Thèses sur le sujet « Filetto »

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Lusoli, Stefano. « Dinamica dei fluidi : aspetti matematici e analisi di vorticità ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21195/.

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Résumé :
In questa trattazione s'intende presentare un approccio matematico allo studio della fluidodinamica classica basato sul concetto di vorticità. Dopo un breve esame delle equazioni fondamentali per la descrizione dei fluidi, si espone la teoria relativa alla vorticità per flussi regolati dalle equazioni di Eulero. Quindi, si utilizzano i risultati ottenuti al fine di condurre uno studio dei vortex filaments, distribuzioni filiformi di vorticità le cui applicazioni si possono trovare in diversi campi della fisica. Si sviluppano le leggi del moto dei vortex filaments nelle condizioni di LIA (linearized induction approximation) e si presenta la classe di soluzioni stabili dei vortex knots, nodi (toroidali) di vorticità.
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2

Carminato, A. « Evaluation of the growth performance and the welfare status in sea bass (Dicentrarchus labrax) reared under organic and traditional aquaculture by immunohistochemical and biomolecular approach ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3426753.

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Résumé :
A growing consumer awareness of food quality, based on high degree of safety, adequate nutritional value, sustainable production, eco-environmental attention, animal welfare and use of raw materials, has facilitated the spread of the "organic production". Organic aquaculture has lagged behind the organic agriculture sector in terms of quantities and diversity of certified organic products because of the absence of detailed accepted standards and criteria until recently. The main challenges for organic aquaculture are to improve the coordination between production and market and to achieve an appropriate framework to drive further development. In organically cultured fish, differences in feeds and nutrition compared to conventional systems are likely to result in differences in the quality of the flesh, and this is a significant factor in consumer choice. The present study aims at evaluating the growing performances, IGF-I and IGF-II levels, oxidative stress and contaminant markers in European sea bass (Dicentrarchus labrax) fed with organic and conventional diet in field conditions. Growing performances and condition factors showed a positive growing trend in both groups, as evidenced by molecular analyses. IGF-I and IGF-II showed similar levels throughout the whole experimental period confirming their role during growth. A greater productivity in conventional fed fish compared to the organic ones was observed. The higher productivity was likely due to diet composition, since differences were significantly mitigated during starvation period. Fillet analysis of organic sea bass showed a higher content in MUFA and lower in PUFAs n-6 indicating that diets with a content in fatty acids closer to that of wild fish reflect the same fatty acid profile of the flesh. On the other hand, the considered oxidative stress and contaminant markers did not show any significant differences among groups.
La crescente domanda di prodotti alimentari ottenuti da agricoltura biologica in questi ultimi anni è verosimilmente l’espressione di una aumentata consapevolezza del consumatore che sempre più spesso ricerca alimenti di qualità. La qualità del prodotto alimentare derivante da produzioni biologiche non si basa soltanto sul concetto tradizionale di salubrità e di valore nutrizionale del prodotto stesso, ma anche sul concetto globale di sostenibilità e salvaguardia ambientale. L'agricoltura biologica infatti è un metodo di produzione che rispetta il benessere umano e animale e difende la biodiversità ambientale e culturale dei territori proponendo un modello di sviluppo sostenibile volto a salvaguardare ambiente e territorio e valorizzare la qualità delle risorse delle comunità locali. Questo studio di campo si prefigge di confrontare le performances di crescita e il benessere in branzini (Dicentrarchus labrax) alimentati con dieta convenzionale rispetto a branzini alimentati con dieta certificata biologica attraverso un approccio immunoistochimico e biomolecolare valutando i fattori di crescita (IGF-I e IGF-II), parametri dello stress ossidativo e di contaminazione ambientale. Le performances di crescita e i parametri biometrici hanno dimostrato un trend di crescita positivo in entrambi i sistemi di allevamento, come confermato anche dalla quantificazione dei fattori di crescita. I fattori di crescita hanno evidenziato livelli similari in entrambi i gruppi e durante tutto il periodo sperimentale confermando il loro ruolo determinante nella crescita corporea. Il gruppo alimentato con la dieta convenzionale ha mostrato una produttività più elevata rispetto al gruppo biologico. La più elevata produttività registrata a carico del gruppo convenzionale è verosimilmente determinata dalle differenze nella composizione della dieta, considerato che tali differenze venivano mitigate durante i periodi di digiuno. L’analisi del filetto ha evidenziato un più alto contenuto in acidi grassi monoinsaturi e un più basso contenuto in acidi grassi polinsaturi (n- 6) a carico dei filetti biologici Questo dato sta ad indicare che la dieta biologica caratterizzata da un contenuto in acidi grassi più vicino a quello del pesce pescato probabilmente influisce sul profilo degli acidi grassi delle carni di pesce. Per contro, i markers di stress ossidativo e contaminazione ambientali considerati in questo studio di campo non hanno dimostrato alcuna differenza significativa tra i due gruppi.
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3

Pallone, Alessandra <1993&gt. « Bottled water market in China : the Acqua Filette experience ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13898.

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Résumé :
This Master Thesis' subject is water, considered all over the world as one of the life's basic requirements, that from a simple natural element becomes, in the form of bottled water, a commercial product on the international market. The thesis summarizes the results of the analysis conducted on the methods of use, management and control of mineral waters for human consumption, arriving then to what is the world of bottled water, starting from the birth of the product and its industry, passing through the affirmation of a constantly growing market. The aim is to underline how, what we simply call "water" is instead a synonym for business and status symbol, particularly in the Asia-Pacific Region's countries. Through market surveys we know that, in the recent years, China has been one of the first countries in the world in the consumption of bottled water. Today, in fact, what we could only consider as a daily routine gesture - to buy and drink bottled water - is not only a need that comes from a special attention for a healthy body, but also means, especially for the Chinese population, to make a buying experience of a particular brand, to follow a social trend. In this context, the focus of this work is to analyze the Chinese bottled water market, considering national and foreign brands. In particular, we see how an Italian bottling company, Acqua Filette s.r.l., has decided to enter the Chinese market, which are the distribution channels used by the company, its strategies and market sales.
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Arminio, Liliana. « Sopravvivenza di Clostridium Sporogenes in filetti di baccalà trattati termicamente ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/15985/.

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Résumé :
I prodotti trasformati del merluzzo sono molto diffusi grazie alla loro conservabilità, dovuta ai processi di salagione ed essicamento cui vengono sottoposti, che riducono la proliferazione microbica. Tuttavia essi necessitano di una lunga fase di reidratazione prima dell’uso, e per questo l’industria ha interesse nel mettere a punto prodotti reidratati e precotto che ne faciliti l’utilizzo. A questo scopo è fondamentale, ai fini della sicurezza e shel-life del prodotto, definire il trattamento termico da adottare. In questo lavoro si è validato il processo di pastorizzazione mediante challenge test, ossia inoculando su filetti di baccalà un ceppo di Clostridium sporogenes (utilizzato come surrogato di Clostridium botulinum) per valutarne il comportamento durante il trattamento e la successiva conservazione a 4°C. I risultati hanno evidenziato la presenza cariche cellulari variabili, sia per il trattamento “breve”, sia per il trattamento “lungo”. In particolare, i dati hanno mostrato che i trattamenti applicati non sembrano in grado di garantire una sicurezza commerciale al prodotto poiché, già dopo 30 giorni di conservazione, 5 campioni su 12 presentavano evidenti alterazioni organolettiche. Il carico cellulare di C. sporogenes sembra essersi ridotto immediatamente dopo il trattamento termico, ma in alcuni campioni i clostridi sono presenti ad una concentrazione di 3-4 log UFC/g dopo 30 giorni. Questo può essere dovuto al fatto che una parte delle spore sopravvissute al trattamento sia germinata durante la fase di conservazione. Oltre al microrganismo target, è stata riscontata anche la presenza di altri microrganismi responsabili dell’alterazione del prodotto, in particolare batteri ascrivibili al genere Bacillus che sono in grado di sviluppare anche in assenza di ossigeno. Tutto ciò può essere dovuto ad una disomogeneità di trattamento all’interno della camera di pastorizzazione, per cui sarà necessario effettuare ulteriori studi per verificarne l’efficacia.
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Araujo, Gabriela Messias de. « Prazer e eudaimonia no Filebo ». reponame:Repositório Institucional da UFC, 2017. http://www.repositorio.ufc.br/handle/riufc/24190.

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Résumé :
ARAÚJO, Gabriela Messias de. Prazer e eudaimonia no Filebo. 2017. 103 f. Dissertação (Mestrado em Filosofia)- Universidade Federal do Ceará, Fortaleza, 2017.
Submitted by sebastiao barroso (jrwizard2209@hotmail.com) on 2017-07-20T17:43:39Z No. of bitstreams: 1 2017_dis_gmaraujo.pdf: 936406 bytes, checksum: b7a5d70dd327c95859156d9c87534b93 (MD5)
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The aim this work is to investigate in what sense is it possible to conceive of the pleasure in view of eudaimonia in the search for the Good in the Philebus Plato's dialogue. The platonic’s thought about pleasure takes different positions in different dialogues, ranging from a suspicious look, to finally have his deeply discussed and recognized place in the good life. Therefore, we must first turn to the tradition that precedes Plato, since the theme of pleasure recurs in Greek thought, and in turn filled with questions that also permeate platonic philosophy. In this sense, firstly Classical Greece will be visited, since the traditional culture conceived its foundations in the corners and epic poems, lyrical and tragic, and these in turn, the pleasure is a theme often, where there is a constant concern in living a pleasant life. Yet in order to understand the pleasures to the Platonic thought, it will be a brief investigation in Empedocles and Democritus physical. Then the different postures for the pleasure in Plato will be raised, to finally reach the Philebus, with the necessary luggage for better understanding of this topic often discussed. Thus, Plato extends its investigation into the pleasures through dialectics, in order to identify the place of pleasure in eudaimonica life.
O intuito desta dissertação é investigar em que sentido é possível conceber o prazer em vista da eudaimonia na busca pelo Bem no diálogo Filebo de Platão. O pensamento platônico sobre o prazer assume distintas posturas em diferentes diálogos, que oscilam desde um olhar suspeito, até finalmente ter seu lugar profundamente discutido e reconhecido na vida boa. Para tanto, é preciso inicialmente recorrer à tradição que precede Platão, uma vez que, o tema do prazer é recorrente no pensamento grego e, por sua vez, repleto de questões que também permeiam a filosofia platônica. Neste sentido, primeiramente a Grécia Clássica será visitada, uma vez que, a cultura tradicional concebia seus alicerces nos cantos e poemas épicos, líricos e trágicos. Nestes, por sua vez, o prazer é tematizado amiúde, pois há uma preocupação constante em viver uma vida prazerosa. Ainda com o intuito compreender os prazeres até o pensamento platônico, será feita uma breve investigação acerca dos físicos Empédocles e Demócrito. Em seguida, serão levantadas as distintas posturas referentes ao prazer em Platão, para finalmente chegar ao Filebo, com a bagagem necessária para melhor apreensão deste tema tantas vezes discutido. Assim, Platão amplia sua investigação acerca dos prazeres por meio da dialética, com o intuito de identificar o lugar do prazer na vida eudaimonica.
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Mac, Cathmhaoil Nioclas. « Muiris O Gormain : saol agus saothar fileata ». Thesis, Ulster University, 2010. http://ethos.bl.uk/OrderDetails.do?uin=uk.bl.ethos.554201.

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Résumé :
Abstract This thesis provides definitive versions of the poems of Mu iris 6 Gormain, an Ulster poet of the Eighteenth Century. Parallel translations afford the English- language leader an opportunity to apprehend the texts as well as elucidating the meaning of sections of the poems which some Irish-language readers may find difficult. In the textual notes there are further explanations of difficult passages, as well as discussions on the translations. In the notes there are also summaries of the lives of the various patrons for whom the poems were composed. There is a linguistic analysis of the poems, which compares the poet's language with that of other Eighteenth-century poets and which highlights the dialectic features of 6 Gormain's Irish. There are two appendices; one of which is an edited manuscript account of6 Gormain's personal library, the other being a catalogue of the manuscripts which he wrote. Muiris 6 Gormain was probably born between 1700 and 1710. He seems to have lived and worked as hedge school teacher in the counties of Monaghan, Cavan and Armagh before moving to Dublin around the year 1750. While in Dublin, 6 Gormain enjoyed some success as a teacher, translator and scribe. He worked closely with Charles Vallancey on his Grammar of the Iberno-Celtic (1782) and assisted Charlotte Brooke with her Reliques of Irish Poetry (1789). He was emanuensis to the Committe of Antiquities of the Royal Dublin Society and worked closely with the Chevalier Thomas O'Gorman and Charles O'Connor of Bel nag are. He died in Dublin in 1794. As an occasional poet, 6 Gormain mostly wrote panegyric poems on emminent members of the Anglo-Irish ascendancy and on Gaelic Catholic priests. While these poems may not always be attractive to the modem reader, they may be compared favourably, to an extent, with earlier Classical Irish Poetry (1200- c.1650).
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Gagliardi, Eleonora. « Effetto del trattamento con plasma freddo sulla shelf life di filetti di orata ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Résumé :
Il plasma freddo è una tecnologia emergente di sanificazione, che negli ultimi anni è stata implementata per estendere la durata di conservazione degli alimenti. I prodotti ittici sono tra i principali costituenti delle diete alimentari, importanti per il loro contenuto in vitamine, proteine e altri costituenti essenziali come gli acidi grassi polinsaturi. La principale problematica legata a questa matrice è la rapida perdita di freschezza e di qualità. Lo scopo di questo studio è valutare l’applicazione del plasma freddo (CP) come tecnologia non termica di conservazione, per prolungare la shelf life di filetti orata confezionati in atmosfera modificata (80% N2 e 20% CO2). I campioni sono stati divisi in tre gruppi sperimentali, due dei quali rispettivamente trattati con aria (18 kV per 20 minuti), miscela di Argon (18 kV per 20 minuti) e un gruppo non trattato; per la generazione del plasma è stata utilizzata una sorgente con configurazione SDBD (Surface dielectric barrier discharge). In seguito al confezionamento sono stati sottoposti a conservazione refrigerata (4±1°C) per 14 giorni. Durante questo periodo sono state indagate le possibili differenze tra i tre gruppi sperimentali, in termini di caratteristiche qualitative (concentrazione % O2 e CO2, pH, contenuto in acqua, TBARs, texture, colore e variazione sensoriale). Dai risultati ottenuti è emerso un effetto protettivo del trattamento sulle caratteristiche chimico-fisiche, ad eccezione del mantenimento del colore ed un incremento dell’indice TBARs in quanto entrambi strettamente dipendenti dallo stato ossidativo dei campioni, che sembra essere accelerato dall’applicazione del trattamento con plasma freddo. Seppure l’accettabilità globale da parte del consumatore non abbia mostrato differenze significative, sono necessari ulteriori studi che possano indagare l’utilizzo del plasma freddo nell’applicazione della teoria ad ostacoli, al fine di minimizzare l’effetto negativo dell’ossidazione sui prodotti ittici.
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Marlard, Sylvain. « Différenciation de filets de poisson frais de filets congelés/décongelés sur le modèle du bar (Dicentrarchus labrax) ». Thesis, Littoral, 2013. http://www.theses.fr/2013DUNK0411.

