Littérature scientifique sur le sujet « Fattori di rischio e di protezione »

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Articles de revues sur le sujet "Fattori di rischio e di protezione"

1

Russo, Federica, Anna Torre, Diana La Rocca, Valeria Semeraro, Rosaria Monfregola et Lorenza Isola. « Fattori di rischio e fattori di protezione nella genitorialità adottiva ». QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no 43 (janvier 2019) : 74–96. http://dx.doi.org/10.3280/qpc2018-043005.

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Caso, Letizia, Francesca Vitale et Michela Boni. « La violenza assistita intrafamiliare. Uno studio qualitativo sui fattori di rischio e di protezione nei minori vittime ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 1 (avril 2011) : 87–109. http://dx.doi.org/10.3280/mal2011-001005.

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Résumé :
La ricerca si pone come finalitŕ l'approfondimento della conoscenza sul fenomeno della violenza assistita intrafamiliare, attraverso lo studio dei fattori di rischio e di protezione dei minori testimoni. La metodologia riguarda l'analisi qualitativa del contenuto delle interviste somministrate ad un gruppo di 24 madri vittime di violenza domestica, che risiedono in una struttura protetta. I principali risultati emersi si riferiscono all'associazione percepita, in termini di fattori di rischio, tra l'esordio delle violenze in famiglia ed eventi quali la gravidanza o la nascita di un figlio, il rapporto tra la vittimizzazione diretta e l'esposizione alla violenza e l'incidenza della diversa appartenenza culturale dei partner sull'insorgenza della violenza. Tra i principali fattori di protezione vi sono l'autonomia professionale ed economica delle madri e il supporto della rete sociale.
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3

Cavanna, Donatella, et Laura Migliorini. « Fattori di protezione e indicatori di rischio nel percorso adottivo ». MINORIGIUSTIZIA, no 4 (novembre 2014) : 95–104. http://dx.doi.org/10.3280/mg2014-004011.

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4

Di Paola, Ludovica, Annalaura Nocentini, Patricia Monica Bettini et Roberto Leonetti. « Nurse Home Visitation Program per la riduzione del rischio di maltrattamento infantile : una prima valutazione dell'intervento dell'Unità Funzionale Complessa Salute Mentale Infanzia e Adolescenza e Centri Consulenza Giovani dell'Azienda Usl Toscana Centro-Firenze ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 3 (janvier 2021) : 89–112. http://dx.doi.org/10.3280/mal2020-003008.

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Résumé :
Interventi di home visiting nei contesti familiari a rischio di maltrattamento sui minori sono fondamentali per ridurre i fattori di rischio e promuovere quelli di protezione. Lo studio propone una prima valutazione del programma di intervento fiorentino "Home Visiting: Percorsi di Sostegno alla Genitorialità" condotto dagli operatori dell'Azienda Usl Toscana Centro di Firenze. Hanno partecipato allo studio 20 madri. È stata condotta un'analisi retrospettiva delle cartelle cliniche e delle schede del progetto. I risultati mostrano che il 70 % delle madri non è stato segnalato per rischio di maltrattamento sui minori in seguito all'intervento e che la presa in carico tardiva costituisce un indice di rischio che aumenta la probabilità di segnalazioni per il rischio di maltrattamento. Lo studio indica la necessità che futuri interventi di home visiting tengano di conto del momento di presa in carico come fattore capace di garantire la riuscita dell'intervento e la sua efficacia.
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5

Cattani, Martina. « Fattori di rischio e di protezione nella valutazione di famiglie in carico ai Servizi Sociali : uno studio retrospettivo intergenerazionale ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 2 (août 2022) : 63–86. http://dx.doi.org/10.3280/mal2022-002005.

