Littérature scientifique sur le sujet « Diritto internazionale privato e processuale »

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Articles de revues sur le sujet "Diritto internazionale privato e processuale"

1

von Overbeck, A. E., T. Rossi et Edoardo Vitta. « Corso di Diritto Internazionale Privato e Processuale ». American Journal of Comparative Law 33, no 3 (1985) : 549. http://dx.doi.org/10.2307/840248.

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Rodino, W. « A. Malatesta, La cessione del credito nel diritto internazionale privato, Padova, Cedam, 1996, xiv + 280 (Studi e Pubblicazioni della Rivista di Diritto Internazionale Privato e Processuale, 46). » Uniform Law Review - Revue de droit uniforme 2, no 1 (1 janvier 1997) : 214. http://dx.doi.org/10.1093/ulr/2.1.214.

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Franzina, Pietro. « La concessione di una <i>freezing injunction</i> ; non preclude la riconoscibilità in Italia della successiva sentenza di merito resa nel medesimo giudizio ». marzo-aprile, no 2 (7 avril 2022) : 356–65. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.94.

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Résumé :
Tesi L’art. 64, lettere b) e g) della L. 31 maggio 1995, n. 218 di riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato deve essere interpretato nel senso che non può dirsi integrata una violazione dei diritti essenziali della difesa e delle garanzie ascrivibili all’ordine pubblico processuale italiano, idonea a giustificare il diniego del riconoscimento di una sentenza straniera, per il solo fatto che la sentenza in questione sia stata resa all’esito di un procedimento nel corso del quale il debitore della sentenza è stato il destinatario di un provvedimento cautelare in personam, concesso inaudita altera parte, secondo il modello della freezing injunction inglese. Il riconoscimento di una sentenza straniera preceduta da un provvedimento cautelare può essere negato in forza delle disposizioni citate solo quando l’emanazione di detto provvedimento abbia comportato una violazione delle garanzie processuali fondamentali tale da tradursi, per la sua rilevante incidenza, in una lesione del diritto di difesa rispetto all’intero processo. The author’s view According to Article 64, literae b) and g) of the Law of 31 May 1995, No 218 (Reform of the Italian system of private international law), a foreign judgment is not eligible for recognition in Italy if the right to a fair trial was violated in the proceedings before the court of origin, and if recognition would contravene public policy, including procedural public policy. A judgment cannot be denied recognition on the above grounds merely because the court of origin granted, in the course of the same proceedings, a worldwide freezing injunction, as known under English law. In fact, recognition of the judgment could only be denied if it were established that, by granting the interim measure in question, the procedural rights of the party concerned were violated in such a serious way as to undermine the fairness of the proceedings considered as a whole.
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Ruiloba Santana, Eloy. « PALAIA, Nicola : L'ordine pubblico “internazionale”, Padova, 1974 (Studi e pubblicazioni della "Rivista di Diritto Internazionale Privato e Processuale", 11), 172 páginas ». Anuario Español de Derecho Internacional 1 (16 août 2018) : 556–59. http://dx.doi.org/10.15581/010.1.28837.

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Borrás, Alegría. « Celebración del 50.º aniversario de la Rivista di diritto internazionale privato e processuale (Milán, 23 de octubre de 2014) ». Revista Española de Derecho Internacional 67, no 1 (22 mai 2015) : 348–52. http://dx.doi.org/10.17103/redi.67.1.2015.4b.06.

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Chalas, Christelle. « Punitive damages and Private International Law : State of the Art and Future Developments, par Stefania Bariatti, Luigi Fumagalli et Zeno Reghizzi (dir.), Studi e publicazioni della Rivista di diritto internazionale privato e processuale n° 83, CEDAM, Wolters Kluwer, 2019, 320 pages ». Revue critique de droit international privé N° 2, no 2 (5 juillet 2021) : 514–18. http://dx.doi.org/10.3917/rcdip.212.0514.

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Carrascosa González, Javier. « P. FRANZINA. Introduzione al diritto internazionale privato ». CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 14, no 1 (9 mars 2022) : 1261–64. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2022.6761.

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Alpa, Guido. « I rimedi di diritto privato nella normativa di derivazione comunitaria ». ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no 2 (décembre 2010) : 227–44. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-002002.

