Littérature scientifique sur le sujet « Evoluzione dei genomi »
Créez une référence correcte selon les styles APA, MLA, Chicago, Harvard et plusieurs autres
Consultez les listes thématiques d’articles de revues, de livres, de thèses, de rapports de conférences et d’autres sources académiques sur le sujet « Evoluzione dei genomi ».
À côté de chaque source dans la liste de références il y a un bouton « Ajouter à la bibliographie ». Cliquez sur ce bouton, et nous générerons automatiquement la référence bibliographique pour la source choisie selon votre style de citation préféré : APA, MLA, Harvard, Vancouver, Chicago, etc.
Vous pouvez aussi télécharger le texte intégral de la publication scolaire au format pdf et consulter son résumé en ligne lorsque ces informations sont inclues dans les métadonnées.
Articles de revues sur le sujet "Evoluzione dei genomi"
Viglianisi Ferraro, Angelo, André Gonçalo Dias Pereira et Antonio Casciano. « I NUOVI ORIZZONTI DELLA SPERIMENTAZIONE SUGLI ESSERI UMANI E SUGLI EMBRIONI ED I MOLTI INTERROGATIVI ETICO-GIURIDICI ANCORA DA SCIOGLIERE ». Revista Direitos Fundamentais & ; Democracia 26, no 1 (29 avril 2021) : 135–60. http://dx.doi.org/10.25192/issn.1982-0496.rdfd.v26i12193.
Texte intégralThèses sur le sujet "Evoluzione dei genomi"
Fortino, Vittorio. « Sequence analysis in bioinformatics : methodological and practical aspects ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2013. http://hdl.handle.net/10556/985.
Texte intégralMy PhD research activities has focused on the development of new computational methods for biological sequence analyses. To overcome an intrinsic problem to protein sequence analysis, whose aim was to infer homologies in large biological protein databases with short queries, I developed a statistical framework BLAST-based to detect distant homologies conserved in transmembrane domains of different bacterial membrane proteins. Using this framework, transmembrane protein domains of all Salmonella spp. have been screened and more than five thousands of significant homologies have been identified. My results show that the proposed framework detects distant homologies that, because of their conservation in distinct bacterial membrane proteins, could represent ancient signatures about the existence of primeval genetic elements (or mini-genes) coding for short polypeptides that formed, through a primitive assembly process, more complex genes. Further, my statistical framework lays the foundation for new bioinformatics tools to detect homologies domain-oriented, or in other words, the ability to find statistically significant homologies in specific target-domains. The second problem that I faced deals with the analysis of transcripts obtained with RNA-Seq data. I developed a novel computational method that combines transcript borders, obtained from mapped RNA-Seq reads, with sequence features based operon predictions to accurately infer operons in prokaryotic genomes. Since the transcriptome of an organism is dynamic and condition dependent, the RNA-Seq mapped reads are used to determine a set of confirmed or predicted operons and from it specific transcriptomic features are extracted and combined with standard genomic features to train and validate three operon classification models (Random Forests - RFs, Neural Networks – NNs, and Support Vector Machines - SVMs). These classifiers have been exploited to refine the operon map annotated by DOOR, one of the most used database of prokaryotic operons. This method proved that the integration of genomic and transcriptomic features improve the accuracy of operon predictions, and that it is possible to predict the existence of potential new operons. An inherent limitation of using RNA-Seq to improve operon structure predictions is that it can be not applied to genes not expressed under the condition studied. I evaluated my approach on different RNA-Seq based transcriptome profiles of Histophilus somni and Porphyromonas gingivalis. These transcriptome profiles were obtained using the standard RNA-Seq or the strand-specific RNA-Seq method. My experimental results demonstrate that the three classifiers achieved accurate operon maps including reliable predictions of new operons. [edited by author]
XI n.s.
Fassina, Alice <1993>. « L'inquinamento fiscale nel bilancio d’esercizio : genesi, evoluzione e stato attuale del fenomeno ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14236.
Texte intégralSALVATORI, FLAVIA. « Il gruppo agiografico di Felicita e i sette figli : genesi ed evoluzione del culto e i suoi riflessi monumentali ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/922.
Texte intégralConnections between hagiography and archaeology are very interesting and open to significant developments. Comparing hagiographical data drawn from literary sources to those evident in ancient monuments, it’s indeed possible to resolve doubts about the origins and evolutions of many different cults. This research focuses on the cult of Saint Felicita and Her Seven Sons, known in Rome since the 4th century. It shows how, combining hagiographical and archaeological sources, they both contribute significantly to an accurate reconstruction of the traditions of such cult. According to hagiographical sources, it was possible to define the evolution of Saint Felicita’s cult and to shed light on the dynamics leading to the development of this hagiographical tradition. The archaeological sources, on the other hand, suggested interesting information, crucial for understanding the most peculiar features of this cult since the 4th century (when the “Peace of the Church” led to significant transformations) since the 8th century (when the remains of the martyrs were moved to urban churches and previous cult and burial places fell into desuse).
