Littérature scientifique sur le sujet « Funzione AFC »

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Articles de revues sur le sujet "Funzione AFC"

1

Erdas, Donatella. « nautodikai ». Dike - Rivista di Storia del Diritto Greco ed Ellenistico 24 (13 août 2022) : 33–62. http://dx.doi.org/10.54103/1128-8221/18603.

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Résumé :
La magistratura ateniese dei nautodikai è menzionata in fonti frammentarie (un accenno in IG I3 41, testimonianze della loro attività in un paio di versi delle commedia antica e in un frammento di Cratero il Macedone) e nei lessici. Le prime attestazioni risalgono agli anni Quaranta del V sec. a.C. ed essi sembrano inizialmente coinvolti in cause legate all’accertamento della cittadinanza (graphai xenias), almeno fino agli ultimi decenni del V sec. a.C. Con i primi anni del IV sec. a.C. i nautodikai mutano funzione, e sono citati nell’orazione lisiana Sulla proprietà di Eratone come giudici impegnati in cause riguardanti degli emporoi. Tale funzione è inoltre confermata dalle fonti lessicografiche. Ripercorrendo tutte le testimonianze relative a questa magistratura, nell’articolo si intende mostrare come una caratteristica costante nell’operato dei nautodikai sia quella dell’urgenza e contemporanemente dell’inadempienza nello svolgimento delle cause. La loro limitata funzionalità come collegio giudicante spiegherebbe la dismissione del loro ufficio al più tardi intorno alla metà del IV sec. a.C., quando più sentita era l’esigenza di garantire una rapida risoluzione delle controversie, soprattutto in ambito commerciale.
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Turfa, Jean MacIntosh, et Alwin G. Steinmayer. « Interpreting early Etruscan structures : the Question of Murlo ». Papers of the British School at Rome 70 (novembre 2002) : 1–28. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002099.

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Résumé :
L'INTERPRETAZIONE DI STRUTTURE ETRUSCHE ARCAICHE: IL CASO DI MURLOL'analisi della datazione, l'estensione, la pianta e la posizione dell'edificio monumentale con cortile a Poggio Civitate (Murlo, provincia di Siena) indica la sua funzione di ‘centro commerciale in età pre-monetaria, in una regione non completamente urbanizzata. Essendo cosi visibile — una sorta di affermazione politico-economica — ed offrendo riparo e sicurezza ad un gran numero di persone o di merci, il ‘Murlo Upper Building’, una delle strutture più grandi dell'epoca (c. 575 a.C), caratterizzata da una progettazione innovativa e da una decorazione insolita, era stato progettato come parte di un sistema commerciale di prodotti su larga scala. La sua prossimitá ad una regione mineraria e il suo uso nella produzione di beni di lusso assortiti, cosi come il progetto di una struttura che funzionava come la ‘stanza del commercio’ dei moderni forti coloniali europei, conferma ulteriormente la sua funzione commerciale in un'era di contatti stranieri sempre più sofisticati e di cambiamenti sociali.
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3

Viglietti, Cristiano. « Aestimatio. Il ruolo della moneta in una società censitaria (quasi) senza contanti : Roma tra il VI e gli inizi del IV secolo a.C. » CHEIRON, no 1 (avril 2021) : 46–71. http://dx.doi.org/10.3280/che2019-001003.

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Résumé :
Muovendo dagli elementi di "teoria nativa" sulle origini della moneta presenti in alcune testimonianze antiche, questo contributo intende ri-flettere sul modo in cui le forme e funzioni della moneta dovevano operare nella Roma arcaica. La centralità che la aestimatio giocava nel census a partire dal VI secolo a.C. dovette contribuire a un maggiore intervento dello Stato nell'emissione di lingotti bronzei destinati a ricoprire funzioni monetali e a una diffusione delle attività estimatorie in numerosi aspetti della vita sociale. A tali attività, nella fase in questio-ne, doveva corrispondere tuttavia solo marginalmente una reale circolazione della moneta bronzea a peso, che poteva essere convertita in equivalenti di altro tipo.
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Beard, Mary. « Writing and Ritual : A Study of Diversity and Expansion in the Arval Acta ». Papers of the British School at Rome 53 (novembre 1985) : 114–62. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200011521.

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Résumé :
LA SCRITTURA E IL RITUALE: UNO STUDIO DELLE DIFFERENZE E DELL'ESPANSIONE NEGLI ACTA DEGLI ARVALII documenti iscritti (‘Acta’) della Confraternità degli Arvali a Roma sono tradizionalmente trattati come documenti rigidamente standardizzati. Questo studio offre una nuova analisi di questo materiale religioso e dimostra sia la differenza dei documenti scritti sia la loro (a volte strana) tendenza all'espansione nel periodo compreso tra il I secolo a.C. e il III secolo d.C. Queste due caratteristiche sono poi messe in relazione con la funzione dei documenti degli Arvali—che non sono, come in genere si pensa, una pratica fonte di riferimento per i preti, ma una convalida simbolica della loro attività rituale.
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Ortelli, Valentina. « Il caso di Viola "insolente e sbruffoncella" : un percorso psicoterapeutico multimodale tra lavoro con la bambina e intervento sulla genitorialità ». QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no 46 (juillet 2020) : 135–56. http://dx.doi.org/10.3280/qpc46-2020oa10165.