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Résumé :
L'applicazione del principio di effettivitŕ combinato con il principio di sussidiarietŕ e con il principio della prioritaria competenza del legislatore nazionale e del preventivo ricorso ai rimedi previsti dal sistema processuale nazionale rispetto alla competenza del legislatore comunitario e alla operativitŕ dei rimedi previsti in ambito comunitario per la violazione di normative comunitarie, modella la disciplina dei rimedi previsti dall'ordinamento interno: si tratta sia di rimedi concernenti la violazione di normativa comunitaria, sui quali si č raccolta vasta letteratura, sia di rimedi concernenti i rapporti di diritto privato disciplinati dall'ordinamento comunitario nelle materie di propria competenza. In queste pagine mi occuperň di questo secondo aspetto. Comunque, in ciascuno dei due settori la disciplina dei rimedi e la loro applicazione da parte del giudice č affidata al diritto interno, sempre che esso provveda a tutelare gli interessi protetti in modo adeguato; altrimenti sovviene l'ordinamento comunitario. In questo senso il ricorso ai rimedi comunitari č solo residuale.
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Chiappetta, Giovanna. « Cittadinanza europea : opportunità e abusi nel diritto internazionale privato della famiglia ». CITTADINANZA EUROPEA (LA), no 2 (janvier 2021) : 105–34. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-002005.

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Résumé :
Il saggio si incentra sulla funzione dell'autonomia negoziale nella regolamentazione degli status e dei rapporti familiari tra componenti il nucleo familiare tipico o atipico. Ciò in quanto il ruolo dell'autonomia negoziale è stato ampliato anche dalla cittadinanza europea intesa dalla Corte di giustizia europea come fonte autonoma di diritti. Tale cittadinanza, che si aggiunge a quella nazionale, ha consentito alla coppia ‘statica', pur in assenza del carattere transnazionale della situazione familiare, di scegliere la legge e gli strumenti di ordinamenti stranieri da applicare ai rapporti patrimoniali ed esistenziali della comunità di vita. Il saggio si propone di dimostrare come i Regolamenti UE in materia familiare possano applicarsi anche ai cittadini europei ‘statici', consentendo la scelta di leggi straniere con soluzioni estranee all'ordinamento nazionale, nel rispetto del limite dell'ordine pubblico costituzionale di ciascun Paese membro.
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Mattei, Alberto. « Il ruolo del diritto internazionale privato nella mobilitŕ transnazionale del lavoro ». SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no 3 (février 2012) : 100–104. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-003008.

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Résumé :
Nel mercato transnazionale del lavoro, con il distacco della manodopera previsto dalla direttiva 96/71/CE, il diritto internazionale privato, a partire dalla Convenzione di Roma ora trasfusa nel Regolamento Roma I, puň incidere seriamente sulla disciplina del rapporto di lavoro con elementi di transnazionalitŕ. In tal senso, nella prospettiva del conflitto di leggi, č possibile dare rilievo agli strumenti internazional-privatistici per garantire i diritti sociali dei lavoratori "mobili". Si puň cosě rendere piů uniforme la disciplina dei rapporti di lavoro nell'ambito delle imprese "senza confine", che per loro natura sfuggono alla sottoposizione ad un unico ordinamento giuridico, al fine di dare preminenza al principio di concretezza degli effetti del lavoro transnazionale.
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Thèses sur le sujet "Diritto internazionale privato e processuale"

1

SANNA, PIETRO. « La tutela del passeggero nel diritto internazionale privato e processuale dell'Unione europea ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2021. http://hdl.handle.net/11567/1060333.

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VANIN, OMAR. « Il trattamento processuale delle norme sui conflitti di leggi dell'Unione europea ». Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2018. http://hdl.handle.net/11577/3427274.