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Résumé :
En alimentation humaine, le poisson représente non seulement une source importante de protéines mais il apporte aussi des acides gras essentiels et des minéraux. Actuellement, en France, il est majoritairement consommé sous forme fraîche et préparé en filets sans peau. Cependant, face à la diminution des captures, à l'augmentation de la demande et à l'évolution des modes de consommation, l'importation de produits de la mer est de plus en plus importante dans notre pays. Or, depuis quelques années, les importateurs suspectent des fraudes consistant à vendre des filets de poisson décongelés sous la dénomination "frais". Ces produits entrent ainsi en concurrence directe avec les produits de la pêche française. L'objectif de la thèse consiste à mettre au point et à optimiser des méthodes de différenciation des filets de poisson frais de filets décongelés. La technique de l'électrophorèse bidimensionnelle comparative couplée à la spectrométrie de masse nous a permis d'identifier la parvalbumine comme marqueur de différenciation frais/décongelé à partir des exsudats de filets de bar (Dicentrarchus labrax). Nous avons utilisé la composition des exsudats comme source potentielle d'autres indicateurs pour différencier les filets frais des filets décongelés. Nous nous sommes ainsi intéressés à différents paramètres tels que l'activité de l'α-glucosidase lysosomique (marqueur historique), le dosage du calcium libre et le dosage des nucléotides et de leurs dérivés, des protéines et des parvalbumines. Nous avons procédé à une analyse statistique par Classification Hiérarchique Ascendante (CHA) et nous avons ainsi mis en évidence trois groupes dissimilaires : les indicateurs de lyse cellulaire, les indicateurs d'altération des nucléotides et les indicateurs d'altération des protéines. Nous disposons ainsi d'outils de différenciation frais/décongelé complémentaires, rapides et peu onéreux susceptibles de répondre aux attentes des industriels de la filière
Inhuman diet, seafood is an important source of proteins, essential fatty acids and minerals. Nowadays, in France, fresh fish is mainly consumed as skinless fillets. Due to the decrease of the fishing and the increase and evolution of fish consumption, the importation of fish becomes more significant in our country. Since several years, the importers suspect fraudulent pratices consisting in selling thawed fish fillets labeled as fresh ones. These products are directly in competition with the national fish market. The main aim of this thesis consisted in developing and improving methods to differentiate fresh versus frozen/thawed fish fillets. A comparative two-dimensional electrophoresis and tandem mass spectrometry proteins identification strategy, performed on fish fillet exudates of European sea bass (Dicentrarchus labrax) allowed us to identify parvalbumin as a protein marker for differentiation. Further analysis of exudates composition could be a good way to find other indicators. The lysosomal alpha-glucosodase activity is already used to differentiate fresh versus frozen/thawed fillets. Two new indicators were studied : concentration of the nucleotides and their derivatives and free calcium concentration. The total protein and the parvalbumin concentrations were also measured. An Ascendant Hierarchical Clustering (AHC) was done to aggregate the variables into three dissimular clusters : the cellular lysis indicators, the proteins damages indicators and the nucleotides alteration
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Couvreur, Stéphanie. « Instabilités de filets liquides sur plan incliné ». Paris 7, 2013. http://www.theses.fr/2013PA077061.

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Résumé :
Que ce soit pour refroidir ou nettoyer un solide, la même technique est utilisée : du liquide, le plus souvent de l'eau, est mis en écoulement sur ce substrat. Il se forme alors des filets liquides. Il est donc fondamental de comprendre la dynamique et le comportement de ces filets sur des plans inclinés. Pour cette raison, nous avons étudié les filets liquides sur deux types de substrat. D'un côté, nous nous sommes intéressés aux substrats superhydrophobes, avec lesquels les liquides n'ont qu'une très petite surface de contact. Nous avons étudié la friction sur ces substrats ainsi que l'instabilité de Rayleigh-Plateau : la forme de filet liquide est instable et le filet se brise en gouttes. De l'autre côté, nous avons considéré des surfaces en mouillage partiel où la friction avec le liquide est très grande ; elles sont caractérisées par une forte hystérésis de mouillage qui induit une force d'accrochage sur le substrat. Sur ce type de surfaces, se développe une instabilité inertielle sinueuse appelée instabilité de méandrage. Nous avons cherché à comprendre les mécanismes de cette instabilité et notamment sa sensibilité au bruit des conditions initiales. Cela nous a enfin mené à étudier la réponse de filets liquides à des forces extérieures
In order to clean or cool a solid surface, one generally flows liquid (mostly water) on the surface; the liquid does not generally flow as a homogeneous sheet, but instead forms liquid rivulets. It is important to understand the dynamics and the behavior of these liquid rivulets on inclined solid surfaces. For this reason, we studied rivulets on two different substrates. First, we used superhydrophobic substrates, where rivulets have a very low contact surface. We are interested in the friction on these substrates and in the rivulet stability: the cylindrical shape is unstable (Rayleigh-Plateau instability) and the rivulet breaks up into droplets. In a second part, we used partially wetting substrates with a strong contact angle hysteresis and large friction between the liquid and the substrate. On these surfaces, a sinuous instability called meandering instability develops. We studied the instability mechanisms in detail and demonstrate the role of the initial conditions on the critical flow rate at which meandering appears. We also investigated the effect of external forces on the shapes of the rivulets
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Alkatan, Feras. « Modélisation des raideurs des assemblages par éléments filetés précontraints ». Toulouse, INSA, 2005. http://www.theses.fr/2005ISAT0033.

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Résumé :
Les travaux de cette thèse consistent à étudier les raideurs des éléments constitutifs des assemblages en fonction de tous les paramètres définissant la conception. Cette étude s'appuie sur une modélisation par Eléments Finis validée par une expérimentation. Elle permet d'en tirer des modèles de calcul permettant une détermination précise et rapide de ces raideurs. Dans la première partie, on montre l'intérêt de calculer avec précision les raideurs équivalentes des pièces et des boulons pour le dimensionnement de l'assemblage, une meilleure maîtrise du serrage à l'angle ou de la mise en précontrainte par tendeur hydraulique. La connaissance des raideurs est également nécessaire pour créer des modèles E. F simplifiés. L'étude critique complète et l'analyse des principales méthodes de calcul des raideurs équivalentes qui ont été proposées jusqu'ici, montrent des différences importantes entre les formulations proposées. D'où la nécessité de reprendre ces études avec les moyens modernes de simulation. Dans un deuxième temps, nous nous intéressons à la justification des méthodes de détermination proposées qui permettent de s'affranchir de la mesure des déplacements, principale source d'erreur constatée dans les travaux précédents. Les travaux réalisés pour déterminer les raideurs des boulons et des pièces cylindriques en fonction des différents paramètres sont alors présentés ainsi que les essais de vissage à l'angle permettant de valider les résultats de très nombreuses simulations réalisées. L'ensemble de ces travaux de simulations très importants sont résumés sous forme d'une méthode pratique de calcul qui permet la détermination précise des raideurs des boulons et des pièces cylindriques dans toutes les situations. Dans une troisième partie, pour compléter l'étude, nous nous sommes intéressés à des cas spécifiques de l'assemblage comme celui des pièces prismatiques avec des trous excentrés, et celui de l'empilage de deux pièces assemblées. Des solutions originales basées sur la connaissance de la raideur des pièces cylindriques de révolution ont été proposées ainsi qu'une étude analytique avancée donnant des résultats satisfaisants dans le cas des pièces prismatiques. Enfin, la quatrième partie propose une modélisation analytique du système vis écrou permettant d'appréhender la répartition des efforts au niveau des filets, de la rigidité en flexion de l'écrou et de la partie en prise de la vis. L'ensemble des études réalisées sur les raideurs permet alors de construire des modèles simplifiés équivalents à l'ensemble du boulon en éléments finis
Work of this thesis consists of studying the stiffness of the components of the assemblies according to all the parameters defining the design. This study is based on a Finite Elements model validated by an experiment. It leads to models of calculation allowing a precise and fast determination of these stiffnesses. The first part deals with the interest to calculate with precision the equivalent stiffness of the parts and of the bolts for the dimensioning of the assembly, for a best tightening angle control or for a best application of the preload by hydraulic tension tool. The knowledge of the stiffness is also necessary to create a simplified model F E for the bolt. A critical study and an analysis of the principal methods of calculation of the equivalent stiffness proposed up to now show us significant differences between the formulations suggested. Consequently, it's pertinent to make these studies again with the modern means of simulation. In the second time, we are interested in the justification of the methods of determination which make it possible to avoid the measurement of displacements, principal source of error noted in preceding work. So, we give all the results of the bolt's and the cylindrical part's stiffnesses according to the various parameters. Tests of tightening angle make it possible to validate the results of very many simulations carried out. The whole of this very significant work of simulations is summarized in the form of a practical method of calculation which allows a precise determination of the bolt's and the cylindrical part's stiffnesses in all the situations. In a third part, to complete the study, we are interested in the case of the prismatic parts with offset holes and of stacking assembled parts. So, we propose an original solutions based on the knowledge of the revolution cylindrical part's stiffness and an advanced analytical study giving satisfactory results in the case of the prismatic parts. The fourth part proposes an analytical model of the bolted nut making it possible to determine the distribution of the efforts on the thread bolted and the inflection stiffness of the nut and the bolted engaged part. The whole of the studies leads us to build equivalent finite element models for the bolt
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La, Porta Neto Dante Gageiro. « Avaliação das distorções angulares em juntas de filete ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2017. http://hdl.handle.net/10183/164589.

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Résumé :
Distorções geométricas em partes metálicas unidas através de soldagem a arco elétrico são consequências inerentes ao processo devido ao elevado fluxo de calor necessário para fusão dos metais de base e adição (quando houver). Embora inevitáveis, estas distorções podem ser reduzidas ou eliminadas através do prévio conhecimento do comportamento da junta de acordo com energia aplicada, características geométricas, propriedades do material, entre outros fatores, possibilitando assim a redução de custos com possíveis retrabalhos por meio de alterações de projeto ou ações que as previnam durante a soldagem. Este trabalho utilizou a metodologia de Projeto de Experimentos para avaliar o efeito da energia de soldagem, espessura da aba e espessura da alma na distorção angular em juntas de filete soldadas pelo processo MIG/MAG com modo de transferência curto-circuito. Foi aplicada a Análise de Variância para as distorções angulares das amostras e identificou como significativo o efeito linear da energia de soldagem, o efeito quadrático da espessura da aba e a interação dos fatores energia de soldagem e espessura da aba na distorção angular de juntas de filete. Observou-se mínimas distorções para a combinação de maior energia de soldagem e menor espessura de aba, sendo mínimas também as distorções angulares para a combinação de menor energia de soldagem e maior espessura de aba, independente da espessura da alma para as condições estudadas. Através das macrografias das amostras, identificou-se que razão entre a área total do metal de solda e espessura da aba que gera maior distorção angular é aproximamente 5, com menores distorções angulares para valores inferiores e superiores a esse. Através de um modelo numérico, demonstrou-se que o gradiente de temperatura na aba da junta não determina a máxima distorção angular, e sim a máxima temperatura atingida na superfície inferior da aba, com máxima distorção angular obtida para a amostra que atingiu aproximadamente 425 ºC em ponto na superfície inferior da aba e paralelo à margem do cordão. Por fim, para distorções angulares em função da razão entre a energia de soldagem conduzida pela aba e espessura de aba ao quadrado, observou-se que a distorção angular é crescente até atingir 15,00 J/mm³, e menores distorções angulares para relações superiores a esse valor.
Welding deformation on metallic parts joined by electric arc welding are inherent consequences of the process due to the high heat flux required for melting the base and filler metals (when used). Although unavoidable, these deformations can be reduced or eliminated through prior knowledge of joint behavior in accordance with applied heat input (welding energy), geometric characteristics, material properties, among other factors, thus reducing costs with possible rework through design changes or actions that prevent them during welding. This work uses a methodology proposed by Experimental Design theories to evaluate the effect of heat input, flange thickness and web thickness on angular distortion in fillet joints welded by the GMAW process with short-circuit transfer mode. Was applied Analysis of Variance for the angular distortions of the test specimens and there are significant the linear effect of heat input, the quadratic effect of flange thickness and the interaction of heat input and flange thickness on the angular distortion of fillet joints, observing minimum distortion for the combination of higher heat input and lower flange thickness, and also angular distortions for the combination of lower heat input and higher flange thickness, regardless of the thickness of the web are minimal. Through the macrographs of the samples, it was identified that the ratio of a region of the weld metal to the flange thickness that generates the greatest angular distortion is approximately 5, with smaller angular distortions for lower values and higher than that. Through a numerical model, it has been shown that the temperature gradient in the flange does not determine the maximum angular distortion, but the maximum temperature reached in the lower surface of the flange, with maximum angular distortion obtained for the sample that reached approximately 425ºC in point on the surface bottom of the flange and parallel to the edge of the weld bead. Finally, for angular distortions as a function of the ratio between the heat input conducted by the flange and the squared flange thickness, it was observed that the angular distortion is increasing until reaching 15,00 J/mm³, and smaller angular distortions for higher relations to this value.
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Fromentin, Guillaume. « Etude mécanique et technologique du taraudage par déformation : application aux aciers prétraités ». Phd thesis, Paris, ENSAM, 2004. http://pastel.archives-ouvertes.fr/pastel-00000941.

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Résumé :
L'assemblage vissé est une solution largement utilisée dans la conception des systèmes mécaniques et l'essentiel des filetages intérieurs est obtenu par un procédé de taraudage. Le taraudage par déformation est une alternative au taraudage par coupe. La technique de taraudage par déformation permet la réalisation de filets par mise en forme de la matière sans copeau. Les caractéristiques des filets formés diffèrent donc de celles des filets obtenus par coupe. L'étude traite du procédé de taraudage par déformation appliqué aux aciers prétraités ainsi que des qualités des trous filets produits. La formation du filet est un point clé de l'étude du procédé. Il s'agit d'un écoulement plastique tridimensionnel. La mise en forme du filet s'accompagne d'un écrouissage de la matière qui a des conséquences sur l'usure des tarauds. Une analyse des champs de déplacement, de déformation et de contrainte est proposée. Les paramètres matériau taraudé, matériau d'outil et fluide modifient très sensiblement l'écoulement plastique. Les filets formés en tant que produit possèdent des qualités géométriques supérieures à celles des filets issus d'une opération de taraudage par coupe. D'autre part, la résistance mécanique en traction quasi-statique de filet formé dans un acier à bas carbone s'avère aussi plus élevé, du fait du renforcement de la matière par écrouissage.
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Zavalloni, Marco. « Effetto del trattamento con campi elettrici pulsati e della salagione sulla funzionalita' proteica di filetti di branzino ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Résumé :
Il presente lavoro di tesi ha avuto lo scopo di valutare gli effetti di un trattamento combinato con campi elettrici pulsati (PEF) e salamoia sulla funzionalità proteica e sul colore di filetti di branzini (Dicentrarchus labrax) alimentati con due diete diversificate per l’allevamento biologico. Dai filetti provenienti da due batch, uno per dieta, sono stati ottenuti 80 campioni (n=40/dieta). La metà dei campioni (n=20) è stata sottoposta ad un pretrattamento con PEF, mentre la metà restante non ha subito alcun trattamento. Di questi venti, dieci sono stati immersi in una salamoia (10% di NaCl, con un rapporto filetti-salamoia di 1:10), mentre i rimanenti sono stati analizzati tal quali. Sui filetti (n=10/gruppo) sono stati successivamente eseguite le determinazioni di colore, drip loss e solubilità delle proteine. Dall’esame dei risultati ottenuti è emerso che, per tutti i parametri considerati, le differenze riscontrate tra i campioni derivanti da branzini alimentati con dieta standard e dieta innovativa sono state trascurabili. A differenza di precedenti studi effettuati su matrici ittiche e carnee, il trattamento con PEF non ha fatto registrare miglioramenti significativi in termini di funzionalità proteica del tessuto muscolare. Per quanto concerne l’effetto della salagione, seppur i dati relativi alla solubilità delle proteine avrebbero potuto far presupporre una riduzione della loro funzionalità dovuta ad un eccessivo contenuto di sale (effetto “salting out”), i risultati riguardanti il parametro del drip loss hanno evidenziato un’incrementata capacità di ritenzione idrica dei campioni di branzino sottoposti a salagione, se paragonati alla loro controparte non salata. La salagione ha inoltre modificato significativamente anche i parametri colorimetrici: i filetti salati hanno infatti evidenziato un notevole aumento dei parametri di saturazione e tinta.
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Martinez-Martinez, Manuel. « Etude du comportement des assemblages filetés : calcul de l'arrachement des filetages ». Toulouse, INSA, 2002. http://www.theses.fr/2002ISAT0016.

