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Thèses sur le sujet « Fattoriale »

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1

Bortolan, Luca. « Metodi di algebra lineare numerica per l'analisi fattoriale ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/13520/.

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Résumé :
L'analisi fattoriale è una tecnica statistica il cui principale scopo è di descrivere, dove possibile, le relazioni di covarianza tra alcune variabili di un determinato studio in termini di alcune quantità non osservabili chiamate fattori. La tecnica suppone che le variabili possano essere suddivise in gruppi grazie ad alcune particolari relazioni di correlazione, cioè ammette che tutte le variabili di uno stesso gruppo siano altamente correlate tra loro e abbiamo correlazione relativamente bassa con quelle di un gruppo diverso. A questo punto è possibile pensare che ogni gruppo rappresenti un singolo fattore, responsabile della correlazione osservata. L'elaborato propone uno studio sui metodi dell'algebra lineare utilizzati per la realizzazione dell'analisi fattoriale, in particolare per il metodo del fattore principale, e l'applicazione di tale analisi su due dataset reali. Il primo consiste negli stock-price data dei titoli di 5 società riferiti a 100 settimane, il secondo nello studio di 329 città degli USA attraverso dei punteggi assegnati a 9 criteri di vivibilità.
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2

Pozzoli, Luca <1990&gt. « Le dimensioni della personalità di marca nel settore birrario italiano : un'analisi fattoriale esplorativa e confermativa per individuare la percezione del consumatore ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7887.

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Résumé :
Lo scopo di tale tesi di ricerca sperimentale, è quello di creare e validare nel territorio italiano una scala di personalità delle marche di birra, ottenendo una struttura dimensionale della personalità di marca che possa essere determinante in questo specifico settore. Questo sarà utile per constatare come il consumatore italiano percepisce la personalità delle marche che operano nel settore birrario. Infatti, tale settore, risulta avere notevoli opportunità di crescita in Italia e tende a competere con il tanto acclamato settore vinicolo. Sino ad ora, scarsa importanza è stata data alla creazione di una scala di personalità di marca che abbracci una concezione micro, ovvero che studi uno specifico settore o prodotto, tantomeno nel settore della birra. Inoltre, molti degli studi riguardanti l’analisi della personalità di marca sono stati svolti da ricercatori stranieri, mentre molto pochi in Italia. Per tali ragioni, si è reputato importante colmare tale lacuna, effettuando uno studio esplorativo nel mercato italiano della birra. Si vuole sottolineare che la ricerca di Jennifer Aaker rappresenterà il punto di partenza per l’individuazione della personalità di marca nel contesto birrario italiano.
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3

RIDOLFI, LIVIA. « Between beauty and status : An on-line factorial experiment on heterosexuals' mating preferences ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241103.

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Résumé :
Questa ricerca ha l’obiettivo di investigare le preferenze nella scelta del partner degli studenti dell’Università di Milano—Bicocca iscritti ai corsi di laurea Magistrale. È stato costruito un disegno sperimentale fattoriale definendo profili fittizi (vignette) di partner potenziali, sulla base di una lista di tratti biologici (età, altezza, bellezza del volto), cultuali (religione e titolo di studio) ed economici (ricchezza e prospettive di carriera). Tutti questi attributi sono stati espressi in tre categorie, a parte l’età in due. Le vignette presentavano una foto del volto (precedentemente selezionata sulla base del livello di attrattività) e gli altri tratti erano presentati schematicamente. Tutta la popolazione dei profili fittizi (N=1458), costituita da tutte le combinazioni possibili delle caratteristiche sopra definite, è stata sottoposta alla valutazione di un campione di rispondenti. Attraverso un’indagine online, 243 maschi e 243 femmine – italiani, caucasici, nati tra il 1995 e il 1997, cisgender ed eterosessuali – sono stati chiamati a valutare un insieme di 6 vignette, selezionate causalmente, con un voto tra 0 e 10. Ulteriori dati sono stati raccolti per poter condurre analisi sulla variabilità delle preferenze secondo fattori socioeconomici e culturali. È stata condotta un’analisi multilivello per stimare l’impatto causale di ogni tratto sul punteggio di desiderabilità maschile e femminile, controllando per il termine di errore correlato dei punteggi all’interno di ogni insieme di vignette. Sono, quindi, riportati gli effetti causali medi di ogni tratto e le stime delle differenze tra l’impatto dei tratti sulla valutazione maschile e quella femminile. Inoltre, sono presentati gli effetti causali medi condizionati di tutti i tratti con il tratto di bellezza del volto per comprendere se tale caratteristica media l’impatto delle altre. Anche in questo caso sono state fornite le stime delle differenze tra i rispondenti e le rispondenti. Infine, il campione è stato diviso secondo caratteristiche socioeconomiche e culturali per comprendere il grado con cui questi fattori sono associati con le preferenze nella scelta del partner.
This study aims to investigate mating preferences among Masters degree students of the University of Milano—Bicocca. A full factorial survey design was set up by defining fictive profiles (vignettes) of potential partners with a set of biological (age, height, facial beauty), cultural (religiosity and educational level) and socioeconomic traits (wealth and career prospects). All attributes are expressed in three categories, apart from age in two. Vignettes present a face picture (previously selected based on attractiveness level) and all the other traits are listed schematically. All of the whole fictive population of potential partners (N=1458) is submitted to the evaluation of a sample of respondents. Vignettes are identical for men and women respondents apart from the potential partner sex, expressed in the picture. Thus, the population of vignettes is doubled, one for men and one for women. Through an online survey, 243 female and 243 male students – all Italian, Caucasian, born between 1995 and 1997, cisgender and heterosexual -- are tasked to rate a block of six random profiles each with a number between 0 and 10. Data on demographics, religiosity and values of gender egalitarianism are also collected. I conduct multilevel analysis to estimate the causal impact of each trait category on the female and male ratings, while accounting for the correlated error terms for the ratings of each block of profiles. Thus, the average causal effects of each trait category are provided along with the average marginal effect of being a male and a female rater for each trait category. Moreover, I estimate the average causal effects on female and male ratings of age, height, educational level, wealth and career prospects for each level of profiles’ facial beauty. Again, differences in average causal effects between sexes are provided along with differences within sex. Finally, I divide the male and the female samples according to their socioeconomic and cultural backgrounds to investigate differences in mating preferences within each sex.
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4

Adamo, Chiara. « Anelli fattoriali : aspetti algebrici e geometrici ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18477/.

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Résumé :
Scopo di questa tesi è quello di presentare alcuni risultati relativi alla fattorialità. Un noto teorema di Gauss assicura che se A è un dominio a fattorizzazione unica allora anche l’anello A[x] lo è; inoltre la fattorialità si conserva localizzando in ideali primi. Un noto Teorema di Auslander e Buchsbaum afferma che ogni anello locale regolare è un dominio a fattorizzazione unica. Esistono caratterizzazioni interessanti per la fattorialità in particolari classi di anelli quali gli anelli di Dedekind e gli anelli noetheriani. Nella seconda parte della tesi viene studiata la fattorialità di anelli di coordinate di varietà, partendo dal lavoro di A. Andreotti e P. Salmon dal titolo “Anelli con unica decomponibilità in fattori primi ed un problema di intersezioni complete”. Il risultato principale di questo lavoro, che poggia sul teorema di Krull dell'ideale principale, asserisce che l'anello A=A/p è fattoriale se e solo se tutte le sottovarietà irriducibili W di codimensione 1 della varietà V=V(p) associata all'ideale p, sono intersezioni complete di V con una ipersuperficie V(f) dello spazio ambiente. Vengono studiati esplicitamente esempi di anelli di coordinate di coniche e quadriche, di indubbio interesse didattico.
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5

ADDIMANDO, LOREDANA. « Comportamenti difficili degli studenti e stress degli insegnanti nelle organizzazioni educative : una ricerca internazionale ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/8434.