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Résumé :
Il caso clinico presentato è quello di Viola, una bambina di 7 anni con difficoltà comportamentali. Sebbene le manifestazioni non siano severe, non soddisfano, infatti, la diagnosi di disturbo oppositivo-provocatorio, interferiscono sul clima familiare e compromettono il funzionamento scolastico. Vi è un secondo aspetto, inizialmente non esplicitato dai genitori in chiave patologica, che riguarda l'enuresi notturna; tale problematica limita le possibilità di esplorazione del mondo extra-familiare ed è proprio quando emerge la possibilità di fare esperienze con i coetanei, che diventa necessario inserirla tra gli obiettivi terapeutici. In ottica cognitivo-evolutiva e costruttivista, in fase di valutazione è prioritario comprendere il significato interno del sintomo e svelarne la funzione relazionale. Nel caso di Viola è emerso come i comportamenti provocatori fossero il tentativo di controllare in maniera coercitiva gli adulti di riferimento e l'enuresi può essere visto come il sintomo per assicurarsi la prossimità del genitore. Il lavoro clinico è stato favorito da un'ottima collaborazione da parte della coppia genitoriale e buona parte della terapia si è focalizzata su di loro. Grazie alla ricostruzione degli ABC comportamentali in seduta e alla graduale aggiunta di sfumature cognitive ed emotive, i genitori hanno potuto cogliere la funzione relazionale del sintomo e avvicinarsi al mondo emotivo della figlia. L'intervento con la bambina, svolto in parallelo, è stato indirizzato ad una migliore gestione delle proprie emozioni e un lavoro di mentalizzazione in terza persona, finalizzato ad una crescente consapevolezza degli stati mentali altrui.
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Sparacia, G., R. Lagalla, M. De Maria et A. E. Cardinale. « La risonanza magnetica funzionale nello studio dell'ischemia cerebrale in fase iperacuta ». Rivista di Neuroradiologia 9, no 5 (octobre 1996) : 529–40. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900504.

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Résumé :
Nell'ambito delle potenzialità di studi funzionali con risonanza magnetica (fMRI), la tecnica «diffusion-weighted imaging» (DWI) – consentendo la misurazione «in vivo» delle alterazioni del coefficiente di diffusione apparente (ADC) delle molecole dell'acqua nel contesto del tessuto encefalico – riveste un ruolo di preminente importanza quale strumento di valutazione non invasivo del danno ischemico cerebrale in fase iperacuta. Nei pazienti affetti da ictus cerebrale il focolaio ischemico si dimostra, sin dai primi minuti dalla sua insorgenza, come area di iperintensità di segnale nelle immagini DWI in relazione alla riduzione del coefficiente di diffusione apparente che consegue al deficit energetico indotto dall'ipossia ischemica e all'associata insorgenza dell'edema citotossico. Attraverso la tecnica DWI è pertanto possibile identificare il focolaio ischemico con netto anticipo rispetto alla comparsa di anomalie di segnale nelle immagini RM convenzionali T2 ponderate. In questo articolo vengono discussi i principi fisici e i preliminari riferimenti metodologici di questa tecnica funzionale, nonché le potenzialità diagnostiche nella valutazione dell'ischemia cerebrale. In particolare, l'utilizzo di sequenze Eco-Planari (EPI) «diffusion-weighted» consente di ipotizzare larghe prospettive di impiego della tecnica DWI nel monitoraggio dell'evoluzione dell'ischemia cerebrale, con riferimento anche all'avvento di nuove strategie terapeutiche che consentano di realizzare in ambito neurologico quanto, in ambito cardiologico, è già stato messo in atto per il trattamento precoce dell'ischemia miocardica.
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7

Alessandrini, M., A. Micarelli, A. Viziano, I. Pavone, G. Costantini, D. Casali, F. Paolizzo et G. Saggio. « Body-worn triaxial accelerometer coherence and reliability related to static posturography in unilateral vestibular failure ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 3 (juin 2017) : 231–36. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1334.

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Résumé :
Poichè le alterazioni della funzione vestibolare possono essere causa di disequilibrio, i principali reperti sviluppati ad oggi per misurare il controllo posturale e l’integrazione sensoriale nel danno vestibolare sono stati ottenuti grazie alla posturografia. Tuttavia, al fine di superare i problemi legati a tale genere di tecnologia, sono stati proposti gli accelerometri indossabili (ACC) come un’alternativa portatile e a basso costo per la misurazione dell’oscillazione corporea in ambienti confortevoli. D’altro canto, nessuno studio ad oggi ha dimostrato la validità sperimentale delle misurazioni ottenute con ACC - rispetto a quelle derivanti dalla posturografia - in soggetti affetti da deficit vestibolare. Pertanto, l’obiettivo del presente lavoro è stato quello di i) sviluppare e validare una strumentazione pratica che potesse consentire la misurazione dei disordini dell’oscillazione corporea nell’ambito della valutazione otoneurologica attraverso gli ACC e ii) fornire un’analisi delle oscillazioni affidabile ed automatica, che potesse implementare in modo sensibile ed accurato la possibile discriminazione di pazienti affetti da deficit vestibolare unilaterale (UVF). A tale scopo, un gruppo di 13 pazienti (sette femmine, 6 maschi; età media 48.6 ± 6.4 anni) affetti da UVF da almeno 6 mesi e un altro omogeneo di 13 soggetti sani sono stati invitati a mantenere la posizione eretta durante l’esecuzione della posturografia statica (FBP) mentre indossavano a livello lombare - vicino al centro di massa - un sensore Movit® (by Captiks) costituito da accelerometri 3-D. La correlazione ‘product-moment’ secondo Pearson ha dimostrato un elevato livello di corrispondenza di quattro misure, estratte da ACC e da FBP, nel dominio del tempo e di tre in quello della frequenza. Inoltre il t-test ha evidenziato che due parametri nel dominio del tempo e due in quello della frequenza si sono dimostrati affidabili nel discriminare i soggetti affetti da UVF. Tali aspetti, nel loro complesso, dovrebbero focalizzare l’attenzione in ambito clinico e di ricerca su tale tecnica di registrazione, considerato l’arricchimento quantitativo e qualitativo di informazioni utili nella discriminazione, diagnosi e trattamento di pazienti affetti da UVF. In conclusione, noi riteniamo che la misurazione basata su ACC offra un’alternativa confortevole, affidabile, economica ed efficiente utile, assieme ai test clinici di equilibrio e mobilità, in molteplici circostanze così come negli studi implicati nella diagnosi, controllo e riabilitazione di pazienti affetti da UVF.
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8