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Résumé :
Cette thèse traite de l'étude du comportement des assemblages filetés et de la mise au point d'une expression analytique permettant le dimensionnement précis et rapide de tels assemblages. Nous nous intéressons plus particulièrement aux cas où la vis est directement en prise dans un taraudage. Nous étudions tout d'abord le comportement à l'arrachement des filets soumis à un chargement statique en utilisant une modélisation par éléments finis non linéaires et un critère à rupture par endommagement. Cette modélisation nous permet d'évaluer l'importance des différents paramètres susceptibles d'influencer le comportement de la liaison. Nous étudions notamment l'influence des caractéristiques des matériaux constituant la liaison, puis celle des caractéristiques géométriques de la vis et de la pièce taraudée. En suite, nous établissons un plan d'expériences afin de déterminer les paramètres les plus significatifs et de proposer des expressions simples permettant de calculer la résistance des filetage de la vis et de la pièce taraudée quels que soient les matériaux métalliques de l'une et de l'autre pièce. Nous avons procédé à des essais d'arrachement afin de valider notre modèle. Les résultats estimés sont très proches de ceux obtenus par les essais. Enfin, nous nous sommes intéressés aux assemblages filetés soumis à des sollicitations de fatigue. Nous proposons deux méthodes permettant d'optimiser dans de tels cas la longueur du filetage en prise. La première méthode utilise une modélisation par éléments finis couplée avec un critère à rupture par endommagement en fatigue. La deuxième, moins coûteuse à mettre en œuvre, utilise des facteurs de concentration de contrainte spécifiques à l'arrachement des filetages que nous calculons par éléments finis. Ces deux méthodes ont été vérifiées dans quelques cas particuliers et devraient déboucher dans un proche avenir sur des lois simples d'optimisation des dimensions des filetages soumis à des sollicitations de fatigue
This thesis deals with the behaviour of threaded assemblies and the implementation of an accurate analytic equation to dimensioning those assemblies. We are interested particularly in bolted and tapped parts assemblies. We analyse the thread stripping behaviour of a static loaded assembly by modelling non linear finite elements and a failure criterion by damage. This model enables us to study the different parameters likely to influence the behaviour of this bolted connection. We have concentrated on the influence of pairs of materials constituting the connection and the geometrical characteristics of the bolt and the tapped part. An experiments design method has been established to discover the most significant parameters and to propose a simple expression for the calculation of thread resistance regardless of the metal materials of the bolt and the tapped part. We have carried out stripping tests in order to validate our model. The estimated results are very close to those obtained by the tests. Finally, we studied the threaded assembly under dynamic loading. We propose two methods to optimise the engagement length. The first one, uses the finite elements method coupled to a rupture criterion by fatigue damage. The second one, uses stress concentrations factors specific to thread stripping obtained by finite elements. These methods were verified to some particulars cases and they could arrive to be the simples laws of threads dimension optimisation under fatigue load
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Saraceni, Martina. « Il De iocis et seriis di Francesco Filelfo : libri I-IV ». Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2019. http://hdl.handle.net/11384/86232.

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Di, Lorenzo Carmen. « Il dono degli dèi. Indagine su Filebo 14a-17a ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2018. http://elea.unisa.it:8080/xmlui/handle/10556/4294.

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2016 - 2017
The present study is motivated by the interest for the famous and complex section of the Philebus which alludes to the so-called gift of the gods, consisting in the revelation that "the things that are said to always are " (Phil. 16c9), namely the ideas, derive from the one and the many (ἐξ ἑνὸς καὶ πολλῶν, Phil. 16c9), and for this reason have connatured (σύμφυτον, Phil. 16c10) in themselves a finite element and another unlimited (πέρας καὶ ἀπειρίαν, Phil. 16c10). To act on the background of such a doctrine there is the reason for the interweaving between the ideas. In fact, the notion of multiplicity to which Plato alludes cannot in any way be of a fisicistica nature, since this would entail the fragmentation of ideas by their own instances, and the consequent loss of their unity. A similar multiplicity takes place rather as a result of the complex system of intra-eidetiche relations in which each idea is to be inserted. In the course of the analysis, the most interesting thing to prove will be that the unity of each idea is not compromised by the internal articulation, and therefore by the multiplicity that it presents. For Plato, ideas constitute Enadi or monads, that is, absolute and indivisible ontological units. However, the ideas are also manifold, since each of them has a complex structure, which constitutes the οὐσία and that is the task of dialectics to unravel and reproduce in the speech. ... [edited by Author]
XXX ciclo
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Spataro, Francesco. « Applicazione di campi elettrici pulsati per l'incremento del trasferimento di massa durante la salatura di filetti di branzino ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20676/.

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L’utilizzo dei campi elettrici pulsati (PEF) ha recentemente guadagnato una crescente popolarità come tecnica emergente nella trasformazione e conservazione degli alimenti, tuttavia risultano ancora poche le applicazioni nel settore ittico. Nella presente sperimentazione, campioni di branzino sono stati sottoposti al pretrattamento con campi elettrici pulsati prima della salatura in salamoia, al fine di valutare l’eventuale effetto del PEF sull’incremento di velocità e di resa della salatura. L'intensità di corrente applicata è stata fissata a 10 e 20 A (corrispondenti a 300 e 600 V/cm) e sono state preparate due differenti soluzioni di salamoia, al 5 % e al 10% di NaCl. I risultati hanno dimostrato che il pretrattamento con PEF potrebbe essere impiegato efficacemente per ridurre la durata del trattamento in salamoia rispetto ai campioni di controllo (senza pretrattamento PEF), aumentando l’assorbimento di sale e favorendone al contempo una distribuzione più omogenea nei tessuti muscolari del pesce. Tuttavia, non sono state riscontrate differenze significative nella capacità di ritenzione idrica, nell'attività e distribuzione dell'acqua, tra campioni pretrattati con PEF e campioni di controllo durante l'intero periodo di salatura. L'acqua congelabile è stata invece influenzata dall'applicazione del PEF, ma l'effetto è stato significativo solo alla più bassa concentrazione di sale (5%) e durante i primi giorni di conservazione.
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Carrió, Maldonado Renato Alonso. « Evaluación de dos sistemas de medición de color en filetes de salmónidos ». Tesis, Universidad de Chile, 2009. http://www.repositorio.uchile.cl/handle/2250/112425.

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Memoria para optar al Título Profesional de ingeniero Agrónomo. Mención: Producción Animal
El color de la carne de salmónidos es uno de los parámetros de calidad más importante, pero su medición es compleja. En el presente estudio se evaluaron los sistemas de medición visual (cartilla Roche™ y regla Salmofan) e instrumental (fotocolorímetro triestímulo Minolta Chroma Meter) del color de la carne en salmónidos. Se estudió la precisión (repetibilidad y reproducibilidad) de ambos métodos, la relación entre estos y la relación entre la medición de color con el contenido de pigmento y lípidos. Además, se comparó la variabilidad entre dos fotocolorímetros con distinta área de medición. La precisión de ambos métodos se evaluó en tres plantas de proceso ubicadas en Chiloé, midiendo filetes de trucha arcoíris (Oncorhynchus mykiss) y salmón del Atlántico (Salmo salar) en forma repetida y aleatoria. Las mediciones se hicieron con la luz normal de la planta y luz D65 en cabina de iluminación controlada. El efecto del área de medición de los fotocolorímetros se evaluó sobre filetes de salmón del Atlántico en el centro Colaco de la empresa EWOS S.A. La relación entre contenido de pigmento, de grasa y color se midió en filetes de salmón Coho (Oncorhynchus kisutch) con ambos sistemas en el laboratorio de la empresa CETECSAL S.A. Además se analizó un set de datos de un proyecto FONDEF previo, en el cual se midió color, astaxantina y lípidos en “steaks” de salmón Coho. La repetibilidad del instrumento fue significativamente mayor a la cartilla Roche™ en la medición de trucha arcoíris y salmón del Atlántico. Las mediciones de salmón del Atlántico con regla SalmoFan no presentaron diferencias significativas con el instrumento. La reproducibilidad de la medición visual no presentó diferencias significativas al cambiar operarios ni al variar el tipo de luz. Las correlaciones entre ambos sistemas de medición de color, y de estos con el contenido de astaxantina y lípidos fueron de baja a mediana magnitud fluctuando entre 0 a 0,62, 0,07 a 0,57 y 0,01 a 0,63 respectivamente. Se concluye que la medición de color es un mal predictor del contenido de astaxantina, independiente del método utilizado. El fotocolorímetro de 50 mm de área de medición, para a*, b* y C* presentó una variabilidad (C.V. a* = 6%, b* = 7% y C* = 6%) significativamente menor al de 8 mm (C.V. a* = 20%, b* = 16% y C* = 16%). Para comparar resultados de medición de color, debe tomarse en cuenta el área de medición del fotocolorímetro utilizado, pues estos no son equivalentes.
Visual color with Roche™ card and Roche Salmofan™ ruler was compared with instrumental color (Minolta Chroma Meter™) measured in salmonid fillets. Precision (as repeatability and reproducibility) of methods, relationship between visual and instrumental measurements, and relationship between color, astaxanthin and lipid content were studied. In addition, variability between two colorimeters with different measurement area was compared. Repeatability of instrumental method was significantly higher to Roche ™ card in rainbow trout and Atlantic salmon samples. Measurements of Atlantic salmon fillet using Salmofan™ ruler did not show significant differences with the instrumental color measurements. There was not significant differences in reproducibility of visual measurement in rainbow trout and Atlantic salmon when changing personnel neither when varying illumination source. The relationship between both color systems, and between color systems, astaxanthin and fat content in Coho salmon ranged from low to medium magnitude (0-0.62, 0.07- 0.57 and 0.01-0.63 respectively). It was concluded that fillet color is a bad predictor of astaxanthin content, irrespective of the method used. Colorimeter with 50mm of measurement area, for a*, b* and C* showed a significant smaller variability compared with the 8mm area (C.V. a*=6, b*= and C*=7 v/s C.V. a*=16, b*=16 and C*=20). Measurement colorimeter area must be taken into account in order to compare results of color measurement .
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Sforza, Bianca Maria <1995&gt. « La «virtus» di Francesco Sforza nelle opere di Filelfo, Cornazzano e Simonetta ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17594.

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La tesi si propone di analizzare la virtus di Francesco Sforza e la sua formazione politica e militare nell’ambito della cultura umanistica quale optimus princeps. L’obiettivo dello studio è in particolare quello di sottolineare le qualità di condottiero e di politico dello Sforza, affermatosi come il più incisivo ispiratore della pacificazione dell’Italia attraverso il raggiungimento della Pace di Lodi e la costituzione della Lega Italica. Siffatti obiettivi sono affrontati sotto la lente delle opere di Francesco Filelfo, Antonio Cornazzano e Giovanni Simonetta, interpreti della tradizione degli auctores e delle gesta di Sforza, i quali contribuiscono – ancorché con accenti e sfumature diverse – alla celebrazione dell’uomo nuovo. Il senso della guerra, il valore della vita attiva, la modestia, la pietas e la magnanimità di Sforza sono interpretate e re-interpretate alla luce degli insegnamenti della classicità, forte essendo la testimonianza nelle opere prese in esame dell’epica virgiliana, del senso etico ciceroniano, del richiamo all’Etica nicomachea, e da ultimo alla sapienza cristiana.
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Portofée, Clemens. « Untersuchungen zur Gewinnung von Viktoriabarsch (Lates niloticus) - Filets in Uganda / ». Hannover : [s.n.], 2000. http://bvbr.bib-bvb.de:8991/F?func=service&doc_library=BVB01&doc_number=009435974&line_number=0001&func_code=DB_RECORDS&service_type=MEDIA.

