Articles de revues sur le sujet « Governo del territorio e del paesaggio »

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Amato, Fabio, Giovanni Laino et Cristina Mattiucci. « Ripensare l'ospitalità. I migranti nei paesaggi campani in trasformazione ». CRIOS, no 19 (mai 2021) : 60–71. http://dx.doi.org/10.3280/crios2020-019006.

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Résumé :
L'articolo presenta una sintesi di un'indagine sulla presenza degli stranieri in Cam¬pania, concepita come contributo alla descrizione interpretativa del paesaggio su scala regionale. I dati restituiscono un paesaggio abitato secondo traiettorie di residenza e di impiego da parte di stranieri che configurano in modo peculiare parti di territorio, facendo rilevare componenti di una path dependency cui corrispondono vocazioni territoriali, ovvero opportunità di attivare efficaci politiche territoriali e per il paesaggio. Sulla base dell'evidenza della componente straniera della popolazione, che connota di fatto il paesaggio e indica alcuni squilibri locali (demografico, del mercato del lavoro e degli alloggi), gli autori sostengono che l'indagine contribuisce al riconoscimento di una risorsa locale, che si configura come una opportunità per il governo del territorio e interroga politicamente lo statuto biunivoco dell'ospite. .
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López Sánchez, Marina, Rossella Salerno, Mercedes Linares, Gómez del Pulgar et Antonio Tejedor Cabrera. « Pianificazione del paesaggio e patrimonio digitalizzato : verso una convergenza necessaria ». TERRITORIO, no 99 (août 2022) : 101–6. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099014.

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Résumé :
In Europa il paesaggio si è consolidato come un tema che richiede un nuovo approccio etico al governo del territorio. Con riferimento alla Convenzione Europea del Paesaggio, il paesaggio si è già confermato come l'attuale sfida della pianificazione territoriale. Derivante dalla revisione di diverse pratiche europee convergenti sul tema, questo testo evidenzia il ruolo centrale del patrimonio nell'affrontare sfide poste dalla visione paesaggista e sostiene la necessità di stabilire sinergie con ricerche che propongono una strategia della conoscenza del patrimonio basata sulla rappresentazione e visualizzazione digitale. Queste tecniche possono contribuire efficacemente all'inclusione della dimensione sociale nella pianificazione territoriale come oggi richiede l'approccio paesaggistico.
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Zanon, Bruno, Giorgio Tecilla, Roberto Paoli et Marco Piccolroaz. « Trentino. Territorio, paesaggio e architettura del regionalismo / Territory, landscape and critical regionalism in Trentino ». Regionalità e produzione architettonica contemporanea nelle Alpi, no 1 ns, november 2018 (15 novembre 2018) : 138–51. http://dx.doi.org/10.30682/aa1801p.

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Résumé :
The progress of the practice and the debate on architecture in the Alpine region of Trentino, in the last fifty years, has been characterised by a pivotal role of the Autonomous Province, the local authority with key competencies in environmental matters and spatial organisation, on the one hand, and by the experimentation and the promotion of discussion events on architecture, on the other. In the Sixties, spatial planning was conceived as a key instrument to support the development of a mountain province. Change was the perspective, and this required the activation of landscape control procedures centred on the control of the quality of architectural projects. This was not enough to qualify the professional practice, although some architects were able to propose innovative projects and began to animate the cultural debate, to establish supra-local relationships and to consolidate the awareness of the role of the architectural project. The contributions proposed are aimed at critically examine such issues, with a particular focus on the experience of institutions such as the “Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio” within the Trentino School of Management, the “Osservatorio per il Paesaggio” within the Autonomous Province and the “Circolo Trentino Architettura Contemporanea”. Factors that led a decisive evolution of the spatial planning framework in the last decade, characterised by a new attention to the landscape and to the quality of architectural design, thanks to cultural initiatives, occasions of debate, and training paths.
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Biondi, Edoardo, et Marina Allegrezza. « II paesaggio vegetale del territorio collinare anconetano ». Giornale botanico italiano 130, no 1 (janvier 1996) : 117–35. http://dx.doi.org/10.1080/11263509609439515.

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Nuti, Lucia. « Le alterne fortune dell'acqua nella storia del territorio ». STORIA URBANA, no 125 (avril 2010) : 5–9. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125001.

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Résumé :
Questa nota introduttiva propone alcune riflessioni sulla presenza dell'acqua nel paesaggio della Toscana e sulle sue variazioni nel corso dei secoli. Momenti di forte espansione dell'acqua nelle sue diverse forme, acque vive,morte,naturali, artificiali,navigabili o di deflusso, si sono alternati a momenti di regressione in favore delle terre coltivate. Nell'attuale clima culturale sembrano risorgere le fortune dell'acqua ed i piani di recupero urbano e territoriale le assegnano un ruolo attivo come componente del paesaggio e si torna a invocarne la presenza anche nei luoghi da cui č stata tenacemente estromessa.
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Cotella, Giancarlo, et Rivolin Umberto Janin. « Europeizzazione del governo del territorio : un modello analitico ». TERRITORIO, no 73 (juin 2015) : 127–34. http://dx.doi.org/10.3280/tr2015-073019.

