Thèses sur le sujet « Giovanni Nesi »

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1

Caneva, E. « Adolescenza e migrazione : percorsi identitari e relazioni amicali nei giovani di origine straniera ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2008. http://hdl.handle.net/2434/53867.

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2

Lancellotti, Alessandro <1982&gt. « Dio è nei dettagli. L'importanza del marchio d'abbigliamento nelle sottoculture giovanili ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18577.

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Résumé :
Mods, Skinhead, Paninari e Casual. Queste sono le quattro cosiddette sottoculture giovanili che ebbero la loro genesi nella metà del secolo scorso in Gran Bretagna e arrivarono in Italia alla fine degli anni settanta; tranne i Paninari che nacquero nella Milano degli anni ottanta denominata dai media dell’epoca “la Milano da bere”, al tempo del presidente del consiglio il socialista Bettino Craxi. La ricerca mira a individuare e codificare l’abbigliamento utilizzato dai giovani di allora che seguivano queste sottoculture, che trovavano il loro “altrove” anche nella moda (a volte in vestiti costosi, a volte in vestiario di origine umile e operaia). Abiti che inizialmente reperivano nei mercati e successivamente in negozi specializzati nel momento in cui la singola sottocultura era codificata e diffusa, tanto da diventare un affare per molti commercianti. In taluni casi nacquero anche dei marchi di pubblico consumo. Nella ricerca sono state intervistate persone che facevano parte delle citate sottoculture negli anni settanta e ottanta del ‘900: e alcuni di loro ancora oggi a quasi 60 anni di età, si rifanno e si definiscono appartenenti ad una determinata corrente. Nove le interviste: e tutti gli intervistati dai quarant’anni di età in su, con un filo di nostalgia per i tempi passati (in gioventù), hanno raccontato il loro approccio a quei mondi, a quelle mode, a quelle sottoculture. Si tratta comunque di testimonial significativi, particolarmente introdotti in quelle sottoculture. A loro sono state poste delle domande specifiche a volte anche apparentemente banali (perché quel marchio? Con quale finalità? vi sentivate importanti?), ma sempre profonde. La ricerca si divide in quattro capitoli: la storia dei Mods, degli Skinheads e dei Casual e poi dei Paninari. Tra l’altro un aspetto trasversale è il seguente: nel Belpaese quasi tutte queste sottoculture ebbero a che fare col movimento ultras delle tifoserie calcistiche. Da sottolineare che ho tralasciato (ma le ho citate) per ragioni di spazio alcune sottoculture meno diffuse in Italia, meno ricercate nell’abbigliamento, come Punk, Gabber, Rockers o PsycoBilly. L’ultimo capitolo è tutto dedicato alla storia dei “marchi” d’abbigliamento che ebbero i loro successi commerciali nel mondo dei giovani di quelle due decadi. Si parla di storia delle singole marche e del loro successivo apparire dei marchi nei film: un successo che andava di pari passo con le stesse sottoculture. Alla fine vi è un glossario con tutti i nomi ed i termini, anche particolarmente ricercati, usati dagli intervistati ed infine un’appendice fotografica con immagini (soprattutto foto) recuperate in “fanzine”, cataloghi, biblioteche e collezioni personali e album dei ricordi degli intervistati.
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3

Artoni, Matteo <1980&gt. « Cittadinanza e impegno politico. Una ricerca empirica sulla presenza dei giovani nei contesti politici ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1669/1/Tutta.pdf.

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4

Artoni, Matteo <1980&gt. « Cittadinanza e impegno politico. Una ricerca empirica sulla presenza dei giovani nei contesti politici ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1669/.

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5

Bocchese, Matteo <1986&gt. « “OCCUPY THE FUTURE” : Il lavoro come progetto di vita e crescita personale nei giovani ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6032.

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Résumé :
Come i giovani vivono la loro esperienza lavorativa? Quali sono le aspettative dei giovani? Cosa realmente offre il mercato del lavoro ai giovani? Il mio elaborato di laurea analizza il tema, a mio avviso complesso, del mondo del lavoro e i giovani e dei fenomeni che incidono sul disallineamento tra la domanda e l’offerta di lavoro giovanile . Partendo da alcuni assunti teorici che permettono di chiarire come studiare il fenomeno, vengono analizzati i due metodi di ricerca sociale (quantitativo e qualitativo) mettendoli poi a confronto; ma viene poi approfondita la parte di come queste rilevazioni, dati possono essere letti e convertiti in "piani d'azione" concreti attraverso Iniziative, Programmi territoriali, nazionali, europei e internazionali. Descrivendo ed elencando alcuni esempi pragmatici di ricerche sia quantitative che qualitative, risalta uno studio qualitativo (con l'utilizzo di interviste a braccio) che riprende il titolo della tesi: "Occupy the future": i giovani raccontano il lavoro. Di seguito la spiegazione metodologica di questa inchiesta sociale, terminando con i risultati della stessa. Infine, l'ultimo capitolo si dedica ad uno sguardo al futuro, all'Internet delle cose e alla grande rivoluzione globale che Rifkin, economista/sociologo, chiama "Commons Collaborativo". Analizzando la società, vengono riportati dei suggerimenti molto innovativi sul cambiamento tecnologico, produttivo e del mondo del lavoro che i giovani stanno già attraversando in parte.
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6

Rossaro, Giulia <1993&gt. « La dipendenza da internet nei giovani cinesi è un fenomeno sociale o un disturbo mentale ? » Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13581.

