Littérature scientifique sur le sujet « Doppia pelle »

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Articles de revues sur le sujet "Doppia pelle"

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Ott, Christine. « La vesta, ch’al gran dì sarà sì chiara : Dante, Michelangelo und das Jüngste Gericht ». Deutsches Dante-Jahrbuch 93, no 1 (28 septembre 2018) : 3–24. http://dx.doi.org/10.1515/dante-2018-0002.

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Résumé :
RiassuntoDopo un’introduzione al dibattito medievale sul giudizio universale e la risurrezione dei corpi, il contributo analizza l’immaginario della »vesta« all’interno della concezione dantesca della risurrezione. Sebbene l’ammonizione di Catone, che in Purg. II esorta le anime a »spogliarsi« di un involucro ingombrante, sembri propagare una condanna del corpo come fonte di peccato, la concezione dantesca vede la felicità ultraterrena (e risurrezionale) in una riunione di corpo e anima, la »doppia vesta« di Par. XXV. Anche in Michelangelo si incontra spesso l’immaginario del vestito o della pelle come simboli di una condizione peccaminosa di cui l’uomo deve »spogliarsi« per accedere alla felicità ultraterrena. La pelle del peccatore ha trovato una concretizzazione pittorica impressionante nel celebre autoritratto che Michelangelo ha nascosto nella pelle di san Bartolomeo, nel Giudizio universale della Sistina. Impossibile decidere se essa raffiguri l’involucro dell’uomo »vecchio«, che va eliminato per accedere alla via eterna, oppure un qualcosa che »va salvato«. Altrettanto impossibile dire se l’artista volesse esprimere una sorta di auto-condanna oppure la speranza di poter risorgere lasciando dietro di sé la propria natura di peccatore. Nella lirica michelangiolesca il discorso non è affatto più semplice. Accanto alle liriche improntate a un dualismo neoplatonico di anima e corpo, vi sono altre che trattano la tematica della risurrezione in maniera frivola, concettistica, celebrando la bellezza di un giovane amato, che anche dopo la morte dovrà risorgere tale quale e che darà conforto alle altre anime – in paradiso oppure in inferno. Il tono spirituale e quello amoroso possono anche essere intimamente connessi, come si mostrerà infine in base al sonetto D’altrui pietoso. In questo testo segnato da reminiscenze dantesche e petrarchesche, un’io lirico esprime il desiderio di lasciare la propria pelle per rivestirne l’amato – che a sua volte appare contemporaneamente come essere terreno e come figura di Dio.
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Marongiu, Cinzia. « Cartografie di appartenenza : Igiaba Scego e Kym Ragusa l'affermazione di identità plurali ». Italica 99, no 1 (1 mars 2022) : 106–18. http://dx.doi.org/10.5406/23256672.99.1.08.

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Résumé :
Abstract La traiettoria biografica di Kym Ragusa e Igiaba Scego e delle loro rispettive famiglie non è la stessa: mentre i nonni dell'autrice italo-afroamericana Kym Ragusa si sono spostati dall'Italia in America, i genitori di Igiaba Scego sono scappati dalla Somalia per raggiungere l'Italia. Ciò nonostante, le due autrici e le loro narrazioni hanno diversi punti in comune: entrambe sono di origine africana, entrambe parlano di una generazione di confine ed entrambe mostrano fiere un'identità multipla che mette in crisi le linee di demarcazione tracciate dal discorso dominante che vuole l'appartenenza identitaria come qualcosa di circoscritto e fisso. Ragusa e Scego mettono in discussione il vecchio dibattito sull'appartenenza nei loro racconti polietnici, evidenziando come non esista un unico paradigma attraverso cui definire la loro identità, perché le loro molteplici appartenenze identitarie non si possono descrivere con un carattere e/o fissare in una posizione stabile. Scego e Ragusa sono autrici dall'identità liquida che non tollerano distinzioni e separazioni. Questo è evidente in modo particolare nel romanzo di Igiaba Scego La mia casa è dove sono e nel memoir di Kym RagusaLa pelle che ci separa, dove le protagoniste sono delle creature doppie, delle “equilibriste in bilico” (termine usato da entrambe le autrici) fra due mondi (Scego 2010: 55). L'obiettivo di Kym Ragusa e Igiaba Scego in queste due opere è quello di resuscitare il “cadavere” di un passato dimenticato per “rimettere la carne sulle ossa” (Ragusa 95), ossia riempire i buchi della loro storia riscoprendo la ricchezza nella diversità delle loro origini. Le protagoniste di La mia casa è dove sono e di La pelle che ci separa tracciano una sorta di mappa, attraverso le storie dei loro antenati, che riflette il percorso geografico degli spostamenti della loro famiglia: percorso che permette loro di ricostruire la propria identità arricchendola di punti di vista, memorie e immagini. In questo articolo mi concentrerò principalmente sui temi e le trame di questi due libri, analizzandone le similarità e le differenze. Mostrerò come le protagoniste riescano a fondere la loro cultura d'origine e la cultura d'arrivo facendo delle loro eredità etniche un ponte (Igiaba Scego) / un crocevia (Kym Ragusa) che unisce e non separa. Durante la mia analisi, mi soffermerò in particolar modo sulla memoria coloniale e quella di immigrazione, sui sentimenti di appartenenza, sulla nozione di doppia coscienza (quella italiana e quella africana), il concetto di identità interstiziale (a metà tra la cultura di partenza e quella di arrivo, mitad y mitad per usare le parole della Anzaldúa) e di luoghi interstiziali (in between dirla come Homi Bhabba) dove l'ibridazione diviene possibile e immaginabile, come la Sicilia per Kym Ragusa e Roma per Igiaba Scego. Concluderò dimostrando come, in entrambi i memoir, l'ibridità, che appare inizialmente come una spaccatura tra due sfere culturali incompatibili, si sana attraverso la ricomposizione i ricordi e la conciliazione delle diverse componenti identitarie delle due protagoniste.
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Thèses sur le sujet "Doppia pelle"

