Littérature scientifique sur le sujet « Fattori psico-sociali »

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Articles de revues sur le sujet "Fattori psico-sociali"

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Stefanile, Cristina, Camilla Matera, Elena Pisani et Ilaria Zambrini. « Insoddisfazione corporea in adolescenza : influenze di fattori bio-psico-sociali ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 2 (novembre 2009) : 51–65. http://dx.doi.org/10.3280/pds2009-002004.

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Résumé :
- Body dissatisfaction is a central aspect for self-evaluation; pressures to maintain an ideal physique can result in disordered eating habits. In young women, body concern and anxiety related to some parts of it can be expressed through their desire to lose weight. The aim of the study is to analyze the role of some risk factors, such as Body Mass Index (BMI), low self-esteem and sociocultural influences in affecting body dissatisfaction, expressed in terms of distance from an ideal and body concern. Participants are 187 adolescent females aged between 14 and 16. Risk factors taken into consideration seem to have a different effect on the two aspects characterizing dissatisfaction. BMI, self-esteem and internalization of a thin ideal seem to influence the distance perceived from an ideal body; pressure, besides BMI and self-esteem, affect weight and body shape concern. Body shape concern seems to be influenced even by internalization and awareness. It can be observed that such risk factors, in particular BMI, play a different role in adolescents classified as normal weight and underweight.Parole chiave: immagine corporea, insoddisfazione corporea, adolescenti femmine, influenze socioculturali, autostima, indice di massa corporeaKey words: body image, body dissatisfaction, adolescent girls, sociocultural influences, selfesteem, body mass index
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Bonciani, Manila. « La qualitŕ della vita a Roma : fattori ambientali, socio-economici e psico-sociali ». SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no 89 (décembre 2009) : 102–36. http://dx.doi.org/10.3280/sr2009-089005.

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Résumé :
- This contribution lies in the opening between the interest of social research for a deeper understanding of phenomena tied to the quality of life, and the need to intervene in public health as well as identify priority areas of action for the promotion of peoples' health and quality of life. The pilot study carried out in Rome in fact aimed to test a survey instrument on the quality of life from a health perspective. It analyzed the interaction between the environmental dimension, the social-economical and the psychosociological ones and their impact on the quality of life of people who live in urban areas. The purpose of this first contribution is to consider what might influence the promotion of wellbeing, in relation to different levels of human action (macro, meso and micro). The results underline a prominent influence of the psycho-sociological dimension on the perception of individual quality of life and a less substantial influence of the socio-economical one. The absence of a relation with the macro factor, which ecological data of the Municipalities of Rome characterizes as an element of urbanization of the territory, needs further investigation. This can be obtained through a sample survey that guarantees the representativeness of the Roman population.
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Pozzoli, Tiziana, et Gianluca Gini. « Bullismo a scuola : fattori psico-sociali associati ai ruoli di difensore della vittima e osservatore passivo ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 1 (septembre 2010) : 133–38. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001013.

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Résumé :
Adottando l'approccio Ruoli dei Partecipanti allo studio del bullismo, il presente studio ha analizzato: (a) le caratteristiche individuali (atteggiamenti, responsabilitŕ personale e strategie di coping) di difensori e osservatori passivi; (b) la relazione esistente tra i due ruoli e l'accettazione da parte dei pari in bambini di scuola primaria e media. I risultati mostrano un atteggiamento piů positivo nei confronti delle vittime, una maggiore responsabilitŕ personale per l'intervento e un maggior utilizzo di strategie di problem solving e di internalizzazione da parte dei difensori ri- spetto agli osservatori passivi. Infine, i difensori risultano essere piů accettati dai compagni rispetto agli osservatori passivi. Questi risultati hanno importanti implicazioni per i programmi anti-bullismo.
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Bosatra, Sara. « Cardiovascular risk in LGBT+ population ». CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no 1 (31 mai 2022) : 34–38. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-1-8.