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Fornasin, Alessio, et Segio Zilli. « Agricoltura, popolazione rurale, ambiente. Uno studio sul Catasto agrario del 1929 ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 297 (janvier 2022) : 76–94. http://dx.doi.org/10.3280/ic2021-297004.

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Résumé :
Le trasformazioni del paesaggio agrario sono il risultato di elementi molto vari. Alcuni di questi riguardano le modifiche strutturali del territorio, che ne cambiano l'aspetto in termini di lungo periodo. Vi sono fattori, invece, che agiscono in tempi molto più brevi, come l'alternarsi delle stagioni. Il presente studio rappresenta un primo tentativo di introdurre il tema dell'ambiente e del paesaggio attraverso una lettura del territorio che viene vista in relazione al periodo vegetativo del frumento e del mais. Le informazioni, raccolte a livello di zona agraria e provincia, sono tratte dal Catasto agrario del 1929. Nel lavoro si propongono alcune osservazioni riguardo alle principali coltivazioni cerealicole dell'agricoltura italiana, in relazione alla superficie a essi dedicata, alla popolazione rurale e al calendario dei lavori agricoli.
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Garzilli, Francesca. « Latenze del paesaggio periurbano : in dialogo con François Jullien ». CRIOS, no 19 (mai 2021) : 34–45. http://dx.doi.org/10.3280/crios2020-019004.

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Résumé :
Il paper rilegge criticamente il territorio periurbano e le sue potenzialità a partire da un'intervista rilasciata da François Jullien in merito ad alcuni concetti, pertinenti all'oggetto di riflessione, espressi all'interno del libro "Vivre de paysage ou l'impensé de la raison" (2014) . Scopo del sag¬gio è di mettere in relazione il concetto di paesaggio espresso da Jullien, riferito alla tradizione cinese, ed in particolare le sue condizioni di spazio entre ed ècart, con le caratteristiche tipiche del territorio periurbano. Questa impostazione sembra particolarmente utile per superare i limiti descrittivi e prefigurativi legati alla condizione topologica di questo spazio, frammentario, ibrido, discontinuo, contradditorio. La visione olistica sostenuta dallo studioso francese sembra infatti esaltare le potenzialità del periurbano come "campo di transizione", aiutando ad uscire da alcune secche concettuali persistenti nel dibattito disciplinare. La contaminazione tra questa interpretazione del paesaggio e gli studi provenienti dalla tradizione del landscape ecology possono così contribuire a un nuovo discorso sul paesaggio periurbano e sulle possibilità di una sua risignificazione mediante una rinnovata idea di progetto.
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Canciullo, Giovanna. « L'ateneo e il governo del territorio ». ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no 1 (septembre 2019) : 104–12. http://dx.doi.org/10.3280/asso2019-001010.

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Gibelli, Gioia, et Riccardo Santolini. « Reti ecologiche e governo del territorio ». TERRITORIO, no 58 (septembre 2011) : 61–74. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058009.

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Résumé :
Alla luce delle emergenze climatiche ed economiche, che spingono a riempire di contenuti concreti i concetti di sostenibilitŕ all'interno degli strumenti di pianificazione, si č attivata una profonda riflessione che ha portato a considerare la biodiversitŕ come un obiettivo da perseguire in quanto dimensione primaria dei sistemi naturali ma con funzione prioritaria di conservare un capitale naturale di qualitŕ, il cui ruolo č quello di garantire la durabilitŕ dei processi e la conservazione delle risorse per le generazioni future e di erogare una serie di servizi ecosistemici alle generazioni presenti. Il progetto di rete ecologica ligure (Rel) rappresenta, allo stato attuale delle conoscenze, i luoghi dove il capitale naturale č allocato. I Ptcp di nuova generazione vedranno le province impegnate nella ridefinizione dello scenario strategico di valorizzazione e conservazione del capitale naturale e nell'acquisizione e eventuale maggiore definizione delle cause di vulnerabilitŕ del sistema paesistico-ambientale.
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Melchiorre, Matteo. « Il paesaggio invisibile. La costruzione monastica del territorio negli interstizi del Veneto contemporaneo ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 119 (mai 2017) : 161–71. http://dx.doi.org/10.3280/asur2017-119010.

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Castiglioni, Benedetta, Massimo de Marchi et Monica Ruffato. « Paesaggi democratici : dalla partecipazione alla cittadinanza ». RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no 1 (avril 2011) : 65–83. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-001006.

