Littérature scientifique sur le sujet « Giudizio di fatto »

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Articles de revues sur le sujet "Giudizio di fatto"

1

Natale, Andrea. « Dopo la Thyssen ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 2 (juin 2012) : 147–66. http://dx.doi.org/10.3280/qg2012-002004.

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Résumé :
La sentenza sul caso Thyssen costituisce una svolta? O una presa di posizione ideologica della magistratura? O piuttosto una difficile sentenza su una altrettanto difficile questione di fatto? Il giudizio sulla responsabilitŕ penale degli imputati (e a che titolo) potrŕ eventualmente essere rivisto nei successivi gradi di giudizio. Ciň non toglie che la lettura della sentenza consente giŕ ora di prendere in considerazione dei fatti e trarre da essi dei giudizi. La tragedia della Thyssen di Torino rappresenta infatti un esempio paradigmatico delle mille questioni che si intrecciano nel mondo del lavoro: la crisi; le logiche di impresa che privilegiano il risparmio mettendo tragicamente a rischio la salute dei lavoratori; l'inefficacia dei controlli della pubblica amministrazione; la debolezza dei sindacati. E, sul versante della giurisdizione: la gestione di un processo difficile, con un'imputazione terribile; le reazioni dell'opinione pubblica; i modelli organizzativi delle procure; la specializzazione del magistrato
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Holler, Theresa. « Infernale Landschaften : Wie Dantes Commedia das Bild des Weltgerichts in Italien verändert ». Deutsches Dante-Jahrbuch 93, no 1 (28 septembre 2018) : 74–103. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2018-0005.

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Résumé :
RiassuntoQuesto contributo discute due cicli pittorici del Trecento raffiguranti il Giudizio universale: quello attribuito a Buonamico Buffalmacco nel Camposanto di Pisa, e quello di Nardo di Cione nella Cappella Strozzi di Mantova a Santa Maria Novella di Firenze, nei quali il testo della Commedia di Dante è adottato per mettere a punto una rappresentazione visiva efficace dell’inferno. Il fatto che l’opera dantesca modifichi l’immagine dell’aldilà nella penisola italiana è sempre stato spiegato invocando la popolarità stessa del testo, senza tenere in debito conto il fatto che la sua apparizione e circolazione non furono accolte senza problemi e reticenze. Vennero infatti espresse anche posizioni critiche nei confronti di Dante e dei suoi scritti, su questi ultimi soprattutto da parte dei domenicani, eppure entrambi i cicli in esame vennero realizzati in contesti legati, direttamente o indirettamente, ai frati predicatori. Il presente contributo vuole mettere in dubbio la teoria, generalmente accettata senza discussione, che vede nella precoce adozione della Commedia nell’immaginario del Giudizio universale un segno della sua ricezione senz’altro positiva. Fu così, oppure le immagini in cui si tradusse il testo dantesco ci parlano in un linguaggio ambiguo?
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Čatić, Ivica. « Giudizio e annuncio di un incontro nuovo : analisi del messaggio di Mt 23,37-39 (I) ». Diacovensia 30, no 2 (2022) : 261–85. http://dx.doi.org/10.31823/d.30.2.5.

