Littérature scientifique sur le sujet « Effetti secondari della sentenza »

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Articles de revues sur le sujet "Effetti secondari della sentenza"

1

Aquironi, Ilaria. « L’omogenitorialità tra aspirazione e diritto – note a margine della Sentenza n. 230/2020 della Corte Costituzionale ». CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 13, no 2 (8 septembre 2021) : 77–93. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2021.6249.

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Résumé :
Una recente sentenza della Corte costituzionale offre lo spunto per rifletteresull’evoluzione giurisprudenziale italiana in materia di omogenitorialità, nonché per mettere in luce gli insoddisfacenti esiti cui la giurisprudenza perviene in assenza di una disciplina normativa organica in ma-teria. Le soluzioni giurisprudenziali sin qui adottate fanno sì che il grado di tutela offerto dall’ordinamento italiano nei confronti del minore nato attraverso il ricorso alle tecniche procreative medicalmente assistitevari a seconda di fattori del tutto secondari rispetto all’obiettivo, primario, di tutela del suo superioreinteresse. Non si discosta da tale rilievo la sentenza n. 230 del 2020, criticabile per la cautela mostratadalla Corte costituzionale; per il vulnus alla tutela del superiore interesse del minore legato alla variabilitàdella garanzia offerta a seconda del luogo di nascita e dalla tecnica procreativa impiegata; per la portatadifferenziata del limite dell’ordine pubblico che di fatto corrobora; nonché per il perdurante impiegodell’insoddisfacente istituto dell’adozione in casi particolari quale strumento teso ad instaurare un legametra genitore intenzionale e figlio minore.
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2

Gruppuso, Maria Cristina. « L’azione revocatoria del vincolo di destinazione : prescrizione e legittimazione passiva (Trib. Frosinone, 16 giugno 2022) ». Trusts, no 6 (1 décembre 2022) : 1042–45. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.214.

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Résumé :
Massima La prescrizione quinquennale dell'azione revocatoria avverso il vincolo di destinazione ex art. 2645-ter cod. civ. decorre dalla trascrizione del vincolo nei registri immobiliari. Nel giudizio per la revocatoria del vincolo di destinazione ex art. 2645-ter cod. civ. i beneficiari (nipoti - ex filia - della costituente) degli effetti del vincolo che non acquistino diritti sui beni vincolati non sono litisconsorti necessari, ma hanno diritto di intervenire in giudizio e possono esservi convenuti affinché siano resi loro opponibili gli effetti della sentenza.
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3

Raffaelli, Rosa. « La direttiva rimpatri e il reato di ingresso e soggiorno irregolare francese : principi ed effetti della sentenza Achugbabian nell'ordinamento italiano ». DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no 4 (mars 2012) : 73–79. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-004005.

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4

Simoncini, Francesco Maria. « Incertezze giurisprudenziali sul momento di produzione degli effetti della sentenza civile ». La Nuova Giuridica 1, no 1 (14 septembre 2022) : 173–85. http://dx.doi.org/10.36253/lng-1822.

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Résumé :
The paper analyses the state of the jurisprudence of legitimacy on the issue of when a civil judgment produces its declaratory and constitutive effects. After reconstructing the main interventions on the two "systems of rules" that have allowed the Court to take a position on this question (Article 282 of the Code of Civil Procedure, on the provisional enforceability of the judgment, and the provisions on the suspension of proceedings, useful for identifying the moment in which the extra-trial constraint of the decision is triggered), the author notes the existence of contradictions between jurisprudential orientations, not yet completely overcome. Finally, some problematic reflections are made on a possible research itinerary regarding the “soft” effectiveness of the non-final civil judgment.
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5

Marino, Silvia. « Gruppi di società e giurisdizione nell’ambito del private enforcement del Diritto della Concorrenza dell’Unione Europea ». CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 14, no 2 (5 octobre 2022) : 1137–50. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2022.7236.

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Résumé :
Il presente lavoro analizza le implicazioni internazionalprivatistiche del principio dell’unità economica nell’ambito del diritto della concorrenza dell’Unione europea. Prendendo spunto dalla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea nel caso Sumal, viene analizzata la rilevanza del principio nel private enforcement. Quindi si verificano gli effetti dell’applicazione del regolamento n. 1215/2012 e del regolamento n. 864/2007 agli illeciti antitrust con implicazioni transfrontaliere per sottolinearne, in conclusione, il favor che il principio dell’unità economica implicitamente realizza nei confronti dei danneggiati, in particolare dei consumatori o degli utilizzatori finali.
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6

Salerno, Francesco. « Gli effetti della sentenza internazionale nell'ordinamento italiano : il caso Germania c. Italia ». DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, no 2 (juillet 2012) : 350–70. http://dx.doi.org/10.3280/dudi2012-002007.

