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Trębski, Krzysztof. « La surrogazione di maternità nel contesto della procreazione medicalmente assistita. Valutazione nella luce della dottrina morale della Chiesa cattolica ». Roczniki Teologiczne 69, no 3 (15 mars 2022) : 117–30. http://dx.doi.org/10.18290/rt22693.8.

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Résumé :
La surrogazione di maternità diventa un mezzo per realizzare il desiderio di procreare e, utilizzando moderne tecnologie riproduttive, provvede alla gestazione da parte di una donna per conto di una o più persone, che saranno il genitore o i genitori del nascituro. L’articolo tenta di valutare il fenomeno nell’ottica della morale cattolica, presentando la maternità surrogata nel contesto dell’uso di tecniche di inseminazione/fecondazione artificiale in vitro e il trasferimento dell’embrione, che in genere sono un passo fondamentale della procedura. La Chiesa cattolica esprime disapprovazione per la maternità surrogata, sottolineando che essa viola la dignità umana e distorce il carattere originario della maternità/paternità. Questa pratica non tiene conto della complementarietà dei sessi, del rispetto reciproco e del diritto degli sposi a diventare padre o madre insieme all’altro coniuge. Un essere umano ha il diritto di essere concepito in un matrimonio come frutto di uno specifico atto d’amore tra gli sposi. Altrettanto, la Chiesa giudica in maniera negativa l’utilizzo delle procedure medico-tecniche che permettono il trapianto dell’embrione nell’utero in caso di surrogazione gestazionale, sottolineando che minacciano seriamente la sua sopravvivenza. Inoltre, la surrogazione di maternità è vista come procedura disumanizzante, perché tratta la madre surrogata come «strumento umano usato per fini di riproduzione».
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Bufalino, L., G. Rizzo, D. Rinaldo, E. Romanini, H. Valensise, D. Arduini et C. Romanini. « Previsione della Preeclampsia nella Gravidanza Gemellare Mediante Velocimetria Doppler Uterina ». Acta geneticae medicae et gemellologiae : twin research 43, no 1-2 (avril 1994) : 115. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000003056.

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Résumé :
AbstractL'incidenza di pre-eclampsia nella gravidanza gemellare è aumentata di circa 5 volte rispetto alle gravidanze singole. La velocimetria Doppler a livello uterino si è dimostrato in popolazioni a rischio, un metodo efficace per identificare precocemente le pazienti a rischio di pre-eclampsia. Non sono disponibili dati a questo riguardo nella gravidanza gemellare.Obiettivi: 1) valutare le differenze negli indici di resistenza delle arterie uterine tra gravidanze singole e gemellari, 2) valutare eventuali differenze in gravidanze gemellari complicate da pre-eclampsia, 3) valutare il valore predittivo della velocimetria Doppler uterina sulla pre-eclampsia in gravidanze gemellari esaminate a 20-24 settimane di gestazione e poi seguite prospettivamente.Disegno dello studio: l'indice di resistenza RI a livello di entrambe le arterie uterine è stato calcolato mediante Doppler colore-pulsato (Ansaldo Hitachi AU590A) nelle seguenti popolazioni: a) 315 gravidanze singole non complicate, b) 96 gravidanze gemellari non complicate, c) 53 gravidanze gemellari complicate da pre-eclampsia, d) 63 gravidanze gemellari valutate a 20-24 settimane di gestazione e non complicate al momento della osservazione.Risultati: 1) sia nelle gravidanze singole che in quelle gemellari i valori di RI decrescono nel corso della gravidanza e i valori presenti nelle gravidanze gemellari a decorso normale sono significativamente inferiori (Anova p < 0.001). 2) le gravidanze gemellari complicate da preeclampsia dimostrano valori di RI lievemente superiori alle gravidanze gemellari non complicate (p <0.05). 3) il valore predittivo sulla preeclampsia delle arterie uterine a 20-24 settimane è risultato inadeguato (k = 0.24).Conclusioni: la velocimetria Doppler delle arterie uterine è risultata di scarsa utilità clinica nel prevedere la preeclampsia nelle gravidanze gemellari.
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Todde, Eleonora. « «Una gestazione lunga e travagliata» : la fondazione delle Università di Sassari e Cagliari ». SCRIPTA. Revista Internacional de Literatura i Cultura Medieval i Moderna 15 (10 juin 2020) : 229. http://dx.doi.org/10.7203/scripta.15.17572.

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Boldrin, Pamela. « Fecondazione eterologa e gestazione surrogata : procreazione tecnologica e sfide etiche per la società ». SALUTE E SOCIETÀ, no 1 (février 2019) : 150–63. http://dx.doi.org/10.3280/ses2019-001010.

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EINSTEIN, ALBERT. « VORLESUNGEN BER SPEZIELLE RELATIVITTSTHEORIE ». Nuncius 14, no 2 (1999) : 650–61. http://dx.doi.org/10.1163/182539199x00102.

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Résumé :
Abstracttitle RIASSUNTO /title Il manoscritto einsteiniano del 1920 dal titolo: Vorlesungen ber spezielle Relativittstheorie, illustra in modo paradigmatico l'intera gestazione della Teoria della Relativit speciale, l'importanza e il ruolo di questa all'interno della Teoria della Relativit generale, il passaggio da una Teoria della Relativit speciale ad una generale, i dubbi e le certezze del suo inventore, sempre nell'ottica di uno dei nodi cruciali della Storia della Fisica moderna: il problema della definizione dell'Etere. La Teoria dell'Etere, appunto, filtrata attraverso Hendrik A. Lorentz, diventa in Einstein una fattispecie inerziale del Principio di Relativit classico e poi, spogliandosi di qualsiasi qualit meccanica, diviene Teoria gravitazionale nella prospettiva fenomenologica weyliana.
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Juri, Franco. « Il postmoderno nella narrativa Italiana degli anni ottanta : (Quali linguaggi?) ». Acta Neophilologica 24 (15 décembre 1991) : 107–13. http://dx.doi.org/10.4312/an.24.0.107-113.

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Résumé :
È lecito parlare di una narrativa italiana postmoderna? E se lo è, quali sono gli aspetti che la identitficano e le danno diritto di stanzialità nell'arte scritta degli anni '80? La questione non è di facile penetrazione, visto che - a differenza dei generi e dei modi. riconducibili a cornici di facile sistemazione stilistico-temporale - il ˝postmoderno˝ in letteratura rimane soprattutto un'ipotesi in gestazione, destinata farse a restare solo fluida ed estemporanea sperimentazione; una risposta ludica alla crisi che fa da sfondo alla produzione letteraria, e più in genere culturale, deli anni '80, nonché al disfacimento di molti valori morali, etici ed estetici ereditati dalla decade dei '70.
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Juri, Franco. « Il postmoderno nella narrativa Italiana degli anni ottanta : (Quali linguaggi?) ». Acta Neophilologica 24 (15 décembre 1991) : 107–13. http://dx.doi.org/10.4312/an.24.1.107-113.

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Résumé :
È lecito parlare di una narrativa italiana postmoderna? E se lo è, quali sono gli aspetti che la identitficano e le danno diritto di stanzialità nell'arte scritta degli anni '80? La questione non è di facile penetrazione, visto che - a differenza dei generi e dei modi. riconducibili a cornici di facile sistemazione stilistico-temporale - il ˝postmoderno˝ in letteratura rimane soprattutto un'ipotesi in gestazione, destinata farse a restare solo fluida ed estemporanea sperimentazione; una risposta ludica alla crisi che fa da sfondo alla produzione letteraria, e più in genere culturale, deli anni '80, nonché al disfacimento di molti valori morali, etici ed estetici ereditati dalla decade dei '70.
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Mantero, M. M., G. Piombo, F. Zara et L. Doria Lamba Carbone. « Gravidanze Gemellari in 18 Anni di Diagnostica Citogenetica Prenatale ». Acta geneticae medicae et gemellologiae : twin research 43, no 1-2 (avril 1994) : 113–14. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000003044.

