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Thèses sur le sujet « Formazione medica »

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ARDENGHI, STEFANO. « SAPERE, SAPER FARE, SAPER ESSERE. STUDIO LONGITUDINALE SULLA FORMAZIONE ALLA RELAZIONE MEDICO-PAZIENTE ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/129356.

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Résumé :
Nel corso degli anni la relazione medico-paziente è andata incontro a continui cambiamenti. Prima dell’ultimo trentennio, la relazione era principalmente tra un paziente in cerca di aiuto e un medico le cui decisioni erano silenziosamente osservate dal paziente. In questo modello paternalistico della relazione medico-paziente, il medico utilizza le sue competenze per scegliere gli interventi necessari e i trattamenti più adeguati per ristabilire la salute del paziente o per alleviare il suo dolore. Ogni informazione data al paziente è selezionata per incoraggiarlo ad aderire alle prescrizioni del medico. Questa descrizione dell’interazione asimmetrica o sbilanciata tra medico e paziente è stata messa in discussione negli ultimi trent’anni. I critici hanno proposto per il paziente un ruolo più attivo, autonomo e di conseguenza più centrato su di lui, che sostenga un maggiore controllo da parte del paziente, un ridotto predominio del medico ed una maggiore reciproca partecipazione. È molto evidente la positiva influenza di una cura centrata sul paziente su diversi esiti clinici: medici più empatici e più centrati sul paziente con tutta probabilità ottengono una maggiore soddisfazione del paziente stesso, una maggiore adesione ai trattamenti e migliori risultati clinici. Nel contesto della formazione medica risulta di conseguenza importante capire quali interventi educativi possano essere efficaci nel mantenere e promuovere l’empatia e un atteggiamento centrato sul paziente negli studenti di Medicina. Per queste ragioni, lo scopo di questo lavoro di ricerca è stato quello di: (a) valutare la relazione statistica esistente tra alcune variabili sociali e psico-attitudinali (ad esempio, la motivazione a diventare medico, tratti di personalità, convinzioni di auto-efficacia, benessere psicologico percepito) e l’atteggiamento empatico/centrato sul paziente di studenti di Medicina in ingresso per ripensare i criteri di elezione e di valutazione di un esame di ammissione alle Facoltà di Medicina italiane che tenga conto anche delle abilità “non cognitive” degli studenti che presentano domanda per accedere alle Scuole Mediche; (b) esaminare i cambiamenti nel corso della formazione medica dei livelli di empatia e di centratura sul paziente degli studenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca al fine di valutare l’efficacia degli attuali programmi educativi volti alla promozione di un atteggiamento clinico empatico e centrato sul paziente negli studenti stessi; (c) esplorare il rapporto tra i diversi aspetti della mindfulness disposizionale e i livelli di empatia/centratura sul paziente in un campione di studenti di Medicina non-meditatori per fornire evidenze statistiche sull’opportunità o meno di implementare la formazione in Medicina con corsi dedicati alla pratica di meditazione mindful. I risultati confermano relazioni statisticamente significative tra competenze psicosociali ed empatia/centratura sul paziente. Viene suggerito che la motivazione, la personalità e l’autoefficacia degli studenti dovrebbe essere presa in considerazione nell’ammissione alle Facoltà mediche e/o nei programmi finalizzati ad aumentare l’empatia nella formazione degli studenti di Medicina. È stata discussa la possibilità di implementare i test standardizzati di valutazione delle caratteristiche personali, i cosiddetti “test non-cognitivi”, come parte del processo di ammissione. Un tale proposito, in ogni caso, solleva numerose questioni relative alla validità, correttezza, costi e praticabilità nel contesto formativo italiano di tali modalità di valutazione. Si conclude anche che avviene un significativo incremento nell’empatia e nella centratura sul paziente nel corso della formazione medica. L’aumento dell’empatia si verifica durante un periodo in cui il curriculum si sposta verso attività di cura del paziente (tirocinio del secondo anno presso l’ambulatorio del medico di medicina generale e tirocinio dal terzo al quinto anno svolto tra le corsie ospedaliere) e questo è il momento in cui l’empatia è maggiormente importante. Infine, nonostante le evidenze indichino l’utilità di insegnare pratiche di mindfulness, molteplici questioni devono essere considerate: a quale punto della carriera di un medico in formazione è più opportuno insegnare la mindfulness? Quale struttura del corso è più efficace, quando e per chi? Come può essere mantenuto nel corso del tempo ciò che è stato appreso? L’insegnamento della mindfulness dovrebbe essere integrato nel core curriculum della Scuola di Medicina?
The doctor-patient relationship has undergone a transition throughout the ages. Prior to the last three decades, the relationship was predominantly between a patient seeking help and a doctor whose decisions were silently complied with by the patient. This description of the asymmetrical or imbalanced interaction between doctor and patient has been challenged during the last 30 years. Critics have proposed a more active, autonomous and thus patient-centered role for the patient who advocates greater patient control, reduced physician dominance, and more mutual participation. There is strong evidence for positive influences of patient-centered care on several clinical outcomes: more empathetic and patient-centered physicians are more likely to achieve higher patient satisfaction, adherence to treatments, and health outcomes. In the context of medical education, it is thus important to understand what educational interventions can be effective in maintaining and enhancing empathy and patient-centered attitude in undergraduate medical students. For this reason, the aim of this research work was to: (a) assess the relationship between some social and psycho-attitudinal skills (e.g. motivation for being a doctor, personality traits, self-efficacy, well-being) and empathic/patient-centered attitude of freshmen medical students to rethink the selection and evaluation criteria of Italian medical school admission, considering non-cognitive skills of students who are applying to medical schools; (b) examine the longitudinal changes in medical students’ empathy and patient-centeredness levels during medical school to evaluate the efficacy of current medical educational programs to enhance empathy and patient-centeredness among undergraduate medical students; (c) examine the relationship between dispositional mindfulness facets and empathy/patient-centeredness in non-meditating medical doctor students to provide a supportive evidence of the need for training undergraduate medical students in mindfulness practice. The results confirmed statistically significant associations between psychosocial skills and empathy/patient-centeredness. It is suggested that motivation, personality and self-efficacy of students should be taken into account in medical admission and/or in educational programs to enhance empathy in undergraduate medical education. It is concluded, also, that a significant increase in empathy and patient-centeredness occurs during medical school. The increase of empathy occurs during a time when the curriculum is shifting toward patient-care activities (2nd year internship at the GP’s office and 3rd-5th year internship in the hospital wards) and this is when empathy is most essential. Finally, although the statistical evidence points to the usefulness of teaching mindful practices, various issues remain to be considered: when is it best to teach mindfulness in the trajectory of a doctor’s career? What format works best, when and for whom? How can what is learned be maintained over time? Should mindfulness training be integrated into the medical school core curriculum?
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Boccalon, Giacomo <1992&gt. « Formazione, caratterizzazione fisica di nanocomposti antitumorali funzionalizzati con albumina, e saggi di tossicità in vitro su linee cellulari inerenti a carcinoma ovarico e tumore del colon ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16264.

