Articles de revues sur le sujet « Fattori temporali »

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Sandrin, Luciano. « Il benessere dell’anziano, utopia o realtà ? Aspetti psicologici e spirituali ». Medicina e Morale 46, no 6 (31 décembre 1997) : 1129–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.861.

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Résumé :
Quando si parla di salute dell’anziano si deve mettere in relazione questo termine con il benessere fisico, psichico e sociale. Nel concetto di benessere rientrano anche l’esperienza e il vissuto della persona strettamente correlato ai fattori temporali, ambientali, sociali e culturali; essi sono tra loro dipendenti e vanno tenuti in considerazione. Gli psicologi oggi tendono a considerare l’invecchiamento seguendo un approccio di tipo evolutivo, narrativo, storico. Nell’accostarsi allo studio della condizione anziana si deve tener presente un altro fattore importante: la spiritualità. Ad essa sono collegati una serie di bisogni umani e sociali, quali la realizzazione di sé, il sentirsi utili, l’interazione con gli altri. Alla spiritualità è strettamente legata la religione che rende più sopportabili i momenti di sofferenza configurandosi come punto di ancoraggio. Il soddisfacimento della spiritualità porta l’anziano verso un sentimento di interezza e di benessere interiore, per cui l’attenzione alla sfera psico-sociale e religiosa risulta un punto nodale affinché questi, conseguita maggiore stima e un più alto grado di consapevolezza di sé, sia capace di affrontare il suo ruolo e i problemi che gli si presentano come la sofferenza, la morte, la perdita di speranza. Nella Christifideles laici Giovanni Paolo II ha ricordato che gli anziani sono soggetti attivi che possono dare un contributo fecondo umanamente e spiritualmente. Il benessere dell’anziano dipende anche da questo sentirsi parte attiva e integrante dell’esistenza e non soltanto oggetto di continue attenzioni. L’invecchiamento deve essere considerato un processo di crescita e di continua evoluzione.
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Visocchi, M., M. Meglio, B. Cioni, F. La Marca, L. Pentimalli et C. Colosimo. « Ematomi cerebrali multipli post-traumatici ». Rivista di Neuroradiologia 9, no 2 (avril 1996) : 143–46. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900202.

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Résumé :
L'incidenza degli ematomi cerebrali multipli post-traumatici viene riportata in letteratura attorno al 20%. I lobi frontali ed i temporali costituiscono 1'80–90% delle sedi colpite. Nonostante l'imponente quadro neuroradiologico, l'incidenza di casi chirurgici in pazienti sopra i 40 anni con GCS compreso tra 13 e 15 è del 29%. Sebbene essi possano essere espressione sia di un danno primario che secondare, una chiara distinzione fisiopatologica non è mai stata riportata. Oltre al danno meccanico, numerose sono le variabili fisiopatologiche implicate nell'esordio degli ematomi post-traumatici multipli «precoci» e «tardivi». Riportiamo due nostre osservazioni consecutive relative a due pazienti di 73 e 74 anni, ricoverati d'urgenza a seguito di trauma cranico commotivo senza evidenza di coagulopatie in corso. Entrambi i pazienti si presentavano all'osservazione con GCS superiore ad 8 ed effettuavano d'urgenza un esame TC cranio che identificava una frattura cranica. Nella paziente A vi era immediata evidenza di focolai emorragico - contusivi di dimensioni comprese tra 4 ed 1 cm nelle sedi riportate essere più frequenti, in assenza di focalità neurologiche. Nel paziente B all'ingresso non vi era evidenza di ematomi cerebrali. A distanza di 24 h una seconda TC documentava lesioni emorragiche di diametro compreso tra i 3 ed 1 cm in sedi corrispondenti a quelle della paziente A. Il malato subiva un lento ma progressivo peggioramento che, ad oltre due mesi di distanza si è tradotto in stato vegetativo. Entrambi i casi descritti presentano una biomeccanica duplice: forze di impatto e forze accelerazionali inerziali. La latenza di presentazione dei segni di emorragia nel secondo caso suggerisce l'ipotesi di meccanismi aggiuntivi di tipo iperemico, o mediati dal trattamento antiedemigeno. Vengono discussi i possibili fattori di rischio implicati ed il loro ruolo alla luce dei dati di letteratura.
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Petech, Erika, Alessandra Simonelli et Gianmarco Altoč. « Interazioni triadiche, benessere della coppia e ruolo del padre nelle famiglie con bambini in etŕ prescolare ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mars 2010) : 135–56. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-001008.

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Résumé :
La ricerca si č proposta di studiare la qualitŕ delle interazioni triadiche in famiglie con bambini in etŕ prescolare, considerando il possibile ruolo di due fattori contestuali, la relazione di coppia e il coinvolgimento del padre nella cura del figlio, nell'influenzare la co-costruzione delle dinamiche familiari. Allo studio hanno partecipato 19 famiglie appartenenti ad una popolazione non clinica reclutate ai corsi di psicoprofilassi al parto. Il disegno longitudinale della ricerca ha previ- sto 5 tappe di somministrazione: al 7° mese di gravidanza č stata somministrata la Dyadic Adjustment Scale ad entrambi i partner; al 4°, 9° e 12° mese del bambino sono stati somministrati alle madri e ai padri la Dyadic Adjustment Scale e il Questionario sul Coinvolgimento paterno; a 4 anni del bambino sono stati somministrati alle madri e ai padri la Dyadic Adjustment Scale e il Questionario sul Coinvolgimento paterno e, alla triade familiare, il Lausanne Trilogue Play. I risultati hanno evidenziato che la qualitŕ delle interazioni triadiche familiari valutata a 4 anni dei bambini risulta significativamente associata al grado di coinvolgimento paterno nella stessa fase temporale. Viceversa la qualitŕ della relazione di coppia, considerata longitudinalmente, non sembra un fattore connesso alle competenze interattive familiari.
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Cardosi, Emilio. « Gli effetti delle agevolazioni finanziarie sulle decisioni di investimento e sulle performance delle imprese : una valutazione empirica della legge 488/92 ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 1 (septembre 2010) : 135–73. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001006.

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Résumé :
La tematica delle agevolazioni finanziarie a favore delle imprese costituisce, da sempre, oggetto di notevole attenzione ed interesse da parte di studiosi, economisti e policy maker. La domanda di ricerca deriva da esigenze di policy - allo scopo di migliorare l'efficienza e l'efficacia delle norme di incentivazione - oltre che dalla richiesta di analisi empiriche per dare risposta a quesiti di tipo teorico. Gli studi presenti nella letteratura nazionale che esaminano gli effetti che le agevolazioni finanziarie producono sulle imprese - utilizzando dati d'impresa e non dati aggregati - non sono molto numerosi. L'articolo analizza gli effetti prodotti dalla legge 488/92 sulle imprese, partendo dal fondamentale ruolo che gli intermediari finanziari hanno svolto nella fase applicativa. A tal scopo č stata condotta un'indagine sperimentale attraverso la somministrazione di un questionario ad un campione di imprese agevolate e non, secondo la metodologia di analisi casi-controlli definita in letteratura comparison group design. I due gruppi di imprese sono stati esaminati in funzione degli investimenti effettuati, delle politiche di finanziamento, delle strategie, dei fattori di competitivitŕ, nonché delle performance conseguite. In particolare, tramite apposito test statistico inferenziale, č stata valutata l'addizionalitŕ dello strumento agevolativo, intesa come capacitŕ dello stesso di stimolare nuovi progetti di investimento. L'analisi empirica ha evidenziato come la misura d'incentivazione abbia favorito le decisioni di investimento delle micro e piccole imprese - generalmente piů esposte ai fenomeni di razionamento del credito - ma non quelle delle medie e grandi imprese, costituendo al contempo una leva importante per l'attivazione dei finanziamenti bancari ordinari. Č stata, inoltre, sviluppata un'analisi sull'andamento della redditivitŕ delle imprese del campione considerato, nell'arco temporale interessato dai programmi di investimento, in funzione dei fattori competitivitŕ adottati. Dall'indagine č emerso che le performance delle imprese che hanno fatto prevalentemente ricorso a fattori di tipo non-price competition - che dovrebbero caratterizzare la fase della selezione competitiva - tendono ad essere mediamente piů elevate, rispetto a quelle delle altre imprese e ciň indipendentemente dall'agevolazione ricevuta. Lo studio propone, quindi, un contributo al dibattito scientifico e di politica industriale in tema di valutazione degli effetti degli incentivi, secondo un approccio di tipo micro e con un'analisi di selezionati elementi dell'ambiente esterno ed interno delle imprese.
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Nair, P. G., et B. M. Basheer. « Influence of temporal resolution skills in speech discrimination abilities of older subjects ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 1 (février 2017) : 58–62. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-863.

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Résumé :
Un alterata capacità di risoluzione temporale del sistema uditivo può essere uno dei fattori alla base della ridotta discriminazione verbale nei soggetti anziani. Ben pochi studi in passato hanno approfondito questo aspetto in modo sistematico. Il presente studio si è pertanto posto come obiettivi: 1) Stabilire una normativa in una popolazione di anziani in un contesto culturale Indiano per il test Gaps in Noise (GIN); 2) Stabilire la relazione fra la discriminazione verbale e le capacità di risoluzione temporale in una popolazione di individui anziani normo udenti. Sono stati arruolati complessivamente trenta pazienti anziani normo udenti (età: 55-75 anni; età media: 59,86 ± 4,11 anni). La valutazione audiologica si è composta di una timpanometria, audiometria tonale e vocale (Speech Reception Threshold-SRT, Speech Discrimination Score-SDS) e il GIN. I risultati del presente studio ci hanno permesso di determinare per la popolazione studiata un GDT (Gap Detection Threshold) medio di 8,7 millisecondi (SD : 3,38) per l’orecchio destro e di 8,83 millisecondi (SD : 2,86) per l’orecchio sinistro. Il TPS (Total Percentage Score) medio per l’orecchio destro è stato del 47% (SD : 11,92) e per l’orecchio sinistro del 45% (SD : 11,29). I nostri risultati suggeriscono che le abilità di discriminazione temporale siano peggiori nei soggetti anziani rispetto ai soggetti giovani e adulti. Né il TPS né il GDT hanno mostrato differenze interaurali significative. Il GDT ha presentato una correlazione inversa con le performance di discriminazione verbale. Il TPS ha mostrato una correlazione diretta con l’SDS. Il presente studio dimostra in modo chiaro la relazione che intercorre fra la discriminazione verbale e le abilità di risoluzione temporale. Il presente database di dati rappresenta una risorsa per la valutazione delle abilità di risoluzione temporale in soggetti anziani affetti da ipoacusia. Riteniamo che tutti i soggetti anziani vadano sottoposti a una valutazione delle abilità di risoluzione temporale nel corso di una valutazione dell’udito, indipendentemente dal fatto che siano o meno affetti da alterazioni uditive.
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Cesqui, Elisabetta. « Osservazioni asistematiche sul primo quadriennio di applicazione del nuovo sistema disciplinare ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 5 (janvier 2011) : 63–111. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-005007.