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Résumé :
AbstractRiportiamo 55 casi di gravidanze gemellari su un totale di 7,350 (0.75%) diagnosi citogenetiche prenatali eseguite presso il Centro di Genetica Umana dell'E.O. Ospedali Galliera di Genova, nel periodo 1975-1993. Le gravidanze gemellari erano bia-mniotiche nel 93.7% dei casi e monoamniotiche nel restante 6.3%. Le indicazioni per cui è stata richiesta la diagnostica citogenetica prenatale sono riportate in Tab. ILa quasi totalità delle diagnosi (n. 54) è stata effettuata mediante prelievo di liquido amniotico tra la 15ma e la 21ma settimana di gestazione; in un solo caso è stato richiesto il prelievo dei villi coriali alla lima settimana. In Tab. II riportiamo i sessi fetali riscontrati.
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Natale, Maria. « Il progetto borbonico di una Napoli giudaica tra ansia di rinnovamento e ritorno al passato ». Italian Review of Legal History, no 7 (22 décembre 2021) : 131–71. http://dx.doi.org/10.54103/2464-8914/16887.

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La condizione giuridica degli ebrei, sin dai primi anni del XVI secolo, fu disciplinata a Napoli da un susseguirsi di provvedimenti dal contenuto variamente afflittivo. Rispetto a tali precedenti, la riforma varata da Carlo di Borbone segnò una svolta epocale.Adottato dopo una lunga e problematica gestazione, l’editto costituì parte di un più ampio quadro di riforme finalizzato a «coltivare l’umana società». In tale prospettiva, più fonti documentano il collegamento esistente tra quell’iniziativa e la coeva istituzione delSupremo Magistrato del Commercio. L’orizzonte comune ad entrambe le riforme risiedeva nella volontà di dare vita ad una nuova Napoli “giudaica”, produttiva e commerciante: un’ambizione di rinnovamento che si infranse allorquando s’indebolì, e poi venne meno, la base di consenso e di sostegno politico che aveva trainato le riforme.
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Vilei, Leonardo. « Il socialismo dei professori nella Torino di fine Ottocento : immagini letterarie ed echi cinematografici ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 54, no 1 (17 mars 2020) : 277–96. http://dx.doi.org/10.1177/0014585820910904.

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Il presente articolo prende in esame la vicenda del socialismo dei professori, con particolare riferimento all’esperienza, sia politica che letteraria, di Edmondo De Amicis, autore di un romanzo postumo, Primo Maggio, che è stato letto in chiave anti Cuore o come un Cuore socialista. La stessa vicenda che accompagna la gestazione e la pubblicazione dell’opera permette di comprendere meglio la complessità del fermento socialista della fine dell’Ottocento, ma anche i timori di una società borghese e conservatrice che aveva proprio nello scrittore di Oneglia il suo referente letterario più amato. Si prenderà infine in esame il film I compagni di Mario Monicelli, che con l’eredità di De Amicis, e con alcuni nodi irrisolti della sinistra italiana, dialoga a distanza di decenni, volente o nolente.
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Di Masi, Maurizio, et Maria (Milli) Virgilio. « La gestazione per altri e il turismo riproduttivo. Tra proibizionismo e desiderio di responsabilità genitoriale ». MINORIGIUSTIZIA, no 1 (mars 2017) : 41–50. http://dx.doi.org/10.3280/mg2017-001005.

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Viglione, Chiara, Marco Chiera, Stefano Vecchi, Francesco Cerritelli et Andrea Manzotti. « Il sistema nervoso autonomico e il nervo vago all'inizio della vita ». PNEI REVIEW, no 1 (avril 2022) : 38–52. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2022-001004.

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Il sistema nervoso autonomico (SNA) gioca un ruolo di rilievo nella regolazione della salute dell'organismo e dei suoi processi di adattamento agli stressor. Tuttavia, spesso viene data poca attenzione ai suoi legami con i sistemi immunitario ed endocrino. Ancor di più, poca attenzione viene data a come l'SNA si sviluppa durante la gestazione e a quali fattori possono interferire con la sua maturazione, nonostante oggi, tramite l'analisi della variabilità della frequenza cardiaca (HRV), è possibile monitorare lo sviluppo dell'SNA persino a livello fetale e prevenire complicazioni potenzialmente letali. Scopo di questo articolo è, pertanto, fornire un quadro della complessità dello sviluppo dell'SNA, con specifici accenni al nervo vago, con particolare attenzione ai fattori ambientali che possono interferire durante lo sviluppo fetale e neonatale, fornendo in conclusione rilevanti spunti per la pratica clinica.
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Pepe, Dunia, et Paola Terzaroli. « Le dimensioni dell'apprendimento nella societŕ della conoscenza : il gioco degli specchi ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 15 (décembre 2010) : 26–50. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-015004.

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La tristezza viene spesso considerata dimensione negativa, elemento di ostacolo alla quotidiana esperienza di vita, tanto da guardare con sospetto, se non disagio, a chi la manifesta. Essa, perň, rimanda anche ad una vibrazione esistenziale inquieta che si rivela necessaria per dare senso alla propria esistenza: č presenza interiore, certo conflittuale, ma quanto mai feconda. In questo articolo, Duccio Demetrio, a partire da una riflessione sull'origine etimologica del termine, indaga il sentimento della tristezza riscoprendone le potenzialitŕ nell'accrescere una vitalitŕ evolutiva necessaria all'autoformazione del soggetto. Č la scrittura di sé che, in questa prospettiva, diviene strumento efficace per riconnettere tale sentimento alla complessitŕ della propria storia di vita, individuando nel disagio che l'accompagna quella pausa di "gestazione del nuovo" che diviene spinta alla creazione ulteriore e che, pertanto, dovrebbe poter contare su di una piů consapevole legittimazione sociale.
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Carinci, Maria Teresa. « Il rapporto di lavoro al tempo della crisi : modelli europei e flexicurity "all'italiana" a confronto ». GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no 136 (décembre 2012) : 527–72. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-136002.

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Nel saggio, scritto ancora in fase di gestazione della riforma del mercato del lavoro, l'A., dopo una breve panoramica sulla situazione occupazionale italiana e sui diversi modelli di flexicurity adottati in altri Paesi europei, analizza la c.d. flexicurity "all'italiana" come declinata dalla riforma Fornero (ora l. 92/2012). L'A. prende in considerazione, dapprima, alcuni istituti della flessibilitŕ in entrata rivisti dalla riforma per poi affrontare il tema del licenziamento discriminatorio o determinato da motivo illecito e del licenziamento ingiustificato, proponendo una lettura ampia del primo e restrittiva del secondo, funzionale al mantenimento di una vasta area di applicazione della tutela reintegratoria piena. Infine l'A. mette in luce gli elementi di criticitŕ della riforma: non č l'abbassamento delle tutele in fase di uscita dal rapporto ma la valorizzazione della flessibilitŕ nel rapporto l'unico modello che puň risultare vincente nello scenario globale.
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Tanturli, Giuliano. « Una gestazione e un parto gemellare : la prima e la seconda parte dei Sonetti di Benedetto Varchi ». Italique, no VII (1 novembre 2004) : 43–87. http://dx.doi.org/10.4000/italique.128.

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Lombardi, Pierangelo. « Il centro-sinistra pavese e il quadro politico. Qualche riflessione ». STORIA IN LOMBARDIA, no 1 (avril 2022) : 73–91. http://dx.doi.org/10.3280/sil2021-001005.

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Tra le prime esperienze messe in atto a livello nazionale, la formula politica di centrosinistra ha costituito per ben tredici anni (1960-1973) il quadro di riferimento politicoistituzionale per Pavia e per l'Amministrazione provinciale. Il saggio propone una prima riflessione su un'esperienza, certamente inedita per i tempi. Ripercorrerne la storia, sia pure ancora nelle sue linee generali, significa individuarne le specificità riconducibili alla sua difficile gestazione; ricostruirne le fasi del dibattito più vivace e dello sforzo propositivo messo in atto, almeno parzialmente, in una prima fase; mettere a fuoco la "mutazione genetica" successiva alle elezioni amministrative del novembre del 1964, e, poi, il timido, ma inutile tentativo di rilancio dei primi anni Settanta, anche sulla spinta dei movimenti sociali nel frattempo scesi in campo. Ma ripercorrerne la storia vuol dire anche, al di là della fragilità e delle contraddizioni del quadro politico, saper cogliere, in tempi di grandi passioni individuali e collettive, il profilo di una città attraversata da una crescita economica e demografica straordinaria.
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Battisti, Daniela. « Imitazione e gestazione umana (A proposito di Dion. Hal. "De imit." VI p. 203, 1-6 Us. Rad.) ». Quaderni Urbinati di Cultura Classica 35, no 2 (1990) : 65. http://dx.doi.org/10.2307/20547048.