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Résumé :
Article 10, para. 1, of the Italian Constitution ensures respect, within the Italian legal order, of the Judgment rendered by the ICJ on the 3rd of February 2012, in the Germany v. Italy case. By condemning Italy, the ICJ prevented those damaged by the wrongful acts perpetrated by Germany during World War II to claim compensation before the Italian courts. According to the ICJ, States can rely on immunity even for acts jure imperii in violation of jus cogens rules on armed conflict. Although this conclusion seems at variance with Articles 40-41 of the ILC Draft Articles on State Responsibility, national judges are bound by it. This obligation arises both from the primary rule Italy has violated, and from the obligation of reparation the ICJ placed upon Italy, calling on it to deprive of any legal effect all national judgments delivered so far against Germany. The Italian Constitution - under Article 10, para. 1, - allows for derogations on the constitutionally protected right of access to justice (Article 24) only insofar as equivalent remedies exist. Since there is no judicial alternative readily available to private individuals damaged by Germany during World War II, such individuals have a constitutionally protected right to call on Italy to exercise its diplomatic protection against Germany.
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7

Fanchiotti, Vittorio. « Stato di diritto e ragion di Stato : il caso Abu Omar e la Consulta ». QUESTIONE GIUSTIZIA, no 3 (juillet 2009) : 7–22. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-003002.

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Résumé :
- La vicenda di Abu Omar: i segreti di pulcinella2. La sentenza n. 106 del 2009 nei suoi riflessi sul processo in corso3. Un'interpretazione orwelliana: tutti i princěpi supremi sono inviolabili, ma uno č preminente e piů inviolabile degli altri4. Bene captum, male retentum5. L'articolo 112 della Costituzione tra fair play e trabocchetti6. "Effetti collaterali" delle renditions sul diritto interno e internazionale7. Il COPASIR: un convitato di pietra8. La ripresa del dibattimento tra strettoie e incognite.
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8

Morlino, Leonardo. « CONSOLIDAMENTO DEMOCRATICO : ALCUNE IPOTESI ESPLICATIVE ». Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 16, no 3 (décembre 1986) : 439–59. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016178.

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Résumé :
IntroduzioneIl consolidamento democratico è un processo di congelamento nei suoi caratteri essenziali, e di adattamento in quelli secondari, delle strutture e norme del regime democratico; è, inoltre, un processo di progressivo ampliamento della legittimazione del regime. La prima dimensione riguarda il periodo successivo all'instaurazione, e si può considerare conclusa — in caso di consolidamento — dopo circa dieci-dodici anni dall'inizio dell'instaurazione. La seconda non è sempre necessaria in quanto la legittimazione può essere, più o meno completamente, raggiunta già durante la instaurazione democratica. Se vi è, come in effetti in diversi casi accade, si prolunga negli anni, è molto lenta e riguarda in special modo le strutture di intermediazione, quali partiti, sindacati o altre organizzazioni.
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9

Leszczyński, Grzegorz. « Postępowanie w sprawie usunięcia proboszcza w świetle KPK z 1983 r. » Prawo Kanoniczne 52, no 3-4 (10 décembre 2009) : 337–54. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2009.52.3-4.17.

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Résumé :
Il diritto di difesa nei processi canonici sembra di essere uno dei temi fondamentali del diritto processuale canonico. E’ così perché grazie alle garanzie prescritte dalla legge il processo diventa uno strumento per raggiungere una verità obiettiva. Il diritto di difesa garantito alle parti porta allo sviluppo della verità ed in conseguenza ad una sentenza giusta. Tutto questo sembra di essere applicabile anche alla procedura di rimozione del parroco. Ogni persona ha diritto di proteggere il suo interesse. Nello stesso tempo la comunità ha il diritto di proteggere il bene della comunità. In presente articolo cerca di presentare non solo la procedura di rimozione del parroco, ma anche le cause di rimozione e gli effetti del decreto tramite il cui il parroco viene rimosso dalla parrocchia.
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Benini, Caterina. « La localizzacione dell’illecito concorrenziale nel regime di Bruxelles : riflessioni alla luce della Sentenza FLYLAL II della Corte di Giustizia dell’Unione Europea = The localization of antitrust torts underthe Brussels regime : reflections in the light of the Judgment FLYLAL II of the Court of Justice of the European Union ». CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 11, no 1 (11 mars 2019) : 693. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2019.4641.

