Littérature scientifique sur le sujet « Economia pubblica »

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Articles de revues sur le sujet "Economia pubblica"

1

de Vanssay, Xavier. « Public Choice Classics and North-American Economic Textbooks : A Status Report (Or More on the Us versus Them Debate)* ». Journal of Public Finance and Public Choice 11, no 2 (1 octobre 1993) : 89–100. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907539671.

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Résumé :
Abstract Questo lavoro considera la diffusione dei concetti di Public Choice nei manuali contemporanei nord-americani di macroeconomia, microeconomia, finanza pubblica, economia internazionale ed economia dello sviluppo.I concetti di Public Choice sono individuati con riferimento ad articoli e monografie che possono essere considerati «classici» sull’argomento.Dall’esame effettuato risulta che i soli libri di testo che “prendono sul serio” la Public Choice sono quelli di finanza pubblica e di microeconomia.
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Giovanola, Benedetta. « Etica, economia e giustizia sociale : č possibile "quadrare il cerchio" ? » PARADIGMI, no 1 (avril 2010) : 87–100. http://dx.doi.org/10.3280/para2010-001007.

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Résumé :
La crisi attuale ci impone di interrogarci sulla possibilitŕ di paradigmi capaci di "quadrare il cerchio" tra benessere economico, coesione sociale e libertŕ politica. Il presente contributo discute la proposta elaborata dai principali esponenti del capability approach, l'economista indiano Amartya Sen e la filosofa americana Martha Nussbaum, mostrandone la riflessione critica sull'impianto normativo alla base dei processi economici (§ 1) e delle scelte pubbliche (§ 2), e prestando attenzione al ruolo delle politiche in ordine alla promozione di modelli di sviluppo e di convivenza (§ 3). La tesi č che un mutamento nei paradigmi dominanti č possibile solo a partire dal riconoscimento della dimensione etica connessa sia ai processi economici sia ai processi deliberativi propri della sfera pubblica.
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Danesi, Sandro. « Public administration, European funds and NRRP (National Recovery and Resilience Plan) (Italian PNRR) : the system and management of public incentives for the territorial development ». Valori e Valutazioni 31 (février 2023) : 115–25. http://dx.doi.org/10.48264/vvsiev-20223109.

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Résumé :
The choices of the Public Administration (PA), the needs of the territory, the policies for the local economic development, the use of public funding constitute an inseparable combination aimed at creating development opportunities and therefore also to create work for the collectivity. In the current period characterized by globalization, the competitiveness of a territory can be facilitated by a PA responding to the needs of the time, that is, a real production organization capable of responding concretely, assuming a strategic role in the implementation of the development measures indicated in the economic planning tools and in the management of a large amount of public financial resources. In fact, the NRRP considers as a priority both the modernization of the Public Administration (PA) and the strengthening of the administrative capacity of the public sector, with the goal of engaging and spending the available financial resources with participatory and shared projects where the public-private partnership assumes a strategic role. Le scelte della Pubblica Amministrazione (PA), le necessità del territorio, le politiche per lo sviluppo economico locale, l’impiego dei finanziamenti pubblici costituiscono un connubio inscindibile finalizzato a creare opportunità di sviluppo e quindi di lavoro per la collettività. Nell’attuale periodo caratterizzato dalla globalizzazione, la competitività di un territorio potrà essere agevolata da una PA rispondente alle necessità del tempo, cioè una vera e propria organizzazione produttiva in grado di rispondere concretamente, assumendo un ruolo strategico nell’attuazione delle misure di sviluppo indicate negli strumenti di programmazione economica e nella gestione di un ingente quantità di risorse finanziarie pubbliche. Infatti, il PNRR reputa prioritaria sia la modernizzazione della Pubblica Amministrazione, sia il rafforzamento della capacità amministrativa del settore pubblico, con l’obiettivo di impegnare e spendere le risorse finanziarie disponibili con progetti partecipati e condivisi dove il partenariato pubblico-privato assume un ruolo strategico. È evidente quindi che programmare lo sviluppo dei territori e definire le modalità di utilizzo dei finanziamenti pubblici sia una funzione che coinvolge le Istituzioni pubbliche, a seconda delle rispettive competenze legislative, dal livello europeo rappresentato dall’Unione Europea fino ad arrivare a livello statale, regionale e lo- cale rappresentato dal Comune. È con questo approccio che il paper prova a dare un input centrando l’attenzione sul ruolo strategico delle Istituzioni, sia di livello locale che quelle sovraordinate, sia sulla necessità di conoscere gli strumenti di programmazione economica, al fine di comprendere quali tipologie progettuali mettere in atto utilizzando e ottimizzando i relativi finanziamenti pubblici messi a disposizione.
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Bruni, L. « Economia civile and pubblica felicita in the Italian Enlightenment ». History of Political Economy 35, Suppl 1 (1 janvier 2003) : 361–85. http://dx.doi.org/10.1215/00182702-35-suppl_1-361.

