declamazioni retoriche, e tale sviluppo del loro significato possiamo rintracciare partendo dalla Repubblica e dai Leggi platonici, attraverso le Reminiscenze di Senofonte, fino al Corpus etico di Plutarco. Nel suo discorso inaugurale, in qualita di argomento a contrario, Calcondila riporta anche il verso 287 dello stesso poema esiodeo, e lo traduce in latino. Per il simile procedimento egli, molto probabilmente, si e ispirato al saggio Sull'ebbrezza di Filone di Alessandria, dentro il quale questi versi sono stati utilizzati nel contesto simile, cioe rilevando il contrasto tra virtu ed ignoranza (cfr. n. 37). L'altro modello per l'uso del tema presso Demetrio puo ritenersi il celebre scritto di Basilio di Cappadocia a proposito, visto che quest'ultimo ci sta elaborando il rilievo dell'educazione di gioventu cristiana, basata sulla letteratura pagana. Insomma, la conclusione principale, riguardo alla tecnica compositiva di Demetrio, deriverebbe dal fatto che il suddetto pensiero esiodeo appare anche quale testimonianza degli antichi (marturia palaiwn) dentro il manuale ermogeniano di Progumnasmata, dove si trova appunto per quanto riguarda il procedimento d'elaborazione di una chria, in questo caso quella espressa attraverso la sentenza pseudoisocratea che le radici dell'educazione sono amare, ma che i suoi frutti, invece, sono dolci. A parte i luoghi tratti da alcuni poeti appartenti alla cosiddetta Commedia attica nuova, la metafora di sapienza e di impegno emerge, tra i romani anche presso Catone il Vecchio e si riconferma con il lessico adoperato da Demetrio ai vari posti del suo discorso inaugurale scritto in latino. Infine vanno inoltre menzionate anche delle particolarita che segnalano la meticolosita che Calcondila dimostra nei confronti dello stile elevato (gr. semnothj). Termine, quest'ultimo, cui e stata prestata grande importanza da parte di Ermogene, nell'ambito della sua teoria sopra le Idee (varieta di stile), la quale, poi, avrebbe in gran parte influenzato diversi prodotti letterari rinascimentali, sia quelli scritti in latino che quelli in lingua volgare.
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Gendre, Renato. « Nota Gotica ». Linguistica 42, no 1 (1 décembre 2002) : 5–7. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.42.1.5-7.

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Dalla documentazione presentata, ancorché in modo non completo, si può constatare che ogni qual volta il testo greco presenta i1 verbo nella posizione 'in incastro', 2 anche in quello gotico troviamo la stessa situazione. E benché crediamo a una sostanziale dipendenza dal greco dalla prassi sintattica gotica, 3 tuttavia riteniamo che non si possa del tutto escludere di trovarsi in presenza di uno stesso tratto sintattico, cioé di uno stesso modo di distribuire l'informazione, secondo un preciso ordine dei costituenti di frase, di origine indoeuropea. La "spezzatura di ciò che secondo il nostro sentimento linguistico è unito [ ... ] è comune sia tra i Greci che tra i Latini e gli Indiani4 e si trova in tracce ben riconoscibili anche nell'epica germanica".5 Purtroppo, come già G. Bonfante, anche noi pur "scandagliando l'epopea germanica [non abbiamo] trovato nulla in questo senso".6 La presenza sicura di questo tratto nel gotico però e, per chi come noi gli dà valore, l 'uso della tmesi 7 in testi epici germanici 8 sono 1í ad avvalorare l'ipotesi che la posizione 'in incastro' del verbo rappresenta "il modo più antico, facilmente c omprensibile dal p unto di v ista psicologico, di ordinare le paro le n ella frase idg". 9 È ben vero che il passo del Vangelo di Luca (2, 25) "7tveuμa. Tiv &ytov E7t' a.u't6v", reso in gotico "ahma weihs was ana imma", sembrerebbe opporsi a quanto è stato appena affermato. Ma cosí non è. Infatti, "il ne faut pas perdre de vue que Wulfila a suivi un manuscrit grec du type de *K ou *Kt, mais que la version gotique présente des leçons propre à 1cxo5" .1 O E molti manoscritti appartenenti al 'Ti po I' 11 riportano la lezione "7tveuμa. &ytov Tiv". 12 Pertanto, l'unica conclusione che da questo esempio si deve trarre è che il grande Vescovo dei Goti abbia avuto sotto gli occhi un testo di questa ultima famiglia e, come è nel suo stile, ne sia stato condizionato.
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Kałowski, Julian. « Ewolucja prawodawstwa kościelnego dotyczącego instytutów zakonnych o ślubach prostych ». Prawo Kanoniczne 34, no 3-4 (10 décembre 1991) : 75–103. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1991.34.3-4.04.

