Littérature scientifique sur le sujet « Educazione attiva »

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Articles de revues sur le sujet "Educazione attiva"

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Pellegrino, Deborah. « “I buoni ammaestramenti che a ogni ora e sopra a ogni caso e’ riceverà da lui.” Un nuovo archetipo di padre mercante nei Ricordi di Giovanni di Pagolo Morelli ». Quaderni d'italianistica 35, no 1 (15 janvier 2015) : 27–40. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v35i1.22350.

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Résumé :
Questo saggio propone una nuova lettura dei Ricordi di Giovanni Morelli, un’opera composita e funzionale in cui l’autore intesse un ritratto estremamente potente di sé, che diventa tanto più deciso quanto più contrasta con quello del padre Pagolo, e che si concretizza chiaramente negli ammaestramenti rivolti ai figli. Per riuscire dove il proprio genitore ha fallito, nella parte centrale del testo, Giovanni si consacra alla loro educazione e alla salvaguardia del patrimonio familiare, offrendo consigli pratici che sono saldamente legati alla propria conoscenza, esperienza ed eredità mercantile. È esattamente qui che riesce a creare un’immagine esemplare di sé, sia come padre onniscente, sia come abile mercante e a superare quella del genitore e della sua gente Morella. Operando una riscrittura attiva del passato e del presente, ed insegnando a guardare al futuro, lo scrittore realizza un lavoro affascinante, la cui genesi va ricercata in un’inconfessata e sottile condanna delle cattive scelte del padre e in un reale intento pedagogico, morale e autocelebrativo.
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Popovic, Dusan. « Paideia i nasledje helenske kulture u inauguracionoj besedi Dimitrija Halkondila ». Zbornik radova Vizantoloskog instituta, no 45 (2008) : 301–12. http://dx.doi.org/10.2298/zrvi0845301p.

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Résumé :
(italijanski) Nell'articolo l'autore cerca di identificare, tra gli elementi della tradizione retorica tardoantica greca, i principali argomenti con i quali Demetrio Calcondila, uno dei maggiori esponenti dell'umanesimo bizantino della seconda meta del Quattrocento nell'Occidente, si e servito nella sua elaborazione del significato della cultura greca (paideia) non solo per quanto riguarda la civilta europea occidentale, ma anche quella cristiana in generale. Ora, il suo discorso, pronunciato nell'anno 1463 in occasione dell'inaugurazione della cattedra di studi greci all'Universita di Padova rappresenta una testimonianza di primo grado sull'adozione della cultura greca nell'Occidente durante il periodo rinascimentale. Partendo dall'edizione di testo del discorso, pubblicato da Geanakoplos (cfr. n. 1 dell'articolo), e possibile individuare certe particolarita che distinguono il concepimento, da parte di Calcondila, dell'importanza di educazione greca per la formazione di future generazioni di intellettuali nell'ambiente culturale dell'Occidente latino. Demetrio sottolinea anche il vantaggio da ricavare dallo studio di poeti ellenici, soprattutto Esiodo, per le altre artes liberales nel curriculum scolastico, cosi come la disposizione delle discipline dentro il sistema scolastico tardobizantino (cfr. n. 9). L'argomento cruciale della parte esortativa del discorso e il tentativo che lo sforzo, necessario per impossessarsi di queste discipline, ci si giustifici con profitto da esse ottenuto. Questo viene realizzato facendo riferimento al famoso verso sull'acquisizione di virtu attraverso lavoro duro, che e un passo tratto dal poema didattico esiodeo di Opere e giorni, v. 289. La forma sotto la quale questo verso e riportato in greco e molto scorretta, pero Calcondila ne ha proposto, poco piu sotto, una traduzione esatta. Fenomeno, quest'ultimo, abbastanza raro nell'impiego retorico di detti formativi (gr. gnwmai, lat. sententiae). Tra i pochi autori classici, i quali hanno usato il procedimento del genere, si annovera il piu grande grammatico latino, Prisciano di Cesarea, nella sua versione degli eserzici preliminari di retorica ermogeniana, sotto il titolo di Praeexercitamina. Qui lo stesso verso egli ha tradotto dal greco senza molta destrezza, cosicche il verso in latino apparve molto male, trovatosi in contrasto con lo stile elegante del latino (la cosiddetta latinitas). E percio che Prisciano non puo essere considerato quale modello direttamente adoperato da parte di Calcondila. L'impiego del verso citato, nell'ambito della tradizione parenetico- -encomiastica, presso gli scrittori greci, sia quelli bizantini che quelli classici, e abbastanza frequente. Eccone qualche esempio eclatante. Alla meta del Quattrocento Giovanni Eugenico questo topos lo utilizza nella sua Descrizione di Trapezunto, riferendosi al verso esiodeo gia menzionato (cfr. n. 18). Nel secolo dodicesimo, Eustazio di Salonicco lo impiega, all'occasione, perche esalti le imprese dell'imperatore Manuele I. D'altra parte, l'autore anonimo degli scolii ad Aftonio cita questi versi in valore di argomenti, messi nel contesto di un'altro esercizio preliminare quello di dimostrazione (kataskeuh). Simile elaborazione di questo motivo viene intrapresa anche dal platonico Massimo di Tiro, nel quadro della proposizione (qesij), con la quale si cerca di corroborare l'affermazione sulla preminenza della vita attiva sopra quella contemplativa. Peraltro, gia Luciano di Samosata aveva notato che questi versi diventarono convenzionali nelle declamazioni retoriche, e tale sviluppo del loro significato possiamo rintracciare partendo dalla Repubblica e dai Leggi platonici, attraverso le Reminiscenze di Senofonte, fino al Corpus etico di Plutarco. Nel suo discorso inaugurale, in qualita di argomento a contrario, Calcondila riporta anche il verso 287 dello stesso poema esiodeo, e lo traduce in latino. Per il simile procedimento egli, molto probabilmente, si e ispirato al saggio Sull'ebbrezza di Filone di Alessandria, dentro il quale questi versi sono stati utilizzati nel contesto simile, cioe rilevando il contrasto tra virtu ed ignoranza (cfr. n. 37). L'altro modello per l'uso del tema presso Demetrio puo ritenersi il celebre scritto di Basilio di Cappadocia a proposito, visto che quest'ultimo ci sta elaborando il rilievo dell'educazione di gioventu cristiana, basata sulla letteratura pagana. Insomma, la conclusione principale, riguardo alla tecnica compositiva di Demetrio, deriverebbe dal fatto che il suddetto pensiero esiodeo appare anche quale testimonianza degli antichi (marturia palaiwn) dentro il manuale ermogeniano di Progumnasmata, dove si trova appunto per quanto riguarda il procedimento d'elaborazione di una chria, in questo caso quella espressa attraverso la sentenza pseudoisocratea che le radici dell'educazione sono amare, ma che i suoi frutti, invece, sono dolci. A parte i luoghi tratti da alcuni poeti appartenti alla cosiddetta Commedia attica nuova, la metafora di sapienza e di impegno emerge, tra i romani anche presso Catone il Vecchio e si riconferma con il lessico adoperato da Demetrio ai vari posti del suo discorso inaugurale scritto in latino. Infine vanno inoltre menzionate anche delle particolarita che segnalano la meticolosita che Calcondila dimostra nei confronti dello stile elevato (gr. semnothj). Termine, quest'ultimo, cui e stata prestata grande importanza da parte di Ermogene, nell'ambito della sua teoria sopra le Idee (varieta di stile), la quale, poi, avrebbe in gran parte influenzato diversi prodotti letterari rinascimentali, sia quelli scritti in latino che quelli in lingua volgare.
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Menna, Marina. « Resoconto di un anno di interventi di specialistica integrata all'Istituto Serafico di Assisi ». CHILD DEVELOPMENT & ; DISABILITIES - SAGGI, no 3 (avril 2012) : 83–87. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003014.