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Résumé :
L’idea di questo lavoro è quella di migliorare la solubilità in solventi acquosi dei composti PTX, VS1, VS10, aggiungendo un agente surfattante (CTAB o Pluronic Acid F-127) per stabilizzare le molecole di farmaco attraverso la formazione di micelle di dimensioni nanometriche (<400nm), quindi di aumentarne la biodistribuzione e il drug delivery funzionalizzando questi nanocristalli di principio attivo con albumina (HSA), proteina che ne dovrebbe migliorare la selettività rispetto ai target tumorali in quanto riconosce e si lega al recettore gp60 (glicoproteina di membrana presente nel tessuto endoteliale), questo permette un processo di transcitosi veicolato da caveole che prima inglobano il complesso albumina-principio attivo, quindi lo rilasciano all’esterno dei vasi sanguigni e all’interno dell’interstizio tumorale in quanto è presente un’altra proteina chiamata osteonectina (S.P.A.R.C.), proteina acidica secreta dalle cellule e ricca di residui di cisteina che risulta essere sovraespressa nella matrice extracellulare di molte tipologie di carcinomi; questa proteina ha un’alta affinità con l’albumina e questo dovrebbe permettere a maggiori quantità di principio attivo di penetrare all’interno del tessuto tumorale. Per verificare ciò i farmaci funzionalizzati sono stati testati in vitro su alcune linee cellulari di carcinoma ovarico (SKOV3s, OVCAR3, A2780s, KURAMOCHI) e di tumore del colon (COLO201, COLO205, HCT-116).
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Callegaro, Silvia. « Quality assurance della formazione medica specialistica : applicazione della norma IS0 9001 e gestione della valutazione nella scuola di specializzazione in pediatria di Padova ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425606.

