Littérature scientifique sur le sujet « Elementi e forze di campo »

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Articles de revues sur le sujet "Elementi e forze di campo"

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Severino, Paolo. « Curare l'individuo senza cambiare il mondo ? Alcune riflessioni sulla relazione tra analisi e politica ». STUDI JUNGHIANI, no 52 (novembre 2020) : 97–113. http://dx.doi.org/10.3280/jun52-2020oa9535.

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Résumé :
L'autore, anche alla luce dell'attuale emergenza pandemica virale, riflette sul complesso rapporto tra psicologia del profondo e politica e su come questo entri, in varie forme, nella relazione tra analista e paziente. A partire dai contributi di autori quali, oltre a Jung, Neumann, Hillman, Samuels, Bollas e, in campo extra-analitico, Illich, vengono analizzati i possibili significati politici di questa relazione e, più ingenerale, delle terapie del profondo, sviluppando i seguenti nuclei tematici: l'analisi come luogo di resistenza e di diversificazione dalla psicologia di gruppo; l'importanza di dare spazio alla politica nella relazione analitica; la democrazia come metafora della mente e dell'analisi; la terapia analitica come spazio per lo sviluppo dell'"agentività la relazione fra funzione etica della terapia e comportamenti politici; il significato politico dell'individuazione. Ci si interroga sugli elementi di possibile "contro-produttivività" politica e sociale della terapia del profondo e, all'opposto, sugli elementi qualificanti dell'analisi, da rivendicare nel confronto con altre forme di terapia e per quanto riguarda il suo impatto politico e culturale nella società.
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Severino, Paolo. « Curare l'individuo senza cambiare il mondo ? Alcune riflessioni sulla relazione tra analisi e politica ». STUDI JUNGHIANI, no 52 (novembre 2020) : 97–113. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2020oa9535.

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Résumé :
L'autore, anche alla luce dell'attuale emergenza pandemica virale, riflette sul complesso rapporto tra psicologia del profondo e politica e su come questo entri, in varie forme, nella relazione tra analista e paziente. A partire dai contributi di autori quali, oltre a Jung, Neumann, Hillman, Samuels, Bollas e, in campo extra-analitico, Illich, vengono analizzati i possibili significati politici di questa relazione e, più ingenerale, delle terapie del profondo, sviluppando i seguenti nuclei tematici: l'analisi come luogo di resistenza e di diversificazione dalla psicologia di gruppo; l'importanza di dare spazio alla politica nella relazione analitica; la democrazia come metafora della mente e dell'analisi; la terapia analitica come spazio per lo sviluppo dell'"agentività la relazione fra funzione etica della terapia e comportamenti politici; il significato politico dell'individuazione. Ci si interroga sugli elementi di possibile "contro-produttivività" politica e sociale della terapia del profondo e, all'opposto, sugli elementi qualificanti dell'analisi, da rivendicare nel confronto con altre forme di terapia e per quanto riguarda il suo impatto politico e culturale nella società.
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Todorović, Suzana. « I TEMPI VERBALI DEL MODO INDICATIVO NEL DIALETTO ISTROVENETO DEL LITORALE SLOVENO ». Folia linguistica et litteraria XI, no 30 (2020) : 281–300. http://dx.doi.org/10.31902/fll.30.2020.16.

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Résumé :
Nel presente contributo ci proponiamo di presentare l’impiego dei tempi verbali istroveneti del modo indicativo. Il lessico istroveneto (attinente all’area istriana nordoccidentale) è riportato in otto dizionari dialettali, ovvero Dizionario storico fraseologico etimologico del dialetto di Capodistria (Giulio Manzini e Luciano Rocchi, 1995), Dizionario del dialetto capodistriano (Dino Parovel, 2006), Voci della parlata isolana nella prima metà di questo secolo (Antonio Vascotto, 1987), Vocabolarietto del dialetto isolano (Antonio Delise, 2006), Dizionario del dialetto isolano: raccolta di parole e modi di dire della parlata isolana di ieri, di oggi e, forse, di domani (Silvano Sau, 2009), Le perle del nostro dialetto (Ondina Lusa e Marino Bonifacio, 2004, 2010, 2012). In alcuni dizionari gli autori riportano altresì una selezione di elementi grammaticali senza fornire un puntuale quadro grammaticale delle parlate prese in esame; oltre a ciò, non sempre vi è rispondenza tra gli elementi grammaticali riportati e quelli rilevati sul campo durante le nostre ricerche, essendo (stati) gli autori dei dizionari perlopiù amanti della parola dialettale e non linguisti o dialettologi. Le regole d’uso dei tempi verbali istroveneti (presente, imperfetto, futuro semplice, passato prossimo, imperfetto, trapassato rossimo, futuro anteriore) sono state definite mediante materiali testuali registrati sul campo durante le inchieste dialettali effettuate in sette punti d’inchiesta istroveneti. Tutti i testi ricavati sul campo sono stati corredati da traduzioni in italiano. Per ogni tempo verbale riportiamo le coniugazioni dei verbi ausiliari ˈeṡer ‘essere’ e ver ‘avere’ e le coniugazioni dei verbi regolari con infinito in -ar o -a (Pirano); -er (Capodistria), -e (Isola) o -i (Pirano e Strugnano); -ir (Capodistria, Isola) o -i (Pirano). Nel caso dei tempi verbali composti è stata messa in rilievo la loro modalità di formazione.
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Fabbro Carmen. « Telecomunicazioni aeronautiche : natura giuridica, regime normativo e forme di delega ». International Journal of Science and Society 4, no 4 (25 novembre 2022) : 388–98. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i4.584.