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Résumé :
Il presente lavoro tenta di studiare il fenomeno "stress degli insegnanti" nelle relazioni scolastiche, focalizzandosi prevalentemente sulla componente attribuibile alle relazioni instaurate con gli studenti con problemi emotivi, comportamentali e di apprendimento: gli studenti "difficili" (challenging students). In particolare, cogliendo l’occasione di lavorare con un gruppo di ricerca internazionale composto da ricercatori provenienti da sette differenti nazioni, lo studio presenta le fasi di sviluppo e applicazione di un nuovo strumento di indagine per l’analisi dello stress degli insegnanti nelle organizzazioni educative. Il Challenging Student Standard Questionnaire (CSSQ) è stato utilizzato in differenti contesti nazionali al fine di valutare le percezioni di stress degli insegnanti in relazione alla gestione dei comportamenti degli studenti, dei colleghi e della dirigenza scolastica con l’intento di sviluppare uno strumento valido ed affidabile in grado di dare conto delle diverse possibili fonti di stress correlate alla professione docente.
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6

COMOTTI, ANNA. « Assessing psychometric scales through IRT-based modelling with application to COVID-19 data ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/365350.

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Résumé :
In ambito psicometrico, un tratto latente è una caratteristica non osservabile di un individuo. Per misurare tale tratto si ricorre comunemente all’uso di questionari che attraverso le risposte ad una serie di domande produce un punteggio totale indicativo di tale tratto latente. Il punto di partenza di questo lavoro è stata l’analisi di dati raccolti tra operatori sanitari di un grosso ospedale di Milano che hanno affrontato la pandemia COVID-19 e il cui benessere psicologico è stato valutato attraverso scale validate (GHQ-12, IES-r, GAD-7). In questo contesto, la Teoria Classica dei Test (TCT) e l’Item Response Theory (IRT) rappresentano le due teorie principali per analizzare in modo opportuno test basati su questionari. In psicometria l’uso della TCT è molto diffuso, mentre l’IRT sta avendo un crescente utilizzo solo recentemente. Partendo da una serie di quesiti clinici nati all’interno del contesto sanitario in cui tale lavoro è stato svolto, abbiamo analizzato preliminarmente i dati relativi a questionari di 990 operatori sanitari arruolati tra Luglio 2020 e Luglio 2021 attraverso un’analisi dei fattori di rischio per la compromissione del benessere psicologico. Abbiamo poi analizzato le scale psicometriche intendendole come strumenti di misurazione di un tratto latente. Abbiamo mostrato l’utilità e i benefici della teoria IRT applicandola ad una delle scale somministrate nei questionari, la General Health Questionnaire-12 (GHQ-12), un test ampiamente usato per valutare la salute mentale di un individuo. Attraverso l’IRT abbiamo indagato tre principali aree di interesse. Tramite la versione multidimensionale dei modelli IRR abbiamo indagato la dimensionalità, mostrando che la salute mentale degli operatori sanitari è stata affetta principalmente da due fattori misurati dalla GHQ-12, che hanno impattato in modo diverso il benessere psicologico. Da un lato è emerso un chiaro e diffuso stato di stress e preoccupazione, dall’altro molti individui hanno provato una sensazione di non avere un ruolo utile tramite proprio lavoro e di non essere in grado di prendere decisioni. Tramite l’analisi del DIF (differential item functioning) abbiamo evidenziato le differenze nelle risposte al questionario in sottogruppi: tra chi ha lavorato direttamente o indirettamente a contatto con pazienti COVID-19 e tra chi è stato arruolato prima o dopo la campagna vaccinale. Attraverso la versione di modelli IRT basata su classi latenti abbiamo mostrato come certe tipologie di risposta riescono a prevedere l’esito finale dello screening psicologico dei soggetti, che prevede in tutto tre fasi. Infine, nell’ambito della statistica robusta, abbiamo proposto un algoritmo basato sul metodo forward search per l’individuazione di risposte atipiche nei questionari e lo abbiamo testato ad un caso particolare di modelli IRT, il modello di Rasch.
A latent trait is an unobservable psychological attribute of an individual. A common way to measure it relies on the use of questionnaires, which collect person’s responses to test items and calculate a score representing the underlying latent trait. We analysed data collected among health care workers (HCWs) who faced COVID-19 pandemic and whose psychological wellbeing was evaluated through psychometric scales (GHQ-12, IES-r, GAD-7). Classical test theory (CTT) and item response theory (IRT) represent two different measurement frameworks. Starting from a series of clinical questions arising from a specific medical environment, objectives of this work were to explore the clinical implication of the tests’ outcome, performed through risk factor analysis for psychological impairment on a sample of 990 HCWs, and to evaluate the structure of the scales intended as measurement tools. We provided demonstration of the utility of IRT as compared with CTT-based method through the analysis of General Health Questionnaire – 12 (GHQ-12 questionnaire), a valid and reliable tool widely used to measure mental health. IRT-based techniques enable us to delve in several areas of interest of GHQ-12 questionnaire. Through the multidimensional version of IRT models we assess its dimensionality, finding that HCWs' psychological wellbeing was affected by general discomfort and stress together with a strong feeling of uselessness and inability to make decisions. Differential item functioning (DIF) detection performed with IRT investigated possible differences in responses between subjected directly or indirectly involved with COVID-19 patients and between workers enrolled before or after vaccination campaign, showing how their psychological status was affected by such circumstances. The discrete version of IRT (based on latent class analysis) allowed to determine how some response pattern may predict individual’s outcome of psychological wellbeing evaluation which consisted in three steps. Lastly, we explored the issue of atypical response pattern detection applying Forward Search algorithm to Rasch model.
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7

Plebani, M. « IDENTIFICAZIONE DEGLI ASSI FATTORIALI INFORMATIVI NELL'ANALISI DELLE COMPONENTI PRINCIPALI ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/232964.