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Benedetti, Martina. « Utilizzo di campi elettrici pulsati per la modulazione del trasferimento di massa durante la salagione di filetti di salmone ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Résumé :
La salatura è uno dei metodi più antichi e semplici per conservare grandi quantità di pesce a lungo; essa viene spesso utilizzata in combinazione con altre tecniche tradizionali di lavorazione, come affumicatura, essiccazione e cottura. Questo permette di ottenere prodotti più sicuri e dal migliore aspetto sensoriale; il processo di salatura richiede tuttavia lunghi tempi, affinché il sale si diffonda nel prodotto ed agisca adeguatamente. I campi elettrici pulsati (PEF) sono una tecnologia non termica emergente che si è rivelata essere efficace nell’aumentare i fenomeni di trasferimento di massa in tessuti vegetali e animali, senza pregiudicare il valore nutritivo, il sapore, il colore e la texture dei prodotti. L’obiettivo del presente studio è stato quello di applicare il PEF su campioni di salmone atlantico prima di sottoporli a salatura a secco, per testare se tale tecnica potesse migliorare le performances di processo. Sono stati utilizzati 4 diversi pretrattamenti PEF, prima di sottoporre il prodotto a salatura per 2 differenti tempi (3 e 6 ore), e sono state indagate le possibili differenze in termini di fenomeni di trasferimento di massa (calo peso, assorbimento di sale e perdita d’acqua), attività dell’acqua, texture, colore e tBars. I risultati ottenuti con un campo di 0.64 kV/cm applicato su salmoni salati per 3 ore hanno favorito la diffusione del sale nei tessuti, permettendo il raggiungimento del livello target di NaCl nel prodotto. In tali campioni si è assistito anche ad una maggiore ritenzione idrica, ottenendo così un processo di salatura più efficace di quello normalmente applicato dall’industria. Il PEF non ha modificato attività dell’acqua, texture, colore ed ossidazione lipidica nei campioni. Sono necessari ulteriori studi al fine di verificare la corrispondenza tra i dati ottenuti e quelli in letteratura riguardanti altre tipologie di matrici carnee, nonché la risposta a successive fasi di affumicatura/essiccazione e conservazione refrigerata.
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Bauchiero, Luca. « Effetti dell'inclusione nella dieta di diversi livelli di farina di Hermetia illucens sulle proprietà tecnologiche dei filetti di orata ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Résumé :
In previsione dell’aumento della popolazione mondiale, è sempre più impellente la necessità di trovare ed adottare fonti proteiche alternative per l’alimentazione umana ed animale. L’utilizzo di farine di insetti in acquacoltura rappresenta un approccio ecosostenibile ed efficiente in termini di valori nutrizionali; tuttavia, sono ancora poche le ricerche finalizzate alla valutazione dell’effetto di mangimi di insetti sulle proprietà qualitative dei filetti. Pertanto, un totale di 600 orate (Sparus aurata) sono state alimentate con una dieta a sostituzione crescente della fonte proteica commerciale con farina di Hermetia illucens (HI) in funzione del gruppo sperimentale di appartenenza: CTRL (dieta commerciale), HI5(5%), HI10 (10%) e HI15 (15%). Al termine della prova (113gg), 12 orate/gruppo sono state destinate all’analisi del pH, purge loss, del profilo ossidativo e della solubilità proteica. I risultati ottenuti hanno evidenziato come, a prescindere dal livello di inclusione utilizzato, la sostituzione delle fonti proteiche convenzionali con farina a base di Hermetia illucens non modifichi in maniera significativa il pH, le proprietà tecnologiche e il profilo ossidativo dei filetti. Questo studio ha pertanto consentito di evidenziare come la sostituzione delle fonti proteiche convenzionali con farine a base di insetti fino ad un livello del 15% non apporti modificazioni sostanziali alle proprietà tecnologiche dei filetti analizzati, rappresentando quindi una buona strategia dietetica per il settore dell’acquacoltura che si sta muovendo sempre di più verso un approccio ecosostenibile. Tuttavia, saranno necessari ulteriori studi per delineare il giusto dosaggio nella razione, in relazione alla specie ittica a cui viene somministrata e la specie d’insetto da cui viene ricavato il mangime.
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Bisognani, Enrico Maria. « Analisi bibliografica sull'uso degli ultrasuoni e di altre tecniche sperimentali per la valutazione del precarico di organi bullonati ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/17002/.

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Résumé :
Nel lavoro proposto si vuole analizzare come si può controllare, attraverso il metodo ultrasonico, il precarico sul serraggio di giunzioni bullonate filettate e tutte le variazioni di comportamento derivanti dall’aumento modulato del precarico applicato a viti, bulloni e dadi. Attraverso questo metodo, è possibile controllare inoltre l’angolo di avvitamento, oppure, comparando i dati provenienti dalla teoria con quelli provenienti dalle prove effettuate in laboratorio, il valore ideale di precarico. Il metodo di controllo ultrasonico viene anche utilizzato per controllare la coppia di serraggio, come alternativa più precisa rispetto alle chiavi dinamometriche. Oltre al metodo dei raggi ultrasonici, in questo lavoro viene trattato anche l’utilizzo di pellicole pressosensibili per la valutazione della distribuzione delle pressioni in modo da verificare come variano al variare del numero di bulloni nelle giunzioni, della forza di serraggio e quali risultino essere le zone più soggette a sollecitazione.
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Echer, Leonel. « Uma metodologia para obtenção de parâmetros ótimos para simulação numérica de filetes de solda ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2015. http://hdl.handle.net/10183/114823.

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Résumé :
Um modelo de elementos finitos de casca capaz de representar estruturas soldadas, sem adicionar erros significativos em termos da rigidez estrutural, poderia ser amplamente empregado em problemas dinâmicos em que o método da tensão estrutural (hot spot) é aplicado para análises de vida em fadiga. O âmbito deste trabalho é formular uma técnica de modelagem capaz de fazê-lo. Para alcançar esse objetivo, uma otimização paramétrica para a representação de estruturas soldadas através de elementos de casca foi realizada. As variáveis de projeto propostas na formulação empregada foram definidas como o comprimento do tamanho de perna e a espessura do elemento de casca representando o filete de solda. O foco da otimização foi encontrar uma faixa de espessura/tamanho de perna que não modificasse significativamente as primeiras frequências naturais e conseguisse entregar resultados similares aos obtidos por um modelo sólido. Programação linear sequencial foi empregada na otimização. A estrutura analisada foi do tipo T, com seção constante e espessura e profundidade diversas, sob diferentes modos de carregamento. Uma vez que os parâmetros ótimos foram encontrados, duas diferentes metodologias de modelagem foram propostas e comparadas com outras três bem estabelecidas e apresentadas em normas e na literatura. Os resultados foram comparados quanto às primeiras frequências naturais, massa total, tensão estrutural e vida em fadiga.
A finite element shell model capable of representing a welded structure without any significantly error on its stiffness could be widely applied to dynamic problems in which the structural stress method (hot-spot approach) is employed for fatigue analysis. The scope of the present work is to formulate a modeling technique capable of doing so. In order to accomplish it, a parametric optimization for simulating welded structures using shell elements is made, the design variables in the proposed formulation are defined as the weld leg length and thickness of the shell element representing the weld fillet. The main goal of the optimization was to find a range of thickness/leg length which would not change significantly the first natural frequencies, and still deliver results similar to the ones obtained by a solid model. Sequential linear programming optimizations are performed in a T-shaped structure under different loading scenarios, with constant section and different plate thicknesses and depths. Once the optimal parameters are found, two different modeling techniques are presented and compared with three well established methodologies presented in standards and the literature. The differences in the results are compared for first natural frequencies, total mass, hot spot stress and fatigue life.
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LE, BRIS FABIEN. « Etude numerique et experimentale des filets souples immerges -applications aux cages piscicoles- ». Nantes, 1999. http://www.theses.fr/1999NANT2078.

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Cette these constitue le troisieme volet concernant la determination des formes et des tensions des filets souples immerges. Apres les premieres etudes statiques menees par f. Theret, j. S bessonneau developpait les methodes de calcul pour determiner le comportement dynamique de l'ensemble du train de peche dans differentes conditions. Nous avons repris les principes de base de ces chercheurs. La structure reticulee est decomposee en barreaux rigides articules autour de liaisons rotules. Le principe de resolution consiste a ecrire les equations de la dynamique du point materiel en chaque noeud du treillis. L'application aux cages piscicoles nous amene a developper nos algorithmes pour, par exemple, empecher un noeud de la structure de traverser une nappe de filet. Nous proposons a cet effet deux methodes de traitement du contact sans frottement en dynamique. La methode classique des penalites est conditionnellement stable et necessite l'introduction de deux parametres. La seconde alternative, basee sur une methode de prediction-correction, donne de tres bons resultats au prix d'un temps de calcul plus important. Enfin, ces travaux etaient egalement un pretexte pour mener une etude experimentale des filets souples immerges. Un dispositif de mesure des efforts hydrodynamiques agissant sur des panneaux de filets tendus en travers d'un courant nous permet de confirmer la validite du modele de landweber-richtmeyer sauf aux faibles incidences. Nous avons egalement effectue des mesures de champ de vitesse derriere les mailles du filet par velocimetrie laser.
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Ghoussoub, Leyla. « Analyse de quelques éléments du comportement des écrans de filets pare-blocs ». Thesis, Paris Est, 2014. http://www.theses.fr/2014PEST1171/document.

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Les écrans de filets pare-blocs sont des structures complexes hétérogènes formés d'un filet métallique maintenu par des câbles, des poteaux et des haubans munis de dissipateurs d'énergie. Le filet intercepte la trajectoire du bloc rocheux et résiste à sa perforation en dissipant l'énergie cinétique de l'impact dans les différents éléments de la structure. Le problème de modélisation posé par ces structures met en jeu de nombreuses non-linéarités tant matérielles que géométriques : l'impact dynamique rapide, les grandes déformations du filet et des câbles, les glissements et les frottements (dans le filet, du filet sur les câbles ou des câbles sur les supports), la plastification du filet ou des éléments dissipateurs, ainsi qu'un très grand nombre de paramètres géométriques ou technologiques (type de filet, type de dissipateur, type d'architecture de kit).Les travaux de doctorat présentés ici proposent deux nouvelles approches pour la modélisation numérique de deux principaux éléments du comportement des écrans de filets pare-blocs : les propriétés élastiques intrinsèques des filets et l'effet rideau, c'est-à-dire le glissement du filet sur les câbles de rives. Sur le premier point, il est à noter que les recherches qui ont été consacrées jusqu'à présent à l'étude du filet se concentrent pour l'essentiel sur des typologies particulières. Dans ce travail, les propriétés intrinsèques des différentes technologies de filets sont déterminées à l'aide de la méthode d'homogénéisation des milieux périodiques discrets dans laquelle chaque filet est remplacé par une membrane homogène. Une comparaison des comportements non-linéaires des principales technologies de filets est effectuée et met en évidence des différences remarquables dans la distribution des efforts aux bords de chaque filet et les caractéristiques des déformations. Concernant le deuxième point, plusieurs études ont montré l'importance de la modélisation des câbles glissants pour reproduire le comportement réel de la structure. Dans la deuxième partie de la thèse, l'effet rideau est modélisé. Un modèle analytique de câble glissant à « n » nœuds est développé. Ensuite, ce modèle est implémenté dans un algorithme numérique mettant en œuvre une utilisation avancée du logiciel de calcul par éléments finis code-aster en statique et en dynamique. Cet algorithme est validé par des calculs analytiques et les limites de la méthode utilisée sont exposées. Enfin, des tests numériques sont conduits sur des modèles de filets en tenant compte de l'effet rideau pour évaluer l'influence du modèle développé sur les résultats. Des remarques, observations et conseils sont déduits afin d'aboutir à un outil numérique d'aide à la conception des écrans de filets pare-blocs
Soft rockfall barriers are complex structures that generally consist of a metallic net supported by steel posts and cables with brake elements. Several experimental and numerical studies have been carried out to evaluate their behaviour and a technical agreement in EU was recently established to certify these barriers based on experimental tests. Actually, manufacturers develop rockfall kits with their own technical specificities. The objective of the present work is to determine the intrinsic properties of most common nets technologies and to investigate their influence on the overall mechanical behaviour of the structure. To this end, a comprehensive comparison between the local behaviours of the different nets is first presented using equivalent homogeneous membranes. Results derived for square nets under static concentrated loading illustrate the influence of the manufacturing technology on the deflection and stresses distribution. Then, a numerical and analytical model for the so-called “curtain effect” is developed and validated. It is focused on the capacity of the proposed methodology to study and evaluate the response of the whole barrier
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D'ASARO, Silvia. « Gadamer e il Filebo La “misura” come forma logica del sapere ermeneutico ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2013. http://hdl.handle.net/10447/84104.

