Articles de revues sur le sujet « Formazione accademica »

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1

Serafina, Pastore. « Valutazione e formazione alla ricerca : la via della riflessivitŕ ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 48 (janvier 2012) : 79–86. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-048006.

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Résumé :
La diffusione di nuove pratiche di valutazione, strettamente correlate alle recenti riforme istituzionali, sembra caratterizzare l'attuale sistema universitario italiano. L'effetto di privatizzazione dell'istruzione e della ricerca, indotto da una distorta interpretazione del principio della libertŕ accademica, ha incentivato la produzione di modelli e di approcci valutativi che non sempre paiono pertinenti. A partire da tale presupposto l'articolo si sofferma sulle forme di valutazione previste per la valutazione del dottorato di ricerca. Dall'analisi emerge come in questo caso la valutazione finisca, e spesso, con l'apparire una mera pratica burocratica; una valutazione apparente, incapace di produrre alcun effetto di apprendimento e di cambiamento.
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Concilio, Carmen. « Andate e ritorni nella trilogia di Nino Ricci ». Italian Canadiana 35 (18 août 2021) : 165–82. http://dx.doi.org/10.33137/ic.v35i0.37225.

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Résumé :
In questo studio si analizza la Trilogia dello scrittore italo-canadese Nino Ricci, in cui il romanzo di formazione di Vittorio Innocente si articola tra il viaggio di andata dall’Italia — terra della madre — al Canada — terra del padre — e il viaggio di ritorno in patria da adulto. Dominata dalla relazione edipica, la formazione di Vittorio è dolorosa e nessun approdo sembra offrire risposte alla ricerca del Sé, al contrario il ritorno è doloroso quanto la partenza. Inoltre, lo studio mette in luce come la Trilogia si configuri come cartografia dell’altrove, in cui il paradigma della linea curva e della griglia squadrata definiscono gli spazi al di qua e al di là dell'Oceano. La saggistica accademica sull'autore e sulla Trilogia, in particolare, ha fornito l'orizzonte critico di riferimento.
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Antonelli, Mauro, Alessandro Porro et Carlo Cristini. « Marcello Cesa-Bianchi e gli sviluppi della psicologia italiana dagli anni '50 al 2000 ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mai 2021) : 17–34. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11585.

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Résumé :
Vasta è stata la produzione scientifica del Professor Marcello Cesa-Bianchi. Nella sua esperienza accademica, durata quasi settant'anni, ha trattato i più svariati temi della psicologia.Nei primi anni di attività si è occupato soprattutto dell'invecchiamento, di metodologia sperimentale, di psicometria, di percezione. Successivamente numerosi altri argomenti sono stati oggetto di approfondimento. Dell'invecchiamento in particolare si è sempre interessato fino al termine della sua lunga vita accademica e scientifica.In questo contributo di prospettiva storica vengono sinteticamente esaminate – oltre ai lavori relativi alla metodologia, alla psicometria e alla percezione – le principali pubblicazioni del Professore riguardo agli studi e alle ricerche sulla psicologia dell'età evolutiva, sulla psicologia del lavoro, sulla psicologia medica, con un particolare riferimento alla formazione complessiva del medico, quali temi fra i più rappresentativi della sua imponente attività scientifica.
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Schilleci, Filippo. « Le sfide della formazione urbanistica nell'era post-pandemia ». TERRITORIO, no 98 (mars 2022) : 71–74. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-098012.

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Résumé :
La diffusione dell'infezione da Sars-CoV2 e la crisi di sistema, che ne è conseguita, hanno generato una serie di impatti che vanno ben oltre il campo dell'epidemiologia investendo anche l'ambito della formazione accademica dei futuri pianificatori sotto il profilo sia dei contenuti che delle metodologie didattiche. L'articolo restituisce una riflessione critica sull'impatto della pandemia da Covid-19 sull'insegnamento del planning a partire dalle esperienze didattiche condotte dall'autore presso il Corso di laurea magistrale in Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale dell'Università degli Studi di Palermo. Un'occasione per avviare un ragionamento più ampio non solo sulle competenze richieste ai pianificatori all'indomani della crisi pandemica ma più in generale su come i corsi di laurea in Pianificazione urbana e territoriale si stanno attrezzando nel fornire agli studenti le competenze necessarie per affrontare le sfide poste dal post-pandemia.
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Polselli, Paola, et Alice Fatone. « Apprendenti universitari e profili di competenza nella scrittura accademica ». Quaderns d’Italià 26 (3 décembre 2021) : 217–40. http://dx.doi.org/10.5565/rev/qdi.508.

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Résumé :
Nell’ambito delle ricerche sulle competenze linguistiche degli studenti universitari in Italia, il contributo indaga le pratiche di comunicazione scritta e le relative difficoltà espresse da studenti di un corso di recupero OFA in corsi di laurea triennale. L’indagine è parte di un progetto di rilevazione più ampio ed è stata realizzata somministrando un questionario informatizzato. I dati raccolti permettono di sviluppare alcune riflessioni utili sul profilo linguistico-comunicativo di apprendenti dalle competenze definite “fragili”; la loro autorappresentazione in termini di biografia linguistica; i bisogni linguistico-comunicativi espressi in rapporto ai compiti di scrittura, e il senso di autoefficacia percepita in rapporto alle abilità di scrittura funzionale richieste. Nell’insieme, il divario tra il panorama linguistico delle matricole in esame e quello del nuovo contesto di studio avallano le indicazioni circa la necessità di prevedere una specifica formazione linguistica in ambito universitario superando l’impostazione rimediale per una prospettiva più strutturale e continuativa.
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Fuchs, Dieter, et Hans-Dieter Klingemann. « LA TEORIA POLITICA DELL'ANALISI DEI SISTEMI : DAVID EASTON ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 33, no 3 (décembre 2003) : 427–50. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200027416.

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Résumé :
IntroduzioneNato, il 24 giugno del 1917, e cresciuto in Canada, David Easton ha completato la sua formazione universitaria all'Università di Toronto (B.A. nel 1939, M.A. nel 1943). La sua successiva carriera accademica è legata a tre delle più importanti università americane, Harvard, Chicago e la University of California. Nel 1947 ha conseguito il Ph. D. ad Harvard, dove era teaching fellow dal 1944. Per quasi un quarto di secolo è stato uno dei più eminenti scienziati politici della University of Chigago (1947-1982), dove divenne full professor nel 1955 e fu nominato Andrei MacLeish Distinguished Service Professor nel 1969. Nel 1981 entrò a far parte del Department of Politics and Society della University of California ad Irvine, dove insegna ancora oggi. Non è possibile, nei limiti di quest'articolo, ricapitolare tutte le sue cariche accademiche, partecipazioni a comitati editoriali, o i suoi incarichi come consulente politico. Basti dire che è stato Presidente della American Political Science Association (1968-89), e membro e vicepresidente della American Academy of Arts and Sciences (1985-88). David Easton ha ricevuto tre lauree ad honorem (dalla McMaster University, dal Kalamazoo College e dalla Free University of Berlin).
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Ellerani, Piergiuseppe, et Daniele Barca. « Valutazione narrativa e trasformativa : co-costruzione di comunit&agrave ; di apprendimento. Un caso di studio espl ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 17–32. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12395.

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Résumé :
Negli ultimi anni, la ricerca sugli esiti della valutazione ha mostrato evidenze che dimostrerebbero alcune relazioni tra i risultati di apprendimento degli studenti e gli strumenti di valutazione utilizzati nelle scuole. Il paper presenta un insieme di ricerche sulla valutazione formativa, focalizzandosi sulla prospettiva del feedback. A partire da questa prima analisi, vengono spiegati ulteriori aspetti di sviluppo che portano a considerare i significati della valutazione narrativa e trasformativa. Questo particolare processo di valutazione mostra una maggiore equità nei risultati dell'apprendimento e una prospettiva più esplicita sulla prassi democratica nelle scuole. Il caso di studio esplorativo presentato ha utilizzato il costrutto teorico iniziale di questo articolo. Attraverso un modello di ricerca-formazione-intervento, il caso studio mostra possibili e interessanti sviluppi della collegialità. Il percorso, iniziato nel 2018 e tuttora in corso, ha attraversato la pandemia, e permesso di affrontare l'emergenza educativa partendo dalla valutazione. L'attenzione è rivolta alla supervisione accademica come un modo per sostenere l'innovazione e il cambiamento organizzativo.
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Sisto, Alessandra, Maria Assunta Zanetti, Marco Bartolucci et Federico Batini. « La validazione della versione italiana delle GRS-S (Pfeiffer-Jarosewich, 2003) - Scale di Valutazione della Plusdotazione (modulo per l'età scolare) - Dati Umbria 2019 - Università di Perugia ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 2 (septembre 2022) : 1–49. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa14577.

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Résumé :
La plusdotazione in Italia è un argomento ancora scarsamente affrontato. Nonostante il 5% circa della popolazione sia plusdotato, non esiste una formazione obbligatoria specifica per gli insegnanti, sebbene sia auspicabile un'individuazione precoce della plusdotazione. Tra gli strumenti più utilizzati a questo scopo, dopo il test del QI, troviamo le Gifted Rating Scales (GRS), ovvero le Scale di Valutazione della Plusdotazione, di Pfeiffer-Jarosewich (2003). Si tratta di uno strumento di screening diagnosticamente appropriato e concepito per essere utilizzato con semplicità ed efficacia dagli insegnanti. È disponibile in due versioni, GRS-P (fascia d'età prescolare 4-6 anni) e GRS-S (fascia d'età scolare 6-13 anni), tese a valutare la percezione dell'insegnante rispetto al livello di abilità dello studente in confronto ai pari, in differenti aree: abilità intellettiva, abilità accademica, talento artistico, creatività, motivazione e leadership (quest'ultima è presente soltanto nelle GRS-S). Data la loro elevata solidità psicometrica, sono state tradotte e validate in molte lingue. La validazione della versione italiana delle GRS-S è stata avviata da uno studio di Beretta-Zanetti su un campione di 449 soggetti, provenienti dalla Lombardia, cui si sono aggiunti successivamente altri 142 soggetti provenienti da Roma. Nel presente lavoro, che si inserisce nel medesimo filone, sono state somministrate le GRS-S, dopo opportuna formazione degli insegnanti, ad un campione di 204 bambini tra i 6 ed i 14 anni provenienti dal Centro Italia (Regione Umbria), ampliando quindi la numerosità del campione proveniente dall'Italia centrale. Sono state quindi indagate le seguenti proprietà: asimmetria, curtosi, affettività e correlazione item-totale corretta. La coerenza interna delle scale è stata valutata attraverso il coefficiente alfa di Cronbach e l'errore standard di misurazione. La validità è stata analizzata mediante correlazione tra scale e attraverso un'analisi fattoriale esplorativa. I risultati hanno mostrato adeguate proprietà psicometriche ed una consistenza interna soddisfacente, tuttavia sono emerse criticità (valori molto elevati dell'indice alfa di Cronbach e soluzione a 5 fattori nell'analisi fattoriale esplorativa) che sono state ampiamente discusse e per le quali sono state avanzate alcune ipotesi (ad esempio ridondanza di item e bias interpretativo degli insegnanti) pur considerando la scarsa ampiezza campionaria di questa ricerca e riconoscendo il valore degli studi sul medesimo strumento che l'hanno preceduta. Si conferma pertanto la attendibilità della versione italiana delle GRS-S, tuttavia, per maggiore completezza dei dati ed omogeneità del campione, si segnala la necessità di rilevare dati da un campione più ampio, auspicabilmente proveniente dalle scuole del Sud Italia.
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De Paola, Maria, et Vincenzo Scoppa. « Corsi pre-universitari e rendimenti degli studenti ». QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no 2 (juin 2011) : 57–83. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-002003.

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Résumé :
In questo lavoro si cerca di comprendere se corsi di formazione a livello universitario, diretti a colmare lacune nelle competenze di base, possano determinare un miglioramento nei risultati accademici ottenuti dagli studenti. La nostra analisi riguarda gli effetti prodotti da un progetto, finanziato dalla Regione Calabria, che all'inizio dell'anno accademico 2008-09 ha offerto agli studenti immatricolati alle Universitŕ calabresi un insieme di attivitŕ formative. I tipici problemi di "distorsione da selezione" che si pongono nella valutazione degli effetti di interventi di questo tipo sono stati affrontati sia grazie alla disponibilitŕ di dettagliate informazioni su caratteristiche, abilitŕ e motivazioni degli studenti, sia cercando di identificare un gruppo di controllo costituito da studenti che non hanno partecipato all'intervento per fattori puramente casuali. Dalle nostre stime emerge un impatto positivo dei corsi di formazione sulle performance degli studenti nel primo anno di studi. Questi risultati sono robusti all'uso della tecnica del.
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Zampetti, Paolo, et Andrea Scribante. « Silvio Palazzi (1892-1979), un pioniere della moderna odontoiatria Italiana ». Acta medico-historica Adriatica 19, no 2 (2021) : 323–36. http://dx.doi.org/10.31952/amha.19.2.9.

