Littérature scientifique sur le sujet « Figura femminile »

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Articles de revues sur le sujet "Figura femminile"

1

CICCARELLI, Irma. « La figura femminile nella poesia di Orazio ». Euphrosyne 34 (janvier 2006) : 77–87. http://dx.doi.org/10.1484/j.euphr.5.124304.

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2

Špička, Jiří. « I PRIGIONEIRI DI MARINETTI E UNA FIGURA FEMMINILE SINTETICA ». Forum Italicum : A Journal of Italian Studies 40, no 2 (septembre 2006) : 271–86. http://dx.doi.org/10.1177/001458580604000204.

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3

Articoni, Angela. « LO SCHERMO TRA LE PAGINE. PER UNA LA RILETTURA DE LA BELLA ADDORMENTATA NEL BOSCO, GENESI E METAMORFOSI DI UNA FIABA ». Revista Internacional de Culturas y Literaturas, no 21 (2018) : 186–201. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2018.i21.14.

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Résumé :
La metafora della “Bella Addormentata”, archetipo del femminile che si risveglia solo con “il bacio del vero amore”, inteso come bisogno imprescindibile della figura maschile per la realizzazione del proprio sé, va mutando attraverso il rapido evolversi delle trasformazioni sociali e culturali. I film Maleficent e La belle endormie ribadiscono il valore del femminile all’interno delle narrazioni simboliche. Parole chiave: Letteratura per l’infanzia, La Bella Addormentata, fiabe, cinema.
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4

Bommassar, Roberta. « La prospettiva di genere : il femminile e il materno, una distinzione dimenticata ». MINORIGIUSTIZIA, no 3 (janvier 2021) : 83–92. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-003009.

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Résumé :
Per prospettiva di genere s'intende l'influenza che la differenza di genere ha nelle relazioni familiari, generalmente a discapito della figura femminile che sconta ancora un notevole gap sociale, culturale e politico. L'articolo intende proporre delle riflessioni in merito ad un atteggiamento generalizzato che scotomizza la differenza tra ruolo femminile e ruolo materno. Se nella coppia femminile-maschile il potere è appannaggio del secondo, nella coppia madre-padre è appannaggio del primo. Il mancato riconoscimento di questo doppio registro può indurre ambiguità e manipolazioni, che seppur rilevate dagli operatori del settore, non sembrano ancora far parte del bagaglio culturale e tecnico. Vengono descritte alcune situazioni a esemplificazione di queste riflessioni.
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5

de Stasio, Loreta. « ATTUALITÀ FEMMINILE PREVISTA IN NOSTRA DEA, DI MASSIMO BONTEMPELLI ». Revista Internacional de Culturas y Literaturas, no 13 (2013) : 182–94. http://dx.doi.org/10.12795/ricl.2013.i13.16.

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Résumé :
Nell’articolo si considera come il ritratto della donna manichino di Nostra Dea, l’opera teatrale più nota di Massimo Bontempelli, sia precursore del modo di rappresentare la figura femminile negli attuali mezzi di comunicazione di massa: e, in particolare nello spettacolo televisivo, nei video-clip e nella pubblicità. In Nostra Dea l’identità della protagonista è determinata dall’apparenza e dalla funzione del costume o dell’abbigliamento che indossa. Poiché ogni volta che cambia abito, Dea cambia personalità, il protagonista maschile, Vulcano, rimane spiazzato e confuso. L’opera qui viene esaminata come allegoria tragicomica della figura maschile e del suo impegno camuffato di controllo-dominio femminile — che si perpetra fino ai giorni nostri —, nonostante l’apparente apertura femminista del suo autore. Parole chiave: Donna-manichino, donna-oggetto, donnaspettacolo, donna-crisi, retorica della virilità.
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6

Dell'Amico, Shady. « Il ruolo del femminile nella Risposta a Giobbe di Carl Gustav Jung ». STUDI JUNGHIANI, no 55 (août 2022) : 80–92. http://dx.doi.org/10.3280/jun55-2022oa12790.