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Résumé :
Questa non è una tesi d’antichistica e tuttavia non c’è un capitolo in cui non si parli di Platone. Forse Hans Georg Gadamer, che non ha esitato a riconoscersi “platonico”, potrebbe reputarsi soddisfatto, ma il motivo originario del mio interesse non era, a dire il vero, un’indagine sull’interpretazione gadameriana del Filebo. A poco più di cinquant’anni dalla pubblicazione di Verità e metodo1, e a distanza di ormai trent’anni dal periodo in cui l’ermeneutica, in quanto “scepsi contro ogni dogmatismo”2, sembrava diventata la nuova koiné filosofica dell’Occidente, intendevo mettere in gioco un’eredità più nascosta 3 nel pensiero di Gadamer; volevo, cioè, capire da dove scaturissero l’apertura dialogica della sua ermeneutica ed il suo accordare all’intesa un primato originario ed irrevocabile. In particolare, avevo intenzione di scavare alla radice dell’”improbabilità” del dialogo di Gadamer con Derrida, che mi aveva occupato qualche anno prima, convinta che vi si celasse qualcosa di molto particolare, da ricondurre, probabilmente, alle origini stesse del modo in cui Gadamer concepisce il suo sapere ermeneutico. Come sempre, si comprende diversamente se si pongono domande differenti all’interpretandum. Così, anziché chiedere, in modo certamente prematuro e per il quale non ero per niente preparata, quanto l’universale gadameriano potesse essere un buon “economo della violenza”, ho cercato di inseguire gli stimoli provocati dalla lettura del saggio del 1993, L’Europa e l’oikouméne 4 , in cui Gadamer sostiene che tra i più impellenti compiti che l’umanità deve assolvere per non distruggere sé stessa ci sia la riabilitazione di quel doppio misurare di cui parlava Platone nel Politico, 283 e5. Questo mi ha indotto a cercare di capire cosa fosse quella misura platonica6 cui alludeva Gadamer e per quali ragioni il filosofo tedesco avesse attribuito a quell’intuizione dell’Ateniese la capacità di salvaguardare l’equilibrio dell’intero cosmo. Il mio interesse principale, infatti, era diventato, mio malgrado, più politico che teoretico, cosicché accolsi lo stimolo, presente soprattutto nei saggi successivi a Verità e metodo, a pensare la comunità come il solo orizzonte entro cui sia possibile l’esistenza del singolo. La critica al concetto di “isolamento” di Gadamer e l’enfasi riposta dalla sua ermeneutica sulla dialogica come unico accesso alla verità non sono però che l’effetto di un percorso che fin dai primi anni ’20 ha posto il filosofo tedesco sulle tracce di Platone e di Aristotele. Il pensiero greco offre, infatti, a Gadamer tutti gli elementi per concepire il gioco dialettico tra particolare ed universale nell’ottica di una vitale partecipazione, che impedisce l’abuso sia del singolo nel considerarsi privo di legami, irrelato, fuori dal misto, sia dell’ethos (famiglia, società, tradizione stessa) nel divenire un contenitore rigido, dogmatico, incapace di reagire con fluidità alle differenze della molteplicità con cui entra, volta per volta e diversamente, in relazione. L’intesa non è perciò un primato ontologico, ma l’esito di un processo faticoso, in cui gradualmente si cercano affinità tra le posizioni contrarie entro uno spazio salvaguardato dal comune riferimento ad un terzo, il lógos, che, in qualche modo, rimane “condiviso”nella distanza. L’accordo iniziale resta per Gadamer originario, poiché ci si trova già immersi in una storia umana, in un linguaggio di provenienza antichissima, che è vano ipotizzare di poter possedere ed è altrettanto superfluo immaginare possa concludersi, saturando la sua spinta costitutiva ad autosuperarsi senza lasciare a nessuno la possibilità di detenerne il possesso. Il gioco linguistico che ricomprende tutti non è, perciò, qualcosa che si debba scegliere di giocare, ma ciò nel quale ci troviamo gettati dalla nascita ed entro cui soltanto è possibile per l’uomo fare esperienza. Esso costituisce il vincolo originario tra singolo e comunità e può dirsi che questo Gadamer l’abbia imparato già a 28 anni, nel suo lavoro d’abilitazione con Heidegger, Etica dialettica. Interpretazioni fenomenologiche del Filebo7, a cui questa ricerca dedica molta attenzione. La mia tesi è, infatti, che il sapere ermeneutico gadameriano si costituisce intorno ad un concetto di “misura”, la cui importanza ontologica, estetica, etica e politica affiora soprattutto nell’Etica dialettica e poi in alcuni importanti studi sui Greci che precedono e seguono l’opera del ’60. Questo lavoro prende, così, le mosse dall’ ipotesi che, sebbene non esistano saggi di Gadamer specifici intorno al concetto di “misura” - così come non ne esistono intorno al tema della finitezza che, pure, attraversa tutta la sua ermeneutica che è certamente un’ermeneutica della finitezza8- sia possibile rintracciare nella misura quel filo conduttore mediante cui intendere un po’ meglio cosa fosse quell’ermeneutica che Heidegger sosteneva essere “la cosa di Gadamer”9. Non desideravo, ovviamente, “sfidare” la centralità di Verità e metodo10, anche se limitarsi alla lettura di quest’ultima rischia di cristallizzare un’immagine di Gadamer come bravo umanista capace di interessarsi delle sorti delle Geisteswissenschaften, rivendicando il carattere particolare di evento che spetta alla verità dell’arte, della storia e della filosofia, di cui può farsi soltanto esperienza, senza ricorrere agli strumenti metodici propri delle scienze della natura, dal cui modello oggettivante Gadamer si sforza di affrancare la tradizione occidentale. Il rischio che poi si corre isolando un singolo testo come Verità e Metodo senza cercare di conoscere “l’altro Gadamer”, non è soltanto quello, messo in rilievo da Pöggeler11, di maturare “l’idea di trovarsi davanti ad un aristotelico”, idea che verrebbe smentita dall’ammissione stessa di Gadamer intorno alla centralità riservata a Platone nei suoi studi12; ma anche quello di ignorare il debito fondamentale che per l’elaborazione complessiva del suo modo di concepire la filosofia, Gadamer contrae dallo Heidegger degli inizi, i cui corsi nell’opera del ’60 non potevano neppure essere citati, perché ancora non pubblicati13. Certamente in Verità e Metodo Gadamer si mantiene fedele all’impegno heideggeriano nel voler scardinare ogni metafisica della soggettività, radicalizzando l’apertura del “ci” del Dasein e superando, al tempo stesso, il relativismo storicista, così da delineare una specie di ontologia della storicità e della finitezza della coscienza. Ma il prezzo poi pagato dal successo dell’opera del ‘60, potrebbe essere stato quello di un certo misconoscimento – e alla fine di un appiattimento - delle condizioni alle quali una tale fedeltà viene conquistata e mantenuta. Come si vedrà, infatti, non la parola, ma il concetto stesso di “ermeneutica” manterrebbe in Gadamer, assai più che in Heidegger, la sua matrice greca. L’originalità del contributo teorico del primo nascerebbe, infatti, proprio dagli studi della filosofia greca - giudicati da Gadamer stesso “la parte migliore e più originale” della sua attività filosofica e capaci di costituire “la migliore illustrazione” delle sue idee nel campo della filosofia ermeneutica14 - e dal decisivo interesse a che non scomparisse, soverchiato dal crescere impetuoso della tecnica, quel fitto tessuto connettivo della cultura occidentale, che fin da ragazzo Gadamer iniziò a coltivare con passione. Ho cercato, quindi, di rafforzare l’idea di una continuità dell’interesse di Gadamer per i Greci, interesse che precede l’incontro con Heidegger e, pur nella ricchezza di strade percorse dall’opera gadameriana, non verrà spezzato nemmeno dalla necessità del filosofo tedesco di confrontarsi con le altre numerose questioni che nasceranno sulla scia della diffusione planetaria di Verità e metodo, che di greco avevano, apparentemente, ben poco. Nei Greci, infatti, Gadamer reperisce un paradigma alternativo al trionfo della modernità, che sappia soddisfare il “bisogno di unità della ragione”15, che si vedrà come per lui risponda ad un naturale desiderio di armonia ed equilibrio16. Già in Verità e metodo, Gadamer fa riferimento alla misura (Maß) come condizione stessa della cultura, dicendo: “chi si abbandona alla particolarità non è colto: così, per esempio, colui che si lascia andare alla propria cieca ira senza misura né proporzione”17 e, com’è noto, si ispirerà al modello dell’etica aristotelica18per la costituzione dello stesso sapere ermeneutico, che, non sostenuto da un metodo scientifico, è proprio nella ricerca di un regolo ideale e flessibile, come quello di Lesbo, che può legittimare la sua più intima “verità”. Elaborato in suolo greco e considerabile quasi come l’essenza stessa della cultura umanistica, questo atteggiamento di Gadamer parrebbe rendere ambigua19la stessa ermeneutica, ma forse solo fintantoché non si sia osservato a sufficienza da dove nasca e come si sviluppi questa particolare forma del sapere ermeneutico. Il mio lavoro cercherà di far vedere, dunque, quanto la “misura” (il métrion) potrebbe rappresentare l’indicazione formale” che spetta seguire a chiunque voglia entrare nel circolo ermeneutico e porsi in esso nella “giusta maniera”. Questo concetto affonda in radici greche, platoniche per un verso ed aristoteliche per un altro, si ispira a capisaldi dell’umanesimo, appunta sul senso dello spirito oggettivo hegeliano l’obiettivo specifico intorno a cui modellarsi, ma, concependo il distacco da ciò che appartiene al proprio sé come fattore essenziale perché il dialogo possa essere promosso anche in tempi babelici e pericolosi per la stessa sopravvivenza dell’umanità, riesce ad interpretare la finitezza in modo coerentemente heideggeriano, rimarcandone però il lato “positivo”, grazie all’integrazione della necessità di mediazione con quel “senso per la misura” (métrion) di cui Platone parlava nel Politico. Heidegger è un tassello indispensabile, dunque, nella ricca composizione dell’ermeneutica gadameriana, ma non unico e schiacciante, come dimostra il fatto che il sapere ermeneutico di Gadamer si mantenga in una dimensione orizzontale, così da attraversare l’era della scienza in un modo profondamente greco e “misurato”, come verrà suggerito a conclusione della tesi. Ciò che accade in un’esperienza ermeneutica autentica, infatti, è proprio una trasformazione profonda, che nell’esperienza estetica Gadamer chiama “Verwandlung ins Gebilde” (trasmutazione in forma), che rende capaci di cogliere una volta di più la misura della nostra finitezza, nei limiti della quale è, tuttavia, possibile custodire una particolare forma di infinito. Trovando nel linguaggio una terreno solo apparentemente fermo, giacché non può dirsi fondato da nessuno, l’ermeneutica gadameriana riesce ad indicare la salvezza che può, volta per volta, esperirsi nella Sprache.Questa è, in ultima analisi, la sola casa in cui è possibile ancora oggi abitare insieme e che è bene tentare di rendere accogliente per presenti ed assenti, fantasmi e viventi, occidentali e non occidentali, sfumando le distanze irriducibili e sforzandosi di attenuare l’Unheimlichkeit che, anche se non potrà mai essere eliminata completamente, può perdere la centralità che ha assunto nella fase di “ecumenico spaesamento” vissuto dall’età contemporanea. Più dell’essere e più della parola, Gadamer intende così studiare il ponte tra esse, il che vuol dire che non sarà mai né pienamente heideggeriano, né unicamente filologo, ma autenticamente ermeneuta, colui che rende evidente il legame dei vocaboli con la storia delle stratificazioni di significati assunti nei secoli addietro ed al tempo stesso si prepara a mediare con una nuova, differente versione della parola-concetto, da consegnare a chi interrogherà ancora la parola, entro il chiaroscuro della sua verità. Il compito dell’ermeneuta si riassume, infatti, nella decisione di intrattenersi nelle pieghe più oscure come in quelle più limpide della vita, in assenza, sempre e comunque, di un fondamento possibile che non sia la parola. Quella parola che, pronunciata, già non è più mia, né forse lo è mai stata, perché arriva sempre da lontano ed a me non resta che “salvarla” e ricrearla per chi, malgrado la fuga degli Dei, avrà cura di cercare varchi per ricostruire un tempo per noi, non stancandosi di coltivare misura, pienezza dell’essere e dello stare insieme in amicizia, che, come insegnano le stesse origini della tradizione occidentale, è in fondo la sola alternativa concessa a quel destino di violenza e povertà che, in assenza di parole altrui da custodire e su cui vigilare, troppo spesso viene assaporato quasi come un martirio ineluttabile, da quanti, vanamente e stoltamente, si illudono di non aver alcun desiderio della verità dell’altro. “Non possiamo mai dire tutto ciò che potremmo dire”, quindi, non solo per via della nostra finitezza, ma perché bisogna aver cura di contenersi accogliendo la prospettiva dell’altro, fare in modo che si affermi in quel processo linguistico che trasmuta entrambi, quando, se condotto sul modello socratico-platonico, può davvero far pervenire ad un’intesa, che non significa affatto essere d’accordo, ma avere compreso il punto di vista dell’altro ed accettarlo nella sua piena e pari validità; significa, cioè, diventare un po’ meno finiti ed un po’ più universali, capaci di allargare il proprio sguardo, contemplando anche ciò che non era previsto e dove non saremmo mai potuti giungere da soli. Il dialogo platonico diventa così l’emblema del dialogo ininterrotto che, travalicando distanze storiche di secoli, si presenta come un gioco serio, che riesce ad attuarsi anche nell’età contemporanea, a condizione che l’interprete si mostri disposto a riconoscere di non essere misura di tutte le cose e, perciò, rinunci alla tendenza obiettivante che, predeterminando con categorie moderne ciò che proviene da quello che rimane l’alterità per eccellenza, ossia il mondo greco, finisce con il fagocitarlo. Esso rappresenta la vera sfida per ogni filosofo, quella che fa dire a Jean- Marie Clément, nelle sue Epistole : Qui nous délivrera des Grecs et des Romains? Chi potrà smorzare il peso che per ogni occidentale, consciamente o meno, costituisce quell’eredità che, come scriveva René Char, non ha nessun testamento? Di questo peso, che qualcuno vorrebbe sciogliere non misurandosi più con i testi greci o credendo di “appropriarsi” una volta e per tutte delle questioni poste dagli antichi, senza restare aperti ad un perenne dialogo con essi, Gadamer ha la straordinaria abilità di mostrare l’aspetto positivo, capace di orientare nell’Ab-grund dell’esistenza. La tesi si articola in quattro capitoli. Nei primi due, viene indagato il legame inestricabile che Gadamer mantiene con l’interpretazione particolare del Filebo platonico, che gli consentirà tanto di assumere una particolare concezione di dialettica che soltanto qui, grazie alla legittimazione ontologica del carattere di mescolanza di determinato ed indeterminato che connota tutto ciò che è, può essere interpretata in strettissima connessione con la dialogica, quanto di leggere Aristotele e Platone a partire dalla loro comune matrice socratica. Il primo capitolo, “Alle origini dell’ermeneutica. Gli anni marburghesi”, mi è stato necessario per tentare di ricostruire lo sfondo entro cui Gadamer elabora l’Etica dialettica, così da sottolineare la genesi del suo interesse per il Filebo e dare risalto alla ricchezza della sua formazione. Ho cercato di evidenziare l’attitudine del giovane Gadamer di mediare gli insegnamenti dei suoi tanti maestri (Hönigswald, Natorp, Hartmann, Friedländer e naturalmente Heidegger), così da trasformare il caos degli impulsi concettuali e letterari che animavano la vita marburghese di una gioventù profondamente disorientata dalla prima guerra mondiale, in un nuovo kósmos, per la costituzione del quale Heidegger svolge un ruolo determinante, ma non totalizzante. Ciò che, infatti, Gadamer scopre nei Greci, grazie soprattutto al talento fenomenale di Heidegger, sarà talmente vincolante da impedirgli di scorgere in essi soltanto il principio di una dimenticanza dell’essere. Il secondo capitolo, “Gadamer ed il Filebo. L’Etica dialettica” si sofferma sulle Interpretazioni fenomenologiche del Filebo, cercando di far cogliere nella “pienezza dell’essere”prospettata nel dialogo platonico la premessa fondamentale della “misura” gadameriana, che dunque, prima ancora che essere metodologica, è sicuramente ontologica. Intendo mostrare come l’Etica dialettica sia un lavoro che certamente omaggia il procedere fenomenologico heideggeriano e, tuttavia, già qui possa intuirsi il motivo di quell’”autentica deviazione”(echten Abweichung)20 da Heidegger che Gadamer dichiarerà d’aver compiuto in seguito, distaccandosi dall’interpretazione dei Greci del maestro.La concezione del rapporto tra identità e differenza nel senso di un’opposizione vitale ed inaggirabile, avanzata nel Sofista, viene infatti superata nel Filebo, perché è la stessa realtà ad essere mista e costringere alla “mescolanza”degli opposti. Ciò consente all’Ateniese di pensare, per Gadamer, ad una dialettica inclusiva, che individuare un incremento d’essere proprio nel superamento dell’heteron così da rimarcare il ruolo positivo riservato alla differenza. Sottolineando come l’attività contenitiva ed autolimitante della ragione riguardi ogni ambito umano, scientifico, tecnico e pratico, Gadamer presenta, dunque, una “ragione”greca decisamente non violenta, perché motivata e sostenuta dall’opposizione costituita dall’alterità nell’avvicinarsi indefinitamente al pragma, senza potere uscire mai “vittoriosa”, certa d’averlo guadagnato incontrovertibilmente. Un altro punto cruciale che segnala il debito profondo che Gadamer contrae dal Filebo è che qui Platone contraddistingue l’agathon attraverso i caratteri ontologici di misura, bellezza e verità, perché essi soltanto sono capaci di mantenere il Dasein in uno stato di quasi impassibilità, che esclude ogni eccesso. L’Esserci non si comprende meglio, dunque, nell’Angst heideggeriana, che risulterebbe una violenta (fuor di misura) modificazione del Dasein di fronte alla percezione dell’abisso; né è la “noia profonda”, di cui Heidegger aveva parlato nel corso coevo21 alla stesura dell’Etica dialettica, a dischiudere al Dasein l’Essere. Al contrario, è nella “gioia per” che il Dasein ha possibilità di aprirsi all’Essere, manifestando così d’avere inteso il senso della Sorge nel piacere della conoscenza che svela il mondo, intensificando la possibilità che l’uomo si rifugi lì dove l’essere del bene è più manifesto: nel bello. Il terzo capitolo, “La misura greca. Elogio del finito”, cerca di approfondire la lettura unitaria che Gadamer si sforza di dare di Platone ed Aristotele per quanto riguarda L’idea del Bene, titolo di un saggio del ’78 che porta a compimento ciò che nella tesi di abilitazione non era stato approfondito a sufficienza. Dopo aver indugiato sulla complessa interpretazione, non esente da critiche, che Gadamer elabora di Platone grazie a molteplici stimoli, tra i quali risaltano in particolar modo quello di Friedländer e di Hegel22, mi dedico al particolare modo di declinare l’interesse heideggeriano per Aristotele da parte di Gadamer (cfr.paragrafo Phrònesis e metrion). Cerco, quindi, di far vedere come Gadamer riesca a scorgere una decisiva prossimità tra sapere pratico e sapere ermeneutico, miranti ad una unità di teoria e prassi, per via della tensione ad un métrion, quel prépon “che può essere determinato soltanto in concreto” perché, non essendo un ente, varia di continuo e richiede, volta per volta, una differente determinazione. Dopo aver discusso la ripresa del modello aristotelico in Verità e metodo ed aver fatto riferimento ai saggi in cui si discute di questa particolare flessibilità etica aristotelico-gadameriana, che è nucleo centrale del sapere ermeneutico, il capitolo termina con un’analisi del ruolo centrale che assume la philía nell’interpretazione gadameriana dei Greci e, conseguentemente, della differente visione della temporalità che Gadamer ebbe rispetto ad Heidegger, sottolineando la possibilità di pensare ad un “tempo pieno”, perché condiviso, che garantirebbe un accesso particolare, trascurato in seguito da Heidegger, alla fecondità teoretica inerente alla prassi stessa. L’ultimo capitolo, “La misura come forma logica del sapere ermeneutico”, che riprende volutamente il titolo dell’intera ricerca, affronta la questione della storicità dell’ermeneutica e del ruolo del linguaggio, mettendo in evidenza un certo modo di valorizzare lo statuto ontologico della parola, che marca una profonda distanza di Gadamer sia da Platone, che da Heidegger che da Hegel. Nel secondo paragrafo – “La misura e il metodo” – faccio più esplicito riferimento a Verità e Metodo, cogliendo, insieme ai nessi esistenti tra gli elementi acquisiti da Gadamer nei suoi studi sui Greci, una specifica direzione dell’indagine che va oltre la dialettica platonica per ritornare alla dimensione dell’esperienza, vero cuore del pensiero gadameriano. È qui che emerge un particolare métrion, alternativo al metodo della modernità. Il capitolo si conclude indugiando su quella vocazione comunitaria e politica dell’ermeneutica, che, lungi dall’essere meramente conservatrice, spinge l’Europa a percorrere un’anámnesis delle sue origini, profondamente radicate nella philia e nella ricerca di misura greche, per indirizzarla verso un “pensiero ecumenico”. Un“nuovo rinascimento umanista” sarebbe, perciò, agli occhi di Gadamer, una possibile strada da percorrere per cercare di risanare la frattura provocata dalla modernità, recuperando, così, quel “doppio misurare” greco, di cui si è parlato all’inizio. Quella che emerge è una maniera di filosofare che comporta una fatica costante, e, fedele alla dialogica socratica, rimane strutturalmente aperta al domandare estenuante e sempre insoddisfatto di sé, che ha contraddistinto il venire all’essere della filosofia occidentale, senza declinare mai dalla responsabilità di rivolgersi all’intero ed esprimere un desiderio di protezione di e da esso. Dovrebbe quindi, in conclusione, disegnarsi il profilo di un pensatore che è riuscito a criticare l’unilateralità del “misurare della scienza”, in modo da esortare ad un ritorno dell’equilibrio, di un senso della “giusta misura”. Quanto all’interesse per questo tipo d’insegnamento, che ispira anche questa tesi, dà testimonianza un breve scritto che pubblico in appendice,dal titolo “Dove si nasconde la bellezza?”, che riprende, modificandolo, quello di una celebre raccolta di saggi gadameriani sulla salute.
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Normandeau, Bonneau Mélanie. « Utilisation du bourdon Bombus impatiens pour la gestion de la pollinisation de pommiers sous filet d'exclusion en verger commercial ». Master's thesis, Université Laval, 2019. http://hdl.handle.net/20.500.11794/67940.