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Résumé :
Questo articolo si propone di analizzare la natura giuridica delle telecomunicazioni aeronautiche e il potere-dovere dell'Unione di promuoverne la delega. Si segue il metodo di approccio descrittivo e logico-induttivo, indagando la strutturazione del servizio nell'ordinamento del Paese e verificandone la conformazione pragmatica, in modo da suggerire un modello di delega rilevante. Sembra che le telecomunicazioni aeronautiche siano un argomento poco studiato nel campo delle scienze giuridiche. In quanto servizio posto a tutela dell'Unione, integra un elemento di navigazione aerea, con un intrinseco collegamento alla sicurezza aeroportuale, ma con elementi caratteristici di un servizio di telecomunicazioni (art. 21, XI c/c XII, c della Costituzione del Repubblica Federativa del Brasile). Considerato il comando legale che ne consente la prestazione da parte di agenti pubblici o soggetti privati specializzati (art. 47 c/c 48 e unico comma del Codice Aeronautico Brasiliano), tale servizio dovrebbe seguire il trend di depubblicizzazione degli aeroporti pubblici, per essere oggetto di delega autonoma su larga scala, con opportuna definizione della corretta modalità (concessione o autorizzazione). Si prevede, infine, di incoraggiare incursioni legali che approfondiscano il tema, oltre a suggerire una politica pubblica finalizzata alla privatizzazione delle Telecomunicazioni Aeronautiche.
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Ponzio, Luciano. « Enunciazione non iterabile e interrelazione tra scrittura e immagini del mondo ». Letrônica 14, sup. (31 décembre 2021) : e42539. http://dx.doi.org/10.15448/1984-4301.2021.s.42539.

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Produrre e comprendere segni significa partecipare ai processi comunicativi. Il segnico è il campo dell’ambivalenza, della somiglianza, della deviazione, della creatività, in cui tutto si decide per relazioni e pratiche sociali (io-per-me, l’altro-per-me e io-per-l’altro, come dice Bachtin). Il testo artistico fornisce la possibilità di cogliere al meglio la struttura dialogica dell’enunciazione. Bachtin mostra come il senso del testo non dipenda dagli elementi ripetibili del sistema di segni con cui è composto (interpretanti di identificazione) ma nella sua stessa costituzione, e non solo nella sua manifestazione; esso è situato nei rapporti di rinvio, di differimento (interpretanti di comprensione rispondente) che danno luogo ad una catena di testi ad esso antecedenti e ad esso successivi. Nel dispiegarne la trama, pur rispettandone regole, forme e strutture, l’enunciazione letteraria del discorso indiretto libero è capace di trasgredirle in un fitto dialogo intertestuale e, diacronicamente, tra autori differenti.
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Fabbroni, Roberto, Claudio Molinari et Antonio Sanna. « Riconnettere Corpo, Mente e Anima-Spirito per recuperare Salute e Benessere in una visione sistemica e unitaria che porti alla guarigione. » Scienze Biofisiche 5, no 1 (juillet 2022) : 1–32. http://dx.doi.org/10.48274/ibi15.

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Scopo di questo articolo è quello di recuperare la visione unitaria della salute e del benessere riunendo in una visione sistemica corpo, mente e Anima-Spirito che dal 1800 ad oggi hanno vissuto una separazione che ha portato ad un processo specialistico in ambito medico-scientifico pesantemente riduzionistico e limitante. Tale processo di riunificazione passa per la conoscenza dell’essere umano dal punto di vista delle più recenti scoperte nel campo della Biofisica e Fisica Quantistica integrate con le più recenti e verificate metodologie ad approccio bioenergetico, basate sul Metodo Summa Aurea® unite alla Psicologia, nell’accettazione originaria del termine. Ciò consente, sia a livello teorico che pratico, la rivitalizzazione dei processi di autoguarigione sopiti o limitati in persone affette da varie patologie o se preferite da varie tipologie di squilibri energetici che incidono, a vari livelli, sull’equilibrio psicofisico della persona. In questo contesto indagheremo la possibilità che il Metodo, preso qui in esame, sia in grado di migliorare la connessione tra l’Anima e la personalità, favorendo la diminuzione delle crisi interiori, causa dei malesseri e delle patologie sia umane che sociali. Tale percorso conoscitivo del Metodo Summa Aurea® e delle sue applicazioni, è frutto di 13 anni di attività teorico e pratica, basata sulla conduzione e formazione di oltre un migliaio di persone che a vario livello hanno appreso il Metodo, sia nelle forme più basilari, a livello di crescita personale e spirituale, sia in quelle più scientifiche dedicate agli Operatori professionisti sia sanitari sia delle Discipline del Benessere. Tale macro analisi è frutto inoltre anche della sperimentazione e applicazione in ambito di ricerca e trattamento che in questi ultimi anni è stata svolta sia sugli Operatori che sui loro assistiti. Alla base di questa indagine c’è il ruolo del cuore, della sua frequenza cardiaca e del suo campo scalare, elementi basilari per una visione unitaria del funzionamento dell’essere umano che trovano la loro spiegazione formale attraverso la Teoria del campo di Consapevolezza Unificato.
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Gregori, Maddalena. « Dalla comunitŕ di villaggio allo stato. La ricerca-azione nella prassi operativa quotidiana dell'Ong cambogiana "krom" ». RICERCHE DI PSICOLOGIA, no 3 (février 2011) : 235–48. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003014.