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Résumé :
Introduction - The issues of quality assurance and quality improvement are betweeen the leading points in guiding the European political process for the development of common strategies in higher education, known like Bologna Process, from the end of years '90. In post-graduate medical education there is an increasing interest in such issues, reflecting the imminent scene of a common European sanitary system, characterized from the circulation of the sanitary professionals in the European Countries, and the growing demand for excellence in the medical performances. Quality assurance in medical education has meant to develop standards and guidelines for the university and post-graduate education, and to promote the mutual acknowledgment of the curricula and degrees. Moreover, promotion of cooperation in quality assurance is also a “culture of quality”, that it should permeate each individual post-graduate medical education programs. The ISO 9001:2000 Standard outlines requirements for quality management systems, offering a support for quality assurance strategies. The objective of these standards is to provide an effective system reflecting a company’s practices for producing goods and services that conform to requirements and enhance customer satisfaction. The peculiarity of a quality system based on the ISO 9001:2000 standards is the fact that it focuses on process rather than on product quality or on content, and that it can be applied to any type of organization. The Resident Affair Commettee of the postgraduate pediatric training program of the University of Padova has decided to apply ISO 9001 Standards of Quality, not only for the organizational and administrative aspects, but above all for the management of the educational processes (learning and practice activities). Between ISO 9001 principles, the continuous improvement (based on the monitoring of processes) and the customer focused organisation are of paramount importance in the quality management for the postgraduate medical education. In this context, “continuous monitoring” can be translated in “evaluation of the residents in terms of medical competency, professional attitudes, level of autonomy, in relationship to the learning outcomes“, and the “customer satisfaction” concept can be translated in “the appraisal on the programs of formation supplied by the residents (the main customers of the School)”. Purpose of the thesis is to describe the experience of application of the ISO 9001:2000 Standard for the management of internal quality assurance and quality improvement within the pediatric training program of the Univeristy of Padova, and to evaluate some results, limits and perspectives that this experience can suggest for the improvement of the quality in the higher medical education. Another objective of the thesis is to discuss the implementation of a comprehensive evaluation system, in order to satisfy ISO 9001:2000 requirements, and the strategic meaning of the evaluation like source for the development of indicators for the continuous quality improvement. Methods - The postgraduate pediatric training program of the University of Padua is a Ministerial accredited five-year program that provides a Diploma of Specialization in Pediatrics. Approximately 80% of learning activities take place in the setting of clinical practice, under supervision, with increasing levels of responsibilities throughout the five-year period. The remainder of the learning activities include formal lectures, seminars, workshops and personal studies. 92 residents were in training in 2007/2008 academic year. In order to build a quality management system based on the ISO 9001:2000 standard, the Direction of the School has established a Quality Policy, defining Mission and quality goals of the School; therefore it has identified the interlinked processes on which the training program is based, using a a “process management approach”. The Quality Management System has been documented by a Quality Manual, organizational procedures, work instructions and records. A system to record, monitor and produce objective data regarding some of the activities of the postgraduate pediatric training program was introduced. The entire process of creation and implementation of this system took almost 18 months. During this period three internal audits of the ISO 9001:2000 standards were conducted by an expert group. After the three internal audits, an accredited third-party registrar audited the quality system and certified that the postgraduate pediatric training program of the Padua University met the ISO 9001:2000 requirements. Between the main quality system processes, the one relative to the evaluation of the residents and the activities has been submitted to a substantial review. First of all, specific formative objectives, for every year of school and every period of training, have been defined, to which the appraisal of the single residents should be referred. Then, questionnaries of evaluation have been developed. The inner coherence of questionnaries has been validated by measurement of ? of Cronbach (mean value > 0,9). The appraisal process has thus become source of results for monitoring customer satisfaction and the impact of the certification. Results - By adoption of a quality management system through ISO 9001:2000 Standard, for the first time the pediatric postgraduate training program formalized its Policy for Quality Assurance, declaring Mission and values, and defined the main processes the School, that are overall summarized in one macro-process, which is to make a specialist in Pediatrics out of a graduate in Medicine. Then, a wide corpus of documents has been produced, constituted by a Handbook of the Quality, a Document of Process, 10 organizational procedures and 23 operating instructions. The overall process was fragmented in a series of interlinked processes, that were clustered into three categories (the “main processes”, meaning the ones intimately related to the training activities; the “supportive processes”, which, even if not contributing directly to the training itself, are essential for the appropriate realization of the main processes; the “general processes”, the ones offering general support to all the others in order to meet all the ISO 9001:2000 requirements). All this material was written and made publicly available. Furthermore a system for governing and periodically reviewing the teaching activities as well as for assessing the residents and the teaching staff was implemented. All this permitted to develop objective indicators to continuously monitor the functioning of the training program and to set improvement actions. The results obtained by the evaluation of the activities of the School allowed the comparison between the period before the certification of the School and the period after (March-October 2008). Residents answered to 43 questionnaires on the activity of the School and 213 questionnaires on the training periods lead in the previous academic year (71% responses); moreover, 98 questionnaires on the training periods, post-certification (65.3% responses). The results of the retrospective evaluation on the training show a total level of satisfaction (defined like good/optimal judgments) to 63%, but less than 30% for the effectiveness of the frontal lessons, the planning of the activities of clinical training, the systems of evaluation, the communication of the outcomes of the evaluation and the availability of the teachers. From this analysis, the Residents Affair Committee has left for the definition of the objectives of improvement for the next three years (planning and organization of the theoretical didactics, improvement of the clinical training and practice, introduction of a new system of residents’ evaluation and feed back of the result of the judgment). After the certification of the School, the evaluation on the activities of the School (“customer satisfaction”) is not changed, even if there is a positive trend for two items: better definition of the formative objectives and better organization of the job (from 38% to 50%), and improvement on respect of the times of job (from 51% to 57%). In both cases the result goes toward the goal of 60% satisfaction. Both the retrospective judgments and the post-certification ones show that the worst aspects of the clinical training are the paucity of didactic meeting during clinial training, and the insufficient possibility to learn invasive procedures (levels of satisfaction are inferior to 25% both in the pre than in the post-certification period). After the introduction of the quality management system, the Responsibles of the Clinical Wards expressed 73 questionnaires of evaluation on the activity of the residents (cover to 48%); similarly, using the same questionnaires, the residents evaluated themselves (84 questionnaires on 150, equal cover to 56%). The agreement between external appraisals and self-made evaluation (calculated by means of k of Cohen on 33 joined questionnaires) is equal to 0,067: the residents critically judge their level of autonomy and their medical knowledges and give themselves worst evaluation than theirs tutors. Conclusions - The process of application of ISO 9001:2000 Standard to the management of the Pediatric post-graduate program of University of Padova represents an innovative approach toward the quality improvement, to met the action lines derived from the Bologna Process. The ISO 9001 requirements allowed to identify, to make explicit and to declare the intimate processes and their interactions underlying professional post-graduate pediatric training in Padua and provided a system to control, monitor and improve them. All this, in brief, meant a better governance. In our experience, this approach has contributed to a diffuse culture for recognising the importace of the quality in everybody’s work, supported from an analogous quality management system, adopted by the clinical Services of the Children’s Hospitals where residents work. By adopting the concepts of monitoring and measurement of prefixed objectives, this quality management system lead the School to identify points of force and areas of weakness, and to set up concrete actions of improvement. The planning of a new system of evaluation through computer science support has been crucial, because it has allowed to obtain results of customer satisfaction. They have identified a good degree of satisfaction on regard of the formative activities (already before the introduction of the quality management), and put in light criticities (low effectiveness of the frontal lessons, of the planning of the trainings anf of the modality of evaluation); these items became new objective of improvement for the next three years. This experience has some important limits: to plan a system of management in compliance with ISO 9001:200 requirements has been really expensive in terms of human resources and of hours of job, so as the implementation of this system and its successive maintenance, that needs continuous reiforces for its manteinance. Moreover, the first results of the monitoring of the indicators demonstrate that changes are slow and still little perceived, for which these first elaboration of customer satisfaction must be judged like a preliminary matter, and indeed it is premature for being able to express a realistic judgment on the impact of the certification ISO on the quality of the School. In conclusion, for the first time in the post graduate medical education, ISO 9001 requirements have been introduced like tool of planning, control and improvement of the processes of formation, adapting them to the peculiarities and the requirements of the formative medical process. This experience of quality assurance and quality improvement is not proposed as a gold standard to apply to similar programs of formation, but as a possible referring example for developing the action lines of the Bologna Process. At last, this project of the pediatric training program of Padova remembers that the responsibility for quality assurance in higher medical education lies with each single institution, whatever are the strategies of quality adopted.
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CHIUSOLO, Martina. « Esperienza, media e formazione ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2018. http://hdl.handle.net/10446/104760.