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Résumé :
L'interesse preminente della presente ricerca è la comprensione degli aspetti connessi al trauma relazionale (maltrattamenti e abusi, trascuratezza e violenza domestica), nella valuta-zione delle competenze genitoriali in famiglie in carico ai Servizi Sociali per situazioni di pregiudizio dei minori. A tale scopo, sono state analizzate le cartelle psicosociali di 65 nu-clei familiari. Dopo le analisi descrittive, sono state indagate eventuali differenze nella di-stribuzione (presenza vs assenza) dei fattori del Protocollo Fattori di Rischio e di Protezione (Di Blasio, 2005) fra famiglie valutate ad alto vs basso rischio. Si è, quindi, indagato l'impatto della presenza di alcuni fattori significativi in rapporto al livello di recuperabilità delle competenze parentali di madri e padri. I risultati mostrano che l'applicazione del Pro-tocollo in sede di valutazione permette di discriminare famiglie ad alto vs basso rischio e la sua applicazione evidenzia l'impatto, sulla recuperabilità genitoriale, di esperienze infantili avverse del genitore, di relazioni difficili o conflittuali con la propria famiglia d'origine - e/o con quella del partner - e di una relazione significativa con un membro della famiglia d'origine, in modo differenziato per madri e padri.
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Terrone, Grazia, Alessandro Musetti, Simona Di Folco et Rocco Filipponeri Pergola. « Depressione materna e paterna : fattori di rischio e di protezione nella genitorialità ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 1 (avril 2017) : 105–32. http://dx.doi.org/10.3280/mal2017-001007.

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Anna Manolio, Vittoria, et Alida Montaldi. « Verso la genitorialità adottiva in tempo di pandemia : l'ascolto delle coppie presso il Tribunale per i minorenni di Roma ». MINORIGIUSTIZIA, no 4 (juin 2021) : 120–30. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004012.

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Résumé :
Attraverso l'analisi dell'attività dell'ascolto coppie aspiranti all'adozione si propone una riflessione su alcuni fattori di protezione e indicatori di rischio nel progetto adottivo, specificatamente connessi allo stato di emergenza per la pandemia da Covid-19, osservati presso il Tribunale per i minorenni di Roma durante l'emergenza sanitaria.
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Tenuta, Flaviana, Maria Giuseppina Bartolo, Daniela Diano et Angela Costabile. « Maltrattamento e abuso : una rassegna su definizioni, tipologie e interventi per la tutela dei soggetti a rischio ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 2 (août 2020) : 85–106. http://dx.doi.org/10.3280/mal2020-002005.

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Résumé :
L'obiettivo di questa rassegna è stato identificare i fattori di rischio e di protezione associati al fenomeno del maltrattamento infantile, argomento di grande interesse per gli psicologi dello sviluppo. In linea con un approccio conoscitivo e preventivo, è stata interrogata la banca dati di Scopus e particolare attenzione è stata prestata agli articoli nazionali e internazionali pubblicati negli ultimi 10 anni. I risultati offrono indicazioni sulle diverse definizioni e le nuove tipologie di maltrattamento; l'entità delle conseguenze psicologiche a medio e lungo termine sulle vittime nonché i fattori protettivi e gli interventi che possono essere attuati per tutelare i soggetti a rischio di maltrattamento e abuso.
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Grumi, Serena, et Eleonora Mascheroni. « Padri maltrattanti coinvolti nella Tutela Minorile : un focus sui fattori di rischio e di protezione ». MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no 3 (novembre 2017) : 111–23. http://dx.doi.org/10.3280/mal2017-003007.

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Principato, Carmen. « Il burnout negli odontoiatri di comunità impegnati nella cura dei marginali : fattori di rischio e di protezione ». PSICOLOGIA DI COMUNITA', no 1 (juillet 2017) : 91–101. http://dx.doi.org/10.3280/psc2017-001008.

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Thèses sur le sujet "Fattori di rischio e di protezione"

1

SUTTORA, CHIARA. « Indici predittivi precoci e fattori di rischio e di protezione nello sviluppo comunicativo-linguistico di bambini nati pretermine ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/19198.