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Doria, Marco. « La fabbrica tra economia, società ; e politica. Il controverso bilancio dell'Ilva di Taranto ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 295 (mai 2021) : 253–68. http://dx.doi.org/10.3280/ic295-oa3.

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Résumé :
Il centro siderurgico di Taranto ha avuto e ha una grande importanza nella storia industriale italiana. A esso sono stati dedicati studi approfonditi. In queste pagine, ripercorrendo quanto emerge da tali studi così come dalla più recente storiografia sull'impresa pubblica in Italia e sull'Iri, si proporranno alcune considerazioni sul ruolo della siderurgia nell'economia italiana, sulla parabola delle partecipazioni statali e il loro rapporto con la politica, sulle politiche perseguite nel secondo dopoguerra per ridurre i divari tra Nord e Sud. Si guarderà anche ai contenuti e ai toni del dibattito pubblico su tali questioni. Le scelte di volta in volta compiute e le diverse posizioni assunte saranno storicamente contestualizzate. Molti degli interrogativi che questa storia solleva hanno ancora oggi bisogno di risposte adeguate ai tempi.
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Hyse, R. « Gli italiani e Bentham. Dalla 'felicita pubblica' all' economia del benessere ». History of Political Economy 17, no 4 (1 décembre 1985) : 665. http://dx.doi.org/10.1215/00182702-17-4-665.

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Ferrari, Paolo. « Introduzione a L'industria bellica nella storia d'Italia. Economia e tecnologia negli studi di Andrea Curami ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 261 (février 2011) : 575–84. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261001.

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Résumé :
Andrea Curami (1947-2010) č stato docente di Meccanica applicata e di altre materie al Politecnico di Milano, esperto di motori e di automobilismo, storico delle vicende militari ed economiche italiane tra Ottocento e seconda guerra mondiale. Si č occupato anche di storia dei trasporti e ha promosso le ricerche di un gruppo di studiosi riunito attorno a sé. A partire dagli studi sull'aeronautica, ha sviluppato un'analisi originale dell'industria bellica italiana, coniugando storia delle vicende militari e storia economica e della tecnologia, ponendo al centro i rapporti tra committenza pubblica e un mondo dell'industria, continuamente oscillante tra innovazione e sfruttamento delle risorse pubbliche, che progressivamente si afferma quale componente decisiva della classe dirigente. Curami ha in particolare studiato la Grande guerra quale snodo cruciale di questo processo, e il riarmo fascista, quando l'industria č in grado di imporre alle forze armate mezzi spesso obsoleti e inadeguati. Del riarmo fascista e della mancata mobilitazione nel secondo conflitto mondiale egli propone un modello interpretativo nel quale l'analisi tecnica diviene funzionale alla comprensione delle politiche seguite dalle imprese, con un'interpretazione originale dei rapporti tra forze armate, politica e grande industria.
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8

Stentella, Danilo. « Azienda pubblica e finanziamento pubblico dei partiti politici ». ECONOMIA PUBBLICA, no 2 (juin 2022) : 233–53. http://dx.doi.org/10.3280/ep2022-002002.

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Résumé :
La reintroduzione in Italia di un meccanismo di finanziamento pubblico dei partiti politici, la cui entità venisse collegata direttamente e in via almeno prevalente a una percentuale significativa degli utili generati dalle partecipazioni statali, potrebbe determinare da parte dei leader politici una maggiore propensione alla scelta di management capace e l'adozione di un efficace sistema di verifica delle procedure di gestione di questo patrimonio pubblico. Si potrebbe ridimensionare drasticamente per questa via la piaga apparentemente endemica e cronica del clientelismo dei colletti bianchi di alto livello e realizzare contestualmente una gestione della proprietà pubblica più efficiente, di tipo finalmente privatistico, se proprio vogliamo assegnare a questa categoria una valenza cogente. Le riforme di politica economica introdotte negli ultimi decenni dai governi dei paesi più industrializzati sono state fortemente condizionate dalla dottrina del New Public Management, un approccio radicale, capace di compromettere l'integrità strutturale ed etica del settore pubblico subordinando la giustizia sociale all'efficienza economica, una trasformazione caratterizzata dal taglio della spesa pubblica che ha travolto anche un fondamentale istituto del sistema democratico, i partiti politici. Purtroppo i trascorsi delle imprese pubbliche hanno fortemente agevolato quelle riforme, in quanto per un certo periodo storico queste hanno mostrato una tendenza cronica alla bassa produttività, rispetto alle imprese private, anche a causa delle politiche clientelari e dell'uso intensivo del fattore lavoro. Poiché elementi di servizio pubblico ed elementi di business convivono soprattutto nel settore delle public utilities, potenzialmente capace di generare reddito, le imprese pubbliche possono rappresentare un'utile e prudente forma di diversificazione dei ricavi per la finanza pubblica, in grado di ridurre sensibilmente i rischi di liquidità, ancor di più in un contesto storico di crisi finanziarie ed economiche internazionali ricorrenti. Il finanziamento pubblico dei partiti politici è stato introdotto nel 1974 con la L. 195/1974 per contrastare le collusioni con i grandi poteri economici, già sorte negli anni precedenti. È stato completamente abolito con D.L. 149/2013, convertito in L. 13/2014, lasciando spazio ad una crescente attività di lobbying e finanziamento indiretto ai partiti. La domanda a cui questo elaborato cerca di rispondere è: può l'azienda pubblica essere gestita in modo efficiente dallo Stato, produrre entrate e servizi per la comunità, senza dare luogo a risultati di gestione cronicamente negativi e contribuire a finanziare il diritto costituzionalmente garantito di organizzarsi in partiti politici, finanziando il loro meccanismo?
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9

