Littérature scientifique sur le sujet « Esperienza della migrazione »

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Articles de revues sur le sujet "Esperienza della migrazione"

1

De Vita, Clelia. « Estranea o straniera ? Lingua e filiazione nella migrazione ». INTERAZIONI, no 1 (avril 2021) : 112–24. http://dx.doi.org/10.3280/int2021-001009.

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Résumé :
Nel passaggio linguistico ad una nuova cultura, è possibile abitare più lingue con parti di-verse di Sé. Nelle famiglie migranti, la lingua modella l'identità dei membri della famiglia, agendo anche sui legami e sulla loro trasmissione. La lingua straniera, non permette di tradurre le memorie sensoriali infantili appartenenti al Sé del genitore. Nel caso esemplificato, la madre si è trovata a vivere due diverse esperienze di maternità, caratterizzate dall'uso di due lingue. L'uso della lingua straniera ha ostacolato la creazione di una relazione intima tra la madre e la figlia secondogenita. Esclusa per scelta materna dall'uso della lingua madre, la bambina è di-venuta l'"estranea familiare". L'ascolto analitico ha permesso di rintracciare le "quote di estraneità" presenti nella relazione madre-bambina l'eco dei vissuti conflittuali della madre nella propria esperienza di figlia, dissociati nell'uso della lingua straniera.
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2

Di Vita, Angela Maria, Alessandra Ciulla et Aluette Merenda. « Perinatalitŕ e migrazione. Percorsi di ricerca-intervento ». RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no 35 (juillet 2012) : 5–15. http://dx.doi.org/10.3280/pr2012-035001.

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Résumé :
Il presente contributo esplora le dinamiche che sottendono la perinatalitŕ in un gruppo di donne migranti provenienti da diverse aree geografi che, con l'obiettivo di individuarne le risorse personali e contestuali, nonché gli elementi predittori di rischio. Lo studio ha in particolare esaminato le modalitŕ di parenting con cui le madri migranti vivono la propria esperienza perinatale in relazione alla identitŕ: materna, a quella del proprio figlio ed altresě culturale. I risultati della ricerca hanno configurato la gravidanza come un evento culturalmente determinato dai significati che ciascuna donna attribuisce alla gravidanza ed evidenziato come la lontananza dal proprio paese d'origine possa incrementarne la vulnerabilitŕ durante questo momento del ciclo di vita. Un elemento particolarmente riscontrato nelle interviste č il senso di solitudine per l'assenza di un sostegno da parte delle rete familiare di riferimento, che enfatizza l'esigenza di favorire da parte dei servizi sanitari un accompagnamento adeguato in situazioni di vulnerabilitŕ psicosociale.
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3

Lauria, Antonio. « Regenerating villages in the inner areas through cultural and experiential tourism / Rigenerare i paesi delle aree interne attraverso il turismo culturale e di esperienza ». Valori e Valutazioni 30 (août 2022) : 101–18. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223007.

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Résumé :
This article discusses towns in the inner areas affected by depopulation. It starts with a broad introduction to illustrate the critical issues that threaten their very existence, but also their potential and hope, and the planning capabilities that sometimes characterise the communities that inhabit them. It then describes a methodology which outlines sustainable local development processes based on knowledge, safeguarding and enhancing the cultural heritage (tangible and intangible; natural and anthropic). The aim is to contribute ideas and substantial proposals to improve the quality of life of the inhabitants of villages in the inner areas, creating new work opportunities linked to cultural and experiential tourism, strengthening the local identity and social networks. This methodology was tested as part of a research project – The Diaspora as a Resource for the Knowledge, Preservation and Enhancement of the Lesser Known Cultural Sites in Albania – carried out from 1 May 2019 to 31 July 2020 by the Interdepartmental Research Unit Florence Accessibility Lab of the University of Florence on behalf of the International Organization for Migration- IOM (the United Nations agency for migration). Members of the Albanian diaspora in Italy (university students and young architects and researchers) were part of the working group of the research, which focused on five Albanian villages situated from the north to the south of the country. Questo articolo tratta dei paesi delle aree interne interessati dal fenomeno dello spopolamento. L’articolo si apre con un’ampia introduzione finalizzata ad illustrare le criticità che minacciano la loro stessa esistenza, ma anche le potenzialità e le speranze che esprimono e le progettualità che talvolta caratterizzano le comunità che li abitano. Successivamente è descritta una metodologia volta a delineare processi di sviluppo locale sostenibile basati sulla conoscenza, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale (tangibile e intangibile; naturale e an- tropico). L’obiettivo è quello di offrire un contributo di idee e di proposte concrete volto a migliorare la qualità della vita degli abitanti dei paesi delle aree interne, creando nuove opportunità di lavoro legate al turismo culturale e di esperienza, rafforzando l’identità locale e le reti sociali. Questa metodologia è stata testata nell’ambito di una ricerca – The Diaspora as a Resource for the Knowledge, Preservation and Enhancement of the Lesser Known Cultural Sites in Albania – svolta dal 1° maggio 2019 al 31 luglio 2020 dall’Unità di Ricerca Interdipartimentale Florence Accessibility Lab dell’Università di Firenze per conto dell’International Organization for Migration- IOM (l’Agenzia delle Nazioni Unite per la migrazione). Nel gruppo di lavoro della ricerca, incentrata su cinque villaggi albanesi situati da sud a nord del Paese, hanno prestato il loro lavoro membri della diaspora albanese in Italia (studenti universitari, giovani architetti e ricercatori).
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4