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Résumé :
Riassunto: Nella sentenza flyLAL II la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha affermato che un calo delle vendite provocato da un illecito concorrenziale costituisce il “danno” rilevante agli effetti della individuazione del giudice competente ai sensi dell’art. 5 n. 3 del regolamento (CE) n. 44/2001 (“Bruxelles I”) e ha ritenuto che tale danno vada localizzato nel paese in cui si trova il mercato inte­ressato dagli effetti dell’illecito. Lo scritto, prendendo spunto da questa sentenza, esamina criticamente la disciplina internazionalprivatistica europea degli illeciti concorrenziali, soffermandosi sulle ricadute negative della stessa in termini di private antitrust enforcement. Dinnanzi a questo stato delle cose, la soluzione della Corte appare perseguire l’obiettivo di garantire coerenza tra la disposizione oggetto di pronuncia e l’art. 6, par. 3, lett. a), del regolamento (CE) n. 864/2007 (“Roma II”) sulla legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali derivanti da atti limitativi della concorrenza. Essa inoltre agevola il private enforcement del diritto della concorrenza, contribuendo al contempo alla funzione regolatoria del diritto internazionale privato nel contesto regionale dell’Unione Europea.Parole chiave: illeciti concorrenziali, foro speciale degli illeciti, localizzazione del danno, criterio del mercato, private antitrust enforcementAbstract: In the flyLAL II judgment, the Court of Justice of the European Union ruled that the loss of sales incurred as a result of antitrust tort can be regarded as “damage” for the purposes of iden­tifying the competent jurisdictional authority pursuant to Art. 5 n. 3 of the Regulation (EC) n. 44/2001 (“Brussels I”) and ruled that such damage is localized in the country whose market was affected by the anticompetitive conduct. Taking that judgment as point of departure, this article critically analyses the EU private international law regime of antitrust torts, focusing on its negative impact on private antitrust enforcement. Given this state of affairs, the solution adopted by the Court seems to pursue the goal of consistency between the provision under scrutiny and Art. 6, par. 3, lit. a), of the Regulation (CE) n. 864/2007 (“Rome II”) on the law applicable to non-contractual obligations arising from acts restricting free competition. It also promotes the private enforcement of antitrust rules, thereby enhancing the re­gulatory function of private international law in the internal market.Keywords: antitrust torts, special jurisdiction in matters relating to tort, localization of the loss, market criterion, private antitrust enforcement.
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Thèses sur le sujet "Effetti secondari della sentenza"

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DONADIO, MARIO. « GLI EFFETTI DELLA SENTENZA DI ACCOGLIMENTO DELL'IMPUGNAZIONE DI DELIBERAZIONI ASSEMBLEARI DI S.P.A ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/350844.

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Résumé :
The thesis aims to identify the effects of judgments that declare the nullity or annulment of shareholders' resolutions, also of negative content, by looking for a solution that ensures a proper balance between the protection of legality and the stability of corporate actions. The traditional view that the judgment has full retroactive effect , without prejudice to rights acquired in good faith by third parties, seeems to apply only to the resolution with which it has been decided or authorized the completion of a legal transaction by the directors. In the thesis, it is suggested that it is however possible to deduce from many provisions of the civil code (and in particular from art. 2332 c.c.) that the judgments regarding a resolution modifiyng the organization of the company can operate only ex nunc, as it is necessary to ensure the validity of acts that were taken on the assumption of the invalid resolution. In light of the above conclusion, it is determined which are the the effects of the judgements in case of invalidity of some specific resolutions, namely those of approving the budget or an increase in paid capital. Lastly, the thesis tries to identify the limits that the judicial authority has in the identification of measures to be taken by the board in order to comply with the judgments, in accordance with the principle that the tribunals can not interfere in the management of the Company, taking acts in place of the board of directors or of the shareholders.
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2

Boscolo, Papin Davide <1987&gt. « La sentenza n.1/2014 della Corte Costituzionale Italiana : Cause ed effetti dell’incostituzionalità della legge elettorale ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6865.

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Résumé :
Il presente lavoro prevede l'analisi della sentenza n. 1/2014 della Corte Costituzionale riguardante l'incostituzionalità della legge elettorale, alla luce di quanto detto dalla dottrina e dalla giurisprudenza
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La, Femina Nadia. « La modulazione temporale degli effetti della sentenza di annullamento del giudice amministrativo. Un'indagine comparata ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2017. https://hdl.handle.net/11572/368802.