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L ’autore ha provato la tesi che gli istituti religiosi con i voti semplici, cioè tali che i loro membri facevano la professione semplice e non furono obbligati della legge di osservare la clausura papale, hanno avuto una ricca evoluzione giuridica. Tali istituti, partendo dal primo momento di esistere, fino alla piena approvazione formale, cioè al conferimento della personalità giuridica fatta dalla Santa Sede, hanno subito numerose limitazioni da parte della legislazione ecclesiastica. L’autore ha analizzato la costituzione Circa pastorialis di Pio V e Lubricum vitae genus che contenevano una normativa di grande importanza e l’influsso per la legislazione riguardante degli istituti religiosi con i voti semplici. L’autore ha sottolineato il fatto che documenti promulgati dal Pio V hanno ridotto la vita religiosa alla forma con i voti solenni ed obbligo della clausura papale. Dopo questi considerazioni l’autore ha messo in evidenza inefficacia delle norme emesse dal Pio V. E’ stato provato che la vita e la pratica usata delle autorità ecclesiali si furono mostrate più forti dei rigidi divieti di fondazione degli istituti religiosi con i voti semplici. E proprio tale tendenza si è manifestata, sotto la pressione delle circostanze e delle necessità (per esempio bisogno d’assistenza delle persane con le malattie mentali) e perciò l’autorità ecclesiali permettevano non solamente alla fondazione di numerosi istituti religiosi con i voti semplici, ma anche alla fondazione degli associazioni che imitavano lo stile di vita religiosa. L’autore ha considerato anche il problema della piena approvazione degli istituti religiosi con i voti semplici e il processo di ottenere della piena personalità giuridica. E’ stato provato che quel processo fu lungo e che si svilupava evolutivamente col passare del tempo. L’autore rivelato anche il fatto che il periodo del tempo più significativo per la stabilizzazione giuridica degli istituti religiosi di voti semplici ricadava a cavallo del XIX e XX secolo. Alla fine l’autore si occupava del diritto canonico riguardante l’argomento dal codice di diritto canonico del 1917 fine alla promulgazione del codice 1983.
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Hirschman, Albert O. « IL CONCETTO DI INTERESSE : DALL'EUFEMISMO ALLA TAUTOLOGIA ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no 1 (avril 1987) : 3–22. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016415.

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IntroduzioneIl concetto di «interesse» o «interessi» è uno dei piò centrali e controversi in economia e, piò in generale, nelle scienze sociali e nella storia. è anche un concetto con molti sensi, per non dire ambiguo, e il suo significato ha subito via via grossi spostamenti. Da quando è entrato nel linguaggio comune di diversi paesi europei, attorno alla metà del XVI secolo, come termine di derivazione latina (intérêt, interest, ecc.), il concetto ha indicato le forze fondamentali, basate sulla spinta dell'autoconservazione e all'auto-accrescimento, che motivano o dovrebbero motivare le azioni del principe o dello Stato, dell'individuo, e poi di gruppi di persone che occupano una posizione sociale o economica omogenea (classi, gruppi d'interesse). Quando è riferito all'individuo, il concetto ha assunto talvolta un significato assai ampio, inglobando per esempio l'interesse per l'onore, la gloria, l'amor proprio, e persino per l'aldilà. In altre epoche, al contrario, si è limitato ad indicare esclusivamente la ricerca di un vantaggio economico. In maniera analoga, l'espressione « perseguire i propri interessi» può ricoprire — fino ad essere una tautologia — tutto l'insieme delle azioni umane, ma spesso servirà, piò utilmente, ad indicare un modo specifico o stile di condotta, variamente concepito come azione « razionale » o « strumentale». Anche la stima in cui è tenuto il comportamento motivato dall'interesse ha subito considerevoli variazioni. Il termine entrò originariamente in uso, già alla fine del Medioevo, come eufemismo inteso a rendere rispettabile una data attività, quella di percepire un interesse sui prestiti, da tempo considerata contraria alla legge divina e conosciuta come il peccato dell'usura. Nella sua accezione piò ampia, ha acquistato talvolta un grande prestigio come chiave di un ordine sociale realizzabile, pacifico e progressista. E tuttavia è stato anche attaccato come concetto che degrada lo spirito umano ed è suscettibile di distruggere e di corrodere pericolosamente le fondamenta della società. Indagare su questi molteplici significati e su queste molteplici valutazioni significa di fatto esplorare buona parte della storia economica e in particolare della storia delle dottrine economiche e politiche occidentali nell'arco degli ultimi quattro secoli.
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Guin-Duclosson, Nathalie, Christine Michel, Marie Lefèvre et Gaëlle Molinari. « Les Grands Challenges issus des ateliers thématiques des ORPHÉE-RDV’2017 ». Sciences et Technologies de l'Information et de la Communication pour l'Éducation et la Formation 25, no 2 (2018) : 95–114. http://dx.doi.org/10.3406/stice.2018.1769.

