Littérature scientifique sur le sujet « Fruizione dei beni culturali »

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Articles de revues sur le sujet "Fruizione dei beni culturali"

1

Cavallero, Paola, et Barbara Bertocci. « Fruizione dei beni culturali ed ambientali : intergenerazionalità-interdisciplinarietà ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 4 (février 2020) : 743–68. http://dx.doi.org/10.3280/rip2019-004010.

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2

Lupo, Eleonora. « Design e beni culturali : creare sistemi di valore per connettere cultura, luoghi, conoscenza, comunità, impresa ». i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 8 (7 avril 2013) : 30–39. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2013.v8i.12594.

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Résumé :
La valorizzazione dei beni culturali oggi è un asset privilegiato per lo sviluppo sostenibile e l’innovazione del sistema paese. La fruizione collettiva di cultura si è evoluta, parallelamente alla società dei servizi e delle esperienze, verso la democratizzazione moltiplicazione di momenti e occasioni di appropriazione e accesso a beni, prodotti, servizi ed attività culturali e creative, in termini di circuito di senso identitario di una comunità, di rigenerazione e ridistribuzione del valore di un territorio, di strumento di partecipazione, integrazione e coesione sociale.In questa logica, in coerenza con le indicazioni promosse dalla comunità Europea e dall’Unesco, i modelli di sviluppo culture oriented, hanno l’obiettivo di generare, attivare e incrementare il valore del bene culturale nella sua funzione patrimoniale, storica, civile, simbolica, sociale e di sviluppo, e sono finalizzati allo sviluppo di piattaforme e sistemi di connessione in grado di connettere le comunità attraverso cultura e conoscenza.
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3

Martinelli, Marco. « La fruizione dei beni culturali come contributo del turismo allo sviluppo delle cittŕ d'arte ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 88 (octobre 2009) : 59–72. http://dx.doi.org/10.3280/sur2009-088002.

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Résumé :
- The author examines the ways in which cultural heritage is used in the art cities. The evidence from research work on the characteristics of visitors of four museums of Rome are shown. Two types emerge: the mass tourist "with a collective look" and the self-directed "romantic" tourist. Tourism in art cities enhances the cultural development of cities.Key words: tourism, art city, post modern, city.
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4

Mantini, Silvia, Fabio Graziosi, Fabio Franchi et Stefano Boero. « La tecnologia 5G e i beni culturali : percorsi di storie e architetture all’Aquila ». DigItalia 15, no 2 (décembre 2020) : 117–25. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00019.

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Résumé :
All’indomani del terremoto del 2009, l’Università dell’Aquila ha realizzato progetti di tutela e valorizzazione dei beni culturali che rispondono a esigenze di comunicazione dell’invisibile, di fruizione del visibile differentemente collocato e del recupero di facies sparite. Con particolare riferimento al patrimonio storico-artistico della città, la tecnologia 5G ha permesso la sperimentazione di soluzioni di realtà aumentata e virtuale che hanno riguardato chiese e palazzi ricostruiti. La traduzione delle ricerche d’archivio in approcci storici digitali, in pratiche di public history e in esperienze di editoria aumentata ha consentito, attraverso le ICT, una più ampia accessibilità ai contenuti multimediali da parte di diversi pubblici di fruitori.
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Pepe, Dunia, et Debora Vitali. « Il patrimonio culturale metafora dell'interdisciplinarità : storie, conoscenze, tecnologie e professioni ». EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no 36 (février 2022) : 103–19. http://dx.doi.org/10.3280/eds2021-036010.