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Résumé :
Determining how many factors to retain as expression of an underlying structure is an important topic in principal component analysis (PCA). With this aim, different empirical criteria are usually adopted, such as to retain all eigenvalues higher than 1 (Kaiser-Guttman rule), or the first eigenvalues totalling a prefixed amount of explained variance, or higher than a prefixed threshold (broken-stick method), or those eigenvalues that depart from the straight line on which tend to lie all the other eigenvalues (scree plot). Yet, these rules often have weak theoretical bases and not always are appropriately applied. Facing this problem from a mathematical-analytical point of view by finding the distribution of the eigenvalues of sampling correlation matrices is a hard task, and most studies report results which are valid only asymptotically or under specific assumptions. There is a need to generalize the method, also to deal with real and possibly small datasets. The aim of this thesis was to model the decision thresholds for the eigenvalue distribution as a function of number of variables (k) and sample size (n), under the assumptions that no latent factors exist and variables are standard-normally distributed. Two methods were taken into consideration: a direct and an indirect method. Through a simulation, data were generated for 70 different settings, obtained combining 7 different values for n (75, 150, 300, 600, 1200, 2400, 4800) with 10 different values for k (6, 12, 18, 24, 30, 36, 42, 48, 60). All variables were generated as independent and standard-normally distributed. The distribution of the first 4 eigenvalues of the correlation matrix was considered and the values of the 95th centiles were computed. For each setting, PCA was applied to 6001 independent samples. It was shown that there is a positive correlation between couples of consecutive eigenvalues, and that this correlation increases as k increases and, to a lesser extent, as n increases. It is expected that this pattern also persists when latent factors are present. With the direct method, the observed 95th centile of the distribution of the first 4 eigenvalues could be predicted as a function of k and n by a nonlinear model with 7 parameters. With the indirect method, we normalized the distribution of the first 4 eigenvalues through a 3-parameter Box-Cox transformation. The parameters of the Box-Cox transformation were then expressed as functions of k and n, and used to predict the 95th centile. Both methods appeared to accurately predict the value of the 95th centile. For the first eigenvalue, the mean of the absolute difference between type I error risk associated with the observed and the predicted thresholds is 3‰ for the direct method and 5‰ for the indirect method. The latter method has the additional advantage of providing any computed eigenvalue with its probability of occurrence under the null hypothesis. The number of samples generated in this study is large enough to obtain highly precise estimates of the type I error risk as regards the 1st eigenvalue. The reliability of the estimates is lower for the 2nd and, a fortiori, the 3rd and 4th eigenvalue. Further research in this field should focus on how and to what extent the distribution of the eigenvalues of sample correlation matrices depends on the shape of the parent distribution (e.g. skewed, leptokurtic, multimodal), and on the possible extension of the predicting functions to the case where latent factors exist, by including a parameter that takes into account the variance explained by these factors.
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8

Cit, Pierangelo. « Applicazione del metodo D.O.E. allo studio della qualità di foratura in materiali legnosi ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Résumé :
L’obbiettivo dell’elaborato consiste nella caratterizzazione del processo di foratura su macchine per il legno, in funzione dei parametri di lavorazione adottati, della tipologia di punta utilizzata e del materiale lavorato. Per questo tipo di indagine, è stato necessario sviluppare un algoritmo in grado di definire oggettivamente la qualità di un foro. L’utilizzo di tecniche di image processing ha permesso di calcolare, una volta acquisita l’immagine del foro, un parametro rappresentativo dell’eventuale danneggiamento dello stesso. Successivamente sono state individuate, mediante confronto con esperti del settore, tre classi di fori (ottimo, accettabile e non accettabile), sulla base dei valori del parametro sopracitato. Lo studio della dipendenza della qualità di foratura dai parametri precedentemente elencati, è stata realizzata con metodo DOE e l’analisi dei risultati svolta mediante analisi fattoriale. Questo studio ha permesso non solo di definire l’andamento della qualità di foratura al variare dei singoli parametri, ma anche di definire le condizioni ottimali di lavorazione, in termini di combinazione dei parametri di lavorazione adottata, in grado di massimizzare sia la qualità di foratura sia la produttività.
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9

Busetto, Marco <1996&gt. « Gli ETF Smart Beta : analisi e prospettive degli investimenti fattoriali ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18882.

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Résumé :
Il lavoro si focalizza sull'analisi di una tipologia particolare di Exchange Traded Funds:gli Smart Beta. Questi fondi passivi scelgono un approccio di investimento di tipo ibrido, a metà tra la gestione passiva, tanto cara agli Etf, e la gestione attiva, tipica dei fondi di investimento, gestiti attivamente nella ricerca di sovraperformance rispetto al benchmark. L'opera va ad esplorare le origini accademiche alla base del factor investing, per poi soffermarsi sulle caratteristiche peculiari degli Smart Beta e le varie tipologie. Infine viene operato un confronto delle varie strategie di investimento e delle performance.
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SCHIAVON, LORENZO. « Metodi bayesiani infinito-fattoriali con applicazioni a dati di tracciamento nel calcio ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3449045.