Bechara Sanchez, Fabio José. « Autogestione e economia solidale in Brasile. Un nuovo ciclo di partecipazione dei lavoratori all'organizzazione del lavoro ». SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no 123 (septembre 2011) : 136–49. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-123008.

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Résumé :
Le esperienze di autogestione o, in altre parole, la gestione democratica e la partecipazione autonoma dei lavoratori nell'organizzazione del lavoro e della produzione, hanno una storia antica in Brasile. Tuttavia, quelle esperienze rimasero marginali nello sviluppo sociale brasiliano e nel movimento operaio durante il ventesimo secolo. Esse sono (ri)apparse negli ultimi decenni nel contesto di profondi cambiamenti della societŕ brasiliana, concernenti specialmente la struttura del lavoro e il modello di sviluppo economico e produttivo, cosě come la societŕ civile brasiliana, marcata da un consolidamento dei movimenti sociali dall'emergere di nuovi attori nell'arena pubblica. Questo articolo intende analizzare le condizioni che hanno permesso la ricomparsa di esperienze di autogestione, introducendo la storia recente di esse e la loro rilevanza per il modo del lavoro brasiliano.
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Geron, Devis, et Luciano Greco. « Supporto pubblico al capitale di rischio : lezioni dalla crisi ». ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no 3 (février 2013) : 97–124. http://dx.doi.org/10.3280/es2012-003008.

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Résumé :
L'articolo si prefigge di analizzare l'evoluzione, a cavallo degli ultimi anni di crisi, dell'intervento pubblico a supporto del capitale di rischio tramite strumenti innovativi di partnership con operatori privati. L'intervento pubblico origina da fallimenti del mercato del capitale di rischio, particolarmente nel segmento del venture capital, accentuati dalla crisi e segnatamente a scapito delle giovani piccole e medie imprese innovative, potenziale motore di sviluppo e crescita economica. Dopo un iniziale quadro di analisi degli strumenti in oggetto, l'articolo delinea il contesto internazionale per focalizzarsi sulla situazione italiana e regionale veneta. Dall'analisi delle esperienze considerate emerge innanzitutto come l'attenzione al contesto normativo e culturale sia un necessario complemento degli interventi pubblici di investimento diretto nel capitale di rischio. Inoltre, l'intervento pubblico nel medio-lungo termine deve risultare funzionale allo sviluppo del mercato privato, ed evitare di allocare eccessivi oneri a carico delle finanze pubbliche.
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Thèses sur le sujet "Economia pubblica"

1

Gramignan, Leonardo <1996&gt. « Partenariato Pubblico-Privato : il caso di una RSA, convenienza rispetto alla gestione pubblica ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21536.

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Résumé :
L’elaborato affronta il tema del project financing, cioè una modalità di finanziamento di un progetto a medio/lungo termine il cui rientro finanziario è garantito dai flussi di cassa previsti dall'attività di gestione dell'opera stessa. Dopo una breve introduzione storica vengono trattati gli aspetti normativi e pratici del Project Financing. Successivamente, viene trattato il tema del Partenariato Pubblico-Privato, inteso come contratto di collaborazione tra soggetti pubblici e privati finalizzato alla costruzione e/o gestione di infrastrutture o fornitura di servizi di interesse pubblico. Il secondo capitolo affronta il tema dello Studio di Fattibilità, dopo averne trattato gli aspetti teorici e normativi principali si propone un esempio pratico dello stesso. Nel terzo capitolo si illustrano i principali indicatori e parametri da utilizzare per la redazione e la lettura di un piano economico finanziario sempre nel ambito di un project financing; in continuità con i paragrafi precedenti ad una prima fase teorica segue un esempio pratico di un PEF commentato nei suoi aspetti principali. Infine, nel quarti capitolo viene dimostrato l’effettivo vantaggio per la PA nel rivolgersi al soggetto privato per la realizzazione dell’opera pubblica, a sostegno di tale dimostrazione sono stati utilizzati due strumenti di particolare importanza: il Value For Money e il Public Sector Comparator.
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2