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Abdo, Samah Mohammed Ibrahim. « PROBLEMATICHE DI TRADUZIONE LETTERARIA DALL’ITALIANO IN ARABO IN UN MODELLO DIDATTICO APPLICATO ». Italiano LinguaDue 13, no 2 (26 janvier 2022) : 54–73. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17129.

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Résumé :
Il presente articolo ha come oggetto di studio l’analisi delle problematiche di natura semantica-lessicale nella traduzione letteraria compiuta da 7 gruppi di studenti egiziani e arabofoni al quarto anno del corso di Lingua e letteratura italiana, a. a. 2019/2020, presso l’ateneo di Ain Shams, al Cairo. Si sono analizzate le traduzioni, intere o in parte, di: Favole al telefono e Le avventure di Cipollino di G. Rodari, Racconti sardi di G. Deledda, Fiabe Italiane di I. Calvino, I racconti di I. Svevo, Novelle per un anno di L. Pirandello, Il grande Belzoni, Romanzo a fumetti di W. Venturi. L’articolo si focalizza sull’analisi delle difficoltà di traduzione delle espressioni idiomatiche, delle polisemie, dei giochi di parole, degli antroponimi e delle onomatopee. Oltre alle lacune che alcuni dizionari monolingue presentano, la maggior parte dei dizionari bilingui italiano-arabo non raccolgono le espressioni idiomatiche. Traducendo le parole/espressioni polisemiche, lo studente deve cercare spunti nel contesto per scegliere il significato adatto. Non basta consultare il dizionario. Optare per una traduzione inappropriata di un termine polisemico, potrebbe essere dovuto ad un equivoco tra la lingua madre e l’italiano come LS. Con i giochi di parole gli studenti riescono a trovare delle soluzioni facendo riferimento ad un pubblico infantile e adeguate alla cultura d’arrivo. A volte si riesce a riprodurre identico il gioco, a volte viene sostituito con un altro; sono delle «supertraduzioni» per cui il traduttore si sovrappone all’autore adattando lo stile e i valori del testo originale alla lingua di arrivo. Con le parole inventate è necessario creare un neologismo soprattutto quando si tratta di un lemma culturalmente marcato che non ha un corrispondente nella lingua d’arrivo. Tuttavia non mancano gli esempi in cui la rinuncia al gioco di parole nella traduzione risulta una scelta obbligata. In Le avventure di Cipollino gli studenti dovevano mantenere le connotazioni dei nomi. Le strategie adottate nella traduzione degli antroponimi hanno l’obiettivo di facilitare, in qualche misura, la lettura del testo tradotto nella cultura di destinazione. In Il grande Belzoni gli studenti affrontano in modo particolare la problematica della traduzione delle onomatopee. Due sono le strategie: optare per le onomatopee derivate equivalenti o ricalcare le onomatopee di origine inglese. Con questo corso, molto vicino ad un laboratorio di traduzione, gli studenti si lanciano in territori mai esplorati e sperimentano strategie nuove per un pubblico giovanile e ricettivo e sviluppano un certo gusto per l’etimologia e la ricerca di somiglianze e differenze lessicali e strutturali tra italiano LS e l’arabo L1. Problems of literary translation from Italian into Arabic in an applied didactic model This article analyzes the semantic-lexical problems in t literary translation by 7 groups of Egyptian and Arabic-speaking students in the fourth year in Italian Language and Literature course, a. a. 2019/2020, at Ain Shams University, in Cairo. The analysis regarded the translation, whole or in part, of: Favole al telefono e Le avventure di Cipollino (G. Rodari), Racconti sardi (G. Deledda), Fiabe Italiane (I. Calvino), I racconti (I. Svevo), Novelle per un anno (L. Pirandello), Il grande Belzoni, Romanzo a fumetti (W. Venturi). The article focuses on the analysis of the translation difficulties regarding idiomatic expressions, polysemy, puns, anthroponym and onomatopoeia. Most bilingual Italian-Arabic dictionaries do not collect idiomatic expressions. When translating polysemic words/expressions, the student must look for clues in the context to choose the appropriate meaning. Consulting the dictionary is not enough. Choosing an inappropriate translation of a polysemic term could be due to misunderstanding between the native language and Italian SL. With puns, students were able to formulate assumptions assimilated by the childish public and adapted to the arrival culture. Sometimes it was possible to reproduce the puns identically, sometimes they were replaced with another Arabic pun. These are “supertranslations”; the translator overlaps the author by adapting the style and values of the original text to the arrival language. With invented words, it was necessary to create a neologism, especially when it came from a lemma of cultural background that did not have a correspondent in the arrival language. However, there was no shortage of examples where it was mandatory to renounce the pun in translation. In Le avventure di Cipollino, the students had to keep the connotations of the names. The strategies adopted in the translation of anthroponym aimed to facilitate the reading of the translated text in the target culture. In Il grande Belzoni, the students faced the problem of the translation of onomatopoeia. There were two strategies: opting for the equivalent derived onomatopoeia or reusing the onomatopoeia of English origin. This course, almost a translation lab, students launched themselves into territories never explored and experimented with new strategies that affect young and receptive readers, and they developed a certain inclination for etymology and the search for lexical and structural similarities and differences between Italian SL and Arabic L1.
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Sarmiento E, Juan Pablo. « Territory without State, the case of the stilt villages of Ciénaga Grande de Santa Marta ». Revista de Derecho Uninorte, no 43 (1 janvier 2015) : 110–57. http://dx.doi.org/10.14482/dere.43.7475.

