Littérature scientifique sur le sujet « Formazione post-laurea »

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Articles de revues sur le sujet "Formazione post-laurea"

1

Schilleci, Filippo. « Le sfide della formazione urbanistica nell'era post-pandemia ». TERRITORIO, no 98 (mars 2022) : 71–74. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098012.

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Résumé :
La diffusione dell'infezione da Sars-CoV2 e la crisi di sistema, che ne è conseguita, hanno generato una serie di impatti che vanno ben oltre il campo dell'epidemiologia investendo anche l'ambito della formazione accademica dei futuri pianificatori sotto il profilo sia dei contenuti che delle metodologie didattiche. L'articolo restituisce una riflessione critica sull'impatto della pandemia da Covid-19 sull'insegnamento del planning a partire dalle esperienze didattiche condotte dall'autore presso il Corso di laurea magistrale in Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale dell'Università degli Studi di Palermo. Un'occasione per avviare un ragionamento più ampio non solo sulle competenze richieste ai pianificatori all'indomani della crisi pandemica ma più in generale su come i corsi di laurea in Pianificazione urbana e territoriale si stanno attrezzando nel fornire agli studenti le competenze necessarie per affrontare le sfide poste dal post-pandemia.
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2

Bugada, Davide, Paolo Ferrara, Laura Di Prisco, Stefano Terzoni, Roberta Lodini, Giancarlo Celeri Bellotti, Elena Sala, Mauro Parozzi et Lara Carelli. « Conoscenze ed interesse degli studenti del corso di laurea in infermieristica sul tema della comunicazione aumentativa ed alternativa (C.A.A) studio pre – post ». Dissertation Nursing 2, no 1 (30 janvier 2023) : 79–85. http://dx.doi.org/10.54103/dn/18976.

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Résumé :
INTRODUZIONE:L’infermiere, già professionista o in fase di formazione, in ogni contesto clinico viene sempre più spesso a contatto con assistiti che presentano deficit di comunicazione, sia temporanei che permanenti. Le persone che presentano Bisogni Comunicativi Complessi (B.C.C.) spesso necessitano dell’adozione di strategie di compensazione, come la Comunicazione Aumentativa Alternativa (C.A.A.). Conoscere la C.A.A. ed i sistemi che essa mette a disposizione già in fase di formazione rappresenta un’importante risorsa per consentire di stabilire e mantenere un’efficace relazione terapeutica. SCOPO:Indagare la conoscenza e la percezione riguardo la Comunicazione Aumentativa ed Alternativa in un campione di studenti del Corso di Laurea in Infermieristica (CLI) valutando l’efficacia di un intervento formativo. METODI:Studio pre-post monocentrico con arruolamento di un campione di studenti di secondo e terzo anno del CLI dell’Università degli Studi di Milano: costruzione e validazione preliminare di un questionario per rilevare le conoscenze e percezioni prima e dopo la partecipazione ad un intervento formativo. RISULTATI:Hanno partecipato 140 studenti; al T0 il 40.0% del campione conosceva la C.A.A., al T1 il 92.14%; successivamente all’intervento formativo le conoscenze del campione sono aumentate in modo statisticamente significativo (p <0.001 per tutte le domande proposte). Il questionario creato ha mostrato buone doti di validità (CVI-S = 0.93). CONCLUSIONI:Pare auspicabile indagare le modalità di utilizzo della C.A.A. anche in diversi contesti clinico-assistenziali, quantificare i professionisti effettivamente formati al suo utilizzo, indagare le conoscenze di studenti di altre professioni sanitarie e non.
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3

Zampetti, Paolo, et Andrea Scribante. « Silvio Palazzi (1892-1979), un pioniere della moderna odontoiatria Italiana ». Acta medico-historica Adriatica 19, no 2 (2021) : 323–36. http://dx.doi.org/10.31952/amha.19.2.9.

