Littérature scientifique sur le sujet « Fattori temporali »

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Articles de revues sur le sujet "Fattori temporali"

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Sandrin, Luciano. « Il benessere dell’anziano, utopia o realtà ? Aspetti psicologici e spirituali ». Medicina e Morale 46, no 6 (31 décembre 1997) : 1129–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.861.

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Résumé :
Quando si parla di salute dell’anziano si deve mettere in relazione questo termine con il benessere fisico, psichico e sociale. Nel concetto di benessere rientrano anche l’esperienza e il vissuto della persona strettamente correlato ai fattori temporali, ambientali, sociali e culturali; essi sono tra loro dipendenti e vanno tenuti in considerazione. Gli psicologi oggi tendono a considerare l’invecchiamento seguendo un approccio di tipo evolutivo, narrativo, storico. Nell’accostarsi allo studio della condizione anziana si deve tener presente un altro fattore importante: la spiritualità. Ad essa sono collegati una serie di bisogni umani e sociali, quali la realizzazione di sé, il sentirsi utili, l’interazione con gli altri. Alla spiritualità è strettamente legata la religione che rende più sopportabili i momenti di sofferenza configurandosi come punto di ancoraggio. Il soddisfacimento della spiritualità porta l’anziano verso un sentimento di interezza e di benessere interiore, per cui l’attenzione alla sfera psico-sociale e religiosa risulta un punto nodale affinché questi, conseguita maggiore stima e un più alto grado di consapevolezza di sé, sia capace di affrontare il suo ruolo e i problemi che gli si presentano come la sofferenza, la morte, la perdita di speranza. Nella Christifideles laici Giovanni Paolo II ha ricordato che gli anziani sono soggetti attivi che possono dare un contributo fecondo umanamente e spiritualmente. Il benessere dell’anziano dipende anche da questo sentirsi parte attiva e integrante dell’esistenza e non soltanto oggetto di continue attenzioni. L’invecchiamento deve essere considerato un processo di crescita e di continua evoluzione.
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Visocchi, M., M. Meglio, B. Cioni, F. La Marca, L. Pentimalli et C. Colosimo. « Ematomi cerebrali multipli post-traumatici ». Rivista di Neuroradiologia 9, no 2 (avril 1996) : 143–46. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900202.

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Résumé :
L'incidenza degli ematomi cerebrali multipli post-traumatici viene riportata in letteratura attorno al 20%. I lobi frontali ed i temporali costituiscono 1'80–90% delle sedi colpite. Nonostante l'imponente quadro neuroradiologico, l'incidenza di casi chirurgici in pazienti sopra i 40 anni con GCS compreso tra 13 e 15 è del 29%. Sebbene essi possano essere espressione sia di un danno primario che secondare, una chiara distinzione fisiopatologica non è mai stata riportata. Oltre al danno meccanico, numerose sono le variabili fisiopatologiche implicate nell'esordio degli ematomi post-traumatici multipli «precoci» e «tardivi». Riportiamo due nostre osservazioni consecutive relative a due pazienti di 73 e 74 anni, ricoverati d'urgenza a seguito di trauma cranico commotivo senza evidenza di coagulopatie in corso. Entrambi i pazienti si presentavano all'osservazione con GCS superiore ad 8 ed effettuavano d'urgenza un esame TC cranio che identificava una frattura cranica. Nella paziente A vi era immediata evidenza di focolai emorragico - contusivi di dimensioni comprese tra 4 ed 1 cm nelle sedi riportate essere più frequenti, in assenza di focalità neurologiche. Nel paziente B all'ingresso non vi era evidenza di ematomi cerebrali. A distanza di 24 h una seconda TC documentava lesioni emorragiche di diametro compreso tra i 3 ed 1 cm in sedi corrispondenti a quelle della paziente A. Il malato subiva un lento ma progressivo peggioramento che, ad oltre due mesi di distanza si è tradotto in stato vegetativo. Entrambi i casi descritti presentano una biomeccanica duplice: forze di impatto e forze accelerazionali inerziali. La latenza di presentazione dei segni di emorragia nel secondo caso suggerisce l'ipotesi di meccanismi aggiuntivi di tipo iperemico, o mediati dal trattamento antiedemigeno. Vengono discussi i possibili fattori di rischio implicati ed il loro ruolo alla luce dei dati di letteratura.
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Petech, Erika, Alessandra Simonelli et Gianmarco Altoč. « Interazioni triadiche, benessere della coppia e ruolo del padre nelle famiglie con bambini in etŕ prescolare ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 1 (mars 2010) : 135–56. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-001008.