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Résumé :
The present research aimed at investigating the communicative and linguistic development of preterm children during their first two years of life. Our main purpose was to assess gestural, vocal and verbal aspects of communicative development from a transactional model of development, taking into account the mutually constitutive dynamic interplay between the perinatal vulnerability of preterm children and their developmental context. The mother-child dyads who participated to the four studies reported in the present work were selected from a larger longitudinal research project concerning the individuation of early indicators of risk for language delays among atypical populations. The first study examined the development of gestural communication in the second year of life of children, a theme that is widely overlooked in the literature on the development of preterm infants. Overall, our findings showed that the developmental patterns of gestural communication of premature children are similar to those observed in at-term children with the only exception of a delay in the emergence of gesture-plus-word combinations. Moreover, results documented that the emergence of certain types of gestures, such as pointing and the production of gesture-plus-word combinations, represented good predictors of later productive and receptive lexical competences and of the emergence of word combinations at two year of age. The second study investigated the prelinguistic and verbal development of preterm children from 6 to 24 months of age. Starting from 18 months of age, significant differences were found between the communicative abilities of preterm and full-term children. Premature children showed delays both in lexical and in morphosyntactic development. Furthermore, we found differences in the communicative productivity between the two groups of children in exam, suggesting a lack of responsiveness of premature children during mother-child interactions. Regression analyses conducted on these data also underlined several predictive relationships between maternal educational level and child’s advances in language acquisition. Finally, significative associations between preverbal and linguistic development also emerged. The last two studies focused on the investigation of the linguistic context in which children born prematurely develop. Specifically, the third study examined several structural features of linguistic input directed to the children, together with modifications of maternal verbal input over time. The data documented that maternal utterances directed to the child tend to become more complex as the child grows older; moreover, maternal linguistic fine-tuning seems to be influenced by child’s motor competences. This latter result suggests that infants’ motor skill maturation may function as a major signal for mothers of preterm babies to adjust aspects of their linguistic interactive style. The last study concerns functional aspects of the communicative exchanges between the children and their mothers. In keeping with the previous studies, our analyses took into account how functional aspects of the maternal utterances addressed to the children may change over time and with children communicative achievements. Results showed that regardless of the age of the children maternal input directed to preterm children is strongly characterized by the use of a conversational and affective style. Differently, mothers of full-term children tend to use a more tutorial and informative communicative style. The characteristics of maternal verbal input directed to premature children contribute, together with other factors, such as maternal level of education, to negatively impact later children language development.
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GRUMI, SERENA. « PARENTING SKILLS AND MOTHER-CHILD RELATIONSHIP IN THE CONTEXT OF INTIMATE PARTNER VIOLENCE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/57795.

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Résumé :
L’obiettivo generale del presente progetto di ricerca era trattare i specifici e problematici casi in cui violenza domestica e violenza assistita coesistono. Tali situazioni infatti richiedono di “vedere doppio” per identificare adeguate e integrate strategie di protezione e sostegno di madri e minori. Considerando che la protezione dei minori è strettamente connessa alla valutazione delle competenze genitoriali, una miglior comprensione dell’impatto esercitato dalla violenza sulle pratiche di parenting è cruciale. Il primo capitolo teorico tratta lo scenario internazionale circa l’Intimate Partner Violence, esplorando dati di prevalenza, l’impatto su donne e bambini e le principali teorie sul processo di uscita dalla violenza. Il secondo capitolo tratta la valutazione da parte degli operatori della Tutela Minori delle competenze genitoriali sia materne che paterne di nuclei famigliari segnalati per violenza assistita, esplorando quali fattori di rischio e protezione sono associati all’intervento di allontanamento del minore. Il terzo capitolo presenta una rassegna sistematica con meta-analisi che esplora l’associazione tra IPV e tre dimensioni di parentig: parenting positivo, punizioni severe, stress genitoriale. Il quarto capitolo presenta i risultati preliminari di uno studio quantitativo diretto a investigare fattori di rischio e protezione circa le competenze genitoriali in contesti di IPV.
The general aim of the present research project was to address problematic situations where domestic and witnessed violence co-occurs. These cases require to “see double” and to identify integrated strategies to foster resilience of both mothers and minors. Considering that child protection is closely linked to the parenting skills assessment, a better comprehension of the IPV impact on parenting is crucial. The first theoretical chapter deepens the knowledge about the domestic violence scenario, exploring the international prevalence, negative impact for women and children and theories about the violence interruption process. The second chapter addresses the CPS workers’ assessment of both mothers and fathers of minors referred for witnessed violence. The study adopted the judgment analysis approach and aimed to explore risk and protective factors that influence the CPS workers’ child removal intervention. The third chapter presents a systematic review and meta-analysis which aimed to get a consistent overview about the relationships between IPV and positive parenting, harsh discipline and parenting stress. The fourth chapter presents the preliminary analyses about a national research directed to investigate the determinants of parenting in context of domestic and witnessed violence from an ecological point of view.
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GRUMI, SERENA. « PARENTING SKILLS AND MOTHER-CHILD RELATIONSHIP IN THE CONTEXT OF INTIMATE PARTNER VIOLENCE ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2019. http://hdl.handle.net/10280/57795.

