Articles de revues sur le sujet « Giochi linguistici »

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Fiorentino, Giuliana. « GIOCHI LINGUISTICI PER LA DIDATTICA DELL’ITALIANO ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (17 janvier 2023) : 220–37. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19659.

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Résumé :
La ludolinguistica applicata all’insegnamento della lingua italiana è una pratica abbastanza diffusa nella scuola italiana, in particolare nella primaria e nella scuola dell’infanzia. In questo contributo si propone di utilizzare estesamente tale didattica individuando tipologie di esercizi e loro possibile utilizzo nella scuola secondaria di primo grado. Inoltre ci si propone di confrontare la ludolinguistica usata nella glottodidattica con la ludolinguistica usata nella didattica della L1. L’articolo prende le mosse dalla considerazione del valore fondamentale che assume il gioco nell’apprendimento, esplora la diffusione della ludolinguistica in glottodidattica e infine propone una esemplificazione della ludolinguistica nella didattica della L1. Linguistic games for teaching the Italian language Ludolinguistics applied to teach the Italian language is widespread in Italian schools, particularly in primary and nursery schools. In this contribution, we propose to make extensive use of such didactics by identifying types of exercises and their possible use in secondary school (age 11-13). Furthermore, it is proposed to compare ludolinguistics used in glottodidactics with ludolinguistics used in L1 didactics. The article takes as its starting point the consideration of the fundamental value of play in learning, explores the spread of ludolinguistics in glottodidactics and finally proposes an exemplification of ludolinguistics in L1 didactics.
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Libon, Daniela. « Giochi linguistici barocchi sul tema dell´amore e della morte : Diceria dell´untore di Gesualdo Bufalino ». Revista de Italianística 2, no 2 (30 décembre 1994) : 147. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v2i2p147-155.

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Frenguelli, Gianluca. « La norma linguistica nell’epoca dei social network : da petaloso a scendi il cane ». Circula, no 11 (2020) : 86–105. http://dx.doi.org/10.17118/11143/17842.

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Résumé :
Con l’avvento dei moderni mezzi di comunicazione di massa e, soprattutto, dei social network, le dispute linguistiche hanno assunto attori e prassi completamente diversi rispetto al passato: dalle accademie il dibattito si è ormai trasferito su internet e sui giornali, coinvolgendo un pubblico non specialista, ampio e diversificato per composizione e livello d’istruzione, il quale ha profondamente cambiato le modalità con cui vengono affrontate le questioni relative alla norma. Attraverso l’analisi di alcune di dispute linguistiche salite agli onori della cronaca in questi ultimi anni, il contributo si propone di tracciare i nuovi percorsi e di comprendere i nuovi modi in cui si sviluppa ai giorni nostri il dibattito sulla norma linguistica, sia nei media tradizionali, sia nei Social media.
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Parmeggiani, Francesca. « I GIOCHI DELLA MEMORIA SECONDO SANDRA PETRIGNANI ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 44, no 1 (mars 2010) : 49–68. http://dx.doi.org/10.1177/001458581004400102.

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Greco, Lorenzo. « I GIOCHI DEL ROVESCIO DI ANTONIO TABUCCHI ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 33, no 1 (mars 1999) : 225–37. http://dx.doi.org/10.1177/001458589903300118.

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Colleau, B., B. Ingraham et G. Kerr. « Mot pour mot ¿Que falta ? Giochi di vocabulario ». ReCALL 3, no 4 (mai 1991) : 34–35. http://dx.doi.org/10.1017/s0958344000002561.

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Jernej, Josip. « Linguistica pragmatica e studi contrastivi ». Linguistica 31, no 1 (1 décembre 1991) : 49–59. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.49-59.

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Résumé :
È risaputo che Ia pragmalinguistica, al pari della sociolinguistica (con cui ha in comune molti temi) nasce per una specie di re.azione allo strutturalismo saussuria­ no e ai trasformazionalismo chomschiano. Trattasi comunque di una importante ac­ quisizione della Iinguistica contemporanea che studia Ia lingua non in quanto siste­ ma astratto, ma come strumento di comunicazione concretamente usato."Comprendere e studiare l'uso effettivo del Iinguaggio, come di altri segni, è divenuto una esigenza pressante dei nostri giorni."
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Tekavčić, Pavao. « Francesco Bruni (a cura di), L'italiano nelle regioni. Lingua nazionale e identità regionali ; La Nostra Lingua, Biblioteca storica di linguistica italiana, UTET, Torino 1992 ; XXXIII + 1038 pp. » Linguistica 34, no 2 (1 décembre 1994) : 134–38. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.34.2.134-138.

