Thèses sur le sujet « Ente locale »

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DAMASIO, RICCARDO. « Scuola ed Ente locale : complessità, governance, strumenti di policy L’esperienza genovese della Conferenza Cittadina delle Autonomie scolastiche ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2018. http://hdl.handle.net/11567/933570.

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Résumé :
Il processo dell’Autonomia scolastica ha provocato alcuni decisivi cambiamenti nelle politiche educative, con importanti ripercussioni a livello locale, dove l’impatto si fa più evidente per la vicinanza con l’utenza e il radicamento territoriale delle scuole. La decentralizzazione dei processi decisionali e l’applicazione di un efficace principio di sussidiarietà hanno contemporaneamente reso assai più complesse le decisioni, che non possono più essere demandate a ordini gerarchici superiori. La sempre maggiore diffusione di informazioni, in tempo reale e talvolta anche disordinata, sulla vita delle istituzioni tra tutti i soggetti portatori di possibili interessi (si pensi al ruolo dei social network tra i ragazzi o i genitori nella scuola) porta alla necessità di rafforzare i ruoli e le competenze istituzionali, potenziandone anche la trasparenza. Il paradigma della complessità guida la descrizione del Sistema Scolastico e dei meccanismi che ne regolano la governance. Ci si sofferma ad analizzare la normativa, gli attori, con i loro ruoli e funzioni all’interno del sistema. Il concetto di governance viene approfondito e se ne individuano alcune dimensioni metaforiche che ne consentono un’analisi descrittiva applicata ai diversi contesti. Attraverso l’analisi teorica di alcune metafore guida e uno strumento concettuale proposto nell’ambito dello studio dell’azione collettiva si individuano le caratteristiche del sistema di governance del Sistema scolastico. Con l’Istituzione della Conferenza Cittadina delle Autonomie Scolastiche il Comune di Genova si è dotato, con atto formale del Consiglio Comunale, organo di rappresentanza della Città, di uno strumento organizzativo di regolazione delle sue relazioni complessive con il Sistema Scolastico Cittadino. Contemporaneamente, le Istituzioni Scolastiche Autonome hanno proseguito nel cammino di autoconsapevolezza delle potenzialità loro offerte dall’Autonomia, instaurando con l’Ente Locale nuove forme di relazione, sia a livello dei singoli territori, sia a livello cittadino. La ricerca si è posta l’obiettivo generale di porre in evidenza le pratiche di governance messe in atto dalla nascita della Conferenza Cittadina, per offrire uno sguardo valutativo sugli impatti di questo strumento istituzionale sulla vita delle scuole, in termini di efficacia e di equità dei processi erogati. La ricerca si è avvalsa in prima battuta dell’analisi della documentazione amministrativa ufficiale, in parte pubblicata (siti internet istituzionali, delibere e atti) e in parte agli atti degli uffici comunali competenti. Sono state realizzate interviste in profondità con stakeholder significativi del Sistema Scolastico Cittadino, cercando di raccogliere gli elementi di valutazione dell’efficacia delle politiche di governance messe in atto. Sono stati inoltre utilizzati, sia in funzione descrittiva sia di supporto all’analisi i dati amministrativi relativi al contesto cittadino, con particolare attenzione ai dati relativi alla scuola, in possesso dell’Ente Locale, attraverso i quali vengono erogati servizi direttamente all’utenza o alle Istituzioni scolastiche.
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ROMANI, Nicola. « Apprendere in comune. La conoscenza : dal singolo all'organizzazione in un contesto pubblico ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Verona, 2011. http://hdl.handle.net/11562/347789.

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Résumé :
La conoscenza, nello scenario contemporaneo contrassegnato dalla globalizzazione, si configura sempre più come il fattore-chiave per il successo delle organizzazioni. A tale logica non sfuggono le organizzazioni pubbliche. Nell’attuale momento storico esse si trovano alla prese con una duplice pressione: dal lato dell’offerta devono fare i conti con una sistematica riduzione delle risorse, sia economiche (tagli continui alla spesa pubblica) sia umane (blocchi delle assunzioni), dal lato della domanda sono spinte sempre più ad adottare logiche di flessibilità nella somministrazione dei servizi sulla spinta dell’individualizzazione dei bisogni tipici della post-modernità. Per far fronte a tali spinte contrastanti le organizzazioni pubbliche non hanno che due possibilità: o la dismissione delle proprie funzioni od un utilizzo diverso delle proprie risorse per svolgere la loro vocazione sociale. La prima strada è percorribile solo a prezzo di rinunciare a svolgere la propria funzione di “collante” fra la società civile e la politica compromettendo i processi democratici del nostro paese. La seconda strada sembra obbligata. La ricerca concentra il campo di analisi sul livello che nel nostro paese più si trova a dover fare i conti con le esigenze reali dei cittadini: il Comune. Sulla scorta del noto modello teorico proposto alla metà degli anni ’90 da Ikujiro Nonaka, si mostra quali siano le dinamiche di creazione e di diffusione della conoscenza nell’ambito del Comune di Verona e quali riflessioni possano su queste essere fondate sul problema del rapporto fra l’individuo e l’organizzazione in un ente locale.
Knowledge, in a period of globalization, is more and more important for a successful organization. Even for the Public Organizations. Nowadays, they are subjected (suffering?) pressures from two sides. For a start, they suffered because of the (togli la a) a reduction of two kinds of resources: the economics ones and the human ones, consisting in a reduction of governmental transfer and of the freeze of hirings. In the second place, they are forced to be flexible by individualization of necessity typical of our times. In order to satisfy these pressures, the Public Organizations have two possibilities: either to give up performing their fundamental functions or to use differently their resources. The First solution is dangerous because it can cause the separation between civil society and politics compromising democratic processes of our country. Choosing the second way is necessary. This research is focused on the most important govern level in our country: Local Council. According to the theoretical pattern described by Ikushiro Nonaka, this research shows which are the most important dynamics of creation and diffusion of the knowledge in the Local Council of Verona (Comune di Verona) and which remark it possible to make about the relation between individual and organization in a public context.
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Guercio, Salvatore. « La rendicontazione sociale : Aziende Private e Amministrazione Pubblica a confronto. Cos'è e come si redige un Bilancio Ambientale per un Ente Locale : la sostenibilità dei Comuni dell'Unione Terre di Castelli ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Résumé :
La presente tesi è stata incentrata sulla rendicontazione sociale e sulle tipologie di rendicontazione sociale esistenti oltre che sulla redazione del Bilancio di Sostenibilità dell'Unione Terre di Castelli. Nel Libro Verde della Commissione, l'Unione Europea nel 2001 ha definito il Bilancio Sociale come:"Integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate". Dal primo gennaio 2017 data la Direttiva n.95 del 2014 del Parlamento e del Consiglio dell'Unione Europea, redigere il Bilancio Sociale è divenuto obbligatorio per tutte le "imprese di grandi dimensioni che costituiscono enti di interesse pubblico egli enti di interesse pubblico che sono imprese madri di un gruppo di grandi dimensioni, le cui caratteristiche sono deninite nella Direttiva n.95 del 2014 del Parlamento e del Consiglio dell'Unione Europea. Scorrendo l'elaborato si troverà il confronto tra cinque bilanci di sostenibilità redatti da altrettanti multinazionali, per poi passare a focalizzarsi sul significato che ha la rendicontazione sociale nella Pubblica Amministrazione, anche qui non mancano dei confronti tra Bilanci di Sostenibilità redatti da alcuni Comuni italiani di varie dimensione. Si passerà poi sul core della tesi ovvero la redazione del Bilancio di Sostenibilità Ambientale dell'Unione Terre di Castelli, un'Unione di otto Comuni della Provincia di Modena che conta circa 90000 abitanti. Per redigere il Bilancio si è fatto uso del metodo CLEAR, metodo che è frutto di un progetto Life; come prima redazione del Bilancio, di concerto con le Amministrazioni dell'Unione, si è deciso di rendicontare su solo due aree di competenza previste dal CLEAR, Rifiuti e Risorse Energetiche. La tesi arriva a conclusione presentando i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell'Agenda 2030 dell'ONU e calcolando la Sostenibilità dei Comuni dell'Unione in accordo a essi.
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Liu, Ruihua. « La diversité des pouvoirs locaux en Chine entre centralisation et autonomie dans une perspective juridique évolutive ». Thesis, Université de Lorraine, 2016. http://www.theses.fr/2016LORR0300/document.

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Résumé :
La présente thèse s’intéresse à la diversité des pouvoirs locaux en Chine qui se trouvent pris entre une tendance centralisatrice traditionnelle et une évolution autonomiste innovatrice. Les autorités centrales exercent en Chine encore l’essentiel des pouvoirs de l’État et se superposent de manière puissante aux pouvoirs locaux. Toutefois, même si c’est sous le contrôle des autorités centrales, les pouvoirs locaux ont acquis désormais des compétences dans de multiples domaines. Ils représentent ainsi de nos jours de réels centres du pouvoir que le personnel politique convoite lors des compétitions politiques. Mais contrairement à la France, les pouvoirs locaux se présentent en Chine dans un contexte de régime communiste. Cependant, comme en France, les politiques de décentralisation et de déconcentration constituent un défi pour le développement politique de l’État. À cet égard, l’échelon local a changé de statut : il a vocation à devenir une échelle décisive de gouvernement des sociétés. Cette thèse s’adresse aux juristes français et a pour ambition de leur expliquer la Chine décentralisée ainsi que l’évolution juridique et politique qui a mené à la situation actuelle. Notamment depuis une trentaine d’années, les pouvoirs locaux prennent de plus en plus de place dans la vie politique, administrative et juridique de la Chine. La thèse présente le cadre essentiellement constitutionnel de la décentralisation à la chinoise, et expose également la dimension pratique de son fonctionnement. À ce titre sont vus les changements de statut des échelons autonomes, leurs capacités juridiques et politiques et le degré de leur autonomie, tant du point de vue de la décentralisation que de la déconcentration. Le régime local se présente en Chine de manière extrêmement diversifié, à la fois dans une dimension chronologique et diachronique
This thesis focuses on the diversity of local authorities in China, who are found between traditional centralizing tendency and autonomist innovative evolution. The central authorities in China still carry most of the powers of the state and overlap powerfully to local authorities. However, even if they are under the control of central authorities, local authorities have now acquired competences in multiple areas, such as economy, social sector, urban planning, culture, environment and sport. Local authorities thus represent today real centers of power that covets politicians during political events. But unlike in France, local authorities are presented in China in the context of the communist regime. However, as in France, the decentralization and deconcentration policy represents a challenge for public policy development. In this regard, the local level has changed status: it aims to become a decisive level of government corporations. This thesis is for French legal professionals and aims to explain the decentralized China also the legal and political developments which led to the current situation. Especially since the latest thirty years, that local authorities become having more and more space in the political, administrative and legal life of China. The thesis not only presents essentially the constitutional framework of decentralization in China, but also exposes the practical dimension of its operation. As are seen changes in the status of autonomous levels, their legal and political capacity and the degree of autonomy, both from the perspective of decentralization as deconcentration. The local regime in China has extremely diverse manner in both a chronological and diachronic dimension. This diversity of local authorities is demonstrated through both parts of the thesis
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Romia, Sylvie. « La concurrence entre les collectivités locales : étude théorique et empirique ». Montpellier 1, 1998. http://www.theses.fr/1998MON10056.

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Résumé :
Lorsque l'action publique est décentralisée, et lorsque les facteurs de production sont réputés mobiles, une concurrence s'exerce dans le secteur public local vis a vis de la richesse fiscale. L'analogie avec le fonctionnement des marchés fournit une grille de lecture qui aide à dresser un bilan sur l'efficacité des politiques adoptées par les autorités locales. Dans le premier chapitre, le cadre d'analyse retenu reproduit les hypothèses de la concurrence pure et parfaite. Sont alors déterminées les conditions qui doivent être remplies pour que les décisions prises par les autorités locales soient socialement efficientes. Afin de replacer l'analyse dans sa dimension spatiale, les hypothèses d'atomicité et d'homogénéité des collectivités locales doivent être levées. Le chapitre deux introduit la notion de pouvoir de marché d'une collectivité locale et caractérise les comportements stratégiques susceptibles d'apparaître dans le cadre de la concurrence imparfaite. Le troisième chapitre envisage les conséquences de l'abandon de l'hypothèse de mobilité parfaite des agents économiques. Dès lors, le mécanisme d'ajustement présente des viscosités et les réactions des agents privés ne parviennent plus à résorber les différentiels de bien-être entre collectivités. Tant le critère de l'efficacité que celui de la justice fiscale horizontale justifient alors une intervention de l'autorité centrale. Finalement, nous avons souhaité dans un dernier chapitre, confronter les enseignements théoriques aux données empiriques disponibles. Il s'agissait de vérifier, d'une part, que la transposition du concept de concurrence au secteur public local ne constitue pas une pure abstraction et, d'autre part, que, les résultats obtenus dans les modèles étudiés trouvent un écho dans les faits et permettent d'appréhender les comportements des autorités locales.
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Charmasson, Christophe. « La mutualisation des compétences et des moyens entre personnes de droit public ». Thesis, Montpellier 1, 2012. http://www.theses.fr/2012MON10058.

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Résumé :
La mutualisation est un phénomène né des pratiques des collectivités locales, qui s'est propagé à l'ensemble des autres personnes morales de droit public comme l'Etat et les établissements publics administratifs. Ces pratiques donnent lieu à l'application de différents dispositifs encadrés par des normes, par lesquels ces acteurs vont le plus souvent, soit créer une nouvelle institution dotée ou non de la personnalité morale, soit procéder à des regroupements de services, par le biais de contrats. Cette variété des dispositifs permet à la fois la coopération entre toutes ces entités unies par une communauté de destins, mais également de dégager des économies en agissant à plusieurs, pour une même action. Ainsi, les personnes publiques oeuvrent pour une amélioration du fonctionnement de leurs services. Toutefois, certains dispositifs de mutualisation en complexifient l'organisation. En effet, la nature juridique protéiforme de ces dispositifs soulève parfois des problèmes d'application sur le terrain. De plus, les changements qu'ils induisent dans l'organisation d'un service, peuvent se heurter aux volontés des individus qui vont les mettre en place, voire les subir, à savoir les agents de l'administration et les citoyens. Le rôle des autorités publiques telles les ministres, préfets et élus locaux est primordial dans la conduite du changement, mais celui des chefs de services est d'autant plus important, étant donné qu'ils font office d'interface entre les autorités publiques, les agents de l'administration et les citoyens
Pooling is a phenomenon coming from practices of local authorities that has spread over all the other legal entities governed by public law, such as the State and administrative public establishments. These practices had led to the implementation of various plans framed by standards, by which these authorities are going the most often either to create a new institution endowed with legal personality, or to perform departmental grouping through agreements. This variety of plans encourages local relationships between all these pooled entities that are not only linked by a common objective, but also it allows making cost savings by acting together, for a common action. Thus, public authorities work for an improvement of the functioning of their services. However, some pooling plans make their organization more complex. Indeed, the protean legal nature of these plans raises implementation issues in the field. Furthermore, the changes they lead in a service organization can run up against the desire of individuals, that is to say, administrative officers and citizens, who will put them in place, or even endure them. The role of public authorities such as ministers, prefects and local elected representatives is essential in change management, but the role of the managers is all the more crucial since they act as interface between public authorities, administrative officers and citizens
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DE, VITA ANTONIO. « Gli enti locali territoriali nel nuovo disegno costituzionale ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/101.