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L'articolo si occupa dell'intervento di sviluppo integrato (economico, sociale e individuale) svolto dall'Ong Krom Akphiwat Phum nell'area nord ovest della Cambogia all'indomani della fine della guerra che ha insanguinato il Paese per piů di vent'anni. L'intervento, iniziato nel 1993, si č proposto inizialmente di reintegrare nella societŕ cambogiana l'enorme massa di rifugiati provenienti dai campi profughi posti lungo i confini della Thailandia; successivamente, di offrire strumenti per lo sviluppo delle nuove comunitŕ cosě formate e infine di proporsi come sostegno per lo sviluppo di un movimento di base in grado di rapportarsi con le forze che governano il Paese in modo democratico e partecipato. La metodologia utilizzata da Krom č stata ed č tuttora quella dell'intervento-azione, con una presenza continuativa degli operatori nei villaggi e con un coinvolgimento diretto della popolazione nell'analisi dei problemi, nella scelta delle soluzioni e nell'elaborazione dei progetti di sviluppo. I risultati ottenuti sono stati superiori a quelli di altre Ong attive nello stesso periodo, soprattutto in termini di empowerment della popolazione e di self-efficacy. Ma, col tempo e con la sempre maggior complessitŕ degli interventi, alcuni elementi di criticitŕ hanno iniziato ad emergere, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra gli operatori e la struttura dell'Ong. In sostanza, da una recente valutazione esterna emergono tre rilevanti punti di criticitŕ: 1. la mancanza di ruoli certi e competenze professionali specifiche che rende la rotazione tra le diverse funzioni del Programme Management Team poco funzionale e di scarso sostegno per i membri dello staff; 2. la mancanza di un punto di vista esterno, una figura di supporto per gli operatori dello staff, che da troppi anni si relazionano tra loro e solo tra loro, e che cominciano a mostrare segni di burn out; 3. il confuso rapporto/concetto di potere, che porta l'Ong a doversi reinterrogare su quale sia la struttura (autorevole/democratica) piů giusta per funzionare al meglio.
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Cerruti, Corrado, Albino Di Certo et Sonia Ruggiero. « Potenzialitŕ e criticitŕ della logistica distrettuale : il caso del distretto florovivaistico del ponente ligure ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 3 (juin 2010) : 467–88. http://dx.doi.org/10.3280/ed2009-003004.

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Il presente lavoro sviluppa un'analisi empirica delle mutate modalitŕ attraverso cui distretti affrontano la competizione nel nuovo contesto globale. In particolare, mentre in passato l'eccellenza produttiva si poneva come elemento fondante del successo della forma distrettuale, risulta sempre piů evidente come nei distretti moderni la componente "servizi" si sia affiancata - e talvolta abbia superato in valore - la componente materiale. L'analisi empirica č stata sviluppata con riferimento al distretto florovivaistico del Ponente Ligure, un contesto che bene evidenzia la crescente criticitŕ dei servizi, in particolare della logistica, e le forti difficoltŕ che incontrano gli operatori distrettuali nel fronteggiare il cambiamento richiesto. Il distretto, in effetti, ha visto erodersi negli anni la propria quota di mercato fino alla perdita del proprio ruolo di leadership guadagnato in passato mettendo in campo capacitŕ produttive uniche nello scenario internazionale. Mentre i livelli qualitativi della produzione sembrano rimasti elevati, collocando il prodotto ligure tra i migliori a livello mondiale, gli operatori evidenziano una forte contrazione della domanda dovuto alle difficoltŕ riscontrate in ambito logistico-commerciale. Alla luce dei dati raccolti č possibile sostenere, in effetti, che la competizione e talvolta, la sopravvivenza stessa dei distretti, debba passare attraverso una piů attenta pianificazione di elementi quali il marketing, la logistica, la commercializzazione e, piů in generale, della componente servizi. Tale pianificazione non puň essere portata avanti dal singolo operatore ma deve essere frutto dell'impegno congiunto ed organico delle imprese e delle istituzioni distrettuali.
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Kenda, Jana. « Ruoli pragmatici di "sì" : modello di analisi dei segnali discorsivi nell'italiano parlato ». Linguistica 48, no 1 (29 décembre 2008) : 137–49. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.48.1.137-149.

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Nel presente contributo osserveremo i diversi ruoli pragmatici assunti dal segnale discorsivo sì nella lingua italiana parlata. è nostro intento servirci di questo esempio concreto per illustrare la pluralità di funzioni e di forze illocutorie di un segnale discorsivo che possono renderne difficoltosa l’elaborazione e l’interpretazione. il metodo adottato per l’individuazione dei diversi ruoli pragmatici svolti dal segnale prescelto, si propone di costituire un modello di analisi applicabile anche ad altri elementi linguistici aventi simili proprietà pragmatiche.
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Favaretto, Ilario. « Elementi per un cambiamento delle relazioni tra le imprese italiane ». ARGOMENTI, no 30 (mars 2011) : 7–22. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-030001.

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Se si considera il ruolo di grandi e piccole imprese in Italia, si osserva come per ambedue sia stata inadeguata la risposta alla sfida della complessitŕ posta dalla globalizzazione. La staticitŕ apparente del sistema di imprese in Italia č determinata dall'inadeguatezza della sua evoluzione: in particolare, mancano le forze per l'attivazione e il dominio di una molteplicitŕ di funzioni. Da un lato non si č prodotto un effetto trascinamento da parte di operatori adeguatamente dimensionati; dall'altro le piccole imprese non sono riuscite a trattenere e reinvestire il valore aggiunto necessario a sostenere la propria crescita. L'apparente immutabilitŕ del sistema nasconde tuttavia mutamenti che vanno indagati con attenzione per sapere se nei prossimi anni esso potrŕ contribuire ancora allo sviluppo di ricchezza e benessere o sia condannato a ridimensionare tale contributo.
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Thèses sur le sujet "Elementi e forze di campo"

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BRAMBILLA, ROSSANA. « La differenza pedagogica. Consistenza e funzionamento del "campo" educativo ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2009. http://hdl.handle.net/10281/25187.