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Résumé :
La ricerca analizza il fenomeno della dissociazione tra accertamento dell’illegittimità del provvedimento amministrativo e annullamento retroattivo dello stesso e, più in generale, il mutamento del ruolo tradizionalmente assegnato alla tutela costitutiva nell’ambito della giustizia amministrativa. Partendo da un esame dei rimedi elaborati per evitare annullamenti sostanzialmente inutili o dagli effetti pregiudizievoli, lo studio si sofferma sull’analisi della tecnica della modulazione temporale degli effetti della sentenza di annullamento che attribuisce al giudice amministrativo un potere di accertamento dell’invalidità dell’atto che prescinde dalla sua caducazione, consentendogli di conoscere dell’illegittimità di un provvedimento senza che da tale accertamento scaturiscano effetti costitutivi tipici o con esclusione e limitazione della portata retroattiva. L’analisi è condotta in un’ottica comparata, attraverso lo studio delle applicazioni pratiche della tecnica modulatoria nell’ordinamento italiano, francese e comunitario. Brevi cenni sono poi dedicati al fenomeno dell’annullamento flessibile nell’esperienza tedesca, inglese e statunitense, in quanto ordinamenti che condividono l’istituto o che comunque riconoscono al giudice amministrativo poteri e strumenti analoghi, tesi ad adeguare gli effetti della pronuncia di annullamento alle specificità dei casi giudicati. L’obiettivo perseguito è verificare, attraverso una comparazione tra le diverse esperienze, l’esistenza di possibili convergenze nell’uso dello strumento con particolare riferimento alle ragioni che inducono le corti a farne uso, agli interessi a tutela dei quali il potere è esercitato e alle ricadute che il ricorso alla tecnica ha comportato sul sistema di giustizia amministrativa. L’indagine, condotta attraverso un approccio per lo più casistico, dimostra come il potere di modulazione - che condivide nella quasi generalità delle esperienze esaminate la natura pretoria - venga per lo più utilizzato a tutela di interessi di rilevanza pubblicistica, sebbene non trascuri le esigenze di tutela del ricorrente, specie nei casi in cui si tratti di esigenze sostanziali che non trovano nell’annullamento una piena ed efficace soddisfazione. Consente altresì di provare l’utilità della tecnica, che si pone come meccanismo di flessibilità del sistema, garantendo l’adeguamento della pronuncia di annullamento alle esigenze effettive del caso concreto, oltre che il contenimento delle conseguenze disastrose altrimenti ingenerate dalla naturale portata retroattiva di tale pronuncia. Perviene, infine, all’affermazione dell’emergenza di un nuovo modello di azione di annullamento, a carattere non necessariamente costitutivo e retroattivo, in grado di contemperare l’esigenza di certezza e sicurezza giuridica con il rigore del principio di legalità e del rinnovato ruolo assolto dal giudice amministrativo chiamato a farsi carico delle conseguenze economiche e sociali delle proprie pronunce.
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DUBINI, FANNY. « IL GIUDIZIO CIVILE DI RINVIO A SEGUITO DI ANNULLAMENTO DELLA SENTENZA PENALE AI SOLI EFFETTI CIVILI ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2018. http://hdl.handle.net/2434/567862.