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Résumé :
Gli italianisti di tutto il mondo sanno quanto ricca sia in Italia la tradizione della filologia, della critica e della perenne Questione della lingua. Recentemente questi domini scientifici si sono arricchiti di un' opera davvero monumentale come materia, impostazione, trattazione e mole: il volume di formato enciclopedico che qui recensiamo. È un'ennesima storia della lingua italiana, impostata tuttavia da un angolo visuale diverso, quello cioè della diffusione progressiva dell'italiano dalle origini ai giorni nostri nelle regioni dello stato italiano e in certe altre aree (Dalmazia e stria, Canton Ticino, Valle d'Aosta, Malta, Corsica). Si esaminano le caratteristiche dell'italianizzazione delle singole aree: da qui il sottotitolo.
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Mirto, Maria Serena. « Il nome di Achille nelle Argonautiche tra intertestualità e giochi etimologici ». Rivista di Filologia e di Istruzione Classica 139, no 2 (juillet 2011) : 279–309. http://dx.doi.org/10.1484/j.rfic.5.123066.

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Palmarini, Luca, et Roman Sosnowski. « Geometria in un trattato di giochi matematici dell’inizio del Cinquecento ». Romanica Cracoviensia 19, no 1 (2019) : 43–53. http://dx.doi.org/10.4467/20843917rc.19.005.11695.

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Šega, Agata. « Contributo alla conoscenza dei latinismi e romanismi antichi in sloveno ». Linguistica 38, no 2 (1 décembre 1998) : 63–85. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.38.2.63-85.

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Résumé :
Romanizzazione, continuità e contatti linguistici slavo-romanzi sul territorio orientate delle Alpi e nell'area nordadriatica nel periodo paleoslavoIl fatto che il territorio dell'odiema Slovenia, soprattutto occidentale, rimanesse popolato dagli autoctoni di origine romanza ancora parecchio tempo dopo l'arrivo degli slavi è ormai indiscutibile. Quanti fossero, come suonasse il latino che parlavano, quando si assimilassero, in che ambiti della cultura materiale e spirituale si sentisse il loro influsso, sono invece questioni molto più complesse alle quali fino ai nostri giorni non si è potuto dare una risposta soddisfacente. Questo problema viene trattato da diverse scienze storiche e dalle loro discipline ausiliari: la storia con la storia del cristianesimo, I'archeologia con I'epigrafia e I'etnologia.
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Pavese, C. O. « I giorni dell’Iliade ». Hermes 135, no 2 (2007) : 119–33. http://dx.doi.org/10.25162/hermes-2007-0014.

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Stampacchia, Giulia, et Monique Clavel-Lévêque. « A proposito di un volume sulla funzione dei giochi nel mondo romano ». Quaderni Urbinati di Cultura Classica 26, no 2 (1987) : 155. http://dx.doi.org/10.2307/20538994.

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Schmitt, Cristina. « Cross-linguistic variation and the present perfect : the case of Portuguese ». ZAS Papers in Linguistics 16 (1 janvier 2000) : 68–99. http://dx.doi.org/10.21248/zaspil.16.2000.33.

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Résumé :
The Present Perfect in Portuguese has the curious property of forcing iteration of the eventuality described. This paper proposes an account of the iterativity in terms of selectional restrictions of the Present Tense and independent properties of the Perfect and argues against the account of Giorgi and Pianesi 1998 in which the Portuguese Present Perfect is treated as containing two main verbs.
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Agazzoni, Debora. « Italiani e italiano dal dopoguerra ai giorni nostri. Una storia linguistica ». Incontri. Rivista europea di studi italiani 30, no 1 (2 juillet 2015) : 140. http://dx.doi.org/10.18352/incontri.10073.

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Tekavčić, Pavao. « Alcune riflessioni a proposito di una recentissima grammatica della lingua italiana ». Linguistica 29, no 1 (1 décembre 1989) : 149–60. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.29.1.149-160.

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Résumé :
L'Italia, che neppure nel passato mancava di grammatiche di indirizzo normativo e descrittivo, si è arricchita negli ultimi anni di una serie di opere glottodidattiche dedicate all'italiano. Una delle ultime è il poderoso volume La lingua e i testi, Grammatica de/la lingua italiana di P. Agazzi, A. Fallica e A. Menegoi, edito da Minerva Italica, Bergamo, 1988. II libro non è soltanto una grammatica in senso usuale: infatti, vi si trattano le nozioni fondamentali della teoria linguistica attuale (comunicazione, segno linguistico, codice, funzioni della lingua, metafora e metonomia, denotazione e connotazione, fattori della comunicazione), della teoria del testo (con alcuni campioni di testi di vario genere), in seguito l'origine e lo sviluppo della lingua italiana (dall'Indovinello veronese ai nostri giorni), i dialetti e le comunita alloglotte, e nell'ultima delle quattro appendici si danno gli elementi della composizione scritta. Il volume include dunque in notevole misura la sociolinguistica, la pragmatica, la comunicazione e la teoria dell'informazione (invece di parlante o locutore e collocutore si usano conseguentemente i termini emittente e destinatario ), la storia della lingua, la cultura del parlato e dello scritto. Si cerca insomma di avvicinare il Linguaggio all'alunno e di sviluppare in lui non solo la competenza grammaticale ma anche quella comunicativa, attiva e passiva.
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Goebl, Hans. « Il posto dialettometrico che spetta ai punti-ais 338 (Adorgnano, Friuli), 398 (Dignano/Vodnjan, Istria) E 367 (Grado, Friuli) Presentazione di tre carte di similiarità ». Linguistica 28, no 1 (1 décembre 1988) : 75–103. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.28.1.75-103.