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Résumé :
The enquiry focuses on the issues that arise when applying the rules on the conflict of laws adopted by the EU in the context of Italian civil procedure. Initially, we describe, on one hand, which peculiarities characterize civil procedure as a context in which rules are applied. On the other hand, we examine how EU law guides the interpretation of Member States’ domestic rules and, among them, of procedural rules. Thus, we set the existence of a duty to apply the rules of civil procedure in light of the effet utile assigned to EU conflict-of-laws rules whenever the latter are evoked in the judicial context. Moving on, the research focuses on the legal instruments adopted by the EU in the filed of private international law, inferring the common legal principles that are therein enshrined and with which we are able to elaborate a general system of EU’s private international law. The focus, then, shifts on the core of the research, retracing the dynamics which govern the application the conflict-of-laws rule in the context of the Italian civil procedure, beginning with its introduction in the procedural debate and ending with the extension of the power of the Supreme Court of Cassation to review the interpretation of the conflict-of-laws provision adopted by the inferior judge. Here, we provide a solution to each of the issues described when the conflict-of-laws rules applied by the judge belong to the EU legal system. Lastly, we elaborate a method in order to identify a solution, in the interpretation of the afore-mentioned rules, that reduces the friction between EU private international law and domestic procedural law, distinguishing on whether or not the domestic procedural rule allows for at least an interpretation that is consistent with EU private international law.
L’indagine intende interrogarsi sui problemi che sorgono in sede di applicazione delle norme sui conflitti di leggi di matrice dell’Unione europea nel processo civile italiano. Dapprima, da un lato, si prende atto di quali siano le peculiarità di quel particolare contesto applicativo di una norma che è il processo civile. Dall’altro lato, si esamina come il diritto dell’Unione europea orienti l’interpretazione delle norme dell’ordinamento interno e, in particolare, le norme processuali. Si accerta quindi l’esistenza di un obbligo di interpretare le norme processuali anche alla luce dell’effetto utile assegnato alle norme di diritto internazionale privato dell’Unione europea. Successivamente l’analisi si focalizza sui diversi strumenti di diritto internazionale privato dell’Unione europea, tentando di enuclearne i principi ricorrenti idonei a comporre un sistema di diritto internazionale privato. L’attenzione, poi, si sposta al merito dell’indagine, ripercorrendo le dinamiche che presiedono all’applicazione della norma di conflitto nel processo civile italiano, dalla introduzione della questione da essa regolata nel dibattito processuale sino alla sindacabilità, in sede di impugnazione, della sua applicazione. In questa sede, in particolare, si offre una possibile soluzione a ciascuno dei problemi laddove la norma di conflitto che il giudice civile debba applicare appartenga all’ordinamento dell’Unione europea. Infine, si tenta di elaborare un metodo che permetta di pervenire, nell’interpretazione delle norme considerate, a un esito che riduca al minimo le frizioni tra i due sistemi normativi, distinguendo a seconda che la disposizione processuale interna si presti ad almeno un’interpretazione coerente con il diritto internazionale privato dell’Unione europea o che la norma non offra alcun significato conforme allo stesso.
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Vallar, G. M. « GLI ASPETTI DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO E PROCESSUALE DEL FALLIMENTO DI GRUPPI BANCARI MULTINAZIONALI ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2014. http://hdl.handle.net/2434/232399.

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Résumé :
In the absence of an international agreement among states, insolvencies of multinational groups of banks could in principle be dealt with only according to a so called “territorial approach”. Under the latter, every bank of a given group is considered to be an independent entity with the consequence that several insolvency proceedings are opened with respect to each of them in any of the states of their seats, different laws are applied and every court will try to grab as much assets as it can in order to satisfy its own local creditors. The five multinational banking defaults occurred in the last thirty years (BCCI, Fortis, Dexia, Kaupthing and Lehman Brothers) had to deal with such a scenario. Fortis, Dexia and Kaupthing had been resolved through a territorial approach. On the contrary, liquidators and courts involved in the BCCI and Lehman insolvencies (respectively begun in 1991 and 2008) tried to overcome the massive inconveniences that would have derived from a piecemeal liquidation by voluntarily cooperating and coordinating the proceedings, through “cross-border insolvency agreements” (also called “protocols”). Inspiration came from a more consolidated experience matured in this same direction in the corporate groups insolvencies. Awareness has then arisen - stronger than before - among states, practitioners and academics, of the need to regulate these insolvencies ex ante and once for all, in order to avoid the uncertainties of a case-by-case solution. Quite a few international organizations, such as the EU, the IMF, the Basel Committee and the Financial Stability Board, have been and still are pursuing this aim by preparing a considerable number of either soft law or hard law instruments for adoption by states.
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CASIGLIA, STEFANIA. « La protezione del lavoratore marittimo tra diritto internazionale pubblico e diritto internazionale privato ». Doctoral thesis, Università degli studi di Genova, 2021. http://hdl.handle.net/11567/1045543.

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Résumé :
The topic of this research takes into account the peculiarities of maritime employment, which has traditionally been an important sector for the operation of conflict of law rules as well as for the proliferation of regulative provisions adopted at the public international law level. The objective of the research is to analyse and assess how these two normative systems can create a level plain field in order to avoid unfair competition and to set out the conditions for decent work in the increasingly globalized maritime sector.
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Contaldi, Gianluca. « Il trust nel diritto internazionale privato italiano / ». Milano : A. Giuffrè, 2001. http://bvbr.bib-bvb.de:8991/F?func=service&doc_library=BVB01&doc_number=009968773&line_number=0001&func_code=DB_RECORDS&service_type=MEDIA.