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Résumé :
I modelli fattoriali sono una rappresentazione matematica di dati multidimensionali tramite una collezione di oggetti più semplici. Per esempio, una matrice di dati può essere descritta da una somma di componenti latenti a rango uno. I modelli fattoriali vengono utilizzati frequentemente in varie discipline, quando si suppone che un insieme di variabili osservate sia esprimibile con meno variabili latenti. Ad ogni modo, può risultare molto difficile capire il numero e il peso delle diverse componenti latenti. Per rispondere a questo problema, si sta diffondendo l'utilizzo di modelli fattoriali sovra parametrizzati che evitano l'imposizione di vincoli sia sul numero di fattori che sull'ordinamento dei dati. Nel contesto bayesiano, si sono affermate delle distribuzioni a priori con compressione crescente che permettono di avere infiniti fattori, ma con impatto decrescente rispetto all'indice di componente, in modo tale che i fattori non necessari vengano rimossi comprimendone a zero i rispettivi coefficienti. Questi modelli flessibili sono generalmente identificati con il nome di modelli infinito fattoriali. Questa tesi si pone l'obbiettivo di fornire una panoramica sui modelli infinito fattoriali, presentandone lo stato dell'arte, discutendone i limiti e costruendo in modo incrementale una struttura generale per modelli bayesiani infinito fattoriali che includa nuovi metodi per sopperire a tali mancanze. In particolare, la tesi tratta il ruolo della sparsità negli elementi latenti di basso rango, in quanto cruciale per migliorare l'inferenza e facilitare l'interpretazione del modello. Inizialmente, focalizziamo la nostra attenzione sull'effetto della sparsità indotta dall'usuale approssimazione dei modelli a infiniti fattori dovuta a troncamento, effettuata per facilitare l'inferenza sulla distribuzione a posteriori. A tal proposito, è importante valutare come il criterio di troncamento influisca sulla capacità di inferenza e sulla rappresentazione del modello. Proponiamo quindi un nuovo criterio di troncamento che pone in relazione il livello a cui viene troncato il modello con il contributo dei fattori alla spiegazione della variabilità totale dei dati, permettendo così di calibrare più facilmente i parametri dell'algoritmo. In secondo luogo, analizziamo il ruolo della sparsità locale negli elementi latenti a basso rango introducendo una nuova classe generale di modelli a infinito fattori. In questo scenario, forniamo gli strumenti teorici per verificare delle proprietà di compressione della distribuzione a priori. La maggior novità della classe di modelli proposta risiede nella specificazione della struttura di sparsità degli elementi latenti come dipendente da informazione ausiliaria che informi circa la similarità tra le variabili, che corrispondono alle colonne della matrice di dati. Questa specificazione permette di rispondere ad uno dei punti aperti degli attuali modelli a infiniti fattori che non permettevano la possibilità di indurre gruppi o altre strutture tra variabili. Proponiamo anche di estendere questa classe alla più generale classe di modelli per decomposizione di matrici. In modo simmetrico rispetto a quanto fatto con l'informazione esogena sulle variabili, il modello per la decomposizione di matrici include informazione aggiuntiva riguardante anche le righe della matrice di dati. Si definisce un nuovo algoritmo di stima ispirato dai metodi boosting, superando i limiti computazionali dei metodi basati su catene di Markov Monte Carlo e il problema di non-identificabilità che caratterizza tutti i modelli fattoriali sovra-parametrizzati. I dati di tracciamento dei giocatori di calcio rappresentano il filo conduttore della tesi. Vengono fornite riflessioni approfondite che mettono in luce le potenzialità del nostro metodo. Ad ogni modo, è lecito aspettarsi che vi sia un impatto su molti altri campi di applicazione.
Factorization models are a mathematical representation of multidimensional data objects as a collection of simpler components. For instance, a matrix can be characterized as a sum of latent rank one components. Factor models are commonly used across a variety of disciplines to deal with data sets whereby a large number of observed variables is thought to reflect a smaller number of latent variables. However, it can be challenging to infer the relative impact of the different components as well as the number of components. To address this issue, it has become popular to rely on over-fitted factorization models that avoid strict constraints on either the number of factors and the ordering of the data. In the Bayesian framework, increasing shrinkage priors on latent elements have been proposed, allowing the introduction of infinitely many factors, albeit with impact decreasing with the component index, such that the unnecessary ones can be adaptively removed by increasingly shrinking their coefficients close to zero as the component index increases. These flexible approaches are usually named infinite factorization models. This thesis aims to provide an overview on infinite factorization models, presenting the state of the art, discussing the limitations of the current models, and gradually composing a general Bayesian infinite factorization framework that includes novel methods to address such deficiencies. In particular, we consider the role of sparsity in the latent low-rank elements, as being crucial to improve the inference and facilitate interpretation. Firstly, we focus on the effect of the sparsity induced by the usual approximation of the infinite model through a truncated version to facilitate the posterior inference. In this regard, it is fundamental to carefully assess how the truncation criterion affects the inference performance and the factor model representation. We propose a novel truncation criterion that relates the level of truncation to the factor contribution to the global data variability, allowing one to easily calibrate the algorithm's parameters. Secondly, we careful investigate the role of local sparsity within the low-rank latent elements by introducing a new general class of infinite factorization models. In this framework, we provide theoretical support to verify desirable shrinkage properties of the prior. The main novelty of the proposed class of models lies on the dependence of the local sparse pattern of the latent elements on auxiliary information which is supposed to inform on the similarity among variables, that correspond to columns of the data matrix. This structure enables us to fill a key gap of the current infinite factor models that do not allow the accommodation for grouped variables and other non-exchangeable structures. We also propose extending this class to the more general class of matrix decomposition models. Symmetrically to the use of the exogenous information about variables, the matrix decomposition model also embeds auxiliary information about the row entities of the data matrix. A novel estimation algorithm inspired by boosting approaches is designed, overcoming the computational limits of the current Markov chain Monte Carlo approaches and the non-identifiability issue which characterizes all the over-fitted factorization models. Practical gains with respect to the current state of art are shown in simulation studies and discussed in real data applications, further illustrating benefits in terms of parameter estimations and model interpretation. Football player tracking data represent the common thread of the thesis. Thoughtful insights and representations are provided, sheding ligth on the potential of our approach. However, the generality of the proposed framework is expected to impact many other application fields.
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Lombardo, Samantha <1991&gt. « L’UTILIZZO DI MODELLI FATTORIALI PER IL FORECASTING : Aspetti metodologici e applicazione alla previsione dell’indice della produzione americana ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7264.

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Résumé :
Questo elaborato approfondisce la tecnica dell’analisi fattoriale e la sua applicazione alle stime previsionali. Ricondurre la dinamica di una grandezza economica di interesse (indicata dalla variabile dipendente yt) ad un modello fattoriale, consente di sfruttare il contenuto informativo apportato da un ampio set di predittori (indicati dall’insieme di variabili indipendenti Xt) entro un ridotto numero di fattori guida, estratti a partire dalle Xt ,utilizzabili per la previsione di yt. L’approccio metodologico che si segue è quello proposto dagli economisti Stock e Watson, attraverso il quale estrarre i fattori comuni, come componenti principali, in grado di cogliere l’evoluzione delle grandezze economiche di interesse. Si propone un caso pratico per la previsione della variabile americana Industrial Production Index a partire da un campione composto da circa 200 diverse variabili riconducibili alle seguenti categorie: produzione e reddito reale, occupazione e salario, vendite e rimanenze di beni e servizi, nuovi ordini, spesa in consumi personali, vendita e costruzioni di immobili, tassi di interesse e di cambio, aggregati monetari e crediti, indici dei prezzi, indici azioni.
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Giovannini, Ludovica <1993&gt. « Il turismo rurale nell'Umbria meridionale. Il caso studio : la fattoria didattica ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15964.

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La presente tesi approfondisce la tematica del turismo rurale nell'Umbria meridionale analizzando la fattoria didattica come sintesi di esperienza rurale e sostenibilità nell'ambito turistico. Nel primo capitolo si definisce il turismo rurale e si analizza il percorso che storicamente ha portato alla sua diffusione, soffermandosi sul suo effetto innovativo per l'economia rurale. Il secondo capitolo tratta il turismo sostenibile e ogni forma di turismo che si approccia responsabilmente all'ambiente naturale, all'economia e alla comunità locale. Nell'individuazione dei nuovi trend turistici, si evidenziano forme quali il turismo rurale, il turismo lento, il turismo esperienziale e l'enogastronomia. Nel terzo capitolo viene presentata l'area geografica di riferimento della tesi: la Valnerina umbra e la provincia di Terni. Del territorio definito vengono analizzati fattori quali l'accessibilità, l'offerta turistica, le principali attrazioni urbane e naturalistiche, oltre che i flussi turistici. In relazione a questi ultimi si evidenziano gli effetti che il terremoto del 2016 ha comportato in ottica di turismo per le aree colpite dagli eventi sismici. La tesi si conclude con la presentazione della fattoria didattica come modalità di fruizione del territorio sotto un aspetto di esperienza aggregata perfettamente calzante con il turismo rurale, la si inquadra giuridicamente e si porta l'esempio pratico della fattoria didattica La Collina Incantata situata a Narni (TR).
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Zonta, Mirka <1972&gt. « La fattoria Rio Selva di Preganziol come esempio di sostenibilità integrata ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19535.