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Résumé :
Il titolo del nostro contributo non è stato scelto a caso. Il problema del posto da assegnare a una varietà linguistica tanto locale quanto regionale costituisce, dal lontano 1876 (ASCOLI 1876a: Del posto che spetta al ligure nel sistema dei dialetti italiani) fino ai giorni piu vicini a noi (BLASCO FERRER 1986: La posizione linguistica del catalano nella Romània) un capitolo tra i più importanti della dialettologia e/ o geografia linguistica romanza. Si badi però al fatto che la ricerca del posto da assegnarsi a una qualsiasi varietà geolinguistica rappresenta, in ultima analisi, una delle tante metafore scientifiche tra le quali si annoverano, fra l'altro, I'albero genealogico (tedesco: Stammbaum) e I'onda (tedesco: Welle). Orbene, si sa che, in sede di scienza, le metafore di qualsiasi indole non costituiscono risultati scientifici a se stanti, bensí strumenti euristici. La metafora della collocazione di una varietà geolinguistica data non puo prescindere dall'utilizzazione mentale dello spazio tridimensionale e cioè euclidèo. Nella prospettiva tridimensionale, il posto della varietà geolinguistica esaminata equivale a un punto ben definito (median te le coordinate x, y ez) all'interno di uno spazio tridimensionale ugualmente ben definito. Se si considera dunque, in chiave tridimensionale, il posto di una varietà geolinguistica data, la considerazione concomitante dello spazio euclidèo appartenentevi è indispensabile. In questo articolo, due delle tre dimensioni euclidèe sono rappresentate dai 251 punti della nostra rete-AIS, mentre la terza dimensione viene definita dalla misurazione delle s_imilarita linguistiche tra il punto di riferimento-AIS - e cioe quello di cui si esamina il posto dialettometrico - ed i restanti 250 punti della rete di osservazione.
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Tekavčić, Pavao. « Italianismi nella prosa non narrativa croata contemporanea : (sulle opere di Željka Čorak) ». Linguistica 38, no 2 (1 décembre 1998) : 149–55. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.38.2.149-155.

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Résumé :
L'autrice di cui qui ci occupiamo è una delle personalità più illustri della cultura croata attuale: storica dell'arte, specialist dell'architettura e dell'urbanesimo della Zagabria otto- e novecentesca, Željka Čorak è anche letterata, saggista, traduttrice, critica e vicepresidente del P.E.N. croato. Tra le sue opere spicca un libro di ricordi intitolato Krhotine ('Frantumi'), 1 vero capolavoro del genere, tanto artisticamente raffinato quanto profondamente vissuto e umano, dedicato dalla prima all'ultima pagina all'evocazione delle case distrutte nella II guerra mondiale (1942), alle tristi vicende successive e alla descrizione dei mille cimeli ricuperati. 2 Il volume, uscito nel 1991, è il tentativo dell'autrice di ricomporre i «frantumi», quasi i tasselli di un mosaico vivo nella memoria; una specie della Recherche du temps perdu dei nostri giorni, in sostanza Le temps retrouvé. Vi troviamo tutte le componenti dello stile di Željka Čorak presenti anche negli altri suoi scritti: intellettualismo meditativo e raffinato, vasta erudizione, abbondanza di reminiscenze (non soltanto letterarie), espressione deliberatamente indiretta, mai piatta né triviale, assenza totale di qualsiasi «marcia a vuoto», pregnanza di idee, ricchezza di associazioni. Nelle sue Krhotine vi si aggiunge una commovente affettività e una nobiltà d'animo, priva di qualunque rancore malgrado le tragedie sofferte. Con questi caratteri dello stile concorda la lingua, ricca, moderna e impressiva, lingua che non rifugge da tecnicismi, regionalismi, dialettismi e voci straniere.
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Vučetić, Zorica. « Milan Moguš, Povijest hrvatskoga književnoga jezika (Storia della lingua croata), /Globus/, Zagreb 1993, pp. 205 ». Linguistica 35, no 2 (1 décembre 1995) : 329–31. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.35.2.329-331.