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Nonostante i suoi sforzi, il sapere pedagogico risulta ancora incapace di dire qualcosa di nuovo, rispetto agli altri saperi, circa l’educazione, la società e la cultura. Mentre la pedagogia si impegna soprattutto a produrre una sempre maggior quantità di finalità educative, la sua possibilità di dire qualcosa di nuovo circa l’educazione sembra invece legata a una inesplorata interpretazione di tre concetti importanti: quelli di scienza, epistemologia e critica. Assunti radicalmente, questi tre concetti potrebbero cambiare il rapporto tra la pedagogia e l’educazione, colmando anche la storica e riconosciuta spaccatura tra teoria pedagogica e prassi educativa. Nella seconda parte del lavoro, ho studiato e analizzato il pensiero pedagogico di Riccardo Massa, evidenziandone la capacità di rispondere proprio a quei criteri di scientificità e criticità. Massa propone di studiare l’educazione nei termini di uno specifico “campo” di esperienza . Seguendo per primo questa strada, il pedagogista arriva alla formulazione di una precisa teoria della consistenza e del funzionamento del campo educativo . L’educazione, secondo lui, funziona come un “dispositivo”, cioè come un meccanismo, fatto di specifici elementi e di specifici livelli di forza. Nel terzo passaggio del lavoro, al fine di mostrare la capacità trasformativa della teoria massiana – in termini di lettura e progettazione delle pratiche educative –, ho avanzato una proposta di strutturazione e gestione alternative per dei reparti ospedalieri di riabilitazione, e anche una nuova idea di progettazione e conduzione del lavoro educativo con le famiglie.
Though its toils, pedagogy is still unable to say something new about education, society and culture. It continues only to produce all sort of teleologies, that is a large quantity of finalities for education. On the contrary, possibility to say something new about education seems linked to a new interpretation of three important concepts: science, epistemology and criticism. They could really let pedagogy to start a new connection with its object (education). In the second part of the work, I try to think of Riccardo Massa’s speech again. I consider his pedagogy as a new theory, able to think education as a particular “field” of experience. Education, in the opinion of Riccardo Massa, is a “device”, that is a mechanism made by specific elements and specific force levels. In the third part of the research, first, I try to use “device” theory to show a new possible way to structure and to run a rehabilitation ward. Finally, I try to use the same theory to show a new possible way to plan educational work with children families.
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Pallotto, Lucia. « Studio di tecniche di misura per applicazioni innovative in campo odontoiatrico ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426598.

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The aim of this work is to propose and to validate measurement methods specifically suited for the analysis of teeth’s mechanical proprieties and dentist applications. The innovation introduced in this work is so in the main part methodological. I worked in order to obtain results interesting for the dentists, but also correct under the metrological point of view.
Lo scopo di questo lavoro di tesi, realizzato in stretta collaborazione con la Clinica Odontostomatologica dell’Università Politecnica delle Marche e con diverse aziende del settore, è quello di applicare tecniche di misura ad ambiti di specifico interesse odontoiatrico. L’innovazione presente in questa tesi risiede sia nelle specifiche tecniche di misura utilizzate che, e soprattutto, nell’approccio metodologico seguito. Si è voluto infatti garantire che fossero di interesse sia i risultati delle misure effettuate sia i metodi di misura scelti.
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Balestri, Alessandro, et Marina Salerno. « SEGNI E FORME NEL TEMPO : proposte per la conservazione e valorizzazione dell'ex campo di prigionia di Servigliano ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.” Primo Levi, Se questo è un uomo, Torino, Einaudi, 2014 Servigliano, uno dei borghi più belli d’Italia, è segnato da una grande cicatrice che dalla Prima guerra mondiale fino agli anni Cinquanta ha condizionato pesantemente la vita del paese: l’ex campo di prigionia. È una cicatrice che la comunità ha provato a far guarire trasformando ciò che è rimasto nel Parco della Pace. L’impressione che si ha entrando in questo luogo è disorientante. Infatti, gran parte del parco è invaso da attrezzature sportive che arrogantemente fanno tacere e celano ciò che accadeva fino a ottanta anni fa dentro queste mura. Il nostro progetto si è posto da subito un obiettivo, rendere il Parco della Pace un memoriale con una duplice valenza: progettare un luogo in cui la memoria e la vita quotidiana coesistano, senza sopraffare l’una sull’altra. Rendere questo luogo attivo, dove il gesto del ricordo permane sulla quotidianità trovando un equilibro tra le due fasi di vita del campo. Non andando perciò a togliere il parco alla comunità, ma mantenendolo uno spazio in cui passeggiare, svagarsi, un luogo godevole, ma con una sensibilità ed un rispetto in più. Conserviamo, dunque, i segni di quel poco che è rimasto e ne aggiungiamo degli altri, andando a creare un dialogo tra il tempo antico, il tempo del dolore, e il tempo contemporaneo. Rievochiamo la forma di ciò che era, silenziosamente, ricomponendo la vastità del campo e la moltitudine di persone che l’hanno vissuto avvalendoci dell’elemento vegetale.
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Mangora, Andrea. « Simulazioni elettromagnetiche agli elementi finiti per un sensore di corrente integrato in tecnologia BCD ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14304/.