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15

Mesleh, R. « The grand multipara—still an obstetric problem ». Journal of Obstetrics and Gynaecology 7, no 2 (1 octobre 1986) : 84–87. http://dx.doi.org/10.3109/01443618609112276.

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Mesleh, R. « The grand multipara—still an obstetric problem ». Journal of Obstetrics and Gynaecology 7, no 3 (janvier 1987) : 84–87. http://dx.doi.org/10.3109/01443618709068472.

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SIPIM, P., L. VON WENDT et A. L. HARTIKAINEN-SORRI. « The Grand Multipara-Still an Obstetrical Challenge ? » Obstetrical & ; Gynecological Survey 46, no 4 (avril 1991) : 219–20. http://dx.doi.org/10.1097/00006254-199104000-00013.

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Sipilä, P., L. von Wendt et A. L. Hartikainen-Sorri. « The grand multipara — still an obstetrical challenge ? » Archives of Gynecology and Obstetrics 247, no 4 (juillet 1990) : 187–95. http://dx.doi.org/10.1007/bf02389543.

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Gallagher, Mathew J., Michael D. Jenkinson, Andrew R. Brodbelt, Samantha J. Mills et Emmanuel Chavredakis. « WHO grade 1 meningioma recurrence : Are location and Simpson grade still relevant ? » Clinical Neurology and Neurosurgery 141 (février 2016) : 117–21. http://dx.doi.org/10.1016/j.clineuro.2016.01.006.

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Afolabi, Adeola F., et Adewale S. Adeyemi. « Grand-multiparity : Is it still an obstetric risk ? » Open Journal of Obstetrics and Gynecology 03, no 04 (2013) : 411–15. http://dx.doi.org/10.4236/ojog.2013.34075.

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Chotai, Silky, et Theodore H. Schwartz. « The Simpson Grading : Is It Still Valid ? » Cancers 14, no 8 (15 avril 2022) : 2007. http://dx.doi.org/10.3390/cancers14082007.

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Résumé :
The Simpson Grade was introduced in the era of limited resources, outdated techniques, and rudimentary surgical and imaging technologies. With the advent of modern techniques including pre- and post-operative imaging, microsurgical and endoscopic techniques, advanced histopathology and molecular analysis and adjuvant radiotherapy, the utility of the Simpson Grade scale for prognostication of recurrence after meningioma resection has become less useful. While the extent of resection remains an important factor in reducing recurrence, a subjective naked-eye criteria to Grade extent of resection cannot be generalized to all meningiomas regardless of their location or biology. Achieving the highest Simpson Grade resection should not always be the goal of surgery. It is prudent to take advantage of all the tools in the neurosurgeons’ armamentarium to aim for maximal safe resection of meningiomas. The primary goal of this study was to review the literature highlighting the Simpson Grade and its association with recurrence in modern meningioma practice. A PubMed search was conducted using terms “Simpson”, “Grade”, “meningioma”, “recurrence”, “gross total resection”, “extent of resection” “human”. A separate search using the terms “intraoperative imaging”, “intraoperative MRI” and “meningioma” were conducted. All studies reporting prognostic value of Simpson Grades were retrospective in nature. Simpson Grade I, II and III can be defined as gross total resection and were associated with lower recurrence compared to Simpson Grade IV or subtotal resection. The volume of residual tumor, a factor not considered in the Simpson Grade, is also a useful predictor of recurrence. Subtotal resection followed by stereotactic radiosurgery has similar recurrence-free survival as gross total resection. In current modern meningioma surgery, the Simpson Grade is no longer relevant and should be replaced with a grading scale that relies on post-operative MRI imaging that assess GTR versus STR and then divides STR into > or <4–5 cm3, in combination with modern molecular-based techniques for recurrence risk stratification.
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Ulger, Burak Veli, Ahmet Turkoglu, Abdullah Oguz, Omer Uslukaya, Ibrahim Aliosmanoglu et Mesut Gul. « Is Ostomy Still Mandatory in Rectal Injuries ? » International Surgery 98, no 4 (1 octobre 2013) : 300–303. http://dx.doi.org/10.9738/intsurg-d-12-00007.1.

