Pour voir les autres types de publications sur ce sujet consultez le lien suivant : Gestione museale.

Thèses sur le sujet « Gestione museale »

Créez une référence correcte selon les styles APA, MLA, Chicago, Harvard et plusieurs autres

Choisissez une source :

Consultez les 26 meilleures thèses pour votre recherche sur le sujet « Gestione museale ».

À côté de chaque source dans la liste de références il y a un bouton « Ajouter à la bibliographie ». Cliquez sur ce bouton, et nous générerons automatiquement la référence bibliographique pour la source choisie selon votre style de citation préféré : APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.

Vous pouvez aussi télécharger le texte intégral de la publication scolaire au format pdf et consulter son résumé en ligne lorsque ces informations sont inclues dans les métadonnées.

Parcourez les thèses sur diverses disciplines et organisez correctement votre bibliographie.

1

Marchitelli, Mirko <1996&gt. « Declinazioni dell'autonomia nel sistema museale italiano ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17592.

Texte intégral
Résumé :
Sin dalla fine degli anni ’90, in Italia, il settore della cultura è stato più volte “rivoluzionato” con riforme volte a conferire maggiore autonomia ai musei statali. Questo processo, summa dell’incrocio delle teorie manageriali del NPM e del percorso di sussidiarietà intrapreso dall’amministrazione centrale del nostro Paese, ha trovato il suo climax con la riforma Franceschini del 2014. A 5 anni da tale riforma, le prestazioni dei musei autonomi sono sicuramente migliorate: gli istituti hanno abbandonato il proprio aspetto di “museo-ufficio” per divenire istituzioni attente al rapporto con l’utenza e con il territorio d’appartenenza. La rinnovata procedura di selezione dei direttori ha garantito professionalità di alto livello, propedeutiche allo sviluppo dei musei da un punto di vista manageriale e da un punto di vista storico-artistico. Ricostruendo le teorie sopracitate e analizzando il primo esperimento di Soprintendenza autonoma presso Pompei, si giunge all’analisi della riforma del 2014 sottolineandone i punti di continuità con il passato e i passaggi ritenuti più innovativi. In un’ottica di ulteriore ricerca sui risultati prodotti dai primi anni di riforma, dato il loro carattere strettamente attuale e contingente, si sottolineano alcuni elementi passibili di un’ulteriore implementazione futura, con la speranza di rendere l’iniziativa museale sempre meno legata all’intraprendenza personale del direttore e sempre più frutto di un’azione concertata di un organico competente e sempre più specializzato.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
2

Mancini, Stefano <1991&gt. « Il Polo Museale come modalità di gestione : il caso di Offagna ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17323.

Texte intégral
Résumé :
La tesi vuole affrontare il tema della gestione dei musei in ambito urbano prendendo come caso di studio il Polo Museale di Offagna. Durante i tre capitoli si è cercato di approfondire il tema della gestione da diverse prospettive. Nel primo capitolo si è visto il polo museale dalla nascita, come tipologia gestionale nell’ambito statale, per poi vedere il suo impiego in altri contesti territoriali. Successivamente si sono analizzate le altre due tipologie di gestione dei musei presenti nella regione Marche e in Italia: le reti e i sistemi. Si è cercato di identificare l’origine di questi termini, andando a differenziarli dalla concezione di polo museale; inoltre è stata fatta una distinzione tra il significato di rete e quello di sistema. Il primo capitolo termina cercando di giustificare le decisioni che portano gli enti a passare da uno di questi modelli gestionali ad un altro. Nel secondo si è approfondita l’identità e il patrimonio culturale della città di Offagna, in particolare il valore delle collezioni all’interno dei musei gestiti dal polo museale; sono state inoltre analizzate le somiglianze e le differenze tra un museo e l’altro. In conclusione, nel terzo capitolo sono state trattate l’organizzazione e la comunicazione dal punto di vista del polo museale e del museo, necessarie poi per individuare delle idee che potrebbero favorire la realizzazione del polo museale come strumento di politica culturale invece del suo impiego per meri motivi amministrativi.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
3

Graziati, Elisa <1991&gt. « Innovare l’esperienza museale tra consumatori e istituzioni culturali ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10727.

Texte intégral
Résumé :
I fruitori dell'offerta museale cambiano rapidamente, ma lo stesso non si può dire delle strutture museali. Questo ha comportato un allontanamento delle due parti coinvolte e la sostituzione dei musei con altre forme di intrattenimento. Quello che i consumatori sentono mancare è un'esperienza coinvolgente, divertente e istruttiva vissuta in prima persona, in modo attivo e interattivo,tra strumenti fisici e digitali. Al giorno d'oggi come si comportano le strutture museali italiane nei confronti dei propri consumatori e che tipo di esperienza offrono? Come possono evolversi per andare incontro ad una domanda di ingaggio, divertimento e conoscenza sempre più alta dal punto di vista qualitativo? Quali -quindi- possono essere le frontiere che si delineano per valorizzare al meglio il patrimonio culturale conservato nei musei e per attrarre consumatori culturali sempre più "affamati" di un'esperienza viva, coinvolgente e stimolate? Attraverso alcuni esempi internazionali e nazionali si cercherà di dare una risposta a tali domande e di comprendere il percorso che in questi ultimi anni si sta prospettando sempre più chiaramente e inevitabilmente per i musei.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
4

Santarlasci, Martina <1992&gt. « Big data : sviluppo e applicazione in ambito museale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14623.

Texte intégral
Résumé :
Le tecnologie legate ai big data offrono opportunità che i musei non possono continuare a ignorare se vogliono mantenere un buon vantaggio competitivo nei confronti delle altre istituzioni del mondo dell’arte, delle produzioni culturali e dell’entertainment. Esistono vantaggi specifici legati all'implementazione dei big data nell'ambito museale, così come sono presenti criticità che in altri settori è più facile superare o ignorare. Big data e musei danno vita a un connubio possibile – in piccola parte, soprattutto in istituzioni museali estere, già testato – e ormai necessario.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
5

Cirimbilli, Giulia <1995&gt. « La gestione museale in epoca postmoderna : Thomas Krens e il caso Guggenheim ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19172.

