Littérature scientifique sur le sujet « Disciplina sui rifiuti »

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Articles de revues sur le sujet "Disciplina sui rifiuti"

1

Nani, Michele. « La metà perduta. Appunti su studi storici e metodi quantitativi a partire da pubblicazioni recenti ». ITALIA CONTEMPORANEA, no 293 (août 2020) : 177–89. http://dx.doi.org/10.3280/ic2020-293007.

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Résumé :
A partire da tre pubblicazioni recenti (un manuale, gli atti di un convegno e un volume collettaneo),si propone una riflessione sull'uso dei metodi quantitativi da parte degli storici, "metàperduta" nel bagaglio metodologico della disciplina, in particolare nel contesto italiano, nonostantei dibattiti sulla storia digitale e sui "big data" storici. Dopo le grandi promesse deglianni Sessanta-Ottanta e dopo il rifiuto del ventennio successivo, la diffusione dei personalcomputer e la grande diversificazione e l'affinamento dei metodi pongono le basi per un usodiretto e sperimentale delle analisi quantitative, anche su piccoli corpus o in prospettiva microstorica.Una diffusa formazione al quantitativo fornirebbe un potenziamento delle capacitàriflessive e interpretative della storiografia.
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2

Luzi, Eleonora, F. Esposito, F. Damato, M. Cestari, S. Ricci et L. Petrone. « Il minore vittima di abusi sessuali e le garanzie del giusto processo penale ». International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, no 1 (28 avril 2018) : 129. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2018.n1.v1.1174.

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Résumé :
Nei procedimenti penali aventi ad oggetto l’accertamento della condotta di abuso sessuale a danno di minore, fra le fasi più delicate, vi è quella inerente l’acquisizione delle dichiarazioni della giovane vittima specie se in tenera età.E’ pacifico che l’assunzione della testimonianza di un minore, perché tale, deve avvenire con criteri e modalità che abbiano quale obiettivo principale, quello della tutela del minore stesso. Il sistema penale italiano a tutt’oggi rileva l’assenza di un organico sistema di protezione del minore vittima di abusi; manca una specifica disciplina da parte del legislatore, della testimonianza del soggetto minore di età.Secondo quanto disposto dall’art. 196, comma 1 e 2 c.p.p.“Ogni persona ha la capacità di testimoniare” tuttavia “qualora, al fine di valutare le dichiarazioni del testimone, sia necessario verificarne l’idoneità física o mentale a rendere testimonianza, il giudice anche di ufficio può ordinare gli accertamenti opportuni con i mezzi consentiti dalla legge”.Più efficacemente la Carta di Noto all’art. 10 raccomanda per i minori di anni dodici e salvo casi eccezionali “che sia sempre disposta perizia al fine di verificarne la idoneità a testimoniare sui fatti oggetto d’indagine”, salvo al giudice valutare l’attendibilità della testimonianza resa.E’ possibile allora per il decidente, accertare la veridicità della condotta abusante dal racconto del minore, prescindendo dall’ausilio del parere tecnico di un perito, ovvero senza aver prima disposto una perizia psicologica sul bambino?L’orientamento giurisprudenziale prevalente negli ultimi anni, conferma il prevalere del principio cosiddetto della valutazione onnicomprensiva, per cui “in tema di reati sessuali su minori in tenera età, è illegittimo, per violazione del principio della formazione della prova in contraddittorio, il rifiu to dei giudice di disporre una perizia psicologica, al fine di accertare l’aderenza alla realtà o meno della narrazione dei fatti, in dipendenza di eventuali elaborazioni fantasiose proprie dell’età o della struttura personologica del minore”1.
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Thèses sur le sujet "Disciplina sui rifiuti"

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GAZZETTA, Elisa. « SINDACATO DI COSTITUZIONALITA' E NORME PENALI DI FAVORE : EVOLUZIONE E PROSPETTIVE ». Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11562/407336.