Calamai, Silvia, et Francesca Biliotti. « Archivi orali, memoria, migrazione ». Mnemosyne, no 10 (15 octobre 2018) : 18. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i10.14103.

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Résumé :
Il progetto Grammo-foni. Le soffitte della voce (Gra.fo, grafo.sns.it ; Scuola Normale Superiore & Università di Siena, Regione Toscana PAR-FAS 2007-13) ha scoperto, digitalizzato, catalogato e reso fruibili attraverso un portale online quasi 3000 ore di registrazioni orali provenienti da circa 30 archivi orali di area toscana raccolti da studiosi e appassionati di cultura e tradizioni popolari. Data la vastità e l’eterogeneità del materiale conservato (es. biografie, etnotesti, questionari linguistici, letteratura orale), Gra.fo costituisce un archivio preziosissimo della memoria toscana e restituisce una documentazione di prima mano delle varietà linguistiche toscane dai primi anni ‘60 in poi. L’articolo fa uso di questo materiale per un’analisi sociolinguistica incentrata sulla costruzione del racconto orale e su alcuni aspetti della morfologia verbale (l’uso del passato remoto e la variazione tra forme standard e dialettali di passato remoto e imperfetto). Lo studio di caso riguarda l’Archivio ‘Dina Dini’ (Pieve Santo Stefano, Arezzo), che contiene interviste su esperienze di emigrazione all’estero negli anni 1955-1987.
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Antonelli, Fulvia. « Le due etŕ dell'emigrazione ». MONDI MIGRANTI, no 3 (mars 2011) : 85–97. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-003006.

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Résumé :
In questo articolo si analizzano il ruolo e gli effetti degli immaginari dei giovani che aspirano alla migrazione dal Marocco. Appartenenti a strati sociali popolari e residenti nelle periferie urbane di Casablanca, l'attenzione č posta sui ragazzi che vivono in condizioni economiche e sociali di marginalitŕ nei loro contesti di origine e tentano la migrazione clandestina o irregolare verso l'Europa. Le loro pratiche quotidiane e le loro visioni dell'Europa vengono messe a confronto con quelle delle generazioni di migranti a loro precedenti, dalle quali hanno assorbito esperienze e racconti, reinterpretandoli perň alla luce di un contesto politico e legislativo internazionale profondamente mutato negli ultimi decenni. Attraverso il metodo etnografico si indaga su come questa generazione di giovani costruisca, attraverso reti di apprendimento ed esperienza collettiva autonome, nuove rotte e strategie migratorie e proiezioni di sé e di altrove funzionali alla liberazione dagli stigmi sociali da cui si sentono segnati.
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6

Fargion, Silvia, Mara Sanfelici, Luigi Gui, Urban Nothdurfter, Andrea Nagy, Salvatore Monaco, Francesca Falcone, Antonio Samà et Diletta Mauri. « Focus - Costruire la genitorialità in condizioni di incertezza ». SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no 3 (novembre 2022) : 137–84. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-003009.

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Résumé :
- Un progetto per la comprensione della genitorialità in contesti di particolare incertezza- Genitori intrappolati e genitori possibili tra povertà economica e servizi del welfare- Genitorialità LGBT+ nell'Italia di oggi: immaginarsi, diventare e fare i genitori tra incertezze e risorse- "Navigare" le incertezze. Le esperienze di genitori in migrazione forzata- Riposizionarsi come genitori in un tempo frammentato e conteso
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7

Calabretta-Sajder, Ryan. « Luogo. Migrazione. Roma. Intervista : 29 luglio 2019, Pigneto, Roma ». Italica 99, no 1 (1 mars 2022) : 119–36. http://dx.doi.org/10.5406/23256672.99.1.09.