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Résumé :
Abstract The aim of this study was to compare the outcomes of the treatment methods of ostomy and primary repair in rectal injuries. A total of 63 patients with rectal injury who had been treated at Dicle University Hospital between 2000 and 2011 were retrospectively reviewed. To determine the outcomes of the treatment methods, the patients were divided into 2 groups (ostomy group: patients who underwent ostomy plus primary repair; repair group: patients who only underwent primary repair) and compared. The patients included 51 men and 12 women. A total of 44 patients underwent ostomy, whereas 19 patients underwent primary repair. No morbidity was detected in either group with grade II intraperitoneal rectal injury. The outcomes of the patients with grade II intraperitoneal and extraperitoneal rectal injury were similar. In the treatment of patients with low-grade rectal injuries, primary repair can be preferred to ostomy.
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Martin, Melba. « Proud to be on a d grade and still achieving ». Nursing Standard 13, no 25 (10 mars 1999) : 33. http://dx.doi.org/10.7748/ns.13.25.33.s59.

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Kong, Grace, et Rodney J. Hicks. « PRRT for higher-grade neuroendocrine neoplasms : What is still acceptable ? » Current Opinion in Pharmacology 67 (décembre 2022) : 102293. http://dx.doi.org/10.1016/j.coph.2022.102293.

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Sheehan, Helena. « Grand narratives then and now : Can we still conceptualise history ? » Socialism and Democracy 12, no 1 (janvier 1998) : 75–87. http://dx.doi.org/10.1080/08854309808428212.

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Ciaccia, M., R. Bertoloni, F. Pinto, A. Calpista et P. F. Bassi. « Does Urine Cytology Still have a Role ? » Urologia Journal 72, no 3 (juillet 2005) : 301–6. http://dx.doi.org/10.1177/039156030507200301.

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Résumé :
Urine cytology is a reliable and well known tool in the diagnosis and follow-up of patients with transitional cell carcinoma even if it has high sensitivity only in high grade tumors and carcinoma in situ. In order to improve sensitivity of this test in patients with low grade tumors, new methods such as cytometry, microsatellite assays, Immunocyt®, fuorescence in-situ hybridization and Thin-Prep monolayer have been developed. These new assays will be able to increase the cytology detection rate and to predict the outcome of transitional cell carcinoma.
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Hopkins, A. G. « The “Victory” Strategy : Grand Bargain or Grand Illusion ? » Current History 105, no 687 (1 janvier 2006) : 14–19. http://dx.doi.org/10.1525/curh.2006.105.687.14.

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Belli, Ahmet Korkut, Onder Ozcan, Funda Dinc Elibol, Cenk Yazkan, Cem Donmez, Ethem Acar et Okay Nazli. « Splenectomy proportions are still high in low-grade traumatic splenic injury ». Turkish Journal of Surgery 34, no 2 (29 juillet 2018) : 106–10. http://dx.doi.org/10.5152/turkjsurg.2018.3735.

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Singh, Ray. « Vibratory separators still make the grade for screening dry bulk powders ». Filtration & ; Separation 41, no 1 (janvier 2004) : 20–21. http://dx.doi.org/10.1016/s0015-1882(04)00107-7.

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Bronner, Mary P., John R. Goldblum, Michael B. Kimmey, Teresa A. Brentnall et Cyrus E. Rubin. « Low-grade dysplasia in ulcerative colitis : natural history data still unknown ». Gastroenterology 127, no 1 (juillet 2004) : 362–63. http://dx.doi.org/10.1053/j.gastro.2004.05.047.