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Résumé :
L'Istituto Serafico di Assisi ospita bambini e giovani adulti con disabilitŕ gravi e gravissime.Oltre all'attivitŕ di riabilitazione, abilitazione, educazione e assistenza, gli operatori sono spesso chiamati a rispondere ad esigenze sanitarie di altro tipo, dipendenti da patologie concomitanti, che richiedono interventi specialistici, procedure diagnostiche strumentali, ricoveri ospedalieri. Fin dalla comparsa dei primi sintomi si pongono problemi di gestione che interferiscono da un lato con la conduzione routinaria dei trattamenti riabilitativi ed educativi e, dall'altro, con la necessitŕ di osservare i comuni protocolli diagnostici accreditati per le varie specialitŕ mediche. Nel presente contributo si commenta la statistica delle necessitŕ di interventi sanitari, non dipendenti direttamente dalla disabilitŕ, nel corso di un anno solare; si esaminano le criticitŕ e si propongono criteri di revisione dei protocolli in uso, per adattarli alla condizione di disabilitŕ grave, seguendo alcuni esempi giŕ attivi in due grandi ospedali italiani.
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Kahn, Ruth, Steven Stemler et Janice Berchin-Weiss. « Enhancing Parent Participation in Early Intervention Through Tools That Support Mediated Learning ». Journal of Cognitive Education and Psychology 8, no 3 (octobre 2009) : 269–87. http://dx.doi.org/10.1891/1945-8959.8.3.269.

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Résumé :
The Ready to Learn parent–infant education program of the Lexington School for the Deaf in New York is a family-centered early intervention program. The staff used two new measurement instruments to scaffold their efforts to establish a collaborative relationship with parents who represent a variety of cultures and socioeconomic levels. The results demonstrate that these instruments can effectively measure changes in parents’ interactive behavior with teachers and with their children, as well as their active participation as mediators of their children’s learning opportunities over time. Specifically, the results indicate that parents contributed to setting goals for their children and the domains of the goals were consistent with the cognitive and family-centered focus of the program. Further, parents made significant gains in their ability to share information with staff, address their children’s hearing and communication needs, participate in meetings, and collaborate during assessment and team meetings over time. Le programme d’éducation parent—bébé « Prêt pour Apprendre » de l’École Lexington pour les Sourds de New York est un programme familial centré sur l’intervention précoce (Family-Centered Early Intervention). L’équipe utilisait deux nouveaux outils de mesure afin d’étayer leurs efforts pour établir une relation de collaboration avec les parents représentant une variété de cultures et de niveaux socio-économiques différents. Les résultats démontrent que ces instruments se révèlent effectivement capables de mesurer des changements dans le comportement interactif des parents avec les enseignants et avec leurs enfants. Ils sont aussi efficaces pour mesurer leur participation active comme médiateurs des opportunités d’apprentissage offertes à leurs enfants au fil du temps. Plus spécifiquement, les résultats indiquent que les parents ont contribué à fixer des objectifs à leurs enfants et que la nature des objectifs choisis était consistante avec la centration cognitive et familiale du programme cognitif et la famille. De plus, les parents ont fait des progrès significatifs dans leur capacité à partager des informations avec l’équipe, à s’ajuster aux capacités auditives de leurs enfants et à leurs besoins de communication, à participer aux réunions et à collaborer pendant l’évaluation et les réunions d’équipe. Das “Ready to Learn” (bereit zum Lernen)-Eltern-Kind-Erziehungsprogramm der Lexington School für Taube in New York ist ein familienzentriertes Frühinterventionsprogramm (FCEI). Das Personal nutzte zwei neue Messinstrumente, um seine Bemühungen zur Etablierung einer kollaborativen Beziehung mit Eltern aus einer Vielfalt von Kulturen und sozioökonomischen Schichten zu stützen. Die Ergebnisse demonstrieren, dass diese Instrumente effektiv Veränderungen im interaktiven Verhalten der Eltern mit den Lehrern und mit ihren Kindern sowie auch ihre aktive Partizipation als Mediatoren der Lerngelegenheiten ihrer Kinder im Zeitverlauf messen können. Die Ergebnisse zeigen, dass Eltern dazu beitrugen, Ziele für ihre Kinder zu setzen, wobei die Bereiche der Ziele konsistent waren mit dem kognitiven und familienzentrierten Fokus des Programms. Weiterhin machten die Eltern signifikante Gewinne in ihrer Fähigkeit deutlich, Information mit dem Personal zu teilen, die Hör- und Kommunikationsbedürfnisse ihrer Kinder anzusprechen, an Treffen teilzunehmen und bei der diagnostischen Erfassung wie bei den Treffen der Teams über die Zeit mitzuwirken. El programa para la preparación de los padres en la educación de sus hijos pequeños de la “Lexington School” para Sordos en Nueva York es un programa de intervención temprana centrado en la familia. El equipo de profesores utilizó dos nuevos instrumentos de medida para estructurar sus esfuerzos con el fin de establecer una relación colaborativa con los padres, los cuales representan una amplia variedad de niveles culturales y socioeconómicos. Los resultados demostraron que esos instrumentos pueden medir de forma efectiva cambios en el comportamiento interactivo de los padres con los profesores y con sus hijos, así como en su participación activa como mediadores de las oportunidades de aprendizaje de sus hijos a lo largo del tiempo. Específicamente, los resultados indican que los padres contribuyeron a centrar los objetivos de sus hijos y a dominar los objetivos de forma consistente relativos al foco del programa cognitivo centrado en la familia. Además, los padres pueden lograr significativas ganancias en sus habilidades para compartir información con el equipo de profesores, para dirigir la escucha y las necesidades de comunicación de sus hijos, para participar en las reuniones y para colaborar durante la evaluación y enseñar el modo de conducir una reunión a lo largo del tiempo. Il programma di educazione per bambini piccoli e per genitori Pronti ad imparare della Lexington School per sordi di New York è un programma di intervento precoce centrato sulla famiglia (FCEI). Lo staff ha usato due nuovi strumenti di misura per sostenere i propri sforzi di stabilire una relazione collaborativa con i genitori che presentavano una varietà di culture e livelli socio economici. I risultati dimostrano che questi strumenti possono misurare efficacemente i cambiamenti nel comportamento interattivo dei genitori con gli insegnanti e con i loro bambini, così come la loro partecipazione attiva a lungo termine come mediatori delle opportunità di apprendimento dei loro bambini. In specifico i risultati indicano che i genitori hanno contribuito a stabilire degli obiettivi per i propri figli ed il dominio degli obiettivi era coerente con il focus cognitivo e familiare del programma. Inoltre i genitori hanno arricchito in modo significativo la loro abilità di condividere informazioni con lo staff, indirizzare l’udito dei loro bambini e i bisogni comunicativi, partecipare alle riunioni e collaborare durante la valutazione e le riunioni di team.
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OLIVEIRA, Maria Verônica Araújo de Santa, et Rafaela Alves PACHECO. « Saber é sentir, sentir é saber : O ponto de partida do LABSensi ». INTERRITÓRIOS 5, no 9 (9 décembre 2019) : 155. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243607.