Jones, Mark Wilson. « Principles of design in Roman architecture : the setting out of centralised buildings ». Papers of the British School at Rome 57 (novembre 1989) : 106–51. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200009119.

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Résumé :
CRITERI PROGETTUALI NELLA ARCHITETTURA ROMANAE'ampiamente riconosciuto come la tecnica progettuale degli edifici romani antichi prevedesse una valutazione tanto delle proporzioni che delle dimensioni. L'elemento della proporzione è stato generalmente considerato come più importante e la questione della dimensione relegata in un ruolo di supporto, ritenuto interessante solo nella misura in cui il rapporto tra le dimensioni viene a creare una relazione di proporzioni. Questo lavoro cerca di comprendere l'importanza della dimensione come criterio progettuale a se' stante, studiando lo sviluppo delle piante relative ad un gruppo di edifici confrontabili tra loro. Vengono prese in considerazione anche un certo numero di fonti scritte particolarmente significative.La discussione è divisa in tre parti. La prima parte analizza le piante di un gruppo di edifici a pianta centrale, di grandi dimensioni, isolati, semplici, ben conservati, situati a Roma o nelle vicinanze e datati tra il 100 a.C. ed il 500 d.C, molti dei quali ispezionati nuovamente allo scopo. L'importanza della dimensione è messa in evidenza dal fatto che quasi tutti gli edifici in questione sviluppano piante che si possono associare a multipli di base 10, 12, e talora 16. Gli architetti sembrano essersi preoccupati di fissare tali dimensioni in modo da stabilire un limite importante nella progettazione di un edificio.La seconda parte esamina i motivi presupposti dai criteri visti operare nella pratica. Questi sorgono sia da considerazioni di carattere concreto, quali esigenze di praticità o propositi di imitazione, sia dal principio teorico della dimensione come fondamento della progettazione, secondo il concetto greco di symmetria. La terza parte cerca di considerare i risultati esposti finora nel contesto della progettazione di un edificio come coerente insieme tridimensionale. La scelta di una dimensione complessiva appropriata sembra avere esercitato una certa influenza sul modo in cui la progettazione di un edificio era scomposta ed elaborata con l‘ausilio di aritmetica e geometria.Come conclusione risulta che la dimensione in quanto tale appare come una delle caratteristiche fondamentali di un edificio romano, piuttosto che come semplice funzione dei rapporti di proporzione.
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Dai Prà, Mirko. « Uno studio di caso di paziente con Disabilità Intellettiva e disturbo Bipolare in contesto residenziale : comportamenti aggressivi, furto, Qualità della Vita e terapia farmacologica. Un intervento Comportamentale e Cognitivo. » RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 2 (septembre 2020) : 115–40. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2020-002007.

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Résumé :
Il presente lavoro si pone lo scopo di descrivere un intervento diretto ad un paziente con disabilità cognitiva e disturbo Bipolare e la valutazione degli esiti rispetto a: comportamenti di aggressività e furto, terapie farmacologiche assunte e Qualità della Vita. Metodo: È stato utilizzato un intervento integrato con tecniche di tipo Comportamentale e Cognitivo condotto dall'équipe riabilitativa a seguito di valutazione funzionale del caso con modello Comportamentale ABC (Antecedenti Behavior Conseguenze) con un paziente di 41 anni con disabilità cognitiva di tipo moderato e disturbo Bipolare. L'intervento è stato progettato con modelli di condizionamento operante e l'équipe riabilitativa è stata istruita. Al primo intervento è seguito un secondo additivo di token economy volto a rinforzare i comportamenti acquisiti. In fine è stato eseguito un intervento di tipo Cognitivo seguendo i principi della psicoeducazione ed è stato adattato alle capacità di comprensione dell'utente. Gli outcome sono stati il tipo e la quantità di farmaci assunti, il numero di comportamenti aggressivi e di comportamenti di furto, i risultati relativi alla Qualità della Vita percepita. È stato condotto uno studio di caso. Risultati: Sono diminuiti comportamenti di Aggressività e furto, diminuita l'assunzione di Benzodiazepine e di Antipsicotici, diminuita la somministrazione di terapie meccaniche restrittive quali terapia al bisogno Intra Muscolo e isolamento in camera, migliorata la Qualità della Vita nei domini Ruolo e salute Fisica, Salute in Generale, Vitalità, Attività Sociali Ruolo e Stato emotivo. Conclusioni: L'intervento si è dimostrato efficace a livello di decremento di comportamenti problema, diminuzione dei farmaci assunti e di Qualità della Vita percepita. Il lavoro offre spunti di riflessione relativi ai fattori del gruppo di lavoro e dei singoli che possono favorire l'intervento.
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Thèses sur le sujet "Funzione AFC"

1

Gori, Leonella. « Da DAF a CFO : perché la funzione AFC assume carattere di indirizzo strategico anche nell'impresa italiana ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2008. http://hdl.handle.net/10077/2641.