Texte intégral
Résumé :
In epoca postmoderna il sistema dell’arte si è affermato come sistema economico che legittima l’arte visiva ad essere accettata come prodotto di massa, come bene di consumo. I musei giocano un ruolo importante in questa concezione e per quanto i loro funzionari possano essere visionari e innovativi agiscono pur sempre nel e per il sistema. Thomas Krens, direttore della Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York dal 1988 al 2008, è un esempio emblematico in questo senso. Come “mercante nel tempio” è metafora di un periodo storico in cui il museo viene gestito e considerato al pari di un’azienda. Questo elaborato analizza la strategia attuata Krens, sotto la cui direzione il Guggenheim ha aperto numerose filiali in luoghi economicamente strategici, e la sua ambizione di fare del museo un brand globale rimasta parzialmente incompiuta. Il suo lavoro è considerato in rapporto al sistema dell’arte contemporanea americano, che, a partire dalla scelta di favorire le donazioni private invece del sostegno statale, si configura come modello caratterizzato da una gestione innovativa e apparentemente più indipendente.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
6

Randi, Tristana <1971&gt. « La fruizione museale da parte dei c.d. “nativi digitali” ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11883.

Texte intégral
Résumé :
Il presente progetto di ricerca si propone di analizzare la materia della fruizione museale da parte dei c.d. “nativi digitali”. Condotta una preliminare analisi sul fenomeno in generale, si enuclea, anche in esito ad apposite indagini empiriche, la peculiare percezione che questo tipo di pubblico suole avere del museo. Indi si esaminano i limiti di una gestione di tipo tradizionale, ma in Italia ancora molto diffusa, troppo spesso non in grado di soddisfare le aspettative di categorie variegate di visitatori. E muovendo proprio dal presupposto che la conoscenza del pubblico assume una rilevanza cardinale ai fini della crescita dell’istituzione museale, si esaminano i metodi mediante i quali coinvolgere, a tal fine, in modo effettivo e non soltanto formale le aspettative dei visitatori. Si propongono, quindi, innovative strategie di marketing aventi, quale obiettivo, la conquista di categorie di pubblico ritenute finora ostiche, anche alla luce di un progetto già svoltosi presso un museo ferrarese.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
7

Santi, Martina <1992&gt. « L’eWOM e l’esperienza museale : il caso dei Musei Civici di Venezia ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13761.

Texte intégral
Résumé :
Il passaparola online (electronic Word of Mouth, eWOM) è una delle fonti di informazione più influenti negli acquisti dei consumatori, in particolare nell’ambito dei servizi poiché i consumatori non possono valutare la qualità delle prestazioni a loro offerte, ma si affidano a fonti indipendenti di informazione come le recensioni online. L’interesse verso l’eWOM è in crescita, ma la ricerca in questo ambito si concentra su hotel, ristoranti, crociere o compagnie aeree e poco si sa sulle recensioni riguardanti i musei, nonostante siano molto recensiti. L’obiettivo di questa tesi è di approfondire l’ambito poco esplorato dell’eWOM per quanto riguarda l’esperienza museale; in particolare si è cercato di capire quali sono gli aspetti più importanti per i visitatori durante la visita ai musei. Per raggiungere lo scopo della ricerca si è analizzato un campione di cento recensioni, estratte da TripAdvisor, per ognuno degli undici musei civici di Venezia, tramite un’analisi del contenuto. Durante questa fase si sono tenuti separati i visitatori italiani dai visitatori provenienti da paesi esteri, per studiare le differenze di percezione tra questi due gruppi. Sulla base dei risultati ottenuti dall’analisi, si è compreso cosa è maggiormente rilevante per i visitatori italiani e cosa per i visitatori stranieri. Questo ha poi permesso di valutare le implicazioni manageriali in ambito museale e di dare delle direttive a coloro che gestiscono queste strutture.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
8

Germano, Luca <1988&gt. « L'innovazione sociale in Ambito Museale : il caso della collezione Peggy Guggenheim ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16388.

Texte intégral
Résumé :
Presentazione della tematica dell'innovazione sociale, analisi critica delle definizioni proposte in letteratura e presentazione di alcuni esempi. La tematica viene poi approfondita attraverso un caso specifico, ovvero il progetto di visite tattili e laboratori artistici "Doppio Senso" organizzato dal museo Peggy Guggenheim di Venezia.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
9

Alberi, Giulia <1997&gt. « Le fonti di finanziamento nel settore museale. L'esempio del Museo di Palazzo Grimani ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21116.

Texte intégral
Résumé :
L’elaborato si prefigge l’obiettivo di analizzare le forme e le fonti di finanziamento attivabili a favore del settore museale. Lo scritto si divide in due parti: una prima parte prettamente teorica dove vengono illustrate le diverse possibilità concesse dalla legge e gli strumenti attualmente attivi, andando a fare dei paragoni anche con la situazione francese. In particolare, verrà affrontato l’istituto giuridico della sponsorizzazione e il mecenatismo, il quale ha trovato traduzione del decreto Art bonus del 2014. Nella seconda parte viene analizzato il Museo di Palazzo Grimani, la sua storia, le attività, le diverse fonti di finanziamento e le collaborazioni passate e all’attivo. Sempre nella seconda parte verranno poi illustrati due diversi progetti realizzati per il museo, il progetto Art bonus e l’Associazione Amici del Museo di Palazzo Grimani.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
10

Merzari, Elisa <1987&gt. « Il controllo di gestione in ambito museale : studio di un caso : il Centre Georges Pompidou ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1968.

Texte intégral
Résumé :
Il lavoro affronta la questione del controllo di gestione delle organizzazioni culturali complesse, studiando in particolare l'esperienza e le pratiche del Centre Georges Pompidou di Parigi. La ricerca cerca inoltre di chiarire la natura e l'efficacia del tableau de bord francese, modello che tende a contrapporsi e distinguersi dal più comune modello americano (BSC).
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
11

Vicino, Mara <1994&gt. « L'innovazione nell'offerta museale attraverso la collaborazione con le imprese creative. L'esperienza del progetto SACHE ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20551.

