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1

Cavallero, Paola, et Barbara Bertocci. « Fruizione dei beni culturali ed ambientali : intergenerazionalità-interdisciplinarietà ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 4 (février 2020) : 743–68. http://dx.doi.org/10.3280/rip2019-004010.

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2

Lupo, Eleonora. « Design e beni culturali : creare sistemi di valore per connettere cultura, luoghi, conoscenza, comunità, impresa ». i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 8 (7 avril 2013) : 30–39. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2013.v8i.12594.

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Résumé :
La valorizzazione dei beni culturali oggi è un asset privilegiato per lo sviluppo sostenibile e l’innovazione del sistema paese. La fruizione collettiva di cultura si è evoluta, parallelamente alla società dei servizi e delle esperienze, verso la democratizzazione moltiplicazione di momenti e occasioni di appropriazione e accesso a beni, prodotti, servizi ed attività culturali e creative, in termini di circuito di senso identitario di una comunità, di rigenerazione e ridistribuzione del valore di un territorio, di strumento di partecipazione, integrazione e coesione sociale.In questa logica, in coerenza con le indicazioni promosse dalla comunità Europea e dall’Unesco, i modelli di sviluppo culture oriented, hanno l’obiettivo di generare, attivare e incrementare il valore del bene culturale nella sua funzione patrimoniale, storica, civile, simbolica, sociale e di sviluppo, e sono finalizzati allo sviluppo di piattaforme e sistemi di connessione in grado di connettere le comunità attraverso cultura e conoscenza.
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3

Martinelli, Marco. « La fruizione dei beni culturali come contributo del turismo allo sviluppo delle cittŕ d'arte ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 88 (octobre 2009) : 59–72. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-088002.

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Résumé :
- The author examines the ways in which cultural heritage is used in the art cities. The evidence from research work on the characteristics of visitors of four museums of Rome are shown. Two types emerge: the mass tourist "with a collective look" and the self-directed "romantic" tourist. Tourism in art cities enhances the cultural development of cities.Key words: tourism, art city, post modern, city.
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4

Mantini, Silvia, Fabio Graziosi, Fabio Franchi et Stefano Boero. « La tecnologia 5G e i beni culturali : percorsi di storie e architetture all’Aquila ». DigItalia 15, no 2 (décembre 2020) : 117–25. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00019.

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Résumé :
All’indomani del terremoto del 2009, l’Università dell’Aquila ha realizzato progetti di tutela e valorizzazione dei beni culturali che rispondono a esigenze di comunicazione dell’invisibile, di fruizione del visibile differentemente collocato e del recupero di facies sparite. Con particolare riferimento al patrimonio storico-artistico della città, la tecnologia 5G ha permesso la sperimentazione di soluzioni di realtà aumentata e virtuale che hanno riguardato chiese e palazzi ricostruiti. La traduzione delle ricerche d’archivio in approcci storici digitali, in pratiche di public history e in esperienze di editoria aumentata ha consentito, attraverso le ICT, una più ampia accessibilità ai contenuti multimediali da parte di diversi pubblici di fruitori.
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5

Pepe, Dunia, et Debora Vitali. « Il patrimonio culturale metafora dell'interdisciplinarità : storie, conoscenze, tecnologie e professioni ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 36 (février 2022) : 103–19. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-036010.

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Résumé :
Il patrimonio culturale rappresenta un settore strategico per lo sviluppo della società, dell'economia e del lavoro. Una dimensione essenziale della gestione e della fruizione del patrimonio culturale è il processo della sua digitalizzazione. Accanto al patrimonio culturale esiste ormai un patrimonio culturale digitale che ne garantisce la conservazione, la diffusione e la valorizzazione. Le nuove tecno-logie hanno trasformato l'organizzazione di musei, gallerie, siti d'arte e siti archeologici. Queste stesse tecnologie hanno consentito la diffusione e l'operabilità a livello internazionale di infrastrutture digitali di informazione e ricerca. La digitalizzazione ha consentito ai luoghi della cultura di sperimentare nuovi legami, con i territori e con i cittadini, già dall'inizio degli anni 2000 e soprattutto a seguito del lockdown imposto dalla pandemia da Covid 19. Le tante attività di digitalizzazione volte a valorizzare i beni culturali richiedono sia co-noscenze umanistiche che scientifiche. Da un lato, esse implicano la creazione di realtà virtuali e modellizzazioni per una diversa e più profonda conoscenza, dall'altro lato, richiedono l'uso dell'intelligenza artificiale e dei big data per ricostruire il passato delle culture o per conoscere i flussi turistici nei siti d'arte. Anche le professioni, le competenze ed i percorsi formativi legati alla digitalizzazione dei beni culturali nascono dalle interazioni tra sistemi fisici e sistemi virtuali, da conoscenze ed esperienze di diversa natura.
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6

Zecchi, Alessandro. « I limiti alla fruizione individuale dei beni culturali : una testimonianza di civiltà nella democrazia della cultura ». La Nuova Giuridica 1, no 1 (14 septembre 2022) : 145–59. http://dx.doi.org/10.36253/lng-1820.

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Résumé :
Despite the need to liberalise the use and reproduction of the image of cultural heritage repeatedly identified in supranational legislation, the Italian legislator, in Legislative Decree 177/2021, preferred to keep the authorisation procedure established by the Cultural Heritage Code. Considering this choice, we have to ask ourselves if it represents a legislative resistance to the ‘democracy of culture’ or if, on the contrary, oxymoron of a ‘granted culture’ is still today the only instrument able to guarantee and safeguard the «memory of the national community».
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7

Guerrieri, Claudia. « Linked open data e rappresentazione del patrimonio culturale : un caso applicativo per diffondere la conoscenza dei beni culturali ecclesiastici nel web semantico ». DigItalia 17, no 1 (juin 2022) : 184–202. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00047.