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Résumé :
La ricerca si č proposta di studiare la qualitŕ delle interazioni triadiche in famiglie con bambini in etŕ prescolare, considerando il possibile ruolo di due fattori contestuali, la relazione di coppia e il coinvolgimento del padre nella cura del figlio, nell'influenzare la co-costruzione delle dinamiche familiari. Allo studio hanno partecipato 19 famiglie appartenenti ad una popolazione non clinica reclutate ai corsi di psicoprofilassi al parto. Il disegno longitudinale della ricerca ha previ- sto 5 tappe di somministrazione: al 7° mese di gravidanza č stata somministrata la Dyadic Adjustment Scale ad entrambi i partner; al 4°, 9° e 12° mese del bambino sono stati somministrati alle madri e ai padri la Dyadic Adjustment Scale e il Questionario sul Coinvolgimento paterno; a 4 anni del bambino sono stati somministrati alle madri e ai padri la Dyadic Adjustment Scale e il Questionario sul Coinvolgimento paterno e, alla triade familiare, il Lausanne Trilogue Play. I risultati hanno evidenziato che la qualitŕ delle interazioni triadiche familiari valutata a 4 anni dei bambini risulta significativamente associata al grado di coinvolgimento paterno nella stessa fase temporale. Viceversa la qualitŕ della relazione di coppia, considerata longitudinalmente, non sembra un fattore connesso alle competenze interattive familiari.
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Cardosi, Emilio. « Gli effetti delle agevolazioni finanziarie sulle decisioni di investimento e sulle performance delle imprese : una valutazione empirica della legge 488/92 ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 1 (septembre 2010) : 135–73. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001006.

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Résumé :
La tematica delle agevolazioni finanziarie a favore delle imprese costituisce, da sempre, oggetto di notevole attenzione ed interesse da parte di studiosi, economisti e policy maker. La domanda di ricerca deriva da esigenze di policy - allo scopo di migliorare l'efficienza e l'efficacia delle norme di incentivazione - oltre che dalla richiesta di analisi empiriche per dare risposta a quesiti di tipo teorico. Gli studi presenti nella letteratura nazionale che esaminano gli effetti che le agevolazioni finanziarie producono sulle imprese - utilizzando dati d'impresa e non dati aggregati - non sono molto numerosi. L'articolo analizza gli effetti prodotti dalla legge 488/92 sulle imprese, partendo dal fondamentale ruolo che gli intermediari finanziari hanno svolto nella fase applicativa. A tal scopo č stata condotta un'indagine sperimentale attraverso la somministrazione di un questionario ad un campione di imprese agevolate e non, secondo la metodologia di analisi casi-controlli definita in letteratura comparison group design. I due gruppi di imprese sono stati esaminati in funzione degli investimenti effettuati, delle politiche di finanziamento, delle strategie, dei fattori di competitivitŕ, nonché delle performance conseguite. In particolare, tramite apposito test statistico inferenziale, č stata valutata l'addizionalitŕ dello strumento agevolativo, intesa come capacitŕ dello stesso di stimolare nuovi progetti di investimento. L'analisi empirica ha evidenziato come la misura d'incentivazione abbia favorito le decisioni di investimento delle micro e piccole imprese - generalmente piů esposte ai fenomeni di razionamento del credito - ma non quelle delle medie e grandi imprese, costituendo al contempo una leva importante per l'attivazione dei finanziamenti bancari ordinari. Č stata, inoltre, sviluppata un'analisi sull'andamento della redditivitŕ delle imprese del campione considerato, nell'arco temporale interessato dai programmi di investimento, in funzione dei fattori competitivitŕ adottati. Dall'indagine č emerso che le performance delle imprese che hanno fatto prevalentemente ricorso a fattori di tipo non-price competition - che dovrebbero caratterizzare la fase della selezione competitiva - tendono ad essere mediamente piů elevate, rispetto a quelle delle altre imprese e ciň indipendentemente dall'agevolazione ricevuta. Lo studio propone, quindi, un contributo al dibattito scientifico e di politica industriale in tema di valutazione degli effetti degli incentivi, secondo un approccio di tipo micro e con un'analisi di selezionati elementi dell'ambiente esterno ed interno delle imprese.
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Nair, P. G., et B. M. Basheer. « Influence of temporal resolution skills in speech discrimination abilities of older subjects ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 1 (février 2017) : 58–62. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-863.