Texte intégral
Résumé :
Il presente elaborato indaga il tema dell’innovazione nell’offerta museale attraverso l’incontro e la collaborazione con le imprese creative e culturali, da una visione generale a una particolare. Per capire la direzione in cui si sta muovendo l’ambito culturale e le necessità a cui dovrà rispondere nel prossimo futuro, viene riportata un’esperienza pratica diretta di tale processo di innovazione, e dei suoi risultati, documentando lo sviluppo del progetto europeo SACHE – Smart Accelerator of Creative Heritage Enterpreneurship finanziato dal programma Interreg Central Europe 2014-2020 e guidato dalla CCIAA di Venezia e Rovigo, di cui il Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia è partner. Il lavoro di analisi si sviluppa dalla seguente domanda di ricerca: può un’istituzione museale innovare la propria offerta tramite la contaminazione e la collaborazione con un’impresa creativa e culturale? Che tipo di driver di innovazione si ritrovano nei progetti risultanti? L’indagine si articola in tre partii: la prima dedicata all’inquadramento del concetto generale di innovazione, declinato poi in ambito culturale, e alla presentazione di alcune recenti buone pratiche e delle tematiche attorno alle quali le nuove tendenze innovative si sviluppano. La seconda parte viene dedicata alla definizione degli attori coinvolti nell’analisi, ossia istituti museali e imprese creative e culturali, di cui vengono delineate caratteristiche, funzioni ed evoluzione nel tempo, per fornire gli strumenti necessari alla comprensione della terza e ultima parte, dedicata al caso studio del progetto SACHE. Qui viene esposta in maniera dettagliata la metodologia seguita per accelerare il dialogo tra istituti museali, imprese creative e culturali e policy makers al fine di ideare progettualità innovative in ambito culturale. Vengono evidenziati in particolare i fabbisogni delle istituzioni culturali e le risposte a questi da parte delle ICC. L’obiettivo perseguito dal progetto è infatti quello di fornire strategie di sviluppo locale attraverso strumenti e approcci che accelerano l’imprenditorialità creativa legata al patrimonio culturale, grazie a una contaminazione reciproca di conoscenze e competenze. Infine, nella parte conclusiva, vengono analizzate le progettualità risultanti e confrontate con le politiche promosse a livello nazionale e internazionale per favorire l’innovazione culturale, al fine di verificare l’effettiva corrispondenza e il grado di pertinenza di queste ultime rispetto alle reali richieste e necessità degli operatori culturali. Particolare attenzione viene riservata alla valutazione del grado di innovazione digitale presente all’interno di ogni progetto.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
12

Rossetto, Valentina <1994&gt. « La gestione museale in chiave operativa e strategica. Il caso dei Musei del Duomo di Modena ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18704.

Texte intégral
Résumé :
I Musei del Duomo, collocati nella buffer zone del Sito Unesco di Modena, documentano la storia e le vicende legate alla Cattedrale. Sono suddivisi in due raccolte: il Museo Lapidario composto da frammenti scultorei appartenenti al Duomo ed agli edifici precedenti ad esso ed il Museo del Duomo costituito da un ricco apparato artistico-liturgico testimoniante la prosperità della Chiesa modenese nel corso dei secoli. In particolare, il Museo Lapidario consta di reperti rinvenuti durante i restauri del Duomo di fine Ottocento ed inizio Novecento e comprende sculture e rilievi di epoca romana, frammenti relativi agli edifici precedenti, iscrizioni antiche, medievali e moderne. Diversamente, il Museo del Duomo istituito in epoca successiva al Museo Lapidario, si compone di preziosi suppellettili, antichi reliquiari, tessuti, dipinti, codici con cui la comunità ha omaggiato il Duomo nei secoli. A fronte del progetto di ampliamento e riqualificazione che i Musei del Duomo subiranno nei mesi a venire, il presente lavoro si pone come obbiettivo la predisposizione di linee strategiche da seguire per una futura e proficua gestione. In seguito ad un studio accurato in materia di management delle organizzazioni culturali, ho analizzato a livello istituzionale ed economico i Musei del Duomo. La Basilica Metropolitana di Modena è l’ente ecclesiastico gestore dei Musei, i quali si caratterizzano per la presenza di personale specializzato e flessibile che dimostra grande impegno nella divulgazione dei tesori della Cattedrale, mediante un’intensa attività didattica svolta in collaborazione con i Musei Civici di Modena, eventi per famiglie, conferenze e visite guidate mirate a scoprire le bellezze del Duomo. Pertanto, attraverso i capitoli centrali verrà posta l’attenzione sull’assetto organizzativo ed istituzionale, sugli aspetti economici-quantitativi che regolano i Musei del Duomo. Il lavoro è stato utile ad individuare i punti di forza e di debolezza, le minacce e le opportunità che si prospettano, e di conseguenza elaborare una vision coerente con i valori ed i principi condivisi dall’ente. Dunque, sono state poste le basi per lo sviluppo di un piano strategico in cui appaiono gli obbiettivi, le attività operative per il loro conseguimento e le risorse necessarie.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
13

Calabrese, Marianna. « La gestione manageriale e l'accountability : studio dei processi di produzione del valore (culturale, sociale ed economico) per i musei pubblici. L'analisi empirica : realizzazione del primo "rapporto di attività" del Museo di Capodimonte ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2013. http://hdl.handle.net/10556/1464.