Agostini, Cecilia. « Transcriptomics and population differentiation in two notothenioid Antarctic fish ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423540.
Texte intégralI nototenioidei antartici si sono evoluti per milioni di anni nelle acque gelide che caratterizzano l’Oceano Meridionale; essi presentano una vasta gamma di adattamenti per resistere al freddo e ora dominano la fauna ittica antartica sia per numero di specie che per biomassa. Per la loro estrema stenotermia, questi pesci potrebbero essere fortemente vulnerabili ai cambiamenti climatici con possibili effetti a cascata sull’intero ecosistema marino antartico. Pertanto, è di fondamentale importanza investigare le basi genetiche e genomiche dell’adattamento al freddo, analizzare i processi di differenziamento derivanti dai cambiamenti climatici del passato e attuali e, allo stesso tempo, indagare il livello di variabilità e di differenziamento genetico presente a livello di specie e di popolazione. In questo dottorato sono state prese in considerazione quattro specie di nototenioidei antartici: le tre specie di derivazione recente appartenenti al genere Chionodraco, Chionodraco hamatus, Chionodraco rastrospinosus e Chionodraco myersi, e Pleuragramma antarcticum. Il genere Chionodraco appartiene alla famiglia Channichthyidae (icefish), unica tra i vertebrati per l’assenza di emoglobina e l’incapacità di esprimere mioglobina nel muscolo scheletrico. Un adeguato rifornimento di ossigeno ai tessuti è permesso da un marcato rimodellamento del sistema cardio-vascolare e da un’elevata densità mitocondriale a livello muscolare. P. antarcticum (Nototheniidae) è l'unico nototenioideo caratterizzato da un ciclo vitale completamente pelagico, è dipendente dal ghiaccio marino e svolge un ruolo chiave nella catena trofica dell’ecosistema marino antartico. Le analisi svolte in questo dottorato possono essere raggruppate in due principali linee di ricerca: 1) l'approfondimento della conoscenza sulle basi genetiche e genomiche dell’adattamento al freddo degli icefish; 2) l'analisi del pattern di differenziamento genetico presente a livello intra- e inter-specifico, con particolare enfasi su come le condizioni ambientali del passato e del presente abbiano plasmato e stiano influenzando la struttura genetica delle specie. Per quanto riguarda la prima linea di ricerca, è stato ricostruito e annotato il primo trascrittoma normalizzato del muscolo scheletrico di C. hamatus e l’informazione di sequenza così ottenuta è stata utilizzata per verificare l'ipotesi di duplicazione di geni coinvolti nella funzione mitocondriale. Utilizzando una pipeline bioinformatica sviluppata ad hoc, sono stati identificati 124 geni duplicati specifici del lineage di C. hamatus. La proporzione di duplicazioni lineage-specifiche identificate in C. hamatus è risultata significativamente maggiore a quella presente in specie modello di pesci teleostei. Un’analisi di arricchimento funzionale ha mostrato come l’insieme dei geni duplicati in C. hamatus fosse significativamente arricchito in proteine con localizzazione mitocondriale, coinvolte nella funzione e nella biogenesi mitocondriale. La presenza di elevate densità mitocondriali e il mantenimento a livello genomico di geni duplicati con funzione mitocondriale potrebbero conferire un vantaggio selettivo agli icefish in un ambiente freddo e in assenza di proteine di trasporto per l’ossigeno, migliorando la diffusione dell’ossigeno e la produzione di energia nei tessuti aerobici. Per quanto riguarda la seconda linea di ricerca, è stato studiato il pattern di differenziamento genetico presente a livello intra- e inter-specifico nel genere Chionodraco. E’ stata rilevata omogeneità intraspecifica, ma la presenza di tre pool genici distinti corrispondenti alle tre specie. Sono stati ricercati putativi loci outlier, in grado di rilevare un elevato livello di differenziamento genetico tra specie. Sono stati identificati tre loci, probabilmente soggetti a selezione naturale, con similarità di sequenza per la calmodulina, per una proteasi antifreeze glycoprotein/trypsinogen-like e per un componente fondamentale del super elongation complex. Pressioni selettive, agenti su loci specifici, potrebbero riflettere processi evolutivi del passato che hanno portato alla divergenza tra specie e all’adattamento locale. È stata inoltre investigata la presenza e l’entità del flusso genico, passato e presente, tra le tre specie del genere Chionodraco, anche per chiarire il ruolo dei cicli glaciali nel processo di divergenza e d’introgressione tra specie. Sono state rilevate molteplici evidenze d’introgressione, associata ai due periodi interglaciali più recenti (Eemiano e Olocene), che potrebbe indicare una maggiore opportunità di speciazione allopatrica in rifugi durante i periodi glaciali, seguita da contatti secondari e ibridazione durante gli intervalli più caldi. Nella specie P. antarcticum, è stata studiata la struttura genetica di popolazione a livello della Penisola Antartica, una regione molto influenzata dal surriscaldamento climatico. Lungo la costa sud-occidentale della penisola è stato rilevato un pool genico unico e assenza di variabilità su scala temporale. Differenze significative sono state evidenziate, invece, su scala geografica tra campioni raccolti nella regione sud-occidentale e quelli ottenuti dalla punta settentrionale della penisola, con un segnale di incremento del differenziamento nel tempo. Molteplici evidenze, quali il ridotto livello di flusso genico lungo la piattaforma continentale della penisola, l'aumento del differenziamento su scala temporale e l'incapacità di catturare P. antarcticum lungo la costa centro-occidentale per due anni consecutivi, suggeriscono che questa specie, dipendente dal ghiaccio marino, sia stata colpita dai cambiamenti climatici con possibili effetti a cascata sull’intera catena alimentare dell’ecosistema marino antartico.