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Résumé :
Lo scopo di questo lavoro è evidenziare il problema della dipendenza da internet in relazione alla Cina e agli adolescenti cinesi, principali vittime di tale dipendenza. È mio obiettivo presentare tale problema in termini sia sociali sia clinici e i conseguenti metodi di valutazione della patologia, se in divenire potremo definire tale, e i metodi di cura sviluppati in Cina. Nell’elaborato sono offerti i punti di vista dei due principali esperti di tale fenomeno nella realtà cinese, quali quelli dello psichiatra Tao Ran e del professore e mentore Tao Hongkai, su posizioni antitetiche nel considerare e trattare la problematica. Se da una parte Tao Ran invoca la necessità di accettare la condizione per cui un utilizzo socialmente inaccettabile di internet debba essere definito come un disturbo mentale, dall’altra Tao Hongkai pone invece l’attenzione sull’importanza che il dialogo può assumere nel superamento del problema. Ed è proprio Tao Hongkai a sollevare un nuovo punto di domanda e introdurre un concetto a cui per esempio Tao Ran e i suoi sostenitori si rifiutano di aderire, ovvero il fatto che le cause del fenomeno della dipendenza da internet tra gli adolescenti cinesi siano imputabili a dinamiche sociali distorte, seguite al veloce sviluppo economico di cui la Cina si è resa protagonista negli ultimi anni e che hanno contribuito a determinare un cambio di rotta nei valori e nei comportamenti degli individui in seno alla società stessa.
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7

GADIOLI, DE OLIVEIRA Joci Lene. « FORMAZIONE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE IMPRENDITORIALI NEI GIOVANI : UN CONFRONTO TRA STUDENTI UNIVERSITARI ITALIANI E BRASILIANI ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2389081.

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Résumé :
This research work has originated from the observation that the importance given, in recent times, in Italy and Brazil to the promotion of the "entrepreneurial culture" among college students, has become a crucial point to provide the new generations with the necessary tools to face with increased awareness their future educational and professional choices. This importance is also explained, in both countries, mainly because of the existing economic and financial crisis that, in large part, hit the working world, determining, in addition to increasing rates of youth unemployment, a thorough revision of the very concept of "employment", with a more and more important trend towards the so-called "self-employment". In this perspective, therefore, it is essential to clarify what should be understood by the term "entrepreneurship", underlining - through a critical analysis of the current legislation, of the literature on the subject, of the projects and practices - the implications on the training plan: in particular it is the concept of "competence" in its many forms, to allow a theoretical reflection about "entrepreneurship education". The debate, in this regard, is problematic, because it points out the oscillation between two requests where conciliation is anything but straightforward: on the one hand, strong demands for professionalization immediately spendable in the labour market and, therefore, often corresponding to utilitarian training and, on the other hand, although less strong in terms of policy, requests for "humanization" of the training, that is turned to the education of the whole person so that he can be a leader aware of the change and not only better provided to conform to the pressures of the contingencies. The comparison, on these issues, between Italy and Brazil was conducted both on a strictly theoretical level, through the recognition of the legislation, literature and documentation about practices, and on an experimental one, collecting and processing information about the perception and personal experiences of university students of both countries. To this end, a questionnaire was prepared and administered to two representative samples of italian and brazilian university students, together with a qualitative interview aimed to ten selected witnesses working at the promotion of education for entrepreneurship among young people. The results of the research, in terms of interpretation, has allowed to point out the differences and similarities of the approaches to the entrepreneurial world between the two sampled realities, as well as allowed to highlight motivations, goals, methods, strategies and tools for entrepreneurship education. The work is completed with the pointing out at the strengths and weaknesses of the two approaches - that, in Italy as well as in Brazil, are still under development and experimentation - and with the formulation of some proposals relative to the meaning of education as part of a lifelong learning of the individual and social person.
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8

Destribois, Clemence Theodora. « Examining the Origins of the Late Baroque Monothematic Fugue:A Study of Seventeenth-Century Fugue in Italian Violin Music ». BYU ScholarsArchive, 2012. https://scholarsarchive.byu.edu/etd/3350.

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Résumé :
Paul M. Walker points out the importance of three seventeenth-century manuscripts which, according to him, reflect the origins of the late Baroque monothematic fugue. The documents present a new "model" with specific criteria to write monothematic fugues. Walker suggests that the criteria presented in these manuscripts are first found in seventeenth-century Italian violin ensemble fugues. This thesis traces the development of seventeenth-century monothematic fugues and how they compare with the criteria presented in the manuscripts, with a particular emphasis on Italian violin ensemble fugues. The manuscripts indeed present a new "model" to write monothematic fugues as compared to earlier models. Generally speaking, the criteria included in the manuscripts are more present in monothematic fugues found in seventeenth-century violin ensemble music than in keyboard music of the same period. However, many of these imitative pieces present characteristics of fugato (rather than "true" fugues) and cannot be compared with the manuscripts' criteria. Therefore, the documents are important from a theoretical standpoint but their practical application in seventeenth-century violin music is not as clear or systematic as Walker implies.
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9

PANCANI, LUCA. « Il comportamento di fumo nei giovani adulti : fattori psicologici, motivazionali e contestuali nella individuazione di diverse tipologie di fumatori ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/102750.