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Résumé :
Un alterata capacità di risoluzione temporale del sistema uditivo può essere uno dei fattori alla base della ridotta discriminazione verbale nei soggetti anziani. Ben pochi studi in passato hanno approfondito questo aspetto in modo sistematico. Il presente studio si è pertanto posto come obiettivi: 1) Stabilire una normativa in una popolazione di anziani in un contesto culturale Indiano per il test Gaps in Noise (GIN); 2) Stabilire la relazione fra la discriminazione verbale e le capacità di risoluzione temporale in una popolazione di individui anziani normo udenti. Sono stati arruolati complessivamente trenta pazienti anziani normo udenti (età: 55-75 anni; età media: 59,86 ± 4,11 anni). La valutazione audiologica si è composta di una timpanometria, audiometria tonale e vocale (Speech Reception Threshold-SRT, Speech Discrimination Score-SDS) e il GIN. I risultati del presente studio ci hanno permesso di determinare per la popolazione studiata un GDT (Gap Detection Threshold) medio di 8,7 millisecondi (SD : 3,38) per l’orecchio destro e di 8,83 millisecondi (SD : 2,86) per l’orecchio sinistro. Il TPS (Total Percentage Score) medio per l’orecchio destro è stato del 47% (SD : 11,92) e per l’orecchio sinistro del 45% (SD : 11,29). I nostri risultati suggeriscono che le abilità di discriminazione temporale siano peggiori nei soggetti anziani rispetto ai soggetti giovani e adulti. Né il TPS né il GDT hanno mostrato differenze interaurali significative. Il GDT ha presentato una correlazione inversa con le performance di discriminazione verbale. Il TPS ha mostrato una correlazione diretta con l’SDS. Il presente studio dimostra in modo chiaro la relazione che intercorre fra la discriminazione verbale e le abilità di risoluzione temporale. Il presente database di dati rappresenta una risorsa per la valutazione delle abilità di risoluzione temporale in soggetti anziani affetti da ipoacusia. Riteniamo che tutti i soggetti anziani vadano sottoposti a una valutazione delle abilità di risoluzione temporale nel corso di una valutazione dell’udito, indipendentemente dal fatto che siano o meno affetti da alterazioni uditive.
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Cesqui, Elisabetta. « Osservazioni asistematiche sul primo quadriennio di applicazione del nuovo sistema disciplinare ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 5 (janvier 2011) : 63–111. http://dx.doi.org/10.3280/qg2010-005007.

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Résumé :
Dal 19 giugno del 2006 il sistema disciplinare introdotto dal d.lgs 109/ 2006, in attuazione dell'art. 1, comma 1, lett. f della legge 25 luglio 2005 n. 150 č entrato in vigore. Privo originariamente di qualunque disposizione transitoria, esso č stato modificato in alcuni punti essenziali dalla legge 24 ottobre 2006 n. 269, che ha smussato le maggiori asperitŕ del testo originario (con riferimento soprattutto ad alcuni degli illeciti tipizzati e al potere di intervento del ministro in dibattimento) e ha introdotto, per la fase di transizione dal vecchio al nuovo regime, il principio dell'applicazione della norma di maggior favore limitatamente ai procedimenti disciplinari iniziati dopo la sua entrata in vigore ed esclusivamente per i fatti verificatisi in un momento precedente a essa (Cass., sez. unite, 26 ottobre 2006 n. 27172). Le cadenze temporali imposte al procedimento disciplinare dall'art. 15 (un anno dalla conoscenza del fatto per l'inizio nell'azione, due anni per le indagini e due anni per il dibattimento) e i tempi rilevabili dalla esperienza concreta, consentono di dire che i quattro anni della consigliatura appena conclusa rappresentano un campione significativo e che la fase di transizione, fatti salvi i procedimenti (non molti) per i quali la sospensione per pregiudiziale penale ha congelato il procedimento e quelli (pochi) che dovessero eventualmente nascere per fatti antecedenti venuti a conoscenza dei titolari dell'azione disciplinare con molto ritardo (fermo restando il limite decennale di decadenza dell'azione introdotto dal comma 1 bis dell'art. 15), č ormai sostanzialmente conclusa.
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Momigliano, Sandro, Maria Rosaria Marino et Pietro Rizza. « I conti pubblici nel decennio 1998-2007 : fattori temporanei, tendenze di medio periodo, misure discrezionali ». ECONOMIA PUBBLICA, no 1 (avril 2009) : 139–75. http://dx.doi.org/10.3280/ep2008-001005.