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Mellone, Marco <1982&gt. « Il diritto internazionale privato in materia matrimoniale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2751/1/mellone_marco_tesi.pdf.

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Mellone, Marco <1982&gt. « Il diritto internazionale privato in materia matrimoniale ». Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2751/.

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Falletta, Sara. « La frode alla legge nel diritto interno e nel diritto internazionale privato ». Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1870.

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Résumé :
2012-2013
La frode alla legge è un tema che, sin dalla cultura romana, ha attirato l’attenzione dei giuristi e risulta, ancora oggi, particolarmente attuale: forte è infatti, la tendenza di coloro che cercano sempre nuovi marchingegni al fine di sottrarsi alle norme imperative. E ciò è tanto più vero se si pone mente alla circostanza che non solo si tratta di un istituto affine a molti altri, quali la simulazione, il negozio indiretto e quello fiduciario, ma anche che esso va assumendo sempre più connotati di “internazionalità”, trovando applicazione non solo nel diritto interno, ma anche in quello internazionale privato. Inoltre, la frode viene generalmente perpetrata attraverso non un singolo negozio, bensì per il tramite di una pluralità di negozi tra essi collegati: tale circostanza rende, da un lato, più gravoso il compito dell’autorità giudiziaria, chiamata a compiere un’analisi non formale e superficiale, ma sostanziale e che vada a guardare, più che il singolo frammento, il risultato raggiunto dalla complessiva operazione economica posta in essere dalle parti; dall’altro, fa sì che la figura sia fortemente evanescente, difficile da inquadrare nelle sue molteplici e variopinte sfaccettature. La frode alla legge è disciplinata, nel nostro ordinamento, dall’art. 1344 del codice civile, il quale prevede che «Si reputa altresì illecita la causa quando il contratto costituisce lo strumento per eludere l’applicazione di norme imperative»: si tratta, come si evince dalla lettura del testo, di una disposizione scarna e di non facile interpretazione. Con l’espressione “frode alla legge” s’intende una violazione mediata e indiretta, un aggiramento della legge. In ciò si differenzia da altri istituti che, pur comportando la inosservanza di un comando o un divieto posto a livello delle norme, agiscono in maniera diretta. Con le parole della Suprema Corte, «il contratto in frode alla legge è caratterizzato dalla consapevole divergenza tra la causa tipica del contratto prescelto e la determinazione causale delle parti indirizzate all'elusione di una norma imperativa» (Cass. civ., 9 dicembre 1971, n. 3568, poi confermata, tra le altre, da Cass. civ., Sez. Un., 7 luglio 1981, n. 4414 e da Cass. civ., Sez. Un., 25 ottobre 1993, n. 10603). Il fine fraudolento è, dunque, realizzato attraverso uno o più contratti tipici, ma piegati al raggiungimento di scopi vietati da norme imperative (e divergenti da quelli per cui le figure negoziali sono state predisposte). [a cura dell'autore]
XII n.s.
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Graziano, D. « TRIBUNALE UNIFICATO DEI BREVETTI E BREVETTO EUROPEO CON EFFETTO UNITARIO : GIURISDIZIONE E LEGGE APPLICABILE ». Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/465742.