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Résumé :
The World Health Organization (WHO, 2015) considers tobacco consumption as one of the major health threats which kills 6 million individuals every year. For the purpose of prevention, it is important to better understand how to stop the tobacco epidemic especially among young people. The first part of the present dissertation presents the tobacco epidemiology, an overview of psychological research on tobacco addiction, and a review of the main behavioral change theories concerning the adoption of healthy behaviors. The second part of the dissertation presents four studies conducted within this PhD project which aims at deepen the knowledge of smoking behavior among young people. Studies 1 and 2 show how motives behind tobacco use allow to identify different typologies of smokers. Study 1 highlights the good psychometric properties of a recent scale that measures 11 smoking motives (B-WISDM; Smith et al., 2010) on which five motivational profiles have been identified. The profiles are further classified in two macro-categories: social smokers, who show a higher level of secondary extrinsic motives than primary motives, and highly motivated smokers, for whom the levels of the different motives are similar. Adopting a longitudinal design with two follow-up assessments (at 3 and 9 months from the baseline), Study 2 validates the results of the previous study, exactly replicating three out of five profiles, showing their strong temporal stability, and highlighting the same macro-categories previously found. Tobacco consumption, dependence level, and social-cognitive factors that predicts behavioral change are different among the profiles and these differences are consistent across the two studies and in line with the literature. Study 3 shows that the development of an intention to quit smoking is influenced by the Big Five personality profile as well as by the social-cognitive factors theorized by the Health Action Process Approach (Schwazer, 1992, 2008). Generally speaking, the more adaptive the profile is, the higher the intention level. Furthermore, the effect of risk perception on intention is positive for all the profiles except for the less adaptive ones. Adopting an experience sampling method, Study 4 points out the interactive effect of emotional state, social context, and activity type on the craving for smoking. Among factory-made cigarette smokers, as the positive emotions increase the craving decreases, regardless from social context and activity type. A similar relationship is observed for handmade cigarette smokers too, except during social interactions in which craving and positive emotions are positively related. The knowledge originated from these studies could be useful in identifying important factors and strategies on which develop personalized and more effective interventions to help people stop smoking.
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10

SIGHINOLFI, Luca. « Cultura cestistica. Le componenti psico-socio-culturali dei percorsi formativi e agonistici nei settori giovanili italiani d'eccellenza di pallacanestro ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2017. http://hdl.handle.net/10446/77162.

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Résumé :
The purpose of the present study was to analyze psychological, sociological and cultural variables of basketball performance in elite basketball sport systems, to understand which variables of young athletes’ experiences are trained and developed during youth sector. This research integrated a single-case analysis of Olimpia Milan Basketball sport system with Reyer Venice Basketball and Eagle Trent Basketball sport systems comparative analysis. It was conducted on teams of players between 13 and 19 years old, during basketball season 2014/15 and 2015/16. Qualitative methodologies, participant observation and back-talks analysis, were developed inside these sport systems for a total of more than 450 hours of field research. Results were express at three different levels. First, individual psychological variables of sport performance were analyzed identifying main psychological features, required to play at professional, A League, basketball level: mental toughness, consciousness and learning abilities, personal responsibility, task focus, emotional management, and social support. Second, frequent team interactions modalities were studied throw group dynamics observation: cohesion and social support, engagement behaviours, avoidance embarrassment strategies, roles and status definitions. Third, socio-cultural variables of basketball performance were investigated by: sport systems’ goal-setting, team training management, local basketball culture, italian and international basketball movement comparison. This study highlighted the necessity to invest on psycho-socio-cultural variables of basketball performance to improve youth sector programs.
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11

MAMMARELLA, SILVIA. « L’impatto emotivo degli eventi di vita e della pandemia COVID-19 sulla cognizione sociale e sul funzionamento nei giovani adulti e in popolazioni cliniche ». Doctoral thesis, Università degli Studi dell'Aquila, 2021. http://hdl.handle.net/11697/169594.