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Résumé :
Nel presente articolo l'autore ha esaminato la funzione che le immagini del femminile ricoprono nella Risposta a Giobbe di Carl Gustav Jung, concentrandosi nello specifico sulla figura apocalittica della "Donna vestita di sole" e sui suoi rapporti con la Sophia, presente nella letteratura sapienziale, e con Maria. Viene mostrato come Jung sviluppi il particolare esercizio mitopoietico della Risposta coinvolgendo il femminile in matrimoni celesti capaci di dare alla luce espressioni sempre più complete dell'archetipo del Sé. Nelle conclusioni l'autore ha stabilito un confronto fra le prefigurazioni del testo junghiano e il nostro presente.
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7

DIMUNDO, Rosalba. « La figura femminile nel mito : fra elegia latina e lirica inglese ». Euphrosyne 34 (janvier 2006) : 189–204. http://dx.doi.org/10.1484/j.euphr.5.124311.

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8

Padovese, Luigi. « La figura femminile nella vita e nelle opere di Teodoreto di Cirro ». Augustinianum 35, no 2 (1995) : 715–28. http://dx.doi.org/10.5840/agstm199535245.

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9

Degórski, Bazyli. « Wdowy w starożytności chrześcijańskiej i ich posługa w Kościele ». Vox Patrum 42 (15 janvier 2003) : 303–18. http://dx.doi.org/10.31743/vp.7161.

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Résumé :
L'articolo sviluppa un'indagine storico-teologica sulla figura e sulla ministeriailta della vedova nella Chiesa primitiva, anche sullo sfondo dell'attuale problema dogmatico-ecumenico del sacerdozio femminile. In particolare, sono stati presi in considerazione i seguenti temi: il ministero pastorale delle vedove nei secoli II e III, nella Siria Orientale, nelle Chiese monofisite, nella Chiesa bizantina, nella Chiesa in Egitto, nella Chiesa romana, della Gallia della Spagna.
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10

Santini, Carlo. « Tanaquil vel Fortuna : una figura femminile nel percorso tra mito, testo e icona ». Giornale Italiano di Filologia 57, no 2 (novembre 2005) : 189–210. http://dx.doi.org/10.1484/j.gif.5.101979.

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Thèses sur le sujet "Figura femminile"

1

COLLETTI, GUIDO CARLO. « LA FIGURA FEMMINILE NEL FANTASTICO ITALIANO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/58413.