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Malagrinò, Ilaria, et Maria Teresa Russo. « Dilemmi etici sulla “relazione a ultrasuono” : tecnologia e personificazione della gravidanza / Ethical dilemmas on “ultrasound bond” : technology and pregnant embodiment ». Medicina e Morale 65, no 4 (6 octobre 2016) : 433–58. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.442.

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Come afferma I. M. Young, alcune concettualizzazioni e pratiche odierne della medicina sembrano alienare la donna incinta dalla sua esperienza corporea. Oggigiorno, il sottoporre la gestante a ripetuti esami ecografici è diventata pratica routinaria. D’altra parte, sembra ormai assodato che una visione precoce delle immagini fetali possa facilitare il sorgere di una relazione emozionale della madre al bambino. Lo scopo di questo articolo è, pertanto, quello di fornire un’analisi dei principali studi presenti in letteratura sull’argomento al fine di chiarire se davvero il mezzo ecografico favorisce lo sviluppo di una relazione materna al feto, quali sono le caratteristiche di tale relazione e, infine, di discutere le implicazioni che tale processo di ridefinizione della gravidanza come evento biomedico ha sulla donna. Infatti, il boom ecografico sembra aver incoraggiato la diffusione di una visione della gestazione come appartenente soltanto al feto: il centro dello schermo diventa il solo fulcro del processo riproduttivo e “fetalità” diventa il sinonimo vero di procreazione. Da questo punto di vista, pertanto, l’uso di tale tecnica, fornendo un’immagine “separata” del bambino, colto nella sua autonomia, sembra aver incoraggiato la diffusione di una visione individualista del soggetto e delle sue caratteristiche, nonché di una cultura disincarnata della gestazione in cui la fragilità materna sembra essere completamente ignorata.----------As Young states, some conceptualizations and practices of medicine seem to alienate the pregnant subject from her bodily experience. Nowadays the use of the ultrasound technique in pregnancy has become a routine practice, especially because early fetal images encourage the maternal emotional relationship to the fetus. Thus, the aim of this paper is to survey the extant literature in order to clarify whether ultrasounds actually encourage the maternal bond to the fetus, to make explicit what kind of bond ultrasounds are really able to produce, and finally to discuss the repercussion on the position of women in the process of redefinition of pregnancy as a biomedical event. Indeed, the boom of ultrasound in obstetric practice seems to have encouraged the spread of a vision of gestation as an event belonging only to the fetus. Thus, the center of the screen becomes the only center of the reproductive process and “foetality” becomes the real synonymous of procreation. In this light, ultrasound technology seems to implement an individualistic vision of the subject and its future, as it separates the fetus from its mother and to cooperate to create a disembodied culture of gestation and procreation where the “maternal fragility” is completely ignored.
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Pedrazzi, Sarah. « Sessualità e gravidanza : tra tabù e disinformazione ». RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no 2 (novembre 2021) : 21–46. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2021-002002.

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Il presente elaborato si pone l'obiettivo di offrire un quadro generale sulla ses-sualità durante il periodo perinatale (dalla gestazione ai primi anni di vita del bambino). I cambiamenti fisici e psicologici associati a gravidanza, parto e post-parto possono influenzare sia la vita sessuale della donna, che la salute sessuale della coppia. È indispensabile approfondire questi temi che sono spesso trascurati, considerati disgiuntamente e ancora circondati da troppi tabù e pregiudizi. Questo articolo passa in rassegna gli studi esistenti che trattano queste tematiche per offri-re una panoramica generale e approfondire e discuterne i limiti per considerazioni a più ampio raggio. La letteratura evidenzia un declino nelle funzioni sessuali du-rante la gravidanza, che continua poi ad esperire nel periodo post-parto. Questo contributo si conclude mettendo in luce i servizi che bisognerebbe incrementare per risolvere la situazione attuale contaminata da disinformazioni e falsi miti: corsi di aggiornamento per operatori sanitari, affinché si rompano in primis i tabù all'interno dello staff medico; corsi di accompagnamento alla nascita per coppie, per far sì che la madre si senta sostenuta, il padre sia informato e preparato, e che si sviluppi una comunicazione efficace tra i due prima della nascita del bambino; consulenze sessuali post-parto per le coppie che hanno difficoltà a riprendere l'intesa sessuale.
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Triulzi, F. « Anomalie della linea mediana ». Rivista di Neuroradiologia 7, no 2 (avril 1994) : 187–98. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700207.

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Un moderno approccio alle malformazioni congenite della linea mediana non può non considerare le recenti acquisizioni della embriologia sperimentale. Già più di 40 anni or sono il famoso neuropatologo PI Yakovlev sottolineava l'importanza delle aree mediobasali del prosencefalo embrionario nella genesi delle malformazioni della linea mediana. Attualmente questa affermazione è stata confermata dalla conoscenza della esatta posizione anatomica nell'embrione di 22–24 settimane di gestazione delle future regioni della linea mediana. La adeno e la neuroipofisi, l'ipotalamo il chiasma ed il piatto commissurale sono tutti compresi in una ristretta regione nella parte medio-rostrale del tuba neurale. Le principali anomalie della linea mediana quali: la oloprosencefalia, l'agenesia del corpo callosa e del setto pellucida, potrebbero essere causate da interruzioni nelle differenti fasi di induzione di questa regione. Il meccanismo di regolazione genetica della differenziazione cellulare del sistema nervosa centrale è stato in parte chiarito in questi ultimi anni. Esso procede attraverso un processo di segmentazione all'interno del quale la parte mediobasale del tuba neurale potrebbe rappresentare il segmento più rostrale. A sua volta neuroipofisi, ipotalamo etc, potrebbero rappresentare dei sottosegmenti di questo segmento principale. Una mancata attivazione dei geni che regolano la differenziazione dei diversi segmenti e sottosegmenti potrebbe quindi essere alla base di gran parte delle malformazioni della linea mediana.
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Caporale, Maria. « Aspetti civilistici e penalistici della maternità su commissione ». Medicina e Morale 44, no 1 (28 février 1995) : 91–111. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1995.992.

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L'articolo esamina i riflessi giuridici in campo civile e penale del fenomeno della "maternità su commissione" affrontando il problema della frontiera etica del progresso scientifico. L'Autrice individua i rischi connessi all'insorgere di tali pratiche "sostitutive"descrivendo una molteplicità di situazioni limite: la frammentazione delle funzioni della maternità (ovulazione, gestazione, educazione) che tecnicamente possono essere ricondotte a soggetti diversi; il conseguente smarrimento dell'identità materna; l'enfatizzazione di un presunto diritto del singolo alla procreazione; il sacrificio-distruzione di embrioni superflui; i danni psico-sociali connessi alla frantumazione delle strutture parentali e dei modelli di genitorialità socialmente consolidati; la destrutturazione deii'ordine giuridico che compromette l'identità certa del soggetto. Molte le questioni poste all'attenzione del giurista: dalla definizione di uno statuto per l'embrione, alla tutela di beni essenziali quali l'unità familiare, alla salvaguardia del valore della procreazione, alla liceità dei mezzi e dei fini che caratterizzano le applicazioni in campo scientifico. Le considerazioni svolte trovano un sostegno culturale e giuridico in numerose leggi, Convenzioni e Dichiarazioni sia nazionali che sovranazionali. L'Autrice analizza poi brevemente le soluzioni legislative offerte dai diversi Paesi alla luce di principi internazionali. Emerge l'esigenza della formulazione di una disciplina globale del diritto alla vita prenatale, di una regolamentazione organica di tipo penalistico di beni essenziali e la predisposizione di adeguate garanzie al fine di tutelare un'ampia serie di beni complementari, con specificazioni rispetto a particolari questioni tecniche.
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Erbetta, A., R. R. Claney et R. A. Zimmerman. « Lesioni cerebrali in neonati affetti da cardiopatia congenita, sottoposti ad arresto cardiocircolatorio e ipotermia durante il trattamento chirurgico ». Rivista di Neuroradiologia 10, no 2_suppl (octobre 1997) : 67. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s225.