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Résumé :
Il libro del noto linguista Milan Moguš è un valido contributo alla storia della lin­ gua croata dall'iscrizione di Baška (Bašćanska ploča) fino ai nostri giorni. È la storia del croato scritto o letterario; essa è più complessa della storia della lingua standard dato che comprende anche i testi scritti la lingua dei quali non è stata soggetta alla stan­ dardizzazione. La letteratura croata, compresa in senso lato, come parte della ricca cul­ tura croata, contiene i testi scritti prima della standardizzazione, per cui in questo libro è descritto l'intero periodo della lingua croata scritta o letteraria. Alla base della lingua croata stanno tre parlate organiche (stocavo, caicavo e ciacavo) come dimostrano i testi scritti: i documenti, le lettere, le opere letterarie, le grammatiche, i dizionari ed altri testi. Nella sua storia la lingua croata era caratterizzata dalla continua compenetrazione di forti diversità e proprio da queste diversita il croato traeva una più profonda omo­ geneità. L'iscrizione di Baška (Bašćanska ploča) è un documento storico e linguistico che rappresenta con ragione il più antico monumento della lingua nazionale croata; ha tutte le caratteristiche della lingua a cavallo tra l' 11. e il 12. secolo. I primi testi nascono sul territorio del dialetto ciacavo, ma accanto ai testi con base ciacava appaiono ben presto quelli con base stocava.
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Quattrocchio, Annalisa. « Teofrasto e lo stile di Lisia : il Ποιετικόν, l’eccesso di figure e i giochi di parole ». Rivista di Filologia e di Istruzione Classica 145, no 2 (juillet 2017) : 320–45. http://dx.doi.org/10.1484/j.rfic.5.123436.

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Russo, Gerardo A. « Review : I Draghi locopei. Imparare l'italiano con i giochi di parole. Presentazione di U. Eco ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 20, no 2 (septembre 1986) : 282–83. http://dx.doi.org/10.1177/001458588602000223.

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Milici, Antonina. « L'uso di tecniche teatrali nell’insegnamento-apprendimento di una LS/L2 ». Cuadernos de Filología Italiana 26 (2 octobre 2019) : 57–73. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.62479.

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Résumé :
Oggi è oltremodo importante investigare sulle migliori strategie volte a facilitare l’acquisizione di competenza comunicativa in LS/L2, anche in considerazione delle più recenti politiche linguistiche europee. Il processo di insegnamento-apprendimento va ripensato in chiave sociolinguistica, pragmatica e interculturale. Come già acclarato dalla ricerca, la partecipazione emotiva dei discenti gioca un ruolo chiave per una maggiore efficacia negli esiti di apprendimento. Ciò è perfettamente in linea coi principi dell’approccio orientato all’azione che ritroviamo nel Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue e nel Companion Volume del 2018. Il presente contributo intende descrivere potenzialità e vantaggi delle tecniche teatrali impiegate in glottodidattica. Non sono moltissimi gli studi teorici in questo campo proprio perché esso si basa su esperienze pratiche che, oltre ad una buona padronanza in LS/L2, mirano ad ottenere risultati in ambito sociale, specialmente per gli stranieri, come la possibilità di un più rapido adattamento nel paese di accoglienza mantenendo il proprio bagaglio linguistico e culturale. La glottodidattica teatrale ha suscitato sempre maggior interesse perché rispondente in pieno alla promozione di un’educazione plurilinguistica e interculturale e della convivenza democratica.
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Colonna Dahlman, Roberta. « Narrazione dell’abbandono tra letteratura e cinema ». Revue Romane / Langue et littérature. International Journal of Romance Languages and Literatures 51, no 1 (18 juillet 2016) : 125–46. http://dx.doi.org/10.1075/rro.51.1.05dah.

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This paper aims at offering a comparative analysis of the narrator in the novel I giorni dell’abbandono (2002) by the Italian writer Elena Ferrante, and the narrator in the cinematographic version of the same work I giorni dell’abbandono (2005), directed by Roberto Faenza. The paper focuses on some narrative properties that emerge in Elena Ferrante’s novel and compares the literary narrator to the cinematographic narrator in Roberto Faenza’s movie. Furthermore, the paper discusses different narrative strategies as used in these two different media, literary text and cinematographic work.
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Lonigro, Domenico. « La peste nel gran circo di Permunian : recensione a Giorni di collera e di annientamento ». Altre Modernità, no 28 (30 novembre 2022) : 524–26. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/19159.

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La peste nel gran circo di Permunian: recensione a Giorni di collera e di annientamento (Francesco Permunian, Giorni di collera e di annientamento, Milano, Ponte delle grazie, 2021, 178 pp. ISBN 833-331-639-4) di Domenico Lonigro
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Guidotti, Angela. « Il doppio gioco della Calandria ». MLN 104, no 1 (janvier 1989) : 98. http://dx.doi.org/10.2307/2904993.