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Résumé :
Il presente lavoro costituisce una riflessione sull’ambito di estensione del sindacato della Corte Costituzionale, in specie per quanto riguarda la materia penale. A tal fine, dopo una ricognizione sulle tipologie di sentenze che la Consulta pronuncia, l’attenzione si concentra sul percorso evolutivo della sua giurisprudenza in ordine alle norme penali di favore, ovvero quelle norme che sottraggono una certa classe di soggetti o di condotte dall’ambito di applicazione di altra norma generale più severa. Tale materia ben si presta a costituire il terreno di elezione per sviluppare le riflessioni attinenti al tema di ricerca. Invero, nel corso degli anni si è assistita ad una notevole estensione del sindacato della Corte, che è culminato con l’ammissibilità di questioni di costituzionalità concernenti le norme penali di favore. Tale tematica viene, in particolare, affrontata non soltanto dal punto di vista del diritto interno, concernente le norme nazionali, ma anche dal punto di vista del diritto comunitario. Dopo una necessaria ricognizione sui rapporti tra i due ordinamenti, nazionale e comunitario, l’attenzione verte sul ruolo del giudice nazionale sulle antinomie penali, ovvero sull’ipotesi di contrasto di una norma interna di favore con la disciplina comunitaria, prendendo come esempio concreto due vicende che negli ultimi anni hanno catalizzato l’attenzione di dottrina e giurisprudenza, quali il “falso in bilancio” e il concetto di “rifiuto”. All’esito dell’analisi delle vicende giurisprudenziali, si cerca quindi, di ridefinire i contorni del sindacato della Corte costituzionale, con l’obiettivo di cercare possibili soluzioni di espansione del medesimo, al fine di diminuire le “zone franche” sottratte a detto controllo.
This work focuses on the scope of the extension of the review by the Constitutional Court, particularly in relation to criminal issues. Following of the two typologies of sentences that the Constitutional Court pronunce, our attention will focus on the path that the law has been taking regarding the matter which in Italian is called “norme penali di favore”, that means those rules which esclude a certain class of persons or behaviour from the scope of another standard generally more severe. This area is well placed to become a prominent research ground. Indeed, over the last years we have seen a considerable extension of the review by the Court which culminated with the admissibility of constitutional issues concerning “norme penali di favore”. This theme is, in particular, addressed not only from the perspective of the national standards law, but also from the perspective of the European Union law. After acknowledging the need to put the two legal systems in relation between each other, national and Community attention focused on the role of national courts on criminal antinomies, on the assumption that enforcement of a national standard for the Community framework, taking as a concrete example two recent events that have drawn the attention of the doctrine and the jurisprudence such as “false accounting” and the concept of “waste”. Based on the analysis of the events of case law, we try to redifine the boundaries of the review by the Constitutional Court, with the objective of looking for possible ways to expand the same in order to reduce the “free zones” outside its reach.
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Livres sur le sujet "Disciplina sui rifiuti"

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Balletti, Mariagrazia. La nuova disciplina dei rifiuti : D.lg. 5 febbraio 1997, n. 22 : attuazione delle direttive n. 91/156/CEE sui rifiuti, n. 91/689/ CEE sui rifiuti pericolosi, n. 94/62/ CE sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio. Torino : G. Giappichelli, 1998.

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Tordini Cagli, Silvia. Principio di autodeterminazione e consenso dell'avente diritto. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg238.