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Résumé :
L'introduzione delle tecniche di by-pass cardio-polmonare e dell'arresto cardiocircolatorio, combinato con ipotermia, ha ridotto significativamente la mortalità e la morbidità dei neonati affetti da cardiopatia congenita chirurgicamente trattati. Tuttavia danni neurologici possono manifestarsi in circa il 45% dei pazienti. Molti fattori, legati al tipo di cardiopatia congenita e derivanti dal trattamento chirurgico, come ipossia, ischemia, acidosi, ipotensione e coagulopatie, possono produrre un danno cerebrale sia diffuso sia localizzato. Lo scopo di questa presentazione è quello di valutare gli aspetti neuroradiologici di neonati con ipoplasia cardiaca sinistra o con cardiopatia congenita diversa, sottoposti ad intervento chirurgico, tenendo conto della durata dell'arresto cardiaco. Materiali e metodi. 120 neonati (41 affetti da ipoplasia cardiaca sinistra e 79 affetti da altra cardiopatia congenita), di età non superiore a 44 settimane di gestazione, sono stati sottoposti ad esame di Risonanza Magnetica dell'encefalo dopo intervento chirurgico al Children's Hospital di Philadelphia. Risultati. Leucomalacia periventricolare (LPV) era presente in entrambi i gruppi. Alterazione di segnale nei gangli della base erano visibili sono nel gruppo con ipoplasia cardiaca sinistra. In tale gruppo vi erano inoltre 5 casi d'ischemia corticale focale, un caso con poroencefalia e 2 casi d'infarto emorragico. Nell'altro gruppo i danni ischemici e emorragici sono stati di minore entità e si sono verificati solo in 5 pazienti. Conclusione. LPV è stato il reperto più frequente in entrambe i gruppi, mentre i danni cerebrali focali si sono verificati più frequentemente nel gruppo con ipoplasia del cuore sinistro.
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Korevaar, T. I. M., S. Schalekamp-Timmermans, Y. B. de Rijke, W. E. Visser, W. Visser, S. M. P. F. de Muinck Keizer-Schrama, A. Hofman et al. « L’ipotiroxinemia e la positività degli anticorpi anti-tireoperossidasi durante la gestazione rappresentano fattori di rischio per il parto prematuro : risultati dello studio Generation R ». L'Endocrinologo 14, no 6 (décembre 2013) : 278. http://dx.doi.org/10.1007/bf03346122.

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Amplatz, Alma, Tecla Cappellucci, Valentina Cosmi, Alessandra Dore, Elena Guidi, Andrea Luca, Nadia Maria Peron, Walter Roberto, Sabina Salvaneschi et Cristiano Scandurra. « Del corpo, del limite : riflessioni sull'omogenitorialità ». PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no 1 (juin 2022) : 175–88. http://dx.doi.org/10.3280/psp2022-001013.

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Résumé :
L'articolo descrive i temi che sono stati approfonditi da un gruppo di studio della SIPP su: "Sfumature in dialogo: identità di genere, tematiche LGBTQ+ e nuove configurazioni familiari" in un iniziale periodo di incontri. Gli argomenti non sono stati affrontati da una prospettiva clinica, ma la porta d'accesso è stata quella della ricerca psicoanalitica, con un'apertura alle molteplici sfumature dell'essere umano, e con la consapevolezza dell'importanza della disponibilità all'ascolto e della capacità di sospensione del giudizio, l'epoché nel senso husserliano. Il primo argomento di studio è stato: l'omogenitorialità. L'articolo descrive quanto tale tema non possa prescindere da una nuova considerazione del legame mente-corpo: il corpo è considerato nei diversi passaggi legati alla Procreazione Medicalmente Assistita o alla Gestazione per Altri, ma anche quando sono coinvolti, in modo reale o simbolico, i corpi di donatori, donatrici e gestanti. Con le nuove frontiere pro-creative si assiste alla diffrazione del processo di concepimento (scissione mente-corpo) e la filiazione che ne deriva si costituisce come una rappresentazione «bio-medica del legame tra parti del corpo e prodotti del corpo». Ma ci troviamo anche a fare i conti con le menti e con il pensiero di queste coppie che si scontrano con la legittimità che la società può offrire ai loro desideri, alle loro scelte di vita, che possono in alcuni casi entrare in conflitto anche con il mondo interno di ciascuno. Passando per una disamina storico-filosofica del concetto mente-corpo nonché di limite, si è giunti ad alcuni interrogativi attuali: le tecnologie di fecondazione assistita rappresentano un ulteriore passo per una scissione mente-corpo o una delle tante espressioni di un sano progresso umano? Dove va a finire nella visione classica dell'Edipo il corpo sessuato? Quanto i termini, materna e paterna, appaiono ancora oggi adeguati?
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Scaramellini, Guglielmo, et Luca Muscarà. « Calogero Muscarà(1929-2020) ». RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no 1 (mars 2022) : 114–24. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa1-2022oa13370.

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Résumé :
Il 5 novembre 2020, a novantun'anni, il professor Calogero Muscar&agrave; &egrave; mancato per una polmonite interstiziale, nonostante avesse superato l'infezione da Covid-19. Egli stava ancora lavorando, con la passione e la lucidit&agrave; che Gli erano sempre state proprie, sui temi ai quali si era dedicato fin dai primi anni di studio: Venezia, la sua storia e il suo presente; il sistema politico-amministrativo italiano dall'Unit&agrave; a oggi e i suoi rapporti con l'evoluzione socio-economica-culturale del Paese in chiave territoriale; il concetto di megalopoli e la sua possibile applicazione all'Italia, tema cui era dedito dagli anni Settanta. Solo poche settimane prima aveva infatti licenziato l'articolo "Compartimentazione amministrativa dello Stato italiano e processi di formazione di una megalopoli nel Nord Italia", l'ultimo che abbia dato alle stampe e che uscir&agrave; quest'anno in un volume collettaneo a lui dedicato (Scaramellini, a cura di, 2022). Non Gli &egrave; stato possibile invece completare un altro saggio, pi&ugrave; approfondito e articolato, sul medesimo tema e in gestazione da lungo tempo, a causa di un incidente informatico, ma soprattutto per l'incalzare del tempo e forse il presentimento che la pandemia lo attendesse al varco. Tale saggio, gi&agrave; steso a grandi linee ma ancora senza titolo, ripercorreva un tema sempre a Lui caro, fin dal suo esordio nella Geografia italiana: la storia dei rapporti intercorsi fra il mutare dell'ordinamento politico-amministrativo del Paese dopo l'Unit&agrave; e il non sempre convergente sviluppo sociale, culturale, economico, in una parola, civico del sistema-Paese Italia e delle sue partizioni ‘regionali' (secondo i tratti delineati da Pietro Maestri nel 1868 e sostanzialmente confermate nelle successive vicende politiche, istituzionali, sociali, culturali, economiche, fino ai giorni nostri).&amp;nbsp;Professore emerito della Sapienza, presidente della World Society for Ekistics, membro onorario della Soci&eacute;t&eacute; de G&eacute;ographie de Paris e della Societ&agrave; geografica italiana di Roma, Calogero Muscar&agrave; &egrave; stato protagonista del rinnovamento della geografia italiana nel periodo del ‘miracolo economico', affrontando nei decenni successivi l'analisi dei profondi cambiamenti avvenuti nell'organizzazione del territorio italiano dalla fine della seconda guerra mondiale e le conseguenti problematiche ambientali, economiche, regionali, urbane e culturali, e contribuendo alla diffusione della geografia francese in Italia e alla conoscenza della geografia italiananel mondo francofono.
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Nazzari, Elena, Claudia Teti, Giulia Graziani et Marcello Bagnasco. « Diagnosi del diabete gestazionale autoimmune ». L'Endocrinologo 23, no 2 (8 mars 2022) : 193–95. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01060-1.

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Antinori, Veronica, et Michela Di Trani. « Una sfida per due : implicazioni psicologiche del diabete gestazionale ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 3 (octobre 2022) : 75–95. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-003008.