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Résumé :
RESUMO Este artigo tem por objetivo resgatar o processo histórico que levou à criação, estruturação e organização do Laboratório de Sensibilidades do Curso de Medicina da UFPE/CAA. Iremos apresentar os questionamentos e referenciais teóricos e metodológicos que nos inspiraram para sua concepção. Partimos da crítica do alijamento da sensibilidade nos processos educativos em decorrência da hegemonia da racionalidade instrumental. Dentre suas consequências, evidenciam-se a estruturação de práticas questionáveis eticamente e impactos na saúde dos estudantes e profissionais de saúde. Buscamos, então, a construção de um espaço pedagógico para a incorporação do sensível no ensino de medicina através de estratégia multifacetada. Orientamo-nos pelas DCNs de Medicina, Medicina Centrada na Pessoa, visão holística do ser humano e do processo de ensino aprendizagem a partir da complexidade. Utilizamos metodologias ativas, vivências corporais e artísticas na construção coletiva, crítica e criativa de conhecimentos sensíveis visando a autonomia dos estudantes no desenvolvimento de habilidades clínicas. Educação Médica. Educação Sensível. Corporeidade. Sensibilidade. Habilidades clínicas.Knowing is feeling, feeling is kwnowing: LABSENSI’s starting pointABSTRACTThis article aims to rescue the historical process that led to the creation, structuring and organization of UFPE / CAA’s Medical School Laboratório de Sensibilidade (Sensitivity Laboratory). We will present the theoretical and methodological questions and references that inspired its conception. The starting point is our critique of thesensitivity avoidance in educational processes due to hegemony of the instrumental rationality. Among its consequences, we can put in evidence ethically questionable structuring practices and health impacts on students and healthcare professionals. By teaching medicine through a multifaceted strategy, we seek the construction of a pedagogical space for incorporation of the sensitive. We are guided by the Medicine’s National Curriculum Guidelines, Person Centered Medicine, holistic view of the human being and complexity-based teaching learning process. We use active methodologies, body and artistic experiences in collective construction, critical and creative sensible knowledge aiming students’ autonomy in the clinical skills’ development.Medical education. Sensible education. Corporeity. Sensibility. Clinical skills.Conoscere è sentire, sentire è conoscere: il punto di partenza di LABSensiRIASSUNTOQuesto articolo vorrebe presentare il processo storico che ha portato alla creazione, alla strutturazione e all'organizzazione del Laboratorio di Sensibilità del corso di medicina de la Universitá Federal de Pernambuco, Caruaru, Brasile. Presenteremo le domande e i riferimenti teorici e metodologici che ci hanno ispirato per la sua concezione. Partiamo dalla critica dell'eliminazione della sensibilità nei processi educativi dovuta all'egemonia della razionalità strumentale. Tra le sue conseguenze c'è la strutturazione di pratiche eticamente discutibili e impatti sulla salute di studenti e professionisti della salute. Cerchiamo quindi la costruzione di uno spazio pedagogico per l'incorporazione del sensibile nell'insegnamento della medicina attraverso una strategia poliedrica. Siamo guidati dai DCN della medicina, dalla medicina centrata sulla persona, dalla visione olistica dell'essere umano e dal processo di insegnamento che apprende dalla complessità. Usiamo metodologie attive, esperienze corporee ed artistiche nella costruzione collettiva, critica e creativa di conoscenze sensibili che mirano all'autonomia degli studenti nello sviluppo delle abilità cliniche.Educazione Medica. Educazione Sensibile. Corporeità. Sensibilità. Abilità Cliniche.Saber es sentir, sentir es saber: el punto de partida de LABSensi RESUMENEste artículo tiene como objetivo rescatar el proceso histórico que condujo a la creación, estructuración y organización del Laboratorio de Sensibilidad de la Facultad de Medicina de la UFPE / CAA. Presentaremos las preguntas y referencias teóricas y metodológicas que nos inspiraron para su concepción. Partimos de la crítica a la eliminación de la sensibilidad en los procesos educativos debido a la hegemonía de la racionalidad instrumental. Entre sus consecuencias está la estructuración de prácticas e impactos éticamente cuestionables en la salud de los estudiantes y profesionales de la salud. Buscamos, entonces, la construcción de un espacio pedagógico para la incorporación de lo sensible en la enseñanza de la medicina a través de una estrategia multifacética. Nos guiamos por los DCN de medicina, la medicina centrada en la persona, la visión holística del ser humano y el proceso de enseñanza que aprende de la complejidad. Utilizamos metodologías activas, experiencias corporales y artísticas en la construcción colectiva, crítica y creativa de conocimiento sensible con el objetivo de la autonomía de los estudiantes en el desarrollo de habilidades clínicas. Educación médica Educación sensible. Corporeality. Sensibilidad Habilidades clínicas
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Francesco, Crisafulli. « Attività professionalizzanti nei corsi di Laurea in Educazione Professionale – SNT-2. Studio trasversale delle 14 esperienze universitarie italiane di Medicina e Chirurgia per la formazione dell’Educatore Professionale ». Journal of Advanced Health Care, 2 août 2021. http://dx.doi.org/10.36017/jahc2108-001.

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Lo studio svolge un’analisi trasversale dell’offertaformativa, delle attività professionalizzanti e di alcuni indicatori di andamento, dei 17 Corsi di Laurea per Educatore Professionale Snt-2, attivi in 14 atenei in Italia. Le proposte didattiche del settore scientifico disciplinare di riferimento MED/48 e le esperienze del tirocinio curriculare, sono esaminate in forma comparata tra i corsi con l’obiettivo di verificarne la coerenza con i problemi prioritari socio sanitari, le funzioni e attività delle “Core competence” della professione. Peculiarità, punti di forza e alcune criticità sono evidenziati nello studio relativamente alla situazione complessiva della figura professionale. I Corsi di Laurea fanno registrare un buon andamento di alcuni indicatori strategici come l’occupabilità dei laureati e la coerenza con le “Core Competence” dell’EP, nel ventesimo anno accademico di istituzione del corso sanitario in ambito accademico.
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Thèses sur le sujet "Educazione attiva"

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Breda, Maria Grazia. « La comunicazione museale verso la cittadinanza attiva. Ricerca nei musei della provincia di Siracusa ». Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1589.

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L evoluzione storica del concetto e delle funzioni del patrimonio culturale e dei musei che lo custodiscono ha come esito il riconoscimento della loro funzione educativa. Il solo fatto di esistere, però, non rappresenta il fattore sufficiente e necessario per svolgere tale ruolo. L importanza e il successo di un museo, infatti, non dipendono soltanto dalle collezioni, ma anche e soprattutto dal modo in cui riesce a creare una relazione stabile e duratura con il territorio circostante e con i pubblici. A tal fine, risulta fondamentale la creazione di una struttura comunicativa di qualità, fondata sulla messa in atto di quegli strumenti e di quelle strategie che, a livello internazionale e nazionale, sono ritenuti indispensabili a un museo di qualità. Non è possibile, quindi, realizzare alcun processo educativo senza prima attuare un eccellente strategia comunicativa.
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FREDELLA, CLAUDIA DELIA. « RAGIONARE SUL PASSATO PER COSTRUIRE IL FUTURO Educare alla cittadinanza attiva attraverso lo studio della Storia ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/262903.