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Résumé :
Il presente lavoro di tesi è focalizzato principalmente sulla valutazione in giovani adulti e in popolazioni cliniche dell’impatto di diversi eventi di vita stressanti su alcune funzioni cognitive che regolano i rapporti interpersonali, quali la cognizione sociale e l’empatia. In particolare è stata indagata la cognizione sociale, principalmente in riferimento alla capacità di riconoscimento delle espressioni facciali, dominio specifico presente all’interno di questo complesso costrutto, in una popolazione di pazienti affetti da disturbo mentale grave oltre che in studenti universitari. Inoltre, sempre in un campione di giovani studenti universitari dell’area medica e delle professioni sanitarie è stata indagata l’empatia, nella sua valenza sia affettiva che cognitiva. Nella prima parte, verranno illustrati i costrutti della cognizione sociale e dell’empatia. Entrambe queste funzioni risultano svolgere un ruolo fondamentale nel garantire una ottimale interazione sociale con l’altro, attraverso la capacità di instaurare rapporti sociali e di attuare comportamenti pro-sociali. Le neuroscienze sociali sottolineano la necessità di inquadrare la sofferenza emotiva come conseguenza dell’interazione dinamica tra il mondo biologico e quello delle relazioni interpersonali: i processi cerebrali possono influenzare il comportamento sociale, così come le prime esperienze sociali possono condizionare lo sviluppo, la struttura e il funzionamento cerebrale. Nell’ambito di tale paradigma, viene sottolineato che gli avvenimenti di vita stressanti, soprattutto se precoci, possono comportare delle conseguenze in termini di distress emotivo. La recente pandemia da COVID-19, con il distanziamento sociale che ha caratterizzato la nostra vita nell’ultimo anno, sfida la ricerca nell’indagare le conseguenze interpersonali causate da tale protratta condizione stressante. Nella seconda parte, verrà analizzato l’impatto della pandemia da COVID-19 e del distanziamento sociale che ne è conseguito. La comparsa della pandemia ha necessariamente allargato il mio campo di ricerca. Verranno presentati i risultati di due studi che ho portato avanti durante questo periodo, svolti principalmente su una popolazione di studenti universitari, i quali si sono trovati ad affrontare nuove sfide “a distanza”. Nella terza parte, verranno presentati lavori scientifici ai quali ho preso parte in collaborazione con il team di ricerca prima della pandemia COVID-19, che hanno avuto lo scopo di valutare la cognizione sociale e l’empatia sia in un campione di futuri medici e operatori sanitari che in una specifica popolazione clinica. Nello specifico, il primo studio riportato ha l’obiettivo di indagare i predittori psicologici e psicosociali dell'empatia in studenti universitari afferenti all’area medica, popolazione di giovani che ha scelto una professione in cui le capacità empatiche sono dei prerequisiti fondamentali, in vista del futuro ruolo professionale che andranno a ricoprire. Il secondo studio andrà ad indagare il funzionamento della cognizione sociale e, in particolare, il riconoscimento delle espressioni facciali, in un ampio campione di persone affette da disturbi psicotici.
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Meneau, d'Anterroches Cécile. « Georges 1er d'Amboise humaniste : les stalles du château de Gaillon, dialogue des sibylles et des vertus ». Thesis, Normandie, 2020. http://www.theses.fr/2020NORMR058.

Texte intégral
Résumé :
Le cardinal Georges Ier d’Amboise est connu pour ses fonctions cléricales et politiques. Lorsqu’il eut atteint le faîte de sa gloire, en réunissant les fonctions apostoliques, de légat en France et en Avignon, et politique, de premier conseiller du roi Louis XII, il fit construire à Gaillon un splendide palais privé, au sein duquel il fit édifier plusieurs chapelles. Un ensemble de stalles a été construit, entre 1509 et 1518, pour la chapelle haute dont l’abside se superpose exactement à celle de la chapelle basse. Ces stalles sont conservées dans la basilique Saint-Denis, et sont la seule œuvre, parmi celles que le cardinal a commandées, qui nous soit parvenue dans une intégrité pratiquement totale. À l’image du château de Gaillon elles présentent une mixité de style propre à leur époque, alliant avec bonheur les vocabulaires gothiques et antiques. Des artisans italiens sont venus en 1509 sur le chantier, ils ont créé les panneaux de marqueterie. Parmi eux était Giovanni Barili qui a mené cette équipe. Tous les éléments innovants ont été réalisés cette année-là. Le décès du cardinal, en 1510, a bloqué le chantier qui a été repris en 1516 par Nicolas Castille. Il a créé quelques éléments mais pas suffisamment pour réaliser les quatorze stalles prévues au programme, donc elles ne sont que douze. Les éléments qui ont été restaurés ou créés sous Viollet-le-Duc n’ont pas modifié l’aspect ni l’iconographie de l’ensemble. Les scènes sculptées sont choisies dans les vies de saints ou se sont inspirées de gravures de la Margarita philosophica de G. Reisch ou des Métamorphoses d’Ovide. Les scènes marquetées font appel au Calendrier des bergers, au livre d’Heures de Louis de Laval et le dialogue entre les sibylles et les vertus les relie au recueil des Institutions Divines de Lactance. L’esprit humaniste de Georges Ier d’Amboise a donc pu se révéler dans la valorisation de l’esprit antique et le soin qu’il a mis à dispenser cette culture
Cardinal George I d'Amboise is known for his clerical and political functions. When he had reached the height of his glory, by combining the apostolic functions of legate in France and Avignon, and political functions of first counsellor to King Louis XII, he had a splendid private palace built in Gaillon, within which he had several chapels erected. A set of stalls was built, between 1509 and 1518, for the high chapel whose apse is exactly superimposed on that of the low chapel. These stalls are kept in the Basilica of St. Denis, and are the only work, among those commissioned by the cardinal, which has come down to us in almost complete integrity. Like the Château de Gaillon, they present a mix of styles specific to their time, happily combining Gothic and ancient vocabulary. Italian craftsmen came to the site in 1509 and created the marquetry panels. Among them was Giovanni Barili who led this team. All the innovative elements were realized that year. The death of the cardinal in 1510 blocked the work, which was taken over in 1516 by Nicolas Castille. He created a few elements but not enough to make the fourteen stalls planned, so there are only twelve. The elements that were restored or created under Viollet-le-Duc have not altered the appearance or iconography of the ensemble. The sculpted scenes are chosen from the lives of saints or have been inspired by engravings of G. Reisch's Margarita philosophica or Ovid's Metamorphoses. The inlaid scenes call upon the Calendar of the Shepherds, the Book of Hours of Louis de Laval and the dialogue between the sibyls and the virtues links them to the collection of the Divine Institutions of Lactance. The humanist spirit of George I d'Amboise was thus able to reveal itself in the valorization of the ancient spirit and the care he put into dispensing this culture
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ZANINI, FILIPPO. « L'incompiuto "Poema" di Giovanni Nesi : edizione critica ». Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/2158/866762.