Texte intégral
Résumé :
2011 - 2012
Il dibattito sempre più acceso che riguarda il potenziamento del settore culturale e creativo allo scopo di trasformarlo in un grande generatore economico e sociale, coinvolge una varietà di apporti e di implicazioni, volti ad imprimere la propria matrice umanistica, sociologica, economica. Il tema della definizione del suo valore in un’ottica di gestione, secondo una prospettiva d’analisi economico-aziendale, trova come primo obiettivo la necessità di individuare un insieme di principi e pratiche autenticamente condivisibili tra la comunità professionale dei conservatori e dei curatori e quella degli economisti e degli studiosi di management. Ad oggi, infatti, la molteplicità di approcci teorici esistenti e il mancato raggiungimento di una sintesi univoca tra di essi, sono alla base della difficoltà che lo studioso di management incontra. Un approccio manageriale allo studio del settore e alla gestione strategica di esso, implica dunque un’analisi dello scenario interpretativo che mappa i suoi confini, al fine non soltanto di identificare caratteristiche e funzioni, ma anche di esplicitare l’importanza del suo ruolo rispetto alle connessioni e criticità congiunte alla qualificazione o quantificazione del suo valore, il quale si riflette all’intero ecosistema economico determinando sia accumulazione di capitale culturale (materiale e immateriale), sia valore economico. Sulla base di tale premessa, l’analisi del settore museale e la ricerca di un modello strategico capace di risolvere i problemi gestionali ed operativi dei musei, impone innanzitutto il superamento della problematica relativa l’inquadramento concettuale dell’intero comparto culturale, finalizzata ad una “reale” identificazione delle sue specificità complesse e, successivamente, la definizione dei processi di produzione del valore inerenti le funzioni istituzionali del museo. Il valore che esso genera necessariamente attraverso un processo di scambio con specifiche comunità di portatori di interesse assume carattere multidimensionale: si tratta di valore differente e specifico, quale economico-monetario, d'uso e di scambio, meritorio e scientifico, pubblico e identitario, che viene prodotto per ciascuna “comunità di interlocutori” verso cui l’istituzione risulta orientata. Appare fondamentale però sottolineare che come ogni istituzione educativa, quella museale si rivolge simultaneamente ad una molteplicità di portatori di interesse (e non a una sola comunità di utenti); tra essi prevalgono i soggetti pubblici (lo stato, nelle sue articolazioni nazionali e periferiche), le comunità scientifiche e professionali, il pubblico dei visitatori, nonché gli sponsor e i donor che sostengono finanziariamente le iniziative, oltre i privati, le aziende e gli esercizi commerciali che ricavano un'utilità economica indiretta dalla sua presenza. Da ciò deriva che in modo simultaneo e competitivo, avvengono specifiche negoziazioni all’interno dei diversi sistemi di relazione disponibili, che determinano le condizioni e le risorse per la sopravvivenza e la crescita dell'istituzione stessa. Nei confronti del settore pubblico (stato, regioni, enti territoriali), la significatività reale e potenziale del valore generato verte intorno alla responsabilità, che ha l’istituzione di gestione museale, di tutelare la realtà di "bene pubblico" del patrimonio culturale nelle sue diverse componenti. Ne discende che nei confronti della cittadinanza, e delle sue istituzioni di rappresentanza, suddetto valore non può essere riportato unicamente ad una dimensione di costo-beneficio in quanto non è un valore monetario, bensì va esteso alle componenti immateriali di natura identitaria, educativa, di qualità della vita, di natura "meritoria", per le quali si esplica in diverse dimensioni. In particolare, ponendo in risalto una di queste, ovvero la sua sostenibilità ed economicità (efficacia/efficienza) rispetto ad indicatori di carattere pubblico, emerge la necessità di sostenere l’opinione secondo cui i musei sono istituzioni orientate a fini cui la collettività intera attribuisce un valore e che pertanto essi sono tenuti a produrre risultati misurabili sul piano qualitativo e quantitativo. Rispetto alle problematiche di carattere economico-finanziario dell’ambito museale, se da un lato si richiede ai policy makers locali e regionali, nazionali ed internazionali, l’attuazione di nuove scelte di gestione al fine di individuare soluzioni - tanto nella gestione organizzativa quanto in quella finanziaria - che consentano all’istituzione museale sia di conseguire una maggiore autonomia dall’apparato pubblico, sia di attuare strategie innovative di prodotto e di processo in grado di aumentare il consumo di cultura (secondo una logica “edificante”) ottenendo il miglior risultato finanziario compatibile con tali obiettivi, dall’altro le istituzioni museali, sono chiamate a rispondere alla necessità di accountability, ovvero di "rendere conto", all'interno e all'esterno dell'istituzione, delle proprie scelte allocative. Sulla base dei dati forniti dal sistema informativo, e mediante l’utilizzo di documenti - rendiconti - che dovrebbero consentire di valutare il raggiungimento degli equilibri dell’azienda pubblica, la rendicontazione rileva l’andamento della gestione oltre che i risultati conseguiti, e al contempo, permette la formulazione di un giudizio sull’efficacia del comportamento istituzionale della medesima. In tal modo, le conoscenze prodotte tramite il sistema informativo insieme all’utilizzo corretto degli strumenti contabili, risultano essenziali all’intero ciclo della pianificazione/programmazione e controllo, e servono altresì ad attivare un circuito virtuoso attraverso cui la comunicazione genera il controllo sociale. Il presente lavoro di ricerca ha l’obiettivo di analizzare come la gestione dei processi di produzione del valore nei musei, così come concepiti dalla letteratura in materia nonché dalla proposta ministeriale per la definizione dei livelli minimi uniformi di qualità della valorizzazione (d.m. 1 dicembre 2006), possa contribuire allo sviluppo strategico dell’istituzione museale, anche attraverso la definizione di un modello di accountability e comunicazione istituzionale quale l’Annual Report”, in grado di organizzare, gestire e comunicare responsabilmente gli esiti della sua attività ai vari stakeholder. Il processo di ricerca si compone di cinque capitoli. Nella prima parte, il primo e il secondo propongono un inquadramento concettuale rispettivamente del prodotto culturale al fine di comprenderne la logica economica e organizzativa, con particolare riguardo ai concetti di “valore” e di “specificità” fondamentali all’interpretazione del problema strategico delle organizzazioni di produzione culturale, e del “settore artistico-culturale” allo scopo di stabilire quali sono i suoi confini e quali sono, di conseguenza, le istituzioni che è necessario analizzare. Il terzo capitolo analizza la struttura del “Museo, azienda pubblica” attraverso un suo inquadramento teorico volto a descriverne la natura, gli assetti istituzionali soprattutto rispetto alla gestione in forma autonoma (D.Lgs. 1998 n. 368) prevista per la “Soprintendenza speciale per il Polo museale”, i percorsi strategici per il rinnovamento della gestione museale, i percorsi di valutazione in relazione al principio di accountability e alla sottointesa necessità di costruire un’adeguata responsabilità informativa nei musei. La seconda parte concerne l’analisi empirica, più specificatamente il quarto capitolo illustra la metodologia della ricerca adottata per lo sviluppo del lavoro, mentre il quinto capitolo presenta l’analisi empirica articolata sulla realizzazione dell’“Annual Report (Rapporto di attività) Museo di Capodimonte 2011/2012”, un documento/strumento di accountability che attualmente rappresenta la più evoluta pratica di rendicontazione sociale messa a punto nell’ambito museale. Considerando quindi, due direttrici di orientamento, vale a dire una teorica tesa alla concettualizzazione di nuovi modelli di gestione museale oppure finalizzata all’individuazione dei processi a cui è opportuno far riferimento per definire i livelli minimi di qualità delle attività di valorizzazione, e l’altra operativa rappresentativa degli indirizzi di orientamento proposti dalle istituzioni operanti nel settore museale, le domande di ricerca enunciate sono: in quali termini l’attività di gestione del settore culturale può avvalersi delle metodologie e tecniche che sono state sviluppate dall’analisi teorica aziendale, a livello nazionale ed internazionale, e che tipo di “traslazione” si rende necessaria in ragione della “specificità” e “significatività” del comparto culturale? In che misura l’Annual Report può rappresentare uno strumento per lo sviluppo strategico dei Musei? In merito alla prima domanda, i quesiti della ricerca hanno evidenziato alcuni approcci teorici e metodologie di matrice economico-manageriale concepite sulla necessità di considerare la particolarità dei prodotti e delle risorse, nonché la natura dei processi di produzione in esame, che risultano “fortemente condizionati dalla ricerca di un equilibrio, sovente instabile, tra orientamenti e finalità culturali e orientamenti e finalità economiche” [Soda 2001]. In questa forte caratterizzazione, si rinvengono le specificità del management di queste organizzazioni, e dunque le diversificate chiavi di gestione strategica, intrinsecamente connesse, a cui è riconducibile una logica essenzialmente polarizzata dai concetti di commitment, risorse, prodotti. Per quanto riguarda il secondo quesito di ricerca, esso è basato sull’ipotesi positiva che l’Annual Report può supportare l’implementazione delle tesi proposte, attraverso la rappresentazione esplicitata della complessità di gestire obiettivi manageriali, economici ed estetici. Inoltre, mediante una “qualificazione valoriale” di questo documento/ strumento di rendicontazione si cercherà di dimostrare come la sua redazione, potrebbe realizzare un sistema valoriale in grado di attribuire valore aggiuntivo all’istituzione museale, a livello sia culturale, sia economico. L’approccio metodologico utilizzato per perseguire l’obiettivo della ricerca è di tipo qualitativo, in quanto al fine di rispondere alla seconda domanda di ricerca, è stato realizzato il primo “Annual Report (Rapporto di attività) 2011-2012 del Museo di Capodimonte” (Napoli). [a cura dell'autore]
XI n.s.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
14