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Résumé :
- The paper examines the development of Italy's public finances after the consolidation period 1992-97, which secured participation in the European Monetary Union from the outset. The «structural» developments in the main budgetary components are assessed, excluding the effects of the economic cycle and of temporary measures. The analysis shows a rapid deterioration in the years 1998-2003, whose roots can be traced back to the consolidation of the early 1990s, achieved primarily by means of tax increases and cuts in capital expenditure. Since 2004 there has been a structural improvement, initially modest but substantial in 2006 and 2007. Sustaining this adjustment and making further progress may again prove difficult, as the fiscal correction is similar in nature to the previous consolidation effort. Looking at the whole period 1998-2007, the deterioration of the public finances seems attributable to the difficulty to restrain the growth of current primary expenditure.
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Al-Isa, Abdulwahab Naser. « Are Kuwaitis Getting Fatter ? » Nutrition and Health 17, no 3 (juillet 2003) : 185–97. http://dx.doi.org/10.1177/026010600301700301.

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Résumé :
The purpose of the study is to compare temporal changes in BMI, overweight (BMI >25 Kg/m2) and obesity) and obesity (BMI >30 Kg/m2) of two independent cross-sectional samples of Kuwaitis studied in 1980–81 and 1993–94. The earlier sample of 2067 (896 men and 1171 women) and the latter sample of 3435 (1730 men and 1705 women) adult Kuwaitis (aged ≥18 years), were drawn from primary health care (PHC) clinics and studied for nutritional assessment and for prevalence of obesity in 1980–81 and 1993–94, respectively. Weight was measured in kilograms and height in meters to obtain the body mass index (BMI), which is the weight in kilograms divided by the height in meters squared (Kg/m2). BMI >25 and >30 Kg/m2 were classified as overweight and obesity, respectively. The results of the study show that mean BMI (Kg/m2) increased significantly (p < 0.001) by 10.0 and 6.2% (2.5 and 1.7 Kg/m2) among men and women, respectively. Prevalence of overweight and obesity (BMI >25 and >30 Kg/m2) increased by 20.6 and 15.4% and by 13.7 and 8.4% among men and women, respectively. After controlling for sociodemographic differences between the two study periods, mean BMI was 2.0 and 1.6 Kg/m2 higher in 1993–94 than in 1980–81 among men and women, respectively. Prevalence of overweight and obesity (BMI >25 and >30 Kg/m2) also increased among both genders between the two periods (OR=2.1, 95% CI 1.7–2.7 and OR = 1.9, 95% CI 1.5–2.4, for men and OR=2.2, 95% CI 1.6–3.0 and OR = 1.4, 95% CI 2.2 CI 1.0–1.9, for women). It can be concluded that the BMI, prevalence of overweight and obesity increased among Kuwaitis between 1980–81 and 1993–94, probably due to the effects of modernization, affluence, increased food consumption and the concomitant changes to sedentary lifestyles. The rate of temporal changes in BMI and obesity were higher, by comparison, in Kuwait than in selected other countries.
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Leone, C. A., F. Mosca et R. Grassia. « Temporal changes in impedance of implanted adults for various cochlear segments ». Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no 4 (août 2017) : 312–19. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1471.