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Résumé :
L'articolo esplora le potenzialitŕ offerte dal paesaggio (inteso nella sua dimensione sociale di mediatore sensibile tra societŕ e territorio) come occasione di partecipazione e di costruzione di una cittadinanza sostenibile e responsabile. Dopo una attenta analisi della dimensione sociale del paesaggio, alla luce della Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 2000) la seconda parte dell'articolo affronta il quadro delle politiche per la partecipazione, e l'evolversi degli strumenti di misurazione dell'che obbligano ad un miglioramento della qualitŕ decisionale e dell'inclusione sociale sulle questioni relative ai rapporti tra comunitŕ e luoghi. Nella terza parte dell'articolo sono esaminati due tipologie di esempi relativi all'istituzionalizzazione di pratiche partecipative relative al paesaggio: gli Osservatori del Paesaggio e le reti di attori. L'ultima parte dell'articolo evidenzia come il "fare partecipazione" sul paesaggio rappresenti una grande occasione pubblica per ricostruire e approfondire la dimensione della cittadinanza sostenibile a partire dal delineare nuove regole di appartenenza e responsabilitŕ nei confronti di comunitŕ e luoghi.
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Florio, Riccardo, et Alma Esposito. « La mappa percettiva del paesaggio. Il territorio sud-costiero dauno ». CRIOS, no 14 (octobre 2017) : 59–71. http://dx.doi.org/10.3280/crios2017-014006.

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Filippi, Luca. « Per una rilettura marxiana del paesaggio agrario italiano ». CRIOS, no 21 (novembre 2021) : 18–33. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-021003.

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Résumé :
Come recuperare la lettura marxista del paesaggio agrario italiano proposta da Emilio Sereni (1961) entro una teoria critica della società e del territorio in grado di confrontarsi con i nuovi potenti processi estrattivi ed espropriativi (Mezzadra, 2019; Harvey, 2019), messi in campo dal capitalismo contemporaneo? Una domanda che muove, da un lato, dalla sempre più diffusa - e problematica per l'autore - ricezione di Sereni entro la tradizione riformista della geografia umana, dall'altro lato, dalla necessità di individuare una continuità tra i risultati del suo lavoro e le prospettive del marxismo e della geografia critica contemporanea (Gough e Das, 2017). La rilettura proposta dal saggio individua l'attualità di quest'opera nell'uso che Sereni fa della nozione di paesaggio agrario come dispositivo per indagare e criticare, marxianamente, il singolare processo di transizione al capitalismo delle campagne italiane e il discorso economico politico - ma anche paesaggistico - che intorno ad esso e alle sue forme spaziali viene elaborato dal riformismo agrario italiano. Assumendo questa prospettiva, il saggio fa emergere nell'opera di Sereni una inedita tensione a sondare, attraverso questa categoria, dimensioni specifiche dei processi di assoggettamento e soggettivazione prodotti dall'emergere dei rapporti di produzione capitalistici.
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Borgato, Michele. « Il Governo del territorio : tra devolution e neocentralismo ». Rivista Italiana di Antropologia Applicata, Speciale (2 mai 2016) : 18–24. http://dx.doi.org/10.32054/2499-1848-2016-spec-3.

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Brunetta, Grazia. « Valutazione integrata territoriale per il governo del territorio ». SCIENZE REGIONALI, no 2 (juin 2013) : 71–91. http://dx.doi.org/10.3280/scre2013-002004.

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Borneuf, Anne-Florence, et Roberta Tucci. « l "suoni" della Campagna romana. Per una ricostruzione del paesaggio sonoro di un territorio del Lazio ». Cahiers de musiques traditionnelles 18 (2005) : 294. http://dx.doi.org/10.2307/40240569.

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Farinella, Romeo, et Edoardo Seconi. « Il delta del Po ferrarese. Racconto di una fragilità ambientale e politica ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (février 2021) : 51–62. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-003004.

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Résumé :
La storica mutevolezza del paesaggio è paradossalmente il carattere più permanente del Delta del Po. Si parla di un territorio di valli e lagune che è sempre stato povero, ma che fu al centro di una delle operazioni più importanti di colonizzazione nel territorio italiano. Il Delta nel do-poguerra fu oggetto di ipotesi progettuali che, se realizzate, lo avrebbero devastato, ben oltre quanto successo con le urbanizzazioni costiere anche perché negli anni del boom economico si puntava alla "modernizzazione" ma si iniziò anche a parlare di Parco del Delta del Po. Altra fragilità ricorrente è certamente quella ambientale associata ai temi del rischio idraulico, dell'ingressione salina, dell'urbanizzazione turistica diffusa e senza qualità, dell'innalzamento del livello del mare. Il Delta costituisce uno straordinario laboratorio di ricerca progettuale sui temi posti dai cambiamenti climatici, necessario per definire strategie centrate su conflitti, con-traddizioni e opportunità.
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Messina, Nunziata. « UOMO E TERRITORIO : UN RAPPORTO IN CONTINUA EVOLUZIONE ». International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 2, no 1 (25 juin 2016) : 477. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2015.n1.v2.264.