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Résumé :
Nel dominio dei beni culturali molte organizzazioni stanno applicando le tecnologie del web semantico e hanno affrontato progetti – alcuni dei quali sperimentali – di pubblicazione dei dati descrittivi del patrimonio culturale in linked open data (LOD): la sfida è far affiorare la conoscenza rappresentata dai dati rendendola immediatamente interpretabile dalle macchine. Attraverso la delicata fase di definizione non ambigua dei concetti e delle relazioni che rappresentano una determinata porzione di realtà (modellazione dei dati) il web semantico si pone come strumento per far emergere significati e produrre nuove relazioni reciproche. Questo contributo ha l’obiettivo di porre le basi per una prospettiva strategica di produzione e pubblicazione di LOD del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB – Beni ecclesiastici in web, scelto come esempio altamente rappresentativo del dominio culturale in virtù non solo dei suoi numeri – circa 12 milioni di schede descrittive di beni culturali di proprietà ecclesiastica – ma soprattutto della modalità in cui è costruito e quotidianamente popolato. Il portale è ideato e coordinato dall’Ufficio nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici e l’Edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana (Ufficio nazionale BCE – CEI), con l’ambizione di offrire una lettura d’insieme sui beni culturali di proprietà ecclesiastica conservati in Italia, dove gli authority data assumono il ruolo di punto di snodo per la tessitura di relazioni tra risorse culturali di natura diversa (risorse storico-artistiche, architettoniche, bibliografiche, archivistiche, fotografiche, istituti di conservazione). La proposta di integrazione nel web semantico del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB mira al raggiungimento di una piena interoperabilità semantica, attraverso l’analisi delle ontologie già presenti nel dominio culturale, per favorirne un loro riuso. BeWeB è dunque un case study presentato e introdotto da un inquadramento generale, utile a spiegare il contesto in cui sono inscritte le tecnologie che abilitano la realizzazione del web semantico e dei progetti di costruzione dei grafi della conoscenza (knowledge graph).
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8

Pini, Marco, et Alessandro Rinaldi. « Il sistema economico integrato dei beni culturali ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 1 (mars 2010) : 151–57. http://dx.doi.org/10.3280/rest2010-001007.

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9

D'Agnelli, Francesca Maria, Claudia Guerrieri, Maria Teresa Rizzo et Silvia Tichetti. « L'authority work nel sistema dei beni culturali ecclesiastici ». DigItalia 16, no 2 (décembre 2021) : 91–107. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00038.

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Résumé :
L'approccio metodologico dei censimenti del patrimonio culturale degli enti ecclesiastici (diocesi e istituti culturali), coordinati dall'Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l'Edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana, avviene nel rispetto degli standard di settore (beni storico artistici, architettonici, archivistici, librari, fotografici). Anche l'authority work, connaturato all'attività catalografica, rispetta questa scelta. Tuttavia, per garantire l'integrazione e consultazione cross domain delle banche dati sul portale BeWeB, il modello di authority work adottato gestisce tutto il ciclo di vita dei record di autorità, dalla produzione nei gestionali di catalogazione usati dai singoli enti schedatori fino a BeWeB, passando attraverso processi di riconciliazione che identificano univocamente l'entità e le risorse ad essa collegate.
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Lupo, Eleonora. « Design, beni culturali immateriali e “attivazione dell’autentico” : progettare il valore delle eredità culturali come “open-ended knowledge system” ». i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 4 (9 janvier 2011) : 44–54. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2011.v4i.12662.

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Résumé :
Quando si parla di design per i beni culturali, più che di competenze di design e ambito di applicazione del progetto, è opportuno parlare di processi di design per i beni culturali. In questa visione, la valorizzazione dei beni culturali può essere vista come un insieme di processi di design (Lupo 2009). In un ideale ciclo di vita del bene culturale, materiale o immateriale (Lupo 2009), che proponiamo come lineare (si noti che questa semplificazione viene attuata solo come artificio retorico ed espediente comunicativo) si ha all’inizio un bene culturale ancora potenziale (che non esiste in quanto non ha forma), che si concretizza in forme di bene e che, quando è collettivamente socializzato riconosciuto, diventa bene esplicito, e quindi successivamente bene fruito o attivato da una comunità nel momento in cui se ne ‘appropria’ o vi partecipa in varie forme. Nel passaggio da uno stadio all’altro si verificano dei processi che sono chiamati rispettivamente di produzione (della forma) bene culturale, riconoscimento (del senso) del bene culturale e di attivazione (della funzione) del bene culturale.
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Manetti, Giacomo, et Massimo Valeri. « La valutazione del patrimonio museale : il caso del Museo di Storia Naturale di Firenze ». FINANCIAL REPORTING, no 3 (novembre 2012) : 111–33. http://dx.doi.org/10.3280/fr2012-003006.

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Résumé :
Il presente lavoro mira ad individuare le prassi per la valutazione dei beni culturali di proprietà delle pubbliche amministrazioni attraverso lo studio del caso del Museo di Storia Naturale di Firenze. Dopo aver esaminato le principali indicazioni della prassi e della dottrina in tema di valutazione dei beni culturali, gli autori affrontano un caso di studio nel quale è stato adottato, per l'inventariazione dell'intero patrimonio museale, uno dei metodi in precedenza discussi, ossia la stima degli esperti, quale proxy del valore di mercato delle collezioni. Con riferimento al caso di studio si indicano le motivazioni a supporto del metodo adottato e le difficoltà incontrate nella conduzione del processo valutativo. Dall'indagine condotta emergono alcuni limiti ed alcuni potenziali sviluppi della ricerca, evidenziati nelle conclusioni, sui criteri di valutazione del patrimonio museale.
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Di Giorgio, Sara, et Claudio Prandoni. « Il progetto inDICEs : misurare l’impatto della cultura digitale ». DigItalia 15, no 2 (décembre 2020) : 59–73. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00014.