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Résumé :
Le ricerche in ambito cardiovascolare evidenziano che la popolazione LGBT+ vive una disparità di salute rispetto alla popolazione coetanea eterosessuale e cisgender. Le minoranze sessuali sono infatti sottoposte a stressors specifici che intervengono a più livelli nella vita della persona e che, in assenza di peculiari fattori protettivi di resilienza, hanno un impatto negativo sulla salute cardiovascolare. Restano inoltre da raccogliere le evidenze degli effetti delle terapie ormonali di affermazione di genere e dei bloccanti ipotalamici sulla salute cardiovascolare, per consentire ai medici e alle persone transgender e gender-diverse di conoscere il rischio a cui si sottopongono e di gestirlo in maniera adeguata. Nonostante le raccomandazioni di più istituti scientifici, attualmente si rileva una condizione di impreparazione e di incertezza del personale sanitario su come approcciare l’utenza LGBT+ dal punto di vista sia clinico sia relazionale. Per ridurre le disparità in ambito di salute cardiovascolare che riguardano gli individui LGBT+, si rivela necessario approfondire le conoscenze sui fattori biologici e psico-sociali che potenziano i fattori di rischio cardiovascolare di questa popolazione, sviluppare linee guida evidence-based per prendersi cura dei bisogni specifici di salute delle minoranze sessuali, e avviare programmi di formazione al personale sanitario volti a ridurre gli atteggiamenti discriminatori e condividere buone pratiche a garanzia di una medicina dell’uguaglianza.
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Sandrin, Luciano. « Il benessere dell’anziano, utopia o realtà ? Aspetti psicologici e spirituali ». Medicina e Morale 46, no 6 (31 décembre 1997) : 1129–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.861.

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Résumé :
Quando si parla di salute dell’anziano si deve mettere in relazione questo termine con il benessere fisico, psichico e sociale. Nel concetto di benessere rientrano anche l’esperienza e il vissuto della persona strettamente correlato ai fattori temporali, ambientali, sociali e culturali; essi sono tra loro dipendenti e vanno tenuti in considerazione. Gli psicologi oggi tendono a considerare l’invecchiamento seguendo un approccio di tipo evolutivo, narrativo, storico. Nell’accostarsi allo studio della condizione anziana si deve tener presente un altro fattore importante: la spiritualità. Ad essa sono collegati una serie di bisogni umani e sociali, quali la realizzazione di sé, il sentirsi utili, l’interazione con gli altri. Alla spiritualità è strettamente legata la religione che rende più sopportabili i momenti di sofferenza configurandosi come punto di ancoraggio. Il soddisfacimento della spiritualità porta l’anziano verso un sentimento di interezza e di benessere interiore, per cui l’attenzione alla sfera psico-sociale e religiosa risulta un punto nodale affinché questi, conseguita maggiore stima e un più alto grado di consapevolezza di sé, sia capace di affrontare il suo ruolo e i problemi che gli si presentano come la sofferenza, la morte, la perdita di speranza. Nella Christifideles laici Giovanni Paolo II ha ricordato che gli anziani sono soggetti attivi che possono dare un contributo fecondo umanamente e spiritualmente. Il benessere dell’anziano dipende anche da questo sentirsi parte attiva e integrante dell’esistenza e non soltanto oggetto di continue attenzioni. L’invecchiamento deve essere considerato un processo di crescita e di continua evoluzione.
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Testa, Sara, Ambra Sala et Alberto Edefonti. « “Qualcosa è cambiato” : il bambino e la dialisi peritoneale, oggi ». Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, Suppl. 5 (17 février 2014) : S61—S63. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.977.