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Résumé :
Il lavoro, diviso nei due articoli successivi, intende indagare il messaggio di breve pericope Mt 23,37-39. L’importanza della ricerca proviene da alcuni fatti il quale primo è rapporto drammatico tra Israele ed il suo Messia, come lo presenta il Primo evangelista, e dal fatto che Mt 23,37-39 contiene l’ultime parole di Gesù rivolte al popolo d’Israele prima del racconto della passione. Il secondo fatto si riferisce all’unanimità degli studiosi riguardo al messaggio del testo. Esso presenta un crux interpretorum al quale sono state assegnate contrastanti interpretazioni. Una prima linea degli interpretatori comprende la nostra pericope come l’annuncio della salvezza finale; l’altra, invece, pensa che si tratta di un giudizio definitivo mentre la terza qui trova il messaggio di salvezza condizionata. In situazione di tale disaccordo tra i ricercatori autorevoli spinge ad intraprendere l’analisi esaustiva del testo di Mt 23,37-39 la quale mette sotto analisi ogni punto pertinente al messaggio finale. Il risultato di questa ricerca per primo offrirà la base di proporre la nostra interpretazione propria e, per secondo, presenterà il contributo per facilitare comprensione dell’impatto del nostro testo sull’insieme della teologia del Vangelo di Matteo. L’importanza di questo tema viene accentuata anche nel contesto del dialogo interreligioso recente perché potrebbe facilitare un passo avanti verso la verità che, benché questo oggi non è ancora evidente, è unica per tutti. Questo primo articolo contiene l’analisi letteraria della nostra pericope. Essa appartiene principalmente alla lettura sotto l’aspetto sincronico, benché non è escluso l’uso temporaneo di elementi del metodo storico-critico e dell’analisi in chiave comunicativa. Nel lavoro saranno esaminati contesto remoto e prossimo, delimitazione ed articolazione del testo, mentre il secondo articolo prosegue con analisi semantica.
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Arcangeli, Giulia. « Dovere di protezione dell'albergatore per danni alla persona dovuta al fatto penale di terzi ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 35 (avril 2022) : 105–29. http://dx.doi.org/10.3280/dt2022-035009.

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Résumé :
La High Court of Justice esamina un caso di richiesta di risarcimento del danno, fisico e psichico, subito dalle ospiti di un hotel aggredite da un estra-neo introdottosi durante la notte. Precisato il diverso approccio del modello degli ordinamenti anglosassoni sul tema della responsabilità dopo una breve disamina del contratto di albergo, si approfondiscono analogie e differenze sulla responsabilità dell'albergatore tra civil law e common law, facendo specifico riferimento agli "obblighi di protezione", con una proiezione sul possibile esito del giudizio in Italia
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Haaland, Torunn. « Le vie verso la ragione : i segni del nuovo realismo in Gomorra ». Quaderni d'italianistica 37, no 2 (27 janvier 2018) : 191–210. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v37i2.29235.

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Résumé :
Il saggio si concentra sui concetti di realtà e impegno etico e civile in Gomorra. Il romanzo-inchiesta di Roberto Saviano viene in­serito nel contesto del ritorno al realismo e dell’emergere di “oggetti narrativi non-identificati” nella narrativa contemporanea, per poi es­sere associato al dibattito sul nuovo realismo sviluppatosi nell’ultimo decennio in campo filosofico. Costituiscono un punto di riferimento essenziale il Manifesto del nuovo realismo ed altri scritti di Maurizio Fer­raris, così come La questione morale di Roberta de Monticelli. Il primo approfondisce la natura inemendabile della realtà ontologica, separan­dola nettamente dalla realtà epistemologica, mentre la seconda riven­dica il valore della ragione pratica come base di conoscenza e giudizio. Entrambi i filosofi si oppongono allo scetticismo etico in favore di una rivalutazione della capacità della percezione d’accertare tutto ciò che non è socialmente costruito o che non è vero. Il fatto che ci sia una re­altà esterna e indipendente dal sapere umano permette di formulare dei giudizi intesi a indirizzare l’agire umano. L’analisi di Gomorra mostra, precisamente, una tendenza a ricorrere ai sensi come prove dei fatti e alla ragione per acquisire una conoscenza approfondita dei fatti stessi. Le esperienze sensibili si trasmettono, inoltre, nella parola testimoniale e nella presenza fisica sul territorio dell’autore-testimone: due elementi chiave su cui si costruiscono le condanne delle realtà rivelate. I giudizi morali pronunciati suggeriscono che la libertà consiste nel dovere di portare a compimento i diritti civili e di rendere ragione e chiedere agli altri di rendere ragione del proprio agire. In fine, una tale concezione della scrittura e dell’impegno civile rivendica la capacità della parola scritta di documentare, come propone Ferraris, fatti e azioni, e la poten­za della ragione quale fondamento per un dialogo critico con i lettori.
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Paci, Deborah. « Emmanuel Mounier e il fascismo italiano ». MONDO CONTEMPORANEO, no 2 (décembre 2011) : 121–59. http://dx.doi.org/10.3280/mon2011-002005.