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Résumé :
Dal 19 giugno del 2006 il sistema disciplinare introdotto dal d.lgs 109/ 2006, in attuazione dell'art. 1, comma 1, lett. f della legge 25 luglio 2005 n. 150 č entrato in vigore. Privo originariamente di qualunque disposizione transitoria, esso č stato modificato in alcuni punti essenziali dalla legge 24 ottobre 2006 n. 269, che ha smussato le maggiori asperitŕ del testo originario (con riferimento soprattutto ad alcuni degli illeciti tipizzati e al potere di intervento del ministro in dibattimento) e ha introdotto, per la fase di transizione dal vecchio al nuovo regime, il principio dell'applicazione della norma di maggior favore limitatamente ai procedimenti disciplinari iniziati dopo la sua entrata in vigore ed esclusivamente per i fatti verificatisi in un momento precedente a essa (Cass., sez. unite, 26 ottobre 2006 n. 27172). Le cadenze temporali imposte al procedimento disciplinare dall'art. 15 (un anno dalla conoscenza del fatto per l'inizio nell'azione, due anni per le indagini e due anni per il dibattimento) e i tempi rilevabili dalla esperienza concreta, consentono di dire che i quattro anni della consigliatura appena conclusa rappresentano un campione significativo e che la fase di transizione, fatti salvi i procedimenti (non molti) per i quali la sospensione per pregiudiziale penale ha congelato il procedimento e quelli (pochi) che dovessero eventualmente nascere per fatti antecedenti venuti a conoscenza dei titolari dell'azione disciplinare con molto ritardo (fermo restando il limite decennale di decadenza dell'azione introdotto dal comma 1 bis dell'art. 15), č ormai sostanzialmente conclusa.
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Momigliano, Sandro, Maria Rosaria Marino et Pietro Rizza. « I conti pubblici nel decennio 1998-2007 : fattori temporanei, tendenze di medio periodo, misure discrezionali ». ECONOMIA PUBBLICA, no 1 (avril 2009) : 139–75. http://dx.doi.org/10.3280/ep2008-001005.

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Résumé :
- The paper examines the development of Italy's public finances after the consolidation period 1992-97, which secured participation in the European Monetary Union from the outset. The «structural» developments in the main budgetary components are assessed, excluding the effects of the economic cycle and of temporary measures. The analysis shows a rapid deterioration in the years 1998-2003, whose roots can be traced back to the consolidation of the early 1990s, achieved primarily by means of tax increases and cuts in capital expenditure. Since 2004 there has been a structural improvement, initially modest but substantial in 2006 and 2007. Sustaining this adjustment and making further progress may again prove difficult, as the fiscal correction is similar in nature to the previous consolidation effort. Looking at the whole period 1998-2007, the deterioration of the public finances seems attributable to the difficulty to restrain the growth of current primary expenditure.
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Al-Isa, Abdulwahab Naser. « Are Kuwaitis Getting Fatter ? » Nutrition and Health 17, no 3 (juillet 2003) : 185–97. http://dx.doi.org/10.1177/026010600301700301.

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Résumé :
The purpose of the study is to compare temporal changes in BMI, overweight (BMI >25 Kg/m2) and obesity) and obesity (BMI >30 Kg/m2) of two independent cross-sectional samples of Kuwaitis studied in 1980–81 and 1993–94. The earlier sample of 2067 (896 men and 1171 women) and the latter sample of 3435 (1730 men and 1705 women) adult Kuwaitis (aged ≥18 years), were drawn from primary health care (PHC) clinics and studied for nutritional assessment and for prevalence of obesity in 1980–81 and 1993–94, respectively. Weight was measured in kilograms and height in meters to obtain the body mass index (BMI), which is the weight in kilograms divided by the height in meters squared (Kg/m2). BMI >25 and >30 Kg/m2 were classified as overweight and obesity, respectively. The results of the study show that mean BMI (Kg/m2) increased significantly (p < 0.001) by 10.0 and 6.2% (2.5 and 1.7 Kg/m2) among men and women, respectively. Prevalence of overweight and obesity (BMI >25 and >30 Kg/m2) increased by 20.6 and 15.4% and by 13.7 and 8.4% among men and women, respectively. After controlling for sociodemographic differences between the two study periods, mean BMI was 2.0 and 1.6 Kg/m2 higher in 1993–94 than in 1980–81 among men and women, respectively. Prevalence of overweight and obesity (BMI >25 and >30 Kg/m2) also increased among both genders between the two periods (OR=2.1, 95% CI 1.7–2.7 and OR = 1.9, 95% CI 1.5–2.4, for men and OR=2.2, 95% CI 1.6–3.0 and OR = 1.4, 95% CI 2.2 CI 1.0–1.9, for women). It can be concluded that the BMI, prevalence of overweight and obesity increased among Kuwaitis between 1980–81 and 1993–94, probably due to the effects of modernization, affluence, increased food consumption and the concomitant changes to sedentary lifestyles. The rate of temporal changes in BMI and obesity were higher, by comparison, in Kuwait than in selected other countries.
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Leone, C. A., F. Mosca et R. Grassia. « Temporal changes in impedance of implanted adults for various cochlear segments ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 4 (août 2017) : 312–19. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1471.

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Résumé :
La prima valutazione oggettiva effettuata durante la procedura chirurgica e nel follow-up dei pazienti sottoposti ad impianto cocleare è la misura dell’impedenza degli elettrodi. Tale misura fornisce informazioni sia sull’integrità degli elettrodi sia sul mezzo circostante gli stessi ed è uno dei principali fattori responsabili dei consumi energetici dell’impianto cocleare. In questo studio abbiamo valutato in pazienti adulti con impianto cocleare e array perimodiolare, le variazioni nel tempo dell’impedenza degli elettrodi, valutando le differenze nelle varie partizioni cocleari (basale, medio e apicale) e correlandone i valori ai principali parametri psicoacustici del mappaggio: livelli di T e C. Abbiamo testato 28 pazienti adulti impiantati presso il nostro Dipartimento tra il 2009 e il 2014, tutti impiantati per via cocleostomica con un array perimodiolare completamente inserito, utilizzando la tecnica chirurgia “soft surgery”. Le impedenze medie sono state misurate in modalità “common-ground” e “MP1+2” per i seguenti segmenti di array: basale (dall’elettrodo n.1 al n.7); mediale (dal n.8 al n.14); apicale (dal n.15 al n.22). L’analisi della varianza (ANOVA) è stata effettuata per valutare le tendenze nelle misure ripetute. Il livello di significatività accettato in tale studio è p<0.05 corretto con metodo Bonferroni. I risultati hanno mostrato una significativa riduzione globale delle impedenze dall’attivazione fino a 1 mese e un valore più alto nel tempo dell’ impedenza nel segmento basale dell’array rispetto al segmento apicale e medio. L’analisi statistica temporale della correlazione tra i valori dell’impedenza globale e i livelli di T e C ha mostrato una correlazione significativa fino a sei mesi sia per le impedenze registrate in common-ground che in modalità MP1+2. L’analisi statistica dei vari segmenti cocleari ha mostrato inoltre una significativa correlazione dell’impedenza nel segmento basale e i parametri del fitting fino ad un anno di follow-up. In conclusione gli alti valori dell’ impedenza nel segmento basale nel tempo possono essere spiegati con la formazione di fibrosi endococleare dopo l‘inserimento dell’array, fenomeno maggiore nel segmento basale della coclea, limitato invece nelle regioni apicali e medie. La correlazione lineare dei valori dell’impedenza con i livelli di T e C diventa infatti statisticamente non significativa dopo tre/sei mesi nei segmenti apicali e medi e resta significativa fino ad un anno per il tratto basale. Questo comportamento sottolinea l’importanza nel tempo dell’influenza dei fattori intra-cocleari sui parametri del fitting nella porzione cocleare basale.
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Giordano, Filippo, et Jacopo Di Domenico. « Università e trasferimento tecnologico : il ruolo degli incubatori universitari ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (décembre 2018) : 42–51. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003004.

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Résumé :
Gli incubatori di impresa costituiscono ormai una realtà consolidata soprattutto nei Paesi più sviluppati. Divenuti popolari come strumenti per lo sviluppo e il rafforzamento del tessuto economico, si sono articolati nel tempo dando vita a varie forme organizzative con differenti modelli di business. Il contributo analizza nello specifico una delle tipologie di incubatore d'impresa oggi esistenti: l'incubatore universitario. Attraverso un'attenta review della letteratura internazionale, che ha permesso, tra l'altro, di evidenziare ambiti, localizzazione spaziale e temporale delle ricerche condotte fino ad oggi, sono stati identificati i modelli di business più diffusi e i fattori critici di successo. In ultimo, dopo una rappresentazione della situazione italiana, con evidenza delle realtà esistenti e primi tentativi di un'analisi statistica sul fenomeno di questione, sono state presentate alcune proposte di riflessione di prospettiva, anche sulla base della letteratura internazionale.
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Pellettieri, L. « Embriologia e classificazione delle malformazioni artero-venose cerebrali ». Rivista di Neuroradiologia 15, no 1 (février 2002) : 17–27. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500103.