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Résumé :
La prima valutazione oggettiva effettuata durante la procedura chirurgica e nel follow-up dei pazienti sottoposti ad impianto cocleare è la misura dell’impedenza degli elettrodi. Tale misura fornisce informazioni sia sull’integrità degli elettrodi sia sul mezzo circostante gli stessi ed è uno dei principali fattori responsabili dei consumi energetici dell’impianto cocleare. In questo studio abbiamo valutato in pazienti adulti con impianto cocleare e array perimodiolare, le variazioni nel tempo dell’impedenza degli elettrodi, valutando le differenze nelle varie partizioni cocleari (basale, medio e apicale) e correlandone i valori ai principali parametri psicoacustici del mappaggio: livelli di T e C. Abbiamo testato 28 pazienti adulti impiantati presso il nostro Dipartimento tra il 2009 e il 2014, tutti impiantati per via cocleostomica con un array perimodiolare completamente inserito, utilizzando la tecnica chirurgia “soft surgery”. Le impedenze medie sono state misurate in modalità “common-ground” e “MP1+2” per i seguenti segmenti di array: basale (dall’elettrodo n.1 al n.7); mediale (dal n.8 al n.14); apicale (dal n.15 al n.22). L’analisi della varianza (ANOVA) è stata effettuata per valutare le tendenze nelle misure ripetute. Il livello di significatività accettato in tale studio è p<0.05 corretto con metodo Bonferroni. I risultati hanno mostrato una significativa riduzione globale delle impedenze dall’attivazione fino a 1 mese e un valore più alto nel tempo dell’ impedenza nel segmento basale dell’array rispetto al segmento apicale e medio. L’analisi statistica temporale della correlazione tra i valori dell’impedenza globale e i livelli di T e C ha mostrato una correlazione significativa fino a sei mesi sia per le impedenze registrate in common-ground che in modalità MP1+2. L’analisi statistica dei vari segmenti cocleari ha mostrato inoltre una significativa correlazione dell’impedenza nel segmento basale e i parametri del fitting fino ad un anno di follow-up. In conclusione gli alti valori dell’ impedenza nel segmento basale nel tempo possono essere spiegati con la formazione di fibrosi endococleare dopo l‘inserimento dell’array, fenomeno maggiore nel segmento basale della coclea, limitato invece nelle regioni apicali e medie. La correlazione lineare dei valori dell’impedenza con i livelli di T e C diventa infatti statisticamente non significativa dopo tre/sei mesi nei segmenti apicali e medi e resta significativa fino ad un anno per il tratto basale. Questo comportamento sottolinea l’importanza nel tempo dell’influenza dei fattori intra-cocleari sui parametri del fitting nella porzione cocleare basale.
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Giordano, Filippo, et Jacopo Di Domenico. « Università e trasferimento tecnologico : il ruolo degli incubatori universitari ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (décembre 2018) : 42–51. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003004.

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Résumé :
Gli incubatori di impresa costituiscono ormai una realtà consolidata soprattutto nei Paesi più sviluppati. Divenuti popolari come strumenti per lo sviluppo e il rafforzamento del tessuto economico, si sono articolati nel tempo dando vita a varie forme organizzative con differenti modelli di business. Il contributo analizza nello specifico una delle tipologie di incubatore d'impresa oggi esistenti: l'incubatore universitario. Attraverso un'attenta review della letteratura internazionale, che ha permesso, tra l'altro, di evidenziare ambiti, localizzazione spaziale e temporale delle ricerche condotte fino ad oggi, sono stati identificati i modelli di business più diffusi e i fattori critici di successo. In ultimo, dopo una rappresentazione della situazione italiana, con evidenza delle realtà esistenti e primi tentativi di un'analisi statistica sul fenomeno di questione, sono state presentate alcune proposte di riflessione di prospettiva, anche sulla base della letteratura internazionale.
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Thèses sur le sujet "Fattori temporali"

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Macciocca, Vito Raffaele. « Fattori che influenzano l'evoluzione delle serie temporali di pompaggio nel Quinto Bacino Ravenna, Italy ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16975/.