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Résumé :
Il diabete gestazionale è una tra le patologie mediche più comuni in gravidanza. Nonostante sia per definizione transitorio, costituisce un fattore di rischio per lo sviluppo di alcune patologie croniche per tutto l'arco della vita. Questa rassegna sistematica è stata svolta con la metodologia PRISMA per tentare di inquadrare le possibili variabili psicologiche correlate a questa diagnosi, analizzando gli studi presenti in letteratura a partire dall'anno 2000. Sono stati selezionati ed esaminati 51 studi, che sono stati poi divisi ed analizzati sulla base dell'argomento trattato. Le variabili che sono stati indagate dalla letteratura come possibili conseguenze o fattori correlati al diabete gestazionale sono: la depressione post-partum e la sintomatologia depressiva, l'ansia, lo stress e le strategie di coping, le conseguenze sulla sessualità, l'alimentazione e la Qualità della Vita. Una parte della letteratura ha, inoltre, indagato qualitativamente le narrazioni delle donne che avevano avuto diagnosi di diabete gestazionale, da cui è stato possibile trarre delle informazioni sulle conseguenze che soggettivamente erano riportate dalle persone interessate. Emerge in modo univoco come il diabete gestazionale possa rappresentare un importante stressor, i cui effetti sono però influenzati da diversi fattori soggettivi, sanitari e socia-li, che è auspicabile vengano approfonditi dalla letteratura scientifica futura.
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Tumminia, Andrea, Agostino Milluzzo et Laura Sciacca. « Screening e diagnosi del diabete gestazionale ». L'Endocrinologo 21, S1 (mai 2020) : 17–18. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-020-00714-2.

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Sciacca, Laura, et Annunziata Lapolla. « Diagnosi di diabete gestazionale : istruzioni per l’uso ». L'Endocrinologo 18, no 6 (22 novembre 2017) : 295–96. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-017-0372-5.

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Musio, Alessio. « Il capitale in-umano. La bioetica di fronte al “lavoro clinico” / The in-human capital. Bioethics in front of "clinical work" ». Medicina e Morale 65, no 3 (21 septembre 2016) : 293–314. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2016.437.

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Résumé :
Dalla nascita della bioetica si è consolidata una situazione inedita, che emerge talvolta confusamente nel lemma “bioeconomia”, in cui i corpi umani sono iscritti tanto nella ricerca tecno-scientifica quanto nei processi del lavoro. Nella sperimentazione farmacologica su soggetti sani e nell’ambito delle tecnologie riproduttive, infatti, è sorta una nuova forma di manodopera definita ormai “lavoro clinico”. Emblematico è il caso della Fivet, il cui sviluppo ha reso possibile separare la figura della donna fornitrice di gameti da quella in cui avverrà la gestazione e il parto, dando così luogo a due differenti mercati – degli ovociti e della maternità surrogata – segnati da forme di discriminazione sociali e razziali. Eppure, in gioco non è solo la contrapposizione tra solidarietà (dono) e profitto (sfruttamento). Il “lavoro clinico”, infatti, deriva sul piano teorico dall’elaborazione di quegli economisti che hanno valorizzato la nozione di capitale umano cercando simultaneamente di «trasformare le più intime funzioni corporee in beni e servizi commerciali». Così, mentre da più parti si guarda alla nozione di capitale umano come alla soluzione dei problemi, non ci si accorge di come essa istituisca un’etica che riscrive interamente il modo di intendere il rapporto tra salute, malattia e disabilità nell’ottica dell’imprenditoria di sé. Il tentativo di questo contributo, allora, è di indagare in chiave bioetica la letteratura neoliberale sul capitale umano, per evitare che sia questa a tracciare i criteri bioetici dell’epoca biotecnica a venire. ---------- Since the birth of bioethics a new situation has been consolidated, it emerges sometimes confusedly in the lemma of “bioeconomy”, in which human bodies are registered as much in techno-scientific research as in labor processes. In fact, in pharmacological trials in healthy subjects and in the field of reproductive technology, a new kind of manpower has arisen, now defined as “clinical labor”. An emblematic case is IVF, its development has made it possible to separate the figure of the woman supplier of the gametes from that of the woman carrying out gestation and birth, thereby giving rise to two different markets – one for oocytes and the other for surrogacy – tainted by forms of social and racial discrimination. However, the contrast between solidarity (gift) and profit (exploitation) is not the only thing at stake. Clinical labor, in fact, derives in theoretical terms from the analyses of those economists who have enhanced the notion of human capital trying simultaneously to transform the most intimate bodily functions into “commercial goods and services”. So while from many quarters the notion of human capital is looked on as the solution to problems, there is inadvertence as to how it institutes an ethics that completely rewrites the way of conceiving the relationship between health, illness and disability within the perspective of the enterprising self. This paper, therefore, endeavours to investigate from a bioethical standpoint the neoliberal literature on human capital, in order to avert its tracing the bioethical criteria of the biotechnical age to come.
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Citro, Fabrizia, Francesca Nicolì, Alessandra Bertolotto, Stefano Del Prato et Cristina Bianchi. « Ruolo delle adipochine nella patogenesi del diabete gestazionale ». L'Endocrinologo 23, no 1 (février 2022) : 40–46. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01011-w.

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Fonda, C., et M. Antonello. « Base cranica : Anatomia neuroradiologica della patologia ». Rivista di Neuroradiologia 13, no 3 (juin 2000) : 307–26. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300303.

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Résumé :
La base cranica si suddivide in tre fosse, l'anteriore (FCA), la media (FCM) e la posteriore (FCP). Numerosi sono i forami che consentono il passaggio di componenti vasculonervose in comunicazione fra strutture endo ed extracraniche. La base cranica deriva da un'ossificazione encondrale a partire dal 40° giorno di gestazione. Dalla notocorda prende origine la cartilagine paracordale che dalla linea mediana si estende alla regione sellare ed ai primi somiti occipitali, derivati da tre rispettivi sclerotomi. Rostralmente e lateralmente alla placca paracordale si sviluppano le cartilagini polari, ipofisarie, dalla cui fusione deriva parte del corpo sfenoidale e la porzione posteriore dell'etmoide. Accanto alla placca cartilaginea mediana cosi formata si sviluppano, in sede paramediana, altre isole cartilaginee che completano la formazione della base cranica. Le metodiche di studio della base cranica sono diverse, dalla radiografia convenzionale, alla TC ad alta risoluzione ed a strato sottile, sia in acquisizione a strato singolo che volumetrica, con visualizzazione per tessuti molli e per osso, sul piano assiale o coronale diretto o attraverso l'impiego di ricostruzioni basate su algoritmi di riformattazione multiplanare o 3D-rendering. La risonanza magnetica, attraverso acuisizioni convenzionali od ad alta risoluzione in proiezioni multiplanari consente un'ottima definizione delle strutture molli ad estensione intra ed extracranica. L'impiego di preimpulsi di saturazione per l'eliminazione del segnale del tessuto adiposo (STIR, SPIR, FAT-SAT) consente di migliorare la visualizzazione delle alterazioni patologiche. La somministrazione di mezzo di contrasto appare necessaria qualora si sospetti un coinvolgimento neoplastico, primitivo o secondario o infettivo. L'angiografia in RM, diretta o contrast enhanced, appare necessaria sia per la valutazione dell'eventuale interessamento estrinseco dei vasi arteriosi e venosi, sia per la valutazione di situazioni malformative vascolari. La patologia della base cranica viene valutata, in primis, secondo criteri topografici. Vengono suddivise lesioni che interessano prevalentemente la fossa cranica anteriore, la fossa cranica media, la fossa cranica posteriore, le strutture delle linea mediana, della loggia sellare e delle logge cavernose. Vengono inoltre suddivise le lesioni ad origine intracranica ed estensione extracranica, le lesioni intrinseche della base e le lesioni extracraniche ad interessamento secondario della base. Tra le prime è compresa la patologia congenita con i cefaloceli della base, le cisti aracnoidee e le cisti dermoidi, la patologia neoplastica primitiva (craniofaringiomi, macroadenomi ipofisari, gliomi ottici, meningiomi e schwannomi). Frequente è la comparsa di lesioni secondarie, in particolare in sede sfenoorbitaria. Più rare le lesioni malformative vascolari (aneurismi, fistole durali, MAV). Tra le lesioni intrinseche della base cranica vengono comprese inoltre i cordomi, i condromi, i sarcomi, gli osteomi e le cisti colesteriniche, le malattie emolinfoproliferative, il rabdomiosarcoma. Sede elettiva trova nella base cranica la displasia fibrosa, la malattia di Paget e l'istiocitosi X. Tra le lesioni extracraniche ad interessamento della base cranica vengono incluse le forme infettive (sinusiti, micosi e l'otite esterna maligna), tra le neoplastiche l'angiofibroma masofaringeo, l'estesioneuroblastoma i carcinomi rinofaringei, e le lesioni secondarie. In tale capitolo vengono incluse altre forme quali la poliposi aggressiva ed il mucocele. L'affidabilità e la sensibilità delle medodiche suddescritte oltrepassa il 98%, laddove la specificità in funzione delle varie sedi ed aspetti morfologici può variare dal 72 al 100%.
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Perricone, Giovanna, M. Regina Morales et Concetta Polizzi. « Precursori di deficit dell'attenzione e disturbi di iperattivitŕ (ADHD) in bambini moderatamente pretermine di etŕ prescolare ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (février 2013) : 433–51. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-003006.