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Résumé :
Il dualismo tra uomo e natura da sempre si è posto al centro di molti studi di carattere filosofico, geografico, sociologico e psicologico. Nel corso della storia si sono susseguiti diverse impostazioni di pensiero e ciascuna ha messo in risalto un particolare aspetto della relazione tra uomo e natura. L’uomo si trova immerso all’interno di un paesaggio caratterizzato da elementi naturali e non, che ne condizionano il suo modo di essere ed il rapporto con ciò che lo circonda. Nella relazione tra uomo e territorio circostante è necessario affermare che l’obiettivo è la messa a punto di un sistema che renda ogni scelta di pianificazione carica di quelle valenze di programmazione territoriale necessarie a rendere vitale la tutela dell’ambiente e del paesaggio: occorre partire dall’assunto che tutto il territorio, per la storia che lo ha formato, per i valori paesaggistici e culturali, per la memoria collettiva che lo anima, per la sua stessa riconoscibilità, è da considerarsi in prima istanza un bene ambientale da tutelare, soprattutto nelle relazioni tra oggetti e fenomeni legati tra loro da mutui rapporti funzionali. Si può pertanto affermare che laddove gli elementi fisici del territorio costituiscono punti di riferimento collettivo, tali elementi sono da considerarsi “valori ambientali” e le loro interrelazioni possono rappresentare un “bene comune” da tutelare. Il territorio ci appartiene, fa parte del nostro mondo interiore, è luogo di riferimento, un bene mai dimenticato che alimenta l’essenza della memoria. E’ terra, è casa, è vita, è l’uomo di oggi, ma anche quello di ieri che si riconosce nel legame che ha con la sua terra. E’ necessario trovare il giusto equilibrio per mantenere la testimonianza della propria memoria, ma allo stesso tempo la capacità di progettare un futuro compatibileper la salvaguardia del nostro Pianeta.
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Vannini, Luca. « Firenze e Pistoia : Governo del territorio e fazioni cittadine ». Hispania 75, no 250 (30 août 2015) : 365–88. http://dx.doi.org/10.3989/hispania.2015.011.

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Gardoni, Giuseppe. « Metamorfosi del paesaggio nella pianura fluviale mantovana (secoli VIII-XIII) ». Anales de la Universidad de Alicante. Historia Medieval, no 22 (29 septembre 2021) : 105. http://dx.doi.org/10.14198/medieval.19812.

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Il presente lavoro delinea le metamorfosi che il paesaggio della campagna ha subito nel cuore della Pianura Padana nei secoli VIII-XIII. Viene presa in esame la documentazione edita e inedita riguardante il territorio mantovano e in modo particolare la zona a ridosso del fiume Po. Per seguire i cambiamenti che l’area oggetto d’esame subì nel periodo considerato ci si soffermerà sulla presenza di aziende agrarie grandi e piccole nell’alto medioevo e i successivi interventi volti a ampliare le superfici coltivate. In quei secoli gli uomini, soprattutto per iniziativa soprattutto della Chiesa mantovana e del monastero di San Benedetto Polirone (ma anche il comune cittadino fra XII e XIII secolo favorì la messa a coltura di zone boschive), iniziarono una vera e propria lotta all’incolto con opere di disboscamento e di bonifica delle paludi, attività che qualche volta dovettero essere inutili per la forza delle acque: ciò emerge con evidenza soprattutto relativamente alle terre del monastero di San Benedetto grazie ad alcune lunghe deposizioni rese nel corso di una controversia. Tuttavia al principio del secolo XIII in vari luoghi le terre coltivate avevano preso il posto dei boschi tanto che risultavano essere “ad usum panis reducte”.
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Fusco, Idamaria, et Gaetano Sabatini. « Conoscenza del territorio e governo dell'emergenza ai confini del Regno di Napoli a fine Seicento ». CHEIRON, no 1 (janvier 2022) : 44–67. http://dx.doi.org/10.3280/che2020-003.

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Résumé :
Uno dei contesti nei quali la capacità di governo del territorio della monarchia spagnola fu tradizionalmente messa a più dura prova fu certamente quello delle aree di confine, che per la loro stessa natura costituivano più facilmente luogo di presenza di elementi di alterazione dell'ordine pubblico. La lotta che al principio degli anni Novanta del Seicento conduce contro il banditismo Marco Garofalo marchese della Rocca, capo dei presidi miliari delle province d'Abruzzo ai confini settentrionali del Regno di Napoli, in un'area di frontiera con lo Stato della Chiesa, costituisce un esempio della capacità dei ministri della monarchia di dinamizzare tutti i mezzi a propria disposizione per conseguire il controllo sul territorio, accompagnando l'uso della forza all'esercizio della diplomazia.
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Mazzette, Antonietta. « Fragilità del governo del territorio : tra assetti istituzionali, approcci teorici e pratiche sociali ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 114 (novembre 2017) : 12–36. http://dx.doi.org/10.3280/sur2017-114002.

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Corsi, Stefano, Chiara Mazzocchi et Guido Sali. « Fragilità del contesto agricolo periurbano : uno strumento di analisi per il governo del territorio ». SCIENZE REGIONALI, no 3 (octobre 2014) : 51–72. http://dx.doi.org/10.3280/scre2014-003003.

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Ranzato, Lorenzo. « Dall'urbanistica al governo del territorio : i nuovi orientamenti della pianificazione e delle politiche urbane ». ARGOMENTI, no 25 (juin 2009) : 131–63. http://dx.doi.org/10.3280/arg2009-025005.