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Résumé :
Non è facile analizzare una figura complessa come quella di Silvio Palazzi (1892-1979) (fig.1). Senza dubbio fu uno dei personaggi di maggior spicco nel panorama odontostomatologico italiano per circa un cinquantennio, uno dei protagonisti della trasformazione dell’Odontoiatria pionieristica a in quella scientifica, un precursore ed un uomo con una mentalità aperta, dotato di una visione lungimirante. Personalità eclettica, versatile, da certi punti di vista addirittura geniale ma anche imprevedibile, fu al centro della vita accademica e professionale dell’Odontoiatria italiana; pochi possono vantare un’attività didattica, clinica, scientifica come la sua. Divenuto, in età giovanissima, direttore di una clinica che era ancora poco più che un ambulatorio seppe portarla ad un livello di eccellenza che non aveva riscontri in Italia (fig. 2) e che poteva essere paragonato a quello delle grandi cliniche odontoiatriche europee. Fu autore di un “Trattato di Odontologia” (fig. 3 e 4) che ebbe sette edizioni, sui cui si formarono intere generazioni di dentisti, e di oltre cinquecento pubblicazioni scientifiche, in tutti i campi dell’Odontostomatologia; predilesse particolarmente le indagini istologiche ed istochimiche, come spesso ricordava, per avere avuto una preparazione impostata in tal senso dalla sua frequenza presso l’istituto di Patologia Generale di Pavia diretto da Camillo Golgi (1843-1926, Premio Nobel per la Medicina nel 1906). In campo clinico ogni settore della Odontoiatria lo vide attento ed appassionato cultore, in particolare dell’Endodonzia e della Parodontologia. Inoltre, fu un pioniere dell’Implantologia quando questa branca riscuoteva più critiche che successi ed iniziò le ricerche sull’azione profilattica del fluoro quando molti erano contrari. Si batté assiduamente per una differente legislazione odontoiatrica: fu un convinto sostenitore di un Corso di Laurea apposito per la preparazione del futuro odontoiatra, già sin dagli anni Cinquanta: poiché questo progetto sembrava di difficile realizzazione, propose se non altro l’obbligo di una specializzazione post-laurea per garantire una formazione idonea. Accanto a ciò, per il suo modo di porsi spesso aggressivo e polemico si alienò l’amicizia di molti colleghi e si creò numerosi nemici. Certamente fu un personaggio che non può passare inosservato e che merita, ad oltre quaranta anni di distanza dalla morte, una attenta valutazione storica.
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SILVA, Dhones Stalbert Nunes, Marcelo Henrique Gonçalves de MIRANDA et Maria do Carmo Gonçalo SANTOS. « Homofobia e interseccionalidade : sentidos condensados a partir de uma pesquisa bibliográfica ». INTERRITÓRIOS 6, no 10 (14 avril 2020) : 200. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244903.

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Résumé :
RESUMO Atualmente, diante de um crescimento neoconservador e neoliberal, as práticas homofóbicas se tornaram mais frequentes e evidenciadas, sobretudo, quando se tem outros marcadores de subalternidades como gênero, classe, raça, dentre outros. Tais interseccionalidades trazem relações de poder que reproduzem violências, exclusões e desigualdades sociais. A partir desse contexto, torna-se necessário analisar os sentidos veiculados em textos de produções teóricas abordados em uma disciplina de formação continuada de docentes. Assim, temse como objetivo geral analisar os sentidos condensados sobre a homofobia e suas relações com as interseccionalidades, contidos em textos teóricoepistemológicos, em uma disciplina da Pós-Graduação stricto sensu, na área de educação em Pernambuco. Dessa maneira, a pesquisa é qualitativa e foi realizada a partir da pesquisa documental e bibliográfica. Como resultados foi constatado que os quatro textos partem de uma perspectiva construtivista ou desconstrutivista. E que três deles estabelecem relações entre homofobia, lesbofobia e sinaliza para interseccionalidades entre gênero, classe e raça. Entretanto, sublinha-se que é necessária a ampliação dessas interseccionalidades com a homofobia e lesbofobia, como campo de saber, visto que permitirá que os estudantes desconstruam sentidos naturalizados e essencialistas que categorizam indivíduos como corpos abjetos.Homofobia. Interseccionalidade. Abordagens teóricas. Homophobia and intersectionality: condensed meanings from a bibliographic researchABSTRACTCurrently, in face of a neoconservative and a neoliberal growing wave, homophobic practices have become more common and are shown especially when there are other markers of subalternities such as gender, class, race, among others. Such intersections bring power relations that reproduce violence, exclusions and social inequalities. From this context, it is necessary to analyze the meanings conveyed in texts of theoretical productions addressed in a discipline of continuing education for teachers. Thus, the general goal is to analyze the condensed meanings about homophobia and its relations with the intersectionality, contained in theoretical-epistemological texts in a graduation course, in the area of education in Pernambuco. In this way, it is qualitative and was carried out based on documentary and bibliographic research. As a result, it was found that the four texts start from a constructivist or deconstructivist perspective. And that three of them establish relationships between homophobia, lesbophobia signals for intersectionality among gender, class and race. However, it is emphasized that it is necessary to expand these intersectionalities with homophobia and lesbophobia as a field of knowledge since it will allow students to deconstruct naturalized and essentialist senses that categorize individuals as abject bodies.Homophobia. Intersectionality. Theoretical approaches. Homofobia e interseccionalidad: sentidos condensados de una búsqueda bibliográficaRESUMEN Actualmente, frente al crecimiento neoconservador y neoliberal, las prácticas homofóbicas se han vuelto más frecuentes y evidentes, especialmente cuando hay otros marcadores de subalternidades como el género, la clase, la raza, entre otros. Tal interseccionalidad trae relaciones de poder que reproducen violencia, exclusiones y desigualdades sociales. Desde este contexto, es necesario analizar los significados transmitidos en textos de producciones teóricas abordadas en una disciplina de educación continua para docentes. Por lo tanto, el objetivo general es analizar los significados condensados sobre la homofobia y sus relaciones con las interseccionalidades, contenidos en textos teóricoepistemológicos, en una disciplina de Post-Graduación stricto sensu, en el área de la educación en Pernambuco. De esta forma, el estudio es cualitativo y se realizó en base a la investigación documental y bibliográfica. Como resultado, se encontró que los cuatro textos comienzan desde una perspectiva constructivista o deconstructivista. Y que tres de ellos establecen relaciones entre homofobia, lesbofobia y muestran señales con la interseccionalidad entre género, clase y raza. Sin embargo, se enfatiza que es necesario expandir estas interseccionalidades con la homofobia y la lesbofobia, como un campo de conocimiento, ya que permitirá a los estudiantes deconstruir los sentidos naturalizados y esencialistas que categorizan a los individuos como cuerpos abyectos.Homofobia. Interseccionalidad. Enfoques teóricos. Omofobia e intersezionalitá: sensi condensati da una ricerca bibliograficaSINTESEAttualmente, di fronte alla crescita neoconservativa e neoliberale, le pratiche omofobe sono diventate più frequenti ed evidenti, specialmente quando ci sono altri marcatori di subalternità come genere, classe, razza, tra gli altri. Tale intersezionalità porta relazioni di potere che riproducono violenza, esclusioni e disuguaglianze sociali. Da questo contesto, è necessario analizzare i significati trasmessi nei testi delle produzioni teoriche affrontati in una disciplina di formazione continua per gli insegnanti. Pertanto, l'obiettivo generale è quello di analizzare i significati condensati sull'omofobia e le sue relazioni con le intersezionalità, contenuti nei testi teorico-epistemologici, in una disciplina di Stricto sensu post-laurea, nell'area dell'educazione a Pernambuco. In questo modo la ricerca è qualitativa ed è stata condotta sulla base di ricerche documentarie e bibliografiche. Di conseguenza, si è scoperto che i quattro testi partono da una prospettiva costruttivista o decostruttivista. E che tre di loro stabiliscono relazioni tra omofobia, lesbofobia e segnali di intersezionalità tra genere, classe e razza. Tuttavia, si sottolinea che è necessario espandere queste intersezioni con l'omofobia e la lesbofobia, come campo di conoscenza, poiché consentirà agli studenti di decostruire i sensi naturalizzati ed essenzialisti che categorizzano gli individui come corpi abietti.Omofobia. Intersezionalità. Approcci teorici.
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Thèses sur le sujet "Formazione post-laurea"