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Cappelari, Bruno Egídio, Jéssica Grace da Silveira, Julio César de Almeida Rosa, José Carlos Ferreira et Giovana Dantas. « Bovine rabies in Rio Grande do Sul : positivity rates, geographical distribution, and seasonal occurrence ». Acta Veterinaria Brasilica 15, no 4 (5 octobre 2021) : 267–74. http://dx.doi.org/10.21708/avb.2021.15.4.10072.

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Résumé :
Rabies is a zoonotic disease characterized by acute viral encephalitis. It is almost 100% fatal for infected animals. While cases of human rabies have still been registered in Brazil, in the state of Rio Grande do Sul rabies is considered a controlled disease in urban areas. However, the transmission of bovine rabies – which has been largely associated with the Desmodus rotundus bat – is endemic. Additionally, there are estimates that only 10% of rabies cases are reported. Therefore, this study aimed to describe the positivity rates, geographical distribution, and seasonal occurrence of bovine rabies in RS, as well as the sampling practices in rabies surveillance. Using samples submitted for laboratory diagnosis from 2016 to 2019, we conducted a retrospective study of the sample results, positivity rates, and seasonal occurrence of rabies in cattle. Throughout these four years, less than a third of state municipalities sent samples for diagnosis, suggesting that the occurrence of rabies might still be underestimated in non-sampled areas. A higher number of rabies cases were reported in 2019, a year in which the most diagnosed samples and the highest positivity percentages were recorded. However, the case numbers registered between 2016 and 2019 were not significantly different. We found that the summer and autumn months presented statistically different positivity rates. Besides this, we did not find any positive D. rotundus samples, despite the positivity rates for bovine rabies. Active surveillance, especially of bat populations and under-sampled regions, must be strengthened to correctly estimate the impact of rabies.
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Cappelari, Bruno Egídio, Jéssica Grace da Silveira, Julio César de Almeida Rosa, José Carlos Ferreira et Giovana Dantas. « Bovine rabies in Rio Grande do Sul : positivity rates, geographical distribution, and seasonal occurrence ». Acta Veterinaria Brasilica 15, no 4 (5 octobre 2021) : 267–74. http://dx.doi.org/10.21708/avb.2021.15.4.10072.

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Résumé :
Rabies is a zoonotic disease characterized by acute viral encephalitis. It is almost 100% fatal for infected animals. While cases of human rabies have still been registered in Brazil, in the state of Rio Grande do Sul rabies is considered a controlled disease in urban areas. However, the transmission of bovine rabies – which has been largely associated with the Desmodus rotundus bat – is endemic. Additionally, there are estimates that only 10% of rabies cases are reported. Therefore, this study aimed to describe the positivity rates, geographical distribution, and seasonal occurrence of bovine rabies in RS, as well as the sampling practices in rabies surveillance. Using samples submitted for laboratory diagnosis from 2016 to 2019, we conducted a retrospective study of the sample results, positivity rates, and seasonal occurrence of rabies in cattle. Throughout these four years, less than a third of state municipalities sent samples for diagnosis, suggesting that the occurrence of rabies might still be underestimated in non-sampled areas. A higher number of rabies cases were reported in 2019, a year in which the most diagnosed samples and the highest positivity percentages were recorded. However, the case numbers registered between 2016 and 2019 were not significantly different. We found that the summer and autumn months presented statistically different positivity rates. Besides this, we did not find any positive D. rotundus samples, despite the positivity rates for bovine rabies. Active surveillance, especially of bat populations and under-sampled regions, must be strengthened to correctly estimate the impact of rabies.
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Franceschi, Enrico, Alicia Tosoni, Dario De Biase, Giuseppe Lamberti, Daniela Danieli, Stefano Pizzolitto, Elena Zunarelli et al. « Postsurgical Approaches in Low‐Grade Oligodendroglioma : Is Chemotherapy Alone Still an Option ? » Oncologist 24, no 5 (18 février 2019) : 664–70. http://dx.doi.org/10.1634/theoncologist.2018-0549.

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Matias-Guiu, Xavier, Ben Davidson et Sigurd F. Lax. « Can the classification of low-grade endometrial stromal tumors still be improved ? » Virchows Archiv 473, no 6 (26 octobre 2018) : 663–64. http://dx.doi.org/10.1007/s00428-018-2474-2.

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Jensen, Jens-Ole. « Vær stille ! Vi skal have bevægelse ». Forum for Idræt 31 (1 décembre 2015) : 23–34. http://dx.doi.org/10.7146/ffi.v31i0.109038.

