Littérature scientifique sur le sujet « Gilda Musa »
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Articles de revues sur le sujet "Gilda Musa"
GRILLO, ANGELA TEODORO. « Os “Poemas da Negra”, uma leitura a contrapelo da “poesia do senhor do engenho” ». Estudos Avançados 31, no 90 (mai 2017) : 199–214. http://dx.doi.org/10.1590/s0103-40142017.3190014.
Texte intégralOktora, Imelda, et Tina Kartika. « Reflection of Identity through the Use of Bintil Language in Gaya Lentera Muda Community Lampung ». KOMUNITAS : International Journal of Indonesian Society and Culture 9, no 1 (2 mars 2017) : 143–49. http://dx.doi.org/10.15294/komunitas.v9i1.4968.
Texte intégralYulianti, Cikal. « NILAI MORAL DALAM ANTOLOGI CERPEN DARI PEMBURU KE TERAPEUTIK KARYA PARA PENULIS MUDA DARI TIGA NEGARA ». Diksatrasia : Jurnal Ilmiah Pendidikan Bahasa dan Sastra Indonesia 6, no 2 (28 octobre 2022) : 393. http://dx.doi.org/10.25157/diksatrasia.v6i2.7881.
Texte intégralKhoirunnisa, Eunis, et Ebah Habibah. « PROFIL KETERAMPILAN ABAD 21 (21st CENTURY SOFT SKILLS) PADA MAHASISWA ». Iktisyaf : Jurnal Ilmu Dakwah dan Tasawuf 2, no 2 (28 septembre 2020) : 55–68. http://dx.doi.org/10.53401/iktsf.v2i2.20.
Texte intégralBernard, Seth G. « A conference on fortification walls in Italy and elsewhere - GILDA BARTOLONI e LAURA MARIA MICHETTI (a cura di), MURA DI LEGNO, MURA DI TERRA, MURA DI PIETRA : FORTIFICAZIONI NEL MEDITERRANEO ANTICO. Atti del convegno internazionale, Sapienza Università di Roma, 7-9 Maggio 2012 (= Scienze dell'Antichità 19 [2013] Fascicoli 2/3 ; Quasar Editore, Roma 2014). Pp. 693, many figs. ISSN 1123-5713 ; ISBN 978-88-7140-560-5. EUR. 85. » Journal of Roman Archaeology 29 (2016) : 572–74. http://dx.doi.org/10.1017/s1047759400072378.
Texte intégralCamilletti, Fabio. « Fantascienza e ufologia nell’opera di Inisero Cremaschi, Gilda Musa e Giuseppe Pederiali, 1967–1978 ». Italian Studies, 24 août 2022, 1–13. http://dx.doi.org/10.1080/00751634.2022.2098451.
Texte intégralThèses sur le sujet "Gilda Musa"
Iannuzzi, Giulia. « Letteratura fantascientifica italiana. Un percorso tra istituzioni e testi dagli anni Cinquanta agli anni Settanta ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2013. http://hdl.handle.net/10077/8594.