Texte intégral
Résumé :
Si analizza la posizione degli enti territoriali nel sistema in seguito alla riforma costituzionale del 2001, con riferimento agli aspetti e alle caratteristiche più importanti inerenti al loro status.
The position of the Territorial Corporate body is analyzed in the System Following the 2001 Reform Costituzionale, with reference to the aspects it is to the inherent most important characteristics to their status.
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DE, VITA ANTONIO. « Gli enti locali territoriali nel nuovo disegno costituzionale ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/101.

Texte intégral
Résumé :
Si analizza la posizione degli enti territoriali nel sistema in seguito alla riforma costituzionale del 2001, con riferimento agli aspetti e alle caratteristiche più importanti inerenti al loro status.
The position of the Territorial Corporate body is analyzed in the System Following the 2001 Reform Costituzionale, with reference to the aspects it is to the inherent most important characteristics to their status.
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Dauba, Caroline. « Le statut de l'élu local entre droits et contraintes ». Avignon, 2007. http://www.theses.fr/2007AVIG2012.

Texte intégral
Résumé :
Constatant la crise des vocations électives, cette thèse ébauche une réponse à travers l'analyse du statut de l'élu local. L'examen des conditions d'accès et des conditions d'exercice des fonctions électives révèle en effet que les droits des élus peinent à progresser. La question de l'indemnisation est au centre des débats. Certains l'accusent d'être bien trop élevée pour une fonction théoriquement bénévole et de coûter cher à la démocratie locale. D'autres, la majorité, lui reprochent d'être souvent insuffisante pour compenser les pertes de revenus professionnels engendrées par le temps consacré à l'exercice du mandat. Sous le feu croisé des critiques, le niveau d'indemnisation des élus locaux n'est que lentement revalorisé et toutes les autres formes de compensation pour l'exercice d'une charge publique subissent le même sort, qu'il s'agisse des moyens visant à rendre le mandat compatible avec l'exercice d'une activité professionnelle (autorisations d'absence, crédits d'heure, retour à l'emploi. . . ), des droits à la retraite ou même de la protection des élus dans l'exercice de leurs fonctions. Et, parce que dans le même temps l'accès aux compétences n'est qu'insuffisamment favorisé, c'est l'ensemble des moyens accordés aux élus locaux pour faciliter l'exercices de mandats qui se révèlent insuffisants. Ces moyens s'entendent d'un point de vue matériel mais également institutionnel. En effet, au-delà de la faculté d'exercer un mandat, se pose la question de la participation effective de l'ensemble des élus à l'action locale. C'est l'objectif des règles de fonctionnement des assemblées délibérantes, censées garantir à la fois un droit d'information et un droit de participation. Ces droits sont indispensables à la relance des vocations électives pour que tous les candidats aient la conviction de pouvoir peser sur les décisions de la collectivité, mais semblent insuffisants pour doter les élus de l'opposition d'un véritable statut. Parallèlement à cette lente progression des droits des élus, l'ensemble des contraintes qui pèsent sur le mandat ont tendance, à l'inverse, à s'accroître. Ces contraintes s'expriment dès la phase de candidature. En effet, dans un souci légitime de moraliser l'accès aux fonctions électives, le législateur a complexifié le cadre d'élection à tel point que le recours au juge est de plus en plus fréquent et permet parfois de contredire le verdict des urnes. Si bien qu'une campagne électorale concentre aujourd'jui trop d'inconvénients aux yeux d'un certain nombre de nos concitoyens : l'expérience est jugée chronophage, parfois violente sur le plan des relations humaines, coûteuse, et extrêmement complexe sur le plan jurique. Les contraintes se prolongent, naturellement, au-delà de l'élection. Etre élu local aujourd'hui, c'est exercer son mandat sous le contrôle permanent de l'Etat : un contrôle qui porte à la fois sur les actes et sur les personnes. Mais ce sont sans doute les possibilités de mise en jeu de la responsabilité personnelle qui font peser sur l'élu local la contrainte la plus redoutable
In the context of elected roles, this thesis explores the issues surrounding the status of locally elected officials. Examination of accessibility and the exercise of the various elective duties reveals that the rights of elected officials have in fact hardly progressed. The question of remuneraion is at the centre of the debate. Some suggest that currently this is too high for what is in effect a voluntary role and which therefore is overly costly of local democracy. Others the majority, resent the fact that remuneration is often insufficient to compensate the loss of salaried income which arises from the sacrifice of time given over to civil duties. Caught in the cross fire, the level of remuneration is re-evaluated infrequently and all other forms of benefit deriving from the exercising compatible with carrying out normal professional duties (leave of absence, overtime, return to wor. . ), pension benefits or indeed the protection of elected officials in the carrying out of their duties. And because at the same obtaining the right talent is insufficiently rewarded, it is apparent that the total remunerative package awarded to locally elected officials in order to carry out their duties is insufficient. This package relates not only to material benefits but also institutional benefits. In fact, over and above the simple fact of carrying out duties, the question arises over the ability of all elected officials to participate in local issues. The key objective of consultative meetings, is that they are intended to guarantee the right of freedom of information and the right of participation. These rights are inalienable in the context of elected roles, and although the intention is that candidates carry out majority decisions, they seem insufficient to give elected officials the power to oppose a real issue. In parallel with the slow progression of the rights of elected officials, the constraints of office by contrast are in fact increasing. These constraints begin during the candidacy phase. In fact, in order to alleviate the legitimate concern of access to elected functions, the legislative powers have complicated electoral procedure to such a point that recourse to a legal process is more and more frequent and allows now and again a direct contradiction of the decision of the ballot fox. There fire today an electoral campaign can appear to carry certain annoyances in the eyes of the general public, the whole experience is judjed to be time-consuming, sometimes violent in terms of human relations, costly, and legally extremely complex. The problems continue of course well beyond the election itself. To be a locally elected official today means to carry out one's duties under the control of the State - a level of control that influences both actions and people. But without doubt the heaviest weight on the local official is the personal sacrifice in carrying out his duties
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Calamarte-Doguet, Marie-Gabrielle. « Les collectivités territoriales à statut particulier entre autonomie et contrôle : étude comparative d'une catégorie atypique ». Paris 1, 2001. http://www.theses.fr/2001PA010274.

Texte intégral
Résumé :
La matière des collectivités territoriales acquiert désormais une importance accrue au regard des domaines " classiques " du droit constitutionnel et du droit administratif. Cette place nouvelle est sans doute à la fois une cause et une conséquence du mouvement de diversification des statuts des collectivités territoriales, et plus largement d'une réorganisation de leur système territorial par les Etats. Dans ce cadre, on peut identifier certaines collectivités territoriales au sein de chaque Etat, comme collectivités territoriales à statut particulier. Celles-ci sont dotées de caractères spécifiques permettant de les distinguer de la " catégorie " des collectivités de droit commun. Quels sont ces caractères, sont-ils identiques dans chacune des collectivités concernées et permettent-ils la constitution d'une catégorie homogène, dont l'ensemble des éléments est interchangeable ? C'est ce qu'il nous appartient de démontrer ou de récuser par cette étude. On peut toutefois constater que les collectivités territoriales à statut particulier entretiennent une relation ambivalente avec l'Etat dont elles dépendent. Cette relation est axée sur deux principes qui apparaissent, de prime abord, clairement antinomiques : le principe d'égalité et celui d'autonomie. Le principe d'égalité semble postuler l'analogie de traitement entre collectivités territoriales; il permet le contrôle de l'Etat sur ses collectivités territoriales. Dès lors, il s'oppose apparemment à l'instauration de statuts particuliers. Le principe d'autonomie quant à lui, permet justement à certaines de ces collectivités d'obtenir un statut spécifique, sur le fondement des particularismes qui les caractérisent. S'il existe une " catégorie " de collectivités territoriales à statut particulier, elle assume donc la difficile fonction de conciliation entre ces deux principes d'égalité et d'autonomie.
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Boillot-Burg, Christel. « La décentralisation coopérative : contribution à l'étude des rapports entre l'Etat et les autres personnes publiques territoriales ». Dijon, 2002. http://www.theses.fr/2002DIJOD008.

Texte intégral
Résumé :
La " décentralisation coopérative " caractérise le système d'organisation interne pour lequel a opté l'Etat français. Bien que la coopération ne soit pas un élément classique de la définition théorique de la décentralisation mais plutôt du fédéralisme, elle contribue, comme mode opératoire principal, à la conforter et à la préserver d'une évolution vers le fédéralisme. La décentralisation coopérative a connu des aléas historiques, politiques et juridiques importants, mais sa légitimité démocratique a contribué à soutenir son développement. L'encadrement juridique dont a bénéficié la coopération entre l'Etat et les collectivités territoriales, sur les plans tant constitutionnel que législatif, a nourri et conditionné sa maturité juridique. La coopération des collectivités publiques n'est pas uniforme. Elle connaît en effet des degrés ou intensités différents selon qu'elle unit l'Etat et les collectivités territoriales ou met plus spécialement en présence les seules collectivités territoriales, servant ainsi de façon variable leur libre administration. La présente thèse entend présenter l'équilibre auquel la décentralisation coopérative française est aujourd'hui parvenue, à la suite de l'achèvement en 2002 d'un cycle de réformes législatives et de révisions constitutionnelles, sans préjuger de ses possibles évolutions ultérieures
The "cooperative decentralization" characterizes the system of the inner organisation which the French State opted for. Although the cooperation isn't a classic element of the theoretical definition of the decentralization but rather an element of federalism, it contributes as a principal operating direction to reinforce and preserve it from an evolution towards federalism. The cooperative decentralization knew significant historical, political and juridical hazards but its democratic legitimacy contributed to maintain its development. The juridical management which the cooperation between the State and the territorial collectivities had the advantage of, both on constitutional and legislative spheres, improved and determined its juridical maturity. The cooperation of public collectivities isn't uniform. Actually she knows different degrees or intensities depending on whether it unites the State with the territorial collectivities or more especially brings the only territorial collectivities together. This it serves their free governing in a variable way. This thesis intends to show the balance which the French cooperative decentralization reached to-day, following on the achievement of a cycle of legislative reforms and constitutional revisions in 2002 and without judging in advance its possible further evolutions
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Besson, Élise. « L'encadrement constitutionnel des relations financières entre l'État et les collectivités infra-étatiques : recherche en droit comparé sur la garantie constitutionnelle de l'autonomie financière des entités territoriales ». Aix-Marseille 3, 2009. http://www.theses.fr/2009AIX32086.

Texte intégral
Résumé :
L'autonomie financière est une composante essentielle de l'autonomie des collectivités territoriales. Cette recherche propose, à la lumière du droit comparé, une réflexion sur les différents aspects de l'autonomie financière des collectivités territoriales telle que garantie par la Constitution et protégée par le juge constitutionnel. Elle permet d'élargir le regard porté sur les relations financières entre l'État et les collectivités en France grâce à la comparaison avec d'autres états dotés d'une forme de répartition verticale des compétences différente de la répartition française. Il s'agit de mettre en perspective les développements français par rapport aux exemples américain, espagnol et italien notamment. Cette perspective comparative permet d'identifier des points de convergences et de divergences entre les différentes formes de l'État, et de mettre en relief la dynamique de la garantie française de la protection de l'autonomie financière territoriale
Financiel autonomy is a main component for the local governments' autonomy. In light of comparative law, this research intends to examine the various aspects of the local governments' financial autonomy as guarantee by the (French) Constitution, and protected by the Constitutional Court. This research allows for greater expansion of the vision of financial relations between the national and local governments in France, thanks to the comparison with other countries that have a system of vertical distribution of competences that is different than that of France. This research looks into the perspective of the current French system compared to the American, Spanish, Italian and other such models. This comparative perspective allows for the identification of both the convergent and divergent points between the various state governance models, and aims to highlight the working of the French guarantee for the local financial autonomy protection
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Chiron, Pierre-Yves. « La jeunesse s’engage avec passion : participation et décision dans un Conseil de Jeunes, entre prises et maitrises ». Thesis, Paris 10, 2016. http://www.theses.fr/2016PA100047/document.