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Résumé :
L'autrice propone una riflessione incentrata sul rapporto di Emmanuel Mounier, direttore della rivista personalista, con il fascismo italiano. Il saggio si sofferma su uno specifico avvenimento: la partecipazione di Mounier al convegno italo-francese di studi corporativi del maggio 1935. Comprendere il percorso intellettuale e politico del filosofo francese richiede un'indagine della concezione mounieriana di cristianitŕ e, al contempo, un'analisi della posizione tenuta dalla Chiesa nei confronti dei processi di secolarizzazione e del totalitarismo. All'origine di un giudizio non completamente negativo nei confronti dell'esperimento corporativo avviato dal fascismo italiano nel corso degli anni Trenta vi era il desiderio, condiviso con i gruppi non conformisti, di giungere a una "terza via" tra liberalismo e comunismo. Secondo Mounier, il fascismo, cosě come il personalismo cattolico, differiva dal materialismo borghese per il fatto di richiamarsi al primato della dimensione spirituale. Ciň nonostante, si imponeva la necessitŕ di spogliare quei valori - ritenuti sani nella loro essenza e di cui il fascismo, a suo giudizio, si faceva portatore - dal culto della forza e della violenza.
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Biagiotti, Andrea, et Natalia Faraoni. « Brevetti provetti : un'analisi esplorativa dei brevetti "di rottura" italiani del settore farmaceutico ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 122 (juin 2011) : 81–93. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-122006.

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Résumé :
Il saggio presenta i risultati di un'indagine esplorativa su un campione di brevetti farmaceutici dello. Il brevetto viene analizzato come un processo di costruzione sociale dell'innovazione. Dopo aver classificato il campione in base al giudizio di una giuria di esperti, gli autori prendono in considerazione una serie di variabili che possono influenzare la capacitŕ "di rottura" dei brevetti in termini di una discontinuitŕ scientifico-tecnologica: il profilo formativo e professionale degli inventori; le caratteristiche generali dell'organizzazione in cui il brevetto è maturato; le risorse esterne alle imprese ma interne al territorio su cui l'organizzazione ha fatto affidamento; le dinamiche del gruppo di ricerca autore del brevetto. La comparazione tra i brevetti "di rottura" e quelli di contenuto innovativo più ordinario permette di individuare le dimensioni rilevanti nello spiegare la distribuzione del contenuto innovativo all'interno del campione.
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Bastianelli, Laura, Alessandro Bianchi, Francesco Bottaccioli, Raffaella Cardone, Ines Romy Cutrona, Gianangelo Palo, Fabio Sinibaldi, Emanuela Stoppele, Giulia Tossici et Laura Vaccaro. « Un nuovo paradigma per le scienze e le professioni psicologiche e psichiatriche ». PNEI REVIEW, no 1 (avril 2021) : 12–69. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2021-001002.