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Résumé :
Non è facile analizzare una figura complessa come quella di Silvio Palazzi (1892-1979) (fig.1). Senza dubbio fu uno dei personaggi di maggior spicco nel panorama odontostomatologico italiano per circa un cinquantennio, uno dei protagonisti della trasformazione dell’Odontoiatria pionieristica a in quella scientifica, un precursore ed un uomo con una mentalità aperta, dotato di una visione lungimirante. Personalità eclettica, versatile, da certi punti di vista addirittura geniale ma anche imprevedibile, fu al centro della vita accademica e professionale dell’Odontoiatria italiana; pochi possono vantare un’attività didattica, clinica, scientifica come la sua. Divenuto, in età giovanissima, direttore di una clinica che era ancora poco più che un ambulatorio seppe portarla ad un livello di eccellenza che non aveva riscontri in Italia (fig. 2) e che poteva essere paragonato a quello delle grandi cliniche odontoiatriche europee. Fu autore di un “Trattato di Odontologia” (fig. 3 e 4) che ebbe sette edizioni, sui cui si formarono intere generazioni di dentisti, e di oltre cinquecento pubblicazioni scientifiche, in tutti i campi dell’Odontostomatologia; predilesse particolarmente le indagini istologiche ed istochimiche, come spesso ricordava, per avere avuto una preparazione impostata in tal senso dalla sua frequenza presso l’istituto di Patologia Generale di Pavia diretto da Camillo Golgi (1843-1926, Premio Nobel per la Medicina nel 1906). In campo clinico ogni settore della Odontoiatria lo vide attento ed appassionato cultore, in particolare dell’Endodonzia e della Parodontologia. Inoltre, fu un pioniere dell’Implantologia quando questa branca riscuoteva più critiche che successi ed iniziò le ricerche sull’azione profilattica del fluoro quando molti erano contrari. Si batté assiduamente per una differente legislazione odontoiatrica: fu un convinto sostenitore di un Corso di Laurea apposito per la preparazione del futuro odontoiatra, già sin dagli anni Cinquanta: poiché questo progetto sembrava di difficile realizzazione, propose se non altro l’obbligo di una specializzazione post-laurea per garantire una formazione idonea. Accanto a ciò, per il suo modo di porsi spesso aggressivo e polemico si alienò l’amicizia di molti colleghi e si creò numerosi nemici. Certamente fu un personaggio che non può passare inosservato e che merita, ad oltre quaranta anni di distanza dalla morte, una attenta valutazione storica.
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Zufelato, Camilo. « Michele Taruffo : un processualista filosofo o un filosofo processualista ? » Revista Ítalo-española de Derecho procesal, no 1 (30 juin 2021) : 41–47. http://dx.doi.org/10.37417/rivitsproc/vol_1_2021_05.

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Questo articulo cerca di ripercorrere vicende personali e accademiche di Michele Taruffo per mettere luce sulla sua formazione filosofica e come questa influenza a portato degli elementi fondamentali al pensiero processuale di Taruffo, allo stesso tempo che il diritto processuale gli ha offerto idee per le sue riflessioni filosofiche. Insomma, la traiettoria di Taruffo rivela un giurista di grande formazione umanista al di là di essere un filosofo o un processualista.
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Facchetti, Giulio, Micaela Grosso et Paolo Nitti. « L'aggiornamento dei docenti di italiano L2. Una ricerca sulle necessità formative degli insegnanti ». e-Scripta Romanica 7 (3 décembre 2019) : 29–39. http://dx.doi.org/10.18778/2392-0718.07.03.

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Résumé :
In questo contributo sono discussi i risultati di un questionario relativo alle necessità formative del personale docente, che si occupa di insegnamento dell’italiano L2. A partire dalla valutazione della letteratura scientifica di riferimento, è stato strutturato un questionario per rilevare i bisogni formativi e gli aspetti critici in merito alla dimensione della didattica dell’italiano L2. Dall’analisi dei dati emerge con chiarezza il desiderio di formazione di carattere linguistico e la necessità di ulteriori raccordi fra mondo accademico e professionale.
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Spagnolo, A. G., M. L. Di Pietro et G. « La formazione dei docenti di etica professionale nelle scuole infermieristiche ». Medicina e Morale 40, no 1 (30 avril 1991) : 91–100. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1151.

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La professione infermieristica sta cercando di trovare oggi un ruolo specifico nel campo delle professioni sanitarie, un ruolo che comporti una spedfica identità seppure strettamente collegato alla professione medica. Un recente progetto di legge italiano sul riordino della professione infermieristica ha sollevato numerose perplessità fra gli infermieri stessi e in generale fra gli altri operatori sanitari. Gli autori considerano il punto del progetto di legge che riguarda l'insegnamento dell'etica professionale nelle scuole infermieristiche. Esso prevede che possano essere qualificati a questo insegnamento gli infermieri che abbiano il titolo di AFD o di DAl. Gli autori ritengono, invece, che tale livello di formazione non sia adeguato per una materia così delicata come l'etica professionale ed essi propongono pertanto l'istituzione di uno specifico corso universitario in cui vengano approfonditi i diversi problemi etici, inquadrati nel campo più vasto della bioetica, conseeguendo alla fine uno specifico grado accademico finalizzato all'insegnamento dell'etica professionale nelle scuole infermieristiche.
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Palazzotto, E., M. P. Angellotti, L. Bozzoli et C. D’Alessandro. « Standard di professione del dietista in nefrologia : realtà a confronto ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no 2 (26 janvier 2018) : 40–45. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1135.

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La terapia dietetica svolge un ruolo fondamentale nel trattamento della malattia renale cronica (CKD): previene e corregge le complicanze metaboliche, garantisce il mantenimento o il raggiungimento di uno stato nutrizionale soddisfacente e, nella fase conservativa, ritarda l'inizio della terapia sostitutiva. Molte sono le evidenze che attestano che il trattamento nutrizionale effettuato da un dietista esperto migliora la qualità di vita del paziente con insufficienza renale cronica, aumenta l'eff -cacia della terapia dietetica e riduce i costi assistenziali. Negli Stati Uniti sono stati definiti i parametri che identificano il dietista esperto nella gestione della terapia nutrizionale nel paziente nefropatico e sono state individuate tre categorie in base al grado di formazione e competenza acquisita. Nei Paesi dell'Unione Europea la formazione dei dietisti è molto eterogenea tanto da rendere difficile una comparazione con la realtà americana. L'European Federation of the Association of Dietitians negli ultimi anni ha comunque definito gli standard accademici e professionali dei dietisti individuando quattro ruoli di competenza ed i relativi indicatori di performance. In Italia l'Associazione Nazionale Dietisti ha definito le posizioni dell'associazione in merito alla pratica professionale del dietista nel trattamento delle malattie renali e la Società Italiana di Nefrologia, nell'ambito del progetto di certificazione della qualità del percorso di cura della CKD, ha delineato il profilo del dietista che lavora in nefrologia ma non sono stati definiti standard accademici e professionali specifici. È auspicabile che dietisti esperti in nefrologia e nefrologi collaborino nel definire protocolli relativi a standard che il dietista operante in ambito nefrologico dovrebbe raggiungere in modo da garantire maggiore competenza professionale e una omogeneità di trattamento su tutto il territorio nazionale.
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ROCHA, Mônica, Adriana Rosa C. SANTOS et Catarina RESENDE. « Polissemias do sensível : resistência e ethos na formação em saúde ». INTERRITÓRIOS 5, no 9 (9 décembre 2019) : 124. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243599.

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Résumé :
RESUMOO objetivo desse texto é explorar diálogos, efeitos e reverberações de acontecimentos que povoaram o 1º ENSENSI – Encontro Nacional sobre o Sensível nas graduações em saúde. Como ponto de partida, serão extraídas as linhas de forças convocatórias deste evento, que coincidem com a direção dos Laboratórios de sensibilidades e corporeidades, os quais as autoras integram. Considerar o sensível, em sua polissemia, como campo de força que opera na diferença dos modos operantes da formação acadêmica como um todo e, em particular, nos cursos da saúde, provoca uma reflexão sobre as noções de resistência e (re)existência. A partir de uma aposta ético-estético-política, será problematizado de que modo processos de ensino-aprendizagem instauram políticas cognitivas, regimes de sensibilidades, constituem corpos e subjetividades, inventam mundos. Sensível. Formação. Resistência. Saúde. Ethos.Polysemias of the sensitive: resistance and ethos in undergraduate Health coursesABSTRACTThe purpose of this text is explore dialogues, effects and reverberations of events happened in the 1st ENSENSI - National Meeting on Sensitive in health graduations. As a starting point, the lines of forces of this event will be drawn, coinciding with the direction of the Laboratories of Sensibilities and Corporeities, of which the authors are part. To consider the sensitive, in its polysemy, as a field of force that operates in the difference of the operant modes of the academic formation and, in particular, in the courses of health, provokes a reflection on the notions of resistance and (re) existence. From an ethicoaesthetic-political bet, it will be problematized how teaching-learning processes establish cognitive policies, sensitivities regimes, constitute bodies and subjectivities, invent worlds.Sensitive. Training. Endurance. Health. Ethos.Multiplicitá dei sensibili: resistenza ed etica nell'educazione per la salute RIASSUNTO lo scopo di questo testo è quello di esplorare dialoghi, effetti e riverberi di eventi che hanno popolato il 1 ° ENSENSI - Incontro nazionale sui gradi della salute. Come punto di partenza, tracceremo le linee di forza di questo evento, che coincide con la direzione dei Laboratori di Sensibilità e Corporalità, che gli autori integrano. Considerare il sensibile, nella sua polisemia, come un campo di forza che opera nella differenza dei modi operativi della formazione accademica nel suo insieme e, in particolare, nei corsi di salute, provoca una riflessione sulle nozioni di resistenza e (ri) esistenza. Da una scommessa eticoestetica-politica, verrà messo in dubbio come i processi di insegnamentoapprendimento stabiliscono politiche cognitive, regimi di sensibilità, costituiscano corpi e soggettività, inventino mondi. Sensibile. Allenamento. Resistenza. Salute. Ethos.Polisemias sensibles: resistencia y ethos en la educación sanitáriaRESUMEN El propósito de este texto es explorar diálogos, efectos y reverberaciones de eventos que poblaron la 1ª ENSENSI - Reunión Nacional sobre las Graduaciones de Sensibles en Salud. Como punto de partida, trazaremos las líneas de fuerzas que requieren este evento, que coinciden con la dirección de los Laboratorios de Sensibilidad y Corporeidad, que integran los autores. Considerar lo sensible, en su polisemia, como un campo de fuerza que opera en la diferencia de los modos operantes de la formación académica en su conjunto y, en particular, en los cursos de salud, provoca una reflexión sobre las nociones de resistencia y (re) existencia. A partir de una apuesta éticoestética-política, se cuestionará cómo los procesos de enseñanza-aprendizaje establecen políticas cognitivas, regímenes de sensibilidades, constituyen cuerpos y subjetividades, inventan mundos.Sensible. Formación. Resistencia. Salud. Ethos.
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Storai, Francesca, et Valentina Pedani. « Uno studio sul gradimento del feedback in due corsi universitari online ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 296–308. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12487.

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In questo studio che prende in esame gli insegnamenti online Pianificazione e Valutazione della didattica e Attività sperimentali per la prima infanzia dell'Università Telematica degli Studi IUL, si sono analizzate le schede di valutazione compilate dai corsisti al termine del percorso di formazione nel corso di quattro anni accademici (2017/2018, 2018/2019, 2019/2020, 2020/2021) al fine di osservare il gradimento di un approccio didattico fortemente orientato verso un processo di feedback molto strutturato. Si sono analizzati i giudizi dei corsisti su aspetti inerenti a: l'appropriatezza degli strumenti di comunicazione di gruppo e di telecomunicazione previsti dalla piattaforma di formazione, i mezzi e i linguaggi multimediali predisposti dai docenti e dalla tutor, la capacità dei docenti di motivare interesse verso la disciplina. Il principale risultato a cui si è giunti è che la soddisfazione generale degli studenti sia preponderante soprattutto in presenza di elementi quali: la facilitazione del confronto con i pari (feedback interno); la restituzione continua dei docenti e la mediazione della tutor disciplinare (feedback esterni).
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Radaelli, Claudio Maria. « IL CONTROLLO POLITICO DELL'ECONOMIA : GLI STUDI SUL CICLO POLITICO-ECONOMICO ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no 2 (août 1991) : 315–41. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200013290.

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Résumé :
IntroduzioneLo studio degli aspetti politici dei fenomeni economici ha acquisito, nel corso degli ultimi due decenni, un ruolo di crescente importanza nei lavori di politologi ed economisti appartenenti alla «scuola» della political economy, generando grandi aspettative, ma anche qualche cocente delusione. Le aspettative sono sicuramente elevate, se Stephen Weatherford (1988, 99) ha potuto sostenere che «i modelli del ciclo economico-politico sono diventati la nuova ortodossia negli studi accademici sul processo di formazione della politica economica». Le delusioni discendono invece dalla mancata rilevazione di regolarità empiriche dotate di una sufficiente stabilità, dall'esiguità di controlli comparati delle ipotesi, da un apparato concettuale che contempla tratti estremamente ed eccessivamente stilizzati del sistema politico.
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Radaelli, Claudio Maria. « IL CONTROLLO POLITICO DELL'ECONOMIA : GLI STUDI SUL CICLO POLITICO-ECONOMICO ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 21, no 2 (août 1991) : 315–41. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200021845.

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IntroduzioneLo studio degli aspetti politici dei fenomeni economici ha acquisito, nel corso degli ultimi due decenni, un ruolo di crescente importanza nei lavori di politologi ed economisti appartenenti alla «scuola» della political economy, generando grandi aspettative, ma anche qualche cocente delusione. Le aspettative sono sicuramente elevate, se Stephen Weatherford (1988, 99) ha potuto sostenere che «i modelli del ciclo economico-politico sono diventati la nuova ortodossia negli studi accademici sul processo di formazione della politica economica». Le delusioni discendono invece dalla mancata rilevazione di regolarità empiriche dotate di una sufficiente stabilità, dall'esiguità di controlli comparati delle ipotesi, da un apparato concettuale che contempla tratti estremamente ed eccessivamente stilizzati del sistema politico.
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Sposetti, Patrizia, et Maria Emanuela Piemontese. « Gli studenti universitari non sanno più scrivere ? Una riflessione sulle caratteristiche delle scritture di un campione di studenti universitari italiani e sulle possibili strategie didattiche di intervento ». Annales Universitatis Paedagogicae Cracoviensis | Studia de Cultura 9, no 3 (4 juillet 2018) : 144–57. http://dx.doi.org/10.24917/20837275.9.3.14.