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Résumé :
Il patrimonio culturale rappresenta un settore strategico per lo sviluppo della società, dell'economia e del lavoro. Una dimensione essenziale della gestione e della fruizione del patrimonio culturale è il processo della sua digitalizzazione. Accanto al patrimonio culturale esiste ormai un patrimonio culturale digitale che ne garantisce la conservazione, la diffusione e la valorizzazione. Le nuove tecno-logie hanno trasformato l'organizzazione di musei, gallerie, siti d'arte e siti archeologici. Queste stesse tecnologie hanno consentito la diffusione e l'operabilità a livello internazionale di infrastrutture digitali di informazione e ricerca. La digitalizzazione ha consentito ai luoghi della cultura di sperimentare nuovi legami, con i territori e con i cittadini, già dall'inizio degli anni 2000 e soprattutto a seguito del lockdown imposto dalla pandemia da Covid 19. Le tante attività di digitalizzazione volte a valorizzare i beni culturali richiedono sia co-noscenze umanistiche che scientifiche. Da un lato, esse implicano la creazione di realtà virtuali e modellizzazioni per una diversa e più profonda conoscenza, dall'altro lato, richiedono l'uso dell'intelligenza artificiale e dei big data per ricostruire il passato delle culture o per conoscere i flussi turistici nei siti d'arte. Anche le professioni, le competenze ed i percorsi formativi legati alla digitalizzazione dei beni culturali nascono dalle interazioni tra sistemi fisici e sistemi virtuali, da conoscenze ed esperienze di diversa natura.
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Zecchi, Alessandro. « I limiti alla fruizione individuale dei beni culturali : una testimonianza di civiltà nella democrazia della cultura ». La Nuova Giuridica 1, no 1 (14 septembre 2022) : 145–59. http://dx.doi.org/10.36253/lng-1820.

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Résumé :
Despite the need to liberalise the use and reproduction of the image of cultural heritage repeatedly identified in supranational legislation, the Italian legislator, in Legislative Decree 177/2021, preferred to keep the authorisation procedure established by the Cultural Heritage Code. Considering this choice, we have to ask ourselves if it represents a legislative resistance to the ‘democracy of culture’ or if, on the contrary, oxymoron of a ‘granted culture’ is still today the only instrument able to guarantee and safeguard the «memory of the national community».
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Guerrieri, Claudia. « Linked open data e rappresentazione del patrimonio culturale : un caso applicativo per diffondere la conoscenza dei beni culturali ecclesiastici nel web semantico ». DigItalia 17, no 1 (juin 2022) : 184–202. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00047.

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Résumé :
Nel dominio dei beni culturali molte organizzazioni stanno applicando le tecnologie del web semantico e hanno affrontato progetti – alcuni dei quali sperimentali – di pubblicazione dei dati descrittivi del patrimonio culturale in linked open data (LOD): la sfida è far affiorare la conoscenza rappresentata dai dati rendendola immediatamente interpretabile dalle macchine. Attraverso la delicata fase di definizione non ambigua dei concetti e delle relazioni che rappresentano una determinata porzione di realtà (modellazione dei dati) il web semantico si pone come strumento per far emergere significati e produrre nuove relazioni reciproche. Questo contributo ha l’obiettivo di porre le basi per una prospettiva strategica di produzione e pubblicazione di LOD del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB – Beni ecclesiastici in web, scelto come esempio altamente rappresentativo del dominio culturale in virtù non solo dei suoi numeri – circa 12 milioni di schede descrittive di beni culturali di proprietà ecclesiastica – ma soprattutto della modalità in cui è costruito e quotidianamente popolato. Il portale è ideato e coordinato dall’Ufficio nazionale per i Beni Culturali ecclesiastici e l’Edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana (Ufficio nazionale BCE – CEI), con l’ambizione di offrire una lettura d’insieme sui beni culturali di proprietà ecclesiastica conservati in Italia, dove gli authority data assumono il ruolo di punto di snodo per la tessitura di relazioni tra risorse culturali di natura diversa (risorse storico-artistiche, architettoniche, bibliografiche, archivistiche, fotografiche, istituti di conservazione). La proposta di integrazione nel web semantico del patrimonio informativo esposto sul portale BeWeB mira al raggiungimento di una piena interoperabilità semantica, attraverso l’analisi delle ontologie già presenti nel dominio culturale, per favorirne un loro riuso. BeWeB è dunque un case study presentato e introdotto da un inquadramento generale, utile a spiegare il contesto in cui sono inscritte le tecnologie che abilitano la realizzazione del web semantico e dei progetti di costruzione dei grafi della conoscenza (knowledge graph).
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8

Pini, Marco, et Alessandro Rinaldi. « Il sistema economico integrato dei beni culturali ». RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no 1 (mars 2010) : 151–57. http://dx.doi.org/10.3280/rest2010-001007.