Texte intégral
Résumé :
Environ 3500 conseils d’enfants et de jeunes interviennent aujourd’hui auprès des collectivitéslocales en France. Initiée dans les années 60 et 70, cette forme d’implication et d’engagement s’estconsidérablement développée au point de devenir un vecteur important de la participation des jeunes, unvecteur de transmission et d’éducation aux valeurs de l’engagement, de l’action publique locale et de lacitoyenneté.Peu d’investigations, pourtant, sont allées ausculter, de l’intérieur, dans les assemblées plénières, dans lesgroupes de travail, la manière dont se déroulent ces échanges. C’est ce que cette recherche s’est proposé deréaliser.Le travail présenté ici repose sur une observation d’environ neuf mois d’un conseil de jeunes et plusspécifiquement d’un groupe de travail de ce conseil. Ce sont les modalités de décision, au sein du groupeValorisation, qui ont servies de base à une analyse qualitative. Comment se prennent les décisions entre lesjeunes et les animateurs du dispositif ? Quelle part les jeunes ont-ils dans ces prises de décision ? Si les jeunesimpliqués (étudiant d’environ 22 ou 23 ans pour la plupart) sont bien inscrits dans un rôle de décision par lacollectivité qui les accueille, la recherche montre une réalité beaucoup plus nuancée. Sur la durée, laparticipation se révèle évolutive et inégale. Dans le quotidien, les jeux d’acteurs, l’humour, le poids del’institution…, se révèlent des déterminants importants des prises de décision.Au final de cette navigation dans un univers de projet collectif, malgré une bonne foi affichée, la collectivitésemble pouvoir atteindre le pont d’arrivé qu’elle s’était fixé. Elle propose ainsi aux jeunes impliqués un espacede participation relativement restreint, dans lequel la revendication d’autonomie ne tarde pas à poindre
Approximately 3500 councils of children and youth councils take actions with local authorities inFrance today. Introduced in the 60s and 70s, this form of implication and commitment has considerablydeveloped. It became an important vehicle for the participation of the young people, a vehicle for transmissionand education in the values of the commitment, the local public service and the citizenship.Few investigations, nevertheless, went to examine, from the inside, in plenary meetings and in working groups,the way these exchanges are taking place. It is what is studied in this research.The work presented here is based on an observation, about nine months of a youth council and morespecifically a workgroup of this council. The modalities of decision, in the group Valuation, were used as a baseto a qualitative analysis. How are decisions, between the young people and the facilitators of the device, taken? What part do they have in this decision-making ? If the involved young people (students about 22 or 23 yearsold for the most part) are well registered in a role of decision by the community that hosted them, the researchshows a far more nuanced reality. The participation is evolutionary and uneven on duration. In everyday life,actors' sets, humour, weight of the institution, are shown to be important determinants of decision-making.In the end of this browsing in a universe of collective project, despite a displayed good faith, the communityseems to achieve the arrival bridge it had set. It is thus proposed to the involved young people, a relativelyrestricted space for participation, in which the demand for autonomy is not long in appearing
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BIGONI, Michele. « LA GOVERNANCE DEGLI ENTI LOCALI SULLE AZIENDE DI GESTIONE DEI SERVIZI PUBBLICI. Strumenti di programmazione e controllo in ottica di gruppo ». Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389361.

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Résumé :
The aim of this work is to create a new model, pertaining to programming and control organization, processes and tools, to support local governments’ governance on public services firms. We have paid particular attention to programming and control tools. We have adopted a deductive-inductive methodology. In the deductive phase we have analyzed Italian law and national and international doctrine on public services management: in that way we have extrapolated a model, pertaining to programming and control organization, processes and tools, which could be useful to support local governments’ governance on public services firms. In the inductive phase we carried out a survey on Emilia-Romagna and Tuscany’s provincial capitals, to test out if the model is employed by those municipalities. In the feedback phase we have analyzed the weak points of the model emerging from the survey. We have tried to improve the model, paying particular attention to programming and control tools, by proposing a new one which could enhance strong points and correct weaknesses of the previous one.
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Duranthon, Arnaud. « Subsidiarité et collectivités territoriales : étude sur la subsidiarisation des rapports entre État et collectivités en droit public français ». Thesis, Toulouse 1, 2015. http://www.theses.fr/2015TOU10039.

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Résumé :
La place susceptible d’être occupée par la subsidiarité dans la définition des rapports entre État et collectivités territoriales fait l’objet d’un débat doctrinal nourri. Pendant longtemps, la majorité de la doctrine paraît avoir considéré ce concept comme absolument incompatible au droit public français, arguant de la forme unitaire de l’État, qui cantonne l’évolution du rapport de l’État aux collectivités à une décentralisation supposant par nature un mouvement inverse à la subsidiarité. Cette position a été sérieusement entamée par la consécration d’un principe inspiré de cette dernière par la révision constitutionnelle de 2003, qui doit être vue comme une invitation au renouvellement de la réflexion sur la nature du rapport du droit français à ce concept. Confronter la manière dont le droit organise les rapports entre État et collectivités au principe de subsidiarité suppose l’adoption d’un positionnement particulier. La solution réside dans un usage original de la subsidiarité qui, plutôt que d’être envisagée dans une logique prescriptive, doit être appréhendée comme un outil descriptif et analytique. L’ambition est alors davantage de faire de la subsidiarité un étalon auquel confronter l’évolution du droit que de chercher à faire d’elle un principe directeur des relations entre État et collectivités. Il s’agit alors de montrer que si, prises dans une acception synchronique axée sur leur seule définition par le droit positif, certaines notions traditionnelles régissant le droit des collectivités territoriales paraissent s’opposer à l’épanouissement de la subsidiarité, cette impossibilité peut être levée, ou à tout le moins fortement modérée, par l’observation des mouvements connus par ces mêmes notions dans une optique diachronique, grâce à laquelle peut être mise en évidence l’irréductible tendance du droit à se rapprocher des exigences inhérentes au principe de subsidiarité. Ceci revient alors à plonger la situation des rapports entre État et collectivités dans un bain conceptuel qui, s’il paraît a priori relativement étranger aux structures normatives du droit positif français, paraît cependant caractériser une forme latente et inconsciente de son évolution, dans l’observation de laquelle la doctrine pourrait trouver de nouvelles clés de description du droit positif qui permettraient de dépasser les butoirs de ses cadres analytiques traditionnels
The place subsidiarity might hold within the definition of the relationship between the State and local authorities is subject to intense academic discussion. For a long time, most academics seem to have thought of this concept as absolutely incompatible with French public law, based on the unitary form of the State, which confines the evolution of the State’s relationship with local authorities to decentralization, implying, by definition, an opposite movement than that of subsidiarity. This position has been seriously questioned by the consecration of a principle inspired by subsidiarity through the constitutional revision of 2003, which must be received as an invitation to a renewed reflection on the nature of French public law’s connection with this concept. Comparing the way law organizes relationships between the State and local authorities with the principle of subsidiarity implies the adoption of a particular position. The solution lies in an original use of subsidiarity, which, instead of being conceived in a normative manner, must be seen as a descriptive and analytical tool. The purpose is to let subsidiarity become a standard to which the evolution of the law will be confronted, rather than making it a guiding principle of the relationship between the State and local authorities. The aim is then to show that if, taken in a synchronic meaning focused solely on their definition by substantive law, certain traditional notions which govern the law of local authorities seem to oppose the development of subsidiarity, this impossibility can be countered, or at least seriously decreased, by the observation of movements these same notions experience in a diachronic perspective, thanks to which law’s irreducible tendency to take into account requirements inherent to the subsidiarity principle is revealed. This implies throwing the relationship between the State and local authorities in a conceptual approach which, even though it appears rather foreign to French substantive law’s normative structures, seems to characterize a latent and unconscious form of its evolution, in the observation of which academics could attempt to find new keys to describe substantive law which would allow to overcome the obstacles of its traditional analytical frames
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Jonaidi, Salem Abdelwali. « Les collectivites locales : etude comparative entre la france et la jordanie ». Reims, 1990. http://www.theses.fr/1990REIMD001.

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Résumé :
Les societes modernes obeissent, en majorite, dans leur organisation sociale, politique, et economique a l'un des principes d'organisation predominants ; centralisation ou decentralisation. L'objet de la presente etude est une analyse du systeme d'organisation des collectivites locales en jordanie dans le but de mesurer le degre de decentralisation dans ce pays. Elle se propose de verifier la realite decette decentralisation a la lumiere de l'experience francais. Mais la france est, ici, plus un modele d'approche qu'un produit de comparaison. En effet, les deux pays different, non seulement par leur degre de developpement, mais aussi par leurs donnees historiques, sociales, politiques, et administratives. Dans un premier temps, il s'agit d'orienter la recherche vers une etude de l'organisation et du fonctionnement des structures locales des deux pays, condition necessaire pour toute tentative de decentralisation. Il s'agit dans un second temps, de se pencher sur la question des rapports entre le pouvoir central et les collctivites locales, pour rendre compte de la competence de ces dernieres, de leurs moyens financier, ainsi que du degre de libre administration qui leur est effectivement reconnu
Most of modern societies, in their social, political and economical oganization obey one of the following prevailing systems : centralization or decentralization. The purpose of this study is to analyse the local authorities organization in jordan in order to apraise the degree of decentralization in relation to france. However, in this study, france is more a pattern of approach than a comparative reference. Actually, the two countries differ not only in their degree of development but also in their historical, political and social background. In the first instence, research has been directed towards a studyof the function and organization of both countries'local structures and necessary in order to understand the application of decentralization. Subsequently, to look into the question, of the relationship between the central and local governments in order to understand the efficiency, dinancial means of administration that are afficially acknowledged
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Keh, Pauline. « Entre résistance et conformité : le paradoxe des stratégies locales de survie au sein de la multinationale : analyse historique du cas d'IBM Montpellier ». Phd thesis, Université Montpellier II - Sciences et Techniques du Languedoc, 2013. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-01019502.

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Résumé :
Ce travail doctoral propose une théorisation enracinée du phénomène de survie locale au sein de la firme multinationale. L'objectif est d'apporter des éléments de réponse à la problématique suivante : quelles sont les stratégies locales élaborées par les sites industriels de multinationales afin de survivre et de se maintenir au sein de la chaîne de valeur de l'entreprise malgré un contexte de globalisation et de rationalisation des coûts de production ? L'étude historique du cas d'IBM Montpellier nous permet d'interpréter le phénomène de survie locale comme résultant d'un processus managérial de maturation de la survie par la transformation. Ce processus se décompose en trois étapes successives : une phase de conformité pendant laquelle les acteurs locaux ressentent peu de pressions exogènes et se contentent d'adopter et d'exécuter les pratiques et les directives globales ; une phase d'opposition qui émerge en réaction à des menaces soudaines et qui consiste à contester certaines logiques globales afin de protéger les acquis locaux ; et une phase de transformation pendant laquelle les acteurs locaux cherchent à anticiper les futures évolutions de la compagnie et à redéfinir les pratiques et les logiques locales afin d'être en mesure d'influencer ou de contourner des décisions jugées menaçantes. La thèse met en exergue le caractère paradoxal du processus stratégique de survie en le situant à l'interface entre résistance et conformité. La démarche étudiée consiste à traduire les transformations organisationnelles insufflées par le siège, à les négocier, à les dévier et à se les approprier. Au final, nos observations montrent qu'une stratégie de survie pour la filiale revient non pas à combattre le changement mais à l'accompagner de manière à trouver ou à créer sa nouvelle place dans la chaîne de valeur globale.
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Henriot, Martine. « La participation des salariés à l'évaluation de l'action publique dans les collectivités locales : entre conformisation et émancipation : ethnographie d'une démarche qualité en collectivité locale ». Aix-Marseille 1, 2007. http://www.theses.fr/2007AIX10019.

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Résumé :
Cette étude s'intéresse à la participation des salariés aux démarches d'amélioration de l'action publique dans les collectivités locales. Le sens commun associé à la notion de participation considère celle-ci comme étant une reconnaissance de l'individu dans l'organisation, mais sans toutefois préciser si l'individu dont il s'agit est un agent, un acteur et/ou un sujet politique. La thèse soutenue est que trois modes de relations (directif, persuasif, délibératif) peuvent exister dans les pratiques participatives, qu'ils s'inscrivent dans des logiques situées entre conformisation et émancipation, et que tous remplissent une fonction de régulation politique de l'action publique. Elle interpelle en cela les modes de gouvernement interne des organisations publiques. Les démarches qualité mises en oeuvre dans les collectivités territoriales y sont considérées comme des pratiques d'évaluation interne de l'action publique, dans lesquelles il y a participation des salariés. Une telle approche permet ainsi de les considérer d'un point de vue managérial, où le but est la satisfaction de l'usager-client, mais également d'un point de vue politique ayant pour visée l'intérêt général. L'articulation de ces deux préocuppations pose la question du rôle des salariés participant à ces démarches. La présente recherche s'appuie sur l'ethnographie d'une démarche qualité et analyse les modes de relations en oeuvre dans de telles pratiques, afin d'identifier si elles relèvent de logiques de conformisation ou d'émancipation.
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Tesoka, Laurent. « Les rapports entre catégories de collectivités territoriales ». Montpellier 1, 2003. http://www.theses.fr/2003MON10061.

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Les rapports entre les différentes catégories de collectivités territoriales constituent une donnée de plus en plus importante du droit positif. L'examen de ces rapports en fonction de leur objet permet de mettre en exergue leur prégnance et leur diversité. Si de nombreuses présentations font état de l'existence de diverses tutelles dans le cadre de ces relations, l'analyse permet de montrer leur invalidité et plus généralement l'impropriété de l'utilisation de cette notion dotée d'un contenu juridique certain. En revanche, l'étude de ces rapports permet d'établir l'existence d'une hiérarchie normative entre ces collectivités territoriales et l'organisation de rapports conditionnels. Ce développement donne à voir des collectivités territoriales interdépendantes juridiquement. Tenant compte de l'enchevêtrement des compétences, il permet de structurer et d'assurer la pérennité de l'ordre juridique établi, permettant par la même occasion de garantir la position centrale de l'Etat. La recherche d'une meilleure efficacité de l'action publique conduit cependant le législateur à mettre de plus en plus en place des rapports conférant à certaines catégories des pouvoirs de contraintes vis à vis d'autres collectivités territoriales de catégories différentes. Pour autant il n'entend nullement dans ce mouvement privilégier une catégorie particulière. A cet égard, l'agencement des relations entre ces entités infra-étatiques en France se distingue de ceux opérés dans d'autres Etats européens et répond à une certaine idéologie " unitaire ". Pour autant, le droit positif français n'entend pas conduire à l'instrumentalisation d'une collectivité territoriale par une autre. Le respect des compétences légalement attribuées, la libre administration et le principe interdisant toute forme de " tutelle " entre ces entités, constituent autant de fondements juridiques permettant aux juges administratif et constitutionnel d'assurer une protection prétorienne de chaque catégorie face à son environnement. Ainsi, c'est la liberté de chaque collectivité territoriale en tant que groupement collectif qui se trouve protégée.
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Ezzat, Mani. « Acquisition de relations entre entités nommées à partir de corpus ». Thesis, Paris, INALCO, 2014. http://www.theses.fr/2014INAL0008/document.