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Il processo di differenziazione dell'albero vascolare cerebrale è brevemente descritto, così come gli eventi di disembriogenesi che generano le malformazioni artero-venose (MAV), la maggioranza delle quali è presente alla nascita, ma quasi certamente solo in forma vestigiale. Questi rudimenti vascolari crescono negli anni che seguono, diventando le MAV “mature” dell'adulto che si rendono sintomatiche in etè tipiche diverse, proprie per ciascun tipo di malformazione. L'influenza dei fattori emodinamici sulla crescita e sulla tendenza all'emorragia di diverse malformazioni è discussa. Una classificazione delle MAV, molto semplice, corrispondente allo schema spazio-temporale della loro genesi, è presentata e le caratteristiche anatomo-patologiche di ciascun tipo di malformazione concisamente descritte. Nelle conclusioni sono riassunti e messi in rilievo i concetti cardine esposti in queste pagine e riguardanti la genesi, l'evoluzione e l'emodinamica delle MAV.
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Della Valle, Claudia, Marco Giovagnoli et Enrico Mariani. « «Non restiamo a casa da 4 anni». La pandemia nelle aree abitative temporanee del post-sisma 2016-2017 dell'Appennino Centrale ». PRISMA Economia - Società - Lavoro, no 1 (août 2021) : 77–94. http://dx.doi.org/10.3280/pri2020-001006.

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Nell'ambito dell'ampia riflessione interdisciplinare sul tema dell'abitare stimolata dalla diffusione mondiale del Coronavirus, questo contributo si propone di indaga-re il rapporto tra l'emergenza pandemica e le pratiche abitative post-disastro. L'articolo descrive la ricerca etnografica comparativa all'interno di due aree abitative temporanee della provincia di Macerata, installate a seguito del terremoto che ha duramente colpito l'Appennino centrale nel 2016-2017. Il contributo analizza l'impatto delle misure restrittive imposte dalla normativa italiana su queste "nuove" forme abitative e mette in evidenza alcune aree critiche, considerate sia in un'ottica domestica che in una più ampia territoriale. Sebbene l'emergenza pan-demica inasprisca certamente le criticità, esse sono riconducibili alle più ampie vulnerabilità dei territori colpiti dal terremoto, la cui analisi non può prescindere dall'adozione di una prospettiva storicizzata e diacronica. Dopo aver riconosciuto il permanere di una "doppia emergenza" in questi territori, le conclusioni suggeriscono l'importanza di considerare, analiticamente e pragmaticamente, il fattore temporale del ""itorno alla normalità", legato principalmente alla ricostruzione delle case distrutte dal terremoto.
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Borlini, Barbara, Clara Melzi et Francesco Memo. « Mobilitŕ, accessibilitŕ ed equitŕ sociale ». SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no 94 (avril 2011) : 86–102. http://dx.doi.org/10.3280/sur2011-094007.

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Il saggio si occupa delle nuove forme di disuguaglianza nell'accesso alle risorse urbane emergenti nella cittŕ contemporanea. Inizialmente riferito ai luoghi di destinazione degli spostamenti e ai costi diretti e indiretti sostenuti per raggiungerli, il concetto di accessibilitŕ urbana ha allargato la sua valenza e riguarda oggi le differenziate abilitŕ/possibilitŕ che individui e gruppi sociali hanno di contrattare a proprio favore i tempi e gli spazi della vita quotidiana, in modo da compiere le pratiche e mantenere le relazioni che essi ritengono significative per la propria vita sociale. I vincoli all'accesso alle risorse urbane possono essere analizzati facendo riferimento ad un insieme composito di fattori e concause, che rimandano a forme di disuguaglianza sociale sia classiche (reddito, livello culturale, etŕ, genere...) che inedite (sovranitŕ nell'uso del tempo, capitale di mobilitŕ, residenzialitŕ...), come pure alle caratteristiche del sistema infrastrutturale e di trasporto e all'organizzazione e allocazione spazio-temporale delle attivitŕ. Il saggio č composto da una sezione teorica e da una sezione empirica. La sezione teorica č finalizzata a chiarire alcuni nodi problematici relativamente alla definizione del concetto di accessibilitŕ e al nesso mobilitŕ-accessibilitŕ-equitŕ sociale. La sezione empirica presenta i risultati di una ricerca sulle relazioni tra localizzazione residenziale, dotazione di servizi di prossimitŕ e accesso alleurbane realizzata tramite indagine campionaria a famiglie con figli residenti in quartieri centrali, periferici e periurbani di tre aree metropolitane italiane (Milano, Bologna e Torino).
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Maletta, Sante. « Vulnerabilità umana e razionalità pratica. Una prospettiva bioetica macintyriana ». Medicina e Morale 68, no 3 (15 octobre 2019) : 297–312. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2019.588.

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Résumé :
Questo articolo prende in esame alcuni testi di Alasdair MacIntyre, compresi in un arco temporale di circa trent’anni, a partire dai quali si può ricostruire una prospettiva bioetica che fa perno su un’etica delle virtù. Tale prospettiva “ricentra” la bioetica sulla medicina come pratica sociale e quindi sul rapporto paziente/medico considerato all’interno della concreta trama sociale nella quale agiscono forme di dipendenza tanto alienanti quanto liberanti. Il perseguimento del bene umano non passa quindi attraverso un’utopica emancipazione da ogni forma di dipendenza ma bensì attraverso la pratica delle virtù etiche e dianoetiche resa possibile dai rapporti di dipendenza biologica e razionale. L’esercizio della razionalità pratica indipendente, che costituisce un fattore importante della realizzazione del bene, non viene intesa come autonomia assoluta ma piuttosto come capacità di dar conto delle proprie scelte e azioni dal punto di vista narrativo. In tale prospettiva bioetica la disabilità, in quanto manifestazione della dipendenza e della vulnerabilità umane, diviene un’opportunità per l’esercizio delle “virtù del dare e del ricevere” che realizzano il bene individuale e il bene comune e quindi spinge nella direzione di un ripensamento della condizione umana e della natura del legame sociale e dei suoi criteri di giustizia.
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Mazzucotelli, Francesco. « POPULISMO, NAZIONALISMO E RELIGIONE TRA I POLITICI CRISTIANI LIBANESI DAL 2005 AL 2019 ». Il Politico 255, no 2 (10 janvier 2022) : 48–72. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.622.

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Résumé :
in questo articolo intendo evidenziare alcuni fenomeni che attingono ai registri del populismo e del nazionalismo nel campo politico cristiano libanese. l’arco temporale che prendo in considerazione va dalla primavera del 2005, quando il rientro nell’arena politica di Michel aoun e Samir Ja’ja’ segna un superamento della fase di frustrazione e disincanto (iḥbāṭ) che aveva fatto seguito all’accordo di al-Ta’if e all’imposizione della pax syriana1, fino ai postumi delle elezioni parlamentari del 2018, soffermandomi in particolare sulla composizione delle liste elettorali e sui risultati nei collegi Monte libano 1, beirut 1, nord libano 3, Monte libano 2 e beqaa 1, ossia nei collegi con una maggioranza demografica cristiana2.
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Miragoli, Sarah, Vittoria Badino et Elena Camisasca. « Completezza e coerenza narrativa in bambini sessualmente abusati : il ruolo dell'età e del PTSD ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 1 (avril 2022) : 33–51. http://dx.doi.org/10.3280/mal2022-001003.

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Résumé :
In ambito giuridico, completezza e coerenza narrativa rappresentano due importanti elementi della credibilità del minore come testimone. Il presente studio si propone di analizzare com-pletezza e coerenza narrativa in 92 deposizioni di bambini sessualmente abusati, con parti-colare riferimento all'effetto dell'età e della presenza di sintomatologia post-traumatica. Ogni deposizione è stata analizzata attraverso le griglie di codifica Narrative Categories Used to Code the Memory Reports Narrative (Bauer et al., 2014) e Coherence Coding Scheme (Reese et al., 2011). I risultati confermano il ruolo significativo dell'età e del PTSD sui contenuti e sull'organizzazione narrativa delle memorie traumatiche infantili. Nello spe-cifico, i bambini più grandi e senza PTSD sono maggiormente capaci di fornire resoconti narrativi più ricchi di dettagli contestuali salienti e una descrizione più completa dei fatti, in termini temporali e causali, con valutazioni di senso sull'esperienza traumatica vissuta.
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Mannshardt, Elizabeth, Katarina Sucic, Montserrat Fuentes et Frederick M. Bingham. « Comparison of Distributional Statistics of Aquarius and Argo Sea Surface Salinity Measurements ». Journal of Atmospheric and Oceanic Technology 33, no 1 (janvier 2016) : 103–18. http://dx.doi.org/10.1175/jtech-d-15-0068.1.

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Résumé :
AbstractSalinity is an indicator of the interaction between ocean circulation and the global water cycle, which in turn affects the regulation of the earth’s climate. To thoroughly understand sea surface salinity’s connection to processes that define the hydrological cycle, such as surface forcing and ocean mixing, there is need for proper validation of remotely sensed salinity products with independent measurements, beyond central tendencies, across the entire distribution of salinity. Because of its fine spatial and temporal coverage, Aquarius presents an ideal measurement system for fully characterizing the distribution and properties of sea surface salinity. Using the first 33 months of Aquarius, version 3.0, level 2 sea surface salinity data, both central tendencies and distributional quantile characteristics across time and space are investigated, and a statistical validation of Aquarius measurements with Argo in situ observations is conducted. Several aspects are considered, including regional characteristics and temporal agreement, as well as seasonal differences by ocean basin and hemisphere. Regional studies examine the time and space scales of variability through time series comparisons and an analysis of quantile properties. Results indicate that there are significant differences between the tails of their respective distributions, especially the lower tail. The Aquarius data show longer, fatter lower tails, indicating higher probability to sample low-salinity events. There is also evidence of differences in measurement variation between Aquarius and Argo. These results are seen across seasons, ocean basins, hemispheres, and regions.
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Jamieson, Dale. « Le sfide morali e politiche del cambiamento climatico ». SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no 39 (janvier 2011) : 35–43. http://dx.doi.org/10.3280/las2010-039003.