Texte intégral
Résumé :
La tesi fornisce un'edizione critica 'princeps' del "Poema" di Giovanni Nesi (1456-1506); il lavoro è composto da un'ampia introduzione che affronta le questioni codicologiche, ecdotiche e interpretative dell'opera nesiana, e dal testo critico preceduto da una nota al testo. The dissertation provides the first critical edition of Giovanni Nesi's "Poema". The thesis has been divided in two parts: the first one contains an introducion to the critical edition and a first approach to the interpretation of Nesi's work; the second one gives the critical text itself.
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SPITA, Leone. « “L’eco del wabi-sabi e iki nei giovani architetti giapponesi” ». Doctoral thesis, 2006. http://hdl.handle.net/11573/498097.

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Résumé :
Il lavoro di ricerca prende in considerazione gli ultimi sviluppi dell’architettura contemporanea giapponese. La tesi alla quale giunge l'autore è che sia presente, oggi in Giappone, una nuova generazione di architetti legati alla identità culturale giapponese in maniera profonda. E che questa vada osservata con uno sguardo lontano. Quando le culture filosofiche dell’Occidente hanno incontrato i pensieri dell’Oriente si sono sviluppati due atteggiamenti che entrambi hanno portato alla distruzione di identità: il primo, quello eurocentrico, che rischiava di imporre nuove forme di colonialismo alle culture e ai pensieri dell’estremo oriente; il secondo, quello esotico, che condannava senza riserve le culture e i pensieri dell’occidente. A queste due strade l'autore, nella premessa del lavoro, affianca una terza via. Quella che individua una identità mai data una volta per tutte ma prodotta mediante il confronto dei tanti orienti e dei tanti occidenti. Evitando con estrema sapienza cliché colonialisti di pensiero, piuttosto che seguire un criterio basato sulle opposizioni, egli si concentra sull’originalità nazionale di alcune forme del pensiero giapponese. Attraverso l’uso di due termini, wabi-sabi e iki, che si scoprono essere due ideali estetici, due stili di vita, due modelli filosofici che hanno fortemente influenzato l’architettura giapponese, il lavoro descrive la stanza della cerimonia del tè come il luogo dell’identità culturale nipponica. L’accurato studio dell’architettura del tè, che raggiunge il suo livello più alto nel XVII secolo, la descrizione della sequenza del rituale, l’analisi del carico semantico degli spazi, l’attenzione al ruolo sociale della via del tè e la comprensione dell’importanza del maestro, diventano un bagaglio di conoscenze opportune e necessarie per guardare nella direzione della contemporaneità giapponese, comprendendone meglio i particolarismi. L'autore si nutre dello studio di quel momento storico decisivo per la cultura giapponese, usandolo come antidoto alla prepotenza dei preconcetti occidentali che sfigurano i tratti specifici delle culture altre. E da tali assunti muove per concentrare il lavoro sulla più recente produzione architettonica giapponese. I giovani architetti in Giappone sono protagonisti e maestri di un paesaggio di diversità e scompostezza nel quale il candidato si muove con capacità, traendone aspetti che molto hanno a che fare con quella cultura della tradizione mai esibita e talvolta solo inconsciamente percepita. Arrivando a delineare una generazione che prende le distanze dall’occidente che in modo ossessivo ha nutrito le precedenti generazioni, vengono tratti alcuni temi che il candidato usa come lenti attraverso le quali guardare la recente ed eterogenea produzione architettonica del Giappone. La poetica del legno e della carta, l’elogio della penombra, l’architettura superflat ispirata alla cultura dei manga, sono alcuni di questi temi. L'autore, ben consapevole che la prossimità storica del suo campo di indagine non consente un’analisi rigorosa, che in verità egli non cerca perché mal si adatta alla cultura giapponese, presenta una fresca immagine della produzione architettonica così come appare: nutrita dalla realtà, dall’esperienza e a volte dalle zone più opache della vita nel quotidiano. La conoscenza della scena architettonica giapponese si sostanzia dell’indagine sul campo che l'autore svolge da diversi anni in Giappone e che gli ha permesso di incontrare quattro generazioni di architetti e di produrre una ricca pubblicistica sul tema. Ciò che dimostra la validità della tesi iniziale è il modo in cui viene sfiorato il lavoro dei giovani architetti giapponesi con ripetuti voli concentrici che ogni volta ne suggeriscono un aspetto senza mai costringerlo in categorie prefissate. Svolgendo i temi trattati con attenzione e mantenendo uno sguardo distaccato. Tale studio originale può essere di grande utilità a chiunque voglia affrontare una sperimentazione critica di culture, come quelle dell’estremo oriente che si avvicinano alla nostra con la variabilità delle loro configurazioni contemporanee.
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Ponziano, Roberto, Giuseppe Spadafora, Gaetano Roberto De et Giovannella Greco. « La musica nei processi comunicativi e formativi dei giovani in Calabria ». Thesis, 2011. http://hdl.handle.net/10955/963.

