Littérature scientifique sur le sujet « Giudizi globali »
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Articles de revues sur le sujet "Giudizi globali"
Di Pietro, Maria Luisa. « Dalla clonazione dell’animale alla clonazione dell’uomo ? » Medicina e Morale 46, no 6 (31 décembre 1997) : 1099–118. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.859.
Texte intégralLuppino, Olga Ines, Gemma Battagliese, Maria Caccetta, Chiara Baglioni, Silvia Carlucci, Alessandra Mancini, Sabina Marianelli et Carlo Buonanno. « Efficacia dei programmi di intervento cognitivo-comportamentali per i disturbi esternalizzanti in etŕ evolutiva : una metanalisi ». QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no 31 (décembre 2012) : 47–50. http://dx.doi.org/10.3280/qpc2012-031005.
Texte intégralMelis, Alessandra, et Shanshan Wang. « Wuhan. Diari da una città chiusa : memoria storica o tradimento ? » Altre Modernità, no 28 (30 novembre 2022) : 303–18. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/19133.
Texte intégralOliveri, Luca. « COVID-19 ». Revista IBERC 3, no 2 (10 août 2020) : 268–88. http://dx.doi.org/10.37963/iberc.v3i2.118.
Texte intégralGuarnieri, Carlo, et Patrizia Pederzoli. « L'ESPANSIONE DEL POTERE GIUDIZIARIO NELLE DEMOCRAZIE CONTEMPORANEE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, no 2 (août 1996) : 269–315. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024242.
Texte intégralPascual, Fernando. « Platone, maestro di bioetica ? » Medicina e Morale 49, no 4 (31 août 2000) : 677–711. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.763.
Texte intégralFerrante, Vincenzo. « Lavoro decente e responsabilità delle imprese multinazionali per le produzioni delocalizzate : Panorama della legislazione italiana ». Lex Social : Revista de Derechos Sociales 10, no 2 (8 juillet 2020) : 224–52. http://dx.doi.org/10.46661/lexsocial.5070.
Texte intégralPiccinelli, Marco, et Pierluigi Politi. « Struttura fattoriale della versione a 12 domande del General Health Questionnaire in un campione di giovani maschi adulti ». Epidemiologia e Psichiatria Sociale 2, no 3 (décembre 1993) : 173–81. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006990.
Texte intégralLo Giudice, L., M. L. Acosta Felquer, M. L. Galimberti, L. Mazzuoccolo et E. Soriano. « SAT0426 CAN BIOLOGICS “PREVENT” THE DEVELOPMENT OF PSORIATIC ARTHRITIS IN PSORIASIS PATIENTS ? DATA FROM A LARGE UNIVERSITY HOSPITAL COHORT IN ARGENTINA ». Annals of the Rheumatic Diseases 79, Suppl 1 (juin 2020) : 1167–68. http://dx.doi.org/10.1136/annrheumdis-2020-eular.4805.
Texte intégralSagoe, Dominic, Ståle Pallesen, Ncoza C. Dlova, Margaret Lartey, Khaled Ezzedine et Ophelia Dadzie. « Authors’ reply to Del Giudice : the global prevalence and correlates of skin bleaching ». International Journal of Dermatology 58, no 10 (28 juillet 2019). http://dx.doi.org/10.1111/ijd.14583.
Texte intégralThèses sur le sujet "Giudizi globali"
Stragà, Marta. « Il passato che crea il futuro : l'influenza dell'esperienza vissuta sulla formazione di previsioni e intenzioni ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2014. http://hdl.handle.net/10077/10075.