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Zarzar, Victor Xavier Zarour. « The Grammar of Abandonment in I giorni dell'abbandono ». MLN 135, no 1 (2020) : 327–44. http://dx.doi.org/10.1353/mln.2020.0004.

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De Maio, Mimma. « Review : Il gioco dei tradimenti ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 22, no 1 (mars 1988) : 113–16. http://dx.doi.org/10.1177/001458588802200117.

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Hernández de la Fuente, David. « 'Anonimo Greco. Giochi d'amore : erotopaignia ; introduzione, traduzione e note', ed. di Lucia Coco, Florencia : Olschki, 2019, 48 págs. ISBN : 978-88-2226-645-3 ». Cuadernos de Filología Clásica. Estudios griegos e indoeuropeos 30 (9 juin 2020) : 301–2. http://dx.doi.org/10.5209/cfcg.68494.

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Vitti, Antonio C. « Book Review : Gioco D'amore Amore Del Gioco. Poesia Provenzale E Moderna in Dialetto Molisano E Lingua ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 37, no 2 (septembre 2003) : 590–93. http://dx.doi.org/10.1177/001458580303700249.

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Wang, Yingying, et Haihua Pan. « Empathy and Chinese long distance reflexive ziji—remarks on Giorgi (2006, 2007) ». Natural Language & ; Linguistic Theory 33, no 1 (7 août 2014) : 307–22. http://dx.doi.org/10.1007/s11049-014-9257-5.

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Franzina, Emilio. « Lettere e messaggi nel mondo delle migrazioni ». REVISTA DE HISTORIOGRAFÍA (RevHisto), no 37 (21 juillet 2022) : 13–38. http://dx.doi.org/10.20318/revhisto.2022.7053.

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Résumé :
Attraverso una riflessione iniziale sul modo in cui nel volgere degli ultimi trent’anni è cambiato nella storiografia di settore, ma prima ancora presso più larghi pubblici, la percezione delle potenzialità espressive e documentarie delle lettere scambiate in varie parti del mondo dagli emigranti e dai loro corrispondenti tra i primi dell’Ottocento e i giorni nostri, cercandone le prove in una letteratura in continua espansione, il saggio esamina tipologie e modalità, finalità e chiavi linguistiche della comunicazione epistolare in particolare della “gente comune” (ma non solo) che ha infine trovato sia in Italia che altrove solide basi di sostegno nella nascita e nel funzionamento di importanti archivi della scrittura epistolare.
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Scaramucci, Marianna. « El laboratorio del buen contagio, una conversación con Gabriel Giorgi ». Altre Modernità, no 26 (29 novembre 2021) : 277–82. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/16811.

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Pereira de Almeida, Judson, Aliúd José De Almeida et Cássio Roberto Borges da Silva. « Lei e ordem : a guerra contra os pobres ». Cadernos de Linguagem e Sociedade 21, no 2 (31 décembre 2020) : 58–76. http://dx.doi.org/10.26512/les.v21i2.31992.

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Résumé :
Este estudo examina algumas estratégias discursivas que têm balizado o tratamento político de questões relativas à segurança pública. Empenhamo-nos, inicialmente, em descrever os argumentos mobilizados na defesa de um modelo intensivo de repressão à criminalidade, usualmente referido por meio do lema “lei e ordem”. Discutimos, em seguida, o empenho de formalização de tais práticas, empreendido, emblematicamente, por Jakobs (2007), com o “direito penal do inimigo”. Considerando os trabalhos de Wacquant (2001; 2007; 2012), Giorgi (2006) e Zaffaroni (2007), identificamos uma ruptura em relação à s tecnologias penais descritas por Foucault, nos anos 70, como dispositivos de normalização dos corpos e de regulamentação da população, uma vez que, de acordo com tais autores, trata-se, agora, da construção social de um “excedente” populacional “negativo” (GIORGI, 2007, p. 105) que, situado à margem do ordenamento e estigmatizado como ameaça à segurança da sociedade, transforma-se em alvo elementar dos aparatos de repressão. Concluímos, enfim, que as estratégias de segurança, inspiradas no ideário neoconservador, assim como as propostas de modificação do ordenamento jurídico, elaboradas sob o prisma do “inimigo social”, evidenciam-se, insidiosamente, como uma afronta ao Estado Democrático de Direito, identificando-se, cada vez mais, com formas totalitárias de dominação.
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Kashani, Neda Alizadeh. « Le regole del gioco narrativo di Umberto Eco : La lettura dei romanzi di Eco alla luce di Sei passeggiate nei boschi narrativi ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 56, no 1 (26 novembre 2021) : 108–23. http://dx.doi.org/10.1177/00145858211057051.