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Résumé :
Tribunale unificato dei brevetti e brevetto europeo con effetto unitario: giurisdizione e legge applicabile. Oggetto del presente elaborato è il pacchetto normativo costituito dall’accordo internazionale n. 2013/C 175/01 sul tribunale unificato dei brevetti, dal regolamento UE n. 542/14, che ha modificato il regolamento n. 1215/12 (c.d. Bruxelles I-bis) e dai regolamenti UE n. 1257/12 e n. 1260/12 sul brevetto europeo con effetto unitario e sul relativo regime di traduzione; con specifico riferimento alle tematiche della giurisdizione del tribunale unificato e della legge applicabile. Si tratta di due temi tradizionali in materia di tutela interstatale dei diritti, che tuttavia assumono nell’ambito della nuova regolamentazione connotati del tutto innovativi ed originali, funzionali ad assicurare una protezione uniforme delle invenzioni in Europa. La riforma introduce un titolo brevettuale con effetto unitario (peraltro limitato ad alcuni soltanto degli Stati dell’Unione europea) e realizza una maggiore uniformità anche rispetto agli esistenti brevetti europei senza effetto unitario. L’uniformità viene realizzata sul piano giurisdizionale rimettendo una porzione prevalente del contenzioso alla cognizione esclusiva di un tribunale unificato. Alle autorità nazionali degli Stati aderenti all’accordo rimane una competenza solo residuale, che attiene principalmente alla materia contrattuale, agli aspetti proprietari, e alla reazione agli abusi del titolare del brevetto. Oltretutto la riforma, modificando il regolamento Bruxelles I-bis, attribuisce al tribunale unificato dei brevetti una giurisdizione estesa potenzialmente anche al di fuori dei confini degli Stati aderenti all’accordo istitutivo del tribunale medesimo. Anche sul binario della legge applicabile il pacchetto realizza una maggiore uniformità di trattamento, assoggettando il brevetto europeo con effetto unitario e il brevetto europeo senza effetto unitario a una disciplina uniforme degli effetti e delle limitazioni del diritto di brevetto, che va ad aggiungersi alle norme uniformi in materia di validità e di interpretazione del brevetto previste dalla CBE. La riforma lascia ancora tuttavia diversi spazi alla legislazione nazionale, in relazione alla tutela della domanda, alle invenzioni dei dipendenti e su commessa, agli aspetti proprietari del brevetto, ai diritti di preuso, alle licenze obbligatorie, alla disciplina del concorso e della responsabilità solidale (che non assurgano a contraffazione indiretta), nonché alla tutela penale. Il pacchetto normativo realizza dunque un passo in avanti rilevante rispetto al passato per il brevetto europeo senza effetto unitario, mentre a confronto il passo appare scarso per il brevetto europeo con effetto unitario, a causa della porzione probabilmente eccessiva di disciplina e di giurisdizione lasciate per quest’ultimo alla dimensione nazionale. Terminato il periodo transitorio, la scelta tra i due titoli sembra dunque essenzialmente rimessa a una comparazione dei costi, rapportata ai territori di interesse per la tutela brevettuale. Occorre peraltro notare che il referendum inglese sulla Brexit ha gettato un’ombra di incertezza sul futuro del pacchetto: sulla base del testo attuale, l’accordo non consente la partecipazione del Regno Unito al sistema dopo il recesso dall’UE, ma il Regno Unito ha dichiarato di voler comunque aderire. La possibilità di modificare l’accordo in modo da aprirsi all’adesione di Stati non europei o comunque di consentire la permanenza in esso di Stati che perdano la qualifica di Stato membro dell’UE pone seri dubbi di compatibilità con i Trattati istitutivi alla luce del parere n. 1/09 della Corte di giustizia, rispetto al quale tuttavia le opinioni non sono concordi. Non è neppure scontato che una volontà politica in tal senso sussista in capo a tutte le parti in gioco. Il futuro del brevetto con effetto unitario e del tribunale unificato è quindi ancora incerto.
Unified Patent Court and European Patent with unitary effect: jurisdiction and applicable law. This study examines the “UP-UPC package” (agreement no. 2013/C 175/01 on the unified patent court, EU Reg. no. 542/14, which amended EU reg. no. 1215/12 Bruxelles I-bis, and EU Reg. no. 1257/12 and no. 1260/12 on the european patent with unitary effect); with regard to jurisdiction and applicable law, both relevant matters in the light of pursuing a more uniform protection of inventions in Europe. Uniformity is pursued by the package for both the european patent with unitary effect and the already existing european patent without unitary effect, by devolving most portion of litigation to the exclusive competence of the unified patent court. National courts’ competence will thus become residual, mainly referring to contract law, proprietary aspects, and patent holder’s abuse. Furthermore, by amending EU Reg. Bruxelles I-bis, the package confers to the unified patent court a long-arm jurisdiction potentially extended over the territories of countries which are not part of the UPC agreement. With regard to applicable law, the package introduces some uniform rules (applicable not only to european patent with unitary effect, but also to the “traditional” european patent without unitary effect) regarding patent infringement and limitations, which add to the unirofm rules on patent validty and interpretation set forth by the EPC widely extending the scope of the uniform protection. Many areas however will continue to be regulated by national laws, more specifically the matters related to patent application’s enforcement, employees’ inventions, proprietary aspects, prior use, compulsory licenses, joint liability and criminal sanctions. In the light of the above, it appears that the package achieves a sensitive improvement for the european patent without unitary effect, in terms of uniformity of protection. On the other hand, the step forward seems quite limited with regard to the european patent with unitary effect, as too many areas will be left to national law and jurisdiction. Under the new regulation, the protection granted by “old” european patents without unitary effect will not be much different than that assured by “new” patents with unitary effect. Therefore, after the expiration of the transitory period, the patentees’ choice between the two option will essentially depend on a comparison of costs taking into consideration the territories where they seek protection. It is to be noted that entry into force of the package is still at risk after the UK referendum on Brexit. The UPC agreement (at least, the version currently under ratification) prevents non-EU countries from joining the package, but notwistanding this circumstance, the UK Government recently announced that the UK will ratify the UPC agreement. Wether the agreement can be amended in that non-EU countries can be part of it, or in that previous EU countries can continue to be part of it, is a disputed matter, as the Court of Justice stated in opinion n. 1/09 that the previous version of the agreement (which was open to non-EU countries participation) was not compliant with EU treaties. This interpretation of op. 1/09 is not shared by all, and the matter is still unclear. Moreover, it is not clear if there would event be the necessary consensus among the member states to such amendment of the agreement. The future of the UP-UPC package is therefore still uncertain.
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10