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Résumé :
Il cambiamento climatico globale pone sfide senza precedenti ai nostri modi di concepire la morale e la politica. Siamo abituati a vedere un problema morale in situazioni in cui un individuo chiaramente identificabile intenzionalmente ne danneggi un altro, a sua volta chiaramente identificabile; e in cui sia gli individui coinvolti, sia il danno in questione, stiano tra loro in una relazione spazio-temporale di vicinanza. Il cambiamento climatico globale danneggerÀ senz'altro milioni di persone, ma secondo modalitÀ completamente diverse da queste. Dal punto di vista politico, d'altro canto, l'intrattabilitÀ del fenomeno č dovuta al fatto che siamo abituati a prendere decisioni pubbliche in base a preferenze momentanee, piuttosto che a interessi a lungo termine e valori condivisi. Per affrontare il cambiamento climatico globale abbiamo dunque bisogno di riformare sia i nostri modi di concepire la problematicitÀ morale, sia il nostro stile di deliberazione politica. Per far questo, č necessario partire dagli individui: fornendo una visione ideale di che tipo di carattere sia piů adatto per vivere in un mondo globalizzato e altamente interconnesso come il nostro.
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Cantisani, Matteo, et Fabio Fogliazza. « Arte, Archeologia, Uomo E Natura : Una Conversazione Con Fabio Fogliazza ». Ex Novo : Journal of Archaeology 4 (31 décembre 2019) : 137–43. http://dx.doi.org/10.32028/exnovo.v4i0.376.

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Résumé :
Fabio Fogliazza è il tecnico per la preparazione di fossili presso la sezione di Paleontologia del Museo di Storia Naturale di Milano, nonché illustratore scientifico ed artista di fama internazionale. Una delle sue opere più famose è la scultura “L’Uomo di Neanderthal”, oggi esposta in via permanente al Museo de la Evolución Humana di Burgos (Spagna). In molte sue opere Natura e Uomo vengono riprodotti secondo processi creativi, ponendosi di fatto come piece d’art dalla forte carica emotiva, in grado di suggestionare il pubblico nonostante la distanza geografica e temporale che spesso intercorre tra chi osserva e il soggetto rappresentato. Come redazione siamo entusiasti della possibilità di discutere con Fabio Fogliazza alcune tra queste sue opere in questo numero di Ex Novo, in cui tematiche di management, tutela di beni naturali e conservazione vengono non solo trattate attraverso le lenti scientifiche del sapere ma discutendo anche di approcci in cui emozioni ed esperienze sensoriali vengono incorporate in strategie più complesse. Di seguito si riporta la breve intervista con l’artista Fabio Fogliazza, che ci ha gentilmente permesso di riprodurre in copertina due delle sue opere ed altre ancora di seguito presentate.
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Corvo, Paolo. « Reinvenzione del cibo e sviluppo del territorio : il turismo enogastronomico ». CULTURE DELLA SOSTENIBILITA ', no 6 (juin 2010) : 90–101. http://dx.doi.org/10.3280/cds2009-006006.

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Résumé :
Il rapporto tra le dimensioni fondamentali del vivere sociale e le caratteristiche dei ‘nuovi' turisti sono molto strette, a dimostrazione del ruolo rilevante assunto dal fenomeno turistico; la dimensione globale, lo spazio estetico, la ridefinizione delle coordinate spazio-temporali, il desiderio di recuperare relazioni interpersonali significative determinano in modo decisivo le scelte turistiche. L'autore si sofferma sulla crescente attenzione per la natura e per la ruralitŕ, che conduce alla diffusione di nuove forme di fruizione del territorio, come le greenways, e di modelli innovativi di ricettivitŕ come gli agriturismi. Lo stretto legame che si instaura tra turismo e ambito rurale si esprime in particolare nella riscoperta delle culture e delle tradizioni dei luoghi d'origine dei prodotti enogastronomici. Il binomio turismo-agricoltura č rafforzato dal fatto che la ristorazione e le ricette locali sono parte integrante di ogni tipologia di prodotto turistico. Anche alcune aree montane in difficoltŕ possono trovare occasioni di rinascita sociale ed economica sviluppando il turismo enogastronomico. La rete locale dei soggetti che agisce sul territorio per sviluppare una tale offerta turistica deve peraltro essere suggellata da una progettualitŕ condivisa, che coinvolga la popolazione locale e si ispiri a modelli di sostenibilitŕ: una delle componenti fondamentali del sistema turistico č costituita dalla partnership strategica tra i partecipanti, che li accomuna attorno a progetti di sviluppo.
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Sangari, Joudy R. R., et Boyke H. Toloh. « Growth Potential of Mangrove Crab (Scylla serrata) in Mantehage Island Waters, Bunaken National Park, North Sulawesi ». JURNAL ILMIAH PLATAX 3, no 1 (12 avril 2015) : 1. http://dx.doi.org/10.35800/jip.3.1.2015.13213.

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Scylla serrata is one of the dominant muddy crabs caught in Mantehage Island coastal waters, North Sulawesi. The study was aim to determine the temporal distribution of S. serrata condition i based on carapace length - weight relationship and its condition factors. Data carapace width and weight of muddy crabs collected by enumerators from Oktober 2014 to April 2015. The results showed that b value of male (2.219 – 2.835) and female (1.264-2.352) were significantly different (P<0.05). Male and female crabs have a negative allometric growth pattern with b value of males tend to be larger than females. Range of values for K and Kn male crabs longer than females that male crabs tend to be fatter. Temporal distribution of this mangrove crab condition factors is assumed to be related with the reproductive cycle. The value is increasing since October to a peak season in January which estimated related to a peak of the muddy crabs spawning season in Mantehage Island coastal waters. Key words: growth potential, Mantehage Island coastal waters, Scylla serrata _____________________________________________________________________ 1Staf Pengajar Fakultas Perikanan dan Ilmu Kelautan UNSRAT A b s t r a k Scylla serrata merupakan salah satu jenis kepiting bakau yang dominan tertangkap di perairan Pulau Mantehage Sulawesi Utara. Penelitian ini bertujuan untuk mengetahui potensi pertumbuhan kepiting bakau ditinjau dari hubungan panjang karapas dengan berat. Data panjang karapas dan berat kepiting bakau dikumpulkan melalui nelayan setempat sebagai enumerator sejak Oktober hingga April 2015. Hasil menunjukkan nilai b antara kepiting jantan (2,219 – 2,835) dan betina (1,264 - 2,352) berbeda nyata (P<0,05). Keduanya memiliki pola pertumbuhan allometrik negatif dengan nilai b kepiting jantan cenderung lebih besar dibandingkan betina. Kisaran nilai K dan Kn menunjukkan kepiting jantan lebih panjang dibandingkan betina sehingga kepiting jantan cenderung lebih gemuk. Sebaran faktor kondisi kepiting bakau diduga terkait dengan siklus reproduksinya. Nilai faktor kondisi meningkat sejak bulan Oktober 2014 hingga puncaknya pada bulan Januari 2015yang diduga pada saat tersebut merupakan puncak musim pemijahan kepiting bakau di perairan P. Mantehage. Kata kunci: potensi pertumbuhan, perairan P. Mantehage, Scylla serrata
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Rodríguez, Isabel, Alfonso Valero-Valenzuela et David Manzano-Sánchez. « Elaboración de una escala para el análisis de los valores adquiridos con el Modelo de Responsabilidad Personal y Social en el entorno escolar (ECVA-12) ». Cuadernos de Psicología del Deporte 21, no 3 (23 septembre 2021) : 156–67. http://dx.doi.org/10.6018/cpd.459221.