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Résumé :
Nell'ultimo decennio, si è verificato un importante cambiamento della situazione culturale e socio-economica delle famiglie che assistono i bambini che necessitano di dialisi (aumento del numero delle famiglie monoparentali o con genitori separati e delle famiglie di immigrati e incremento della povertà e, quindi, della necessità di lavoro per entrambi i genitori). Vi è stato, inoltre, un aumento dei pazienti con comorbidità severe correlate a prematurità o a sindromi genetiche, ora avviati alla dialisi, contrariamente a quanto si faceva in passato. Si è palesato con maggiore chiarezza il rischio di peritonite sclerosante con un'importante quota di decessi, in parte, ma non completamente, correlata al numero di peritoniti e alla durata della dialisi peritoneale. Nello stesso tempo, si è assistito a un sostanziale miglioramento delle tecniche dialitiche, peraltro maggiormente evidente per le metodiche extracorporee. Per tutti questi motivi, l'assioma degli anni '90 “bambino in dialisi = bambino in dialisi peritoneale” non è più da considerarsi del tutto valido. La scelta della metodica più consona al singolo paziente e alla sua famiglia dipende, quindi, dal lavoro di valutazione di un team multidisciplinare, che consideri attentamente sia gli aspetti clinici del bambino con insufficienza renale cronica terminale sia i fattori psico-sociali ed economici relativi ai vari tipi di trattamento, nello specifico di una determinata famiglia. Solo in questo modo si possono prevenire gli insuccessi terapeutici (dropouts), spesso riportati per alcune categorie di bambini in dialisi peritoneale. La conseguenza di quanto detto, dal punto di vista epidemiologico, è stata, in questi ultimi anni, nel nostro centro, la ridistribuzione della prima scelta di trattamento a favore dell'emodialisi.
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Zambianchi, Manuela, et Bitti Pio Enrico Ricci. « Rappresentazioni sociali della salute e dell'invecchiamento in un gruppo di anziani ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 2 (décembre 2010) : 95–109. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002007.

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Résumé :
La ricerca ha analizzato le caratteristiche delle rappresentazioni sociali sulla salute e sull'etŕ anziana possedute dagli anziani. Hanno partecipato 150 anziani, appartenenti alla Terza e Quarta Etŕ, ai quali sono stati somministrati due questionari relativi alle rappresentazioni sulla salute e l'etŕ anziana. L'analisi delle componenti principali, condotta su entrambi i questionari, ha fatto emergere una rappresentazione complessa della salute a struttura bi-fattoriale ed una rappresentazione integrata dell'etŕ anziana, caratterizzata dalla presenza di progettualitŕ, ricchezza esperienziale, crescita personale. I risultati sono stati discussi alla luce delle teorie recenti sulla salute in chiave bio-psico-sociale e delle teorie sull'invecchiamento positivo che ne evidenziano la multidimensionalitŕ e la rilevanza delle risorse interne e sociali per il suo conseguimento.
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Del Piccolo, Lidia. « Psycho-social problem disclosure during primary care consultation ». Epidemiology and Psychiatric Sciences 9, no 4 (décembre 2000) : 257–71. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008393.

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Résumé :
RIASSUNTOScopo – Valutare come i pazienti trattano tematiche psicosociali durante la consultazione in medicina generale e se vi è un'influenza degli aspettà di personalità (dipendenza emotiva e tendenza a controllare o delegare la salute) su tale comportamento. Disegno — “Caso-controllo”. Tra i casi rientravano coloro che avevano punteggio maggiore o uguale a tre nel General Health Questionnaire (GHQ—12). L'appaiamento caso—controllo è stato fatto sulla base del medico curante, del giudizio di presenza/assenza di disagio emotivo espresso dal medico, dal sesso, dall'età e dalla presenza di malattia cronica. Setting — Sei ambulatori di Medicina Generale. Principali misure utilizzate — Scheda del medico con i dati clinici del paziente, Scheda del paziente con dati socio—demografici, Questionario sui problemi sociali, GHQ—12, Questionario sugli eventi di vita. Successivamente i pazienti sono stati ricontattati ed hanno compilato la Multidimensional Health Locus of Control Scale (MHLC), l'Interpersonal Dependency Inventory e il Social Support Questionnaire. Risultati – La probabilità di trattare tematiche psicosociali aumenta quando il medico attribuisce disagio psichico. I pazienti correttamente identificati senza disagio emotivo hanno trattato meno frequentemente temi psico-sociali, pur accennandoli, il contrario si è verificato per i pazienti riconosciuti con disagio. I pazienti con alto punteggio al GHQ-12 e non identificati dal medico (falsi negativi), più degli altri non hanno neppure fatto cenno ad aspetti psicosociali. La presentazione di problemi psicosociali non è risultata influenzata dalle misure di personalità. Conclusioni – L'assenza di accenni a temi psicosociali e la mancanza di un approccio centrato sul paziente hanno contribuito al non riconoscimento del disagio emotivo nei pazienti «falsi negativi». Un atteggiamento attivo da parte del medico nell'introdurre tematiche psicosociali può avere un notevole effetto sul riconoscimento del disagio psichico in tali pazienti.
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Velasco, Veronica, et Luca Vecchio. « L'efficacia di un intervento educativo-promozionale per la prevenzione della guida in stato alterato ». PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no 2 (juillet 2011) : 139–56. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-002009.