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Résumé :
L’obiettivo generale del presente progetto di ricerca era trattare i specifici e problematici casi in cui violenza domestica e violenza assistita coesistono. Tali situazioni infatti richiedono di “vedere doppio” per identificare adeguate e integrate strategie di protezione e sostegno di madri e minori. Considerando che la protezione dei minori è strettamente connessa alla valutazione delle competenze genitoriali, una miglior comprensione dell’impatto esercitato dalla violenza sulle pratiche di parenting è cruciale. Il primo capitolo teorico tratta lo scenario internazionale circa l’Intimate Partner Violence, esplorando dati di prevalenza, l’impatto su donne e bambini e le principali teorie sul processo di uscita dalla violenza. Il secondo capitolo tratta la valutazione da parte degli operatori della Tutela Minori delle competenze genitoriali sia materne che paterne di nuclei famigliari segnalati per violenza assistita, esplorando quali fattori di rischio e protezione sono associati all’intervento di allontanamento del minore. Il terzo capitolo presenta una rassegna sistematica con meta-analisi che esplora l’associazione tra IPV e tre dimensioni di parentig: parenting positivo, punizioni severe, stress genitoriale. Il quarto capitolo presenta i risultati preliminari di uno studio quantitativo diretto a investigare fattori di rischio e protezione circa le competenze genitoriali in contesti di IPV.
The general aim of the present research project was to address problematic situations where domestic and witnessed violence co-occurs. These cases require to “see double” and to identify integrated strategies to foster resilience of both mothers and minors. Considering that child protection is closely linked to the parenting skills assessment, a better comprehension of the IPV impact on parenting is crucial. The first theoretical chapter deepens the knowledge about the domestic violence scenario, exploring the international prevalence, negative impact for women and children and theories about the violence interruption process. The second chapter addresses the CPS workers’ assessment of both mothers and fathers of minors referred for witnessed violence. The study adopted the judgment analysis approach and aimed to explore risk and protective factors that influence the CPS workers’ child removal intervention. The third chapter presents a systematic review and meta-analysis which aimed to get a consistent overview about the relationships between IPV and positive parenting, harsh discipline and parenting stress. The fourth chapter presents the preliminary analyses about a national research directed to investigate the determinants of parenting in context of domestic and witnessed violence from an ecological point of view.
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ROSINA, BARBARA. « Genitorialità e patologia psichiatrica : sfide professiinali tra sostegno e tutela ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2014. http://hdl.handle.net/10281/50466.