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ARGENTIN, GIANLUCA. « Lauree, competizione di mercato e riproduzione sociale. Caratteristiche, percorsi ed esiti occupazionali dei neolaureati italiani in un contesto in rapido mutamento ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/13196.

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Résumé :
In recent years, two main reforms have occurred in Italy, changing the general context where youth transition processes take place. First of all, there has been a deep labour market deregulation. This has increased the amount of unstable job positions, especially among cohorts looking for their first job after 1997. Secondly, but no less importantly, there has been an increase in the enrolment rate to tertiary education and the Bologna process introduced relevant innovation to the Italian University system. The graduate population is then, not only an increasing part of the overall youth population of the country, but also the subgroup which has been doubly affected by the reforms. For this reason, I decided to investigate this subgroup of young people more deeply, analysing how the transition from university to work has changed over time. I used the last five waves of the ISTAT Survey on the transition to work of University graduates (1995 to 2007) and an AlmaLaurea database to investigate the graduates labour market condition five years after the degree. I use mainly multinomial logistic regression models and I adopted the marginal effects approach to compare models over time and between groups. I also used propensity score matching. I observed that there has been a de-standardization process: the typical “from university to work” description is no longer a good representation of the concrete processes taking place after the graduation. In fact there has been an increase in participation in the labour market before graduation (anticipation in the transition process) and to post-tertiary enrolment (delay). Moreover, there has been in recent years an increase in the unstable job position of graduates three years after graduation. This de-standardization process does not imply individualization: social origins and gender continue to shape the graduates transition into labour market. It seems that two main pathways are emerging: the first, more frequent for children coming from higher social origins, is based on fast transition through University with a high performance that leads to post-tertiary enrolment; the second, more frequent among lower origins students is, instead a mix of work and study during university which leads more frequently to a stable occupation after the degree, but paying the price of higher over-education. This suggests that, in a context of expansion of higher education, the returns to it could differ among social classes.
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