Thèses sur le sujet « Evoluzione modelli di sviluppo e gestione »
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VENINI, GIULIA. « Evoluzione dei modelli di gestione e sviluppo delle persone in azienda nella transizione tra crescita e crisi economica ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/28329.
Texte intégralBottazzo, Anna <1986>. « Business Incubator : modelli e traiettorie di sviluppo ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4096.
Texte intégralMARINO, ANNA. « Le fondazioni italiane : possibili modelli regionali di sviluppo ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1149.
Texte intégralMarzocchi, Luca. « Sviluppo di modelli per il design e la gestione ottimizzata di reti energetiche complesse ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.
Trouver le texte intégralMarinelli, Ludovica. « Sviluppo ed applicazione di modelli di stima del danno alluvionale al settore agricolo ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.
Trouver le texte intégralTome', Giada <1995>. « L’INDUSTRIA DISCOGRAFICA ITALIANA NEGLI ULTIMI VENT’ANNI : EVOLUZIONE DIGITALE E NUOVI MODELLI DI BUSINESS – IL CASO STUDIO NUSICA.ORG ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19137.
Texte intégralMartello, Marco. « Ricerca e sviluppo di tecnologie per la gestione razionale dell'acqua irrigua ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3422989.
Texte intégralLa tesi di dottorato si propone di studiare alcuni aspetti teorici e pratici, sia su scala di campo che su scala territoriale, relativi all’uso razionale dell’ acqua con l’irrigazione. Il primo studio riguarda la quantificazione degli effetti correlati all’intercettazione fogliare dell’acqua di pioggia e irrigua in un campo investito a mais e l’effetto di questo fenomeno, a livello della fila, sulle dinamiche dell’acqua nel suolo. I risultati delle prove evidenziano che l’intercettazione fogliare si ripartisce mediamente per il 24% in throughfall (acqua che cade dalle foglie direttamente al suolo) e per il 76 % in stemflow (acqua che arriva al suolo scorrendo lungo il culmo); si è anche riscontrato che il rapporto stemflow/throughfall diminuisce in modo logaritmico all’aumentare della pluviometria. Successivamente, utilizzando la curva che descrive la ripartizione dell’acqua al variare della pluviometria e i dati di umidità rilevati durante il periodo di prova, si è simulato in termini di evapotraspirazione del mais, con il programma Hydrus 2D/3D, l’effetto dell’intercettazione vegetale, di un’ipotetica distribuzione uniforme al suolo e di un sistema di irrigazione localizzata. Dalle simulazioni appare che l’evapotraspirazione è superiore per l’ipotetica distribuzione uniforme rispetto al sistema localizzato, entrambi però superiori rispetto al flusso ripartito dalla copertura vegetale. Il secondo argomento riguarda due sperimentazioni che sono state condotte per valutare l’efficacia dell’irrigazione a goccia nel razionalizzare l’uso dell’acqua: una in un’azienda situata nella provincia di Verona su mais ed una nella provincia di Mendoza in Argentina su vite. La prima ricerca sperimentale è stata condotta presso la Cooperativa Agricola Zootecnica “LA TORRE” di Isola della Scala (VR) e ha riguardato la valutazione dell’impatto dell’uniformità di distribuzione dei due sistemi irrigui sulla resa del mais a maturazione cerosa. I sistemi utilizzati sono stati da una parte l’irrigazione per aspersione gestita con interventi di soccorso e dall’altra l’ irrigazione a goccia gestita a calendario. È stata calcolata inoltre l’efficacia d’uso dell’acqua e la convenienza economica di entrambi i sistemi irrigui. L’uniformità di distribuzione, espressa mediante i coefficienti DUlq e CU, è risultata buona ma non ottima nel sistema microirriguo (DUlq 0,73 e CU 84,74%) a causa della lunghezza dell’appezzamento che ha portato a perdite di pressione nella parte terminale delle linee gocciolanti, mentre è stata bassa per l’aspersione (DUlq 0,33 e CU 58,94%) a causa soprattutto dell’errato posizionamento degli irrigatori che non consentiva una omogenea copertura dell’area. L’efficacia d’uso dell’acqua è stata superiore per il sistema irriguo a pioggia rispetto alla goccia, indicando che la gestione razionale dei volumi irrigui ha un’influenza maggiore rispetto all’uniformità di distribuzione. Dal bilancio economico di entrambi i sistemi irrigui è risultato che l’utile sul tal quale risulta appena superiore per il rotolone rispetto alla gestione a goccia. La seconda sperimentazione ha valutato l’effetto dell’uniformità di distribuzione dell’irrigazione a goccia su alcune caratteristiche delle piante di vite e il confronto con l’irrigazione superficiale mediante indici di vegetazione a partire da immagini satellitari Landsat. Questo lavoro sperimentale, realizzato in un’azienda viticolo frutticola nella zona est di Mendoza ha avuto tre obiettivi: 1) determinare l’impatto dell’uniformità di distribuzione sulla vite; 2) osservare l’effetto della conversione dall’irrigazione per scorrimento superficiale all’irrigazione a goccia mediante l’utilizzo di indici vegetativi a partire da immagini satellitari Landsat; 3) comparare la variabilità della resa e del diametro del tronco in viti irrigate a goccia e per scorrimento superficiale. I risultati indicano che l’uniformità di distribuzione dell’irrigazione a goccia, secondo i coefficienti DUlq, CU e CV, è stata eccellente nonostante si siano osservati un importante numero di orifizi ostruiti. Inoltre, si nota una bassa correlazione tra i parametri quantitativi e qualitativi della vite e la portata degli erogatori e la percentuale di orifizi ostruiti. Gli indici di vegetazione hanno permesso di verificare il significativo miglioramento dello stato vegetativo degli appezzamenti irrigati a goccia rispetto a quelli irrigati per scorrimento