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Les entités nommées ont été l’objet de nombreuses études durant les années 1990. Leur reconnaissance dans les textes a atteint un niveau de maturité suffisante, du moins pour les principaux types (personne, organisation et lieu), pour aller plus loin dans l’analyse, vers la reconnaissance de relations entre entités. Il est par exemple intéressant de savoir qu’un texte contient des occurrences des mots « Google » et « Youtube » ; mais l’analyse devient plus intéressante si le système est capable de détecter une relation entre ces deux éléments, voire de les typer comme étant une relation d’achat (Google ayant racheté Youtube en 2006). Notre contribution s’articule autour de deux grands axes : tracer un contour plus précis autour de la définition de la relation entre entités nommées, notamment au regard de la linguistique, et explorer des techniques pour l’élaboration de systèmes d’extraction automatique qui sollicitent des linguistes
Named entities have been the topic of many researches during the 90’s. Their detection in texts has reached a high level of performance, at least for the main categories (person, organization and location). It becomes now possible to go further, toward relation between entities recognition. For instance, knowing that a text contains the words “Google” and “Youtube” can be relevant but being able to link them and detect an acquisition relation can be more interesting (Google has bought Youtube in 2006). Our work is focusing on two different aspects: to define a finer perimeter around the relation between named entities definition, with linguistic aspect in mind, and to explore new techniques that make use of linguists in order to build a relation between named entities recognition system
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Presicce, Laura. « Los entes locales en la acción climática global : responsabilidades, retos y perspectivas jurídicas ». Doctoral thesis, Universitat Rovira i Virgili, 2021. http://hdl.handle.net/10803/671955.

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Résumé :
El canvi climàtic antropogènic constitueix un problema global de primer ordre i un dels grans reptes del segle XXI, també per al Dret. Malgrat el seu caràcter global i a la necessària acció internacional i nacional en aquest àmbit, l'actuació dels governs locals resulta també imprescindible. El paper dels municipis i dels governs locals, com a administracions més properes als ciutadans, és crucial en la lluita contra el canvi climàtic, ja que, actualment, més de la meitat de la població mundial viu a les ciutats i en elles es localitza una quota significativa del creixement econòmic, del consum energètic i de les emissions de gasos d'efecte d'hivernacle. Aquests factors, units als desafiaments que comporta la problemàtica del canvi climàtic, fan del tot necessària la corresponsabilització dels ens locals i la seva implicació activa en una acció climàtica conjunta. Baix aquestes premisses, la present tesi doctoral es proposa, investigar, d'una banda, l'efectivitat de la integració dels ens locals en la global governance climàtica, i, per l'altre, el marge d'actuació polític-administrativa dels ens locals, tocant a la definició i atribució normativa de les seves competències. Les hipòtesis de partida són, per tant, d'una part, la inexistència de mecanismes jurídics que permetin la integració efectiva dels ens locals en l'acció climàtica conjunta i, d'una altra, la falta de competències jurídiques, que impossibilita als ens locals contribuir a la lluita conjunta contra el canvi climàtic
El cambio climático antropogénico constituye un problema global de primer orden y uno de los grandes retos del siglo XXI, también para el Derecho. Pese a su carácter global y a la necesaria acción internacional y nacional en este ámbito, la actuación de los gobiernos locales resulta también imprescindible. El papel de los municipios y de los gobiernos locales, como administraciones más próximas a los ciudadanos, es crucial en la lucha contra el cambio climático, puesto que, actualmente, más de la mitad de la población mundial vive en las ciudades y en ellas se localiza una cuota significativa del crecimiento económico, del consumo energético y de las emisiones de gases de efecto invernadero. Estos factores, unidos a los desafíos que conlleva la problemática del cambio climático, hacen del todo necesaria la corresponsabilización de los entes locales y su implicación activa en una acción climática conjunta. Bajo dichas premisas, la presente tesis doctoral se propone, investigar, por un lado, la efectividad de la integración de los entes locales en la global governance climática, y, por el otro, el margen de actuación político-administrativa de los entes locales, en lo tocante a la definición y atribución normativa de sus competencias. Las hipótesis de partida son, por ende, de una parte, la inexistencia de mecanismos jurídicos que permitan la integración efectiva de los entes locales en la acción climática conjunta y, de otra, la falta de competencias jurídicas, que imposibilita a los entes locales contribuir a la lucha conjunta contra el cambio climático.
Anthropogenic climate change is a major global problem and one of the most significant challenges of the 21st century, including for the Law. Despite its global nature and the need for international and national action in this area, the action of local governments is also essential. The role of municipalities and local governments, being the administration closest to the citizens, is crucial in the fight against climate change, since currently more than half of the world's population lives in cities and a significant share of economic growth, energy consumption and greenhouse gas emissions are located in them. These factors, combined with the challenges posed by the issue of climate change, makes it necessary for local authorities to take co-responsibility and become actively involved in joint climate action. Against this backdrop, this doctoral research aims to investigate, on one hand, the effectiveness of the integration of local authorities in global climate governance and, on the other hand, the scope for political and administrative action by local authorities with regard to the definition and normative attribution of their competences. The starting hypothesis are, on the one hand, the lack of legal mechanisms for the effective integration of local authorities in joint climate action and, on the other hand, the lack of legal powers, which makes it impossible for local authorities to contribute to the joint fight against climate change.
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Da, Rold Jacques. « Les sociétés d'économie mixte locales : acteurs et témoins des politiques urbaines territoriales : "quelle légitimité entre partenariat public privé et entreprise publique locale ," ». Phd thesis, Université Michel de Montaigne - Bordeaux III, 2008. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00343880.

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Résumé :
En France, les Sociétés d'Economie Mixte Locales (SEML) participent depuis 50 ans à l'aménagement du territoire mais paradoxalement la plupart des recherches les concernant traitent de leur nature juridique. Cette thèse resitue les SEML dans les jeux de régulations croisées entre l'Etat, les Collectivités Locales et la Caisse des Dépôts et Consignations. D'outil privilégié de l'Etat elles sont passées progressivement sous l'égide des collectivités locales, accompagnant la diversification des champs d'intervention de celles-ci. Elles sont ainsi témoin des enjeux de pouvoir entre décentralisation et recentralisation, libéralisme et régulation économique et sociale. Localement, les modes de gouvernance et les cultures urbaines influent sur leur rôle et leur positionnement tel qu'en témoigne l'analyse des agglomérations de Bordeaux, Rennes et Montpellier. Les influences européennes alimentent le débat prospectif avec des expériences différentes de la planification urbaine, de la propriété foncière et du rôle respectif des acteurs publics et privés, les SEML s'inscrivant tout à la fois dans le mouvement des Entreprises Publiques Locales européennes et des Partenariats Public Privé. L'apport de cette thèse réside ainsi dans l'approche des politiques urbaines et territoriales avec le regard d'un des acteurs opérationnels de la mise en œuvre de celles-ci, tout à la fois acteur et témoin.
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Signoles, Aude. « Municipalités et pouvoir local dans les Territoires palestiniens : entre domination israélienne et État en formation (1993-2004) ». Paris 1, 2004. http://www.theses.fr/2004PA010266.

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Nous avons cherché à comprendre en quoi et comment les actions liées aux municipalités palestiniennes influencent la (ré)organisation des pouvoirs politiques et la transformation des modes de gouvernement à l'oeuvre dans les Territoires palestiniens depuis les accords d'Oslo. Nous nous sommes appuyée sur trois grilles d'analyse distinctes qui constituent la base d'un développement en trois parties : l'approche cognitive des politiques publiques, le paradigme centre/périphérie et l'approche par la gouvernance. En premier lieu, nous avons analysé les sens prêtés à la notion de " décentralisation " par les acteurs du jeu politique. En deuxième lieu, nous avons fait ressortir les relations de clientèles liant pouvoir central et acteurs locaux, ainsi que les contraintes pesant sur l'autonomie municipale du fait des interférences d'un acteur incontournable : l'Etat d'Israe͏̈l. Enfin, nous avons mis en exergue l'importance des réseaux personnalisés dans les configurations locales de pouvoir.
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Clerc, François. « Les contrats d'assurance des collectivités territoriales ou la difficile conciliation entre des logiques juridiques différentes ». Thesis, Dijon, 2013. http://www.theses.fr/2013DIJOD014.

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La décentralisation en transférant des compétences et des responsabilités aux collectivités territoriales a créé des centres de décision susceptibles de s’assurer, et a entrainé une modification de la gestion des risques. Cette gestion des risques constitue une opération à logique à la fois économique et assurantielle de segmentation, fondée sur le calcul actuariel, qui ignore la notion d’égalité et de solidarité des communes entre elles et qui met en vérité celles-ci dans une situation de faiblesse contractuelle en contradiction avec les prérogatives de puissance publique qui sont leur apanage. L’application du code des marchés publics organise certes, la concurrence par une objectivation des procédures, mais n’aboutit pas nécessairement à un choix fondé sur la qualité, tant la spécificité du droit des assurances limite les vertus attribuées au processus de mise en concurrence. La qualification critiquée de contrat administratif des marchés publics d’assurance n’a pas atteint son objectif d’unification des contentieux, précontractuel et contractuel, du fait des règles spécifiques de l’assurance mais n’a pas non plus rétabli, dans le cadre du rapport contractuel une égalité entre les contractants. De plus, malgré l’élargissement des possibilités de recours et en l’absence de contrôle sur le contenu des contrats, le mécanisme de subrogation, associé aux accords de règlement entre assureurs fait échapper quasi totalement le règlement des litiges aux collectivités territoriales. La coexistence entre le droit des assurances de source législative, le droit administratif encore largement d’origine jurisprudentielle, et le droit privé se révèle donc pour le moins difficile
Decentralization by transferring powers and responsibilities to local governments has created decision centers that are likely to be insured, and has led to a change in risk management. This risk management is a logical operation in the economic and insurance-time segmentation, based on the actuarial calculation that ignores the notion of equality and solidarity, common between them and puts them in a situation of contractual weakness inconsistent with the public powers that are their prerogative. The application of the public procurement code certainly organizes competition objectification procedures, but does not necessarily lead to a choice based on quality, as the specificity of insurance law limits the virtues attributed to the process of competition. Qualification criticized administrative contract procurement insurance has not reached its goal of unification of pre-contractual and contractual disputes because of the specific insurance rules and has not either restored within the contractual relationship equality between the contracting parties. Moreover, despite the expansion of recourse and in the absence of control over the content of contracts, subrogation mechanism associated with settlement agreements between insurers is almost entirely escape the settlement of disputes with local authorities. Coexistence between insurance law legislative source, administrative law still largely based on jurisprudence law, and private law thus appears to be quite difficult
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Silva, Roseane Grossi. « Arranjos produtivos locais e impactos no desenvolvimento local : inter-relações entre as dimensões ambiental, cultural, econômica, espacial, institucional, política e social, em arranjos situados no Sudeste e Centro-Oeste brasileiro ». Universidade de São Paulo, 2018. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/96/96132/tde-30102018-101347/.

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Résumé :
As aglomerações de empresas têm despertado o interesse de pesquisadores e formuladores de políticas, dadas as suas particularidades, em comparação com os negócios que não se localizam em aglomerações, pois têm havido desempenhos satisfatórios que são obtidos pelas empresas participantes das aglomerações, e desenvolvimento nas localidades em que os aglomerados se instalam. O desenvolvimento local é contribuinte da melhoria da qualidade de vida das regiões, a partir do impacto que é gerado em várias dimensões, quais sejam: espacial, cultural, política, institucional, social, econômica e ambiental. O Arranjo Produtivo Local (APL) é um tipo de aglomerado empresarial que se constitui em um sistema formador de ações coletivas e resultados promissores para determinada região. Assim, é um agente para o desenvolvimento dessa localidade, dada sua capacidade de impactar as dimensões do desenvolvimento local por meio de ações potencializadoras e/ou inibidoras. A proposta deste estudo foi estudar quais, e como, fatores presentes em três arranjos produtivos locais, situados nas regiões Sudeste e Centro-Oeste do Brasil, contribuem ou inibem o desenvolvimento local das regiões em que estão inseridos, a partir das inter-relações entre as dimensões ambiental, cultural, econômica, espacial, institucional, política e social. Os objetivos específicos foram: i) identificar os atores, as dimensões e os fatores presentes nos arranjos produtivos locais, considerando a possível interferência no desenvolvimento local; ii) alocar os fatores conforme as categorias de análise; iii) entender o conjunto dos fatores, das relações e das interações, presentes entre os atores/agentes e as dimensões do desenvolvimento local; iv) compreender os fatores que contribuem para o desenvolvimento local; v) compreender os fatores que inibem o desenvolvimento local. A pesquisa foi de natureza aplicada, abordagem qualitativa e descritiva. A estratégia utilizada para alcançar o objetivo proposto foi o estudo multicasos. As técnicas de coleta de dados foram: entrevistas, observação não participante e análise documental. Para interpretação dos dados foi utilizada a análise de conteúdo a partir das categorias, aspectos: ambientais, culturais, econômicos, espaciais, institucionais, políticos e sociais. Os resultados apontaram que houve desenvolvimento local nos três arranjos estudados, porém com diferenças de impacto entre os fatores formadores de cada dimensão, assim como entre a contribuição de cada dimensão ao desenvolvimento local. Vários fatores apresentaram tanto potencializar quanto inibir o desenvolvimento. Verificou-se que o fator Cooperação, Coletividade é chave para as práticas de desenvolvimento, assim como a dimensão institucional, por ser coordenadora e disseminadora potencial de ações para esse fim. A dimensão econômica ainda é a que mais motiva as ações e estratégias dos arranjos, e a dimensão ambiental tem tido menor motivação, o que tem comprometido, e muito, o desenvolvimento das regiões analisadas. É necessário contemplar visão de maior envolvimento e transformação cultural entre os agentes/atores dos locais. Como sugestões práticas, as políticas (públicas e privadas) devem considerar aspectos imprescindíveis ao desenvolvimento local, quais sejam: a formação da autonomia do arranjo; a flexibilidade quanto as fronteiras espaciais para definição de variados problemas e variadas soluções; a perspectiva de longo prazo; a inovação e o profissionalismo, por uma visão ampla, além da dimensão financeira.
The agglomerations of companies attracted the interest of researchers and policymakers, given their particularities, compared to companies not located in agglomerations, because occurred satisfactory performances by the companies participating in the agglomerations, and development in the localities where the agglomerates settle. The local development contributes to the improvement of the quality of life of the regions, by the impact generated in several dimensions, such as: spatial, cultural, political, institutional, social, economic and environmental. The cluster is a type of industrial agglomerated composed of a system of collective actions and promising results for a given region. Thus, it is an agent for the development of this locality, given its capacity to affect the dimensions of local development through actions that contribute to or inhibit in this development. The research was the purpose of studying which, and how, factors present in three clusters, situated in the Southeast and Center-West regions of Brazil, contribute or inhibit the local development of the regions in which they belong, based on the interrelations between the dimensions: environmental, cultural, economic, spatial, institutional, political and social. The specific objectives were: i) identify the actors, dimensions, and factors present in the clusters, considering the possible interference in local development; ii) allocate the factors according to the categories of analysis; iii) understand the set of factors, relationships and interactions, present between the actors/agents and the dimensions of local development; iv) understand the factors that contribute to local development; v) understand the factors that inhibit local development. The research considered a study of an applied nature, qualitative approach and descriptive. The strategy used to reach the proposed goal was the multi-case study. The techniques of data collection were interviews, non-participant observation, and documentary analysis. For the interpretation of the data, was used the content analysis according to the categories, aspects: environmental, cultural, economic, spatial, institutional, political and social. The results showed that there was local development in the three arrangements studied, but with differences of impact between the factors forming each dimension, as well as between the contribution of each dimension to local development. Several factors have both potentialized and inhibited development. The factor Cooperation, Collectivity was indicated as fundamental for the development practices, as well as the institutional dimension, for having a potential coordinator and disseminator of actions for this purpose. The economic dimension is still the one that most motivates the actions and strategies in the arrangements, and the environmental dimension has less motivation, which has greatly committed the development of the analyzed regions. It is necessary to contemplate a vision of greater involvement and cultural transformation among the agents/actors from locals. As practical suggestions, the policies (public and private) should consider aspects essential to local development, such as: the formation of the autonomy of the arrangement; the flexibility of spatial frontier to define varied problems and solutions; the long-term perspective; the innovation and the professionalism, for a broad vision, beyond the financial dimension.
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Perot, Pierre. « Entre politiques publiques et action collective : l'action économique locale ». Bordeaux 2, 2003. http://www.theses.fr/2003BOR21033.