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9

D'Agnelli, Francesca Maria, Claudia Guerrieri, Maria Teresa Rizzo et Silvia Tichetti. « L'authority work nel sistema dei beni culturali ecclesiastici ». DigItalia 16, no 2 (décembre 2021) : 91–107. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00038.

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Résumé :
L'approccio metodologico dei censimenti del patrimonio culturale degli enti ecclesiastici (diocesi e istituti culturali), coordinati dall'Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l'Edilizia di culto della Conferenza Episcopale Italiana, avviene nel rispetto degli standard di settore (beni storico artistici, architettonici, archivistici, librari, fotografici). Anche l'authority work, connaturato all'attività catalografica, rispetta questa scelta. Tuttavia, per garantire l'integrazione e consultazione cross domain delle banche dati sul portale BeWeB, il modello di authority work adottato gestisce tutto il ciclo di vita dei record di autorità, dalla produzione nei gestionali di catalogazione usati dai singoli enti schedatori fino a BeWeB, passando attraverso processi di riconciliazione che identificano univocamente l'entità e le risorse ad essa collegate.
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Lupo, Eleonora. « Design, beni culturali immateriali e “attivazione dell’autentico” : progettare il valore delle eredità culturali come “open-ended knowledge system” ». i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 4 (9 janvier 2011) : 44–54. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2011.v4i.12662.

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Résumé :
Quando si parla di design per i beni culturali, più che di competenze di design e ambito di applicazione del progetto, è opportuno parlare di processi di design per i beni culturali. In questa visione, la valorizzazione dei beni culturali può essere vista come un insieme di processi di design (Lupo 2009). In un ideale ciclo di vita del bene culturale, materiale o immateriale (Lupo 2009), che proponiamo come lineare (si noti che questa semplificazione viene attuata solo come artificio retorico ed espediente comunicativo) si ha all’inizio un bene culturale ancora potenziale (che non esiste in quanto non ha forma), che si concretizza in forme di bene e che, quando è collettivamente socializzato riconosciuto, diventa bene esplicito, e quindi successivamente bene fruito o attivato da una comunità nel momento in cui se ne ‘appropria’ o vi partecipa in varie forme. Nel passaggio da uno stadio all’altro si verificano dei processi che sono chiamati rispettivamente di produzione (della forma) bene culturale, riconoscimento (del senso) del bene culturale e di attivazione (della funzione) del bene culturale.
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Thèses sur le sujet "Fruizione dei beni culturali"

1

De, Marco Caterina <1994&gt. « "Aumentare" la fruizione dei beni culturali tramite la tecnologia : ragioni e conseguenze ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15247.

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Résumé :
La tesi analizzerà il modo in cui stanno cambiando la percezione e la fruizione dell'opera d'arte in un'era in cui la possibilità di riproduzione quasi illimitata, grazie alle nuove tecnologie, ha determinato la nascita di nuove realtà espositive delle opere stesse. Si approfondiranno i contesti e le ragioni che hanno portato all'ideazione di iniziative come le mostre "experience", mostre dedicate ad artisti o correnti artistiche del passato che vengono riproposti grazie a tecnologie moderne e proiezioni, facilitando l'immersione del visitatore e attirando un pubblico sempre più vasto, e le ricostruzioni di aree archeologiche e monumentali, realizzate grazie alla realtà virtuale, che permettono veri e propri viaggi nel tempo e approfondimenti di natura storico-culturale. Verrà analizzato l'approccio delle istituzioni culturali alle nuove tecnologie, sia in quanto strumento per attrarre visitatori, sia come mezzo comunicativo dalle importanti potenzialità educative. Altro focus dell’analisi sarà il modo in cui la definizione dell'offerta culturale sta cambiando, in relazione all’“aumento” della fruizione del bene culturale. Nella parte conclusiva si approfondiranno le contraddizioni nell'utilizzo sbilanciato delle tecnologie in siti e musei archeologici, come proiezioni e ricostruzioni di immagini, monumenti e manufatti, mettendo a confronto due realtà, i Fori Imperiali a Roma, conosciuti in tutto il mondo, e un museo archeologico comunale della provincia di Roma.
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2

FERRARI, MIRELLA. « Fruizione dei beni culturali, nuove tecnologie per la comunicazione artistica, pubblico e didattica nei musei ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/19821.