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Résumé :
Ayant démontré leur efficacité dans plusieurs contextes, les filets d'exclusion sont de plus en plus utilisés pour lutter contre les ravageurs des cultures. Toutefois, la gestion de la pollinisation sous les filets doit être mieux étudiée pour que ceux-ci puissent être utilisés de façon optimale. Dans cette étude, l’efficacité de la pollinisation de ruchettes commerciales du bourdon Bombus impatiens (Hymenoptera: Apidae) a été évaluée pour des pommiers sous filets d’exclusion dans un verger expérimental du Québec sur une période de deux ans. Des données de rendement et de qualité des fruits (poids, calibre, nombre de pépins) ont été analysées en fin de saison afin de comparer 1) la pollinisation des bourdons commerciaux sous filets à celles des abeilles présentes dans l’environnement du verger et 2) deux positionnements des ruchettes commerciales sous les filets d’exclusion. Les résultats démontrent que les fruits produits dans les parcelles sous filets, pollinisées par les bourdons introduits étaient de qualité équivalente à ceux produits conventionnellement suite à une pollinisation par les abeilles et que le positionnement de la ruchette au milieu de la rangée de pommiers a permis une meilleure homogénéité de la charge en fruits comparativement au positionnement en bout de rangée.
Having demonstrated their effectiveness in many contexts, exclusion nets are increasingly used to control crop pests. However, pollination management under nets must be better studied if they are to be widely used. For this research, the pollination effectiveness of commercial bumblebee hives of Bombus impatiens (Hymenoptera: Apidae) was studied for apple production under exclusion nets in a research orchard located in Quebec over a period of two years. Yield and fruit quality (weight, size, number of seeds) data were analyzed at the end of the season to compare 1) the pollination of commercial bumblebees with that of bees in the orchard environment, and 2) two positionings of commercial hives under exclusion nets. Results show that under exclusion nets, bumblebees provided adequate pollination and fruit quality was equivalent to apple fruits conventionally pollinated by honeybees and wild bees. Moreover, we found that positioning the commercial bumblebee hives in the middle of the tree row provided a better fruit load homogeneity compared to the positioning at one end of the row.
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Tozer, Katherine Nancy. « Quality improvement and shelf-life extension of fish filets from three aquaculture species ». Thesis, National Library of Canada = Bibliothèque nationale du Canada, 2001. http://www.collectionscanada.ca/obj/s4/f2/dsk3/ftp04/MQ61955.pdf.

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Muratore, Eliane. « Um filete de vozes : a narrativa oral na formação do conto literário brasileiro ». reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2005. http://hdl.handle.net/10183/7086.

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Résumé :
O objetivo deste trabalho é identificar a presença de características e marcas da narrativa oral, sobretudo dos contos populares, nas primeiras narrativas literárias produzidas por escritores brasileiros, no período compreendido entre 1838 e o início do século XX. A caracterização das narrativas orais e dos contos populares é feita baseando-se em Walter Ong, Nelly Novaes Coelho, Jorge B. Rivera, Robert Scholles & Robert Kellogg. As narrativas literárias analisadas, principalmente contos, são as seguintes: ‘Os três desejos’, de Firmino Rodrigues Silva; ‘Minhas aventuras numa viagem de ônibus’, de Martins Pena; ‘A dança dos ossos’, de Bernardo Guimarães; ‘O baile do judeu’, de Inglês de Souza; ‘Idéias de canário’, de Machado de Assis; ‘O testamento do Tio Pedro’, de Garcia Redondo; e ‘O hóspede’, de Lúcio de Mendonça.
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Farje, Macedo Ysenia, Pinto Luis Alfredo Flores, Corzo Saul Arturo Llontop et Corzo Pedro Enrique Llontop. « Proyecto de comercialización de filete de cuy envasado al vacío en Lima Metropolitana ». Bachelor's thesis, Universidad Peruana de Ciencias Aplicadas (UPC), 2021. http://hdl.handle.net/10757/656206.

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Résumé :
Este trabajo de investigación identifica el interés del consumidor peruano por la carne de cuy. Se encontró en estudios de mercados, entrevistas, landing page y fan page, que los consumidores consideran el alto valor nutricional y el sabor exquisito del Cuy. Existe una demanda potencial del mercado por la carne de cuy, pero una poca demanda real ya que la oferta actual tiene una presentación inadecuada, la cual expone la cabeza, uñas y patas de este animal. Así es como nace MICKUY, con una oferta de Filete de Cuy empanizado en cereales andinos y empacado al vacío, que será vendido de manera online, a través de deliverys, en su primera etapa, y posteriormente en canales de distribución directos e indirectos. La materia prima de este proyecto es accesible y a un costo competitivo, su obtención está garantizada todo el año. Según las estimaciones el costo unitario de producto terminado es de S/.12.25 y el precio sugerido al público se fijó en S/. 30.00, lo que nos da un margen atractivo. Para la puesta en marcha del proyecto en su primera etapa se necesitará S/. 75,106 los socios fundadores aportaran el 40% y el 60% restante será cubierto por inversionistas externos y un préstamo bancario. Este proyecto es viable debido a que su TIR es de 25% y VPN de S/. 542,274. El negocio es rentable, factible y atractivo para posibles inversionistas externos.
This research paper identifies the interest of the Peruvian consumer in cuy meat. It was found in market studies, interviews, landing page and fan page, that consumers consider the high nutritional value and exquisite flavor of Cuy. There is a potential market demand for the cuy meat, but a little real demand since the current supply has an inadequate presentation, which exposes the head, nails and legs of this animal. This is how MICKUY was born, with an offer of Cuy Fillet breaded in Andean cereals and vacuum packed, which will be sold online, through deliverys, in its first stage, and then in direct and indirect distribution channels. The raw material of this project is accessible and at a competitive cost, obtaining it is guaranteed throughout the year. According to estimates, the unit cost of the finished product is S / .12.25 and the suggested retail price was set at S /. 30.00, which gives us an attractive margin. For the start-up of the project in its first stage, S /. 75,106 the founding partners will contribute 40% and the remaining 60% will be covered by external investors and a bank loan. This project is viable because the TIR is 25% and VPN of S /. 542,274. The business is profitable, feasible and attractive to potential external investors.
Trabajo de investigación
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Nardi, Nico. « Progetto concettuale di un banco prova per la misura degli attriti in giunzioni filettate ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6917/.

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Résumé :
Questo elaborato di tesi si propone di indicare due esempi di strutture in grado di misurare con una certa precisione i coefficienti di attrito che agiscono su un giunto filettato distinguendoli tra coefficiente di attrito nel sottotesta della vite e coefficiente di attrito sul filetto. I macchinari ideati saranno anche in grado di misurare la forza di precarico applicata e permetteranno l’analisi dei segni d’usura attorno ai fori che ospiteranno le viti.
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Deceliere, Charlotte. « Caractérisation des métriques issues de l'échantillonnage de l'ichtyofaune lacustre et conséquences pour l'évaluation de la qualité du milieu ». Chambéry, 2008. http://www.theses.fr/2008CHAMS063.

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Résumé :
La Directive Cadre sur l'Eau fixe l'objectif du bon état écologique des masses d'eau en 2015, établi à partir de bioindicateurs incluant l'ichtyofaune. L'écart au très bon état est défini d'après des métriques, qui sont pour le poisson : la composition spécifique, les abondances relatives et les structures d'âge. Dans les années 90, les Scandinaves ont développé et standardisé une méthode d'échantillonnage de l'ichtyofaune lacustre. Ce standard CEN fournit une liste spécifique, l'abondance relative et les structures en tailles. En outre, l'hydroacoustique constitue une méthode efficace pour l'échantillonnage des poissons pélagiques. I) quel est l'impact sur les métriques de la généralisation du standard dans les plans d'eau méridionaux ? ii) la prise en compte uniquement qualitative des poissons pélagiques peut-elle biaiser l'image des peuplements et donc l'évaluation de la qualité des milieux? iii) quelles informations l'hydroacoustique peut-elle apporter complémentairement aux filets? Le standard fournit une meilleure précision des métriques dans les lacs français que nordiques, celle-ci n'étant pas affectée par l'origine des milieux mais par le statut trophique. La prise en compte uniquement qualitative des poissons pélagiques peut biaiser l'évaluation des peuplements, notamment dans les lacs à salmonidés. L'hydroacoustique constitue une méthode rapide d'application et peu onéreuse, mais nécessite que les procédures soient standardisées et les métriques fiabilisées avant d'être utilisée en réseau. Nos travaux sur les procédures d'acquisition et d'analyses constituent des éléments de réflexion vers l'élaboration d'un standard d'échantillonnage par hydroacoustique
The Water Framework Directive sets the goal of ensuring the good ecological status of European water bodies by 2015. The status of hydrosystems is established by using biological quality elements including fish fauna. The deviation from the high quality status is defined by using metrics, which are for fish : species composition, relative abundance and age structure. In 1990, the Scandinavian have developed and standardised a sampling method. This method provides a list of species, quantitative relative species abundances, and size structures. In addition, hydroacoustics are an effective method of sampling pelagic fish. I) does the CEN standard provide an accurate picture of the fish communities in more meridional lakes? ii) may the qualitative consideration of the pelagic fish bias the characterization of the fish communities and thus the definition of the lake quality? iii) how could hydroacoustics provide complementary information on fish communities? The results show that the CEN standard provides greater accuracy in French lakes than in the Scandinavian lakes and is not affected by the origin of the lake but by the trophic status. The only-qualitative consideration of pelagic fish can skew the assessment of the fish communities, especially in lakes with salmonids. Hydroacoustics, fast and inexpensive techniques, need standardized procedures and reliable metrics before being used in lake monitoring. Our works about data capture procedures and analyse tools, are a first step towards the development of a standardized protocol of hydroacoustics
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Andrianne, Yves. « Les implants filetés de fixation externe : étude des caractéristiques d'insertion et d'ancrage. Etude de la biocompatibilité ». Doctoral thesis, Universite Libre de Bruxelles, 1993. http://hdl.handle.net/2013/ULB-DIPOT:oai:dipot.ulb.ac.be:2013/212870.

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Santos, Joana Manuela da Silva. « Filetes de Pregado (Psetta maxima) Embalados em Atmosfera Modificada : Avaliação da qualidade física, química e micobiológica ». Master's thesis, Faculdade de Farmácia da Universidade do Porto, 2008. http://hdl.handle.net/10216/22595.

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VADEAN, AURELIAN. « Modelisation et simulation du comportement des liaisons par elements filetes de roulements de tres grand diametre ». Toulouse, INSA, 2000. http://www.theses.fr/2000ISAT0012.

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Résumé :
Cette these traite de l'etude du comportement des fixations de roulements de tres grand diametre et de la mise au point d'un modele simplifie permettant un calcul precis et rapide des vis de fixation. Dans la premiere partie, le probleme est situe dans le contexte industriel de l'utilisation de ces roulements et la notion essentielle de chargement equivalent qui permet de justifier le passage du modele complet au modele axisymetrique equivalent est introduite. Une etude par elements finis tridimensionnels des fixations de trois types de roulements, dans l'hypothese de pieces-support indeformables, montre qu'on peut les classer en deux categories : roulements a billes ou a rouleaux croises au comportement non-lineaire complexe et roulements a trois rangees de rouleaux au comportement plus proche d'une bride cylindrique classique, mais pour lesquels les supplements de contraintes dues au moment de flexion sont superieurs a ceux dus aux variations d'efforts axiaux. Pour traiter ces differents cas, nous avons developpe un modele numerique dont la partie originale est un element hybride, qui permet de prendre en compte avec precision, les raideurs axiales de la liaison boulonnee et leur repartition, la raideur en flexion de l'anneau ainsi que la composante radiale de chargement. Cette modelisation ne necessite qu'un seul calage par categorie de roulement et donne des resultats suffisamment precis pour un dimensionnement en fatigue de la vis. Une etude parametrique par elements finis 3d montre alors l'influence de la forme et des dimensions de la piece-support sur le comportement de la liaison roulement-bati. Enfin, les comparaisons entre les resultats obtenus lors des essais experimentaux et ceux obtenus par le modele numerique hybride permettent de considerer le modele developpe, comme tout a fait satisfaisant.
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Santos, Joana Manuela da Silva. « Filetes de Pregado (Psetta maxima) Embalados em Atmosfera Modificada : Avaliação da qualidade física, química e micobiológica ». Dissertação, Faculdade de Farmácia da Universidade do Porto, 2008. http://hdl.handle.net/10216/22595.