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Résumé :
inDICEs è un progetto di ricerca e innovazione finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Horizon 2020, e coordinato dall'ICCU. La ricerca condotta da inDICEs permetterà di sviluppare una metodologia scientifica per misurare e valutare l’impatto economico della digitalizzazione del patrimonio culturale, analizzando le modalità di accesso ai beni e ai servizi culturali in Europa. A partire da questo, il progetto elaborerà delle raccomandazioni rivolte ai responsabili del settore dei beni culturali e delle industrie culturali e creative, per fornire loro strumenti utili ad affrontare le sfide poste dall'avvento del mercato unico digitale al fine di far prosperare e diffondere la cultura europea. Infine, il progetto svilupperà una piattaforma partecipativa e un sistema di autovalutazione, utile agli istituti culturali per migliorare il proprio posizionamento strategico nel mercato unico digitale, favorendone perciò la trasformazione digitale.
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Grasso, Davide. « Tutela, stile, autografia. Ontologia dei beni culturali e architettura ». Rivista di estetica, no 49 (1 avril 2012) : 333–54. http://dx.doi.org/10.4000/estetica.1725.

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Ibba, Carlo, et Francesco Morandi. « La fondazione di partecipazione per la gestione di prodotti e servizi turistici ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 2 (août 2011) : 171–84. http://dx.doi.org/10.3280/dt2011-002016.

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Résumé :
Il rapporto di collaborazione pubblico-privato incontra nuove possibilitŕ di realizzazione attraverso forme innovative di accordo. La sperimentazione avviata in alcune realtŕ locali con la creazione di fondazioni di partecipazione sembra dare i primi risultati positivi. Le fondazioni sono state in grado di coniugare efficacemente la gestione dei beni culturali, l'organizzazione dei servizi turistici e la realizzazione degli eventi. Hanno offerto un valido apporto all'integrazione dei centri minori, alla salvaguardia dei valori identitari e allo sviluppo dell'offerta turistica, favorendo in concreto il progresso sociale, economico e occupazionale.
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Tavano, Blessi Giorgio. « Cultura e benessere individuale : uno strumento di costruzione del capitale sociale ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 97 (mai 2012) : 131–48. http://dx.doi.org/10.3280/sur2012-097010.

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Nel presente articolo l'autore analizza il ruolo della partecipazione ad eventi ed attivitŕ culturali quale risorsa per il benessere individuale, dato il grado di relazionabilitŕ e quindi gli effetti in termini di beni relazionali prodotti e le possibili ricadute rispetto allo sviluppo di capitale sociale. L'analisi porta in evidenza come la partecipazione ad attivitŕ culturali sia favorevolmente associata al livello di benessere individuale, e questo risulta rilevante laddove gli individui, attraverso tali attivitŕ, sono in grado di promuovere relazioni interpersonali orientate al cooperativismo piuttosto che utilitarismo. L'ipotesi teorica viene suffragata attraverso i risultati di un campionamento realizzato rispetto alla popolazione a livello nazionale, indirizzato a fornire evidenze sul peso dei consumi culturali rispetto al benessere individuale, ed un campionamento effettuato con esperti rispetto al grado di relazionabilitŕ generato dalle variabili culturali dell'indagine precedente. Le evidenze dimostrano che la cultura č in grado di promuovere la costruzione di beni relazionali, ed in tale prospettiva puň essere considerata una piattaforma per lo sviluppo del benessere individuale e collettivo nella direzione di incrementare il capitale sociale.
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Bisaglia, Stefania. « Gli aspetti peculiari della tutela ex art. 136 del D.lgs. n. 42 del 2004 delle aree boscate ». L'Italia forestale e montana 77, no 6 (30 janvier 2023) : 217–23. http://dx.doi.org/10.36253/lifm-1086.

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Résumé :
Nel codice dei beni culturali ci sono alcuni articoli relativi alla tutela dei beni paesaggistici (n. 134, 136, 142, 143, 149) in cui sono presenti riferimenti inerenti la tutela delle aree boscate. Nel nostro Paese la stretta interconnessione che esiste tra le competenze legislative riguardanti più aspetti (culturale, ambientale, forestale, paesaggistico) e quelle amministrative su differenti scale (locale, regionale, nazionale) ha generato molti dibattiti e discussioni che in questi anni hanno coinvolto sia le Regioni, sia l’Ufficio legislativo del Ministero della cultura sino ad arrivare al Consiglio di Stato e alla Corte Costituzionale. E’ necessario ed auspicabile che tutte le autorità coinvolte collaborino insieme per giungere ad una disciplina condivisa di utilizzo dei boschi volta a preservare il patrimonio boschivo nazionale.
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Bisaglia, Stefania. « Gli aspetti peculiari della tutela ex art. 136 del D.lgs. n. 42 del 2004 delle aree boscate ». L'Italia forestale e montana 77, no 6 (30 janvier 2023) : 217–23. http://dx.doi.org/10.36253/ifm-1086.

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Résumé :
Nel codice dei beni culturali ci sono alcuni articoli relativi alla tutela dei beni paesaggistici (n. 134, 136, 142, 143, 149) in cui sono presenti riferimenti inerenti la tutela delle aree boscate. Nel nostro Paese la stretta interconnessione che esiste tra le competenze legislative riguardanti più aspetti (culturale, ambientale, forestale, paesaggistico) e quelle amministrative su differenti scale (locale, regionale, nazionale) ha generato molti dibattiti e discussioni che in questi anni hanno coinvolto sia le Regioni, sia l’Ufficio legislativo del Ministero della cultura sino ad arrivare al Consiglio di Stato e alla Corte Costituzionale. E’ necessario ed auspicabile che tutte le autorità coinvolte collaborino insieme per giungere ad una disciplina condivisa di utilizzo dei boschi volta a preservare il patrimonio boschivo nazionale.
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Mercurio, Franco. « Per una politica bibliotecaria che sostenga la crescita culturale e agevoli la ricerca storica ». SOCIETÀ E STORIA, no 172 (juin 2021) : 352–57. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-172006.