superficiale. Per ultimo, il confronto in termini di tendenza della variabilità di resa e diametro del tronco, mostra che negli appezzamenti irrigati a scorrimento superficiale appare lievemente superiore rispetto a quelli irrigati a goccia. Questo può essere attribuito alla influenza dell’irregolarità topografica del suolo. Infine, è stato effettuato uno studio sui fabbisogni idrici territoriali nell’ambito del consorzio di bonifica sinistra Piave situato sulla parte nord della provincia di Treviso. In questa ricerca è stato applicato un modello supportato da un sistema GIS per valutare l’uso dell’acqua per l’irrigazione su un’area all’interno del bacino del Piave. Il modello georefernziato è stato realizzato integrando le informazioni raccolte da un campione di agricoltori che hanno compilato un questionario mirato a caratterizzare l’uso dell’acqua irrigua dell’area, dalla mappa dei suoli, dalla mappa d’uso dei suoli, dai dati medi di evapotraspirazione e pioggia, e dalla fornitura d’acqua per l’irrigazione all’interno dell’area. Grazie all’utilizzo integrato di uno strumento GIS (Geographical Information System) e del programma Management Zone Analyst (MZA), è stata effettuata un’analisi cluster per la stima del bilancio idrico e degli eccessi di fornitura idrica. Al fine di analizzare le possibili strategie che permettono di ottenere una fornitura idrica ottimale garantendo le rese delle colture sono stati analizzati quattro diversi scenari con gestioni diverse nella frequenza e durata dei turni irrigui mensili. Dai risultati delle simulazioni si può concludere che passando da 3 a 4 turni al mese, con una riduzione però delle ore per turno tale che la quantità di acqua fornita sia inferiore a quella prevista per i tre turni, visto la maggiore efficienza irrigua, potrebbe essere una buona strategia per garantire le rese delle colture il più possibile dai cambiamenti climatici che come sembra aumentano la variabilità degli eventi piovosi. Il metodo proposto è un’applicazione semplificata che può essere usata per altri fiumi.
BIANCHI, Massimo. « La Terza Missione dell'università : evoluzione dei modelli organizzativi e dei processi di apprendimento nei contesti emergenti di università imprenditoriale ». Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2022. http://hdl.handle.net/11380/1274338.
Texte intégralThe Entrepreneurial University concept represents an evolutive model of university, coherent with the required changes from the historical context which identifies the knowledge as a fundamental pillar to promote economic and social development. The University adds to the traditional high education and research missions a third mission, whose task is to integrate the first two and contribute building links with local contexts in order to transfer and acquire knowledge. The establishment of the third mission means innovative relationship models that require answers from the academic governance regarding policies, organization and resources allocation. The impact of the third mission on the universities and on the communities creates the conditions for a different culture and role of the University. The aim of this research is to investigate the consequences of the structuring of the third mission on universities. Two analyzes are proposed: first, the improvement triggered by public engagement, one of the most complex areas of the third mission; second, a structural organisation aspect, namely the introduction in the academic context of a monitoring process and an impact assessment. The first part of the research focuses on the evolution of the role of the University. The analysis recalls, in the light of the literature, some of the most relevant steps that created the idea of Entrepreneurial University and third mission, by proposing a view of the University as completly involved in the economic and social system. We investigate the relationships between the university with the growth models of innovation generation, starting from Triple Helix, open innovation, EU policies of Responsible Research and Innovation (RRI) and Social Innovation, up to the definitions of third mission and social impact. Starting from a theoretical framework, the second chapter focuses on the implications of public engagement and co-creation between universities and companies, with reference to case studies of entrepreneurship education related to the University of Modena and Reggio Emilia. In particular, we study how these implications are managed, how they are implemented and what consequences they generate. The study deepens subjects under researched in the literature which is more concentred in the mere analysis of the relations between companies and consumers. The third chapter investigate a more general organizational issue, namely the monitoring and impact. The assessment of the size of the structural changes generated by the university, in the context of the knowledge economy, is increasingly relevant. The literature seems to confirm the difficulties in providing shared metrics and indicators since the nature, history and context of each university do not allow the identification of universal indicators. In this regard, a case study related to the introduction of the monitoring and evaluation processes of the third mission at the University of Milan is proposed: by evaluating the elements of organizational complexity of a system aimed to monitore and enhance the impact of the third mission in a large university. The conclusions summarize the results of the research providing a coherent view of the topics covered. The common thread in the case studies analysis, refers to the learning processes gathered by the Universities, highlighting the changes generated in terms of policies, organization, knowledge and resources and, finally, forecasting a vision for the long run.