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BRANCATO, GIOVANNI. « Il conflitto nei talk show. Giovani e fiducia nella politica in Ecuador ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1079234.

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Résumé :
Il progetto di tesi si inserisce nel filone di studi sulla comunicazione politica e sugli effetti dei media. Nello specifico, questo studio intende verificare gli eventuali effetti che la visione di talk show televisivo con un alto grado di “conflittualità” tra i partecipanti, può produrre sugli spettatori, in termini di fiducia verso la politica e di alcuni soggetti ed istituzioni in particolare. L’ideazione del progetto si è mossa su due binari: in primis, scegliere di svolgere l’esperienza sperimentale in un’area geografica, e in un Paese specifico come l’Ecuador, rispetto alla quale la rassegna bibliografica ha riportato molta attenzione ai temi del populismo ma un interesse complessivamente scarso per i possibili effetti dei media sulla cittadinanza; e, secondariamente, adottare una metodologia quasi-sperimentale, di per sé poco valorizzata in ambito strettamente sociologico.
The thesis project takes place within the framework of studies on political communication and media effects. In particular, this study aims to verify the possible effects that the view of Tv talk shows with a high degree of "conflict" between participants can have on viewers, in terms of confidence in politics and in some political subjects and institutions. The project's conception was based on two strands: on the one hand, the choice to carry out the experimental experience in a geographical area, and in a specific country such as Ecuador, where the bibliographic review showed a lot of attention to populist themes, but on the whole little interested in the possible effects of the media on citizenship; on the other hand, the adoption of an almost experimental methodology, unappreciated in a strictly sociological context.
El proyecto de tesis es parte de los estudios sobre la comunicación política y los efectos de los medios de comunicación. Específicamente, este trabajo tiene como objetivo verificar los posibles efectos que puede producir en el espectador, en términos de confianza en la política y en algunos sujetos e instituciones políticas, ver programas de televisión con un alto grado de "conflicto" entre los participantes. El diseño del proyecto se ha desarrollado a partir de dos pistas: en primer lugar, optar por llevar a cabo la experiencia experimental en un área geográfica, y en un país específico como Ecuador, donde la reseña bibliográfica ha mostrado mucha atención a los temas del populismo pero poco interés en general por los posibles efectos que los medios de comunicación pueden tener sobre la ciudadanía; y, en segundo lugar, adoptar una metodología casi-experimental, en sí misma poco valorada en un contexto propiamente sociológico.
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BACOCCO, BARBARA. « Caratteristiche organizzative e relazionali dei contesti educativi e leadership democratica nei giovani di 18 e 19 anni ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1134487.

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Résumé :
Il lavoro di ricerca svolto nel corso degli anni di dottorato ha avuto come oggetto lo studio dello sviluppo di atteggiamenti, valori e capacità di leadership in adolescenti di 18 e 19 anni, coinvolti in due esperienze educative diverse quali quella proposta dalla scuola e quella proposta dallo scoutismo. L’obiettivo dell’indagine è stato analizzare le caratteristiche di questi due contesti educativi, attraverso la percezione di adolescenti studenti e scout, e verificarne l’impatto sullo sviluppo negli adolescenti stessi di una leadership socialmente responsabile ispirata a valori democratici. Il confronto tra questi due contesti ci ha permesso di esaminare quale modello di leadership sviluppano gli studenti al termine della scuola secondaria superiore e parallelamente quale modello di leadership sviluppano i coetanei scout. La ricerca si ricollega strettamente all’indagine condotta da Rubat du Mérac sull’influenza che la classe e il gruppo scout, in quanto contesti educativi, esercitano sui modelli di leadership sviluppati da ragazzi di 15-16 anni (Rubat du Mérac, 2013; 2014-b; 2017-a). Poiché abilità come la leadership si acquisiscono proprio durante l’adolescenza, risulta fondamentale studiare le condizioni che promuovono l’acquisizione di tali capacità durante gli anni della scuola secondaria superiore. Per questo, abbiamo ritenuto interessante proseguire il lavoro di Rubat du Mérac, raccogliendo informazioni sullo sviluppo di un modello di leadership su soggetti in uscita dalla scuola secondaria superiore al fine di raccogliere dati sul livello raggiunto in questo ambito al termine di un ciclo di studi che si propone di promuovere, tra le altre cose, «la crescita della persona in tutte le sue dimensioni» (D.P.R 249/1998, mod. dal D.P.R. 235/2007), garantendo la formazione alla cittadinanza, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno, della personalità, del senso di responsabilità e dell’autonomia individuale dei giovani (cfr. D.P.R 249/1998, mod. dal D.P.R. 235/2007). Inoltre, replicando la ricerca di Rubat du Mérac su soggetti di età superiore da una parte abbiamo potuto vedere come cambia la percezione del contesto tra studenti in entrata (I-II anno) alla scuola secondaria superiore e studenti in uscita (IV-V anno); dall’altra, abbiamo potuto raccogliere indicazioni sull’evoluzione dell’orientamento alla leadership nei due gruppi, studenti e scout. Infine, poiché i risultati della precedente indagine, ma anche i primi dati relativi alla presente, delineavano un quadro piuttosto negativo in termini di percezione del contesto educativo da parte degli studenti, abbiamo ritenuto interessante analizzare una particolare sperimentazione in ambito scolastico, chiamata D.A.D.A (Didattiche per ambienti di apprendimento), allo scopo di verificare se una riorganizzazione dell’ambiente fisico e delle metodologie didattiche, operata attraverso tale sperimentazione, potesse avere degli effetti sulla percezione del contesto educativo.
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VENTOLA, MARCO. « Promuovere la cultura del benessere psicologico nei giovani. Analisi e sviluppo di buone pratiche nel progetto "Guadagnare salute in adolescenza" ». Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/11573/917581.