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Gli impianti di sollevamento meccanico e i reticoli di drenaggio delle acque hanno permesso, in passato, la bonifica del territorio ravennate e ad oggi sono fondamentali in quanto mantengono integro il franco di coltivazione nonostante gran parte dell’area sia sotto il livello del mare. Il Quinto Bacino, situato a sud dell’area urbana di Ravenna, è un esempio di bacino drenato meccanicamente tramite l’azione di un impianto idrovoro. Partendo dall’osservazione dei volumi di acqua sollevata dalle idrovore si può notare come questi siano spesso superiori a quelli delle piogge; si è cercato quindi di analizzare questo dato per identificare i processi che contribuiscono alla formazione delle acque di drenaggio. La prima fase di elaborazione dei dati ha contemplato il trattamento e l’analisi del database dei tassi di drenaggio giornalieri; lo studio ha permesso di stabilire, poi, quali siano i fattori che maggiormente condizionano le serie temporali di drenaggio e, infine, si è potuto, tramite la creazione di un modello del bacino unita all’analisi di mappe e dataset storici, quantificare l’influenza di ogni singolo fenomeno. I processi considerati sono: l’estremizzazione climatica delle precipitazioni, il processo di subsidenza, il processo di seepage e la perdita della capacità infiltrante del suolo. I risultati delle elaborazioni realizzate dimostrano che il clima all’interno del Quinto Bacino non sembra essersi estremizzato, soprattutto per quanto riguarda gli eventi piovosi. Le serie temporali di pompaggio vengono influenzate in maniera preponderante dai processi di subsidenza e di seepage, ed in misura molto minore dal processo di perdita della capacità infiltrante del suolo da antropizzazione. In base agli studi effettuati, inoltre, è stato possibile stabilire come, presumibilmente, l’attuale sistema di sollevamento non sia in grado di fronteggiare eventi di drenaggio particolarmente intensi nel prossimo futuro.
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PALMAS, FRANCESCO. « Enviromental influences on the spatio-temporal distribution of Aristeus Antennatus (Risso, 1816) and Aristaeomorpha Foliacea (Risso, 1827) in the Central-Western Mediterranean ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2014. http://hdl.handle.net/11584/266515.