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Résumé :
Il presente studio mira a constatare lo stretto collegamento tra la figura femminile e il cinema thriller e horror italiano, qui denominato genericamente “fantastico” in un’ accezione estensiva, a evidenziarne caratteristiche comuni relative a entrambi i generi. La periodizzazione della ricerca va dagli anni sessanta agli anni ottanta ed il primo obiettivo è stato quello di valutare secondo un approccio culturalista l’interdipendenza donna-horror, spesso sfociata in un approccio misogino al genere. I risultati sono stati spesso discordanti rispetto alle premesse di partenza: le donne sono raffigurate solo come vittime, il gradimento del pubblico è esclusivamente maschile. La messa in discussione di questa tesi si è resa possibile attraverso una ricerca empirico-applicativa di un campione di film e una disamina di scritti più recenti che mirano in qualche caso a rovesciare il paradigma di partenza. Il secondo obiettivo ha rilevato differenze tra rappresentazione femminile nel cinema italiano e americano, muovendo dal presupposto che le teorie su cui ci si è basati provengono dagli stati uniti e hanno previsto un campione per lo più di film non italiani. quindi l’ intento dello studio è stato anche quello di misurare l’applicabilità di alcuni paradigmi teorici al caso italiano. lo svolgimento della ricerca ha previsto un’indagine di tipo quantitativo (rilevazione del corpus estensivo di film) e intensivo-qualitativo (analisi di alcuni principali stereotipi femminili, tratti dalla letteratura e dal cinema: damsel in distress, belle dame sans merci, final girl), per giungere poi alla conclusione che il genere fantastico italiano ha risentito forse più di ogni altro di una conflittualità permanente, tra bisogno di emancipazione e resistenza conservatrice.
This current study aims to ascertain the close connection between female figure and Italian horror/thriller, cinema, here called "fantastico" in an extensive meaning, in order to highlight common features related to both genres. The periodization of research goes from 60s to 80s and the first purpose was to evaluate, according to a culturalist approach, the woman-horror interdependence, often focused in a mysoginic approach to the genre. The results have often been conflicting with respect to the starting presuppositions: the women are represented only as victims, the audience’s satisfaction is exclusively male. The discussion of this thesis was possible through an empirical and applicative research of a film sample and a careful investigation of latest writings that aim in different cases to reverse the paradigm of the starting point. The second objective detected differences between female representation in the Italian and American cinema, moving from the assumption that the theories which we are based on, come from united states and have provided a sample of more American films than Italian ones. Therefore the intent of this essay was testing the applicability of some historical theoric paradigms to the Italian case. the research’ s method involved a quantitative cataloging of extensive film corpus and an intensive one, which analyzes the main female stereotypes drawn from literature and cinema (damsel in distress, belle dame sans merci, final girl ). the conclusions show that the Italian fantastic genre has resisted more than other ones of a permanent conflict between emancipation and conservative resistance.
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2

COLLETTI, GUIDO CARLO. « LA FIGURA FEMMINILE NEL FANTASTICO ITALIANO ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/58413.

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Résumé :
Il presente studio mira a constatare lo stretto collegamento tra la figura femminile e il cinema thriller e horror italiano, qui denominato genericamente “fantastico” in un’ accezione estensiva, a evidenziarne caratteristiche comuni relative a entrambi i generi. La periodizzazione della ricerca va dagli anni sessanta agli anni ottanta ed il primo obiettivo è stato quello di valutare secondo un approccio culturalista l’interdipendenza donna-horror, spesso sfociata in un approccio misogino al genere. I risultati sono stati spesso discordanti rispetto alle premesse di partenza: le donne sono raffigurate solo come vittime, il gradimento del pubblico è esclusivamente maschile. La messa in discussione di questa tesi si è resa possibile attraverso una ricerca empirico-applicativa di un campione di film e una disamina di scritti più recenti che mirano in qualche caso a rovesciare il paradigma di partenza. Il secondo obiettivo ha rilevato differenze tra rappresentazione femminile nel cinema italiano e americano, muovendo dal presupposto che le teorie su cui ci si è basati provengono dagli stati uniti e hanno previsto un campione per lo più di film non italiani. quindi l’ intento dello studio è stato anche quello di misurare l’applicabilità di alcuni paradigmi teorici al caso italiano. lo svolgimento della ricerca ha previsto un’indagine di tipo quantitativo (rilevazione del corpus estensivo di film) e intensivo-qualitativo (analisi di alcuni principali stereotipi femminili, tratti dalla letteratura e dal cinema: damsel in distress, belle dame sans merci, final girl), per giungere poi alla conclusione che il genere fantastico italiano ha risentito forse più di ogni altro di una conflittualità permanente, tra bisogno di emancipazione e resistenza conservatrice.
This current study aims to ascertain the close connection between female figure and Italian horror/thriller, cinema, here called "fantastico" in an extensive meaning, in order to highlight common features related to both genres. The periodization of research goes from 60s to 80s and the first purpose was to evaluate, according to a culturalist approach, the woman-horror interdependence, often focused in a mysoginic approach to the genre. The results have often been conflicting with respect to the starting presuppositions: the women are represented only as victims, the audience’s satisfaction is exclusively male. The discussion of this thesis was possible through an empirical and applicative research of a film sample and a careful investigation of latest writings that aim in different cases to reverse the paradigm of the starting point. The second objective detected differences between female representation in the Italian and American cinema, moving from the assumption that the theories which we are based on, come from united states and have provided a sample of more American films than Italian ones. Therefore the intent of this essay was testing the applicability of some historical theoric paradigms to the Italian case. the research’ s method involved a quantitative cataloging of extensive film corpus and an intensive one, which analyzes the main female stereotypes drawn from literature and cinema (damsel in distress, belle dame sans merci, final girl ). the conclusions show that the Italian fantastic genre has resisted more than other ones of a permanent conflict between emancipation and conservative resistance.
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Scirea, Federica <1990&gt. « La figura femminile nel cinema di Kon Satoshi ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8431.