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Résumé :
- This article aims to explain the implicit complexity of planning, a notion which has been recently defined in Italy by the expression "governo del territorio". It is divided into three parts. The first describes the evolution of planning in Europe throughout a century of history: from the modernist urbanism to the comprehensive planning, from the decision making evolution up to the recent forms of governance. The second sums up the latest fifty years of planning in Italy, which is undergoing today a complex and innovatory change. The third examines some keywords relating to cities and metropolitan areas. They refer to the recent notion of "governo del territorio", which calls for a redefinition of the relationship between the technical-instrumental dimension of urbanism (design oriented and based on new structural and operational plans) and the socio-political dimension of planning, responsible for the coordination of new urban policies and governance processes.Keywords: Urbanism, Town planning, Urban and regional planning, Urban governance Parole chiave: Urbanistica, Pianificazione territoriale, Governo del territorio.
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Longo, Antonio. « Cernusco sul Naviglio. Piano di governo del territorio 2008-2010 ». TERRITORIO, no 57 (juin 2011) : 91–92. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057012.

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Il servizio presenta il progetto per il Piano di Governo del Territorio del Comune di Cernusco sul Naviglio, cittŕ di 30.000 abitanti a est di Milano, sviluppato tra maggio 2008 e ottobre 2010, in un periodo delicato di ingresso nella fase di crisi economica e del mercato immobiliare. Il piano č stato sviluppato come insieme di attivitŕ che hanno preso forma in stretta relazione con le condizioni di contesto, non tanto come successione ordinata e progettata, quanto piuttosto come stratigrafia di azioni simultanee di carattere sia ordinario che sperimentale. Gli articoli si concentrano rispettivamente sui cambiamenti di prospettiva e di metodo nello sviluppo del progetto portati dalle conseguenze della crisi economica e dalla conseguente necessitŕ di confrontarsi con risorse limitate, sulla costruzione tecnica del piano.
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Pacchi, Carolina. « Paesaggi educativi e dinamiche di segregazione scolastica. Un'interpretazione delle relazioni tra scuola e territorio ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 132 (février 2022) : 74–85. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-132-s1005.

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L'articolo propone di esplorare le potenzialità euristiche del concetto di paesaggio educativo. A partire da una lettura intrecciata di queste variabili, e da alcune evi-denze empiriche sulle città di Milano, Barcellona e Oslo , l'articolo riflette critica-mente su come questo concetto possa essere utile per affrontare le crescenti dise-guaglianze educative e i fenomeni di segregazione di studenti svantaggiati.
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Zoni, Federico. « Le dimore medievali dell’emilia occidentale ». Rodis. Journal of Medieval and Post-Medieval Archaeology, no 3 (11 mars 2021) : 28. http://dx.doi.org/10.33115/a/26046679/3_6.

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Le abitazioni sono uno dei migliori indicatori materiali per indagare il contesto economico, sociale e politico del paesaggio medievale. L’obiettivo di questo contributo è quello di proporre una lettura del rapporto tra città e campagna nei secoli bassomedievali proprio a partire da questo tipo di indicatore materiale. Guardando ai modelli architettonici, alle tipologie costruttive e ai materiali impiegati è possibile riconoscere il lavoro di maestranze più o meno specializzate. Analizzando inoltre la distribuzione di manufatti riconducibili ai medesimi modelli architettonici tra paesaggio urbano e rurale è possibile capire come sia cambiata la centralità dei centri urbani tra pieno e bassomedievo. In particolare sembra emergere, in sintonia con molti altri aspetti della cultura materiale, un ruolo predominante della città come produttore ed esportare di modelli nuovi nel territorio a partire dall’età comunale, ovvero nel momento in cui le città iniziarono a definire politicamente e militarmente i propri distretti territoriali di riferimento.
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Alagna, Fatima, Giovanni Fini et Renzo Pavignani. « Esperienze di pianificazione in Emilia-Romagna : fra transizione energetica, adattamento ai cambiamenti climatici e nuova legge urbanistica orientata alla rigenerazione urbana ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 131 (novembre 2021) : 23–43. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-131-s1002.

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L'articolo ripercorre l'evoluzione del rapporto fra variabile energetica e strumenti di governo del territorio in Emilia Romagna, una regione in cui la recente legge urbanistica marca il passaggio d'attenzione verso la rigenerazione urbana e l'adattamento ai cambiamenti climatici: l'obiettivo di scelte di trasformazione del territorio sostenibili anche in chiave energetica viene a declinarsi in modo integrato con altri fattori che entrano in gioco nelle politiche di resilienza.
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Piepoli, Luciano. « Paesaggi dipinti ». Eikon / Imago 9 (3 juillet 2020) : 499–526. http://dx.doi.org/10.5209/eiko.73344.

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In questo articolo si esaminano le immagini relative a strade, insediamenti ed elementi del paesaggio dell’Apulia et Calabriaraffigurate nei segmenti 5,2-5 e 6,1-2 della Tabula Peutingeriana, carta stradale picta redatta tra la metà e la fine del IV secolo. L’Apulia et Calabria – regio istituita da Augusto e trasformata in provincia alla fine del III secolo – si sviluppava su un territorio corrispondente sostanzialmente a quello dell’odierna Puglia (Italia meridionale). Il repertorio iconografico è stato analizzato alla luce della documentazione storica, archeologica ed epigrafica nota sull’unità amministrativa romana e degli studi pregressi di carattere generale incentrati sulle peculiarità stilistiche e sull’interpretazione delle immagini raffigurate sulla Tabula.
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Diantini, Alberto. « Petroleumscape e petrocultura nelle concessioni Val d'Agri e Gorgoglione : analisi territoriale del paesaggio petrolifero della Basilicata ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 3 (septembre 2022) : 29–49. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa3-2022oa14589.