SANTO, ALBA PATRIZIA. « Evoluzione e genesi dei magmi calc-alcalini dell'arco eoliano : l'isola di Filicudi ». Doctoral thesis, 1990. http://hdl.handle.net/2158/402744.
Texte intégralMatrangolo, Gilda, Eugenio Piluso, Francesca Liberi et Iván Martin Rojas. « Genesi ed evoluzione del magmatismo basico nelle successioni carbonatiche triassiche nel Complesso Alpujárride (Cordigliera Betica) e nelle Unità Appenniniche della Calabria settentrionale ». Thesis, 2012. http://hdl.handle.net/10955/1140.
Texte intégralPermo-Mesozoic extension represents one of the most noticeable geological processes in the western Mediterranean. Triassic sedimentary sequences observed along the Dinaride-Hellenide orogenic belts and in Betic Cordillera are locally related with a basic magmatism in an extensional tectonic setting. Carbonates sequences which include basic rocks can be observed in the Alpujarride Complex (central-eastern Betic Cordillera, Spain) and in the Lungro-Verbicaro Unit (northern Calabria). Betic Cordillera represents an important orogenic belt sited in the southern and southeastern side of the Iberian Peninsula and it is commonly divided into three main geological units: the Betic External Zone, Campo de Gibraltar Complex and the Betic Internal Zone, which include various tectonostratigraphic units arising from previous paleogeographical domains developed during the Mesozoic, as a consequence of the break-up of the Pangaea supercontinent. According to Iannace et al. (2007), the Meso-Cenozoic carbonates sequences outcropping in northern Calabria can be grouped into three tectonic units: the Lungro-Verbicaro Unit, the Cetraro Unit and the Pollino-Ciagola Unit. The Lungro-Verbicaro Unit is represented by a thick sedimentary succession affected by HP-LT metamorphism and consisting of phyllites and metarenites with carbonate intercalations in its lowermost part of Middle Triassic. Basic rocks can be found as a small intrusive complex within the Anisian phyllites and the Ladinian-Carnian carbonates of the Lungro-Verbicaro Unit. As Mesozoic geodynamic processes, since the opening of the Tethys, are recorded in the above rocks, the attention was focused on these two areas. The aim of this research was to study these basic magmatic rocks in order to obtain a better interpretation of the extensional tectonic process and to recognize a possible hydrothermal metamorphic overprint. In fact, the latter process is suggested by significant mineralizations observed in the outcrops of the Alpujarride Complex, due to the activity of a hydrothermal metamorphism in the Betic area. Basic rocks were characterized from a petrological and geochemical standpoint with the purpose of determining the characteristics of their source. A multidisciplinary approach was followed in both areas. Firstly, a field geology work (with the addition of photo-geological analyses for the Betic area) was performed to constrain relationships between basic rocks and wall rocks. Secondly, laboratory analyses were carried out in order to determine petrographic, petrological and geochemical characteristics of study samples. Petrographic analyses were performed using both the optical and scanning electron microscopy techniques, whereas petrological data were obtained by the electron microprobe. Lastly, geochemical composition of study rocks was characterized by X-ray fluorescence spectroscopy (XRF), and the obtained data were processed using suitable diagrams.
Università della Calabria
Livres sur le sujet "Evoluzione dei genomi"
Fondazione internazionale Lelio Basso per il diritto e la liberazione dei popoli. Atti del convegno internazionale : Il diritto all'autodeterminazione dei popoli alle soglie del 2000 : genesi, evoluzione, attualità : Roma, 23 gennaio 1998, Sala del Cenacolo, Camera dei Deputati. Roma : DDL Grafica, 1999.
Trouver le texte intégralActes de conférences sur le sujet "Evoluzione dei genomi"
Nan, Emanuela. « Rinaturactivazione : nuove strategie di sviluppo sostenibile dai centri storici mediterranei : Genova città-laboratorio ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7984.
Texte intégral