Antellini, Russo Federico. « Il Partenariato Pubblico Privato in Italia tra efficienza e vincoli di finanza pubblica ». Doctoral thesis, Luiss Guido Carli, 2011. http://hdl.handle.net/11385/200861.

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Résumé :
Richiami di Economia dei Contratti. Strategie contrattuali per il procurement pubblico. Il Partenariato Pubblico Privato. Il Partenariato Pubblico Privato come decisione efficiente dell’Amministrazione. Il peso dei vincoli di Finanza Pubblica sulla scelta del Partenariato Pubblico Privato.
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3

BRACCO, EMANUELE LEOPOLDO ALBERTO. « Saggi di Economia Politica : Comportamento di Voto e Finanza Pubblica Locale ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/636.

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Résumé :
Il fine di questa tesi e’ offrire un contributo per la compresione di due problemi presenti nella letteratura di political economy, il primo dal punto di vista teoretico, il secondo attraverso un’analisi econometrica. Questi due temi sono come i sistemi politici reagiscono rispetto alla scarsita’ di offerta di “buoni” politici, e se i trasferimenti intergovernativi sono influenzati dai fini politici ed elettorali del governo centrale. L’analisi teorica fornisce alcune intuizioni relative alle ragioni per cui osserviamo politici di bravura molto variabile, e quali meccanismi potrebbero invece migliorare la qualita’ della classe politica. L’analisi empirica invece si concentra su un altro problema conseguente all’interazione tra le sfere politica ed economica. I trasferimenti intergovernativi tra Stato centrale e amministrazioni locali e’ stato oggetto di grande attenzione nella letteratura economica. Le ragioni di efficienza ed equita’ che rendono ragione dei trasferimenti intergovernativi sono state esplorate a lungo. Questa tesi si focalizza invece sulle cause di “political economy” di questi finanziamenti. Si e’ infatti tentato di verificare se l’allineamento politico tra sindaci e primo ministro determini o meno la quantita’ di fondi afferenti ad un comune.
This thesis aims to offer a contribution to the understanding of two problems present in the literature on political economy, one from a game theoretical perspective, and the other through an econometric analysis. These two issues are how polities cope with the scarce supply of ‘good’ politicians, and whether intergovernmental grants are affected by the political and electoral goals of politicians in central government. The theoretical analysis attempts to give some insights into the reasons why we observe politicians of very different valence in office, and what are the mechanism that could enhance the quality of the political class. The empirical analysis instead focuses on another problem found in the interaction between the political and the economic spheres. Economic literature extensively described the rationale behind intergovernmental grants, how for example they can help solving externalities between local governments, or contribute to a more equitable distribution of resources among areas of the same country. The political economy literature focuses instead on establishing and testing the less noble sources of intergovernmental grants and the political and electoral strategic reasons that might drive the decisions of the central government regarding the allocation of resources between localities. The first and primary aim of my analysis in that chapter is to verify if political alignment between mayors and prime ministers over time determines the size of grants received by municipalities.
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4

BRACCO, EMANUELE LEOPOLDO ALBERTO. « Saggi di Economia Politica : Comportamento di Voto e Finanza Pubblica Locale ». Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/636.