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L’obiettivo di questo elaborato è studiare la relazione che lega il campo magnetico alla corrente misurata in un sensore di corrente integrato basato sull’effetto Hall con lo scopo di poter realizzare una migliore progettazione del sensore stesso. Il circuito integrato oggetto di studio è in grado di effettuare misure di corrente a banda larga grazie all’innovativo design circuitale con cui è realizzata l’elettronica che governa la misura. Esso si basa su di un sensore a effetto Hall per misurare il campo magnetico generato dalla corrente che scorre su di una “strip” integrata, consentendo in questo modo un tasso di integrabilità elevato e la possibilità di effettuare la misura senza perdite. Di conseguenza, lo scopo di questo elaborato è l’analisi del campo magnetico generato da una strip metallica di dimensioni micrometriche e la sua relazione con i vari parametri di progetto. Per effettuare questo studio si è fatto ricorso ad un’analisi al calcolatore mediante software di simulazione fisica basato sul metodo degli elementi finiti, che consente la risoluzione di problemi fisici alle derivate parziali difficilmente trattabili per via analitica.
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FROSI, PAOLO. « Simulazione mediante modelli fem di saldature TIG e laser di piastre in lega Inconel 625 ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1079.

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L’obiettivo del presente studio è realizzare modelli numerici che siano di supporto per l’analisi dei fenomeni termici e strutturali relativi alla progettazione e alla realizzazione delle saldature: tale attività si suddivide a sua volta nello studio del numero e della velocità delle passate, delle potenze termiche messe in gioco, della corretta rappresentazione del comportamento del materiale, della scelta e posizionamento dei vincoli, della valutazione delle distorsioni e tensioni finali della giunzione ecc. Questa attività di studio si è avvalsa del codice agli elementi finiti ANSYS Release 11 rivelatosi idoneo a rappresentare la saldatura TIG e laser. I risultati delle elaborazioni numeriche sono stati confrontati con i dati sperimentali registrati nei laboratori ENEA. Tali prove sperimentali di saldatura testa a testa tra due piastre in INCONEL 625 sono quelle previste nell’ambito della progettazione del tokamak IGNITOR, una macchina per lo studio della fusione nucleare. In via preliminare sono state effettuate alcune considerazioni di carattere generale relative agli aspetti fisici del fenomeno, alla sua classificazione ed alla normativa corrispondente.
The aim of the current study is to carry out numerical models that can support the analysis of thermal and structural phenomenon related to the design and realization of welding: this activity is divided in turn in the study of the number and the speed of passes, the thermal powers involved, the correct representation of the material behaviour, the choice of the restraints’ placement, the evaluation of the final strains and stresses in the joint and so on. This study activity has made use of Ansys Release 11 finite element code that has been revealed suitable to represent TIG and laser welding. The results of numerical calculations have been compared with the experimental data recorded in the ENEA laboratories. These butt-welding experimental tests between two plates of INCONEL 625 are the ones planned in the field of the design of IGNITOR tokamak, a machine for the nuclear fusion study. In a preliminary way some general considerations have been developed relative to the physical aspects of the phenomenon, its classification and the corresponding rules.
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Calcinari, Andrea. « Effetti delle onde gravitazionali attraverso la deviazione geodetica ». Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14076/.

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L'intento perseguito nel redigere questa tesi è quello di illustrare la teoria alla base delle onde gravitazionali per giungere ad intuire i metodi che ne consentono la rilevazione. Queste sono una conseguenza della Teoria della Relatività Generale di cui si riporta una semplice introduzione nel primo capitolo, sottolineando l'importanza del formalismo geometrico e tensoriale. Le equazioni di Einstein descrivono il campo gravitazionale come curvatura dello spaziotempo, questa è rappresentata dal tensore di Riemann che determina in particolare l'accelerazione relativa di due geodetiche. Si studia poi l'approssimazione di campo debole, necessaria per linearizzare le equazioni di Einstein e per mostrare che la perturbazione metrica soddisfa un'equazione d'onda. Il capitolo terzo si conclude quindi con un'analogia tra le onde gravitazionali e quelle elettromagnetiche. Nel quarto capitolo si analizzano le soluzioni sotto forma di onde piane: qui emergono caratteristiche peculiari riguardanti la perturbazione gravitazionale che, con il giusto gauge, permette di dedurre che solo due sono le polarizzazioni fisicamente rilevanti e che sono trasversali rispetto alla direzione dell'onda. Infine si evince che è necessario un sistema di particelle per la rilevazione di un'onda perchè la grandezza da osservare è la separazione tra due geodetiche e come questa varia al passaggio dell'onda. In questo modo viene mostrata la causa degli effetti mareali e si confermano le caratteristiche della radiazione gravitazionale anticipate in precedenza, come la polarizzazione e la natura quadripolare. Alcune considerazioni matematiche finali elucideranno come le proprietà delle onde suggeriscono con naturalezza l'esistenza di una radiazione di gravità. Infine si accennerà alle idee chiave che hanno suggerito la costruzione di rilevatori di onde e come questi debbano funzionare. La trattazione termina con uno sguardo alle recenti scoperte e alle aspettative future.
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LALICATA, LEONARDO MARIA. « Effetto del grado di saturazione sul comportamento di un palo soggetto a forze orizzontali ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11573/1073956.