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L'autore illustra il processo di progressiva marginalizzazione delle biblioteche pubbliche, in primis di quelle statali, rispetto alle altre componenti del patrimonio culturale nazionale. Tale processo, avviato tra gli anni sessanta e settanta del secolo scorso, si è accentuato nei decenni successivi con crescenti differenziazioni tra i diversi settori dell'amministrazione dei beni culturali, alimentando conflitti per la distribuzione e l'allocazione delle risorse finanziarie ed umane. Ne è derivata, soprattutto nell'ultimo decennio, segnato da una forte contrazione della spesa pubblica, una decisa marginalizzazione dei settori bibliotecario e archivistico. Le gravi conseguenze si avvertono oggi nella perduta qualità dell'erogazione dei servizi bibliotecari necessari all'alta formazione e alla ricerca. Sintetiche ed efficaci tabelle documentano la situazione critica in cui versano attualmente le biblioteche statali. L'autore propone soluzioni differenti per le diverse tipologie di biblioteche prese in esame. Per quanto riguarda le biblioteche non statali propone una maggior coordinamento nazionale che superi l'artificiosa suddivisone regionale delle politiche bibliotecarie. Per le biblioteche statali auspica il passaggio delle competenze, assieme agli archivi, dal Ministero per i beni culturali al neonato Ministero dell'università e della ricerca, ritenendo la loro funzione più aderente alla missione di quest'ultimo.
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Busolini, Daniele, Francesca Maria D’Agnelli, Laura Gavazzi, Luana Greco et Valerio Pennasso. « BeWeB : un giovane progetto che compie vent’anni ». DigItalia 16, no 1 (juin 2021) : 89–100. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00028.

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Il portale BeWeB rappresenta il racconto delle comunità di eredità che esprimono il valore identitario del patrimonio culturale nelle sue diverse tipologie, materiale e immateriale, come riflesso ed espressione dei loro valori, delle conoscenze e tradizioni, in continua evoluzione. I beni ecclesiastici, oltre ad avere un’accezione culturale, storica, artistica, bibliografica, archivistica e patrimoniale, rappresentano anche uno dei luoghi in cui si compie la missione della chiesa. Le diocesi e le parrocchie, nel catalogare i propri beni attraverso un progetto locale di carattere nazionale, hanno investito risorse culturali, umane ed economiche motivate da una prospettiva principalmente legata alla conoscenza, certamente patrimoniale e di tutela, svolgendo l’attività con crescente consapevolezza. Ultimamente questa consapevolezza del dono da custodire e da trasmettere, da usare oggi, è cresciuta, e ormai in quei beni le comunità identificano i motivi della propria identità, un valore di vita e di annuncio.
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Majeli, Gianluca. « Tutelare i beni culturali : verifiche sull'attività della Soprintendenza ai Monumenti per la Sicilia Orientale nella Catania degli anni Cinquanta ». ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no 1 (juillet 2022) : 45–63. http://dx.doi.org/10.3280/asso2021-001003.

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Il saggio propone un'analisi storica degli interventi di promozione e tutela dei beni culturali a Catania nel secondo dopoguerra, periodo in cui sono emerse in maniera più dirompente le contraddizioni tra la tensione alla crescita economica, anche grazie a uno sviluppo edilizio spesso incontrollato, e la tutela monumentale, archeologica e paesaggistica, munita di strumenti normativi e tecnico-operativi.
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김민동. « Concetto di “Codice dei beni culturali e del paesaggio” in Italia ». Ilkam Law Review ll, no 33 (février 2016) : 311–32. http://dx.doi.org/10.35148/ilsilr.2016..33.311.

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Pasini, Daria. « I professionisti dei beni culturali nelle nuove disposizioni di legge : l'archeologo ». Agoghè, no 12 (2022) : 161–71. http://dx.doi.org/10.12871/97888333951117.

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Serpieri, Luca, Maurizio Casalini et Massimiliano Piscetta. « Fruizione del Superbonus 110% e dei bonus minori su beni immobili in trust ». Trusts, no 3 (1 juin 2022) : 575–89. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.129.

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Résumé :
Sunto Gli incentivi fiscali riguardo le ristrutturazioni immobiliari, le opere volte alla riduzione del rischio sismico e quelle per il miglioramento dell’efficienza energetica, costituiscono una spinta significativa del legislatore per il miglioramento della sicurezza, dell’efficienza energetica degli edifici, nonché, non da ultimo, del loro aspetto architettonico. L’aggiunta di ulteriori facilitazioni, quali lo sconto in fattura e la cessione del credito d’imposta, sono uno sforzo ulteriore volto a promuovere un loro maggior impiego. Nel fondo in trust, sovente, sono apportati immobili e l’accesso agli incentivi pone condizioni soggettive diverse in base alla disposizione che si esamina. Ciò richiede un’analisi critica di tutte le facilitazioni fiscali proposta dal legislatore, nel caso che gli immobili siano in differente modo apportati al fondo in trust e si intenda fruire delle agevolazioni in parola. Non ci proponiamo di analizzare specificamente i vantaggi fiscali sulle ristrutturazioni, il risparmio energetico ed il rischio sismico in quanto tali, temi che peraltro sono ampiamente dibattuti anche attualmente e su cui è stato e si continua a scrivere molto e che sono altresì in continuo aggiornamento dal lato normativo e della prassi, ma di individuare se, quando e come, gli immobili apportati nel fondo di un trust interno non commerciale – d’ora in avanti solo trust – possono godere di quale dato premio fiscale. Tuttavia questo ci obbliga comunque a dare un quadro almeno sintetico ma aggiornato, riguardo ogni facilitazione.
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Čok, Lucija. « Lingue e culture nel dibattito sulle identità europee ». Linguistica 50, no 1 (29 décembre 2010) : 137–42. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.50.1.137-142.