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Résumé :
Con il presente elaborato propongo un'analisi delle opere di Kon Satoshi, svolgendo parallelamente un approfondimento sull'evoluzione dei personaggi femminili partendo dagli esordi nel campo del fumetto, fino ai più recenti film d'animazione del regista.
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MAVERI, FEDERICA MARIA CLEMENTINA. « DONNE INQUIETE : LA FIGURA FEMMINILE NEL MONDO CATTOLICO MILANESE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2511.

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Résumé :
La prima parte della ricerca considera il fenomeno del cosiddetto “femminismo cristiano”, sorto per iniziativa di alcune donne che agli inizi del Novecento fondarono a Milano la rivista “L’Azione muliebre”, seguita alcuni anni dopo da “Pensiero e azione”, quali luoghi di riflessione per ripensare alla donna e al suo nuovo ruolo nella società, in rapporto anche alle esperienze femminili, nazionali e internazionali. Gli studi prendono poi in considerazione il movimento femminile cattolico alla vigilia della prima guerra mondiale, con particolare attenzione verso quella parte che si schierò a favore dell’intervento dell’Italia in guerra. L’ultima parte del lavoro analizza il sorgere e il diffondersi in Italia della Gioventù femminile di Azione Cattolica di Armida Barelli, considerando il ruolo avuto dalla GF nei cambiamenti sociali e culturali del mondo femminile fino al secondo dopoguerra.
The first part of the research considers the phenomenon of so-called "femminismo cristiano", built on the initiative of some women in the early twentieth century in Milan who founded the magazine "L'Azione muliebre", followed some years later by "Pensiero e azione", which places of reflection to think back to the woman and her new role in society, in relation to the experiences of women, national and international. The studies take into consideration the Catholic women's movement on the eve of the First World War, with particular attention to the part in favor of the intervention into the war. The last part of the paper analyzes the growth and spread in Italy of the Gioventù femminile di Azione Cattolica of Armida Barelli, considering the role played by GF in the social and cultural changes of the female world until after World War II.
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5

MAVERI, FEDERICA MARIA CLEMENTINA. « DONNE INQUIETE : LA FIGURA FEMMINILE NEL MONDO CATTOLICO MILANESE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2014. http://hdl.handle.net/10280/2511.

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Résumé :
La prima parte della ricerca considera il fenomeno del cosiddetto “femminismo cristiano”, sorto per iniziativa di alcune donne che agli inizi del Novecento fondarono a Milano la rivista “L’Azione muliebre”, seguita alcuni anni dopo da “Pensiero e azione”, quali luoghi di riflessione per ripensare alla donna e al suo nuovo ruolo nella società, in rapporto anche alle esperienze femminili, nazionali e internazionali. Gli studi prendono poi in considerazione il movimento femminile cattolico alla vigilia della prima guerra mondiale, con particolare attenzione verso quella parte che si schierò a favore dell’intervento dell’Italia in guerra. L’ultima parte del lavoro analizza il sorgere e il diffondersi in Italia della Gioventù femminile di Azione Cattolica di Armida Barelli, considerando il ruolo avuto dalla GF nei cambiamenti sociali e culturali del mondo femminile fino al secondo dopoguerra.
The first part of the research considers the phenomenon of so-called "femminismo cristiano", built on the initiative of some women in the early twentieth century in Milan who founded the magazine "L'Azione muliebre", followed some years later by "Pensiero e azione", which places of reflection to think back to the woman and her new role in society, in relation to the experiences of women, national and international. The studies take into consideration the Catholic women's movement on the eve of the First World War, with particular attention to the part in favor of the intervention into the war. The last part of the paper analyzes the growth and spread in Italy of the Gioventù femminile di Azione Cattolica of Armida Barelli, considering the role played by GF in the social and cultural changes of the female world until after World War II.
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6