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Résumé :
Viene qui illustrato un intervento educativo-promozionale volto a prevenire la guida in stato alterato tra i giovani adulti. L'intervento č stato sviluppato facendo riferimento a un modello teorico che integra i modelli socio-cognitivi della psicologia della salute con la teoria delle. Esso si propone di rendere le persone consapevoli dei propri comportamenti e di accrescere le loro risorse personali, al fine di aumentare il controllo che possono esercitare sulle proprie decisioni e condotte. L'intervento č articolato in 7 unitŕ di lavoro, da implementare in piccoli gruppi, e prevede l'utilizzo di metodologie attive. L'efficacia dell'intervento č stata verificata confrontando i cambiamenti nei comportamenti e negli orientamenti verso la guida in stato alterato dei partecipanti con quelli riscontrati in un gruppo di controllo coinvolto in un intervento solo informativo. Per la valutazione si č fatto ricorso a metodologie quantitative e qualitative. I risultati hanno messo in luce come l'intervento sia stato in grado di modificare sia i comportamenti legati alla guida in stato alterato sia diverse determinanti psico-sociali che possono essere considerate antecedenti del comportamento attuale e futuro.
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Fassino, S., A. Ferrero, P. L. Marchesi et M. Mazzone. « Volontariato e assistenza a pazienti affetti da AIDS. Annotazioni su un gruppo di formazione per volontari ». Medicina e Morale 40, no 2 (30 juin 1991) : 283–92. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1144.

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Résumé :
In relazione alle complesse dinamiche psico-sociali in cui i soggetti HIV positivi ed i pazienti di AIDS sono coinvolti, viene segnalata la necessità di un'adeguata preparazione specifica di tutto il personale d'assistenza: ci si sofferma nel caso particolare su quella degli operatori che presentano il loro servizio presso le associazioni del volontariato organizzato. Viene al proposito fatto riferimento ad un corso-pilota della durata di quattro mesi organizzato dalla Caritas di Torino in collaborazione con la II Cattedra di Clinica Psichiatrica dell'Università di Torino e la Società Adleriana Italiana Gruppi e Analisi. Il progetto formativo di questo corso si articola in due momenti distinti. Il primo è costituito dalla possibilità di fornire ai futuri operatori informazioni adeguate, mediante una serie di lezioni sui vari aspetti del problema AIDS. Il secondo momer to formativo si articola nei lavori susseguenti ad ogni lezione, attraverso incontri in piccoli gruppi (10-12 persone) eterocentrati sul compito, che consiste nel dover discutere sui vari aspetti della comunicazione col paziente, sotto la guida di due conduttori, e per la durata di circa un'ora. Si ritiene in sintesi che solo attraverso una partecipazione critica ed almeno sufficientemente consapevole i volontari possano svolgere il difficile compito di stare vicini ai malati di AIDS in una relazione di solidarietà autentica.
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Thèses sur le sujet "Fattori psico-sociali"

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Zaniboni, Sara <1978&gt. « Andarsene o restare ? Fattori psico-sociali, maturità professionale e pianificazione del pensionamento ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/285/1/Tesi_di_Dottorato_S._Zaniboni.pdf.

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Zaniboni, Sara <1978&gt. « Andarsene o restare ? Fattori psico-sociali, maturità professionale e pianificazione del pensionamento ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/285/.