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Résumé :
La ricerca sviluppa una riflessione sulle trasformazioni dell’esperienza che avvengono in seguito all’introduzione dei mezzi di comunicazione all’interno della vita quotidiana, e si sofferma sull’analisi dei processi di trasmissione culturale con i media, nonché sulle dinamiche formative. In questa direzione, il confronto fra l’ampia letteratura sui media con la tradizione fenomenologica, ha permesso di interrogare la molteplicità dei punti di vista in maniera critica e sulla base di un punto di vista unitario: la fenomenologia, soprattutto nella sua versione husserliana e heideggeriana piuttosto che nella sua declinazione schutziana.
The present research intend to unveil which are the main transformations of the experience caused by the introduction of media in our everyday life. Particularly, starting from a comparison between the wide literature about media with the phenomenological tradition, the aim is to analise the cultural transmission process with the media, and the related educational dinamics.
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Lorenzini, Lisa <1974&gt. « La Scuola Media tra conoscenza e formazione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3759/1/lorenzini_lisa_tesi.pdf.

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Lorenzini, Lisa <1974&gt. « La Scuola Media tra conoscenza e formazione ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3759/.

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ABBIATI, GIOVANNI. « LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI IN ITALIA. LA VALUTAZIONE DI DUE POLITICHE DI FORMAZIONE PROFESSIONALE PER INSEGNANTI DI SCUOLA MEDIA ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/219121.

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Résumé :
This dissertation aims at providing empirical evidence on the effectiveness of two training programs for math teachers in southern Italy (M@t.abel+ and PQM). The programs are structured as content focused, one year lenght blended training sessions. Exploiting similarities and differences in the training (mainly, on organization of tutoring sessions and the presence on incentives), the analysis show positive effects of the training on both students outcomes and teacher short and medium term behaviours. Implications for policy are discussed.
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VALMACHINO, CHIARA. « Formazione e informazione di attualità. Modelli, metodologie, esperienze, confronti ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/135.

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Résumé :
Questa tesi analizza le relazioni tra informazione e formazione degli adolescenti. la prima parte descrive il sistema dell'informazione e i suoi meccanismi nell'età tardo. moderna; offre una definizione dell'adolescenza, soprattutto rispetto ai processi di costruzione della cittadinanza . Si presenta, infine, lo stato della ricerca empirica sul tema in oggetto. La seconda sezione si occupa dei modelli pedagogici e delle metodologie didattiche per l'educazione alla/con l'informazione presentando, infine, recenti esperienze realizzate in Italia e in Germania.
This dissertation analyses the relationship among news, teenagers and education. The first part describes how the information-system works in the late-modern age; it draws a picture of the today's teenagers-generation and the making of citizens processes. Finally it gives an overview of the empirical research concerning teens and news. The second part suggests pedagogical models and methods to introduce news in (civic) education, concluding with recent didactical experiences in Italy and Germany.
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VALMACHINO, CHIARA. « Formazione e informazione di attualità. Modelli, metodologie, esperienze, confronti ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/135.

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Questa tesi analizza le relazioni tra informazione e formazione degli adolescenti. la prima parte descrive il sistema dell'informazione e i suoi meccanismi nell'età tardo. moderna; offre una definizione dell'adolescenza, soprattutto rispetto ai processi di costruzione della cittadinanza . Si presenta, infine, lo stato della ricerca empirica sul tema in oggetto. La seconda sezione si occupa dei modelli pedagogici e delle metodologie didattiche per l'educazione alla/con l'informazione presentando, infine, recenti esperienze realizzate in Italia e in Germania.
This dissertation analyses the relationship among news, teenagers and education. The first part describes how the information-system works in the late-modern age; it draws a picture of the today's teenagers-generation and the making of citizens processes. Finally it gives an overview of the empirical research concerning teens and news. The second part suggests pedagogical models and methods to introduce news in (civic) education, concluding with recent didactical experiences in Italy and Germany.
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Fasano, Francesco <1986&gt. « Farsi medico : storie di studenti nel mondo della biomedicina. Una ricostruzione dell'esperienza di formazione in Medicina attraverso le narrazioni dei giovani medici dell’Università di Udine ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10676.