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Il tema delle competenze di scrittura degli studenti universitari ha assunto nel tempo un crescente interesse testimoniato dall’ampio numero di studi e ricerche ad esso dedicati nel panorama scientifico europeo e internazionale. Il contributo presenta una riflessione sul tema attraverso i primi risultati di una ricerca sulla scrittura degli studenti del corso di laurea magistrale in Pedagogia e Scienze dell’educazione e della Formazione della “Sapienza” Università di Roma dall’anno accademico 2011/2012 all’anno accademico 2015/2016. Il punto di partenza teorico è costituito dalla consapevolezza dell’insegnabilità della scrittura e della conseguente importanza del lavoro educativo.Czy studenci umieją pisać? Obserwacje dotyczące cech tekstów pisanych przez studentów włoskich uniwersytetów oraz możliwych strategii dydaktycznychZagadnienie kompetencji studentów w zakresie redakcji tekstów wzbudza coraz większe zainteresowanie zarówno w Europie, jak i poza nią, o czym świadczą liczne poświęcone mu badania. Artykuł przedstawia wnioski z badań prowadzonych od roku akademickiego 2011/2012 do 2015/2016, które dotyczyły prac pisemnych studentów studiów magisterskich kierunku pedagogika oraz nauki o edukacji i kształceniu na Uniwersytecie „La Sapienza” w Rzymie. Tezą, stanowiącą punkt wyjścia dla autorek, jest przekonanie, że kompetencje studentów w zakresie reakcji tekstów mogą być rozwijane oraz że ćwiczenie tego typu umiejętności mogą przynieść znaczące efekty.
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Bianchi, Francesca, Nicolina Bosco, Caterina Garofano et Alessandra Romano. « Tradurre l'orientamento in pratica : laboratori per lo sviluppo delle prefigurazioni professionali degli studenti e delle studentesse ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 2 (juillet 2021) : 5–19. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-2021oa12112.

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Il presente contributo si inserisce all'interno del Progetto "SUPER - Percorsi di orientamento e tutorato per promuovere il successo universitario e professionale" promosso dal Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale dell'Università di Siena.L'articolo descrive i laboratori e gli interventi di tutoring realizzati con studenti e studentesse del Corso L-19 dell'Ateneo senese e con studenti delle scuole secondarie di secondo grado del territorio aretino al fine di promuovere percorsi di orientamento al lavoro che favoriscano la scelta consapevole del percorso accademico supportando lo studente nella costruzione della propria traiettoria professionale. Le due esperienze di percorsi laboratoriali presentati in questa sede sottolineano la necessità dell'uso delle metodologie riflessive per intercettare nuovi schemi di intervento ed azione per l'orientamento universitario.
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Albanese, Antonietta. « La psicologia del turismo tra ricerche e progettualità ; : un lungo viaggio "guidato" dal professor Marcello Cesa-Bianchi ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mai 2021) : 249–76. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11635.

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La Psicologia del Turismo nasce nel 1984 ad opera del Comitato Scientifico Nazionale Interdisciplinare "Psicologia del Turismo", presieduto dal prof. Marcello Cesa-Bianchi fino alla sua scomparsa (marzo 2018).Questo contributo, nella gratitudine al Maestro, intende evidenziare le principali Ricerche di Psicologia del Turismo, approfondendo le diverse problematiche e tipologie di turismo, di rilevante attualità.Una particolare attenzione è rivolta alle ricerche/sperimentazioni di turismo intergenerazionale da noi avviate sin dall'anno accademico 1999-2000 nel territorio nazionale (Nord e Centro Italia) con l'arricchimento ed il sostegno degli studi di Psicologia dell'invecchiamento svolti da sempre dal prof. Marcello Cesa-Bianchi. Si sottolinea l'importanza di una formazione manageriale post-universitaria per un turismo di qualità.
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Giuseppe, Vecchio. « Tecniche di valutazione e caratteristiche istituzionali dell'autonomia universitaria ». RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no 48 (janvier 2012) : 45–58. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-048004.

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Il problema della valutazione haa costiituito, da sempre, uno degli aspetti piů significativi della vita universitaria. L'universitŕ ha sempre costituito il luogo di valutazione della ricerca e, contemporaneamente, il luogo di valutazione dell'ammissibilitŕ degli studiosi alle funzioni di insegnamento e di ricerca finanziate e sostenute dalle varie espressioni della societŕ ( comunitŕ religiose, comunitŕ locali, Stato, ecc.). La valutazione č, dunque, essenziale alla vita e alla continuitŕ del sistema di formazione superiore e di ricerca per la formazione. In questa fase storica, sono entrati in crisi i meccanismi tradizionali di valutazione, fondati sull'autonomia e sull'autogoverno delle stesse comunitŕ accademiche, e si tenta di elaborare nuovi strumenti che garantiscano piů significativi livelli di oggettivitŕ e piů ampi spazi di di confronto per il riconoscimento della validitŕ della ricerca e, quindi, della legittimazione di coloro che la ‘professano'. L'obbiettivo del saggio č quello di proporre una riflessione sulla praticabilitŕ di metodi di valutazione che utilizzano sistemi ‘automatici' di ‘quantificazione' ai fini della formulazione dei ‘giudizi' e di metodi di valutazione che utilizzano sistemi ‘soggettivi accademicamente responsabili' di formulazione dei ‘giudizi'.
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Masotti, Stefano. « Il corpo emotivo e poetico ». GROUNDING, no 2 (janvier 2013) : 43–63. http://dx.doi.org/10.3280/gro2012-002004.

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L'insegnamento della bioenergetica presso due Accademie d'Arte Drammatica, diviene occasione per riflettere sulla possibile implementazione di conoscenze e pratiche delle psicoterapie a mediazione corporea nei contesti di formazione degli attori, per contribuire ad aumentare quella credibilitŕ del teatro contemporaneo che si ritiene oggigiorno indebolita. Il teatro della rappresentazione dell'altro, del personaggio come soggetto altro da sé, per ottenere l'approvazione del pubblico, č ipotizzato come una reiterazione del meccanismo che ha prodotto il falso Sé nelle persone, per ricercare nell'infanzia l'approvazione familiare. Č ritenuto una forma di resistenza al cambiamento, per la difficoltŕ di incontrare se stessi.
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FLORÊNCIO, Roberto Remígio, et Ana Cristina Barbosa de OLIVEIRA. « Breves análises da Educação Superior Brasileira na modalidade EaD ». INTERRITÓRIOS 6, no 11 (6 août 2020) : 80. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i11.247749.

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O presente manuscrito apresenta um estudo sobre o Ensino Superior no Brasil na modalidade EaD, analisando mecanismos e instrumentos de avaliação de algumas IES como elementos de promoção de competências e habilidades para o exercício profissional. A pesquisa ocorreu durante os meses de outubro de 2018 a março de 2019, a partir de levantamento de dados, revisão bibliográfica e análise documental, através dos portais das principais instituições promotoras de cursos de graduação on-line. A metodologia de análise de dados está baseada na Análise de Conteúdo. Os resultados alcançados formam um grande apanhado de informações sobre a EaD no Brasil como nicho mercadológico, possibilidades de inovação pedagógica e fomentadora de discussões, interação e colaboração entre participantes dos Ambientes Virtuais de Aprendizagem. Como conclusões, identificamos fissuras paradigmáticas da formação acadêmica e novas problemáticas acerca do papel da Educação Superior no Brasil contemporâneo, em sua constituição essencial: ensino, pesquisa, extensão e inovação. Educação a Distância. Ambiente Virtual de Aprendizagem. Tecnologia Educacional. Formação de Professores.ABSTRACTThe present manuscript presents a study on Higher Education in Brazil in the EaD modality, analyzing mechanisms and instruments of evaluation of some HEIs as elements to promote competences and skills for professional practice. The research took place during the months of October 2018 to March 2019, based on data collection, bibliographic review and document analysis, through the portals of the main institutions promoting online undergraduate courses. The data analysis methodology is based on Content Analysis. The results achieved form a great collection of information about Distance Education in Brazil as a market niche, possibilities for pedagogical innovation and foster discussions, interaction and collaboration between participants in the Virtual Learning Environments. As conclusions, we identified paradigmatic fissures in academic education and new problems regarding the role of Higher Education in contemporary Brazil, in its essential constitution: teaching, research, extension and innovation.Distance Education. Virtual learning environment. Educational technology. Teacher training.RESUMENEl presente manuscrito presenta un estudio sobre Educación Superior en Brasil en la modalidad de Educación a Distancia, analizando mecanismos e instrumentos para la evaluación de algunas IES como elementos para promover competencias y habilidades para la práctica profesional. La investigación se llevó a cabo durante los meses de octubre de 2018 a marzo de 2019, basada en la recopilación de datos, la revisión bibliográfica y el análisis de documentos, a través de los portales de las principales instituciones que promueven cursos de pregrado on-line. La metodología de análisis de datos se basa en el análisis de contenido. Los resultados obtenidos forman una gran colección de informaciones sobre la educación a distancia en Brasil como un nicho de mercado, posibilidades de innovación pedagógica y fomento de debates, interacción y colaboración entre los participantes en los ambientes virtuales de aprendizaje. Como conclusiones, identificamos fisuras paradigmáticas en la educación académica y nuevos problemas con respecto al papel de la Educación Superior en el Brasil contemporáneo, en su constitución esencial: enseñanza, investigación, extensión e innovación.Educación a distancia. Ambiente de Aprendizaje Virtual. Tecnología Educacional. Formación de Profesores.RIASSUNTOIl presente manoscritto presenta uno studio sull'istruzione superiore in Brasile nella modalità di istruzione a distanza, analizzando i meccanismi e gli strumenti per la valutazione di alcuni istituti di istruzione superiore come elementi per promuovere le competenze e le abilità per la pratica professionale. La ricerca si è svolta nei mesi da ottobre 2018 a marzo 2019, sulla base della raccolta dei dati, della revisione bibliografica e dell'analisi dei documenti, attraverso i portali delle principali istituzioni che promuovono corsi universitari online. La metodologia di analisi dei dati si basa sull'analisi dei contenuti. I risultati ottenuti formano una grande raccolta di informazioni sull'istruzione a distanza in Brasile come nicchia di mercato, possibilità di innovazione pedagogica e promozione di discussioni, interazione e collaborazione tra i partecipanti negli ambienti di apprendimento virtuale. Come conclusioni, abbiamo identificato ragadi paradigmatiche nell'istruzione accademica e nuovi problemi riguardanti il ruolo dell'istruzione superiore nel Brasile contemporaneo, nella sua costituzione essenziale: insegnamento, ricerca, estensione e innovazione.Formazione a distanza. Ambiente di apprendimento virtuale. Tecnologia educativa. Formazione degli insegnanti.
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Rizzo, Mario. « Sviluppo economico e formazione del capitale umano nell'Italia del "boom" : la Facoltà di Economia e Commercio dell'Università di Pavia ». STORIA IN LOMBARDIA, no 1 (avril 2022) : 210–24. http://dx.doi.org/10.3280/sil2021-001012.

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L'articolo ricostruisce le vicende che, a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, condussero alla fondazione della Facoltà di Economia e Commercio presso l'Università degli Studi Pavia, collocandole nel contesto del cosiddetto "miracolo economico". Dopo aver descritto le pressanti richieste in tal senso provenienti dal tessuto economico provinciale, si illustrano i complessi meccanismi politico-burocratici che videro impegnati fra Pavia e Roma numerosi attori pubblici e privati variamente interessati al successo dell'iniziativa, dalle autorità accademiche agli enti locali, dalle banche pavesi alla Camera di Commercio, dai funzionari ministeriali ad alcune figure politiche nazionali di primo piano.
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Montalbetti, katia. « Innovare la valutazione all'universit&agrave ; : si pu&ograve ; »,. EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 2 (décembre 2021) : 359–77. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12397.

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Una didattica universitaria di qualità mira a promuovere la maturazione di competenze – generali e specifiche – indispensabili per il successo accademico, per l'esercizio di una cittadinanza attiva e per un positivo inserimento nello scenario professionale.  Il contributo prende le mosse da una costatazione: le pratiche valutative (dichiarate oltreché praticate) influiscono sull'approccio ai contenuti e orientano le strategie di studio degli studenti favorendo apprendimenti più o meno profondi; di conseguenza esse rappresentano una leva strategica per innalzare la qualità della formazione universitaria. Una sollecitazione per certi versi rivoluzionaria a ri-pensare la valutazione è arrivata dalla pandemia; la rottura con il noto si è configurata in alcuni casi come occasione per avviare forme di educative assessment. In questa cornice trova collocazione la pratica valutativa, resa oggetto di investigazione empirica, di cui si intende rendere conto nel contributo. Senza indulgere in letture eccessivamente ingenue o disconoscere le complessità della macchina organizzativa che rendono faticoso ipotizzare una messa regime di simili pratiche, esperienze di nicchia come quella presentata testimoniano che è non solo possibile ma anche doveroso andare in questa direzione.
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Pitzalis, Andrea. « Il giovane Alberto Beneduce : gli anni della formazione intellettuale tra la politica e le aspirazioni accademiche (1904-1911) ». HISTORY OF ECONOMIC THOUGHT AND POLICY, no 1 (juin 2009) : 45–76. http://dx.doi.org/10.3280/spe2009-001003.

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- Alberto Beneduce (Caserta, May 29 th 1877 - Rome, April 26 th 1944), politician and an economist, but also also administrator of important government firms, often from himself conceived and created, in pre-republican Italy. Besides being managing director of the INA and the first president of IRI, he was also minister and deputy. The purpose of the paper is to enlighten the link between theoretical training and administrative action, often denied or minimized in the historical debate, by investigating the roots of the economic thought of great figures of manager or public administrators as in the specific case of Beneduce.JEL classification: B310; H700; N440.Keywords: Italian economic thought; Political Economy; Economic history; Beneduce; Montemartini; Walras.
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Di Petta, Gilberto, Danilo Tittarelli et Raffaele Vanacore. « Il medico psichiatra : chi era costui ? Riflessioni sulla crepa dello specchio ». RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no 1 (avril 2022) : 113–33. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-001007.