Maccari, Chiara <1996&gt. « La figura femminile nella poesia crepuscolare : Guido Gozzano e altri poeti ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19878.

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Résumé :
La tesi intende affrontare la figura femminile nella poesia crepuscolare: nella prima parte verranno esaminate le "Signore e Signorine" del poeta crepuscolare per eccellenza, Guido Gozzano, per poi soffermarsi sull'influenza che quest'ultima ha esercitato nei poeti del primo Novecento (quali Carlo Vallini, Giulio Gianelli, Nino Oxilia, Carlo Chiaves), andando a sottolineare le affinità e le divergenze che si possono incontrare tra le donne di questo vasto universo femminile. La tesi infine, facendo un rapido confronto tra due poesie caratteristiche (una di Guido Gozzano e una di un'altro poeta), toccherà i poeti che sembrano essere stati maggiormente influenti nella creazione della donna gozzaniana, quali Carlo Vallini, Giulio Gianelli, Cosimo Giorgieri Contri e Amalia Guglielminetti.
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7

Maserati, Alice. « Dal 1937 al 2016 : il cambiamento della figura della Principessa Disney, da Biancaneve a Vaiana ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20819/.

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Résumé :
La tradizione vuole che le protagoniste dei cartoni animati Disney più amati dalle bambine di tutto il mondo siano le principesse. Si parla di figure femminili che lasciano trasparire stereotipi comuni. Cresciamo con un’idea di amore perfetto che dipende sempre dalla figura del principe azzurro che deve salvarci. Si pensi ai primi cartoni Disney di Biancaneve e i sette nani, Cenerentola o della Bella addormentata nel bosco, rispettivamente degli anni 1937, 1950 e 1959, dove le tre principesse si innamorano a prima vista di un principe perfetto e irraggiungibile che deve salvarle. Con il passare dei decenni, fino ad arrivare ai giorni nostri però, vediamo un cambiamento notevole in questa figura. Già dalla Sirenetta del 1989 e da La bella e la bestia del 1991 vediamo che i ruoli cominciano a ribaltarsi: in questi due casi infatti, sono le figure femminili ad agire per raggiungere o salvare il principe. Nonostante Ariel e Belle agiscano sempre e comunque in funzione della figura maschile, è già un passo verso il cambiamento più radicale che vediamo nei cartoni prodotti dal 2000 in poi. Si analizzino per esempio le figure di Tiana in La principessa e il ranocchio del 2009, di Rapunzel in Rapunzel del 2011, di Merida in Ribelle-The Brave del 2012, di Elsa e Anna in Frozen-il Regno di Ghiaccio del 2013 e quella di Vaiana in Oceania del 2016. In questi cinque cartoni, le sei protagoniste agiranno e combatteranno per raggiungere i loro scopi e salvare le loro terre senza però pensare a quell’amore ideale per un principe, che giustamente non scompare, ma passa in secondo piano.
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8

Bauden, Lara Larissa C. <1992&gt. « Volti di donne : analisi della figura femminile nello Shinhanga dei periodi Taishō e Shōwa ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11477.