Felice, Mirko. « Sviluppo di un'app mobile per la gestione di opere in contesti museali attraverso NFC ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21858/.

Texte intégral
Résumé :
L'obiettivo di questo volume di tesi è di presentare il contesto e l'implementazione del progetto di tesi che riguarda lo sviluppo di un'applicazione mobile che permette la gestione facilitata di opere d'arte all'interno di un contesto museale. Il volume tratta innanzitutto i concetti di Pervasive Computing e Smart Environment, per poi andare a delineare dettagliatamente il cosiddetto IoT e i sensori che lo caratterizzano, con particolare attenzione ai sensori di prossimità ed in particolare alla tecnologia NFC. Successivamente, verranno presentate le tecnologie utilizzate per sviluppare l'app e i requisiti del sistema. Il volume si conclude poi con la descrizione dettagliata dell'applicazione mobile sviluppata. In particolare, l'applicazione, sviluppata in Android, riguarda la gestione di opere d'arte in un contesto museale e ha lo scopo di semplificare le operazioni che gli utenti finali andranno ad eseguire in loco. Il progetto prevede la visualizzazione e l'amministrazione dei pezzi d'arte contenuti nel museo: il proposito è infatti automatizzare e facilitare i flussi lavorativi degli operatori museali in relazione al monitoraggio quotidiano dello stato delle opere. In particolare, l'applicazione è stata sviluppata per essere utilizzata sia dal personale addetto alla custodia del patrimonio museale, sia dai conservatori incaricati alla conservazione. La particolarità di quest'applicazione è l'uso della tecnologia NFC. Essa infatti, tramite apposito modulo hardware, permette di ricercare e visualizzare i dettagli dell'opera tramite tag preconfigurati.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
15

Milanesi, Silvia <1994&gt. « Economia comportamentale e nudge in ambito museale. Analisi del caso studio : “Nudging museum attendance : a field experiment with high school teens” ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15244.

Texte intégral
Résumé :
Il presente elaborato intende esplorare, in accordo con le più recenti ricerche nel campo dell’economia, il tema della Behavioural Economics e le possibili applicazioni nell’ambito del settore culturale, con particolare focus sulla museologia. Il fine di questo studio vuole essere quello di analizzare nuove misure recentemente introdotte per coinvolgere il vecchio e il nuovo pubblico (audience development). Infatti, il primo capitolo elabora le peculiarità del settore culturale sulla base del contesto economico tradizionale. Inoltre, sottolineando le principali azioni esercitate dall’intervento Statale, si giunge all’analisi dell’attuale contesto museale, relativo alla situazione italiana, riponendo maggiore attenzione alle attuali teorie nella direzione dell'Audience development. Si procede con il secondo capitolo a presentare quanto emerso dalle più rilevanti ricerche nel campo della Behavioural Economics che, attraverso l’inclusione di teorie in ambito della psicologia e della sociologia, mette in discussione le assunzioni alla base della teoria dell’utilità del consumatore. L' analisi si focalizza su quanto proposto da Richard Thaler e Cass Sunstain, la "teoria dei nudge", che si basa su sul principio della "spinta gentile" o nudge: secondo questo concetto è possibile indirizzare la scelta del consumatore in maniera prevedibile senza impedire o vietare la possibilità di compiere un'altra scelta. Infine, attraverso l’analisi del caso studio “nudging museum attendace: a fiel experiment with high school teens” applicato alla realtà del Museo di Palazzo Vecchio di Firenze, si intende analizzare l’applicazione degli strumenti di Behavioural Economics a un’istituzione culturale. Mettendo in luce le debolezze delle assunzioni del capitolo primo, si cercherà infatti di concepire l’idea di un possibile utilizzo degli strumenti alla base dell’economia comportamentale, come il nudge, per il settore museale, ricollegandosi quindi ai ragionamenti circa l'Audience development.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
16