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Le forme del conoscere, dell'essere e dell'agire psichiatrico sono state tutt'altro che stabilite una volta per tutte. Gli attuali strumenti accademici di formazione si sono appiattiti da tempo su di una linea semplicistica e riduzionistica. Nel Secondo Novecento una serie di condizioni aveva conferito alla figura dello psichiatra una centralità mai avuta prima nella storia: la chiusura/ridimensionamento dei manicomi, l'introduzione e la diffusione degli psicofarmaci, l'avvento del concetto di "salute mentale" territoriale. Il suddetto riduzionismo, però, ha scelleratamente decomplessizzato la figura dello psichiatra, il cui problema identitario è, così, divenuto ancor più pressante, fino ad implodere, come l'immagine alla rottura di uno specchio. La psichiatria, infatti, a differenza di altre branche mediche, mette in gioco un fattore antropologico, quello della "follia" e delle sue modalità di manifestazione e di costituzione. Se questo fattore, storicamente, era considerato decisivo nello strutturarsi e nel rivelarsi della cosiddetta "malattia mentale", in epoca più recente la bonifica della psichiatria dalle paludi della follia ha prodotto, a nostro avviso, e in maniera speculare, una rottura nella costituzione identitaria dello psichiatra. Chi è lo psichiatra se non è più in grado di tenere acceso il dialogo tra la società e la follia? La questione della follia mette in moto, come legna che alimenta il fuoco dell'umano, la ricerca del senso e della cura. Lo sradicamento della follia dal territorio dell'umano ha prodotto una classe di psichiatri in cerca d'autore, partecipi di una quotidiana messinscena clinica, senza alcuna pretesa di comprensione, di cura e di libertà. Le sole, queste ultime, a poter consentire uno specchiarsi non deforme - attraverso il prisma umano dello psichiatra - della "follia" e della "norma", in quanto entrambe espressioni della vita.
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Scarpelli, Franco. « I percorsi di formazione per il conseguimento del titolo di avvocato specialista : le norme, i fatti e qualche opinione (anche sul “conflitto” tra accademia e avvocatura) ». Cultura e Diritti, no 2 (2022) : 131–53. http://dx.doi.org/10.12871/97888331810979.

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Sperti, Silvia. « INTRODUCING MEDIATION STRATEGIES IN ENGLISH LANGUAGE TEACHING IN PLURILINGUAL ACADEMIC CONTEXTS ». Italiano LinguaDue 14, no 2 (18 janvier 2023) : 46–64. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19569.

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In language teaching, especially in European multilingual and multicultural contexts, mediation has become an essential tool aimed at reducing the distance between two (or more) linguacultural dimensions. Mediation is a notion officially introduced by the Council of Europe’s Common European Framework of Reference (2001), and further developed in the current Companion Volume (2020), where mediation strategies and activities acquire a crucial role as a new form of managing the interaction in the language classroom as well as in daily communicative situations. Mediation is here presented as fundamental in cross-cultural communication and recommended as indispensable in plurilingual educational contexts. In this perspective, mediation and mediation strategies are central in multilingual educational and professional contexts where native and non-native speakers interact by means of an increasing use of ‘lingua francas’, mainly English as a lingua franca (ELF). The present study aims to illustrate the introduction of different language mediation strategies by means of specific tasks and activities within ELF-aware (Sifakis, Bayyurt, 2018) academic ELT (English Language Teaching) courses for language and cultural mediation and international communication. The research focus is on the emerging real-world ‘hybridization’ processes, adopted as learning tools in ELT practices, which prove to be particularly useful for enhancing learners’ awareness of communicative dynamics and the conscious use of mediation skills and strategies in multicultural settings. Pedagogical implications for language teacher education deriving from this study will be discussed. Introduzione di strategie di mediazione nell’insegnamento della lingua inglese in contesti accademici plurilingui Nell’insegnamento delle lingue, soprattutto in contesti europei multilingue e multiculturali, la mediazione è diventata uno strumento essenziale per ridurre la distanza tra due (o più) dimensioni linguistiche e culturali. La mediazione è una nozione introdotta ufficialmente dal Quadro Comune Europeo di Riferimento del Consiglio d’Europa (2001) e ulteriormente sviluppata nell’attuale Volume complementare (2020), dove le strategie e le attività di mediazione acquisiscono un ruolo cruciale come nuova forma di gestione dell’interazione in classe e nelle situazioni comunicative quotidiane. La mediazione viene qui presentata come fondamentale nella comunicazione interculturale e raccomandata come indispensabile nei contesti educativi plurilingui. In questa prospettiva, la mediazione e le strategie di mediazione sono centrali nei contesti educativi e professionali plurilingui in cui parlanti nativi e non nativi interagiscono attraverso un uso crescente di “lingue franche”, principalmente l’inglese come lingua franca (ELF). Il presente studio si propone di illustrare l’introduzione di diverse strategie di mediazione linguistica attraverso compiti e attività specifiche all’interno di corsi accademici ELT (English Language Teaching) basati sull’ELF (Sifakis, Bayyurt, 2018) per la mediazione linguistica e culturale e la comunicazione internazionale. La ricerca si concentra sui processi di “ibridazione” emergenti nel mondo reale, adottati come strumenti di apprendimento nelle pratiche ELT, che si rivelano particolarmente utili per migliorare la consapevolezza degli studenti delle dinamiche comunicative e l’uso consapevole di abilità e strategie di mediazione in contesti multiculturali. Saranno discusse le implicazioni pedagogiche per la formazione degli insegnanti di lingue derivanti da questo studio.
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CORREIA, Jonilson Costa. « Os egressos do curso de hotelaria : formação e mercado de trabalho ». INTERRITÓRIOS 5, no 9 (9 décembre 2019) : 359. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243604.

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RESUMOEste estudo apresenta resultados da tese de doutorado em educação e teve como objetivo analisar as percepções dos egressos do Curso de Hotelaria da Universidade Federal do Maranhão sobre sua formação e o mercado de trabalho. O instrumento de coleta foi a entrevista semiestruturada. A análise dos dados foi feita a partir das narrativas dos pesquisados. Para a seleção dos sujeitos investigados utilizou-se os seguintes critérios: os egressos que atuam em diversos setores da hotelaria: meios de hospedagem, hotelaria hospitalar, restaurantes, no ensino de hotelaria e turismo, em enologia e gestão de empreendimento hoteleiro. Ao longo da análise das narrativas percebemos fragilidades, contradições e principalmente lacunas que precisam ser preenchidas, espaços que necessitam ser revisitados pelos professores, pelos alunos de hotelaria da UFMA, pois somente assim, pode haver um diálogo permanente entre academia e mercado de trabalho.Educação. Mercado de Trabalho. Hotelaria. Maranhão. UFMA. The graduates of the Hotel Course: formation and labor market ABSTRACT This study presents the results of the doctoral thesis in education and aimed to analyze the perceptions of graduates of the Hospitality Course of the Federal University of Maranhão about their education and the labor market. The collection instrument was the semi-structured interview. Data analysis was made from the narratives of the respondents. For the selection of the investigated subjects, the following criteria were used: the graduates who work in various hotel sectors: lodging facilities, hospital hotels, restaurants, in the teaching of hotels and tourism, in oenology and hotel management. Throughout the analysis of the narratives we noticed weaknesses, contradictions and especially gaps that need to be filled, spaces that need to be revisited by teachers, by hotel students at UFMA, because only then can there be a permanent dialogue between academia and the job market.Education. Labor market. Hospitality. Maranhão. UFMA. Direzione Alberghiera: formazione e mercato del lavoro in Brasile RIASSUNTO Questo studio mostra i risultati del test di istruzione e l'obiettivo di analizzare due percezioni del corso di Direzione Alberghiera de la Universitá Federale di Maranhao, Brasile, sul mercato della formazione e del lavoro. O strumento de investigazione fu interviste semi-strutturata. Per una selezione de soggetti, sono stati utilizzati i seguenti criteri: il numero di settori dell'ospitalità: ospitalità, ospitalità, ristoranti, turismo, enologia e gestione dell'imprenditoria alberghiera. Sonno state percepitte fragilità, contraddizioni e soprattutto lacune che devono essere risolte, spazi che devono essere rivisti da insegnanti professionisti per permetere un dialogo permanente tra mondo il accademico e mercato del lavoro. Istruzione. Mercato del Lavoro Ospitalità. Universita Federale do Maranhao. Los egresados del Curso Hotelero: formación y mercado laboral RESUMEN Este estudio presenta los resultados de la tesis doctoral en educación y tiene como objetivo analizar las percepciones de los graduados del Curso de Hospitalidad de la Universidad Federal de Maranhão sobre su educación y el mercado laboral. El instrumento de recolección fue la entrevista semiestructurada. El análisis de los datos se realizó a partir de las narraciones de los encuestados. Para la selección de los sujetos investigados, se utilizaron los siguientes criterios: los graduados que trabajan en diversos sectores hoteleros: instalaciones de alojamiento, hoteles hospitalarios, restaurantes, en la enseñanza de hoteles y turismo, enología y gestión hotelera. A lo largo del análisis de las narrativas, notamos debilidades, contradicciones y especialmente brechas que deben llenarse, espacios que deben ser revisados por los maestros, por los estudiantes del hotel en la UFMA, porque solo entonces puede haber un diálogo permanente entre la academia y el mercado laboral. Educación. Mercado de trabajo. Hospitalidad. Maranhão. UFMA.
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SCHINDHELM, Virginia Georg. « Gênero, sexualidades e os desafios para educadore(a)s infantis ». INTERRITÓRIOS 6, no 10 (14 avril 2020) : 73. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i10.244894.

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RESUMOO artigo resgata discussões dos trabalhos de mestrado e doutorado em educação sobre gênero, sexualidades e a formação docente para lidar com as questões cotidianas das escolas infantis. Sexualidade e gênero são campos inter-relacionados, todavia suas concepções e práticas se confundem e as tornam difíceis para pensá-las distintamente. Apresenta dados empíricos construídos nas produções acadêmicas com prioridade para narrativas de educadore(a)s sobre seus saberes e experiências vivenciadas nas escolas. Gênero e sexualidades são discutidos como concepções constitutivas da subjetividade, que falam sobre cada sujeito, seu corpo, sua cultura e o contexto social em que está inserido. Os trabalham destacam (a) a importância do tema ser refletido por docentes para desmistificar (des)conhecimentos e (pre)conceitos sexuais experienciados na escola (b) a busca de novas concepções e práticas no exercício da profissão, como alternativas e estratégias que contribuam para melhorias do processo formativo docente e das práticas laboriais de educadore(a)s infantis brasileiro(a)s.Formação docente. Gênero e sexualidades. Educação infantil. Gender, sexuality and the infant educators’ challenge ABSTRACT This article brings back master’s degree and PhD education works about gender, sexuality and teachers’ formation to deal with everyday situation in infant schools. Sexuality and gender are connected fields, although the conceptions and practices mix up and make it difficult to think about them clearly. It presents experimental data made in academical productions choosing educators’ narratives about their experiences in schools. Gender and sexualities are discussed as typical conceptions, which discuss about each person, body, culture and the social context in which he/she is inserted. The work appoints (a) this theme is important to be reflected by educators to make (un)known and prejudices sexual experienced in school clear (b) searching new professional conceptions and practices as possibilities and strategies which help to make the teachers’ learning process and working infant educators’ practices improve.Teachers’ formation. Gender and sexualities. Infant education. Género, sexualidad y desafíos para los educadores de la primera infanciaRESUMEN El artículo recupera las discusiones de los trabajos de maestría y doctorado en educación sobre género, sexualidad y formación docente para abordar los problemas diarios de las escuelas infantiles. La sexualidad y el género son campos interrelacionados, sin embargo, sus conceptos y prácticas se confunden y hacen que sea difícil pensarlos distintamente. Presenta datos empíricos construidos en producciones académicas con prioridad para las narraciones de los maestros sobre sus conocimientos y experiencias en las escuelas. El género y las sexualidades son discutidos como concepciones constitutivas de subjetividad, que hablan sobre cada sujeto, su cuerpo, su cultura y el contexto social en el que se inserta. Los trabajadores destacan (a) la importancia de que los maestros reflejen el tema para desmitificar (des)conocimientos y (pre)conceptos sexuales experimentados en la escuela (b) la búsqueda de nuevas concepciones y prácticas en el ejercicio de la profesión, como alternativas y estrategias que contribuyan para mejorar el proceso de formación del profesorado y las prácticas laborales de los educadores infantiles brasileños. Formación del profesorado.Género y sexualidades. Educación Infantil Genere, sessualità e sfide per gli educatori della prima infancia SINTESE L'articolo riprende le discussioni sul lavoro di master e dottorato nell'educazione su genere, sessualità e formazione degli insegnanti per affrontare le questioni quotidiane delle scuole per bambini. Sessualità e genere sono campi correlati, tuttavia le loro concezioni e pratiche sono confuse e rendono difficile pensarle distintamente. Presenta dati empirici costruiti in produzioni accademiche con priorità per le narrazioni degli insegnanti sulle loro conoscenze ed esperienze vissute nelle scuole. Genere e sessualità sono discussi come concetti costitutivi della soggettività, che parlano di ogni argomento, del suo corpo, della sua cultura e del contesto sociale in cui è inserito. I lavoratori sottolineano (a) l'importanza del tema riflesso dagli insegnanti per demistificare la (non) conoscenza e i concetti (pre) sessuali vissuti a scuola (b) la ricerca di nuovi concetti e pratiche nell'esercizio della professione, come alternative e strategie che contribuiscono per migliorare il processo di formazione degli insegnanti e le pratiche di lavoro degli educatori brasiliani dei bambini. Formazione degli insegnanti.Genere e sessualità. Educazione della prima infanzia.
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ALMEIDA, Eliene Amorim de, et Flávio Lyra de ANDRADE. « Tempo Comunidade como estratégia da interculturalidade epistemológica – a experiência do curso de Licenciatura Intercultural indígena da UFPE/CAA ». INTERRITÓRIOS 5, no 9 (9 décembre 2019) : 96. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243592.