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Résumé :
Lo studio presentato ha voluto esplorare la possibile presenza in bambini di etŕ prescolare, nati moderatamente pretermine, di precursori del disturbo da deficit dell'attenzione e iperattivitŕ. La ricerca ha coinvolto un gruppo di 50 bambini (etŕ media = 5 anni e 2 mesi, ds = 4 mesi) nati moderatamente pretermine (etŕ gestazionale media = 34 settimane, ds = 2) senza complicanze mediche neonatali e con basso peso alla nascita (media = 2100 g., ds = 350 g.) e 50 bambini nati a ter - mine in assenza di complicanze pre e perinatali (etŕ gestazionale media = 40 settimane). Ai genitori e agli insegnanti delle scuole di riferimento dei bambini sono stati somministrati specifici questionari (Identificazione Precoce Disturbo da Deficit dell'Attenzione/Iperattivitŕ per insegnanti - IPDDAI, Identificazione Precoce Disturbo da Deficit dell'Attenzione/Iperattivitŕ per Genitori - IPDDAG) per individuare difficoltŕ legate a disattenzione e iperattivitŕ nei bambini del gruppo della ricerca. I risultati mostrano un profilo dei bambini moderatamente pretermine in etŕ prescolare "a rischio" di precursori di deficit dell'attenzione e di disturbi di iperattivitŕ.
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Deodati, Annalisa, et Stefano Cianfarani. « Trattamento con ormone della crescita in bambini nati piccoli per l’età gestazionale ». L'Endocrinologo 17, no 4 (août 2016) : 183–87. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-016-0219-5.

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Thierry Nessan Ouattara, T., et M. Raucoules-Aimé. « Gestione del paziente diabetico (escluso il diabete gestazionale e il diabete nei bambini) ». EMC - Anestesia-Rianimazione 20, no 4 (novembre 2015) : 1–16. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-0771(15)73955-1.

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Moghetti, Paolo, Graziano Di Cianni, Veronica Resi et Cristina Lencioni. « Rivisitazione dei criteri di diagnosi del diabete gestazionale alla luce dei risultati dell’HAPO Study ». L'Endocrinologo 13, no 2 (avril 2012) : 57–63. http://dx.doi.org/10.1007/bf03344887.

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Ometto, A. « L'indagine ecografica nella sindrome ipossico-ischemico-emorragica del neonato ». Rivista di Neuroradiologia 7, no 2 (avril 1994) : 157–61. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700204.

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Résumé :
L'evolversi degli strumenti ecografici negli ultimi 15 anni ha consentito l'identificazione precoce e la documentazione nel loro evolversi della maggior parte delle lesioni neuropatologiche a carico dell'encefalo del neonato, soprattutto pretermine. Nella sindrome ipossico-ischemico-emorragica, l'epoca di insorgenza e il tipo di lesione cerebrale dipendono dall'epoca in cui si realizza l'evento ipossico-ischemico, dalla sua durata e soprattutto dall'età gestazionale del neonato. Infatti le lesioni cerebrali vanno interpretate in rapporto al livello maturativo raggiunto dall'encefalo e dal circolo encefalico al momento dell'insulto ipossico-ischemico. Sono presentati i quadri ecografici piu significativi riscontrati in corso di sindrome ipossico-ischemico-emorragica alle differenti epoche gestazionali puntualizzando per ogni tipo di lesione i criteri diagnostici, le scansioni più significative e le epoche a cui è opportuno eseguire gli esami.
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Perricone, Giovanna, et M. Regina Morales. « Prerequisiti e indicatori di difficoltà di apprendimento in bambini moderatamente pretermine di età prescolare ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mai 2012) : 23–38. http://dx.doi.org/10.3280/rip2011-001002.

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Résumé :
Lo studio riportato intende per un verso confermare e per altro esplorare la possibile presenza, in bambini di età prescolare nati moderatamente pretermine, di difficoltà relative a specifiche abilità cognitive che, secondo il modello di lettura assunto, sono funzionali all'apprendimento prescolastico; nello specifico, vengono individuati come risultati attesi di tale obiettivo, bassi livelli di prestazioni relative ad abilità generali che attengono all'"idoneità di apprendimento" e, quindi, alla capacità di comprensione ed espressione linguistica, di metacognizione e altre abilità legate alla memoria, all'orientamento e alla coordinazione motoria e visuomotoria, così come a capacità specifiche necessarie per affrontare con successo l'apprendimento quali abilità di prematematica e di prealfabetizzazione. La ricerca ha coinvolto un gruppo sperimentale di 30 bambini (età media = 5 anni e 2 mesi) nati moderatamente pretermine (età gestazionale media = 34 settimane) senza complicanze mediche neonatali e con basso peso alla nascita (media = 2100 g., ds = 350 g.) e un gruppo di controllo costituito da 30 bambini nati a termine in assenza di complicanze pre e perinatali (età gestazionale media = 40 settimane). Lo studio ha previsto la somministrazione, agli insegnanti delle scuole dell'infanzia di due istituti comprensivi del territorio periferico e provinciale di Palermo, di un questionario per l'Identificazione Precoce delle Difficoltà di Apprendimento in età prescolare (IPDA) negli alunni della propria classe. Il questionario è stato somministrato prima dell'individuazione della condizione di nascita pretermine di alcuni alunni. I dati, sottoposti ad analisi non parametrica, evidenziano che i bambini moderatamente pretermine ottengono punteggi, statisticamente più bassi, nelle scale della Metacognizione [U(n1 e n2=30) = .21, p = .04], di Altre abilità cognitive [U(n1 e n2=30) = 1.2, p = .03], e di Pre-matematica [U(n1 e n2=30) = 1.3, p = .04], oltre che nel punteggio totale [U(n1 e n2=30) = 1.8, p = .04]. Tali dati orientano una riflessione sull'esigenza di ipotizzare, anche per questi bambini, percorsi di training già sperimentati nei casi di bambini nati gravemente pretermine, in una logica di prevenzione dell'insuccesso scolastico.
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Sparano, Ausilia, Paola Epifani, Daniela de Berardinis et Rosa Ferri. « La costruzione di un servizio per le famiglie dei bambini nati pretermine : un'esperienza di promozione della salute ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 2 (juillet 2011) : 123–37. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-002008.

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La nascita pretermine č un evento che puň compromettere sia la salute che lo sviluppo cognitivo ed affettivo del bambino ed incidere sulla relazione tra bambino e genitori. L'esperienza descritta riguarda la costruzione di un servizio di accoglienza e consulenza psicologica dedicato alle famiglie dei bambini nati con grave prematuritŕ. Il servizio, nato dalla collaborazione tra psicologi e neonatologi dell'Ospedale Fatebenefratelli di Roma, č basato sul monitoraggio dello sviluppo globale dei nati con etŕ gestazionale &lt; 32 settimane fino ai 5 anni. Questo ha come obiettivi: valutare lo sviluppo del bambino, facilitare l'elaborazione dell'evento traumatico e fornire consulenza alla coppia genitoriale sulle problematiche legate allo sviluppo. I colloqui prevedono quattro fasi: a) Accoglienza dei vissuti e delle rappresentazioni dei genitori; b) Osservazione dell'interazione genitori-bambino; c) Interazione tra psicologo e bambino attraverso il gioco strutturato; d) Restituzione e confronto sulle risorse e le competenze del bambino e dei genitori. Nella nostra esperienza l'intervento precoce favorisce l'integrazione e il benessere globale del pretermine e della famiglia.
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Ruberto, G., R. Angeli, R. Guagliano, D. Barillŕ, S. Signorini, E. Fazzi, M. Antonini et P. E. Bianchi. « Sviluppo della visione nei prematuri : uno studio elettrofisiologico ». CHILD DEVELOPMENT & ; DISABILITIES - SAGGI, no 1 (octobre 2009) : 33–47. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-001004.