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Résumé :
Con questo studio mi propongo di indagare la formazione degli studenti di Medicina e Chirurgia dell’Università di Udine attraverso le narrazioni che alcuni di essi, appartenenti alla classe dei nati nel 1990, han voluto concedermi della propria esperienza all’interno dell’istituzione ospedaliera e universitaria. Come emerge dalle testimonianze, il percorso di studi a Medicina sembra organizzato ad arte per formare professionisti che possano inserirsi senza attrito negli ingranaggi del sistema sanitario nazionale. La formazione è segnata particolarmente dalla competizione tra gli studenti e da un senso costante di precarietà e insicurezza dovuto alla pressione degli esami incombenti e alla necessità di provare costantemente la propria abilità nello studio non solo ai docenti quanto soprattutto ai compagni. L’esperienza più spesso riferita dai miei interlocutori è quella di un’ansia angosciosa, costante e sine remedio, che viene accolta come parte integrante del palinsesto prestabilito di esperienze formative che compongono il curriculum studiorum: questa sofferenza accompagna l’ingresso dello studente al ‘mondo medico’, segnandone dapprima il corpo, il carattere e le posizioni e addomesticandone man mano l’immaginario. Il sollievo nel raccontare le proprie storie ha sottolineato come l’autonarrazione possa essere un potente strumento di rielaborazione di un periodo della vita che viene rappresentato quanto meno come traumatico da una buona percentuale di studenti interrogati. Questa tesi prova a dar voce ad una minoranza senza parole che vive una sofferenza inutile e pericolosa, e vuole suggerire la necessità di prendersi cura della salute (intesa come fisica, psichica, sociale e spirituale) del futuro personale sanitario affinché possa mettersi a servizio della comunità.
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MARIOTTI, WALTER. « Formazione delle classi dirigenti in Italia e ruolo dei mass media all'inizio del XXI secolo ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2021. http://hdl.handle.net/10446/181281.

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Résumé :
Analisi approfondita del caso italiano rispetto alla formazione ed evoluzione delle classi dirigenti, partendo dalla teoria classica delle élite, e giungendo alla realtà nazionale, in particolare nel momento di transizione che segue l'avvento della rete, con molte testimonianze di protagonisti.
Deep analytic research about the formation and evolution of Italian ruling classes, starting from the traditional élite theory and reaching the actuality, particularly focusing one the transition period following the Internet revolution, with a large number of interview to players.
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Cortoni, Ida. « Le frontiere della Media education in Italia Uno sguardo sociologico, pedagogico e comunicativo ». Doctoral thesis, La Sapienza, 2005. http://hdl.handle.net/11573/917368.

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Vecchione, Camilla. « Un'esperienza di formazione nell'interpretazione a distanza : la SHIFT Summer School ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17721/.

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Résumé :
Over the last two decades the interpreting profession has changed considerably and remote interpreting started gaining ground. This dissertation aims at studying the characteristics of telephone conversations in order to analyse interpreting over the phone and its peculiarities, such as the lack of access to the visual channel and the feeling of “distance” from the interaction experienced by interpreters. Although scholars have pointed out that interpreting remotely is different from face-to-face interpreting, training in this interpreting mode is still uncommon in academic settings. This dissertation highlights the need for university training in remote interpreting and for this purpose it discusses the SHIFT project that specifically aims at closing the gap between the market demand for remote interpreting services and the lack of university training. SHIFT Summer School is the object of this study. Four learners’ telephone interpreting performances were selected and transcribed to be analysed with the main focus on the interpreters’ autonomous contributions (non-renditions) due to their remoteness in the interaction and the “communicative uncertainty” they supposedly felt. The particularly active role the interpreters played to regulate turn-taking, ensure the transmission of the message and facilitate the communicative flow with the main participants is discussed on the basis of examples. Then the learners’ perceptions of the Summer School – collected using a questionnaire – are reported with a focus on the challenges linked to remote interpreting and the strategies adopted by the learners to respond to them. Finally, their opinions on the organisation of the Summer School and their overall satisfaction with the training provided are illustrated in order to understand whether this Summer School might become an example to follow in providing training in remote interpreting, both for university students and professionals needing ad hoc training.
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TAGLIABUE, LORENZO. « La formazione alla relazione degli studenti di medicina. Aspetti teorici, metodologici e di ricerca applicata ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/10349.

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Résumé :
The “patient centred” medicine empathizes the role of relationship and communication between physician and patient (Shorter, 1986; Mead e Bower, 2000). Teaching and learning clinical and communication skills are now recognized as essential components in medical school because they allow students to pay attention to their own emotions, attitudes and behaviour in response to specific situations (Smith, 2004; Benbassat e Baumal, 2005). Situated learning, role playing in particular, is widely adopted to foster self reflexivity in medical student (Vettore, 1996). The aim of this research is to inquire medical students’ communication style and if some dimensions affect it, in order to plan more useful training. 29 role playing are videotaped and then analysed through a small version of Roter’s Interaction Analysis System (RIAS) and Verona Network on Sequence Analysis. Then 21 role playing were linked with some questionnaires that investigate some personality dimensions. Data analysis show that students, that attended relational courses, have a patient oriented communication style. Finally empathy and clinical practice’ representation influence students’ communication style.
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CORTESE, CLAUDIO. « Processi di trasformazione nel suburbio di Mediolanum tra tarda età repubblicana e media età imperiale. Il caso dell'area dell'Università Cattolica ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2006. http://hdl.handle.net/10280/968.