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Résumé :
Questa ricerca rappresenta un tentativo di indagine sulla fruizione artistica con specifico interesse rivolto alle tecnologie evolute. L’indagine si divide in due parti: la prima incentrata sulle teorie che hanno tentato di indagare il bene culturale e di offrire dei modelli teorici, nonché sulle poetiche espositive e sui modelli che le istituzioni prediligono nell’allestire una mostra, sia essa temporanea che permanente; la seconda, a partire dai risultati di diverse esperienze e ricerche empiriche, indaga gli ambiti di consumo dell’oggetto artistico, ovvero i laboratori didattici offerti in Italia e in Europa, con qualche eccellenza Statunitense, e analizza il bene culturale mediato dalle nuove tecnologie, concentrando gli sforzi della ricerca sul campo, suddivisa a sua volta in tre fasi, che hanno visto l’alternarsi di metodologie qualitative e quantitative differenti in fase applicativa e di estrazione dei risultati. La finalità, che i nostri sforzi hanno voluto perseguire in una logica di ibridazione dei saperi a vocazione scientifica e a vocazione umanistica, è quella, da una lato, di indagine dell’ambito comunicativo artistico, spesso dimenticato dalle scienze comunicative e non tenuto in considerazione da quella storiche; e dall’altro di analisi e riflessione sull’applicazione delle nuove tecnologie alla sfera dell’arte, con specifico interesse per l’apprendimento informale e il ‘consumo’ del bene artistico da parte di un utenza più di curiosi che non di cultori.
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3

Sterpin, Andrea. « L'HBIM semantico per la catalogazione e la fruizione dei Beni Culturali. Il caso studio della Chiesa di Santa Maria delle Vergini (MC) e la piattaforma Inception ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24762/.

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Résumé :
Questa tesi di laurea si pone l’obiettivo di investigare alcune delle nuove frontiere offerte dalla crescita sincretica e multidisciplinare dei linguaggi digitali applicati all’architettura e ai beni culturali. Si approfondiranno i concetti teorici fondamentali dell’informazione digitale: il web semantico come ambiente di scambio, i metadata come informazioni sui dati, i LOD (Link Open Data) come standard e fine. Per l’ambito dei beni culturali verranno presentati i temi di ricerca e sviluppo nel campo della catalogazione e fruizione digitali: ontologie, dizionari normalizzati aperti, database (Catalogo Digitale), etc. Per l’ambito edilizio-architettonico verrà introdotto l’Heritage Building Information Modeling (HBIM) semantico come metodologia multidisciplinare focalizzata su rilievo geometrico, modellazione, archiviazione e scambio di tutte le informazioni utili alla conoscenza e conservazione dei beni storici. Il punto d’incontro tra i due mondi è individuato nella possibilità di arricchire le geometrie attraverso la definizione di una semantica (parametri-metadati) relazionata alle informazioni (valori-dati) presenti nei cataloghi digitali, creando di fatto un modello 3D per architetture storiche con funzione di database multidisciplinare. Sarà presentata la piattaforma web-based Inception, sviluppata dall’omonima startup incubata come spinoff dall’Università di Ferrara, che, tra le diverse applicazioni e potenzialità, verrà utilizzata come strumento per la condivisione e fruizione, garantendo la possibilità di interrogare geometrie e metadati in continuità con i principi LOD. Verrà definito un workflow generale (procedure Scan2BIM, modellazione geometrica, definizione script per l’estrazione automatica dei dati dal Catalogo Digitale, associazione dati-geometrie e caricamento in piattaforma) successivamente applicato e adattato alle precise necessità del caso studio: la Chiesa di S. Maria delle Vergini (MC), su commissione dell’ICCD referente al MiBACT.
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GUIDO, ROY ANDREA. « Archeologia tra valorizzazione e fruizione : comunicare i beni culturali ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/201722.