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RESUMOEste artigo é fruto da nossa experiência como docentes do Tempo Comunidade (TC) do Programa de Formação de Professores Indígenas realizado pela Universidade Federal de Pernambuco – Campus do Agreste (UFPE/CAA) – Curso de Licenciatura Intercultural Indígena. No texto apresentamos as inquietações e reflexões sobre como garantir que as comunidades e os indígenas fossem assumidos, nesse curso, como espaços e sujeitos epistêmicos e como os conhecimentos indígenas poderiam ser objetos de diálogo com os saberes acadêmicos atribuindo à interculturalidade crítica (WALSH, 2009; TUBINO, 2005, 2012) o sentido de interepistemologias (MIGNOLO, 2003, 2008, 2010). Para elaborar a proposta do TC, baseamo-nos nas concepções de educação popular e da pesquisa participante, na forma como elas se configuraram na América Latina (BRANDÃO; STRECK, 2006; STRECK; ESTEBAN, 2013), e embasados no Pensamento Decolonial (WASLH, 2009; MIGNOLO, 2003, GROUSFOGUEL, 2010). Licenciatura Intercultural Indígena. Educação Popular. Pesquisa Participante. Tempo Comunidade.Interepistemologia.ABSTRACT This article is the result of our experience as Community Time (CT) teachers of the Indigenous Teacher Training Program conducted by the Federal University of Pernambuco-Agreste Campus (UFPE/CAA) - Indigenous Intercultural Degree Course. In the text we present the concerns and reflections on how to ensure that communities and indigenous people were assumed in this course as spaces and epistemic subjects and how indigenous knowledge could be objects of dialogue with academic knowledge attributing critical interculturality (WALSH, 2009;TUBINO, 2005, 2012) in the meaning of interepistemologies (MIGNOLO, 2003, 2008, 2010). To elaborate the proposal of CT we werebased on the conceptions of popular education and the participatory research as they were configured in Latin America (BRANDÃO; STRECK, 2006; STRECK; ESTEBAN, 2013), and based on the Decolonial Thought (WASLH, 2009; MIGNOLO, 2003, GROUSFOGUEL, 2010). Indigenous Intercultural Degree.Popular Education.Participating Research. Community Time. Interepistemology. Tempo in comunittá come strategia di interculturalità epistemologica - l'esperienza del corso di laurea interculturale indigena UFPE/ CAA RIASSUNTO Questo articolo è il risultato della nostra esperienza come insegnanti di Community Time (TC) del Programma di formazione per insegnanti indigeni condotto dall'Università Federale del Campus di Pernambuco-Agreste (UFPE/ CAA BRASILE) - Corso di laurea interculturale indigeno. Nel testo presentiamo le preoccupazioni e le riflessioni su come garantire che le comunità e gli indigeni siano stati assunti in questo corso, come spazi e soggetti epistemici e come la conoscenza indigena possa essere oggetto di dialogo con conoscenze accademiche che attribuiscono interculturalità critica (WALSH, 2009; TUBINO, 2005, 2012) il significato delle interepistemologie (MIGNOLO, 2003, 2008, 2010). Per elaborare la proposta ci siamo basati sulle concezioni dell'educazione popolare e della ricerca partecipativa così come sono state configurate in America Latina (BRANDÃO; STRECK, 2006; STRECK; ESTEBAN, 2013) e basate sul Decolonial Thinking (WASLH, 2009; MIGNOLO, 2003, GROUSFOGUEL, 2010). Laurea Indigena Interculturale. Educazione Popolare. Ricerca Partecipante. Tempo dela Comunità. Interepistemologia. Tempo Comunidade como estrategia de interculturalidad epistemológica: la experiencia del curso de Grado Intercultural Indígena UFPE / CAA RESUMEN Este artículo es el resultado de nuestra experiencia como maestros de Community Time (TC) del Programa de Formación de Maestros Indígenas realizado por la Universidad Federal de Pernambuco - Campus Agreste (UFPE / CAA) - Curso de Grado Intercultural Indígena. En el texto presentamos las preocupaciones y reflexiones sobre cómo garantizar que las comunidades y los pueblos indígenas se asuman en este curso como espacios y temas epistémicos y cómo el conocimiento indígena podría ser objeto de diálogo con el conocimiento académico que se atribuye a la interculturalidad crítica (WALSH, 2009; TUBINO, 2005, 2012) el significado de las interepistemologías (MIGNOLO,2003, 2008, 2010). Para elaborar la propuesta de la CT, nos basamos en las concepciones de la educación popular y la investigación participativa, tal como se configuraron en América Latina (BRANDÃO; STRECK, 2006; STRECK; ESTEBAN, 2013), y en base al Pensamiento descolonial (WASLH, 2009; MIGNOLO, 2003, GROUSFOGUEL, 2010). Grado Intercultural Indígena. Educación popular. Investigación participante. Comunidad del tiempo. Interepistemología.
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VIEIRA, Paulo Alberto dos Santos, et Karina Almeida de SOUSA. « Pensamento Negro em Educação : Acesso de Estudantes Negros ao Ensino Superior após uma Década de Tensões e Desafios ». INTERRITÓRIOS 6, no 12 (7 décembre 2020) : 26. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.248988.

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RESUMOEm setembro de 2015, o Conselho de Ensino, Pesquisa e Extensão da Universidade do Estado de Mato Grosso prorrogou por mais dez anos o Programa de Integração e Inclusão Étnico-racial (Piier/Unemat), que se traduz nas cotas para negros desta universidade. Nesta reunião chamou a atenção algumas situações: a. posição da maioria do pleno, amplamente favorável à prorrogação; b. mudança de posição em relação às cotas, na medida em que alguns atores que eram contrários em 2005 discursaram em prol da continuidade do programa; e c. absoluta ausência de qualquer tipo de dado e/ou informação oficial referente ao Piier. Neste artigo, argumenta-se que a aprovação da prorrogação não significou que as políticas de ação afirmativa, com recorte étnico-racial, sejam apoiadas. Paradoxalmente, a prorrogação pode ter por base a consolidação de práticas acadêmicas que tendem a dificultar, e no limite impedir, a presença negra no interior da universidade bem comouma reaorientação curricular.Cotas para negros. Fraudes. Unemat. Mato Grosso. Educação. Diáspora. ABSTRACTIn September 2015, the “Conselho de Ensino, Pesquisa e Extensão da Universidade do Estado de Mato Grosso” extended for another ten years the “Programa de Integração e Inclusão Étnico-racial (Piier/Unemat)”, which translates into the affirmative action policies for black people in this university. In this meeting, some situations drew attention: a. the position of the majority of the plenary, broadly favorable to the program extension; b. changing position in relation to affirmative action policies for black people, as some social actors who were opposed in 2005 spoke in favor of the continuity of the program; and c. absolute absence of any type of data and/or official information regarding Piier. In this article, it is argued that the approval of the extension did not mean that affirmative action policies, with ethnic-racial aspects, are supported by the community. Paradoxically, the extension may be based on the consolidation of academic practices that tend to hinder, and in the end prevent, the black people presence within the university as well as a curricular reorientation.Affirmative action policies for black people. Fraud. Unemat. Mato Grosso. Education. Diaspora. RESUMENEn septiembre de 2015, el Consejo de Enseñanza, Investigación y Extensión de la Universidad del Estado de Mato Grosso extendió el Programa de Integración e Inclusión Étnico-Racial (Piier / Unemat) por otros diez años, lo que se traduce en las cuotas de negros de esta universidad. En este encuentro, algunas situaciones llamaron la atención: a. posición de la mayoría del plenario, ampliamente favorable a la prórroga; b. cambio de posición en relación a las cuotas, ya que algunos actores que se opusieron en 2005 se pronunciaron a favor de la continuidad del programa; y c. ausencia absoluta de cualquier tipo de dato y / o información oficial sobre “Piier”. En este artículo se argumenta que la aprobación de la prórroga no significó que se apoyen políticas de acción afirmativa, con aspectos étnico-raciales. Paradójicamente, la extensión puede basarse en la consolidación de prácticas académicas que tienden a dificultar, y finalmente a prevenir, la presencia negra dentro de la universidad así como una reorientación curricular.Cuotas para negros. Fraude. Unemat. Mato Grosso. Educación. Diáspora. SOMMARIOA settembre 2015, il Consiglio per l'insegnamento, la ricerca e l'estensione dell'Università statale del Mato Grosso ha prorogato per altri dieci anni il programma di integrazione e inclusione etnico-razziale (Piier / Unemat), che si traduce in quote nere di questa università. In questo incontro, alcune situazioni hanno attirato l'attenzione: a. posizione della maggioranza della plenaria, ampiamente favorevole all'estensione; b. cambiamento di posizione rispetto alle quote, poiché alcuni attori che si erano opposti nel 2005 si erano espressi a favore della continuità del programma; e C. assoluta assenza di qualsiasi tipo di dato e / o informazione ufficiale su "Piier". Questo articolo sostiene che l'approvazione dell'estensione non significa che siano supportate politiche di azione affermativa, con aspetti etnico-razziali. Paradossalmente, l'estensione può essere basata sul consolidamento di pratiche accademiche che tendono a ostacolare, e infine a prevenire, la presenza nera all'interno dell'università così come un riorientamento curricolare.Quote nere. Frode. Unemat. Mato Grosso. Formazione scolastica. Diaspora.
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Shipley, Lucy. « J. HADAS-LEBEL , LES CAS LOCAUX EN ETRUSQUE (Biblioteca di Studi Etruschi 56). Rome : Giorgio Bretschneider editore, 2016. Pp. 167. isbn 9788876892912. €120.00. - O. PAOLETTI (ED.), LA CORSICA E POPULONIA : ATTI DEL XXVIII CONVEGNO DI STUDI ETRUSCHI ED ITALICI : BASTIA, ALÉRIA, PIOMBINO, POPULONIA, 25–29 OTTOBRE 2011 (Atti di Convegni/Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici 28). Rome : Giorgio Bretschneider editore, 2015. Pp. 602, illus. isbn 9788876892868. €220.00. - L. M. MICHETTI and I. VAN KAMPEN (EDS), IL TUMULO DI MONTE AGUZZO A VEIO E LA COLLEZIONE CHIGI : RICOSTRUZIONE DEL CONTESTO DELL'OLPE CHIGI E NOTE SULLA FORMAZIONE DELLA COLLEZIONE ARCHEOLOGICA DELLA FAMIGLIA CHIGI A FORMELLO (Monumenti antichi/pubblicati per cura della Accademia Nazionale dei Lincei. Serie miscellanea 16 (= 70 della serie generale)). Rome : Giorgio Bretschneider editore, 2014. Pp. 221, illus. isbn 9788876892820. €230.00. » Journal of Roman Studies 107 (28 juin 2017) : 336–38. http://dx.doi.org/10.1017/s0075435817000673.

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Viana, Valderi Nascimento, Amanda Alves Fecury, Euzébio de Oliveira, Carla Viana Dendasck et Claudio Alberto Gellis de Mattos Dias. « Produzione accademica ed educativa di uno studente magistrale in EPT Of IFAP Macapá, Amapá, Amazônia, Brasile ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 16 juin 2021, 186–200. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/studente-magistrale.

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La produzione scientifica all’interno di corsi di laurea e laurea ha la sua importanza per la costruzione di un nuovo modo di pensare dello studente. Il Master Professionale in Formazione Professionale in Rete Nazionale (ProfEPT) unisce contenuti disciplinari, conoscenze pedagogiche e produzione accademica finale e li collega a situazioni reali di pratica educativa, e il lavoro finale può essere presentato in vari modi (articoli, libri, prodotti educativi). La produzione accademica, sia del consulente che della guida, oltre all’importanza legata alla divulgazione scientifica, ha peso nella valutazione del programma e anche nella sua manutenzione. L’obiettivo di questo lavoro è quello di mostrare quantitativamente la produzione accademica ed educativa di uno studente di master in Educazione Professionale e Tecnologica (EPT) dell’Istituto di Istruzione, Scienza e Tecnologia (IFAP) di Macapá, Amapá, Amazônia, Brasile. Durante il master, la produzione scientifica in varie forme si è rivelata necessaria durante il processo di formazione. Unire la teoria alla pratica della scrittura, ha facilitato la produzione della tesi che dovrebbe essere presentata alla fine del corso. Attraverso il processo di organizzazione, la pianificazione delle idee ha portato a un nuovo pensiero strutturato secondo gli standard dell’accademia, ma che non si limita a questo spazio e alle sue norme. La produzione durante il master cerca di contribuire sia quantitativamente che qualitativamente alla produzione scientifica della regione settentrionale, imprevolandosi positivamente e con il programma del master. Oltre all’importanza nel contributo della creazione e diffusione scientifica, le produzioni tendono ad avere un impatto positivo sulla valutazione e sul mantenimento del programma PROFEPT-IFAP, svolto da CAPES.
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Figueiredo, Antonio Macena de. « Tanatologia : Approccio storico-filosofico alla morte nel contesto della medicina legale e del diritto ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 7 octobre 2020, 26–55. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/legge/medico-legale.

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La tanatologia forense integra uno dei rami della Medicina Legale legati agli aspetti scientifici con la morte, i suoi segni e la sua natura. Sebbene la morte sia un fenomeno naturale ha implicazioni in ambito giuridico e sociale, ma è sempre stata un enigma nella cultura occidentale. L’obiettivo è quello di discutere il tema tanatologia sotto tre punti di riflessione: ritagliati dal punto di vista dei filosofi dell’antichità che hanno lavorato di più su questo tema, la visione della morte in Occidente narrata dallo storico francese Philippe Ariés e come la medicina legale e il diritto hanno lavorato a questo tema nella pratica professionale. Questo è uno studio di revisione della letteratura specializzata. Essendo dimostrato come la tanatologia medico-legale e legale contribuiscono a queste riflessioni, così come nella definizione e nel concetto di morte, tuttavia, sono stati i filosofi di Platone (428-347 a. C.) storici che questo tema è stato affrontato sotto diversi aspetti. Si conclude che il modo in cui affrontare questo tema si è trasformato nel tempo. Oggi, il fenomeno della morte è medicalizzato, ricoverato, distante dalla famiglia, dalla società e persino dalla formazione accademica. Sebbene la medicina legale e il diritto siano discipline intrinsecamente associate, il tema è ancora lontano sia dall’insegnamento che dalla pratica professionale. Prove che dimostrano la necessità di ridiscutere il tema nella formazione dei professionisti del settore medico e legale.
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Martins, Carlos Henrique Lopes, Gabriela Elenor dos Santos Lima, Carla Viana Dendasck, Ciane Martins de Oliveira et Euzébio de Oliveira. « Valutazione della percezione degli studenti di medicina sulla genetica medica durante il corso e la vita professionale, in un centro universitario di Belém, Pará, Amazônia ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 19 mars 2021, 63–77. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/sulla-genetica-medica.