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Boeri, Marcelo D. « O prazer dentre todas as coisas é o maior impostor que existe”. Comentarios a Platão, Filebo (Texto estabelecido e anotado por John Burnet. Traducão, apresentação e notas de Fernando Muniz), Rio de Janeiro/São Paulo : Editora Puc-Rio/ Edições Loyola 2012 ». Pontificia Universidad Católica del Perú - Departamento de Humanidades, 2013. http://repositorio.pucp.edu.pe/index/handle/123456789/113056.

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Dugelas, Loic. « Stratégies probabilistes appliquées à la modélisation numérique discrète : le cas des filets pare-pierres ». Thesis, Université Grenoble Alpes, 2020. https://tel.archives-ouvertes.fr/tel-02498238.

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Résumé :
L'objectif de ce travail de recherche est le développement d'outils numériques pour l'aide à la conception d'écrans souples de protection contre les chutes de blocs.Des modèles, basés sur la Méthode des Éléments Discrets (DEM), ont tout d'abord été développés à partir d'approches de modélisation issues de la littérature, pour deux écrans souples. La principale différence entre les deux écrans étudiés réside dans la nature de la nappe de filet : nappe à anneaux ou nappe ELITE. Pour l'écran équipé d'une nappe à anneaux, le modèle de structure développé s'est avéré suffisant pour obtenir un compromis en termes de pertinence, précision et efficacité. Par contre, pour l'écran équipé d'une nappe ELITE, de nouveaux développements numériques ont été nécessaires pour obtenir un tel compromis.L'obtention d'un modèle d'ouvrage complet efficace pour l'écran ELITE a nécessité la prise en compte du glissement entre les câbles constitutifs de la nappe. Deux approches ont été proposées pour l'intégration de ce glissement. La première approche intègre le glissement sans prendre en compte le frottement à l’interface entre les câbles, alors que la seconde permet cette prise en compte. Cependant, cette seconde approche ne peut être utilisée à l’échelle d’un ouvrage en raison de durées de calcul trop importantes.Les modèles d'écran développés ont été intégrés dans un outil d'aide à la conception, basé sur des approches de méta-modélisation. Cet outil permet de réaliser des études paramétriques et de sensibilité sur la réponse de l'ouvrage, ainsi que d'identifier les configurations optimales de l'ouvrage
This research aims at developing numerical tools to help the design of flexible fences against rockfall.Models based on the Discrete Element Method (DEM) are developed for two flexible fences, using modeling approaches taken from the literature. The main difference between the two flexible fences investigated is their interception structure: ring net or ELITE net. For the ring net flexible fence, the DEM model proved to be a sufficient compromise between relevance, accuracy, and efficiency. On the other side, for the flexible fence with a ELITE net, new numerical developments are necessary to reach such compromise.In order to get an efficient DEM model for the ELITE flexible fence, the sliding between the cables of the net has to be taken into account. Two approaches are proposed to integrate this sliding. In the first approach, the sliding is considered without friction between the cables, while in the second approach the friction is considered. However, the calculation duration obtained with the second approach was too important to integrate it into a complete fence model.The developed models have been integrated into a design assistance tool for flexible fences, based on surrogate modeling. Parametric and sensitivity analysis are carried out with this tool, and the optimal configurations of the fence are identified
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Tavares, Ana Rita Ventura. « Revestimentos comestíveis com incorporação de extratos de macroalgas para aplicação em filetes de peixe sujeitos a fritura ». Master's thesis, ISA, 2020. http://hdl.handle.net/10400.5/21507.

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Mestrado em Engenharia Alimentar / Instituto Superior de Agronomia. Universidade de Lisboa
O presente trabalho teve como objetivo o desenvolvimento de revestimentos comestíveis com incorporação de extratos provenientes de macroalgas para aplicação em filetes de cavala, com a finalidade de criar uma barreira que minimizasse a troca de compostos lipídicos e/ou água entre o peixe e o óleo durante a fritura e também diminuísse a degradação térmica dos ácidos gordos polinsaturados abundantes na cavala. Prepararam-se extratos aquosos de cinco macroalgas e fez-se a sua caracterização em termos de teor de hidratos de carbono, fenóis totais e atividade antioxidante. Dado que os extratos não formaram películas por si só, com base no conteúdo fenólico e na atividade antioxidante, selecionaramse os extratos de Codium tomentosum (E1) e Fucus spirulis (E6) para incorporar em formulações com alginato e gelatina de peixe, para formar películas/revestimentos bioativos. Prepararam-se soluções filmogénicas à base alginato com e sem incorporação dos extratos (AlgE1; AlgE6 e Alg) e de gelatina de peixe (GelE1; GelE6 e Gel). As películas obtidas foram caracterizadas em termos de espessura, cor e atividade antioxidante. A seguir, submergiram-se filetes de cavala em cada uma das soluções filmogénicas e levaram-se a fritar. Finalmente comparou-se o teor lipídico, humidade e índice de TBA dos filetes fritos. Os filetes revestidos com as películas à base gelatina de peixe foram os que apresentaram menores teores de lípidos (<10%) e menor humidade (<40%). Estes resultados sugerem que as películas Gel funcionaram como uma barreira à migração de lípidos do óleo para o peixe, mas promoveram a saída de água do peixe para o óleo. A adição dos extratos de macroalgas nas soluções filmogénicas não se traduziu no aumento da atividade antioxidante das películas nem na diminuição da oxidação lipídica do peixe revestido
N/A
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Coulibaly, Jibril. « Modélisation numérique discrète du comportement mécanique sous impact des structures d'écrans de filets pare-pierres ». Thesis, Université Grenoble Alpes (ComUE), 2017. http://www.theses.fr/2017GREAI040/document.

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Cette thèse présente un modèle générique d'écrans de filets pare-blocs sous sollicitations dynamiques de type impacts. Ces ouvrages pare-blocs sont décrits comme un assemblage abstrait de leurs principaux constituants. Le modèle développé permet ainsi de représenter la plupart des technologies existantes. Un code de calcul en C++ utilisant une Méthode aux Éléments Discrets est développé afin de réaliser les simulations numériques d'impacts. La description générique des ouvrages est mise en œuvre au niveau du code de calcul grâce à une structuration des données et une programmation orientée objet correspondantes. Le modèle générique est complété par deux modèles mécaniques de constituants. Dans un premier temps, un modèle mécanique de filet à anneaux à 4 contacts est développé. Ce modèle est calibré et validé par une campagne expérimentale réalisée sur des anneaux en acier utilisés dans les écrans de filets. Dans un second temps, un modèle général de câble glissant est développé pour modéliser le phénomène d'effet rideau. Ce modèle démontre de fortes capacités de description des phénomènes de glissement et de très bonnes performances de calcul. Enfin, des essais d'impact en vraie grandeur sur deux écrans de filets de technologies différentes sont utilisés afin de valider le modèle générique. Les simulations numériques de ces essais sur ouvrages réels mettent en évidence la pertinence du modèle développé. Les résultats numériques sont en très bon accord avec les expérimentations et le modèle présente des capacités prédictives pertinentes dans la perspective d'usage en ingénierie. Les déformations, les temps de chargement et l'intensité des efforts sont obtenus avec des erreurs inférieures à 10 %. Des simulations complexes d'impacts répétés sont réalisées pour la première fois et le comportement lors de l'impact et pendant la phase de retour élastique après impact est bien appréhendé par le modèle
This thesis introduces a generic model of rockfall barriers under impact loading. The structures are described as an abstract assembly of their main components. The developed model thereby enables the consideration of most of the existing technologies. A C++ code based on the Discrete Element Method is developed in order to perform the numerical simulations of impacts. The generic description of the barriers is implemented at the code level using a corresponding data structure and object-oriented programming. The generic model is completed by the mechanical models of two components. First, a mechanical model of 4-contact interlaced ring nets is developed. An experimental campaign is carried out to calibrate and validate the model against steel wire rings used in rockfall restraining nets. Second, a general sliding cable model is developed to account for the curtain effect. This model demonstrates great capabilities in describing sliding phenomena and a low computational cost. Finally, full-scale impact tests performed on two barriers of different technologies are used to validate the generic model. Numerical simulations of the full-scale tests highlight the relevance of the developed model. Numerical results agree finely with experiments and the model exhibits compelling predictive capacities for engineering applications. Deformations, loading time and forces magnitude are all predicted within 10 % relative error. Complex and unprecedented simulations of repeated impacts are carried out and the model is able to reproduce the barrier behavior both during the impact phase and after springback
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Benoit, Alcides Hector Rodriguez 1951. « A odisseia dialogica de Platão : as aventuras e desventuras da dialetica socratica (livro segundo da tetralogia dramatica do pensar ». [s.n.], 2004. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/281342.

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Résumé :
Tese (Livre-docencia) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Filosofia e Ciencias Humanas
Made available in DSpace on 2018-08-04T03:01:49Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Benoit_AlcidesHectorRodriguez_LD.pdf: 1838355 bytes, checksum: eec195f4021d8ba672e7a0b89bdd6db9 (MD5) Previous issue date: 2004
Resumo: Não informado.
Abstract: Not informed.
Tese (livre-docencia) - Univer
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Méry, Stéphane. « Sociomotricité et sports de franchissement de filet : approche comparative et aspects sociaux ». Paris 5, 2005. http://www.theses.fr/2005PA05H055.

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La courte paume, tennis, le tennis de table, le badminton et le volley : un projectile doit franchir un filet. Leur histoire est commune mais leur destinée est variée. Leur règle, leur recrutement social et la manifestation d'émotions du joueur au cours de la partie sont autant de divergences qui intéressent les sciences humaines. Nous analysons les comportements et les conduites sociomotrices du joueur dans le champ des sciences sociales que sont la sociologie et l'éthologie. Nous utilisons les concepts de la praxéologie motrice que développe Pierre Parlebas. Nous comparons les universaux et notamment les rapports des joueurs avec l'espace, le temps, autrui et les objets. L'analyse minutieuse des matches montre le diversité des comportements suivant diverses situations. En conclusion le sport est un média de communication porteur d'affectivité. Les modifications de la logique interne de ces sports sont dues aux attentes des pratiquants et des spectateurs. Les pratiques sportives interagissent avec la société, elles en sont le reflet
The courte paume, tennis, tennis table, badminton and volley : a projectile is thrown above a net. Rules, social distribution and emotional reactions of players during games appear to be very different from one sport to another which makes things very interesting from a human science perspective. Then, using psychology and etiology methods, each sport is studied in details. Relationships between players and space, time, others or objects are then compared. Spatial and gestural transformations are also examined. A detailed analysis of games shows a large diversity of behaviour related to the different situations. Finally, a prospective analysis is performed studying the evolution of these different sports with a particular emphasis in tennis which is perceived as the lead sport. In conclusion, sport is a communication media full of emotion. The modifications of these different sports are due to the expectations of players and spectators. Sports do not evolve independently but with the changes in society
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Morvan, Barthélémy. « Méthodologie pour l'évaluation de la résistance à l'ouverture d'une maille de filet ». Thesis, Brest, 2016. http://www.theses.fr/2016BRES0093/document.

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L'évaluation de la résistance à l'ouverture des mailles dans les filets de pêche est un enjeu important pour l'évaluation de la sélectivité des chaluts, et plus largement des engins de pêche. Les objectifs de cette thèse sont de développer et d'évaluer une méthodologie pour l'évaluation de la résistance à l'ouverture des mailles dans les filets. Différentes méthodes existent déjà (Sala et al., 2007, Priour and Cognard, 2011, Balash, 2012, De la Prada and Gonzales, 2013). Notre objectif est de proposer une méthode expérimentale simple et ne nécessitant pas d'équipements coûteux pour pouvoir être déployée facilement dans les laboratoires et dans l'industrie de la pêche, combinée avec un modèle numérique capable de représenter le comportement mécanique non-linéaire d'un filet. Le filet, constitué de fils tressés ou toronnés, en Polyéthylène ou Polyamide, présente une structure complexe. De plus, les filets peuvent être soumis à de grandes déformations. Afin d'étudier la réponse mécanique des filets à différents types de sollicitations et de créer une base de données expérimentale, de nombreux essais ont été effectués sur un large éventail de filets de pêche. Plusieurs méthodes numériques pour l'évaluation de la résistance à l'ouverture des mailles à partir de données expérimentales ont été développées. Ces travaux offrent une avancée scientifique pour l'évaluation de la résistance à l'ouverture des mailles : malgré le comportement mécanique visco-élasto-plastique des échantillons de filet, une méthodologie plus simple et plus précise que celles existantes, basée sur un dispositif expérimental simple et un modèle éléments finis libre de droits, est présentée
The evaluation of the mesh resistance to opening in fishing nets is an important issue to assess the selectivity of trawls, and more broadly of fishing gear. The objectives of this thesis are to develop and to assess a methodology for the evaluation of the mesh resistance to opening in netting structures. Several methods are already proposed (Sala et al., 2007, Priour and Cognard, 2011, Balash, 2012, De la Prada and Gonzales, 2013). This thesis aims at proposing a simple experimental test that does not require expensive devices to be easily spread in laboratories and in the fishing industry, a simple test combined with a numerical model able to represent the non-linear mechanical behaviour of a tested netting panel. The netting structure, constituted of braided or stranded twines, made of Polyethylene or Polyamide, is complex. Moreover, the fishing nets can be subjected to large deformation. In order to study the mechanical response of netting samples to different types of solicitations and to obtain experimental data, numerous experimental tests were performed on a large range of netting samples. Several numerical methods for the evaluation of the mesh resistance to opening using experimental data were developed. This work offers scientific advance for the evaluation of the mesh resistance to opening: despite the visco-elasto-plastic mechanical behaviour of netting samples, one more accurate and simpler methodology than the existing ones, based on a simple experimental set up and on a free of rights finite element model, is presented
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Pinza, Elisabetta. « Studio e caratterizzazione dell'influenza dei parametri di processo sulla tenuta di un inserto filettato installato su materiale composito ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Il seguente elaborato tratta delle problematiche legate ad installazione e tenuta di collegamenti meccanici come inserti filettati applicati su materiali compositi, nello specifico componenti realizzati in fibra di carbonio. Lo scopo di tale studio è di carattere principalmente preventivo, nell'ottica di individuare quali parametri di processo siano più o meno incisivi.
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Gormaz, Araya Juan Guillermo. « Extracto hidroalcohólico de Bluddleja globosa y extracto seco de Rosmarinus officinalis como preservantes de filetes de Oncorhynchus mykiss ». Tesis, Universidad de Chile, 2005. http://www.repositorio.uchile.cl/handle/2250/105446.