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Résumé :
Abstract Igiaba Scego, scrittrice italo somala, è autrice di sei romanzi, co-autrice di un'opera su Roma (Roma negata), e curatrice di due raccolte di racconti. È considerata una scrittrice della migrazione, sebbene l'etichetta le stia un po’ stretta per diversi motivi, specialmente perché è nata a Roma. In questa intervista racconta le sue esperienze in Italia, come figlia di migranti a Roma, lo spirito che anima la sua scrittura, il motivo per cui ha deciso di scrivere, e l'importanza di essere una “scrittrice migrante”. L'intervista si conclude con alcune considerazioni su Roma e la topografia della città.
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8

Palmisano, Danilo. « Per una critica della vittima. Percorsi di accoglienza fra immaginario vittimario e politica del sospetto ». WELFARE E ERGONOMIA, no 2 (janvier 2021) : 20–30. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-002003.

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Résumé :
L'articolo presenta alcune osservazioni nate da analisi teoriche e esperienze on field avute dall'autore negli ultimi dieci anni grazie a una ricerca di dottorato condotta dal 2015 al 2018 sulle migrazioni di minori stranieri non accompagnati, oltre a osservazioni sul campo rac-colte durante l'esperienza dell'autore come operatore sociale nei centri di accoglienza dal 2010 al 2015. L'approccio adottato è di tipo qualitativo con l'utilizzo di storie di vita e di os-servazioni partecipanti. L'articolo analizza il sistema di accoglienza che i migranti incontrano una volta arrivati sul territorio italiano: un contesto poroso, con finalità molteplici, in cui istanze securitarie e istanze umanitarie si saldano. In questo quadro il riconoscimento delle vittime della violenza migratoria avviene in un contesto problematico, costantemente in tensione tra stereotipi vitti-mari e politiche del sospetto.
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Ince Beqo, Gül. « Migrazione tra il desiderio e la paura della casa : le esperienze delle donne migranti dalla Turchia in Italia ». MONDI MIGRANTI, no 1 (mars 2020) : 185–203. http://dx.doi.org/10.3280/mm2020-001010.

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Tramma, Sergio. « Terrorismo e radicalizzazione : orientamenti pedagogici ». EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no 1 (octobre 2021) : 54–67. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-special-2021oa12467.

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Résumé :
Il terrorismo è un fenomeno che deve essere considerato presente anche nelle fasi nelle quali non si manifesta in maniera tragica ed evidente. In questi ultimi decenni il terrorismo prevalente è stato quello che fa riferimento alla tradizione islamica, interessando gli scenari globali e manifestandosi anche nei paesi occidentali, intrecciandosi con altri processi quali la globalizzazione asimmetrica, l'aumento delle diseguaglianze, l'occidentalizzazione del mondo. È un fenomeno che deve essere analizzato anche pedagogicamente, ponendo particolare attenzione ai processi di radicalizzazione cioè a quell'insieme di esperienze che portano le persone coinvolte ad aderire alle ideologie e ai metodi terroristici. Un'analisi che deve collocarsi in particolare nei territori urbani caratterizzati da forte marginalità economica e sociale, dove possono svilupparsi simpatie e adesioni nei confronti del terrorismo, in particolare da parte di persone che hanno nella loro storia familiare migrazioni da paesi a religione islamica. Il territorio è considerato il luogo nel quale le dinamiche globali e i fenomeni generali trovano la loro espressione nel "qui ed ora" della loro materialità quotidiana e diventano vita vissuta: dalle migrazioni internazionali ai processi di delocalizzazione, dalla omologazione culturale ai moti di resistenza a tale omologazione. Il terrorismo si sviluppa anche in opposizione alla modernità, e in questo è associabile a ogni forma di integralismo che si richiama a un passato caratterizzato da una presunta dimensione comunitaria di unione materiale e spirituale. Questione pedagogica centrale diventa quella delle appartenenze, e dei processi educativi che possono rafforzare o indebolire il senso delle appartenenze. Ciò che si auspica è un'educazione che fornisca ai soggetti strumenti per disvelare e criticare le proprie appartenenze e ricercare modalità radicali e non terroristiche di critica al presente.
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Thèses sur le sujet "Esperienza della migrazione"

1

CAICEDO, OSORIO AMANDA. « Colombiani in Italia. Esperienza collettiva ed esperienza individuale della migrazione ». Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/11573/926429.