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Résumé :
2006/2007
La tesi sviluppa il tema dell’evoluzione della professionalità amministrativo-finanziaria nel nostro Paese, alla luce delle nuove esigenze emerse nel mondo imprenditoriale e nel sistema produttivo italiano. Una breve prospettiva storica introduce l’argomento, corredata da una review bibliografica della letteratura finanziaria sull’argomento. • Segue una disamina dell’evoluzione, anche normativa, in Italia e nei Paesi anglosassoni in tema di competenze e attività richieste a chi opera nell’area finanziaria con riferimenti alla nuova legge sul risparmio, al Sarbanes Oxley Act e a Basilea 2. • La tesi esplicita i risultati di una survey presso esponenti di spicco dell’area finanziaria in aziende domestiche di grande dimensione, per lo più quotate. Il tema trattato è rilevante anche alla luce dei più di trenta workshop organizzati nel solo 2007 in Italia aventi ad oggetto tali studi, con la partecipazione di personalità di rilievo del mondo sia accademico sia professionale.
XX Ciclo
1978
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2

ANTONIUCCI, ALESSANDRA. « Ricerche sui contesti delle ceramiche attiche a figure nere in Italia (630-560/550 a.C.) ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/200.

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Résumé :
Oggetto di studio è la ceramica Attica a figure nere inquadrabile fra il 630 e il 560/550 a.C. rinvenuta in Italia. Il materiale documentario è attinto dall'edito. Gli obiettivi della ricerca sono: aggiornare il campione di dati raccolto nei repertori editi da J. Beazley (Attic Black-Figure Vase-Painting, Oxford 1956; Paralipomena. Additions to Attic Black-Figure Vase Painters and to Red-Figure Vase Painters, Oxford 1971) e nella monografia a cura di R. Rosati (La ceramica attica nel Mediterraneo. Analisi computerizzata della diffusione. Le fasi iniziali (630-560 a.C.), Bologna 1989); proporre una lettura della documentazione censita che tenga conto delle informazioni sui contesti di rinvenimento per comprendere funzione e significato della ceramica Attica nelle aree culturali individuabili nel territorio e nel periodo esaminati. Il lavoro di censimento dei materiali e dei contesti ha consentito di individuare più di 400 esemplari attici a figure nere, provenienti da cinquantanove siti che ricadono nell'area padana, nelle regioni adriatiche, nell'ambito ionico, in quello tirrenico, nelle aree della Sicilia e della Sardegna. L'esame delle forme e delle immagini attestate negli spazi funerari, sacri e abitativi offre spunti per riflettere sulle dinamiche che regolano l'acquisizione dei manufatti ateniesi nelle varie aree culturali e stimola ipotesi sul significato rivestito da tali oggetti nel periodo preso in esame.
The subject-matter of this study is the Attic black-figured pottery recovered in Italy, that can be set between 630 and 560/550 B.C. The documentary material is derived from the published one. The objectives of the research are: to update the data sample collected in the indexes published by J. Beazley (Attic Black-Figure Vase-Painting, Oxford 1956; Paralipomena. Additions to Attic Black-Figure Vase Painters and to Red-Figure Vase Painters, Oxford 1971) and in the monograph edited by R. Rosati (La ceramica Attica nel Mediterraneo. Analisi computerizzata della diffusione. Le fasi iniziali (630-560 a.C.), Bologna 1989); to propose a reading of the classified documentation that takes into account information about the recovery contexts in order to understand function and meaning of the Attic pottery in the cultural areas that can be located in the territory and the period taken into consideration. The work of census of material and contexts has made it possible to identify more than 400 Attic black-figured patterns, coming from fifty-nine places that situated in the Po area, in the Adriatic regions, in the Ionian ambit, in the Tyrrhenian one, in the areas of Sicily and Sardinia. The examination of the forms and the images attested in the funeral, sacred and habitable spaces give an opportunity of reflecting upon the dynamics that regulate the acquisition of the Athenian manufactured articles in the various cultural areas and stimulates suppositions on the meaning of these objects in the period taken into consideration.
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3

ANTONIUCCI, ALESSANDRA. « Ricerche sui contesti delle ceramiche attiche a figure nere in Italia (630-560/550 a.C.) ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/200.