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La Basilicata viene spesso definita il ‘Texas d'Italia' in virtù della ricchezza di petrolio delle concessioni Val d'Agri e Gorgoglione, che rappresentano l'area petrolifera onshore più importante a scala europea. In un territorio caratterizzato da un'elevata biodiversità e una peculiare tradizione agroalimentare, si è consolidato un petroleumscape alimentato da una petrocultura ormai molto radicata nell'identità sociale locale. Il presente articolo mira a delineare le dinamiche che contribuiscono a costituire questo paesaggio petrolifero, frenando la costruzione di percorsi di sviluppo alternativi. Per superare il petroleumscape sono necessari nuovi progetti che riconoscano il ruolo attivo dei cittadini nella definizione dei modelli produttivi che danno forma al territorio in cui vivono, nella direzione di una transizione energetica consapevole e partecipata. 
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Bresc, Henri. « Uno sguardo da Catania sulla Sicilia medievale. Note introduttive ». ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no 2 (décembre 2021) : 12–41. http://dx.doi.org/10.3280/asso2020-002002.

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Il mazzo di documenti analizzati e pubblicati in questo catalogo ci permette di descrivere qualche tratto di una Sicilia orientale poco studiata ancora e molto differenziata, quella dei borghi rurali, del latifondo e del mondo del vigneto, la sua topografia, l'organizzazione del territorio, il suo variegato paesaggio, di delineare la formazione sociale che fonda la sua originalità e il suo dinamismo, animato da cavalieri di paese e da "borgesi": imprenditori e agiati, e di percepire infine le relazioni di servizio spirituale assunte dal clero e in particolare dal doppio monastero di San Nicolò l'Arena e di Santa Maria di Licodia e rivelate nei testamenti di diversificati ceti sociali, nel quadro di una devozione fondata sulla speranza della vita eterna e sulla fiducia nella comunione dei santi.
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Kunzmann, Klaus R. « Dopo la crisi economica globale : implicazioni sulle politiche per il futuro del territorio europeo ». TERRITORIO, no 58 (septembre 2011) : 7–15. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058001.

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Résumé :
Il saggio si interroga sulle implicazioni territoriali di una crisi finanziaria non ancora conclusa che si ripercuote sulle economie locali europee. L'autore sottolinea la vulnerabilitŕ del ‘vecchio continente' e delle sue varietŕ regionali. A fronte della difficoltŕ a misurare analiticamente gli esiti spaziali della crisi, il saggio presenta cinque scenari di crescita europei che, in forma non necessariamente alternativa, alludono ad altrettante trame di possibili strategie di sviluppo spaziale nella dimensione continentale. Evocando i temi della societŕ della conoscenza, dell'economia creativa e della formazione permanente, della centralitŕ del paesaggio e dei contesti rurali, dei processi culturali e delle nuove produzioni, come quello dei molteplici legami con le economie emergenti a scala globale, il saggio ci conduce a considerare con realismo l'idea di un'Europa a due velocitŕ.
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Briata, Paola. « La "normalitŕ perduta" dei luoghi del "commercio etnico". Governo del territorio tra stereotipi e sperimentazioni ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 101 (février 2012) : 32–53. http://dx.doi.org/10.3280/asur2011-101003.

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Résumé :
Prendendo le mosse dagli esiti di una ricerca sui luoghi del commercio etnico in alcune cittŕ venete, l'articolo propone una riflessione sulle correlazioni tra i modi piů comuni di osservare gli spazi urbani dell'immigrazione e sulle conseguenti forme di intervento, ipotizzando la necessitŕ di un cambio di sguardo su questi luoghi non solo da parte dei policy maker, ma anche dei ricercatori.
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Vingelli, Federica. « Architettura non estrattiva. Verso un'architettura senza sfruttamento di materia, energia, popoli ». CRIOS, no 21 (novembre 2021) : 86–92. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-021008.

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Résumé :
È possibile immaginare un'architettura e un modello di prosperità che non dipendano dalla continua estrazione ed esaurimento di risorse ed energia? La domanda è al centro di Non Extractive Architecure, un progetto multidisciplinare curato da Space Caviar, che elabora la visione di accademici e designers sulle relazioni tra le discipline del territorio e i principi capitalistici di accumulazione, sfruttamento e consumo. La dimensione del paesaggio risulta fondamentale in questa ricca piattaforma, indagata anche attraverso l'occhio esperto del fotografo Armin Linke. Il progetto vede l'organizzazione di una mostra (a Venezia presso Palazzo delle Zattere da Marzo 2021 a Gennaio 2022) e la pubblicazione di un volume omonimo, sui cui ragiona questo breve testo. L'obiettivo è ripensare un nuovo paradigma per un' architettura che sia in grado di non gravare sull'equilibrio del pianeta e dei popoli.
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Longo, Antonio. « Arco Blu. Il paesaggio oltre i confini come strategia di ricomposizione territoriale ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 80–85. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093013.