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Angers, Brest et Poitiers ont engagé dans les années 80, une action économique ambitieuse, tentant de renverser leur destin dans un Ouest mal industrialisé et mal considéré par Paris. Que recouvre donc cette action : un rattrapage, des gaspillages ou une mobilisation complexe face à des mutations productives et une concurrence spatiale relancée par la décentralisation ? La conquête d'une réponse passe par une autre analyse du local, où les politiques n'effacent pas des tentatives donnant au Territoire un sens distinct des intérêts déjà mis à jour. Dans l'économie, ces tentatives captent une historicité, à laquelle les collectivités aspirent depuis 1791. Cette action collective modifie les rapports sociaux, obligeant à une institutionnalisation qui la fragilise et renvoie à une coordination déplaçant le travail politique. Mais quels seront les futurs paradigmes mobilisateurs dans des contextes laminés par l'individualisme et les concentrations économiques ? En quoi la proximité impose-t-elle encore des rapports sociaux, malgré jeux et règles bureaucratiques ? Des recherches sont à construire entre politiques publiques et analyse des mouvements sociaux
Décentralization opened new topics for local authorities, especially in the économic policies. However, the companies seem less and less concerned to the ressources available in their own environement. The communities, vis-à-vis this report, build general policies, turned, not towards the territory, but towards the capacity of their citizens to be more effective on the external markets. These policies, by their power as well in the political speeches as in the managérial practices of the communes, engage the communities towards other innovations, with respect to all their inhabitants and their public partners. One will seek to characterize these evolutions and their feedback on the local economic policies
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Jeronimo, Gabriela Guimarães [UNESP]. « Dos saberes da roça : entre plantas, memórias e palavras ». Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2018. http://hdl.handle.net/11449/158259.

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Résumé :
Submitted by Gabriela Guimarães Jeronimo (gabriela.ggj@gmail.com) on 2018-11-01T01:11:12Z No. of bitstreams: 1 TESE - GABRIELA GUIMARÃES JERONIMO.pdf: 7867662 bytes, checksum: a82a338630b27b520a0f46577ce985bc (MD5)
Rejected by Aline Aparecida Matias null (alinematias@fclar.unesp.br), reason: Solicitamos que realize uma nova submissão seguindo as orientações abaixo: 1) Ficha catalográfica: seu nome deve aparecer como está na Página de Rosto e na Folha de Aprovação. Sendo assim na entrada da ficha fica: Jeronimo, Gabriela Guimarães e no corpo da ficha Gabriela Guimarães Jeronimo. 2) Agradecimentos: De acordo com a PORTARIA CAPES n. 206, de 4 de setembro de 2018 (http://pesquisa.in.gov.br/imprensa/jsp/visualiza/index.jsp?data=05/09/2018&jornal=515&pagina=22), que dispõe sobre a obrigatoriedade de citação da CAPES, o agradecimento à agência de fomento deverá aparecer da seguinte forma: "O presente trabalho foi realizado com apoio da Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior - Brasil (CAPES) - Código de Financiamento 001". Agradecemos a compreensão. on 2018-11-01T18:32:55Z (GMT)
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Rejected by Aline Aparecida Matias null (alinematias@fclar.unesp.br), reason: Solicitamos que realize uma nova submissão seguindo as orientações abaixo: 1) Agradecimentos: A frase deve ser exatamente a que aparece na Portaria n. 206, de 4 de setembro de 2018 (http://pesquisa.in.gov.br/imprensa/jsp/visualiza/index.jsp?data=05/09/2018&jornal=515&pagina=22), que dispõe sobre a obrigatoriedade de citação da CAPES, o agradecimento à agência de fomento deverá aparecer da seguinte forma: "O presente trabalho foi realizado com apoio da Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior - Brasil (CAPES) - Código de Financiamento 001". Agradecemos a compreensão. on 2018-11-01T19:49:54Z (GMT)
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Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior (CAPES)
Le concept de définition, ainsi que la relation entre les mots et les choses sont des thèmes discutés depuis longtemps, et ne sont pas encore complètement épuisés parmi les théoriciens qui se consacrent à les étudier. A partir de la Lexicologie et de son interface avec d'autres domaines du savoir, en particulier, la Lexicographie, l'Anthropologie, l'Histoire et la Sociologie, nous proposons de mener une recherche dont les objets d’enquête sont des types particuliers de définition employés oralement par les locuteurs au fur et à mesure qu’ils décrivent les éléments de la flore. Pour la constitution du corpus oral, il a fallu, d'abord, mener des recherches sur le terrain dans sept municipalités situées dans la région sud-est de l'État de Goiás. Nous avons interviewé deux femmes et deux hommes dans chaque localité, représentant le total de vingt-huit personnes, la majorité âgée de plus de soixante ans. En plus d'appartenir, quasiment, à la même génération, un autre point commun est le fait que leur histoire de vie est traversée par la relation avec la campagne avant et après l'exode rural qui a commencé dans les terres de Goiás en 1980. Notre objectif principal est d'analyser les procédures linguistiques utilisées par les dames et messieurs dans la constitution des définitions qui font référence aux plantes de la région. Plus précisément, ce travail propose : i) de comparer les définitions faites par nos interlocuteurs avec celles enregistrées dans la base de données du Dictionnaire Historique du Brésil (DHPB), qui se compose des textes et des documents les plus variés ; ii) discuter de la relation entre le lexique, la culture et la société à partir du corpus de recherche ; iii) souligner les différences entre les savoirs des personnes interviewées et le savoir basilaire des définitions enregistrées dans la base de données de la DHPB datée du XVIe au XVIIIe siècle, et de la première décennie du XIXe siècle; iv) proposer une typologie définitionnelle qui réponde aux particularités du corpus oral. Le corpus est organisé sur la base de la proposition Begriffssystem (HALLIG ; WARTBURG, 1963), dans laquelle la séquence d'apparition des unités lexicales est basée sur la logique du locuteur, c'est-à-dire, la relation des sujets de la recherche avec les plantes est ce qui définit l’ordre dans lequel les unités lexicales sont disposées et non celle alphabétique. Quant aux procédures d'analyse, nous avons fait la comparaison entre les définitions extraites de la base de données du DHPB et celles extraites du corpus oral transcrit, où nous avons observé les similitudes dans l'utilisation des éléments paralexicographiques qui introduisent les processus de description; séparément, nous avons analysé certaines des unités lexicales qui ne sont pas enregistrées dans la base de données, afin de saisir les particularités et les subjectivités impliquées dans la construction des définitions formulées par nos interlocuteurs, les comprenant en tant que lieu où se matérialisent les savoirs et les mémoires des locuteurs qui, linguistiquement, les formulent. Enfin, sur la base des discussions théoriques que nous avons menées, notamment, Biderman (1984), Blinkstein (1938), Certeau (1998), Geertz (1997, 2008, 2009), Martin (1988), Mignolo, (2003), Murakawa (2005, 2014, 2016), Paula (2007), Pollak (1889), Rey-Debove (1984), Rey (1988), nous proposons une typologie définitionnelle qui puisse embrasser ces cas particuliers que nous appelons la « définition de seuil ».
O conceito de definição, bem como a relação entre as palavras e as coisas são temas discutidos há bastante tempo e, ainda assim, não são assuntos completamente esgotados entre os teóricos que dedicam-se a estudá-los. A partir da Lexicologia e sua interface com outros campos do saber, em especial, a Lexicografia, a Antropologia, a História e a Sociologia, propomo-nos realizar uma pesquisa cujo objeto de investigação são tipos peculiares de definição empregados oralmente pelos falantes ao descreverem elementos da flora. Para constituição do corpus oral foi necessário, primeiro, a realização da pesquisa de campo que ocorreu em sete municípios localizados na região sudeste do estado de Goiás. Entrevistamos duas mulheres e dois homens em cada lugar, somando um total de vinte e oito pessoas, a maioria com idade acima de sessenta anos. Além de pertencerem, praticamente, à mesma geração, outro ponto que têm em comum é o fato de suas histórias de vida estarem atravessadas pela relação com o campo antes e depois do êxodo rural que, nas terras goianas, iniciou-se em 1980. Nosso objetivo principal é analisar os procedimentos linguísticos utilizados pelas senhoras e senhores na constituição das definições referentes às plantas da região. Mais especificamente, este trabalho se propõe: i) comparar as definições realizadas pelos nossos interlocutores àquelas registradas no banco de dados do Dicionário Histórico do Português do Brasil (DHPB) que é constituído pelos mais variados textos e documentos; ii) discutir a relação entre léxico, cultura e sociedade a partir do corpus de pesquisa; iii) apontar diferenças entre os saberes dos entrevistados e o saber basilar das definições registradas no banco de dados do DHPB com datação localizada desde o século XVI até o XVIII, e o primeiro decênio do XIX; iv) propor uma tipologia definicional que atenda às particularidades do corpus oral. O corpus está organizado com base na proposta do Begriffssystem (HALLIG; WARTBURG, 1963), em que a sequência de aparição das unidades lexicais está pautada na lógica do falante, isto é, a relação dos sujeitos da pesquisa com as plantas é quem define a ordem em que as unidade lexicais estão dispostas e não a alfabética. Quanto os procedimentos de análise, fizemos a comparação entre as definições extraídas do banco de dados do DHPB e àquelas retiradas do corpus oral transcrito, onde observamos as semelhanças no uso dos elementos paralexicográficos que introduzem os processos de descrição; separadamente, analisamos algumas das unidades léxicas que não se encontram registradas no banco de dados, no intuito de apreender as particularidades e subjetividades envolvidas na construção das definições formuladas por nossos interlocutores, entendendo-as enquanto lugar onde se materializam os saberes e as memórias dos falantes que, linguisticamente, as formulam. Por fim, embasados pelas discussões teóricas que trouxemos, ao longo desse trabalho, especialmente, Biderman (1984), Blinkstein (1938), Certeau (1998), Geertz (1997, 2008, 2009), Martin (1988), Mignolo (2003), Murakawa (2005, 2014, 2016), Paula (2007), Pollak (1889),), Rey-Debove (1984), Rey (1988), propomos uma tipologia definicional que possa abarcar esses casos peculiares que chamamos de "definição liminar".
The concept of definition, as well as the relationship between words and things represent themes that have long been discussed, yet they are not completely exhausted among the theorists who devote themselves to studying them. From Lexicology and its interface with other fields of knowledge, in particular, Lexicography, Anthropology, History and Sociology, we propose to carry out a research whose object of investigation are peculiar types of definition used orally by the speakers in describing elements of the flora. For constitution of the oral corpus was necessary, first, the realization of field research that occurred in seven municipalities located in the southeast region of the state of Goiás. We interviewed two women and two men in each place, totaling twenty-eight people, most of them over the age of sixty. Besides belonging, practically, to the same generation, Another point they have in common is that their life histories are crossed by the relationship with the countryside before and after the rural exodus that began in the lands of Goias in 1980. Our main objective is to analyze the linguistic procedures used by the mistress and mister in the constitution of the definitions concerning the plants of the region. More specifically, this paper proposes: i ) compare the definitions made by our interlocutors with those registered in the database of the Brazilian Historical Dictionary (DHPB), which consists of the most varied texts and documents; ii ) discuss the relationship between lexicon, culture and society from the research corpus; iii) point out differences between the interviewees' knowledge and the basilar knowledge of the definitions recorded in the DHPB database with dating located from the sixteenth to the eighteenth century, and the first decade of the nineteenth century; iv) propose a definitive typology that meets the particularities of the oral corpus. The corpus is organized based on the Begriffssystem proposal (HALLIG; WARTBURG, 1963), in which the sequence of appearance of the lexical units is based on the logic of the speaker, that is, the relation of the subjects of the research with the plants is who defines the order in which the lexical units are arranged and not the alphabetical one. Regarding the procedures of analysis, we compared the definitions extracted from the DHPB database and those extracted from the transcribed oral corpus, where we observe the similarities in the use of the paralexicographic elements that introduce the processes of description; separately, we analyze some of the lexical units that are not registered in the database, in order to apprehend the particularities and subjectivities involved in the construction of the definitions formulated by our interlocutors, understanding them as a place where the knowledge and memories of the speakers that linguistically formulate them materialize. Finally, based on the theoretical discussions that we have brought along this work, specially, Biderman (1984), Blinkstein (1938), Certeau (1998), Geertz (1997, 2008, 2009), Martin (1988), Mignolo , Murakawa (2005, 2014, 2016), Paula (2007), Pollak (1889), Rey-Debove (1984), Rey (1988), propose a definitional typology that can cover these peculiar cases that we call the "liminal definition".
PROEX 0487
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Cornu, Jean-Yves. « Les cofinancements entre collectivités publiques : une perspective de microéconomie appliquée ». Paris 10, 1999. http://www.theses.fr/1999PA100131.