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Résumé :
- Negli ultimi decenni lo sviluppo delle metodiche elettrofunzionali ha permesso di determinare in maniera oggettiva e sufficientemente precisa l'evoluzione visiva nei primi anni di vita. Nel presente lavoro viene descritto uno studio condotto su 92 nati a termine e 29 nati pretermine (tra 28 e 35 sett. di Etŕ Gestazionale). Tutti i soggetti sono stati sottoposti a valutazione elettrofisiologica con PEV flash, PEV pattern transient di tipo reversal, PEV pattern di tipo steady-state; tali esami sono stati praticati 2 volte (a 3 ed a 8 mesi di vita) nei nati a termine e 4 volte (a 3 mesi post-natali, a 3 mesi di etŕ corretta, a 8 mesi post-natali, a 8 mesi di etŕ corretta) nei prematuri. I risultati confermano l'utilitŕ degli esami elettrofisiologici nello studio della maturazione neurovisiva del prematuro.Parole chiave: maturazione visiva, potenziali evocati visivi da flash (f-PEV), potenziali evocati visivi da pattern transient (p-PEV), potenziali evocati visivi da pattern steady-state (ss-PEV), elettroretinogramma
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Bianchi, T., C. Vegni et A. Marini. « Gravidanze Gemellari : Mortalità e Morbilità Neonatali. Casistica I.O.G.L. Mangiagalli Anni 1990-1992 ». Acta geneticae medicae et gemellologiae : twin research 43, no 1-2 (1994) : 121–22. http://dx.doi.org/10.1017/s000156600000310x.

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Résumé :
AbstractI nati da gravidanza gemellare costituiscono una popolazione a maggior rischio di mortalità e morbilità neonatale rispetto ai nati singoli. I principali problemi che si possono presentare sono la nascita pretermine, il ritardo di crescita intrauterina con le patologie associate e la maggiore incidenza di malformazioni congenite.Materiali. Negli anni 1990-92 sono nati 435 bambini da 215 gravidanze multiple: 132 pluricoriali e 57 monocoriali (delle quali 6 monoamniotiche); in 26 casi la placentazione non era definita. Le coppie erano 204, le triplette 10 e una gravidanza era quadrigemina.Risultati. Nel 79% dei casi il parto è avvenuto per taglio cesareo. Il 66.7% di neonati sono di basso peso alla nascita (<2500g) e il 62.5% prematuri (EG<37 settimane). Il 13.1% dei soggetti presentano un peso alla nascita <1500g. Il 19.3% sono piccoli per l'età gestazionale. Nel 28.3% dei casi è stata riscontrata una discordanza di peso maggiore del 20%. Sulla base della placentazione è possibile sottolineare alcune differenze significative: il peso medio alla nascita e l'età gestazionale media sono inferiori nei gemelli monocoriali (1995g e 34 settimane) rispetto ai bicoriali (2399g e 35.7 settimane) mentre non si rilevano differenze per altri parametri quali modalità di parto, prevalenza di piccoli per l'età gestazionale (SGA) o la discordanza di peso. La mortalità perinatale e neonatale è rispettivamente del 4.7% e 4.3 %, superiore nel gruppo dei monocoriali, rispetto ai bicoriali (mortalità perinatale 9% vs. 4%, neonatale 10.3% vs. 2.8%). Cause prevalenti di mortalità sono grave prematurità o idrope nei soggetti monocoriali, malformazioni nei bicoriali. La frequenza di malformazioni da noi riscontrata nei gemelli (6.4%) è doppia rispetto a quanto riferito nei singoli. Si è osservata un'alta prevalenza di RDS in forma grave (12.4%) e di patologie che riconoscono l'evento ischemico come favorente quali NEC (2.7%) e IR (1.6%). Una condizione di sofferenza ipossico-ischemica cerebrale, evidenziata da alterazioni neuroradiologiche, si ha nel 14.4% dei soggetti.Si è valutata la morbilità della popolazione suddividendo i soggetti in base a placentazione, sviluppo intrauterino, ordine di nascita e concordanza di peso o meno nella coppia. Asfissia (6.5%), RDS (35.5%), PDA (10.3%) sono significativamente più frequenti nei gemelli monocoriali. In tale gruppo vi è maggiore prevalenza anche di NEC, IR e alterazioni ipossico-ischemiche cerebrali, probabilmente attribuibili a riduzione del flus-so ematico in tali distretti più frequenti nella placentazione monocoriale. La patologia respiratoria grave (RDS), è più frequente negli AGA (14.2%) vs. SGA (4.2%) e rappresenta la più importante causa di morte; nei soggetti SGA vs. AGA vi è un'incidenza significativamente superiore di ipoglicemia (7.1%) e un maggior rischio di NEC e malformazioni. Non sono state osservate significative differenze di mortalità e morbilità fra 1° e 2° gemello, ad eccezione di ritardo di crescita intrauterina nel 2° gemello (21.1% vs. 11.2%). Nel confronto tra coppie di gemelli con discordanza di peso alla nascita e non, è emersa la maggior prevalenza nel primo gruppo di prematurità (EG media 34.4 sett. vs. 35.5), ritardo di crescita intrauterina e maggior rischio di RDS e malformazioni; l'incidenza di mortalità è significativamente superiore nei gemelli discordanti (10.3% vs. 2.9%). Si sottolinea l'elevata prematurità nei nati da gravidanza plurima. La Sindrome da Trasfusione Feto-Fetale, si è riscontrata con una incidenza del 2,7% in gemelli monocoriali.Conclusioni. La nostra esperienza conferma l'alto rischio di mortalità e morbilità neonatale nel neonato da gravidanza gemellare, rischio correlabile da un lato alla maggiore frequenza di prematurità, di IUGR o di patologia malformativa, dall'altro alle alterazioni circolatorie secondarie a possibili anastomosi vascolari. In particolare tale rischio è maggiore in caso di placentazione monocoriale, o discordanza di peso. Non si è al contrario riscontrata differenza di frequenza di patologia in rapporto all'ordine di nascita.
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Resta, M., P. Spagnolo, F. Dicuonzo, M. Palma, C. Florio, P. Greco, V. D'Addario et al. « La risonanza magnetica del feto ». Rivista di Neuroradiologia 7, no 1 (février 1994) : 53–65. http://dx.doi.org/10.1177/197140099400700107.

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Résumé :
La RM fetale si candida come metodica di approfondimento nella diagnostica per immagini prenatale, dopo il classico approccio ecografico entrato ormai nel depistage di massa delle anomalie fetali. Il ricorso alla RM fetale ha una storia breve ma l'interesse dei vari autori a questa metodica è risultato crescente nell'ultimo decennio. In questo lavoro viene presentata una breve revisione critica dei dati della letteratura con alcune annotazioni sulle diverse soluzioni tecniche proposte. Viene soprattutto discusso il problema legato ai movimenti fetali che tendono a degradare l'immagine RM dando particolare risalto alle manovre eco-guidate di curarizzazione fetale. Vengono quindi riportati i risultati su una casistica di 27 pazienti gravide in epoca gestazionale compresa tra il secondo ed il terzo trimestre, 22 delle quali sottoposte a curarizzazione fetale. In particolare sono presentati i diversi risultati RM in relazione al diverso dosaggio e al diverso agente curaro-simile impiegato e alcuni dettagli tecnici sull'esecuzione della RM fetale. In questa prima parte del nostro lavoro viene infine discussa l'anatomia normale del cervello fetale all'RM.
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Ravasio, Roberto, C. Lucioni et G. Chirico. « Costo-efficacia di palivizumab versus non profilassi nella prevenzione delle infezioni da VRS nei bambini pretermine, a diversa età gestazionale ». PharmacoEconomics Italian Research Articles 8, no 2 (juillet 2006) : 105–17. http://dx.doi.org/10.1007/bf03320561.

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Cianciulli, D., M. Pezzati, C. Carbone, G. Mainardi, C. Panero, E. Biagioli-Cosenza, R. Biadaioli et A. La Torre. « Studio Epidemiologico del Nato da Gravidanza Plurima ». Acta geneticae medicae et gemellologiae : twin research 43, no 1-2 (avril 1994) : 107. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000003019.