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Résumé :
La partecipazione a un bando competitivo per progetti di miglioramento del capitale naturale ha offerto l'occasione per avviarne uno nella bassa pianura bergamasca che travalicasse i confini dei singoli comuni, sperimentando nuove modalità di governo. Denominato Arco Blu, fondato su un approccio pragmatico, consiste nella ricomposizione di un insieme di progetti locali di riqualificazione ambientale, da adattare e integrare sulla trama di un disegno territoriale e paesaggistico d'insieme che attraversa e connette le valli fluviali. La parcellizzazione iniziale degli interventi diviene quindi il punto di avvio del progetto, che per integrarli li modifica ed estende, coinvolgendo e responsabilizzando le singole amministrazioni. Si tratta di un progetto collaborativo che punta sia a conseguire risultati immediati, sia a creare le condizioni per una visione coerente di lungo periodo.
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Bruzzo, Aurelio, et Vittorio Ferri. « Strumenti economico-finanziari in materia di governo del territorio : un'analisi critica ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 117 (octobre 2016) : 95–114. http://dx.doi.org/10.3280/asur2016-117005.

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Janin, Rivolin Umberto. « Crisi globale e sistemi di governo del territorio : l'Italia e l'Europa ». TERRITORIO, no 76 (mars 2016) : 148–52. http://dx.doi.org/10.3280/tr2016-076020.

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Cotella, Giancarlo, Umberto Janin Rivolin, Erblin Berisha et Alys Solly. « Governo del territorio e controllo pubblico delle trasformazioni : una tipologia europea ». TERRITORIO, no 92 (octobre 2020) : 140–48. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-092016.

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Olori, Davide, et Marta Menghi. « Edilizia pubblica post-sisma : un caso paradigmatico di governo del territorio ». PRISMA Economia - Società - Lavoro, no 3 (juillet 2018) : 58–77. http://dx.doi.org/10.3280/pri2017-003005.

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Giovanni, Barbieri, et Ferrara Alessandra. « Consumo di suolo e governo del territorio : un contributo di metodo ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 3 (décembre 2011) : 115–20. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-003005.

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Bonetti, Tommaso. « Ipertrofia normativa e azione amministrativa nel governo del territorio : alcune considerazioni ». SCIENZE REGIONALI, no 1 (janvier 2016) : 130–44. http://dx.doi.org/10.3280/scre2016-001008.

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Zazzi, Michele. « Prospettive per il governo dei bacini idrografici ». ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no 96 (septembre 2010) : 71–91. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-096003.

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Résumé :
Il saggio individua alcune prospettive rilevanti per il governo dei bacini idrografici nel rinnovato rapporto tra pianificazioni di settore e auspicata pianificazione integrata del territorio. Le esperienze in corso nei bacini idrografici italiani permettono di enucleare almeno due elementi propulsivi: un'estensione del ruolo di governo delle autoritŕ di bacino, secondo una diffusa esigenza di legittimazione sociale, e una maggiore considerazione per le azioni alla scala locale, solitamente legate alla promozione di opzioni strategiche di sviluppo territoriale.
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Rita Gisotti, Maria. « Il piano paesaggistico alla prova del governo del territorio : verso un modello di pianificazione regionale integrata ». CRIOS, no 16 (octobre 2018) : 65–76. http://dx.doi.org/10.3280/crios2018-016006.

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Paolillo, Pier Luigi. « Un'applicazione avanzata in Lombardia : il piano di governo del territorio di Giussano ». TERRITORIO, no 49 (juillet 2009) : 34–46. http://dx.doi.org/10.3280/tr2009-049006.

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Résumé :
- It is now a few years since the enactment of the Lombard Regional Law n. 12/2005 «for urban and regional governance of the area» and many municipalities have commenced procedures (but not many have completed them, despite the threat of Art 25, letter C.1, according to which «municipal urban planning regulations in force remain valid [...] for not longer than four years following the entry into force of this law)» to replace the now old municipal general plans which nevertheless represented «the only true form of planning in Italy for almost 40 years» (Oliva, 2005). The time has now come to examine the value in practice of this ‘consolidated law', enacted by the Lombard legislature in 2005, in order to understand if it has succeeded, according to the aspirations of the initial intentions, in governing the urban complexity of such a complex region. The Giussano (a large municipality located in the Brianza Milanese area) general plan and its environmental assessment is set in this context and both were completed by the Department of Planning and Architecture of the Polytechnic of Milan well ahead of the deadlines set by the Regional Law n. 12/2005.
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Camagni, Roberto, Ezio Micelli et Stefano Moroni. « Diritti edificatori e governo del territorio : verso una perequazione urbanistica estesa ? Introduzione ». SCIENZE REGIONALI, no 2 (juin 2014) : 5–8. http://dx.doi.org/10.3280/scre2014-002001.

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Longo, Antonio. « Progettare in regime di risorse scarse ». TERRITORIO, no 57 (juin 2011) : 93–101. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057013.