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Résumé :
A new school law was implemented in the Danish primary and secondary school system from August 2014. One of the main purposes of the law is to lower the consequences of social background in order to achieve better results. This objective should be achieved by a longer and more diversified school day. Physical activities have been seen as a tool to create more varied forms of teaching. By doing fieldwork and interviewing pupils from grade 0-2 the study investigate how movement activities contribute to develop social skills among the pupils and how these activities can be understood as pupil-centred teaching.
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Mercuri, Mathew, et Amiram Gafni. « The evolution of GRADE (part 2) : Still searching for a theoretical and/or empirical basis for the GRADE framework ». Journal of Evaluation in Clinical Practice 24, no 5 (17 juillet 2018) : 1211–22. http://dx.doi.org/10.1111/jep.12997.

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Sultan, Shabana, et Jyoti Ojha. « “GRAND MULTI PARITY STILL AND OBSTETRIC CHALLENGE”- A CLINICAL STUDY OF GRAND MULTI PARA IN A TERTIARY CARE CENTER ». Journal of Evolution of Medical and Dental Sciences 2, no 39 (24 septembre 2013) : 7423–30. http://dx.doi.org/10.14260/jemds/1318.

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Vigarié, André. « La Russie est-elle encore une grande puissance maritime ? (Is still Russia a great maritime power ?) ». Bulletin de l'Association de géographes français 75, no 1 (1998) : 25–30. http://dx.doi.org/10.3406/bagf.1998.2013.

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Klapper, Rita, et Catherine Léger-Jarniou. « Entrepreneurship Intention among French Grande ÉCole and University Students ». Industry and Higher Education 20, no 2 (avril 2006) : 97–110. http://dx.doi.org/10.5367/000000006777699900.

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Résumé :
Arguably, entrepreneurship is still a recent phenomenon in French society, and its higher education establishments are still experimenting with ways to teach entrepreneurship and enterprise creation. This paper presents a unique opportunity to compare and contrast the entrepreneurial intention of French higher education students at three different establishments (a management Grande École, an engineering Grande École and a university) using the Shapero intention model. The study found that most of the students wanted to work in large organizations and were not intending to create a new company or work in a family business. There were significant differences, however, between management and engineering students in terms of their entrepreneurial environment, which may affect their attitudes to new business creation. The authors conclude that, while enforced learning through entrepreneurial courses and seminars may initially be off-putting, such initiatives may have longer-term beneficial impacts on entrepreneurial intention.
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Bloodworth, Charlotte. « Why ‘watch and wait’ is still a valuable option for low grade lymphomas ». Cancer Nursing Practice 17, no 2 (8 mars 2018) : 20–24. http://dx.doi.org/10.7748/cnp.2018.e1445.

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Herbella, Fernando A. M., et Marco G. Patti. « Esophagectomy in Barrett’s esophagus with high-grade dysplasia—is there still a role ? » Annals of Esophagus 3 (juin 2020) : 14. http://dx.doi.org/10.21037/aoe.2020.02.04.

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Armitage, James O., et Dan L. Longo. « Is watch and wait still acceptable for patients with low-grade follicular lymphoma ? » Blood 127, no 23 (9 juin 2016) : 2804–8. http://dx.doi.org/10.1182/blood-2015-11-632745.

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Résumé :
Abstract Follicular lymphoma (FL) represents more than 20% of all non-Hodgkin lymphomas worldwide and approximately 30% of the non-Hodgkin lymphomas diagnosed in the United States. Although occasionally localized at the time of diagnosis, most patients have disseminated disease. However, patients are frequently asymptomatic, and this, in combination with a long median survival, led to the initial studies of observing asymptomatic patients without initial therapy, ie, “watch and wait.” Since the initial report of watch and wait as a treatment strategy for patients with low-grade FL, our understanding of the biology of the disease has advanced; multiple active new agents have been introduced into practice, and the survival of patients with low-grade FL has improved. Given these changes, is watch and wait still an acceptable treatment recommendation for a newly diagnosed patient with low-grade FL?
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Mizell, Hayes. « Grade Configurations for Educating Young Adolescents Are Still Crazy after All These Years ». Middle School Journal 37, no 1 (septembre 2005) : 14–23. http://dx.doi.org/10.1080/00940771.2005.11461511.

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Markus, Hugh. « Revascularization of Asymptomatic High-Grade Carotid Stenosis Is Still Indicated in Some Cases ». Stroke 42, no 4 (avril 2011) : 1152–53. http://dx.doi.org/10.1161/strokeaha.110.612473.