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Résumé :
Nell’area oggi occupata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano a partire dal 1986 scavi di emergenza hanno messo in luce una porzione del suburbio occidentale di Mediolanum, e in particolare una realtà insediativa suburbana di età imperiale. Un’ampia area di tale insediamento è stata oggetto della presente ricerca che, combinando lo studio dei processi formativi del deposito archeologico e l’analisi quantitativa e statistica degli insiemi di reperti, ha permesso di ricostruire le trasformazioni che ne hanno preceduto e accompagnato la formazione e che ne hanno interessato l’organizzazione spaziale e la distribuzione delle aree di attività. In questo modo è stato possibile comprendere come nel tempo siano avvenuti cambiamenti nei caratteri e nelle finalità della frequentazione dell'area, che sembrano poter gettare nuova luce anche su fenomeni più generali che riguardano l’intero suburbio della città romana.
In the area today occupied by the Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, since 1986, rescue excavations have disclosed a part of Mediolanum’s western suburbium, and in particular an imperial age suburban settlement. A wide area of this settlement has been the object of this research which, combining the study of the formation processes of the archaeological record and the quantitative and statistical analysis of finds assemblages, allowed us to reconstruct the transformations which preceded its formation and those which concerned its spatial organization and activity areas distribution. In this way we have shown that the characteristics and nature of the settlement have considerably changed during the course of time, and these changes seem to shed light even on the general transformations which concern the entire suburbium of the Roman town.
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CORTESE, CLAUDIO. « Processi di trasformazione nel suburbio di Mediolanum tra tarda età repubblicana e media età imperiale. Il caso dell'area dell'Università Cattolica ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2006. http://hdl.handle.net/10280/968.

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Résumé :
Nell’area oggi occupata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano a partire dal 1986 scavi di emergenza hanno messo in luce una porzione del suburbio occidentale di Mediolanum, e in particolare una realtà insediativa suburbana di età imperiale. Un’ampia area di tale insediamento è stata oggetto della presente ricerca che, combinando lo studio dei processi formativi del deposito archeologico e l’analisi quantitativa e statistica degli insiemi di reperti, ha permesso di ricostruire le trasformazioni che ne hanno preceduto e accompagnato la formazione e che ne hanno interessato l’organizzazione spaziale e la distribuzione delle aree di attività. In questo modo è stato possibile comprendere come nel tempo siano avvenuti cambiamenti nei caratteri e nelle finalità della frequentazione dell'area, che sembrano poter gettare nuova luce anche su fenomeni più generali che riguardano l’intero suburbio della città romana.
In the area today occupied by the Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, since 1986, rescue excavations have disclosed a part of Mediolanum’s western suburbium, and in particular an imperial age suburban settlement. A wide area of this settlement has been the object of this research which, combining the study of the formation processes of the archaeological record and the quantitative and statistical analysis of finds assemblages, allowed us to reconstruct the transformations which preceded its formation and those which concerned its spatial organization and activity areas distribution. In this way we have shown that the characteristics and nature of the settlement have considerably changed during the course of time, and these changes seem to shed light even on the general transformations which concern the entire suburbium of the Roman town.
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CINQUE, DANIELA. « La media education come nuova forma di cittadinanza nella società della conoscenza ». Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/575385.