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Résumé :
El objetivo de la presente investigación fue el diseño y la validación de una escala que permitiera analizar los valores adquiridos con el Modelo de Responsabilidad Personal y Social en escolares, en comparación con la metodología impartida previamente por el docente (ECVA-12) desde las diferentes materias del currículum escolar. El estudio de carácter transversal y descriptivo se llevó a cabo en varias fases y con muestras diferentes: con una muestra de 127 estudiantes entre 9 y 15 años, validez de contenido mediante la técnica Delphi con 11 jueces expertos, validez de comprensión, análisis de la estabilidad temporal y validez de constructo mediante Análisis Factorial Exploratorio. Posteriormente, y en este caso con una muestra de 76 estudiantes de entre 12 y 15 años, se realizó un Análisis Factorial Confirmatorio, mostrando valores de ajuste adecuados en un modelo de 2 factores y 12 ítems, con saturaciones e índices de consistencia interna elevados tanto en escala como en las sub-escalas. Los resultados obtenidos confirman que el instrumento diseñado cumple con los criterios de validez y fiabilidad establecidos, capaz de medir el grado de satisfacción y los cambios percibidos en el comportamiento de los estudiantes, convirtiéndolo en una herramienta básica para investigaciones relacionadas con la aplicación de este modelo de enseñanza. The objective of this research was the design and validation of a scale that would allow the analysis of the values acquired with the Model of Personal and Social Responsibility in schoolchildren, in comparison with the methodology previously taught by the teacher (ECVA-12) from the different subjects of the school curriculum. The cross-sectional and descriptive study was carried out in several phases and with different samples: with a sample of 127 students between 9 and 15 years old, content validity using the Delphi technique with 11 expert judges, comprehension validity, analysis of the temporal stability and construct validity through Exploratory Factor Analysis. Subsequently, and in this case with a sample of 76 students between 12 and 15 years old, a Confirmatory Factor Analysis was performed, showing adequate adjustment values in a 2-factor and 12-item model, with saturations and high internal consistency indices both in scale as in the subscales. The results obtained confirm that the designed instrument meets the established validity and reliability criteria, capable of measuring the degree of satisfaction and the perceived changes in the behavior of students, making it a basic tool for research related to the application of this teaching model. L'obiettivo di questa ricerca è stato quello di progettare e validare una scala che permettesse l'analisi dei valori acquisiti con il Modello di Responsabilità Personale e Sociale nei bambini in età scolare, rispetto alla metodologia precedentemente insegnata dall'insegnante (ECVA-12) dalle diverse materie del curriculum scolastico. Lo studio trasversale e descrittivo è stato condotto in diverse fasi e con diversi campioni: con un campione di 127 studenti tra i 9 e i 15 anni, validità dei contenuti con la tecnica Delphi con 11 giudici esperti, validità della comprensione, analisi della stabilità temporale e validità dei costrutti con l'Analisi Fattoriale Esplorativa. In seguito, e in questo caso con un campione di 76 studenti tra i 12 e i 15 anni, è stata eseguita un'Analisi Fattoriale di Conferma, che ha mostrato valori di fit adeguati in un modello a 2 fattori e 12 voci, con saturazioni elevate e indici di consistenza interna sia in scala che in subscale. I risultati ottenuti confermano che lo strumento progettato soddisfa i criteri di validità e affidabilità stabiliti, in grado di misurare il grado di soddisfazione e i cambiamenti percepiti nel comportamento degli studenti, rendendolo uno strumento fondamentale per la ricerca legata all'applicazione di questo modello didattico. O objetivo desta pesquisa foi o desenho e validação de uma escala que permitisse a análise dos valores adquiridos com o Modelo de Responsabilidade Pessoal e Social em escolares, em comparação com a metodologia previamente ensinada pelo professor (ECVA-12) das diferentes disciplinas do currículo escolar. O estudo transversal e descritivo foi realizado em várias fases e com amostras distintas: com amostra de 127 alunos entre 9 e 15 anos, validade de conteúdo pela técnica Delphi com 11 juízes especialistas, validade de compreensão, análise de estabilidade temporal e validade de construto por meio da Análise Fatorial Exploratória. Posteriormente, e neste caso com uma amostra de 76 alunos entre 12 e 15 anos, foi realizada uma Análise Fatorial Confirmatória, mostrando valores de ajuste adequados em um modelo de 2 fatores e 12 itens, com saturações e altos índices de consistência interna ambos em escala como nas subescalas. Os resultados obtidos confirmam que o instrumento elaborado atende aos critérios de validade e confiabilidade estabelecidos, capazes de medir o grau de satisfação e as mudanças percebidas no comportamento dos alunos, tornando-se uma ferramenta básica para pesquisas relacionadas à aplicação deste modelo.
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Pergolizzi, Antonio, et Emanuela Somalvico. « Le bonifiche delle discariche in procedura di infrazione UE. Criticità, infiltrazioni criminali e proposte di policy ». PRISMA Economia - Società - Lavoro, no 2 (février 2022) : 68–82. http://dx.doi.org/10.3280/pri2020-002005.

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Résumé :
L'articolo passa in rassegna la lunga e complessa evoluzione, politica e normativa, delle procedure di bonifiche dei siti contaminati, individuando criticità, contraddizioni, opacità, lentezze e manifestazioni di illegalità. A livello generale, almeno due sono emerse come le principali criticità di sistema, che hanno fatto da freno alle attività concrete di bonifica: 1) criteri non idonei di scelta per l'identificazione del sito da bonificare; 2) errata ripartizione delle responsabilità tra gli enti territoriali, che spesso non hanno adeguati mezzi e risorse, soprattutto in termini di personale qualificato per rispondere a procedure così complesse. Anche da questa prospettiva, l'inquinamento diffuso provato anche dalla presenza dei siti da bonificare rappresentano il punto finale di un processo di sviluppo industriale e consumistico privo di regole e di limiti. Deregulation che è valsa per almeno un quarantennio, un ampio arco temporale in cui il territorio nazionale ha visto l'esplosione dei siti inquinati (di interesse nazionale, regionale o comunale), dove per almeno 200 casi l'Unione Europea ha addirittura aperto due distinte procedure d'infrazione. Procedure che sono costate all'Italia oltre 40 milioni, più una penalità semestrale iniziale di 42.800.000 euro. Per far fronte a questo salasso il 24 marzo 2017 il Governo dell'epoca ha costituto il Commissario Straordinario di Governo per svolgere la missione di bonifica e messa in sicurezza degli 81 siti di discarica abusivi sotto procedura di infrazione a seguito della Sentenza di condanna sanzionatoria della Corte di giustizia dell'Unione Europea del 2 dicembre 2014.
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Vieira Potter, Victoria J., Katherine J. Strissel, Chen Xie, Eugene Chang, Grace Bennett, Jason Defuria, Martin S. Obin et Andrew S. Greenberg. « Adipose Tissue Inflammation and Reduced Insulin Sensitivity in Ovariectomized Mice Occurs in the Absence of Increased Adiposity ». Endocrinology 153, no 9 (1 septembre 2012) : 4266–77. http://dx.doi.org/10.1210/en.2011-2006.

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Résumé :
Menopause promotes central obesity, adipose tissue (AT) inflammation, and insulin resistance (IR). Both obesity and the loss of estrogen can activate innate and adaptive immune cells (macrophages, T cells). The respective impacts of weight gain and loss of ovarian hormones on AT inflammation and IR are poorly understood. Here we determined the temporal kinetics of fat accretion, AT inflammation, and IR over a 26-wk time course in ovariectomized (OVX) mice, a model of menopause. OVX and sham-operated (SHM) C57BL6 mice were fed a normal chow diet. Weight, body composition (magnetic resonance imaging), total and regional adiposity, activity, food intake, AT crown-like structures, biohumoral measures, and insulin sensitivity (insulin tolerance testing and homeostatic model assessment) were determined at wk 12, 20, and 26. Macrophages and T cells from perigonadal AT were immunophenotyped by fluorescence-associated cell sorting, and perigonadal adipose tissue (PGAT) gene expression was quantified by quantitative PCR. OVX mice (∼31 g) became fatter than SHM mice (∼26 g) by wk 12, but mice were equally insulin sensitive. PGAT of OVX mice contained more T cells but expressed higher levels of M2-MΦ (arginase-1) and T cell-regulatory (cytotoxic T-lymphocyte antigen 4) genes. At wk 20, both OVX and SHM mice weighed approximately 35 g and were equally insulin sensitive with comparable amounts of PGAT and total body fat. OVX mice became less insulin sensitive than SHM mice by wk 26, coincident with the down-regulation of PGAT arginase-1 (−20-fold) and cytotoxic T-lymphocyte antigen 4 (2-fold) and up-regulation of M1/Th1 genes CD11c (+2-fold), IL12p40 (+2-fold), and interferon-γ (+78-fold). Ovarian hormone loss in mice induces PGAT inflammation and IR by mechanisms that can be uncoupled from OVX-induced obesity.
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Bozzato, Gianni. « Quando inizia ad esistere l’individuo umano ? » Medicina e Morale 48, no 1 (28 février 1999) : 77–93. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1999.811.

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Résumé :
Nel saggio sono posti in rilievo i seguenti principali aspetti di ordine biologico che contrastano con le argomentazioni sostenute da N. M. Ford nel suo libro When did I begin? 1) Nel cosiddetto pre-embrione, le cellule non sono totipotenti. (Ossia, non sono in grado di esprimere la totipotenza residua nucleare e cioè produrre altrettanti pre-embrioni. Nel presente articolo l’analisi della questione riguardante la totipotenza del pre-embrione, delle sue cellule o del loro nucleo viene soltanto appena accennata). La possibilità che il pre-embrione (individuo originario) dia origine a più gemelli monozigoti c. d. “identici” non è la conseguenza della totipotenza delle cellule, ma del loro distacco fisico dal pre-embrione, oppure della loro semplice “separazione/isolamento” dal suo schema di organizzazione dell’espressione genica del DNA (schema di OEG-DNA). 2) Le cellule del pre-embrione, inoltre, sono “identiche e indiscernibili” soltanto dal punto di vista genetico (genotipico), ma non da quello biologico (fenotipico). Anche dal punto di vista biologico (v. schema di OEG-DNA) il pre-embrione non è un semplice aggregato di cellule individuali, ma è una unità integrata e cioè un sistema individuale di cellule che possiede già una sua identità biologica, dunque ontologica. 3) Durante lo sviluppo, le cosiddette fasi (o stadi) e le forme anatomiche dell’embrione sono sempre precedute e prodotte da forme temporali (schemi di processi biochimici). Pertanto, sempre dal punto di vista dell’identità biologica (e ontologica), lo zigote (o il pre-embrione), anche nel caso di successiva gemellazione, è già un individuo umano in sviluppo (in atto) molto tempo prima che “appaia” - all’osservatore - un indizio “visibile” della sua forma anatomica individuale; dunque, ancor prima della “comparsa” della stria primitiva. 4) Proprio per il fatto che l’identità biologica dell’individuo umano non corrisponde alla sua identità genetica (ovvero il genotipo non è il fenotipo), i gemelli c. d. “identici” non sono mai veramente identici tra loro; essi sono sempre diversi fin dall’inizio del loro sviluppo, il quale avviene per biforcazione (una rottura di simmetria) dello schema di OEG-DNA dell’individuo pre-embrione originario. Lo studio della conformazione delle loro membrane fetali ci consente, infatti, di dedurre e di affermare che essi sono già in formazione (in atto) molto tempo prima della comparsa della stria primitiva e, in quanto biologicamente diversi, che sono già distinti; dunque, potenzialmente discernibili.
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KITLV, Redactie. « Book Reviews ». New West Indian Guide / Nieuwe West-Indische Gids 75, no 1-2 (1 janvier 2001) : 123–88. http://dx.doi.org/10.1163/13822373-90002561.