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Résumé :
Proposte della Commissione nazionale Discipline Mentali della Società Italiana di Psiconeuroendocrinoimmunologia (Dis.Men Sipnei) per il rinnovamento delle scienze e delle pratiche psicologiche e psichiatriche. A più di 80 anni dalla morte di Freud, registriamo due fenomeni simultanei: da un lato il profondo ridimensionamento dell'influenza della psichiatria biologica e dall'altro lato la dissoluzione dell'ortodossia in psicologia. Questa doppia crisi ha innescato alcuni cambiamenti rilevanti: ha favorito la convergenza e la contaminazione tra le diverse tradizioni psicologiche e ha fatto crescere la reputazione del professionista "psi" e del lavoro psicologico quale intervento efficace sulla salute umana. Un fenomeno indubbiamente positivo che, tuttavia, presenta un profilo, a giudizio degli autori, negativo: la tendenza ad affidarsi all'empirismo e all'eclettismo clinico, accantonando la riflessione e il dibattito sui nodi della teoria e della prassi psicologica. Per questo gli autori ritengono opportuno e utile avanzare una riflessione di fondo su cui incardinare proposte operative.
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Del Piccolo, Lidia. « Psycho-social problem disclosure during primary care consultation ». Epidemiology and Psychiatric Sciences 9, no 4 (décembre 2000) : 257–71. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008393.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo – Valutare come i pazienti trattano tematiche psicosociali durante la consultazione in medicina generale e se vi è un'influenza degli aspettà di personalità (dipendenza emotiva e tendenza a controllare o delegare la salute) su tale comportamento. Disegno — “Caso-controllo”. Tra i casi rientravano coloro che avevano punteggio maggiore o uguale a tre nel General Health Questionnaire (GHQ—12). L'appaiamento caso—controllo è stato fatto sulla base del medico curante, del giudizio di presenza/assenza di disagio emotivo espresso dal medico, dal sesso, dall'età e dalla presenza di malattia cronica. Setting — Sei ambulatori di Medicina Generale. Principali misure utilizzate — Scheda del medico con i dati clinici del paziente, Scheda del paziente con dati socio—demografici, Questionario sui problemi sociali, GHQ—12, Questionario sugli eventi di vita. Successivamente i pazienti sono stati ricontattati ed hanno compilato la Multidimensional Health Locus of Control Scale (MHLC), l'Interpersonal Dependency Inventory e il Social Support Questionnaire. Risultati – La probabilità di trattare tematiche psicosociali aumenta quando il medico attribuisce disagio psichico. I pazienti correttamente identificati senza disagio emotivo hanno trattato meno frequentemente temi psico-sociali, pur accennandoli, il contrario si è verificato per i pazienti riconosciuti con disagio. I pazienti con alto punteggio al GHQ-12 e non identificati dal medico (falsi negativi), più degli altri non hanno neppure fatto cenno ad aspetti psicosociali. La presentazione di problemi psicosociali non è risultata influenzata dalle misure di personalità. Conclusioni – L'assenza di accenni a temi psicosociali e la mancanza di un approccio centrato sul paziente hanno contribuito al non riconoscimento del disagio emotivo nei pazienti «falsi negativi». Un atteggiamento attivo da parte del medico nell'introdurre tematiche psicosociali può avere un notevole effetto sul riconoscimento del disagio psichico in tali pazienti.
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Rozkrut, Tomasz. « Zadania biegłych w kościelnym postępowaniu sądowym ». Prawo Kanoniczne 49, no 3-4 (20 décembre 2006) : 63–86. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2006.49.3-4.05.

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Résumé :
Il parere del perito nel processo canonico è una questione di grande attualità e al tempo stesso un argomento di grande interesse dottrinale e processuale. Non vi sono dubbi sul fatto che il perito processuale appaia nel processo canonico anzitutto come esperto scientifico. La sua opinione è un mezzo processuale particolare, che viene sottoposto al giudizio dell’autorità giudiziaria della Chiesa, secondo il principio della libera valutazione delle prove processuali. Il ruolo degli esperti nella vita attuale della Chiesa, e particolarmente nel processo matrimoniale moderno non solo non è da sottovalutare, ma al contrario è molto importante e richiede una piena rivalutazione, non soltanto da parte dell’autorità giurisdizionale ecclesiale. Larticolo presenta tre questioni: ruolo del perito nel processo canonico, carattere consultivo dell’opinione del perito nei confronti del giudice nel processo matrimoniale e influsso alternativo dell’opinione del perito sulla decisione del giudice. La base per loro forma magistero di papa Giovanni Paolo II sul ruolo del perito (CIC’83, can. 1574-1581). Molto importanti sono in materia i suoi discorsi alla Rota Romana (1987 e 1988) ma anche, voluta da lui, Istruzione da osservarsi nei tribunali diocesani e interdiocesani nella trattazione delle cause di nullità del matrimonio Dignitas connubii (2005), specialmente nei art. 203-213
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Thèses sur le sujet "Giudizio di fatto"

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VICARIO, Mariarosa. « I «FATTI» NEL GIUDIZIO INCIDENTALE DI LEGITTIMITÀ COSTITUZIONALE ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2019. http://hdl.handle.net/11392/2487920.