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Memoria para optar al título de Bioquímico
La degradación química de los alimentos es un proceso espontáneo e inducido por efecto de la luz, el calor y la presencia de trazas de algunos iones metálicos de transición, factores que inducen la formación de especies reactivas del oxígeno (ROS). Con el objetivo de preservar los alimentos de la degradación química, la industria alimentaria a utilizado durante años principalmente BHT y BHA; sin embargo, recientes estudios de toxicidad han provocado restricciones de su uso a nivel internacional, lo que ha motivado la búsqueda de sustitutos, cuya inocuidad no pueda ser cuestionada. Una posible alternativa a los antioxidantes sintéticos son los extractos naturales de reconocida actividad antioxidante, la cual estaría dada principalmente por su capacidad de secuestrar radicales libres del oxígeno atribuible principalmente a su alta concentración de polifenoles. Estos antecedentes permiten postular que extractos naturales enriquecidos en polifenoles podrían proteger los alimentos de la degradación química, preservando así sus características nutritivas y organolépticas. El objetivo de este trabajo fue comparar la capacidad de BHT y los extractos de Bluddleja globosa (matico) y Rosmarinus officinalis (romero) de proteger los lípidos y el contenido tiólico de filetes de Oncorhynchus mykiss (trucha arcoiris). El BHT y los preparados de matico y romero inhibieron la lipoperoxidación y protegieron la disminución del contenido de tioles de homogeneizados de filetes de trucha arcoiris, ambos fenómenos inducidos por el sistema Fe3+/ascorbato. Los polifenoles de los antioxidantes serían los principales responsables de la protección del contenido tiólico, mientras que los compuestos o-difenoles-diterpénicos serían los responsables principales de la actividad antilipoperoxidante. Cabe señalar que estos principios activos naturales poseen efectos benéficos para la salud humana y animal. Por lo tanto, preparados enriquecidos en polifenoles y o-difenoles-diterpénicos no sólo actuarían como antioxidantes de alimentos, sino además, podrían contribuir a mejorar la calidad de vida de los consumidores
Chemical degradation is a spontaneous and induced process by light, heat and the presence of metallic ions traces, factors which induce the formation of oxygen reactive species (ROS). To preserve foods from chemical degradation, food industries have used for a long time principally BHT and BHA; however, toxicity studies recently have been published and the international use of these antioxidants are under study. A possible alternative to replace BHT and BHA could be the use of natural extracts as preserving agents. Natural extracts have antioxidant properties due to the high poliphenols concentration and their capacity to scavenger oxygen radicals. These data permit postulate that natural extracts enriched in poliphenols compounds may prevent chemical degradation of foods, so preserving their nutritive and organoleptic properties. The aim of this work was to compared the capacity of BHT, an hydroalacoholic extract of Buddleja globosa (matico) and a dry extract of Rosmarinus officinalis (romero) to prevent the oxidation of lipids and thiol groups present in Oncorhynchus mykiss (rainbow trout) stakes. BHT and the extracts of matico and romero inhibited the lipoperoxidation and prevented the thiol oxidation of Oncorhynchus mykiss stakes, both phenomenon induced by Fe3+/ ascorbate. Protection of thiol oxidation seems to be mediated by the poliphenols present in the natural extract, and the antilipoperoxidant action would be mediated by the o-diphenol-diterpene. It is necessary to note that natural active principles induce benefic effects on human and animal health. Thus, natural preparations enriched in poliphenols and o-diphenol-diterpene would act as food antioxidants and besides improving the health of consumers
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Kennedy, Shawn. « Résistance à l'enfoncement et à l'arrachement de connecteurs filetés dans le bois lamellé-collé et lamellé-croisé (CLT) ». Master's thesis, Université Laval, 2014. http://hdl.handle.net/20.500.11794/25213.

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La construction de type commercial connait un nouvel engouement pour l’utilisation du bois comme matériau constituant la structure principale. Le développement de produits d’ingénierie tels le bois lamellé-collé et le bois lamellé-croisé (CLT) contribue de façon significative à cet essor. Ces produits permettent d’atteindre de nouvelles limites dans la réalisation de projets en bois. Toutefois, certains éléments empêchent la pleine réalisation de projets en panneaux CLT, notamment en ce qui concerne les assemblages. D’une part, les équations actuelles, permettant de déterminer la résistance en arrachement et en enfoncement dans le bois d’œuvre et dans le bois lamellé-collé, présentent certaines lacunes. D’autre part, aucune méthode n’est à l’heure actuelle présente dans l’édition 2009 de la norme canadienne sur les règles de calcul des charpentes en bois CSA O86-09 (2009) pour le calcul de la résistance à l’enfoncement et à l’arrachement du bois lamellé-croisé. Trois objectifs ont donc été établis dans le cadre du présent projet de recherche: -Développer une équation permettant de prédire la résistance à l’arrachement des connecteurs filetés dans le bois d’œuvre et lamellé-collé; -Évaluer la performance des équations décrivant la résistance à l’enfoncement des éléments en bois d’œuvre et lamellé-collé ainsi que la pertinence des variables incluses dans ces équations; et -Développer des équations permettant de calculer la résistance à l’arrachement et à l’enfoncement de connecteurs utilisés dans les panneaux structuraux en bois lamellé-croisé. Suite aux résultats provenant d’essais réalisés sur le bois d’œuvre, lamellé-collé et lamellé-croisé à l’aide de tirefonds et de vis auto-taraudeuses, de nouvelles équations décrivant la résistance à l’arrachement et à l’enfoncement seront proposées au comité technique CSA O86. Chacune des propositions inclura une étude d’impact permettant d’évaluer l’incidence, advenant de telles modifications dans la prochaine version de la norme CSA O86.
Commercial construction has witnessed a new enthusiasm in the use of timber as primary structural material. Engineered wood products such as glued-laminated timber and cross-laminated timber (CLT) play an important part in this development. These products allow wood construction to reach new heights. However, certain gaps in knowledge need to be filled to attain the full potential of wood construction, especially with regards to connections. First, current equations for dowel embedment strength and withdrawal resistance of fasteners in sawn timber and glued-laminated timber are deficient. Secondly, no design methods are provided for dowel embedment strength or withdrawal resistance of fasteners in cross-laminated timber in the 2009 edition of Canadian standard for engineering design in wood CSA O86-09 (2009). For these reasons, the goals of the research project are established in three main objectives: -Develop a design equation for withdrawal resistance for threaded fasteners in sawn timber and glued-laminated timber; -Evaluate the performance of dowel embedment equations for sawn timber and glued-laminated timber from different international standards, and determine the influence of variables on their accuracy; -Develop equations for dowel embedment strength and withdrawal resistance of fasteners in cross-laminated timber. After the compilation of results and analysis of withdrawal and embedment tests with threaded fasteners on sawn timber, glued-laminated and cross-laminated timber, the most accurate design models for each product were proposed. Each proposal includes an impact study showing the influence of the proposed design models, in case of adoption in the next edition of the CSA O86 standard.
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Alarcón, Heredia José Alonso. « Estudio estratégico para la producción y comercialización de conserva de filete de trucha en salmuera en Lima Metropolitana aplicando herramientas de calidad ». Bachelor's thesis, Pontificia Universidad Católica del Perú, 2020. http://hdl.handle.net/20.500.12404/18321.

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La trucha arcoíris (Oncorhynchus Mykiss) es una especie que ha crecido mucho en los últimos años, siendo según PRODUCE (2017) la especie más cosechada en la acuicultura con un 54.6%. Por otro lado, dentro de la industria de producción de alimentos el estudio de la calidad ayuda a que los estándares de producción sean los adecuados; por lo cual, la presente investigación presenta un estudio estratégico para la producción y comercialización de filete de trucha en salmuera en Lima Metropolitana aplicando herramientas de calidad. El estudio concluye que el producto es innovador sobre el resto del mercado, además que el uso de la calidad es otro factor diferenciador. También concluye que la localización de la planta es una decisión importante al igual que la compra de la máquina, debido a que la materia prima no se encuentra en Lima Metropolitana y mucha de la maquinaria no se encuentra en Perú. El estudio consiste en un análisis de macroentorno para poder determinar qué tan favorable es el entorno actual para una empresa de este rubro. Es en este acápite en donde se investigará sobre la calidad. En segunda instancia se encuentra el análisis de microentorno, en donde se analiza a la empresa usando las cinco el método de las fuerzas de Porter. Finalmente, se realiza un análisis estratégico del proyecto en base a lo determinado en el macroentorno y el microentorno, lo cual deriva en la creación de estrategias usando la metodología FODA.
Trabajo de investigación
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Verde, Salvatore. « Análise numérica e experimental de tensões e deformações residuais em junta “T” com soldas de filete ». Universidade Federal da Bahia. Escola Politécnica, 2014. http://repositorio.ufba.br/ri/handle/ri/16241.

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Neste trabalho analisam-se experimentalmente as deformações induzidas por soldagem de uma junta “T” realizada com chapas de aço ASTM36 e soldada com processo MAG manual. Três corpos de provas foram preparados para medir durante a soldagem as temperaturas, entretanto as distorções residuais foram levantadas após o resfriamento. Visando determinar as deformações e tensões residuais, foi realizada uma análise termomecânica numérica criando uma rotina na linguagem proprietária do ANSYS 14. Assumindo que a energia térmica não é afetada pelo trabalho mecânico produzido durante a soldagem, sendo este desprezível, devido à baixa magnitude das deformações geométricas, foi realizada uma análise desacoplada. Embora o ANSYS ofereça a opção de realizar análises acopladas, o método desacoplado possibilita um controle maior sobre o andamento da análise. A expansão térmica e as propriedades do material foram consideradas em função da temperatura. A fonte de calor foi simulada usando o elipsoide duplo de Goldak. Para o aço foi considerado o modelo constitutivo elástico-plástico com encruamento isotrópico. A análise é constituída por duas rotinas, a primeira resolve o problema térmico e calcula em cada instante o campo de temperatura, a segunda usa o campo de temperatura como carga inicial para resolver o problema mecânico. Na região dos filetes, é usada uma malha bastante densa, e uma mais grosseira nas zonas mais afastadas. Os valores numéricos das temperaturas e das distorções foram comparados com os obtidos experimentalmente. No entanto para tensões residuais é feita uma comparação com os resultados numéricos e experimentais retirados da bibliografia para junta “T” similar de filete. A partir destas comparações as temperaturas foram qualitativamente coerentes, houve uma boa concordância quantitativa entre os valores das distorções e as tensões residuais mostram-se ser coerentes com os dados bibliográficos.
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Cléach, Jérôme. « Recherche et études de marqueurs précoces permettant de déterminer l'état de fraicheur de filets de poissons ». Thesis, Littoral, 2018. http://www.theses.fr/2018DUNK0497/document.

Texte intégral
Résumé :
La fraîcheur est un paramètre clé de la qualité du poisson. Les méthodes actuelles appliquées en routine pour déterminer la fraîcheur du poisson ne sont pas applicables à toutes les espèces et reflètent davantage un début d'altération du produit. Ainsi, la recherche d'indicateurs précoces de fraîcheur du poisson représente encore un défi majeur et d'actualité dans l'industrie de la pêche. Le but de ces travaux de thèse était de démontrer que les fonctions et l'intégrité mitochondriales étaient susceptibles de constituer des indicateurs précoces de la fraîcheur de filets de poisson. En effet, la mitochondrie est la "centrale" énergétique de la cellule eucaryote et joue un rôle clef dans les mécanismes de mort cellulaire tels que l'apoptose et la nécrose. Les fonctions et l'intégrité mitochondriales de cellules musculaires de filets de poisson ont été étudiées à différents temps de conservation post mortem à 4°C. Le modèle d'étude était la daurade royale (Sparus aurata) (lignée cellulaire de fibroblastes (SAF-1) et muscles de poisson). Dans un premier temps, la structure des mitochondries de poisson a été étudiée par microscopie électronique à transmission. De nombreuses dégradations de la structure des mitochondries ont été observées dans les filets à partir de 72 heures (J3) de conservation à 4°C. Ces altérations se sont accentuées à J4 et J6. La fonctionnalité des mitochondries a ensuite été évaluée selon deux approches : la respiration mitochondriale (oxygraphie) et le potentiel membranaire mitochondrial (ΔΨₘ) estimé avec la sonde fluorescente Rhodamine 123. A partir de 96 heures de conservation à 4°C (J4), ces deux paramètres ont été significativement impactés témoignant d'une altération des fonctions et de l'intégrité mitochondriales.Ces résultats sont ainsi en corrélation avec l'altération structurale observée par microscopie. En parallèle, une méthode d'évaluation du potentiel membranaire a été développée avec un fluorimètre à microvolume à partir d'un modèle bactérien puis de mitochondries isolées. Ces travaux de thèse ont démontré que l'étude des fonctionnalités mitochondriales constitue un marqueur fiable et précoce de la fraîcheur des filets de poisson. Des connaissances supplémentaires sur les mécanismes cellulaires post mortem ont également été apportées. Ces résultats constituent ainsi le point de départ pour le développement d'un kit d'évaluation de la fraîcheur et ouvrent la voie pour la recherche de marqueurs de fraîcheur et de congélation/décongélation basés sur les fonctionnalités et intégrité mitochondriales
Freshness is a key parameter of fish quality. Current routine techniques to determine fish freshness are not applicable to all species and reflect a late stage of alteration. Thus, research on early indicators of fish freshness still represents a major and topical challenge in fishing industry. This PhD research project aimed to demonstrate that mitochondrial functions and integrity constitute early indicators of fish fillet freshness. Mitochondria are the powerhouse of the cell and play a central role in cell death mecanisms such as apoptosis and necrosis. Mitochondrial function and integrity in fish filet muscle cells were studied at different times of storage post mortem at 4°C. The species studied as a model was the gilthead seabream (Sparus aurata) (gilthead seabream fibroblast cell line (SAF-1) and fish fillets). Firstly, the structure of fish mitochondria was studied by transmission electron microscopy. Numerous mitochondrial structural alterations have been observed in fish fillet from 72 hours (D3) of storage at 4°C. These alterations were more pronounced at D4 and D6. Then, mitochondrial functionality was assessed with two approaches: mitochondrial respiration (oxygraphy) and mitochondrial membrane potential (ΔΨₘ) estimated with the fluorescent probe Rh123. From 96 hours of storage at 4°C (D4), these two parameters were significantly disrupted demonstrating the alteration of mitochondrial function and integrity. The results are in correlation with the mitochondrial structural alterations described by microscopy. In parallel, a method of mitochondrial membrane potential evaluation has been developed with a micro-volume fluorimeter, first using bacteria and then isolated mitochondria. This work demonstrated that the mitochondrial functionality study constitutes a reliable and early fish filet freshness indicator. Additional knowledge on cell mechanisms in post mortem condition has been brought. These results constitute the starting point for the development of a fish freshness assay kit and pave the way to research on others freshness and freeze-thawing indicators based on mitochondrial integrity and functionality
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