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Résumé :
-Virginia R. Dominguez, Louis A. Pérez, Jr., On becoming Cuban: Identity, nationality, and culture. Chapel Hill: University of North Carolina Press, 1999. xiv + 579 pp.-Solimar Otero, Kali Argyriadis, La religión à la Havane: Actualités des représentations et des pratiques culturelles havanaises. Paris: Éditions des Archives Contemporaines,1999. 373 pp.-Jane Desmond, Jane Blocker, Where is Ana Mendieta?: Identity, performativity, and exile. Durham NC: Duke University Press, 1999. xvi + 166 pp.-Richard Handler, Amílcar A. Barreto, Language, elites, and the state: Nationalism in Puerto Rico and Quebec. Westport CT: Praeger, 1998. x + 165 pp.-Juan Flores, Lillian Guerra, Popular expression and national identity in Puerto Rico: The struggle for self, community, and nation. Gainesville: University Press of Florida, 1998. xi + 332 pp.-Eileen J. Findlay, Rafael L. Ramírez, What it means to be a man: Reflections on Puerto Rican masculinity. New Brunswick NJ: Rutgers University Press, 1999. xv + 139 pp.-Arlene Torres, Eileen J. Suárez Findlay, Imposing decency: The politics of sexuality and race in Puerto Rico, 1870-1920. Durham NC: Duke University Press, 1999. xii + 316 pp.-Rita Giacalone, Humberto García Muñiz ,Fronteras en conflicto: Guerra contra las drogas, militarización y democracia en el Caribe, Puerto Rico y Vieques. San Juan: Red Caribeña de Geopolítica, Seguridad Regional y Relaciones Internacionales, afiliada al Proyecto AT-LANTEA, 1999. 211 pp., Jorge Rodríguez Beruff (eds)-Bonham C. Richardson, q , Polly Pattullo, Fire from the mountain: The tragedy of Monserrat and the betrayal of its people. London: Constable, 2000. xvii + 217 pp.-Aisha Khan, Gillon Aitken, Between father and son: Family letters. V.S. Naipaul. New York: Alfred A. Knopf, 2000. xi + 297 pp.-J. Michael Dash, Marie-Hélène Laforest, Diasporic encounters: Remapping the Caribbean. Naples Liguori, 2000. 271 pp.-Jeanne Garane, Renée Larrier, Francophone women writers of Africa and the Caribbean. Gainesville: University Press of Florida, 2000. ix + 156 pp.-Julian Gerstin, Brenda F. Berrian, Awakening spaces: French Caribbean popular songs, music, and culture. Chicago: University of Chicago Press, 2000. xvi + 287 pp.-Halbert Barton, Steven Loza, Tito Puente and the making of Latin music. Urbana: University of Illinois Press, 1999. xvi + 258 pp.-Mark Moberg, Anne Sutherland, The making of Belize: Globalization in the margins. Westport CT: Bergin & Garvey, 1998. x + 203 pp.-Daniel A. Segal, Kevin K. Birth, 'Any time is Trinidad time' : Social meanings and temporal consciousness. Gainesville: University Press of Florida, 1999. xiv + 190 pp.-Samuel Martínez, Michele Wucker, Why the cocks fight: Dominicans, Haitians, and the struggle for Hispaniola. New York: Hill and Wang, 1999. xxi + 281 pp.-Paul E. Brodwin, Terry Rey, Our lady of class struggle: The cult of the virgin Mary in Haiti. Trenton NJ: Africa World Press, 1999. x + 362 pp.-Robert Fatton, Jr., Elizabeth D. Gibbons, Sanctions in Haiti: Human rights and democracy under assault. Westport CT: Praeger, with the Center for Strategic and International Studies, Washington DC, 1999. xviii + 138 pp.-Robert Fatton, Jr., David M. Malone, Decision-making in the UN security council: The case of Haiti, 1990-1997. Oxford: Clarendon, 1998. xxi + 322 pp.-James Sanders, César J. Ayala, American sugar kingdom: The plantation economy of the Spanish Caribbean, 1898-1934. Chapel Hill: University of North Carolina Press, 1999. xii + 321 pp.-James Sanders, Alan Dye, Cuban sugar in the age of mass production: Technology and the economics of the sugar central, 1899-1929. Stanford CA: Stanford University Press, 1998. xiii + 343 pp.-Linden Lewis, Richard Hart, Towards decolonisation: Political, labour and economic developments in Jamaica 1938-1945. Kingston: Canoe Press, 1999. xxii + 329 pp.-John Smolenski, John W. Pulis, Moving on: Black loyalists in the Afro-Atlantic world. New York: Garland, 1999. xxiv + 224 pp.-Rosemarijn Hoefte, Clem Seecharan, Bechu: 'Bound coolie' Radical in British Guiana 1894-1901. Kingston: University of the West Indies Press, 1999. x + 315 pp.-Bonno Thoden van Velzen, C.N. Dubelaar ,Het Afakaschrift van de Tapanahoni Rivier in Suriname. Utrecht: Thela Thesis, 1999. 183 pp., André R.M. Pakosie (eds)-Bonno Thoden van Velzen, André R.M. Pakosie, Gazon Matodja: Surinaams stamhoofd aan het einde van een tijdperk. Utrecht: Stichting Sabanapeti, 1999. 172 pp.-Geneviève Escure, Peter L. Patrick, Urban Jamaican Creole: Variation in the Mesolect. Amsterdam: John Benjamins, 1999. xx + 331 pp.
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Nebbioso, Giuseppe, Ciro Falasconi, Viviana Nebbioso et Francesco Petrella. « Dolore e lesioni croniche cutanee ». Italian Journal of Wound Care 4, no 1 (24 juillet 2020). http://dx.doi.org/10.4081/ijwc.2020.61.

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Il controllo del dolore rappresenta un elemento fondamentale nella gestione delle Lesioni Cutanee Croniche (LCC) compromettendo principalmente la qualità di vita del paziente. La modulazione della sintomatologia algica è uno dei principali fattori che spingono il paziente a rivolgersi al personale sanitario. Per un corretto approccio al dolore nella LCC è necessario valutare l'eziologia della lesione, il suo decorso temporale, la tipologia del paziente, le patologie concomitanti e i meccanismi fisiopatologici che sono alla base della del dolore. Traendo spunto dall'analisi di 121 pazienti affetti da LCC, gli autori valutano l'incidenza e l'intensità del dolore lamentato, valutando le diverse opzioni terapeutiche atte a gestire la sintomatologia algica.
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Schwarz, Brigide. « DIE KARRIERE LEON BATTISTA ALBERTIS IN DER PÄPSTLICHEN KANZLEI ». Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 93, no 1 (janvier 2014). http://dx.doi.org/10.1515/qfiab.2014.93.1.49.

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RIASSUNTOChe Leon Battista Alberti adempisse nella cancelleria papale ai compiti di abbreviatore e scriptor, si sa da molti anni, e dal 2008 pure che nel 1449 divenne lettore per l’Audientia litterarum contradictarum. Nel presentecontributo si precisano meglio l’arco temporale dei suoi uffici, inquadrando in questa sua carriera anche la funzione, altrettanto nota, di segretario del capo cancelliere. Riguardo ai singoli uffici, se ne analizzano da una parte le mansioni, le procedure e l’organizzazione, e dall’altra parte l’ordinamento corporativo e confraternale dei funzionari. Vengono evidenziate le possibilità di cui disponeva Alberti per cercare e curare contatti e ottenere da insider delle informazioni in anticipo, traendone vantaggio per l’allargamento e la gestione della sua personale rete di contatto. Si esaminano i fattori che determinarono la carriera di Alberti nella cancelleria, lunga 41 anni, e si valuta il successo ottenuto in confronto con le carriere dei suoi colleghi.
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Pennacchio, Francesco. « Prefazione ». Memorie della Società Entomologica Italiana, 21 avril 2021, 5. http://dx.doi.org/10.4081/memoriesei.2020.5.

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Augusto Vigna Taglianti, naturalista nato, entomologo, faunista e biogeografo, ha lasciato un’eredità scientifica e umana di enorme valore. la lunga carriera accademica ha fatto di lui un Professore in grado di trasmettere agli allievi le ricchezze della sua mente e del suo animo, amplificandone così l’impatto oltre ogni limite temporale. non solo chi ha seguito le sue orme, ma anche chi le ha incrociate ha la piena consapevolezza dell’importanza di averlo incontrato e di quanto significativa sia stata questa esperienza di vita, una vera fortuna sotto tutti i punti di vista.
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Meland, Eivind, Hans Johan Breidablik, Frode Thuen et Gro Beate Samdal. « How body concerns, body mass, self-rated health and self-esteem are mutually impacted in early adolescence : a longitudinal cohort study ». BMC Public Health 21, no 1 (12 mars 2021). http://dx.doi.org/10.1186/s12889-021-10553-x.

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Résumé :
Abstract Background Impaired self-rated health (SRH) and self-esteem (SE) in adolescents are associated with increased body mass index (BMI). These associations are often studied using cross-sectional designs; we performed a longitudinal cohort survey to examine them. Methods A longitudinal cohort study of 1225 Norwegian high school students, with SRH, SE and BMI as primary outcomes. We reported the results from temporal causal and residual change analyses separately, with odds ratios (ORs) and standardised regression coefficients (b) and 95% confidence limits. Results Body and weight concerns had unfavourable effects on SRH and SE, which both had favourable effects on each other. Increased BMI had unfavourable effects on SRH, but less so on SE. Body and weight concerns impacted SE change only among girls. Paradoxically, the intention of becoming thinner was associated with an increase in BMI, and the intention of becoming fatter predicted a decrease in BMI during the 2 years. SE and SRH were associated with a leaner body after 2 years. Conclusions This study confirms that body concerns had unfavourable effects on subjective health, and that positive self-concepts predicted a leaner body. Health promotion strategies built on body acceptance should be increasingly emphasised in clinical and public health practice.
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Di Rienzo, Paolo, Aline Sommerhalder, Massimo Margottini et Concetta La Rocca. « Apprendimento permanente, saperi e competenze strategiche : approcci concettuali nel contesto di collaborazione scientifica tra Brasile e Italia (Lifelong learning, knowledge and Strategic Competence : conceptual approaches in the context of scientific collaboration between Brazil and Italy) ». Revista Eletrônica de Educação 12, no 3 (7 octobre 2019). http://dx.doi.org/10.14244/198271993584.