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Résumé :
La tesi ha ad oggetto la dimensione “concreta” dei giudizi di legittimità costituzionale promossi in via incidentale. In particolare, si focalizza sul ruolo dei «fatti» nelle decisioni della Corte: quali fatti sono presi in considerazione dalla Corte costituzionale ove venga messa in dubbio la legittimità di una disposizione, e come i medesimi entrano nel giudizio di legittimità costituzionale. La ricerca parte dal mettere in rilievo l’importanza dei fatti anche nell’ambito del giudizio incidentale di legittimità costituzionale, che è notoriamente un giudizio su norme. Posto che i fatti presi in considerazione dalla Corte non sono i fatti della causa principale (c.d. adjudicative facts), ma tutti quei fatti funzionali a comprendere il contenuto della norma impugnata nonché gli effetti di una eventuale dichiarazione di illegittimità sull’ordinamento (c.d. legislative facts), la tesi si propone di indagare come avviene sia la loro introduzione sia il loro accertamento. In merito al primo profilo, si constata che, poste l’efficacia generale delle sentenze di accoglimento e il conseguente coinvolgimento di tutti nella decisione della Corte, i canali di accesso “ufficiali” dei fatti nel processo incidentale si rivelano insufficienti ad introdurre tutti gli interessi contemplati dalla disposizione di legge di dubbia costituzionalità. In merito al secondo profilo, l’indeterminatezza dei fatti legislativi mette in discussione la possibilità di compiere un’istruzione finalizzata al loro “accertamento”. L’accertamento in termini di esistenza o inesistenza, verità o falsità delle proposizioni che li affermano, invero, presuppone il riferimento a fattispecie concrete e a soggetti determinati. Quindi, la tesi si propone di delineare in termini generali un tipo di istruzione che possa essere adeguata al giudizio costituzionale, che sia perciò finalizzata a consentire l’ingresso di tutti gli interessi anche solo di riflesso coinvolti nella decisione (attraverso gli amici curiae), e con essi il contestuale ingresso di ipotesi fattuali alternative, utili a pervenire ad un più “razionale” convincimento del giudice.
The thesis will focus on the role of the “facts” in decision making of the Italian Constitutional Court, in particular, in the judicial review. This procedure has a mainly “abstract” character. Indeed, the role of the Parties in the trial is very limited. It might even be taken place without them. And the intervention of third parties is almost completely excluded. That makes it difficult to introduce the “facts” in the proceedings and consequently to introduce all those interests contemplated by the provision of law of doubtful constitutionality. In the first part of my thesis, I delimit the object of study. I will focus on the facts the Italian Constitutional Court can know, i.e. the “legislative facts”. In fact, the Court is a judge of legitimacy and it does not take into account the facts of the case that gave rise to the indirect procedure for the control of constitutionality. The legislative facts are all those facts that serve to better understand both the provision subject of the control and the constitutional reference provision. It concerns natural, social, economic, political, scientific and administrative facts. Because the Court makes rarely use of its powers of instructions, the question arises as to how introducing those facts in the trial. Indeed, the analysis on formal modalities through which the Court acquires the knowledge of those facts highlights that instruments provided for by legislator (i.e. the judge’s order introducing the proceedings; the possible brief of the parties or of those intervening in the judgment) are not sufficient. Therefore, it is necessary to the integrate evidentiary materials on which the decision is based. In a comparative perspective, I analyze the “amicus curiae”(friend of the court) brief, that is used in the common-law systems in order to supplement the knowledge of the judge on controversial issues. The amici, which are not present in Italian legal order, on the one hand they are very useful to provide the justices with myriad information regarding their perceptions of the correct application of the law in the case, on the other – considering the influence of the amicus curiae activity on justices’ decision – lend themselves to being exploited by the interest groups. This poses problems on the reliability of their briefs. The aim of this comparative study is to understand whether it is possible to apply this system to the indirect procedure for the control of constitutionality, and – if so – at which conditions. The purpose of my thesis is to define a legal model of investigation on the relevant evidences which could be suitable for the constitutional justice. Considering the important role of Italian Constitutional Court – which acts almost as policy makers –, it is necessary that the introduction of the evidentiary materials should take place in a transparent and controllable manner.
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Livres sur le sujet "Giudizio di fatto"