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Résumé :
Nel titolo della tesi è insito un elemento di innovazione rispetto al recente passato di ricerca in ambito media educativo, nell’intenzione di considerare la media education non solo come ambito di ricerca e intervento educativo, bensì come nuovo modo di abitare consapevolmente la società della conoscenza. Una società in cui il termine “educare” viene sempre più a coincidere con il termine “media-educare” e la figura dell’educatore con quella del media-educatore. L’istituzione scolastica, nella presa d’atto dell’attuale fase di crisi, deve riuscire a costruire relazioni significative fra le generazioni, non perdendo mai di vista il suo potere di emancipazione sociale e culturale dei soggetti. È necessario, a tal proposito, accogliere le sfide del moderno nel tentativo di ridurre almeno le varie tipologie di “gap” mediali intergenerazionali. Il caso di studio proposto è il Progetto On Air, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Lifelong Learning Programme come sotto-programma del Comenius. I partner coinvolti: Italia, Belgio, Romania, Bulgaria, Lituania, Polonia. Per l’Italia, la Direzione Scientifica del progetto è del Prof. Mario Morcellini. Gli obiettivi principali della ricerca On Air sono stati, tra gli altri, riflettere sul ruolo della media education, da ambito di intervento educativo e formativo a nuova forma di cittadinanza; osservare e indagare come i cambiamenti innescati dai processi comunicativi condizionano i processi di identificazione dei giovani; riconoscere, dunque, la riconfigurazione delle dinamiche di socializzazione, cogliendo le nuove modalità di relazione che le giovani generazioni instaurano nei confronti dei pari, della scuola e della famiglia, all’interno di un contesto non solo nazionale bensì europeo; ricercare strategie formative nuove, che forniscano strumenti di orientamento alla complessità socioculturale, tenendo conto dei nuovi contenuti prodotti dall’avvento dei new media e dall’incrocio di essi con i vecchi media. Particolare attenzione è stata posta sull’approfondimento delle differenti definizioni e declinazioni del concetto di competenza, dal punto di vista della letteratura scientifica e dell’evoluzione istituzionale, e del concetto di cittadinanza, evidenziandone le congruenze e le caratteristiche che lo associano fortemente all’idea di media education. Si può ipotizzare in tale quadro concettuale che la fiducia riposta nella comunicazione, soprattutto nella sua capacità di elevare il soggetto in termini di crescita culturale, sia stata eccessiva? Come mai all’incremento delle tecnologie e all’evoluzione dei contenuti di comunicazione non ha fatto seguito un proporzionale aumento delle competenze mediali e relazionali dell’individuo? E per quanto concerne la cittadinanza digitale, è possibile che si tratti più di una proiezione dell’adulto piuttosto che di una reale acquisizione da parte delle giovani generazioni, certamente partecipative “on line”, ma caratterizzate da un non proporzionale livello di partecipazione sociale, politica, culturale “off line”? Si tratta di interrogativi di fondamentale importanza, ai quali, come studiosi ed educatori, saremo certamente chiamati a rispondere nell’immediato futuro.
In the title of this thesis there is an inherent element of innovation than in the recent history of research in media education, in the intention to consider media education not only as a field of research and educational intervention, but as a new way of living consciously the knowledge society. A society in which the term "education" is more and more to coincide with the term "media-education" and the educator with the media-educator. The educational institution, in acknowledgment of the current crisis, should be able to build meaningful relationships between the generations, never losing sight of its power of social and cultural emancipation of the subjects. It is necessary in this regard, welcome the challenges of the modern in an attempt to reduce at least the various types of "gaps" intergenerational media. The proposed case study is the On Air Project, funded by the European Commission under the Lifelong Learning Programme as a sub-program of Comenius. Partners involved: Italy, Belgium, Romania, Bulgaria, Lithuania, Poland. For Italy, the Scientific Director of the project is Prof. Mario Morcellini. Among the others, the main objectives of the On Air research, have been reflect on the role of media education, by area of educational and training intervention to a new form of citizenship; observe and investigate how changes triggered by communication processes affect the processes of identification young people to recognize, therefore, the reconfiguration of the dynamics of socialization, taking advantage of the new ways of relating establish that the younger generation against their peers, school and family, within a context not only national but European; research new training strategies, that provide tools guidance to the socio-cultural complexity, taking into account the new content produced by the advent of new media and by crossing them with the old media. Particular attention was paid to the deepening of the different definitions and interpretations of the concept of competence, from the point of view of scientific literature and the institutional evolution, and the concept of citizenship, highlighting the consistencies and characteristics that strongly associate it with the idea of media education. It can be assumed in such a conceptual framework that the trust placed in communication, especially in its ability to raise the subject in terms of cultural development, has been excessive? Why the increase in technology and changes in content of communication was not followed by a proportional increase in media and interpersonal skills of the individual subjects? And as for digital citizenship, it is possible that this is more than a projection of the adult rather than a real acquisition of the younger generations, certainly participatory "online", but characterized by a disproportionate level of social political and cultural participation "off line"? These are questions of enormous importance, which, as scholars and educators, we will certainly be held accountable for the foreseeable future.
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BULGINI, Giulia. « Il progetto pedagogico della Rai : la televisione di Stato nei primi vent’anni. Il caso de ‹‹L’Approdo›› ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251123.