Texte intégralQuesta tesi è dedicata a esplorare gli sviluppi - letterari, editoriali, critici - della fantascienza Italiana a partire dai primi anni Cinquanta fino agli ultimi anni Settanta. Il lavoro si suddivide in tre macrosezioni. La prima, di carattere introduttivo e preliminare, fornisce lo sfondo teorico e storico alle due seguenti. Ho indicato alcuni riferimenti teorici relativamente al concetto di genere e in particolare alla circoscrizione del genere fantascientifico, adottandone una concezione tassonomica, ossia intendendo il genere fantascientifico piuttosto che come un insieme al quale le opere possono appartenere o meno, come un repertorio di topoi e temi tipici, passibili di un riuso stereotipizzato o rifunzionalizzante a seconda delle intenzioni dell'autore. Ho anche cercato di dare almeno in parte conto del complesso dibattito che accompagna il problema definitorio e che si riflette nelle numerose posizioni storiografiche relativamente alle origini del genere e alla sua periodizzazione. Infine una ricostruzione delle vicende della fantascienza in Italia ha offerto l'occasione per tentare di rispondere ad alcune domande fondamentali: ci sono precedenti italiani alla fantascienza del secondo Novecento? Come mai nel secondo dopoguerra la fantascienza viene principalmente importata da altri paesi attraverso le traduzioni dall'inglese e dal francese? Chi ha letto fantascienza in Italia in questi decenni? E, infine, quale è stato il rapporto che la critica letteraria italiana ha avuto con la fantascienza? Il problema dei rapporti tra letteratura fantascientifica e critica ha offerto anche l'occasione di posizionare il presente lavoro nel panorama degli studi esistenti, fornire alcuni rilievi metodologici e motivare la circoscrizione dell'oggetto di studio. Se come momento iniziale del percorso è stato scelto simbolicamente il 1952, anno di nascita delle prime pubblicazioni specializzate e di invenzione del termine “fantascienza”, il termine ad quem del lavoro è invece posto alla fine degli anni Settanta, in virtù del fatto che in un breve torno d'anni vi furono alcuni importanti studi e convegni (il più importante dei quali tenutosi a Palermo nel 1978), che segnarono l'entrata del genere nell'ambito degli studi universitari. Dunque il periodo considerato comprende i primi tre decenni in cui la fantascienza è stata scritta, pubblicata e letta come tale in Italia, ossia con la consapevolezza, da parte degli attori in gioco, di aver a che fare con un genere codificato, dotato di un suo repertorio di topoi e di un suo canone di modelli. Alle principali pubblicazioni specializzate di questi anni è dedicata la seconda sezione: «Urania» di Mondadori (1952-corrente), «I Romanzi del Cosmo» di Ponzoni (1957-'67), la romana «Oltre il Cielo» (pubblicata da Armando Silvestri, 1957-'70), la piacentina «Galassia» (dell'editore La Tribuna, 1961-'79), la romana «Futuro» (edita dalla piccola sigla omonima, 1963-'64), «Robot», pubblicata a Milano da Armenia (1976-'79). Si tratta di riviste o serie periodiche vendute in edicola: la prima fantascienza italiana si presenta come un genere contraddistinto da una vocazione popolare e, almeno inizialmente, assente dalle librerie. Di ciascuna pubblicazione ho ricostruito la storia e la politica editoriale: che tipo di editore la pubblicava, chi ne era il curatore e chi vi collaborava, che tipo di testi - narrativi, critici, informativi, venivano pubblicati e, dunque, che interpretazione ciascuna di esse dava del genere fantascientifico e a che pubblico si rivolgeva. Le fonti adoperate comprendono, oltre alle testate medesime, studi, testimonianze appositamente raccolte e carte d'archivio edite e inedite. Le significative differenze che corrono tra questi periodici danno conto di un'ampia serie di concezioni possibili del genere: se la mondadoriana «Urania» si inserisce a pieno titolo nel settore periodici del grande editore industriale con tirature che arrivano a superare le 40.000 copie a numero negli anni Sessanta, tra le altre testate «Oltre il Cielo», rivista in cui la narrativa affianca gli articoli di missilistica e aeronautica, sopravvive soprattutto grazie agli abbonamenti sottoscritti dal Ministero dell'aeronautica, «I