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Résumé :
Nello scenario attuale, in cui le società sono soggette a rapidi cambiamenti nel tessuto culturale, economico, politico e sociale, il tema dell’Educazione alla cittadinanza attiva è divenuto sempre più centrale nella definizione degli obiettivi dei sistemi educativi in tutta Europa, a partire dalla proclamazione nel 2005 dell’Anno europeo della cittadinanza mediante l'educazione e come indicato nel Quadro strategico per la cooperazione europea nell’istruzione e nella formazione (ET2020). Questa urgenza è stata fondante per la costruzione del progetto di ricerca Erasmus+ STEP, Pedagogia della cittadinanza e formazione degli insegnanti: un’alleanza tra scuola e territorio, nella cornice del quale ho condotto parte della mia ricerca di dottorato. In seno al progetto STEP si è lavorato sui temi del vivere insieme, dell’educazione al Patrimonio e allo sviluppo sostenibile con la finalità di promuovere e rafforzare il dialogo e l’integrazione fra i diversi saperi disciplinari che incidono sulla formazione delle competenze di cittadinanza attiva, attraverso il coinvolgimento diretto di bambini e insegnanti in esperienze autenticamente rilevanti. Nella definizione del quadro teorico all’interno del quale si sono svolti gli studi di caso è stato fondamentale avviare una riflessione sui diversi modelli di Educazione alla cittadinanza esistenti e individuare le condizioni necessarie perché il contesto scolastico sia coerente con i valori di una società democratica. Il primo obiettivo dello studio di caso è stato indagare se e come contribuisca a sviluppare competenze di cittadinanza nei bambini della Scuola Primaria una Didattica della Storia che li veda attivi costruttori del proprio sapere, attraverso l’esplorazione del territorio culturale e sociale nel quale vivono e che li coinvolga in ricerche e discussioni in classe. Una particolare attenzione è stata rivolta al tema dello sviluppo del pensiero critico, che la letteratura indica come sottostimato e per monitorarlo si sono analizzate le conversazioni con i bambini durante tutto l’arco di sviluppo del progetto. La seconda domanda che ha guidato la ricerca è stata se e come un percorso di Ricerca-Formazione potesse favorire la costruzione di una comunità di pratica e promuovere negli insegnanti coinvolti nuovi saperi pedagogico-didattici, consapevolmente orientati allo sviluppo di competenze di cittadinanza nei bambini. In quest’ottica è stato previsto uno scambio continuo tra ricercatori e insegnanti con l’obiettivo di dare spazio agli insegnanti per condividere dubbi e difficoltà incontrati durante il percorso. Il secondo focus della ricerca è proprio la formazione insegnanti e l’individuazione di quali modelli di formazione possano produrre un’efficace riflessione sul senso del loro agire professionale e un conseguente miglioramento nelle loro progettazioni didattiche per orientarle alla promozione delle competenze di cittadinanza nei bambini. Si è indagato in particolare con lo studio di caso il modello della Ricerca-Formazione partendo dall’assunto che l’obiettivo della formazione debba essere lo sviluppo di un insegnante riflessivo e consapevole del proprio agire didattico e dell’importanza del processo di decodifica delle proprie rappresentazioni. La seconda parte della ricerca è dedicata appunto alle rappresentazioni dei futuri insegnanti sul significato dell’insegnamento della Storia e su eventuali connessioni con l’Educazione alla cittadinanza attiva. La volontà di condurre uno studio esplorativo, attraverso la somministrazione di questionari agli studenti di Scienze della Formazione Primaria su questo tema è nata dall’osservazione, durante l’analisi dei dati raccolti nello studio di caso, del ruolo cruciale rivestito dalla formazione insegnanti unitamente al fondamentale apporto che la decodifica delle proprie rappresentazioni può fornire allo sviluppo di professionisti riflessivi.
In the current scenario, where societies are changing rapidly in the cultural, economic, political and social context, the issue of Active Citizenship Education has become more and more crucial in defining the objectives of education systems all over Europe, starting with the proclamation in 2005 of the European Year of Citizenship through Education and as set out in the Strategic Framework for European Cooperation in Education and Training (ET2020). This urgency was the cornerstone of the construction of the Erasmus+ STEP research project, Citizenship education and teacher training: an alliance between school and territory, in which I carried out part of my doctoral research. Within the STEP project, work has been carried out on the themes of living together, heritage education and sustainable development with the aim of promoting and strengthening dialogue and integration between the various disciplines that can affect the development of active citizenship skills, through the direct involvement of children and teachers in genuinely relevant experiences. In defining the theoretical framework of the case studies, it was essential to start a reflection on the different existing models of Citizenship Education and to identify the required conditions to ensure that the school context is consistent with the values of a democratic society. The first objective of the case study was to investigate whether and how an History Education that involves them in research and discussion in the classroom can contribute to the development of citizenship skills in primary school children, seeing them as active builders of their own knowledge, through the exploration of the cultural and social territory where they live. Specific attention was paid to the theme of the development of critical thinking, which the literature indicates as underestimated and to monitor it, conversations with children were analyzed during the whole development of the project. The second question that guided the research was whether and how a path of Teacher Professional Development Research, built between school and territory, could foster the construction of a community of practice and promote in the teachers involved new pedagogical-didactic knowledge, consciously oriented to the development of citizenship skills in children. In this perspective, within the case study, a continuous exchange between researchers and teachers was established with the aim of giving space to teachers to share doubts and difficulties faced during the course. The second focus of the research is on teacher training and the identification of which training methods can produce an effective reflection on the meaning of their professional behavior and a consequent improvement in their didactic designs to orient them to the promotion of citizenship skills in children. Within the case study the model of Teacher Professional Development Research was particularly investigated, starting from the assumption that the objective of the training must be the development of a reflective teacher who is aware of his own didactic action and of the importance of the process of decoding his own representations. The second part of the research is dedicated to the representations of future teachers on the meaning of teaching History and on possible connections with Active Citizenship Education. The willingness to conduct an exploratory study, through the submission of questionnaires to students of the degree of Primary Education Science of on this topic was born from the observation, during the analysis of the data collected in the case study, of the crucial role played by teacher training together with the fundamental contribution that the decoding of their representations can provide to the development of reflective practitioners.
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BIASCO, VALERIA. « L'EDUCAZIONE ALLA LEGALITA' NELLE SCUOLE ITALIANE. STUDIO DELLO SVILUPPO DELLE POLITICHE EDUCATIVE ANTIMAFIA E ALLA LEGALITA'. ANALISI COMPARATA SU DUE CASI ESEMPLARI : MILANO E PALERMO ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2023. https://hdl.handle.net/2434/951267.

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The doctoral dissertation aims to study the importance of the lawfulness education in Italian schools and to reach a theoretical definition, including a (partial) legality anti-mafia teaching method. Particularly, the research is based on the study of education policies in education legality, by the explanation of events, the historical context and political-institutional frameworks. With a distinction between the national and regional levels, it is examined the semantic lexical change, the different purposes ratified by the legislative measures and the different roles assigned over time and places. The two case studies, taken into account on the national territory, are Milan and Palermo where it is assessed the level of involvement and response to educational policies in legality education and the social anti-mafia movement. Both focuses the didactic-educational path taken by the secondary school institution in order to assess the effects produced among students over the years, since 1980. The first focal point is on the Giuseppe Garibaldi classical high school in Palermo and the second one, on the other hand, examines the Alessandro Volta scientific high school in Milan. To develop the case studies, the qualitative method has been applied. In conclusion, the need of an education policy, perceived as a unicum both nationally and regionally, has emerged. A common starting point where the individual region can enforce its own individual specificities according to its context. To define what we mean by “education to legality” it has been researched a proper answer to this question: the proposal lies in the phrase “educating for anti-mafia-legality culture”.
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COMERIO, LUCA ANDREA ALESSANDRO. « Le colonie di vacanza italiane nel periodo 1968-1990 : una pedagogia in transizione tra spinte attivistiche ed eredità del passato ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2020. http://hdl.handle.net/10281/262891.