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Résumé :
Il presente elaborato è dedicato allo studio del giudizio di rinvio che si svolge davanti al giudice civile a seguito dell’annullamento della sentenza penale ai soli effetti civili, ai sensi dell’art. 622 c.p.p. In particolare, l’obiettivo del presente studio è quello di individuare - nel silenzio della legge - la disciplina propria di questo particolare giudizio, giudizio che costituisce un punto di contatto tra sistema processuale penale e sistema processuale civile. Premessi brevi cenni - nel primo capitolo - in merito all’evoluzione della disciplina del rapporto tra azione civile e azione penale, al fine di inquadrare l’istituto dell’annullamento della sentenza penale ai soli effetti civili, l’indagine si sofferma - nel secondo capitolo - sull’individuazione delle ipotesi applicative dell’art 622 c.p.p. Una volta chiariti ratio e oggetto del giudizio di rinvio in esame, l’elaborato esamina le soluzioni proposte dalla dottrina e dalla giurisprudenza in merito a struttura, funzione, natura, caratteri, limiti e regole processuali, giungendo ad affermare che non possono essere applicate direttamente ed esclusivamente le norme del codice di procedura civile che disciplinano lo svolgimento del giudizio di rinvio. L’analisi si occupa, quindi, di illustrare come, e in che termini, devono essere coordinate disciplina processuale penale e disciplina processuale civile.
This paper addresses the proceedings called “giudizio di rinvio” before the civil judge following the declaration of the judgment as null and void (“annullamento”) with respect to its civil effects only, ex Article 622 of the Italian Code of Criminal Procedure. In particular, this paper aims at identifying - in the absence of ad hoc law provisions - the proper rules for this peculiar proceedings, the latter being a point of contact between the criminal procedure system and the civil procedure system. In Section first, with the aim at framing the procedure relating to the declaration as null and void (“annullamento”) of the criminal judgement with respect to its civil effects only, this paper briefly addresses how the rules applicable to the relationship between civil action and criminal action have developed. In the Section second, this paper addresses the cases wherein Article 622 of the Italian Code of Criminal Procedure is applicable. Once the ratio and the scope of the “giudizio di rinvio” has been addressed, this paper analyses the solutions proposed by the Italian Authors and case laws with respect to structure, purpose, nature, characters, limitations and procedural rules, concluding that the civil procedure rules governing the “giudizio di rinvio” cannot be applied directly and exclusively. Accordingly, this paper illustrates how the applicable criminal procedure rules and civil procedure rules should be coordinated.
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5

Silvestri, Kevin. « La simulazione negoziale nel processo civile ». Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2022. http://hdl.handle.net/11572/345843.