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Résumé :
AbstractLa gravidanza gemellare è stata sempre considerata «a rischio» come dimostrato dalla elevata incidenza di mortalità e morbosità. L'entità del rischio è stata valutata con una indagine statistica condotta sui nati nel periodo 1987-1993 nella U.O. di Neonatologia annessa alla Clinica Ostetrico-Ginecologica dell'Università di Firenze. Vengono riferiti i risultati di uno studio relativo all'incidenza di patologia in 463 gemelli confrontata con quella osservata in 15,658 nati da parto singolo. L'incidenza della gemellarità è stata del 2.87% (la media nazionale si aggira intorno al 2%). L'età gestazionale media dei gemelli oscilla intorno alle 35 settimane. Il 38% dei gemelli presenta un peso alla nascita ≥ 2,500g. rispetto al 94% dei singoli; il 12% dei gemelli è nato con peso < 1,500g. rispetto all'1.5% dei singoli. Il basso peso dei gemelli alla nascita è il risultato della prematurità e del ritardo di accrescimento. L'evento malformativp nella nostra U.O. è stato del 2.98% nelle gravidanze singole e del 5.61% nelle gravidanze plurime. La mortalità neonatale precoce è stata del 4.89% nei gemelli contro lo 0.46% nei singoli. La mortalità perinatale è stata del 7.77% nei gemelli contro l'1.15% nei singoli. La patologia respiratoria ha inciso nel parto singolo per il 2.31% e nel parto plurimo per il 4.96%. I risultati della nostra indagine sono stati discussi e confrontati con quelli della letteratura.
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Caporusso, Mariangela, et Luigi Laviola. « Esiti materno-fetali e glicemia a digiuno vs una o due ore dopo il carico orale di glucosio nelle donne con diabete gestazionale ». L'Endocrinologo 22, no 3 (27 mai 2021) : 270–71. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-021-00883-8.

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Montirosso, Rosario, Alberto Del Prete, Anna Cavallini et Patrizia Cozzi. « Profilo neurocomportamentale in un gruppo di bambini pretermine sani. Applicazione della NICU Network Neurobehavioral Scale (NNNS) ». CHILD DEVELOPMENT & ; DISABILITIES - SAGGI, no 3 (avril 2010) : 96–116. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-003005.

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Résumé :
Il presente studio č parte di un progetto di ricerca longitudinale multicentrico, denominato NEO-ACQUA (NEONATAL ADEQUATE CARE for QUALITY of LIFE), il cui principale obiettivo č la valutazione della qualitŕ della vita di bambini nati pretermine, ma considerati "sani" alla dimissione per l'assenza di patologie conclamate. In quest'articolo sono riportati i risultati relativi alla valutazione neurocomportamentale. Lo scopo primario č indagare possibili differenze nel profilo neurologico e comportamentale rispetto a bambini nati a termine. Hanno preso parte allo studio 69 bambini nati molto pretermine (etŕ gestazionale &lt; 30a settimana e/o peso alla nascita &lt; 1500 gr) e 33 bambini nati a termine. I pretermine sono stati valutati al raggiungimento dell'etŕ postmestruale a termine (_ 37 settimane), i nati a termine tra la seconda e la terza giornata di vita. La valutazione neurocomportamentale č stata eseguita tramite la Neonatal Intensive Care Unit Network Neurobehavioral Scale (NNNS). In confronto ai nati a termine, i pretermine presentavano un maggior numero di riflessi non ottimali e una scarsa qualitŕ del movimento. Sul piano comportamentale manifestavano una minore capacitŕ di attenzione e di partecipazione allo scambio con l'ambiente. Inoltre risultavano meno abili nella regolazione del distress. Infine, presentavano marcati livelli di stress. I risultati rilevano che, anche in assenza di documentate complicazioni cliniche, bambini fortemente pretermine presentano un'alterazione del profilo neurocomportamentale. Queste evidenze sono discusse alla luce del possibile utilizzo della NNNS in programmi di intervento precoce a favore dei bambini pretermine e di sostegno ai loro genitori.
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Corsello, G., A. Aloisio, G. Attardo, M. Piccione, E. Piro, S. M. Vitaliti et L. Giuffrè. « Indagine Clinico Epidemiologica su 132 Nati da Gravidanze Multiple ». Acta geneticae medicae et gemellologiae : twin research 43, no 1-2 (avril 1994) : 110–11. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000003032.

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Résumé :
AbstractL'epidemiologia delle gravidanze multiple si è notevolemente modificata nel corso degli ultimi due decenni in virtù del perfezionamento e della diffusione delle tecniche di riproduzione assistita. L'utilizzazione di induttori farmacologici della ovulazione (specie le gonadotropine ed il citrato di clomifene) e l'impianto in utero di più embrioni fecondati in vitro, sono fattori che maggiormente hanno contribuito a fare impennare verso l'alto il numero di nati da gravidanze plurigemine. L'incidenza di parti trigemini, ad esempio, considerata gli inizi degli anni '70 di circa 1:10,000 parti, oggi si è elevata sino ad 1:3,500 circa.Presentiamo i dati relativi a 132 soggetti nati da gravidanze plurigemine all'Istituto Materno Infantile dell'Università di Palermo, al fine di valutarne la sopravvivenza e la morbilità anche in relazione al tipo di gravidanza (spontanea o indotta). In tal senso abbiamo preso in considerazione esclusivamente i nati nella nostra struttura con età gestazionale uguale o superiore a 26 settimane, escludendo quindi i nati da gravidanze plurime nati in altre strutture e trasferiti dopo la nascita (Tabella).Delle 57 gravidanze plurime, 37 (64.9%) sono risultate certamente indotte, solo farmacologicamente (54.1 %) o con varie tecniche di riproduzione assistita (45.9%). Le gravidanze indotte costituiscono nel nostro campione il 92.9% delle gravidanze con ordine di gemellarità superiore o uguale a 3 e solo il 55.8% delle gravidanze bigemine. Sul complesso delle gravidanze indotte conosciute, la quota percentuale delle plurigemine è risultata del 59.1% 102 neonati (77.3%) sono nati da taglio cesareo, 30 (22.7%) da parto eutocico.
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Breukhoven, P. E., G. F. Kerkhof, M. van Dijk, A. C. Hokken-Koelega, Fabio Lanfranco et Matteo Baldi. « Impatto a lungo termine del trattamento con GH durante l’infanzia sulla composizione corporea e la distribuzione adiposa in giovani adulti nati piccoli per l’età gestazionale ». L'Endocrinologo 13, no 1 (février 2012) : 44–45. http://dx.doi.org/10.1007/bf03344882.

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Serra, Angelo, et Grazia Bellanova. « Accertamento prenatale di rischio di patologia cromosomica fetale ». Medicina e Morale 46, no 1 (28 février 1997) : 15–35. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.886.

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Résumé :
Da circa trenta anni la diagnosi prenatale di sindromi causate da alterazioni dell’informazione genetica è entrata nella prassi dell’assistenza medica. Criteri deontologici e considerazioni etiche circa il rispetto delle giuste esigenze e diritti della coppia parentale, da una parte, e dell’incolumità del concepito, dall’altra, avevano portato a stabilire alcune precise indicazioni per l’esecuzione della diagnosi prenatale: l’età della madre non doveva essere superiore ai 35-38 anni. Nella prospettiva eugenistica che sta prevalendo nella società, appoggiata anche da provvedimenti legislativi, tale criterio venne considerato insufficiente perchè sarebbero rimasti a farne parte ancora troppi soggetti “indesiderati”, affetti da serie e gravi malformazioni. Furono, perciò, intraprese indagini al fine di trovare altri parametri atti a rivelare abbastanza presto durante la gravidanza un aumentato rischio di patologia cromosomica per un embrione o un feto, quali il test delle alfa-feto-proteine, e il triplo-test. Dal punto di vista etico, è buona e lecita la ricerca di un corretto ed efficiente metodo predittivo di rischio di feto affetto da patologia cromosomica e la sua applicazione qualora il fine per cui il metodo venga applicato sia buono, ossia non abbia scopi eugenetici, e non rechi danno alla donna, al bambino o alla società. Dal punto di vista deontologico, supposta la bontà etica gli autori sottolineano soprattutto l’obbligo del consenso informato all’esame, ossia una completa e rigorosa informazione e un severo controllo di qualità; in altri termini, un accertamento esatto dell’età gestazionale del feto e una corretta definizione del rischio.
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Infante, Marco, et Andrea Fabbri. « Effetti della co-supplementazione di vitamina D e acidi grassi omega-3 sul controllo glicemico e le concentrazioni lipidiche nelle pazienti affette da diabete mellito gestazionale ». L'Endocrinologo 18, no 4 (12 juillet 2017) : 197–98. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-017-0335-x.

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