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Résumé :
This essay aims to show some approaches in the understanding of the lifelong learning concepts, knowledge, competence, from a literature review with the contributions of Dewey, Bruner, Freire, Schon and Tardif among others. Coming from theoretical studies carried out by Italian researchers and a Brazilian researcher, through their Research Centers/Laboratories and international collaborative partnership between Brazilian and Italian Universities, this text addresses from the undertake scientific literature, key terms which support the held studies. From the considerations, it is highlighted the regular understanding around lifelong learning concept, which considers the human condition for the permanent learning and valuing experiences from different contexts, such as family and school (basic and higher education). In view of this, the approximation between the concepts of competence and knowledge was also highlighted, recognized and valued as fundamental elements for the learning process and for the development of critical and reflexive thinking, and consequently transforming daily problems and challenges. The task reinforces the research network, pursuing the improving theoretical knowledge to subsidize the scientific research production in the educational field, besides Brazilian or Italian academic walls.SommarioQuesto saggio ha l’obiettivo di presentare gli approcci sulla definizione dei concetti di apprendimento permanente, saperi e competenze, partendo da una revisione della letteratura, con i contributi,tra gli altri, di Dewey, Bruner, Freire, Schon e Tardif. A partire dall’analisi teorica condotta da ricercatori italiani e una ricercatrice brasiliana, mediante i loro centri di ricerca/laboratório, e l’accordo di collaborazione internazionale tra l’università brasiliana e italiana, questo testo affronta, in base alla letteratura scientifica, i termini chiave che supportano gli studi realizzati. Dalle argomentazioni espresse, emerge la posizione comune sul concetto di apprendimento permanente o per tutta la vita, che considera l’approccio umanistico e la valorizzazione delle esperienze provenienti da diversi contesti come la famiglia e la scuola (in particolare di base e superiore). In questa prospettiva, si mette in evidenzia anche l'approssimazione semantica tra i concetti di competenza e saperi, riconosciuti e valorizzati come elementi fondamentali per il processo di apprendimento e per lo sviluppo del pensiero critico e riflessivo, e di conseguenza trasformatore rispetto ai problemi e alle sfide quotidiane della vita. Il presente contributo rafforza la rete di ricerca congiunta, con l'obiettivo di migliorare le conoscenze teoriche per supportare lo sviluppo di ricerche in campo educativo, al di là delle mura accademiche brasiliane o italiane.Keywords: Lifelong learning, Knowledge, Strategic competence, Reflexive competence.Parole chiave: Apprendimento permanente, Saperi, Competenze strategiche, Competenze di riflessione.Palavras-chave: Aprendizagem permanente, Conhecimento, Competência estratégica, Competência reflexiva.ReferencesALBERICI, A. La possibilità di cambiare. Apprendere ad apprendere come risorsa strategica per la vita. Milano: Franco Angeli, 2008.ALBERICI, A.; DI RIENZO, P. Learning to learn for individual and society. In: R. Deakin CRICK, C. S.; K. REN (Eds), Learning to Learn. International perspectives from theory and practice. New York: Routledge, 2014, p. 87-104.BALDACCI M. Trattato di pedagogia generale, Roma: Carocci Editore, 2002.BANDURA A. 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Roche, Elise. « Village for social inclusion : a territorial event ? » Sociétés plurielles Humanities and social..., Articles (19 mai 2017). http://dx.doi.org/10.46298/societes-plurielles.2017.3666.

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Résumé :
International audience The event is a regular topic of history and sociology. Crossing historic field and social geography, we suggest the concept of « territorial event ». This article examines how the spatial approach could improve the concept of event, exceeding the time or media analysis approach. This study is focused on two specific housing projects for Roma, named « Village for social inclusion » and both located in Saint-Denis (93). Roma people live specific social difficulties, because of their migratory status. Characteristics of « territorial event » are in number of three: (1) the new territorial structure bring out surprise and a lack of comprehension; (2) the event is established as “event” for specific actors and specific scale: it depends of the context and it allows to detect several territorial and historical structures; (3) the shortage in the structure of territory: it will be different before and after the territorial event. L’événement a fait l’objet d’attentions diverses en histoire et en sociologie notamment. Nous proposons ici d’examiner en quoi une approche géographique de l’événement - par une saisie territoriale, et non seulement temporelle ou sociétale - viendrait enrichir son appréhension. Nous envisageons ici l’« événement territorial » en l’appliquant à un cas d’étude : la construction de villages d’insertion à Saint-Denis. Ces dispositifs sont à destination de populations migrantes désignées comme « Roms » par les acteurs locaux, qui rencontrent des difficultés spécifiques liées notamment aux conditions de leur migration. Nous examinerons trois aspects de l’événement territorial : la rupture d’intelligibilité qu’il occasionne et la surprise face à une organisation territoriale inédite ; la pluralité de territorialités et de temporalités qu’il met en lumière et son caractère situé et contextualisé ; la discontinuité qu’il traduit dans l’approche territoriale du traitement de l’habitat spontané auto-construit. L'evento è stato spesso un oggetto della storia e della sociologia. Proponiamo di analizzare come la geografia sociale potrebbe sviluppare il suo trattamento via un approccio territoriale, e non solo temporale o societale. Studiremo per caso di studio del « evento territoriale » due « villaggi per l'integrazione » di Saint-Denis (93). Questi villaggi sono costruiti per un gruppo di migranti identificati come « Rom » dagli attori locali. In fatti, questi migranti avevano uno statuto particolare fino a 2014, che rendeva molto difficile la loro integrazione. I caratteri dei questi eventi territoriali sono in tre : (1) l'evento crea una rottura nella comprensione e ha per conseguenza della sorpresa da parte degli attori. (2) Quest'evento è « evento » per attori specifici e per una scala anche specifica : dipende dunque del contesto che ci permette di identificare strutture territoriale e storiche. (3) Quest'evento territoriale constituisce una discontinuità nel trattamento del alloggio auto-costruito e spontaneo (campi nomadi).
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Toftgaard, Anders. « “Måske vil vi engang glædes ved at mindes dette”. Om Giacomo Castelvetros håndskrifter i Det Kongelige Bibliotek ». Fund og Forskning i Det Kongelige Biblioteks Samlinger 50 (29 avril 2015). http://dx.doi.org/10.7146/fof.v50i0.41247.