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La disciplina Genetica ha un ruolo fondamentale nella formazione accademica e professionale degli studenti di medicina. Pertanto, è necessario che la loro percezione sia regolare o buona durante i cicli di base, clinici e di imbarco del corso, in modo che si possa basare una buona condotta professionale e condizionare gli impulsi alla salute del paziente. L’obiettivo principale dello studio è valutare la percezione degli studenti della Scuola di Medicina sulla Genetica Medica durante il corso e la vita professionale, in un Centro Universitario di Belém, Pará, Amazônia. Si tratta di una ricerca quantitativa, in cui è stato applicato un questionario preparato dai ricercatori con domande aperte e chiuse. I dati raccolti sono stati analizzati e tabulati in grafici e tabelle sviluppati tramite Microsoft Excel 2017. Abbiamo intervistato 120 studenti dal 1° al 12° semestre del corso, dove il 90% ha dichiarato di avere difficoltà nel corso del corso, il 62,5% ha avuto le proprie conoscenze ampliate dopo la realizzazione dello stesso, tuttavia, il 75% ha ritenuto che la disciplina fosse insufficiente per affrontare l’intera durata della materia. Si suggerisce, quindi, che gli studenti possano avere un maggiore contatto con la materia, sotto forma di corsi o tirocini extracurricolari.
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Lima, Maria José Rocha, et Fernando Sadio Ramos. « Ricerche su piano retributivo e retribuzione docenti : uno stato dell’arte – 2008-2021 ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 19 novembre 2021, 100–133. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/retribuzione-docenti.

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Questo articolo presenta un’indagine sugli studi sul piano salariale e sulla retribuzione degli insegnanti tra il 2008 e il 2021[3]. In questo senso, la revisione della letteratura sul piano salariale del magistero è un pezzo fondamentale. A tal fine, la metodologia sviluppata per la ricerca bibliografica si basa sull’uso scientifico e attento della teoria della Evidence-Based Practice (EBP) – in portoghese, Práticas Baseadas em Evidências (PBE). È uno stato dell’arte che taglia fuori uno dei fattori più decisivi per la trasformazione della realtà educativa: gli studi sul piano salariale e la retribuzione degli insegnanti brasiliani. In questo studio viene esposta un’altra contraddizione tra discorsi enfatici o magnilohot in difesa della valorizzazione dell’insegnamento e delle pratiche delle autorità politiche ed educative, chiamandoci anche la bassa produzione di monografie, tesi e tesi di dottorato, nel mondo accademico, sul piano salariale e sulla retribuzione degli insegnanti. Anche con la proclamazione dell’apprezzamento dell’insegnante come fattore decisivo per garantire la qualità dell’istruzione, sono passati più di dieci anni dall’istituzione del piano salariale, tuttavia, circa il 60% dei comuni brasiliani non lo ha ancora implementato e questo non ha il riverbero atteso negli studi accademici.
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Freitas, Roberto Araujo de Moraes, et Priscila Bernardo Martins. « La storia dell’istruzione e della ricerca scientifica in Brasile ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 20 décembre 2019, 127–38. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/storia-dellistruzione.

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Résumé :
Nell’articolo attuale, si affrontano le trasformazioni storiche dell’attività didattica in Brasile e la sua partecipazione alla ricerca accademico-scientifica, considerando dalle influenze derivanti dalle religioni ereditate dall’Europa ai segni distintivi delle risorse tecnologie nelle mani degli utenti domestici. Questo momento è segnato dalla transizione tra il XX e il XXI secolo, rappresentando così una rivoluzione dilagante nel settore tecnologico, con Internet come principale strumento di comunicazione e ricerca, che ha portato a un lungo processo di adattamento. È necessario ricordare la difficoltà che vi sia nel processo di isolamento della conoscenza della sua cultura locale, delle opinioni e delle esperienze proprie e del bagaglio accademico con cui un insegnante deve trasmettere al corpo studentesco, perché deve capire che il Il Brasile registra influenze di vari popoli in tutto il mondo, il che ci ha fatto avere una cultura così mista. Nel bel mezzo di tante trasformazioni storiche, l’attività didattica deve avere le sue metodologie costantemente riciclate. Per questo motivo, quest’opera diventa più ardua man mano che l’insegnante soffre dell’impatto della rete sul mondo, poiché si riflette nella produttività e nell’affidabilità dei risultati delle opere letterarie e scientifiche. Questo comprometterà per sempre il rapporto tra conoscenza e informazione. Parole chiave: Tecnologia, ricerca, istruzione, affidabilità.
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Santos, Lívia Maria Sousa dos, Salvador Rodrigues Taty, Erlyson Farias Fernandes, Amanda Alves Fecury, Carla Viana Dendasck, Euzébio de Oliveira et Claudio Alberto Gellis de Mattos Dias. « Confronto della matrice curriculare del corso di chimica universitaria presso IFAP con il contenuto di ENADE ». Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, 29 mars 2021, 29–40. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/matrice-curriculare.

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Résumé :
La matrice curriculare è l’insieme delle componenti curricolari (discipline) che garantisce i contenuti necessari alla formazione di uno studente in un corso e subisce continui cambiamenti a causa della velocità con cui vengono presentate le innovazioni accademico-tecnologiche. Il corso superiore di Chimica, offerto Instituto Federal do Amapá, si basa sui suoi obiettivi di fronte alla formazione professionale dello studente nell’istituto. L’obiettivo di questo lavoro era confrontare il contenuto di chimica dell’Esame Nazionale di Performance Studentesca (ENADE) con la matrice curriculare della Laurea Magistrale in Chimica dell’Istituto Federale di Amapá (IFAP) nel 2011, 2014 e 2017. La valutazione dell’ENADE per i laureati in chimica richiede che il professionista qualificato abbia conoscenza dei contenuti specifici, come previsto. Ma cerca in loro una conoscenza che comprenda le dinamiche di un’aula. Sulla base di ciò, notiamo una predilezione per alcune materie specifiche e non specifiche, alla ricerca di informazioni sulla formazione pratica degli studenti. Il corso di laurea in Chimica presso l’IFAP sembra avere un carico di lavoro più che sufficiente per lo studente per prepararsi e funzionare bene all’ENADE.
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Rocca, Lorena, et Demis Quadri. « Teatro di suoni. Spazi acustici teatrali e territoriali ». Geography Notebooks 4, no 1 (5 août 2021). http://dx.doi.org/10.7358/gn-2021-001-roc2.

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4° Workshop Internazionale sui Paesaggi Sonori La Società Svizzera di Studi Teatrali, in collaborazione con l’Accademia Teatro Dimitri e il Dipartimento Formazione e Apprendimento della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana e con il sostegno della Accademia Svizzera di Scienze Umane e Sociali, nell’ambito della rassegna di manifestazioni “La Suisse existe - La Suisse n’existe pas / Raum - Espace” ha promosso la realizzazione del 4° Workshop Internazionale sui Paesaggi Sonori, che si è svolto il 13 e 14 giugno 2019 tra Verscio e Locarno (CH).
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Francesco, Crisafulli. « Attività professionalizzanti nei corsi di Laurea in Educazione Professionale – SNT-2. Studio trasversale delle 14 esperienze universitarie italiane di Medicina e Chirurgia per la formazione dell’Educatore Professionale ». Journal of Advanced Health Care, 2 août 2021. http://dx.doi.org/10.36017/jahc2108-001.

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Lo studio svolge un’analisi trasversale dell’offertaformativa, delle attività professionalizzanti e di alcuni indicatori di andamento, dei 17 Corsi di Laurea per Educatore Professionale Snt-2, attivi in 14 atenei in Italia. Le proposte didattiche del settore scientifico disciplinare di riferimento MED/48 e le esperienze del tirocinio curriculare, sono esaminate in forma comparata tra i corsi con l’obiettivo di verificarne la coerenza con i problemi prioritari socio sanitari, le funzioni e attività delle “Core competence” della professione. Peculiarità, punti di forza e alcune criticità sono evidenziati nello studio relativamente alla situazione complessiva della figura professionale. I Corsi di Laurea fanno registrare un buon andamento di alcuni indicatori strategici come l’occupabilità dei laureati e la coerenza con le “Core Competence” dell’EP, nel ventesimo anno accademico di istituzione del corso sanitario in ambito accademico.
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Cinotti, Alessia, Luca Ferrari, Giulia Righini et Enrico Emili. « Il progetto MUSE. Migliorare l'accesso, la partecipazione e l'apprendimento degli studenti disabili nelle università ; dell'America Latina ». EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no 1 (juillet 2018). http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2018oa6014.

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Il contributo intende presentare le attività svolte nell'ambito del Progetto europeo MUSE, con particolare riguardo al Work Package "Modernizzazione e rafforzamento del capitale umano", condotto dall'Università di Bologna. Uno dei principali obiettivi di questo progetto è la creazione - in Cile, Messico e Argentina - di Servizi di supporto per gli studenti con disabilità e relative strategie - a lungo termine - per favorire il loro accesso e permanenza nel sistema di istruzione superiore. Al fine di progettare e implementare questi Servizi di supporto, l'Università di Bologna ha formato 30 amministrativi e accademici, dell'America Latina, sulle principali questioni strategiche relative a: l'Approccio inclusivo, la progettazione universale dell'apprendimento, le TIC per l'inclusione, la progettazione pedagogica di ambienti di apprendimento attivo. La formazione intende promuovere l'acquisizione di competenze pedagogiche e didattiche - in particolare sull'uso delle TIC - per sostenere l'inclusione di studenti con disabilità all'università.
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« Osservatorio italiano : Documenti ; Leggi, regolamenti e decreti statali ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 2 (juillet 2010) : 253–79. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-002019.

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Leggi, regolamenti e decreti statali1. Decreto legge 30.12.2009 n. 194 - Proroga di termini previsti da disposizioni legislative, nel testo modificato dalla legge di conversione in legge 26.2.2010 n. 252. Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 1.4.2010 - Programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali e di altre categorie nel territorio dello Stato per l'anno 2010 (10A04757)3. Decreto Ministro degli affari esteri 9.3.2010 - Fissazione del numero massimo di visti di ingresso per l'accesso all'istruzione universitaria e di alta formazione artistica, musicale e coreutica degli studenti stranieri per l'anno accademico 2009/2010 (10A05070)Circolari Cittadini comunitari Assistenza sanitaria1. Ministero salute 30.3.2010 - Emissione Tessera europea di assicurazione malattia per pensionati Lavoro e previdenza sociale2. INPS 30.4.2010 n. 11662 - Requisiti per il riconoscimento indennità di disoccupazione. Spetta anche al cittadino comunitario non iscritto nello schedario della popolazione temporanea Soggiorno3. Ministero interno 2.2.2010 n. 637 - Diritto dei familiari dei cittadini dell'Unione di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri - art. 2, co. 1 lett. b) del d.lgs. 30/2007 Cittadini extracomunitari Cittadinanza4. Ministero interno 18.2.2010 n. 4 - Mantenimento e ripristino del cognome attribuito alla nascita, all'estero, a soggetti in possesso di doppia cittadinanza, italiana e del Paese straniero di nascita Detenuti stranieri5. Ministero giustizia 22.3.2010 - Informazione sull'adozione di provvedimenti in materia di libertà personale nei confronti di cittadini stranieri Ingresso6. Ministero interno 4.4.2010 - Regolamento (CE) n. 810 del 13.7.2009 che istituisce un codice comunitario visti. Regolamento (CE) n. 265 del 25.3.2010 che modifica la Convenzione di applicazione dell'accordo di Schengen e il Regolamento (CE) n. 562/2006 per quanto riguarda la circolazione dei titolari di visto per soggiorni di lunga durata7. Ministero interno 19.4.2010 - D.p.c.m. 2010, programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali per l'anno 20108. Ministero lavoro e politiche sociali 19.4.2010 n. 14 - D.p.c.m. dell'1.4.2010, programmazione transitoria dei flussi d'ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali e di altre categorie per l'anno 20109. Ministero affari esteri 27.4.2010 - Decreto di programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali e di altre per l'anno 2010. Riferimento messaggio ministeriale dell'8.4.2010 n. 012623410. Ministero lavoro e politiche sociali 4.5.2010 n. 2291 - D.p.c.m. 3.12.2008. Nuova ripartizione territoriale di quote di ingresso per cittadini stranieri Lavoro e previdenza sociale11. INPS 9.3.2010 n. 35 - Assegno di maternità concesso dai Comuni Regolarizzazione dei lavoratori addetti ai servizi domestici e di assistenza alle persone12. Ministero interno 17.3.2010 n. 1843 - Emersione dal lavoro irregolare prestato da cittadini stranieri nell'attività di assistenza e di sostegno alle famiglie. Motivi ostativi previsti all'art. 1 ter, co. 13, della legge 3.8.2009, n. 102 Soggiorno13. Ministero interno 16.2.2010 n. 400/A/2010/12.214.9bis - Stranieri in possesso di un permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciato da altro Stato membro. Rilascio del titolo di soggiorno
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Montaldi, Massimo. « Anthropology applied to the analysis of social deviances and the effects of uprooting on individual trans-generational behavior / Antropologia applicata all’analisi delle devianze sociali e gli effetti dello sradicamento sul comportamento individuale trans generazionale / Antropología aplicada al análisis de las desviaciones sociales y de los efectos del desarraigo en el comportamiento transgeneracional individual ». Rivista di Psicopatologia Forense, Medicina Legale, Criminologia, 8 octobre 2019. http://dx.doi.org/10.4081/psyco.2019.64.