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Il presente lavoro intende analizzare una fattoria biologica, Rio Selva, situata a Preganziol, in provincia di Treviso. Scopo della ricerca è quello di analizzare la fattoria dal punto di vista di sostenibilità integrata (economica, sociale ed ecologica). La ricerca nasce dall’esigenza di andare a studiare una piccola realtà, in cui si cerchi di superare l’insostenibilità dell’attuale modello di sviluppo, che ha portato l’intero Pianeta in una situazione di profonda crisi. Siamo tutti chiamati a riprogettare i nostri ‘stili di vita’, sia individuali che collettivi, per rispondere alle sfide globali che abbiamo di fronte e trovo sia importante trovare ispirazione in una realtà che, non senza difficoltà, si sia messa in cammino per sperimentare un modello di sviluppo alternativo. La fattoria infatti è un Presidio della Laudato si’, in cui il concetto di “ecologia integrale”, proposto da Papa Francesco, è declinato nella sua totalità. La fattoria adotta un sistema di progettazione permaculturale, che si basa su tre etiche: cura della terra, cura delle persone e ridistribuzione del surplus, che aderiscono pienamente all’etica cristiana espressa nell’Enciclica. Secondo la permacultura infatti la cura si estende dalla casa di abitazione e dalle persone che la abitano, alla comunità del territorio, fino ad abbracciare l’intero Pianeta, composto da tutti i suoi abitanti, umani e non-umani. Questi principi morali declinano tutte le scelte produttive, distributive e di consumo della fattoria, ma ne influenzano anche tutte le attività che le permettono di raggiungere la sostenibilità economica, come quelle educative per l’infanzia e per la cittadinanza adulta. La fattoria infatti ha, fra gli scopi, quello di educare il territorio all’adozione di uno stile di vita più consapevole, rispettoso dell’ambiente e delle persone, grazie alla trasmissione di saperi e conoscenze attraverso momenti esperienziali, che vengono incorporati attraverso attività pratiche. La tutela dei beni comuni (acqua, suolo, paesaggio, aria, cibo, saperi) sono prioritari per la fattoria. La fattoria adotta, in ambito domestico, scelte abitative e di consumo etiche e sobrie, avendo consapevolezza che il comportamento di ognuno, nel proprio quotidiano, sia utile a mitigare non solo l’impronta ecologica, ma anche gli effetti sociali negativi prodotti da una logica consumistica e produttivistica. Ad una società di mercato che mette al primo posto l’interesse individuale, la concorrenza spietata e che spesso scarica sull’intera collettività le esternalità negative di produzione e distribuzione di merci, la fattoria contrappone una produzione agricola sostenibile e forme di collaborazione, fiducia, rispetto e mutuo appoggio, instaurando relazioni con altri agricoltori, cittadini ed organizzazioni della società civile. La fattoria è infatti inserita in un Distretto di Economia Solidale e distribuisce i suoi prodotti in una rete alternativa del cibo, che mira a sottrarsi ad una logica di mercato.
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Guglielmi, Angela <1987&gt. « "Andare a campi" per seminare innovazione, lo sconfinamento di una fattoria sociale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7414.

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Come nasce una nuova prassi nel sociale? E come avviene il suo riconoscimento a livello istituzionale? L’agricoltura sociale è una pratica innovativa che unisce due mondi, quello sociale e quello agricolo; da un lato offre risposte al territorio locale e dall’altro sviluppa nuove possibilità per un welfare inclusivo a costi ridotti. Questa pratica, nata dal basso e su cui si è da poco legiferato a livello nazionale, stimola il dialogo tra diverse figure professionali (agricoltori, educatori, medici, operatori sociali, ecc..) e crea nuovi luoghi d’incontro multidisciplinari per sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’inclusione sociale e dell’agricoltura, molto spesso biologica, a km zero. La tesi ha l’intento, attraverso uno studio di caso, di far emergere come una realtà possa “sconfinare”, ovvero può modificare internamente i propri confini organizzativi se stimolata dal mondo esterno e può giungere a sua volta a “pro-vocare” le istituzioni, ottenendo così il riconoscimento di nuove prassi come quelle di agricoltura sociale. Ciò è possibile se e laddove gli operatori “al confine” si fermano ad osservare e a riflettere sulle richieste e sui bisogni che percepiscono attorno a loro, avendo il coraggio di mettersi in discussione così da inventare nuove vie e seminare nuovi frutti.
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Martorana, Veronica <1990&gt. « Confini, territorio e conflitto. La disputa sulle Fattorie di Sheba’a (2000-2006) ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7691.

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Despite Globalization has favoured the growth of interdependence between countries - a phaenomenon interpreted by many scholars as sort of weakening of the Westphalian State - borders and territory continue to play a central role in the international relations. Not only are territorial disputes far from being eliminated from the international scene, but they are also the most prone to escalate in militarized conflict. Indeed, the territorial question represents a still unsolved issue between Israel, Syria and Lebanon. The Sheba’a Farms, a 14 km area in Southern Lebanon, portrays a significant case of territorial-border dispute which greatly contributed to the outbreak of Lebanon War in 2006. The conflict has now lost momentum because of the new challenges rising across the Middle East, however not only is it a relevant example of territorial dispute, but also a further reference to the difficult relationships between Israel and the Middle Eastern countries. Therefore, as a result of the inexhaustible hostilities between Israel and Hizbullah, the United Nations has continued to operate on the ground through UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) peace keeping operation. Through unpublished oral sources collected during the period of research I spent with some members of the UNIFIL mission, this works attempts to shed new and innovative light on the intertwining perspectives connected to the dispute, illustrating its origins and peculiarities.
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AMMAR, MARCO. « Libano sud : l’evoluzione della frontiera e lo strano caso delle fattorie di Shebaa ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2016. http://hdl.handle.net/11584/266665.

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This study constitutes a first step of an investigation undertaken to provide a historical account of the Lebanese Southern border area. The aim of the research is twofold: firstly it seeks to point out the major factors determining the long-term economic and demographic changes that affected the region throughout the last century; secondly it examines the unsolved Shebaa Farms border dispute, which flared up between Israel and Lebanon in May 2000. In spite of the prevailing opinion that the disagreement is but a specious pretext used by the Shii militia lead by Hezbollah to legitimate its armed struggle, the analysis brings to the fore the historical, political and strategic implications of the issue, providing evidence that the contested area is juridically and administratively part of the Lebanese territory.
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Cardoso, Bárbara Françoise. « Análise do sistema agroindustrial do biodiesel no Brasil e na União Europeia ». Universidade Estadual do Oeste do Parana, 2016. http://tede.unioeste.br:8080/tede/handle/tede/2213.