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L’obiettivo di questa tesi è stato studiare l’effetto della suzione sul comportamento di pali soggetti ad azioni orizzontali immersi in un terreno parzialmente saturo. È stata messa a punto una campagna di indagini in centrifuga geotecnica nella quale è stato studiato il comportamento di un palo (LP=15m, EIP=3.9 GNm2) caricato orizzontalmente immerso in un deposito di limo (caolino B-grade) parzialmente saturo con superficie libera a 7m dal piano campagna (alla scala del prototipo). Le condizioni iniziali del terreno sono state sceltea valle della caratterizzazione geotecnica completa del materiale. La risposta del sistema palo-terreno è stata indagata sia per un terreno con una struttura moderatamente aperta (e0=0.93) che decisamente addensata (e0=0.75). In condizioni di parziale saturazione il palo è stato caricato fino ad un valore prefissato di forza applicata ed in seguito la superficie libera è stata innalzata da 7m sino al piano campagna. Al fine di poter comparare i risultati, sono state inoltre eseguite le prove di carico sul terreno saturo per entrambe le densità considerate. Il comportamento osservato in centrifuga è stato in seguito analizzato con un modello matematico implementato in un codice agli elementi finiti. Il legame costitutivo adottato per il terreno, formulato in tensioni efficaci alla Bishop, è un Cam-Clay modificato esteso ai parzialmente saturi. Con le analisi bidimensionali assialsimmetriche è stata studiata l’evoluzione del processo di equalizzazione indotto dall’incremento di gravità e dall’applicazione della condizione idraulica alla base del modello. Le diverse fasi dell’interazione palo-terreno sono state dunque analizzate con un modello tridimensionale completo.
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CONCLUSIO, DAVIDE. « Analisi agli elementi finiti di strutture tensegrali ed applicazioni in campo biomedico ». Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11573/916901.

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SBARBATI, Claudia. « LE STRAGI E LO STATO. NARRAZIONI SU CARTA DELLO STRAGISMO ITALIANO:CRONACA, MEMORIA E STORIA ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251127.

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Résumé :
Oggetto del presente studio è la narrazione pubblica delle stragi degli anni Settanta, realizzata attraverso il filtro della carta stampata di ieri e di oggi. In particolare, le stragi delle quali è stato ricostruito il pubblico racconto sono quelle di Milano (12 dicembre 1969), di Brescia (28 maggio 1974) e di Bologna (2 agosto 1980). L’interesse di ricerca è nato dalla percezione di un vuoto storiografico rispetto all’“impressione di realtà” - quindi all’immaginario - che nel corso dei decenni quotidiani e periodici nazionali hanno edificato riguardo allo stragismo neofascista. In generale, l’eversione di destra – seppur oggetto di preziosi studi - è stata meno analizzata rispetto a quella di sinistra e quello che è divenuto il cosiddetto “caso Moro”, perché sovente stigmatizzata come subalterna allo Stato e quindi priva di una sua dimensione particolare. È esattamente in questo spazio che la ricerca s’inserisce, guardando alla storia d’Italia attraverso l’interpretazione dello stragismo offerta dall’informazione a stampa. La scelta della fonte giornalistica come fonte storica per analizzare le categorie interpretative e i quadri di riferimento messi a disposizione dell’opinione pubblica, ha richiesto di tenere in considerazione gli elementi distintivi del giornalismo italiano e i suoi rapporti con il contesto politico nazionale coevo alle stragi, con attenzione anche per i cambiamenti occorsi nel tempo nel mondo dell’informazione e nel panorama internazionale, definendo un arco temporale che dal 1969 giunge sino al 2017. Inoltre, gli scenari politici sovranazionali della Guerra Fredda sono costantemente richiamati in virtù dell’intima connessione fra eversione di destra, forze dell’ordine e servizi di sicurezza italiani da un lato, ed equilibri geopolitici internazionali dall’altro. Si è scelto di attingere a numerose testate nazionali per dare conto delle diverse linee editoriali, delle molteplici caratterizzazioni politiche delle stesse, dei differenti stili comunicativi e della pluralità di lettori cui ogni quotidiano o periodico è destinato. Fra gli archivi storici più attenzionati emergono quelli del “Corriere della Sera”, “La Stampa”,“la Repubblica”, “L’Unità”, “Il Giorno”, “La Notte”, “La Nazione”, “L’Avanti!”, “il Manifesto”, “Lotta Continua”, “Umanità Nova”, “Il Popolo”, “il Secolo d’Italia”, “Candido” e “il Borghese”. A ogni strage è stato dedicato uno specifico capitolo in cui sono introdotti i fatti e gli esiti giudiziari, analizzate le prime reazioni della stampa, ricostruiti gli anni dei processi e la ricezione delle sentenze, sino a riproporre l’eco pubblica delle opere che nel corso dei decenni sono intervenute sul tema. Gli articoli di cronaca e gli editoriali di approfondimento analizzati permettono di vagliare la riproposizione su carta delle versioni ufficiali delle forze dell’ordine, della magistratura e della politica; le memorie dei protagonisti degli eventi e l’analisi offerta dagli opinion makers che di volta in volta hanno raccontato le stragi dell’Italia repubblicana (giornalisti, storici, magistrati, scienziati sociali). L’ultimo capitolo è stato invece dedicato al problema della Memoria e dei suoi rapporti con la Storia, analizzando la produzione memorialistica degli ex terroristi, delle vittime di prima, seconda e terza generazione, sino al tema della riconciliazione e della pacificazione. Si è dunque ricostruito il dibattito sviluppatosi “a caldo” ed “ex post”, nella consapevolezza che l’informazione e la comunicazione pubblica della Storia sono fondamentali per la storicizzazione del passato traumatico della Nazione.
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GUIDI, Arianna. « Il reato a concorso necessario improprio ». Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251080.