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Résumé :
Il fine di questa tesi e’ offrire un contributo per la compresione di due problemi presenti nella letteratura di political economy, il primo dal punto di vista teoretico, il secondo attraverso un’analisi econometrica. Questi due temi sono come i sistemi politici reagiscono rispetto alla scarsita’ di offerta di “buoni” politici, e se i trasferimenti intergovernativi sono influenzati dai fini politici ed elettorali del governo centrale. L’analisi teorica fornisce alcune intuizioni relative alle ragioni per cui osserviamo politici di bravura molto variabile, e quali meccanismi potrebbero invece migliorare la qualita’ della classe politica. L’analisi empirica invece si concentra su un altro problema conseguente all’interazione tra le sfere politica ed economica. I trasferimenti intergovernativi tra Stato centrale e amministrazioni locali e’ stato oggetto di grande attenzione nella letteratura economica. Le ragioni di efficienza ed equita’ che rendono ragione dei trasferimenti intergovernativi sono state esplorate a lungo. Questa tesi si focalizza invece sulle cause di “political economy” di questi finanziamenti. Si e’ infatti tentato di verificare se l’allineamento politico tra sindaci e primo ministro determini o meno la quantita’ di fondi afferenti ad un comune.
This thesis aims to offer a contribution to the understanding of two problems present in the literature on political economy, one from a game theoretical perspective, and the other through an econometric analysis. These two issues are how polities cope with the scarce supply of ‘good’ politicians, and whether intergovernmental grants are affected by the political and electoral goals of politicians in central government. The theoretical analysis attempts to give some insights into the reasons why we observe politicians of very different valence in office, and what are the mechanism that could enhance the quality of the political class. The empirical analysis instead focuses on another problem found in the interaction between the political and the economic spheres. Economic literature extensively described the rationale behind intergovernmental grants, how for example they can help solving externalities between local governments, or contribute to a more equitable distribution of resources among areas of the same country. The political economy literature focuses instead on establishing and testing the less noble sources of intergovernmental grants and the political and electoral strategic reasons that might drive the decisions of the central government regarding the allocation of resources between localities. The first and primary aim of my analysis in that chapter is to verify if political alignment between mayors and prime ministers over time determines the size of grants received by municipalities.
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5

Veliu, Ardit <1989&gt. « LA CORRUZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE : UN CONFRONTO INTERNAZIONALE ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15111.

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Résumé :
La tesi indaga il processo di attuazione delle politiche di lotta alla corruzione nella Pubblica Amministrazione. L'elaborato tratta un esame teorico del rapporto tra New Public Management e la Pubblica Amministrazione che attirata dalle pratiche del settore privato, che ha ''istigato'' di sfidare le strutture di autorità burocratiche formali per migliorare le prestazioni del governo e delle capacità e lotta alla corruzione. Il modello di lotta alla corruzione delineata dal presente regolamento avviene attraverso un complesso schema di relazioni tra molti attori con diversi ruoli, in particolare articolati a tradurre in pratica attraverso un sistema capillare di responsabilità, progetti e la conformità.
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6

Zanatta, Anna <1988&gt. « LA GESTIONE DEGLI APPROVVIGIONAMENTI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE : INNOVAZIONI E METODOLOGIE ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4371.

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Résumé :
L’elaborato compie uno studio sulle modalità e sulle innovazioni nella gestione degli approvvigionamenti nella Pubblica Amministrazione. Dopo una prima analisi che rileva l’importanza del procurement management sia in realtà di stampo privatistico sia nelle realtà pubbliche, si esaminano gli approvvigionamenti da un punto di vista strategico e non più come sola attività propedeutica alle altre aree aziendali. Si espone quindi l’importanza che ricopre il public procurement nell’innovazione del mercato europeo in una situazione di forte spinta alla razionalizzazione della spesa pubblica. Dopo un’analisi dell’evoluzione normativa che ha portato alla realizzazione di un testo unico in materia di contratti pubblici, il Decreto Legislativo 163/2006, lo studio si focalizzerà sulle metodologie innovative dell’e-procurement e del green public procurement nel rispetto delle norme impartite dall’Unione Europea e recepite dall’ordinamento italiano. Dell’e-procurement si analizzeranno le origini e gli approcci utilizzati nell’introduzione degli acquisti telematici nei vari stati membri, studiandone i vantaggi e le difficoltà applicative riscontrate. I riferimenti principali saranno Consip, MEPA e centrali di committenza, e verrà presentata una nuova modalità ad uso dei piccoli enti locali: il Mesa. Del green public procurement si studierà l’impatto sulla difesa dell’ambiente e sulla tutela della persona. Anche per questa metodologia si indicheranno le tappe della sua evoluzione e le metodologie applicative delineate dalla Commissione Europea. Verrà analizzato l’impatto sul sistema economico ma soprattutto lo stato dell’arte della disciplina.
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7

LUCARELLI, Stefano. « Cicli politici elettorali e finanziamento della sanità pubblica in Italia ». Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2008. http://hdl.handle.net/11566/242602.

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8

Pengo, Ilaria <1984&gt. « Lo sviluppo sostenibile nella programmazione pubblica : il caso Regione del Veneto ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21197.