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Résumé :
This article aims to clarify some points of view and aspects on the relationship between multiculturalism and migration, and the relationship between minor and major normative jurisprudences, against the dynamic background of historical and anthropological processes, in a criminological perspective, and using some theories that argue why the phenomena of deviance are associated with intercultural and ethnic contexts. The interaction between outgroup and ingroup, while modern societies are engaged in solving problems related to the management and control of regulatory deviance, seems to bring out spaces to think, thanks to the onset of the ethnographic method in criminological studies. Criminology and ethnography can therefore profitably experiment with a scientific relationship, in the light of the sociology of deviance. New concepts invite to formulate a different approach, less constrained by specializations, but tending to obtain a result of a balanced scientific exchange full of perspectives. In this way, some of the reasons behind the deviant behavior among minorities will appear clearer. It can be argued, for example, that concepts of proximal and distal stress expand the translations of the problem. The cessation of the social bond, the semantic differences between landless and native minorities, seem to have a role in the dynamics of deviance, psychopathology, and crime. The sub-cultural community, the training and educational conditions are all recurrent themes, but they often assume an unexpected value in the eternal struggle for space. The class struggle and the reasons behind the enormous amount of laws appear to be the result of contrasting relationships between majorities and minorities. The problem of cultural deviances does not always seem clear and complete, if interpreted by the individual sciences, they easily run into scientific reductionism and redundancy. Stitching together edges that tend to remain far away could be possible only provided that the different perspectives can be connected, and that the tool of comparative ethnography is regarded as a fruitful link with criminology. Semantics is enriched with concepts, such as the syndrome of socio-cultural adoption, probes the implications of the cultural bond that redefines the existential plots of the condition of the migrant in modernity. The disruptive effects of the stress of minorities, or the disbelief of minorities towards the normative majority, are only some of the concepts with which I have tried to represent the motivations that are at the base of a basic hostility of some social communities to the rules. A multi-scientific approach has an experimental structure, a crossroads of different experiences, which aims to build lexicons and widen and diversify the semantics of deviance, questioning the particularisms and the singular exasperation of the perspectives of hermeneutic excesses. As Europe prepares to deal with the impact of epochal migration, the comparative method is able to provide empirical considerations for a reading consistent with history, and less involved with academic speculation, and ideological needs. Understanding the dynamics that underlie the criminal deviance between minorities, is not only an exercise of absolute social vanguard, but tends to build new bases and theoretical and practical references better systematized, which dictate complex work agendas, expanding the knowledge on the real relationship between criminal deviance and ethnic communities. RiassuntoQuesto articolo si propone di chiarire alcuni punti di vista e aspetti sulle relazioni tra multiculturalismo e migrazione, e il rapporto tra minoranze e maggioranze normative, sullo sfondo dinamico di processi storici e antropologici, in una prospettiva criminologica, e utilizzando alcune teorie che argomentano i motivi per i quali le fenomenologie della devianza si associano ai contesti interculturali ed etnici. L'interazione tra outgroup ed ingroup, mentre le società moderne sono impegnate nella soluzione di problemi legati alla gestione ed al controllo della devianza normativa, sembra far emergere spazi di riflessione grazie all’irruzione del metodo etnografico negli studi criminologici. Criminologia ed etnografia, possono dunque proficuamente sperimentare una relazione scientifica, alla luce della sociologia della devianza. Nuovi concetti invitano a riformulare un approccio meno costretto dalle specializzazioni, ma tendente ad ottenere un risultato di uno scambio scientifico equilibrato e denso di prospettive. Appariranno più chiare in tal modo, alcuni delle motivazioni retrostanti alla condotta deviante tra le minoranze. Si può sostenere, per esempio, che concetti di stress prossimale e distale, ampliano le traduzioni del problema. La cessazione del legame sociale, le differenze semantiche tra minoranze senza terra e minoranze native, sembrano avere un ruolo nella dinamica della devianza, della psicopatologia, della delinquenza. La comunità sub culturale, la formazione e le condizioni di istruzione, sono temi ricorrenti, tuttavia assumono sovente un valore imprevisto nella lotta eterna per lo spazio. La lotta di classe e le ragioni che stanno dietro alla enorme mole di normativa, appaiono il frutto di rapporti di contrasto tra maggioranza e minoranze. Non appare sempre chiaro e completo il problema delle devianze culturali, se interpretato dalle singole scienze, incorrono facilmente nel riduzionismo e nella ridondanza scientifica. Un lavoro di ricucitura di margini che tendono a mantenersi lontani, è possibile a patto che le prospettive sappiano comunicare tra loro, e lo strumento dell’etnografia comparata si profila una proficua connessione con la criminologia. La semantica si arricchisce di concetti, come ad esempio la sindrome dell’adozione socioculturale, sonda le implicazioni del legame culturale che ridefinisce le trame esistenziali della condizione del migrante nella modernità. Gli effetti dirompenti dello stress delle minoranze, o la diffidenza delle minoranze verso la maggioranza normativa, sono solo alcuni dei concetti con cui ho cercato di rappresentare le motivazioni che stanno alla base di un'ostilità di fondo di alcune comunità sociali, rispetto alle regole. Un approccio multi scientifico ha un assetto sperimentale, incrocio di esperienze diverse, che mirano a costruire lessici e ampliare e diversificate le semantiche della devianza, mettendo in discussione i particolarismi e l'esasperazione singolare delle prospettive degli eccessi ermeneutici. Mentre l'Europa si appresta ad affrontare l'impatto di una migrazione epocale, il metodo comparativo è in grado di fornire le considerazioni empiriche per una lettura coerente con la storia, e meno coinvolte con la speculazione accademica, e le esigenze ideologiche. Capire le dinamiche che sotto intendono la devianza criminale tra le minoranze, è un esercizio non solo di assoluta avanguardia sociale, ma tende a costruire basi nuove e riferimenti teorici e pratici meglio sistematizzati, che dettano agende di lavoro complesse, allargando la conoscenza sul rapporto reale tra devianza criminale e comunità etniche. ResumenEste artículo se propone aclarar los puntos de vista y aspectos sobre las relaciones entre multiculturalismo y migración, y la relación entre minorías y mayorías normativas, en el fondo dinámico de procesos históricos y antropológicos. En una perspectiva criminológica, y utilizando algunas teorías que argumentan los motivos por los cuales las fenomenologías de las desviaciones se asocian a los contextos interculturales y étnicos. La interacción entre outgroup e ingroup, mientras las sociedades modernas están ocupadas en la solución de los problemas ligados a la gestión y al control de la desviación normativa, parece que hacen surgir espacios de reflexión gracias a la introducción de la metodología etnográfica en los estudios criminológicos. Criminología y etnografía, pueden entonces experimentar rentablemente una relación científica, bajo la luz de la sociología de la desviación. Nuevos conceptos invitan a reformular un enfoque menos forzado por las especializaciones, pero con la tendencia en obtener un resultado de un intercambio científico equilibrado y lleno de perspectivas. Aparecerán más claras de esta manera, algunas de las motivaciones que están detrás de la conducta desviada entre las minorías. Se puede sostener, por ejemplo, que conceptos como stress proximal y distal, amplían las traducciones del problema. La ruptura del lazo social, las diferencias semánticas entre minorías sin tierra y minorías nativas, parecen tener un rol en la dinámica de la desviación, de la psicopatología y de la delincuencia. La comunidad sub-cultural, la formación y las condiciones de instrucción, son temas recurrentes, sin embargo, asumen a menudo un valor imprevisto en la lucha eterna por el espacio. La lucha de clase y las razones que están detrás a la gran masa normativa, parecen el fruto de relaciones de contraste entre mayorías y minorías. No parece siempre claro y completo el problema de las desviaciones culturales, si es interpretado por las ciencias individuales, incurren fácilmente en el reduccionismo y en la redundancia científica. Un trabajo de reparación de márgenes que tienen la tendencia a mantener la distancia, es posible siempre y cuando las perspectivas sepan comunicarse entre ellas, y el instrumento de la etnografía comparada pueda conectarse rentablemente con la criminología. La semántica se enriquece de conceptos, como por ejemplo el síndrome de la adopción sociocultural, sondea las implicaciones del lazo cultural que redefinen la parte existencial de la condición del migrante en la modernidad. Los efectos disruptivos del stress de las minorías, o la diferencia de las minorías hacia las mayorías normativas, son solo algunos de los conceptos con los que busqué representar las motivaciones que están en la base de la hostilidad de algunas comunidades sociales, con respecto a las reglas. Un enfoque multicientífico tiene un corte experimental, cruce de experiencias diferentes, que velan por construir léxicos, ampliar y diferenciar las semánticas de la desviación, poniendo en discusión los particularismos y la exasperación singular de las perspectivas de los excesos hermenéuticos. Mientras Europa se alista para afrontar el impacto de una migración épica, la metodología comparativa puede suministrar las consideraciones empíricas para una lectura coherente con la historia, y menos involucrada con la especulación académica, y las exigencias ideológicas. Entender las dinámicas que definen la desviación criminal entre las minorías, es un ejercicio no solo de absoluta vanguardia social, sino que tiene la tendencia en construir bases nuevas y referencias teóricas y prácticas mejor sistematizadas, que dictan agendas de trabajo complejas, engrandeciendo el conocimiento sobre la relación real entre desviación criminal y comunidades étnicas.
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Di Rienzo, Paolo, Aline Sommerhalder, Massimo Margottini et Concetta La Rocca. « Apprendimento permanente, saperi e competenze strategiche : approcci concettuali nel contesto di collaborazione scientifica tra Brasile e Italia (Lifelong learning, knowledge and Strategic Competence : conceptual approaches in the context of scientific collaboration between Brazil and Italy) ». Revista Eletrônica de Educação 12, no 3 (7 octobre 2019). http://dx.doi.org/10.14244/198271993584.

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Résumé :
This essay aims to show some approaches in the understanding of the lifelong learning concepts, knowledge, competence, from a literature review with the contributions of Dewey, Bruner, Freire, Schon and Tardif among others. Coming from theoretical studies carried out by Italian researchers and a Brazilian researcher, through their Research Centers/Laboratories and international collaborative partnership between Brazilian and Italian Universities, this text addresses from the undertake scientific literature, key terms which support the held studies. From the considerations, it is highlighted the regular understanding around lifelong learning concept, which considers the human condition for the permanent learning and valuing experiences from different contexts, such as family and school (basic and higher education). In view of this, the approximation between the concepts of competence and knowledge was also highlighted, recognized and valued as fundamental elements for the learning process and for the development of critical and reflexive thinking, and consequently transforming daily problems and challenges. The task reinforces the research network, pursuing the improving theoretical knowledge to subsidize the scientific research production in the educational field, besides Brazilian or Italian academic walls.SommarioQuesto saggio ha l’obiettivo di presentare gli approcci sulla definizione dei concetti di apprendimento permanente, saperi e competenze, partendo da una revisione della letteratura, con i contributi,tra gli altri, di Dewey, Bruner, Freire, Schon e Tardif. A partire dall’analisi teorica condotta da ricercatori italiani e una ricercatrice brasiliana, mediante i loro centri di ricerca/laboratório, e l’accordo di collaborazione internazionale tra l’università brasiliana e italiana, questo testo affronta, in base alla letteratura scientifica, i termini chiave che supportano gli studi realizzati. Dalle argomentazioni espresse, emerge la posizione comune sul concetto di apprendimento permanente o per tutta la vita, che considera l’approccio umanistico e la valorizzazione delle esperienze provenienti da diversi contesti come la famiglia e la scuola (in particolare di base e superiore). In questa prospettiva, si mette in evidenzia anche l'approssimazione semantica tra i concetti di competenza e saperi, riconosciuti e valorizzati come elementi fondamentali per il processo di apprendimento e per lo sviluppo del pensiero critico e riflessivo, e di conseguenza trasformatore rispetto ai problemi e alle sfide quotidiane della vita. Il presente contributo rafforza la rete di ricerca congiunta, con l'obiettivo di migliorare le conoscenze teoriche per supportare lo sviluppo di ricerche in campo educativo, al di là delle mura accademiche brasiliane o italiane.Keywords: Lifelong learning, Knowledge, Strategic competence, Reflexive competence.Parole chiave: Apprendimento permanente, Saperi, Competenze strategiche, Competenze di riflessione.Palavras-chave: Aprendizagem permanente, Conhecimento, Competência estratégica, Competência reflexiva.ReferencesALBERICI, A. La possibilità di cambiare. Apprendere ad apprendere come risorsa strategica per la vita. Milano: Franco Angeli, 2008.ALBERICI, A.; DI RIENZO, P. Learning to learn for individual and society. In: R. Deakin CRICK, C. S.; K. REN (Eds), Learning to Learn. International perspectives from theory and practice. New York: Routledge, 2014, p. 87-104.BALDACCI M. Trattato di pedagogia generale, Roma: Carocci Editore, 2002.BANDURA A. 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Zuliani, Federico. « En samling politiske håndskrifter fra slutningen af det 16. århundrede : Giacomo Castelvetro og Christian Barnekows bibliotek ». Fund og Forskning i Det Kongelige Biblioteks Samlinger 50 (29 avril 2015). http://dx.doi.org/10.7146/fof.v50i0.41248.