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Tan, Tih, Luca Pagliardini, Xia Li, Michel Chaires, Jennifer Lew, Paul Sinogaya, Bradford Kolb et al. « DO WE STILL NEED TO DEPRIORITIZE THE TRANSFER OF ‘LOW GRADE MOSAIC EMBRYOS’ ? » Fertility and Sterility 114, no 3 (septembre 2020) : e31. http://dx.doi.org/10.1016/j.fertnstert.2020.08.113.

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Duffau, Hugues. « Is non-awake surgery for supratentorial adult low-grade glioma treatment still feasible ? » Neurosurgical Review 41, no 1 (6 novembre 2017) : 133–39. http://dx.doi.org/10.1007/s10143-017-0918-9.

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Lamberti, Giuseppe, Enrico Franceschi, Alicia Tosoni, Antonella Mura, Alexandro Paccapelo, Maria Pia Foschini, Sofia Asioli et al. « Effect of grade on survival in IDH-mutant grade II and grade III gliomas. » Journal of Clinical Oncology 37, no 15_suppl (20 mai 2019) : 2036. http://dx.doi.org/10.1200/jco.2019.37.15_suppl.2036.

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Résumé :
2036 Background: The 2016 WHO classification dramatically changed the diagnosis of gliomas. Diffuse gliomas are classified according to the presence of IDH-mutation (IDH-mut) and the deletion of both 1p and 19q chromosome arms (1p/19q codel). Now debate is whether grade still has an independent prognostic value. The aim of this study was to find out if grade is a prognostic factor independently of molecular status. Methods: We analyzed our institutional data warehouse for all consecutive patients (pts) with newly diagnosed, histologically proven Grade II or Grade III IDH-mut gliomas. IDH 1/2 assessment by polymerase chain reaction (PCR)or immunohistochemistry (IHC) was accepted. Next Generation Sequencing (NGS) for IDH1(exon 4) and IDH2(exon 4) was performed on all specimens wild-type for the IDH. Results: The analysis included all the 399 pts who had a grade II (n = 250, 62.7%) or grade III (n = 149, 37.3%). Median follow-up time was 105.3 months. After surgery, 72 pts (18.0%) received RT alone, 44 (11.0%) received CT alone, 135 (33.8%) received both RT and CT, and 142 (35.6%) follow-up without any treatment. Median survival was 148.1 months. In multivariate analysis Grade (HR = 0.342, 95%CI: 0.221 – 0.531; P < 0.001) and 1p/19q codeletion (HR = 0.440, 95%CI: 0.290 – 0.668; P < 0.001) were independently associated with a lower risk for death. The difference in survival remained when adjusted for histological subtype. Residual disease after surgery or biopsy negatively affected survival (HR 2.151, 95%CI 1.375 – 3.367, P = 0.001). Post-surgical treatment with RT + adjuvant CT improves survival in respect to follow-up and other treatments (HR: 0.316, 95%CI 0.156 – 0.641, P = 0.001). Conclusions: Grade still affects survival in IDH mutant Grade II and III gliomas. This effect was independent onmolecular features, surgical extension and post-surgical treatments. Clinical management of gliomas should continue to take into account grade as well as molecular characteristics.
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Bordin, Juçara, Talita da Silva Dewes, Denilson Fernandes Peralta, Mariel Ferri et Bárbara da Rocha da Rosa. « New occurrences of bryophytes species in Southern Brazil : bryodiversity still scarcely known ». Check List 16, no 4 (28 juillet 2020) : 915–26. http://dx.doi.org/10.15560/16.4.915.

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Résumé :
Rio Grande do Sul is the southern state of Brazil and includes 569 taxa of bryophytes, a rich diversity promoted by its geographical position. All recent floristic inventories in the state recorded new occurrences of species, indicating that the diversity of bryophytes may be underestimated. Through floristic inventories carried out between 2016 and 2019, new occurrences of 16 species, included in seven families and 11 genera, were identified. Seven of them are also new records for the Southern Brazil. Bryophyta is represented by five species, four genera and four families, and Marchantiophyta by 11 species, seven genera, and three families.
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Nicolson, Paula. « Sources of pregnancy advice for 21st Century women : does (grand)mother still know best ? » Expert Review of Obstetrics & ; Gynecology 5, no 6 (novembre 2010) : 637–40. http://dx.doi.org/10.1586/eog.10.52.

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Figler, Bradley D., Alwyn M. Reuther, Nivedita Dhar, Howard Levin, Cristina Magi-Galluzzi, Ming Zhou et Eric A. Klein. « Preoperative PSA Is Still Predictive of Cancer Volume and Grade in Late PSA Era ». Urology 70, no 4 (octobre 2007) : 711–16. http://dx.doi.org/10.1016/j.urology.2007.06.640.

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