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Résumé :
Le problematiche fronteggiate da famiglie con bambini piccoli nelle quali un genitore presenta problemi di malattia mentale sono complesse (Alakus et al. 2007) e richiedono interventi integrati basati sulla partnership tra professionisti e servizi con mandati istituzionali differenti (Devaney, 2008; Sheehan, R. 2005; Wilson and Horner, 2005; Mowbray et al 2000, Fargion 2007). Famiglie nelle quali uno o entrambi i genitori hanno una malattia mentale necessitano di sostegno ed interventi particolari. L’attenzione alla complessità di situazioni caratterizzate dalla presenza di una patologia psichiatrica certificate è connessa tanto all’incidenza del fenomeno quanto alla necessità di individuare e sviluppare, a differenti livelli, adeguati strumenti. In situazioni nelle quali uno o entrambi i genitori hanno una diagnosi di malattia mentale l’intervento pone delle sfide particolari, ma in ogni caso stabilire una relazione collaborativa e di supporto con le famiglie, e nello stesso tempo proteggere i bambini da possibili danni, rappresenta una questione fondamentale nella quale il rischio più consistente è che la relazione tra genitori ed operatori dei servizi si strutturi in termini di una contrapposizione nella quale l’altro è percepito come avversario. La ricerca ha dimostrato in modo forte la rilevanza di una partnership tra i diversi soggetti per un riuscito intervento di promozione del benessere dei bambini (Ryburn, 1997; Littel, 2001; Heatherington and Baistow, 2001; Holland and Scourfield, 2004; Dawson and Berry, 2002; Cooper, 2004; Fargion 2007; Devaney, 2008). L’autrice, PhD all’Università di Milano Bicocca, presenta riferimenti normativi, teorie e metodologie di intervento nell’ambito della tutela dei minori e delle loro famiglie con particolare attenzione a situazioni di genitori con patologia psichiatrica. Inoltre fornisce i risultati della ricerca sulle rappresentazioni di assistenti sociali e psichiatri rispetto al significato ed all’utilità: 1. di interventi e strumenti professionali di sostegno e controllo delle competenze genitoriali dei pazienti psichiatrici; 2. della collaborazione interprofessionale. La ricerca, effettuata con obiettivi esplorativi e con tecniche qualitative, è stata svolta nella Regione Piemonte.
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OLIVARI, MARIA GIULIA. « Atteggiamenti e comportamenti degli adolescenti in relazione a sessualità, gravidanza e genitorialità ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1060.

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Résumé :
Il presente progetto di tesi si articola in due parti: una prima, composta da due capitoli, fornisce la cornice teorica che fa da sfondo alla seconda parte, che vede la presentazione di tre contributi empirici. Nel primo capitolo vengono presentati i concetti chiave della Developmental Psychopathology, soffermandosi sull’analisi delle traiettorie evolutive adolescenziali e sul ruolo che giocano i “comportamenti a rischio. Nel secondo capitolo viene trattata la tematica della sessualità in adolescenza e sono delineate le funzioni a cui essa assolve. Il Primo studio è volto ad esplorare gli atteggiamenti e i comportamenti che gli adolescenti italiani hanno nei confronti della sessualità, della gravidanza e della genitorialità. Nel secondo studio viene presentata una ricerca condotta su un campione di adolescenti inglesi sessualmente attivi volta ad approfondire l’indagine sui fattori di rischio o di protezione rispetto alla messa in atto di comportamenti sicuri vs a rischio. Nel terzo studio ci si è stato preso in esame il ruolo della processazione cognitiva maschile e femminile a fronte dell’evento gravidanza non pianificata.
My dissertation is composed of two different parts. The first one presents the theoretical framework of the second part, which comprises three different empirical studies. In the first chapter I introduce the key concepts of Developmental Psychopathology. The second chapter focuses on adolescent sexuality and its meanings. The first study is aimed at exploring Italian adolescent attitudes and behaviours toward sexuality, pregnancy and parenthood. The purpose of the second study is to deepen the analysis of risk and protective factors concerning English adolescent sexual behaviours. The third study examines female and male adolescent decision making concerning an hypothetical unplanned pregnancy.
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OLIVARI, MARIA GIULIA. « Atteggiamenti e comportamenti degli adolescenti in relazione a sessualità, gravidanza e genitorialità ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/1060.