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Résumé :
Oggetto di studio è la ceramica Attica a figure nere inquadrabile fra il 630 e il 560/550 a.C. rinvenuta in Italia. Il materiale documentario è attinto dall'edito. Gli obiettivi della ricerca sono: aggiornare il campione di dati raccolto nei repertori editi da J. Beazley (Attic Black-Figure Vase-Painting, Oxford 1956; Paralipomena. Additions to Attic Black-Figure Vase Painters and to Red-Figure Vase Painters, Oxford 1971) e nella monografia a cura di R. Rosati (La ceramica attica nel Mediterraneo. Analisi computerizzata della diffusione. Le fasi iniziali (630-560 a.C.), Bologna 1989); proporre una lettura della documentazione censita che tenga conto delle informazioni sui contesti di rinvenimento per comprendere funzione e significato della ceramica Attica nelle aree culturali individuabili nel territorio e nel periodo esaminati. Il lavoro di censimento dei materiali e dei contesti ha consentito di individuare più di 400 esemplari attici a figure nere, provenienti da cinquantanove siti che ricadono nell'area padana, nelle regioni adriatiche, nell'ambito ionico, in quello tirrenico, nelle aree della Sicilia e della Sardegna. L'esame delle forme e delle immagini attestate negli spazi funerari, sacri e abitativi offre spunti per riflettere sulle dinamiche che regolano l'acquisizione dei manufatti ateniesi nelle varie aree culturali e stimola ipotesi sul significato rivestito da tali oggetti nel periodo preso in esame.
The subject-matter of this study is the Attic black-figured pottery recovered in Italy, that can be set between 630 and 560/550 B.C. The documentary material is derived from the published one. The objectives of the research are: to update the data sample collected in the indexes published by J. Beazley (Attic Black-Figure Vase-Painting, Oxford 1956; Paralipomena. Additions to Attic Black-Figure Vase Painters and to Red-Figure Vase Painters, Oxford 1971) and in the monograph edited by R. Rosati (La ceramica Attica nel Mediterraneo. Analisi computerizzata della diffusione. Le fasi iniziali (630-560 a.C.), Bologna 1989); to propose a reading of the classified documentation that takes into account information about the recovery contexts in order to understand function and meaning of the Attic pottery in the cultural areas that can be located in the territory and the period taken into consideration. The work of census of material and contexts has made it possible to identify more than 400 Attic black-figured patterns, coming from fifty-nine places that situated in the Po area, in the Adriatic regions, in the Ionian ambit, in the Tyrrhenian one, in the areas of Sicily and Sardinia. The examination of the forms and the images attested in the funeral, sacred and habitable spaces give an opportunity of reflecting upon the dynamics that regulate the acquisition of the Athenian manufactured articles in the various cultural areas and stimulates suppositions on the meaning of these objects in the period taken into consideration.
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Valdifiori, Marika. « Strumentazione mediante sensori inerziali di test per la valutazione della funzione grafo-motoria in età evolutiva : studi preliminari ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Résumé :
L'obiettivo di questa tesi è stato effettuare una valutazione preliminare sull'utilizzabilità dei sensori inerziali per la valutazione del movimento fine durante attività di coordinazione manuale. Lo scopo finale è valutare la possibilità di utilizzare parametri quantitativi utilizzati in analisi del movimento per la caratterizzazione della performance dell’arto superiore durante compiti che richiedono abilità grafo-motorie. A questo scopo sono stati selezionati alcuni test che potessero fornire un quadro completo delle funzioni grafo-motorie tra quelli maggiormente utilizzati nella pratica clinica: il test DGMP (per la valutazione del livello di automatizzazione di qualità e di apprendimento della scrittura in corsivo) e i test Cycle Trail e Flower Trail, scelti fra la batteria di Test Movement ABC-2 (per la valutazione di destrezza manuale). Hanno preso parte allo studio undici soggetti adulti giovani sani e quattro bambini con sviluppo tipico. Dopo aver posizionato i sensori inerziali sui polsi è stato richiesto ai soggetti di svolgere i test sopraelencati in diverse condizioni: "migliore" e "veloce", "lenta" e "veloce", mano destra e mano sinistra. Sono stati applicati gli indici (RMS accelerazione, RMS Jerk, MIJerk, IJerk, MSE) al segnale di accelerazione dell’arto che eseguiva l’esercizio ed è stato valutato se gli indici analizzati fossero in grado di distinguere diverse condizioni di esecuzione. Da questo studio preliminare, i parametri utilizzati (RMS accelerazione, RMS Jerk, MIJerk, IJerk, MSE) hanno mostrato una specificità sufficiente nel distinguere le diverse condizione analizzate, supportando quindi sviluppi futuri per l’applicazione dei sensori inerziali per la valutazione oggettiva della coordinazione fine durante attività grafo-motorie.
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5

Tozzi, Giulia. « Le iscrizioni del santuario di Dioniso Eleutereo ad Atene e l'assemblea nel teatro. Funzione e valenza politica del sito tra V e I secolo a.C ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423537.