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Résumé :
Le colonie di vacanza hanno origine in Svizzera nella seconda metà dell'Ottocento e rapidamente si diffondono in gran parte dei paesi europei: nate nell’ambito della nuova sensibilità igienica e profilattica, orientate soprattutto alla lotta alla tubercolosi, queste iniziative rimangono caratterizzate fino al secondo dopoguerra da una prevalente impostazione sanitaria. Le colonie sono però anche il prodotto di una riflessione pedagogica che ha ad oggetto la dimensione en plein air e il viaggio come strumento educativo: i momenti all’aria aperta sono infatti sempre presenti nella storia di queste iniziative, non solo nel bagno collettivo in mare o nelle sedute di elioterapia, ma anche nelle passeggiate in una natura vista come mondo da esplorare e fonte di apprendimenti. In Italia le colonie richiamano alla mente soprattutto le esperienze del periodo fascista, contraddistinte da un'impronta militare e omologante, dai riti dell’alzabandiera e dalla ginnastica collettiva in formazioni rigidamente geometriche; si tratta di contesti nei quali l'individualità e l’iniziativa del bambino sono ignorate e annullate in una dimensione anonima. Nel dopoguerra, se la maggior parte delle colonie di vacanza italiane presenta caratteristiche ancora ispirate al modello sanitario, compaiono realizzazioni assai innovative, che si pongono anche come importante luogo di formazione e sperimentazione sul campo per gli insegnanti della scuola, portando in questa istituzione un vento di novità. Questa ricerca è focalizzata sulle esperienze delle colonie di vacanza Fiat e Ceméa nel periodo 1968-1990, anni nei quali si mette in discussione la funzione stessa delle colonie, nel quadro di una riflessione critica sul rapporto tra dimensione scolastica ed extrascolastica. Mentre le colonie Fiat nella seconda metà degli anni Settanta sono ancora rigidamente caratterizzate da un'impronta autoritaria, le colonie gestite dai Ceméa - movimento che arriva dalla Francia nei primi anni Cinquanta e che si ispira alle concezioni e alle pratiche dell’attivismo - sono realtà che si propongono come luoghi di apertura al nuovo, nelle quali gli educatori, liberi dai vincoli dell’istituzione scolastica, provano a seguire direzioni pedagogiche ancora inedite per il panorama italiano. L’obiettivo di questo lavoro è quello di descrivere i due casi specifici, cercando di riflettere sulle pedagogie, sia dichiarate sia implicite, evocate dalle prassi e sulle ragioni della permanenza di pratiche del passato accanto agli elementi cambiamento. Lo studio si richiama alla concezione di storia elaborata dalla scuola delle Annales, che prende in considerazione l’intera gamma delle attività umane e intende la storia come costruzione corale: si tratta di un elemento, quest'ultimo, che caratterizza anche le colonie, le quali, salvo poche eccezioni, non conoscono figure di spicco ma sono il prodotto del lavoro di una moltitudine di educatori, spesso maestri, “prestati” in estate all'attività nei centri di vacanza. Risorsa centrale di questa ricerca, accanto allo studio degli archivi e degli house organ, è l’utilizzo delle interviste come fonti storiche orali, sia per supplire alla relativa scarsità di documenti, sia per costruire una storia a più voci e “dal basso”, attraverso l’ascolto di quanti sono stati ospiti da bambini nelle colonie o vi hanno lavorato nel ruolo di educatori. Per quanto riguarda Fiat, la ricerca ricostruisce anche i tentativi di innovazione, nati all’interno di un’organizzazione in precedenza molto rigida, legata alla storia di un’azienda che in alcune epoche si è quasi sostituita alla funzione assistenziale dello Stato; per quanto invece concerne l’esperienza Cemea, lo studio pone in evidenza un’impostazione più libera, orientata al protagonismo del bambino e oggetto di una continua rielaborazione e riflessione critica da parte del personale coinvolto.
Holiday colonies originated in Switzerland in the second half of the nineteenth century and quickly spread to most of the European countries: born in the context of the recent hygienic and prophylactic sensibility, mainly oriented towards the fight against tuberculosis, these initiatives remained characterized until after the Second World War by a prevalent medical approach. The colonies, however, are also the product of a pedagogical reflection on the open-air dimension and on trip as an educational opportunity: outdoor moments are in fact always present in the history of these initiatives, not only in the collective bath in the sea or in the heliotherapy sessions, but also in the hikes in a nature seen as a world to explore and a source of learning. In Italy, the colonies remind us above all of the experiences of the fascist period, marked by a military and homologating imprint, by the rites of the flag raising and collective gymnastics in rigidly geometric formations; these are contexts in which the individuality and the initiative of the child are ignored and annulled in an anonymous dimension. After the Second World War, although most of the Italian colonies still had characteristics inspired by the sanitary model, very innovative projects appeared, which also served as an important place for training and experimentation in the field for school teachers, bringing a wind of innovation to this institution. This research is focused on the experiences of the Fiat and Ceméa holiday camps in the period 1968-1990, years in which the function of the camps is called into question, within the framework of a critical reflection on the relationship between the school and extracurricular dimensions. While the Fiat colonies in the second half of the 1970s were still rigidly characterized by an authoritarian imprint, the colonies run by Ceméa - movement that comes from France in the early 1950s and is inspired by the concepts and practices of Progressive education - are contexts that propose themselves as places of openness to the new, in which educators, free from the constraints of the educational institution, try to follow pedagogical directions that are still unexplored in the Italian panorama. The aim of the work is to describe the two specific experiences, reflecting on the pedagogies, both declared and implicit, evoked by the practices and on the reasons for the permanence of the past legacy alongside the elements of change. The study refers to the conception of history elaborated by the Annales school, which takes into consideration the entire range of human activities and elaborates an idea of history as a choral construction: it is an element, the latter, which also characterizes the colonies, which, with a few exceptions, do not have prominent figures but are the product of the work of a multitude of educators, often teachers, engaged in summer in holiday centers. The central resource of this research, together with the study of archives and house organs, is the use of interviews as oral historical sources, both to compensate for the relative scarcity of documents, and to build a story with several voices "from below", by listening to those who were guests as children in the colonies or have worked there as educators. As far as Fiat is concerned, the research also reconstructs the attempts at innovation, born within a previously very rigid organization, linked to the history of a company that in some periods almost replaced the welfare function of the State; as far as the Cemea experience is concerned, the study highlights a more free approach, oriented towards the child as protagonist of the activities and subject to continuous reworking and critical reflection by the staff involved.
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CONTINI, VALERIO. « Concezioni della sostenibilità e orientamenti temporali in contesti educativi informali. L’esperienza dei Gruppi di Acquisto Solidale = Conceptos de sostenibilidad y orientaciones temporales en contextos educativos informales. La experiencia de los Grupos de Compra Solidaria ». Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2012. http://hdl.handle.net/10446/27367.