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Résumé :
L’insostenibilità dell’attuale modello di crescita dell’economia globale appare sempre più evidente e richiede un intervento globale per colmare gli squilibri esistenti e garantire un progresso universale in armonia con la natura. La lotta alla povertà, alle disuguaglianze e un progetto di crescita economica rispettoso dei tempi della natura e la lotta ai cambiamenti climatici sono temi divenuti centrali nel dibattito e nella programmazione pubblica. L’adozione da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU il 25 settembre 2015 della risoluzione “Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile” ha dato nuovo vigore e una spinta decisiva nel volgere l’attenzione allo sviluppo sostenibile e nel conseguente inserimento di questo tema nella programmazione delle politiche pubbliche. Lo scopo di questo scritto è di analizzare come il tema dello sviluppo sostenibile e le relative risoluzioni e atti normativi vengono inseriti della programmazione pubblica, con particolare riferimento alla programmazione della Regione del Veneto. Il primo capitolo ha un focus internazionale, introducendo il tema dello sviluppo sostenibile, nelle sue tre dimensioni economico, ambientale e sociale, oltre che nella dimensione istituzionale. Viene ripercorsa la storia dello sviluppo sostenibile a partire dalla Conferenza di Stoccolma del 1972 e dal Rapporto Brundtland del 1987 che ne parla specificatamente per la prima volta e ne dà una prima definizione. Si analizzerà quindi, nello specifico, il contenuto dell’Agenda e dei 17 obiettivi in essa previsti, che sono diventati la guida e il riferimento per orientare ogni iniziativa allo sviluppo sostenibile e hanno assunto un ruolo sempre più decisivo nella elaborazione delle politiche pubbliche. Nel secondo capitolo l’attenzione è rivolta all’implementazione dell’Agenda ai diversi livelli territoriali, e all’inserimento della stessa nei documenti di programmazione. Una pesante e inaspettata influenza è stata esercitata dalla pandemia Covid-19, che ha richiesto importanti interventi ai governi di tutto il mondo e politiche straordinarie all’Unione Europea. Nel corso del capitolo si andrà a vedere come si è posta l’UE rispetto al tema della sostenibilità e la spinta impressa negli ultimi anni dalla Commissione presieduta da Ursula von der Leyen. Particolarmente verranno approfonditi il Green Deal Europeo, il Pilastro Europeo dei Diritti Sociali e il piano Next Generation EU. Con riferimento all’Italia, verranno analizzati gli atti e le azioni intraprese a livello nazionale, in particolare la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile, approvata nel 2017, e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, adottato a seguito della pandemia Covid 19. Infine verrà proposta una riflessione sul ruolo del livello regionale e locale nell’implementazione delle politiche pubbliche e sulla guida del Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) per il coinvolgimento delle Regioni e degli enti locali. Il terzo capitolo è dedicato al caso di studio della Regione del Veneto. Verranno presentate le tappe che hanno portato il Veneto, prima regione in Italia, all’adozione della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile. Saranno quindi analizzati i documenti e le fasi della programmazione regionale e successivamente si vedrà come vengono coniugati la Strategia Regionale e la programmazione. Un particolare focus è dedicato al ruolo della Regione sia nella fase di programmazione che nella fase di attuazione del PNRR.
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9

Medoni, Giorgia <1992&gt. « La gestione della qualità nella Pubblica Amministrazione : il settore scolastico ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10621.

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Résumé :
La tesi è divisa in due parti: nella prima parte analizzerò il funzionamento e il lavoro del Nucleo di Autovalutazione, nella seconda del Comitato di Valutazione. In entrambe le parti svilupperò i temi prima dal punto di vista teorico poi dal punto di vista pratico riportando quella che è stata la mia esperienza di Stage presso L'Istituto Comprensivo Statale di Montegrotto Terme (con analisi ed elaborazione dei dati).
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10

Longhin, Francesca <1993&gt. « La Leadership nella Pubblica Amministrazione : un'analisi empirica nel contesto italiano ». Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17905.

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Résumé :
Negli ultimi decenni il tema della leadership nell’ambito della Pubblica Amministrazione (PA) è stato oggetto di crescente attenzione da parte degli Istituti operanti nel campo degli studi economici e della letteratura scientifica internazionale sulla leadership, conseguentemente alla comprensione della rilevanza del suo ruolo nel ridurre il disallineamento fra il servizio pubblico reso e l’interesse pubblico effettivo. Nella sua prima parte questo elaborato, dopo aver definito il concetto di Leadership nelle sue diverse accezioni, offre una revisione delle principali teorie in materia di leadership sviluppate a partire dai primi decenni del Novecento, sino alla più recente teoria della Leadership Risonante elaborata da Goleman. Nella seconda parte viene approfondita la tematica della leadership pubblica. Vengono descritte le caratteristiche contestuali e distintive del settore pubblico che influenzano l’implementazione dei processi di leadership, ed identificati gli stili di leadership, teorizzati da Goleman e colleghi (2002), maggiormente efficaci nella PA, in base alla ricerca scientifica internazionale svolta nell’ultimo decennio. L’elaborato si conclude con uno studio empirico condotto nel contesto italiano su un campione di dirigenti operanti nella PA, al fine di rilevare quali stili di leadership essi mettano maggiormente in pratica, quanto questi siano allineati con quelli che risultano essere favoriti nella letteratura internazionale, analizzarne le modalità di sviluppo intraprese ed i risultati ottenuti.
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Livres sur le sujet "Economia pubblica"

1

Pica, Federico. Economia pubblica. Torino : UTET, 1987.