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Résumé :
The PhD dissertation here presented concerns the political significance and function of the theatre and the sanctuary of Dionysos Eleutherios in Athens in a chronological period which runs from the fifth to the first century B.C. Its primary aim is to investigate the practice of displaying inscriptions in the area of the theatre, in order to recognize the ideological value of the documents there exposed and, consequently, to understand the socio-cultural and political meaning of this specific site as an appropriate place for the publication of official texts within the city. This problem is the focus of the first part of the dissertation, which comprises a classification of all the inscriptions displayed in the area of the sanctuary of Dionysos during the Classical and Hellenistic periods. The selection and identification of the documents has been carefully conducted on the basis of the excavation data (fundamental for this research, though not always accurate in recording the precise provenance) and an analysis of their content (in those cases where the texts are not too fragmentary). It should be noted that we are dealing with texts which are often incomplete while other inscriptions which may once have been displayed in the area of the theatre have not survived. However the study of all the surviving inscriptions located in the site – together with an appreciation of each of them in its proper cultural and historical context – has enabled me to investigate in depth the political use and value of the theatre. I drew up a catalogue deploying categories to classify the different inscriptions (for example, decrees, catalogues, dedications, etc…) before arranging the texts within each section into chronological order. The most represented categories are honorific decrees and dedications, exhibited in the area to express gratitude to benefactors or citizens whose activities were linked in various ways to the sacral or theatrical practice of the site and whose behavior served as a model for Athenians. This catalogue provides the following information for each inscription: physical description, provenance, conservation status, dating, text with apparatus, current published editions, brief comment on the most remarkable aspects (concerning palaeography, language, chronology and content) of the document. The readings have been verified thorough autopsy of the texts at the Epigraphical Museum or at the Archaeological Site of the Acropolis. This compilation is complimented by two more sections concerning other inscriptions found in the area of the sanctuary whose original setting in the site is either plausible (section VI) or has to be definitively excluded (section VII); the reasons for the inclusion of each document in these two last sections are detailed in the accompanying notes. Some of the decrees collected in the catalogue explicitly indicate that the decisions handed down by the city were taken during an assembly held in the theatre of Dionysos. This theme lies at the heart of the political significance of the theatre and is the central concern of the second part of the dissertation. The political use of the theatre is attested for in many cities of the Greek world and must be analyzed with an understanding of the diverse values and functions which typified theatrical buildings in Greek society. However, this phenomenon becomes more complex in Athens, because of the presence in the city of a dedicated ekklesiasterion on top of the Pnyx, whose construction saw three different phases between the fifth and the fourth century B.C. and whose activity is documented in the written sources. The custom of assembling in the theatre – seldom documented in the fifth century before becoming more frequently attested to from the second half of the fourth century – is testified not only for the theatre of Dionysos, but also for that of Munichia at Piraeus, which was similarly used for the meeting of the ekklesia in this period. Therefore the second part of the thesis provides a detailed, diachronic examination of all the literary and epigraphic Greek texts mentioning the use of these two theatres as assembly places. Here the purpose is to investigate which factors determined why Athenians chose these sites for assemblies over the Pnyx and to understand how across time the theatre gradually came to supplant the role of the ekklesiasterion. In this regard, particular attention has been paid to the political use of the theatre in the fifth century – a time when the Pnyx was still in use as an assembly place, and the theatre had yet to assume its current monumental form in stone. The literary passages are analyzed individually, while the inscriptions are tabulated according to the formula used to indicate the place of the meetings. The evidence examined include a far more up-to-date survey than previous studies – which though few remain essential – thanks especially to the excavations conducted in the area of the Agora by the American School of Classical Studies in Athens from the 1930s. These sources are analyzed in parallel with an appreciation of the archaeological data pertaining to the Pnyx and the theatre of Dionysos: these data complement the evidence of the written sources, providing information about the shape and size of these sites and, consequently, on the number of people who could be accommodated there. In conclusion, the analysis of the broader material evidence together with historical sources suggests that – while political and ideological contexts remained always significant – changing practical needs after the fifth century were crucial to the changing location of political assemblies.
La tesi di dottorato qui presentata riguarda il significato e la funzione politica del teatro e al santuario di Dioniso Eleutereo ad Atene in un lasso cronologico intercorrente tra il V e il I secolo a.C. Scopo principale della ricerca è quello di analizzare la consuetudine di esporre epigrafi nell’area del teatro, al fine di comprendere il valore ideologico dei documenti ivi pubblicati e, di rimando, di approfondire il significato socio-culturale e politico che tale sito acquisì nel tempo in quanto spazio scelto all’interno della città per la pubblicazione di testi ufficiali. Questo tema costituisce il fulcro della prima parte della dissertazione, che comprende una catalogazione di tutte le iscrizioni pubblicate nell’area del santuario di Dioniso durante le età classica ed ellenistica. La selezione e l’identificazione dei documenti epigrafici raccolti è stata meticolosamente effettuata sulla base dei dati di scavo (fondamentali per questa ricerca, ma non sempre precisi nel registrare con esattezza il luogo di rinvenimento) e l’analisi del loro contenuto (nei casi in cui il testo non è troppo frammentario). È necessario porre l’attenzione sul fatto che tali testi documenti sono spesso lacunosi e che costituiscono un campione certamente limitato rispetto all’insieme di tutte le iscrizioni che potrebbero essere state pubblicate nell’area del teatro nel periodo in oggetto. Ad ogni modo, lo studio complessivo di tutte le epigrafi superstiti collocate nel sito – associato ad un riesame di ognuno di questi testi nel contesto storico-culturale che gli è proprio – ha consentito di approfondire l’uso e il significato politico del teatro. Le iscrizioni sono classificate nel catalogo in base alla tipologia epigrafica dei testi in diverse sezioni (decreti, cataloghi, dediche ecc.), all’interno delle quali i documenti sono organizzati in ordine cronologico. Le categorie epigrafiche più rappresentate sono i decreti e le dediche onorarie, ivi esposti per esprimere gratitudine verso personaggi legati a vario titolo all’attività teatrale o cultuale svolta nel sito e il cui lodevole comportamento nei confronti della città diventa modello per gli Ateniesi. Per ogni epigrafe inserita nel catalogo si forniscono le seguenti informazioni: descrizione e tipologia del manufatto, provenienza, stato di conservazione, datazione, testo con apparato critico, edizioni, commento puntuale sugli aspetti paleografici, testuali, linguistici e storico-cronologici ritenuti più rilevanti per l’esegesi del testo. Le iscrizioni, conservate nel Museo Epigrafico di Atene o nel sito archeologico dell’Acropoli, sono state riesaminate tutte autopticamente. Il catalogo è inoltre completato da due sezioni, in cui sono riunite altre epigrafi trovate nell’area del santuario, la cui pertinenza ad esso è tuttavia solo ipotizzabile (sezione VI) o da escludere (sezione VII); le ragioni che hanno determinato l’inclusione di tali iscrizioni in queste due ultime sezioni sono chiarite nelle note che corredano i singoli testi. Alcuni dei decreti raccolti nel catalogo indicano esplicitamente che la decisione varata dalla città e registrata per iscritto sulla stele fu presa durante un’assemblea tenuta nel teatro di Dioniso. Questo aspetto è molto significativo per l’indagine sulla valenza politica del teatro e rappresenta il tema centrale della seconda parte della tesi. L’uso assembleare del teatro è attestato per molte città del mondo greco e deve essere analizzato alla luce di quella pluralità di valenze e funzioni che contraddistinsero la natura stessa dell’edificio teatrale. Tuttavia, l’analisi di questo fenomeno per il caso ateniese è particolarmente interessante, poiché la città era di fatto dotata di un proprio ekklesiasterion sulla collina della Pnice, la cui costruzione vide tre diverse fasi edilizie tra il V e il IV secolo a.C. e la cui attività è documentata dalle fonti. La consuetudine di riunirsi nel teatro – raramente attestata nel V secolo a.C. e poi sempre più di frequente a partire dalla seconda metà del IV secolo a.C. – è testimoniata non solo per il teatro di Dioniso, ma anche per quello di Munichia al Pireo, che fu analogamente usato per le riunioni dell’ekklesia in quel periodo. Dunque la seconda parte della tesi è dedicata ad un dettagliato esame diacronico di tutti i testi letterari ed epigrafici che menzionano l’uso di uno di questi due teatri come luogo di assemblea. Il fine è di indagare sui fattori che determinarono la scelta di questi luoghi per le riunioni al posto della Pnice e di comprendere in che modo nel tempo il teatro arrivò a sostituire il ruolo dell’ekklesiasterion cittadino. In questo senso, è analizzato con particolare attenzione l’uso politico del teatro nel V secolo a.C., periodo in cui la Pnice era ancora in uso come luogo di assemblea e il teatro doveva ancora assumere una forma monumentale. I passi letterari sono analizzati individualmente, mentre le iscrizioni sono catalogate in base alla formula utilizzata per indicare il luogo di svolgimento dell’assemblea. La quantità dei documenti epigrafici che attestano lo svolgimento di riunioni politiche nel teatro è notevolmente più consistente rispetto a quella presentata negli studi precedenti – che non sono numerosi, ma restano essenziali per questa ricerca – grazie soprattutto al consistente incremento di materiale dovuto agli scavi condotti nell’area dell’agorà dall’American School of Classical Studies in Athens dagli anni Trenta del Novecento. Le testimonianze epigrafiche e letterarie sono esaminate parallelamente ai dati archeologici che riguardano la Pnice e il teatro di Dioniso, dati che completano le notizie desumibili dalle fonti scritte, fornendo informazioni su forma e dimensioni dell’auditorium della Pnice e del theatron e, di conseguenza, sul numero di persone che poteva essere ospitato in tali spazi. In conclusione, l’analisi delle fonti e dei dati archeologici induce a concludere che – pur essendo rilevanti i motivi politici e ideologici – si deve dare il giusto peso a diversi fattori di ordine pratico che, dopo il V secolo a.C., furono senz’altro determinanti per il cambiamento del luogo di svolgimento delle assemblee.
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Sgatti, Federico. « Pianificazione strategica e operativa : dalla mappatura di processo all'efficientamento dei flussi di approvvigionamento in un sistema manufatturiero complesso - Il caso Eurovo ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23795/.