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Résumé :
Le profonde trasformazioni delle nostre società mettono oggi in evidenza fenomeni educativi nuovi. Apprendimenti informali prendono forma spontaneamente all’interno dei percorsi esistenziali del soggetto e nel suo ambiente di vita. Molti studi dimostrano che l’educazione informale, più di quella formale, può influire sugli atteggiamenti e gli stili di vita in modo profondo e duraturo, può educare grandi masse di persone, soprattutto le più difficili da raggiungere, a impegnarsi per costruire una comunità planetaria sostenibile. Questa ricerca analizza il fenomeno dei Gruppi di Acquisto Solidale come esperienze educative informali importanti per la promozione di un futuro sostenibile. Vengono analizzate le concezioni della sostenibilità, l’orientamento temporale al futuro e le dinamiche educative informali caratteristiche di alcuni GAS italiani. La prima parte del lavoro mette a fuoco la complessità della nozione di sostenibilità e alcune dimensioni chiave della educazione sostenibile. Le categorie concettuali individuate sono state utilizzate nel lavoro sul campo per raccogliere, analizzare e interpretare il materiale empirico. Nella seconda parte del lavoro vengono presentati i criteri, la metodologia gli strumenti, le attività (questionari, interviste individuali semi-strutturate, osservazione partecipante, analisi di documenti) utilizzati nella ricerca sul campo. Nella terza parte viene presentata la ricerca sul campo, svolta su un campione di 148 soggetti appartenenti a quattro GAS. Il primo e il secondo capitolo espongono la struttura del campione, le caratteristiche e le modalità di somministrazione, l’elaborazione, l’analisi e la discussione dei risultati dei due questionari utilizzati: l’Inventario della Prospettiva Temporale di Zimbardo e Boyd (ZTPI) e il questionario aperto sulle concezioni della sostenibilità (elaborato specificamente per questa ricerca). Il terzo presenta il cuore della ricerca sul campo. Attraverso l’analisi dei documenti, l’osservazione partecipante e le interviste semi-strutturate realizzate con alcuni testimoni privilegiati, vengono individuati e analizzati le concezioni della sostenibilità, l’orientamento temporale al futuro e le dinamiche educative presenti nei quattro contesti sociali oggetto di studio. Nel capitolo finale vengono discusse alcune criticità emerse dal lavoro sul campo e ipotizzate alcune piste per il proseguimento della ricerca in futuro.
The deep changes in today society point out new educational phenomena. Informal learning takes place spontaneously in people biography and living environment. Many studies show that informal education, more than formal one, can deeply and durably affect attitudes and lifestyles, can educate large masses of people, especially the most difficult to reach, to undertake to build a sustainable planetary community. This study investigates the Gruppi di Acquisto Solidale as informal educational experiences important for promoting a sustainable future. It examines and discuss the concepts of sustainability, the future time orientation and the informal educational dynamics in some Italian GAS. The first part of the work focuses on the complexity and fuzzyness of the concept of sustainability and some key dimensions of sustainable education. The conceptual categories identified have been used in field work to collect, analyze and interpret the empirical material. The second part presents the criteria, methodology, tools, activities (questionnaires, semi-structured individual interviews, participant observation, document analysis) undertaken during the field work. The third part presents the field work conducted on a sample of 148 subjects from four different GAS. The first and the second chapter expose the structure of the sample, the characteristics and mode of administration, the processing, analysis and discussion of the results of two questionnaires used in the field work: the Zimbardo Time Perspective Inventory (ZTPI) and the open questionnaire on the concepts of sustainability (specifically worked out for this research). The third presents the core of the field study. By means of document analysis, participant observation and semi-structured interviews carried out with some key informants the concepts of sustainability, the time orientation to future and the educational dynamics in the four social contexts under study are identified and analyzed. In the final chapter we discuss some critical aspects that came out from the fieldwork, and we assume some clues for further research in the future.
Los cambios profundos en nuestra sociedad de hoy ponen en evidencia nuevos fenómenos educativos. Aprendizajes informales toman forma de manera espontánea dentro de los recorridos existenciales y ambiente de vida. Muchos estudios muestran que la educación informal, más que la formal, puede afectar profundamente y durablemente las actitudes y estilos de vida, puede educar a las masas de personas, especialmente los más difíciles de lograr, a comprometerse a construir una comunidad planetaria sostenible. Este estudio examina el fenómeno de los Grupos de Compra Solidaria en cuanto experiencias educativas informales importantes para promover un futuro sostenible. Se analizan los conceptos de sostenibilidad, la orientación temporal al futuro y las dinámica educativas informales en algunos GAS italianos. La primera parte del trabajo se centra en la complejidad y el carácter fuzzy del concepto de sostenibilidad y algunas de las dimensiones clave de la educación sostenible. Las categorías conceptuales identificadas fueron utilizadas en el trabajo de campo para recoger, analizar e interpretar el material empírico. En la segunda parte del trabajo se presentan los criterios, metodología, herramientas, actividades (cuestionarios, entrevistas semi-estructuradas, observación participante, análisis de documentos) utilizados en el trabajo de campo. En la tercera parte se presenta el trabajo de campo realizado en una muestra de 148 sujetos de cuatro GAS. El primero y el segundo capítulo exponen la estructura de la muestra, las características y el modo de administración, el análisis y discusión de los resultados de los dos cuestionarios utilizados: el Inventario de la Perspectiva Temporal de Zimbardo /ZTPI) y el cuestionario abierto sobre los conceptos de sostenibilidad (desarrollado específicamente para esta investigación). El tercero presenta el corazón del trabajo de campo. A través de análisis documental, observación participante, entrevistas semi-estructuradas realizadas con algunos key informants se identifican y analizan los conceptos de sostenibilidad, la orientación temporal hacia el futuro y las dinámicas educativas en los cuatro contextos sociales en estudio. En el último capítulo se discuten algunos de los aspectos críticos que surgieron a partir del trabajo de campo, y asumimos algunos recorridos para futuras investigaciones.
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Magnani, Martina. « Spazi in/di attesa per una nuova socialità a supporto del benessere del cittadino ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24763/.

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Résumé :
Il lavoro parte da un’esperienza iniziata durante il tirocinio presso il Centro Antartide di Bologna. Il progetto nasce nel quartiere Borgo Stazione di Udine e vuole proporre un servizio che, innestandosi nel tessuto urbano della zona, vada a supportare ed incrementare il benessere a 360 gradi del cittadini attraverso: - Il recupero di spazi dismessi all’interno del quartiere - La proposta di attività volte al mantenimento di uno stile di vita sano e attivo - Il supporto e la consulenza in tema di burocrazia sanitaria - Sviluppo di spazi generativi - Interventi nel tessuto urbano attraverso la co-progettazione con i cittadini Il lavoro si è sviluppato secondo differenti fasi che hanno permesso di creare un’analisi approfondita dell’area in oggetto. La prima fase ha previsto un’azione di mappatura e ascolto al fine di approfondire il quadro conoscitivo esistente e i portatori di interesse attivi sul territorio. A questo è seguita l’attivazione di momenti di incontro e confronto per conoscere le potenzialità e criticità. Si è, poi, passati a una fase di indagine e analisi conoscitiva al fine di approfondire gli aspetti quantitativi/reali e quelli qualitativi/percettivi. Questa fase ha visto la realizzazione di un questionario da inviare e far compilare alla popolazione al fine di indagare la loro percezione del quartiere oggetto di studio. Una volta raccolti i dati le due modalità di indagine, quella qualitativa e quella quantitativa, sono state sovrapposte per offrire una lettura complessa e completa al fine di mettere in luce l’allineamento o meno fra il percepito e il reale. Infine si è passati alla fase di progettazione vera e propria. Durante questa fase è stato fondamentale il confronto e il dialogo sia con l’unità operativa di Udine Città Sane, sia con le varie realtà associative attive sul luogo. Si sono, quindi delineate azioni al fine di proporre services e attività volte a ridisegnare insieme le funzionalità dello spazio urbano in un ottica di benessere.
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Maselli, Marco. « Progettazione e valutazione di un percorso educativo personalizzato per la promozione dell'attivita' fisica tra gli studenti universitari ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2019. http://hdl.handle.net/11577/3425250.