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5

Fosco, Martina <1994&gt. « La fiscalità dei beni culturali ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/14009.

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Bonacini, Elisa. « La valorizzazione digitale del patrimonio culturale in Europa e in Italia. Forme di fruizione e di valorizzazione museale attraverso le nuove tecnologie e i social media. Una proposta di turismo wireless per Catania ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1611.

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Résumé :
Questo lavoro si organizza in tre parti. Nella Parte I, dopo un inquadramento generale su Internet, sulle nuove tecnologie e sul loro impatto nel settore dalla comunicazione e valorizzazione culturale, con una particolare attenzione al fenomeno del divario digitale in Italia e in Sicilia, agli sviluppi del Web 2.0 e alle forme di partecipazione digitale dell utenza alla produzione di contenuti culturali, l interesse si focalizza dapprima sulle politiche culturali di valorizzazione digitale del patrimonio culturale europeo, dunque sulle corrispondenti politiche culturali italiane e siciliane, valutando anche i dati statistici sulla penetrazione delle ICT nella popolazione (europea, italiana e siciliana), sull uso di Internet e dei dispositivi portatili, per il consumo di beni e servizi culturali. La Parte II della ricerca si apre con una presentazione delle tecnologie digitali variamente utilizzate nel settore della comunicazione mobile e delle possibilità di interazione che le nuove piattaforme digitali offrono nel campo della comunicazione culturale, con un ampio repertorio di esempi di dispositivi ad applicativi per la fruizione in modalità mobile del patrimonio culturale, sia all estero che, soprattutto, in Italia e in Sicilia. Nella Parte III viene proposto il progetto CataniaPocketWifi, un progetto di fruizione mobile integrato e georefenziato del patrimonio culturale, ricettivo ed informativo di Catania attraverso l utilizzo di una guida mobile, sviluppata secondo specifici itinerari tematico-cronologici, che si presenti dunque come una sorta di navigatore, non solo nello spazio ma anche nel tempo, e che costituisca per l utente uno strumento utile a identificare il significato della vita stratificata e a trasformare Catania in un Museo Digitale Diffuso. Nell ambito di questo progetto più ampio, qui delineato nelle sue linee generali, si presenta il progetto MuDiCtWifi: un percorso di guida wireless per la fruizione e comunicazione multimediale del circuito culturale e artistico formato dal Museo Diocesano con le Terme Achilliane e il Duomo di Catania.
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7

Babolin, Maria Cristina <1965&gt. « Attualità e anacronismi nella conservazione dei beni culturali ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1585.

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8

Romano, Giulia <1990&gt. « Il ruolo dell'assicurazione nella movimentazione dei beni culturali ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8179.

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Résumé :
La mia tesi tratta la complessa tematica della movimentazione e dei prestiti di beni culturali e analizza i tipi di contratti assicurativi redatti tra varie figure museali e la compagnia assicurativa. La tesi si struttura in tre capitoli principali. Nel primo capitolo si pongono le basi per una corretta introduzione all’argomento assicurativo, descrivendo i vari elementi e soggetti che entrano in gioco (i beni culturali, il museo e i prestiti) e le procedure per la corretta circolazione delle opere d’arte con particolare attenzione alle fasi con maggiore rischio di sinistro: l’imballaggio, il trasporto e l’allestimento nell’ambiente. Nel secondo capitolo, nodo centrale della tesi, vengono descritte le caratteristiche di una copertura assicurativa generica e si analizza la polizza All Risk, tipicamente stipulata da un museo in caso di un prestito ad un altro museo. Vengono analizzate anche la figura del registrar, del broker assicurativo, dell’Indennità di Stato e viene fatto un ampio discorso incentrato sul risk management e sulla prevenzione. Si riporta qui l'esempio della compagnia assicurativa Axa Art. L’ultimo capitolo è dedicato alla realtà museale in cui ho svolto il mio stage: il Castello di Rivoli - Museo d’Arte Contemporanea e alla sua copertura assicurativa.
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9

Zaggia, Pamela <1992&gt. « L'uso della tecnologia per la fruizione e valorizzazione dei contenuti culturali ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12481.