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Résumé :
L'elaborato, sviluppato durante 6 mesi di tirocinio in Eurovo srl, contiene la riorganizzazione di un magazzino tramite analisi di Pareto e analisi ABC e la ristrutturazione del processo aziendale di approvvigionamento: partendo dalla situazione as-is e arrivando alla creazione di una situazione to-be che è ora implementata in azienda. A corollario della ristrutturazione del processo sono stati creati e implementati diversi KPI come: obsolescenza, copertura, stock out e due vendor rating creati totalmente da zero e forgiati sul contesto aziendale. Il tutto per portare Eurovo verso una logica kaizen di miglioramento continuo.
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De, Nadai Ruggero. « Sviluppo di Cost model per cluster di prodotti ad alta customizzazione destinati al settore navale : il caso L3 HARRIS Calzoni srl ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Résumé :
Nella parte teorica della Tesi è stato esposto il tema della produzione su commessa descrivendone i criteri di classificazione. Si è confrontato la produzione su commessa con quella in serie. Inoltre, il ciclo di vita delle commesse ha evidenziato la necessità di un controllo di tipo feed-forward rispetto a quello feed-back. Si è presentato uno degli strumenti chiave per il Project Management, la WBS ed è stata affrontata la tematica relativa ai preventivi di commessa e alla gestione di tempi e costi. Infine, si sono definiti il concetto di Costo e la sua determinazione per un prodotto facendo riferimento a diverse teorie diffuse in letteratura approfondendo quella del Cost Plus Pricing. Poi è stato esposto il lavoro pratico. Le attività svolte all’interno del progetto di tirocinio sono state le seguenti: raccolta dei dati storici relativi ai costi e alle caratteristiche parametrizzabili dei MAST, attraverso l’uso di SAP e di Enovia, e creazione di database di costo in base alla funzione tecnica sia dei MAST sia dei componenti; analisi ABC sui costi di un sistema di movimentazione per capire quali fossero gli assiemi che incidessero di più sul costo del prodotto; scomposizione degli assiemi più significativi nei loro componenti principali per la creazione di diversi database in base al tipo di assieme e di componente; elaborazione dei dati raccolti nel database tramite l’uso di Excel per determinare i principali cost driver dei componenti attraverso l’utilizzo della regressione multipla; determinazione di funzioni di costo per mostrare la forza del legame tra il costo di ogni singolo componente e le caratteristiche tecniche parametrizzabili; analisi degli scostamenti tra l’output previsto dalle funzioni di costo e quello osservato; creazione di un preventivo di costo standard configurabile in base alle caratteristiche tecniche richieste dal cliente con la finalità di formulare rapidamente un’offerta al cliente tramite compromesso con l’esperienza diretta sul campo.
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ZANUSSO, VALENTINA. « 'Sentire' sulla scena tragica del V sec. a.C. : la funzione drammaturgica del rumore nel dramma attico ». Doctoral thesis, 2019. http://hdl.handle.net/11573/1241420.