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Résumé :
Il presente progetto di tesi si articola in due parti: una prima, composta da due capitoli, fornisce la cornice teorica che fa da sfondo alla seconda parte, che vede la presentazione di tre contributi empirici. Nel primo capitolo vengono presentati i concetti chiave della Developmental Psychopathology, soffermandosi sull’analisi delle traiettorie evolutive adolescenziali e sul ruolo che giocano i “comportamenti a rischio. Nel secondo capitolo viene trattata la tematica della sessualità in adolescenza e sono delineate le funzioni a cui essa assolve. Il Primo studio è volto ad esplorare gli atteggiamenti e i comportamenti che gli adolescenti italiani hanno nei confronti della sessualità, della gravidanza e della genitorialità. Nel secondo studio viene presentata una ricerca condotta su un campione di adolescenti inglesi sessualmente attivi volta ad approfondire l’indagine sui fattori di rischio o di protezione rispetto alla messa in atto di comportamenti sicuri vs a rischio. Nel terzo studio ci si è stato preso in esame il ruolo della processazione cognitiva maschile e femminile a fronte dell’evento gravidanza non pianificata.
My dissertation is composed of two different parts. The first one presents the theoretical framework of the second part, which comprises three different empirical studies. In the first chapter I introduce the key concepts of Developmental Psychopathology. The second chapter focuses on adolescent sexuality and its meanings. The first study is aimed at exploring Italian adolescent attitudes and behaviours toward sexuality, pregnancy and parenthood. The purpose of the second study is to deepen the analysis of risk and protective factors concerning English adolescent sexual behaviours. The third study examines female and male adolescent decision making concerning an hypothetical unplanned pregnancy.
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De, Quarto Nicola <1979&gt. « Fattori di rischio in corso di tromboflebite nel cavallo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3021/1/da_stampare_con_frontespizio_15-3-10.pdf.

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De, Quarto Nicola <1979&gt. « Fattori di rischio in corso di tromboflebite nel cavallo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/3021/.

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Capelli, Marilù <1974&gt. « Sindrome di Down e fattori di rischio nel declino neurocognitivo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2917/1/Capelli_Maril%C3%B9_tesi.pdf.

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Résumé :
Down syndrome (DS) or Trisomy 21, occurring in 1/700 and 1/1000 livebirths, is the most common genetic disorder, characterized by a third copy of the human chromosome 21 (Hsa21). DS is associated with various defects, including congenital heart diseases, craniofacial abnormalities, immune system dysfunction, mental retardation (MR), learning and memory deficiency. The phenotypic features in DS are a direct consequence of overexpression of genes located within the triplicated region on Hsa21. In addition to developmental brain abnormalities and disabilities, people with DS by the age of 30-40 have a greatly increased risk of early-onset of Alzheimer’s disease (AD) and an apparent tendency toward premature aging. Many of the immunological anomalies in DS can be enclosed in the spectrum of multiple signs of early senescence. People with DS have an increased vulnerability to oxidative damage and many factors, including amyloid beta protein (Abeta), genotype ApoE4, oxidative stress, mutations in mitochondrial DNA (mtDNA), impairment of antioxidant enzymes, accelerated neuronal cell apoptosis, are related to neuronal degeneration and early aging in DS. SUBJECTS and METHODS: Since 2007 a population of 50 adolescents and adults with DS, 26 males and 24 females (sex-ratio: M/F = 1.08), has been evaluated for the presence of neurological features, biomarkers and genetic factors correlated with neuronal degeneration and premature aging. The control group was determined by the mother and the siblings of the patients. A neuropsychiatric evaluation was obtained from all patients. The levels of thyroid antibodies (antiTg and antiTPO) and of some biochemical markers of oxidative stress, including homocysteine (tHcy), uric acid, cobalamin, folate were measured. All patients, the mother and the siblings were genotyped for ApoE gene. RESULTS: 40% of patients, with a mild prevalence of females aged between 19 and 30 years, showed increased levels of antiTg and antiTPO. The levels of tHcy were normal in 52% patients and mildly increased in 40%; hyperomocysteinemia was associated with normal levels of thyroid antibodies in 75% of patients (p<0.005). The levels of uric acid were elevated in 26%. Our study showed a prevalence of severe MR in patients aged between 1-18 years and over 30 years. Only 3 patients, 2 females and one male, over 30 years of age, showed dementia. According to the literature, the rate of Down left-handers was high (25%) compared to the rest of population and the laterality was associated with increased levels of thyroid antibodies (70%). 21.5% of patients were ApoE4 positive (ApoE4+) with a mean/severe MR. CONCLUSIONS: Until now no biochemical evidence of oxidative damage and no deficiency or alteration of antioxidant function in our patients with DS were found. mtDNA sequencing could show some mutations age-related and associated with oxidative damage and neurocognitive decline in the early aging of DS. The final aim is found predictive markers of early-onset dementia and a target strategy for the prevention and the treatment of diseases caused by oxidative stress. REFERENCES: 1) Rachidi M, Lopes C: “Mental retardation and associated neurological dysfunctions in Down syndrome: a consequence of dysregulation in critical chromosome 21 genes and associated molecular pathways.” - Eur J Paediatr Neurol. May;12(3):168-82 (2008). 2) Lott IT, Head E: “Down syndrome and Alzheimer's disease: a link between development and aging.” - Ment Retard Dev Disabil Res Rev, 7(3):172-8 (2001). 3) Lee HC, Wei YH: “Oxidative Stress, Mitochondrial DNA Mutation, and Apoptosis in Aging.” - Exp Biol Med (Maywood), May;232(5):592-606 (2007).
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Capelli, Marilù <1974&gt. « Sindrome di Down e fattori di rischio nel declino neurocognitivo ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2917/.