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Résumé :
Negli ultimi anni, la rivoluzione digitale, strettamente legata all'evoluzione delle ICT, le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ha cambiato profondamente ogni aspetto della nostra vita quotidiana. L’innovazione digitale ha portato nuove possibilità negli spazi museali permettendo un arricchimento dell’offerta. Nel primo capitolo si andrà ad indagare su come è cambiato il panorama culturale, l’evoluzione dei musei e del legame che si è creato tra arte e tecnologia. I musei, grazie alle nuove tecnologie, permettono a chiunque di scoprire la cultura e di interagire con essa. Nel secondo capitolo verrà proposta una revisione della letteratura e si cercherà di approfondire quali tecnologie stanno cambiando il modo di fruizione dei contenuti culturali. Infine nel terzo capitolo, verrà proposto e analizzato il caso di studio,la Van Gogh Experience.
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10

Morigi, William. « Tecniche geomatiche di reverse engineering nel campo dei Beni Culturali ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Résumé :
La salvaguardia e conservazione del Patrimonio Artistico ed Architettonico rappresentano un aspetto imprescindibile di ogni cultura, e trovano le loro fondamenta nella coscienza e conoscenza dei Beni. Il rilievo è l’operazione basilare per acquisire una conoscenza rigorosa di un oggetto nella sua geometria e in altre sue caratteristiche. Le finalità delle operazioni di rilevamento sono molteplici, dall’archiviazione a scopo di documentazione fino all’indagine conservativa volta alla diagnostica e alla progettazione di interventi. I modelli digitali, introdotti dallo sviluppo tecnologico degli ultimi decenni, permettono una perfetta conoscenza del bene, non necessitano di contatto diretto durante la fase di rilevamento e possono essere elaborati secondo le esigenze del caso. Le tecniche adottate nel Reverse Engineering si differenziano per il tipo di sensore utilizzato: quelle fotogrammetriche utilizzano sensori di tipo “passivo” e trovano oggi largo impiego nel settore dei Beni Culturali grazie agli strumenti di Structure from Motion, mentre strumenti basati su sensori di tipo “attivo” utilizzano Laser o proiezione di luce strutturata e sono in grado di rilevare con grande precisione geometrie anche molto complesse. La costruzione del modello della fontana del Nettuno e della torre Garisenda di Bologna costituiscono un valido esempio di applicazione delle tecniche di rilievo digitale, e dimostrano la validità delle stesse su oggetti di diversa dimensione in due diversi ambiti applicativi: il restauro e il monitoraggio. Gli sviluppi futuri del Reverse Engineering in questo ambito sono molteplici, e la Geomatica rappresenta senza dubbio una disciplina fondamentale per poterli realizzare.
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Livres sur le sujet "Fruizione dei beni culturali"

1

Polito, M. T. Tutela giuridica dei beni culturali. Roma : Quasar, 1990.

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2

Carla, Barbati, Cammelli Marco 1944- et Sciullo Girolamo, dir. Il diritto dei beni culturali. Bologna : Il Mulino, 2003.

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3

Italia, Salvatore. L' amministrazione dei beni culturali. Udine : Del Bianco, 1988.

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4

Foà, Sergio. La gestione dei beni culturali. Torino : G. Giappichelli, 2001.

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5

Anna, Genovese Rosa, dir. La politica dei beni culturali. Napoli : Edizioni scientifiche italiane, 1995.

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6

Vaiano, Diego. La valorizzazione dei beni culturali. Torino : G. Giappichelli, 2011.

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7

Fabricatore, Claudio. La circolazione dei beni culturali. Milano : Giuffré, 1998.

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8

Marini, Francesco Saverio. Lo statuto costituzionale dei beni culturali. Milano : A. Giuffrè, 2002.

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9

Cortese, Wanda. Lezioni di legislazione dei beni culturali. Padova : CEDAM, 1997.

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10

Calvani, Angelo. Guida alla conservazione dei beni culturali. Torino : UTET libreria, 1995.