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Résumé :
Sulla scorta della tradizionale preminenza della vista sull'udito, si è indagata la presenza (nelle tragedie tradite integralmente) di riferimenti testuali ad eventuali suoni e rumori che i personaggi sostenevano di avvertire, valutandone la possibile funzionalità drammaturgica. Il materiale emerso è stato classificato in base a criteri fisici (modalità di produzione) e scenici (maggiore o minore riproducibilità). Si è infine proposta una analisi drammaturgica complessiva che ha tentato di individuare alcune categorie acustiche ricorrenti in sedi drammaticamente pregnanti, con obiettivi specifici.
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Livres sur le sujet "Funzione AFC"

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Il sapere dell'arte : Finzione e funzione dell'espressione artistica : 20000 a.C.-1694 d.C. Ancona : PeQuod, 2008.

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Strumenti musicali e oggetti sonori nell'Italia meridionale e in Sicilia, VI-III sec. a.C. : Funzioni rituali e contesti. Lucca : Libreria musicale italiana, 2012.

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Il ruolo del culto nelle comunità dell'Italia antica tra IV e I sec. a.C : Strutture, funzioni e interazioni culturali (Ricerca PRIN 2008). Roma : Edizioni Quasar, 2018.

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Centro studi salernitani Raffaele Guariglia., dir. Modi e funzioni del racconto mitico nella ceramica greca, italiota ed etrusca dal VI al IV secolo a.C. : Atti del convegno internazionale : Raito di Vietri sul Mare, Auditorium di Villa Guariglia, 29-31 maggio 1994. Salerno : 10/17, 1995.

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Tarozzi, Simona. Ricerche in tema di registrazione e certificazione del documento nel periodo postclassico. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg232.

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Résumé :
L’oralità e il formalismo sono aspetti predominanti nella vita socio-economica e giuridica delle civiltà antiche. Il ricorso a riti orali più o meno complessi e a comportamenti formalisticamente preordinati e programmati caratterizza anche la società romana. Ciò non significa, però, che l’uso della scrittura non fosse diffuso. Se ne sentiva, infatti, la necessità per esigenze connesse alla vita pubblica: ad esempio per l’esigenza di dare a tutti i consociati la possibilità di conoscere quanto fosse stato deliberato publice e di conservare per gli interessati il ricordo, sia di quelle convenzioni che fossero intervenute con popoli stranieri e per le quali si era ricorso alla redazione per iscritto, sia degli atti emanati dagli organi di governo. La definizione di Svetonio della scrittura quale "pulcherrimum ac vestustissimum" strumento al servizio del potere (instrumentum imperii) se, da un lato, ne esalta la funzione, dall’altro sembra circoscriverne l’utilizzo in un ambito esclusivamente pubblico
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Holwell, Damien. Piani Di Allenamento Nel Bodybuilding : Come Impostare una Routine Di Allenamento Efficace ; Come Funziona l'ipertrofia - ABC Dell'allenamento - Routine - Alimentazione. Independently Published, 2019.

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Tomei, Chris. L' ABC Della Legge Di Attrazione : Scopri Come Funziona Realmente il Principio Che Ti Aiuta a Creare la Tua Vita. Independently Published, 2017.

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Chapitres de livres sur le sujet "Funzione AFC"

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Giardino, Liliana, Catia Bianco et Francesco Meo. « Muro Leccese (Puglia, Italia). Forme e funzioni delle ceramiche d’uso quotidiano in un centro messapico tra IV e III secolo a.C. » Dans Contacts et acculturations en Méditerranée occidentale, 357–65. Publications du Centre Camille Jullian, 2015. http://dx.doi.org/10.4000/books.pccj.4956.

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Giardino, Liliana, et Teresa Oda Calvaruso. « HERAKLEIA di Lucania (Basilicata, Italia). Forme e funzioni delle ceramiche d’uso quotidiano in una città italiota tra III e II secolo a.C. » Dans Contacts et acculturations en Méditerranée occidentale, 367–75. Publications du Centre Camille Jullian, 2015. http://dx.doi.org/10.4000/books.pccj.4982.

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