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Résumé :
According to the Food and Agriculture of United Nations, almost 80% of the world fish populations are overexploited, depleted or in a state of collapse. In general the Mediterranean Sea is characterized by the 33% of assessed stocks fully exploited, 50% overexploited and the remaining 17% non-fully exploited. Bottom trawling fleets predominate in many Mediterranean fisheries, being responsible for a high share of total catches and, in many cases, yielding the highest earnings among all the fishing sub-sectors. The deep-sea fishing began only in the first decades of the last century, as a result of the development of new technologies that made fisheries in deeper waters possible. The main target species of the Mediterranean deep-sea bottom fishery are the red shrimps Aristeus antennatus (Risso, 1816) and Aristaeomorpha foliacea (Risso, 1827), that represent one of the most important commercial species. In general both species coexist in large part of their distribution range, but in the Mediterranean Sea, where the large part of studies have been undertaken, their distribution is patchy and seems to shows an antagonistic longitudinal gradient. In this context different hypotheses have been formulated by several authors to explain the different distribution observed. Some of them correlated various environmental variables with the presence/absence of these species to explain the spatial distribution and the temporal fluctuations in landings of these two species. All the identified factors seems not to act in synergy in determining the spatio-temporal variation of the species and which is the parameter that has a significant predictive effect is still unclear. Considering the high degree of interaction between marine organisms and the environment, a more holistic approach incorporating interspecific interactions and physical environmental influences would contribute to greater sustainability by reducing the uncertainty in predictions and promoting an ecosystem based management. In the light of the above, this thesis applies a multi-disciplinary approach to study the dynamic of the Mediterranean deep-water red shrimps. The main purpose of this thesis is to better understand how the abiotic factors could impact on the spatio-temporal distributions of the decapod crustaceans A. antennatus and A. foliacea. The first part provides information on the abundance and geographical distribution of deep-water red shrimps using 19 years of trawl survey data. Both red shrimps species occur almost exclusively on the “meso-bathyal” stratum (500-800 m). The distribution pattern appears quite different for the two species, and the abundance indexes as well the spatial maps, evidenced local higher abundances (hotspots) where the blue and red shrimp and the giant red shrimp are mainly concentrated. In general, a very high interannual variability was detected in all areas probably linked with some environmental factors that occurs in Sardinian waters. In particular the investigation of the hydrographic conditions of the shelf-slope areas, developed in the second part of the thesis, highlight presences of the typical water masses already detected in literature. In our study area the water masses occurring on the continental shelf-slope zones, where the deep water red shrimps are catched, are mainly These water masses overlap and even partially mix each other during their displacement across the Sardinian shelf-slope area according to the general topography of the lands and the bottoms. Results showed that the distribution of the main water masses is comparable to the literature, moreover, the results confirmed that the great variability between basins and year of sampling is clearly associated with waters of very different origin that follow converging routes and mix together in the study area. The analysis carried out in third part underlined the influence of peculiar areas, such as seamounts, on the structure of the middle-slope assemblages as well as the behavioural rhythms of the deep water red shrimps. Their daily and nocturnal movements from the base of the seamount to the edge of the continental shelf increase the range of their distribution. This results highlights the fact that shrimps and other species in the Baronie seamount, move during a day-night cycle, probably influenced by some parameter indirectly related to their activity. These nektobenthic displacements are known to occur also in the continental shelf and slope, but in the canyon and seamounts they are broadened and can be studied more easily. These displacements could produce a bias in trawl survey data according to the time of day with effects on population assessment and demographic evaluation. The fourth part of the thesis provided also the identification of the spawning and nursery grounds, and their relationship to major, oceanographic processes The location of the area appears to be correlated with the spatial pattern of the main persistent oceanographic processes, identified in the Sardinia Sea, such as enrichment due the upwelling present in the south west shelf-slope area. Other important areas of aggregation for both juveniles and mature females were found over the bathyal zones in canyon and seamounts environments, where productivity is reported higher than elsewhere. These privileged areas for recruitment, rich in nutrients thanks to the effect of different currents, would seem to guarantee the regeneration of the resource. Finally, the analysis also suggested the existence of a seasonal bathymetric distribution of the nursery areas. The juveniles of A. foliacea are located in the upper part of the continental slope in spring-summer and reach greater depths in autumn. For A. antennatus, for which nursery areas appear only in autumn, an opposite ontogenic migration from deep sea to upper slope, has been noted during the summer. In the last part of the thesis, the influences of in situ hydrographic variables on the distribution of the Aristeid stocks on the fishing grounds of Sardinia were analysed. The comparison between hydrographic and biological data evidenced that both species seem to be connected to the peculiar features and fate of the LIW (Levantine Intermediate Water) between 400 and 600 m. In fact, in the south-eastern part, the LIW properties predominate and A. foliacea is the main species, while in the western and northern areas of Sardinia the LIW loses intensity in favor of A. antennatus, which prefers colder temperatures. Besides the oceanographic features influencing the distribution pattern of these species, the variation left unexplained by the model may be attributed to different sources of variation such as the presence of geomorphological structures or reproduction and recruitment phenomena. In conclusion, following a multidisciplinary approach, this thesis tries to give a substantial contribution to the knowledge of the spatio-temporal dynamics of the two Mediterranean deep-water red shrimps. The results highlight how these patterns of distribution strongly correlated not only with the main oceanographic process (LIW properties) but also with local hydrographic conditions. Among these conditions, upwelling events and the particular geomorphology that characterized the Sardinian shelf-slope region seem to be the most important factors. In addition life history traits of these two species linked to a heavy prolonged fisheries exploitation, could determine a masking effect that makes difficult to interpret the whole picture of the distribution of the two species. For this reason, these results should take in to account for the assessment and management of these important resources.
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Frezzati, Marco. « Studio della domanda di trasporto attratta dalla facolta di Ingegneria di Bologna ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Résumé :
La tesi e incentrata nello studio della domanda di trasporto affluente la facolta di Ingegneria. Tale domanda viene descritta attraverso una ripartizione modale e temporale degli arrivi in facolta durante l'ora di punta della mattina. In particolare, per gli utenti che utilizzano la bicicletta come modo di trasporto, e stata effettuata, attraverso un' indagine campionaria, una caratterizzazione dell' origine dello spostamento e del percorso intrapreso. Inoltre sono stati analizzati i fattori che influenzano le scelte del percorso, in modo da giustificare l'utilizzo, o meno, delle piste ciclabili.
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SBARBATI, Claudia. « LE STRAGI E LO STATO. NARRAZIONI SU CARTA DELLO STRAGISMO ITALIANO:CRONACA, MEMORIA E STORIA ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251127.