Giannakopoulos, Vieri. « Approccio computazionale alla progettazione architettonica - Sviluppo e gestione di modelli informativi multidisciplinari per la realizzazione di una cantina vinicola a Bolgheri ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17767/.
Texte intégralNOTARANGELO, NICLA MARIA. « A Deep Learning approach for monitoring severe rainfall in urban catchments using consumer cameras. Models development and deployment on a case study in Matera (Italy) Un approccio basato sul Deep Learning per monitorare le piogge intense nei bacini urbani utilizzando fotocamere generiche. Sviluppo e implementazione di modelli su un caso di studio a Matera (Italia) ». Doctoral thesis, Università degli studi della Basilicata, 2021. http://hdl.handle.net/11563/147016.
Texte intégralNegli ultimi 50 anni, le alluvioni si sono confermate come il disastro naturale più frequente e diffuso a livello globale. Tra gli impatti degli eventi meteorologici estremi, conseguenti ai cambiamenti climatici, rientrano le alterazioni del regime idrogeologico con conseguente incremento del rischio alluvionale. Il monitoraggio delle precipitazioni in tempo quasi reale su scala locale è essenziale per la mitigazione del rischio di alluvione in ambito urbano e periurbano, aree connotate da un'elevata vulnerabilità. Attualmente, la maggior parte dei dati sulle precipitazioni è ottenuta da misurazioni a terra o telerilevamento che forniscono informazioni limitate in termini di risoluzione temporale o spaziale. Ulteriori problemi possono derivare dagli elevati costi. Inoltre i pluviometri sono distribuiti in modo non uniforme e spesso posizionati piuttosto lontano dai centri urbani, comportando criticità e discontinuità nel monitoraggio. In questo contesto, un grande potenziale è rappresentato dall'utilizzo di tecniche innovative per sviluppare sistemi inediti di monitoraggio a basso costo. Nonostante la diversità di scopi, metodi e campi epistemologici, la letteratura sugli effetti visivi della pioggia supporta l'idea di sensori di pioggia basati su telecamera, ma tende ad essere specifica per dispositivo scelto. La presente tesi punta a indagare l'uso di dispositivi fotografici facilmente reperibili come rilevatori-misuratori di pioggia, per sviluppare una fitta rete di sensori a basso costo a supporto dei metodi tradizionali con una soluzione rapida incorporabile in dispositivi intelligenti. A differenza dei lavori esistenti, lo studio si concentra sulla massimizzazione del numero di fonti di immagini (smartphone, telecamere di sorveglianza generiche, telecamere da cruscotto, webcam, telecamere digitali, ecc.). Ciò comprende casi in cui non sia possibile regolare i parametri fotografici o ottenere scatti in timeline o video. Utilizzando un approccio di Deep Learning, la caratterizzazione delle precipitazioni può essere ottenuta attraverso l'analisi degli aspetti percettivi che determinano se e come una fotografia rappresenti una condizione di pioggia. Il primo scenario di interesse per l'apprendimento supervisionato è una classificazione binaria; l'output binario (presenza o assenza di pioggia) consente la rilevazione della presenza di precipitazione: gli apparecchi fotografici fungono da rivelatori di pioggia. Analogamente, il secondo scenario di interesse è una classificazione multi-classe; l'output multi-classe descrive un intervallo di intensità delle precipitazioni quasi istantanee: le fotocamere fungono da misuratori di pioggia. Utilizzando tecniche di Transfer Learning con reti neurali convoluzionali, i modelli sviluppati sono stati compilati, addestrati, convalidati e testati. La preparazione dei classificatori ha incluso la preparazione di un set di dati adeguato con impostazioni verosimili e non vincolate: dati aperti, diversi dati di proprietà del National Research Institute for Earth Science and Disaster Prevention - NIED (telecamere dashboard in Giappone accoppiate con dati radar multiparametrici ad alta precisione) e attività sperimentali condotte nel simulatore di pioggia su larga scala del NIED. I risultati sono stati applicati a uno scenario reale, con la sperimentazione attraverso una telecamera di sorveglianza preesistente che utilizza la connettività 5G fornita da Telecom Italia S.p.A. nella città di Matera (Italia). L'analisi si è svolta su più livelli, fornendo una panoramica sulle questioni relative al paradigma del rischio di alluvione in ambito urbano e questioni territoriali specifiche inerenti