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2

Fossati, Amedeo. Economia pubblica : Elementi per un'analisi economica dell'intervento pubblico. Milano, Italy : F. Angeli, 1989.

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3

Francesco, Forte. Princìpi di economia pubblica. 3e éd. Milano : Giuffrè, 1993.

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4

Petretto, Alessandro. Manuale di economia pubblica. Bologna : Il Mulino, 1987.

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5

Stefani, Giorgio. Economia della finanza pubblica. 4e éd. Padova : CEDAM, 1987.

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6

Economia e finanza pubblica. Roma : La Nuova Italia scientifica, 1986.

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7

Petretto, Alessandro. Economia pubblica e Unione europea. Bologna : Il Mulino, 2002.

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8

Bianchi, Carluccio. Scienza delle finanze ed economia pubblica. Milano : Hoepli, 1992.

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9

Percorsi di economia ed etica pubblica. Roma : Università La Sapienza, 2007.

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Maggi, Maurizio. Problemi ed esercizi di economia pubblica. Urbino : NIS, La Nuova Italia Scientifica, 1988.

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Chapitres de livres sur le sujet "Economia pubblica"

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Bianchi, Giovanna. « Spazi pubblici, beni fiscali e sistemi economici rurali nella Tuscia post carolingia : un caso studio attraverso la prospettiva archeologica ». Dans Spazio pubblico e spazio privato, 293–325. Turnhout : Brepols Publishers, 2018. http://dx.doi.org/10.1484/m.scisam-eb.5.116189.

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Fontana, Olimpia. « Tra solidarietà europea e responsabilità nazionali : la tutela dei beni pubblici europei ». Dans Studi e saggi, 143–62. Florence : Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-591-2.09.

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Résumé :
The theme of solidarity between European Union (EU) member states lies at the heart of the European integration process itself, in the context of an ongoing tension between the renunciation of national sovereignty, driven by a drive for cooperation, and the maintenance of prerogatives of strategic interest to states. In fact, the EU was born from the decision of its members to pool selected aspects of their sovereignty, in a process whose evolution is expressed both in the choice of community policies and in the availability and methods of financing those policies. These are two sides of the same coin, that of the Community budget, which is the operational instrument that supports and accompanies the major steps in the EU's evolutionary process. Indeed, since the 1980s, the Community budget has represented the instrument capable of holding together on the one hand the process of economic liberalisation and on the other the objective of social integration between countries that had different starting conditions. However, cooperation and solidarity are aspects that need to be strengthened today, albeit in new dimensions. The financial crisis has brought about a new acceleration in the coordination of national fiscal policies, without, however, generating the missing piece to European economic policy, namely an autonomous fiscal capacity, endowed with taxation power, on which a full fiscal union would be based.
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Actes de conférences sur le sujet "Economia pubblica"

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Cedroni, Anna Rita. « Roadmap per una citta sostenibile : Vienna ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Résumé :
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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Roselli, Claudia. « Geografie della memoria e zone di transizione : interpretare le possibilità future di salvaguardia dei legami territoriali a Delhi ». Dans International Conference Virtual City and Territory. Roma : Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7959.