Terni, Michela <1993&gt. « Metodologie per la misurazione e l’analisi della customer satisfaction nella dimensione museale e sui servizi offerti. Il museo degli Innocenti di Firenze ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18575.

Texte intégral
Résumé :
L’elaborato della ricerca di tesi è stato suddiviso in due parti. Dopo una breve introduzione, in cui vengono esposti gli obbiettivi del progetto si apre la prima parte in cui vengono esposti in tre capitoli i fondamenti teorici sui quali è stata sviluppata la ricerca. Nel primo capitolo si dà una panoramica sull’evoluzione del museo, da un museo che conserva a uno al servizio del visitatore. Il secondo e terzo capitolo sono dedicati all’evoluzione e alle metodologie per l’analisi della customer satisfaction e alle sue applicazioni in ambito museale. Nella seconda parte dell’elaborato verrà illustrato invece il progetto di ricerca condotto presso il Museo degli Innocenti di Firenze. Lo scopo della ricerca è stato quello di trovare una metodologia di indagine che portasse buoni risultati e che si potesse applicare anche in altri contesti museali. Con la collaborazione di CoopCulture, che gestisce i servizi di orientamento e accoglienza all’interno del museo, sono stati identificati gli ambiti di indagine: il primo è stato capire il grado di soddisfazione del visitatore per i servizi aggiuntivi, in particolare per il bookshop; il secondo, più complesso, è stato di valutare l’impatto cognitivo che il museo ha avuto sul visitatore. È stata sviluppata una metodologia per dare risposte agli interrogativi e alla fine sono esposti i risultati della ricerca e le conclusioni che ne sono state tratte.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
17

Castellucci, Edoardo <1995&gt. « "L’associazionismo museale a scala territoriale : presentazione del fenomeno gestionale e riflessioni sull’esperienza della Regione Abruzzo tra processi in atto e sviluppi futuri" ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18687.

Texte intégral
Résumé :
Punto di partenza di questo lavoro di tesi è la presentazione del fenomeno dell’“associazionismo museale a scala territoriale” come soluzione gestionale in grado di fornire ai musei italiani, in particolare a quelli insistenti nella dimensione “locale”, uno strumento valido per provare ad uscire dalla tipica condizione di difficoltà amministrative, finanziarie ed operative in cui buona parte di essi versa attualmente. Il primo obiettivo è quello di fornire una panoramica sulle caratteristiche salienti dei modelli di gestione museale integrata che sono stati studiati e utilizzati nella prassi, analizzandone le modalità di nascita e sviluppo, le condizioni di esistenza, i meccanismi di funzionamento e i vantaggi conseguibili per i soggetti coinvolti. La seconda parte della tesi si concentra sull’esperienza della Regione Abruzzo, andando a rilevarne l’evoluzione normativa, progettuale e implementativa per quanto riguarda dinamiche di gestione integrata del proprio Patrimonio Culturale (con particolare focus sul “dossier” della Regione pervenuto alla Commissione ministeriale Reti e Sistemi Territoriali durante le audizioni del 2019). Si tenta poi di fornire un profilo della Regione stessa attraverso un’analisi critica di limiti e potenzialità, cercando infine di delineare un “pattern” strategico in supporto a future progettazioni regionali in quest’ambito.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
18

MARZANO, Marianna. « L’autonomia museale a seguito della Riforma del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo : tra implicazioni manageriali e gestione del cambiamento. Evidenze dai musei italiani ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2019. http://hdl.handle.net/11392/2487970.

Texte intégral
Résumé :
Il presente lavoro analizza gli effetti della riforma del Ministero dei Beni e delle Attività culturali sul comparto museale, focalizzandosi sulle implicazioni gestionali della Riforma sui musei interessati e adottando la prospettiva del change management per valutare le modalità di gestione della stessa. Ne deriva un’articolazione del lavoro su due livelli: da un lato si evidenziano gli elementi definiti di “novità” che la riforma introduce e le conseguenze che comportano nella modifica dell’assetto organizzativo, dall’altro la tipologia di cambiamento che interviene, le modalità di gestione, le determinanti delle condizioni di successo della gestione del cambiamento nei musei ad autonomia speciale. Questi fattori sono stati riscontrati all’interno di un’analisi che ha tenuto conto del contesto di attuazione della riforma, del contenuto della stessa e delle variabili di resistenza al cambiamento e capacità di leadership da parte dei direttori dei musei. I risultati cui si perviene sono altrettanto duplici: il primo evidenzia uno scarso allineamento tra le richieste di trasformazione e lo scenario in cui il cambiamento viene introdotto, con la conseguenza che gli intenti della riforma non sono stati supportati da adeguate risorse e strumenti per poter gestire il cambiamento; il secondo evidenzia che, nonostante le criticità dovute ad un contesto non preparato ad essere riformato, si sono sviluppati all’interno dei musei coinvolti dei meccanismi per cui, anche se in regime scarso di risorse, vi è un notevole perseguimento di obiettivi.
The research analyses the effects of the reform of the Italian Ministry of Cultural Heritage on public museums, through the perspective of change management. The objective is analyse within the museums with “special autonomy”: the type of the change; the methods of managing change; the elements of the successful conditions of change management. These factors have been explained in relation to the context and the content of the reform: in addition other variables have been taken into as: the resistance to change and leadership skills. The analysis shows how the conditions for managing change have been implemented and what are, instead, the factors that hinder effective implementation. The results highlight that these museums are managing to achieve significant goals, despite the critical issues due to a context not prepared to be reformed and even if in a poor state of resources. However, it emerges a low alignment between the conditions of change and the scenario in which change is introduced, above all the intent of the reform are not supported by adequate resources and tools to manage change.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
19

Rizzo, Silvia <1993&gt. « L'evoluzione del concetto e delle pratiche museali in azienda ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14411.