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Résumé :
Questo articolo è una lettura dei sette romanzi di Umberto Eco da Il nome della rosa (1980) al Numero zero (2015) alla luce delle sei conferenze che ha tenuto alla Harvard University (1992–1993), pubblicate col titolo Sei passeggiate nei boschi narrativi. È un tentativo di trovare la chiave di lettura dei suoi romanzi e le regole del gioco narrativo che nella veste dell’“autore modello” ci pone. Eco, non solo con i suoi romanzi, ma anche con le sue opere di saggistica ci mette in gioco, ci trascina in un labirinto e ci procura dei segnali per guidarci. Eco ha tenuto sei conferenze e ha scritto sette romanzi; ogni conferenza parla di un punto cardine della narrazione e ogni romanzo è una dimostrazione di quel punto. Questo articolo è una rilettura delle sue opere narrative considerando i sei punti cardinali della narrazione da lui definiti: l’autore e il lettore modello, l’intreccio, l’indugio, la fiducia tra l’autore e il lettore, l’enciclopedia richiesta dal testo e la finzione narrativa. Come sostiene Eco, soltanto scoprendo le regole del gioco del labirinto e il sistema creato dal suo autore, ovvero la sua strategia, possiamo scoprire il senso vero di un’opera letteraria.
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Campagner, Roberto. « Il gioco del cottabo nelle commedie di Aristofane ». Quaderni Urbinati di Cultura Classica 72, no 3 (2002) : 111. http://dx.doi.org/10.2307/20546748.

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van Gelderen, Elly. « Review of Giorgi & ; Pianesi (1997) : Tense and Aspect : From Semantics to Morphosyntax ». Studies in Language 24, no 1 (26 juin 2000) : 199–204. http://dx.doi.org/10.1075/sl.24.1.11gel.

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Dell’Aquila, Giulia. « La “preistoria” allargata : Leonardo Sinisgalli risponde a Elio Brando ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 53, no 1 (10 février 2019) : 155–69. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819827551.

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Résumé :
Il testo di Elio Brando, apparso nel giornale La Basilicata il 14 novembre 1925 e qui proposto in appendice, sta alla base della replica, sentita e importante per ricostruire la formazione e le letture, di un giovanissimo Leonardo Sinisgalli. Lo scritto uscito a distanza di pochi giorni nelle pagine dello stesso quotidiano è quasi certamente da considerarsi il primo testo pubblicato dal poeta ingegnere lucano.
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Santalucia, Diego. « IN PRINCIPIO ERA IL CAI. CENNI SULLA STORIA DELLE GLOTTOTECNOLOGIE ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (17 janvier 2023) : 238–54. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19660.

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Résumé :
L'articolo traccia le linee principali dello sviluppo delle glottotecnologie dalla loro nascita ai nostri giorni. Vengono sinteticamente illustrati quegli elementi che dal CAI (Computer Assisted Instruction) hanno portato al CALL (Computer Assisted Language Learning), anche attraverso l'evoluzione delle piattaforme didattiche, o VLE (Virtual Learning Environment), che hanno saputo interpretare la flessibilità che l'e-learning ha introdotto nella formazione linguistica. Sono, inoltre, trattati alcuni aspetti del MALL (Mobile Assisted Language Learning) e di alcune app che negli ultimi anni hanno rappresentato una novità nella formazione linguistica online, insieme ad alcune pagine di un ambiente social come YouTube che interpretano aspetti ulteriori del social learning. In the beginning, was the CAI. Outline of the history of glottotechnology The article traces the main lines of the development of glottotechnologies from their birth to the present day. The technical evolution that from CAI (Computer Assisted Instruction) has led to CALL (Computer Assisted Language Learning) is also treated, in addition to the developments of those VLEs (Virtual Learning Environment) which have better interpreted the flexibility that e-learning introduced in language teaching and learning. Some aspects of MALL (Mobile Assisted Language Learning) are illustrated as well as some apps that in recent years have represented a novelty in online language training, together with some pages of a social network such as YouTube that interpret further aspects of social learning.
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Vitelli, Caterina Falotico. « ETICA LAICA E “GIOCO” NELLA SCRITTURA DI GIOVANNA MOZZILLO ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 43, no 1 (mars 2009) : 256–61. http://dx.doi.org/10.1177/001458580904300112.

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Mara Santi, Tiziano Toracca e. « La Procedura di Mobilità e la sua rappresentazione letteraria : Mobilità e Mobilità n. 2 in Works (2016) di Vitaliano Trevisan ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 53, no 2 (24 mars 2019) : 480–510. http://dx.doi.org/10.1177/0014585819831961.