Texte intégralL'essere umano ha la capacità fondamentale di poter rivivere mentalmente esperienze passate attraverso il ricordo, pre-esperire esperienze future attraverso il pensiero episodico futuro o prefattuale e immaginare corsi alternativi a eventi già vissuti attraverso il pensiero controfattuale. Tali pensieri e simulazioni possono poi influenzare valutazioni, previsioni e decisioni future. Nella presente tesi sono state indagate due modalità con cui l'esperienza passata può influenzare l'esperienza futura. Da un lato, la parte principale della tesi indaga la simulazione mentale del passato, confrontandola con la simulazione mentale del futuro, indagandone come il contenuto possa essere influenzato dall'esperienza e a sua volta influenzare le previsioni successive. Dall'altro, è stato sviluppato un ulteriore filone di ricerca che indaga le basi mnestiche delle intenzioni future, cioè come il ricordo di un'esperienza edonica possa influenzare l'intenzione di intraprendere esperienze simili. Per quanto riguarda la prima parte, sono stati condotti quattro studi che si focalizzano sul contenuto, controllabile o incontrollabile, del pensiero controfattuale. Due esperimenti mostrano che, data una comune esperienza negativa, la simulazione mentale del futuro differisce dalla simulazione mentale del passato, nonostante la letteratura sul pensiero controfattuale supponga che siano in realtà simili, in quanto dovrebbero assolvere entrambi ad una funzione preparatoria (individuare prescrizioni comportamentali per eventuali situazioni future). Quando i partecipanti ottenevano un risultato negativo a un compito e immaginavano un passato o un futuro migliore, i loro pensieri controfattuali tendevano a focalizzarsi sugli elementi incontrollabili che hanno governato l’esperienza passata (es. “le cose mi sarebbero andate meglio se avessi avuto più tempo per completare il compito”). Al contrario, i pensieri prefattuali si focalizzavano maggiormente su elementi che la persona avrebbe potuto modificare in vista della prestazione successiva (es. “le cose mi andranno meglio se mi concentrerò di più”). Tale risultato suggerisce che il pensiero controfattuale, comparato al pensiero prefattuale, sia più libero dai vincoli posti dalla realtà e mette in qualche modo in discussione la funzione preparatoria con cui la letteratura ha in genere guardato a questo tipo di pensiero, visto che sono le modifiche controllabili che permetterebbero di individuare elementi utili per il miglioramento futuro. Il terzo studio mostra che il contenuto dei pensieri ipotetici, e del pensiero controfattuale in particolare, è influenzato dalla qualità reale e percepita della prestazione: coloro che avevano ottenuto una buona prestazione ma che l’avevano valutata negativamente tendevano a generare più pensieri controllabili. Inoltre, in seguito alla generazione di pensieri controllabili, i partecipanti ritenevano di avere maggiori probabilità di miglioramento rispetto a coloro che avevano generato pensieri incontrollabili e che avevano valutato la loro prestazione allo stesso modo. Infine, quando la valutazione della prestazione è stata manipolata, generavano più pensieri controllabili e si valutavano più negativamente coloro che erano stati indotti a percepire di non aver raggiunto l’obiettivo, rispetto a coloro che ritenevano di aver quasi raggiunto l’obiettivo. Il secondo filone di ricerca ha indagato l’influenza delle valutazioni retrospettive globali e delle valutazioni derivate dal recupero di dettagli episodici di un’esperienza edonica (la visione di un film) sulla formazione di intenzioni comportamentali relative a esperienze complessivamente o parzialmente simili. Il primo studio mostra che le valutazioni globali sono dei predittori migliori delle intenzioni relative ad esperienze simili (es. vedere il sequel del film). Quando però le intenzioni comportamentali riguardavano esperienze che non combaciavano con una valutazione globale dell'esperienza passata, perché si riferivano solo ad alcune sue parti (es. vedere un film con uno dei personaggi del film), le valutazioni derivate dal recupero di ricordi episodici venivano utilizzate e concorrevano a determinare le intenzioni, insieme alle valutazioni globali (secondo studio). Sembra dunque che sia più economico e cognitivamente efficiente basare le proprie intenzioni sul ricordo di valutazioni globali già predisposte quando queste sono sufficientemente rilevanti. Quando invece le valutazioni globali non combaciano perfettamente con le intenzioni specifiche, il recupero dei ricordi episodici relativi alle parti rilevanti per il giudizio colma tale mancanza e concorre a specificare le intenzioni comportamentali.
XXVI Ciclo
1985
Livres sur le sujet "Giudizi globali"
Rasia, Carlo. Tutela giudiziale europea e arbitrato. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg254.
Texte intégral