Texte intégral
Résumé :
In questo elaborato si vuole approfondire il concetto di museo d’impresa. Nel primo capitolo si analizzeranno gli aspetti sociali che hanno portato alla sua nascita, le caratteristiche di tali musei approfondendo il loro utilizzo all’interno degli strumenti di marketing e il loro rapporto con il territorio. Nel secondo capitolo si tratteranno alcuni musei aziendali di note aziende e infine nel terzo capitolo ci si concentrerà su alcuni casi studio relativi a progetti sviluppati nel territorio veneto in collaborazione con Fondazione Ca’ Foscari Venezia e la Regione Veneto in particolare si vedranno le iniziative realizzate presso: Tessitura Luigi Bevilacqua a Venezia, Fornace Orsoni anch’essa in territorio veneziano, Galdi s.r.l. a Treviso e infine Stylnove Ceramiche in provincia di Vicenza.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
20

Carboni, Mara <1990&gt. « I risvolti economici nella gestione delle istituzioni museali : analisi delle politiche di finanziamento ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18014.

Texte intégral
Résumé :
L’elaborato si propone di analizzare quelle che sono le fonti di finanziamento e approvvigionamento dei musei in Italia. Inizialmente viene proposta una visione generale dei tratti caratteristici dei musei per poi focalizzare l’attenzione sull’importanza dei sussidi statali ed esaminare nel dettaglio le modalità di finanziamento utilizzate dai musei, per poi indicare quelli che sono stati gli interventi legislativi in Italia negli anni, e fare un confronto con i metodi di finanziamento utilizzati in altri paesi. Per concludere con un’analisi dei dati che consente di individuare la situazione in cui verte il sistema museale italiano e le azioni che potranno essere attuate per migliorare il quadro economico e gestionale nel futuro di queste organizzazioni.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
21

Girotto, Gaia <1997&gt. « Le professioni museali : analisi normativa, profili gestionali e rilievi comparati ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21710.

Texte intégral
Résumé :
Il presente elaborato si propone di fornire un’analisi generale e di stimolare un dibattito sullo stato delle professioni museali in Italia. Tale campo di ricerca, nonostante risulti ancora relativamente poco approfondito, evidenzia tematiche determinanti per comprendere il mercato del lavoro culturale – museale, nello specifico – e la varietà delle mansioni che influenzano la performatività di un’istituzione museale. La prima parte della ricerca introduce il complesso contesto in cui operano musei e professionisti della cultura, anche sotto l’aspetto definitorio. Successivamente, viene posto un focus sui professionisti museali, secondo i termini normativi, contrattuali, di rappresentanza (o meno) sindacale e aziendali, con preciso riferimento alle mansioni dei diversi operatori. Nella seconda parte, si intende presentare una comparazione tra pratiche nazionali e le best practices in tema di gestione delle risorse umane nei musei di Francia, Regno Unito e Stati Uniti. La ricerca si conclude presentando, con l’ausilio dello strumento delle interviste, le prospettive evolutive del settore e delle professionalità che vi operano.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
22

MUTTILLO, BRUNELLA. « Le Risorse Invisibili. Indagine sulla gestione dei depositi museali e sulla movimentazione dei beni archeologici in Italia ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2016. http://hdl.handle.net/11392/2403242.

Texte intégral
Résumé :
Il progetto di ricerca ha come obiettivo principale la realizzazione di una mappatura aggiornata ed esaustiva del patrimonio archeologico museale non esposto, come piattaforma informativa per indagini qualitative e quantitative. Gestione dei depositi museali e movimentazione dei beni sono tematiche unite da un unico filo conduttore, quello della tutela del bene, dalla conservazione in deposito fino al suo spostamento. Naturalmente le implicazioni di tale analisi esulano dal solo campo della tutela per investire anche quello della valorizzazione, dell’accessibilità e della valorizzazione del patrimonio archeologico museale. La rilevazione censuaria - condotta in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con l’Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali - ha avuto come oggetto di indagine i musei e altri istituti similari statali e non statali a carattere museale, che acquisiscono, conservano, ordinano ed espongono al pubblico beni e/o collezioni di natura archeologica. La rilevazione dello stato dell’arte in materia di gestione e movimentazione dei beni archeologici custoditi nei depositi dei musei italiani, costituisce un elemento imprescindibile al fine di individuare le criticità, di identificare le aree prioritarie di intervento e di prospettare soluzioni gestionali migliorative.
The aim of the research project is to understand how the Italian archaeological museums manage the collection storage and the mobility of archaeological collections. The theme of management of storages and the mobility of collections are connected by a common thread, which is the protection of cultural heritage, from its conservation in storage to its transfer. Of course, the repercussions of such analysis include also the theme of valorization, accessibility and visibility of archaeological heritage. The survey - in collaboration with the Ministry of Heritage, Culture and Tourism (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) and with the National Association of Local and Institutional Museums (Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali) – was conducted among museums and similar institutions which acquire, preserve, order and exhibit to the public archaeological goods and/or collections. The state of the art concerning the management of storages and mobility of archaeological collections in Italy, constitutes the basis to propose solutions to critical situations and prospects for improvements.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
23

Fasano, Alice <1987&gt. « Pratiche museali per l’accessibilità e l’inclusione culturale Incrementare la partecipazione dei pubblici con esigenze specifiche e disabilità ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12971.