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De, Robertis Marco. « Valutazione delle correlazioni tra obesità, stile di vita e fattori psico sociali in individui adulti ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2013. http://hdl.handle.net/11566/242535.

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Résumé :
Sovrappeso e Obesità sono condizioni in forte aumento in tutte le fasce d’età nelle popolazioni di tutto il mondo, e rappresentano uno dei più seri problemi di salute pubblica attuali. L’obesità si associa ad un aumento significativo di morbilità e mortalità per una lunga serie di patologie. Le complicanze principali sono rappresentate dalle patologie cardiovascolari, spesso associate a diabete, ipertensione e dislipidemie, nel quadro della così detta “Sindrome metabolica”. L’incremento mondiale del problema obesità si deve innanzi tutto ad abitudini alimentari scorrette e stili di vita divenuti troppo sedentari. Esistono però altri elementi, di natura psicologica o socioeconomica, che possono influenzare il normale rapporto con il cibo. Per queste ragioni abbiamo studiato l’obesità come patologia multifattoriale, rapportandola ai parametri fisici, psichici e socio economici. Abbiamo analizzato un campione di 100 individui italiani adulti di ambo i sessi, con età maggiore di 60 anni, dei quali sono stati registrati peso, altezza e BMI, ed è stata tracciata una valutazione complessiva degli aspetti riguardanti lo stile di vita, il benessere psico-sociale e le condizioni economico – demografiche, utilizzando appositi questionari autosomministrati. I risultati dimostrano come i soggetti obesi tendano ad avere profili psicologici più complessi, consumi alimentari più abbondanti, minor tempo dedicato all’attività fisica e più ore di sonno nelle ore diurne rispetto ai soggetti normopeso. Inoltre si è visto che il BMI risulta inversamente correlato al livello di istruzione ed al profilo socio-economico. In sintesi, abbiamo voluto confermare che sovrappeso e obesità sono condizioni multifattoriali. L’auspicio è che enti pubblici e privati, visti l’influenza ed i costi del problema sui sistemi sanitari nazionali, possano mettere in atto strategie pianificate di contrasto all’obesità, che prevedano un approccio multidisciplinare per la sua prevenzione e cura.
Overweight and obesity are conditions in sharp increase in populations around the world, in all age groups and represent one of the most serious public health problems today. Obesity is associated with a significant increase in morbidity and mortality for a long series of diseases. The main complications are represented by cardiovascular disease, often associated with diabetes, hypertension and dyslipidemia, in the contest of the "metabolic syndrome". The global increase of obesity problem is due first of all to unhealthy dietary habits and sedentary lifestyles too. There are other elements, as psychological or socio-economic aspects, which can affect normal relationship with food. For these reasons, we have studied obesity as a multifactorial disease, relating it to physical, psychological and socio-economic aspects. We have analyzed a sample of 100 Italian adult individuals of both sexes, over 60 years: we recorded weight, height and BMI, and we provided an assessment of aspects of lifestyle, psychosocial, economic and demographic conditions, using specific self-administered questionnaires. The results show that obese individuals tend to have more complex psychological profiles, more abundant food consumption, less time spent for physical activity and more hours of sleep during the day than normal-weight subjects. In addition, it was found that the BMI is inversely related to the level of education and the socio-economic profile. In conclusion, we wanted to confirm that overweight and obesity are multifactorial conditions. The hope is that public and private entities, considered the influence and costs of the problem on national health systems, may implement planned strategies against obesity, providing a multidisciplinary approach to its prevention and treatment.
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Chiesa, Rita <1978&gt. « La transizione verso il ritiro dalla vita lavorativa : fattori psico-sociali che influenzano le aspettative e le intenzioni verso il pensionamento ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/283/1/tesidottorato_ritachiesa.pdf.

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Chiesa, Rita <1978&gt. « La transizione verso il ritiro dalla vita lavorativa : fattori psico-sociali che influenzano le aspettative e le intenzioni verso il pensionamento ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/283/.

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