al caso di studio. Queste ultime includono diversi aspetti del contesto, l'importante ruolo delle piogge dal guidare l'evoluzione millenaria della morfologia urbana alla determinazione delle criticità attuali, oltre ad alcune componenti di un prototipo Web per la comunicazione del rischio alluvionale su scala locale. I risultati ottenuti e l'implementazione del modello corroborano la possibilità che le tecnologie a basso costo e le capacità locali possano aiutare a caratterizzare la forzante pluviometrica a supporto dei sistemi di allerta precoce basati sull'identificazione di uno stato meteorologico significativo. Il modello binario ha raggiunto un'accuratezza e un F1-score di 85,28% e 0,86 per il set di test e di 83,35% e 0,82 per l'implementazione nel caso di studio. Il modello multi-classe ha raggiunto un'accuratezza media e F1-score medio (macro-average) di 77,71% e 0,73 per il classificatore a 6 vie e 78,05% e 0,81 per quello a 5 classi. Le prestazioni migliori sono state ottenute nelle classi relative a forti precipitazioni e assenza di pioggia, mentre le previsioni errate sono legate a precipitazioni meno estreme. Il metodo proposto richiede requisiti operativi limitati, può essere implementato facilmente e rapidamente in casi d'uso reali, sfruttando dispositivi preesistenti con un uso parsimonioso di risorse economiche e computazionali. La classificazione può essere eseguita su singole fotografie scattate in condizioni disparate da dispositivi di acquisizione di uso comune, ovvero da telecamere statiche o in movimento senza regolazione dei parametri. Questo approccio potrebbe essere particolarmente utile nelle aree urbane in cui i metodi di misurazione come i pluviometri incontrano difficoltà di installazione o limitazioni operative o in contesti in cui non sono disponibili dati di telerilevamento o radar. Il sistema non si adatta a scene che sono fuorvianti anche per la percezione visiva umana. I limiti attuali risiedono nelle approssimazioni intrinseche negli output. Per colmare le lacune evidenti e migliorare l'accuratezza della previsione dell'intensità di precipitazione, sarebbe possibile un'ulteriore raccolta di dati. Sviluppi futuri potrebbero riguardare l'integrazione con ulteriori esperimenti in campo e dati da crowdsourcing, per promuovere comunicazione, partecipazione e dialogo aumentando la resilienza attraverso consapevolezza pubblica e impegno civico in una concezione di comunità smart.
VENUTA, MARIA LUISA. « La città da energivora a nodo attivo delle reti di produzione e di scambio energetico ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/85.
Texte intégralCan internet logic scheme be used as a basis to describe public policies evolution on renewable energies production and sharing in urban areas all over the world? The research project analyses the two networks (internet and energetic grids) architectures in actual and future urban areas. This analysis is connected with present and future forecasts energy productions from traditional fuels and from renewable sources. Theoretical analysis is conducted following a double conceptual pathway: - societal networks (Manuel Castells theory) and urban areas evolution (Saskia Sassen and Mike Davis) in order to picture the evolution of cities and towns in modern economies and in developing countries (Chapters 2 and 5); - Material and Energy Flow Analysis (approach by Wuppertal Institute for Climate, Environment and Energy) applied to renewable energy (Chapters 3 and 4) In Chapter 6 case studies are exposed on the deep cleavage between two different worlds: innovative, rich towns on a side and the landfills cities, slums on the other side. In the last part hypothesis and thesis are put together and open questions are explained (Chapter 7).
PANTINI, SARA. « Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.
Texte intégralROMAGNOLI, Valentina. « La gestione dei resi dei clienti come strumento per lo sviluppo del commercio elettronico delle aziende : il caso Santoni S.p.A ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251107.
Texte intégralBELLETTI, Eleonora. « SUSTAINABLE TOURISM AND VALUE CO-CRATION : CHALLENGES AND OPPORTUNITIES FOR RURAL AREAS ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251118.
Texte intégralALESSANDRA, Campanari. « “IDENTITY ON THE MOVE” FOOD, SYMBOLISM AND AUTHENTICITY IN THE ITALIAN-AMERICAN MIGRATION PROCESS ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251264.
Texte intégral