Texte intégral
Résumé :
Questa ricerca si svolge nel contesto degli studi culturali, in particolare della museologia, e del management culturale, con un focus specifico sui visitor studies e l’audience development. Scopo dello studio è analizzare alcune pratiche messe in atto da due enti pubblici della provincia trentina e due enti privati della città di Venezia, per favorire l’accessibilità alle collezioni e l’inclusione dei visitatori con disabilità motorie, sensoriali o cognitive. Sono oggetto di approfondimento le attività e i materiali didattici sviluppati per soddisfare le esigenze specifiche di questo tipo di utenza e favorirne così l’inclusione sociale. La metodologia di ricerca è quella caratteristica degli studi sociali e antropologici, ossia di tipo qualitativo, procedendo induttivamente dall’osservazione empirica all’ipotesi teorica. Tramite l’analisi dei casi in oggetto si evidenziano alcune differenze tra le quattro istituzioni, che utilizzano varie strategie in fase di “reach”, ossia per far sì che l’offerta museale raggiunga il pubblico, e basano la loro azione alternativamente su attività e materiali didattici specializzati, studiati per il pubblico con una particolare disabilità, oppure su una gamma diversificata di proposte per rispondere alle esigenze di vari tipi di pubblico con differenti disabilità. In conclusione si suggerisce un’accezione specifica delle nozioni di accessibilità e inclusione, che non sempre possono essere considerate come fasi successive nello sviluppo di una più diffusa equità sociale.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
24

Minot, Véronique Delmas Jean-François. « Concevoir un outil de gestion et de valorisation des collections muséales de bibliothèque ». [S.l.] : [s.n.], 2009. http://www.enssib.fr/bibliotheque-numerique/document-2063.

Texte intégral
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
25

Masotto, Maddalena <1995&gt. « L'organizzazione di eventi all'interno degli spazi museali. Un'analisi economica di eventi realizzati presso la Fondazione il Vittoriale degli Italiani e i Musei Civici di Verona ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18234.

Texte intégral
Résumé :
Con questa tesi si è cercato di analizzare come gli eventi vengano organizzati all'interno degli spazi museali. L'elaborato si divide in due parti: i primi capitoli trattano l'organizzazione degli eventi culturali e la rendicontazione delle attività dell'azienda-museo; gli ultimi due capitoli trattano invece i due casi studio. Partendo da una descrizione del complesso museale si passa poi ad una spiegazione di un evento organizzato al suo interno, con una particolare attenzione al lato economico. Ogni caso studio si conclude poi con un'analisi economico-finanziaria dei musei e da uno studio dei dati di performance.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
26

PANGALLOZZI, MARIA CRISTINA. « Cultura e amministrazione. Nuovi modelli di valorizzazione delle istituzioni museali statali ». Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1241032.

Texte intégral
Résumé :
Superato l’approccio votato all’esaltazione della dimensione «estetica» del patrimonio culturale, tanto in Italia, quanto in altri contesti europei - come quello francese e britannico - si aprono scenari diversi nella valutazione del ruolo e del peso che il ‘fattore cultura’ assume all’interno della società contemporanea e degli ordinamenti giuridici nazionali. La necessità di assicurare, in concreto, un pari accesso alle manifestazioni, materiali ed astratte, di valore e valenza culturale, oltre che il bisogno di garantire livelli minimi di fruizione del patrimonio storico-artistico della Nazione, non solo nei confronti dei propri cittadini, ma della più ampia categoria di visitatori che un’istituzione culturale è in grado di ospitare, hanno rappresentato i principali obiettivi perseguiti dai legislatori e dalle amministrazioni nazionali europee, in particolare nell’ultimo ventennio. In quest’ottica sono state concepite le politiche di riforma dell’Amministrazione francese, dirette ad estendere il modello dell’administration déconcentrée in ambito culturale, ad implementare il dialogo tra centro e periferia, lasciando alle collectivités territoriales la possibilità di stipulare conventions de développement culturel, oltre che di costituire autonomamente enti pubblici partecipati da più soggetti locali (istituzioni ed enti autonomi) per promuovere iniziative culturali ad ampio spettro, sul modello degli établissements publics de coopération culturel (EPCC). Alla stessa necessità di dare spazio ad iniziative di diffusione e promozione culturale, secondo una logica di decentramento, risponde anche il modello di organizzazione amministrativa presente nel Regno Unito, dove oltre al Department for Digital Media Culture and Sport (DCMS), una rete capillare di organismi autonomi (Non-Departmental Public Bodies - NDPBs) operano in connessione con esso, sostenendo le attività di settore, sia da un punto di vista finanziario, che operativo, anche a supporto di istituzioni private. In Italia, la natura sostanzialmente pubblica riconosciuta ai beni facenti parte del patrimonio culturale della Nazione ha a lungo impedito il concretizzarsi di logiche di decentramento amministrativo e gestionale, pure favorevoli al raggiungimento del fine costituzionale della promozione e sviluppo della cultura. Un esempio paradigmatico può essere individuato nei musei pubblici statali, fino a tempi recenti considerati parte integrante dell’apparato amministrativo di settore, in qualità di uffici interni alla relativa soprintendenza, sostanzialmente incapaci di poter indirizzare le proprie attività ed di esserne responsabili (accountable). La riforma dei musei statali intrapresa negli ultimi anni ha in parte sanato le problematiche relative al regime precedente, benché restino ancora numerose criticità irrisolte, facenti capo in via generale al mancato riconoscimento di personalità giuridica agli stessi. Conferendo però a detti musei autonomia organizzativa, gestionale e contabile, l’obiettivo perseguito dal legislatore nazionale, sullo spunto di esperienze già sperimentate anche in Francia e nel Regno Unito, è stato comunque quello di inserire i medesimi all’interno di un ‘sistema’ più ampio, in grado di regolarne la governance e di collegare - più in generale - i vari istituti della cultura (pubblici e privati) presenti sul territorio nazionale, tale da integrarne la gestione.
Styles APA, Harvard, Vancouver, ISO, etc.
Nous offrons des réductions sur tous les plans premium pour les auteurs dont les œuvres sont incluses dans des sélections littéraires thématiques. Contactez-nous pour obtenir un code promo unique!

Vers la bibliographie