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Résumé :
La pratica di un adeguato livello di attivita' fisica rappresenta un comportamento molto importante per il mantenimento ed il miglioramento della salute della persone. Anche per questo motivo, l’educazione fisica e’ presente nei curricula scolastici da livello globale, con lo scopo di aiutare i giovani a valorizzare l’importanza di uno stile di vita attivo. Ciononostante, nel passaggio dalla scuola all’universita’ si registra un calo nei livelli di attivita’ fisica praticata. A questo fenomeno, si va a sommare la presenza di giovani che presentano profili di inattivita’ gia’ durante il periodo scolastico, e che sono maggiormente a rischio di sedentarieta’ anche durante gli anni universitari. Puo’ risultare quindi utile, al fine del miglioramento della salute e del benessere degli studenti universitari, implementare degli interventi di promozione dell’attivita’ fisica. La presente tesi descrive un percorso di progettazione e di valutazione di un programma educativo per promuovere tra gli studenti universitari l'adozione e il mantenimento di uno stile di vita attivo. Il fine e’ quello di poter fornire un valido progetto per la creazione di un servizio di promozione dell’attivita’ fisica offerto dall’universita’ agli studenti. La tesi si compone di tre parti principali, correlate tra loro, ma che costituiscono anche ricerche in parte indipendenti: 1) Una revisione sistematica della letteratura riguardante i trial controllati che hanno valutato degli interventi di promozione del’attivita’ fisica tra gli studenti universitari. In questa parte della tesi verra’ analizzata criticamente la letteratura del settore, alla ricerca di strategie progettuali ed operative che abbiano dimostrato di riuscire a promuovere l’attivita’ fisica tra gli studenti universitari. 2) Un sondaggio esplorativo tra gli studenti dell'Universita’ di Padova. Il sondaggio e’ stato effettuato per indagare il fenomeno dell’inattività fisica tra gli studenti dell’Universita’ di Padova, ed analizzare le principali barriere percepite dagli studenti nei confronti dell’attivita’ fisica. 3) La progettazione e la valutazione, tramite uno studio pilota, di un percorso educativo personalizzato per la promozione dell’attivita’ fisica tra gli studenti universitari. La progettazione del percorso educativo e’ preceduta da una presentazione del quadro teorico - antropologico e pedagogico - di riferimento.
Taking part in an adequate level of physical activity represents a very important behaviour for the maintaining and the improvement of people's health. For this reason, among others, physical education is present in schools curricula worldwide, with the aim to help young people to value the importance of an active lifestyle. Nevertheless, in the transition from high school to university, a decrease in physical activity has been often been observed. Moreover, there are young people that are physically inactive during high school, and these are more at risk for a sedentary behaviour during the university years. It can be useful, for the end of improving the health and the wellbeing of university students, to implement interventions for the promotion of physical activity. The present dissertation describes the planning and the evaluation of an educational program to promote the adoption and the maintaining of a physically active lifestyle among university students. The aim is to provide a project for the creation of a service for the promotion of physical activity offered by the university to the students. The dissertation is composed by three main parts, related one each other, but that also represent partly independents researches: 1) A systematic review of the literature regarding controlled trials of interventions aimed at promoting physical activity among university students. In this part of the dissertation, the literature will be critically analysed, to search for strategies that have proved to be effective in promoting physical activity among university students. 2) An explorative survey among the students of the University of Padua. The survey has been carried out to investigate the phenomenon of physical inactivity among the students of the University of Padua, and to analyse the main perceived barriers to physical activity. 3) The planning and e valuation, by means of a pilot study, of a personalised educational intervention for the promotion of physical activity among university students. The planning of the intervention is preceded by the exposition of the anthropological and the pedagogical theoretical frameworks adopted.
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GREGIANIN, ALESSANDRA. « Educazione permanente e anziani. Viaggio tra i significati dell'educazione e delle esperienze educative in età avanzata, all'interno dell'università per la terza età ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3421712.

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Résumé :
In the last decades, the attention for the elderly has been increased in various disciplines, as a result of the changed demographic scenario which has been characterized by the progressive aging of the population and the growing number of elderly people in the social structures of industrialized countries. Educational research has developed a renewed attention to the older people, considering in a different way even the concept of elderly itself. Multidisciplinary suggestions of psychological, sociological, anthropological and historical order, have emphasized the multiplicity and the variety of evolutionary and existential dimensions of the elderly, thus the elderly requires Pedagogy, and specifically the Pedagogy of the life course, to consider the experience of aging for its development. For these reasons there is the idea of promoting the resources of the elderly people on the basis of the permanent education: on the one hand, by beginning a cultural change for the overcoming of old stereotypes and undue social homologations; on the other hand, by providing educational experiences that can stimulate all dimensions (such as cognitive, affective, relational, spiritual ones) of the whole aging person and realize welfare and social integration. One of the principal institutions that promote experiences of permanent education for the elderly people, is the Università per la Terza Età. This institution represents an opportunity for them to exercise the mind and the body, to cultivate interests, to build relationships, to experiment themselves about new roles, various activities, and renewed self-aspects. Knowing the elderly who choose to attend these educational opportunities, would provide a clearer and deeper view of the today’s elderly, with his peculiarities and personal path of self education. Moreover, this aspect would allow to obtain some starting points for an educational projectuality of elderly age, a season of life that is still poorly understood. The present research has performed a survey at an Università per la Terza Età, in order to understand the meanings and educational experiences related to the aging, as these are constructed and lived by older people. The research has been conducted according to a hermeneutic-phenomenological approach, to bring out the subjective perspective of people. Informations are obtained by thirty semi-structured one hour interviews submitted to elderly people who attend the Università per il Tempo Libero of Mestre (Venice), and the text of these interviews has been analysed by Atlas.ti software. The results are not certainly generalizable, however they seem to provide an interesting view on the world of the elderly, the existential conditions and the request of education. This study could represent the beginning of a reflection which represent for Pedagogy the possibility of designing educational experiences specifically for elderly people, starting from their subjectivity and needs of self-realization.
Negli ultimi decenni, in conseguenza del mutato scenario demografico, connotato dal graduale invecchiamento della popolazione e quindi dalla rilevanza numerica della fascia d’età degli anziani per gli assetti sociali dei Paesi industrializzati, è maturato in diversi ambiti disciplinari l’interesse per la vecchiaia. La ricerca educativa, da parte sua, ha sviluppato una rinnovata attenzione nei confronti della persona in età avanzata, considerando in termini differenti anche il concetto stesso di vecchiaia. La vecchiaia, infatti, grazie anche alle suggestioni multidisciplinari di ordine psicologico, sociologico, antropologico e storico, che hanno sottolineato la molteplicità e la varietà delle sue dimensioni evolutive ed esistenziali, richiede alla pedagogia, intesa quale Pedagogia del corso di vita, di re-interpretare l’esperienza senile in prospettiva di una sua valorizzazione e riqualificazione. Si profila pertanto l’intenzione di promuovere le risorse dell’anziano nell’ottica dell’educazione permanente: da una parte, avviando un cambiamento culturale all’insegna del superamento di vecchi stereotipi e indebite omologazioni ancora presenti a livello sociale, dall’altra, predisponendo delle esperienze educative in grado di stimolare tutte le dimensioni (cognitiva, affettiva, relazionale, spirituale ecc.) della persona anziana, globalmente intesa, e di favorirne il benessere e l’integrazione sociale. L’istituzione che, nello specifico, più di altre promuove esperienze di educazione permanente rivolte agli anziani, è l’Università per la Terza Età. Essa si propone come opportunità per l’anziano di esercitare la mente e il corpo, di coltivare interessi, di stringere relazioni, di sperimentarsi in relazione a ruoli inediti, a differenti attività, a rinnovati aspetti di sé. Conoscere gli anziani che scelgono di frequentare tali occasioni educative, permetterebbe di avere una visione più chiara e approfondita dell’anziano di oggi, con le sue peculiarità e il suo personale percorso di auto-educazione. Ciò consentirebbe di fornire degli spunti di riflessione e di progettualità educativa in relazione all’educazione in età anziana, un’età della vita che ha ancora molto da raccontare di sé e che, per certi versi, resta ancora poco conosciuta. L’intenzione della presente ricerca è stata pertanto quello di effettuare un’indagine esplorativa presso un’Università per la Terza Età, per conoscere i significati dell’invecchiare e delle esperienze educative in età avanzata così come vengono costruiti e vissuti dagli anziani stessi. Volendo far emergere la prospettiva soggettiva delle persone, la ricerca è stata condotta secondo un approccio fenomenologico-ermeneutico, attraverso trenta interviste semi-strutturate, di circa un’ora l’una, che hanno coinvolto gli anziani dell’Università per il Tempo Libero di Mestre (Ve), successivamente, sottoposte a codifica e analisi testuale tramite il software Atlas.ti. I risultati non sono certamente generalizzabili, tuttavia sembrano fornire un interessante scorcio sul mondo dell’anziano, sulla sua condizione esistenziale e sulla sue istanze educative, divenendo uno spunto di riflessione pedagogica sulla possibilità di progettare esperienze educative dedicate agli anziani a partire dalla loro soggettività e dalle loro esigenze di autorealizzazione.
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Leonzi, Federica. « Ytaca - Youth for Territorial Analysis in Coastal Areas. Servizio di educazione ambientale per attivare students scientists in relazione alla risorsa idrica ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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La tesi si pone l’obiettivo di educare gli adolescenti alla tutela delle risorse idriche in ambienti marino-costieri tramite un servizio che integri attività di monitoraggio e divulgazione scientifica della qualità chimico-fisica dei corpi idrici con percorsi di ingaggio e sensibilizzazione dei cittadini e dell’amministrazione pubblica locale. Le attività hanno l’ulteriore obiettivo di migliorare l’accesso e la consultazione dei dati inerenti al monitoraggio dei corsi d’acqua e innescare interventi per la riqualificazione dei litorali e dei fiumi. Il servizio vuole contribuire a far acquisire nell’adolescente un ruolo più attivo e una maggiore consapevolezza all’interno della propria comunità, divenendo egli stesso principale promotore e attore di meccanismi di transizione ecologica nel contesto urbano. A supporto del percorso verranno impiegate le metodologie della Citizen Science, disciplina che vede coinvolti semplici cittadini in attività di raccolta dati, elaborazione e progettazione per la ricerca scientifica. La scelta di inserire questa disciplina ha il fine di divulgare e promuovere tra gli adolescenti l’osservazione diretta come strumento attendibile per il monitoraggio ambientale. Per la specificità del target di riferimento, il servizio si rivolge agli Istituti di Istruzione Superiore come progetto curricolare al fine di proporre una metodologia didattica innovativa, multidisciplinare ed inclusiva per l’alunno e di aumentare la qualità dell’offerta formativa orientandola verso il potenziamento delle STEM. In un’ottica di replicabilità, il servizio vuole proporsi come un format, presentato sotto forma di challenge per una maggiore attrattiva verso il target, reiterabile annualmente dalle scuole aderenti, ma estendibile ad ogni Istituto che voglia aderire alla sfida sull’inquinamento idrico e sulla sua regolamentazione, contribuendo alla diffusione di buone pratiche di attivismo ambientale su scala nazionale.
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LIMONTA, ANTONELLA. « Argomentazione, il linguaggio della democrazia. Saper argomentare per essere cittadini ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/42153.