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Résumé :
Les cofinancements entre collectivites publiques sont aujourd'hui une figure dominante des relations financieres intergouvemementales en france. S'ils existaient avant 1983, ils ont ete perpetue et amplifie par la decentralisation administrative des annees 80. Ils ont pris la forme de relations contractuelles ou conventionnelles dont la principale illustration est le contrat de plan etat / region. Un niveau europeen est venu s'ajouter au partenariat des cofinancements apres la reforme des fonds structurels de 1988 qui a donne forme a de veritables cofinancements europeens. Cette importance des cofinancements est confirmee par une etude de cas sur la regions limousin entre 1989 et 1994. Cette etude fait apparaitre plus de 1700 projets cofinances, pour un total d'environ 40% du budget regional, avec une forte heterogeneite du partenariat et une large gamme de secteurs touches. La theorie economique nous fournit plusieurs pistes de recherche pour analyser les cofinancements. Nous avons choisi de placer les cofinancements dans le cadre analytique du federalisme financier, mais un cadre enrichi par des apports recents de la theorie des jeux et de la theorie des contrats. Dans un environnement informationnel parfait, nous etudions successivement les cofinancements comme subventions intergouvemementales puis comme transferts pigouviens correcteurs d'externalites. Dans les cas ou l'hypothese d'asymetrie d'information apparait pertinente, nous etudions les cofinancements comme mecanismes de revelation et d'incitation. Nous etudions enfin les consequences, sur les montants et les taux de participation, d'une hypothese d'incertitude sur le cout d'un projet cofinance.
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Grand, Florence. « Recherche sur la coopération entre les communes et les départements ». Renne 1, 1997. http://www.theses.fr/1997REN1A001.

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LEONI, GIULIA. « Performance Management in the Intermunicipal Network Context : an Italian case study ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2022. http://hdl.handle.net/11566/299833.

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Résumé :
La cooperazione tra enti locali viene spesso identificata come strumento volto alla risoluzione della frammentazione territoriale, peculiare caratteristica italiana. Malgrado la letteratura si sia focalizzata sulla collaborazione inter-istituzionale, sembra essere scarsa l’attenzione sui sistemi di gestione delle performance (PMS). L’analisi si concentra sull'Unione dei Comuni (UC), un modello italiano di cooperazione tra due o più comuni. Dallo studio della letteratura Economico Aziendale e di “network performance” si è inteso concettualizzare teoricamente l'UC e comprendere come la gestione delle performance in un contesto collaborativo possa essere attuata identificando caratteristiche rilevanti per la progettazione, implementazione e utilizzo dei PMS. Avvalendosi di una metodologia di casi di studio multiplo di tipo esplorativo, sono state esaminate otto esperienze di UC nella regione Emilia-Romagna e mediante una ricerca qualitativa (analisi documentale e interviste semi-strutturate) si sono analizzate le fasi di progettazione e utilizzo di un PMS, identificando altresì le condizioni contestuali e organizzative utili ai fini decisionali. I risultati dell'indagine offrono riflessioni per una possibile concettualizzazione teorica dell'UC, contestualizzandola in un panorama internazionale, approfondendo la definizione di UC come network e discutendo su governance e network management. Questo elaborato intende fornire inoltre un framework concettuale considerando modelli di PMS sviluppati in letteratura, adattandoli ai network di enti locali e, in particolare, alle UC. In termini di implicazioni pratiche, il lavoro identifica i fondamenti per un’efficace progettazione di PMS ai fini di un adeguato sistema decisionale, di controllo e di accountability. Si evidenzia come le misure di performance non siano solitamente implementate per raggiungere outcome di network desiderati bensì utilizzate per monitorare le UC intese come enti singoli.
Local Government (LG) cooperation is often identified as a tool aimed at overcoming issues linked with territorial fragmentation which can often be seen in Italy. Even though the wider focus on inter-institutional collaboration, the performance management role within this context seems to be rather scarce. This analysis is focused on the Municipal Union (MU), which is a widespread Italian cooperation model between two or more municipalities. This essay analyzes the Economia Aziendale literature with the aim to theoretically conceptualize the MU. Moreover, to better understand how collaborative performance management can be operationalized, network performance literature has been analyzed with the aim to understand PMS design, implementation, and use. This study makes use of an explanatory multiple case study. It examines eight cases of MUs in the Emilia-Romagna region, Italy. Qualitative research has been carried out (document analysis and semi-structured interviews) with the aim to analyze PMS design and use, and how contextual and organizational conditions influence decision-making. The results of the analysis offer insights into the theoretical conceptualization of the MU, contextualizing it in an international panorama. It enhances the definition of the MU provided by literature in terms of LG networks, discussing the issues on governance and network management. Moreover, this essay provides a conceptual framework drawing on previous studies and performance management models, describing them with reference to LG networks, and particularly, to MUs. In terms of practical implications, the paper identifies the fundamentals for a methodologically correct PMS design for a specific context and structure, while supporting proper monitoring, decision-making, and accountability. This essay highlights how MU performance measures are usually not implemented for achieving desired network outcomes, but they are often used to monitor MUs meant as a single LG.
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PORRICOLO, MATTEO. « La sicurezza sul lavoro negli Enti locali ». Doctoral thesis, Università del Piemonte Orientale, 2017. http://hdl.handle.net/11579/102511.

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Astolfi, Matteo <1996&gt. « LA PROGRAMMAZIONE DI BILANCIO NEGLI ENTI LOCALI ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17702.

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Pillon, Valentina <1994&gt. « Gli strumenti della programmazione negli enti locali ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19555.

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Résumé :
L'elaborato vuole analizzare gli strumenti che intervengono nel processo di programmazione degli enti locali. Dopo una panoramica sull'evoluzione storico-normativa di quest’ultimi, dalla loro genesi sino ai tempi moderni, ci si focalizza sulla riforma dell'armonizzazione dei sistemi contabili che ha investito la pubblica amministrazione. Il D.Lgs. n. 118 del 2011 ha infatti ridisegnato l'ordinamento degli enti locali sancendo il passaggio ad un bilancio che mette in luce l'allocazione delle risorse disponibili e le finalità della spesa al fine di assicurare maggiore trasparenza ed efficienza nel processo decisionale delle politiche pubbliche. In questo quadro si inseriscono quelli che sono gli strumenti di cui le amministrazioni pubbliche locali si servono durante l'iter di programmazione, in fortiori con l'art. 151 del Tuel che sancisce la programmazione quale principio ispiratore degli enti locali. Si passeranno in rassegna quindi il Documento Unico di Programmazione, il Bilancio di Previsione e il Piano Esecutivo di Gestione, redatti sulla base dell’allegato 4/1 al citato decreto 118, per approfondire le loro funzioni e la loro connessione in un processo circolare che vede i tre documenti fortemente connessi. In ultima analisi, l’elemento collante sarà lo studio del Comune di Treviso, realtà veneta che ha saputo fronteggiare la crisi pandemica in corso continuando ad investire grazie ad una programmazione mirata, efficiente ed efficace che si è recentemente dotata di un nuovo gestionale. Con l’avvento del 2021, proprio al fine di implementare e migliorare il sistema di pianificazione e controllo, il Comune ha deciso di dotarsi di un nuovo programma che permette la verifica in tempo reale dello stato di avanzamento delle opere potendo così operare una valutazione tempestiva del raggiungimento dei diversi obiettivi inseriti a programma. ​
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Binot, Aurélie. « La conservation de la nature en Afrique centrale entre théorie et pratiques. Des espaces protégés à géométrie variable ». Phd thesis, Université Panthéon-Sorbonne - Paris I, 2010. http://tel.archives-ouvertes.fr/tel-00508990.

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Résumé :
Cette thèse propose une analyse des projets intégrant conservation de la faune sauvage et développement en Afrique centrale, dans la mouvance des approches participatives qui se sont développées à partir des années 1980 au sein de projets de coopération multilatérale. Nous mettons en évidence la représentation des espaces à enjeux de conservation qui domine très nettement le paysage de la conservation intégrée. Cette représentation est produite sur la base d'une opposition de type centre/périphérie entre les espaces naturels à conserver et les aires de production attenantes. Elle génère des modèles de développement et de gouvernance locaux stéréotypés, ainsi que des approches de zonage en profond décalage avec les pratiques locales, notamment en termes de gestion foncière. C'est également cette représentation territoriale centripète qui est à l'origine de rapports de force et de conflits récurrents dans la gestion des aires protégées. Ces jeux de pouvoir s'érigent en obstacle à la participation active des communautés locales aux actions de conservation. Nous illustrons notre propos à partir d'une lecture critique de la rhétorique qui s'est construite autour des paradigmes du Développement Durable appliqués à la conservation de la biodiversité et sur la base de l'expérience de plusieurs projets de terrain mis en œuvre en Afrique centrale. Nous nous appuyons particulièrement sur l'étude de cas du parc national de Zakouma (Tchad) et sur son dispositif d'aménagement du territoire, caractéristique des pratiques conservationnistes en Afrique centrale.
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Figueira, Sonia Maria de Almeida. « Entre o corpo e a alma : as inter-relações do campo sanitário com o campo religioso ». Universidade de São Paulo, 2003. http://www.teses.usp.br/teses/disponiveis/6/6135/tde-08022018-101929/.

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Résumé :
Objetivou-se com o presente trabalho investigar as relações existentes entre dois espaços de \"cura\": o serviço local de saúde e a instituição religiosa, representada pelas várias Igrejas Pentecostais. A investigação, de corte qualitativo, baseou-se em depoimentos colhidos de sujeitos que frequentavam simultaneamente estes dois espaços de \"cura\". Concluiu-se que os dois espaços são usados conjuntamente e percebidos como nítidamente distintos. Através da análise dos depoimentos foi possível estabelecer uma série de categorias distintivas que permitem especificar as particularidades e diferenças entre o espaço racionalcientífico e o espaço religioso, quando se trata de \"cura\". Concluiu-se também que os sistemas oficiais tem muito a aprender dos \"sistemas religiosos\", notadamente no que diz respeito ao caráter \"acolhedor\" destes últimos.
The objective of this work is to investigate the relationships between two \"cure\" spaces: the local health service and the religious institution represented here by several Pentecostal Churches. The qualitative section investigation was based on statements taken from people who attended the two \"cure\" spaces simultarieously. We concluded that the two spaces are used concurrently and understood as clearly distinct. Through the analysis of the statements it was possible to establish a series of different categories permitting to specifY peculiarities and dissimilarities between the -rational - scientific and the religious spaces when we refer to \"cure\". We have also concluded that the official systems have much to leam from \"religious systems\" especially when considering the \"welcoming\" character of the latter ones.
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Fuini, Lucas Labigalini [UNESP]. « A relação entre competitividade e território no circuito das malhas do sul de Minas ». Universidade Estadual Paulista (UNESP), 2007. http://hdl.handle.net/11449/95671.

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A presente dissertação aborda, por meio de ampla revisão teórica e estudo empírico, a relação entre as noções de território e competitividade ao considerar que o sucesso das empresas na atualidade está relacionado a elementos específicos das regiões e localidades onde estão inseridas, através de seus recursos, organizações, instituições e externalidades. Para tanto, a noção de Arranjo Produtivo Local (APL) se coloca como instrumento de intercâmbio entre a busca de competitividade e a base territorial da atividade econômica, articulando os atores locais em estratégias coletivas para fortalecimento da competitividade do ambiente de negócios, sendo evidente tal relação no Circuito das Malhas do sul de Minas Gerais. Trata-se de região formada por pequenos municípios especializados na produção de artigos de vestuário em pequenas malharias, produção voltada predominantemente para o mercado nacional. A hipótese aventada é que a configuração sócioprodutiva do Circuito se aproxima muito da idéia de Arranjo produtivo local em fase de consolidação por conta do aglomerado de empresas ali existentes e do arcabouço institucional que as serve. Por fim, propõe-se um estudo da competitividade territorial, abordando as estratégias concorrenciais da região para uso de recursos específicos do território, à luz das categorias principais definidoras da moderna competitividade.
The present dissertation treats, by means of ample theoretical revision and empirical study, the relationship between the notions of territory and competitiveness when considering that the economic success of the companies in the present time is related to specific elements of regional localities where they are inserted through its resources, organizations, institutions and externalities. This way, the notion of Local Productive Arrangements (APL) takes place as instrument of interchange between the search of competitiveness and the territorial base of the economic activity, articulating the local actors in common strategies for stress of business-oriented competitiveness of the environment, being latent such relationship in Minas Gerais south Circuit Tourist of Knitted clothes. This is a region formed of small cities that had been specialized in clothes production to be sold in small shops, directed specially to the national market. The hypothesis is that the partner-productive configuration of the Circuit approaches to the idea of Local Productive Arrangement in consolidation phase, for account of the accumulation of these existing companies and partner-institutional bases being settled. Finally, a study of the territorial competitiveness is considered, approaching the strategies of concurrence of the region to the use of specific resources of the territory by defining the main categories of the modern competitiveness.
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Souza, Fábio Augusto Pera de. « Competição entre cooperativas de crédito e bancos em mercados locais ». reponame:Repositório Institucional do FGV, 2017. http://hdl.handle.net/10438/18060.

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This study evaluates competition between Brazilian Cooperative Financial Institutions (CFIs) and commercial banks in local credit markets running a pooled OLS of bank interest rate as a function of CFI market share, competition and county characteristics. Database has 55920 observations regarding the four quarters of 2013. Results show no significant impact of CFI presence on bank interest rates. On the other hand, bank type and Human Development Index (HDI) are important determinants of bank rates. It is necessary to look at relationship between CFIs and banks beyond traditional literature on banking competition. Moreover, regulators should not treat them the same way for empowering population should be a main goal of government.
Este estudo analisa a competição entre cooperativas de crédito (CFIs) e bancos comerciais em mercados de crédito locais por meio de modelos MQO tendo a taxa de juros dos bancos em função da participação de mercado das CFIs, do nível de competição e de características locais. A base de dados contém as operações de cada trimestre de 2013, totalizando 55920 observações. Os resultados não mostram efeito significativo da presença de CFIs sobre as taxas dos bancos. Por outro lado, o tipo de banco e o Índice de Desenvolvimento Humano (IDHm) são importantes determinantes da taxa. É necessário analisar o relacionamento entre CFIs e bancos para além da literatura tradicional sobre concorrência bancária. Além disso, o regulador não deve tratar instituições cooperativas e bancárias da mesma forma. Finalmente, dar mais poder aos clientes do sistema financeiro deve ser uma meta fundamental do governo.
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Vega, Alejandro. « Les relations intergouvernementales au Mexique : dynamiques locales et dépendance fédérale ». Cachan, Ecole normale supérieure, 2006. http://www.theses.fr/2006DENS0037.