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Résumé :
The thesis aims to reconstruct the procedural rules that apply whenever the simulation of contract becomes an issue within a civil proceeding.To this end, a different method is followed from that commonly used by the courts and in the scholarly literature, which have mostly deduced the content of these rules assuming, as a starting point, a certain solution to the problem of the nature of simulated contracts. The courts, that still adhere to the traditional doctrine of nullity of the simulated contract, state that the rules of the civil code dedicated to the action and the objection of nullity shall also apply to the action and objection of simulation. Part of the scholars, rejecting such premises, uphold interpretative solutions that are at odds with those supported by the courts. On the contrary, in this thesis, the legal notion of simulation is assumed as a starting point. Such a legal notion describes the set of facts that lead to a simulation of a contract and to the legal consequences set forth in articles 1414 and ff of the civil code; these facts are thus material to the process in which the simulation is an issue. Hence, the first part of the thesis (chapters 1 to 4) aims at framing the legal notion of simulation within the main categories of civil procedure, and starts from the definition of the legal notion of simulation by critically assessing the two main conceptions of the simulation phenomenon that emerge from the conspicuous literature on the subject: a “negative” conception, which sees the simulation as the lack of an essential element of the contract, and a “positive” conception, which sees the simulation as an agreement between the parties with the aim of excluding the legal effects of a contract between them (simulation agreement). The arguments in support of this last conception are set forth; after that, the question of the structure of the so-called “concealed contract” and the role of the simulation agreement on its formation and effectiveness is examined. The framing of the simulation in the fundamental categories of the process is then carried out through the observation of the legal effects that the simulation activity produces with regard to third parties, and the procedural classification of the substantial categories referred to in Articles 1415 and 1416 of the Italian Civil Code (in particular, unopposability). Finally, the objective scope of the process in which the ascertainment of the simulation of a contract is requested (action of simulation) is defined by critically examining the prevailing doctrine, according to which the said action aims at ascertaining the lack of a “contractual relationship”. Another doctrine is then examined, according to which simulation and nullity may be described as authonomous legal effects capable of being ascertained within a judgment having the force of res judicata. The second part (chapters 5 and 6) is dedicated to the discussion of selected issues of “procedural dynamics”, namely: a) the objection of absolute simulation, and the problem wether the judge may decide upon it ex officio in both the processes aimed at enforcing a simulated contract, and in those that aim, on the contrary, at the declaration of nullity, or at the annulment, rescission or termination of the same contract; b) the multiple facets that the issue of absolute simulation presents in the course of a forced expropriation proceeding undertaken against an “apparent owner”; c) the form of the concealed contract and the extent to which the simulants may prove a relative simulation by witnesses, particularly in the event that the relative simulation of the price of a sale contract is alleged as an objection to an avoidance action promoted by the bankruptcy trustee; d) the stading to an action of simulation; e) the objective scope of the res judicata in the same action.
La tesi mira a ricostruire la disciplina processuale della simulazione negoziale, ossia le regole concernenti l'attività compiuta nel processo dalle parti e dal giudice, ogniqualvolta la simulazione di un negozio giuridico sia oggetto di allegazione, prova e decisione (nella forma della mera cognizione o dell'accertamento). Si segue, a tal fine, un metodo diverso da quello comunemente impiegato dalla giurisprudenza e dalla dottrina, le quali hanno perlopiù dedotto il contenuto di tali regole a partire dalla soluzione di volta in volta prescelta al problema della qualificazione del contratto simulato. La giurisprudenza, muovendo dalla tesi della nullità del contratto simulato, conclude per la diretta applicabilità delle norme del codice civile dedicate all'azione e all'eccezione di nullità. Parte della dottrina, discostandosi da quella premessa, propone soluzioni applicative di segno opposto. Al contrario, nel presente lavoro, la centralità solitamente assegnata al contratto simulato, è occupata dalla simulazione, ossia dalla fattispecie degli effetti che gli artt. 1414 e seguenti designano quali “effetti della simulazione”. Detta fattispecie è infatti quanto forma oggetto dell'attività dei soggetti del processo (l'allegazione, la prova, la cognizione e l'accertamento). La ricostruzione della disciplina processuale della simulazione muove pertanto dalla collocazione della fattispecie simulatoria entro le categorie che informano il contenuto di quella disciplina, e cioè la qualificazione della simulazione come tema di prova, come questione di merito oggetto di mera cognizione, nonché, infine, come oggetto del processo e dell'accertamento munito di autorità di cosa giudicata. La prima parte della tesi (capitoli da 1 a 4) si occupa esattamente di tale inquadramento, prendendo le mosse dalla definizione della fattispecie simulatoria e dalla discussione critica delle due opposte concezioni del fenomeno simulatorio che emergono dalla cospicua letteratura sul tema: una concezione “negativa”, che vede nella simulazione una forma qualificata di difetto della fattispecie negoziale, e una concezione “positiva”, che ravvisa la fattispecie simulatoria in un negozio distinto da quello simulato (il c.d. accordo simulatorio). Enunciate le ragioni a sostegno di quest'ultima concezione, si prende in esame la questione della struttura del contratto dissimulato e del ruolo dell'accordo simulatorio sulla formazione e l'efficacia del medesimo. L'inquadramento della simulazione nelle categorie fondamentali del processo prosegue mediante l'osservazione degli effetti giuridici che l'attività simulatoria produce riguardo ai terzi, e l'inquadramento processuale delle categorie sostanziali richiamate negli artt. 1415 e 1416 c.c. (segnatamente, l'inopponibilità). Infine, si definisce l'oggetto dell'azione di simulazione, mettendo di fronte la prevalente tesi che detto oggetto fa coincidere con il rapporto fondamentale contrattuale, e quella minoritaria che addita le azioni di simulazione e nullità quali esempi di processi di accertamento di situazioni giuridiche preliminari. Si sottopone quindi a critica la tesi del rapporto fondamentale. La seconda parte (capitoli 5 e 6) è dedicata alla discussione di profili scelti di dinamica processuale, segnatamente: l'eccezione di simulazione assoluta, e il problema della sua rilevabilità d'ufficio nei processi diretti all'esecuzione del contratto simulato, nonché in quelli che mirano, al contrario, alla dichiarazione della nullità, ovvero all'annullamento, alla rescissione o alla risoluzione dello stesso contratto; le molteplici sfaccettature che presenta la cognizione della simulazione assoluta nel corso (o a lato) dell'espropriazione forzata intrapresa contro il titolare apparente; la forma del contratto dissimulato e l'ampiezza dei poteri istruttori dei simulanti che intendano dar prova della simulazione relativa, e per suo tramite del contratto dissimulato, particolarmente nel caso in cui la simulazione relativa del prezzo venga addotta per contrastare l'azione revocatoria promossa dal curatore fallimentare contro una compravendita immobiliare “a prezzo vile”; la legittimazione ad agire nell'azione di simulazione; i limiti oggettivi del giudicato di accertamento della simulazione.
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Livres sur le sujet "Effetti secondari della sentenza"

1

Bonacina, Laura. Gli effetti della sentenza dichiarativa di fallimento nei confronti dei creditori. Milano : A. Giuffré, 1999.

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2

Pajardi, Piero. Gli effetti della sentenza dichiarativa di fallimento nei confronti del fallito. Milano : A. Giuffrè, 1995.

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