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Made available in DSpace on 2017-07-10T18:33:31Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Barbara Francoise Cardoso.pdf: 2912127 bytes, checksum: 58a16d70cfa75e411996a07ab6d5ad53 (MD5) Previous issue date: 2016-02-19
Fundação Araucária
Anche se il biodiesel è stato inserito nell'economia mondiale da più di mezzo secolo, il coordinamento della filiera del biodiesel intorno ad una normativa che regola il mercato, la produzione, la commercializzazione e l'uso di questo biocarburante è ancora un fattore da essere studiato per lo sviluppo ottimale del biodiesel in tutto il mondo. La produzione mondiale di biodiesel deve ancora affrontare difficoltà tecniche ed economiche per permettere il commercio su larga scala, che scoraggia il commercio internazionale. Date le difficoltà, ogni Nazione sviluppa le loro leggi applicate al settore agricolo e la produzione di biocarburanti, al fine di fornire miglioramenti nel coordinamento della filiera del biodiesel. Le differenze e le somiglianze di questa filiera tra le Nazione sono anche ancora dei fattori da studiare. In questo contesto, questa ricerca si propone di identificare e analizzare comparativamente i principali fattori coinvolti nel coordinamento della filiera del biodiesel in Brasile e nell'Unione Europea, dal punto di vista degli agenti di questa filiera in entrambi i contesti. Al fine di identificare e valutare i principali fattori è stata effettuata un'analisi dell'ambiente istituzionale e della letteratura di questa filiera in entrambi i contesti. Con questi fattori, un questionario è stato creato per ottenere il grado di importanza di ognuno alla filiera del biodiesel, secondo gli agenti di questa filiera. Per identificare i fattori simili e diversi è stata condotta una analisi fattoriale attraverso le risposte degli agenti. I risultati per quanto riguarda l'analisi dell'ambiente istituzionale, che ha considerato le principali leggi e regolamenti brasiliani ed europei, di questo è emerso che ci sono molte differenze tra i due contesti. Mentre in Brasile ci sono leggi che coinvolgono solo biodiesel, nell'Unione Europea tali regole rientrano nel contesto delle energie rinnovabili. I regolamenti brasiliani hanno una maggiore attenzione per l'aspetto sociale, mentre le leggi europee sono più concentrati sull'ambiente. La principale caratteristica comune tra le due situazioni è che in entrambi i casi esiste un minimo di blend di biodiesel (BX), ossia una percentuale minima di biodiesel da essere miscelata al gasolio. I risultati dell'analisi fattoriale hanno dimostrato che, per entrambi i contesti, i fattori simili dal punto di vista degli agenti della filiera sono legati alla tassazione e al commercio internazionale, i sindacati e le associazioni che rappresentano gli impianti di biodiesel, e la diversificazione, acquisizione dall'agricoltura familiare/piccolo produttore e garanzia della fornitura. I fattori diversi sono: (1) presa in considerazione solo nel caso del Brasile: le strategie di crescita, la competitività degli impianti, la differenziazione degli impianti, gli incentivi per la produzione di biodiesel, le politiche generali sui biocarburanti, le tecnologie di produzione di biodiesel, e le politiche nazionali specifiche, e (2) presa in considerazione solo nel caso dell'Unione Europea: la differenziazione nella produzione di biodiesel e le organizzazioni di supporto. Inoltre, i risultati dimostrano l'esistenza di un trade-off in relazione ai progressi tecnologici nella filiera del biodiesel in entrambi i casi. Se, da un lato, l'inclusione dei agricoltori familiare e piccoli produttori nell'economia è uno dei fattori da considerare per la sostenibilità della filiera, d'altra parte, lo sviluppo di questa, cercando di risolvere il conflitto cibo contro biocarburanti, emargina questi produttori.
Embora o biodiesel tenha sido inserido na economia mundial há mais de meio século, a coordenação do sistema agroindustrial do biodiesel (SAI biodiesel) em torno de uma legislação que regulamente o mercado, a produção, a comercialização e o uso deste biocombustível ainda é um fator a ser estudado para o melhor desenvolvimento do biodiesel em todo o mundo. A produção mundial de biodiesel ainda enfrenta dificuldades técnicas e econômicas para viabilizar o comércio em grande escala, o que desfavorece o comércio internacional. Diante das dificuldades, cada país elabora suas leis aplicadas à agricultura e à produção de biocombustíveis com o intuito de prover melhorias na coordenação do SAI biodiesel. As diferenças e as semelhanças deste sistema entre países também é ainda um fator a ser estudado. Neste contexto, esta pesquisa tem como objetivo identificar e analisar comparativamente os principais fatores envolvidos na coordenação do sistema agroindustrial do biodiesel no Brasil e na União Europeia, sob a perspectiva dos agentes deste sistema agroindustrial em ambos os contextos. A fim de identificar e aferir os principais fatores foi realizada uma análise do ambiente institucional e da literatura deste sistema em ambos os contextos. Com estes fatores, foi desenvolvido um questionário com o intuito de obter o grau de importância de cada um para o SAI biodiesel, de acordo com os agentes deste sistema. Para identificar os fatores semelhantes e diferentes foi realizada uma análise fatorial por meio das respostas dos agentes. Dos resultados, no que concerne à análise do ambiente institucional, que considerou as principais leis e regulamentos brasileiros e europeus, esta mostrou que há muitas diferenças entre os dois contextos. Enquanto no Brasil existem leis que envolvem apenas o biodiesel, na União Europeia estas normas se inserem no contexto das energias renováveis. Os regulamentos brasileiros têm maior foco no aspecto social, enquanto as leis europeias têm maior foco no meio ambiente. A principal característica comum entre as duas situações é que em ambos os casos existe um mandato mínimo de biodiesel (BX), isto é, um percentual mínimo de biodiesel que deve ser misturado ao óleo diesel. Os resultados da análise fatorial mostraram que para ambos os contextos, os fatores semelhantes na visão dos agentes do SAI estão relacionados à tributação e comércio internacional, aos sindicatos dos trabalhadores e associações que representam as usinas de biodiesel, e à diversificação, aquisição da agricultura familiar/pequeno produtor e garantia de oferta. Os fatores diferentes são: (1) considerados apenas no caso brasileiro: estratégias de crescimento, competitividade das usinas, diferenciação das usinas, incentivos para a produção de biodiesel, políticas gerais sobre biocombustíveis, tecnologias de produção de biodiesel, e políticas nacionais específicas; e (2) considerados apenas no caso europeu: diferenciação na produção de biodiesel e organizações de apoio. Além disso, os resultados mostram a existência de um trade-off no que se refere ao avanço tecnológico dentro do SAI biodiesel em ambos os casos. Se, por um lado, a inclusão dos agricultores familiares e pequenos agricultores na economia é um dos fatores a serem considerados para a sustentabilidade do sistema, por outro lado, o desenvolvimento deste, buscando resolver o conflito alimento versus biocombustíveis, marginaliza estes produtores.
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Forin, Claudia. « Ville e fattorie nell'Italia settentrionale in epoca romana (II sec. a.C. - V sec. d.C.) : architettura, economia e società ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3425372.