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Résumé :
Dans un pays à tradition centraliste où viennent de se produire d'importantes transformations politiques et administratives, comment s'articulent les différents niveaux de gouvernement ? La thèse porte sur l'analyse des rapports intergouvernementaux locaux dans trois Etats fédérés du Mexique (Aguascalientes, San Luis Potosi et Tabasco) pendant la période 2001 2006. L'objectif de cette thèse est d'interroger la nature des rapports des acteurs appartenant à différentes filières (bureaucratique politique) et à différents niveaux de gouvernement (municipal, étatique et fédéral), dans la gestion des affaires publiques au niveau infranational
In a country with strong centralist tradition where have just occurred important political and administrative changes, how the various levels of govemment articulated theirs actions ? The thesis concerns the analysis of the local intergovemmental relations in three states of Mexico (Aguascalientes, San Luis Potosi and Tabasco) during the period 2001 2006. The objective of this thesis is to question the nature of the relations of the actors belonging to various sectors (bureaucratic-political) and at various levels of government (municipal, state and federal), in the public affairs administration
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Nguyen, Danh Toan. « Analyse locale du frottement entre une surface rugueuse et un élastomère ». Paris 6, 2012. http://www.theses.fr/2012PA066111.

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Résumé :
La maîtrise de la performance des pneumatiques repose sur une compréhension fondamentale des propriétés locales de frottement d'interfaces multi-contacts. Ces propriétés ne peuvent cependant être étudiées que de façon indirecte par simple mesure des forces intégrées sur tout le contact. Dans ce contexte, la thèse a pour l'objectif d'étudier le frottement local entre une surface rigide et un élastomère. En s'appuyant sur les techniques d'imagerie, le champ de déplacement induit à la surface de l'élastomère par le frottement a pu être mesuré. Celui-ci est ensuite inversé pour obtenir la loi de frottement local reliant la contrainte de cisaillement interfacial à la pression locale. Nous avons mis en évidence l'existence des grandes déformations dans le contact et développé une méthode d'inversion déplacement/contrainte par éléments finis pour prendre en compte de ces déformations. Par cette approche, on observe dans un contact lisse une contrainte de cisaillement indépendante de la pression et de l'aire de contact, ce qui n'est pas le cas pour une interface rugueuse. La loi de frottement local d’une interface rugueuse montre une non-linéarité remarquable dès faibles pressions et une tendance à la saturation aux pressions élevées. Des surfaces rugueuses statistiques à caractère gaussien ou non gaussien ont permis de préciser la sensibilité de la loi de frottement aux détails de la rugosité et de discuter des modèles théoriques fondés sur une description purement spectrale des surfaces. L'utilisation des surfaces d'une rugosité contrôlée permet d'évaluer la contribution au frottement de la dissipation viscoélastique liée à la déformation du substrat au niveau des aspérités
The improvement of the tire performances requires a better understanding of the frictional properties of local multi-contact interface. These properties can not be studied directly by simple measurement of integrated forces all over the contact. In this context, the thesis aims to study the local friction in a contact between a rigid surface and a smooth elastomer. Based on contact imaging techniques, we are able to measure the displacement field induced by friction on the elastomer surface. This displacement is then inverted to obtain the friction law between the local shear stress and the local contact pressure at each point of the contact. We have then demonstrated the existence of large deformations in the contact region and developed a displacement - stress inversion by finite element method to take into account these deformations. This approach was first applied to the smooth contacts where we observed a shear stress independent of the local contact pressure and the nominal area of contact, which is not the case of rough interfaces. The experimental local friction law in a rough interface shows a remarkable nonlinearity even at low contact pressures. This law also indicates a tendency of interface saturation at high contact pressure. Different rough surfaces with gaussian and non-gaussian statistics nature allowed us to evaluate the sensitivity of the local friction law to the roughness details and discuss the theoretical models which are based on a purely spectral description of surfaces. The use of surfaces with well controlled roughness has helped us in identifying the contribution of the viscoelastic dissipation to the friction on a rubber surface
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Volpi, Matilde <1998&gt. « Enti locali e terzo settore l’elaborazione dell’impresa sociale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/22014.

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Résumé :
Di recente la Pubblica amministrazione si è resa conto che l’operato del Terzo settore ha effetti positivi sull’intera comunità e da questo ha deciso pian piano di condividere con esso alcuni programmi e progettazioni di interventi. L’obiettivo di questo studio è comprendere al meglio come si è modificato il rapporto tra Enti Pubblici e Terzo settore e, in particolare, verrà analizzata la situazione degli enti non profit. Al giorno d’oggi si è riusciti a superare la logica di fornitore, in cui la P.A. domanda servizi e definisce cosa fare e il Terzo settore offre servizi ed esegue passivamente le richieste, ma si potrà arrivare ad una logica in cui il mondo del non profit comincerà a parlare di impresa sociale di comunità riuscendo a cooperare in modo efficiente ed efficace con la pubblica amministrazione? Dopo un accurato studio della nuova normativa del Terzo settore, il cosiddetto Codice del Terzo settore (CTS) che ha contribuito in modo decisivo ad una svolta nei rapporti tra i due soggetti, per rispondere alla domanda di ricerca verranno sottoposti questionari ad alcune realtà non profit del veneziano, per capire al meglio anche il loro punto di vista. Da questo studio si svelerà che in realtà Enti pubblici e Terzo settore non sono controparti ma alleati per realizzare insieme una finalità comune: ad oggi il CTS ha dato una grande mano al Terzo settore ma per arrivare a una cooperazione in senso proprio c’è ancora molta strada da fare.
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Imola, Ilenia <1981&gt. « Enti locali e società di capitali nella gestione di servizi pubblici locali e strumentali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7222/1/Tesidotto_def_ileniaimola.pdf.

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Résumé :
La gestione di servizi pubblici locali e di servizi strumentali tramite società di capitali partecipate da enti locali viene esplorata in vista di una riconsiderazione generale del sistema all'interno del contesto socio-economico sviluppatosi negli anni successivi alla crisi economica mondiale dell'anno 2008.
The management of local public services and instrumental services used by corporations owned by local authorities is explored in view of a general reappraisal of the system within the socio-economic context has developed in the years following the global economic crisis of 2008.
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Imola, Ilenia <1981&gt. « Enti locali e società di capitali nella gestione di servizi pubblici locali e strumentali ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/7222/.

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Résumé :
La gestione di servizi pubblici locali e di servizi strumentali tramite società di capitali partecipate da enti locali viene esplorata in vista di una riconsiderazione generale del sistema all'interno del contesto socio-economico sviluppatosi negli anni successivi alla crisi economica mondiale dell'anno 2008.
The management of local public services and instrumental services used by corporations owned by local authorities is explored in view of a general reappraisal of the system within the socio-economic context has developed in the years following the global economic crisis of 2008.
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Huglo, Benjamin. « La contractualisation des relations entre l'Etat et les collectivités territoriales ». Thesis, Paris 2, 2014. http://www.theses.fr/2014PA020037.

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Résumé :
Le développement de la technique contractuelle entre l’Etat et les collectivités territoriales en France est l’occasion d’une réflexion sur l’évolution de leurs relations. La contractualisation des relations entre l’Etat et les collectivités territoriales (ou contractualisation territoriale) est devenue aujourd’hui le symbole d’une décentralisation inachevée, à mi-chemin entre un modèle fondé sur des principes jacobins et un autre modèle fondé sur le partenariat ou l’idée de co-administration. La contractualisation territoriale apparaît comme l’opportunité de transcender cette difficulté. Elle repose essentiellement sur la mise en oeuvre de techniques de droit souple, à l’instar des conventions d’administration, dont la reconnaissance juridique n’est pas actuellement aboutie. Cette circonstance est de nature à dévoyer la contractualisation territoriale pour en faire un instrument de tutelle supplémentaire au profit de l’Etat. La contractualisation territoriale est ainsi détournée de son objectif initial : organiser les relations Etat-collectivités territoriales dans un cadre nouveau. En effet : la crise des finances publiques associée à une globalisation politique et juridique sans précédent nécessite une adaptation majeure des structures institutionnelles françaises dont la cheville ouvrière demeure la relation Etat-collectivités territoriales. La contractualisation territoriale apparaît comme le seul outil à même d’absorber l’ensemble de ces nouveaux paramètres afin de construire une relation Etat collectivités territoriales conforme aux principes sur lesquels elle est censée reposer
The development of contractual technique between the State and local authorities in France is an opportunity to reflect on the evolution of their relationship. The contractualisation of relationship between the State and local governments (territorial contractualisation) has become the symbol of an unfinished decentralization, halfway between a model based on principles of the Jacobins and another model based on partnership or the idea of co-administration. Territorial contractualisation appears as anopportunity to transcend this difficulty. It is based primarily on the implementation ofsoft law techniques, as administrative agreements, even if the legal recognition is not currently accomplished. This circumstance is likely to mislead the territorial contracts for an instrument additional supervision for the benefit of the State. The territorial contractualisation is thus diverted from its original purpose : to organize the state - local government relationship in a new context. Indeed, the crisis of public finances associated with an unprecedented political and legal globalization requires a major adaptation of French institutional structures which remains the linchpin state - local government relationship. Territorial contractualisation appears to be the only tool able to absorb all of these new settings to build a state - local government relationship with the principles on which it is supposed to be based
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Fernandes, Monize Arquer 1988. « Voto, partidos e contexto : uma análise da volatilidade eleitoral nos municípios brasileiros entre 2000 e 2012 ». [s.n.], 2015. http://repositorio.unicamp.br/jspui/handle/REPOSIP/279724.

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Résumé :
Orientador: Oswaldo Martins Estanislau do Amaral
Dissertação (mestrado) - Universidade Estadual de Campinas, Instituto de Filosofia e Ciências Humanas
Made available in DSpace on 2018-08-27T16:31:06Z (GMT). No. of bitstreams: 1 Fernandes_MonizeArquer_M.pdf: 2086168 bytes, checksum: 26b3585953586bf012c68634f8b238c4 (MD5) Previous issue date: 2015
Resumo: O objetivo deste trabalho é demonstrar que o contexto local - seja ele sociodemográfico ou institucional - importa na decisão do voto. Assim, buscamos contribuir para a literatura sobre comportamento eleitoral e sobre sistema partidário. A partir de uma amostra representativa de todos os municípios brasileiros, analisamos a volatilidade eleitoral partidária e ideológica para o cargo de vereador nas eleições de 2000 a 2012. Dessa forma, colaboramos com estudos que dizem respeito tanto à organização e ao funcionamento do sistema partidário em nível local, como também àqueles que buscam compreender o que determina a decisão do eleitor, apresentando quais características contextuais são capazes de explicar sua alternância entre os diversos partidos. Os resultados comprovam a relevância das características contextuais para explicar a variação do voto
Abstract: The central aim of this research is to demonstrate that the context matters for the electoral choice. Using a sample of the Brazilian cities, we analyzed the electoral volatility of each political party and of the ideological groups of parties for city councilors in four municipal elections ¿ 2000, 2004, 2008 and 2012. Our intention is to identify which variables (sociodemographic or institutional) explain vote change between two consecutive elections. In this way, we contribute to the literature about electoral behavior and about party systems. The results show that context is important to understand the dimensions of the electoral decision
Mestrado
Ciencia Politica
Mestra em Ciência Política
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Amorim, Klinger de Souza. « Comparação da eficácia anestésica entre dois géis em exodontias de molares superiores : ensaio clínico randomizado ». Universidade Federal de Sergipe, 2016. https://ri.ufs.br/handle/riufs/5879.

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Fundação de Apoio a Pesquisa e à Inovação Tecnológica do Estado de Sergipe - FAPITEC/SE
Introduction: Pain control is a constant concern for the health and local anesthetics are widely used for this purpose. The effectiveness of topical anesthetics has been greatly improved with the liposomal technology. The use of local anesthetics encapsulated in liposomes has the advantage of the slow release of the drug, prolonging duration of anesthesia and reducing toxicity to the cardiovascular system and the central nervous system.Objective: This study aims to compare the efficacy of topical anesthesia between gels Prilocaine 2.5% + Lidocaine 2.5% encapsulated in liposomes (GEL 1) with the formulation of Prilocaine 2.5% + Lidocaine 2.5% gel(GEL 2) in anesthesia of palatal mucosa of molars. Materials and methods: It is a triple blind study, parallel and randomized, were selected 80 individuals who required upper molar extraction. The volunteers received topical formulation according the randomization. A second researcher applied the topical formulation and carried out the extraction. During the procedure another researcher made note of the time that there was pain, when it did occur. Data were tabulated and submitted to a statistical analysis. It was considered the significance level of 5%. Results: There was statistically significant differences (Fisher exact test, p <0.0001) between the groups in relation to the success observed, and the GEL 1 group showed significantly more successful than GEL 2.In addition, there were no statistically significant differences (unpaired t test, p = 0.9486) between the groups considering the time taken for the procedure in GEL 1 group (14.1 ± 7.8 minutes) and GEL 2 (14.0 ± 6, 3 minutes), indicating that this factor does not interfere with the results. Conclusion: The association in GEL 1 was more effective than the GEL 2. The GEL 1 formulation proved to be able to anesthetize the palatal mucosa and sufficient to carry out extraction of maxillary molars.
Introdução: O controle da dor é uma preocupação constante para a área da saúde e os anestésicos locais são muito utilizados para esta finalidade. A eficácia dos anestésicos tópicos tem sido muito aprimorada com a tecnologia de lipossomas. O uso de anestésicos locais encapsulados em lipossomas tem como vantagens a liberação lenta da droga, prolongando a duração da anestesia e reduzindo a toxicidade para o sistema cardiovascular e o sistema nervoso central. Objetivo: Este estudo tem como objetivo comparar a eficácia da anestesia tópica entre os géis de Prilocaína a 2,5% + Lidocaína a 2,5% (Gel 1) encapsuladas em lipossomas com a formulação de Prilocaína a 2,5% + Lidocaína a 2,5% em gel (Gel 2), na anestesia da mucosa palatina de molares. Materiais e Métodos: Trata-se de um estudo triplo cego, paralelo e randomizado com 80 indivíduos que necessitavam de exodontia de molares superiores. A formulação tópica foi atribuída pela randomização, em seguida aplicada para realização da exodontia. Durante o procedimento um terceiro pesquisador cronometrou e fez nota do momento em que houve dor, quando houve. Os dados foram tabulados e enviados a um estatístico apara análise. Os dados foram submetidos a tratamento estatístico e foi considerado o nível de significância de 5%. Resultados: Houve diferenças estatisticamente significantes (Exato de Fisher, p<0.0001) entre os grupos em relação ao sucesso observado, sendo que o grupo Gel 1 mostrou significativamente mais sucesso que o Gel 2. Além disso, não houve diferenças estatisticamente significantes (teste t não pareado, p=0.9486) entre os grupos considerando o tempo dispendido para os procedimentos no grupo Gel 1(14,1±7,8 minutos) e Gel 2(14,0±6,3 minutos), indicando que este fator não interferiu com os resultados. Conclusão: a associação da mistura de lidocaína 2,5% e Prilocaína 2,5% com lipossomos mostrou-se mais eficaz que a mistura sem associação com lipossomos. A formulação combinada aos lipossomos mostrou-se capaz de anestesiar a mucosa palatina e suficiente para realização de exodontias de molares na maxila.
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Freitas, Maria Viviana de. « Análise de convergência de renda local entre países ». Universidade Federal de Juiz de Fora (UFJF), 2010. https://repositorio.ufjf.br/jspui/handle/ufjf/2614.