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Résumé :
Nelle politiche linguistiche e culturali delle strategie comunitarie, il discorso sulle identità del singolo (identità nazionale, culturale, linguistica, regionale...) presenta un potenziale punto d'intesa. Nel complesso delle attività che le politiche comunitarie propongono, risulta che una speciale attenzione è riservata alla tutela di alcune di esse (per esempio quella nazionale e linguistica). Si attivano quindi, simultaneamente, mezzi e conoscenze per instaurare la condivisione di un'unica cittadinanza e di una comune economia per creare una crescita culturale in un'entità organica. L'Europa è caratterizzata da culture e tradizioni simili e da una storia che accomuna tutte le nazioni che ne fanno parte. Il passato delle nazioni è contrassegnato dalla ricchezza dei valori paneuropei: valori politici, sociali, culturali, umani. La memoria, soprattutto la memoria storica, è fatta di un materiale essenziale atto a costruire e composto di elementi specifici insostituibili. Vi si trovano valori da salvaguardare e da distribuire. Uno dei vantaggi del continente Europa è il fatto di avere un passato, anche se, a tratti, conflittuale a causa delle specificità delle singole nazioni. La componente regionale e quella locale costituiscono un prezioso scrigno culturale paneuropeo le cui ricchezze emergono nel dialogo interculturale. Ci sono luoghi e tempi per cercare la creatività artistica, la curiosità scientifica, la forza intellettuale del singolo e dei gruppi che potranno far emergere nuove idee, proposte, progetti e strategie per arrivare al bene comune. La scuola è uno dei luoghi intesi come laboratori culturali. Il processo d'innovazione in atto all'interno del sistema scolastico supporta senz'altro la scuola nell'adempimento della sua funzione di operatore educativo comunitario e, allo stesso tempo, di tutore dei beni culturali e delle identità regionali.
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Casarin, Francesco, et Gennaro Iasevoli. « Il marketing dei beni e degli eventi culturali : tra turismo e territorio ». MERCATI E COMPETITIVITÀ, no 4 (janvier 2013) : 11–15. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-004002.

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Veninata, Chiara. « Dal Catalogo generale dei beni culturali al knowledge graph del patrimonio culturale italiano : il progetto ArCo ». DigItalia 15, no 2 (décembre 2020) : 43–56. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00013.

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Résumé :
Le attività dell’ICCD sono da sempre indirizzate ad una maggiore condivisione e valorizzazione sia dei modelli di strutturazione della conoscenza sul patrimonio culturale sia dei dati prodotti nelle campagne di catalogazione. Negli ultimi anni l’ICCD ha concentrato le proprie attività sull’analisi e sull’applicazione delle potenzialità offerte dal semantic web e dai suoi strumenti. Uno dei risultati è il progetto ArCo, il grafo della conoscenza del patrimonio culturale italiano, costituito da una rete di ontologie e da oltre 169 milioni di triple riferite a oltre a 800 mila schede catalografiche. ArCo si basa sui dati del Catalogo generale dei beni culturali dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione del MiBACT e sui dati dei suoi archivi fotografici. ArCo è distribuito congiuntamente con uno SPARQL endpoint, un software per convertire i record di catalogo in RDF e una ricca suite di materiale di documentazione (test, valutazione, istruzioni, esempi ecc.).
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Gaibazzi, Paolo. « Qui, nell'Altrove : giovani, migrazione e immaginazione geo-sociale nel Gambia rurale ». MONDI MIGRANTI, no 3 (mars 2011) : 117–29. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-003008.

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Résumé :
La valle del Gambia conosce da diverse generazioni l'emigrazione su scala internazionale. In diverse zone del Paese, come i villaggi Soninke analizzati in questo articolo, la migrazione ha assunto un peso sociale ed economico notevole. I giovani, soprattutto se uomini, crescono in un ambiente migratorio e spesso coltivano il sogno di raggiungere parenti ed amici all'estero in un futuro quanto piů prossimo. Tuttavia, prestare attenzione ai desideri di migrazione dei giovani gambiani significa anche prendere in considerazione altri e piů ampi processi di immaginazione di luoghi e mondi culturali lontani. Beni materiali e immateriali provenienti dall'estero attraversano il Gambia e contribuiscono alla costruzione di una realtŕ sociale in cui l'Altrove diventa una dimensione del Qui. Pensare e pensarsi altrove assume cosě diversi significati nella vita quotidiana dei giovani gambiani, plasmando non solo i loro progetti migratori, ma pratiche culturali e narrazioni personali attraverso le quali essi cercano di dar forma e senso alla propria esistenza a ‘casa'. Questo articolo mette pertanto in evidenza i molteplici aspetti ‘locali' dell'immaginazione geo-sociale nella vita dei giovani uomini.
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Simone, Andrea. « Dante “improvvisato” fra XVIII e XIX secolo : prassi esecutive e influenze culturali in evoluzione ». Dante e l'Arte 9 (22 décembre 2022) : 41–50. http://dx.doi.org/10.5565/rev/dea.160.

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Résumé :
L’articolo esamina i profili artistici e le prassi esecutive di alcuni tra i maggiori esponenti sette e ottocenteschi della poesia estemporanea di derivazione arcadica per indagare il loro contributo alla plurisecolare trasmissione orale della maggiore opera dell’Alighieri. Infatti, la fortuna della Commedia tra XVIII e XIX secolo, oltre ai canali filologico-letterari più ufficiali, passa anche per ambienti culturali al confine fra oralità e scrittura abitati da un pubblico educato alla fruizione di contenuti “alti” grazie alla mediazione di esperti dell’espressione di getto e della combinazione tra parola cantata e recitata, mimica e accompagnamento musicale. L’intreccio tra l’espressività intrinseca del testo e la capacità comunicativa di questi abili dicitori dell’ottava rima rinnovò la diffusione dei soggetti danteschi più emblematici nel passaggio dall’antico regime alla modernità.
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TRUCI, ISABELLA. « ACQUISTO DI DUE MANOSCRITTI MAGALOTTI DI PROVENIENZA GINORI-VENTURI ». Nuncius 6, no 1 (1991) : 171–74. http://dx.doi.org/10.1163/182539191x00119.