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Résumé :
La tematica del consenso dell’avente diritto viene affrontata con particolare riferimento al fondamento, alla collocazione sistematica e ai limiti di efficacia di questo istituto, attraverso un percorso che coinvolge profili di diritto costituzionale, di filosofia morale e di criminologia, oltre, che, naturalmente, più prettamente penalistici. Il riconoscimento di una rilevanza alla volontà della vittima nell’ambito dell’ordinamento penale non è un dato di immediata evidenza, essendo il diritto penale ramo del diritto pubblico caratterizzato da un rapporto di subordinazione del singolo allo Stato; ciononostante il consenso ha sempre avuto un ruolo nella determinazione della responsabilità penale. Negli attuali ordinamenti democratici, soprattutto con l’entrata in vigore delle Costituzioni repubblicane, si riscontra una tendenza ad una sempre maggiore valorizzazione della libertà di autodeterminazione del soggetto in relazione alla gestione dei propri beni e/o diritti. Affrontare la questione del fondamento del consenso dell’avente diritto e della sua efficacia nell’ambito del diritto penale significa interrogarsi sul fondamento e sui limiti del diritto di autodeterminazione, essenza del consenso stesso. Poter individuare un fondamento costituzionale del diritto di autodeterminazione significa, oggi, garantire la massima estensione al consenso dell’avente diritto. È in questa ottica che si snoda il percorso di approfondimento seguito dall’autrice, al fine di ampliare l’alveo dei diritti disponibili, con un rifiuto netto del principio del c.d. paternalismo (forte) quale criterio di legittimazione dell’intervento penale e negazione, dunque, della legittimità di una tutela (penale) dell’individuo "da se stesso". Silvia Tordini Cagli è attualmente ricercatore di Diritto penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bologna. È altresì titolare dell’insegnamento di Diritto penale generale e del lavoro nell’ambito del corso di laurea per Consulente del lavoro. Ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Diritto penale presso l’Università degli Studi di Parma ed è stata titolare di assegno di ricerca in Diritto penale presso l’Università degli Studi di Bologna. Tra le sue pubblicazioni si segnala: "Peculato e malversazione", voce in Digesto delle discipline penalistiche , vol. IX, Torino, 1995, 334 ss.; Condotta della vittima ed analisi del reato , in "Rivista italiana di diritto e procedura penale", 2000, 3, 1148 ss.; "La rilevanza penale dell’eutanasia tra indisponibilità della vita e principio di autodeterminazione", in Nuove esigenze di tutela nell’ambito dei reati contro la persona , a cura di S. Canestrari e G. Fornasari, Bologna, 2001; "Delitto preterintenzionale e principio di colpevolezza", in Casi e materiali di diritto penale , Parte generale, vol. I, a cura di A. Cadoppi, S. Canestrari, Milano, 2002; "Accanimento terapeutico o eutanasia neonatale?", in Medicina, bioetica e diritto , a cura di P. Funghi e F. Giunta, Pisa, 2005, 265 ss.; "Consenso dell’avente diritto", voce in Il Diritto , Enc. Giur. del Sole 24 ore, 2007, vol. III.
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Chapitres de livres sur le sujet "Disciplina sui rifiuti"

1

Rifiotis, Theophilos. « Entre alavanca e arena. Aporias da judicialização da “violência de gê-nero” no Brasil (Tópicos de Pesquisa) ». Dans Judicialização da Violência de Gênero em Debate : Perspectivas analíticas, 91–155. ABA Publicações, 2021. http://dx.doi.org/10.48006/978-65-87289-12-0-4.

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Résumé :
Theophilos Rifiotis propõe uma sistematização de pistas de pesquisa para o estudo da judicialização da “violência de gênero” e das chamadas práticas alternativas. O capítulo é resultante de uma trajetória de mais de vinte anos de pesquisa sobre a judicialização da “violência de gênero”. Nesse ensaio, ela é pensada tanto a partir de seu valor como instrumento para a mudança social – como uma alavanca – quanto a partir da sua dinâmica como lócus de disputas entre modelos de socialidade de gênero e entre modos de regulação social – ou seja, como uma arena. O texto consiste de uma espécie de roteiro-piloto que, semelhante a um balão de ensaio de meteorologistas, é lançado como experimento de teste de um conjunto de indicações para a pesquisa. O ensaio está articulado em torno de seis eixos: 1) Estado e políticas públicas; 2) questões sobre a categoria “violência”; 3) judicialização da “violência de gênero”; 4) judicialização e juridicização; 5) questões sobre sujeito, normatividade e vitimização; e 6) elementos para uma abordagem arqueológica. Esses seis eixos cobrem um vasto escopo de questões cuja pertinência e rendimento analítico precisam ser postos à prova de modo integrado a partir de outras perspectivas analíticas e mesmo de outras disciplinas.
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