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Résumé :
Oggetto del presente studio è la narrazione pubblica delle stragi degli anni Settanta, realizzata attraverso il filtro della carta stampata di ieri e di oggi. In particolare, le stragi delle quali è stato ricostruito il pubblico racconto sono quelle di Milano (12 dicembre 1969), di Brescia (28 maggio 1974) e di Bologna (2 agosto 1980). L’interesse di ricerca è nato dalla percezione di un vuoto storiografico rispetto all’“impressione di realtà” - quindi all’immaginario - che nel corso dei decenni quotidiani e periodici nazionali hanno edificato riguardo allo stragismo neofascista. In generale, l’eversione di destra – seppur oggetto di preziosi studi - è stata meno analizzata rispetto a quella di sinistra e quello che è divenuto il cosiddetto “caso Moro”, perché sovente stigmatizzata come subalterna allo Stato e quindi priva di una sua dimensione particolare. È esattamente in questo spazio che la ricerca s’inserisce, guardando alla storia d’Italia attraverso l’interpretazione dello stragismo offerta dall’informazione a stampa. La scelta della fonte giornalistica come fonte storica per analizzare le categorie interpretative e i quadri di riferimento messi a disposizione dell’opinione pubblica, ha richiesto di tenere in considerazione gli elementi distintivi del giornalismo italiano e i suoi rapporti con il contesto politico nazionale coevo alle stragi, con attenzione anche per i cambiamenti occorsi nel tempo nel mondo dell’informazione e nel panorama internazionale, definendo un arco temporale che dal 1969 giunge sino al 2017. Inoltre, gli scenari politici sovranazionali della Guerra Fredda sono costantemente richiamati in virtù dell’intima connessione fra eversione di destra, forze dell’ordine e servizi di sicurezza italiani da un lato, ed equilibri geopolitici internazionali dall’altro. Si è scelto di attingere a numerose testate nazionali per dare conto delle diverse linee editoriali, delle molteplici caratterizzazioni politiche delle stesse, dei differenti stili comunicativi e della pluralità di lettori cui ogni quotidiano o periodico è destinato. Fra gli archivi storici più attenzionati emergono quelli del “Corriere della Sera”, “La Stampa”,“la Repubblica”, “L’Unità”, “Il Giorno”, “La Notte”, “La Nazione”, “L’Avanti!”, “il Manifesto”, “Lotta Continua”, “Umanità Nova”, “Il Popolo”, “il Secolo d’Italia”, “Candido” e “il Borghese”. A ogni strage è stato dedicato uno specifico capitolo in cui sono introdotti i fatti e gli esiti giudiziari, analizzate le prime reazioni della stampa, ricostruiti gli anni dei processi e la ricezione delle sentenze, sino a riproporre l’eco pubblica delle opere che nel corso dei decenni sono intervenute sul tema. Gli articoli di cronaca e gli editoriali di approfondimento analizzati permettono di vagliare la riproposizione su carta delle versioni ufficiali delle forze dell’ordine, della magistratura e della politica; le memorie dei protagonisti degli eventi e l’analisi offerta dagli opinion makers che di volta in volta hanno raccontato le stragi dell’Italia repubblicana (giornalisti, storici, magistrati, scienziati sociali). L’ultimo capitolo è stato invece dedicato al problema della Memoria e dei suoi rapporti con la Storia, analizzando la produzione memorialistica degli ex terroristi, delle vittime di prima, seconda e terza generazione, sino al tema della riconciliazione e della pacificazione. Si è dunque ricostruito il dibattito sviluppatosi “a caldo” ed “ex post”, nella consapevolezza che l’informazione e la comunicazione pubblica della Storia sono fondamentali per la storicizzazione del passato traumatico della Nazione.
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