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Résumé :
Abstracttitle SUMMARY /title In July 1990 Ministero dei Beni Culturali bought two important manuscripts of XVII century, belonging to Lorenzo Magalotti and given from the Ministero itself to the Biblioteca Nazionale Centrale in Florence, the most suitable seat to receive them. The first one is Scritture intorno al paragone degli occhiali di S.A.S., containing autographic letters by Magalotti, Campani, Falconieri, and others. The other one, entitled Miscellanea di cose fisiche non stampate dal Galileo ed altri, contains copied and autographic documents and letters.
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Pano Alamán, Ana. « El léxico del patrimonio cultural florentino en "blogs" y reportajes de viaje en línea ». Círculo de Lingüística Aplicada a la Comunicación 78 (17 mai 2019) : 49–62. http://dx.doi.org/10.5209/clac.64371.

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Résumé :
En el marco del proyecto Lessico dei beni culturali, el objetivo de este trabajo es analizar el léxico español del patrimonio cultural de la ciudad de Florencia en dos géneros de discurso turístico en la web: los blogs escritos por viajeros y los reportajes de viajes publicados en línea. Se ha llevado a cabo una investigación basada en corpus para determinar qué sustantivos relativos al patrimonio predominan en cada género y qué diferencias presentan estos géneros en lo que respecta al léxico del patrimonio cultural florentino y su promoción dentro de propuestas turísticas.
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Michetti, Giovanni. « “Il mondo come puzzle” ». DigItalia 15, no 1 (juin 2020) : 26–42. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00002.

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Résumé :
Le nuove tecnologie offrono nuove e potenti possibilità di descrizione dei beni culturali nel web, contribuendo a rinnovare la natura, le funzioni e gli obiettivi dei tradizionali strumenti per la rappresentazione e la gestione del nostro patrimonio culturale in ambiente digitale. In particolare, il confronto con il catalogo nel web richiede un cambio di prospettiva: il catalogo non è una semplice enumerazione sulla base di modelli convenzionali e regole sintattiche che definiscono un paradigma ove non c‘è alcuno spazio per l‘anomalia, bensì una narrazione che attribuisce un senso ad una molteplicità di singolarità. Occorre cioè bilanciare da una parte il criterio ordinativo e le inevitabili rigidità imposte da linguaggi e modelli formali, dall‘altra l‘esigenza di dare spazio a prospettive e modelli diversi.
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Perini, Antonella. « Il prestito internazionale dei beni culturali per mostre o esposizioni fra tutela e valorizzazione ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 35 (avril 2022) : 49–64. http://dx.doi.org/10.3280/dt2022-035003.

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Perna, Ciro. « IDP - Illuminated Dante Project : un archivio e database per la più antica iconografia dantesca (secc. XIV-XV) ». DigItalia 15, no 2 (décembre 2020) : 150–58. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00022.

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Résumé :
Nato nel 2015 e legato al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Napoli "Federico II" e al Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania "Luigi Vanvitelli", nonché a diversi Enti e Istituzioni nazionali e internazionali, IDP-Illuminated Dante Project mira alla creazione di un archivio di codici danteschi miniati tra Trecento e Quattrocento, con relativo database open access, che potrà costituire un utile strumento di comprensione dei complessi meccanismi che regolano il rapporto tra versi danteschi e iconografia. Il contributo presenta la struttura del database IDP a partire dalle articolazioni delle griglie in ambiente back-end.
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Dendena, Francesco. « «Le cose della Nazione» : patrimonio librario e costruzione dello spazio repubblicano nel Triennio (1796-1799) ». IL RISORGIMENTO, no 1 (juin 2016) : 81–116. http://dx.doi.org/10.3280/riso2016-001004.

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Résumé :
Il testo analizza la nazionalizzazione delle risorse librarie nella Repubblica Cisalpina e la (mancata) creazione di un sistema bibliotecario nazionale, interrogando le dinamiche culturali che accompagnano l'instaurazione del regime repubblicano. La prima parte del saggio e consacrata ai dibattiti del Corpo legislativo e all'analisi della legge del 19 fiorile che porto alla confisca dei beni ecclesiastici, ponendo in luce le differenze rispetto a quanto avvenuto in Francia. Segue un'analisi delle pratiche dei sequestri attuati nei dipartimenti. Gli aspetti economici della nazionalizzazione acquistano progressivamente una dimensione sempre piu politica, pienamente evidenziata dallo studio dei provvedimenti presi nella seconda parte del 1798, che sfociano nella legge quadro del 3 pluvioso anno VII. Sebbene non applicata a causa dell'invasione austro-russa, quest'ultima getta le basi su cui si costruisce il sistema bibliotecario dell'epoca consolare, che trasforma lo spazio del sapere d'ancien régime in uno spazio civico al servizio del progetto rivoluzionario.
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Von Preuschen, Henriette. « Ideologia e conservazione dei beni culturali : le chiese distrutte dalla guerra nella Repubblica democratica tedesca ». STORIA URBANA, no 129 (avril 2011) : 121–54. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-129005.