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Résumé :
Oggetto del presente lavoro è stata la tematica dei reati a concorso necessario (detti anche plurisoggettivi): una categoria penalistica scarsamente presa in considerazione da parte della dottrina e giurisprudenza più recenti, eppure dai risvolti sistematici di un certo rilievo, in quanto coinvolge profili sia di parte generale che speciale del diritto penale. L’indagine è partita dal piano definitorio e classificatorio: sono state riportate dettagliatamente le diverse tesi dottrinali sviluppatesi sul tema (suddivisibili in due macrocategorie, quella dei sostenitori di una concezione ampia di reato a concorso necessario e quella dei sostenitori di una concezione ristretta dello stesso), nonché le pronunce della Cassazione ritenute maggiormente significative. Un’attenzione particolare è stata dedicata alla delimitazione – in negativo – del campo d’indagine, tracciando le differenze intercorrenti fra i reati a concorso necessario (o plurisoggettivi, a seconda della terminologia impiegata) ed istituti ritenuti erroneamente contigui, primo fra tutti quello del concorso eventuale di persone nel reato. Dopodiché, all’interno del secondo capitolo si è scelto di riflettere sulle questioni maggiormente rilevanti e problematiche attinenti ai reati a concorso necessario impropri: in primis, la ratio che giustifica l’esenzione dalla pena in capo ad un soggetto; secondariamente, la possibilità di punire o meno la condotta tipica, nonché le eventuali condotte atipiche, poste in essere dal soggetto non punibile per mezzo dell’applicazione degli artt. 110 ss. c.p. in funzione incriminatrice. La panoramica di orientamenti dottrinali e giurisprudenziali quanto mai oscillanti e fra loro divergenti su questioni di particolare importanza, non è stata solo funzionale ad offrire al lettore una dettagliata ricognizione in generale, piuttosto, da questa è scaturita una vera e propria esigenza di (ri)considerare l’intera materia in modo organico e chiarificatore. Per tale ragione, nel terzo capitolo è stata introdotta una nuova definizione, in sostituzione a quella maggiormente impiegata da dottrina e giurisprudenza: “fattispecie incriminatrici normativamente plurisoggettive”. Una definizione idonea a ricomprendere tutti quegli illeciti penali che, a livello astratto, presentano caratteristiche simili: il riscontro di una pluralità di soggetti e di condotte quali elementi costitutivi del fatto tipico. Pertanto, si è cercato di individuare i confini della categoria assumendo quale criterio di partenza il piano normativo astratto, in considerazione del fatto che ciò che il legislatore ha scelto di codificare come tipo criminoso è dato dall’insieme degli elementi oggettivi e soggettivi, i quali compaiono nella descrizione della norma incriminatrice. La visione d’insieme ha permesso di non limitare l’attenzione al solo soggetto punibile, bensì di spostarla anche sul soggetto non punibile, il quale, con la sua condotta rientrante fra gli elementi oggettivi del fatto tipico, contribuisce alla configurabilità del reato. Infine, all’interno del quarto capitolo si è proceduto all’analisi dei principali reati classificati da parte della dottrina come a concorso necessario impropri, per verificare, tenuto conto della nuova definizione proposta, se possano o meno essere qualificati come fattispecie incriminatrici normativamente plurisoggettive improprie. Il confronto con la parte speciale ha permesso di evidenziare l’estrema delicatezza dell’operazione d’individuazione di fattispecie incriminatrici normativamente plurisoggettive (in senso lato): anzitutto, perché non sempre la pluralità di soggetti e di condotte costitutive del fatto tipico è oggetto di descrizione espressa, risultando alle volte ricavabile solo a seguito di un attento esame della tipologia e del significato delle parole impiegate dal legislatore; secondariamente, perché alle volte è facile lasciarsi confondere dal piano naturalistico della realtà concreta, mentre l’individuazione di una fattispecie incriminatrice in termini di plurisoggettività normativa dovrebbe avvenire, secondo l’impostazione adottata, a partire dal piano normativo astratto. Da ultimo, ci si è soffermati sul ruolo del soggetto non punibile che tenga rispettivamente la condotta tipica o una condotta ulteriore e diversa da quella descritta, cercando di offrire una possibile soluzione al problema. Nel primo caso, si è concluso per l’impossibilità di applicare l’art. 110 c.p. in funzione incriminatrice, pena la violazione delle garanzie proprie del sistema penalistico. Nel secondo, invece, si è concluso in senso affermativo, precisando che l’interprete è tenuto a prestare attenzione a diversi aspetti, fra cui il tipo d’equilibrio intercorrente fra le condotte dei soggetti parte della fattispecie incriminatrice normativamente plurisoggettiva impropria, nonché l’alterità effettiva della condotta atipica rispetto a quella descritta, pena la violazione dei principi di legalità, tipicità e certezza del diritto.
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Livres sur le sujet "Elementi e forze di campo"

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Assorgia, Mauro. Elementi di composizione armonico-contrappuntistici in campo tonale. Roma : Garamond, 1993.

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Sanchirico, Carmine. Elementi di topografia archeologica : Guida pratica alla documentazione sul campo nella ricerca di superficie. Siena : Nuova immagine, 2007.

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Fanizza, Fiammetta. Elementi di statistica per lo studio della sociologia : Primi approcci per la ricerca in campo sociale. Milano : Franco Angeli, 2014.