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Résumé :
Dott. MARCO VENTOLA Curriculum: Scienze della Salute Tesi di Dottorato XXIII Ciclo: Promuovere la cultura del benessere psicologico nei giovani. Analisi e sviluppo di buone pratiche nel progetto “Guadagnare salute in adolescenza”. Terzo anno di Dottorato di Ricerca in Scienze di Sanità Pubblica Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica “G. Sanarelli”, Tutor Prof. GIANFRANCO TARSITANI. TITOLO TESI: Promuovere la cultura del benessere psicologico nei giovani. Analisi e sviluppo di buone pratiche nel progetto “Guadagnare salute in adolescenza” INTRODUZIONE: In questo lavoro di tesi, a partire da un’ analisi dei principali modelli scientifici di riferimento, ho analizzato i risultati del progetto Guadagnare Salute negli adolescenti in rapporo alla specifica area tematica della “salute mentale”. OBIETTIVI: L’obiettivo principale di tale operazione è stata quella di poter costruire una descrizione, quanto più affidabile, delle attività di Prevenzione, Educazione e Promozione della salute svolte da enti pubblici e privati per e con gli adolescenti. Difatti il CCM (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie) ha affidato nel 2006 al DoRS - Centro regionale di documentazione per la Promozione della Salute della Regione Piemonte – il compito di coordinare il lavoro dei vari Centri per poter effettuare una ricognizione sistematica dei vari progetti nelle seguenti aree di interesse quali: abitudini alimentari, attività fisica, infezioni sessualmente trasmissibili, consumo di droghe ed alcol, incidenti stradali e salute mentale. Laddove si è constatata l’assenza di un Centro di Documentazione sono state coinvolte le Agenzie Sanitarie Regionali o le Università: ciò è avvenuto per la Regione Lazio nell’individuazione del Dipartimento di Scienze di Sanità Pubblica “G. Sanarelli” dell’Università degli Studi “Sapienza” di Roma quale ente preposto alla ricerca. Bisogna aggiungere che i numerosi progetti censiti, inseriti poi all’interno di una banca dati denominata Pro.Sa e sviluppata ad hoc dal DoRS, ha consentito di rilevare numerosi elementi costitutivi dei singoli progetti, quali soggetti coinvolti, metodologie utilizzate, valutazioni, etc. All’interno di questa tesi ho analizzato in particolare i progetti svolti nell’area della cosidetta “salute mentale” cercando di fornire delle griglie di lettura utilizzabili nello sviluppo di buone pratiche: ciò ha significato in definitiva, esplicitare i modelli teorici di riferimento, le metodologie utilizzate ed infine la prassi di valutazione. STRUMENTI: I criteri tematici selezionati sono evidence-based, in quanto tratti dalla letteratura scientifica internazionale, sopratutto revisioni sistematiche e meta-analisi. In specifico sono stati consultati la Cochrane Library, i siti Guide to Community Preventive Services (USA), Nice (UK) ed alcuni siti istituzionali. Inoltre l’analisi è stata effettuata attraverso la raccolta, l’individuazione e la selezione dei progetti effettuati nel Lazio dal 2000 al 2007 per gli adolescenti tra gli 11 e 18 anni nell’area salute mentale. CONCLUSIONI: Viene rilevato come gran parte dei progetti per l’area “Salute mentale” venga svolta all’interno del setting scolastico, mentre quasi tutti i progetti risultano avere come target più destinatari, a dimostrazione del fatto che l’intervento di promozione della salute mentale venga orientato da un modello sistemico. Scarsa o nulla, invece, è l’analisi della domanda rispetto alla committenza e l’integrazione degli obiettivi del progetto rispetto al percorso scolastico; inoltre non vi è mai una analisi dei progetti svolti dentro la medesima scuola. Ciò evidenzia come ci sia una difficoltà ad intervenire attraverso un modello plastico che veda la Scuola come cliente dell’intervento stesso. Infine sono stati evidenziati i principali modelli teorici utilizzati nella promozione della salute mentale evidenziandone limiti e criticità.
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AURELI, GIORGIA. « Urbino e Fossombrone : città e residenze accanto ai palazzi Ducali nei secoli XV e XVI. I casi-studio dei palazzi Giovannini-Luminati e Dedi-Staurenghi ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1140630.