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Résumé :
Dopo il secondo conflitto bellico e fino al crollo del muro di Berlino, nella repubblica democratica tedesca la ricostruzione delle chiese distrutte durante la guerra, luoghi carichi di memorie storiche e religiose, ben lungi dal porsi come un problema culturale si rivelň sostanzialmente come fatto politico. La scelta se ricostruire o meno gli edifici bombardati era infatti legata alla potenzialitŕ che quel determinato edificio potesse o no rinvigorire l'ideologia socialista e giovare all'immagine che il regime voleva dare di sé. In linea generale, il governo tendeva a far saltare i resti delle chiese con esplosivo, minando metaforicamente le fondamenta del messaggio religioso, ma anche simbolico e artistico, che esse custodivano. La ricostruzione era ammessa solo in quei casi in cui l'edificio potesse in qualche modo partecipare all'immagine urbana che del socialismo si voleva divulgare anche al di fuori dei confini statali. In questi casi, tuttavia, il processo di riedificazione era sottratto agli organismi religiosi e gestito interamente dallo stato, che in qualche modo si impegnava a trasmettere un messaggio antireligioso. Altre volte, come nel caso delladi Dresda, furono proprio le rovine a veicolare un messaggio politico ben preciso, in questo caso una condanna dell'imperialismo americano.
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김민동. « I reati di contraffazione delle opere d’arte nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio ». Ilkam Law Review ll, no 39 (février 2018) : 127–45. http://dx.doi.org/10.35148/ilsilr.2018..39.127.

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Niccolucci, Franco. « 4CH : un progetto per sviluppare le applicazioni e le competenze digitali per la gestione del patrimonio culturale ». DigItalia 17, no 1 (juin 2022) : 161–67. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00045.

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Résumé :
L’articolo descrive il progetto europeo 4CH – Centro di Competenza per la conservazione del patrimonio culturale. Il progetto, coordinato da INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare attraverso la sua rete di laboratori CHNet, realizzerà un Centro che metterà a disposizione di operatori e istituzioni tecnologie scientifiche e digitali avanzate per la conservazione e il restauro, in particolare l’uso di modelli 3D. Le metodologie e tecnologie saranno documentate e rese disponibili, insieme a standard e buone pratiche, su una base digitale della conoscenza. Saranno inoltre creati strumenti di formazione e di aggiornamento. Il Centro di Competenza europeo si articolerà attraverso una rete di Centri nazionali, e insieme contribuiranno a realizzare la trasformazione digitale del settore dei beni culturali.
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Asuka, Sakaino. « La legge per la tutela dei beni culturali in Giappone : contesto e dibattito nel secondo dopoguerra ». STORIA URBANA, no 140 (janvier 2014) : 155–82. http://dx.doi.org/10.3280/su2013-140006.

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Tebaldi, Mauro. « Luigi Bobbio (a cura di), Le politiche dei beni culturali in Europa, Bologna, Il Mulino, 1992. » Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no 1 (avril 1995) : 169–70. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023443.

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Carpi, Elena, et Ana Pano Alamán. « Diseño, desarrollo y aplicaciones del Corpus LBC sobre el léxico del arte y el patrimonio cultural ». Revista de Lexicografía 25 (24 février 2020) : 149–60. http://dx.doi.org/10.17979/rlex.2019.25.0.5992.

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Résumé :
En este artículo se presenta, por un lado, el Corpus Léxico de los Bienes Culturales en español, diseñado y desarrollado en el marco del proyecto Lessico multilingue dei Beni Culturali (LBC), con el objetivo de crear un diccionario monolingüe en español y uno bilingüe italiano-español, sobre el léxico del arte y el patrimonio; por otro, se describe el lemario extraído a partir de este corpus. Tras indicar las características de este léxico de especialidad, se describen los rasgos principales del corpus, se comentan las posibles aplicaciones de este recurso en los ámbitos de la redacción y la traducción especializada (arte, turismo, conservación) y se ilustran las fases de realización del lemario, proporcionando, por último, algunas reflexiones sobre el diccionario LBC.
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Mazali, Tatiana. « La "cultura partecipativa" di Henry Jenkins : una riflessione empirica sui siti di social network ». SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no 40 (juin 2010) : 49–66. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040005.

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Résumé :
I siti di social network sono spazi relazionali all'interno dei quali noi "agiamo" e "produciamo" (testi/discorsi, fotografie/ricordi, video/azioni, audio/preferenze). Il we act della dimensione performativa della vita quotidiana trova nei social networks del web uno spazio di sperimentazione e creativitŕ "produttivo-partecipativa". Il contributo dell'autrice parte dal framework della participatory culture di Henry Jenkins e inizia una riflessione originata dall'autrice all'interno del progetto PRIN "COOPERARE-Content Organization, Propagation, Evaluation and Reuse through Active Repositories", focalizzandosi sull'analisi, di tipo visuale, degli user generated contents in Flickr con specifico riferimento al dominio dei Beni Culturali italiani. L'approccio interdisciplinare, esito della collaborazione con ricercatori di area informatica, ha permesso di sperimentare nuove metodologie sia nel campionamento dei dati nel web 2.0, sia nell'analisi semiautomatica di grandi campioni di informazioni. La motivazione e la spinta che guida tale ricerca risiede nel tentativo di rintracciare dei "comportamenti" (ricorrenti o eccezionali) nella produzione di contenuti fotografici degli utenti di Flickr, attraverso un'analisi visiva di un ampio campione di contenuti fotografici. I frame teorici ai quali l'autrice si rifŕ per lo sviluppo delle ipotesi interpretative sono: le "tattiche" di Michel De Certeau, l'"habitus" di Pierre Bourdieu, le "équipe drammaturgiche" di Erving Goffman.
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Ferreri, Silvia. « Il metal detector : alleato o avversario della ricerca storica ? Inghilterra e Italia a confronto nel diritto ». Milan Law Review 2, no 2 (22 février 2022) : 1–36. http://dx.doi.org/10.54103/milanlawreview/17390.

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Résumé :
Il confronto, provocato da circostanze contingenti, tra Regno Unito e Italia, mette in evidenza un maggiore linearità e accessibilità delle norme che regolano l’invenzione di oggetti storici o archeologici nella normazione di Westminster. Non si deve sottovalutare l’importanza di prescrizioni facilmente reperibili e chiare: impedire totalmente la ricerca di testimonianze del passato è irrealistico, conviene fissare in maniera realistica le condizioni in cui questo può avvenire, incentivando chi faccia un ritrovamento a renderlo pubblico, sapendo di poter contare su un compenso e su un riconoscimento. La normativa italiana è in continua revisione, le politiche che ispirano la tutela dei beni culturali subiscono aggiornamenti e abbondano in misura e in dettagli. Orientarsi non è facile, le sanzioni per le infrazioni sono difficili da applicare, il commercio illegale finisce per essere redditizio.
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Marciano, Gabriele. « La pornografia tra il mercato e la politica ». PSICOBIETTIVO, no 2 (juin 2021) : 169–80. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-002013.