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The aim of this Ph.D research is to provide a representative framework of the forms and role of extraurban farms and villas in Northern Italy, on the basis of accidental findings. The research project included the systematic census of the sites starting from the publishing documentation. The data have been entered into a relational database, adapted and constantly optimized by taking into account the different features of the data needing to manage. At the same time a GIS has been developed: it allow to compare results on a geographical basis as well. Finally, 203 sites have been selected and catalogued, they are divided by modern regions Valle d’Aosta, Piedmont, Liguria, Lombardy, Trentino Alto Adige, Veneto and Friuli Venezia Giulia, and they can be ascribed to the chronological period between second century B.C.E. and fifth century C.E. The first part of the thesis aims to provide a consistent framework of the argument and to present the project, clarifying the criteria used, the limits and the innovative aspects. The collected documents was then processed through the computer tool (i.e. relational database), forming the basis for further analyses. First of all, typological features have been investigated: the analysis of the sites allowed to formulate some reconstructive hypotheses concerning the general organization of the buildings and the arrangement of the different areas or functional spaces within them. For this purpose, the data have been supported by precise comparisons with better known cases. Once the objective features of the sites were analyzed and identified by their forms and models, it has been proceeded into a critical analysis of their functional role, which helped to identify the functional Types, distinguished on the basis of clear evaluation criteria. The conclusion is that the territory must have been occupied by a widespread hierarchical system of isolated complexes, generally developed since the Augustan age and characterized by a long continuity of frequentation, which lasted until the V-VI century CE, with renovations, plan variations and internal divisions. The research will then provide a complete synthesis of the published data about isolated and extra-urban sites in Northern Italy, constituting a solid basis for future studies on the topic.
La ricerca di dottorato nasce con l’obiettivo principale di fornire un quadro d’insieme delle attestazioni relative a fattorie e ville di epoca romana indagate archeologicamente in Italia settentrionale. Il lavoro ha previsto il censimento sistematico dei siti a partire dalla documentazione edita e l’implementazione di un database relazionale, creato ad hoc, che ha consentito una migliore gestione ed elaborazione dei dati. Parallelamente è stata realizzata una piattaforma GIS, finalizzata alla contestualizzazione topografica e all’analisi distributiva dei siti. Sono stati selezionati e schedati 203 siti, suddivisi nelle regioni moderne di Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, ascrivibili all’arco cronologico compreso tra il II secolo a.C. e il V secolo d.C. La prima parte della tesi mira a fornire un consistente inquadramento dell’argomento e a presentare il progetto, chiarendone i criteri utilizzati, i limiti e gli aspetti innovativi. La documentazione raccolta è stata quindi elaborata attraverso lo strumento informatico, costituendo la base delle successive analisi. Innanzi tutto sono stati indagati gli aspetti tipologici, formulando ipotesi ricostruttive sull’organizzazione generale degli edifici e sulle caratteristiche architettoniche e tecniche dei diversi settori e spazi funzionali, avvalorando lo studio con puntuali confronti. Ad un approccio più oggettivo segue l’analisi critica del ruolo funzionale dei complessi, che ha consentito di individuare dei Tipi funzionali, distinti sulla base di precisi criteri di valutazione. Ne è risultato un quadro insediativo caratterizzato da complessi isolati con forme e funzioni molto varie, che dal punto di vista cronologico sono generalmente attivati a partire dall’età augustea e si caratterizzano per una lunga continuità di frequentazione, che spesso si protrae fino al V-VI secolo d.C., comportando ristrutturazioni, variazioni planimetriche e frazionamenti interni. La ricerca vuole quindi fornire una compiuta sintesi dei dati finora noti sugli insediamenti isolati extraurbani dell’Italia settentrionale, ponendosi come solida base di riferimento per i futuri studi sull’argomento.
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Tomassetti, Irene. « Un parco fluviale per Ostiglia e Revere ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Questa tesi descrive un intervento di riqualificazione urbana e paesaggistica la cui area di progetto è tra Ostiglia e Revere, due cittadine che si affacciano sulla riva destra e sinistra del Po, nel mantovano. Questi paesi hanno un importante passato di commerci fluviali e ancora ne conservano i segni: canalizzazioni, chiaviche ed altre innumerevoli opere idrauliche. La loro fortuna è sempre dipesa dal grande fiume, che allo stesso tempo le ha esposte al problema dell’erosione e delle inondazioni: l’antico centro di Revere infatti, che si trovava proprio in un’ansa del Po, è stato demolito nel 1933 per la costruzione di bacini di espansione per il contenimento delle piene, ancora funzionanti; a Ostiglia invece sono stati otturati i numerosi canali, è stata abbandonata la storica stazione ferroviaria e un’industria termoelettrica dal sistema di combustione differente dall’originario presenta 3 cisterne abbattute e 3 inutilizzate. Il progetto è quello di un parco fluviale che coinvolga entrambe le sponde e che includa un ampliamento del Museo del Po già presente nell’attuale centro di Revere; il complesso, purché in zona a rischio, grazie alla sopraelevazione ispirata alle palafitte storicamente presenti sul territorio, sarà in grado di essere operativo anche in caso di piena (anche utilizzando e potenziando il sistema di bacini esistenti e anche grazie ad una vegetazione specifica) e comprenderà una fattoria didattica che promuova e produca i prodotti del territorio, tra cui miele, zucca, tartufo e riso. L’acqua e la sua gestione tuttavia rimarranno tra i temi principale del progetto, che si inserirà all’interno del Sistema dei parchi dell’Oltrepò Mantovano.
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CASOLI, CHIARA. « The dynamics of commodity prices : common movement and latent factors ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2020. http://hdl.handle.net/11566/274073.

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Questa tesi analizza prezzi di diverse tipologie di commodities, con lo scopo di capire se esiste un movimento comune tra le varie serie, e se questo è il risultato di determinanti comuni di breve periodo o deriva da delle dinamiche condivise di lungo periodo. Il lavoro è organizzato in tre capitoli. Il primo introduce l’argomento del movimento comune, focalizzandosi anche in una rassegna della letteratura sulle dinamiche dei prezzi delle commodities e proponendo un’analisi univariata di 38 serie storiche mensili di prezzi spot del database dell’IMF. Il secondo capitolo propone un modello in tre equazioni strutturali (consumo, produzione e stoccaggio), con l’aggiunta della condizione di equilibrio, in cui due fattori latenti responsabili per il co-movimento sono incorporati. L’equazione di prezzo in forma ridotta è poi stimata per 10 prezzi sfruttando la metodologia proposta nel terzo capitolo. Quest’ultimo sviluppa una nuova tecnica di stima per Dynamic Factor Models non stazionari e cointegrati con una decomposizione trend-ciclo; inoltre, la procedura è applicata alle 38 serie storiche presentate nel primo capitolo. Dai risultati emerge che mentre la componente ciclica è quasi irrilevante, la parte non stazionaria del co-movimento catturata dalla componente trend ha più peso. Dai fattori estratti è impossibile concludere con chiarezza se l’ipotesi di Prebish e Singer del trend decrescente dei prezzi delle commodities nel lungo periodo è stata surclassata da un’epoca di prezi crescenti dovuta alla maggiore scarsità delle risorse, con conseguente pressione della domanda sull’offerta.
This thesis concerns an analysis of commodity prices belonging to different categories, with the aim of understanding if there is room for a common movement among different price series, and if this co-movement is the result of short-run common drivers or it implies a long-run shared dynamic. The analysis is developed in three Chapters. Chapter 1 introduces the topic of co-movement, also focusing in reviewing other studies on commodity prices general dynamics and providing some univariate results by exploiting a set of 38 commodity spot monthly prices available from the IMF primary commodity database. Chapter 2 proposes a first attempt of modelling commodity markets by including latent factors responsible for co-movement. The model consists in three structural equations determining consumption, production and storage on a multi-commodity framework, plus a market clearing condition which allows to find the equilibrium price. The reduced form model is then estimated for a subset of 10 commodity prices by exploiting the methodology developed in Chapter 3, which contributes both to propose a new estimation procedure for non-stationary and cointegrated Dynamic Factor Models with a Trend Cycle decomposition and further exploits this methodology to empirically assess the co-movement of the 38 commodity prices considered in the firts Chapter. Results assess that whether the short-run common movement of commodity prices is rather marginal, the non-stationary Trend component has more weight. From the extraction of both stationary and non-stationary factors, neither the so called Prebish and Singer Hypothesis of declining commodity prices (with respect to manufactured good prices) nor a paradigm shift due to increasing resource scarcity and consequent higher demand pressure can be fully confirmed.
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BERNARDINI, EMMANUELA. « On the use of shrinkage estimators in macroeconometric modeling and forecasting ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2010. http://hdl.handle.net/2108/207742.