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Résumé :
Il futuro delle metropoli sarà quello di continuare ad aumentare in dimensioni ed estensioni, fagocitando territorio, oppure ci sarà un momento in cui le cose cominceranno a cambiare, nella consapevolezza collettiva e politica, che è necessario assimilare i concetti di limite e di sostenibilità? Sembra che le svolte economiche globali abbiano già allertato le menti sensibili verso un necessario cambiamento di rotta nella governance urbana. Non è più possibile ignorare le trasformazioni, talvolta molto pericolose, in atto nelle nostre città, ed è piuttosto necessario tentare un loro indirizzamento verso passaggi temporali che considerino l'importanza della memoria collettiva, attivando l'engramma giusto per costruire nuove relazioni antropologiche, culturali e sociali. Nello specifico il paper vuole esaminare la realtà della città di Delhi, la capitale indiana, svelando l'esistenza nel suo corpo di zone di confine territoriali: zone dove ancora è possibile trovare e riconoscere tracce della sua antica origine rurale fatta di mestieri agricoli e artigiani, forni di argilla e terre coltivate. Questa anima della città, costituita da memorie, saperi e relazioni territoriali è stata minacciata, negli ultimi anni, dal desiderio cieco di espansione di imprenditori senza scrupoli e da decisioni non monitorate capillarmente relative ai piani di sviluppo urbanistico, le quali hanno avuto ricadute non prevedibili a spese del territorio e dell'ambiente. Negli ultimi anni, dopo la fine delle aspettative create dai Giochi del Commonwealth, la città ha sviluppato una rete infrastrutturale più veloce, promuovendo l'utilizzo dei mezzi pubblici e creando una rete metropolitana molto efficiente, presupposto iniziale per riconquistare la sua antica fama di città verde. Oltre a queste nuove potenzialità infrastrutturali anche i tessuti connettivi, tra area ed area e le grandi zone di verde urbano ( giardini, parchi e foreste ) potenziano l'ipotesi di trasformare Delhi in una delle più competitive capitali del futuro. Per realizzare questa visione è necessario creare vocabolari, strade e linguaggi, capaci di suggerire lo sviluppo di nuovi modelli di insediamenti urbani sopratutto nelle zone più sensibili ovvero laddove avviene l'incontro tra l'urbano ed il rurale. The future of the metropolis will be to increase in dimension and extension phagocyting territory, or it will be a moment where the things will start to change, in the collective and politic awareness, that it is necessary to absorb the concepts of limits and sustainability? It seems that the global economic turns have already alerted the sensitive minds towards a necessary change of the course of the urban governance. It is not possible to ignore longer, the transformations, sometime very dangerous, in our cities, todays. Rather it is necessary try to addressed them in a time crossing, capable of understanding the importance of the collective memory, attracting the proper engramma to build new anthropological, cultural and social relations. Specifically the paper would like analyze the reality of the city of Delhi, the Indian capital, disclosing the existences, on its body, of some territorial boundaries. Zones where it is possible to find and to recognize tracks of its ancient rural origins made by crafts and agricultural artisan, clay ovens and cultivated lands. This soul of the city, made by memories, knowledges and territorial relations was menaced, on the last years, from the blind wish of expansions of unscrupulous businessman and from decisions not capillary monitored relatively to urban development plans, which have had unpredictable consequences for the territory and for the environment. After the end of the expectations created from the Commonwealth Games, on 2010, the city developed an infrastructural net more quick, promoting the use of the public transports and creating an underground net very efficient, initial assumption to regain its former glory of green city. Over these new infrastructural potentialities also the connective tissues, between area and area and the big zones of urban green, like gardens, parks and forests, they had great potential in themselves to make Delhi one of the most competitive capital of the future.To realize this visions it is necessary to create vocabularies, roads and languages, capable of suggesting the development of new models of urban settlements mainly on the sensitive zones, where it will happen the encounter between urban and rural.
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Rapports d'organisations sur le sujet "Economia pubblica"

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Sarafian, Iliana. Considerazioni chiave : affrontare le discriminazioni strutturali e le barriere al vaccino covid-19 per le comunità rom in italia. SSHAP, mai 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.024.

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Résumé :
Questo rapporto evidenzia come le discriminazioni strutturali e l'esclusione sociale influenzino le percezioni e gli atteggiamenti nei confronti del vaccino per il COVID-19 tra le comunità rom in Italia. Uno degli obiettivi è mettere in luce il ruolo che le autorità pubbliche e le comunità possono svolgere nel sostenere l'adozione del vaccino e nel contrasto ai più ampi processi di esclusione sociale.1 Le risposte contraddittorie che lo Stato italiano ha fornito durante la pandemia di Covid-19, insieme alle forme di esclusione già in atto, hanno comportato un aumento della sfiducia delle comunità rom nei confronti delle iniziative statali, impattando anche sull’adesione alla campagna vaccinale.2 Questo documento si propone di supportare e informare le amministrazioni locali e le istituzioni sanitarie pubbliche coinvolte nell’assistenza e nei processi di inclusione delle comunità rom in Italia. Il presente documento si basa su una ricerca condotta di persona e a distanza dal novembre 2021 al gennaio 2022 in Italia con le comunità rom e sinti di Milano, Roma e Catania. Sebbene queste comunità si caratterizzino per diversità storica e per differenti forme di identità linguistica, geografica, religiosa, sono state individuate delle somiglianze nel modo in cui hanno vissuto la pandemia di COVID-19 e nelle decisioni a proposito del vaccino. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Iliana Sarafian (LSE) con i contributi e le revisioni di Elizabeth Storer (LSE), Tabitha Hrynick (IDS), Marco Solimene (University of Iceland), Dijana Pavlovic (Upre Roma) e Olivia Tulloch (Anthrologica). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058) e si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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