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Résumé :
Down syndrome (DS) or Trisomy 21, occurring in 1/700 and 1/1000 livebirths, is the most common genetic disorder, characterized by a third copy of the human chromosome 21 (Hsa21). DS is associated with various defects, including congenital heart diseases, craniofacial abnormalities, immune system dysfunction, mental retardation (MR), learning and memory deficiency. The phenotypic features in DS are a direct consequence of overexpression of genes located within the triplicated region on Hsa21. In addition to developmental brain abnormalities and disabilities, people with DS by the age of 30-40 have a greatly increased risk of early-onset of Alzheimer’s disease (AD) and an apparent tendency toward premature aging. Many of the immunological anomalies in DS can be enclosed in the spectrum of multiple signs of early senescence. People with DS have an increased vulnerability to oxidative damage and many factors, including amyloid beta protein (Abeta), genotype ApoE4, oxidative stress, mutations in mitochondrial DNA (mtDNA), impairment of antioxidant enzymes, accelerated neuronal cell apoptosis, are related to neuronal degeneration and early aging in DS. SUBJECTS and METHODS: Since 2007 a population of 50 adolescents and adults with DS, 26 males and 24 females (sex-ratio: M/F = 1.08), has been evaluated for the presence of neurological features, biomarkers and genetic factors correlated with neuronal degeneration and premature aging. The control group was determined by the mother and the siblings of the patients. A neuropsychiatric evaluation was obtained from all patients. The levels of thyroid antibodies (antiTg and antiTPO) and of some biochemical markers of oxidative stress, including homocysteine (tHcy), uric acid, cobalamin, folate were measured. All patients, the mother and the siblings were genotyped for ApoE gene. RESULTS: 40% of patients, with a mild prevalence of females aged between 19 and 30 years, showed increased levels of antiTg and antiTPO. The levels of tHcy were normal in 52% patients and mildly increased in 40%; hyperomocysteinemia was associated with normal levels of thyroid antibodies in 75% of patients (p<0.005). The levels of uric acid were elevated in 26%. Our study showed a prevalence of severe MR in patients aged between 1-18 years and over 30 years. Only 3 patients, 2 females and one male, over 30 years of age, showed dementia. According to the literature, the rate of Down left-handers was high (25%) compared to the rest of population and the laterality was associated with increased levels of thyroid antibodies (70%). 21.5% of patients were ApoE4 positive (ApoE4+) with a mean/severe MR. CONCLUSIONS: Until now no biochemical evidence of oxidative damage and no deficiency or alteration of antioxidant function in our patients with DS were found. mtDNA sequencing could show some mutations age-related and associated with oxidative damage and neurocognitive decline in the early aging of DS. The final aim is found predictive markers of early-onset dementia and a target strategy for the prevention and the treatment of diseases caused by oxidative stress. REFERENCES: 1) Rachidi M, Lopes C: “Mental retardation and associated neurological dysfunctions in Down syndrome: a consequence of dysregulation in critical chromosome 21 genes and associated molecular pathways.” - Eur J Paediatr Neurol. May;12(3):168-82 (2008). 2) Lott IT, Head E: “Down syndrome and Alzheimer's disease: a link between development and aging.” - Ment Retard Dev Disabil Res Rev, 7(3):172-8 (2001). 3) Lee HC, Wei YH: “Oxidative Stress, Mitochondrial DNA Mutation, and Apoptosis in Aging.” - Exp Biol Med (Maywood), May;232(5):592-606 (2007).
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Livres sur le sujet "Fattori di rischio e di protezione"

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Sauro, Rosario Di. La genitorialità : Percorsi di crescita e fattori di rischio psicopatologico. Roma : Aracne, 2006.