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Federico Zuliani: Una raccolta di scritture politiche della fine del sedicesimo secolo. Giacomo Castelvetro e la biblioteca di Christian Barnekow. Alla pagina 68 recto del manoscritto Vault Case Ms. 5086, 73/2, Newberry Library, Chicago, ha inizio il “Registro di tutte le scritture politiche del S[igno]r Christiano Bernicò”. Il testo è preceduto da un altro elenco simile, sebbene più breve, che va sotto il titolo di “Memoriale D’alcune scritture politiche, che furon donate alla Reina Maria Stuarda Prigioniera in Inghilterra l’anno di salute m.d.lxxxiii. Dal S[igno]re di Cherelles”. Il manoscritto 5086, 73/2 fa parte di una collezione di dieci volumi (originariamente undici) appartenuti a Giacomo Castelvetro e oggi conservati negli Stati Uniti. I codici, le cui vicende di trasmissione sono, in parte, ancora poco chiare, furono sicuramente compilati da Castelvetro durante il periodo che passò in Danimarca, tra l’estate del 1594 e l’autunno del 1595. Il soggiorno danese di Castelvetro ha ricevuto attenzioni decisamente minori di quelle che invece meriterebbe. Alla permanenza in Danimarca è riconducibile infatti l’opera più ambiziosa dell’intera carriera del letterato italiano: vi vennero assemblati, con l’idea di darli poi alle stampe, proprio i volumi oggi negli Stati Uniti. La provenienza è provata tanto dall’indicazione, nei frontespizi, di Copenaghen come luogo di composizione, quanto dalle annotazioni autografe apportate da Castelvetro, a conclusione dei testi, a ricordare quando e dove fossero stati trascritti; oltre a Copenaghen vi si citano altre due località, Birkholm e Tølløse, entrambe sull’isola danese di Sjællad, ed entrambe amministrate da membri dell’influente famiglia Barnekow. E’ a Giuseppe Migliorato che va il merito di aver identificato per primo in Christian Barnekow il “Christiano Bernicò” della lista oggi alla Newberry Library. Christian Barnekow, nobile danese dalla straordinaria cultura (acquisita in uno studierejse durato ben diciassette anni), a partire dal 1591 fu al servizio personale di Cristiano IV di Danimarca. Barnekow e Castelvetro si dovettero incontrare a Edimburgo, dove il primo era giunto quale ambasciatore del monarca danese e dove il secondo si trovava già dal 1592, come maestro di italiano di Giacomo Stuart e di Anna di Danimarca, sorella di Cristiano IV. Sebbene non si possa escludere un ruolo di Anna nell’introdurli, è più probabile che sia stata la comune amicizia con Johann Jacob Grynaeus a propiziarne la conoscenza. Il dotto svizzero aveva infatti dato ospitalità a Barnekow, quando questi era studente presso l’università di Basilea, ne era divenuto amico e aveva mantenuto i rapporti nel momento in cui il giovane aveva lasciato la città elvetica. Grynaeus era però anche il cognato di Castelvetro il quale aveva sposato Isotta de’ Canonici, vedova di Thomas Liebler, e sorella di Lavinia, moglie di Grynaeus sin dal 1569. Isotta era morta però nel marzo del 1594, in Scozia, ed è facile immaginare come Barnekow abbia desiderato esprimere le proprie condoglianze al marito, cognato di un suo caro amico, e vedovo di una persona che doveva aver conosciuto bene quando aveva alloggiato presso la casa della sorella. Castelvetro, inoltre, potrebbe essere risultato noto a Barnekow anche a causa di due edizioni di opere del primo marito della moglie curate postume dal letterato italiano, tra il 1589 e il 1590. Thomas Liebler, più famoso con il nome latinizzato di Erasto, era stato infatti uno dei più acerrimi oppositori di Pietro Severino, il celebre paracelsiano danese; Giacomo Castelvetro non doveva essere quindi completamente ignoto nei circoli dotti della Danimarca. La vasta cultura di Christian Barnekow ci è nota attraverso l’apprezzamento di diversi suoi contemporanei, quali Grynaeus, Jon Venusinus e, soprattutto, Hans Poulsen Resen, futuro vescovo di Sjælland e amico personale di Barnekow a cui dobbiamo molte delle informazioni in nostro possesso circa la vita del nobile danese, grazie all’orazione funebre che questi tenne nel 1612 e che venne data alle stampe l’anno successivo, a Copenaghen. Qui, ricordandone lo studierejse, il vescovo raccontò come Barnekow fosse ritornato in Danimarca “pieno di conoscenza e di storie” oltre che di “relazioni e discorsi” in diverse lingue. Con questi due termini l’ecclesiastico danese alludeva, con tutta probabilità, a quei documenti diplomatici, relazioni e discorsi di ambasciatori, per l’appunto, che rientravano tra le letture preferite degli studenti universitari padovani. La lista compilata da Castelvetro, dove figurano lettere e istrutioni ma, soprattutto, relationi e discorsi, era un catalogo di quella collezione di manoscritti, portata dall’Italia, a cui fece riferimento l’ecclesiastico danese commemorando Christian Barnekow. Tutti coloro i quali si sono occupati dei volumi oggi negli Stati Uniti si sono trovati concordi nel ritenerli pronti per la pubblicazione: oltre alle abbondanti correzioni (tra cui numerose alle spaziature e ai rientri) i volumi presentano infatti frontespizi provvisori, ma completi (con data di stampa, luogo, impaginazione dei titoli – a loro volta occasionalmente corretti – motto etc.), indici del contenuto e titolature laterali per agevolare lettura e consultazione. Anche Jakob Ulfeldt, amico e compagno di viaggi e di studi di Barnekow, riportò a casa una collezione di documenti (GKS 500–505 fol.) per molti aspetti analoga a quella di Barnekow e che si dimostra di grande importanza per comprendere peculiarità e specificità di quella di quest’ultimo. I testi di Ulfeldt risultano assemblati senza alcuna coerenza, si rivelano ricchi di errori di trascrizione e di grammatica, e non offrono alcuna divisione interna, rendendone l’impiego particolarmente arduo. Le annotazioni di un copista italiano suggeriscono inoltre come, già a Padova, potesse essere stato difficoltoso sapere con certezza quali documenti fossero effettivamente presenti nella collezione e quali si fossero smarriti (prestati, perduti, pagati ma mai ricevuti…). La raccolta di Barnekow, che aveva le stesse fonti semi-clandestine di quella dell’amico, doveva trovarsi in condizioni per molti versi simili e solo la mano di un esperto avrebbe potuto portarvi ordine. Giacomo Castelvetro – nipote di Ludovico Castelvetro, uno dei filologi più celebri della propria generazione, e un filologo egli stesso, fluente in italiano, latino e francese, oltre che collaboratore di lunga data di John Wolfe, editore londinese specializzato nella pubblicazione di opere italiane – possedeva esattamente quelle competenze di cui Barnekow aveva bisogno e ben si intuisce come mai quest’ultimo lo convinse a seguirlo in Danimarca. I compiti di Castelvetro presso Barnekow furono quelli di passarne in rassegna la collezione, accertarsi dell’effettivo contenuto, leggerne i testi, raggrupparli per tematica e area geografica, sceglierne i più significativi, emendarli, e prepararne quindi un’edizione. Sapendo che Castelvetro poté occuparsi della prima parte del compito nei, frenetici, mesi danesi, diviene pure comprensibile come mai egli portò con sé i volumi oggi negli Stati Uniti quando si diresse in Svezia: mancava ancora la parte forse più delicata del lavoro, un’ultima revisione dei testi prima che questi fossero passati a un tipografo perché li desse alle stampe. La ragione principale che sottostò all’idea di pubblicare un’edizione di “scritture politiche” italiane in Danimarca fu la presenza, in tutta l’Europa centro settentrionale del tempo, di una vera e propria moda italiana che i contatti tra corti, oltre che i viaggi d’istruzione della nobiltà, dovettero diffondere anche in Danimarca. Nel tardo Cinquecento gli autori italiani cominciarono ad essere sempre più abituali nelle biblioteche private danesi e la conoscenza dell’italiano, sebbene non completamente assente anche in altri settori della popolazione, divenne una parte fondamentale dell’educazione della futura classe dirigente del paese nordico, come prova l’istituzione di una cattedra di italiano presso l’appena fondata Accademia di Sorø, nel 1623. Anche in Danimarca, inoltre, si tentò di attrarre esperti e artisti italiani; tra questi, l’architetto Domenico Badiaz, Giovannimaria Borcht, che fu segretario personale di Frederik Leye, borgomastro di Helsingør, il maestro di scherma Salvator Fabris, l’organista Vincenzo Bertolusi, il violinista Giovanni Giacomo Merlis o, ancora, lo scultore Pietro Crevelli. A differenza dell’Inghilterra non si ebbero in Danimarca edizioni critiche di testi italiani; videro però la luce alcune traduzioni, anche se spesso dal tedesco, di autori italiani, quali Boccaccio e Petrarca, e, soprattutto, si arrivò a pubblicare anche in italiano, come dimostrano i due volumi di madrigali del Giardino Novo e il trattato De lo schermo overo scienza d’arme di Salvator Fabris, usciti tutti a Copenaghen tra il 1605 e il 1606. Un’ulteriore ragione che motivò la scelta di stampare una raccolta come quella curata da Castelvetro è da ricercarsi poi nello straordinario successo che la letteratura di “maneggio di stato” (relazioni diplomatiche, compendi di storia, analisi dell’erario) godette all’epoca, anche, se non specialmente, presso i giovani aristocratici centro e nord europei che studiavano in Italia. Non a caso, presso Det Kongelige Bibliotek, si trovano diverse collezioni di questo genere di testi (GKS 511–512 fol.; GKS 525 fol.; GKS 500–505 fol.; GKS 2164–2167 4º; GKS 523 fol.; GKS 598 fol.; GKS 507–510 fol.; Thott 576 fol.; Kall 333 4º e NKS 244 fol.). Tali scritti, considerati come particolarmente adatti per la formazione di coloro che si fossero voluti dedicare all’attività politica in senso lato, supplivano a una mancanza propria dei curricula universitari dell’epoca: quella della totale assenza di qualsivoglia materia che si occupasse di “attualità”. Le relazioni diplomatiche risultavano infatti utilissime agli studenti, futuri servitori dello Stato, per aggiornarsi circa i più recenti avvenimenti politici e religiosi europei oltre che per ottenere informazioni attorno a paesi lontani o da poco scoperti. Sebbene sia impossibile stabilire con assoluta certezza quali e quante delle collezioni di documenti oggi conservate presso Det Kongelige Bibliotek siano state riportate in Danimarca da studenti danesi, pare legittimo immaginare che almeno una buona parte di esse lo sia stata. L’interesse doveva essere alto e un’edizione avrebbe avuto mercato, con tutta probabilità, anche fuori dalla Danimarca: una pubblicazione curata filologicamente avrebbe offerto infatti testi di gran lunga superiori a quelli normalmente acquistati da giovani dalle possibilità economiche limitate e spesso sprovvisti di una padronanza adeguata delle lingue romanze. Non a caso, nei medesimi anni, si ebbero edizioni per molti versi equivalenti a quella pensata da Barnekow e da Castelvetro. Nel 1589, a Colonia, venne pubblicato il Tesoro politico, una scelta di materiale diplomatico italiano (ristampato anche nel 1592 e nel 1598), mentre tra il 1610 e il 1612, un altro testo di questo genere, la Praxis prudentiae politicae, vide la luce a Francoforte. La raccolta manoscritta di Barnekow ebbe però anche caratteristiche a sé stanti rispetto a quelle degli altri giovani danesi a lui contemporanei. Barnekow, anzitutto, continuò ad arricchire la propria collezione anche dopo il rientro in patria come dimostra, per esempio, una relazione d’area fiamminga datata 1594. La biblioteca manoscritta di Barnekow si distingue inoltre per l’ampiezza. Se conosciamo per Ulfeldt trentadue testi che questi portò con sé dall’Italia (uno dei suoi volumi è comunque andato perduto) la lista di “scritture politiche” di Barnekow ne conta ben duecentoottantaquattro. Un’altra peculiarità è quella di essere composta inoltre di testi sciolti, cioè a dirsi non ancora copiati o rilegati in volume. Presso Det Kongelige Bibliotek è possibile ritrovare infatti diversi degli scritti registrati nella lista stilata da Castelvetro: dodici riconducibili con sicurezza e sette per cui la provenienza parrebbe per lo meno probabile. A lungo il problema di chi sia stato Michele – una persona vicina a Barnekow a cui Castelvetro afferma di aver pagato parte degli originali dei manoscritti oggi in America – è parso, di fatto, irrisolvibile. Come ipotesi di lavoro, e basandosi sulle annotazioni apposte ai colophon, si è proposto che Michele potesse essere il proprietario di quei, pochi, testi che compaiono nei volumi oggi a Chicago e New York ma che non possono essere ricondotti all’elenco redatto da Castelvetro. Michele sarebbe stato quindi un privato, legato a Barnekow e a lui prossimo, da lui magari addirittura protetto, ma del quale non era al servizio, e che doveva avere presso di sé una biblioteca di cui Castelvetro provò ad avere visione al fine di integrare le scritture del nobile danese in vista della sua progettata edizione. Il fatto che nel 1596 Michele fosse in Italia spiegherebbe poi come potesse avere accesso a questo genere di opere. Che le possedesse per proprio diletto oppure che, magari, le commerciasse addirittura, non è invece dato dire. L’analisi del materiale oggi negli Stati Uniti si rivela ricca di spunti. Per quanto riguarda Castelvetro pare delinearsi, sempre di più, un ruolo di primo piano nella diffusione della cultura italiana nell’Europa del secondo Cinquecento, mentre Barnekow emerge come una figura veramente centrale nella vita intellettuale della Danimarca a cavallo tra Cinque e Seicento. Sempre Barnekow si dimostra poi di grandissima utilità per iniziare a studiare un tema che sino ad oggi ha ricevuto, probabilmente, troppa poca attenzione: quello dell’importazione in Danimarca di modelli culturali italiani grazie all’azione di quei giovani aristocratici che si erano formati presso le università della penisola. A tale proposito l’influenza esercitata dalla letteratura italiana di “maneggio di stato” sul pensiero politico danese tra sedicesimo e diciassettesimo secolo è tra gli aspetti che meriterebbero studi più approfonditi. Tra i risultati meno esaurienti si collocano invece quelli legati all’indagine e alla ricostruzione della biblioteca di Barnekow e, in particolare, di quanto ne sia sopravvissuto. Solo un esame sistematico, non solo dei fondi manoscritti di Det Kongelige Bibliotek, ma, più in generale, di tutte le altre biblioteche e collezioni scandinave, potrebbe dare in futuro esiti soddisfacenti.
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