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Résumé :
Cernusco sul Naviglio č una cittŕ di notevole abitabilitŕ, apparentemente lontana dagli aspetti critici che connotano la gran parte del territorio Milanese. Gli effetti dello sviluppo immobiliare degli anni recenti, modificando la percezione del paesaggio urbano e gravando sul sistema dei servizi locali, hanno rappresentato per la cittŕ una complessiva perdita di valore dei luoghi e la compromissione di una condizione di equilibrio della comunitŕ. L'avvio del progetto di Piano ha rappresentato inizialmente l'occasione e lo strumento per rifiutare le modalitŕ di cambiamento recenti. Solo in un secondo momento ha rappresentato la via per riorientare lo sviluppo e per riportare la cittŕ entro una propria misura. Infine ha costituito una via per immaginare una diversa forma di cambiamento fondata sull'attribuzione di un senso nuovo alle risorse esistenti, sulla loro ricomposizione, su pochi e controllati nuovi sviluppi.
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Merusi, Fabio. « Il coordinamento della pianificazione sul territorio nell’ordinamento italiano ». Revista Andaluza de Administración Pública, no 63 (30 septembre 2006) : 47–53. http://dx.doi.org/10.46735/raap.n63.397.

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Résumé :
SUMARIO: 1. LA PROGRAMMAZIONE GERARCHICA DEL 1942. I PIANI TERRITORIALI DI COORDINAMENTO. NON FURONO MAI REALIZZATI, TRANNE CHE IN QUALCHE ZONA INDUSTRIALE. 2. LE PROGRAMMAZIONI REGIONALI. 3. LA RIFORMA DEGLI ANNI ‘90 DEL SECOLO SCORSO. NUOVE AUTONOMIE AI COMUNI. IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DEI PIANI COMUNALI VIENE AFFIDATO ALLA PROVINCIA. 4. RIFORMA DEL TITOLO V DELLA COSTITUZIONE NEL 2001: TUTTI GLI ENTI TERRITORIALI, STATO, REGIONI, CITTÀ METROPOLITANE, PROVINCE E COMUNI SONO SULLO STESSO PIANO, DI CONSEGUENZA TUTTI DEBBONO PARTECIPARE AL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE DEI PIANI. COORDINAMENTO NEI PROCEDIMENTI DI PIANIFICAZIONE DI TUTTE LE PIANIFICAZIONI SETTORIALI CHE INTERESSANO IL TERRITORIO. LA NUOVA COMPETENZA LEGISLATIVA ATTRIBUITA ALLE REGIONI SUL GOVERNO DEL TERRITORIO DETERMINA LA POSSIBILITÀ DI DISCIPLINE DIVERSE IN OGNI SINGOLA REGIONE ANCHE SULLE PIANIFICAZIONI DI AREA VASTA ATTRIBUITE ALLE PROVINCE. 5. CONCLUSIONI RIASSUNTIVE SULLA DISCIPLINA ATTUALE DELLA PIANIFICAZIONE DI AREA VASTA.
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Limonta, Giorgio, et Luca Tamini. « Urbanistica e commercio : indagini e contributi strategici per Romano di Lombardia ». TERRITORIO, no 93 (janvier 2021) : 73–79. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093012.

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Résumé :
Nell'ambito del processo di redazione del Documento di piano del Piano di governo del territorio del Comune di Romano di Lombardia, il Laboratorio Urb&Com del Politecnico di Milano ha curato la redazione della componente commerciale, definendo il quadro conoscitivo di contesto e proponendo linee strategiche per lo sviluppo della rete locale. Questo contributo ricostruisce i principali elementi analitico-progettuali emersi durante l'esperienza di ricerca, descrivendo le specificità e le peculiarità del contesto commerciale sovralocale e regionale di riferimento con le quali è stato necessario confrontarsi per la definizione delle scelte strategiche del nuovo strumento urbanistico.
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Zanni, Fabrizio. « Urban hybridisation ». TERRITORIO, no 56 (mars 2011) : 95. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056015.

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Résumé :
Una serie di eventi culturali sviluppati dal 2008 al 2010 presso il Politecnico di Milano ha prodotto scritti ed approfondimenti parte dei quali č qui raccolta attorno al concetto di ‘Urban hybridization', che fa riferimento alla possibilitŕ di articolare ragionamenti progettuali e teorici attorno all'idea di ‘ibrido/ ibridazione', applicato alle discipline dell'architettura, del paesaggio, del territorio. Č una massa di studi tutt'ora in elaborazione sotto varie forme che porterŕ forse alla definizione di qualche concettualizzazione significativa. La scarsitŕ di fondi per la ricerca scientifi ca ha indotto ad utilizzare tutti i canali possibili, il principale dei quali č il finanziamento Diap per seminari e convegni. Il lavoro sviluppato all'interno del Dottorato di Ricerca ha portato a buoni frutti ma anche i workshop, internazionali ed interni, sono stati occasioni di sviluppo delle idee; anche nella ‘normale' attivitŕ didattica emergono personalitŕ e prodotti intellettuali molto interessanti.
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