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Ellis, Tom. Studio comparativo delle attività di formazione delle forze di polizia nel campo delle prevenzione e del controllo dell'abuso di droga e dei fenomeni correlati. Rome, Italy : United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute, 1994.

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Ingletti, Vito. Diritto di polizia giudiziaria : Elementi di diritto penale, procedura penale e diritto di polizia per gli operatori delle forze dell'ordine : aggiornato con le nuove attribuzioni della polizia giudiziaria ... 2e éd. Roma : Laurus Robuffo, 2001.

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Studio comparativo delle attività di formazione delle forze di polizia nel campo della prevenzione e del controllo dell'abuso di droga e dei fenomeni correlati. [Rome : UNICRI, 1993.

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Marchesini, Irina. I volti della Rivoluzione d’ottobre. Bologna University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.30682/979-12-5477-139-6.

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Résumé :
Riflessa nel presente volume è la volontà di indagare in ottica comparata i vari “volti” di un evento che ha segnato il corso del Novecento e che ancora oggi gioca un ruolo precipuo nel plasmare la società russa: la Rivoluzione d’ottobre. Contraddittoria forza motrice di profondo cambiamento e trasformazione, la Rivoluzione d’ottobre sin dal suo avvento sembrava uno snodo storico ineluttabile. Come scrisse acutamente Nabokov, «era opinione diffusa che [la Rivoluzione] si fosse ripercossa sulla vita di ogni russo; un autore non poteva farci passare in mezzo il suo eroe senza che quello ne restasse scottato, e schivarla era impossibile». I saggi qui raccolti costituiscono una riflessione corale volta a restituire una visione eterogenea e ad ampio respiro su questa fase della Storia russa a cent’anni dal suo inizio (1917-2017). Interrogandosi su aspetti di carattere storico, politico, letterario e artistico, i contributi ne sottolineano l’estrema complessità, ne ricostruiscono campi di appartenenza e valori, elementi di frattura e continuità col passato, pur non dimenticandone l’attualità nel contesto odierno.
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IL SEGRETO DEL VENTO : Viaggio nella profondità dell'essere. Palermo, Italy : ONLUS S.M.V.P - 90041 Balestrate (PA), 2010.

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IL SEGRETO DEL VENTO : VIAGGIO PROFONDO NELLA CONOSCENZA DELL'ESSERE. MILANO : ONLUS S.M.V.P - 90041 Balestrate (PA) tel +393287573178, 2009.

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10

IL SEGRETO DEL VENTO : Viaggio nella profondità dell'essere. MILANO : ONLUS S.M.V.P - 90041 Balestrate (PA), 2007.

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Actes de conférences sur le sujet "Elementi e forze di campo"

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Pugliano, Antonio. « Il restauro per la valorizzazione di architetture e siti da conservare : studi per la fruizione del paesaggio culturale italiano : il caso di Ostia ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8003.

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Résumé :
La memoria riguarda un’iniziativa sviluppata nell’Università Roma Tre, con il MiBACSoprintendenza Speciale ai Beni Archeologici di Roma e con l’Ordine degli Architetti di Roma. L’iniziativa, sostenuta dal valente Soprintendente Anna Maria Moretti e dall’eccellente direttore della Sede di Ostia, Angelo Pellegrino, mira alla costituzione di un sistema di azioni integrate di ricerca e formazione per la documentazione, la conservazione e la gestione del contesto ambientale, naturale e antropico, del territorio sud-occidentale di Roma, sino alla costa. Ivi si indagano le peculiarità dei siti individuando e caratterizzando possibili attrattori materiali e immateriali, da utilizzare come gli elementi eloquenti di una ricomposizione storica e antropologica del territorio utile al turismo di qualità, chiamato a giocare il ruolo di motore di crescita per l’economia locale. Il suddetto sistema si fonda su attività conoscitive e progettuali svolte da archeologi e architetti, assieme, nel contesto didattico del Laboratorio di Restauro 2M della Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre. Il prodotto degli ultimi anni, tanto della didattica svolta soprattutto sul campo, quanto della ricerca applicata, è un modello di piattaforma digitale attraverso la quale sono state ordinate le informazioni necessarie alla pianificazione delle iniziative di tutela e alla gestione della manutenzione, del restauro, della valorizzazione.
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Spadafora, Giovanna, Gabriele Bellingeri, Marco Canciani, Elisabetta Pallottino, Simone Ferretti, Eleonora Antonucci et Roberto Dolfini. « Rilievo 3D e modellazione avanzata nello studio dei Forti di Roma : il Forte Monte Antenne ». Dans FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia : Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11424.

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Résumé :
3D survey and advanced modeling in the study of the Forts of Rome: the Forte Monte AntenneIn the studies the authors are conducting on the entrenched camp of Rome, 3D surveys and digital models are used as means to understand constructions with the aim of developing restoration and re-utilization projects. For Forte Monte Antenne (1882-1891), the authors have carried out systematic studies of the formal and structural aspects. The data acquired from a direct survey and with laser scanner, drone and photogrammetry, integrated with data obtained from iconographic and bibliographic sources, were integrated in the creation of a digital model, which made the classification of the various elements in a structured database possible, including the verification of the relationship among the parts at varying levels, and the system of aeration ducts. Convective motions and the thermo-hygrometric and visual comfort within some of the environments, as well as thermographic surveys of the walls were conducted. The BIM model was integrated, therefore, with a MEP model. The hypothesis of restoration and possible adaptation to new functions cannot disregard the analysis of those parameters which complete the picture of environmental quality and thus of the effective potentials in repurposing of the structure.
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