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Bargi, Alfredo. Controllo di legittimità ed errore di fatto nel giudizio di cassazione. Padova : CEDAM, 2004.

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Centi, Tito S. La scomunica di Girolamo Savonarola : Santo o ribelle ? : fatti e documenti per un giudizio. Milano : Ares, 1996.

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Tarsis, Mikos. Risorto o Scomparso ? : Dal Giudizio Di Fatto a Quello Di Valore. Independently Published, 2018.

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Actes de conférences sur le sujet "Giudizio di fatto"

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Ottaviani, Dorotea. « Il valore della memoria nei processi di riqualificazione dei grandi complessi di edilizia residenziale pubblica ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8017.

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Résumé :
Come affrontare i processi di riqualificazione quando “il rapporto tra le aree-residenza e elementi primari” non è più alla base della configurazione per tessuti della città e la casa diventa monumentale memoria e gesto rappresentativo dello Stato? Concentrando lo sguardo sul periodo tra gli anni 60' e 70' si rende evidente un intento congiunto delle amministrazioni e degli architetti, attraverso la progettazione di complessi a scala macroscopica, spesso isolati dal contesto classico della città, di creare una visione chiara ed iconica del ruolo assistenzialista dello Stato. Questa stagione, sottolineata da scelte compositive in contrapposizione con la visione “ordinaria” della città e della sua crescita per tessuti, raggiunge la sua massima espressione nel “grande segno” che fa coincidere tipologia architettonica con morfologia urbana e racconta di un’amministrazione che vuole essere il referente diretto per la risoluzione di problematiche sociali e risponde in maniera reattiva e molto rapida alle questioni e alle esigenze poste dalle sue classi più bisognose. Il primo valore da riconoscere ai progetti di questo periodo è di essere stati rappresentativi di vocazioni collettive e di averle riassunte con un gesto progettuale dall'alto valore iconografico. La seconda caratteristica di questa stagione architettonica, continuando a restringere la valutazione ad una constatazione dei fatti scevra di componenti di giudizio, è la sua ampia vocazione ad essere terreno sperimentale sia in ambiti architettonici che urbanistici. La domanda che ci poniamo è se sia possibile ripartire da queste due valori per re-interpretare i progetti dei grandi complessi residenziali pubblici e renderli “abitabili” mantenendone le loro particolari vocazioni. How can we deal with requalification process in parts of the city which are no longer based on the “relation among residential-area and primary elements” and where the house has become the rappresentative memory of programs and ideals of the State? Concentrating on the 60' and 70' period in Italy it is clear a joined intent of the administration and the architects to create a neat and iconographic image of the protective and directive role of the State towards its citizen, through the designing of large, unitary social housing, often off the normal urban scale and isolated by the rest of the city. This season, highlighted by compositive experience in sharp contrapposition with the “ordinary” vision of the city, reach its maximal expression in “great sign design” that tends to an equivalence between architectural typology and urban morphology. The first merit that have to be acknowlegde to those project is to have been a representative of collective vocations through a high valued iconographical design. A second valor to be confered to this period is its vocation on being a laboratory for both architectural and urban experimentation. Question we are facing is, then, if it is possibile to start over on those two intrinsic values, seep through the lens of the european directives for sustainable renewal of the cities, for a reinterpretation of the large housing estates in order to give them back to their peculiar potential and to make the the center of regenerations of the city itself.
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