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In the last years a growing °ow of information in the ¯eld of macroeconomy has been collected in very large databases. It is well known nevertheless that, when a large number of series is available standard statistical tools do not work well. This thesis proposes new estimators for high dimensional systems, that are an optimally weighted average of two already existing estimators, a traditional unbiased one, su®ering of a large estimation error, and a target one, having a lot of bias coming from a misspeci¯ed structural assumption, but little in terms of variance. This method is generally known as shrinkage. We derive two di®erent estimators connected with large dimensional systems. First a new estimator for the coe±cient matrix in a large dimensional vector autoregressive process (VAR) is proposed. It shows a better performance in forecasting macroeconomic time series than a set of existing estimators, including factor models and bayesian shrinkage estimators. A new estimator is also built for the variance covariance matrix in high dimensional systems. This new estimator is used to test for the presence of Serial Correlation Common Features (SCCF) in a multivariate setting involving many, noisy, and collinear time series. It shows a good performance in terms of empirical size if compared to the already existing tool of Canonical Correlation Analysis (CCA).
Negli ultimi anni un °usso crescente di informazione di carattere macroeconomico ¶e stato raccolto in ampi database. Tuttavia ¶e risaputo che, quando un gran numero di serie ¶e disponibile, gli strumenti statistici standard non forniscono risultati a±dabili. Questa tesi propone nuovi stimatori in sistemi di elevate dimensioni, che sono una media ottimamente ponderata di due stimatori gi¶a esistenti, uno stimatore tradizionale non distorto, che com- mette un grande errore di stima, e uno stimatore target, distorto a causa di un'assunzione strutturale sbagliata, ma con un basso errore di stima. Questo metodo ¶e conosciuto come shrinkage. Due stimatori di®erenti legati a sistemi di grandi dimensioni sono derivati. Per primo viene proposto un nuovo stimatore per la matrice dei coe±cienti in un modello autoregressivo vettoriale (VAR) di grandi dimensioni. Questo stimatore mostra una performance migliore nel prevedere serie storiche macroeconomiche rispetto a un set di stimatori gi¶a esistenti, tra i quali gli stimatori dei modelli fattoriali e gli stimatori shrinkage bayesiani. Viene anche costruito un nuovo stimatore per la matrice di varianza e covarianza in sistemi di grandi dimensioni. Questo nuovo stimatore ¶e usato per testare la presenza della carat- teristica comune della correlazione seriale canonica (SCCF) in un contesto multivariato che comprende molte serie storiche collineari. Questo stimatore mostra una buona performance, in termini di size empirica, se confrontato con il metodo gi¶a esistente della analisi della correlazione canonica (CCA).
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CONGIA, MARIA CARLA. « La rappresentazione dei mutamenti del lavoro attraverso il nuovo sistema statistico di classificazione delle professioni ». Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11573/942041.

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Le innovazioni introdotte nell’ultimo decennio nella produzione statistica ufficiale sulle professioni hanno migliorato notevolmente la rappresentazione statistica dei contenuti qualitativi e dei mutamenti dell’occupazione in Italia. Un vero e proprio “sistema” di rappresentazione statistica delle professioni è stato costituito, in cui la Classificazione delle professioni assume pienamente il ruolo di framework per la categorizzazione delle informazioni statistiche rilevabili empiricamente sul mondo delle professioni. Con l’indagine campionaria sulle professioni Istat-Isfol sono stati rilevati per la prima volta in Italia i contenuti delle professioni in termini quantitativi attraverso descrittori su conoscenze, competenze, attitudini, valori della professione, stili di lavoro, attività di lavoro generalizzate e condizioni di lavoro, alla luce del modello concettuale del sistema statunitense dell’Occupational Information Network (O*Net). Attraverso diverse analisi statistiche multidimensionali applicate ai descrittori delle professioni italiane rilevati empiricamente dall’indagine sulle professioni, la presente ricerca ha dimostrato la capacità delle variabili di offrire una struttura descrittiva trasversale (cross-job) esaustiva, in grado di descrivere la generalità delle professioni presenti nel mercato del lavoro italiano, ma anche di differenziare tra i lavori cogliendone gli aspetti più specifici. Le analisi fattoriali hanno consentito di far emergere un quadro di sintesi dei contenuti del lavoro svolto nelle professioni italiane, riuscendo a cogliere, grazie all’approccio multiway, anche alcune importanti trasformazioni che si sono verificate tra il 2007 e il 2012 negli aspetti qualitativi del lavoro. Infine, l’analisi dei gruppi ha evidenziato la presenza di dieci profili professionali principali, solo in parte sovrapponibili con la Classificazione ufficiale delle professioni. E’ stato, pertanto, possibile mostrare come una classificazione su basi empiriche che considera aspetti che vanno oltre i soli requisiti del lavoratore, come l’istruzione, le competenze e le conoscenze, su cui invece si basano in modo quasi esclusivo gli assunti teorici della classificazione ufficiale delle professioni, conduce a raggruppamenti di professioni diversi, sia nel numero sia nella composizione interna.
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ZARELLI, FRANCESCO. « I parchi nazionali in Italia nel periodo della crisi ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/926657.

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I parchi nazionali italiani presentano, oltre a meravigliosi paesaggi ricchi di biodiversità, anche caratteristiche storico-culturali ed enogastronomiche intrinsecamente connesse al territorio di appartenenza. Tale patrimonio può renderli interessanti nell’offrire un percorso di sviluppo economico sostenibile. Sebbene da anni gli enti parco subiscano tagli alle risorse finanziarie ad essi destinate, con conseguenti limitazioni all’attività di tutela ambientale, la maggioranza di essi si sforza di portare avanti, sulla base della legge 394/91, progetti di protezione e valorizzazione che coinvolgono le comunità locali, l’offerta ricettiva, la ristorazione, le associazioni ambientaliste ed i consorzi: puntando sulla qualità e la scoperta delle peculiarità si tende ad attrarre turisti e gestirne la destagionalizzazione dei flussi. In tale studio si cerca quindi di enucleare i tratti comuni e le dissimilarità dell’ospitalità tra i parchi nazionali, esaminando alcuni indicatori sulla capacità ricettiva turistica attraverso l’analisi fattoriale ed il confronto tra metodi di clustering. Il settore alberghiero nei parchi montani si colloca generalmente nella fascia media, i campeggi prevalenti nelle zone litoranee, mentre gli agriturismi, i B&B, gli ostelli e gli alloggi in affitto, benché non rappresentino quote maggioritarie crescono più di altre categorie e sono un chiaro segnale della partecipazione attiva della popolazione locale, seppur in un periodo di crisi. L’esistenza di gruppi di parchi può essere anche il risultato di esigenze di diversi tipi di clientela. Di conseguenza l'analisi si focalizza sulla domanda turistica, individuando tramite tecniche di web mining il sentiment che emerge dai racconti rilasciati dai turisti/escursionisti che hanno visitato almeno un parco nazionale, spesso le famiglie diventano protagoniste. Cosa pensano quindi e quali sono le aspettative e le emozioni di coloro che sperimentano un contatto diretto con la natura selvaggia, la wilderness? Ne emergono dei profili che possono contribuire a delineare ulteriori spunti di analisi nel percorso conoscitivo del turismo natura.
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