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Résumé :
La ricerca indaga con approccio aggiornato le città di Urbino e Fossombrone del ‘400 e del primo ‘500, affronta uno studio dettagliato sulle residenze del patriziato e sulle rispettive committenze, con l’intento di ricostruire la configurazione dell’élite cittadina urbinate e forsempronese e le relative modalità di occupazione del tessuto urbano; la fisionomia dei vincoli e delle preesistenze dell’ambito cittadino in cui le residenze vengono edificate. Allo stesso tempo si propone di analizzare gli impianti tipologici e i caratteri architettonici peculiari in riferimento alle porzioni originarie e di contestualizzare e comprendere il peso delle iniziative federiciane nelle due città. Il palazzo Ducale urbinate si configura come riferimento puntuale e costante, fornendo la possibilità di analizzare le numerose influenze e relazioni. Infatti, pur rappresentando un insieme complesso ed irripetibile, alcune soluzioni architettoniche e alcuni dettagli decorativi del palazzo sono stati ripresi facilmente, tanto da diffondere rapidamente quello “stile urbinate” sia in città che nel territorio circostante. A sostanziare le indagini sulle residenze si offre un approfondimento monografico su due casi-studio: il palazzo Giovannini-Luminati a Urbino e il palazzo Dedi - Staurenghi a Fossombrone. Entrambe le residenze conservano gran parte dell’aspetto originario, rappresentano esempi di architettura residenziale di spicco nelle rispettive città e risultano inserite a pieno titolo nello sperimentalismo adottato nelle planimetrie e nelle facciate tardo-quattrocentesche che contraddistingue le fabbriche di chiara “derivazione urbinate”.
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BESTETTI, Fiorella. « Le metodologie di stima dell’età in ambito forense : il contributo dell’AgEstimation Project ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251079.

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Résumé :
La stima dell’età è un elemento importante in ambito medico-legale, connesso sia a questioni legali che sociali. L’età è un fattore determinante per l’identificazione di un corpo: costituisce un elemento per la ricostruzione del profilo biologico, che verrà poi confrontato con i dati disponibili per le persone scomparse. Nella nostra società alcuni diritti e alcune tutele sono direttamente correlate con l’età anagrafica della persona; serve una specifica età per votare, per sposarsi, per lavorare, per ottenere la patente di guida, e soprattutto per essere considerati legalmente degli adulti. Nei soggetti in vita, l’età è determinante anche nei casi di imputabilità o responsabilità criminale, di pedopornografia e di adozione, ma è anche relazionata al fenomeno dell’immigrazione. Negli ultimi anni infatti, c’è stato un incremento proprio delle richieste di accertamento dell’età sulle persone in vita, dovuto all’aumento degli immigrati giunti nei nostri paesi privi di documenti. L’accertamento dell’età può essere richiesto dalle autorità proprio in riferimento alle domande di asilo. La legislazione europea assicura protezione ai “minori non accompagnati”, cioè a quei minori che arrivano sul suolo europeo soli, senza la figura di riferimento di un adulto. La corretta determinazione dell’età è quindi un elemento centrale per la protezione: solo se identificati, i minori possono essere protetti. In questo specifico ambito d’applicazione, l’accertamento dell’età può avere ripercussioni notevoli sulla vita di un migrante: se riconosciuto come minore il soggetto ha il diritto di restare, diversamente, la procedura prevede il respingimento alla frontiera ed il rimpatrio. In Italia, così come in Europa, la soglia d’età che separa i minorenni dagli adulti è quella dei diciotto anni; ma oltre a questa possono esistere altre soglie d’età, come ad esempio la Minimal Age of Criminal Responsability (MACR). Questa particolare soglia d’età riconosce ai soggetti minorenni, anche se ritenuti responsabili di un crimine, il diritto di essere giudicati da una corte per i minori. Una delle sfide della pratica forense dell’accertamento riguarda la necessità di assicurare nuovi e validi standard di riferimento, basati sullo studio di popolazioni attuali. Infatti gli studi che vengono utilizzati come riferimento sono basati sull’analisi di popolazioni europee o nord americane e i dati raccolti sono riferiti a studi di più di cinquant’anni fa. Per questo motivo attualmente le metodologie sviluppate in passato vengono applicate allo studio di popolazioni attuali, proprio al fine di ottenere dati aggiornati utili al confronto: una metodologia si applica ad una determinata popolazione per valutare quanto precisi ed accurati possano essere i risultati. Nell’ambito dell’AgEstimation Project, supportato dall’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Macerata, a partire dal 204, l’equipe coordinata dal Dott. Roberto Cameriere ha presentato nuove metodologie per la stima dell’età, sviluppando formule specifiche e testando queste formule in diverse popolazioni. Le metodologie sviluppate prevedono l’analisi e la misurazione delle ossa carpali e dell’area del carpo nelle radiografie della mano di soggetti infantili e la misurazione dello sviluppo del terzo molare per la valutazione dell’età dei soggetti giovanili. Questa seconda tecnica prevede il calcolo dell’indice del terzo molare: se tale indice risulta minore del valore 0.08, preso come valore di riferimento, il soggetto viene considerato un adulto. L’ultima tecnica analizzata in questa ricerca permette di stimare l’età nei soggetti adulti, sfruttando il fenomeno dell’apposizione della dentina secondaria. Si tratta di un fenomeno continuo, che determina la riduzione della cavità pulpare dei denti, dove questa dentina si deposita. In pratica i giovani adulti hanno una camera pulpare larga, mentre i soggetti senili presentano una cavità pulpare molto più stretta. La tecnica prevede la rilevazione di misure specifiche del dente utilizzando una radiografia panoramica, utilizzate anche per la tecnica che valuta lo sviluppo del terzo molare. In questo progetto di ricerca, queste tre metodologie sono state applicate a tre diversi campioni.
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