Gallese, Chiara <1982&gt. « La riforma del diritto internazionale privato in Giappone ». Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11969.

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Résumé :
Per allinearsi con le riforme e l'armonizzazione della legislazione sul conflitto di leggi a livello globale, come ad esempio l’emanazione del regolamento Roma I dell’Unione Europea, in Giappone si è sentita l’esigenza di aggiornare la disciplina di diritto internazionale privato (legge Hourei) attraverso un'ampia riforma della materia. Lo scopo di questa tesi di dottorato si è esplicato in più obiettivi: colmare, per quanto possibile, una lacuna a proposito di diritto giapponese in Italia; offrire una prospettiva storica priva di orientalismo, in modo da dare un’ampia panoramica sullo sviluppo del diritto giapponese fino ai giorni in cui è stata emanata la legge di diritto internazionale privato, fornendo anche alcune nozioni del sistema giuridico odierno e dei principi costituzionali fondamentali, cosicché si possa comprendere la portata dell’introduzione della legge Hourei e delle modifiche apportate ad essa; tradurre in italiano il testo della riforma, contestualizzando ciascun termine all’interno della disciplina di riferimento e colmando la mancanza di traduzioni in lingue diverse dall’inglese; analizzare le scelte legislative in sede di riforma per ciascun articolo della legge, interpretandole secondo i criteri di civil law e fornendo un’analisi delle conseguenze di tali scelte in una prospettiva originale. Si è fornito, inoltre, un parere sulle criticità dell’ultima riforma e sui possibili sviluppi futuri. Questa tesi è nata da un progetto interdisciplinare a cavallo tra gli studi di area (Asian Studies) e il diritto internazionale privato: parte integrante ed essenziale della ricerca è non solo l’analisi della riforma delle norme di conflitto giapponesi, ma anche la loro traduzione in italiano.
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Livres sur le sujet "Diritto internazionale privato e processuale"

1

Diritto internazionale privato e processuale. Torino : UTET, 1996.

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2

Vitta, Edoardo. Corso di diritto internazionale privato e processuale. 3e éd. Torino : UTET, 1990.

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3

Anzilotti, Dionisio. Corsi di diritto internazionale privato e processuale. Padova : CEDAM, 1996.

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4

Mosconi, Franco. Diritto internazionale privato e processuale : Parte speciale. 2e éd. Torino : UTET giuridica, 2006.

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5

Daniele, Luigi. Il fallimento nel diritto internazionale privato e processuale. Padova : CEDAM, 1987.

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6

Saulle, Maria Rita. Saggi di diritto comunitario e di diritto internazionale privato e processuale. Napoli : Giannini, 1986.

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7

Cannone, Andrea. L'affidamento dei minori nel diritto internazionale privato e processuale. Bari : Cacucci, 2000.

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8

Dachenhausen, Talitha Vassalli di. Il coordinamento tra convenzioni di diritto internazionale privato e processuale. Napoli : Editoriale scientifica, 1993.

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9

Marino, Concetta. La delibazione delle sentenze ecclesiastiche di nullità matrimoniale nel sistema italiano di diritto internazionale privato e processuale. Milano : Giuffrè, 2005.

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10

Ballarino, Tito. Diritto internazionale privato. 2e éd. Padova : CEDAM, 1996.

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