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Chapitres de livres sur le sujet "Fruizione dei beni culturali"

1

Ravagnan, Annamaria. « La gestione associata dei beni culturali ». Dans Cultura e salute, 71–83. Milano : Springer Milan, 2013. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2781-7_6.

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2

Pidalà, Andrea Marçel. « Le coste dei Nebrodi tra mosaico paesaggistico, beni culturali e criticità complesse. Visioni e Scenari Strategici progettuali nel paradigma della sostenibiltà ». Dans Proceedings e report, 289–98. Florence : Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-147-1.29.

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Résumé :
The coastline that delimits Nebrodi geographical area, includes beaches, coastlines and areas urbanized along a border section of about 104 km with 15 urban centers. The coastline is divided in 3 sections: beaches; dunes; waterfronts. The coastline defines a territory complex, where natural and human activities intertwine shaping the places. Relationship between man and nature determines environmental criticizes increasing, requiring strategic intervention with a holistic-integrated vision. Progressive urbanization has produced stiffening of coastline and questioning of ecological cycles.
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3

Sara Gonizzi Barsanti et Adriana Rossi. « Scan-to-HBIM e Gis per la documentazione dei beni culturali : un'utile integrazione ». Dans 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.132.

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4

Zanetti, Melania. « Biblioteche e archivi tra valorizzazione e tutela ». Dans Dalla tutela al restauro del patrimonio librario e archivistico. Venice : Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-215-4/011.

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Résumé :
Italian Regions were responsible for the safekeeping of historical library holdings from 1972 to 2015, when a State law returned such duties to the State. However, that law did not provide for specific training of the officials on the subjects they are supposed to deal with. The paper focuses on some of the critical issues deriving from that institutional reform, which has had a negative impact on the preservation and conservation activities that, in accordance with the Italian legislation (Codice dei beni culturali e del paesaggio), play an important role in the protection of our cultural heritage.
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5

Valeria Croce, Gabriella Caroti, Livio De Luca, Andrea Piemonte, Philippe Véron et Marco Giorgio Bevilacqua. « Tra Intelligenza Artificiale e H-BIM per la descrizione semantica dei beni culturali : la Certosa di Pisa ». Dans 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.33.

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6

Andrea Sterpin. « H-BIM semantico come strumento di documentazione inclusiva e accesso al Nuovo Catalogo Digitale dei Beni Culturali : il caso studio di Santa Maria delle Vergini a Macerata ». Dans DIALOGHI / DIALOGUES • visioni e visualità / visions and visuality. FrancoAngeli srl, 2022. http://dx.doi.org/10.3280/oa-832-c165.

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Actes de conférences sur le sujet "Fruizione dei beni culturali"

1

Pugliano, Antonio. « Il restauro per la valorizzazione di architetture e siti da conservare : studi per la fruizione del paesaggio culturale italiano : il caso di Ostia ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8003.

Texte intégral
Résumé :
La memoria riguarda un’iniziativa sviluppata nell’Università Roma Tre, con il MiBACSoprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Roma e con l’Ordine degli Architetti di Roma. L’iniziativa, sostenuta dal valente Soprintendente Anna Maria Moretti e dall’eccellente direttore della Sede di Ostia, Angelo Pellegrino, mira alla costituzione di un sistema di azioni integrate di ricerca e formazione per la documentazione, la conservazione e la gestione del contesto ambientale, naturale e antropico, del territorio sud-occidentale di Roma, sino alla costa. Ivi si indagano le peculiarità dei siti individuando e caratterizzando possibili attrattori materiali e immateriali, da utilizzare come gli elementi eloquenti di una ricomposizione storica e antropologica del territorio utile al turismo di qualità, chiamato a giocare il ruolo di motore di crescita per l’economia locale. Il suddetto sistema si fonda su attività conoscitive e progettuali svolte da archeologi e architetti, assieme, nel contesto didattico del Laboratorio di Restauro 2M della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre. Il prodotto degli ultimi anni, tanto della didattica svolta soprattutto sul campo, quanto della ricerca applicata, è un modello di piattaforma digitale attraverso la quale sono state ordinate le informazioni necessarie alla pianificazione delle iniziative di tutela e alla gestione della manutenzione, del restauro, della valorizzazione.
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