Romanzi del Cosmo» non superano le 20.000 copie di tiratura, «Galassia» le 10.000, fino alle 5.000 di «Futuro». Così, mentre «Urania» sosteneva con una distribuzione capillare la politica editoriale dei curatori (Giorgio Monicelli prima, Fruttero e Lucentini in seguito) rivolta un pubblico il più possibile ampio, e «I Romanzi del Cosmo» ne inseguivano i successi presso un pubblico giovane e desideroso di intrattenimento, le altre si rivolgevano piuttosto a nicchie particolari di pubblico. «Galassia» ad esempio, sotto le successive direzioni di Roberta Rambelli, Ugo Malaguti, Vittorio Curtoni e Gianni Montanari, offriva agli appassionati più raffinati le tendenze recenti e sperimentali della fantascienza internazionale e vantava traduzioni integrali e di qualità; «Futuro», creata da Lino Aldani, Carlo Lo Jacono e Giulio Raiola tentava la via di una fantascienza letterariamente impegnata, e così via. Altrettanto differenziati sono stati gli atteggiamenti di queste pubblicazioni - o meglio: di ciascun curatore - nei confronti degli autori italiani. Svantaggiati dalla concorrenza di una produzione angloamericana cospicua e già pronta da tradurre, gli scrittori italiani che si sono cimentati col genere hanno dovuto fare i conti con le opere tradotte anche in termini di modelli letterari e di repertori tematici consolidati. La relativa ristrettezza del mercato delle pubblicazioni specializzate e le sue periodiche contrazioni non hanno favorito d'altronde la professionalizzazione degli scrittori, che in molti casi si sono rivolti anche ad altri settori del lavoro intellettuale. La seconda e la terza sezione del lavoro ritraggono insomma la fitta rete di legami tra produzione editoriale e produzione letteraria. Proposito in particolare della terza sezione è esemplificare gli esiti di queste dinamiche, attraverso la lettura critica ravvicinata della produzione di tre autori e un'autrice: Lino Aldani, Gilda Musa, Vittorio Curtoni e Vittorio Catani. Si tratta di scrittori che hanno esordito sulle pubblicazioni considerate prima, e in molti casi ne sono stati a lungo lettori, collaboratori o curatori. Le opere di questi quattro autori incarnano modi differenti di intendere la fantascienza, come differenti sono i percorsi da cui ciascun autore proviene. Aldani si impadronisce dei meccanismi e dei topoi tipici del genere per dar vita a una narrativa in cui coesistono un'anima avventurosa e una distopica. Musa coniuga elementi tipicamente fantascientifici a una spiccata sensibilità linguistica, adoperando il genere per riflettere sui destini dell'uomo nella modernità e soprattutto per raggiungere un pubblico più ampio di quello delle sue raccolte poetiche. Curtoni sperimenta le tendenze più recenti della fantascienza anglosassone proponendo racconti che guardano a modelli come quelli di Philip K. Dick e James Graham Ballard. Infine Catani offre l'esempio di una fantascienza italiana meno concentrata sulla sperimentazione formale, ma in grado di incorporare elementi tecnologici e scientifici nelle sue tematiche profonde - dal rapporto tra tecnologia e corpo umano al ruolo dell'economia finanziaria nel mondo post-industriale. Nel complesso questi autori dimostrano non solo l'esistenza di una fantascienza italiana, ma l'esistenza di una fantascienza italiana di qualità.
XXV Ciclo
1984
Chapitres de livres sur le sujet "Gilda Musa"
Nagar, Richa, Sangtin Kisan Mazdoor Sangathan et Parakh Theatre. « Stories, Bodies, Movements ». Dans Hungry Translations, 197–240. University of Illinois Press, 2019. http://dx.doi.org/10.5622/illinois/9780252042577.003.0005.
Texte intégral« Status, Distribution, and Conservation of Native Freshwater Fishes of Western North America ». Dans Status, Distribution, and Conservation of Native Freshwater Fishes of Western North America, sous la direction de Jerald B. Johnson et Mark C. Belk. American Fisheries Society, 2007. http://dx.doi.org/10.47886/9781888569896.ch16.
Texte intégralActes de conférences sur le sujet "Gilda Musa"
Couto, Maria de Fátima Morethy. « A biografia na história da arte : o “confronto” entre Anita e Tarsila ». Dans Encontro da História da Arte. Universidade Estadual de Campinas, 2006. http://dx.doi.org/10.20396/eha.2.2006.3680.
Texte intégral