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Approved for entry into archive by Diamantino Mayra (mayra.diamantino@ufjf.edu.br) on 2016-09-30T13:51:53Z (GMT) No. of bitstreams: 1 mariavivianadefreitas.pdf: 1128422 bytes, checksum: 682d6ddcf9760bc573a210a6d3df8501 (MD5)
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FAPEMIG - Fundação de Amparo à Pesquisa do Estado de Minas Gerais
A análise de convergência de renda passou nos últimos vinte anos por diversos desenvolvimentos teóricos e empíricos. Todavia, a variedade de modelos, idéias e resultados presentes na literatura são provas cabais da importância acadêmica dessa linha de pesquisa e sua notável evolução. Neste contexto, o presente trabalho investigou a hipótese de convergência condicional numa perspectiva espacial local contribuindo, dessa forma, à literatura vigente por ocasião da busca de resultados que não sejam apenas globais, mas que provêem informação sobre o coeficiente para cada país. A taxa de crescimento do produto por trabalhador é a variável dependente utilizada para 148 países no período quinquenal compreendido entre os anos 1985 e 2005. Além das variáveis explicativas “básicas” relacionadas na literatura de convergência (PIB inicial, crescimento populacional e capital físico), variáveis explicativas adicionais foram incluídas, tais como: capital humano, expectativa de vida, gastos do governo, grau de abertura ao mercado internacional e medida de distorções do mercado. Conforme classificação da WEO/FMI, há uma nítida divisão entre países desenvolvidos e países emergentes e subdesenvolvidos o que sugere a existência de regimes espaciais distintos. A heterogeneidade espacial extrema foi tratada pela estimação de regressões ponderadas geograficamente (RPG). Os resultados da Análise Exploratória de Dados Espaciais indicaram a presença de dependência espacial global para a taxa de crescimento do PIB por trabalhador para os 148 países amostrados, em um padrão de concentração. Os resultados econométricos indicam a presença de efeitos não-observados, sendo mais adequada a estimação por efeitos fixos. O modelo espacial global que melhor se ajusta aos dados é o modelo de defasagem espacial confirmando a hipótese de convergência a uma velocidade encontrada na ordem de 2,07% ao ano. Como esperado, o investimento em capital físico assim como em capital humano e a inserção no mercado internacional atuam positivamente sobre o crescimento econômico. Atuando de maneira oposta estão os gastos do governo e a medida de poder de paridade de compra. Além disso, constatou-se que a taxa de crescimento do país vizinho é um fator relevante do crescimento de um determinado país. Considerando os regimes espaciais, o melhor modelo espacial estimado para os países desenvolvidos foi o de erro espacial. A hipótese de convergência foi, mais uma vez, confirmada, alcançando uma velocidade de 1,92% ao ano. O investimento privado influencia de maneira substancial o desenvolvimento alcançado pelos mesmos ao contrário da atuação insignificante do governo. Quanto à heterogeneidade espacial extrema, por intermédio da estimação por regressões ponderadas geograficamente, foram verificadas diferenças significativas quando consideradas as respostas locais, específicas a cada país. O mapeamento dos resultados de velocidade de convergência local e meia-vida local demonstrou considerável concentração geográfica. Ademais, as evidências internacionais e as estimativas desta dissertação validam a hipótese de convergência teorizada pela vertente neoclássica de crescimento econômico. A velocidade de convergência de, aproximadamente, 2% ao ano parece ser, portanto, “uma constante onipresente”.
Income convergence analysis has undergone in the last twenty years several theoretical and empirical developments. However, the variety of models, ideas and results put forward in literature are a compelling evidence of the relevance of this kind of research and its notorious evolution. Within this context, this study investigated the conditional convergence hypothesis in a local perspective, thereby contributing to the current literature estimating not only global results but providing information about each country coefficient. The growth rate of GDP per worker is the dependent variable for 148 countries over a five-year period between 1985 and 2005. In addition to the “basic” explanatory variables related to convergence literature (initial GDP, population growth and physical capital), other explanatory variables were included, such as: human capital, life expectancy, government spending, international markets opening degree and market distortions measurement. According to WEO/IMF classification, there is a clear division among advanced economies and other emerging markets and developing countries. This specification suggests the existence of different spatial regimes. The extreme spatial heterogeneity was handled by Geographically Weighted Regressions estimation (GWR). The results obtained by Exploratory Spatial Data Analysis indicated spatial dependence for global growth rate of GDP per worker across 148 countries in the form of a concentration pattern. The econometric results indicate unobserved effects suggesting a better fit when fixed effects are considered in the estimation. The best global spatial model is the spatial lag model confirming the convergence hypothesis and providing an estimate of 2.07% speed per year. As expected, investment in physical capital and human capital and the international market insertion act positively on economic growth. On the contrary, government spending and purchasing power parity measurement impact negatively. Moreover, the neighbors’ economic growth rate is an important factor in growth of a particular country. As to spatial regimes, the best model for advanced economies is the error spatial model. Once again convergence hypothesis was confirmed, reaching a 1.92% speed per year. Private investment influences substantially the development attained by the advanced ones, as opposed to the insignificant role played by the government. Addressing the extreme spatial heterogeneity by means of GWR approach, significant differences were verified when considering local relationships, specific to each country. Mapping results of local speed of convergence and local half-life demonstrated considerable geographic concentration. Besides, international evidences validate the convergence proposed by neoclassical economists. The speed of convergence around 2% per year seems to be “a ubiquitous constant”.
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Niel, Adriano Leite de Noronha Alves. « Entre a identidade local e a cidade global ». Master's thesis, Universidade de Lisboa. Faculdade de Arquitetura, 2016. http://hdl.handle.net/10400.5/13560.

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Daoud, Adel. « La Traduction : un ancrage entre universel et local ». Caen, 2010. http://www.theses.fr/2010CAEN1579.

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Résumé :
Cette thèse crée un halo de lumière autour de deux notions clés. En effet, afin de saisir un énoncé, on met en œuvre deux types de connaissances : universelles (générales) ; et locales (s'ancrant dans une culture particulière). Ainsi, le traducteur doit posséder un bagage cognitif riche d'éléments socioculturels concernant tant la langue–culture de départ que celle d'arrivée pour pouvoir établir une communication interculturelle entre des gens venant d'horizons divers. Nous nous concentrons dans la présente étude à exploiter un corpus extrêmement riche en exemples représentatifs puisant particulièrement dans un contexte typiquement français. En revanche, les éléments relevant des notions universelles et rationnelles, d'une part, et de la culture universalisée de l'autre, trouvent leur place au sein de ce corpus. Dans ces conditions, tout l'enjeu consiste à trouver les démarches et procédés convenables qui permettent de traduire les énoncés prenant ancrage dans le local et l’universel pour un public différent, arabe syrien dans notre cas. En conséquence, il s'avère que la démarche sourcière ne suffit pas à elle seule. Il en est de même pour la démarche cibliste. Donc, les deux stratégies traductionnelles se situent entre ancrage universel et ancrage local pour rendre un texte qui contient des éléments de valeur identitaire spécifique ou de portée générale. De surcroît, il se peut bien que les deux démarches se combinent dans une démarche composite, que nous appelons « cibsourcière », pour produire une traduction se plaçant à mi-chemin entre universel et local. L'unité de sens produite crée alors un ancrage culturellement métissé et linguistiquement novateur. . .
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Ndong, Ngoua Pascal. « La politique de décentralisation au Gabon (1996-2007) : entre conflits de compétences, manœuvres politiques et des populations urbaines non urbanisées : les cas de Libreville et de Médouneu ». Paris 8, 2011. http://www.theses.fr/2011PA083989.

Texte intégral
Résumé :
Les collectivités locales sont aujourd’hui présentées comme un gage de meilleure « gouvernance » et de développement économique, social et cultuel. Avec l’appui des bailleurs de fonds internationaux et du renouveau démocratique des années 1990, ces collectivités locales incarnent une approche nouvelle d’organisation des Territoires locaux, bénéficient de crédits nouveaux, et la plupart des gouvernements d’Afrique subsaharienne engagent d’ambitieuses réformes dans ce sens. Ces réformes qui sont à la fois structurelles et fonctionnelles permettent d’aboutir aux politiques dites de décentralisation, c’est-à-dire « le transfert ou la délégation des différents niveaux de pouvoirs, par le gouvernement central, aux différentes institutions étatiques, au plus bas niveau ». Au Gabon, cet élan naît le 6 juin 1996 avec la promulgation de la Loi organique n°15/96 relative à la décentralisation. Ce pas amorcé tente de rompre avec les situations anciennes caractérisées par une forte centralisation des dispositifs gestionnaires. Il crée ainsi les conditions d’un repositionnement des acteurs politiques [ou non] tant à l’échelle locale que nationale, mobilise anciennes et nouvelles notabilités, suscite alliances et compétions, même lorsque les transferts de pouvoir sont encore, dans les faits, nuls. Ainsi, à travers le ton du texte, il s’agit de voir et surtout de comprendre comment les dispositifs de la Loi organique n°15/96 sont appréhendés, parfois manipulés par les différents pouvoirs engagés dans le processus en cours. Aussi, il importe d’identifier les points aporétiques qui empêchent l’application efficiente de la Loi, de déterminer le degré des rapports entre la politique mise en place et les pesanteurs socio- politiques et culturelles, de mesurer le niveau de développement économique, social, ainsi que la participation des populations aux différentes activités de l’espace public. Par ailleurs, la présente réflexion permet d’apprécier l’impact de la célébration rotative des fêtes du 17 août dans chacune des provinces du Gabon depuis leur reprise en 2002, et voir dans quelle mesure une coopération décentralisée pour le développement contribuerait à l’amélioration des structures socioéconomiques des collectivités locales gabonaises, notamment celles de Libreville et de Medouneu
Local communities are now presented as a guarantee for better “governance” and economic, social and cultural development. With the support of international donors and the democratic revival of the 1990s, these local communities embody a new approach to the organization of local territories, benefit from new credits, and most of the governments of sub-Saharan Africa are committed to ambitious reforms in this direction. Both structural and functional in their nature, these reforms have involved so-called decentralisation policies, i. E. “the transfer or the delegation of different levels of power, by the central Government to various State institutions at the lowest level”. In Gabon, this process was started on June 6, 1996, with the promulgation of the organic law n° 15/96 relative to decentralisation. This step towards reform attempts to break with a strong tendency towards the centralisation of management devices. It thus creates the conditions for a repositioning of political actors [or not], both on the local and national levels, mobilising old and new opinion leaders, creating alliances and competitions, even when the transfers of power, in fact, amount to zero. An analysis of the text seeks to understand how the devices of the organic law n° 15/96 are apprehended, and sometimes manipulated by the various authorities involved in the ongoing process. Also, it is important to identify important points of contradiction which prevent the efficient application of the Law and to analyse the relationship between policy development and socio-political and cultural factors. Moreover, grasping the impact of the reform requires us measure the level of social and economic development it stimulated and to grasp how people participate in public spaces. Reflection on local government reform also involves an assessment of the impact of the Gabonese National Commemoration celebrations on August 17, which, since their resumption in 2002, are every year held in a different province of the country. Finally, the discussion of decentralization in Gabon leads us to ask, to what extent decentralised development cooperation could contribute to the improvement of the socio-economic structures of local Gabonese municipalities, in particular those of Libreville and Medouneu
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Bigand, Karine. « L'insurrection catholique d'irlande de 1641 : entre histoire des représentations et histoire locale ». Paris 3, 2004. http://www.theses.fr/2004PA030034.

Texte intégral
Résumé :
L'insurrection irlandaise de 1641 fut le premier soulèvement majeur de la population catholique de l'île après la fin de la conquête de l'Irlande en 1603. L'insurrection débuta dans la province d'Ulster, récemment colonisée par un programme officiel d'implantation de protestants britanniques, et a longtemps été représentée comme un massacre prémédité et généralisé de protestants par des catholiques. Cette étude vise essentiellement à confronter la représentation dominante de l'insurrection à ce que l'on peut savoir de la réalité locale de ce soulèvement. Il s'agit à la fois d'étudier la place de cet événement dans l'histoire irlandaise et d'analyser sa signification quant au processus de colonisation qu'il interrompit. Ce travail, fondé sur l'exploitation des témoignages des victimes de l'insurrection, cherche à fournir un éclairage différent sur le sujet, en se concentrant sur les conditions de vie locale et les relations intercommunautaires existant avant et pendant l'insurrection
The 1641 rising was the first major insurrection of the Catholic population of Ireland since the island was finally conquered in 1603. The rising started in Ulster, where British Protestants had recently settled as part of the official scheme for the plantation of the province. The 1641 rising has long been represented as a general premeditated massacre of Protestants by Catholics. This study seeks to confront the dominant representation of the insurrection with what can be known of the local history of the event. The aim of this dissertation is to analyse both the place of the rising in Irish history and its meaning as regards the colonising process it interrupted. This research is based on the exploitation of the depositions left by the victims of the rising and tries to throw a different light on the matter by focusing on the local living conditions and cross-community relations that existed before and during the insurrection
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