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L, Scandizzo Pasquale, Atella Piero et Istituto Guglielmo Tagliacarne, dir. Fattori di rischio e di sviluppo nelle nuove imprese del Mezzogiorno. Milano, Italy : FrancoAngeli, 1997.

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3

Gabriella, Liberati, et Ottaviani Antonello, dir. Ambiente di lavoro : Imbarcazioni da diporto in vetroresina : fattori di rischio e prevenzione. Roma : Armando, 2006.

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4

Colombo, Asher. Gay e AIDS in Italia : Stili di vita sessuale, strategie di protezione e rappresentazioni del rischio. Bologna : Il mulino, 2000.

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5

Gay e AIDS in Italia : Stili di vita sessuale, strategie di protezione e rappresentazioni del rischio. Bologna : Mulino, 2000.

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6

Izzi, Daniela. Eguaglianza e differenze nei rapporti di lavoro : Il diritto antidiscriminatorio tra genere e fattori di rischio emergenti. Napoli : Jovene, 2005.

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7

Menotti, A. Probalitità di sopravvivenza in 25 anni in uomini di età media in funzione di 12 fattori di rischio = : Surviving probabilities of middle-age men in 25 years as a function of twelve risk factors. Roma : Istituto superiore di sanità, 1987.

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8

Claudio, Ogriseg, dir. Rischio economico e modelli di protezione del lavoro : Contributo allo studio sulle tutele contro i licenziamenti negli ordinamenti italiano e francese. Milano : Giuffrè, 2007.

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9

Margarita, Segarra Lagunes Maria, Italy. Soprintendenza ai beni ambientali, architettonici, artistici e storici delle province di Avellino e Salerno. et Associazione per il recupero del costruito., dir. La reintegrazione nel restauro dell'antico : La protezione del patrimonio dal rischio sismico : atti del Seminario di studi, Paestum 11-12 aprile 1997. Roma : Gangemi, 1997.

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10

Jean-Claude, Bonnin, Hackens Tony 1939-, Helly Bruno, Centro di formazione e studi per il Mezzogiorno. et Centro universitairo europeo per i beni culturali di Ravello., dir. La Protezione e conservazione del patrimonio culturale nelle zone a rischio sismico : Atti del corso europeo di formzione = Protection and conservation of cultural heritage in regions of sismic risks = Protection et conservation du patrimoine culturel dans les zones à risques sismiques. [Strasbourg] : Council of Europe, 1987.

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Chapitres de livres sur le sujet "Fattori di rischio e di protezione"

1

Cena, Loredana, et Antonio Imbasciati. « Parenting nella nascita a termine e pretermine : fattori di protezione e rischio ». Dans La relazione genitore-bambino, 145–90. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1720-7_6.

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2

Cena, Loredana, et Antonio Imbasciati. « La ricerca in Psicologia Clinica Perinatale : Fattori di rischio e protezione per la tutela della salute mentale ». Dans Prendersi cura dei bambini e dei loro genitori, 47–70. Milano : Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2472-4_3.

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3

Riva, M. A. « Epidemiologia e fattori di rischio ». Dans Aterosclerosi, 9–18. Milano : Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1412-1_3.

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4

Luisetto, Giovanni, et Valentina Camozzi. « Semeiotica, epidemiologia e fattori di rischio dell’osteoporosi ». Dans Osteoporosi e malattie metaboliche dell’osso, 33–46. Milano : Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1357-5_3.

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5

Tarantino, Umberto, et Giuseppina Resmini. « Valutazione dei pazienti con fratture da fragilità e/o con bassa BMD (T-score<-2,5) in presenza di uno o più fattori di rischio ». Dans La gestione delle fratture da fragilità ossea, 19. Milano : Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1881-5_5.

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Actes de conférences sur le sujet "Fattori di rischio e di protezione"

1

Cedroni, Anna Rita. « Roadmap per una citta sostenibile : Vienna ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Résumé :
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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