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Résumé :
Anders Toftgaard: “Perhaps even this distress it will some day be a joy to recall”. On Giacomo Castelvetro’s manuscripts in The Royal Library, Copenhagen. In exile from his beloved Modena, Giacomo Castelvetro (1546–1616) travelled in a Europe marked by Reformation, counter-Reformation and wars of religion. He transmitted the best of Italian Renaissance culture to the court of James VI and Queen Anna of Denmark in Edinburgh, to the court of Christian IV in Copenhagen and to Shakespeare’s London, while he incessantly collected manuscripts on Italian literature and European contemporary history. Giacomo Castelvetro lived in Denmark from August 1594 to 11 October 1595. Various manuscripts and books which belonged to Giacomo Castelvetro in his lifetime, are now kept in the Royal Library in Copenhagen. Some of them might have been in Denmark ever since Castelvetro left Denmark in 1595. Nevertheless, Giacomo Castelvetro has never been noticed by Danish scholars studying the cultural context in which he lived. The purpose of this article is to point to Castelvetro’s presence in Denmark in the period around Christian IV’s accession and to describe two of his unique manuscripts in the collection of the Royal Library. The Royal Library in Copenhagen holds a copy of the first printed Italian translation of the Quran, L’Alcorano di Macometto, nel qual si contiene la dottrina, la vita, i costumi et le leggi sue published by Andrea Arrivabene in Venice in 1547. The title page bears the name of the owner: Giacº Castelvetri. The copy was already in the library’s collections at the time of the Danish King Frederic III, in the 1660’s. The three manuscripts from the Old Royal collection (GKS), GKS 2052 4º, GKS 2053 4º and GKS 2057 4º are written partly or entirely in the hand of Giacomo Castelvetro. Moreover, a number of letters written to Giacomo Castelvetro while he was still in Edinburgh are kept among letters addressed to Jonas Charisius, the learned secretary in the Foreign Chancellery and son in law of Petrus Severinus (shelf mark NKS (New Royal Collection) 1305 2º). These letters have been dealt with by Giuseppe Migliorato who also transcribed two of them. GKS 2052 4º The manuscript GKS 2052 4º (which is now accessible in a digital facsimile on the Royal Library’s website), contains a collection of Italian proverbs explained by Giacomo Castelvetro. It is dedicated to Niels Krag, who was ambassador of the Danish King to the Scottish court, and it is dated 6 August 1593. The title page shows the following beautifully written text: Il Significato D’Alquanti belli & vari proverbi dell’Italica Favella, gia fatto da G. C. M. & hoggi riscritto, & donato,in segno di perpetua amicitia, all ecc.te.D. di legge, Il S.r. Nicolò Crachio Ambas.re. del Ser.mo Re di Dania a questa Corona, & Sig.r mio sempre osser.mo Forsan & haec olim meminisse iuvabit Nella Citta d’Edimborgo A VI d’Agosto 1593 The manuscript consists of 96 leaves. On the last page of the manuscript the title is repeated with a little variation in the colophon: Qui finisce il Significato D’alquanti proverbi italiani, hoggi rescritto a requisitione del S.r. Nicolo Crachio eccelente Dottore delle civili leggi &c. Since the author was concealed under the initials G.C.M., the manuscript has never before been described and never attributed to Giacomo Castelvetro. However, in the margin of the title page, a 16th century hand has added: ”Giacomo Castelvetri modonese”, and the entire manuscript is written in Giacomo Castelvetro’s characteristic hand. The motto ”Forsan et haec olim meminisse iuvabit” is from Vergil’s Aeneid (I, 203); and in the Loeb edition it is rendered “Perhaps even this distress it will some day be a joy to recall”. The motto appears on all of the manuscripts that Giacomo Castelvetro copied in Copenhagen. The manuscript was evidently offered to Professor Niels Krag (ca. 1550–1602), who was in Edinburgh in 1593, from May to August, as an ambassador of the Danish King. On the 1st of August, he was knighted by James VI for his brave behaviour when Bothwell entered the King’s chamber in the end of July. The Danish Public Record Office holds Niels Krag’s official diary from the journey, signed by Sten Bilde and Niels Krag. It clearly states that they left Edinburgh on August 6th, the day in which Niels Krag was given the manuscript. Evidently, Castelvetro was one of the many persons celebrating the ambassadors at their departure. The manuscript is bound in parchment with gilded edges, and a gilded frame and central arabesque on both front cover and end cover. There are 417 entries in the collection of proverbs, and in the explanations Giacomo Castelvetro often uses other proverbs and phrases. The explanations are most vivid, when Castelvetro explains the use of a proverb by a tale in the tradition of the Italian novella or by an experience from his own life. The historical persons mentioned are the main characters of the sixteenth century’s religious drama, such as Henry VIII, Edward VI, Mary I, Elizabeth, James VI, Henry Howard, Earl of Surrey, and his son, Thomas Howard, 4th Duke of Norfolk, Gaspard de Coligny and the Guise family, Mary Stuart, Don Antonio, King of Portugal, the Earl of Bothwell and Cosimo de’ Medici. The Catholic Church is referred to as “Setta papesca”, and Luther is referred to as “il grande, e pio Lutero” (f. 49v). Giovanni Boccaccio and Francesco Petrarca are referred to various times, along with Antonio Cornazzano (ca. 1430–1483/84), the author of Proverbi in facetie, while Brunetto Latini, Giovanni Villani, Ovid and Vergil each are mentioned once. Many of the explanations are frivolous, and quite a few of them involve priests and monks. The origin of the phrase “Meglio è tardi, che non mai” (52v, “better late than never”) is explained by a story about a monk who experienced sex for the first time at the age of 44. In contrast to some of the texts to be found in the manuscript GKS 2057 4º the texts in GKS 2052 4º, are not misogynist, rather the opposite. Castelvetro’s collection of proverbs is a hitherto unknown work. It contains only a tenth of the number of proverbs listed in Gardine of recreation (1591) by John Florio (1553?–1625), but by contrast these explanations can be used, on the one hand, as a means to an anthropological investigation of the past and on the other hand they give us precious information about the life of Giacomo Castelvetro. For instance he cites a work of his, “Il ragionamento del Viandante” (f. 82r), which he hopes to see printed one day. It most probably never was printed. GKS 2057 4º The manuscript GKS 2057 4º gathers a number of quires in very different sizes. The 458 folios in modern foliation plus end sheets are bound in blue marbled paper (covering a previous binding in parchment) which would seem to be from the 17th century. The content spans from notes to readyforprint-manuscripts. The manuscript contains text by poets from Ludovico Castelvetro’s generation, poems by poets from Modena, texts tied to the reformation and a lot of satirical and polemical material. Just like some of Giacomo Castelvetro’s manuscripts which are now in the possession of Trinity College Library and the British Library it has “been bound up in the greatest disorder” (cf. Butler 1950, p. 23, n. 75). Far from everything is written in the hand of Giacomo Castelvetro, but everything is tied to him apart from one quire (ff. 184–192) written in French in (or after) 1639. The first part contains ”Annotationi sopra i sonetti del Bembo” by Ludovico Castelvetro, (which has already been studied by Alberto Roncaccia), a didactic poem in terza rima about rhetoric, “de’ precetti delle partitioni oratorie” by “Filippo Valentino Modonese” , “rescritto in Basilea a XI di Febraio 1580 per Giacº Castelvetri” and the Ars poetica by Horace translated in Italian. These texts are followed by satirical letters by Nicolò Franco (“alle puttane” and “alla lucerna” with their responses), by La Zaffetta, a sadistic, satirical poem about a Venetian courtisane who is punished by her lover by means of a gang rape by thirty one men, and by Il Manganello (f. 123–148r), an anonymous, misogynistic work. The manuscript also contains a dialogue which would seem to have been written by Giacomo Castelvetro, “Un’amichevole ragionamento di due veri amici, che sentono il contrario d’uno terzo loro amico”, some religious considerations written shortly after Ludovico’s death, ”essempio d’uno pio sermone et d’una Christiana lettera” and an Italian translation of parts of Erasmus’ Colloquia (the dedication to Frobenius and the two dialogues ”De votis temere susceptis” and ”De captandis sacerdotiis” under the title Dimestichi ragionamenti di Desiderio Erasmo Roterodamo, ff. 377r–380r), and an Italian translation of the psalms number 1, 19, 30, 51, 91. The dominating part is, however, Italian poetry. There is encomiastic poetry dedicated to Trifon Gabriele and Sperone Speroni and poetry written by poets such as Torquato Tasso, Bernardo Tasso, Giulio Coccapani, Ridolfo Arlotti, Francesco Ambrosio/ Ambrogio, Gabriele Falloppia, Alessandro Melani and Gasparo Bernuzzi Parmigiano. Some of the quires are part of a planned edition of poets from Castelvetro’s home town, Modena. On the covers of the quires we find the following handwritten notes: f. 276r: Volume secondo delle poesie de poeti modonesi f. 335v: VII vol. Delle opere de poeti modonesi f. 336v; 3º vol. Dell’opere de poeti modonesi f. 353: X volume dell’opre de poeti modonesi In the last part of the manuscript there is a long discourse by Sperone Speroni, “Oratione del Sr. Sperone, fatta in morte della S.ra Giulia Varana Duchessa d’Urbino”, followed by a discourse on the soul by Paulus Manutius. Finally, among the satirical texts we find quotes (in Latin) from the Psalms used as lines by different members of the French court in a humoristic dialogue, and a selection of graffiti from the walls of Padua during the conflict between the city council and the students in 1580. On fol. 383v there is a ”Memoriale d’alcuni epitafi ridiculosi”, and in the very last part of the manuscript there is a certain number of pasquinate. When Castelvetro was arrested in Venice in 1611, the ambassador Dudley Carleton described Castelvetro’s utter luck in a letter to Sir Robert Cecil, stating that if he, Carleton, had not been able to remove the most compromising texts from his dwelling, Giacomo Castelvetro would inevitably have lost his life: “It was my good fortune to recover his books and papers a little before the Officers of the Inquisition went to his lodging to seize them, for I caused them to be brought unto me upon the first news of his apprehension, under cover of some writings of mine which he had in his hands. And this indeed was the poore man’s safetie, for if they had made themselves masters of that Magazine, wherein was store and provision of all sorts of pasquins, libels, relations, layde up for many years together against their master the Pope, nothing could have saved him” Parts of GKS 2057 4º fit well into this description of Castelvetro’s papers. A proper and detailed description of the manuscript can now be found in Fund og Forskning Online. Provenance GKS 2052 4ºon the one side, and on the other side, GKS 2053 4º and GKS 2057 4º have entered The Royal Library by two different routes. None of the three manuscripts are found in the oldest list of manuscripts in the Royal Library, called Schumacher’s list, dating from 1665. All three of them are included in Jon Erichsen’s “View over the old Manuscript Collection” published in 1786, so they must have entered the collections between 1660 and 1786. Both GKS 2053 4º and GKS 2057 4º have entered The Royal Library from Christian Reitzer’s library in 1721. In the handwritten catalogue of Reitzer’s library (The Royal Library’s archive, E 15, vol. 1, a catalogue with very detailed entries), they bear the numbers 5744 and 5748. If one were to proceed, one would have to identify the library from which these two manuscripts have entered Reitzer’s library. On the spine of GKS 2053 4º there is a label saying “Castelvetro / sopra Dante vol 326” and on f. 2r the same number is repeated: “v. 326”. On the spine of GKS 2057 4º, there is a label saying “Poesie italiane, vol. 241”, and on the end sheet the same number is repeated: “v. 241”. These two manuscripts would thus seem to have belonged to the same former library. Many of the Royal Library’s manuscripts with relazioni derive from Christian Reitzer’s library, and a wide range of Italian manuscripts which have entered the Royal Library through Reitzer’s library have a similar numbering on spine and title page. Comparing these numbers with library catalogues from the 17th century, one might be able to identify the library from which these manuscripts entered Reitzer’s library, and I hope to be able to proceed in this direction. Conclusion Giacomo Castelvetro was not a major Italian Renaissance writer, but a nephew of one of the lesser-known writers in Italian literature, Ludovico Castelvetro. He delivered yet another Italian contribution to the history of Christian IV, and his presence could be seen as a sign of a budding Italianism in Denmark in the era of Christian IV. The collection of Italian proverbs that he offered to Niels Krag, makes him a predecessor of the Frenchman Daniel Matras (1598–1689), who as a teacher of French and Italian at the Academy in Sorø in 1633 published a parallel edition of French, Danish, Italian and German proverbs. The two manuscripts that are being dealt with in this article are two very different manuscripts. GKS 2052 4º is a perfectly completed work that was hitherto unknown and now joins the short list of known completed works by Giacomo Castelvetro. GKS 2057 4º is a collection of variegated texts that have attracted Giacomo Castelvetro for many different reasons. Together the two manuscripts testify to the varied use of manuscripts in Renaissance Italy and Europe. A typical formulation of Giacomo Castelvetro’s is “Riscritto”. He copies texts in order to give them a new life in a new context. Giacomo Castelvetro is in the word’s finest sense a disseminator of Italian humanism and European Renaissance culture. He disseminated it in a geographical sense, by his teaching in Northern Europe, and in a temporal sense through his preservation of texts for posterity under the motto: “Perhaps even this distress it will some day be a joy to recall”.
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