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Résumé :
In this work, is considered the capacity of arguing as a key competence for citizenship. The development of this skill contributes to the realization of an active, participative and democratic citizenship. The incapacity of arguing, which means being unable to act in a public space to claim ideas, defend rights and propose a vision of the world, implies a disadvantage. The work starts with a historical analysis of the features of today’s world, in particular it focuses on the characteristics of complex Western societies, which are considered in their peculiar aspect of “societies of knowledge”. What follows is the individuation of the basis on which it is important to found XXI century education, bearing in mind the aim of favoring a global approach to the more and more interconnected problems faced by human beings. Is developed an analysis of the paradigm of citizenship in its historical, philosophical and juridical evolution in order to understand the origins and the necessity of an education oriented towards the acquisition of key competences for citizenship. It moves then to a scrutiny of the progression from rhetoric to argumentation. From the theory of argumentation it is possible to infer the features that make an argumentation valid and correct. On the other hand, from the same characteristics one can deduce the possibilities of manipulation by the means of fallacies. Finally, the formative potentialities of argumentation are examined in order to highlight its importance within a formation oriented towards a citizenship which is both deliberative and participative. In the part of the work dedicated to the argumentative education are listed the fundamental skills to acquire, the attitudes, the norms of conduct, and the conditions under whom the practice of the roles of language can help the assumption of responsibilities and favor actions and choices. Among the fundamental abilities above mentioned, a vital role is played by the development of social skills such as team-working, conflicts management, negotiation of solutions, consideration and discussion of community’s problems.
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Livres sur le sujet "Educazione attiva"

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Albarea, Roberto. L'acqua come cittadinanza attiva : Democrazia e educazione fra i Nord e i Sud del mondo. Bologna : EMI, 2003.

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Deiana, Giuseppe. Istruisce ma non educa : Educazione morale e pedagogia civile per formare cittadini competenti attivi e responsabili. Cosenza, Italy : L. Pellegrini, 2011.

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Actes de conférences sur le sujet "Educazione attiva"

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Lariccia, Stefano, Robert M. Karn et Marco Stefanoni. « Green’ntropy : semantic web / pragmatic web e Officine per la Sostenibilità della Ricerca come motore per riattivare la riqualificazione energetica degli edifici pubblici ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7914.

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Résumé :
In questo “position paper” si rappresentano obbiettivi modelli e metodi per contribuire ad avviare una campagna attiva di ricerca e sensibilizzazione sociale basata sull’interazione attraverso reti sociali e reti di automi basata nel Parco della Ricerca Enea Casaccia. Viene fornita un’anticipazione di quello che vuole essere il progetto “Sistemi Aperti Sapienza”; viene poi fornita una descrizione delle motivazioni di partenza e della riflessione che ha generato questa idea progettuale. Poi vengono considerate le ragioni per la convergenza di partner, identificati nei principali organismi della ricerca nel nostro territorio, in una organizzazione regionale guidata e ospitata da ENEA per raggiungere più rapidamente gli obiettivi dichiarati. La proposta prevede l’ implementazione presso ENEA, di un “FabLab”, un laboratorio finalizzato alla realizzazione di prototipi virtuali / reali, ovvero progettati attraverso software di modellazione 3d e stampabili attraverso stampanti 3d dall’utilizzatore finale. Ciò avverrebbe sulla scorta di quanto sta rapidamente diffondendosi in Italia e nel mondo sull’esempio del Center for Bits and Atoms (CBA) - MIT di Boston fondato da Neil Gershenfeld. Il FabLab Casaccia dovrebbe essere realizzato come una delle previste Officine della Sostenibilità specializzata nella produzione di soluzioni per la riqualificazione energetica degli edifici, per l’ applicazione delle energie sostenibili, per la diffusione virale di educazione e consapevolezza energetica e ambientale. Questo progetto, è pensato come un contributo di Sapienza nell’ambito della partnership al progetto di riqualificazione del Parco ENEA finalizzato ad operare per l’applicazione, prevista entro il 2015, delle misure di riqualificazione degli edifici nel settore della Pubblica Amministrazione.
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