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Résumé :
Il saggio analizza i capitoli Mobilità e Mobilità n. 2 di Works (2016) di Vitaliano Trevisan contestualizzandoli nel rinato interesse per il lavoro che dalla metà degli anni Novanta si registra negli autori, nel mercato editoriale, nel pubblico e nei critici letterari italiani. Posto che la letteratura italiana contemporanea ricomincia a interessarsi al lavoro in concomitanza con il passaggio storico dal fordismo al post-fordismo e in parallelo alle riforme giuridiche che hanno rappresentato le tappe politiche decisive di tale passaggio, il saggio analizza i due capitoli in primo luogo alla luce della legge sulla mobilità n. 223/1991 e dei successivi interventi legislativi su di essa occorsi. In secondo luogo il saggio analizza come la mobilità viene rappresentata da Trevisan e come l’autore non giochi la facile e ormai frusta carta della rappresentazione negativa né della disoccupazione né del lavoro, ma tracci un quadro acuto e originale, nel contesto della letteratura italiana degli anni Zero, del lavoro come attività strutturalmente sociale, in cui si esprimono l’identità e la responsabilità sociale del singolo. Più ancora emerge che i due capitoli sul “non-lavoro”, inseriti a metà del percorso narrativo che illustra i tanti lavori che il personaggio protagonista attraversa prima di diventare scrittore, rappresentano una vera e propria pausa lavorativa e narrativa per tematizzare la natura stessa del romanzo. Works, emerge infatti, è un quadro frammentato di partenze e ripartenze professionali ma è soprattutto una lettura finzionale del reale, ossia una consapevole rivendicazione alla letteratura di un ruolo non descrittivo ma interpretativo e conoscitivo.
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Báder, Petra. « El devenir-animal como cuestionamiento de lo humanoen 'El rey de La Habana', de Pedro Juan Gutiérrez, y 'Plop', de Rafael Pinedo ». Kamchatka. Revista de análisis cultural., no 18 (13 décembre 2021) : 319. http://dx.doi.org/10.7203/kam.18.20729.

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Résumé :
El objetivo del presente estudio es presentar cómo se cuestiona el concepto de lo humano en dos obras representativas de la literatura hispanoamericana contemporánea: El Rey de la Habana, de Pedro Juan Gutiérrez, y Plop, de Rafael Pinedo. Si bien el punto de partida de este artículo es literario, el acercamiento a las novelas será interdisciplinario, ya que la crítica literaria se combinará con el análisis cultural y estético. Se manejará un fondo teórico variado que comprende trabajos de Giorgio Agamben, Gilles Deleuze y Félix Guattari, Gabriel Giorgi y Georges Bataille. Tras una introducción donde se presenta la diferenciación entre ‘lo humano’ y ‘lo no-humano’, se indagarán las diferentes ‘zonas de indeterminación’ (Giorgi 2012, 2014) donde ‘lo animal’ se entremete en ‘lo humano’, entre ellas, lo escatológico, lo corporal y la sexualidad. Todo esto para demostrar cómo las dos obras en cuestión subvierten, con un gesto crítico, las fronteras de la cultura humana. Uno de los propósitos fundamentales de este artículo es estudiar el papel que desempeñan, por un lado, la deshumanización y animalización del cuerpo y subjetividad humanos y, por el otro, la obscenidad y la vulgaridad en tanto discursos contraculturales en el cuestionamiento de lo humano, que hasta se manifiesta en la corrupción del lenguaje (literario).
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Messina, Nicolò. « Quale lingua usava il barone di Mandralisca ? » Quaderns d’Italià 27 (22 décembre 2022) : 123–50. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.559.

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Résumé :
La pagina di Vincenzo Consolo è subito identificabile per la lingua caratterizzata dal ritmo prosodico e dalla variazione (mescidanza di repertori e registri) che del plurilinguismo si avvale per tradurre la pluralità delle voci narrative. A ciò si aggiunge la tendenza a emulare la lingua del tempo del narrato, quella dei testi coevi all’azione narrativa, siano letterari che documentali. Tale identi­ficabilità si ma­ni­festa sin dall’inizio della carriera dello scrittore, contraddistingue apoditticamente il ‘long seller’ Il sorriso dell’ignoto marinaio (1976), è confermata macroscopicamente da prove successive: Lunaria (1985), Retablo (1987), Nottetempo casa per casa (1992). In un gioco di specchi tra due brani del Sorriso (due lettere ascrivibili al protagonista storico e finzionale, Enrico Pirajno di Mandralisca) l’articolo intende dimostrare l’osmosi linguistica che li lega e sembra ispirare l’ottocentismo che pervade tutta la lingua del romanzo.
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Nicaso, Antonio. « Sangue e miti della Bella Società Riformata, la Camorra di primo Ottocento ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 52, no 2 (14 mars 2018) : 275–81. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818757202.