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Résumé :
L’obiettivo centrale de la tesi è comprendere il fenomeno dell’Esperienza Migratoria dei colombiani in Italia tanto a livello individuale quanto a livello collettivo. Perciò, il primo capitolo è dedicato alla definizione del concetto: “esperienza”. Qui, innanzitutto, si prende un distanziamento dalla concezione psico-comportamentale la quale ritiene l’essere umano come un soggetto passivo e come una vittima che adotta un atteggiamento reattivo di fronte ai fatti che vive. Invece, si abbraccia una in cui l’esperienza viene concepita come una conoscenza pratica dalla quale si estraggono lezioni di vita e come una forma di azione sociale che implica l’uso potenziale o effettivo delle lezioni apprese. Questa duplice accezione si accompagna da un supporto teorico formulato da un insieme di autori (Alfred Schutz, Peter Berger e Thomas Luckmann, Erving Goffman e Paolo Jedlowski, tra altri) che, dalla sociologia comprensiva e interpretativa, si sono preoccupati di comprendere come si configura l’esperienza umana in contesti storici recenti e attuali e come essa diventa uno strumento importante per costruire la realtà sociale del soggetto. D’altra parte, questa prospettiva sociologica mette in evidenza che l’esperienza è un’operazione mentale nella quale tre dimensioni temporali sono connesse (ieri-oggi-domani) e che predispongono le persone –che hanno vissuto l’esperienza- all’Azione Sociale. Applicato quanto detto al fenomeno sociale osservato, si può dire che gli immigrati sono capaci di rilevare la flessibilità tanto della realtà quanto del loro equipaggio mentale e di approfittarne come di un insieme di opportunità per gestire le loro vite in un ambiente che storicamente gli è alieno e nel quale, inoltre, hanno difficoltà permanenti a sentirsi integrati. In fondo la questione è che anche se il migrante non raggiunge lo status pieno di cittadino, con tutte le garanzie e i diritti legali ma anche culturali che tale riconoscimento comporta, può comunque rendersi un soggetto facendo uso della propria esperienza e superare, in buona parte, la percezione abituale di essere considerato e trattato come una vittima del tempo presente, ossia della cosiddetta “Era della Migrazione” che si sviluppa nella cornice di una globalizzazione squilibrata, di incertezza, di barriere alla libera circolazione delle persone. Per cogliere l’esperienza migratoria collettiva (capitolo 3: che si occupa di come si vive la politica colombiana in situazione di migrazione, e capitolo 4: dedicato a comprendere come i colombiani vivono la religione fuori dal loro paese), partiamo dalla considerazione sociologica che la vita quotidiana delle persone non si sviluppa nell’isolamento sociale ma nella cornice di connessione e vincoli con altre persone in spazi concreti. In questo scenario hanno luogo i fenomeni dell’Interazione sociale o contatto faccia a faccia in cui si presenta un’influenza reciproca tra i partecipante dell’interazione e dell’Intersoggettività o intersezione di diverse correnti di coscienza che permette di percepire una corrispondenza tra significati individuali e significati collettivi e nei quali discorrono sugli orientamenti verso la vita o gli Habitus. Questi tre elementi qui sottolineati, incorniciati in realtà sociali di ampia durata temporale come la cultura politica e la cultura religiosa ci hanno permesso di avvicinarci meglio all’esperienza collettiva significativa del fatto migratorio. Sebbene si parta dall’idea base di “cultura politica” che si replica per la “cultura religiosa” degli autori nordamericani Gabriel Almond y Sidney Verba, in questa trattazione si prendono alcune distanze. Da ultimo, il capitolo 5 è dedicato a mostrare l’esperienza migratoria individuale dalla prospettiva delle donne per due ragioni: 1) per contrapporla alla collettiva e 2) perché la figura femminile è fondamentale per comprendere la migrazione colombiana in Italia data la sua assoluta predominanza numerica. L’approccio teorico è quello denominato “Critica poscoloniale”. Metodologicamente, questa tesi si basa in un percorso storico e la raccolta d’informazione statistica (Capitolo 2); l’uso di un questionario, dell’osservazione e delle interviste informali (Capitoli 3 e 4) e, infine, di interviste qualitative (Capitolo 5).
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Livres sur le sujet "Esperienza della migrazione"

1

Francesco, Carchedi, dir. I colori della notte : Migrazioni, sfruttamento sessuale, esperienze di intervento sociale. Milano, Italy : FrancoAngeli, 2000.

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2

Francesco, Carchedi, dir. I colori della notte : Migrazioni, sfruttamento sessuale, esperienze di intervento sociale. Milano : F. Angeli, 2000.

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