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Résumé :
Le immagini erotiche costituiscono uno stimolo particolarmente efficace nel suscitare interesse. Fanno parte di una categoria più vasta di espedienti per attirare l'attenzione su qualcuno o qualcosa, e si prestano ad un uso strumentale nella pubblicità e nella promozione. Nella specie umana il sesso diventa, per motivi evoluzionistici che sono brevemente indagati, un modulo funzionale di processi più complessi. Ciò spiega come diventi componente inestricabile di altri piani esistenziali e rende ragione, al netto di variabili culturali, di una differenza di genere nella fruizione del materiale pornografico. Tale complessità è osservabile nei film, dove il contenuto erotico può assumere un rilievo e una posizione diversa in relazione allo sfondo complessivo: per chiarire queste dinamiche sono prese in esame alcune pellicole accomunate da una fantasia cosiddetta slap and kiss, che afferisce alla categoria sado-maso. Il carattere della pornografia attuale è condizionato dai mezzi di produzione e di diffusione, da una parte, e dai tentativi di annullamento relativistico dei canoni, ad opera di movimenti ideologici, dall'altra. Ciò limita e appiattisce l'offerta pornografica che, nei decenni passati, sia nel cinema che nel fumetto, nonostante una limitata ambizione, aveva dato vita a prodotti più interessanti ed espressivamente liberi.
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Motta, R., M. Agnoletti, M. Marchetti, P. Mori, R. Romano, F. Salbitano, T. Sitzia et G. Vacchiano. « On the protection of cultural heritage in forest landscapes ». Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale 17, no 6 (31 décembre 2020) : 109–13. http://dx.doi.org/10.3832/efor3690-017.

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Carbone, Flavio, et Francesca Nemore. « Archives Between Public Use and Privacy Protection : Personnel Archives Restoration and Access ». Atlanti 26, no 2 (25 octobre 2016) : 47–57. http://dx.doi.org/10.33700/2670-451x.26.2.47-57(2016).

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Résumé :
The paper wants to show some specific documents and more problems connected with personnel files created by private societies or by public administration and the reflections that archivists should do in order to manage the full usability of the papers related to people as workers, clerks, soldiers, police officers and so on. The archivist has to manage the problems connected with a double need: from one side the full access to the files from another side it is very important to evaluate carefully the privacy problems connected with specifically the Italian laws Codice dei beni culturali e del paesaggio and Codice in materia di protezione di dati personali. Again, the military files have different papers and different appraisal with the final results to risk to lose a very important part of the life of the masculine majority of the Italian society till the suspension of the national service.
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González Moreno, Beatriz. « María VISMARA MISSIROLI, Codice dei beni culturali di interesse religioso, Dott. A. Giuffrè Editore, Milano 1993, XVII+441 pp ». Ius Canonicum 35, no 69 (6 février 2018) : 355–58. http://dx.doi.org/10.15581/016.35.17728.

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Amana, Hiraga, et Fujioka Mariko. « Il ruolo del giappone nell'adozione della convenzione per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato (convenzione dell'Aja, 1954) ». STORIA URBANA, no 140 (janvier 2014) : 221–62. http://dx.doi.org/10.3280/su2013-140008.

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Vicario, Federico. « Il catalogo di donne di venzone (sec. XIV) ». Linguistica 49, no 1 (29 décembre 2009) : 161–76. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.49.1.161-176.

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Nell’articolo si presenta l’edizione di un documento friulano tardomedievale, il catalogo di donne di venzone (sec. Xiv), un documento conservato presso la Biblioteca Civica di Udine «V. Joppi». All’edizione, diplomatica, segue un commento linguistico, in particolare sull’onomastica personale, sul lessico comune e sulla toponomastica; l’esame del testo consente di isolare numerosi elementi di interesse, nomi femminili e maschili, ma anche nomi di mestiere e funzione, che costituiscono gli antecedenti di numerosi cognomi moderni.Si conferma l’importanza fondamentale dello studio sistematico delle carte friulane di uso pratico, come quelle qui presentate, operazione preliminare e indispensabile al fine di avviare, in seguito, opere di lessicografia di ampia prospettiva, in primis la redazione di un dizionario storico comprensivo delle forme antiche. Sembra quest’ultimo un obiettivo ormai alla portata, potendo contare sui progressi che la disciplina ha compiuto negli ultimi anni, con lo svolgimento di un vasto progetto di ricognizione dei fondi archivistici di tutto il Friuli storico promosso dalla Società Filologica Friulana e dal Ministero per i Beni culturali (documenti antichi dagli archivi friulani). Ai positivi risultati ottenuti con lo svolgimento di questo progetto si aggiungono le numerose edizioni realizzate su fondi manoscritti conservati in alcuni degli enti conservatori più importanti della regione, a partire ancora dai materiali antichi depositati presso la Biblioteca Civica di Udine.
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Merryman, John Henry. « La Protezione dei beni culturali nel diritto internazionale. By Manlio Frigo. Milan : Dott. A. Giuffrè Editore, 1986. Pp. vii, 435. Author index. L. 28.000. » American Journal of International Law 82, no 3 (juillet 1988) : 674–75. http://dx.doi.org/10.2307/2202998.

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Perini, Antonella. « Il prestito internazionale dei beni culturali per mostre o esposizioni fra tutela e valorizzazione / TAR Veneto - Venezia, Sez. II, ord. 16 ottobre 2019, n. 436 ». RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no 35 (avril 2022) : 1–7. http://dx.doi.org/10.3280/dt2022-035004.

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