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Résumé :
Il sangue di Napoli, inteso come fattore identitario di legame, assume una valenza specifica nell’ambito dell’organizzazione criminale che va dunque analizzata sotto il profilo antropologico-culturale. Il tema “ghenos” che dal mito e dal sacro si profanizza in un contesto di malavita e funge da sovrastruttura ideologica e simbolica alla criminalità organizzata, viene trattata da una letteratura storica peraltro non vastissima sull’argomento che deve essere riconsiderata anche alla luce della narrativa e delle fiction napoletane di successo dei nostri giorni.
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Lundquist, Björn. « Localizing cross-linguistic variation in Tense systems : On telicity and stativity in Swedish and English ». Nordic Journal of Linguistics 35, no 1 (mai 2012) : 27–70. http://dx.doi.org/10.1017/s033258651200011x.

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Résumé :
It is well known that the aktionsart/lexical aspect of a predicate influences the temporal interpretation and the aspectual marking of a sentence, and also that languages differ with respect to which aktionsart properties feed into the tense-aspect system (see e.g. Bohnemeyer & Swift 2004). In this paper, I try to pin down the exact locus of variation between languages where the stative–dynamic distinction is mainly grammaticized (e.g. English, Saamáka) and languages where the telic–atelic distinction is mainly grammaticized (e.g. Swedish, Chinese and Russian). The focus will be on the differences between English and Swedish, and I will argue that these two languages crucially differ in the nature of Assertion Time (or Topic/Reference Time, Klein 1994, Demirdache & Uribe-Etxebarria 2000): whereas the assertion time in English is always punctual in imperfective contexts, assertion time in Swedish can extend to include minimal stages of events. The Assertion Time is introduced by a (viewpoint) aspect head that is present in both languages, but not phonologically realized. The difference can thus not be ascribed to the presence or absence of overt tense, aspect or verb morphology, or to a special tense value, as argued in one way or other by, for example, Giorgi & Pianesi (1997), Demirdache & Uribe-Etxebarria (2000) and Ramchand (2012). Once this factor (i.e. the nature of Assertion Time) has been isolated, it becomes evident that all verbs in English and Swedish, regardless of telicity or dynamicity, can be assigned either a perfective or an imperfective value. Moreover, I will argue that the English progressive–non-progressive (or ‘simple’) distinction is independent of viewpoint aspect (i.e. the perfective– imperfective distinction) made in, for example, the Romance languages.
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Napoli, Donna Jo. « Review of Giorgi & ; Longobardi (1991) : The Syntax of Noun Phrases : Configuration, parameters and empty categories ». Studies in Language 16, no 1 (1 janvier 1992) : 201–5. http://dx.doi.org/10.1075/sl.16.1.11nap.

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MOLTENI, P. « Review. Attenzione al potenziale ! Il gioco della letteratura. Eruli, Brunella (ed.) ». French Studies 51, no 2 (1 avril 1997) : 238. http://dx.doi.org/10.1093/fs/51.2.238.

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Montoro, María J. Calvo. « “Il vento è sempre contrario” : Le lettere di Anna Maria Ortese a Elsa de’ Giorgi ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 47, no 3 (19 septembre 2013) : 604–18. http://dx.doi.org/10.1177/0014585813503811.

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Seghiri, Miriam. « Too Big or Not Too Big : Establishing the Minimum Size for a Legal Ad Hoc Corpus ». HERMES - Journal of Language and Communication in Business 27, no 53 (2 décembre 2014) : 85. http://dx.doi.org/10.7146/hjlcb.v27i53.20981.

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Résumé :
<p align="LEFT">A corpus can be described as “[a] collection of texts assumed to be representative of a given language, dialect, or other subset of a language, to be used for linguistic analysis” (Francis 1982). However, the concept of <em>representativeness</em> is still surprisingly imprecise considering its acceptance as a central characteristic that distinguishes a corpus from any other kind of collection (Seghiri 2008). In fact, there is no general agreement as to what the size of a corpus should ideally be. In practice, however, “the size of a corpus tends to refl ect the ease or diffi culty of acquiring the material” (Giouli/Piperidis 2002). For this reason, in this paper we will attempt to deal with this key question: we will focus on the complex notion of representativeness and ideal size for ad hoc corpora, from both a theoretical and an applied perspective and we will describe a computer application named ReCor that will be used to verify whether a sample of legal contracts compiled might be considered representative from the quantitative point of view.</p>
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Maiullari, Franco. « "Non vedo, non sento, non parlo" : Il gioco delle tre scimmie nell'"Edipo Re" ». Quaderni Urbinati di Cultura Classica 64, no 1 (2000) : 45. http://dx.doi.org/10.2307/20546624.

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Parmeggiani, Francesca. « Book Review : L'esilio come certezza. La ricerca d'identità culturale in Italia dalla rivoluzione francese ai nostri giorni ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 34, no 1 (mars 2000) : 316–19. http://dx.doi.org/10.1177/001458580003400130.

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