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Résumé :
Non c’è dubbio sul fatto che la RAI, dal 1954 a oggi, abbia contribuito in misura considerevole a determinare la fisionomia dell’immaginario collettivo e dell’identità culturale dell’Italia. Si tratta di un assunto che, a distanza di più di sessant’anni, resta sempre di grande attualità, per chi si occupa della questione televisiva (e non solo). Ma a differenza di quanto avveniva nel passato, quando la tv appariva più preoccupata dei reali interessi dei cittadini, oggi essa sembra rispondere prevalentemente a dinamiche di mercato, in grado di alterarne la funzione etica e sociale. E nonostante il livello di istruzione e di benessere economico si siano evidentemente alzati, in questi ultimi anni si è assistito a programmi di sempre più bassa qualità e in controtendenza a un incremento del potere modellante e suggestivo sull’immaginario dei telespettatori. C’è di più: l’interesse verso la tv ha coinvolto anche gli storici dell’epoca contemporanea, i quali hanno iniziato a prendere coscienza che le produzioni audiovisive sono strumenti imprescindibili per la ricerca. Se si pensa ad esempio al ‹‹boom economico›› del Paese, negli anni Cinquanta e Sessanta, non si può non considerare che la tv, insieme agli altri media, abbia contributo a raccontare e allo stesso tempo ad accelerare i progressi economici e sociali di quell’epoca. Partendo, dunque, dal presupposto che la televisione da sempre esercita un potere decisivo sulla collettività, si è scelto di concentrarsi sulla fase meno indagata della sua storia, quella della televisione delle origini: ‹‹migliore›› perché senza competitor, ‹‹autentica›› perché incontestabile e soprattutto ‹‹pedagogica›› perché è di istruzione e di formazione che, quell’Italia appena uscita dalla guerra, aveva più urgenza. La storia della televisione italiana inizia il 3 gennaio 1954, con la nascita del servizio pubblico televisivo e insieme di un mezzo che, di lì a poco, avrebbe completamente rivoluzionato la società italiana, trasformandola in una civiltà di massa. Si accorciano le distanze territoriali e insieme culturali e la società inizia a omologarsi nei gusti, poi nei consumi e infine nel pensiero. Il punto d’arrivo si colloca negli anni Settanta, quando ha termine il monopolio della RAI, che fino a quel momento era stato visto come il garante del pluralismo culturale. La RAI passa dal controllo governativo a quello parlamentare, mentre si assiste al boom delle televisioni private e alla necessità della tv di Stato di stare al passo con la concorrenza, attraverso una produzione diversa da quella degli esordi. Dunque cambia la tv, come pure cambia la sua funzione e la forma mentis di chi ne detiene le redini. Ne risulta un’indagine trasversale, che passa nel mezzo di molteplici discipline che afferiscono alla materia televisiva e che non evita di porsi quelle domande scomode, necessarie tuttavia a comprendere la verità sugli artefici della prima RAI e sui loro obiettivi. E allora: qual era il valore attribuito alla televisione degli esordi? Era davvero uno strumento pedagogico? Sulla base di quali presupposti? Chi scriveva i palinsesti di quegli anni? Chi e perché sceglieva temi e format televisivi? Chi decideva, in ultima analisi, la forma da dare all’identità culturale nazionale attraverso questo nuovo apparecchio? Il metodo di ricerca si è articolato su tre distinte fasi di lavoro. In primis si è puntato a individuare e raccogliere bibliografia, sitografia, studi e materiale bibliografico reperibile a livello nazionale e internazionale sulla storia della televisione italiana e sulla sua programmazione nel primo ventennio. In particolare sono stati presi in esame i programmi scolastici ed educativi (Telescuola, Non è mai troppo tardi), la Tv dei Ragazzi e i programmi divulgativi culturali. Successivamente si è resa necessaria una definizione degli elementi per l’analisi dei programmi presi in esame, operazione resa possibile grazie alla consultazione del Catalogo multimediale della Rai. In questa seconda parte della ricerca si è voluto puntare i riflettori su ‹‹L’Approdo››, la storia, le peculiarità e gli obiettivi di quella che a ragione potrebbe essere definita una vera e propria impresa culturale, declinata in tutte le sue forme: radiofonica, di rivista cartacea e televisiva. In ultimo, sulla base dell’analisi dei materiali d’archivio, sono state realizzate interviste e ricerche all’interno dei palazzi della Rai per constatare la fondatezza e l’attendibilità dell’ipotesi relativa agli obiettivi educativi sottesi ai format televisivi presi in esame. Le conclusioni di questa ricerca hanno portato a sostenere che la tv delle origini, con tutti i suoi limiti, era uno strumento pedagogico e di coesione sociale. E se ciò appare come un aspetto ampiamente verificabile, oltreché evidente, qualora si voglia prendere in esame la televisione scolastica ed educativa di quegli anni, meno scontato risulta invece dimostrarlo se si decide – come si è fatto – di prendere in esame un programma divulgativo culturale come ‹‹L’Approdo››, che rientra nell’esperienza televisiva definita di ‹‹educazione permanente››. Ripercorrere la storia della trasmissione culturale più longeva della tv italiana degli esordi, per avvalorarne la funzione educativa, si è rivelata una strada interessante da battere, per quanto innegabilmente controversa, proprio per il principale intento insito nella trasmissione: diffondere la cultura ‹‹alta›› a milioni di telespettatori che erano praticamente digiuni della materia. Un obiettivo che alla fine della disamina si è rivelato centrato, grazie alla qualità della trasmissione, al suo autorevole e prestigioso groupe d'intellectuels, agli ascolti registrati dal ‹‹Servizio Opinioni›› e alla potenzialità divulgativa e penetrante della tv, nel suo saper trasmettere qualunque tematica, anche quelle artistiche e letterarie. Dunque se la prima conclusione di questo studio induce a considerare che la tv del primo ventennio era pedagogica, la seconda è che ‹‹L’Approdo›› tv di questa televisione fu un’espressione felice. ‹‹L’Approdo›› conserva ancora oggi un fascino innegabile, non foss’altro per la tenacia con la quale i letterati difesero l’idea stessa della cultura classica dal trionfo lento e inesorabile della società mediatica. Come pure appare ammirevole e lungimirante il tentativo, mai azzardato prima, di far incontrare la cultura con i nuovi media. Si potrebbe dire che ‹‹L’Approdo›› oggi rappresenti una rubrica del passato di inimmaginata modernità e, nel contempo, una memoria storica, lunga più di trent’anni, che proietta nel futuro la ricerca storica grazie al suo repertorio eccezionale di immagini e fatti che parlano di arte, di letteratura, di cultura, di editoria e di società e che raccontano il nostro Paese e la sua identità culturale, la stessa che la televisione da sempre contribuisce a riflettere e a delineare. Lo studio è partito da un’accurata analisi delle fonti, focalizzando l’attenzione, in primo luogo, sugli ‹‹Annuari della Rai›› (che contengono le Relazioni del Cda Rai, le Relazioni del Collegio Sindacale, i Bilanci dell’Esercizio e gli Estratti del Verbale dell’Assemblea Ordinaria). Altre fonti prese in esame sono gli stati gli opuscoli di ‹‹Servizio Opinioni››, le pubblicazioni relative a studi e ricerche in materia di televisione e pedagogia e le riviste edite dalla Rai Eri: ‹‹Radiocorriere tv››, ‹‹L’Approdo Letterario››, ‹‹Notizie Rai››, ‹‹La nostra RAI››, ‹‹Video››. Negli ultimi anni la Rai ha messo a disposizione del pubblico una cospicua varietà di video trasmessi dalle origini a oggi (www.techeaperte.it): si tratta del Catalogo Multimediale della Rai, che si è rivelato fondamentale al fine della realizzazione della presente ricerca. Altre sedi indispensabili per la realizzazione di questa ricerca si sono rivelate le due Biblioteche romane della Rai di Viale Mazzini e di via Teulada.
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