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Résumé :
Questo lavoro di tesi si propone di analizzare la figura femminile nella stampa shinhanga dei periodi Taishō e Shōwa. Il lavoro si compone di due parti: nella prima viene delineato un breve quadro storico delle origini e dello sviluppo del movimento Shinhanga, con particolare attenzione alla figura dell'editore Watanabe Shōzaburō; nella seconda viene invece fornita un'analisi di diverse stampe di "belle donne" o bijinga al fine di dare una visione completa e approfondita della rappresentazione della figura femminile nelle "nuove stampe".
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9

Malatesta, Lisa Jane <1996&gt. « Tōkaidō Yotsuya Kaidan : l'horror di Tsuruya Nanboku tra l'"ubume" e ed il corpo femminile come figura abietta ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19720.

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Résumé :
L’obiettivo di questo elaborato è quello di illustrare innanzitutto l’evoluzione del teatro kabuki, non più verso un ritorno romanzato al passato, bensì verso la rappresentazione metaforica ed orrorifica di una realtà cruda e difficile, in netto contrasto con il mistificato passato dei sekai classici. Questo tramite un breve excursus storico del periodo Tokugawa (1603-1868) e con l’analisi della popolare opera emblematica dell’era Bunka e Bunsei (1804-1830): Tōkaidō Yotsuya Kaidan di Tsuruya Naboku, opera che segnerà profondamente la cultura popolare giapponese dalla sua prima rappresentazione del 1825 fino ai giorni d’oggi. Inoltre, punterà a dimostrare come, sebbene il concetto di femminismo all’epoca ancora non esistesse, con la creazione di personaggi come quello di Oiwa si è potuto assistere alla nascita di un "proto-femminismo" basato sulla rivalsa della donna dopo la morte, una volta che il legame con la società samuraica viene spezzato grazie al passaggio all’altro mondo.
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10

REGGIANI, Greta. « Visioni dell'Altra : fascino e terrore, bellezza e fatalità della figura femminile nei racconti fantastici di Théophile Gautier e di altri maestri del Romanticismo francese ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Verona, 2007. http://hdl.handle.net/11562/338159.

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Livres sur le sujet "Figura femminile"

1

Nicola, Giulia Paola Di. Antigone : Figura femminile della trasgressione. Pescara : Edizioni Tracce, 1991.

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2

She : La figura femminile nel lavoro di Adrian Paci. [Monza, Italy] : Johan & Levi, 2014.

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3

Bartolucci, Valentina. Donne del Califfato : La figura femminile nello Stato Islamico. Roma : Fefè editore, 2017.

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4

Alonge, Roberto. Madri, baldracche, amanti : La figura femminile nel teatro di Pirandello. Milano : Costa & Nolan, 1997.

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5

Papakristo, Paola Costanza. Il volto delle sirene : Storia della figura femminile nella pubblicità italiana. Fano (PU) [i.e. Pesaro e Urbino, Italy] : Aras, 2013.

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6

Fondazione Cassa di risparmio di Bra et Palazzo Mathis (Bra Italy), dir. Solo donna : La figura femminile nella prima metà del Novecento in Piemonte. Bra (Italy) : Città di Bra, 2011.

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7

Cezary, Bronowski, dir. La figura femminile nella narrativa e nella drammaturgia europea del primo Novecento. Toruń : Wydawn. Uniwersytetu Mikołaja Kopernika, 2007.

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8

Cezary, Bronowski, dir. La figura femminile nella narrativa e nella drammaturgia europea del primo Novecento. Toruń : Wydawn. Uniwersytetu Mikołaja Kopernika, 2007.

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9

Mergozzo, Gruppo archeologico, dir. Domina et madonna : La figura femminile tra Ossola e Lago Maggiore, dall'antichità all'Ottocento. [Mergozzzo] : Antiquarium Mergozzo, 1997.

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10

Leonardo e la reinvenzione della figura femminile : Leda, Lisa e Maria : 22 aprile 2006. Firenze : Giunti, 2007.

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