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Bigliardi, Elisabetta. « Studio del comportamento termico di un involucro edilizio con doppia pelle mediante l'uso della simulazione energetica dinamica. Il caso studio del Centro Direzionale Lavazza di Torino ». Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Résumé :
L’attività di studio affrontata in questa tesi di laurea nasce da una collaborazione di 11 mesi con l’ufficio tecnico della Aghito Zambonini S.p.A. di Fiorenzuola d’Arda, azienda specializzata nella progettazione e produzione delle facciate continue in vetro. Il primo capitolo analizza lo scenario energetico globale, in termini di consumi e fabbisogni mondiali, confrontandoli con quelli dell’UE e dello stato italiano. Nel capitolo seguente viene analizzato il sistema costruttivo delle facciate continue in vetro, dal punto di vista architettonico (classificazione, requisiti e prestazioni, materiali) e dal punto di vista fisico. Una sezione è stata dedicata all’approfondimento delle facciate a doppia pelle. Dopo una descrizione dei software di simulazione energetica, il caso studio viene analizzato attraverso una simulazione di tipo stazionario con il software WIS 3.0 e con una simulazione di tipo dinamico, tramite il software sperimentale ESP-r. Oltre al caso effettivamente realizzato (CASO A), sono state simulate in ESP-r altre quattro alternative, di cui una considerante una maggior superficie di ventilazione (CASO B), una con intercapedine completamente chiusa (CASO C), una con doppio vetro in facciata al posto del triplo (CASO D) e un’ultima alternativa considera un vetro maggiormente performante nella pelle esterna (CASO E). I risultati ottenuti, in termini di temperatura, velocità dell’aria nell’intercapedine, consumi e parametri soggettivi di comfort, possono essere assunti generalmente validi per un qualsiasi sistema a doppia pelle e mostrano che due casi tra quelli simulati sono peggiorativi (CASO C, CASO D) e due migliorativi (CASO B e CASO E) rispetto a quello effettivamente realizzato. Da questo studio si deduce l’importanza di parametri quali geometria, orientazione, ventilazione e proprietà dei materiali già nel corso della fase di progettazione di un involucro edilizio.
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nardo, paolo di. « Il doppio limite. Il margine architettonico contemporaneo ». Doctoral thesis, 2000. http://hdl.handle.net/2158/1109657.

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MARMONTI, ENRICO. « “Thermodynamic Analysis and Simulation of an Interactive Façade -Studio del comportamento termofisico di una facciata in doppia pelle di vetro integrata ad un sistema impiantistico HVAC” ». Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/1005444.

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Résumé :
Obiettivo della tesi è lo studio delle prestazioni energetiche di una facciata a doppia pelle di vetro (DSF) interattiva e i vantaggi derivanti dalla integrazione tra il sistema edilizio e l’impianto di condizionamento ad aria (HVAC) dell’edificio. Questa tipologia di facciata ha permesso il controllo delle condizioni interne della cavità e la creazione di un buffer termico che isola, frapponendosi tra l’ambiente interno e le sollecitazioni climatiche esterne: una ventilazione meccanica controllata della facciata può rendere questo sistema un vero e proprio componente impiantistico, diffuso su tutto l’involucro edilizio che interagisce in modo dinamico con il sistema edificio-impianto, oltre ad essere fonte di recuperi energetici tra l’aria estratta dalla facciata e quella esterna di rinnovo, per un preriscaldamento di quest’ultima. Infine, l'applicazione dell’analisi dimensionale (utilizzando il teorema di Buckingham) ha permesso di determinare correlazioni tra numeri puri e di testare l’applicabilità e la robustezza del metodo proposto, determinando un modello fisico ed un utile strumento per valutare le prestazioni del sistema costruttivo sia in fase progettuale, al variare di semplici parametri fisici o progettuali, sia integrata in modelli di analisi dinamica del sistema edificioimpianto per determinare l’apporto energetico o le interazioni con il sistema edificio-impianto. Double Skin Façades are widely popular in modern architecture to inspire the collective imagination more contact with the surrounding environment: natural or forced ventilation techniques provide high performance and make it able to interact with outdoor climatic stress. The aim of thesis is to evaluate the energy performance of DSF interactive systems and the benefits provided by the integration between building glazed envelope and HVAC system. The state of art in the scientific literature allowed us to evaluate and compare different physical assumptions and CFD modeling techniques proposed: data from in-situ monitoring campaign into a office building in Eindhoven (the Netherland) allowed a verification of the physical assumptions. Then, CFD analysis was extended to different DSF system solution in order to optimize design criteria. The proposed façade guarantee a control of indoor conditions, creating a thermal buffer interposed between indoor and outdoor climatic stresses. A controlled mechanical ventilation make this facade a part of the HVAC plant system, widely diffused in the building envelope, that provides a dynamic interaction with the building-plant system: in addition it become a source of energy recovery between the exhausted and fresh air. Finally, the application of non-dimensional analysis (Buckingham theory) test the applicability and robustness of this method providing a physical model able to evaluate their energy performance both in the design phase (to evaluate their variation changing simple physical parameters) or in dynamic simulation to determine their energy intake or interactions when the facade is integrated in the building-plant systems.
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